Cosa devo portare in pellegrinaggio?
Su internet avrai trovato un'infinità di liste e consigli per chi vuole avvicinarsi al mondo del
trekking, del campeggio, dell'alpinismo o per chi semplicemente non sa cosa è bene avere sempre a
portata di mano in un viaggio lontano dalle comodità di casa e di mamma e papà che risolvono tutte
le situazioni. Una cosa che però non hai trovato è una lista di oggetti e consigli per chi deve
affrontare un'esperienza diversa sia dal normale campeggio, dal trekking e soprattutto diversa da un
semplice viaggio all'estero: un'esperienza che, tuttavia, riunisce tutte quelle elencate (e non solo).
Esatto gente, è un pellegrinaggio. E un pellegrinaggio è:
- un po’ campeggio, perché capita di dover dormire all'aperto o in luoghi di fortuna;
- un po’ trekking, perché si cammina molto con uno zaino in spalla;
- un po’ viaggio lontano da casa, dove gli accompagnatori non possono e non devono correre dietro a
tutti e dove, comunque, salvo qualcuno più attrezzato degli altri, succede spesso che la maggior parte
dei partecipanti (giovani) siano sprovvisti del necessario per essere autosufficienti;
- un po’ viaggio durante il quale può capitare di pernottare in albergo o in ostelli;
- un po’ viaggio durante il quale è facile imbattersi in climi e ambienti molto differenti nell’arco di
poche decine di ore.
E’ difficile riuscire a preparare una valigia intelligente per un pellegrinaggio, ma cercheremo
insieme di risolvere questo problema. Prima di tutto facciamo un po’ di teoria, cercando di mettere
insieme le varie esigenze che abbiamo illustrato qui sopra. Quando si viaggia, infatti, è importante
avere qualche nozione generica su come si fanno le cose, per evitare di andare incontro a spiacevoli
inconvenienti. Una delle cose più sottovalutate, in queste situazioni, è il vestiario: converse,
pantaloncini corti e canottiera non sono sempre la soluzione migliore (anzi spesso possono creare non
pochi problemi di stanchezza e malumore). Esiste un metodo con delle semplicissime regole per
essere pronti sempre a qualsiasi rapido cambiamento del tempo: il Layering. La traduzione letterale è
stratificazione, ma in pratica non è altro che il vestirsi a cipolla che tutte le mamme hanno da sempre
provato a insegnarci. La tecnica del Layering è fatta di almeno quattro strati: un primo strato (interno)
che serve ad essere comodi e a lasciare la pelle asciutta; un secondo e un terzo strato (intermedi) per
mantenere il corpo al caldo e un quarto strato (conchiglia) che isola gli strati interni e il corpo da
vento e acqua (se utilizzate capi tecnici gli strati possono essere anche meno, ma di solito non meno
di tre: interno, medio ed esterno).
Due esempi di Layering senza capi tecnici possono essere:
1 – Intimo e Maglietta (meglio se di cotone e non troppo scollata perché, essendo un pellegrinaggio,
capiterà sicuramente di visitare chiese, monasteri o luoghi nei quali è preferibile non esagerare con
un abbigliamento troppo provocante, sia per le girls che per i boys);
2 – Maglioncino leggero o Felpa leggera (cotone);
3 – Maglione pesante o Felpa pesante (pile);
4 – Giacca a vento o impermeabile;
per il torace e l’addome
1 – Slip;
2 – Pantacalze (o calzamaglia);
3 – Calzoni corti (tipo sport, ma non troppo corti per gli stessi motivi delle magliette scollate, sia per
le girls che per i boys);
4 – Calzoni normali;
per le gambe.
Per quanto riguarda le scarpe, non è necessario usare per forza scarpe da trekking o scarpe troppo
tecniche: l’importante è che siano comode per lunghe camminate e che il piede sia libero di sudare.
Il sudore, infatti, è una cosa fisiologica e in quanto tale deve essere preso in considerazione: una
scarpa che non permette al sudore di uscire favorisce il ristagno di umidità all’interno e, quindi, un
affaticamento del piede, una proliferazione di batteri e non aiuta certo per il cattivo odore. Se proprio
non puoi rinunciare alle scarpe da ginnastica, cerca una soletta per le tue esigenze e porta anche un
paio di scarpe leggere (o di sandali) da alternare alle scarpe da ginnastica durante i percorsi meno
impegnativi (ricordati di lasciare le scarpe da ginnastica aperte per farle asciugare quando non le usi e
di allacciarle bene quando devi camminare per molto tempo).
Signori, posso avere la vostra attenzione? Nella copia precedente ho dimenticato, in modo
imperdonabile, la prima regola di chi si deve mette in viaggio a piedi: avere sempre uno o due paia di
calzini di riserva ogni volta che ci si incammina. E’ facile farsi sorprendere da un acquazzone o
camminare la mattina presto in mezzo alla brina nei prati: avere i piedi freddi e umidi non è né il
massimo del comfort, né un toccasana per la salute.
E’ importante anche proteggere la testa, sia dal sole battente che dal freddo: un cappellino pesa
pochissimo e in molti casi può fare la differenza tra una buona riuscita del viaggio e seri problemi di
salute, quali insolazioni e colpi di sole (evita colori troppo scuri d’estate perché assorbono la
radiazione della luce e si scaldano). E’ sensato anche avere a disposizione una sciarpa leggera o un
foulard, per coprire il collo nelle serate ventose, o per proteggere dagli insetti (o per coprire
scollature troppo sensuali in luoghi nei quali è consigliato un abbigliamento più decoroso).
La leggerezza del bagaglio e la comodità del viaggiatore sono essenziali per il benessere psicologico
e fisico: se sappiamo di dover affrontare situazioni scomode e poco pratiche, cerchiamo almeno di
vestirci in modo da poter sopportare più stress possibili.
Ad esempio sono preferibili pantaloni di cotone ai pesanti, stretti e duri jeans che risulterebbero
scomodi dopo diverse ore di marcia o dopo aver passato due giorni senza cambiarsi. Inoltre, è inutile
portarsi trenta magliette, sei felpe e sei paia di pantaloni per dieci giorni di viaggio: una o due
magliette al giorno possono bastare (senza contare che l’intimo e le magliette leggere si possono
sempre lavare la sera in albergo e far asciugare la notte fuori dalla finestra se è estate o il giorno dopo
legate allo zaino mentre si cammina). Una felpa e un paio di pantaloni possono durare anche 4 giorni
se tutte le sere li metti fuori dalla finestra a “prendere aria”.
Esistono, poi, doversi tipi di pellegrinaggi:
- il pellegrinaggio d’avventura, durante il quale ci si deve arrangiare giorno per giorno e si ha a
disposizione solo uno zaino da portare con sé;
- il pellegrinaggio comodo, che dura pochissimi giorni e comprende tratti brevi a piedi e pernotto in
albergo, per il quale basta un trolley e uno zainetto per il giorno;
- il pellegrinaggio misto (quello che di solito affrontiamo noi), che dura un paio di settimane, prevede
lunghe “passeggiate” in condizioni climatiche molto variabili, non è il massimo della comodità
durante il viaggio in pullman, ma si riprende quando la sera arriviamo in un albergo e, soprattutto,
prevede almeno una notte all’addiaccio.
I problemi maggiori che derivano da quest’ultimo tipo di pellegrinaggio sono sempre gli stessi:
affaticamento eccessivo, abbassamento di pressione, calo di zuccheri, mancanza di vitamine, disturbi
alimentari, colpi di calore, raffreddori e influenze. Purtroppo la maggior parte delle “vittime” sono le
ragazze, che per costituzione e fisiologia (vedi zaini pesanti, esigenze estetiche, preferenze alimentari
ed esigenze fisiologiche) sono più vulnerabili.
Una buona regola è, dunque, avere un pizzico di buon senso:
- Non utilizzare un cappello perché pensi che non ti stia bene, è sciocco e pericoloso.
- Decidere di non mangiare perché quello che ti portano non è buono come quello che cucina
mamma, è sciocco e pericoloso.
- Non avere a disposizione almeno un litro di acqua al giorno perché pesa nello zaino, è sciocco e
pericoloso (i sintomi della disidratazione si possono vedere anche dopo poche ore).
- Riempirsi la pancia di biscotti, patatine e nutella crea squilibri nutritivi che portano a mancanza di
vitamine e nutrienti essenziali per affrontare lunghe camminate, lunghe soste sotto il sole e
temperature eccessivamente basse o eccessivamente alte.
Freddo:
L’idea che mangiare cibi ipercalorici aiuti a scaldare il corpo non è molto corretta. Per combattere il
freddo è sufficiente aumentare di un dieci per cento la quantità di calorie che si assume normalmente,
perché il nostro corpo reagisce al freddo aumentando il metabolismo, la frequenza cardiaca e, quindi,
la quantità di calorie utilizzata per produrre maggiore energia termica (e salvaguardare gli organi più
importanti, riducendo il calore alla periferia). Ricordatevi però che non tutte le calorie sono uguali e
ce ne sono alcune più dannose di altre. I cibi da preferire per il freddo sono: latte, miele, marmellate,
zuppe di legumi e verdure (calde), carne e pane o pasta. Fondamentale è assumere verdure di
stagione, soprattutto quelle ricche di vitamina A (spinaci, cicoria, zucca, ravanelli, zucchine, carote,
broccoletti, ottimi anche cipolle e aglio possibilmente crudi per la valenza antibatterica) e di vitamina
C (tutti gli agrumi, peperoni, rucola, kiwi, melone). Sfatiamo anche il mito che bere alcolici sia di
aiuto in caso di freddo: l’alcol nell’organismo funziona da vasodilatatore (cioè fa allargare tutti i vasi
che si erano rimpiccioliti per evitare di disperdere il calore del sangue e l’improvvisa sensazione di
calore, data dal sangue che cede molto calore tutto insieme all’esterno, ti porta ad uno stato di
pericolo di ipotermia dopo poche decine di minuti). Anche la sigaretta è particolarmente dannosa
quando fa freddo: è vero che il fumo che respiri è caldo, ma le sostanze che respiri “bruciano” le
cellule delle tue mucose nella gola ed è più facile che ti possa prendere un mal di gola o un’influenza
per il freddo.
Caldo:
Per non soffrire troppo il caldo, invece, è importante sapere che il nostro corpo reagisce al caldo
eccessivo abbassando il metabolismo al minimo indispensabile (per questo al mare ci addormentiamo
dopo pranzo o si sviene sotto il sole battente), rallentando il battito cardiaco e abbassando la
pressione. Aumenta la sudorazione (le magliette di cotone servono proprio a permettere al sudore di
evaporare e al corpo di essere raffreddato ed evitare colpi di calore) ed aumentano frequenza e
profondità del respiro (e quindi si butta fuori più vapore con il respiro). A causa del rallentamento del
metabolismo diminuisce anche l’appetito, ma siccome siamo pellegrini, mangiare ci serve perché noi
camminiamo, camminiamo e camminiamo tanto e se non mangiamo sveniamo (se siamo fortunati e
non siamo già da pronto soccorso). E’ utile, quindi, preferire cibi salati (perché il sale aiuta a
trattenere l’acqua nel corpo) e tantissima frutta ai cibi dolci o ipercalorici (le patatine, anche se
salatissime, non vanno bene) ed è FONDAMENTALE bere molta acqua (acqua, non coca-cola,
aranciata, redbull o altra roba piena di zuccheri e acidi). Molta acqua significa almeno due litri al
giorno. Possibilmente non bere l’acqua povera di sodio, o l’acqua che elimina l’acqua o l’acqua che
vi depura e vi fa fare tanta plin plin: l’acqua oligominerale non viene trattenuta dal corpo e, quindi,
serve solo a stressare i reni in situazioni in cui l’organismo è già messo a dura prova.
Ah, quasi dimenticavo: bere acqua ghiacciata quando fa molto caldo FA MALE!
Per conservare liquidi è necessario, dunque:
− evitare sforzi inutili
− non fumare
− cercare, quando possibile un riparo all’ombra (un ombrello aperto fa ombra)
− non bere alcolici (l’alcol disidrata l’organismo)
− parlare poco e cercare di respirare con il naso
− bere molta acqua
− prestare attenzione all’alimentazione
Sia in situazioni climatiche particolarmente fredde, che in situazioni particolarmente calde, la cosa
migliore da fare è adattarsi il più possibile alle abitudini alimentari del luogo dove siamo. C’è un
motivo se in Germania la sera preparano la zuppa di rape e in Israele la mattina fanno colazione con
pane e alici.
Passiamo ora a stilare un elenco di beni di prima (o quasi) necessità per affrontare un viaggio
particolare come il nostro.
In valigia non dovrebbe mancare:
- Intimo
- Magliette
- Pantaloni di cotone
- Pantaloni corti
- Pantacalze o calzamaglia
- Tuta (da utilizzare come pigiama e come pantalone di ricambio)
- Felpe
- Impermeabile
- Ombrello
- Scarpe comode per camminare
- Scarpe comode da riposo
- Sacco a pelo (più cerata per pioggia o per semplice umidità)
- Stuoino imbottito e isolante (da stendere sotto al sacco a pelo)
- Acqua per i primi due giorni (poi ricordatevi di riempirvi un paio di bottiglie da un litro ogni
mattina)
- Cibo non deperibile (i crackers e il tonno al naturale sono meglio di biscotti e patatine)
- Occhiali da sole
- Occhiali da vista di ricambio (o lenti a contatto con liquidi e contenitori)
- Cappello
- Crema solare (e dopo sole per scottature lievi)
- Burrocacao
- Bandana (o fazzoletto di stoffa)
- Documenti di identità validi per l’estero e tessera sanitaria
- Fotocopie dei documenti (da tenere in zone separate in caso di smarrimento durante il viaggio)
- Fotocopia del libretto sanitario (gruppo sanguigno e vaccinazioni effettuate)
- Telefonino (da ricaricare ogni volta che se ne ha la possibilità)
- Caricabatterie per telefonino
- Spazzolino e Dentifricio
- Sapone per mani e viso
- Doccia-Shampo
- Spazzola o Pettine
- Bastoncini cotonati (cotton-fioc)
- Asciugamano
- Deodorante
- Phon compatto da viaggio
- Fazzoletti
- Assorbenti e kit depilazione/beauty farm (for girls)
- Rasoio e schiuma (for boys)
- Salviette umidificate
- Antipiretico (es. tachipirina, aspirina) N.B. PER I MEDICINALI CHIEDI AL TUO MEDICO
- Antidolorifico (es. nimesulide, desketo) N.B. PER I MEDICINALI CHIEDI AL TUO MEDICO
- Antistaminico e Cortisone (per reazioni allergiche e/o infiammazioni gravi) N.B. PER I MEDICINALI
CHIEDI AL TUO MEDICO
- Antibiotico generico N.B. PER I MEDICINALI CHIEDI AL TUO MEDICO
- Medicine personali (fatevi comunque spiegare brevemente dal medico quando e come usare i
farmaci generici che ho elencato sopra)
Se è possibile evitate medicinali in polvere, perché è difficile trovare un bicchiere e un cucchiaino
in mezzo ad un prato. Anche se per molti le medicine in pasticche sono sgradevoli, sono la soluzione
più pratica.
- Cerotti
- Disinfettante
- Acqua ossigenata
- Fazzoletto di stoffa pulito
- Stick con ammoniaca per punture di insetti
- Termometro elettronico
- Foulard
- Tagliaunghie (meglio se multiuso, quelli con una piccola lametta per intenderci)
- Forbicine (per le unghie e non solo)
- Lima per le unghie (meglio se di carta)
- Torcia (che abbia una lunga durata, altrimenti devi portarti tante batterie di ricambio che pesano
molto)
- Cuscino gonfiabile
- Carta igienica
- Saccone nero di plastica (per mettere le cose nello zaino ed evitare che si bagnino in caso di
pioggia)
- Buste di plastica (per biancheria sporca, per metterci dentro le cose che vanno nello zaino ed evitare
che si bagnino se il saccone nero si dovesse rompere, per raccogliere eventuale spazzatura da buttare
al primo cestino che incontriamo, per mettere le scarpe nel sacco a pelo la notte ed evitare che siano
fredde gelate la mattina dopo, ecc.)
- Telo di nylon (da mettere sotto la tenda o da stendere per sedersi su un prato umido)
- Cinta per i pantaloni (potresti perdere un paio di chili, anche se non va affatto bene)
- Fazzolettini di carta
- Bibbia (piccola da viaggio, evitate di portarvi quella con il fodero in argento)
- Zaino piccolo (18-25 Litri) per una giornata, da riempire ogni mattina in albergo con acqua e
qualche fetta di pane tostato, un ombrellino, un impermeabile, i tuoi documenti e quello che ti può
servire in un giorno in giro per la città. Evitate di sprecare il cibo.
- Zaino grande (35-50 Litri) per due giornate, per avere a disposizione tutto il necessario per una
notte all’addiaccio (35 litri è la capienza di un normale zaino da scuola espandibile)
- Adattatore per prese di corrente (universali o in base al Paese che si visita)
N.B. Per misurare la capienza dello zaino basta misurare con un centimetro le dimensioni: base,
altezza e profondità e moltiplicarle tra di loro.
Per i più intraprendenti:
- Spago (per sostituire un laccio che si è strappato o per legare qualcosa da far asciugare allo zaino)
- Nastro adesivo (da elettricista) per riparazioni d’emergenza
- Forcine (utili anche per fissare una maglietta ad un filo per farla asciugare ed evitare che voli via)
- Borotalco (per ridurre gli inconvenienti del sudore nelle scarpe e da usare come dissuasore per gli
insetti da spargere, eventualmente, davanti all’entrata della tenda)
- Spille da balia (per tenere insieme temporaneamente qualcosa che si è strappato)
- Attaches in metallo (quelle che usavi a scuola per le orecchie nei quaderni, per chiudere i due
cursori delle lampo degli zaini ed evitare che vengano aperti da qualche malintenzionato mentre
cammini)
- Detersivo liquido per bucato (ne basta una boccetta piccola per qualche emergenza)
- Piccolo kit da cucito (basta un ago e un po’ di filo per riparazioni di emergenza; se non sai attaccare
un bottone è l’occasione giusta per imparare)
- Binocolo (se volete vedere il palco del Papa da molto lontano)
- Blocco note e penna
- Cerotti per vesciche (camminerai tanto)
- Collirio o soluzioni lenitive per gli occhi (es. euphralya)
Ricordati anche che qualcosa si può condividere, specialmente tra fratelli (toletta, detersivo,
caricabatterie, ecc.)
Nello Zaino grande per una notte all’addiaccio non dovrebbe mancare:
- Intimo di ricambio
- Calzini di ricambio (almeno due paia, perché sono la prima cosa che va cambiata se piove e vi
accorgete di avere i piedi bagnati)
- 2 Magliette
- Pantalone di ricambio
- Felpa di ricambio
- Impermeabile
- Ombrello
- Sacco a pelo (più cerata per pioggia o per semplice umidità)
- Stuoino imbottito e isolante (da stendere sotto al sacco a pelo)
- Acqua per due giorni (da riempire ogni volta che si può)
- Cibo non deperibile (i crackers e il tonno al naturale sono meglio di biscotti e patatine)
- Occhiali da sole
- Cappello
- Crema solare (e dopo sole per scottature lievi)
- Burrocacao
- Bandana (o fazzoletto di stoffa)
- Documenti di identità validi per l’estero e tessera sanitaria
- Fotocopia del libretto sanitario (gruppo sanguigno e vaccinazioni effettuate)
- Telefonino (Che è stato in carica tutta la notte in albergo)
- Spille da balia (per tenere insieme temporaneamente qualcosa che si è strappato)
- Attaches in metallo (per chiudere i due cursori delle lampo degli zaini ed evitare che vengano aperti
da qualche malintenzionato mentre camminate)
- Spazzolino e Dentifricio
- Sapone per mani e viso
- Spazzola o Pettine
- Bastoncini cotonati
- Asciugamano
- Deodorante
- Fazzoletti
- Assorbenti (for girls)
- Salviette umidificate
- Antipiretico (es. tachipirina, aspirina) N.B. PER I MEDICINALI CHIEDI AL TUO MEDICO
- Antidolorifico (es. nimesulide, desketo) N.B. PER I MEDICINALI CHIEDI AL TUO MEDICO
- Antistaminico e Cortisone (per reazioni allergiche e/o infiammazioni gravi) N.B. PER I MEDICINALI
CHIEDI AL TUO MEDICO
- Antibiotico generico N.B. PER I MEDICINALI CHIEDI AL TUO MEDICO
- Medicine personali (fatevi comunque spiegare brevemente dal medico quando e come usare i
farmaci generici che ho elencato sopra)
Se è possibile evitate medicinali in polvere, perché è difficile trovare un bicchiere e un cucchiaino
in mezzo ad un prato. Anche se per molti le medicine in pasticche sono sgradevoli, sono la soluzione
più pratica.
- Cerotti
- Disinfettante
- Acqua ossigenata
- Fazzoletto di stoffa pulito
- Stick con ammoniaca per punture di insetti
- Termometro elettronico
- Foulard
- Tagliaunghie (meglio se multiuso, quelli con una lametta per intenderci)
- Forbicine (per le unghie e non solo)
- Lima per le unghie (meglio se di carta)
- Torcia (che abbia una lunga durata, altrimenti devi portarti tante batterie di ricambio che pesano
molto)
- Cuscino gonfiabile
- Carta igienica
- Saccone nero di plastica (per mettere le cose nello zaino ed evitare che si bagnino in caso di
pioggia)
- Buste di plastica (per biancheria sporca, per metterci dentro le cose che vanno nello zaino ed evitare
che si bagnino, se il saccone nero si dovesse rompere, per raccogliere eventuale spazzatura da buttare
al primo cestino che incontriamo e per mettere le scarpe nel sacco a pelo la notte ed evitare che siano
fredde gelate la mattina dopo)
- Telo di nylon (da mettere sotto la tenda o da stendere per sedersi su un prato umido)
- Cinta per pantaloni
- Fazzolettini di carta
Per i più intraprendenti:
- Piccolo kit da cucito (per riparazioni di emergenza, se non sai attaccare un bottone è l’occasione
giusta per imparare)
- Binocolo (se volete vedere il palco del Papa da molto lontano)
- Blocco note e penna
- Spago (per sostituire un laccio che si è strappato o per legare qualcosa da far asciugare allo zaino)
- Nastro adesivo (da elettricista)
- Cerotti per vesciche
- Collirio o soluzioni lenitive per gli occhi (es. euphralya)
- Forcine (utili anche per fissare una maglietta ad un filo per farla asciugare ed evitare che voli via)
- Borotalco (per ridurre gli inconvenienti del sudore nelle scarpe e da usare come dissuasore per
insetti da spargere, eventualmente, davanti all’entrata della tenda)
Avere ognuno di noi tutto l’occorrente per il viaggio evita la spiacevole situazione in cui si è costretti
a chiedere e poi finisce che chi ha avuto l’accortezza e la correttezza di portare tutto rimane senza (Tu
porta tutto, poi ti dico io cosa usare e come usarlo quando ti serve).
Noterai che nell’elenco manca la famosa tenda. Non l’ho messa perché non è così indispensabile
come si crede. A meno che non si vada in zone dove le piogge assumono aspetti monsonici, una
conchiglia (la “mezza tenda” per coprire gli zaini e la parte della testa del sacco a pelo di tre persone)
è sufficiente. Per i più avventurosi è sufficiente anche semplicemente aprire un ombrello, appoggiarlo
per terra (come quando lo si lascia aperto ad asciugare) e sfruttare il microclima che si viene a creare
sotto di esso. Diventa però importante e fondamentale, se non si usa la tenda, comprare una copertura
impermeabile per il sacco a pelo e per lo zaino e uno stuoino isolante per non stare a contatto diretto
con la terra. Anche se è buona regola montare la tenda su un terreno con una leggerissima pendenza
(quasi impercettibile), per evitare di galleggiare durante un temporale, è importante evitare di dormire
su terreni troppo in discesa, perché durante la notte scivolereste verso il basso. In ogni caso, dopo
aver comprato la vostra nuova tenda, scendete in cortile e provate a montarla.
Altro grande non presente è il coltellino multiuso. Questo preziosissimo amico e fedele compagno
non è nell’elenco perché, nonostante il nobile uso per cui è stato progettato, resta sempre un arma
pericolosa in mani inesperte. Vorrei quindi scoraggiarti a portare una lama importante o un coltello
multiuso perché, innanzitutto, non conosciamo le leggi dei Paesi in cui andremo. Inoltre, bastano gli
oggetti che ti ho elencato (le forbicine, il taglia unghie, la lima e il temperino sono nel kit per la cura
personale che vi ho consigliato sopra e possono essere usati anche come piccoli giraviti). Infine, i
coltelli multiuso hanno di solito più di una lama e sono di solito senza sicura, per cui tagliarsi è di
una facilità estrema. E un taglio con un coltello ben affilato è un problema importante.
E’ importante anche sapere come bilanciare il peso nello zaino e come trasportarlo per avere meno
sforzo possibile. L’attrezzatura più pesante, come il sacco a pelo e la tenda andranno in basso. Ai lati
di questi due bottiglie di acqua, mentre salendo verso l’altro andranno i vestiti di ricambio e gli
oggetti per la toletta, il kit di pronto soccorso e il cibo. Lateralmente la minuteria. In alto
l’impermeabile, l’ombrello, i documenti (possibilmente in tasche interne o nascoste), il telefonino, il
cappello e gli oggetti da raggiungere al volo. Ognuna di queste categorie di cose andrà in una busta di
plastica chiusa e tutte andranno in un sacco nero grande dentro lo zaino (per garantire che tutto resti
asciutto). Per il trasporto, vale la regola del riuscire a portare meno peso possibile, per questo è
importante provare prima di partire (A CASA! Non in albergo la sera prima) a caricare lo zaino e a
salire le scale con lo zaino in spalla, per riuscire a trovare qual è il giusto peso che riuscirai a portare.
Se non riesci a portare tutto il necessario, mettilo lo stesso in valigia e una volta sul posto ognuno di
noi prenderà una cosa tra quelle che non riuscirai a portare, così tu viaggerai comodo e il peso si
ripartirà su tante persone (evitando come in passato che una persona si faccia carico del suo zaino e
dello zaino intero di chi a un certo punto non ce la fa più). Un altro trucco per ridurre il peso è, per
chi decide di portare la tenda, quello di dividersi le parti. Immaginiamo che la tenda sia da tre posti,
uno porta la paleria, uno porta il telo e uno porta picchetti e tiranti (e il martello di gomma per i
picchetti). Ancora, importantissimo, è come lo zaino viene caricato sulle spalle. Lo scopo di queste
ultime righe è metterti in testa che non sono le spalle e la schiena che devono sopportare il peso dello
zaino (altrimenti dopo due chilometri avresti già la schiena a pezzi), bensì il bacino. Lo zaino di
scuola, portato con gli spallacci completamente allungati o caricato su una spalla sola, ti sta già piano
piano logorando la schiena, se ci metti anche il carico di uno zaino pesante ti fai male sul serio.
L’ideale sarebbe, quindi, avere uno zaino con la fascia lombare che scarica il peso sulle anche, ma se
così non fosse è fondamentale stringere lo zaino sulle spalle per evitare che ti faccia leva sulla
schiena e portarlo sempre su tutte e due le spalle, scaricandolo a terra ad ogni sosta. Cerca infine di
non far sporgere posteriormente e lateralmente cose troppo pesanti, piuttosto legale con delle corde
sopra (se leggere come lo stuoino) o sotto (se pesanti come il sacco a pelo) per evitare che il
baricentro si sposti al di fuori del tuo bacino e cerca di comprimere lo zaino di modo che non ti
sbilanci lateralmente. Altra pratica sensata è conoscere in anticipo il percorso e le tappe del viaggio
così da calibrare il vestiario in base all’area geografica e al periodo dell’anno (ad esempio a Lourdes
piove tutto l’anno e a Madrid in Agosto si arriva tranquillamente a 40° C, senza un filo di vento)
Ps: lo so che non è una cosa di cui vantarsi, ma di solito i maschietti sono più inclini a sopportare
brevi periodi in cui non è possibile fare rilassanti docce o tolette approfondite, mentre le ragazze
soffrono molto questo problema e cercano in tutti i modi di mascherarlo con il trucco e cambiandosi
spesso. Ragazze, capiterà di dover stare un paio di giorni senza lavarsi in maniera adeguata, per
promiscuità e per mancanza di strutture, tuttavia non fatene un problema più grande di quello che è.
Saremo tutti nelle stesse condizioni e nessuno di noi farà caso se avete una ciocca fuori posto, se siete
sudate o non avete il trucco perfetto (in effetti è meglio se i trucchi li lasciate a casa, perché sotto il
sole irritano la pelle, con il sudore pizzicano e vi costringono a soste aggiuntive per levarli). Provate
l’ebrezza di essere dieci giorni belle come siete, al naturale.
Maschietti, siate comprensivi con le ragazze durante un pellegrinaggio: quello che per voi è
avventura per alcune di loro è tortura e quello che per voi è divertimento per molte di loro è fatica.
Aiutatele e siate sempre disponibili quando vi cercano.
Non dimenticare che la cosa più importante è seguire i consigli di chi ha un’esperienza di molti e
molti pellegrinaggi. Chi ci accompagna in questi viaggi, lo fa con amore e sacrificio: è finito il tempo
in cui dovevamo comportarci da bambini. Ora dobbiamo comportarci da adulti.
Buon viaggio e soprattutto buon divertimento!!!
Il vostro Scascia
Questa è la corretta distribuzione del carico in uno zaino per camminare molto senza stancarsi troppo.
Lo zaino fotografato è uno zaino da scuola di dimensioni standard (con l’espansione estesa al
massimo, 35-40 litri) e alcune modifiche per renderlo più performante (cinghie sulla torretta, fasce di
compressione, stecca rigida nello schienale, fondo rigido, bande catarifrangenti. ecc). La bottiglia
appesa da un lato è una semplice bottiglia da mezzo litro messa lì per darvi un’idea delle dimensioni
dello zaino: nel caricare lo zaino la bottiglia andrà dentro, non appesa da una parte. Il rettangolo rosso
è la tasca più grande dello zaino, quello verde è la tasca espandibile, il cerchio celeste e quello viola
sono rispettivamente i tasconi anteriore e superiore. Mentre tutti questi sono spazi reali all’interno
dello zaino, il cerchio giallo (la zona grigia) è uno spazio virtuale creato dalla torretta che si chiude e
che può essere sfruttata per reggere uno stuoino o un impermeabile arrotolato. Naturalmente tutto
questo ha senso se una volta in spalla (tutte e due le spalle) gli spallacci vengono tirati e lo zaino
aderisce perfettamente alla schiena.
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Cosa devo portare in pellegrinaggio?