UNA CASA PER IL GRILLAIO – AZIONI PRATICHE PER LA CONSERVAZIONE DEL
GRILLAIO FALCO NAUMANNI IN PUGLIA E BASILICATA
a cura di Marco Gustin (coordinamento)
collaborazione: Michele Bux (capitolo 2), Pino Giglio (capitolo 2 e 3) e Chiara Manghetti
(capitolo 3)
INDICE
1. AVVIO DEL PROGETTO
1.1. Organizzazione conferenza stampa
3
3
2. ATTIVITÀ DI CONSERVAZIONE
2.1. Premessa
2.2. Biologia, distribuzione e fattori di minaccia della popolazione apulo-lucana di
Grillaio Falco naumanni
2.2.1. Biologia
2.2.2. Distribuzione storica
2.2.3 - Distribuzione attuale
2.2.4 - Analisi critica dei fattori di minaccia
2.2.5. - Monitoraggio del Grillaio nelle città di Gravina in Puglia, Altamura,
Santeramo in Colle, Cassano delle Murge e Acquaviva delle Fonti
2.2.5.1. - Materiali e metodi
2.2.5.2. – Risultati
2.2.5.3. – Conclusioni
2.3. - Analisi della biologia riproduttiva del Grillaio utilizzando le cassette nido artificiali
2.3.1. Introduzione
2.3.2. Acquisto del materiale per la costruzione delle cassette nido
2.3.3. Realizzazione ed installazione dei nidi artificiali
2.3.3.1. Metodo di installazione
2.3.3.2 - Materiali e metodi sui parametri riproduttivi
2.3.3.3. Risultati sull’occupazione delle cassette nido artificiali
2.3.3.4. Confronto tra siti di nidificazione naturali e cassette nido: risultati e discussione
2.3.3.5. Conclusioni
2.3.4. Studio sulla rete trofica e sul foraggiamento del Grillaio Falco naumanni:
risultati preliminari
2.3.4.1. Introduzione
2.3.4.2. Materiali e metodi
2.3.4.3. Risultati
4
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1
3 ATTIVITÀ DI EDUCAZIONE
37
3.1. Il Grillaio questo sconosciuto: una valutazione della percezione e della conoscenza del
Grillaio nelle popolazioni di Gravina in Puglia ed Altamura
37
3.1.1. Introduzione
37
3.1.2. Metodi
38
3.1.3. Le domande: questionario sulla percezione del Grillaio
38
3.1.4. Risultati
42
3.1.5. Conclusioni: siamo partiti da un preconcetto sbagliato?
44
3.2. Attività didattiche nelle scuole
46
3.2.1. Contatto con le scuole
46
3.2.2. Gli incontri in classe
50
3.2.3. Concorso tra le scuole: gli elaborati finali
56
3.2.3.1. Chiarimenti su alcuni lavori svolti dai ragazzi
56
3.3. Mostra itinerante sul Grillaio
80
3.4. Primo libretto divulgativo sul Grillaio: il testo
85
3.5. Secondo libretto divulgativo sul Grillaio: il testo
85
Bibliografia
100
2
1. Avvio del progetto
Il progetto si propone la realizzazione di una serie di attività di tipo conservazionistico e di
educazione ambientale sul Grillaio (Falco naumanni), una specie globalmente minacciata e presente
in Italia, soltanto in Basilicata/Lucania, Sicilia e Sardegna.
Il Grillaio è una specie minacciata di estinzione. Vive in Portogallo, Italia, Francia, Albania, Grecia,
Spagna. In Italia il Grillaio è distribuito soprattutto in Puglia e Basilicata
con l’80% della
popolazione italiana (Palumbo 1997).
1.1. Organizzazione conferenza stampa
Nel mese di febbraio 2007 si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del progetto presso il
Palazzo di città del comune di Gravina in Puglia (uno dei comuni maggiormente coinvolti nel
progetto). Oltre agli ornitologi incaricati dalla LIPU (Dott. Pino Giglio e Dott Michele Bux), sono
intervenuti il Sindaco della città e gli Assessori comunali all’Ambiente e alla Cultura.
In quest’occasione è stato lanciato un comunicato stampa nazionale in cui è stata menzionata la
Fondazione Peretti quale Ente finanziatore del progetto. La conferenza stampa è stata ripresa da una
emittente televisiva (Telenorba, la più grande fra le TV private nel sud d’Italia) e la notizia del
progetto è stata diffusa dagli organi di stampa locali e nazionali (cfr. Repubblica, sede di Bari, Fig.
1) da numerosi siti web locali e nazionali, permettendo la diffusione del progetto anche su scala
nazionale.
Fig. 1 – Un esempio di diffusione del comunicato stampa riguardo il progetto “una casa per il
Grillaio” (da Repubblica del 23 febbraio 2007).
3
2. ATTIVITÀ DI CONSERVAZIONE
Le attività di conservazione, secondo quanto stabilito nel progetto, sono state indirizzate a:
• acquisto e costruzione delle cassette nido;
• allestimento definitivo ed installazione delle stesse;
• monitoraggio dei nidi artificiali occupati dal Grillaio durante la stagione riproduttiva;
• verifica in un campione di controllo del successo riproduttivo del Grillaio in nidi “naturali”.
2.1. Premessa
Il progetto “una casa per il grillaio – azioni pratiche per la conservazione del Grillaio Falco
naumanni in Puglia e Basilicata”, ha rappresentato la più importante iniziativa di conservazione
intrapresa sul Grillaio negli ultimi 10 anni nel territorio della Murgia a cavallo tra Puglia e
Basilicata.
In questo vasto altopiano carsico sopravvive la più importante popolazione italiana di Grillaio che
presenta la peculiarità di essere quasi totalmente dipendente dall’uomo per la sua sopravvivenza.
Infatti, l’intera popolazione utilizza i centri storici dei comuni della Murgia per nidificare mentre si
alimenta in vaste praterie che formano le cosiddette pseudosteppe mediterranee, che circondano i
centri urbani.
Tale convivenza è attualmente messa in crisi dalle trasformazioni sia del mondo agricolo e
zootecnico che dal cambiamento nelle tecniche costruttive e di restauro degli edifici. Soprattutto, la
ristrutturazione degli edifici storici ha determinato un forte impatto sulle colonie riproduttive di
Grillaio che, spesso, subivano direttamente la perdita di intere nidiate a causa della coincidenza dei
lavori di ristrutturazione con la riproduzione (Fig. 2). Inoltre, per impedire l’accesso a specie molto
invasive come il Colombo terraiolo, sono stati adottati criteri architettonici tali da eliminare o
chiudere qualsiasi anfratto, cavità o sporgenza utile ai grillai per la riproduzione.
Fig. 2 – Tipico sottotetto con decine di nidi “naturali” di grillaio.
4
Per impedire la perdita di siti di nidificazione, la Regione Puglia ha emanato un Regolamento
Regionale (n. 24 del 28 settembre 2005 “Misure di conservazione relative a specie prioritarie di
importanza comunitaria di uccelli selvatici nidificanti nei centri edificati ricadenti in proposti Siti di
importanza Comunitaria (pSIC) ed in Zone di Protezione Speciale ZPS”), che impone a tutti i centri
urbani ospitanti colonie di Grillaio e rientranti in siti ZPS di attuare delle procedure che
impediscano la perdita di siti di nidificazione. Inoltre, i lavori di ristrutturazione non devono
svolgersi durante la presenza di nidi attivi. Per attuare efficacemente tale regolamento è però
necessario disporre di efficienti metodi alternativi che consentano di mantenere una buona
disponibilità di siti di nidificazione idonei per il Grillaio.
L’utilizzo di nidi artificiali è apparso fin dall’inizio uno degli strumenti di conservazione più
importanti da applicare poiché risultano facili da installare, anche da non addetti ai lavori (come le
maestranze edili), e soprattutto con costi accettabili.
Il presente progetto di conservazione ha per la prima volta affrontato lo studio su larga scala
riguardo l’utilizzo di nidi artificiali in legno da parte del Grillaio valutandone l’efficacia
conservazionistica il primo anno dopo l’installazione.
2.2. Biologia, distribuzione e fattori di minaccia della popolazione apulo-lucana di Grillaio
Falco naumanni
2.2.1. Biologia
Specie monotipica a corologia eurocentroasiatico-mediterranea (Massa, 1992). Nel Paleartico
l’areale del Grillaio è costituito da una fascia di territorio a sud del 55° parallelo N, che va dalla
penisola iberica alla Cina. In Europa nidifica in Albania, Armenia, Azerbaijan, BosniaHerzegovina, Bulgaria, Croazia, Francia, Georgia, Grecia, Italia, Kazakhistan, Moldavia,
Portogallo, Romania, Russia, Slovenia, Spagna, Turchia and Ucraina (Biber, 1996). Le popolazioni
più consistenti sono presenti nei paesi circum-mediterranei (BirdLife International 2004).
In Italia il Grillaio nidifica in Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna (Brichetti & Fracasso 2003).
L'analisi dell'areale di distribuzione in Italia evidenzia l'esistenza di tre distinte popolazioni:
•
apulo-lucana, con una superficie media occupata di 9.000 km2;
•
siciliana, con una superficie media occupata di 12.000 km2;
•
sarda, con una superficie media occupata di 8.000 km2.
La popolazione apulo-lucana occupa l'intera area geografica rappresentata dall'altopiano delle
Murge, in cui le Gravine dell'arco ionico e l'area della Gravina di Matera, rappresentano le
propaggini sud-orientale.
5
Fig. 3 – Caratteristica ambiente steppico, ideale habitat trofico del Grillaio.
In Europa viene stimata una popolazione nidificante di 25000–42000 coppie (BirdLife International
2004), la maggior parte delle quali presenti nei paesi dell’Unione Europea dove in generale la
specie è ben monitorata.
Essenzialmente insettivoro cattura le prede a seconda della loro disponibilità locale (Cramp e
Simmons, 1980). Caccia in gruppo catturando le prede in volo o dopo una breve picchiata da un
punto di osservazione. In Europa studi condotti in Spagna, Francia, Italia e Grecia hanno
evidenziato l'importanza trofica degli invertebrati con Ortotteri e Coleotteri quali prede principali.
In Spagna il 94% delle prede esaminate erano invertebrati e solo il 6% vertebrati (rispettivamente il
64% e il 36% della biomassa predata). Gli Ortotteri (60% delle prede) e i Coleotteri (22%), sono
risultati dominanti nella dieta, seguiti da Dermatteri, Chilopodi, Aracnidi, e altri gruppi di insetti
(Apidi, Formicidi, Mantidi). Tra i vertebrati vengono catturati essenzialmente piccoli mammiferi
(Franco e Andrada, 1977). Numerosi altri studi hanno chiarito le abitudini trofiche in Europa,
evidenziando in ogni caso l'importanza degli invertebrati e in primo luogo degli Ortotteri come
preda principale del Grillaio (Palumbo 1997).
In Italia sono stati compiuti studi sulla popolazione apulo-lucana e siciliana. In Puglia e Basilicata il
Grillaio cattura prevalentemente Insetti (89%) e in minor misura scolopendre (4%), ragni (3%),
6
micromammiferi (3%) e Rettili (1%) (Bux et al., 1997 e Pantone e Bux, 1999)(Fig. 4).
Fig. 4 – La cavalletta, una tipica specie preda del grillaio.
La popolazione siciliana presenta, invece, una dieta più ricca in vertebrati che raggiungono
percentuali superiori al 20% (Massa, 1981). Questi dati evidenziano le differenze comportamentali
ed ecologiche di queste due popolazioni, che nidificano in habitat molto diversi. La popolazione
apulo-lucana solo nei centri urbani, mentre la popolazione siciliana solo su pareti rocciose.
Il Grillaio è specie migratrice, parzialmente residente in Spagna e nella Turchia meridionale. Arriva
in Italia dai quartieri di svernamento, situati nell’Africa orientale sud-sahariana, a febbraio-marzo.
Le colonie vengono abbandonate tra fine luglio e agosto ma la migrazione continua fino a settembre
inoltrato. Un contingente di circa 20-40 individui sverna in Sicilia (Ciaccio et al., 1983), mentre 2030 individui svernano tra Basilicata e Calabria (Palumbo, 1997). Il numero degli svernanti varia da
un anno all'altro in relazione alle condizioni climatiche. In entrambi i casi non è noto se si tratta di
individui residenti.
7
Sono noti pochissimi dati in letteratura circa l’home range della specie. In Spagna 13 adulti seguiti
con il metodo del radio-tracking, durante una stagione riproduttiva (Negro et al., 1993), hanno
presentato una distanza massima percorsa tra il nido e il luogo di alimentazione di 14,5 km per la
femmina e 8 km per il maschio. La superficie coperta dalle femmine ha variato da 51 a 91 km2,
mentre per i maschi tale superficie ha variato da 27 a 68 km2. L'home range della colonia di 40
coppie è stato calcolato in 212 km2. Questi dati confermano, almeno in parte, quanto evidenziato
per la popolazione apulo-lucana con un’area "utilizzata" intorno alla colonia, durante la fase di
nidificazione, compresa tra 0-9 km (Sigismondi et al., 2003).
Frequenta aree aperte, calde, secche, semi-steppiche generalmente al disotto dei 1.000 m, evitando
le aree umide e forestate e le aree coltivate intensivamente in quanto necessita di elevate densità di
insetti di grosse dimensioni (sopratutto Ortotteri). In parte dell'areale occupa anche aree urbanizzate
utilizzate per la nidificazione (Cramp e Simmons, 1980).
In Italia vive in ambienti aperti, zone stepposo-cerealicole, con ampie distese di pascoli, praterie,
ambienti rocciosi, con scarsa copertura arborea e arbustiva (Massa, 1992). Frequenta durante la
riproduzione anche ambienti urbani nelle sole colonie presenti in Puglia e Basilicata.
Il Grillaio nidifica in cavità dei muri, sottotetti, anfratti e mensole di vecchie costruzioni (chiese,
castelli, masserie, palazzi antichi) e su pareti rocciose naturali (Cramp e Simmons, 1980). Molto più
rare sono le nidificazioni in cavità degli alberi, in vecchi nidi di corvidi e al suolo tra cumuli di sassi
(Cramp e Simmons, 1980; Negro, 1997). In Spagna il 58% delle colonie di grandi dimensioni (> 20
coppie) sono localizzate in costruzioni storiche, come chiese, cattedrali, castelli e monasteri
(Gonzàlez e Merino, 1990)(Fig.5).
Fig. 5 – Un sito riproduttivo del grillaio, ubicato in una costruzione storica.
8
Nell'area mediterranea le uova vengono deposte dall'ultima settimana di aprile alla fine maggio
(Cramp e Simmons, 1980). Nella penisola iberica l'inizio della deposizione è risultato essere, in
media, il 26 aprile nel Portogallo meridionale (Azenha da Costa, 1995), il 29 aprile in Estremadura
(Spagna) (Bijlsma et al., 1988) e tra il 5 e l'11 maggio, a seconda degli anni, in Andalusia (Spagna)
(Negro, 1991). Le uova vengono deposte con intervalli di 24-48 ore e la cova inizia subito dopo la
deposizione dell'ultimo uovo. La schiusa é sincrona con la covata che in media é 3-5 uova (min 2 max 8) (Cramp e Simmons, 1980). L'incubazione dura in media 28-29 giorni e se ne occupa quasi
esclusivamente la femmina con brevi cambi del maschio. E' possibile una seconda covata di
sostituzione in caso di perdita della prima. Il successo riproduttivo, per diverse località della
penisola iberica, ha variato da 1,53 a 2,31 giovani involati/coppia che hanno deposto uova (Negro,
1997).
Per l'Italia, in Sicilia la deposizione va dagli inizi di maggio alla fine di giugno (Massa, 1985) ed è
stato registrato un successo riproduttivo medio di 3,5 giovani/uova deposte (Massa, 1980; Cairone,
1982; Mascara, 1984). I dati di biologia riproduttiva disponibili per Puglia e Basilicata sono più
esaustivi e sono stati recentemente sintetizzati da Bux (2005).
La sopravvivenza annuale degli adulti è del 71%, la sopravvivenza dei giovani nel primo anno è del
34%. Giovani involati che arrivano a riprodursi sono il 38% del totale, mentre la probabilità di un
adulto di riprodursi l'anno seguente è del 92% (popolazione spagnola) (Hiraldo et al., 1996). Il
fattore che più influenza la crescita di una popolazione è la sopravvivenza degli adulti seguito, in
ordine di importanza, dalla sopravvivenza dei giovani, dalla produttività dei nidiacei, dalla
proporzione di adulti che si riproducono e dall'età della prima nidificazione. Il Grillaio più anziano
inanellato (1 maschio) aveva 9 anni (Negro, 1997).
2.2.2. Distribuzione storica
A partire dalla seconda metà del 1900 il Grillaio ha subito un forte declino in tutto il suo areale di
distribuzione, assumendo cosi lo status di specie Globalmente Minacciata (SPEC 1) (Collar et al.,
1994). In particolare, nel Paleartico occidentale e nei paesi per i quali sono disponibili dati storici
attendibili, si è assistito ad un calo spesso drammatico.
La più importante popolazione, di quest'area, presente in Spagna è passata da 100.000 coppie
stimate nel 1960 a 20.000-30.000 coppie nel 1980 e 4.200-5.100 coppie censite nel 1990 (Gonzàlez
et al., 1990) alle 11.902-12.212 del più recente censimento (Sociedad Espanola de Ornitologia,
2000)(Fig.6). Attualmente, la popolazione spagnola mostra di aver reagito positivamente alla
diverse iniziative di conservazione attuate (Pomarol, 1993) con diversi progetti di reintroduzione in
corso in varie aree della Spagna.
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Fig. 6 - Distribuzione del Grillaio Falco naumanni nel Paleartico occidentale.
In Italia, pur in assenza di dati numerici storici, l’areale distributivo si è notevolmente ridotto. Nel
periodo 1985-87 (Meschini e Frugis, 1993), la specie era presente in aree nelle quali non è più
risultata presente nelle indagini condotte successivamente. In particolare il grillaio è scomparso in
Puglia da tutte le aree esterne alle Murge e alle Gravine, mentre era stata segnalata nel Salento, sul
Gargano e sull’Appennino Dauno e in Basilicata é scomparsa dalle aree più in interne del potentino
e del confine calabro.
In provincia di Foggia erano probabilmente presenti alcune delle più grandi colonie, soprattutto,
durante la fase di massima espansione della pastorizia. Per l'area del Gargano sono note
nidificazioni fino alla prima metà degli anni '80 del secolo XX, soprattutto sul versante occidentale
e meridionale del promontorio, in coincidenza delle maggiori estensioni di habitat sub-steppico.
2.2.3 - Distribuzione attuale
Negli ultimi anni la popolazione apulo-lucana sembra, almeno numericamente, in ripresa con
censimenti di oltre 15.000 – 20.000 individui ai dormitori notturni nel periodo post-riproduttivo
(Bux, in prep.). L'intera popolazione nidificante è distribuita in 17 colonie principali, di cui 14 in
Puglia, nei comuni di Minervino Murge, Gravina in Puglia, Altamura, Cassano, Acquaviva delle
Fonti, Santeramo in Colle, Gioia del Colle, Alberobello, Sanmichele di Bari per la Provincia di
Bari, Laterza, Ginosa, Massafra, Mottola e Grottaglie per la Provincia di Taranto, e 3 in Basilicata,
nei comuni di Matera, Montescaglioso e Grassano.
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Circa l'80% delle coppie è presente nelle 5 colonie più grandi di Minervino Murge, Gravina in
Puglia, Altamura, Santeramo in Colle e Matera.
Negli ultimi 5 anni, la specie ha evidenziato un’espansione dell’areale occupando con piccole
colonie (2-4 coppie) le pianure circostanti il Gargano e alcuni piccoli comuni al confine della
penisola salentina (Fig.7).
Fig. 7 – Areale distributivo del grillaio all’interno della regione apulo-lucana.
2.2.4 - Analisi critica dei fattori di minaccia
La vistosa diminuzione della popolazione mondiale del Grillaio è stata attribuita, da diversi autori,
ad una serie di cause che in diversa misura hanno contribuito alla scomparsa della specie da vaste
porzioni del suo areale. Le cause che hanno giocato un ruolo chiave possono essere riassunte in:
1. Scomparsa degli habitat idonei nelle aree di riproduzione - La modificazione delle
pratiche agricole tradizionali ha determinato un generale impoverimento della disponibilità
trofica (in particolare ortotteri). I pascoli naturali e le coltivazioni non-intensive hanno
subito un forte ridimensionamento sotto la spinta della Politica Agraria Comunitaria (PAC),
che ha favorito le trasformazioni fondiarie, e del generale abbandono delle attività di
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allevamento brado degli ovi-caprini. In Puglia e Basilicata, e più in generale in Italia
meridionale, la pastorizia ha lasciato il posto ad attività agricole intensive (orticoltura,
olivicoltura, cerealicoltura), che hanno determinato la progressiva riduzione dell'habitat
trofico elettivo della specie.
2. Scomparsa degli habitat idonei nei quartieri di svernamento e nei siti di sosta
migratoria - La progressiva desertificazione nell'area del Sahel, ha determinato la
scomparsa di vaste aree di savana utilizzate dai grillai per alimentarsi durante le soste
migratorie e durante lo svernamento. Inoltre, il prosciugamento di paludi e la
regimentazione dei fiumi, ha determinato una progressiva alterazione del clima locale
accelerando i fenomeni di desertificazione. Anche se i dati relativi alle aree africane di
svernamento sono scarsi, la maggior parte degli studiosi ritiene che questa sia una delle
cause più importanti che hanno determinato la scomparsa del grillaio da vaste porzioni del
suo areale.
3. Distruzione dei siti di nidificazione - La più importante causa di perdita di siti di
nidificazione, nelle colonie urbane, è rappresentata dalla chiusura e distruzione delle cavità
nido durante le operazioni di demolizione e ristrutturazione. Questo può comportare, nei casi
più gravi, l'abbandono della colonia riproduttiva o la riduzione della popolazione nidificante.
La sub-popolazione apulo-lucana nidifica soltanto in colonie urbane e quindi risulta
fortemente dipendente dalla presenza di edifici storici ricchi di cavità e con ampi sottotetti.
4. Pesticidi - Sebbene non siano emersi effetti diretti sulla specie (i livelli di PCB e metalli
pesanti nelle uova di Grillaio in Spagna hanno presentato un livello inferiore al limite di
pericolosità), l’eventuale presenza di pesticidi può determinare un forte impoverimento della
disponibilità trofica, rendendo molte aree non più idonee all’alimentazione. L'uso
incontrollato di pesticidi, soprattutto in Africa, sembra aver determinato un generale
impoverimento delle risorse trofiche per la specie.
5. Competizione interspecifica - La presenza di abbondanti popolazioni di Taccola (Corvus
monedula), può contribuire all'abbandono di una colonia riproduttiva, a causa del disturbo
alle coppie in riproduzione e attraverso la predazione di uova e nidiacei. In diverse colonie è
stata evidenziata la presenza di competizione, tra Grillaio, Taccola e Colombo torraiolo, per
l'occupazione delle cavità di nidificazione. In generale, tale minaccia è da ritenersi
importante solo in situazioni di scarsa disponibilità di siti di nidificazione e per piccole
colonie riproduttive.
6. Disturbo e persecuzione diretta - Nell'area mediterranea la principale azione di
persecuzione diretta è rappresentata dal bracconaggio, soprattutto quando l’attività venatoria
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é consentita durante la stagione migratoria. In ogni caso, questa minaccia non sembra
rappresentare attualmente un fattore importante di rischio per la specie.
In Puglia le progressive trasformazioni del paesaggio agricolo, avutesi nel secondo dopo guerra,
hanno determinato una forte riduzione delle aree a pascolo e la diffusione crescente di nuove
tipologie di coltivazione che hanno favorito le colture intensive (vite e olivo). Questi cambiamenti
oltre che eliminare direttamente habitat favorevoli alla specie hanno determinato, attraverso l'uso di
biocidi, un notevole impoverimento delle popolazioni di insetti che rappresentano la risorsa trofica
principale del Grillaio. L'effetto sulla popolazione locale è stato graduale con l'iniziale scomparsa
delle colonie presenti a nord in Provincia di Foggia e a sud nel Salento, seguita progressivamente da
una marcata rarefazione anche nell’area di presenza più importante rappresentata dall’altopiano
delle Murge baresi e materane, a cavallo tra Puglia e Basilicata. In questo comprensorio, che
costituisce la roccaforte italiana del Grillaio, si assiste attualmente ad un progressivo fenomeno di
frammentazione e scomparsa degli habitat idonei al Grillaio.
Fortunatamente, la nuova politica di gestione territoriale e, soprattutto, una nuova visione delle
problematiche ambientali e di sviluppo, hanno portato alla ridefinizione dell'assetto del territorio,
favorendo la conservazione e la gestione naturalistica di vaste aree. A riprova di questa nuova
politica di gestione territoriale si può citare la creazione del Parco Nazionale dell’Alta Murgia in
Puglia e del Parco delle Chiese rupestri del materano in Basilicata.
2.2.5. - Monitoraggio del Grillaio Falco naumanni nelle città di Gravina in Puglia, Altamura,
Santeramo in Colle, Cassano delle Murge e Acquaviva delle Fonti.
La conoscenza della dimensione di una popolazione rappresenta spesso l’informazione di base per
avviare qualsiasi programma di conservazione. E’ necessario conoscere lo stato attuale della
popolazione al fine di verificare gli effetti delle misure di conservazione e di conseguenza valutarne
l’efficacia.
Sulla base di tale considerazione, si è deciso di avviare un programma di censimento delle colonie
di Grillaio nidificanti nei centri urbani dove si sono state avviate le misure di conservazione
nell’ambito del progetto.
2.2.5.1. - Materiali e metodi
Sono stati effettuati conteggi ai dormitori utilizzati dalla specie nei periodi pre- e post-riproduttivi
nelle colonie di Gravina in Puglia, Altamura, Santeramo in Colle, Cassano delle Murge e
Acquaviva delle Fonti in provincia di Bari.
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La stima del numero di coppie nidificanti in queste due colonie è stata ricavata considerando una
percentuale di individui non riproduttivi variabile tra il 10 e il 20% (Bux, in prep.). I conteggi ai
dormitori notturni sono stati effettuati sia nel periodo pre-riproduttivo nei primi 15 giorni di
maggio, che nel periodo post-riproduttivo, tra l'ultima settimana di luglio e la prima di agosto.
2.2.5.2. - Risultati
La stima del numero di coppie nidificanti nelle diverse colonie studiate nel corso del 2007 è
compreso tra 2784–3132. In Tab.1, si riportano i dati relativi a ciascuna colonia riguardo il numero
di individui e la stima delle coppie nidificanti.
Tab. 1 - Risultati dei conteggi pre-riproduttivi ai dormitori e stima della coppie nidificanti.
Colonia
N° ind.
Stima coppie nidificanti
Gravina in Puglia
2680
1072 - 1206
Altamura
1832
733 - 825
Santeramo in Colle
1468
587 - 661
Cassano delle Murge
453
182 - 204
Acquaviva delle Fonti
72
29 - 32
6505
2784 - 3132
Totale
La colonia di maggiori dimensioni è risultata quella di Gravina in Puglia per cui si stima la presenza
di 1072 – 1206 coppie nidificanti. Questa rappresenta una delle colonie di Grillaio di maggiori
dimensioni presenti in Italia ed in Europa e ospita da sola circa il 10-15% dell’intera popolazione
apulo-lucana.
La colonia di Altamura con 733 – 825 coppie nidificanti è risultata la seconda per
dimensione. Il confronto con i dati degli anni precedenti evidenzia, comunque, per Altamura un
calo di circa il 15% delle coppie presenti.
Tra le restanti colonie censite assume particolare rilievo Santeramo in Colle con 587 – 661
coppie nidificanti, mentre le colonie di Cassano delle Murge e Acquaviva delle Fonti hanno
numerosità ben al disotto delle 500 coppie.
2.2.5.3. - Conclusioni
La popolazione di Grillaio nidificante nelle 5 colonie studiate, rappresenta una porzione
significativa della popolazione italiana ed europea. Infatti, essa rappresenta ben il 45-50%
dell’intera popolazione nazionale (Palumbo, in Spagnesi e Serra, 2002; Bux, in prep.) e il 10-15%
della popolazione europea (BirdLife International, 2004).
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2.3. - Analisi della biologia riproduttiva del Grillaio Falco naumanni utilizzando le cassette
nido artificiali.
2.3.1. - Introduzione
Il Grillaio si riproduce in cavità su pareti rocciose o su manufatti di origine antropica e più
raramente al suolo (Cramp & Simmons, 1980; Vlachos et al., 2004). In alcune aree di riproduzione
è strettamente antropofilo, nidificando principalmente all’interno dei centri urbani (Negro, 1997;
Palumbo, 1997; Bux, 2005), situazione prevalente nelle colonie di Puglia e Basilicata, dove
rarissimi sono i casi di nidificazione in aree rurali o in contesti naturali.
Le conoscenze attuali sulla biologia riproduttiva del Grillaio derivano essenzialmente dagli studi
condotti in Spagna (Negro, 1997) e in minima parte negli altri paesi europei, tra cui l'Italia (Massa,
1980; Cairone, 1982; Mascara, 1984; Palumbo, 1997; Bux, 2005 e 2007).
I dati disponibili per la Puglia e la Basilicata sono stati sintetizzati da Bux (2005).
I grillai rioccupano la colonia dalla seconda metà di marzo, anche se i primi avvistamenti possono
aversi già a febbraio. In maggio vengono registrate oltre il 90% delle deposizioni del I uovo, con un
picco (53%) nell'ultima decade. La covata media è di 3,7 ± 0,14 ed è cosi ripartita: 3 (6%) di un
uovo, 2 (4%) di due, 11 (22%) di tre, 28 (55%) di quattro, 6 (12%) di cinque e 1 (2%) di sei.
L'incubazione inizia dopo la deposizione del III - IV uovo è ha una durata di 29,7 ± 0,46 gg.
Il tasso di schiusa risulta pari all’88%, determinando una nidiata media alla schiusa di 3,3 ± 0,23
uova. Il 60% delle schiuse si ha nella seconda decade di giugno. Il successo riproduttivo (n. juv.
involati/n. di coppie che hanno deposto) è pari a 2,4.
Le principali cause di fallimento totale della nidificazione è dovuta alla predazione della covata da
parte di Taccola Corvus monedula, Ratto nero Rattus rattus e Gatto domestico (Felis catus
domesticus).
Uno degli scopi del progetto è quello di verificare tramite l’installazione di cassette nido artificiali,
il tasso di occupazione ed il successo riproduttivo delle stesse in confronto ai nidi “naturali”.
15
2.3.2. Acquisto del materiale per la costruzione delle cassette nido
Il materiale in legno è stato acquisito tramite una ferramenta in Gravina in Puglia e consegnato al
Dott. Pino Giglio che ha assemblato il materiale grezzo.
2.3.3. Realizzazione ed installazione dei nidi artificiali
2.3.3.1. Metodo di installazione
I nidi artificiali sono stati realizzati sulla base dell’esperienza maturata nel corso degli anni dal Dott.
Pino Giglio, che dalla fine degli anni ‘90 aveva iniziato tale attività su scala locale utilizzando
materiale diverso ad esempio per quanto riguarda il tetto delle cassette nido (Fig. 8).
Fig. 8 – Primi nidi artificiali costruiti con i “coppi” e realizzati a Gravina in Puglia.
16
Il materiale di legno grezzo consegnato presso la sezione LIPU di Gravina ed é stato completato con
l’aggiunta di una guaina impermeabile sul tetto (in precedenza venivano usati dei coppi, cfr. Fig. 2),
un elemento che ha fornito una maggiore protezione e durata alla struttura (Fig. 9).
Fig. 9 – Il nuovo modello di cassetta nido
Inoltre, sono stati posizionati dei piedini al vertice dei quattro lati della cassetta nido che hanno
permesso di sollevare la stessa da terra così da evitare il contatto diretto al suolo e preservandola
dall’umidità.
Il foro di accesso per il grillaio, dal diametro di 6 cm, ha permesso solo a questi ultimi di occupare
la cassetta nido, rendendola selettiva ed escludendone l’uso da parte ad esempio dei piccioni
Columba livia var. domestica, una specie che convive in città con il Grillaio. Una finestrella
laterale, del diametro di 10 cm, con copertura a scorrimento girevole, realizzata o a destra o a
sinistra a seconda del luogo di installazione, ha permesso una migliore ispezione della cassetta nido
facilitando le operazioni di pulizia e l’eventuale inanellamento dei pulli. Ogni cassetta nido è stata
numerata per facilitare le operazioni di identificazione durante la fase di monitoraggio delle stesse
durante la stagione riproduttiva.
Già dal mese di ottobre 2006 sono stati presi i necessari contatti per avere la disponibilità dei siti
dove poter collocare le cassette nido. Per gli edifici pubblici (scuole, comuni, Ente Parco Nazionale
17
dell’Alta Murgia), è stato necessario formalizzare una richiesta di disponibilità con un’istanza
scritta, rallentando in alcuni casi le operazioni di installazione dei nidi a causa dei ritardi
nell’ottenimento delle autorizzazioni.
L’installazione dei nidi artificiali è iniziata il 22 febbraio 2007, ed è proseguita per tutto il mese di
marzo, mentre ad aprile sono state collocate quelle cassette nido per le quali all’ultimo momento
sono venuti meno i siti previsti. Infatti, alcuni siti di installazione sono imprevedibilmente venuti
meno proprio nel periodo febbraio-marzo 2007, per lavori di ristrutturazione sugli edifici interessati,
che hanno comportato la collocazione tardiva di circa 65 cassette nido (32,5% del totale), per molte
delle quali non è stato possibile scegliere una collocazione migliore. Tale ritardo ha probabilmente
influito sulla percentuale di occupazione, sebbene in due casi, uno ad Altamura ed uno ad
Acquaviva, è stata registrata la nidificazione o la frequentazione delle cassette nido installate
rispettivamente il 13 e il 14 aprile 2007.
Su un’apposita tabella sono stati riportati i dati relativi all’ubicazione di ogni cassetta nido, ovvero:
numero progressivo, coordinate geografiche, indirizzo edificio, nome e numero di telefono del
referente (necessario per le scuole ed altri edifici pubblici), data di installazione (Tab. 2).
Tab. 2 – Ubicazione nidi artificiali per città.
Tabella ubicazione nidi artificiali
Città:
n°nido Data
coordinate
geografiche
indirizzo e proprietà edificio
(pubblico/privato)
nome referente telefono
2.3.3.2 - Materiali e metodi sui parametri riproduttivi
Sono stati installati 200 nidi artificiali. I nidi sono stati installati nelle città di Gravina in Puglia
(n=102, 51% del totale), Altamura (n = 50, 25% del totale), Acquaviva (n = 22, 11% del totale),
Cassano (n =12, 6% del totale), Laterza (n = 14, 7% del totale).
Sono stati raccolti i principali parametri riproduttivi (dimensione covata, data deposizione, successo
di schiusa, successo riproduttivo (n. juv. involati/n. di coppie che hanno deposto). Un nido è stato
considerato occupato solo quando è stata osservata la deposizione di almeno un uovo.
Solo per Gravina in Puglia dove è stato collocato il maggior numero di nidi artificiali, è stata
riportata la distribuzione dei nidi nell’ambito del centro urbano (Fig. 10).
18
La legenda della distribuzione dei nidi artificiali a Gravina in Puglia:
Punto rosso: nidi artificiali non occupati
Punto verde: nidi artificiali occupati o visitati
Punto blu: nidi artificiali collocati prima del 2006 (al di fuori di questo progetto)
La grandezza del cerchio indica il numero di nidi per sito:
cerchio piccolo 1-2 nidi
cerchio intermedio 3-6 nidi
cerchio grande 7-10 nidi
In verde sono indicati i dormitori urbani, tre dei quali sono utilizzati sia nel periodo pre-riproduttivo
che nel periodo post-riproduttivo.
Fig. 10 - Distribuzione dei nidi artificiali a Gravina in Puglia
In Tab. 3 di evidenzia la scheda di monitoraggio dei nidi artificiali con: nido, esposizione, la data
del primo, secondo, terzo, quarto e quinto controllo delle uova e dei nidi.
19
Tab. 3 -Scheda monitoraggio nidi artificiali
città
anno
1° controllo
2° controllo
3° controllo
4° controllo
5° controllo
nido esp.ne data
uova pulli data
uova pulli data
uova pulli data
uova pulli data
uova pulli
20
Per nidi visitati dal Grillaio, si intendono quelli nei quali sono state trovate solo tracce di
frequentazione da parte della specie, ovvero segni del suo passaggio all’interno del nido (segni delle
zampe sul terriccio interno), presenza di borre, resti di prede. Per nidi occupati si intendono quelli
nei quali è avvenuta la deposizione ed è stato effettuato il ciclo riproduttivo. Per nidi tardivi si
intendono quelli installati nel mese di aprile.
Tutti e 200 i nidi artificiali installati per il progetto sono stati controllati almeno due volte tra il 15
maggio e il 20 giugno. In tale periodo si concentra infatti la fase di deposizione (dal 15 a 30
maggio) e la prima fase di allevamento dei pulli. Se in tale periodo non veniva osservata nessuna
deposizione il nido non era più sottoposto a controllo.
Inoltre, gli stessi parametri sono stati raccolti su di un campione di 37 nidi “naturali” presenti nelle
colonie riproduttive di Gravina in Puglia e Altamura e su 10 nidi artificiali installati nel 2004.
Ogni sito di nidificazione occupato è stato classificato come appartenente ad una delle 4 categorie:
a) sottotetto, b) sporgenza, c) cavità, d) nido artificiale (Fig. 11a,b,c)
Tutti i dati sono espressi come media ± ds (deviazione standard).
Fig. 11a: Nido di Grillaio Falco naumanni in un sottotetto (Gravina in Puglia, 2007). Le uova vengono
deposte sul pavimento in piccoli conche creata dalla femmina con le zampe.
21
Fig. 11b - Nido di Grillaio Falco naumanni in una cavità su di muro perimetrale (Gravina in Puglia, 2007).
Per la gran parte non sono raggiungibili dall’interno degli edifici.
Fig. 11c - Nido artificiale di Grillaio Falco naumanni in cassetta di legno posizionata su di un solaio di un
edificio moderno (Gravina in Puglia, 2007).
22
2.3.3.3. Risultati sull’occupazione delle cassette nido artificiali
Complessivamente 16 cassette nido sono stati occupati dalla specie (8% del totale), mentre 39 sono
stati visitate (Tab. 4). 11 nidi sono stati occupati a Gravina in Puglia (10,8% del totale), 2 ad
Altamura (4% del totale), 6 ad Acquaviva delle fonti (13,6% del totale), mentre nessuna cassetta
nido è stato occupata dalla specie a Cassano delle Murge e Laterza.
Tab. 4 – Tabella riepilogativa dei 200 nidi artificiali installati a Gravina in Puglia (Ba), Altamura
(Ba), Acquaviva delle fonti (Ba) , Cassano delle Murge (Ba) e Laterza (Ta).
Gravina in
Nidi artificiali
Puglia
Altamura Acquaviva
Installati
102
50
22
Visitati dal Grillaio
30 (29,4%) 2 (4%)
6 (27,3%)
Occupati dal Grillaio
11 (10,8%) 2 (4%)
3 (13,6%)
N. siti/edifici utilizzati
27
8
3
N. siti/edifici frequentati
12
1
2
N. siti edifici occupati
8
1
1
Cassano
12
0
0
1
0
0
Laterza
14
0
0
2
0
0
totale
200
39 (19,5%)
16 (8%)
41
15
10
In Tab. 5 si riportano i dati riguardanti le cassette nido effettivamente occupate nelle quali vi è stata
la deposizione di uova (n = 16). Sono state deposte complessivamente 53 uova, sono nati 18 pulli, e
di questi 11 si sono involati. Nei casi di nidi frequentati, sono stati rinvenuti borre, resti alimentari o
piume.
Il tasso di occupazione di 10 nidi artificiali installati da almeno 3 anni è stato invece pari al 60%,
evidenziando chiaramente l’importanza che tali strutture assumono nel tempo e come vengano
pienamente utilizzate dopo alcuni anni dall’installazione.
Tab. 5 – Numero cassetta nido, uova deposte, pulli nati, involati e disturbo per singolo nido nel
2007.
uova
nido n°
deposte
pulli nati
involati
Disturbo
1
4
1
0
No
3
3
2
2
No
5
4
1
0
No
9
3
3
2
No
10
3
0
0
No
23
5
3
3
No
28
3
1
1
No
23
31
6
0
0
No
34
4
3
0
No
55
3
0
0
No
66
3
1
0
Si
141
2
2
2
No
142
3
1
1
No
97
1
0
0
Si
98
5
0
0
Si
101
1
0
0
Si
53
18
11
La percentuale di nidi frequentati è stata del 19,5 % (39 nidi). Se si escludono dal calcolo 65 nidi
installati tardivamente e quindi considerando solo 135 nidi collocati, la percentuale di occupazione
aumenta all’11,9 %. Se si considera il numero di siti/edifici sui quali sono stati installati i nidi, pari
a 41, e si calcola la percentuale dei siti occupati si ottiene un valore pari al 24,4 % (10 siti).
Delle 16 cassette nido occupate, (Fig. 12), 4 hanno avuto un certo disturbo dovuto a lavori di
ristrutturazione dell’edificio sulle quali erano state collocate le cassette nido. Ciò ha probabilmente
determinato l’abbandono della covata (successo riproduttivo nullo), ed impedendo ovviamente
anche che altre cassette nido collocate in questi siti potessero essere occupate.
Fig. 12 – L’interno di una cassetta nido artificiale con una femmina adulta e quattro pulli di circa 10
giorni.
24
Dai risultati ottenuti e dalle osservazioni condotte sono emersi alcuni aspetti che potrebbero
contribuire all’aumento della percentuale di occupazione dei nidi artificiali e che di seguito si
elencano nel dettaglio:
1- La scelta del sito/edificio dove collocare i nidi, deve essere fatta preferendo quelli nelle cui
vicinanze (100-200 metri) è già presente qualche coppia di grillaio nidificante;
2- Occorre assicurarsi che sull’edificio scelto, non siano in programma lavori di
ristrutturazione durante la stagione riproduttiva, in tal caso occorre evitare di installare i nidi
oppure scegliere una parte dell’edificio non interessata dai lavori di ristrutturazione che
arrecano inevitabilmente disturbo;
3- Per la collocazione del nido è auspicabile la preferenza di un lato del tetto o lastrico solare
che sia parzialmente ombrato per evitare eccessiva insolazione ed innalzamento della
temperatura all’interno della cassetta nido che possa portare a sofferenza i pulli;
4- Collocare i nidi preferibilmente entro il mese di febbraio-marzo, ma possibilmente entro
gennaio, poiché le installazioni effettuate dal mese di aprile non producono risultati utili.
Per quanto menzionato e verificato durante la stagione riproduttiva 2007, si consiglia quindi di
effettuare una ridistribuzione delle cassette nido per le quali sono risultate scarse le probabilità di
essere occupate. In alcuni casi, potrebbe essere necessaria una manutenzione dei nidi maggiormente
esposti alle intemperie.
25
2.3.3.4. Confronto tra siti di nidificazione naturali e cassette nido: risultati e discussione.
Metodi. In totale nel 2007 sono state seguite 58 nidificazioni, di cui 14 nei nidi artificiali installati
per il progetto, 6 nei nidi artificiali installati da almeno 3 anni e 38 in siti “naturali”.
In totale sono stati controllati 27 (47%) siti di nidificazioni appartenenti alla categoria a (sottotetto),
11 (19%) alla categoria c (cavità) e 20 (34%) alla categoria d (cassette nido artificiali). Non sono
stati registrati casi di nidificazione su sporgenze (ad es. cornicioni).
Il confronto statistico fra la dimensione media della covata ed il successo di schiusa nelle tre
tipologie prese in considerazione è stata effettuata con il test one-way ANOVA.
Dimensione della covata
La covata media è stata per tutti e 58 le nidificazioni controllate (nidi artificiali 2007, nidi artificiali
2004, e “naturali”), pari a 3,9 ± 1,17 uova (N = 58) ed è stata cosi ripartita: 1 (2%) di un uovo, 4
(9%) di due, 15 (26%) di tre, 20 (34%) di quattro, 13 (22%) di cinque, 3 (5%) di sei e 1 (2%) di
sette (Fig. 13a).
Per i nidi nei sottotetti (tipologia - a) il suo valore è stato pari a 3,81 ± 1,36 (N = 27); per i nidi in
cavità (tipologia - c) la covata media è stata di 4,00 ± 0,77 (N = 11), mentre per i nidi artificiali
(tipologia - d) è stata pari a 3,95 ± 1,10 uova (N = 20), non evidenziando variazioni statisticamente
significative tra le 3 tipologie di siti considerati (one-way ANOVA F2,55=0,1268, P=0,88 – Fig. 13
b).
22
20
18
No. di osservazioni
16
14
12
10
8
6
4
2
0
0
1
2
3
4
5
6
7
dimensione covata
26
Fig. 13a - Frequenza dell'andamento della dimensione della covata del Grillaio Falco naumanni per 58
nidificazioni seguite nel 2007. La variabile assume un andamento tendente alla normalità (test KolmogorovSmirnov d=0,17331, p<0,10).
5,0
4,8
4,6
4,4
covata
4,2
4,0
3,8
3,6
3,4
3,2
3,0
a
d
c
Tipo_nido
Fig. 13b - Dimensione della covata del Grillaio Falco naumanni per ciascuna delle 3 tipologie di siti di
nidificazione considerati - a) sottotetto, c) cavità, d) nido artificiale.
In maggio sono state registrate oltre il 90% delle deposizioni del I uovo, con un picco nella seconda
decade. La deposizione più precoce si è avuta il 9 maggio, mentre la più tardiva il 3 giugno.
Successo di schiusa
Il successo di schiusa è stato pari al 67% (N = 52), determinando una nidiata media alla schiusa di
2,56 ± 1,33 uova (N = 52). Il 63% delle schiuse si è avuto nella seconda decade di giugno. L’analisi
differenziale in base alle tre tipologie di siti di nidificazione riscontrate evidenzia che i nidi in cavità
hanno avuto un maggior successo di schiusa, pari a 3,10 ± 0,74 uova (N = 10), rispetto sia ai nidi
nei sottotetti con 2,52 ± 1,31 (N = 23) uova schiuse che ai nidi artificiali con 2,32 ± 1,56 (N = 19)
uova schiuse. Tale variabilità non è, comunque, statisticamente significativa (one-way ANOVA
F2,49=1,1531, P=0,32 – Fig. 13c).
27
4,5
4,0
uova_schiuse
3,5
3,0
2,5
2,0
1,5
1,0
a
d
c
Tipo_nido
Fig. 13c - Successo di schiusa delle covate di Grillaio Falco naumanni per ciascuna delle 3 tipologie di siti di
nidificazione considerati - a) sottotetto, c) cavità, d) nido artificiale.
Accorpando le due categorie di nidi “naturali”, sottotetti e cavità, e confrontandoli con i nidi
artificiali, non emerge una variazione statisticamente significativa (t-test, t50=0,99 P=0,326 – Fig.
13d).
28
4,5
4,0
3,5
uova_schiuse
3,0
2,5
2,0
1,5
1,0
0,5
x
z
Mean
Mean±SE
Mean±SD
nidi naturali vs nidi artificiali
Fig. 13d - Confronto tra il successo di schiusa dei nidi naturali (Z = sottotetti + cavità) e dei nidi artificiali
(X).
Successo riproduttivo
Il successo riproduttivo (n. juv. involati/n. di cp. che hanno deposto) totale, calcolato su tutte le
tipologie di nido, è stato pari a 1,9 (N = 45) e non ha evidenziato variazioni statisticamente
significative (Kruskal-Wallis test: H = 4,681 df = 45 P=0,0963).
L’analisi differenziale per ciascuna tipologia di nido, evidenzia la presenza di un’ampia variabilità
per i nidi nei sottotetti e per i nidi artificiali, a differenza di quel che accade per i nidi nelle cavità.
Questi ultimi evidenziano un successo riproduttivo di 2,70 ± 0,82 (N = 10) ben superiore rispetto
alle altre due tipologie di nidi; sottotetti 1,66 ± 1,14 (N = 18) e nidi artificiali 1,82 ± 1, 47 (N = 17).
Il confronto a coppie consente di evidenziare come le cavità presentino un successo riproduttivo
statisticamente più alto rispetto ai sottotetti (Mann-Whitney U Test, U = 36 P = 0,035) ma non
rispetto ai nidi artificiali (Mann-Whitney U Test, U = 54 P = 0,119). In quest’ultimo caso l’ampia
variabilità del successo riproduttivo nei nidi artificiali tende a nascondere possibili differenze legate
a diversi livelli di sicurezza del sito (Fig. 13e).
29
4,0
3,5
Successo riproduttivo
3,0
2,5
2,0
1,5
1,0
0,5
0,0
d
a
c
Mean
Mean±SE
Mean±SD
tipo_nido
Fig. 13e - Box-plot con i valori del successo riproduttivo registrati nelle 3 tipologie di nidi considerate.
2.3.3.5. Conclusioni
Il tasso di occupazione dei nidi artificiali installati per il progetto di conservazione non è stato
particolarmente alto. In solo 16 nidi artificiali si è avuta la deposizione di almeno un uovo mentre
almeno altri 23 nidi, che sono risultati frequentati dai grillai, sono stati abbandonati duranti le prime
fasi della riproduzione.
Come hanno ampiamente evidenziato numerosi studi sull’utilizzo di cassette nido da parte dei
passeriformi (Lack 1955, 1958, Perrins 1979, Ulfstrand et al. 1981), il tasso di occupazione nel
primo anno non è mai elevato ed è spesso necessario attendere 1 o 2 anni, affinché queste strutture
vengano pienamente accettate dagli uccelli. Ciò si riscontra anche per il Grillaio. Infatti, dei 10 nidi
artificiali presenti da almeno 3 anni ben 6 sono stati occupati (60%). Inoltre, durante gli studi sulla
biologia riproduttiva della colonia di Santeramo in Colle, condotti tra il 2003 e il 2005, sono stati
registrati tassi di occupazione del 12% nel primo anno, del 38% nel secondo e del 58% nel terzo
(Bux et al., 2005).
Inoltre, gli studi finora condotti evidenziano che la tendenza ad occupare siti nuovi (come i nidi
artificiali), sia condizionata fortemente dall’andamento della stagione riproduttiva.
30
In pratica, gli anni in cui si registrano valori bassi nel tasso di schiusa e nel successo riproduttivo, a
causa di stagioni metereologicamente instabili o per carenza di cibo, sono anche gli anni in cui
minore è l’utilizzo dei nidi artificiali (Bux in prep.).
Il confronto dei principali parametri riproduttivi tra le diverse tipologie di sito di nidificazione
sembra confermare tale ipotesi. Infatti, sebbene i parametri riproduttivi fatti registrare dai nidi
artificiali non appaiono mai i migliori, questi non variano in maniera significativa rispetto ai siti
naturali quali cavità e sottotetti. Soprattutto rispetto a questi ultimi i nidi artificiali sembrano del
tutto equiparabili.
In Fig 14, si riportano i valori a titolo di esempio di due parametri riproduttivi dal 2003 al 2007
quali, dimensione media della schiusa e la percentuale del tasso di schiusa. Il 2007 è stato l’anno
con la peggiore performance riproduttiva negli ultimi 5 anni.
100
7
90
5
80
4
70
3
60
tasso di schiusa (%)
dimensione nidiata alla schiusa
6
2
50
1
0
40
2003
2004
2005
2006
2007
anni
Fig. 14 - Andamento della dimensione della nidiata alla schiusa e del tasso di schiusa nel quinquennio 20032005.
In sintesi, è stato osservato che i nidi artificiali in legno, rappresentano un’azione di conservazione
utile a limitare la scomparsa dei siti di nidificazione del Grillaio e possono essere utilizzati con
successo in quelle situazioni in cui occorra intervenire rapidamente come nel caso di edifici in
ristrutturazione. Appare altresì necessario proseguire con il monitoraggio dei nidi al fine di valutare
il reale tasso di accettazione di tali strutture ed eventualmente valutare alcuni miglioramenti nella
progettazione e nel posizionamento dei nidi.
31
Ringraziamenti
Per aver permesso l’installazione dei nidi:
Angela Capone ed Emanuele Caroselli, Pasqua Capone, coop. Questa Città, Antonella Deveteris,
Francesca Festa, Franco Gesualdo, Graziano e Achille Granieri, Gino Laddaga, Nicola Lagreca,
Giuseppe Lorusso, Mariapia Matera, Mimmo Misciagna, Vincenzo Paterno, Franco Taccogna,
Enzo Tremamunno, Parco nazionale dell’Alta Murgia, comune di Gravina, comune di Altamura,
Ass.ne Torre di Nebbia, scuola elementare Scacchi (Gravina), scuola elementare Padre Pio
(Gravina), scuola elementare Soranno (Gravina), scuola elementare Nardone (Gravina), scuola
media statale Santomasi (Gravina), scuola media statale Montemurro (Gravina), Polizia Municipale
di Gravina, scuola media statale Ruffo (Cassano), scuola media statale De Amicis (Acquaviva),
scuola elementare Don Milani (Altamura), scuola elementare Madre Teresa di Calcutta (Altamura),
scuola elementare Roncalli (Altamura), ITG Nervi (Altamura), liceo classico Cagnazzi (Altamura),
liceo scientifico Federico II di Svevia (Altamura), scuola media statale Giovanni XIII (Acquaviva),
comune di Laterza.
Per aver collaborato: Vincenzo Artal, Filippo Bellini, Salvatore Cilifrese, Nicola e Marisa Cillo,
Saverio D’Erasmo, Gelly de Leonardis, Vittorio Giacoia, Mimmo Lapolla, Mina Lorusso, Giuditta
Maletik, Stefania Pellegrino, Giacinto Squeo, Luca Trionfo, Maria Tucci, Amedeo Visci, Roberto
Zuccaro.
Un ringraziamento particolare al dott. Tommaso Piarulli che da più anni permette di accedere
all’ampio sottotetto dell’edificio di sua proprietà, adatto alla nidificazione di diverse decine di
coppie di grillai.
32
2.3.4 Studio sulla rete trofica e sul foraggiamento del Grillaio Falco naumanni: risultati
preliminari
2.3.4.1. Introduzione
Il Grillaio Falco naumanni è un piccolo falco dalle abitudini coloniali associato ad habitat aperti
dove è prevalente una vegetazione di tipo erbaceo con scarsa o nulla presenza di copertura arborea
(Dell’Hoyo et al., 1994).
La dieta si basa principalmente su artropodi di medie e grandi dimensioni come Ortotteri,
Coleotteri, Scolopendre che vengono catturate al suolo (Cramp e Simmons, 1980; Negro et al.,
1997) dopo un breve “tuffo” successivo all’individuazione della potenziale preda. L’attività di
ricerca delle prede avviene soprattutto in volo con gli uccelli in “hovering” ad altezze dal suolo
variabili, ma generalmente comprese tra i 5 e i 25 metri. I grillai in attività di foraggiamento sono
perciò facilmente osservabili ed è possibile seguirne il comportamento.
Questo capitolo illustra i primi risultati in forma sintetica sull’attività di ricerca svolta nell’ambito
dell’attività di foraggiamento.
2.3.4.2. Materiali e metodi
Nei mesi di maggio-luglio sono stati individuati 3 transetti nei pressi delle colonie di Gravina in
Puglia e Altamura. La loro disposizione radiale rispetto alla colonia ha consentito di poter
analizzare l’effetto della distanza dalla colonia riproduttiva. Tutti i transetti hanno coinciso con le
strade secondarie a bassa intensità di traffico.
Attività di foraggiamento
I campionamenti sono stati effettuati ogni 500 m. In ogni punto di campionamento sono stati
osservati in sequenza fino ad un massimo di 3 individui di grillaio in attività di caccia. Ciascun
individuo focale è stato seguito per 3 minuti registrando, su apposite schede, i seguenti parametri:
1. sesso;
2. tipo habitat utilizzato;
3. n° di full strike;
4. n° di half strike;
5. n° di strike (pari alla somma di 3+4);
6. n° di strike con cattura preda;
7. % di successo dei strike (pari a 6/5).
Sono stati ritenuti buoni individui focali solo quelli presenti al momento della prima osservazione
entro un raggio di 250 m dal punto di campionamento. La registrazione dei parametri è stata
33
ritenuta valida se l’individuo focale si manteneva entro i 500 m di raggio dal punto di
campionamento e se non cambiava tipologia di habitat.
Sono stati considerati in attività di foraggiamento solo gli individui in volo e in evidente attività di
ricerca, mentre gli individui in volo veloce e direzionale o gli individui posati non sono mai stati
considerati.
Disponibilità trofica
Sono state individuate 8 aree di campionamento per la valutazione della disponibilità trofica in
ortotteri e coleotteri. Le otto aree di campionamento sono state scelte casualmente nei pressi dei
transetti selezionati per lo studio del comportamento trofico. In ciascuna delle 4 tipologie di habitat
presenti (Tab. 6) sono state selezionate due superfici che sono state controllate ogni 15 gg.
Il campionamento è stato effettuato utilizzando un retino a sfalcio in aree di forma quadrata di 2 m
di lato.
L’abbondanza di ortotteri e coleotteri è stata espressa in termini relativi: n° di esemplari campionati
in ogni raccolta in rapporto al numero totale di esemplari campionati.
2.3.4.3. Risultati
Attività di foraggiamento
In totale sono state effettuate osservazioni su 827 individui in attività di caccia, di cui 511 (62%)
sono risultate valide in quanto l’individuo focale non è scomparso alla vista (rimaneva entro un
raggio di 500 m dall’osservatore) e non ha cambiato l’habitat di caccia.
I parametri comportamentali osservati relativi all’attività trofica sono riportati in Tab.6.
Tab. 6 - Comportamento trofico del Grillaio
Habitat
Parametro
n° di ind. in caccia
ind. in caccia che hanno effettuato strike
n° di strike
n° di half strike
n° di full strike
n° di strike con cattura preda
% di successo strike
pascoli
naturali
seminativi
non irrigui
incolti
243
203
297
37
260
188
63
219
101
148
12
136
61
41
32
11
27
4
23
9
33
Erborato
(oliveti e
mandorleti)
17
3
9
0
9
0
0
Totale
511
318
481
53
428
258
54
L’analisi preliminare dei dati evidenzia l’importanza dei pascoli naturali inquadrabili
fitosociologicamente nell’associazione Festuco-Brometalia e in minor misura nella TheroBrachypodietea, che costituiscono gli habitat chiave delle pseudosteppe mediterranee.
34
Il successo di cattura è stato pari al 63% superiore a quello fatto registrare nei restanti habitat
campionati. Particolare importanza hanno assunto anche i seminativi non irrigui con un successo di
cattura del 41%, sebbene il dato necessiti di una più attenta interpretazione. Infatti, importante
sembra la disposizione della patch (“macchie”) di seminativo nei confronti dei pascoli naturali.
Le patch circondate o inserite in un contesto a maggiore presenza di pascoli naturali sono più
importanti, in termini di successo di cattura, delle aree a seminativo molto ampie.
Le aree incolte, distribuite nell’area di studio soprattutto lungo i margini delle strade hanno
presentato un discreto successo di cattura soprattutto se caratterizzate da vegetazione bassa. In tali
fasce di incolto sono state osservate numerose predazione da parte di individui inizialmente posati
lungo i pali.
Le aree arborate non appaiono idonee all’attività trofica del grillaio, anche quando sono risultate a
bassa densità arborea, come spesso è stato osservato nei mandorleti e negli uliveti.
Disponibilità trofica
In totale sono stati effettuati 80 sfalci nel periodo aprile-agosto 2007 campionando 403 insetti (Tab.
7). L’habitat con la maggiore disponibilità trofica è rappresentato dai pascoli naturali, seguito dagli
incolti e dai seminativi non irrigui. La presenza di insetti geofili negli arborati è apparsa
particolarmente bassa, sebbene in tali habitat la scarsa presenza di vegetazione erbacea durante la
primavera e l’estate condiziona fortemente la presenza di insetti in generale.
Tab. 7 – N. insetti “raccolti” nei campionamenti nel periodo aprile-agosto 2007.
Habitat
Parametro
Ortotteri
Coleotteri
Mantidi
Totale
pascoli
naturali
seminativi
non irrigui
Incolti
171
39
17
227
53
13
2
68
71
13
15
99
arborato
(oliveti e
mandorleti)
7
2
0
9
Totale
302
67
34
403
Gli ortotteri hanno rappresentato il gruppo più abbondante con circa il 75% della biomassa
disponibile, sebbene la loro disponibilità temporale abbia variato ampiamente nei 5 mesi di
indagine. La presenza degli ortotteri è stata particolarmente bassa fino a metà maggio con una
media di circa 1,5 individui per area di sfalcio, per poi aumentare nettamente in giugno e soprattutto
in luglio e agosto, quando hanno rappresentano in media il 90% della biomassa campionata.
Interessante è risultata la presenza di insetti lungo gli incolti ai margini delle strade con abbondanze
superiori ai seminativi.
35
3 ATTIVITÀ DI EDUCAZIONE
3.1. Il Grillaio questo sconosciuto: una valutazione della percezione e della conoscenza del
Grillaio nelle popolazioni di Gravina in Puglia ed Altamura
3.1.1. Introduzione
La più grande minaccia in Italia per una specie come il grillaio, dopo la distruzione dell’habitat
trofico, risulta essere la distruzione da parte dell’uomo delle cavità nido, di solito localizzate nei
centri urbani, in particolare nei sottotetti o cavità.
L’intervento proposto dalla LIPU ha previsto, non solo l’installazione di nidi artificiali per
sostituire i pertugi presenti nei sottotetti, ampliando la possibilità di trovare siti riproduttivi
favorevoli, ma anche una campagna di educazione ambientale per sensibilizzare la popolazione
pugliese alla conoscenza e conseguente protezione di questi piccoli rapaci in due città
particolarmente importanti per la conservazione di questa specie: Gravina in Puglia e Altamura,
entrambe in provincia di Bari.
Queste due città si trovano a circa 10 chilometri l’una dall’altra e hanno rispettivamente 45.000 e
65.000 abitanti.
Inoltre, la campagna di educazione ambientale in entrambe le città, ha compreso:
-
una serie di attività didattiche con le scuole: lezioni in classe e sul campo, materiali
didattici sul Grillaio;
-
organizzazione di un concorso fra le classi per la creazione della miglior campagna
promozionale di questa specie;
-
una mostra itinerante sul Grillaio;
-
un libretto con tutte le informazioni sulla specie rivolto ad un pubblico generico.
Affinché la campagna di educazione ambientale fosse realmente efficace, è stato indispensabile
raccogliere informazioni sulla percezione della persone riguardo il grillaio, ed in particolare nei
luoghi dove si sarebbe svolto il progetto. Che cosa pensano gli abitanti di Gravina in Puglia ed
Altamura del Grillaio? Ma, soprattutto, lo conoscono? Sono ancora diffuse credenze popolari su
questa specie?
L’opinione più diffusa tra i ricercatori, infatti, era che la gente distruggesse i nidi di Grillaio
ritenendolo un animale nocivo e che ci fosse bisogno di un intervento educativo che facesse
cambiare idea ai cittadini. In realtà, non é mai stato provato che la percezione di questa specie
fosse effettivamente negativa nella popolazione. Si è così stabilito un piano di valutazione che
indagasse sulla percezione e la conoscenza di questa specie nelle popolazioni di Gravina in Puglia
e Altamura utilizzando delle interviste a campione.
36
3.1.2. Metodi
Il metodo di indagine è risultata l’intervista aperta e come campione la popolazione di entrambe le
città al di sopra dei 15 anni. Due intervistatori, uno per città, sono stati inviati a fermare le persone
in modo casuale il sabato pomeriggio sui viali principali delle città.
Il protocollo seguito dagli intervistatori è stato molto semplice: i) presentazione alla persona
fermata come volontario LIPU; ii) permesso di poter fare alcune domande; iii) in caso
affermativo, sono state poste le domande; iv) si riportavano direttamente le risposte sul
questionario.
La scelta di fare le interviste con domande aperte è stata motivata al fine di percepire meglio il
pensiero degli intervistati, evitando che le domande non fossero comprese o che gli intervistati
rispondessero in maniera incompleta. Sono state effettuate complessivamente 9 domande (cfr.
3.13), in modo che l’intervista non risultasse troppo lunga e gli intervistati rispondessero con la
stessa completezza a tutte le domande.
Sono state intervistate complessivamente 101 persone ad Altamura. Gli intervistati sono risultati
così suddivisi:
49,5% donne tra i 15 e i 40 anni;
26,7% uomini tra i 15 e i 40 anni;
12% donne sopra i 40 anni;
11,8% uomini sopra i 40 anni.
Sono state intervistate complessivamente 100 persone a Gravina in Puglia. Gli intervistati sono
risultati così suddivisi:
33% donne tra i 15 e 40 anni;
28% uomini tra i 15 e i 40 anni;
26% donne sopra i 40 anni;
13% uomini sopra i 40 anni.
3.1.3. Le domande: questionario sulla percezione del Grillaio
Di seguito si evidenziano le 9 domande tra le quali una in cui vengono mostrate 4 foto:GRILLAIO,
TACCOLA, CIVETTA E POIANA (Allegato 1).
•
L’intervistatore ha segnato per ogni intervista fatta il luogo, l’ora e il suo nome.
•
L’intervistatore non ha chiesto il nome o i dati personali all’intervistato.
•
Nelle note l’intervistatore ha segnato una volta terminata l’intervista, il sesso dell’intervistato
e la fascia d’età a cui suppone appartenga l’intervistato:
37
•
13- 20
•
20-30
•
30-50
•
50-70
•
>70
•
Nel caso l’intervistato risponda “No” o “non so” alla domanda n.1 si segna la risposta ma
l’intervista non prosegue ( la scheda è stata analizzata ugualmente).
Foglio intervista, le domande
Luogo
Data
Ora
Nome intervistatore
Domanda n. 1 ) Hai mai sentito parlare di Grillaio?
Sì
No
Non so
Domanda n. 2) se sì, puoi dirmi che cos’è ?
Domanda n. 3) Ne hai mai visto uno? Se non l’hai mai visto, da chi ne hai sentito parlare?
Domanda n. 4) Se l’hai visto, dove?
Domanda n. 5) Ora ti mostrerò 4 foto, sai dirmi quale di questi è un Grillaio?
Domanda n. 6) Con quali aggettivi definiresti il Grillaio?
Domanda n. 7) Puoi spiegare perché hai scelto questi aggettivi?
Domanda n. 8) Ti piacerebbe vedere un nido di Grillaio? Perché?
Domanda n. 9) Ti piacerebbe vedere il Grillaio nella tua città? Perché?
Note
38
ALLEGATO 1
Foto questionario
POIANA
TACCOLA
39
CIVETTA
GRILLAIO
40
3.1.4. Risultati
La prima domanda che l’intervistatore ha posto riguardava se l’intervistato avesse mai sentito
parlare della specie Grillaio. Questa domanda era ovviamente fondamentale per comprendere
quanto fosse diffusa la conoscenza di questo rapace nelle due città. I risultati per la prima
domanda sono stati simili in entrambe le città: il 60% degli intervistati a Gravina in Puglia ed il
62,3% ad Altamura non ha mai sentito parlare della specie.
Il 37,7% degli intervistati che, invece, avevano sentito parlare della specie, l’intervista è
proseguita con la seconda domanda, ossia l’intervistatore ha chiesto cosa fosse un Grillaio e in
entrambe le città le risposte si sono rivelate corrette nella maggior parte degli intervistati.
Ad Altamura, ad esempio, le risposte sono state:
57,8% un uccello;
28,9% un rapace;
13,1% un falco.
A Gravina in Puglia le risposte sono state così distribuite:
48% un uccello;
38% un rapace;
14% un falco.
Confermando quindi che nel campione intervistato che aveva affermato di aver sentito parlare di
Grillaio effettivamente sapeva di che si trattasse.
La terza domanda voleva percepire se gli intervistati che dichiaravano di sapere cosa fosse un
Grillaio, ne avessero mai visto uno personalmente e di fatto la maggior parte degli intervistati ha
dichiarato di averlo visto:
ad Altamura, più dell’80% ricorda di averlo visto, a Gravina una percentuale minore, circa il 65%
ne ha visto almeno un esemplare.
Inoltre, l’intervistatore ha chiesto dove l’intervistato aveva visto il rapace, questo per
comprendere se la popolazione fosse cosciente di sapere che la specie è presente in città.
In particolare, gli intervistati hanno dichiarato di averlo visto volare in cielo (54%) o stazionare in
campagna (20%), solo una piccola percentuale dichiara, invece, di averlo osservato in città (15%).
Agli intervistati che rispondevano di non averlo mai visto personalmente, veniva chiesto come
facessero, allora, a conoscerlo. In entrambe le città il 30% ne ha sentito parlare da amici o
parenti, il 20% da documentari in tv, il 10% a scuola e il resto non ricorda esattamente dove lo
avevano visto.
Per verificare se gli intervistati avessero riconosciuto effettivamente il Falco Grillaio e non
un’altra specie, sono state mostrate loro 4 foto di uccelli diversi: Poiana, Grillaio, Civetta e
41
Taccola (Allegato 1). Queste specie sono state selezionate in modo che ve ne fosse una
abbastanza simile nella morfologia del Grillaio (Poiana) e altre due molto diverse ma comunque
presenti e diffuse nel territorio. Come si può vedere anche dalle foto mostrate agli intervistati, la
Poiana differisce visibilmente per i colori e le dimensioni e non nidifica in città.
A Gravina, la maggior parte degli intervistati che avevano dichiarato di conoscere il Grillaio
hanno indicato la Poiana (75,%) e solo il 20,6% ha riconosciuto il Grillaio. Una piccola
percentuale ha indicato la Taccola (3,4%). In particolare, tra gli intervistati di Gravina in Puglia
che avevano dichiarato anche di averlo visto, il 78,9% ha indicato comunque la Poiana.
Diversa è la situazione ad Altamura, dove il 50% ha indicato il Grillaio, il 39,4% la Poiana e da
alcuni che hanno indicato la Taccola (5,2%) e la Civetta (2,6%). Tra gli intervistati di Altamura
che avevano dichiarato di aver visto il Grillaio, il 58% lo ha effettivamente riconosciuto.
Per comprendere come il Grillaio fosse percepito dalla popolazione, si è chiesto agli intervistati
di abbinare al Grillaio degli aggettivi che ritenevano rappresentarlo. Ad Altamura la maggior
parte degli intervistati (80%) ha citato aggettivi positivi come “utile”, “bello”, “intelligente” e solo
il 13,3% aggettivi negativi, in particolare “aggressivo”.
A Gravina circa il 60% degli intervistati ha citato aggettivi positivi per il Grillaio, ad esempio
“bello”, “maestoso”, “simpatico” e circa il 20% negativi, come “spaventoso”, “pericoloso”, e di
nuovo “aggressivo”.
In entrambe le città, si aggiunge una piccola percentuale di intervistati che ha citato aggettivi che
non possono essere definiti come positivi o negativi, ma che abbiamo considerato neutri, ad
esempio “silenzioso”, “piumoso”, “piccolo”.
E’ stato molto importante, a questo punto, chiedere agli intervistati perché avessero scelto tale o
tali aggettivi per descrivere questa specie e la maggior parte degli intervistati (62%), non è
riuscito a spiegare la scelta fatta. Ad Altamura, dove era stato definito dal 20% degli intervistati
come “utile”, la spiegazione riferita a quell’aggettivo è stata in riferimento all’agricoltura,
specialmente perché il rapace si nutre di grilli e cavallette che si cibano nei campi coltivati.
A Gravina alcuni intervistati hanno giustificato gli aggettivi negativi come “aggressivo” dicendo
che il rapace metteva loro paura.
Poiché il progetto educativo “Una casa per il Grillaio” prevedeva anche l’installazione di nidi
artificiali sugli edifici delle due città, abbiamo voluto chiedere ai cittadini se avessero gradito di
vedere un nido e la domanda è stata posta anche ai cittadini che avevano dichiarato alla prima
domanda di non sapere cosa fosse un Grillaio.
Tra chi conosceva già il Grillaio, l’81,5% ad Altamura gradirebbe l’installazione delle cassette
nido in città; di questi il 32% per curiosità, il 22% per riuscire a vedere i pulli, il 46% dichiara di
42
volerlo vedere perché ama la natura. Tra chi, invece, non sapeva di cosa si trattasse, il 68%
dichiara che avrebbe piacere a vedere un nido, il resto dichiara al contrario di non avere alcun
interesse.
A Gravina, invece, tra chi conosce la specie il 58,6% gradirebbe l’installazione delle cassette nido
in città per vedere un nido, il 28,5% dei quali dichiarano di volerlo vedere per curiosità, il 4,7%
per raccontarlo ai figli, il 14,2% perché la ritiene una bella esperienza, il resto non specifica.
Tra chi aveva dichiarato di non sapere cosa fosse, invece, il 55% non ha interesse nel vedere la
specie, il 9,2% avrebbe addirittura paura ad avvicinarsi. Il 34% che contrariamente vorrebbe
vederlo, la maggior parte dichiara che lo vorrebbe vedere per curiosità.
L’ultima domanda dell’intervista chiedeva se avessero piacere a vedere il Grillaio nella loro città.
Questa domanda aveva lo scopo di approfondire l’interesse e la curiosità dei cittadini verso questo
rapace, ma anche comprendere quanti di loro fossero a conoscenza di poterlo già osservare in
città. Ad Altamura, il 47,3% ha dichiarato che avrebbe piacere a vederlo in città, soprattutto
perché si tratta di un bell’animale (27,7%), perché fa parte dell’ambiente naturale (27,7%),
qualcuno dichiara per il suo ruolo contro le cavallette (11,1%). Il 15% dichiara invece che
l’animale è già presente in città.
A Gravina, il 44,8% avrebbe piacere ad osservarlo in città, soprattutto perché: i) é una bella
esperienza (38,4%) ii) educativa per i propri figli (7,6%). Il 13,9% dichiara invece che il rapace è
già presente.
3.1.5. Conclusioni: siamo partiti da un preconcetto sbagliato?
Partendo dall’idea che i nidi di Grillaio fossero distrutti intenzionalmente perché il rapace era
ritenuto dannoso per gli uomini, i risultati di questo studio ci fanno trarre, invece, altre
conclusioni.
Innanzitutto i dati raccolti con le interviste, dimostrano che il grillaio è scarsamente conosciuto
nelle due città scelte per lo studio e per il progetto di educazione ambientale.
Sia la prima domanda che quelle successive volte ad approfondire e comprendere se le persone
sapessero effettivamente di che uccello si trattasse, lo hanno svelato. Inoltre, dalle domande poste
sembra che effettivamente la maggior parte dei cittadini non si renda conto che questa specie vive
nelle loro città, anzi, dichiara che avrebbe piacere vederlo ed osservare il nido.
Quindi, la maggior parte della distruzione dei nidi di Grillaio, molto probabilmente, avviene per
ignoranza e non come atto voluto contro questa specie. Queste informazioni hanno sicuramente
cambiato il punto di partenza e le azioni da svolgere nel progetto educativo. Non si trattava più,
infatti, di far cambiare opinione alle persone sul grillaio, ma di farlo conoscere e dare loro la
43
possibilità di apprezzarlo, osservandolo. Per questo motivo, nel materiale scolastico, come anche
in quello dedicato al pubblico adulto (libretto, mostra, ecc.), molto risalto è stato dato alle
caratteristiche del rapace e alle sue curiosità, nonché alla tipologia di nido che il Grillaio occupa,
in modo che sia riconosciuto. Sarebbe auspicabile effettuare nei prossimi 1-2 anni da questa prima
intervista, un’altra valutazione delle conoscenze degli abitanti delle due città per verificare se e
come la campagna di educazione ambientale abbia influito sulla percezione della popolazione su
questo rapace “cittadino”.
44
3.2. Attività didattiche nelle scuole
3.2.1. Contatto con le scuole
Sono state contattate complessivamente 43 scuole di cui 9 ad Acquaviva delle Fonti, 10 ad
Altamura, 5 a Cassano delle Murge, 8 a Gravina in Puglia, 4 a Laterza, e 7 a Santeramo (Tab. 6). E’
stato inviato un fax al dirigente scolastico o al Preside del singolo Istituto contattato nel novembre
2006 (Allegato 2).
21 classi di 7 diverse scuole di cui 4 a Gravina in Puglia, 1 Cassano delle Murge, 1 ad Acquaviva
delle Fonti ed 1 ad Altamura, hanno aderito complessivamente al progetto (Tab. 7).
Fra le 21 classi che hanno aderito, 11 sono risultate della scuola secondaria di 1° grado (4 prime
classi, 2 seconde classi, 5 terze classi), 10 sono risultate della scuola primaria, (6 terza classe, 1
quarta classe, 3 quinta classe).
Tab. 6 – Scuole contattate durante la ricerca “una casa per il grillaio”.
ACQUAVIVA
SCUOLA ELEMENTARE I CIRCOLO
SCUOLA MEDIA STATALE GIOVANNI XXIII
SCUOLA ELEMENTARE ALDO MORO
SCUOLA ELEMENTARE II CIRCOLO COLLODI
SCUOLA ELEMENTARE II CIRCOLO COLLODI
SCUOLA ELEMENTARE E MATERNA I CIRCOLO
SCUOLA ELEMENTARE E MATERNA I CIRCOLO
SCUOLA ELEMENTARE I CIRCOLO
SCUOLA MEDIA STATALE A. LUCARELLI
ALTAMURA
SCUOLA ELEMENTARE I CIRCOLO
SCUOLA ELEMENTARE VI CIRCOLO DON L. MILANI
SCUOLA MEDIA STATALE S. MERCADANTE
SCUOLA MEDIA EUGENIO PACELLI
SCUOLA ELEMENTARE II CIRCOLO GARIBALDI
SCUOLA ELEMENTARE IV CIRCOLO DIDATTICO S.G.BOSCO
SCUOLA ELEMENTARE V CIRC.S.F. D'ASSISI
SCUOLA MEDIA OTTAVIO SERENA
SCUOLA MEDIA STATALE PADRE PIO
SCUOLA MEDIA STATALE T. FIORE
CASSANO DELLE MURGE
SCUOLA ELEMENTARE "A. PEROTTI"
SCUOLA MEDIA STATALE V. RUFFO
SCUOLA ELEMENTARE
SCUOLA ELEMENTARE ARMANDO PEROTTI
SCUOLA MEDIA STATALE V. RUFFO
GRAVINA IN PUGLIA
UFFICIO DIREZIONE, V. FOSSE ARDEATINE
45
I CIRCOLO DIDATTICO S.G. BOSCO, C.MORO, 1
V. MATTEOTTI, 33
V TRIPOLI
DIREZIONE V. PUNZI
V. BARACCA, 62
C. MORO
V. F.LLI CERVI
LATERZA
SCUOLA ELEMENTARE A.DIAZ
SCUOLA MEDIA STATALE MICHELANGELO
SCUOLA ELEMENTARE STATALE A.MANZONI
SCUOLA MEDIA STATALE DANTE ALIGHIERI
SANTERAMO
SCUOLA ELEMENTARE DI BORGO SANTORO
SCUOLA MEDIA STATALE "FRANCESCO NETTI"
SCUOLA ELEMENTARE S. FRANCESCO D'ASSISI
SCUOLE ELEMENTARI BALILLA
SCUOLE ELEMENTARI I CIRCOLO DIDATTICO
SCUOLA MEDIA STATALE FRANCESCO NITTI
SCUOLA MEDIA STATALE S. GIOVANNI BOSCO
Tab. 7 – Scuole e classi che hanno aderito al progetto “una casa per il Grillaio”.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
Scuola secondaria di I° grado "Benedetto XIII"
Scuola secondaria di I° grado "Benedetto XIII"
Scuola media statale "Don E. Montemurro"
Scuola media statale "Don E. Montemurro"
Scuola media statale "Don E. Montemurro"
Scuola media statale "Don E. Montemurro"
Scuola media statale "Don E. Montemurro"
Scuola elementare "Don Saverio Valerio"
Scuola Secondaria di I° grado "Vincenzo Ruffo"
Scuola Secondaria di I° grado "Vincenzo Ruffo"
Scuola Secondaria di I° grado "Vincenzo Ruffo"
Scuola Secondaria di I° grado "Vincenzo Ruffo"
Scuola elementare I° Circolo Plesso "Luciani"
Scuola elementare VI° Circolo "Don Milani"
Scuola elementare VI° Circolo "Don Milani"
Scuola elementare I° Circolo "San Giovanni Bosco"
Scuola elementare I° Circolo "San Giovanni Bosco"
Scuola elementare I° Circolo "San Giovanni Bosco"
Scuola elementare I° Circolo "San Giovanni Bosco"
Scuola elementare I° Circolo "San Giovanni Bosco"
Scuola elementare I° Circolo "San Giovanni Bosco"
Via Libertà, 2 - 70024 Gravina in Puglia
Via Libertà, 2 - 70024 Gravina in Puglia
Via Caserta, 1 - 70024 Gravina in Puglia
Via Caserta, 1 - 70024 Gravina in Puglia
Via Caserta, 1 - 70024 Gravina in Puglia
Via Caserta, 1 - 70024 Gravina in Puglia
Via Caserta, 1 - 70024 Gravina in Puglia
Via S. Pertini - 70024 Gravina in Puglia
Via Mameli, 9 - 70020 Cassano delle Murge
Via Mameli, 9 - 70020 Cassano delle Murge
Via Mameli, 9 - 70020 Cassano delle Murge
Via Mameli, 9 - 70020 Cassano delle Murge
Via Luciani - 70021 Acquaviva delle Fonti
Via Golgota - 70022 Altamura
Via Golgota - 70022 Altamura
Via V. Veneto - 70024 Gravina in Puglia
Via V. Veneto - 70024 Gravina in Puglia
Via V. Veneto - 70024 Gravina in Puglia
Via V. Veneto - 70024 Gravina in Puglia
Via V. Veneto - 70024 Gravina in Puglia
Via V. Veneto - 70024 Gravina in Puglia
1A
3A
2D
1B
1E
2F
1A
5A
3A
3C
3E
3F
IV E
VB
VC
3°
3B
3C
3D
3E
3F
20 era il numero massimo di classi che si era concordato di far partecipare.
Le lezioni di presentazione del progetto e del concorso, sono state svolte tutte nel mese di marzo,
eccetto una che, rinviata più volte dalle insegnanti, si è svolta il 4 maggio.
46
L'8 maggio è stata fatta una lezione, fuori programma e fuori concorso, su richiesta della preside,
per 6 classi del liceo scientifico "Federico II di Svevia" di Altamura.
Nel mese di maggio sono state svolte alcune escursioni sulla Murgia barese per sei classi di Gravina
in Puglia e due di Cassano delle Murge.
Le lezioni di presentazione sono state seguite con interesse ed entusiasmo da tutti gli studenti, anche
se nonostante l’impegno non si è avuto un positivo riscontro per quanto riguarda la realizzazione
dei lavori al concorso previsto.
Solo una scuola ha mantenuto l'impegno di partecipazione producendo numerosi lavori.
inviando un fax di trasmissione.
Allegato 2 - Fax di trasmissione al Dirigente scolastico (ugualmente per il Preside) per la
partecipazione al progetto “una casa del Grillaio”.
Alla cortese attenzione del Dirigente scolastico
La LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), associazione Onlus impegnata nella tutela e
conservazione della natura, ha programmato per l’anno scolastico in corso una serie di attività
didattiche miranti alla conoscenza di una importantissima specie nidificante in loco, il Falco grillaio
Falco naumanni.
Il progetto, denominato Una casa per il Grillaio, prevede l’installazione di cassette nido per
favorirne la nidificazione, interessando le scuole del territorio e incoraggiare quindi la conoscenza
di questa specie minacciata di estinzione.
In particolare, il programma consiste nel coinvolgimento di due classi del Vostro Istituto,
preferibilmente di IV e V classe, attraverso una lezione sulle peculiarità del Falco grillaio, cui potrà
fare seguito un secondo incontro sul campo per l’osservazione dei nidi.
Ovviamente, sarà fornito anche del materiale educativo e informativo per facilitare ed approfondire
le attività in classe.
Verrà anche indetto un concorso, tra le scuole che aderiscono, per la creazione di una campagna
pubblicitaria intesa a diffondere la conoscenza del Grillaio e la sua conservazione utilizzando
qualsiasi forma artistica (foto, disegni, elaborati scritti, ecc.).
Vi ricordiamo che la partecipazione al nostro programma non comporta costi per la scuola e per gli
alunni; è una campagna realizzata dalla LIPU con il contributo della Nando Peretti Fundation.
47
Vi preghiamo di compilare e inviare, prima possibile, via fax o via mail il modulo di adesione
allegato, per consentire che un nostro collaboratore possa contattarvi e programmare le attività
previste che potranno partire già dal mese di novembre.
Fax 080-3269748; Mail: [email protected]; cell. 347.7578517
Restiamo a disposizione per eventuali chiarimenti o informazioni,
Cordialmente,
Chiara Manghetti
LIPU-Responsabile Settore Educazione
Pino Giglio
LIPU-Responsabile per le attività didattiche “Una casa per il Grillaio”
Modulo di adesione
Nome e indirizzo Istituto Scolastico:
Classi che aderiscono all’iniziativa:
Docenti di riferimento:
Numeri di telefono:
Vi preghiamo di compilare e inviare, prima possibile, via fax o via mail il modulo di adesione
allegato, per consentire che un nostro collaboratore possa contattarvi e programmare le attività
previste che potranno partire già dal mese di novembre.
Fax 080-3269748; Mail: [email protected]; cell. 347.7578517
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3.2.2. Gli incontri in classe
L'incontro nelle classi è consistito nella proiezione commentata di una presentazione in power point
costituita di 20 slides con testo e immagini nella quale sono evidenziati i loghi della LIPU e
dell'ente finanziatore del progetto, la Fondazione Peretti. Sono state spiegate le finalità del progetto,
la biologia riproduttiva del grillaio, l'importanza di questa specie a livello mondiale, la fenologia, le
modalità operative del progetto “una casa per il grillaio” (Fig 15a).
Sia nella prima che nell'ultima diapositiva è stato spiegato il regolamento del concorso, proprio per
stimolare la partecipazione attiva dei ragazzi attraverso la realizzazione di elaborati grafici, testuali.
Per alcune di queste classi è seguito un secondo incontro che è consistito in una escursione sul
territorio delle Murge, ovvero l’ambiente dove è possibile osservare il grillaio nel suo ambiente
naturale, al fine di far conoscere meglio ai bambini la vita del rapace. Non è stato possibile fare lo
stesso per tutte le classi in quanto non tutte le scuole avevano la disponibilità di un mezzo di
trasporto gratuito. Le scolaresche che hanno aderito al concorso hanno seguito con interesse ed
entusiasmo la lezione fatta in classe, molti bambini per la prima volta hanno scoperto da vicino il
grillaio, rendendosi conto anche della sua importanza essendo una specie minacciata di estinzione,
concetto spesso di difficile comprensione se non adeguatamente spiegato. Lezioni aggiuntive, non
previste dal programma di attività, sono state fatte per altre scuole che hanno fatto esplicita
richiesta. Ad esempio per il liceo scientifico di Altamura, su richiesta della preside, si è organizzata
una lezione per sei classi nell’auditorium della scuola. In totale sono stati circa un migliaio gli
alunni che hanno assistito alla presentazione del progetto “una casa per il grillaio” (Fig. 15b).
Durante l’incontro in classe è stata fornita una scheda per spiegare il progetto “una casa per il
Grillaio”, descrivendo cosa prevede il progetto, scoprendo chi è il Grillaio, dove si trova , come
riconoscerlo, la sua biologia riproduttiva, la migrazione e cosa magia (Allegato 3).
Gli incontri nelle classi sono stati tenuti nelle seguenti date:
- 20 marzo 2007: tre classi della scuola media Montemurro di Gravina (1B, 2F, 2D). Per ogni classe
l'incontro è durato 2 ore circa e si è svolto nelle rispettive classi;
- 21 marzo 2007: una classe (5A con regolare adesione) + altre 4 classi di quinta (fuori concorso)
della scuola elementare Don Saverio Valerio di Gravina. L'incontro si è svolto nell'auditorium per
tutte le classi ed è durato 2 ore;
- 22 marzo 2007: due classi (5B, 5C) della scuola elementare don Milani di Altamura. L'incontro è
durato 3 ore per le due classi insieme (Fig. 15c);
- 23 marzo 2007: due classi (1A, 1E) della scuola media Montemurro di Gravina. Per ognuna
l'incontro è durato 2 ore circa e si è svolto nelle rispettive classi;
49
- 26 marzo 2007: una classe (1F) della scuola media Montemurro di Gravina. L'incontro è durato 2
ore circa e si è tenuto in classe;
- 27 marzo 2007: quattro classi (3A, 3C, 3E, 3F) della scuola media Ruffo di Cassano. L'incontro si
è tenuto nell'auditorium della scuola ed è durato circa 3 ore;
- 28 marzo 2007: una classe (4E) della scuola elementare Luciani di Acquaviva. L'incontro è durato
2 ore circa e si è tenuto in classe (Fig. 15d);
- 29 marzo 2007: due classi (1A, 3A) della scuola media Benedetto XIII. L'incontro si è tenuto per
entrambe le classi nell'auditorium della scuola ed è durato circa 2 ore;
- 4 maggio 2007: sei classi terze della scuola elementare San Giovanni Bosco di Gravina. L'incontro
si è tenuto nella sala di informatica dell'istituto scolastico ed è durato circa 2 ore.
- 5 maggio 2007: escursione sulla Murgia del territorio di Cassano per le classi della scuola media
Ruffo di Cassano. L'escursione è durata cinque ore (tutta la mattinata scolastica) e si è svolta lungo
un tratturo (strada sterrata) tipico che attraversa il paesaggio murgiano. Durante l'escursione sono
stati osservati i grillai in caccia nel classico volo a “spirito santo” che consentiva ai ragazzi di
ammirare le capacità di volo di questa specie. Sono state inoltre, osservate anche le tipiche specie
della vegetazione che compone l'habitat prioritario della murgia: la Stipa austroitalica, le orchidee, i
pascoli tipici con fioritura di ferule e asfodelo. Sono state infine osservate alcune specie di insetti e
vertebrati di cui il grillaio si nutre: cavallette, coleotteri, lucertole, luscengole e topo selvatico.
- 8 maggio 2007: sei classi (fuori concorso) del liceo scientifico Federico II di Svevia di Altamura.
L'incontro si è svolto nell'auditorium della scuola ed è durato circa tre ore.
Altre escursioni non sono state effettuate per l'indisponibilità dei mezzi di trasporto da parte delle
scuole.
50
Fig. 15a – Incontri in classe con presentazione in power point
15b – Centinaia di studenti hanno partecipato agli incontri in classe.
51
15c – Incontri in classe con presentazione in Power Poinr con la scuola Don Milani di Altamura
15d – Incontri per la predisposizione delle cassette nido con una classe elementare di Acquaviva
52
Allegato 3 - Scheda di approfondimento utilizzata nelle classi scolastiche
Che cos’è il progetto “Una casa per il Grillaio”
“Una casa per il Grillaio” è un progetto della LIPU-Lega Italiana Protezione
Uccelli che prevede delle azioni pratiche per la conservazione del Falco grillaio
Falco naumanni in Puglia e Basilicata grazie al contributo della Fondazione Peretti.
Perché un progetto sul Falco Grillaio?
La principale popolazione di Grillaio in Italia nidifica proprio nelle aree delle
Murge tra Puglia e Balisicata. Le colonie di nidificazione sono tutte localizzate in
centri urbani e variano da poche coppie alle oltre 800 di Matera. Questa specie
nidifica in genere in cavità e sottotetti e proprio le ristrutturazioni degli edifici
che non tengono conto della presenza dei nidi, creano notevoli problemi alla
specie.
Cosa prevede il progetto?
Proprio per questo, il progetto LIPU prevede l’installazione di un totale 200 nidi
artificiali in siti non accessibili e sorvegliati ed il successivo monitoraggio dei nidi
e della popolazione di Grillaio. Il progetto però, vuole anche coinvolgere la
popolazione locale facendo conoscere questo meraviglioso rapace. I bambini in
età scolare, in particolare delle scuole elementari e medie inferiori, saranno
coinvolti quindi in attività didattiche offerte gratuitamente alle scuole (un
incontro in classe più una uscita sul campo).
Verrà anche lanciato un concorso tra le scuole per la creazione di una campagna
pubblicitaria per diffondere la conoscenza del Grillaio e come può essere
protetto utilizzando qualsiasi forma artistica (foto, disegni, elaborati scritti,
ecc.). Tutti gli elaborati verranno raccolti in un libretto per le scuole.
Inoltre, le popolazioni locali verranno informate del progetto anche attraverso
una mostra itinerante sul Grillaio, che fornirà informazioni sulla specie e sugli
interventi che ogni cittadino può fare per la sua salvaguardia (mantenimento di
cavità per la nidificazione, offerta di nidi artificiali, ecc). La mostra sarà offerta
a tutti i Comuni delle Murge.
53
Scopriamo chi è il Grillaio
Dove troviamo il Grillaio?
Il Grillaio è una specie globalmente minacciata in tutto il suo areale distributivo,
che comprende nell’Unione europea: Portogallo, Italia, Francia, Albania, Grecia,
Spagna, paese, quest’ultimo, che ospita la popolazione più importante.
Nel nostro paese la specie ha attualmente uno status di conservazione stabile o
in leggero aumento. In Italia il Grillaio è distribuito soprattutto in Puglia e
Basilicata (80% della popolazione italiana), ed è presente secondariamente nelle
due isole maggiori: Sicilia e Sardegna.
Come lo riconosciamo?
Il Grillaio è un rapace di piccole dimensioni, che presenta un piumaggio con un
evidente dimorfismo sessuale. Il maschio è più colorato della femmina e del
giovane del 1° anno di vita. L’apertura alare è di 70-75 cm ed assomiglia ad un
piccolo Gheppio brillantemente colorato, in particolare il maschio adulto ha parti
superiori rosso castano brillante senza macchie, coda e testa bluastre. Le unghie
sono gialle (quelle del Gheppio sono nere).
Qual è la sua biologia riproduttiva?
Le coppie sono monogame, restando insieme per tutta la stagione riproduttiva
(anche in anni successivi). In Italia le deposizioni avvengono tra la fine di aprile e
gli inizi di giugno. Le uova sono biancastre macchiettate di rossastro, con la
dimensione media delle covate che varia in media da 3 a 5 uova. L’incubazione
dura circa un mese ed è effettuata di giorno da entrambi i genitori e di notte
dalla femmina. L’involo dei giovani avviene dopo circa 31-32 giorni dalla nascita,
quindi tra la seconda decade di giugno e la prima decade di luglio. I giovani
restano nella colonia per altre uno-due settimane nutriti dai propri genitori.
Il Grillaio migra?
Sì e durante la migrazione che lo porta a svernare in Africa sub-sahariana da
ottobre a febbraio, migra spesso in gruppetti formati da diversi a centinaia di
individui. Di preferenza utilizza durante la migrazioni dei passaggi obbligati come
stretti o isole, che gli permettono di facilitare la traversata del mare aperto. In
Italia quindi la specie si incontra da fine marzo a fine settembre.
Cosa mangia?
L’alimentazione è quasi esclusivamente insettivora e comprende ragni, insetti
(soprattutto cavallette e coleotteri). Non tutto il materiale ingerito viene
“digerito”. I peli, le penne e gli esoscheletri degli insetti, non vengono digeriti,
ma, vengono espulsi dal becco (rigurgitati), formando i cosiddetti boli alimentari o
borre.
54
3.2.3. Concorso tra le scuole: gli elaborati finali
Per il concorso “una casa per il grillaio” sono stati realizzati 18 lavori esclusivamente da 30 ragazzi
della Scuola statale secondaria di primo grado "Don Eustachio Montemurro" di Gravina in Puglia,
che sono stati tutti premiati.
In Tab. 6, si evidenziano i lavori realizzati per il concorso.
Tab. 6 – Titolo, autore/i, tipo di lavoro e classe dell’autore dei partecipanti al concorso “una casa
del grillaio”.
N
1
2
3
Titolo
Amici
Diario del falco
Il falco grillaio
Autore/i
Sardone Pina
Tucci Olga
Matera Marcella, Nuzzi Mariapia
4
Leggenda sul falco grillaio
Santomasi Walter, Tarturo Vito
5
L'origine del falco grillaio
6
Falco grillaio
Ruggieri Marco, Clemente
Giancarlo
Riviello Vincenzo
7
L'imperatore e il falco grillaio
Duro Mariangela, Branà Angela,
8
Plastico cassetta nido
9
Slogan pubblicitario
Squicciarini Ferdinando, Lorusso
Vincenzo, Alloggio Pamela
Granieri Tobia
10
Il grillaio un ospite da salvare
Lombardi Mario, Laddaga Giulia,
11
Un messaggio per il falco grillaio
12
Poesia sul grillaio
Tucci Olga Cilifrese Michele,
Capriolo Mariapia
Capriolo Mariapia
13
Slogan pubblicitario
Ariano Picciallo Grazia
14
Slogan pubblicitario
Aquilino Michele
15
Slogan pubblicitario
D'Agostino Paola, Cicala Rossana
16
Slogan pubblicitario
Porzia Daniele, Ventura Alessandro
17
Slogan pubblicitario
Varvara Angelo, Larocca Domenico
18
Slogan pubblicitario
Picciallo Antonio, Gramigna
Teodosio
Tipo di lavoro
testo su file doc
testo su file doc
testo scansione su
file jpg
testo scansione su
file jpg
testo scansione su
file jpg
disegno scansione
su file jpg
testo e disegno
scansione su file
jpg
In cartoncino - foto
e testo jpg
cartellone 100x70 foto
cartellone 100x70 foto
Portamessaggi foto
testo scansione su
file jpg
testo scansione su
file jpg
disegno scansione
su file jpg
disegno scansione
su file jpg
disegno scansione
su file jpg
disegno scansione
su file jpg
disegno scansione
su file jpg
Classe
1F
2D
1E
1E
1E
3D
1E
1A
1A
1E
2D
2D
2D
2D
2D
2D
2D
3D
3.2.3.1. Chiarimenti su alcuni lavori svolti dai ragazzi
1. Il lavoro n°8 è una ricostruzione in cartoncino della cassetta nido sulle cui tre facciate,
aprendo il cartoncino, sono riportate alcune fasi della vita del grillaio (le uova, i pulli e
l'adulto) delle dimensioni di circa 30x20 cm. Sono poi visibili un numero (ovvero la
numerazione delle nostre cassette nido che abbiamo installato) e il nome della LIPU;
55
2. Il lavoro n°11 è un box portamessaggi/portalettere realizzato in cartoncino. I ragazzi lo
hanno tenuto esposto sulla porta della loro classe promuovendo e stimolando ulteriormente
la conoscenza del grillaio nell'ambito di tutta la scuola. Inoltre, questo oggetto è stato
esposto per tutto il periodo di una manifestazione scolastica detta: “Settimana della
Sensibilizzazione”.
Di seguito, si evidenziano i 18 lavori realizzati dalla scuola media Don Eustachio Montemurro di
Gravina in Puglia.
56
1. Pina Sardone – 1 F – anno scolastico 2006/07
Scuola Media Statale “Don E. Montemurro”
Amici
L’altro giorno ero andata sul terrazzo per assistere allo spettacolo del volo di un falco, che si
esibisce tutti i giorni come se stesse cercando di attirare la mia attenzione quando, all’improvviso,
l’ho visto uscire da una finestrella: un piccolo falco variopinto, con una cravatta color bronzo, una
coda minuscola e un piumaggio sottile.
Mi sono avvicinata per toccarlo, ma non ce l’ho fatta perché ha emesso uno strano verso; a questo
punto mi sono offesa e me ne sono andata nella mia cameretta.
Mentre svolgevo i compiti di matematica, ho sentito un forte rumore proveniente dalla finestra
aperta; mi sono spaventata e sono corsa a chiuderla: inutilmente perché, senza chiedere il permesso,
era entrato in camera, e si era appollaiato sul mio bel copriletto di piume, il falchetto incravattato,
dolce e morbido come un peluche e che, essendo immerso nei suoi pensieri, sembrava vivesse in un
mondo incantato, ispirandomi tanta tenerezza.
Con un filo di voce, rotta dall’emozione, gli ho chiesto “Piccolo, cosa ci fai qui?”
“Sto cercando la felicità!”
“Lo sai che non puoi stare qui,” gli ho risposto ”non è il tuo habitat naturale.”
Senza replicare ed emettendo versi strazianti, sollevandosi in volo, si è diretto verso la finestra che
io mi sono precipitata ad aprire, per permettergli di uscire, e lo ho visto scomparire senza alcuna
spiegazione.
Il pomeriggio, in seguito a quello che era successo, si è trascinato malinconicamente verso la sera,
fino a che, triste e sconsolata, sono sprofondata finalmente nel sonno.
Era notte fonda, quando ho sentito uno stormo di uccelli che cercava di richiamare la mia
attenzione, emettendo strani suoni; senza esitare, sono corsa subito alla finestra per vedere cosa
stesse succedendo, ed ho trovato, con mia grande e gradita sorpresa, una lettera il cui mittente era il
minuscolo “Signor Falco”.
Mi scriveva: Cara Pina, pensavo di aver trovato l’amica del cuore, ma mi sbagliavo e per questo ho
deciso di abbandonare questa città.
In quel momento mi è balenata un’idea: l’avrei ospitato nella soffitta della mia casa, che è un posto
caldo ed accogliente, formato da tante stanze color limone, dove sarebbe stato al sicuro, accudito
con amore e libero di poter uscire ogni qual volta lo avesse desiderato, per potersi librare nei cieli
della città.
E così è avvenuto: ogni giorno, prima di andare a scuola, passavo a salutarlo, cercando di portargli
qualche buon bocconcino per la colazione, anche se le cose che preferiva mangiare mi disgustavano
un po’.
Con il passare del tempo, il piccolo falchetto è diventato grande ed ha finalmente trovato la sua
anima gemella. Era pronto per ritornare, in sua compagnia, nel meraviglioso e suggestivo Parco
dell’Alta Murgia, dove mi reco molto spesso per poterli incontrare e continuare così la nostra
preziosa amicizia.
57
2. Tucci Olga
Classe 2 D
Scuola Media Montemurro
DIARIO DEL FALCO
Ciao,
sono il Falco Grillaio o Falco Naumanni, più tipicamente “U’ falcunette”…ah ah!
Lasciamo stare, il mio vero nome è Lilly, ho cinque “pulli”, tra noi detti, “pulcini”: Pio, Pio Pio,
Pioppo, Trilly e Trillo che portano i nomi dei miei suoceri, sai com’è, per non offenderli. Ecco!
Arriva mio marito: si chiama Laiolo, conosciuto nel Parco dell’Alta Murgia. Mi colpì il suo
fascinoso modo di volare e la sua meravigliosa testa turchese, anche se è una dota comune, lui era
speciale. Ha preso il nome da suo nonno, il nostro medico di famiglia.
Mio marito alle 7, alle 12 e alle 19 va per i campi per procurarsi il cibo. Io non posso ancora uscire;
sai come sono i tempi oggi, non ci si può tanto fidare di lasciare soli i piccoletti. Laiolo esce
volentieri perché è tranquillo che i piccoli sono con me eppoi per i campi incontra molti suoi amici.
Oggi sono proprio felice perché i miei piccoli pulli hanno compiuto 31 giorni e, finalmente,
possono cominciare ad uscire di casa e volare per la prima volta. Che emozione!
Speriamo che vada tutto bene e che il volo sia per loro sicuro e piacevole.
Sai, io sono una migratrice e non è sempre facile trovare una casa. Qui però mi trovo bene, sono
tutti ospitali ed attenti. Io adoro il centro storico, è tranquillo, le case hanno sempre un posticino
sotto il tetto per noi, almeno quelle che non sono ancora ristrutturate con sistemi moderni. Pensa che
quest’anno alcuni ragazzi della associazione LIPU hanno pensato di preparare per noi delle casette
sui terrazzi delle case di nuova costruzione, anche in periferia. Dalla periferia è più facile
raggiungere lo spazio aperto e pulito della campagna, ma per noi che siamo abitudinari, è un po’
difficile abituarci a questa nuova condizione. Alcuni nostri amici ci hanno provato e appena potrò
chiederò come si sono trovati. Speriamo che non abbiano respirato smog e vissuto tra i rumori che
fanno malissimo a tutta la specie, ma anche agli uomini.
Adesso ti lascio perché devo accompagnare i pulli nel primo volo. Uno, due tre……ciaooo!
58
3. Matera Marcella, Nuzzi Mariapia
Classe 1 E
Scuola Media Montemurro
IL FALCO GRILLAIO
59
4. Santomasi Walter e Tarturo Vito
Classe 1 E
Scuola Media Montemurro
Leggenda sul Falco grillaio
60
5. Ruggeri Marco e Clemente Mastella
Classe 1 E
Scuola Media Montemurro
L’origine del Falco grillaio
61
62
6. Riviello Vincenzo
Classe 3 D
Scuola Media Montemurro
Falco grillaio
63
7. Duro Mariangela, Branà Angela
Classe 1 E
Scuola Media Montemurro
64
8. Squicciarini Ferdinando, Lorusso Vincenzo, Alloggio
Pamela
Classe 1 A
Scuola Media Montemurro
PLASTICO CASSETTA NIDO
65
66
67
9. Granieri Tobia
Classe 1 A
Scuola Media Montemurro
Slogan Pubblicitario
68
10. Lombardi Mario, Laddaga Giulia
Classe 1 E
Scuola Media Montemurro
Il Grillaio un ospite da salvare
69
11. Tucci Olga, Cilifrese Michele, Capriolo Mariapia
Classe 2 D
Scuola Media Montemurro
Un messaggio per il Falco grillaio
70
12. Capriolo Mariapia
Classe 2 D
Scuola Media Montemurro
Poesia sul Grillaio
71
13. Ariano Picciallo Grazia
Classe 2 D
Scuola Media Montemurro
Slogan pubblicitario
72
14. Aquilino Michele
Classe 2 D
Scuola Media Montemurro
Slogan Pubblicitario
73
15. D’Agostino Paola, Cicala Rossana
Classe 2 D
Scuola Media Montemurro
Slogan Pubblicitario
74
16. Porzia Daniele, Ventura Alessandro
Classe 2 D
Scuola Media Montemurro
Slogan Pubblicitario
75
17. Varvara Angelo, Larocca Domenico
Classe 2 D
Scuola Media Montemurro
Slogan Pubblicitario
76
18. Picciallo Antonio, Gramigna Teodosio
Classe 3 D
Scuola Media Montemurro
Slogan Pubblicitario
77
78
3.3. Mostra itinerante sul grillaio
La mostra sarà realizzata su 5 pannelli 70X100, utilizzando in parte il lavoro dei ragazzi della
scuola Media Montemurro ed in parte altri testi appositamente elaborati per la realizzazione della
mostra.
Di seguito i testi che sono stati inviati al grafico pannello per pannello.
(1° PANNELLO)
CHI È IL GRILLAIO
Il Grillaio (Falco naumanni) è un piccolo rapace diurno con apertura alare di circa 70-75 cm.
La specie presenta un notevole dimorfismo sessuale tra maschi e femmine. I maschi adulti,
leggermente più piccoli delle femmine, hanno un piumaggio fortemente colorato, parti superiori del
dorso castano brillante, coda e testa bluastre. Le femmine sono invece molto meno appariscenti con
dorso e coda color bruno ruggine, con barrature scure.
(Inserire foto Grillaio maschio e femmina)
C’E FALCO E FALCO
La specie è simile ad un altro piccolo rapace molto comune: il Gheppio (Falco tinnunculus).
Pur avendo un piumaggio analogo, i maschi del Grillaio si distinguono per avere piume più brillanti
e per l’assenza delle tipiche macchie nere sul dorso, che sono invece caratteristiche del Gheppio.
Lo stesso non si può dire però per le femmine delle due specie, che appaiono sostanzialmente simili
e difficilmente distinguibili.
(foto gheppio maschio e femmina)
TIPO DI AMBIENTE
(foto di ambiente tipico)
Il Grillaio è legato ad ambienti aperti quali steppe, ampie distese a pascolo, aree coltivate a cereali e
zone rocciose con rupi o falesie.
MIGRAZIONE E SVERNAMENTO
Il Grillaio è una specie migratrice e in Italia si incontra da fine marzo a fine settembre.
Ogni anno, come molti altri migratori, questi uccelli affrontano lunghi viaggi tra i luoghi adatti a
passare l’inverno e i luoghi in cui si riproducono.
Durante la migrazione che li portano a svernare nell’Africa sub-sahariana da ottobre a febbraio, si
spostano spesso in gruppi formati anche da centinaia di unità. Di preferenza in questi viaggi
utilizzano passaggi obbligati come stretti o isole, che gli permettono di facilitare la traversata del
mare aperto.
L’areale di svernamento è situato prevalentemente nell’Africa a sud dell’Equatore, dal Senegal al
Sud Africa. Nelle zone di svernamento i grillai si raggruppano la sera in grandi dormitori, spesso su
alberi, di migliaia di esemplari.
I grillai sono tra i primi migratori ad arrivare dai luoghi di svernamento a quelli di riproduzione tra
il finire dell’inverno e l’inizio della primavera (marzo-aprile), per poi ripartire con la fine
dell’estate. I primi a giungere sono gli esemplari di due o più anni, mentre quelli nati l’anno
precedente si raggruppano solo in un secondo momento.
Non tutti i grillai migrano. In Italia sono noti rari casi di piccoli gruppi stanziali, soprattutto in
Sicilia e tra Basilicata e Calabria.
79
DOVE NIDIFICA IN ITALIA
(inserire cartina)
In Italia, al termine della migrazione di ritorno, l’occupazione dei luoghi di nidificazione si realizza
prevalentemente tra fine marzo e gli inizi di maggio, con esemplari che spesso tornano di anno in
anno negli stessi siti.
Le zone prescelte si trovano quasi esclusivamente in Basilicata, Puglia, Sicilia, Sardegna e
Toscana. La principale popolazione di Grillaio nidifica proprio nelle aree delle Murge tra Puglia e
Balisicata.
CASA DOLCE CASA
Luoghi di nidificazione prediletti sono costituiti da cavità ricavate naturalmente in rocce, alberi, o in
ambienti urbani negli edifici di vecchia costruzione.
Il Grillaio è una delle poche specie di falchi che nidifica spesso in colonie. Nelle zone di
nidificazione dell’Italia peninsulare le colonie sono tutte localizzate in centri abitati. In questi luoghi
il Grillaio si stanzia utilizzando buchi e sporgenze presenti prevalentemente nei sottotetti o sulle
pareti dei vecchi edifici dei centri storici. Le colonie nidificanti possono variare da poche coppie (25 a Mottola, Castellaneta e Palagianello) alle oltre 800 di Matera.
PULCINI O PULLI
Le coppie sono monogame, restano insieme per tutta la stagione riproduttiva (anche in anni
successivi). In Italia le deposizioni avvengono tra la fine di aprile e gli inizi di giugno. Le uova sono
biancastre macchiettate di rossastro, con la dimensione media delle covate che varia in media da 3 a
5 uova. L’incubazione dura circa un mese ed è effettuata di giorno da entrambi i genitori, di notte
solo dalla femmina.
I nidiacei, detti pulli, vengono nutriti da entrambi i genitori, che spesso cacciano, anche in piccoli
gruppi, spostandosi nel raggio di qualche chilometro dal nido.
L’involo dei giovani avviene dopo circa 31-32 giorni dalla nascita, quindi tra la seconda decade di
giugno e la prima decade di luglio. I giovani restano nella colonia per altre 1-2 settimane nutriti dai
propri genitori.
GRILLI A COLAZIONE
L’alimentazione è quasi esclusivamente insettivora, con una dieta a base di invertebrati e soprattutto
insetti. Tra gli insetti, come richiama il nome della specie, le prede più abbondanti sono costituite da
grilli e cavallette. In misura molto minore vengono incluse nell’alimentazione anche piccoli
roditori, lucertole, e ancora più raramente anfibi e piccoli uccelli.
Per catturare le prede vengono utilizzate tecniche diverse: dall’attendere fermi su posatoi fissi come
alberi o tralicci, a sistemi di individuazione in volo come il cosiddetto “Spirito Santo”.
Cacciano spesso in piccoli gruppi, soprattutto nelle ore più calde della giornata, perlustrando aree
caratterizzate da prati aridi, macchia mediterranea bassa, pascoli e zone coltivate a cereali.
Non tutto il materiale ingerito viene “digerito”. I peli, le penne e gli esoscheletri degli insetti non
vengono digeriti, ma vengono espulsi dal becco (rigurgitati), formando i cosiddetti boli alimentari o
borre.
Poiché vengono in genere prodotte una o due borre al giorno per esemplare, è spesso molto facile
trovarne un numero abbondante sotto ai siti prescelti come dormitori.
80
(BOX)
LO “SPIRITO SANTO”
La cosiddetta tecnica dello “Spirito Santo” è una tecnica di caccia adottata da diversi rapaci. Questa
tecnica consente al falco di rimanere per qualche minuto perfettamente immobile in volo in modo
da individuare le prede sul terreno, catturandole poi con una rapida picchiata. È chiamata così a
causa della forma che assume il profilo dell’uccello, che ad un osservatore a terra può ricordare la
forma di una croce.
(2° PANNELLO)
SALVAGUARDIAMO IL GRILLAIO
Il Grillaio è una specie globalmente minacciata in tutto il suo areale distributivo, che nell’Unione
europea comprende Portogallo, Italia, Francia, Albania, Grecia e Spagna, paese, quest’ultimo, che
ospita la popolazione più importante.
A causa della diminuzione della popolazione in quasi tutto il suo areale il Grillaio è considerato
“Vulnerabile” nella Lista Rossa delle specie minacciate a livello mondiale della IUCN (Unione
Mondiale per la Conservazione). A livello europeo è inserito nella categoria SPEC1 (specie
altamente minacciata a livello europeo). Il Grillaio infatti è in declino in tutti i paesi d’Europa
interessati dalla sua distribuzione.
L’Italia ospita la terza maggiore popolazione europea (3640-3840 coppie) con una situazione assai
singolare perché la maggioranza di questa popolazione nidifica in contesto urbano. Infatti si calcola
che l’80% della popolazione italiana si trova suddivisa in colonie ubicate in centri abitati di medie e
piccole dimensioni, situati tra Puglia e Basilicata.
Principali pericoli per la conservazione del Grillaio:
-
la diminuzione e frammentazione dell’habitat idoneo in seguito alla diminuzione dei
pascoli e delle aree incolte, come la pseudosteppa tipica delle Murge, fondamentali zone
di caccia per il Grillaio. Questi tipi di ambienti, molto preziosi per piante ed animali,
divengono oggi sempre più rari perché sostituiti da zone coltivate o cementificate.
-
l'uso eccessivo e indiscriminato di insetticidi che riducono in modo drastico la quantità
di insetti, prede privilegiate dei Grillai, facendo diminuire la quantità di cibo disponibile.
-
LA RISTRUTTURAZIONE DI VECCHI EDIFICI, CON LA CONSEGUENTE
ELIMINAZIONE DI FESSURE E CAVITÀ UTILIZZATE PER LA
NIDIFICAZIONE. IN ALCUNI CASI RISTRUTTURAZIONI EFFETTUATE
DURANTE IL PERIODO RIPRODUTTIVO POSSONO PROVOCARE LA
DISTRUZIONE DIRETTA DI INTERE COVATE.
(BOX)
IL PROGETTO “UNA CASA PER IL GRILLAIO”
Nelle zone di riproduzione situate tra Puglia e Basilicata dove le colonie di Grillaio nidificano in
stretta vicinanza con l’uomo, una delle principali problematiche sembra proprio la diminuzione dei
luoghi adatti ai nidi in seguito alle ristrutturazioni di vecchi edifici.
81
La LIPU per salvaguardare questa preziosa specie ha istallato 200 nidi artificiali su diversi edifici di
due centri abitati, Gravina di Puglia e Altamura, in una delle zone maggiormente frequentate dai
Grillai, grazie al contributo della Fondazione Peretti. (inserire foto di cassetta nido per grillaio)
I nidi artificiali sistemati su diversi edifici sostituiscono così le cavità che spesso vengono eliminate
dalle ristrutturazioni dei vecchi edifici, aiutando così il Grillaio a trovare una casa adatta ai suoi
nidi.
(3° Pannello)
IL CONCORSO PER LE SCUOLE
Per aumentare la conoscenza di questo prezioso uccello la LIPU ha proposto alle scuole di alcuni
comuni pugliesi un concorso per la realizzazione di una campagna pubblicitaria sulla protezione di
questa specie.
Gli operatori LIPU hanno incontrato gli studenti per fargli conoscere più da vicino questo abitante
dei loro cieli. Abbiamo chiesto loro di proporci il modo migliore per spiegare ai loro concittadini le
caratteristiche e le problematiche che devono affrontare nella loro coabitazione con gli umani.
Vogliamo ringraziare tutti i ragazzi che hanno partecipato attivamente al progetto e in particolare la
scuola media statale "Don Eustachio Montemurro" di Gravina che ha inviato diversi disegni, poesie
e piccoli racconti.
(BOX)
IL VINCITORE
Scegliere tra i tanti lavori arrivati non è stato facile, ma alla fine abbiamo scelto:
“UN MESSAGGIO PER IL FALCO GRILLAIO” UN PORTAMESSAGGI/PORTALETTERE IN CARTONCINO
REALIZZATO DA OLGA TUCCI E MARIAPIA CAPRIUOLO DELLA CLASSE 2D scuola media statale "Don
Eustachio Montemurro" di Gravina.
(Inserire foto del lavoro vincitore- file Tucci-Capriolo 2D)
Inserire foto degli altri partecipanti:
• foto file 8-1 squicciarini 1°
• foto file 8-2
• foto file 8-3
• foto file 8-4
• file 8-5
con scritto: “Opera realizzata da Ferdinando Squicciarini , 1° A scuola media statale "Don
Eustachio Montemurro" di Gravina “
•
Granieri 1°
82
con scritto: “Opera realizzata da Tobia Granirei, 1° A scuola media statale “Don Eustachio
Montemurro “ di Gravina.
• Porzia ventura
Con scritto “Opera realizzata da Daniele Porzia e Alessandro Ventura, scuola media statale
"Don Eustachio Montemurro" di Gravina “
• Aquilino
Con scritto “Opera realizzata da Michele Aquilino, scuola media statale "Don Eustachio
Montemurro" di Gravina “
• Capriuolo 2D
• Capriuolo 2D
Con scritto : “Opera realizzata da Mariapia Capriolo, 2°D scuola media statale "Don Eustachio
Montemurro" di Gravina “
(4° pannello)
• Amici di sardone pina 1°F
Con scritto “Opera realizzata da Pina Sardone, 1°F scuola media statale "Don Eustachio
Montemurro" di Gravina “
• Diario del falco di tucci olga 2D
Con scritto “Opera realizzata da Olga Tucci e Mariapia Capriolo, 2°D scuola media statale "Don
Eustachio Montemurro" di Gravina “
• Lombardi laddaga cilifrese
Con scritto “Opera realizzata da Mario Lombardi, Giulia Laddaga, Michele Cilifrese, 1°E
scuola media statale "Don Eustachio Montemurro" di Gravina”
• Ariano picciallo 2D
• Ariano picciallo
Con scritto “Opera realizzata da Grazia Ariano Picciallo, 2°D scuola media statale "Don
Eustachio Montemurro" di Gravina”
• Dagostino cicala 2D
Con scritto “Opera realizzata da Paola D’Agostino e Rossana Cicala, 2°D scuola media statale
"Don Eustachio Montemurro" di Gravina “
• Varvara larocca 2D
Con scritto “Opera realizzata da Angelo Varvara e Domenico Larocca, 2°D scuola media statale
"Don Eustachio Montemurro" di Gravina “
•
Picciallo gramigna 3D
83
Con scritto “Opera realizzata da Antonio Picciallo e Teodosio Gramegna, 3°D scuola
media statale "Don Eustachio Montemurro" di Gravina “
(5° pannello)
Matera Nuzzi 1E
Con scritto: opera prodotta da Marcella Matera e Mariapia Nuzzi 1° E Scuola Media Statale "Don
Eustachio Montemurro" di Gravina in Puglia
Santomasi Tarturo 1E
Con scritto: opera prodotta da Walter Santomasi e Vito Tarturo 1 E Scuola Media Statale "Don
Eustachio Montemurro" di Gravina in Puglia
Ruggieri clemente 1E
Con scritto: opera realizzata da Marco Ruggirei e Giancarlo Clemente 1 E Scuola Media Statale
"Don Eustachio Montemurro" di Gravina in Puglia
Riviello 3D
Con scritto: opera realizzata da Vincenzo Riviello 3D Scuola Media Statale "Don Eustachio
Montemurro" di Gravina in Puglia
Duro branà lorusso alloggio 1E
Duro branà lorusso alloggio 1E
Con scritto: opera realizzata da Mariangela Duro, Angela Branà, Vincenzo Lo russo e Pamela
Alloggio 1E Scuola Media Statale "Don Eustachio Montemurro" di Gravina in Puglia
84
3.4. Primo libretto divulgativo sul Grillaio: il testo
Questo libretto in stampa dal grafico, per complessive 12 pagine, si avvale dei disegni dei ragazzi
della scuola media di Gravina in Puglia.
3.5. Secondo libretto divulgativo sul Grillaio: il testo
Questo libretto in stampa dal grafico è composto complessivamente di 24 pagine. Di seguito il testo
proposto.
IL GRILLAIO, UNA SPECIE GLOBALMENTE MINACCIATA
INDICE
Capitolo 1 - Biologia della specie
1.1. Descrizione
1.2. Ecologia
1.3. Biologia riproduttiva
1.4. Migrazione e svernamento
Capitolo 2 - Status e conservazione
2.1. Distribuzione nel mondo e status di conservazione
2.2. Status e distribuzione in Europa
2.3. Status e distribuzione in Italia
2.4. Status e conservazione in Puglia/Basilicata
Capitolo 3 - Distribuzione delle colonie
3.1. Distribuzione delle colonie in Puglia e Basilicata
3.2. Dormitori e censimenti
Capitolo 4 – I progetti di conservazione
4.1. Il progetto “una casa per il Grillaio”
4.2. Altri progetti di conservazione
Bibliografia
Capitolo 1 - Biologia della specie
1.1.
Descrizione
Il Grillaio (Falco naumanni, Fleischer, 1818) appartiene al gruppo esteso di uccelli conosciuti col
nome di rapaci.
Appartiene alla Famiglia dei Falconidae e più specificatamente al Genere Falco; le peculiarità che
contraddistinguono tale Genere sono il volo spettacolare con rapidi battiti e planate, le lunghe ali
appuntite, la coda allungata e stretta, la raffinata tecnica di caccia che si affida alla forte
muscolatura, alla vista acuta e alla velocità dell’attacco nonché alla capacità di librarsi immobile in
aria, tecnica di volo definita “spirito santo”.
85
Es. Figura 1 – Spirito santo
Il Grillaio deve il suo nome al fatto che si nutre principalmente di insetti, inoltre alcune delle sue
caratteristiche specifiche sono quelle di essere una specie migratrice transhariana, gregaria e
sinantropica (che abita a stretto contatto con l’uomo).
Es. Figura 2 – Maschio di Grillaio che spicca il volo
Il Grillaio è un falco di piccole dimensioni, che varia tra i 29 e i 32 cm (BirdLife International,
2007). L’apertura alare è piuttosto modesta e raggiunge, negli individui adulti, mediamente 70-72
cm (Palumbo et al., 1997), mentre il peso corporeo differisce notevolmente tra maschio e femmina
(dimorfismo sessuale). Quest’ultima infatti, come nella maggior parte dei rapaci, è generalmente
più grande, arrivando a pesare tra i 138 e 208 grammi, mentre i maschi tra i 90 e 172 grammi
(Cramp e Simmons,1980).
Il Grillaio presenta inoltre un netto dimorfismo sessuale anche nel piumaggio. Il maschio ha le parti
superiori di un vivace color rosso mattone senza macchie, la cui assenza lo differenzia dal Gheppio
86
(Falco tinnunculus), mentre testa e coda sono grigio-bluastre. La gola e il sottoala appaiono molto
chiare, color crema.
Figura/Foto
Figura/Foto
La femmina, simile all’immaturo, ha le parti superiori di un color castano meno intenso, con
striature brune. Le parti inferiori sono color crema macchiettate di scuro. Entrambi presentano
becco grigio con base gialla, circoli orbitali gialli, tarsi e zampe giallo-aranciato, margini inferiori
delle ali nere e unghie bianche. Quest’ultima caratteristica è un tratto distintivo per l’identificazione
soprattutto delle femmine, che altrimenti risultano molto simili a quelle del Gheppio.
Figura/Foto
Figura/Foto
Figura/Foto
Altri aspetti che lo differenziano dal Gheppio, sono le dimensioni appena più ridotte, le ali più
slanciate e aerodinamiche, il comportamento meno diffidente e più rumoroso, la nidificazione in
colonie e la voce più variata, con serie più corte e modulate (nota usuale un chiacchierante cit-cit-cit
ed un lamentevole uiii in crescendo) (Palumbo et al., 1997).
1.2.
Ecologia
L’habitat del Grillaio è rappresentato da ambienti agricoli, praterie aperte o boscate, steppe, savane,
e ambienti rocciosi con rupi o falesie (BirdLife International, 2007). Tuttavia è facilmente
individuabile anche nei centri storici di alcune città, dove trova un ambiente ideale per la
nidificazione. Questo falchetto, infatti, spesso nidifica nelle cavità di vecchie costruzioni e sotto i
tetti, oltre che in alberi cavi, su pareti di roccia o in vecchi nidi di corvidi abbandonati (Biber,
1990). Nidifica dal livello del mare fino a 1000-1500 metri, occasionalmente fino a 3000 m sulle
montagne asiatiche (Dementiev, 1951).
87
Le colonie di nidificazione sono spesso formate da 120-250 coppie ma, con il declino della specie,
stanno diventando sempre più comuni situazioni in cui le colonie sono formate da meno di 10
coppie o anche singole coppie (Gensbol, 1988). Non di rado, condivide il luogo di nidificazione con
altre specie quali, Tortora (Streptopelia decaocto), Piccione selvatico (Columba livia), Taccola
(Corvus monedula) e più raramente Gheppio, Rondine rupestre (Ptyonoprogne rupestris), Passero
solitario (Monticola solitarius), Passera sarda (Passer hispaniolensis), Scricciolo (Troglodytes
troglodytes), Corvo imperiale (Corvus corax), Falco Pellegrino (Falco peregrinus), Falco della
Regina (Falco eleonorae) (Palumbo et al., 1997).
Il Grillaio quindi preferisce aree collinari o pianeggianti aride e pietrose, a clima temperato o caldo
con vegetazione rada o comunque bassa dove può facilmente individuare le prede. Per mettere in
pratica le proprie perlustrazioni di caccia, tuttavia, si sposta a distanze massime di 20-30 km dalla
colonia, utilizzando spesso gli stessi territori frequentati da individui di altre colonie. I motivi per
cui l’home-range del Grillaio è relativamente ampio in relazione alla taglia ridotta, possono essere
legati alle abitudini coloniali e alle tecniche di caccia che spesso coinvolgono più individui (Negro
et al., 1993).
Come si è detto precedentemente l’alimentazione del Grillaio, consiste prevalentemente di insetti,
fra i quali predominano i grandi ortotteri, come grilli e cavallette, e i coleotteri di varie famiglie.
Meno frequentemente arricchisce la sua dieta con piccoli vertebrati, essenzialmente piccoli roditori
e lucertole, e più raramente anfibi ed uccelli terricoli.
Da uno studio effettuato in Spagna sud-occidentale è stato rilevato che la dieta del Grillaio è così
costituita: 94% invertebrati e 6% vertebrati. Gli ortotteri hanno costituito il 60% della totalità delle
prede, i coleotteri il 22% (Franco e Andrada, 1976). Uno studio austriaco simile, ha dato i seguenti
risultati: ortotteri, pari al 67% delle prede e coleotteri pari al 29%. Gli ortotteri maggiormente
rappresentativi sono risultati il Grillo campestre (Gryllus campestris) pari al 32,8% del totale, e il
Grillotalpa (Grillotalpa grillotalpa) pari al 21,4% del totale (Glutz et al., 1971).
Anche in Italia sono state ottenute conclusioni simili, ossia che il 97,7% delle prede è costituito da
artropodi, di cui il 41,7% ortotteri, e il 2,3% da vertebrati (Bux et al., 1997).
È stato possibile realizzare queste indagini tramite l’analisi di borre, ossia il materiale non digerito,
come pelo, esoscheletri di insetti e penne, che viene compattato nello stomaco in forme più o meno
oblunghe e in seguito rigurgitate, qualche ora dopo la digestione. Tale materiale é possibile
raccoglierne in buone quantità sotto i dormitori. Il Grillaio, infatti, è un rapace che si nutre di molti
insetti e rigurgita ogni giorno una o due borre, dalle quali poi è possibile identificare le prede e
quindi ottenerne interessanti informazioni sulla sua dieta.
1.3.
Biologia riproduttiva
88
Il Grillaio ritorna dalla migrazione transahariana in marzo-aprile. Gli accoppiamenti iniziano presto
e possono protrarsi fino alla seconda decade di maggio (Massa, 1985).
Durante il periodo di scelta dei siti dei siti, è facile osservare i grillai accoppiarsi anche molte volte
al giorno, con una frequenza massima, registrata a Matera nei giorni precedenti la deposizione, di
15-16 volte durante un arco di 3 ore (Palumbo et al., 1997).
Le coppie sono tendenzialmente monogame e restano insieme per tutta la stagione riproduttiva.
Pochi giorni prima della deposizione le femmine trascorrono la maggior parte del tempo nelle
vicinanze del sito prescelto e nel frattempo vengono alimentate dal maschio. Questo permette alla
femmina di raggiungere le migliori condizioni energetiche per la formazione delle uova e la loro
deposizione. Questa forma di somministrazione di cibo da parte del maschio fu definita inizialmente
“ nutrizione di corteggiamento” (Hovette, 1971; Cramp e Simmons, 1980). In realtà questa
romantica espressione non è corretta, in quanto il maschio inizia ad integrare il pasto della
compagna solo dopo che la coppia si è formata ed ha già scelto il sito di deposizione (Franco, 1982;
Negro e Hiraldo, 1991).
Figura/Foto
Il luogo dove vengono deposte le uova (in mancanza di un nido vero e proprio, così come avviene
per tutti i falchi) è molto variabile: anfratti di rocce, terrazzi naturali, cavità in edifici abbandonati e
sottotetti. Nelle colonie i nidi possono essere posti a distanza di pochi metri uno dall'altro. Nel
bacino del Mediterraneo, la deposizione avviene tra il 15-30 aprile e la prima metà di giugno; in
Italia peninsulare, in particolare, la maggior parte delle deposizioni avviene nella seconda decade di
maggio.
Le uova deposte sono biancastre macchiettate di giallo-aranciato-rossastro e la dimensione media
della covata varia da 2 a 8 uova, più frequentemente da 3 a 5 (Cramp e Simmons, 1980), con
differenze significative tra i vari paesi del Mediterraneo.
Figura/Foto
In Marocco ad esempio, nell’80% dei casi, il numero massimo di uova deposte è 4-5 per coppia,
mentre in Italia di 3-4 uova. Queste ultime, vengono deposte a intervalli variabili di circa 24-48 ore.
Durante la cova i genitori si alimentano separatamente, a differenza di quanto accade per altre
specie di falchi. Talora si verifica il temporaneo abbandono delle uova, poiché il rientro di uno degli
adulti della coppia non coincide con la partenza dell’altro; in questi brevi istanti che passano prima
dell’arrivo del genitore, può accadere che qualche predatore si impossessi di un uovo. L'incubazione
89
dura 28-29 giorni ed è attuata prevalentemente dalla femmina, con brevi intervalli in cui il maschio
la sostituisce. Poiché la cova delle uova inizia dopo la deposizione dell'ultimo uovo, la schiusa è
sincrona. In caso di fallimento della prima covata ne viene deposta una di rimpiazzo.
Figura/Foto
Successivamente entrambi i genitori provvedono alla loro alimentazione, con picchi di attività nelle
ore calde della giornata in relazione alla massima attività degli insetti. Non vi sono differenze
significative nell'attività del maschio e della femmina (Massa, 1985).
Durante le prime tre settimane di vita i piccoli vengono imbeccati dai genitori, successivamente gli
adulti lasciano le prede nel nido e si allontanano. L’intervallo medio tra un’imbeccata e l’altra è di
circa 15 minuti.
Le relazioni tra fratelli sono pacifiche e i nidiacei di nidi adiacenti possono riunirsi, ma accettano il
cibo solo dai rispettivi genitori. Ciò nonostante non è raro osservare casi di adozione in cui nidiacei
occasionalmente abbandonati da altre coppie e portate ad altri nidi, sono stati allevati (Donazar et
al., 1991).
I pulli iniziano a perdere il piumino bianco dopo circa due settimane, quando iniziano a comparire
le remiganti.
Figura/Foto
L'involo avviene dopo circa un mese di vita e la completa indipendenza è raggiunta dopo altre due
settimane o più. In Italia meridionale l'involo avviene generalmente nei primi quindici giorni di
luglio.
La maturità sessuale è raggiunta in buona parte degli individui già dopo il primo inverno.
Figura/Foto
Capitolo 2 - Status e conservazione
2.1. Status e distribuzione nel mondo e status di conservazione
Il Grillaio è una specie a distribuzione eurocentrasiatico-mediterranea (Boano e Brichetti, 1989).
L’area di nidificazione, da Nord a Sud, comprende gli Stati tra il 52° parallelo in Polonia, dove
nidifica irregolarmente (Tucker e Heath, 1994) e il 56° parallelo nella zona del Volga (Cade, 1982),
90
estendendosi verso sud sino al Maghreb, e, da est ad ovest, gli Stati dal Portogallo al territorio
sovietico, con appendici fino all’Afghanistan, Mongolia e nord-est della Cina (Biber, 1995).
L’areale di svernamento è localizzato nel continente africano, in gran parte a sud dell’equatore fino
al Sud Africa (Palumbo et al., 1997).
La popolazione mondiale di Grillaio era stimata negli anni ’80 intorno le 650.000–800.000 coppie
(Cade, 1982). La popolazione europea attuale è quantificata in 25.000–42.000 coppie, di cui circa
12.000–20.000 in Spagna e 3.640–3.840 in Italia (BirdLife International 2004).
Dagli anni ’50 ad oggi la popolazione totale di questa specie ha subito un declino drammatico.
Impressionante è stata la diminuzione degli individui che frequentavano l’Europa occidentale negli
ultimi venti anni con la pressoché totale scomparsa della specie dalla regione degli Urali in Russia e
del Kazakhistan, mentre dagli anni ’70 in Africa meridionale si è registrato un calo del 50% degli
svernanti, la cui popolazione attualmente non supera i 50.000–60.000 individui (Davygora, 1998).
Per questo motivo il Grillaio, è considerato specie Vulnerabile (VU) nella Lista Rossa IUCN,
inserito nell’Appendice II della CITES e nell’Appendice I e II della Convenzione delle Specie
Migratrici. Nel 2004 è stato classificato nel rapporto sullo stato di conservazione degli uccelli
selvatici in Europa (BirdLife International 2004), come SPEC 1, ossia specie minacciata di
estinzione a livello mondiale. Tale decisione riguardo la specie è stata decisa per consolidare i
criteri di salvaguardia delle specie prioritarie, incorporando quelli utilizzati dalla Lista Rossa IUCN,
la maggiore autorità riconosciuta per la conservazione della natura a livello mondiale,
rappresentando un modello universalmente accettato per definire il rischio di estinzione di ciascuna
specie.
2.2.
Status e distribuzione in Europa
In Europa le popolazioni più rappresentative sono quelle presenti in Spagna, Turchia, Italia e Grecia
(Tab.1). Proprio a causa del generale trend negativo che si è registrato in tutta Europa, in alcune
paesi il Grillaio è una specie costantemente monitorata negli ultimi anni.
Nazione
Albania
Armenia
Azerbaijan
Bosnia & HG
Bulgaria
Croazia
Francia
Popolazione
riproduttiva
(coppie)
0 – 20
15 – 60
(500 – 3,000)
(0 – 250)
0-5
0-0
72 - 72
Anno(i)
Trend
98–01
00-02
96–00
90-00
95-00
02
03
?
?
(0)
?
(-)
+
91
Georgia
Grecia
Italia
Macedonia
Moldavia
Portogallo
Romania
Russia
Serbia & MN
Slovenia
Spagna
Turchia
Ucraina
Regno Unito
Gibilterra
Totale (appross.)
Areale riproduttivo
20 - 100
2.000 – 3.480
3.640 – 3.840
1.500 – 3.000
3-6
286 - 293
(0 – 5)
400 - 600
0 -6
0-0
12.000 – 20.000
5.000 – 7.000
(5 – 10)
4 - 10
94-03
95-00
01
02
90-00
01
90-02
98-02
90-02
94-00
94-02
01
90-00
00
(0)
+
(-)
0
(+)
(F)
+
(-)
0
0
25.000 – 42.000
lieve declino
2
> 1.000.000 km
Tab. 1 - Status e distribuzione in Europa e nel Mediterraneo
2.3. Status e distribuzione in Italia
In Italia il Grillaio è un migratore regolare, nidificante e parzialmente svernante (Brichetti e Massa,
1997). È nidificante esclusivamente in Basilicata, Puglia, Sicilia e Sardegna.
Le coppie nidificanti ammontano, come precedentemente accennato, a circa 3.640 – 3.840.
L’analisi dell’areale di distribuzione del Grillaio in Italia mette in risalto l’esistenza di tre distinte
popolazioni:
-
popolazione appulo-lucana (superficie mediamente occupata pari a circa 9.000 Km2): 76-81
% della popolazione nazionale;
-
popolazione siciliana (superficie mediamente occupata pari a circa 12.000 km2): 17-15 %
della popolazione nazionale;
-
popolazione sarda (superficie mediamente occupata pari a circa 8.000 km2): 7-4 % della
popolazione nazionale. (Palumbo et al., 1997)
In generale, sul territorio siciliano la quasi totalità delle coppie nidifica su pareti naturali rocciose
mentre solo un limitato numero di individui si riproduce su vecchie costruzioni.
In Sardegna il Grillaio nidifica quasi esclusivamente su pareti rocciose, falesie a picco sul mare e
ruderi in colonie sino ad un massimo di 5-10 coppie. In passato erano comuni colonie sinantropiche
come nel caso di una di esse che si era insediata sul duomo di Oristano negli anni ’70.
Per quanto riguarda invece la popolazione appulo-lucana essa verrà trattata in maniera più
approfondita nel paragrafo seguente.
92
2.4 Status e conservazione in Puglia/Basilicata
La scarsa densità della popolazione umana, la presenza di habitat favorevoli (pseudosteppa
mediterranea alternata a pascoli, gariga, aree non intensamente coltivate, ambienti aridi, ecc.), la
persistenza di aree integre e l'isolamento di alcune zone favoriscono in queste due regioni l’elevata
presenza di questa specie. Un’altra caratteristica comune a entrambe le regioni è quella di avere
centri abitati, adatti all’ubicazione di consistenti colonie, posti nelle immediate vicinanze delle aree
trofiche. Figura 17
Le Murge baresi e materane (Figura 18) che ospitano l'unica popolazione di Grillaio (chiamato nel
dialetto lucano “scorzlav'nt”) dell'Italia peninsulare, sono costituite da un piatto altopiano calcareo
che raggiunge la massima altitudine a 679 m slm e sono caratterizzate, nella loro porzione nordoccidentale, da estese aree aperte, appartenenti alla regione Puglia ed, in parte, alla regione
Basilicata (www.rapacigravine.it).
CENTRI ABITATI DELLE MURGE CHE
OSPITANO LE COLONIE DI GRILLAIO
Figura 18 - http:\\www.terredelmediterraneo.org
In Basilicata l'areale di distribuzione del Grillaio si limita ad una parte della provincia di Matera ed
in particolare ai centri storici di alcuni comuni e al territorio del Parco Regionale della Murgia
Materana, considerato tra i più idonei per il foraggiamento del piccolo falco (Palumbo, 1996).
Le colonie appulo-lucane, sono distribuite a ridosso del confine che separa le due regioni. In
Basilicata, man mano che ci si sposta da est ad ovest, passando gradualmente in zone boscose, la
presenza del Grillaio nidificante diminuisce fino a scomparire del tutto nel passaggio dalla
Provincia di Matera a quella di Potenza. In Puglia invece il territorio idoneo diminuisce passando
da ovest ad est verso le aree costiere, in coincidenza dell’aumento dell’antropizzazione e delle zone
intensamente coltivate. Essendo scarse le notizie sulla biologia riproduttiva della specie, a partire
dal 1993 si avviò uno studio sistematico attraverso indagini sui siti di nidificazione e specifiche
93
ricerche sull'alimentazione e sulla biologia riproduttiva. Si effettuarono con varie tecniche
quantitative, censimenti atti ad evidenziare la consistenza numerica delle colonie.
Capitolo 3 – Distribuzione delle colonie
3.1. Distribuzione delle colonie in Puglia e Basilicata
Dal 1993 al 1997 nell’intero territorio delle regioni Puglia e Basilicata è stata realizzata
un’accurata indagine volta a verificare dove avvenisse la nidificazione del Grillaio.
La nidificazione è stata accertata in 15 Comuni ed è stato appurato che nel 99% dei casi, essa ha
avuto luogo nei centri urbani (Palumbo et al., 1997). In Basilicata le colonie più numericamente
significative sono risultate quelle di Matera e Montescaglioso, mentre in Puglia quelle di Santeramo
in Colle, Altamura, Gravina in Puglia, Ginosa e Minervino (Palumbo et al., 1997).
Figura/Foto
Da sottolineare il fatto che le colonie di Matera, Santeramo in Colle, Altamura, Gravina in Puglia e
Minervino, insieme a quelle ospitate da due città della Spagna sud-occidentale, risultano essere le
colonie sinantropiche più numerose conosciute in tutto il Paleartico occidentale (Palumbo et al.,
1997). In Spagna, nonostante vi sia una popolazione più abbondante di grillai rispetto all’Italia,
nella maggior parte dei casi le colonie sono di piccole-medie dimensioni. In Pugnai e Basilicata
invece, ben 8 colonie, vale a dire circa il 53% del totale, superano il numero di 20 coppie e di
queste 4 superano abbondantemente le 100 (Palumbo et al., 1997). In pratica, oltre il 90%
dell’intera popolazione si concentra in 8 colonie localizzate in centri urbani di modeste dimensioni.
La grande abbondanza di individui in un ambiente così ridotto, fa si che i nidi vengano a trovarsi a
distanze molto ravvicinate tra loro, in alcuni casi inferiori a un metro (Palumbo et al., 1997).
L’attività di monitoraggio effettuata a partire dal 1993 sino al 2001, ha consentito di definire lo
status della popolazione di alcune colonie che sono arrivate a contare in periodo post-riproduttivo
migliaia di individui, come Altamura, Santeramo, Gravina in Puglia e Matera. Colonie di medie
dimensioni sono state osservate a Minervino, Cassano Murge, Ginosa, Montescaglioso, Gioia del
Colle, mentre a Laterza e ad Acquaviva delle Fonti furono individuate solo colonie costituite da
poche unità. Il monitoraggio degli ultimi anni, ha evidenziato sia un aumento complessivo della
popolazione sia l’insediarsi di nuove colonie, particolarmente accentuato tra il 1998 ed il 2000,
probabilmente grazie ad un’elevata disponibilità di prede, mentre la popolazione ha mostrato una
tendenza alla stabilità negli ultimi anni (Sigismondi et al., 1996, 2001).
94
Il numero d’individui post-riproduttivi presenti nelle cinque colonie più numerose è passato dai
6350 del 1996 agli 11000 del 2001, mentre il numero delle colonie è passato dalle 5 conosciute
negli anni ‘80 (Sigismondi, 1990) alle 11 del 2001. Utile a valutare eventuali problemi di
conservazione nelle aree di svernamento appare il calcolo della percentuale di ritorno della
popolazione, giustificato dallo stretto legame che sembra unire i grillai alla colonia di appartenenza
(Massa, 1985) e che li riporta ogni anno sempre nello stesso sito riproduttivo.
Complessivamente le coppie di Grillaio presenti in Basilicata e Puglia corrispondono al 78% circa
della popolazione italiana e all’11% circa di quella nidificante nel Paleartico-occidentale (Palumbo
et al., 1997).
3.2.
Dormitori e censimenti
I dormitori, come accennato precedentemente, vengono tipicamente utilizzati dai grillai nei quartieri
si svernamento dove si concentrano diverse migliaia di individui. Relativamente alla mole piuttosto
ridotta degli alberi-dormitorio italiani, la presenza dei grillai è comunque notevole. A Matera, ad
esempio, su uno dei dormitori utilizzati, in questo caso un pino domestico (Pinus pinea), si
concentrano nel periodo post-riproduttivo dai 1200 ai 2100 individi. Gli individui di una colonia
utilizzano ogni anno gli stessi alberi dormitorio, quasi sempre Pinacee, posti all’interno o nelle
immediate vicinanze dei centri abitati. Gli individui di una colonia risultano molto fedeli al
dormitorio nel periodo pre-riproduttivo. Durante il periodo di dispersione post-riproduttivo,
tendono, invece, a distribuirsi anche su altri alberi, lontani dai centri urbani o in altre colonie e
questo rende meno affidabili i conteggi post-riproduttivi delle singole colonie, ma non il dato
complessivo di popolazione (Sigismondi et al., 2001). I dormitori possono essere anche più di uno,
in relazione alla dimensione della colonia, e sono distanti l’uno dall’altro anche diverse centinaia di
metri in linea d’aria. Variano da uno a tre, nelle colonie di dimensioni maggiori, nel periodo preriproduttivo, e da uno a cinque in quello post-riproduttivo in seguito all’aumento della popolazione.
Ogni singolo dormitorio può essere costituito oltre che da alberi isolati anche da gruppi di 4-7 alberi
vicini, i quali formano una sola chioma, come succede nelle colonie di Altamura e Gravina
(Palumbo et al., 1997). Per determinare la consistenza delle colonie di Grillaio nidificante
nell’areale descritto, vengono effettuati diversi tipi di censimenti. Sono state effettuate osservazioni
dirette ai nidi, ricavando precisi dati sulla biologia riproduttiva delle popolazioni. Per ogni nido
sono stati annotati i seguenti dati: dimensione media della covata, tasso di schiusa, tasso di involo e
tasso di involo rispetto al numero di uova deposte. Questi dati sono stati messi in relazione con un
metodo quantitativo di conteggio della popolazione al fine di stimare le coppie nidificanti. Tale
metodologia consiste nel conteggio, pre e post-riproduttivo, degli individui che si recano ai
95
dormitori per trascorrevi le ore notturne. Il conteggio viene effettuato quando i falchi appartenenti
ad una sola colonia, arrivano a piccoli gruppi nelle vicinanze degli alberi-dormitori, negli istanti
precedenti il “tuffo” nella chioma. Il periodo ideale per le conte nella fase pre-riproduttiva varia, di
solito tra la metà di aprile e la prima decade di maggio, in relazione all’arrivo dei grillai dal periodo
di svernamento; quelle post-riproduttive avvengono, generalmente, tra la terza decade di luglio e la
prima di agosto, quando tutta la popolazione è ancora presente prima che inizi la fase di dispersione
(Palumbo et al., 1997). La tecnica dei conteggi al dormitorio è senz’altro funzionale ad un
monitoraggio pluriennale, in grado di fornire i valori dell’andamento demografico della popolazione
complessiva, evidenziandone eventuali alterazioni significative da una stagione riproduttiva all’altra
(Palumbo et al., 1997).
Capitolo 4 – I progetti di conservazione
4.1. Il progetto “una casa per il Grillaio”
La diminuzione di questa specie in tutti i centri storici dei Comuni dell’Italia meridionale dove un
tempo vi erano colonie molto numerose, è dovuta in buona parte al fatto che i vecchi edifici, le
chiese, e le abitazioni sono stati interessati, in varia misura, da lavori di restauro che hanno precluso
gradualmente ai grillai la possibilità di trovare siti idonei alla nidificazione.
Inoltre, se la ristrutturazione viene effettuata nel periodo riproduttivo (seconda metà di aprile prima metà di giugno), essa può persino provocare la distruzione di intere covate o nidiate di
pulcini.
Un tipo di intervento utilizzato come alternativa a siti riproduttivi in diminuzione e comunque
ottimali per la presenza della specie è quello di installare cassette nido.
Le cassette nido possono essere di due tipologie e fabbricati con diversi materiali:
- cilindrici di terracotta, da esterno, da utilizzare direttamente sui tetti o tra le tegole;
- in legno, adatti per luoghi più riparati, come ad esempio nei sottotetti o sotto i cornicioni e le
grondaie.
Fra le azioni del progetto “una casa per il Grillaio” finanziato dalla Fondazione Peretti, vi era
l’installazione di circa 200 nidi artificiali che dovevano poi essere monitorati durante la stagione
riproduttiva.
Il foro di accesso adatto per i grillai, è risultato di 6 cm di diametro, permettendo solo a questi
ultimi di occupare la cassetta nido, rendendola selettiva ed escludendone l’uso da parte dei piccioni.
Una finestrella laterale, del diametro di 10 cm, con copertura a scorrimento girevole, realizzata o a
96
destra o a sinistra a seconda del luogo di installazione, ha permesso una migliore ispezione della
cassetta nido, facilitando le operazioni di pulizia. Ogni cassetta nido è stata numerata per facilitare
le operazioni di identificazione durante la fase di monitoraggio delle stesse durante la stagione
riproduttiva.
Le cassette sono state dislocate su scuole, edifici comunali e privati. L’installazione dei nidi
artificiali è iniziata il 22 febbraio 2007, proseguendo per tutto il mese di marzo, mentre ad aprile
sono state collocate quelle cassette nido per le quali all’ultimo momento erano venuti meno i siti
previsti. Sono queste le cassette nido considerate tardive (65 unità).
Su un’apposita tabella sono stati riportati i dati relativi all’ubicazione di ogni cassetta nido, ovvero:
numero progressivo, coordinate geografiche, indirizzo edificio, nome e numero di telefono del
referente (necessario per le scuole ed altri edifici pubblici), data di installazione.
I nidi sono stati installati nelle città di Gravina (102), Altamura (50), Acquaviva (22), Cassano (12),
Laterza (14).
Foto della distribuzione dei nidi artificiali
In Tab. 2 sono riportati i dati relativi al numero e percentuale di cassette nido occupate.
Per le cassette nido visitate si intendono quelle nelle quali sono state trovate solo tracce di
frequentazione da parte del grillaio, ovvero segni del suo passaggio all’interno del nido (segni delle
zampe sul terriccio interno), presenza di borre, resti di prede. Per cassette nido occupate si
intendono quelle nelle quali è avvenuta la deposizione ed è stato portato a compimento il ciclo
riproduttivo. Per nidi tardivi si intendono quelli installati nel mese di aprile.
Tab. 2 – Risultati dell’installazione delle cassette nido durante il progetto “una casa per il grillaio”.
Cassette nido
installate
visitate
occupate
tardive
200
39
16
65
%
19,5
8
32,5
in tempo
visitati
occupati
135
39
16
%
28,9
11,9
n° siti/edifici
frequentati
occupati
41
15
10
%
36,6
24,4
La percentuale di cassette nido frequentate è stata del 19,5% (39 nidi) mentre si è registrata la
deposizione di uova in 16 nidi artificiali pari all’8 % delle 200 cassette nido totali. Se si escludono
dal calcolo i 65 nidi tardivi, ovvero considerando solo i 135 nidi collocati in tempo, la percentuale
97
di occupazione aumenta all’11,9 %. Se si considera il numero di siti/edifici sui quali sono stati
installati i nidi, pari a 41, e si calcola la percentuale dei siti occupati si ottiene un valore pari al
24,4% (10 siti).
Sulla base dei risultati ottenuti e dalle osservazioni condotte nel corso del progetto “una casa per il
grillaio”, sono emersi alcuni aspetti a cui andrebbe data maggiore attenzione in futuro per
aumentare la percentuale di occupazione dei nidi artificiali. Essi sono:
5- La scelta del sito/edificio dove collocare i nidi deve essere fatta preferendo quelli nelle cui
vicinanze (100-200 metri) è già presente qualche coppia di grillaio nidificante;
6- Occorre assicurarsi che sull’edificio scelto non siano in programma lavori di ristrutturazione
durante la stagione riproduttiva. In tal caso occorre evitare di installare i nidi oppure
scegliere una parte dell’edificio non interessata dai lavori a causa dell’inevitabile disturbo;
7- Collocare la cassetta nido preferendo un lato del tetto che sia parzialmente ombrato per
evitare eccessiva insolazione ed innalzamento della temperatura all’interno della stessa;.
8- Collocare le cassette nido preferibilmente entro il mese di febbraio-marzo; le installazioni
effettuate nel mese di aprile non producono risultati utili.
4.2. Altri progetti di conservazione
Negli ultimi anni gli interventi di restauro degli edifici soprattutto dei centri storici, hanno
provocato una serie di problematiche alla specie. Grazie al Regolamento Regionale del 28 settembre
2005, n. 24 “Misure di conservazione relative a specie di importanza comunitaria di uccelli selvatici
nidificanti nei centri edificati ricadenti in proposti siti di importanza comunitaria (pSIC) ed in zone
di protezione speciale (ZPS)”, sono state emanate un insieme di regole che potrebbero risolvere il
problema a monte, durante i restauri, salvaguardando l’esistenza di determinate cavità idonee alla
deposizione, senza, per questo, pregiudicare il buon esito del restauro (Palumbo et al., 1997).
Oltre alla ristrutturazione degli edifici, che elimina le fessure e le cavità utili per la nidificazione,
altre problematiche relative alla specie, aumentandone sempre più il rischio di declino, sono:
- la diminuzione dei pascoli e delle aree incolte, come la pseudosteppa, fondamentali zone di caccia
per il Grillaio. Vaste distese di pseudosteppa, sebbene protette da Direttive europee, sono state negli
ultimi anni devastate dallo spietramento allo scopo di impiantare nuove colture, con conseguente
scomparsa di importanti habitat trofici (Sigismondi et. al., 1996; Palombo et al., 1997; Biber, 1994).
Anche l'abbandono della pastorizia e dell’agricoltura tradizionale hanno determinato la diminuzione
delle aree di alimentazione del falco, come è avvenuto in varie regioni francesi, dove la popolazione
di ovini è drasticamente diminuita nel corso degli ultimi decenni, permettendo una ricrescita della
vegetazione e la conseguente diminuzione della popolazione di cavallette;
98
- la bruciatura anticipata delle stoppie che riduce enormemente la quantità di prede;
- la siccità che colpisce alcune regioni africane dove sverna la specie;
- l'aumento di taccole e piccioni che potrebbe aver innescato una competizione interspecifiche per i
siti riproduttivi;
- l'uso di insetticidi che, se usato in modo indiscriminato e su vaste superfici, riducono la qualità
degli ambienti coltivati come aree trofiche per i grillai (Sigismondi et al., 1996);
- il disturbo recato alle colonie riproduttive ed ai quartieri dormitorio. Il problema si pone
soprattutto laddove il dormitorio sia un albero situato all’interno di proprietà private, in quanto i
proprietari difficilmente sono disposti a tollerare gli inconvenienti derivanti dalla presenza di
centinaia di grillai e della conseguente quantità di guano che, inevitabilmente, si accumula sulla
pianta e al di sotto di essa.
Tuttavia recenti stime effettuate da BirdLife International del trend di popolazione, hanno
dimostrato come il declino si sia arrestato in Portogallo, Spagna e Francia, probabilmente come
effetto dei programmi di conservazione messi in atto in questi paesi. I progetti per la conservazione
del Grillaio, infatti, possono prevenirne l’ulteriore diminuzione.
La visione d’insieme di queste problematiche suggerisce che il processo indispensabile attraverso il
quale passa la tutela e la conservazione delle popolazioni di Grillaio, dipende dalla corretta
divulgazione relativa alla conoscenza del paesaggio e, più in generale, del territorio alla luce di una
attenta politica di gestione dello stesso.
99
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1 UNA CASA PER IL GRILLAIO