UIVAVOCE dalle due torri lnformatoredellaBasilicadi Sant'Ambrogioin Milano - Fax8693839 - E-mal:[email protected] - N.C.C.P. Piazza 15- Tel.0?J86450895 Sant'Ambrogio, 26958207 ORARI SS. MESSE INDIRIZZI E NUMERI DI TELEFONO DEI SACERDOTI Prefestive: S. Nicolao: ore 17.30 in Basilica: ore 18.30 Mons.ERMINIO DE SCALZI, AbateParroco PrazzaS.Ambrogio, 15 Tel. Festive: Feriali: 02.863866 in Basilica: ore 8.00 - 10.00 - 11.00 (Capitolarein lingua latina) - 12.15 - 18.00 - 19.00 ( l e m e s s ed e l l e 1 1 . 0 0 e 1 8 . 0 0 s o n o sospesein luglio e agosto) 17.15Vespri Mons. BIAGIO PIZZI, Arcrprete PiazzaS. Ambrogio, 15 TeI.02.86451300 Don UMBERTO OLTOLIM PiazzaS. Ambrogio, 15 Tel. 02;72010716 in Basilica: ore 8.00 - 9.00 - 18.30 (la messadelle 8.00 è sospesail sabato) Mons. GIOVANNI MARCANDALLI PiazzaS.Ambrogio,2l Tel. 02.72095730 ORARI SS. CONFESSIONI Tutti i siorni dalle 7.30 alle 9.30 e dalle 17.30alle 19.00 Mons. ANTONIO PAGANINI residentein S. Bernardino alle Monache, Vialanzone, 13 Tel. 02.86451948 DICEIIIBBE2OO7 %on l'naVurio&l u%dl"tu/e ueao La prima condizione per vivere bene il Natale è quella di conservargli la sua autenticità religiosa. La vanificazione del Natale può ar,wenire a partire da formule innocenti e simpatiche come sono le luminarie, i regali... i pacchidono. Credo però che anche queste cose, se fossero un po'più sobrie,potrebbero aiutarci. Un regalo può alludere al Dono che Dio fa a noí Gesù,lucedel mondo! Il Natale si racchiude in queste parole tratte dalla prima lettera di san Giovanni: "Non siamo stati noi ad ctmareDio, ma è Lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazioneper i nostri peccati" (1 Gv 4,10). Il Natale cristiano rompe definitivamente l'impenetrabilità di Dio, conclude i tempi del suo dialogo con I'umanità attraverso messaggerie intermediari per inaugurare quelli della comunicazione diretta attraverso una Persona pienamente umana, Gesù Cristo. "Dio, che aveva già.parlato nei tempi antichi molte yolte e in diversi modi ai pa.driper mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzodel Figlio" (Ebrei 1,1-2). 2 UNA VOCE dalle due tomi E finito il tempo della invisibilità di Dio, della sua indicibilità, della sua ineffabilità. "Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui Io ha rivelato"(Gv 1,18). Dio sarà sempref indicibile, l'inenarrabile;Dio sarà sempre oltre Ie nostre parole e altro da esse:ma le parole che Cristo ci ha detto su Dio e soprattutto la vita che lui stessoha condotto saranno una trasparenza *dell'Invisibile. pochissimi spettatori - i pastori - e finito nello splendore della risurrezione, senza alcuni testimoni al momento del suo verificarsi. Lo scandaloche si imputa ai cristiani è l'inutilità apparente dell'amore di Dio, quasi non avesserofatto scuolalavita e le parole di Cristo, perché dopo tanti natali trascorsi,noi non siamo ancora capaci di riconoscere il suo amore e di amarci come lui ha amato noi. Non penso a grandi gesti di bontà, ma a quelli semplici, disseminati dentro la quotidianità Il Natale è la parola con cui Dio si comunica al mondo per dire la sua vera identità che è racchiusa in questeparole: "Dio è amore". Ci si potrà chiedere all'infinito che cosa Dio avrà trovato di tanto attraente nell'uomo per amarlo, che cosaI'awà spinto a farsi suo simile. Non semprealla basedi una storia di amore ci sta una reciprocità equivalente e giustificativa. E il caso di Dio, perché Dio è Amore, solo Amore. Un amore totalmente sratuito e immeritato. iniziato nella povertà de-llanotte di Natale, con della nostra rita' -ií )k ìk Come alìora, anche oggi, sembra che non ci sia posto per lui nella nostra esistenza. Egli, pero, non per questo rinuncia a venire ancora tra noi, ad amare gli uomini così come sono, anche quelli che sembra non gli lascino spazio per nascere in loro. Che il Signore, in questo Natale, ci trovi capaci e eioiosi di accoslierlo. Buon Nataie. + Enninio de Scalzi PROGRAMMA DEt MESEDI DICEMBRE2OO7 Giovedì 6: VIGILIA DELLA FESTA DI S. AMBROGIO Ore 18,in Basilica:LITURGIA VESPERTINA. Sua Eminenza il Cardinaie Dionigi Tettamanzi rir.olgerà alla diocesi il suo messaggio.Parteciperanno il Sindaco di Milano e i Sindaci dei Comuni della Diocesi, il Presidentedella Regione Lombardia, i Presidentidelle Provincedi Milano, di Varese.di Lecco,il Decanodel Corpo Consolare,i rappresentantidelle comunità dei fedeìi cattoìicì di lingua srranierae le famiglie regionali presenti in Milano. Accompagneràil "Coro di S. Ambrogio" diretto dal -\laestroGiovanni Scomparin. Venerdì 7: SOLENNITÀ DI S. AMBROGIO Ore 10.30:in Basilica: SANTA MESSA PONTIFICALE celebratada Sua Eminenza il Cardinale Dionigi Tettamanzi con i Vescovi ausiliari e la partecipazione dei CapitoÌi Metropolitano e di S. Ambrogio. Accompagnerà la Cappella Musicale del Duomo. Ore 17.00:S. Messa celebrata da Sua EccellenzaMons. Erminio De Scalzi, Abate. Accompagnerà la CappellaMusicale di S. Ambrogio. Altre Messesaranno celebratealle ore 8 - 9 - 12.15- 1ó - 18 19. Sabato 8: SOLENNITÀ DELL'IMMACOLATA Le S. Messeav:rannoil seguenteorario: 8 - l0 - 11 Pontificale - 12.15- 18 - 19. Giovedì 13: Ore 21.00,in Basilica: Concerto di Natale. Sabato 15: Ore 18.30:S. Messadi Natale con Ie famiglie dei Caduti. Mercoledì 19: Ore 21.00,in Basilica: veglia in preparazioneal Natale degli Scout Milano 17. Lunedì 24: VIGILIA DI NATALE Le Messeseguirannol'orario feriale (ore 8 - 9 - 18.30) Ore 23.15: veglia di preghiera segrrita dalla Messa dirnezzanotte, accompagnata dalla Cappella di S. Ambrogio. Martedì 25: SOLENNITÀ DEL NATALE Messe secondo l'orario festivo. Ore 11.00:S. Messapontificale celebratada Mons. De Scalzi Ore 17.15:Vespri pontificali. Mercoledì 2ó: FESTA DI S. STEFANO Le S. Messesaranno celebratealle ore 8 - 9 - 10 - 18.30 Lunedì 31: Le S. Messedel mattino seguirannol'orario feriale (ore 8 - 9). Ore 18.30:Messadi rinsraziamento con solenne canto del "Te Deum". UNA VOCE dalle due toní ,,SPE z SALVI,,: UNAENCICLICASULLASPERANZA ILLUMINANTE, INCORAGGIANTE E STIMOLANTE A poco meno di due anni dalla "Deus Caritas est" il Papa ci offre una approfondita riflessione sulla speranza cristiana. Speranza testimoniata da grandi figure nella storia della Chiesa: da S. Agostino, che viveva in un'epoca drammatica, fino ai tempi più recenti. Come S. Giuseppina Bakhita, un'africana del 1800, fatta schiava all'età di nove anni, martoriata da crudeli padroni, ma finalmente liberata e nata alla speranza grazie all'incontro con il Dio dei cristiani, salvatore pieno di amore. Il martire vietnamita dell'800 Paolo Le-Bao-Thin, che subÌ "crudeli supplizi di ogni genete" , rna rimaneva "pieno di gioia", perché non era solo, Cristo era con lui. Egli scriveva'. "Mentre infuria la tempesta, getto I'ancora fino al trono di Dio: speranza viva che è nel mio cLtore...". Dei nostri tempi, I'enciclica riferisce il caso dell'indimenticabile cardinale Nguyen Van Thuan, che fece 13 anni di prigionia, di cui nove in isolamento, e ci ha lasciato un prezioso libretto: Preghiere di speranza. Durante i 13 anni di carcere duro, "l'ascolto di Dio, il potergli parlare divenne per lui una crescente forza di speranza". Dopo aver sottolineato che la speranza è una parola centrale della fede biblica, il Santo Padre, nella prima parte, si sofferma soprattutto a spiegare l'oggetto della speranza e a rispondere alla critica mossa alla speranza cristiana in questi ultimi tempi, che, cioè la speranza sarebbe puro individualismo. IJoggetto della speranza cristiana è la '7a vita eterna. Ma, oggi, a molte persone vita eterna non sembra loro una cosa desiderabiîe. Non vogLiono affatto la vita eterrlt, ma quelLa presente... La morte, certamente si vorrebbe rimandare il più possibile. Ma vivere sempre senza un termine, questo, tutto sommato, può esseresolo noioso e alla fine insopportabile". Partendo allora da una lettera di S. Agostino a Proba, una vedova romana benestante, il Papa precisa che con "yita eterna" si deve intendere non uno successioneinterminabile di momenti, ma una pienezza alla quale aspiriamo. "Possiamo soltanto presagire, scrive il Papa, che I'eternità non sia un continuo susseguirsi di giorni del calendario, ma qualcosa come il momento colmo di appagamento, in cui la totalità. ci abbraccia e noi abbracciamo la totalità. Sarebbe il momento deîl'immergersi nell'oceano deîl'infinito amore, nel quale il tempo, il prima e iI dopo, non esistepiù... Dobbiamo pensare in questa direzione se vogliamo capire a che cosa mira Ia speranza cristiana, che cosa aspettiamo dalla fede, dal nostro essere con Cristo". (n. 12) Alla obiezione che Ia speranza cristiana è individualistica il Papa risponde che lungi dall'essere individualistica, l'autentica speranza cristiana aspira a "una salvezza comunitaria"; essa "presuppone l'esodo dalla prigionia del proprio io" per accogliere l'amore in tutte le sue dimensioni; ha quindi "a che fare con l.a edificazione del mondo". Noi giorno per giorno abbiamo bisogno di speranze, piccole o grandi, per mantenerci in cammino. Ma senza la grande speranza, che deve superare tutto il resto, esse non bastano. "Questa grande speranza può esseresolo Dio, che è iI fondamento della speranza. E non un qualsiasi dio, ma quel Dio che ha un volto uma.no e che ci ha amati fino alla fine. Solo il suo omore ci dà la possibilità di perseverare... giorno per giorno, senza perdere lo slancio della speranza, in un mondo, che per sua. natura, è imperfetto" (n. 3l) La seconda parte dell'enciclica descrive i luoghi di approfondimento e di eserci(nn. zio della speranza. 32-48) e riguarda il eoncreto della vita cristiana. Vensono 4 UNA VOCE dalle due torri distinti tre luoghi: la preghiera come scuola della speranza, l'agire e il soffrire, il Giudizio come luoghi di apprendimento e di esercizio della speranza. Citando S. Agostino definisce la preghiera come "esercizio del desiderio", esercizio necessario perché il nostro cuore "è troppo stretto per la grande realtà che gli è assegnat a . D e v e e s s e r ea l l a r g a t o . . . P r e g a r e n o n significa uscire dalla storia e mettersi nell'angolo privato della propria felicità. Il giusto modo di pregare è un processo di purificazione interiore che ci fa capaci per Dio e, proprio cosi, capaci per gli uomini". Per raggiungere questo scopo, la preghiera deve sempre essere guidata dalle grandi preghiere della Chiesa e dei Santi, dalla preghiera liturgica, nella quale il Signore ci insegna a pregare nel modo giusto. Il secondo luogo dove si esercita la speranza è l'azione e la soffereîza. La speran- za noÍr è oziosa, ma spinge ad agire: "Ogni agire serio e retto dell'uomo è speranza in Atto" (n. 35) La speranza cristiana sostiene I'impegno quotidiano e dà il coraggio di agire perfino quando, umanamente parlando, "non ho più niente da sperare", peîché è la grande speranza che poggia sulle promesse di Dio. La sofferenza poi è un luogo privilegiato per l'esercizio della sperarrza, perché "non è lo scansare la sofferenzz, Ia fuga davanti al dolore, che guarisce l'uomo, ma Ia capacità di accettare Ia tribolazione e in essa di maturare, di trovare senso mediante I'unione con Cristo, che ha sofferto con infinito amore" (n. 37) Infine il Giudizio di Dio è luogo di apprendimento e di esercizio della speranza, perché suscita la speranza della totale eliminazione del male. don Biagio PnnzrosE oREFrcEzuE DELLaBIsTLICADr S. Anlenoclo Mons. Francesco Maria Rossi, canonico della basilica, legò il proprio nome a complessi lavori di restauro che investirono S. Ambrogio nella seconda metà dell'Ottocento; a lui si deve la ricognizione del sarcofago di porfido, collocato sotto l'altare d'oro, in cui almeno dai tempi dell'arcivescovo Angilberto (sec. IX) erano conservati i venerati resti di Ambrogio, Protaso e Gervaso: i santi corpi del patrono e dei santi martiri furono così ritrovati. Nell'agosto del 1871 mons. Rossi affidò a Giovanni Bellezza l'incarico di creare un reliquario per custodire la laringe di s. Ambrogio. Il prezioso manufatto, ancora oggi nella sacrestia della basilica, rispecchia la tipologia dell'ostensorio eucaristico "a tempietto" ed è realizzato in argento dorato con smalti policromi e pietre dure. Nella Cronaca dei restauri e delle scoperte fatte nell'insigne basilica di S: Ambroeio dall'anno 1857 al 1876 (Mllano 1884),Francesco Maria Rossi così scrive in proposito: "... ieri, sull'altare maggiore stava esposta, da venerare, la Reliquia preziosa della Laringe di S. Ambrogio in quel perfetto ostensorio o reliquario che mi ha saputo disegnare e lavorare il cesellatore Bellezza. Dirtene i pregi mi è troppo difficile: del mio pensiero formato sulla specialità di questa reliquia (l'organo della voce del Santo, visitato dalle api, è diventato strumento di soave eloqtreîza nell'età adulta) poteva desiderare bensì, ma non trovare migliore interprete di questo artista, pieno di gusto e dirò anche di divozione". Giovanni Bellezza. orafo e cesellatore milanese (1807-1876), allievo dei Martinitt, è ricordato come autore di pregevoli manufatti: il paliotto e il tabernacolo per I'altare della Beata Vergine dell'Albero, nel Duomo di Milano; due reiiquari per il Preziosissimo Sangue, nella UNA VOCE dalle due toni cripta della Basilica di S. Andrea a Mantova; un calice per il 1800" anniversario del martirio di s. Pietro per papa Pio IX. Per la raffinatezza della sua arte si meritò l'appellativo di "Benvenuto Cellini lombardo". La nostra basilica conserva un'altra opera del Bellezza: in occasione del XV centenario dell'ordinazione episcopale di s. Ambrogio (7 dicembre 374), mons. Rossi propose all'orafo milanese di cesellare un calice a memoria dell'episodio e in ricordo della ricognizione che aveva portato al ritrovamento delle reliquie di Ambrogio, Protaso e Gervaso. Questo calice, ora nella sacrestia della basilica, esibisce nel piede i simboli episcopali, mitria, pastorale e pallio, un libro con l'iscrizione "Ubi Petrus, ibi Ecclesia S(ancti) Ambr(osii)", tre croci raggiate con all'estremità i simboli degli evangelisti e , al centro, una piccola teca contiene un po' di polvere d'oro rinvenuta insieme ai resti dei santi ambrosiani: sullo smalto bianco è disegnato il monogramma di Cristo con le lettere simboliche Alfa e Omega. Sul collo del piede sono raffigurate le corone e le palme del martirio. Il fusto è costituito da una base circolare su cui poggiano tre angioletti inginocchiati in adorazione, da tralci di vite awiluppati che si alternano a spighe di grano, così da formare un motivo a nodo. Negli incavi tra le foglie, i grappoli e le spighe si nascondono graziose colombe intente a cibarsi. La decorazione della coppa termina con una semplice coroncina in cui sono incastonate pietre 5 dure. Giovanni Bellezza seppe trasmettere il grande amore per l'arle orafa, che traluce dalle sue creazione, agli allievi che frequentarono la "Scuola del cesello", da lui ar,rriata e diretta all'interno dei Martinitt dal I 859. Rita Ravagnani Laxrrco ORMoRro DELLA Pnssroxp PERLA PARROCCHIA E LA CITTADINANZAAMBROSIANA Esistono documenti che attestano che la confraternita di S. Maria della Passione era viva e operante già nel 1455 e che aveva una sede vicino al campanile dei canonici. I primi lavori per l'edificazione dell'oratorio e dell'annesso chiostrino furono però avviati nel 1477 prevta autorizzazione e progetto di Guiniforte Solari. L'edificio che sorgeva era composto, così come è possibile ammirarlo ancora oggi, da un vano quadrangolare corî doppia volta a crociera e da un'absi- 6 UNA VOCE dalle due torri diola con volta ad ombrello. ricca di lunette e vele. In seguito, nel corso del 1500, 1o spazio fu impreziosito con decorazioni pittoriche e ulteriori interventi architettonici, come l'apertura deila grande finestra della facciata. Da un po' di anni l'antica sede di preghiera della Confraternita della Passione è stata restaurata in modo da permettere una piena leggibilità che era stata seriamente compromessa da usi impropri dello spazio per un gran numero di anni. È disponibile una pubblicazione dei lavori eseguiti, grazie all'intervento munifico di due Società, Mapei e Zarnbon Group, che può essere acquistata in parrocchia. Dal giorno in cui I'antico Oratorio della Passione è stato restituito alla Basilica di S. Ambrogio, grazie ai lavori di recupero completati nel 1994, :una positività si è aggiunta alle attività culturali e caritative della nostra parrocchia. Da allora infatti si susseguono mostre d'arte che insieme a quella novembrina dell'Antiquariato, animano, sebbene ancora non a pieno regime, questo prezioso spazio per il quartiere e Ia cittadinanza ambrosiana. Le premesse per una crescita però non mancano. Oltre alle già esistenti mostre d'arte pensiamo di organizzaÍe per il prossimo anno serate dedicate alla musica e alla poesia. Cosimo Mero LA BIBBIA LITURGICADI AMBROGIO Gli scritti di Ambrogio derivano quasi tutti dalla sua attività di pastore e di predicatore; si distinguono infatti le opere che non sono che la riproposizione dei suoi discorsi, a noi giunti senza ritocchi successivi; le omelie pubblicate dopo revisione del testo da parte dello stesso Ambrogio; le opere nate integralmente a tavolino. I commenti alla Sacra Scrittura presupponevano in genere la proclamazione di testi durante la liturgia della Parola, fatto testimoniato da riferimenti diretti alle letture appena eseguite nella celebrazione, presumibilmente sfuggiti alla rielaborazione scritta delle omelie. Nel Commento al Salmo I 18 per esempio rinveniamo anche alcune indicazioni circa le consuetudini di lettura della Parola di Dio nella liturgia, che ci dicono di una struttura ternaria (con scansione: Antico Testamento - lettera di san Paolo - Vangelo; oppure con due letture dell'Antico Testamento che si susseguivano, più il Vangelo), sempre conservata dalla tradizione ambrosiana. Alla luce di queste tracce è possibile tentare di rico- struire, sia pure in modo parztale, la 'Bibbia liturgica', ossia gli schemi della Liturgia della Parola proposti a Milano nel IV secolo, tenendo presente che probabilmente Ambrogio stesso stabilì alcune scelte, in quanto ancora non era stato definito un Ordo lectionis stabile per tutto l'anno. È difficile tuttavia determinare con precisione quanto I'attività omiletica di Ambrogio prendesse l'ar,rzio da un ordinamento liturgico delle pericopi bibliche a lui precedente e quindi, in certa misura, già tradizionali nella Chiesa ambrosiana, oppure quanto questa attività di Ambrogio si sviluppasse in maniera parallela a una progressiva fissazione di tale ordinamento. dovuta in parte ad Ambrogio stesso. Dobbiamo pensare che si dessero in definitiva entrambe le condizioni; tuttavia l'epoca di sant'Ambrogio rimarrà sempre paradigmatica per la liturgia di Milano e per quella Chiesa che proprio dall'epoca carolingia in avanti si definirà ambrosiana. Mons. Marco Navoni .dottore della Biblioteca Ambrosiana di Milano UNA VOCE dalle due torri 1 PEncuE NoN DAREuN Po'DI TEMPo? Chissà quante volte vi sarete detti: "mi piacerebbe fare qualcosa per gli altri. Io sono fortunata, ho tanto dalla vita, perché non donare almeno un po'del mio tempo agli altri?". Sostenere chi è in difficoltà, ascoltare qualcuno che soffre, accompagnare dal medico chi non può farlo da solo. Tante famiglie fanno îar.ica, non riescono a pagare l'affitto, non trovano lavoro, hanno lo sfratto. Quello che più colpisce è la solitudine di molti davanti alle istituzioni. Tanti stranieri non sanno cosa fare. Talvolta basta un sorriso, una parola di speranza, un suggerimento, due chiacchiere mentre si aspetta il pacco degli alimenti che si distribuisce il siovedì a S. Lorenzo. È poca cosa, -u .-.". fiducia, non ci si sente più soli. La San Vincenzo da più di 200 anni opera nella parrocchia di S. Atnbrogio; da un decennio si è unita con quella di S. Lorenzo. Tanto bene è passato da questa associazione che si ispira al carisma di S. Vincenzo de'Paoli: seguire Cristo servendo quelli che sono nel bisogno. Nel nostro gruppo ci sono persone con diversi carismi, ognuno dà quello che può. La crisi economica ci spinge ad impegnarci sempre di più per reperire i fondi, per sostenere i progetti d'aiuto alle persone che assistiamo. Fiere, vendite gastronomiche e di oggetti, ci diamo da fare perché le richieste di aiuto aumentano ogni anno. Accanto all'aspetto economico c'è quello di formazione spirituale che ci permette di affidarci al Signore, vero autore del poco bene che riusciamo a compiere. Ecco in sintesi la nostra associazione. Sarebbe bello se qualcuno, avesse voglia di conoscerci e venire ai nostri incontri per aiutarci e magari per diventare "vinceftziaÍro". Ci incontriamo lunedÌ alle 10.00 in sede Caritas (piazza S. Ambrogio, 23), I'ultimo lunedì del mese a S. Lorenzo. Ci troverete sotto il Portico della Basilica ìl 7/819dìcembre per la nostra vendíta bendica Ln xosrRA CappELLAMusrcALENEGLrSrATrUxrrI In occasione della Conferenza Internazionale dal titolo "Ambrosiarta at Harvard" che si è tenuta ad Ottobre nei giorni 18, 19, 20 presso l'Università di Harvard Cambridge (U.S.A.) la Cappella Musicale Ambrosiana della Basilica di S. Ambrogio di Milano è stata chiamata a recarsi negli Stati Uniti per realizzare delle musiche in canto ambrosiano diretti dal maestro Giovanni Scomparin. L'invito ufficiale arrivato dal dipartimento di Musica dell'Università di Harvard tramite il Prof. Thomas Forrest Kelly famoso studioso ed uno dei massimi esperti di canto ambrosiano, ha richiesto fortemente la presenza dei cantori della Cappella Musicale Ambrosiana, per far comprendere al meglio lo stupore del canto ambrosiano, contribuendo sicuramente a rafforzare la testimonianza sul canto milanese con l'ascolto diretto. Davanti ad un numeroso e competente pubblico, basti pensare alla preseÍrza di studiosi quali Michel Huglo Università di Maryland, Giacomo Baioffio Università di Cremona, T.F. 8 aNAVOCE dalle due torri Kelly Università di Harvard, Terence Bailey Università di Toronto, Angelo Rusconi musicologo e paleografo, del Pontificio Istituto di Musica Sacra e di docenti esperti in musica medioevale provenienti da University of Western Ontario, Columbia University, M.I.T. di Boston, University of Yale, i cantori ambrosiani hanno riscosso ampi consensi di critica e pubblico. La presenza dei cantori ambrosiani negli Stati Uniti è motivo di orgoglio per la città di Milano, e per la Basilica di S. Ambrogio. I1 18 ottobre presso la St. Paul Church di Boston, sotto la guida del maestro Giovanni Scomparin è stato realizzato il Vespro di San Luca in canto ambrosiano che ha aperto ufficialmente la tre giorni di conferenze e relazioni sui temi di, musicologia, paleografia, liturgia e canto ambrosiano dal titolo: "Ambrosiana at Harvard New source of Milanese Chant" organizzata dal Dipartimento di Musica, dal Centro di Studi Medievali, dalla Biblioteca Houghton, dal Centro di studi Umanistici dell'Università di Harvard. societè di ingegnetia s.r.l T Projectsocietàdi ingegneria srl . INGEGNERIA ARCHITETTURA ENERGETICH E CERTIFICAZIONI Via UgoFoscolo,4 - 20121Milano Tel.02 87392096- Fax02 87302099 [email protected] Anagrafe parrocchiale di Novembre GRIPPIAANDREA Sono diventati Figli di Dio IzzoElena Maria Villanueva Villarroel Alessandro De Peri Edoardo Mita Alessandró Rocct-r Cerrone Riccardo Filippo Fontanella Kiran Leonardo Vitarello Sofia Pizzo Mariagiulia Furlan Ludovico Hanno celebrato il Sacramento del Matrimonio Granata Michele con Losi Francesca Zanna Paolo con Subukawa Mikari Varalli Alberto con Dal Pra'Silvia Sono entrati nella Casa del Padre Colturani Marzio Garrone Laura Rossi Simoncini Amabile Rina Elettrlcita & |draullca P.t.04E5't9t09Gt C.F.GRPI{DRZIAO2F2O6Q Vle Lanzone, 16 20123 llilano Te|.02/8623{16 D,om.Fl3cale Via Savona, 127 llllano - I-.,A COLONNA enrrcsrrÀ MOBILI OGGETTISTICA CURIOSITA Lrvl A;noror di ArsER.re Via G.G.Mora,9 20123Milano Tel.02.89403013 Cetl.3387784552