6127 COMUNE DI COMO rassegna stampa Edizione dei1 ANNO XXX 0 flov, 26a lo s p a c c a t o d e l l a n o s t r a r e a l t à Scuole comasche al verde? Dipende dal preside I)ii’iiiiliibiiiew i piiiicipuii elessi coiiilisclii !iiosira cliqli wiìo dirigeiiti o z i t ~ a tei Atri syiccolii. i: ctie ic 1.uiiigiie 11011 . ;* i. iL Jk-6 di Elena Roda L‘influenza A ha messo in ginocchio anche le scuole comasche. Non tanto per le assenze, quanto per le spese da sapone e salviettine. Spieghiamo. Ai bambini viene consigliato di lavare le mani più volte al giorno. Almeno cinque o sei volte nell’arco di una mattinata. Tradotto in pecunia: budget alle stelle per detergenti e asciugamani. Sapone e salviettine finiscono alla velocità della luce e le scuole non hanno più soldi per ricomprarne. Le spese per i prodotti sanitari sono quintuplicate e i genitori sono spesso chiamati ad arginare l’emergenza. Ma qual è, al di là della “gabella sanitaria’; la situazione reale dei bilanci delle scuole comasche? Pagine intere di giornali sul caro-libri, sugli oboli chiesti alla famiglie a mo’ di oratorio, sui servizi scolastici sempre più striminziti. L’immagine che ne esce è di una scuola praticamente al verde. In realtà, non è proprio così. Come in ogni organizzazione complessa, c’è chi sta meglio e chi sta peggio e, quasi sempre, meriti o colpe della situazione derivano direttamente, se non unicamente, dalla gestione da parte dei singoli capi di istituto. Molto, insomma, dipende dall’oculatezza del dirigente scolastico. Alcuni sono più propensi a chiedere il meno possibile alla famiglie, altri invece non riescono a far fronte alla limitatezza dei fondi. La situazione non è comunque allarmistica come si vorrebbe far credere. «La prima tranche di contributi comunali è arrivata a maggio, la seconda è già esecutiva» assicura Franca Gualdoni, dirigente del Centro di responsabilità del- - le politiche educative del Comune di Como. Le spese delle scuole sono comunque molto alte e a queste si sommano, per l’anno scolastico in corso, anche i ritardi dei contributi ministeriali. La crisi . e i tagli si fanno sentire anche qui ma per alcuni genitori i contributi richiesti possono a volte risultare esagerati. ((Arrivanosempre meno soldi dallo Stato, presto potrebbe essere necessario anche un contributo per le fotocopie))incalza Anna Bertolotti, presidente del Consiglio d’istituto dei genitori di Como Borgovico. I1 timore, insomma, è che, alla luce dei conti attuali, i contributi dei genitori possano aumentare con il passare degli anni. Ma di che cifre stiamo parlando? Se per mamme e papà con figli alle scuole elementari le spese sono relativamente circoscritte, quelli delle medie arrivano addirittura a spendere anche 500 euro all’anno per libri, gite, trasporti e materiale scolastico. A settembre alle famiglie vengono richiesti contributi per l’assicurazione e per il libretto scolastico. Pochi euro, per carità, ma se a questi si sommano i fondi volontari, il fondo cassa e le spese per il sapone, lo scottex e i fazzoletti, il costo dei figli a scuola può diventare un problema per le famiglie in situazioni precarie. L’esempio dei libretti è significativo della variabile “buon senso” richiesta ai capi di istituto. Esistono scuole elementari, tipo quella di Tavernola, in cui il preside impone l’acquisto del libretto ai bambini, quando, da che mondo è mondo, alle elementari gli alunni hanno sempre usato il diario. Ecco, chiedere il libretto v S I ir(iriel1talioiiioiio COMUNE D1 COMO rassegna stampa 61 2s GIWNTA Edizione del ~ L’ORDINE alle elementari è il classico esempio di gestione poco attenta alle spese delle famiglie. E poco importa, come detto, che si tratti di qualche euro. Per non parlare delle spese telefoniche. Bollette faraoniche accomunano i vari istituti. Nell’epoca in cui anche un bimbo delle elementari in grado di utilizzare la mai1 quale mezzo di comunicazioni, i suoi insegnanti, o gli impiegati della scuola, passano, evidentemente, ore attaccati al telefono. «Spesso il costo delle telefonate per rintracciare un supplente - ci spiega un’insegnante comasca - superano i costi stessi della supplenza». Incredibile, ma vero. È doveroso aggiungere che sono previste agevolazioni per i bambini in difficoltà. La Regione interviene, infatti, con la Dote Scuola per le famiglie con reddito Isee inferiore ai 15.000 euro e per i genitori con più figli nella stessa scuola ci sono “pacchetti famiglia”per le spese relative alla mensa. Facendo un rapido screening della situazione comasca, la maggior parte dei genitori considera comunque non esagerati i contributi richiesti. Alcune mamme si sono addirittura organizzate per conto proprio con fondi cassa per le spese in più richieste dagli istituti scolastici, altre non si preoccupano di dover portare a scuola a turno il sapone o i rotoli di carta igienica. «Se si fa per i figli non c’è alcun problema» dice una mamma di via Fiume; «Come genitori ci siamo organizzati con un fondo cassa di 10 euro per l’acquisto di cancelleria e cartoncini» aggiunge una mamma di via Perti. In linea di massima, i plessi con più alunni stanno decisamente meglio. I contributi comunali aumentano esponenzialmente in base al numero delle sezioni negli istituti. E più fondi si hanno, maggiore è la possibilità di organizzare laboratori e sviluppare progetti interessanti. I contributi variano non solo per il numero delle sezioni, ma anche per gli ordini di scuola. Più soldi per i bambini della scuola ma. terna, un po’ meno per quelli delle elementari. Per le scuole medie ci si aspettava per quest’anna il contributo comunale per i libri di testo. « I buoni libro quest‘anno non sono andati in porto perché abbiamo indirizzato quei fondi al Piano anticrisi per aiutare chi ha perso il lavoro - spiega Franca Gualdoni - posso però assicurare che i contributi stanziati per le scuole della città non sono stati ridotti rispetto all’anno scorso».Cifre considerevoli quelle messe a disposizione dall’amministrazione comunale che, sommate a quelle ministeriali, dovrebbero permettere alle scuole di non annegare. Ma se i contributi arrivano in ritardo o sono malamente gestiti, allora il rischio di collasso c’è. E se genitori per il momento non si lamentano troppo e non si fanno problemi a portare a scuola sapone e scottex, in futuro potrebbero avere qualcosa da ridire. «Anche perché - conclude la dottoressa Gualdoni per legge, con le cifre messe a disposizione, le scuole dovrebbero coprire, oltre alle spese di segreteria, anche quelle per la pulizia e per l’igiene personale dei bambini)). d ANNO XXX 1 o rlOV,28@