Istituto Giapponese di Cultura
9 aprile - 26 giugno 2015
I L C I N EM A I N DI P E ND EN T E
DI KA N ETO SH I ND O
I L C I N EM A I N DI P E ND EN T E
DI KA N ETO SH I ND O
9 aprile - 26 giugno 2015
Istituto Giapponese di Cultura
I L C I NEMA I ND I PEND ENT E
D I K A N E TO S H I N D O
(9 aprile - 26 giugno 2015)
a cu r a di :
A ya W a t a n a b e ,
I sa be ll a La p al orci a
(Istituto Giapponese di Cultura)
Tutte le pellicole, provenienti dalla
J a p a n Fo u n d a t i o n
Fi l m L i b r a r y ( To k y o ) ,
sono in versione originale giapponese
con sottotitoli in inglese o italiano.
Si ringrazia per la preziosa collaborazione
M ay u H o n d a
(The Japan Foundation, Tokyo)
© 2 015 I s t i t u t o G i a p p o n e s e d i C u l t u r a
In copertina:
Bokuto kitan / The Strange Story of Oyuki
©1992 Kindai Eiga Kyokai
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I ND I CE
Presentazione rassegna .......................................................pag 4
Kaneto Shindo: profilo biografico ...................................pag 5
Filmografia essenziale ..........................................................pag 8
Schede dei film in programma
(in ordine cronologico)
Genbaku no ko 原爆の子 ........................................................................pag 10
Shukuzu 縮図 ...........................................................................................pag 11
Dobu どぶ......................................................................................pag 13
Daigo fukuryu maru 第五福竜丸......................................................pag 14
Hadaka no shima裸の島 ..................................................................pag 15
Haha 母..........................................................................................pag 17
Onibaba 鬼婆 .................................................................................pag 19
Aru eiga kantoku no shogai, Mizoguchi Kenji no kiroku
ある映画監督の生涯・溝口健二の記録.........................................pag 20
Chikuzan hitoritabi 竹山ひとり旅....................................................pag 21
Rakuyoju 落葉樹 ............................................................................pag 22
Sakuratai chiru さくら隊散る .........................................................pag 23
Bokuto kitan 濹東綺譚....................................................................pag 24
Gogo no yuigonjo 午後の遺言状 .....................................................pag 25
Ikitai 生きたい...............................................................................pag 26
Sanmon yakusha 三文役者..............................................................pag 27
Fukuroふくろう .............................................................................pag 28
CALENDARIO PROIEZIONI ...................................................pag 29
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I l c i n e m a i nd i p e nd e n t e d i K a n e t o Sh i n d o
Il cinema di Kaneto Shindo, orgogliosamente indipendente, rappresenta lo
sguardo di chi osserva il mondo dal basso. Nato a Hiroshima nel 1912, sopravvissuto alla bancarotta della sua famiglia, alla guerra in cui persero la vita numerosi
soldati del suo contingente, all’esperienza psicologicamente devastante dell’atomica, Shindo ha sentito forte l’esigenza di raccontare con il rigore di un documentarista comportamenti e tendenze istintive del genere umano, mostrandone impulsi, efferatezza, tenacia e tenerezza. Figure femminili di grande spessore, che
lottano caparbiamente per la sopravvivenza ma anche per l’integrità della famiglia, testimonianze di chi ha vissuto in prima persona le pagine più amare della
storia traendone la forza per riappropriarsi della propria vita con dignità ma senza oblio, film biografici e storie che mostrano grande attenzione per il sociale, per
il mondo rurale, per le donne. Sceneggiatore e regista, scomparso nel 2012 all’età
di cento anni, Shindo ha potuto esprimersi con libertà e con lo stile che più gli sembrava opportuno all’interno della Kindai Eiga Kyokai, la casa di produzione indipendente che fondò nel 1950 insieme al regista Kozaburo Yoshimura. In programma 16 pellicole in 35 e 16mm, appartenenti alla Cineteca della Japan Foundation di Tokyo, in versione originale con sottotitoli in inglese o italiano, tra cui
Genbaku no ko (Children of Hiroshima, 1952), Hadaka no shima (The Island, 1960),
Primo Premio alla II edizione del Moscow International Film Festival, Onibaba
(Onibaba, 1964 ), Primo Premio al Panama Film Festival.
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Kaneto Shindo ©Kindai Eiga Kyokai Co., Ltd.
K a n e to Sh in do:
profilo biogr afico
Nato a Hiroshima nel 1912, dopo aver collaborato come aiuto regista di Mizoguchi,
suo primo maestro e mentore, e come sceneggiatore per Kosaburo Yoshimura, esordisce alla regia nel 1951 con Aisai monogatari (Story of a Beloved Wife) cui fa
seguito Genbaku no ko (Children of Hiroshima, 1952) l’anno successivo. L’essere
nato nella città colpita dalla atomica non poteva non riflettersi sui contenuti e sui
moniti all’umanità lanciati attraverso i suoi film con vari tipi di linguaggi e tecniche cinematografiche. Oltre al suo importante contributo al cinema degli hibakusha (sopravvissuti al bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki del 1945)
Shindo ha mostrato sempre grande attenzione ai temi sociali, a coloro che vivono ai margini della società, ai meccanismi che generano comportamenti crudeli
o lontani dalla morale comune. Accanto alla produzione che riflette sull’inclinazione del genere umano alla violenza in mancanza di un codice morale o religioso,
sono presenti lavori in cui Shindo mantiene un fondo autobiografico; l’esigenza
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di scrivere sceneggiature di questo calibro e avere poi l’autonomia necessaria per
traferirle in pellicola lo spinse a fondare nel 1950, insieme a Kosaburo Yoshimura,
una propria casa di distribuzione la Kindai Eiga Kyokai che gli permettesse una
maggiore libertà nell’affrontare temi socialmente impegnativi, come il film-documentario Genbaku no ko (Children of Hiroshima, 1952), basato su una raccolta di poesie e racconti scritti dai giovani superstiti dell’atomica di Hiroshima o Daigo fukuryu maru (Lucky Dragon No. 5, 1959) che racconta la morte di alcuni pescatori colpiti dalle ceneri radioattive emesse da una bomba a idrogeno, testata dagli americani al largo delle isole Marshall nel 1954. A seguire Shindo nella scelta di operare all’interno di una propria casa di distribuzione, la Kindai Eiga Kyokai, fu l’attrice Nobuko Otowa che si svincolò dal contratto con la Daiei dove recitava in ruoli sobri, dai cliché prestabiliti, per misurarsi con le sceneggiature del
cineasta di Hiroshima che prevedevano ruoli femminili di grande vigore e personalità.
Oltre al sodalizio artistico creato con Shindo, Otowa ne divenne per venti anni la
compagna di vita per poi sposarlo nel 1978.
Prima ancora di fondare una casa di produzione indipendente, Shindo nel 1943
fu arruolato nell’esercito giapponese e visse la dolorosa esperienza della guerra.
Dei cento commilitoni assegnati al suo reparto, novantaquattro persero la vita ma
non morirono mai nel ricordo del regista.
Nel 1960 realizza Hadaka no shima (The Island) racconto delle durissime condizioni di vita di una famiglia che vive in un’isoletta arida e priva di acqua potabile, condizioni che costringono i due genitori a rifornirsi di acqua in un’isola vicina e a trasferirla con pesanti secchi caricati sulle spalle giorno dopo giorno, come
in un rituale silenzioso e sofferto. La caratterizzazione della protagonista femminile,
Toyo (interpretata da Nobuko Otowa), donna forte, capace di sopportare fatica e
condizioni avverse, mutuata forse dalle eroine dei film di Mizoguchi, sarà ripresa in molte altre opere di Shindo, autore di ritratti femminili dall’incredibile tenacia, forza di volontà e amore, tanto da offuscare talvolta il ruolo maschile, come
si evince dal titolo di un suo film del 1968, Tsuyomushi onna to yowamushi otoko (Strong Women, Weak Men).
Dopo Onibaba (Onibaba, 1964), racconto violento e inquietante di due donne che
uccidano, depredano e gettano i corpi di sventurati samurai feriti o erranti in una
buca del terreno - apparso in Italia nel 1966 - Shindo ha firmato la regia e la sceneggiatura di molti altri film tra cui il documentario Aru eiga kantoku no shogai,
Mizoguchi Kenji no kiroku (The Life of a Film Director: Record of Kenji Mizo-
guchi, 1975), un omaggio al genio di Mizoguchi che somiglia a una grandiosa opera musiva le cui tessere sono rappresentate da clips, interviste con attori, tecnici,
amici, filmati girati nell’ospedale in cui Mizoguchi trascorse i suoi ultimi giorni
di vita. Tra il 1977 e il 1999 realizza poco meno di una quindicina di film, tra cui
emozionanti ritratti di musicisti, attori, ballerine dei quali ripercorre le tappe scavando nell’età dell’infanzia e arrivando spesso a trattare dell’età senile e dei problemi legati alla vecchiaia, come Chikuzan hitoritabi (The Life of Chikuzan, Tsugaru Shamisen Player, 1977) racconto della vita errante del musicista Sadazo Takahashi, o Ikitai (Will to Live, 1999) incentrato sulla leggenda degli ubasute, anziani che in periodi si crisi o carestie venivano lasciati morire di stenti perché ormai improduttivi, o Rakuyoju (Deciduous Tree, 1986) film autobiografico in cui
Shindo, rivedendosi nei panni di un anziano scrittore, riflette sul suo passato e sulla storia della sua famiglia, facendo emergere il ruolo forte e amorevole di sua madre. Ancora in questo senso è da leggersi Gogo no yuigonjo (A Last Note, 1995)
incentrato sull’incontro tra due ex-ballerine, l’una ancora attiva e ben curata, l’altra fisicamente molto più invecchiata e a tratti priva di lucidità.
Il 6 agosto (data non casuale, forse) 2011, esce in Giappone il suo ultimo film, Ichimai no hagaki (Postcard): ambientato durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, cui anche il regista partecipò conservandone sempre l’amaro ricordo, racconta la storia di una donna privata dei suoi affetti più cari e, attraverso la sua testimonianza, rivela il dolore e le conseguenze della guerra sulle famiglie delle vittime. Kaneto Shindo si è spento a Hiroshima il 29 maggio 2012, all’età di 100 anni.
Premi e riconoscimenti principali:
1961 Primo Premio alla II edizione del Moscow International Film Festival per
il film Hadaka no shima (The Island)
1964 Primo Premio al Panama Film Festival peril film Onibaba (Onibaba)
1971 Golden Prize alla VII edizione del Moscow International Film Festival per
il film Hadaka no jukyusai (Live Today, Die Tomorrow!)
1996 Japan Academy Prize come Regista dell’anno (Japan Academy) per il film
Gogo no yuigonjo (A Last Note)
1998 Riconoscimento come Persona di Alti Meriti Culturali
2002 Insignito dell’onorificenza di Bunka-kunshō (Ordine della Cultura)
2003 Premio alla Carriera conferitogli dalla Japan Academy
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Fi l m o g r a f i a e s s e n z i a l e
1951
1952
1952
1953
1953
1954
1955
1956
1956
1956
1957
1958
1959
1959
1960
1962
1963
1964
1965
1966
1967
1968
1968
1969
1970
1970
1972
1972
1973
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Aisai monogatari /愛妻物語 / My Beloved Wife
Nadare/ 雪崩 /Avalanche
Genbaku no ko /原爆の子 /Children of Hiroshima
Shukuzu /縮図 /Epitome
Onna no isshô /女の一生 /Life of a Woman
Dobu /どぶ/The Ditch
Ôkami / 狼/Wolf
Shirogane Shinjū /銀心中/Love is Lost
Ryuri no kishi /流離の岸/ Ryuri no kishi
Joyû /女優 /An Actress
Umi no yarodomo /海の野郎ども/ Umi no yarodomo
Kanashimi wa onna dake ni /悲しみは女だけに/
Sorrow is Only for Women
Daigo fukuryû maru /第五福竜丸/Lucky Dragon No. 5
Hanayome-san wa sekai-ichi /花嫁さんは世界一/
The Bride from Japan
Hadaka no shima /裸の島 /The (Naked) Island
Ningen /人間 /Human
Haha /母 /Mother
Onibaba /鬼婆 /Onibaba
Akutŏ /悪党/Akutŏ
Honnô /本能/Lost Sex
Sei no kigen /性の起原/Libido
Yabu no naka no kuroneko /藪の中の黒猫/Kuroneko
Tsuyomushi-onna to yowamushi-otoko/ 強虫女と弱虫男/
Strong Women, Weak Men
Kagerô /かげろう/ Heat Wave Island
Shokkaku/触角/ Strange Affinity
Hadaka no jûkyûsai /裸の十九才/ Live Today, Die Tomorrow!
Kanawa /鉄輪/ Kanawa
Sanka /讃歌 / Sanka
Kokoro /心/Love Betrayed
1974 Waga michi /わが道/My Way
1975 Aru eiga kantoku no shôgai, Mizoguchi Kenji no kiroku /
ある映画監督の生涯 溝口健二の記録/
Kenji Mizoguchi: The Life of a Film Director
1977 Chikuzan Hitoritabi/竹山ひとり旅 /
The Life of Chikuzan, Tsugaru Shamisen Player
1978 Document 8.6 /ドキュメント8.6 / Document 8.6 (documentario)
1979 Kôsatsu/絞殺 /The Strangling
1981 Hokusai manga /北斎漫画 /Edo Porn
1984 Chiheisen /地平線/ The Horizon
1986 Burakkubōdo /ブラックボード/ Blackboard
1986 Rakuyôju / 落葉樹 /Deciduous Tree
1988 Sakura-tai Chiru /さくら隊散る/Sakuratai 8.6
1992 Bokutô kitan /濹東綺譚 /The Strange Story of Oyuki
1995 Gogo no yuigonjô /午後の遺言状 /A Last Note
1999 Ikitai /生きたい/ Will to Live
2000 Sanmon yakusha / 三文役者 /Byplayer
2003 Fukurô /ふくろう / The Owl
2008 Ishiuchi-jinjô-koutou-shôgakkou Hana wa chiredomo /
石内尋常高等小学校 花は散れども / Teacher and Three Children
2011 Ichimai no hagaki /一枚のハガキ / Postcard
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G e n b a k u n o ko / 原爆の子
Children of Hiroshima, B/N, 1952, 96’, 35mm ©Kindai Eiga Kyokai
Sott. inglese
Interpreti:
Nobuko Otowa (Ishikawa Takako) • Chikako Hosokawa (Setsu, madre di Takako)
Masao Shimizu (Toshiaki, padre di Takako) • Osamu Takizawa (l’anziano Iwakichi)
Terminata la guerra e approfittando delle vacanze estive, Takako - insegnante in un’isola prospiciente il Mar Interno - fa ritorno a Hiroshima per visitare la tomba dei genitori e della sorella, morti a causa dell’atomica; nelle persone sfigurate e ridotte alla miseria - che quasi stenta a riconoscere - affiora il dramma degli scampati. Pur posando
lo sguardo sul momento della ricostruzione e del ritorno alla normalità, le sofferenze
fisiche e mentali dei sopravvissuti rivivono dolorosamente nei racconti dei superstiti
e dei conoscenti di Takako. Basato su una raccolta di memorie scritte dai bambini di
Hiroshima, collezionata da Arata Osada, professore universitario nell’omonima città.
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Genbaku no ko ©1952 Kindai Eiga Kyokai Co., Ltd.
S h u k u z u / 縮図
Epitome, B/N, 1953, 130’, 16mm ©Kindai Eiga Kyokai
Sott. inglese
Interpreti:
Nobuko Otowa (Ginko) • Jukichi Uno (Ginzo, suo padre)
Tanie Kitabayashi (O-shima, sua madre) • Ayako Shimada (Tokiko, sorella di Ginko)
Isuzu Yamada (Tamiko)
Puntando l’obiettivo sulla storia della giovane Ginko, il film racconta lo squallore che
si nasconde dietro la vita apparentemente affascinante delle geisha. La casa di produzione indipendente Kindai Eiga Kyokai che realizzò la pellicola fu fondata nel dopoguerra per iniziativa di cineasti di sinistra che, abbandonati i grandi studios, si dedicarono
a film di inchiesta e denuncia sociale. Tra questi risalta la voce forte di Kaneto Shindo che prendendo spunto da un racconto incompiuto di Shusei Tokuda ha espresso sua
protesta contro una forma di prostituzione legalizzata. Anche Nobuko Otowa, nota attrice confinata dalle majors all’interpretazione di ruoli femminili dal carattere puro e
ingenuo, decise di unirsi alla Kindai Eiga Kyokai per recitare in ruoli meno convenzionali e più impegnativi, come quello di Ginko, protagonista di Epitome, e la ritroviamo
in molti film di Shindo, assieme all’attore Taiji Tonoyama.
Shukuzu ©1953 Kindai Eiga Kyokai Co., Ltd.
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Dobu ©1954 Kindai Eiga Kyokai Co., Ltd.
D o b u / どぶ
The Ditch, B/N, 1954, 112’, 35mm ©Kindai Eiga Kyokai
Sott. italiano
Interpreti:
Nobuko Otowa (Tsuru)
Jukichi Uno (Pinchan)
Taiji Tonoyama (Toku)
Mayuri Mokusho (Hiromi)
Hiroshi Teruaki (Kondo)
Storia di emarginazione e povertà, ambientata nei bassifondi di Tokyo, dove in una
baraccopoli stretta tra il fiume e la ferrovia vivono Toku e Pinchan, due ex operai di
una fabbrica chiusa per sciopero. A essi si unisce Tsuru, una donna rimasta senza lavoro e senza soldi che finisce per essere venduta a un bordello. I vari tentativi per racimolare denaro e assicurarsi la sopravvivenza la portano a prostituirsi davanti la stazione, in un crescendo di insoddisfazione e fallimenti. Nel ruolo di Tsuru figura Nobuko Otowa, l’attrice che lasciò la Daiei e i clichè della donna innocente proposti dalle majors per interpretare ruoli di maggior spessore presenti nelle sceneggiature di Kaneto Shindo e realizzati dalla Kindai Eiga Kyokai, produzione indipendente. Otowa,
affascinata dalla personalità del regista, lo affiancò come compagna di vita per oltre
20 anni, per poi sposarlo nel 1978.
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D a i g o f u k u r y u m a r u / 第五福竜丸
Lucky Dragon N. 5, B/N, 1959, 107’, 16mm ©Kindai Eiga Kyokai
Sott. inglese
Interpreti:
Jukichi Uno (Aikichi Kuboyama) • Nobuko Otowa (sua moglie Shizu)
Yoshio Inaba (Mishima) • Yasushi Nagata (Capo del Dipartimento Sanitario)
Il titolo fa riferimento al nome del peschereccio Daigo fukuryu maru e ai 23 uomini dell’equipaggio esposti nel 1954 a una pioggia radioattiva letale durante un’uscita nell’Oceano
del Pacifico meridionale, in prossimità delle isole Marshall, dove erano in corso esperimenti nucleari di bombe all’idrogeno condotti dagli Stati Uniti. L’incidente, avvenuto a
meno di dieci anni di distanza dai tragici bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki, turbò il mondo intero e creò grande preoccupazione per il rischio di essere esposti a radiazioni nucleari anche in tempo di pace. Il film, rigoroso nella ricostruzione storica dell’evento,
segue il peschereccio dal momento in cui esce dal porto fino all’esposizione alle radiazioni dell’equipaggio, al rientro in porto, alle notizie sulla morte del marinaio più anziano, alle patologie riscontrate sul resto della ciurma, mostrando la posizione di netta protesta contro le armi nucleari di Kaneto Shindo, nato a Hiroshima, e convinto assertore della necessità di educare le masse affinché incidenti e orrori della storia non si ripetano.
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Daigo fukuryu maru ©1959 Kindai Eiga Kyokai Co., Ltd.
H a d a k a n o s h i m a / 裸の島
The Island, B/N, 1960, 95’, 16mm ©Kindai Eiga Kyokai
Sott. inglese
Interpreti:
Nobuko Otowa (Toyo) • Taiji Tonoyama (Senta, marito di Toyo)
Shinji Tanaka (Taro, figlio primogenito) • Horimoto Masanori (Jiro, figlio secondogenito)
Le prime immagini del film mostrano un’isoletta di circa 15.000 metri quadrati nel mare
interno di Seto e un paesaggio stupendo: mare calmo, acqua limpida, cielo azzurro. Ma
la vita non è altrettanto piacevole: unici abitanti i coniugi, Senta e Toyo, e i loro due figli. Nonostante la natura sterile della terra, priva di acqua, la famiglia è riuscita a coltivare grano e patate dolci, ma questo richiede duri sacrifici e un incessante lavoro di approvvigionamento d’acqua da un’isola piuttosto lontana. Quando il figlio maggiore si ammala, il padre attraverserà nuovamente il mare, questa volta alla ricerca di un medico. Il
film - quasi senza dialoghi, ma molto eloquente e traboccante di poesia – è, secondo le
parole del regista, “un’elegia del lavoro, un inno alla forza di volontà del singolo” e ha
ottenuto il Gran Premio nel 1961 al Festival internazionale del Cinema di Mosca.
Hadaka no shima ©1960 Kindai Eiga Kyokai Co., Ltd.
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Haha ©1963 Kindai Eiga Kyokai Co., Ltd.
Ha h a/ 母
Mother, B/N, 1963, 101’, 35mm © Kindai Eiga Kyokai
Sott. inglese
Interpreti:
Nobuko Otowa (Tamiko)
Haruko Sugimura (Yoshie, sua madre)
Koji Takahashi (Haruo, fratello minore di Tamiko)
Takeshi Kato (Toshio, fratello maggiore di Tamiko)
Taiji Tonoyama (Tajima, marito di Tamiko)
Tamiko, madre single con una situazione economica piuttosto difficile, si trova ad
affrontare la malattia del figlio Toshio, cui viene diagnosticato un tumore al cervello. Non avendo denaro sufficiente per l’operazione chirurgica che il ragazzo deve
subire, chiede i soldi alla madre, ma questa ha già destinato le sue scarse risorse
economiche al mantenimento agli studi del figlio Haruo e suggerisce alla figlia di
sposarsi con un altro genitore single, Tajima, più anziano di lei e proprietario di una
piccola stamperia. Il matrimonio si conclude, Toshio viene operato ma necessita
di nuove cure per limitare i danni del suo male. La famiglia, compreso lo scapestrato fratello di Tamiko, fa il possibile per alleviare le sofferenze di ragazzo e per
dimostrargli il proprio affetto. Ambientato ancora una volta a Hiroshima, luogo natale del regista, sullo sfondo della storia scorrono le inquadrature dei luoghi simbolo del bombardamento atomico del 1945. Nel ruolo di Tamiko l’attrice Otowa
Nobuko, mentre a interpretare Tajima è Tonoyama Taiji, due attori che preferirono ai grandi studios la politica e le scelte stilistiche della Kindai Eiga Kyokai, casa
di produzione indipendente fondata, tra gli altri, da Kaneto Shindo.
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Onibaba ©1964 Kindai Eiga Kyokai Co., Ltd.
O n i b a b a / 鬼婆
Onibaba, B/N, 1964, 103’, 35mm ©Kindai Eiga Kyokai
Sott. italiano
Interpreti:
Nobuko Otowa (Donna più anziana)
Jitsuko Yoshimura (Donna giovane)
Kei Sato (Hachi)
Jukichi Uno (Samurai)
In un imprecisato periodo del Giappone medievale funestato da guerre e miseria,
due donne, suocera e nuora, sopravvivono uccidendo soldati e samurai feriti, depredandoli di armi e vestiti che poi rivendono a mercanti senza scrupoli. Quando la più giovane intreccia una relazione con il disertore Hachi, la donna più anziana inizia a nutrire una forte gelosia verso la nuora, un sentimento che degenera in risentimento e raggiungerà estreme conseguenze. Come in altre opere del regista, i temi proposti – condizioni di estrema indigenza delle protagoniste, mancanza di morale, efferatezza delle azioni, pulsioni sessuali – sono raccontati con
lo stile quasi documentaristico di un osservatore che denuncia alcune criticità sociali. Insieme a Hadaka no shima (The Island), Onibaba è considerato tra le opere stilisticamente più importanti di Kaneto Shindo, autore di circa 150 titoli come
sceneggiatore e regista.
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A ru e i ga k a n tok u no s h oga i ,
M i z o g uch i K e nj i n o k i r o k u
ある映画監督の生涯・溝口健二の記録
Kenji Mizoguchi, The Life of a Film Director, 1975, C e B/N, 150’, 16mm ©Kindai Eiga Kyokai
Sott. inglese
L’anima da documentarista di Shindo emerge con tutta la sua intensità in questo ritratto del regista Kenji Mizoguchi, grande cineasta e suo mentore, scomparso nel 1956.
Nel film Shindo utilizza clips, filmati girati nell’ospedale dove Mizoguchi trascorse
i suoi ultimi giorni di vita, interviste con attori, tecnici e amici, come tante tessere di
un mosaico che, tassello dopo tassello, vanno a comporre la figura e la personalità di
un maestro indiscusso del cinema giapponese, di cui Shindo fu assistente durante la
realizzazione del film Genroku Chûshingura / The 47 Ronin (1941). Ne emerge il ritratto di un uomo carismatico, di un artigiano meticoloso che cesella ogni film con grande passione e professionalità: una ammirazione e un rispetto che Shindo espresse anche attraverso un libro su Mizoguchi, pubblicato nel 1976.
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Aru eiga kantoku no shogai, Mizoguchi Kenji no kiroku ©1975 Kindai Eiga Kyokai Co., Ltd.
C h i k u z a n h i t o r i ta b i / 竹山ひとり旅
The Life of Chikuzan, Tsugaru Shamisen Player, 1977, C, 124’, 35mm ©Kindai Eiga Kyokai
Sott. inglese
Interpreti:
Chikuzan Takahashi (Chikuzan Takahashi)
Ryuzo Hayashi (Sadazo, vero nome di Chikuzan, in giovane età)
Nobuko Otowa (Toyo, madre di Sadazo) • Kanai Dai (Sadakichi, padre di Sadazo)
Chikuzan Takahashi (1910 – 1998, vero nome Sadazo Takahashi), originario di un piccolo villaggio nella regione di Aomori, è stato un virtuoso dello Tsugaru-shamisen, strumento a tre corde evoluzione dello shamisen importato dalla Cina nel XVI secolo: sviluppatosi e trasformatosi strutturalmente e a livello timbrico nella zona di Tsugaru (Prefettura di Aomori), questo particolare tipo di shamisen è divenuto, per estensione, espressione della musica folk dell’intero territorio distinguendosi per una sonorità stridula e un
ritmo dinamico che suscita intense emozioni, anche tra le giovani generazioni. Con una
tecnica a metà tra il documentario e il film drammatico, Shindo ripercorre la difficile giovinezza di Takahashi, divenuto quasi cieco all’età di 3 anni, la sua formazione musicale e la successiva ricerca di nuove sonorità, la vita “errabonda” che lo portò a sfidare vento e neve delle fredde regioni settentrionali per portare la musica del suo strumento nelle varie comunità rurali e raccoglierne la voce. Le pazienti riprese di Shindo, durate oltre due anni, restituiscono allo spettatore splendidi scenari naturalistici e struggenti emozioni prodotte dal suono dello Tsugaru-shamisen.
Chikuzan Hitoritabi ©1977 Kindai Eiga Kyokai Co., Ltd.
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R a k u yo j u / 落葉樹
Deciduous Tree, B/N, 1986, 105’, 16mm ©Kindai Eiga Kyokai
Sott. inglese
Interpreti:
Keiju Kobayashi (scrittore attempato) • Kazuki Yamanaka (ragazzo)
Nobuko Otowa (madre del ragazzo) • Ichiro Zaitsu (padre del ragazzo)
Un film delicato sulla memoria e i ricordi, ambientato - come spesso accade nella filmografia
di Shindo – in un piccolo villaggio di montagna della prefettura di Hiroshima e nel bel noto altopiano di Tateshina nella regione di Nagano, luoghi ideali per custodire quei riti e tradizioni
familiari ai quali spesso la mente ritorna nostalgicamente nell’età senile. Protagonista del film
un anziano scrittore che riflette sul suo passato e sulla storia di famiglia. È la voce di sua madre che inizia a narrare la storia del casato e a ripercorrere le tappe della fanciullezza dello scrittore e dei suoi tre fratelli, in un condensato di eventi e riti legati alle stagioni e all’intimità familiare. Il ricordo del padre mentre fuma la pipa, dei racconti della mamma prima di addormentarsi,
dei festival d’autunno animati da musica e danze kagura, della preparazione dei dolci di riso
per il nuovo anno, rivivono con tenerezza nelle parole del protagonista che passa poi a rivelare il doloroso passaggio da questa idillica vita di famiglia serena e benestante alla rovina economica e alla profonda crisi vissuta dopo aver cercato di aiutare un amico in difficoltà finanziarie. Film autobiografico di Shindo in memoria della madre, donna forte e coraggiosa, come
molte delle figure femminili ritratte nei suoi film. Le scene dei ricordi sono girate in monocromia
e mostrano allo spettatore la percezione del mondo vista con gli occhi di un bambino.
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Rakuyoju ©1986 Kindai Eiga Kyokai Co., Ltd.
S a k u r a ta i c h i r u / さくら隊散る
Sakuratai 8.6, B/N, 1986, C, 110’, 35mm ©Kindai Eiga Kyokai
Sott. inglese
Interpreti:
Masashi Furuta (Sadao Maruyama) • Takako Mirai (Keiko Sonoi)
Yasuko Yagami (Midori Naka) • Sogo Kawashima (Shozo Takayama)
Questo film dal tocco documentaristico è basato sulla storia vera della compagnia di attori Sakura-tai (Compagnia dei ciliegi in fiore), sterminata dallo scoppio della bomba atomica su Hiroshima il 6 agosto 1945.
Ogni anno, nello stesso giorno, presso il Tempio Gohyaku-Rakan di Tokyo dove sorge
il Monumento alla memoria della compagnia itinerante Sakura-tai, vittima della bomba atomica, si svolge una cerimonia commemorativa promossa dai familiari e conoscenti
delle vittime, morte una dopo l’altra per le radiazioni letali cui furono esposte.
Il tema della bomba atomica è una costante nella prima parte della produzione di Shindo, originario di Hiroshima da sempre in prima linea contro l’utilizzo delle armi nucleari
e convinto assertore della necessità di documentare, raccontare, educare le nuove generazioni affinché simili atrocità non siano perpetrate di nuovo.
Sakuratai chiru ©1986 Kindai Eiga Kyokai Co., Ltd.
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B o k u t o k i ta n / 濹東綺譚
The Strange Story of Oyuki, 1992, C, 116’ 35mm ©Kindai Eiga Kyokai
Sott. inglese
Interpreti:
Masahiko Tsugawa (Kafu Nagai) • Yuki Sumida (Oyuki)
Yoshiko Miyazaki (Ohisa) • Tomomi Seo (Outa)
Basato sull’omonimo racconto di Kafu Nagai (1879-1959) scritto nel 1936 e pubblicato
l’anno successivo, il film – tratto dal diario che lo scrittore tenne regolarmente dal 1917
fino agli ultimi giorni di vita - espande lo spazio temporale della storia originale che si racchiudeva nell’arco di un anno e colloca nel ruolo di protagonista lo stesso Nagai. Come
il personaggio del testo letterario, anche l’autore di Bokuto kitan (Una strana storia al di
là del Sumida), ormai 58enne, si sente troppo vecchio per frequentare i quartieri a luci rosse ma non riesce a starne lontano perché avverte, e teme, che un calo di desiderio fisico
comporti una pari diminuzione della vena creativa. Uomo colto e libertino, autore di racconti, saggi e opere teatrali che gli valsero il conferimento del bunka kunsho (Ordine della Cutura) Nagai incarna - e così viene ritratto nel film – la figura del letterato del passato, immerso nel “mondo fluttuante” e nell’universo estetizzante dei quartieri di piacere,
fino a che non si innamora della donna ideale, Oyuki, interpretata da Yuki Sumida.
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Bokuto kitan ©1986 Kindai Eiga Kyokai Co., Ltd.
G o g o n o y u i g o n j o / 午後の遺言状
A Last Note, B/N, 1995, C, 112’, 35mm ©Kindai Eiga Kyokai
Sott. inglese
Interpreti:
Haruko Sugimura (Yoko Morimoto) • Nobuko Otowa (Toyoko)
Tohachiro Ushikuni (Hideo Kanze) • Kyoko Asagiri (sua moglie, Tomie Ushikuni)
Un’attrice ritiratasi dalle scene, Yoko Morimoto, torna nella residenza estiva ove è solita trascorrere le vacanze e la custode Toyoko le racconta un episodio che ha suscitato un
certo clamore nella comunità locale, riguardante un uomo che si è costruito una bara, vi
ha poggiato una grande pietra prelevata vicino al fiume e si è suicidato. Di lì a poco riceve la visita di Tomie, sua vecchia amica e anche lei ex-attrice, accompagnata dal marito, ma Yoko si sorprende nel constatare quanto la vecchiaia abbia cambiato il suo aspetto fisico. In realtà Tomie ha perso anche lucidità: la descrizione di questo personaggio,
sofferente nel corpo e nella mente, si presta a proseguire l’analisi di Shindo sui problemi connessi all’anzianità, già esplorati nel film Ikitai ma ricontestualizzati nella tradizione
locale di un villaggio di montagna della Prefettura di Nagano offrendo anche uno sguardo a riti e abitudini ancestrali legati non solo alla vecchiaia ma anche alla sessualità.
Gogo no yuigonjo ©1995 Kindai Eiga Kyokai Co., Ltd.
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I k i ta i / 生きたい
Will to Live, 1999, C e B/ W, 119’, 35mm ©Kindai Eiga Kyokai
Sott. inglese
Interpreti:
Rentaro Mikuni (Yasukichi Yamamoto) • Otake Shinobu (sua figlia Tokuko)
Naoko Otani (Katsue Tomita, proprietaria del bar)
Akira Emoto (Chotaro, dottore) • Yoshiko Miyazaki (Tomoko, amica di Tokuko)
Ambientato a Nagano verso la fine degli anni ’90 con incursioni in un passato leggendario, è la storia di Yasukichi, un anziano che sentendosi sempre più abbandonato dalla
sua famiglia e dalla società, a un certo punto della vita si ritrova attratto dalla leggenda
degli obasute (o ubasute) “abbandono degli anziani” riportata in un racconto di Shichiro Fukazawa del 1956 secondo la quale, in un’epoca imprecisata del passato, in periodi
di miseria o carestie gli anziani - ritenuti improduttivi - venivano abbandonati sulle montagne e lasciati morire di stenti. Esistono due versioni cinematografiche basate sul racconto di Fukazawa: Narayama bushiko (La ballata di Narayama) diretto da Keisuke Kinoshita nel 1958 e un remake di Shohei Imamura del 1983. L’adattamento di Shindo – a
differenza dei precedenti - non utilizza il testo letterario come fonte diretta, ma la sequenza iniziale, in cui il protagonista Yasukichi scende dal treno di fronte al cartello che
indica la stazione Obasute rimanda alla scena finale del film di Kinoshita che mostra un
treno in avvicinamento sullo sfondo dello stesso cartello segnaletico.
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Ikitai ©1999 Kindai Eiga Kyokai Co., Ltd.
S a n m o n ya k u s h a / 三文役者
Byplayer, 2000, C, 126’, 35mm © Kindai Eiga Kyokai
Sott. inglese
Interpreti:
Naoto Takenaka (Taiji Tonoyama)
Keiko Oginome (Kimie, cameriera e amante di Tonoyama)
Hideko Yoshida (Asako, moglie di Tonoyama)
Nobuko Otowa (interpreta se stessa) • Shindo Kaneto (interpreta se stesso)
Vita, donne e debolezze dell’attore Taiji Tonoyama - nato a Tokyo nel 1915 e protagonista di tanti film di Shindo - sono al centro di questa fedele e divertente cine-biografia
che racconta aneddoti, particolarità e leggerezze legati alla carriera e a momenti privati
di questo artista, molto popolare tra le donne, meno come attore, sebbene abbia recitato
in oltre 250 film. L’episodio del suo incontro con la giovane cameriera Kimie durante le
riprese del film Aisai monogatari (My Beloved Wife, 1951, diretto da Shindo) e dell’inizio della loro relazione amorosa, nonostante fosse già sposato con Asako, lo delineano
subito come uomo fragile, poco costante, con un debole per l’alcool e per il gentil sesso. Shindo girò il film all’età di 88 anni, ma la pellicola restituisce con straordinaria freschezza l’ingenuità e il pathos che contraddistinse la vita di questo artista e amico che si
autodefiniva “un attore a buon mercato”.
Sanmon yakusha ©2000 Kindai Eiga Kyokai Co., Ltd.
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Fu k u r o / ふくろう
The Owl, 2003, C, 119’, 35mm ©Kindai Eiga Kyokai
Sott. inglese
Interpreti:
Shinobu Otake (Yumie) • Ayumi Ito (Emiko)
Alla veneranda età di 92 anni, Shindo dirige il suo 36esimo film ambientato in un desolato villaggio del Giappone settentrionale nel dopoguerra. Protagoniste una madre di 37
anni, Yumie, e la figlia Emiko, di 17, uniche due abitanti di un’isoletta dai cui progressivamente si sono allontanati tutti gli isolani per via delle condizioni inospitali del territorio. Un giorno si trovano inaspettatamente ad ospitare un nutrito gruppo di tecnici, elettricisti, ingegneri idraulici e poliziotti giunti sul posto in occasione della costruzione di
una diga nelle vicinanze. Misteriosamente gli uomini spariscono uno dopo l’altro senza
lasciare traccia…
Un paesaggio che ricorda il terreno sterile e inospitale di Hadaka no shima (The island)
e due ritratti femminili che rimandano a Onibaba (Le assassine).
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Fukurou ©2003 Kindai Eiga Kyokai Co., Ltd.
CALENDARIO PROIEZIONI APRILE
giovedì 9 aprile
ore 17.00 Sanmon Yakusha/Byplayer
ore 19.30 Haha/Mother
lunedì 13 aprile
ore 17.00 Chikuzan hitoritabi/The Life of Chikuzan, Tsugaru-shamisen Player
ore 19.30 Sakuratai chiru/Sakuratai 8.6
martedì 14 aprile
ore 17.00 Gogo no yuigonjô/A Last Note
ore 19.30 Fukurou/The Owl
giovedì 16 aprile
ore 17.00 Bokuto kitan/The Strange Story of Oyuki
ore 19.30 Ikitai/Will to live
lunedì 20 aprile
ore 17.00 Haha/Mother
ore 19.30 Gogo no yuigonjô/A Last Note
giovedì 23 aprile
ore 17.00 Sakuratai chiru/Sakuratai 8.6
ore 19.30 Fukurou/The Owl
lunedì 27 aprile
ore 17.00 Ikitai/Will to live
ore 19.30 Bokuto kitan/The Strange Story of Oyuki
martedì 28 aprile
ore 17.00 Sanmon Yakusha/Byplayer
ore 19.30 Chikuzan hitoritabi/The Life of Chikuzan, Tsugaru-shamisen Player
giovedì 30 aprile
ore 17.00 Aru eiga kantoku no shôgai, Mizoguchi Kenji no kiroku/
Kenji Mizoguchi, The Life of a Film Director
ore 20.00 Hadaka no shima/The Island
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CALENDARIO PROIEZIONI GIUGNO
lunedì 1 giugno
ore 17.00 Shukuzu/Epitome
ore 19.30 Genbaku no ko/ Children of Hiroshima
venerdì 5 giugno
ore 17.00 Hadaka no shima /The island
ore 19.30 Shukuzu/Epitome
martedì 9 giugno
ore 17.00 Dobu/The Ditch
ore 19.30 Onibaba/Onibaba
giovedì 11giugno
ore 17.00 Daigo fukuryu maru/Lucky Dragon No. 5
ore 19.30 Rakuyoju /Deciduous Tree
martedì 16 giugno
ore 17.00 Genbaku no ko/ Children of Hiroshima
ore 19.30 Aru eiga kantoku no shogai, Mizoguchi Kenji no kiroku/
Kenji Mizoguchi, The Life of a Film Director
martedì 23 giugno
ore 17.00 Rakuyoju /Deciduous Tree
ore 19.30 Daigo fukuryu maru/Lucky Dragon No. 5
venerdì 26 giugno
ore 17.00 Onibaba/Onibaba
ore 19.30 Dobu/The Ditch
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