I kusazōshi 草双紙 I "Kusazōshi“ nascono a Edo • I "Kusazoshi" si diffusero tra il ‘700 fino all’era Meiji. La differenza con i Kanazōshi era che I "Kusazōshi" erano pubblicati a Edo. All’inizio uscirono come racconti per l’infanzia. Poi si passò ad un prodotto per gli adolescenti, infine per gli adulti. Kusazōshi sono classificati come letteratura popolare gesaku (戯作). I primi kusazōshi • Til termine primi kusazōshi generalmente si riferisce ai generi akahon, kurohon e aohon, cioè tutte le produzioni pubblicate prima del 1775, in cui l’illustrazione è più importante del testo. Il testo era in hiragana con pochi kanji. Non avevano un grande valore letterario ed erano spesso dei rifacimenti. Ma danno un chiaro spaccato della vita quotidiana del tempo.Le dimensione erano simili al formato B6 delle moderne risme. I volumi sono costituiti da pezzi di carta piegati legati insieme, e ogni pezzo di carta è conosciuto come un cho (丁 ) Il primo Kibyōshi • Koikawa Harumachi (恋川春町) pubblica nel 1775 Kinkinsensei Eiga no Yume (『金々先生栄花夢』) che fa da spartiacque dei kusazōshi. I kibyōshi si svilupparono dai precedenti aohon. I libri hanno lo stesso aspetto. Ma per convenzione quelli prima del 1775 sono detti 'aohon' e quelli dopo questa data 'kibyōshi'. Gli altri generi • Cerano diversi generi di letteratura popolare durante la seconda parte del periodo Tokugawa: "Kokkei-bon", "Share-hon", "Ninjo-hon", "Yomi-hon", e "Kusazoshi". "Kusazoshi" erano considerati dalla critica seria quelle di livello più baso e pieni di incongruenze e assurdità. Kusazōshi erano classificati in 5 tipologie • • • • • • Kusazōshi erano classificati in 5 categorie: “Aka-hon”, 赤本 “Kuro-hon”, 黒本 “Ao-hon”, 青本 “Ki-byosi”, 黄表紙 “Gokan”. 合巻 che nati intorno al 1807 durarono fino al 1888 Copertine di Akahon e Kurohon Akaon, Kurobon e Aobon • Akaon: Si chiamavavo così perché avevano la copertina rossa. Si trattava di letteratura per l’infanzia. "Kuro" era riferito alla copertina nera. "Ao" a quella blu. Ma poteva essere anche gialla o grigia. "Kuro-hon" e "Ao-hon" avevano dei contenuti simili e riproponevano le trame del kabuki erano rivolti ad un pubblico di ragazzi e ragazze. Ki • "Ki" vuol dire giallo. Hyoshi(byoshi) vuol dire copertina. In sostanza: quelli con la copertina gialla. Nel 1775 venne pubblicato "Kin-Kin sensei Eiga no Yume" di Koikawa Harumachi . Questo fu l’inizio dei "Ki-byoshi“ per adulti e non più solo per bambini o adolescenti. La parodia • A prima vista, Kinkin Sensei Eiga no Yume sembra essere una semplice rivisitazione della fiaba cinese di Lu Sheng (庐生), in giapponese: (Rosei), un giovane uomo si addormenta a Zhao (capitale di Handan ), fa una serie di sogni che lo dipingono come un eroe, ma si sveglia per scoprire che il miglio al suo capezzale non ha ancora cominciato a bollire. Tuttavia, secondo le modalità al lettore vengono dati vari indizi che i personaggi rappresentano di fatto figure contemporanee come l’attore di Kabuki Segawa Kikunojyo II (瀬川 菊之丞(二世) ). Esempio di kibyoshi • Aka-hon, Kuro-hon, Ao-hon e Ki-byosi erano molto sottili. Ogni libro era di sole 10 pagine. Ma un testo completo poteva essere formato anche da 2 o 3 libri. Gokan era composto da 3 o 4 libri legati insieme ed era basato su un racconto di una certa lunghezza oppure riproponeva le trame dei "Yomi-hon". I gokan vennero pubblicati dopo il 1808 fino a tutto il secolo La copertina • A : la data di pubblicazione (gennaio 1839) B : la lista dei numeri precedenti C : il nome dell’illustratore D : il nome del romanziere E : la casa editrice (Tsuru-ya) F : Una pubblicità di prodotti per la pelle. Le librerie circolanti • a Edo c’erano due tipi di librai: gli "Shomotsu Toiya“書物問屋 che vendevano libri per persone istruite. E I "Jihon Toiya"地本問屋 che piazzavano Kusazoshi e Ukiyo-e. Volantino pubblicitario della Syomotsudoiya • volantino pubblicitaro Tsutaya I Mostri nei Kusazoshi • diversi tipi di mostri apparivano nei kusazoshi.Si trattava di una nuova tecnica ammiccante per attirare il pubblico. Pare che il primo fu "Bakemono Hakonesaki" pubblicato nel 1778, di autore sconosciuto e illustrato da Torii Kiyonaga