Emergenza preospedaliera
SCHEDA INTERVENTO
N°
Associazione
(mod. 09/10 rev. 01)
Po.T.E.S.
POSTAZIONE
Sigla Mezzo
Località dell’evento
Ora Partenza
Cognome e Nome
P
Comune
pr.
Bianco
N. Caduta da >5 metri
O. Pedone urtato da veicolo, proiettato a >3 m.
P. Arrotamento
Q. Deformazione lamiere veicolo >50 cm.
R. Intrusione lamiere nell’abitacolo >30 cm.
S. Precipitazione veicolo >3 m.
T. Cappottamento autoveicolo
U. Occupante veicolo proiettato all’esterno
V. Ciclista/motociclista proiettato a >3mt.
W. Altri deceduti sullo stesso veicolo
PRESENTE
RESPIRO
ASSENTE
CIRCOLO
PRESENTE
CIRCOLO
ASSENTE
Eseguita manovra di disostruzione
Iperesteso capo (No trauma)
Aspirate vie aeree superiori
Inserita cannula orofaringea
Medicazione ferita soffiante
Somministrato ossigeno
Immobilizzazione corpo infisso
Capo
Volto
__________ lt/min
Ventilato con AMBU e reservoir
Frattura
Mantenuta pervietà
Trauma generico
Ispezionate vie aeree
Dolore
RESPIRO
Agitazione
Perdita di coscienza transitoria
Sopore
Vomito
Cefalea
Pallore
Sudorazione cutanea (fredda/calda)
Difficoltà respiratoria
Altro
LOCALIZZAZIONE SEGNI E SINTOMI
Ferita / Emorragia
NO PERVIE
+
-
Terapia in atto
AZIONE
VIE AEREE
ROSSO
Malattie riferite
VALUTAZIONE
PERVIE
Z
C _______ (01/20)
GIALLO
Verde
Situazionali
A. Glasgow Coma Scale <13
B. PA < 90 mm Hg (adulto)
C. Frequenza respiratoria <10 o >29
D. RTS <11 o PTS <9
E. Ferite penetranti (torace, addome, collo, pelvi)
F. Trauma schiacciamento torace/addome
G. Lembo mobile costale
H. Frattura di 2 o più ossa lunghe prossimali
I. Trauma associato ad ustioni 2°-3° grado >15%
J. Ustioni 2°-3° grado >30% superficie corporea
K. Ustioni alle vie aeree di qualsiasi grado
L. Trauma al rachide con deficit neurologico
M. Amputazione prossimale polso/caviglia
Q
L
CRITICITA’ EVENTO
Codice TEAM
VIE AEREE
K
Y
PATOLOGIA PRESUNTA:
Clinici
CRITERI TRAUMA MAGGIORE
S
Cittadinanza
Ustione
N.R. Età
Codice F. / Univoco
o luogo e data nascita
C
Codifica intervento:
Folgorazione
F
Via/Piazza
B
Ora Ripartenza
LUOGO
M
[Residenza effettiva]
A
Ora Arrivo
DATA
Segni e sintomi all’arrivo
Dati assistito:
DISPATCH
Collo
Torace
Reg. Dor-Lomb.
Tamponamento emorragia
Eseguito RCP
ANALISI DAE
SI shock
Ripresa circolo
NO shock
1
2
3
4
Addome
Bacino
Arto Sup. DX
Arto Sup. SX
ATTIVATO A.L.S.
VA L O R I R I L E VAT I
deviazione della rima buccale
debolezza degli arti
Ora
alterazioni del linguaggio
Collare cervicale
Tavola spinale
Sedia cardiopatici
Freq. Resp.
Disp. estricazione
Materasso a depressione
Coperta termica
SpO₂
Barella cucchiaio
Immobilizzatori per arti
Ghiaccio
MEZZI SANITARI
INTERVENUTI
DESTINAZIONE
Arto Inf. SX
VALUTAZIONE ICTUS
A vigile
V reagisce allo stimolo verbale
P reagisce solo al dolore
U NON reagisce al dolore
PRESIDI
A
V
P
U
Arto Inf. DX
Altra Ambulanza BLS
Automedica
Intervento annullato
Ambulanza ALS
Elicottero
Trasporto non effettuato
Rifiuta intervento
Ospedale
(Se minorenne firma di un genitore
o del tutore)
Rifiuta trasporto
(Se minorenne firma di un genitore
o del tutore)
Reparto
Equipe medica a bordo
Valutazione
Ora di arrivo
0 1 2 3 3A 4
Codice finale B V G R RA N
T₀
T₁
T₂
T₃
Freq. Card.
P.A.
GCS
AVPU
Temperatura
corporea
Mezzi di soccorso non sanitari intervenuti
VVFF
113
Altro ____________
112
Polizia locale
Equipaggio composto da:
Autista (cognome e nome)
Soccorritore (cognome e nome)
Soccorritore (cognome e nome)
Firma per rifiuto intervento o trasporto
Ora del rientro operativo
Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
Il Sistema di Emergenza Sanitaria nella Regione Marche
PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI
SULL’ ORGANIZZAZIONE GENERALE DEL SERVIZIO
Livello
istituzionale di
riferimento
Atto normativo
Principali contenuti
dell’atto
DPR 27/03/92: Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni per la
determinazione dei livelli di assistenza sanitaria di emergenza
(pubblicato su G.U. n. 76 del 31/3/92)
Comunicato n. 87 Presidenza del Consiglio “ Definizione del
sistema delle emergenze sanitarie” (pubblicato su G.U. 30/5/92)
Livelli uniformi assistenza
Competenza esclusiva SSN
Centrali Operative
Numero unico 118
Bacino d’utenza provinciale
Responsabilità operativa CO
Protocolli per infermieri
Frequenze radio dedicate
Dimensione e tecnologie
Livello delle
indicazioni
nazionali
DM (Sanità) 15/05/92
Codifica interventi
modificato da:
DM (Lavoro e Salute) 17/12/2008
Nuovo Sistema
Informativo Sanitario
Accordo Conferenza Stato Regioni 1/96
Livello della
concertazione
fra Stato e
Regioni
Livello della
regolamentazione
regionale
Linee guida sul Sistema di Emergenza Sanitaria
(pubblicate su G.U. 17/05/96)
LEGGE REGIONALE 36 del 30/10/1998
“Sistema di Emergenza Sanitaria”
(B.U.R. Marche n.92 del 05/11/98)
parzialmente modificata ed integrata da:
Criticità invio
Tipologia del luogo
Tipo patologia prevalente
Tempi soccorso
Valutazione sanitaria
Codice criticità finale
Patologie riscontrate
Prestazioni svolte
Risorse impiegate
Tre sistemi: allarme, soccorso, ospedale
Comitato Regionale Emergenza Sanitaria
Protocolli dispatch
Rete telefonica, radio e sistema informatico
Tipologia personale
Tipologia mezzi di soccorso
4 livelli di risposta ospedaliera
DEA (Dipartimento Emergenza Accettazione)
Continuità Assistenziale
Maxiemergenze
STRUTTURA E COMPETENZE DEL
SISTEMA DI EMERGENZA REGIONALE
articoli 1 - 8 e 12 –19
RAPPORTI CON IL VOLONTARIATO
articoli 10 e 26 - 32
TRASPORTI SANITARI
articoli 9 – 10 bis; 20 –22; 26 -32
LEGGE REGIONALE 13 del 10/05/2008
(B.U.R Marche n 58 del 19/06/2008)
ORGANIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’
Allegato “A”: Sistema di allarme
Allegato “B”: Servizio di Pronto Soccorso
93
Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
Il Sistema di Emergenza Sanitaria nella Regione Marche
PRINCIPALI RIFERIMENTI CONTRATTUALI
RELATIVI AL PERSONALE SANITARIO IMPIEGATO
Accordo Collettivo Nazionale per la Medicina Generale
Quadriennio 2006 –2009 (siglato il 27/05/2009)
Articoli 91 -100
Medici
convenzionati
Accordo Integrativo Regionale per la Medicina Generale
(siglato il 29/05/2007)
Articoli 45 -49
Contratto collettivo nazionale di lavoro
area dirigenza medico-veterinaria del S.S.N
(siglato il 17/10/2008)
Contratto collettivo nazionale di lavoro
Personale del comparto Sanità
(siglato il 14/05/2009)
Medici
dipendenti
Infermieri
autisti ed
operatori radio
dipendenti SSN
Delibera Conferenza Stato Regioni del 22/05/2003
Profili formativi di
tutto il personale
addetto
all’emergenza
Linee guida su formazione, aggiornamento e
addestramento permanente del personale operante nel
sistema di emergenza/urgenza
DGR 1405 ME/SAN del 19/06/2001
Formazione e aggiornamento degli operatori del sistema di
emergenza sanitaria: percorsi formativi per le figure
professionali sanitarie e non sanitarie del sistema
per l’emergenza sanitaria della Regione Marche
94
Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
Il Sistema di Emergenza Sanitaria nella Regione Marche
ORGANIZZAZIONE STRUTTURALE
(articoli 2, 5, 7, 9 bis, 12, 13 della LR 36/98 e s.m.i)
STS
SOE
(Sistema Territoriale
di Soccorso)
(Sistema Ospedaliero
di Emergenza)
POTES
Elisoccorso
Continuità Assistenziale
Punti Primo Intervento
Pronto Soccorso
DEA 1° livello
DEA 2° livello
SAS
(Sistema di Allarme Sanitario)
Centrale Operativa 118
SOE
STS
(Sistema Territoriale
di Soccorso)
(Sistema ospedaliero
di emergenza)
SAS
(Sistema di allarme sanitario)
95
Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
Il Sistema di Emergenza Sanitaria nella Regione Marche
STRUTTURA DEL SISTEMA OSPEDALIERO DI EMERGENZA
(articoli 13 -17 della LR 36/98 e s.m.i)
PUNTO DI PRIMO INTERVENTO
Istituito nei presidi ospedalieri privi di Unità Operativa (UO) autonoma di Pronto Soccorso.
E’ possibile effettuarvi il primo intervento medico in caso di problemi minori , stabilizzare il
paziente in fase critica e disporne l’eventuale trasporto presso l’Ospedale più idoneo.
Personale: viene utilizzato di norma il personale presente nei presidi medesimi. Il
personale sanitario delle POTES localizzate presso i punti di primo intervento è
impegnato anche nell’attività dei punti medesimi.
PRONTO SOCCORSO – MEDICINA DI ACCETTAZIONE E D’URGENZA
Unità Operativa autonoma, dotata di proprio organico e posti letto; assicura gli
interventi diagnostico-terapeutici d’urgenza e l’eventuale ricovero anche attraverso il
trasporto protetto ad Ospedali in grado di fornire le prestazioni occorrenti.
DEA DI PRIMO LIVELLO
Costituito da:
- Pronto Soccorso
- Anestesia e Rianimazione
- Centrale Operativa 118 (nei quattro ospedali ove è prevista)
- eventuali altre Unità Operative (esempio: Cardiologia con UTIC)
Il DEA di primo livello deve assicurare funzioni di pronto soccorso, osservazione breve,
assistenza cardiologica e rianimatoria, nonché fornire, attraverso l’integrazione con unità
operative di altri Dipartimenti, gli interventi diagnostico-terapeutici di emergenza medici,
chirurgici, ortopedici, ostetrici e pediatrici e le prestazioni analitiche strumentali e di
immunoematologia occorrenti per gestire 24h soggetti in stato di urgenza o emergenza
sanitaria
DEA DI SECONDO LIVELLO
Istituito negli Ospedali che dispongono, in aggiunta alle UO che costituiscono il DEA di
primo livello, di:
- Cardiochirugia
- Neurochirurgia
- Chirurgia Vascolare
- Chirurgia Toracica
DIPARTIMENTO DI EMERGENZA PEDIATRICO
Costituito nell’Azienda Ospedaliera di Ancona. Dispone di componenti specialistiche
finalizzate a garantire prestazioni di emergenza nei confronti di soggetti di età non
superiore a 14 anni, nonché nelle urgenze ostetriche.
96
Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
Il Sistema di Emergenza Sanitaria nella Regione Marche
POSTAZIONI TERRITORIALI DELL’EMERGENZA SANITARIA
(articoli 7, 8 e 14 della LR 36/98 e s.m.i)
COMPITO DELLE POTES
L’equipaggio delle POTES (Postazioni Territoriali dell’Emergenza Sanitaria)
garantisce, sul luogo in cui si verifica un’emergenza sanitaria, il soccorso qualificato
allo scopo di permettere il mantenimento delle funzioni vitali dell’assistito ed il suo
trasporto protetto verso ospedali, individuati dalla Centrale operativa, capaci di fornire
l’assistenza specialistica adeguata al caso.
LOCALIZZAZIONE E STANDARD OPERATIVI
La localizzazione delle POTES deve essere determinata dalla Giunta RegionaleCostituisce obiettivo del sistema garantire un intervento di soccorso entro otto minuti
dalla chiamata per le aree urbane e venti minuti per le aree extraurbane, salvo
particolari situazioni di complessità orografica e di viabilità.
MEZZI DI SOCCORSO E MODALITA’ DI INTERVENTO
Ogni POTES dispone dei mezzi di soccorso previsti dal responsabile della Centrale
competente per territorio.
Nei casi in cui si richiede l’intervento di emergenza in una località che non sia sede
della POTES. ma su cui opera un’Associazione di volontariato o la CRI, queste, su
indicazione della Centrale operativa, possono intervenire immediatamente con l’ausilio
di un’auto medicalizzata inviata dalla postazione più vicina.
DIPENDENZA ORGANICA E FUNZIONALE DEL PERSONALE SANITARIO
Il personale dipendente del Servizio Sanitario Regionale, addetto stabilmente agli
equipaggi di soccorso, costituisce ed opera quale parte integrante di una delle unità
operative del dipartimento di emergenza.
Il personale medico convenzionato degli equipaggi di soccorso opera nell’ambito
dell’unità operativa di Pronto Soccorso e dipende funzionalmente dal dipartimento di
emergenza competente territorialmente.
Il personale sanitario delle POTES localizzate presso i Punti di Primo Intervento è
impegnato anche nell’attività dei punti medesimi. Tale personale è tenuto ad eseguire
prioritariamente le richieste della Centrale Operativa da cui dipende.
L’attività, nel territorio, degli equipaggi di soccorso è coordinata funzionalmente dalla
Centrale Operativa
.
97
Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
Il Sistema di Emergenza Sanitaria nella Regione Marche
CENTRALE OPERATIVA 118
Articolo 5 Legge Regionale 36/98 e s.m.i: QUATTRO CENTRALI OPERATIVE 118
Ancona Soccorso, Macerata Soccorso, Pesaro Soccorso e Piceno Soccorso.
Fanno parte del DEA dell’Ospedale in cui hanno sede
Ancona Soccorso svolge anche funzione di centrale regionale per il coordinamento
degli interventi che non possono essere gestiti livello di una sola centrale.
Articolo 6 Legge Regionale 36/98 e s.m.i: COMPITI DELLE CENTRALI OPERATIVE
Ricevere le chiamate di soccorso sanitario e valutarne la criticità
Inviare le risorse occorrenti, coordinarne l’intervento, allertare l’ospedale ricevente
Organizzare i trasferimenti urgenti; coordinare i trasporti programmati
Allertare la guardia del dipartimento prevenzione
Gestire le chiamate per il servizio di Continuità Assistenziale
Istruire la popolazione sui comportamenti da tenere in caso di emergenza
Allegato A della L.R. 36/98 e s.m.i: Organizzazione del SAS
Punto 1: La Centrale dispone di una rete di telecomunicazioni idonea a ricevere le
chiamate di soccorso ed attivare le risorse necessarie. Le comunicazioni con la
Centrale sono registrate.
Punto 2: La Centrale dispone, dirige, indirizza e coordina gli interventi sul territorio
ed il trasporto fino all’ospedale di destinazione
Punto 3: Al responsabile della Centrale competono, fra l’altro, l’organizzazione
generale del servizio su tutto il territorio di competenza, la definizione dei protocolli
operativi e la gestione del personale della Centrale,
Al personale infermieristico della Centrale Operativa è affidata la responsabilità
operativa della Centrale, 24 ore su 24, nell’ambito dei protocolli decisi dal responsabile
della Centrale.
Nei casi particolarmente gravi, dubbi o comunque non contemplati nei protocolli deve
essere interpellato il medico di Centrale che deve essere dotato di adeguati mezzi di
comunicazioni per svolgere la propria funzione anche quando non si trovi fisicamente
in Centrale Operativa.
“Il medico di Centrale, immediatamente consultabile 24 ore su 24, deve tenere sia i
collegamenti con il medico o il personale a bordo del mezzo di soccorso, con il quale
decide in merito agli interventi immediati da prestare, alle modalità di trasporto e
all’individuazione dell’ospedale più idoneo, in relazione alla patologia riscontrata, ad
accogliere il paziente, sia i collegamenti con i responsabili delle strutture ospedaliere
situate nell’ambito di afferenza della Centrale”
Punto 4: I protocolli per la valutazione di criticità dell’evento e per il collegamento
con le altre strutture sanitarie vanno approvati dal Comitato Regionale per
l’Emergenza Sanitaria.
Punto 5: In caso di maxiemergenza le funzioni di coordinamento dell’attività di
soccorso, per quanto compete al SSN, sono attribuite alla Centrale.
98
Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
L’ATTIVITA’ DI DISPATCH
Definizione
Il "dispatch" ("spedire",
"inviare", "mettere in
moto un convoglio") è
l'attività fondamentale
della Centrale
Operativa;
consiste di:
- ricezione delle chiamate di soccorso ed individuazione del luogo
esatto in cui effettuare l'intervento;
- valutazione, attraverso quesiti mirati, della criticità della situazione
prospettata e, quindi, della complessità dell'intervento da svolgere;
- decisione sulla tipologia delle risorse necessarie per svolgere il
soccorso richiesto;
- istruzioni al chiamate sul comportamento da tenere in attesa
dell'arrivo dei mezzi di soccorso.
Sono operazioni “dipendenti dal dispatch”,
- l'individuazione, fra quelle al momento disponibili, delle risorse
che meglio rispondono per tipologia e localizzazione alle
necessità evidenziate;
- l’attivazione ed il coordinamento di tali risorse;
- la registrazione di tempi e modalità di intervento;
- la collaborazione alla scelta della struttura sanitaria più adatta
ad accogliere il paziente e l'allertamento della stessa.
Caratteristiche
fondamentali del
dispatch:
Lo scopo del dispatch è individuare il problema principale ed il suo grado di
criticità; occorre evitare di cercare di fare una diagnosi telefonica della patologia
che causa il problema riferito dal chiamate;
I tempi del dispatch devono rimanere brevi; idealmente meno di un minuto per
le situazioni critiche.
la normativa prevede che il dispatch sia svolto da infermieri professionali sulla
base di protocolli elaborati dal Responsabile di Centrale (DPR 27/03/92, art.4 ).
Per le situazioni non previste nei suddetti protocolli, ed in ogni caso l’infermiere
professionale ne ravveda la necessità, va consultato il medico d’appoggio
(DPR 27/03/92 art. 4; L.R. 36/98 , allegato A, punto 3).
Personale
addetto al
dispatch
Per il sostegno alle attività di Centrale (e quindi anche al dispatch) può essere
utilizzato personale non sanitario (LR 36/98 art. 6 comma 12), individuato con
la denominazione di “Operatore Radio”, dalla DGR 5183/92, art. 6.
99
Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
ELENCO SCHEDE DISPATCH (disturbi principali) NELLA REGIONE MARCHE
0. Scheda di accesso: (valutazione funzioni vitali)
1 trauma
2. incidente stradale
3. perdita di coscienza
4. dispnea
5. malore (vertigine, palpitazioni, debolezza)
6. cefalea
7. dolore toracico
8. dolore addominale
9. disturbi neurologici focali
10. intossicazioni
11. disturbi psichici
12. problemi in gravidanza
13. orticaria, prurito, edema localizzato
14. altri problemi, situazione indefinita
LE SCHEDE DISPATCH
STRUTTURA DI OGNI SCHEDA
A) CRITERI: pagina di testo con note esplicative sul diagramma.
Da consultare se l’operatore ha dubbi sull’applicazione della scheda.
B) DIAGRAMMA: elenca le domande da porre al chiamante sui sintomi/segni clinici.
In base alla riposta si può essere diretti ad un’altra domanda oppure ad un codice d’invio
rappresentato da una bandierina: ogni bandierina è contraddistinta da un numero che
indica il “percorso” attraverso il quale si è giunti alla codifica.
C) RIEPILOGO: tabella che ricapitola le possibili situazioni, divise per percorso, ed esprime
esplicitamente il significato della codifica..
Va consultato per conferma dell’aderenza del percorso alla situazione prospettata.
D) ISTRUZIONI PREARRIVO ED INFORMAZIONI CONCLUSIVE
Le istruzioni prearrivo (IPA) sono disposizioni a coloro che sono presenti sul luogo
dell’evento per aiutarli a fornire il primo soccorso.
Le informazioni conclusive hanno lo scopo di facilitare l’intervento dell’equipaggio di
soccorso e di accertare che non vi siano state incomprensioni.
100
Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
CODICE DI INVIO
Il codice di invio, nella Regione Marche, è costituito dalle seguenti indicazioni:
- codice patologia
- tipologia di luogo in cui si è verificato l’evento
- codice di criticità (rapidità di partenza e modalità di guida)
- tipologia di equipaggio richiesto
CODICE PATOLOGIA
Per comodità nelle comunicazioni
pronunciamo i codici senza lo
zero iniziale.
Un trauma viene indicato
come C1 (ci uno)
e non come C01 (ci zero uno)
TIPOLOGIA DI LUOGO
(DM 15/05/92 e DM 17/12/2008)
S = strada
P = uffici ed esercizi pubblici
Y = impianti sportivi
K = casa
L = impianti lavorativi
Q = scuole
Z = altri luoghi
C01
C02
C03
C04
C05
C06
C07
C08
C09
C10
C11
C12
C13
C14
C15
C19
C20
(DM 17/12/2008)
Traumatica
Cardiocircolatoria
Respiratoria
Neurologica
Psichiatrica
Neoplastica
Tossicologica
Metabolica
Gastroenterologica
Urologica
Oculistica
Otorinolaringoiatrica
Dermatologica
Ostetrico-ginecologica
Infettiva
Altra patologia
Patologia non identificata
La tipologia di luogo indica all’equipaggio il tipo di
ambiente in cui devono recarsi e NON l’attività che
stava svolgendo l’assistito.
Nel caso un insegnante si infortuni mentre lavora,
la codifica sarà “Q” e non “L”.
La normativa precisa che:
“Si definiscono accaduti in uffici ed esercizi pubblici tutti
gli eventi localizzabili in porzioni di edifici adibiti in
prevalenza a uffici o attività commerciali (ad es. negozi,
uffici postali, alberghi, pensioni”
“Si definiscono accaduti in impianti lavorativi tutti gli
eventi localizzabili in sedi dove si effettuano in modo
esclusivo e organizzato lavori opere (ad es. fabbriche,
laboratori, cantieri”).
Pertanto un infortunio agricolo, avvenuto nel
campo, sarà codificato “Z”.
101
Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
BIANCO
(DPR 25/05/92: “…servizio che con ragionevole certezza non ha
necessità di essere espletato in tempi brevi”)
L’ora della partenza del mezzo viene “programmata” (in genere
concordandola con il richiedente);
Modalità di guida normali
GIALLO
(DPR 25/05/92: “..intervento
indifferibile”)
VERDE
(DPR 25/05/92: “..intervento
differibile”)
Il mezzo di soccorso parte appena
possibile: l’equipaggio ha la
possibilità di concludere l’attività che
sta svolgendo (la visita già in corso
di un paziente presso la Potes,
rifornimento, sistemazione
ambulanza, conclusione check list),
o attendere cambiamenti logistici
(arrivo del turno montante, …)
purché la partenza avvenga entro
un tempo massimo di 30 minuti.
Modalità di guida normale.
CODICI
D’INVIO:
CRITICITA’
Il mezzo di soccorso parte
immediatamente (lascia in
sospeso l’attività corrente).
Modalità di guida normale
rapidità della
partenza e
modalità di
guida
E’ sottointeso che se si può partire
subito non si è autorizzati ad
attendere nemmeno un minuto.
ROSSO
(DPR 25/05/92: “….intervento di emergenza”
Il mezzo di soccorso che parte immediatamente (lascia in sospeso l’attività corrente).
Modalità di guida con “lampeggianti e sirene”, che devono essere mantenuti accesi continuativamente
per tutto il percorso (salvo comunicazioni di cambio codice).
Gli interventi in “codice rosso” dovrebbero raggiungere il luogo dell’intervento nei tempi previsti dalla
normativa (8 minuti in ambito urbano e 20 in ambito extraurbano a partire dall’arrivo della chiamata in
Centrale Operativa);
ROSSO DIMINUITO (R ↓ ):
ROSSO AVANZATO (R ↑)
occorre partire immediatamente, ma si può procedere senza l’assistito non ha respiro normale;
probabile necessità di procedere a
lampeggianti e sirene nel caso le condizioni del percorso
(distanza e stato del traffico) facciano presumere che usandoli rianimazione cardiopolmonare sul posto:
scaricare da ambulanza attrezzatura
non si avrebbe comunque un vantaggio significativo.
La decisione sulle effettive modalità di guida spetta all’equipaggio prevista da protocollo per ALS
dell’ambulanza (in particolare all’autista, che meglio di altri può (aspiratore…). Ovviamente parte
giudicare le condizioni del traffico). Per questi interventi occorre immediatamente ed usa lampeggianti
e sirene.
comunque arrivare nei tempi previsti dalla normativa.
Se si utilizzano lampeggianti e sirene comunicare
“codice sigma” alla Centrale
102
Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
ALFA:
occorre un equipaggio ALS
(comprende un medico)
GAMMA
BETA
equipaggio sanitario BLS
(comprende un infermiere
ma non medici)
equipaggio non sanitario
(soccorritori dipendenti o
volontari)
CODICI D’INVIO
Tipo di equipaggio
Combinando i codici di partenza/modalità guida con quelli di tipo equipaggio si ottengono
teoricamente le seguenti combinazioni:
Necessità minima
Lampeggianti
PARTENZA
NOTE
e sirene
di personale
Programmata Differibile Indifferibile
No
Si soccorritore infermiere medico
Bianco Gamma
X
X
XX
Bianco Beta
X
X
X
X
Bianco Alfa
X
X
X
X
Verde Gamma
X
X
XX
Verde Beta
X
X
X
X
Verde Alfa
X
X
X
X
X
X
Giallo Gamma
X
X
XX
Giallo Beta
X
X
X
X
Giallo Alfa
X
X
X
X
Rosso Gamma↓
X
(X) *
XX
Rosso Beta↓
X
(X) *
X
X
Rosso Alfa ↓
X
(X) *
X
X
Rosso Gamma
X
X
XX
Rosso Beta
X
X
X
X
Rosso Alfa
X
X
X
X
X
Rosso Alfa ↑
X
X
X
X
X
Indicato attendere
max 30’ per :
termine visita in
corso, check list,
rifornimento…
X
X
* se il vantaggio
è significativo
* se il vantaggio
è significativo
* se il vantaggio
è significativo
Attrezzature da
rianimazione
103
Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
COMUNICAZIONI FRA MEZZI DI SOCCORSO E CENTRALE OPERATIVA
Le comunicazioni trasmesse dai mezzi di soccorso devono essere:
a) significative
b) concise, inequivocabili, e, se possibile, rispettose del diritto alla riservatezza.
Relativamente alla prima caratteristica, si è stabilito che le informazioni significative che devono
essere trasmesse dai mezzi di soccorso sono le seguenti:
- definizione dell’intervento in termini di tempi
- numero di soggetti assistiti (se non è già chiaro) e, in caso di bambini, l’età (e/o il peso)
- tipo di patologia, se non già individuato correttamente dalla Centrale
- gravità all’arrivo sul posto, per verificare la adeguatezza del dispatch
- risorse di cui il soggetto avrebbe bisogno all’arrivo in Pronto Soccorso (da cui dipende, fra
l’altro, la definizione dell’ospedale di destinazione, da effettuarsi sulla base di protocolli locali o
da concordare di volta in volta con la Centrale)
- modalità di guida (lampeggianti e sirene)
Lo schema qui sotto riassume i contenuti delle comunicazioni minime per ogni intervento.
Per quanto riguarda le altre caratteristiche, si rende necessario comunicare attraverso codici.
Le modalità di codifica delle informazioni citate sono descritte nelle pagine seguenti.
TEMPI DI INTERVENTO,
Ora partenza: equipaggio a bordo, ruote in movimento
Ora arrivo: il mezzo si ferma sul luogo dell'intervento
Ora rientro: paziente a bordo, vengono segnalati indice di gravità/codice di rientro
Ora rendez-vous: quando l’intervento viene svolto da più mezzi di soccorso
Ora "rampa": mezzo con paziente a bordo all'ingresso del Pronto Soccorso
Ora operatività: il mezzo è pronto per un nuovo intervento)
Ora sede: il mezzo di soccorso è operativo presso la Potes (qualora non coincida con operatività).
CODICE PATOLOGIA
solo se diverso da quello di invio
NUMERO SOGGETTI
ASSISTITI
(se non è già chiaro)
ETA’, solo se
significativa
(ad esempio in caso
di bambini)
COMUNICAZIONI
DAI MEZZI DI
SOCCORSO ALLA
CENTRALE
VALUTAZIONE SANITARIA:
Oggettiva e confrontabile fra
diverse località.
Espressa con una cifra da 0 a 4.
Classifica le condizioni del paziente
all'arrivo sul posto del primo
equipaggio.
Viene trasmessa al pronto Soccorso
insieme alla criticità finale
CRITICITA’ FINALE
Serve ad allertare il Pronto Soccorso di destinazione perché prepari le risorse ritenute adeguate alle
necessità assistenziali, determinate in base alla criticità delle condizioni del paziente in ambulanza,
dopo trattamento in loco, e ad eventuali altri fattori (esempio criteri situazionali nel trauma, stato di
gravidanza…) che modificano modalità di accesso al triage.
Espresso con un codice colore cui viene associata
la comunicazione “sigma” nel caso il rientro avvenga con lampeggianti e sirene accesi
104
Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
COMUNICAZIONI DAI MEZZI DI SOCCORSO
TEMPI DI INTERVENTO
I tempi di intervento significativi registrati dalla Centrale sono i seguenti:
Ora chiamata: primo squillo della telefonata del richiedente in Centrale
Ora attivazione: l'operatore di Centrale contatta la Potes
Ora partenza: equipaggio a bordo, ruote in movimento
Ora arrivo: il mezzo si ferma sul luogo dell'intervento
Ora rientro: paziente a bordo, vengono segnalati indice di gravità/codice di rientro
Ora rendez-vous: quando un altro mezzo di soccorso raggiunge quello in cui si trova l’assistito
Ora "rampa": mezzo con paziente a bordo all'ingresso del Pronto Soccorso
Ora operatività: il mezzo è pronto per un nuovo intervento
Ora sede: il mezzo di soccorso è operativo presso la Potes (qualora non coincida con operatività).
I primi due vengono registrati automaticamente dalla Centrale.
Gli altri, conosciuti come MESSAGGI DI STATO devono essere comunicati dall’equipaggio; ciò
può avvenire tramite comunicazione in fonia o – per alcuni messaggi - premendo un pulsante sugli
apparati radio predisposti.
La codifica dei messaggi di stato è la seguente
Ora partenza: <sigla centrale>, <sigla ambulanza>, "partita" (pulsante “α” dal veicolare Lander)
Ora arrivo: <sigla centrale>, <sigla ambulanza>, "sul posto" (pulsante “β” dal veicolare Lander)
Ora rientro: <sigla centrale>, <sigla ambulanza>, “codice patologia se diverso da quella di invio;
indice gravità e codice rientro; numero pazienti se più di uno; età se significativo; ospedale di
destinazione ed eventuali risorse accessorie da attivare quando previsto da protocolli locali"
Ora rendez-vous: <sigla centrale>, <sigla ambulanza>, "rendez-vous effettuato con <sigla altra
ambulanza>"
Ora rampa: <sigla centrale>, <sigla ambulanza>, "rampa" (pulsante “γ” dal veicolare Lander)
Ora operatività: <sigla centrale>, <sigla ambulanza>, "operativa" (*)
Ora sede: <sigla centrale>, <sigla ambulanza>, "in sede"
(*) Se la sede dell'ambulanza corrisponde al luogo in cui si trova al momento di comunicare
l'operatività, il messaggio sarà: <sigla centrale>, <sigla ambulanza>, "operativa in sede".
Quando comunichi un messaggio di stato, la Centrale ti deve fornire conferma di averlo ricevuto:
se non ottieni conferma (con l’eccezione dell’arrivo sul posto, quando non puoi rimanere in
ambulanza ad attendere la conferma), ripeti il messaggio dopo qualche decina di secondi.
CRITICITA’ E RIFERIMENTI NORMATIVI
Il sistema 118 ha come obiettivo “garantire un intervento di soccorso entro otto minuti dalla
chiamata per le aree urbane ed entro venti minuti per le aree extraurbane …. “ (L.R. 36/98 art 7).
Pertanto il tempo di intervento di un equipaggio viene calcolato dal PRIMO SQUILLO della
telefonata del richiedente all’arrivo sul posto del mezzo di soccorso. E’ importante saperlo, in
particolare nei codici “rosso diminuito”, quando si tratta di decidere se accendere o meno le sirene.
Analogamente il tempo di lancio (intervallo fra l’attivazione dell’equipaggio e la partenza) viene
calcolato a partire dal primo squillo del telefono della postazione.
“Il personale sanitario delle Potes localizzato presso i punti di primo intervento è impegnato anche
nell’attività dei punti medesimi. Tale personale è tenuto ad eseguire prioritariamente le richieste
della Centrale Operativa da cui dipende” (L.R. 36/98, art 14).
Nessuna attività presso la sede ospedaliera può giustificare un ritardo nella partenza per un
servizio richiesto dalla Centrale. Nei casi in cui, in presenza di specifici protocolli concordati con la
Centrale, si presenti all’equipaggio una necessità di assistenza intraospedaliera che lo rende
temporaneamente non operativo per il soccorso territoriale, deve essere fornita preventivamente
autorizzazione a procedere da parte della Centrale.
105
Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
NUMERO SOGGETTI ASSISTITI
Va comunicato in tutti i casi non sia già chiaro alla Centrale
In genere si desume dal numero di indici di gravità e codice rientro: <sigla radio centrale> <sigla
radio ambulanza> “un giallo due ed un verde uno”.
Se però i codici di rientro sono uguali occorrerà specificare: <sigla radio centrale> <sigla radio
ambulanza> “a bordo due codici verde uno”.
Se non viene specificato il numero di persone assistite, la Centrale intenderà che si tratta di una
sola.
ETA’ DELL’ASSISTITO
E’ necessario trasmettere l’età dell’assistito nel caso si tratti di un bambino.
Potrebbe essere utile comunicare l’età anche in relazione ad alcuni profili di assistenza (ad
esempio infarto con ST sopraslivellato).
Analogamente possono essere segnalate alcune condizioni che, seppure non patologiche,
condizionano il tipo di assistenza necessaria (esempio: stato di gravidanza).
CODICE PATOLOGIA
Va comunicato alla Centrale al momento del rientro, prima dell’indice di gravità, nei soli casi in cui
non sia identico a quello di invio: : <sigla radio centrale> <sigla radio ambulanza> “C1 verde uno”.
Analogamente va comunicata una correzione sulla tipologia di luogo in cui è avvenuto l’evento,
rispetto a quella comunicata all’invio, in particolare se può avere rilevanza medico legale.
Ad esempio “C1L verde uno” nei casi in cui la Centrale non avesse individuato all’invio il fatto che
si trattava di trauma avvenuto in impianto lavorativo.
Se all’atto del rientro non viene segnalato alcuna tipologia di luogo, si intende confermata quella di
invio.
Ricordiamo che la normativa parla di “patologia prevalente” e prevede un solo codice relativo alla
patologia. Se l’assistito presenta più di una patologia occorre comunicare quella più importante in
relazione all’intervento di soccorso. Non sono accettabili comunicazioni tipo “C1 – C4”.
CRITICITA’ E RIFERIMENTI NORMATIVI
La normativa vigente prevede un solo codice patologia per ogni intervento. Si parla infatti di
“patologia prevalente”. In conformità a tale decreto il sistema informatico del 118 consente
l’inserimento di una sola indicazione relativa alla patologia.
Se è tollerabile che la Centrale, sulla base delle (scarse) informazioni ottenute dal chiamante, a
volte comunichi una doppia codifica (ad esempio C1-C19 quando non si capisce se è caduto
perché si è sentito male o perché ha inciampato), non è giustificato che personale giunto sul posto
continui ad usare due codici patologia, senza tentare di indicare quella che appare prevalente.
Analogamente non è dignitoso che un equipaggio sanitario rientri con patologia C20 (sarebbe
come affermare: “non ho capito niente”). Pertanto al rientro gli equipaggi devono indicare al
massimo un solo codice patologia, compreso fra C1 e C19.
Relativamente alla codifica del luogo dell’evento ricordiamo che il DM 15 maggio 92 ed il DM
17/12/2008, come già detto per la tipologia di luogo comunicata all’invio, chiedono di identificare “il
tipo di luogo in cui si è verificato l’evento” e non l’attività che stava svolgendo l’assistito.
Con lo sviluppo dei profili assistenziali, la codifica della patologia si è ampliata per identificare
alcune condizioni particolari.
Ad esempio, per il trauma maggiore, sono stati definiti dei criteri clinici e dei criteri situazionali,
identificati da lettere dell’alfabeto fonetico internazionale, che giustificano l’inclusione nel
profilo.
La presenza di tali criteri va ovviamente segnalata alla Centrale: un “C1S 3rosso alfa-november”
indica un soggetto con Glasgow inferiore a 13, caduto in strada da un’altezza superiore a 5 metri.
106
Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
INDICE DI VALUTAZIONE SANITARIA
Viene assegnato all’assistito in base alle sue condizioni cliniche all’arrivo sul posto. e “fotografa” la
situazione riscontrata dall’equipaggio nel momento in cui vede per la prima volta l’assistito.
Fornisce informazioni
- sull’appropriatezza del dispatch
- sulla efficacia degli interventi di stabilizzazione svolti dall’equipaggio di soccorso
E’ costituito da uno solo fra i seguenti indici numerici:
0: la patologia non necessita di intervento
1: parametri vitali normali e, in base al tipo di patologia, non suscettibili di deterioramento
2: parametri vitali normali, ma, in relazione al tipo di patologia, non si può escludere un
deterioramento
3: almeno un parametro vitale alterato o presenza di segni/sintomi di disagio emodinamico
3av = 3 avanzato: respiro e/o polso assenti all’arrivo sul posto
4: soggetto trovato deceduto
I valori di riferimento dei parametri vitali sono definiti per il personale 118 nelle tabelle riportare
nelle due pagine seguenti, uniformi sul territorio regionale.
La prima tabella si applica agli adulti (almeno12 anni di età).
La seconda ai bambini (fino al compimento del dodicesimo anno)
CRITICITA’ E RIFERIMENTI NORMATIVI
Le specifiche dell’indice di valutazione sanitaria sono state definite dal DM 17/12/2008 e derivano
dalle indicazioni del Progetto Mattoni del SSN
Se è vero che l’indice di valutazione sanitaria definisce lo stato dell’assistito al momento dell’arrivo
del primo equipaggio, NON POTRA’ VARIARE NEL CORSO DELL’INTERVENTO anche se le
condizioni del paziente cambiassero. Potrebbe invece cambiare il codice di criticità finale, che
diversamente dall’indice valutazione sanitaria, rispecchia l’eventuale evolutività durante l’intervento
della patologia.
Se l’equipaggio chiede di cambiare codice da “tre rosso” a “a due rosso” può significare solo che
- non aveva raccolto correttamente i parametri vitali all’arrivo (e non è bello farlo sapere)
- non ha capito come si assegna l’indice di valutazione sanitaria.
E’ importante determinare accuratamente l’indice di valutazione sanitaria perché:
- fornisce un’indicazione dell’efficacia dell’attività svolta: confrontandolo con la criticità finale è
possibile avere un’idea dell’effetto del trattamento effettuato
- consente di apportare modifiche ai protocolli dispatch per renderli più adeguati alla realtà.
Per quanto riguarda questa seconda funzione occorre purtroppo rilevare che, in base alle
valutazioni svolte negli ultimo anni, la causa più frequente di sottostima del dispatch (è partito
verde ed è rientrato “rosso”, che ora corrisponde a “3”) è il fatto che, controllando la scheda
intervento, il codice di rientro era stato assegnato male (non si trattava davvero di un rosso).
Da notare che le istruzioni delle tabelle per l’assegnazione dell’indice di valutazione sanitaria
prevedono che nel caso i parametri vitali consentano di assegnare sia “2” che “3”; i criteri clinici
che hanno portato ad assegnare “3” devono essere precisati esplicitamente sulla scheda
intervento.
107
Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
> 13
GLASGOW COMA SCALE
stato di coma cronico (A)
alterazioni del linguaggio (B)
FREQUENZA RESPIRATORIA
fra 10 e 20 atti/min
SATURAZIONE DI OSSIGENO
> 89%
ipossia cronica (C)
rilevata prima di somministrare ossigeno,
salvo il paziente sia in O2terapia cronica
FREQUENZA CARDIACA
fra 60 e 100 battiti/min
PRESSIONE ARTERIOSA
sistolica > 89 mmHg
diastolica < 121 mmHg
L’indice
(zero) si usa quando il
soggetto “non necessita di intervento”.
Se è stato svolto un qualsiasi
intervento –incluso monitoraggio dei
parametri - va assegnato un codice da
1 a 4 anche ove non si sia provveduto
al successivo trasporto in ospedale.
Quando tutti i parametri sono normali, (o
le alterazioni sono croniche) assegna:
se si possono escludere
peggioramenti nelle prossime ore
se la patologia non fa escludere un
peggioramento a breve termine
NOTE: A) un GCS < 14 presente, invariato, da almeno 24 ore non è sufficiente
per codificare “3”
B) in presenza di afasia, disartria o altri impedimenti alla fonazione il GCS non è
attendibile; il paziente può essere perfettamente lucido ma avere un punteggio
basso solo per la componente “linguaggio”; in questi casi un GCS < 14 non è
sufficiente per codificare “3”
C) in caso di ipossia sostanzialmente invariata (o addirittura migliore) rispetto a
controlli precedenti (desumibili da documentazione clinica o da anamnesi) una
SaO2 < 90% non è sufficiente per codificare “3”
D) se sospetti che tachipnea o tachicardia siano dovute ad emotività, paura, o altri
fattori psicologici, ricontrolla frequenza respiratoria e cardiaca dopo avere
tranquillizzato verbalmente il paziente; assegna l’indice di gravità in base ai dati del
controllo, ignorando quelli della prima rilevazione
E) in caso di fibrillazione atriale senza segni di disagio emodinamico prendi in
considerazione la frequenza ventricolare media (e non quella di picco)
F) escluso i soggetti che documentano di avere in genere la sistolica < 90 mmHg
13,
2010
(insorgenza acuta) (A)
< 13, (insorgenza acuta) (A)
fra 21 e 30 atti/min
(escluse cause funzionali) (D)
fra 85 ed 89%, acuta (C)
fra 40 e 59 battiti/min
fra 101 e 130 battiti/min (E)
(escluse cause funzionali) (D)
< 85%, acuta (C)
< 40 battiti/min
> 130 battiti/min (D) (E)
sistolica < 90 mmHg (F)
diastolica > 120 mmHg
Quando uno o più parametri vitali
rientrano nel range di questa colonna
(ma nessuno raggiunge la
compromissione della
terza colonna) l’indice è almeno
Diventa
se si associano uno o più
dei seguenti segni, in genere indicatori
di disagio emodinamico:
- pallore associato a sudorazione fredda
- cianosi diffusa
- sincopi recidivanti o impossibilità a
mantenere la posizione eretta a causa
della tendenza a svenire
- stridore laringeo o altri segni di
ostruzione parziale delle vie aeree
Il segno clinico che ha portato a
codificare “3” un soggetto con parametri
vitali border-line, va indicato
esplicitamente sulla scheda di
Quando anche solo un parametro
vitale rientra nel range indicato in
questa terza colonna le funzioni vitali
vanno considerate compromesse
indipendentemente dalla associazione
con altri segni o sintomi:
l’indice sarà
Se respiro spontaneo e/o circolo
sono assenti codifica
AVANZATO
In caso di soggetto trovato
deceduto codifica
108
Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
Età
0–1
mesi
2 -12
mesi
1-2
anni
3- 6
anni
7 - 11
anni
A
B
C
D
E
In caso di
decesso
codice
FR
FC
PA sistolica
< 30
> 60
< 25
> 50
< 20
> 40
< 16
> 30
< 12
> 30
< 100
< 60
> 180
< 80
< 70
> 160
< 70
< 75
> 140
< 60
< 80
> 130
< 60
< 90
> 110
SatO2 < 90
GCS < 13
P.A. Sistolica > 140 con sintomi
FR
FC
51 - 60
161 - 180
41 -50
141 - 160
31 - 40
26 -30
21 - 30
70 - 80
131 - 140
60 - 70
121 - 130
101 - 110
SatO2: 90 - 93
PA
sistolica
60 –69
oppure > 100
70 –79
oppure > 120
75 –84
oppure > 120
80 – 89
oppure > 125
90 – 94 oppure >
135
GCS = 13
Ostruzione; stridore inspiratorio, disfonia.
Vie aeree pervie , ma la patologia riscontrata
Edema mucosa orale e/o lingua
può interessarle
Apnea > 10 sec; dispnea con uso muscolatura
Il respiro non è normale, ma non presenta i
accessoria e/o alitamento pinne nasali;
ridotta espansione toracica;
criteri della colonna precedente
rantoli, fischi o sibili
Pallore e sudorazione fredda; cianosi o
Pallore senza sudorazione fredda
marezzature. Riempimento capillare > 3 sec.
Riempimento capillare fra 2 e 3 sec
Sanguinamento associato a coagulopatie
Sanguinamenti tamponabili
oppure non tamponabile
Segni di disidratazione moderata
Segni di disidratazione grave
(secchezza delle mucose)
Grave agitazione o letargia; ipotonia
Pianto inconsolabile
muscolare o paralisi; convulsioni in atto;
Convulsioni terminate
Febbre (> 37,5) + petecchie
Stato febbrile. Vomito ripetuto.
Febbre > 40° (> 38,5° se età < 3 mesi)
Assunzione sostanze non altamente tossiche
Politraumi; ustioni > 9%; intossicazioni gravi
Concomitanza di malattie croniche debilitanti
Se vi è anche uno solo dei criteri di questa
colonna, la valutazione sanitaria sarà:
Se vi è anche uno solo dei criteri di questa
colonna, ma nessuno della colonna
precedente la valutazione sanitaria sarà:
FR
FC
PA sistolica
30 - 50
100 -160
70 -100
25 - 40
80 - 140
80 -120
20 -30
81 -130
85 - 120
16 - 25
71 -120
90 - 125
12 -20
60 - 100
95 - 135
SatO2 > 93
GCS > 13
Vie aeree pervie senza possibilità di
interessamento da parte della patologia
Respiro normale
Cute di colorito e temperatura normale.
Mucose umidificate
Riempimento capillare < 2 sec
Sanguinamenti cessati
Il pianto, se presente è consolabile
Se non
necessita
intervento
se si prevede che rimarranno assenti
codifica
se non escludiamo che compaiano
In assenza di criteri delle colonne
precedenti la valutazione sanitaria sarà:
109
CODICE DI CRITICITA’ FINALE
In base al DM 17/12/2008 “indica la criticità dello stato dell’assistito al momento in cui finisce la
presa in carico da parte degli operatori del 118. Il campo deve, pertanto, essere compilato anche
nei casi in cui non viene effettuato il trasporto al Pronto Soccorso”.
La criticità finale viene valutata per la prima volta dopo il caricamento in ambulanza dell’assistito (o al
momento in cui si decide di lasciarlo sul posto), e comunicata alla Centrale - assieme alla valutazione
sanitaria - per poter dare un’idea al Pronto Soccorso delle risorse che deve approntare se il soggetto
accettasse di essere trasportato. Questo codice può cambiare durante il trasporto. Nel caso cambi,
comunicarlo alla Centrale ed indicare sulla scheda l’ultimo codice assegnato.
La criticità finale viene assegnata anche se il soggetto rifiuta il trasporto: un soggetto che avremmo
codificato verde e non vuole essere trasportato in ospedale rimane “verde”, anche se al Pronto Soccorso
non verrà comunicato alcunchè.
Possibili valori:
B = Bianco: non critico; si differenzia dagli altri codici in quanto le condizioni cliniche
dell’assistito, in condizioni normali, dovrebbero essere gestite a domicilio; include sia i soggetti
che effettivamente non vengono trasportati, sia coloro che vengono trasportati per motivi di
opportunità dovute alla situazione ambientale invece che allo stato clinico. Il Pronto Soccorso (o
il PPI) ricevente non viene avvisato dell’arrivo dei codici bianco in quanto possono senz’altro
attendere in lista
V = Verde: poco critico: il Pronto Soccorso (PPI) non viene informato del suo arrivo in quanto
l’assistito, benché le sue condizioni cliniche richiedano provvedimenti di Pronto Soccorso, può
attendere in lista;
G = Giallo: mediamente critico: viene informato l’infermiere di triage; l’assistito verrà visitato in un
ambulatorio appena possibile; il medico di pronto Soccorso può essere avvisato dall’infermiere di
triage dopo l’arrivo in ospedale
R = Rosso: molto critico: viene informato anche il medico di Pronto Soccorso che attenderà
l’assistito nella sala di emergenza; per convenzione in genere NON viene effettuato triage al
bancone sui codici rosso (inclusi i rosso avanzato)
R av = Rosso Avanzato: respiro e/o polso assenti all’arrivo in Pronto Soccorso (rianimazione in
corso; il personale di Pronto Soccorso è pronto per manovre rianimatorie in sala di emergenza)
N = Nero: soggetto deceduto al termine della presa in carico. Se è stato trovato deceduto sarà
4nero; se è deceduto sul posto dopo trattamento sarà 3nero (o 3avanzato-nero) con esito: “non
trasportato”; se deceduto durante il trasporto sarà 3nero (o 3avanzato-nero) con esito:
“trasportato a Pronto Soccorso (o Camera Mortuaria) di….”
Tutti i soggetti che presentano almeno un criterio di trauma maggiore (protocollo regionale trauma
SIAT) avranno codice finale Rosso.
Se è presente almeno uno dei criteri clinici di trauma maggiore si tratterà di un 3Rosso; se sono
presenti solo criteri situazionali di trauma maggiore si codificherà 2Rosso.
In entrambi i casi al codice rosso segue la segnalazionee dei criteri individuati, comunicati tramite
la relativa lettera dell’alfabeto fonetico internazionale: ad esempio “3Rosso Bravo Oscar” è un
pedone urtato da veicolo e proiettato a oltre tre metri che presenta pressione sistolica inferiore a
90 mmHg.
Analogamente un infarto diagnosticato elettrocardiograficamente avrà sempre codice finale rosso.
Nel caso i parametri vitali siano normali si tratterà di un 2Rosso. Se almeno un parametro vitale è
alterato (o comunque sono presenti segni di disagio di circolo) si tratterà di un 3Rosso.
Se durante il trasporto il soggetto perdesse polso e/o respiro andrebbe segnalato “Rosso
avanzato”
Solo i medici possono assegnare il codice nero; nel caso personale non medico fosse costretto
dalle circostanze a trasportare un paziente senza segni vitali, dovrebbe assegnare rosso avanzato.
Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
ALTRE COMUNICAZIONI RELATIVE AL TRASPORTO
UTILIZZO LAMPEGGIANTI E SIRENE
Se utilizzi lampeggianti e sirene comunica alla Centrale “codice sigma”.
Se la comunicazione non viene effettuata la Centrale intenderà che non stai usando lampeggianti
e sirene e questo può creare problemi in caso di incidente.
OSPEDALE DESTINAZIONE
Comunica esplicitamente l’ospedale di destinazione in tutti i casi in cui non corrisponde a quello
più vicino. In caso di mancata comunicazione la Centrale intenderà che ti stai dirigendo
all’ospedale del territorio in cui ti trovi
MOTIVAZIONE MANCATO TRASPORTO
Nel caso l’assistito non venga trasportato comunica il motivo:
- rifiuto trasporto (può associarsi a qualsiasi valutazione sanitaria e codice finale)
- trattato sul posto (dovrebbe essere associato a codice finale bianco o verde)
- non necessita intervento (corrisponde valutazione sanitaria “0”)
- “non trasportato” quando associato a codice finale “nero” significa che l’assistito è deceduto
dopo trattamento rianimatorio, ma prima di essere caricato in ambulanza
RISORSE DA ATTIVARE IN PRONTO SOCCORSO
Alcuni profili di assistenza prevedono l’attivazione di risorse ospedaliere. Ad esempio il SIAT
prevede, in specifiche condizioni, l’attivazione del “trauma team A” o del “trauma team B”.
Le risorse verranno attivate solo se esplicitamente richieste dal personale di ambulanza alla
Centrale
CRITICITA’ ED APPROFONDIMENTI
L’articolo 8, comma 7 della LR 36/98 e s.m.i dispone che: “l’equipaggio delle POTES garantisce, sul luogo in
cui si verifica un’emergenza sanitaria, il soccorso qualificato allo scopo di permettere il mantenimento delle
funzioni vitali dell’assistito ed il suo trasporto protetto verso ospedali, individuati dalla Centrale operativa,
capaci di fornire l’assistenza specialistica adeguata al caso”.
L’ospedale di destinazione, in relazione alla patologia riscontrata, viene individuato da protocolli della
Centrale Operativa in base alle risorse presenti negli ospedali del proprio territorio.
L’eventuale assenza di posti letto non costituisce impedimento a trasportare l’assistito nell’ospedale del suo
territorio in grado di trattare la patologia:
- se si tratta di una situazione critica occorre al più presto stabilizzare il paziente, indipendentemente dalla
possibilità di un successivo ricovero
- se non si tratta di una situazione critica è possibile procedere ad un trasferimento secondario senza
impegnare il mezzo addetto al soccorso territoriale più dello stretto necessario
Non vi è alcun riferimento normativo che preveda che gli equipaggi 118 forniscano trattamenti
(esclusivamente) domiciliari. Notare nel testo sopra riportato che il “trasporto protetto” è strettamente
connesso al trattamento dalla congiunzione “ed” senza alcun “eventuale”. Di fatto effettuando trattamenti non
seguiti da trasporto incoraggiamo l’utenza a rivolgersi al 118 per interventi di pertinenza dei servizi
domiciliari. Di norma il personale POTES che ha sede presso un ospedale ed intendesse fornire interventi
domiciliari per non impegnare il Pronto Soccorso, se il trasporto non comporta tempi significativamente
superiori al trattamento previsto, dovrebbe attrezzarsi per fornire gli stessi interventi presso la sede, con
risorse umane proprie. Ciò consentirebbe fra l’altro di operare in un ambiente protetto, accedere ad eventuali
accertamenti non disponibili a domicilio, essere liberi di partire per una successiva chiamata anche ove gli
interventi si protraessero nel tempo.
Le risorse ospedaliere attivabili dalle ambulanze sono definite in specifici protocolli.
Richieste di attivazione non previste da protocolli vanno considerate semplici proposte al medico del Pronto
Soccorso che riceverà il paziente. Tale medico può decidere se attivare o meno le risorse in questione.
La proposta di attivazione di risorse ospedaliere non previste da protocolli spscifici dovrebbe rimanere
un’eccezione.
111
Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
SCHEDE INTERVENTO
Lo sviluppo di specifici profili d’assistenza e l’introduzione del Nuovo Sistema Informatico Sanitario (NSIS)
hanno moltiplicato i dati da raccogliere relativamente agli interventi.
Poiché la scheda deve rimanere su un foglio formato A4 (per poter essere fotocopiata e faxata) e dato che in
realtà alcune informazioni sono rilevanti solo in presenza di certe patologie, si è deciso di produrre schede
diverse in relazione alla condizione dell’assistito. Il criterio di scelta della scheda da utilizzare è il seguente:
E’ un trauma?
si
SCHEDA TRAUMA
no
E’ un arresto
cardiaco?
si
SCHEDA ARRESTO
CARDIORESPIRATORIO
NON TRAUMATICO
si
SCHEDA PEDIATRICA
si
SCHEDA
DOLORE TORACICO
si
SCHEDA DISTURBI
NEUROLOGICI FOCALI
no
Ha meno
di 14 anni?
no
Ha dolore
toracico?
no
Ha almeno 1 criterio
CPSS?
no
Nota: CPSS = Cincinnati Prehospital Stroke Scale
SCHEDA GENERICA
Rimane inteso che:
- l’originale della scheda intervento in genere viene conservato presso la Potes
- una copia della scheda intervento deve seguire l’assistito: gli va consegnata se viene dimesso dal Pronto
Soccorso (istruire in tal senso il personale ; in caso di ricovero viene allegata alla documentazione del
Pronto Soccorso per il Reparto e deve essere inserita in cartella
- una copia della scheda intervento deve essere trasmessa alla Centrale 118 competente per territorio, con
le modalità definite da ogni singola Centrale
- il Pronto Soccorso di destinazione può chiedere di conservare una copia della scheda intervento
- in caso di decesso è possibile usare solo la scheda “constatazione di decesso” quando non siano stati
praticati provvedimenti significativi (trovato cadavere); va utilizzata la scheda trauma o la scheda arresto
cardiorespiratorio (in caso di morti non traumatiche) se sono stati effettuati trattamenti rilevanti; in questi casi,
benché la scheda specifica contenga già i dati sufficienti a constatare il decesso, è prassi compilare anche la
scheda “constatazione di decesso” per facilitare gli adempimenti burocratici
- quando l’assistito non viene trasportato in Pronto Soccorso deve ricevere una copia della scheda
intervento; se non è disponibile una fotocopiatrice, utilizzare carta carbone. In questi casi deve rimanere
all’assistito anche copia degli accertamenti utili al suo curante; quando lasciamo a domicilio un soggetto cui
è stato effettuato un tracciato: o stampiamo una seconda copia dalla memoria dell’elettrocardiografo, o
tagliamo in due spezzoni tutte le serie di tre derivazioni, o ripetiamo il tracciato; possono fare eccezione i
casi di decesso per i quali il tracciato va conservato in Potes e sulla scheda intervento si annota solo il ritmo
rilevato.
I files delle schede intervento della regione Marche sono scaricabili dal sito:
http://mail.ospedalesansalvatore.it/ftp118/schede%202010/
112
Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
ELISOCCORSO
Il Servizio di elisoccorso della
Regione Marche (art. 9 bis ai
sensi del testo vigente della
L.R. 36/98 coordinato con le
s.m.i.) è un servizio di
soccorso sanitario con n. 2
elicotteri attrezzati, ubicati
secondo le indicazioni
contenute nel P.S.R.
Fa parte, a tutti gli effetti,
del Sistema di Emergenza
Sanitaria Regionale e
contribuisce al
raggiungimento dei suoi
obiettivi provvedendo a:
-
migliorare la qualità del soccorso
preospedaliero nei soggetti con funzioni
vitali a rischio garantendo l’intervento di
equipe sanitaria specializzata (medico
anestesista rianimatore ed infermiere
professionale)
-
garantire trasporti rapidi e protetti di
soggetti critici dal luogo di insorgenza
dell’evento o dagli ospedali di prima
insorgenza verso l’ospedale di riferimento.
L’impiego dell’elicottero di soccorso è previsto in caso di soccorso sanitario e/o
trasporto infermi per soggetti con funzioni vitali a rischio o in altre situazioni in
cui vi sia l’esigenza di rapidità di intervento e/o in situazioni operative
complesse.
Il Servizio può essere attivato esclusivamente attraverso il personale delle
Centrali Operative 118 della Regione.
E’ gestito dall’Azienda ospedaliera “Ospedali Riuniti Umberto I – G.M. Lancisi – G. Salesi e
dipende dalla centrale operativa costituita presso tale Azienda
113
Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
TIPOLOGIE DI INTERVENTO
Attività di elisoccorso (HEMS)
- Trasporto dell’equipaggio sanitario di soccorso avanzato direttamente sul territorio
dell’evento con l’obiettivo di assicurare in tempi ristretti un adeguato sostegno
delle funzioni vitali del malato e/o il trasporto dello stesso, se necessario, presso
l’ospedale di riferimento.
- trasporto da ospedale ad ospedale di pazienti, personale sanitario, materiali ed
attrezzature presso l’ospedale richiedente ivi compresi il trasporto neonatale,
quello di pazienti convocati per imminente trapianto di organi salvavita e le attività
di soccorso in corso di maxiemergenza.
Servizio medico di ricerca e soccorso (SAR)
- Si intende per Servizio Medico SAR il soccorso sanitario di un paziente in
ambiente ostile, in un ambiente cioè che richiede tecniche particolari per la
sicurezza e la salvaguardia del paziente e degli equipaggi intervenuti, ed il
successivo trasporto dello stesso presso l’ospedale di riferimento.
TERRITORIO DI COMPETENZA
Coincide, di norma, con il territorio della Regione Marche
●
TRASPORTI
INTERREGIONALI
I trasporti da
ospedali di altre
regioni verso ospedali
della Regione Marche
non sono di
competenza del
Servizio di elisoccorso.
●
trasporti verso altre
Regioni sono previsti
in caso di:
Esigenze diagnostico/assistenziali non disponibili in
regione ed improcrastinabili senza rischio per
l’outcome del malato.
Reali vantaggi del trasporto aereo nei confronti di
quello via terra in relazione al tempo totale di
trasporto,
al
tempo
di
permanenza
extraospedaliero, alle condizioni di trasportabilità
del paziente, alla quantità di risorse impegnate ed
ai rischi connessi all’attività di volo, in presenza
delle condizioni che definiscono l’appartenenza dei
Pazienti alle classi IV e V di Ehrenwerth
114
Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
CRITERI DI ATTIVAZIONE
Attività HEMS
Costituiscono criteri di attivazione:
1.
Codice rosso e tempo di intervento ALS via terra (anche mediante rendez-vous o trasporto
del paziente da parte dell’equipaggio BLS presso il più vicino ospedale) superiore a quello di
intervento da parte dell’elicottero di soccorso (Rosso clinico).
2.
Codice rosso per assenza di informazioni cliniche o situazionali in evento traumatico e
tempo di intervento ALS via terra (anche mediante rendez-vous o trasporto del paziente da
parte dell’equipaggio BLS presso il più vicino ospedale) superiore a quello di intervento da parte
dell’elicottero di soccorso (Rosso traumatico).
3.
Presenza di criteri situazionali (allegato A) e tempo di ricovero presso l’ospedale di
riferimento (calcolato dalla partenza dell’equipaggio fino all’arrivo in ospedale = tempo di
intervento sul posto + tempo di stabilizzazione sul territorio + tempo di ricovero in ospedale):
superiore a quello di intervento dell’elicottero di soccorso,
difficilmente valutabile (ad esempio paziente incarcerato o da recuperare),
determinabile (è il caso in cui il luogo di intervento di un equipaggio BLSD è prossimo ad
un ospedale non di riferimento dove verrà trasportato il paziente).
I criteri situazionali individuano quelle situazioni che rendono statisticamente
significativa (>30%) l’evenienza di un trauma maggiore e l’esigenza di competenze
specialistiche rianimatorie. Tali competenze sono fornite dallo specialista Rianimatore
dell’elicottero di soccorso o da quello dell’ospedale che, per esserne provvisto,
costituisce ospedale di riferimento (Rosso situazionale).
4.
Condizioni cliniche ad elevata probabilità di rapida centralizzazione oppure criteri di
centralizzazione previsti da specifici percorsi assistenziali regionali (allegato B) e tempo di
ricovero presso l’ospedale di riferimento (calcolato dalla partenza dell’equipaggio fino all’arrivo
in ospedale = tempo di intervento sul posto + tempo di stabilizzazione sul territorio + tempo di
ricovero in ospedale) (Rosso dispatch):
superiore a quello di intervento dell’elicottero di soccorso,
difficilmente valutabile (ad esempio paziente incarcerato o da recuperare),
non determinabile (ad es. se il malato verrà trasportato presso il vicino ospedale non di
riferimento da un equipaggio BLSD).
5.
Richiesta del medico dell’emergenza territoriale in presenza di:
a.
criteri dinamici di trauma maggiore,
b.
criteri clinici di trauma maggiore e/o criteri di centralizzazione previsti dalle linee
guida regionali,
c.
criteri di centralizzazione previsti da specifici percorsi assistenziali regionali,
d.
sospetto di gravi patologie che potrebbero comunque beneficiare di una
centralizzazione, sentito il medico di elisoccorso di turno in centrale,
se il trasporto via terra presso l’ospedale di riferimento è controindicato o richiede un tempo
significativamente superiore a quello di intervento (intervento sul posto + ricovero) dell’elicottero
(Rosso medico).
115
Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
Attività HEMS
… proseguono criteri:
6.
Richiesta del personale operatore di Centrale Operativa, sentito il medico di appoggio, sulla
base di informazioni fornite dagli equipaggi di soccorso BLSD intervenuti sul luogo dell’evento
(Rosso centrale).
7.
Maxiemergenza/disastro (Rosso maxi).
8.
Richiesta del medico di appoggio di una centrale, sentito il medico di turno dell’elisoccorso
(Rosso maxi).
9.
Per il trasporto sanitario urgente (Secondario urgente) Reali vantaggi del trasporto aereo
nei confronti di quello via terra in relazione al tempo totale di trasporto, al tempo di permanenza
extraospedaliero, alle condizioni di trasportabilità del paziente, alla quantità di risorse impegnate
ed ai rischi connessi all’attività di volo, in presenza delle condizioni che definiscono
l’appartenenza dei Pazienti alle classi IV e V di Ehrenwerth:
Glasgow Coma Scale < 9
soggetto intubato e ventilato
distress respiratorio grave
soggetto con sistemi invasivi di monitoraggio e/o supporto vitale
soggetto trasferito ad una terapia intensiva
soggetto che può richiedere la somministrazione di farmaci salvavita durante il trasporto
soggetto instabile. Il soggetto instabile va stabilizzato, di norma, prima del trasporto. Se la
stabilizzazione non risulta praticabile presso la struttura di degenza va valutata, prima del
trasporto, la possibilità di attivazione del Servizio per il trasferimento, presso la stessa
struttura, di personale ed attrezzature necessarie alla stabilizzazione e non disponibili in
loco. Tale tipologia di trasporto va sempre e comunque accettata, in ultima istanza, dal
personale medico della base del Servizio di elisoccorso che effettua il trasporto.
Il documento regionale “Il Sistema integrato di assistenza al trauma grave nella Regione
Marche” definisce:
Soggetto instabile: il paziente è considerato instabile quando una delle funzioni vitali
(respiratoria, cardiocircolatoria, neurologica) necessita di osservazione e/o supporto continuo
per il mantenimento di una buona autonomia.
Soggetto emodinamicamente instabile: si intende per instabilità emodinamica la presenza di
ipotensione (PAS < 90 mm Hg) persistente nonostante un significativo carico di liquidi (classe
3 e 4 dello shock emorragico) e/o inspiegata caduta della Hb.
Per i pazienti appartenenti alle classi IV e V di Ehrenwerth è prevista l’assistenza da parte di
personale anestesista rianimatore durante il trasporto. Tale assistenza deve essere assicurata
durante tutto il trasporto dalla sede di partenza fino all’ospedale di destinazione.
Il trasporto neonatale viene effettuato dal personale della Terapia Intensiva
Neonatale (TIN) dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona.
Servizio medico SAR
E’ prevista l’attivazione del servizio per questa tipologia di intervento quando, in presenza di
determinate condizioni operative sul luogo dell’evento, sono richieste tecniche particolari di
soccorso (uso del verricello, discesa dall’hovering e movimentazione a terra del personale,
comunque, in ambiente ostile).
116
Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
LIVELLI E MODALITA’ DI ATTIVAZIONE
La centrale del Servizio è attivata presso la C.O. 118 “Ancona Soccorso”.
Attività HEMS
Il rilevamento dei criteri, e quindi la successiva attivazione del servizio, vengono
effettuati:
a
Per i servizi primari, dal personale delle Centrali operative 118 della Regione
competenti per territorio, sentito il medico di elisoccorso di turno in centrale quando previsto.
b
Per i trasporti secondari il personale medico che ha in cura il Paziente, dopo aver
contattato la struttura di riferimento per la disponibilità al ricovero ed dopo aver condiviso con il
personale della stessa l’indicazione ad attivare il Servizio:
contatta la Centrale competente per territorio che lo mette in comunicazione con la
Centrale del Servizio,
invia alla centrale del Servizio, via fax, apposito modulo di richiesta,
- prende contatti con il medico della base di elisoccorso competente per l’organizzazione del
trasporto.
Servizio medico SAR
Il rilevamento dei criteri, e la successiva attivazione del servizio, vengono effettuati esclusivamente
dal personale delle Centrali Operative 118 della Regione.
LIVELLI DI RESPONSABILITA’
Il personale delle centrali operative 118 è responsabile del riconoscimento della tipologia
di intervento (HEMS/SAR) e dell’acquisizione delle indicazioni necessarie per
l’individuazione del luogo di insorgenza dell’evento (località esatta, precisa individuazione
di punti di riferimento).
Il Pilota, sulla base delle indicazioni ricevute dalla Centrale, è responsabile della
localizzazione e del raggiungimento del luogo dell’evento.
Il Medico dell’elisoccorso è responsabile della valutazione del paziente, del
trattamento effettuato, della valutazione dell’indicazione al trasporto in elicottero,
della trasportabilità e della destinazione dello stesso secondo quanto previsto dalla
LR 36/98 e s.m.i..
In caso di mancato trasporto del paziente il medico dell’elisoccorso rilascia al componente di
equipaggio del Sistema Territoriale di Soccorso di qualifica più elevata copia della propria scheda
intervento con funzione di verbale di consulenza.
ORARIO DI OPERATIVITA’ DELL’ELICOTTERO
L’inizio ed il termine di attività del servizio sono stabiliti in relazione all’orario dell’alba e del
tramonto del sole per un tempo massimo effettivo di operatività del personale di volo di 12
ore per base,, secondo normativa aeronautica, privilegiando la sovrapposizione
dell’operatività delle due basi nelle ore centrali della giornata.
Gli orari di servizio comunicati dalla Centrale operativa regionale si intendono operativi
fatta salva una verifica dell’appropriatezza degli stessi in sede della commissione tecnica
di monitoraggio di cui al punto 11.
La valutazione dell’operatività del mezzo durante l’orario del Servizio rientra comunque nella
esclusiva competenza del Pilota.
117
Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
SERVIZIO DI ELISOCCORSO
Criteri situazionali di attivazione
I criteri "SITUAZIONALI" di attivazione sono basati sulla dinamica dell'incidente, essi
individuano quelle situazioni che rendono statisticamente significativa (>30%)
l’evenienza di un trauma maggiore e l’esigenza di competenze specialistiche
rianimatorie. Tali competenze sono fornite dallo specialista Rianimatore dell’elicottero di
soccorso o da quello dell’ospedale che, per esserne provvisto, costituisce ospedale di
riferimento.
Qualsiasi luogo:
01S
02S
03S
04S
05S
Proiezione all'esterno della vettura
Arrotamento
Coinvolgimento di autobus/mezzo pesante
Incendio di mezzi
Caduta (anche di mezzo) da più di 5 metri
Strada extraurbana:
06S
Frontale
07S
Investimento di pedone/ciclista
08S
Incidente motociclistico con distacco proiezione
Autostrada o strada principale
09S
Necessità di estricazione
10S
11S
12S
13S
14S
Coinvolgimento di pedone/motociclista
Salto di corsia
Incidente in galleria
Traffico bloccato
Altro:
15S
16S
Incidenti in montagna/forra o comunque non raggiungibili con mezzi
su ruote
Incidenti in specchi d'acqua
17S
Maxiemergenza/emergenza NBCR
In assenza di notizie certe sulla dinamica dell'incidente
NON è previsto l'invio dell'elicottero di soccorso eccetto
i casi previsti al punto 2 del paragrafo 3.1 (pagina 5).
In caso di mancato trasporto del paziente il medico dell’elisoccorso rilascia al
componente di equipaggio del Sistema Territoriale di Soccorso di qualifica più
elevata copia della propria scheda intervento con funzione di verbale di
consulenza.
118
Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
SERVIZIO DI ELISOCCORSO
Condizioni cliniche ad elevata probabilità di rapida centralizzazione
Codice “C”:CRITERI CLINICI DI TRAUMA MAGGIORE E CRITERI DI
CENTRALIZZAZIONE PREVISTI DALLE LINEE GUIDA REGIONALI
RILEVABILI ALL’ATTO DELLA CHIAMATA
01C Trauma con perdita di coscienza al momento della conclusione della chiamata
02C Trauma con perdita di coscienza, anche solo transitoria, in soggetti < 10 anni,
03C Trauma con segni suggestivi di lesione/interessamento midollare
05C Traumi penetranti di testa/tronco
06C Amputazioni prossimali a polso/caviglia
07C Amputazioni anche distali purchè con meccanismo di trauma compatibile con
reimpianto(1) e parte amputata recuperabile
08C Schiacciamento di torace/addome
09C Ustioni estese di II e III grado(2)
10C Soggetti coinvolti in incendi in area confinata, con sospetto di intossicazione da fumi
o con concomitante esplosione
11C Annegamento
12C Strangolamento
13C Folgorazione
14C Morso di vipera (trasporto siero, se indicato e non prontamente disponibile)
NOTE:
Meccanismo di trauma compatibile con reimpianto è quello caratterizzato da un taglio
netto. Non sono compatibili con reimpianto amputazioni da strappamento o comunque
con lacerazione dei tessuti
(2)
Si intendono per ustioni estese quelle con stima della superficie corporea da parte
dell’Operatore di centrale:
> 20% adulto
> 10% bambino (<10 anni)
(1)
Codice “P”: QUALSIASI INDICAZIONE ALLA CENTRALIZZAZIONE RIPORTATA IN SPECIFICI
PERCORSI ASSISTENZIALI REGIONALI
119
Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
PRINCIPI DI TELECOMUNICAZIONE
La normativa regionale prevede che per le telecomunicazioni i mezzi adibiti al soccorso sanitario
siano dotati di;
- radio ricestrasmittente in grado di comunicare con le frequenze adottate dal Sistema 118
della Regione Marche
- sistema di telefonia cellulare.
Le radio del 118 regionale utilizzano la banda UHF sulle frequenze fra 450 e 461 MHz
Lo schema completo dei canali disponibili è il seguente (il nome può variare in base al modello):
Canale principale
Canale secondario
Canale primario,
Canale secondario,
su ponte radio
su ponte radio
in diretta
in diretta
numero
nome
numero
nome
numero
nome
numero
nome
Ancona
pri
Ancona
sec
ISO
1
ISO
2
1
Ancona
2
9
10
Pesaro pri
Pesaro sec
ISO 3
ISO 4
3
Pesaro
4
11
12
Macerata pri
Macerata sec
ISO 5
ISO 6
5
Macerata
6
13
14
Ascoli
pri
Ascoli
sec
ISO
7
ISO 8
7
Ascoli
8
15
16
Le comunicazioni con ogni Centrale avvengono generalmente tramite il rispettivo canale principale su
ponte radio. Sul display pertanto deve apparire il nome della vostra centrale seguito da “pri”.
Se il canale principale fosse guasto o venisse dedicato a specifiche esigenze la Centrale può chiedere di
migrare al canale secondario su ponte radio. Nel caso pertanto la Centrale non rispondesse alle
comunicazioni radio, gli equipaggi Potes possono provare a chiamare sul canale secondario.
Le comunicazioni “in diretta” (canali ISO) possono avvenire solo in spazi ristretti: potrebbero essere utilizzate
caso di catastrofi limitate.
I numeri telefonici “verdi” delle Centrali delle Marche sono riportati nella tabella seguente
Giunge in CO sulla coda 118
(in genere per richiedere un
soccorso)
Giunge in CO sulla coda INT
(risponde più spesso
operatore radio)
Giunge in CO sulla coda EXT
(risponde più spesso
infermiere)
800118101
Ancona
800118105
800118011
800118102
Pesaro
800118106
800118012
800118103
Macerata
800118107
800118013
800118104
Ascoli
800118108
800118014
Ogni Centrale ha procedure proprie relativamente al numero da memorizzare sui cellulari per
svolgere le comunicazioni. Nella maggior parte dei casi comunque le comunicazioni relative al
servizio in corso di svolgimento vengono indirizzate all’operatore radio. In assenza di disposizioni
contrarie, pertanto, il numero da utilizzare è quello che giunge “sulla coda INT”.
CONFRONTO RADIO-CELLULARE
RADIO
Le comunicazioni possono
giungere a tutte le radio in ascolto
su uno specifico canale (incluso
estranei che volessero ascoltare
tramite uno scanner).
Mentre sto parlando con qualcuno
non è possibile che qualcun altro
utilizzi la radio
CELLULARE
Si comunica di solito solo con
il soggetto che abbiamo
chiamato
Quando parlo devo tenere premuto
il pulsante della portante e non
posso sentire cosa dicono gli altri
La comunicazione è sempre aperta
Si parla e si ascolta allo
stesso tempo
La centrale ha molte linee
telefoniche su cui può essere
contattata dai diversi cellulari
Occorre fare il numero del
telefono chiamato (e sperare
che la rete non sia satura).
Commenti
Per radio è più importante evitare di
fornire dati riservati e di fare commenti
inutili. D’altra parte con la radio posso
trasmette un messaggio a tutti i mezzi del
sistema con una sola chiamata.
Le comunicazioni radio vanno ridotte
all’essenziale: si usano codici specifici.
La codifica delle patologie contribuisce
inoltre alla riservatezza di cui sopra
Con la radio devo segnalare quando ho
terminato di parlare, dicendo “passo” (o
“cambio”).
Attualmente la radio assicura maggiore
rapidità di comunicazione.
120
Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
SIGNIFICATO DEI CODICI IDENTIFICATIVI
Il sistema radio regionale consente di identificare fino a 4096 apparecchi radio (distinti con i codici
di quattro cifre, da 0000 a 4095). E’ stato stabilito che:
- la prima cifra identifica la Centrale di appartenenza
- la seconda cifra identifica la Potes
- le ultime due cifre forniscono informazioni su appartenenza del mezzo e, a volte, sua
tipologia.
Per quanto riguarda le prime due cifre lo schema è il seguente:
prime due cifre
00
01
02
03
04
05
06
07
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
POTES
Ancona
Ancona
Osimo/Loreto
Falconara/Chiaravalle
Senigallia
Arcevia/Coribaldo
Jesi
Fabriano
San Salvatore (Centrale)
Pesaro
[ex Novafeltria] >> Montecchio
Urbino
Urbania
Sassocorvaro
Cagli
Fano
Fossombrone
Pergola
prime due cifre
20
21
22
23
24
25
26
27
POTES
Centrale Macerata
Macerata
Tolentino
Civitanova
Recanati
Camerino
Matelica
Cingoli
30
31
32
33
34
35
36
37
Ascoli
Offida
Amandola
San Benedetto
Fermo
Montegiorgio
Porto Sant’Elpidio
Montegranaro
39
[radio portatili]
Le selettive che hanno come cifre iniziali “40” sono a disposizione della Regione.
Per quanto riguarda terza e quarta cifra gli accordi sono i seguenti:
da 00 a 19 = mezzi del Sistema Sanitario Regionale
da 20 a 39 = mezzi CRI
da 40 ad 89 = mezzi ANPAS
da 90 a 99 = mezzi appartenenti ad altri Enti
i mezzi con quarta cifra 8 o 9 dovrebbero essere preferibilmente automediche
i mezzi con quarta cifra 0 dovrebbero essere preferibilmente postazioni fisse
Un paio di Centrali si sono accordate sul fatto che i mezzi con ultima cifra 7 o 6 siano
preferibilmente ambulanze medicalizzate
Quelli con ultima cifra 5 o 4 siano ambulanze con infermiere
Quelli con ultima cifra 3,2,1,0 siano ambulanze con personale non sanitario.
Si tratta di un auspicio e non di un obbligo per tutti; in quanto in alcune località il personale a bordo
di un’ambulanza può cambiare di servizio in servizio e viene definito più correttamente, di volta in
volta, dall’annotazione: “alfa”, “beta”, “gamma”.
121
Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
USO DELLA RADIO
Accendi l’apparecchio
Controlla il canale di lavoro ( di norma il “principale su ponte radio” della tua Centrale)
Controlla che l’apparato sia impostato su “traffico aperto” (traffico aperto consiste
nella possibilità di ascoltare tutte le comunicazioni anche se non interessano o se non
specificatamente inviate al nostro apparecchio, viceversa l’apparato in traffico chiuso
riceve solo chi chiama usando la selettiva dell’apparato in dotazione; è in genere consentito
impostare l’apparato su traffico chiuso: a) di notte, nei casi in cui la radio deve rimanere
accesa b) in caso di intervento in luogo in cui il rumore disturba (per le radio portatili)
Controlla che la selettiva sia impostata sull’identificativo della tua Centrale (la selettiva rende
possibile contattare una specifica stazione sia essa veicolare che portatile senza diramare a tutta
la rete come avverrebbe in caso di chiamata verbale)
Regola volume dell’apparecchio
Se devi trasmettere un messaggio, accertato che nessuno stia parlando, premi il tasto della
portante e parla nel microfono (alcuni apparecchi inviano una serie di toni di apertura
all’apparecchio ricevente quando premi il pulsante della portante; attendi la fine dei toni prima di
iniziare a parlare).
Quando ricevi una selettiva dalla Centrale rispondi comunicando la tua posizione (salvo
apparecchi fissi). L’invio delle selettive è in genere riservato alla Centrale
Per ogni messaggio ci deve essere in genere una conferma di ricezione. Se la Centrale non
segnala di aver ricevuto il tuo messaggio devi assumere che non sia pervenuto; riprova tramite
radio dopo qualche secondo e (fatto salvo che le operazioni di assistenza hanno la priorità) se
ancora non ottieni risposta, prova a comunicare attraverso cellulare-
CHI COMUNICA CON LA RADIO
In Centrale Operativa la figura preposta è l’operatore radio (OTR).
Tutti le figure presenti in centrale devono comunque essere in grado di utilizzare la radio.
In ambulanza ed automedica l’operatore seduto di fianco all’autista, quando presente, ha il compito
di mantenere le comunicazioni radio e collaborare all’individuazione del target utilizzando la
cartografia disponibile
Nei casi non vi siano altri operatori nel vano guida (durante il trasporto di uno o più pazienti) la
radio veicolare verrà utilizzata dall’autista.
Le comunicazioni possono essere effettuate da altri soggetti utilizzando la radio portatile, ove
disponibile.
CARATTERISTICHE DEL MESSAGGIO RADIO
A)
B)
C)
D)
Chiaro (scandito lentamente)
Breve (perciò si utilizzano dei codici condivisi per indicare patologie e modalità di intervento )
Facilmente comprensibile (termini inequivocabili:alfabeto fonetico e parole di procedura)
Significativo (limitarsi ai dati necessari)
122
Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
PAROLE DI PROCEDURA
Si usano per rendere inequivocabile il messaggio radio:
• AFFERMATIVO
Si
• NEGATIVO
No
• INTERROGATIVO
Vi chiedo se……
• POSIZIONE
Dove vi trovate adesso
• PASSO (o “CAMBIO”)
Fine del mio messaggio, invito alla risposta
• AVANTI
Invito a comunicare
• RICEVUTO
Ricezione corretta della trasmissione
• VERIFICATE
Controllare ciò che è stato trasmesso
• KAPPA
Va bene (abbiamo capito)
• COPIARE
Ricevere un messaggio
• CHIUDO
Fine delle comunicazioni (in genere è la Centrale che
chiude le comunicazioni)
ALFABETO FONETICO
Si usa per pronunciare in modo inequivocabile nomi propri o sigle. E’ condiviso a livello
internazionale.
Fonetico
Pronuncia
Fonetico
Pronuncia
A
Alpha
alfa
N
November
novèmber
B
Bravo
bravo
O
Oscar
oscar
C
Charlie
ciarli
P
Papa
papa
D
Delta
delta
Q
Quebec
chèbek
E
Echo
eco
R
Romeo
ròmio
F
Foxtrot
focstròt
S
Sierra
sièrra
G
Golf
golf
T
Tango
tango
H
Hotel
otèl
U
Uniform
iùniform
I
India
india
V
Victor
victor
J
Jiuliet
giulièt
W
Whiskie
uìschi
K
Kilo
chilo
X
X-ray
icsrèi
L
Lima
lima
Y
Yankee
iènchi
M
Mike
maik
Z
Zulu
zùlu
Numeri
I numeri ufficialmente vanno trasmessi pronunciando ogni cifra separatamente salvo per le
migliaia intere. I decimali sono pronunciati alla stesa maniera; la virgola viene pronunciata
“decimale”. Ad esempio:
5000 = cinquemila
10 = uno zero
5125 = cinque uno due cinque
11 = uno uno
115,3 = uno uno cinque decimale tre
12 = uno due
Sigle radio
In contrasto con quanto appena indicato, tre centrali su quattro trovano più semplice pronunciare le
sigle radio delle ambulanze accoppiando le cifre due a due. Ad esempio
1426 = quattordici ventisei
3211 = trentadue undici
La Centrale di Ancona (in ragione del fatto che la prima cifra è zero) tende a pronunciare la sigla
radio una cifra alla volta. Ad esempio: 0216 = zero due uno sei
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Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
SEQUENZA DI COMUNICAZIONE
La sequenza di comunicazione ufficiale è conosciuta come “protocollo chiamato-chiamante” in
quanto ad ogni comunicazione si indica prima l’identificativo della stazione cui è destinato il
messaggio, poi l’identificativo di chi sta parlando.
Il messaggio vero e proprio va trasmesso dopo gli identificativi ed al termine della comunicazione
ci deve essere una segnalazione che l’interlocutore può replicare (“passo” o “cambio” o “avanti”)
ovvero che il messaggio è completo (chiudo).
La sequenza ufficiale è così schematizzabile:
Nominativo stazione da chiamare => chiamante => passo (o “cambio”)
A)
B)
nominativo chiamante => nominativo chiamato => avanti
C)
stazione da chiamare => chiamante “dire il messaggio “ => passo
D)
chiamante => stazione da chiamare “risposta al messaggio” => passo
E)
stazione da chiamare => chiamante “ricevuto, chiudo”
Esempio: la Centrale Operativa
di Pesaro chiama (senza usare
la selettiva) l’ambulanza di
Fano per dire che il servizio è
stato annullato:
Diciassette trentadue (da) Pesaro mille, passo
Pesaro mille (da) diciassette trentadue, avanti
Diciassette trentadue (da) Pesaro mille, servizio
annullato, passo
Pesaro mille (da) diciassette trentadue, ricevuto servizio
annullato, passo
Diciassette trentadue (da) Pesaro mille, chiudo
Nella realtà le comunicazioni avvengono in genere con la Centrale Operativa, per cui dopo
l’apertura della comunicazione tendiamo ad omettere l’identificativo della Centrale; alcune
apparecchiature inviano un tono di chiusura al momento dello sganciamento del ponte radio,
perciò tendiamo ad omettere anche “passo”; la conferma (e la chiusura) può essere sintetizzata
con “kappa”. Per cui la comunicazione può diventare:
Diciassette trentadue da Pesaro mille …
(da) diciassette trentadue, avanti
Diciassette trentadue, servizio annullato
(da) diciassette trentadue, ricevuto servizio annullato
Diciassette trentadue, chiudo
Ovvero, al limite della sintesi:
Diciassette trentadue da Pesaro mille, servizio annullato
(da) diciassette trentadue, ricevuto servizio annullato,
kappa
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Linee Guida
Regione Marche – Emergenza Preospedaliera
2010
SCHEMA RADIO VEICOLARE LANDER
Premere per
accendere o
spegnere
Numero e nome
del canale
Identificativo
dell’apparecchio
Centrale a cui
trasmetti
Invio messaggi di stato:
α = arrivo sul posto
β = rampa (arrivo in ospedale)
γ = operativa
α
Cod 1000
CH 3
PESARO PRI ID 01001
β
γ
#/CL
F1
Ruotare per regolare il volume.
Tenere premuto e ruotare per
cambiare canale
Trasmette selettiva
(alla Centrale)
Premere per leggere
i messaggi
Premere per
silenziare (*)
Ruotare
per
cambiare
canale
SCHEMA RADIO
PORTATILE
KENWOOD
Premere per
visualizzare posizione
Tenere premuto per
trasmettere coordinate
Ruotare per
accendere e
regolare il
volume.
Tasto rosso per
inviare selettiva
(alla Centrale)
Premere per
silenziare (*)
Connettore per microfono
supplementare con GPS.
Nel microfono vi è un
secondo tasto per parlare
Premere per
parlare
Premere per
visualizzare posizione
Tenere premuto per
trasmettere coordinate
Indicatore di carica
della batteria
PESARO PRI
A
Nota (*) quando la radio è silenziata, la
Centrale può comunque contattare
l’apparecchio desiderato inviando una
selettiva. Può essere indicato silenziare i
portatili durante la notte o quando,
sull’intervento non vogliamo rumori molesti.
Nel display rappresentato a lato compare il
simbolo di un altoparlante: significa che la
radio non è silenziata
B
Nome del canale in uso
C
#
Invio messaggi di stato:
A = arrivo sul posto
B = rampa (arrivo in ospedale)
C = operativa
Premere “# “ per
bloccare tastiera
(rimane comunque
possibile parlare)
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libretto giallo 2010