PONTIFICIA UNIVERSITÀ DELLA SANTA CROCE Uf#icio Comunicazione *** Rassegna Stampa APRILE 2015 © Ponti(icia Università della Santa Croce Elaborazione: Uf#icio Comunicazione [email protected] -‐ +39 06 68164399 * Bollettino ad uso interno * Rassegna Stampa – APRILE 2015 ZE Scheda sintetica Tra le Attività interne segnalate sulla stampa nel mese di aprile 2015, appare innanzitutto il Convegno della Facoltà di Comunicazione "Poetica & Cristianesimo" sul tema "Scrivere. Per chi e perché" (27-28 aprile). [AVVENIRE, INFO CATÓLICA, IL SUSSIDIARIO, QUOTIDIANO LA CROCE, ANSA, FORMICHE, IL PICCOLO, MONDADORI] Riferimenti anche per la presentazione del libro sui temi dell'adolescenza, organizzata in collaborazione con l'ISSR all'Apollinare (ZENIT, RADIO VATICANA) e per l'incontro con un gruppo di rifugiati cattolici iracheni (AVVENIRE, IL FOGLIO, ANSA). ACEPRENSA ha pubblicato invece un lungo resoconto sull'ultimo convegno della Facoltà di Diritto Canonico sul tema "Matrimonio e famiglia", mentre su CAFOSCARI è apparsa notizia del premio "Antonio Jannone", assegnato quest'anno al prof. Carlo Natali. UNED ha pubblicato un contributo radiofonico sull'ultimo convegno della Facoltà di Filosofia: "La filosofia come Paideia". Come professori citati sulla stampa, risultano: -‐ -‐ -‐ -‐ -‐ Rev. Carlos José Errázuriz (EL MERCURIO) Rev. Luis Romera (SIR, IGLESIA.CL, DUOC, ACIPRENSA) Maria Aparecida Ferrari (ZENIT) Rev. Martin Rhonheimer (DER_STANDARD) Marta Brancatisano (ALETEIA) -‐ -‐ -‐ -‐ -‐ Rev. Robert Gahl (CHIESA CATTOLICA) Rev. Juan José Sanguineti (FORMICHE) Luis Martinez Ferrer (CAMILLIANI) Rev. John Wauck (PATHEOS) María Eugenia Ossandon (UNAV) Su EL MERCURIO (Cile) è apparsa una intervista al rev. prof. Cristian Mendoza, mentre LEVANTE (Valencia) ne ha ospitata una al rev. prof. Héctor Franceschi. Il rev. prof. Miguel Ángel Ortiz ha pubblicato un contributo sulla rivista PALABRA sul tema Fe y matrimonio, mentre il rev. prof. Giuseppe Tanzella-Nitti è stato ospitato su IL NAVIGATORE CURIOSO a proposito di Teologia e vita extraterrestre. © Uf&icio Comunicazione Indice Dicembre 2014 Attività interne pag. 1. 01/04/2015 La reconstrucción del matrimonio Aceprensa 1 2. 07/04/2015 I volti dell'adolescenza, tra vulnerabilità, fragilità e crisi necessarie Agenzia ZENIT 2 3. 08/04/2015 I consigli di scrittura di Susanna Tamaro Avvenire 3 4. 10/04/2015 Adolescenza, nel volontariato banco di prova per la crescita Radio Vaticana 4 5. 11/04/2015 La Pontificia Universidad de la Santa Cruz de Roma Info Católica 5 ACIPRENSA 6 7. 20/04/2015 «Noi, cristiani iracheni, abbiamo un sogno» Avvenire 7 8. 21/04/2015 Rifugiati: il grido di dolore di chi non può tornare Avvenire 8 9. 21/04/2015 Quei cristiani iracheni (in fuga) che denunciano l'islam politico Il Foglio 9 acogerá el VI Congreso Internacional «Poética y Cristianismo» 6. 19/04/2015 Es esencial ayuda de la Iglesia para adolescentes adictos al celular, dicen expertos 10. 21/04/2015 Poetica&Cristianesimo Il Sussidiario 10 11. 22/04/2015 A Natali il premio di filosofia "Jannone" CaFoscari 11 12. 22/04/2015 La Santa Croce e la #SCRITTURA La Croce 12 13. 27/04/2015 "Mi commuovono i casi di conversione attraverso miei scritti" Agenzia ANSA 13 14. 27/04/2015 Le gioie e le fatiche dell’artista Formiche 14 15. 28/04/2015 Tamaro: «Conversioni grazie ai miei libri» Il Piccolo 15 16. 28/04/2015 Natalia sanmartin fenollera Mondadori 16 A Roma il convegno “Scrivere. Per chi e perché. Gioie e fatiche dell’artista” Citazioni Università e/o professori pag. 17. 05/04/2015 Los sacerdotes chilenos que ocupan puestos clave en Roma El Mercurio 17 18. 06/04/2015 O que o Vaticano tem a ver com startups? Amanha 18 19. 06/04/2015 El semanario de la Iglesia ahora va a la caza de internautas E-consulta 19 20. 07/04/2015 Cile: Santiago, Seminario su Comunicazione Istituzionale della Chiesa Agenzia SIR 20 21. 07/04/2015 Tutta la grandezza del lavoro è dentro l'uomo Agenzia ZENIT 21 22. 07/04/2015 Koha and Evergreen aim high with development targets Library Journal 22 23. 08/04/2015 Rationalität statt Polemik in der Islamdebatte Derstandard 23 24. 14/04/2015 “Italia, paese sano di mente?” Formiche 24 25. 18/04/2015 Ecco perché l'unica relazione d'amore possibile è tra uomo e donna Aleteia 25 26. 20/04/2015 Colloquio filosofico: "Partire dall'uomo?" Conferenza Episcopale Italiana 26 27. 21/04/2015 Disturbi mentali, meglio prevenire che curare Formiche 27 Indice Dicembre 2014 28. 22/04/2015 ¿Dónde está Jesucristo?... Dicen que en las redes sociales ACIPRENSA 28 29. 22/04/2015 Chiesa della Maddalena - Lezione di archivistica Camilliani 29 30. 22/04/2015 Kenia: 'Los líderes musulmanes pueden hacer más contra la violencia' OpusDei.es 30 31. 23/04/2015 Prove tecniche di un nuovo partito sulla scia di Todi? Formiche 31 32. 25/04/2015 Existe un estilo cristiano de habitar la web: Agenzia ZENIT 32 33. 25/04/2015 Folla continua nel primo weekend di Ostensione La Stampa.it 33 34. 26/04/2015 ‘Marvel’s Daredevil’: I Really Like You, But We Need to Talk Patheos 34 35. 27/04/2015 La acción humanitaria de la Santa Sede durante la Primera Guerra Mundial Università Navarra 35 36. 28/04/2015 El papel educativo de la Filosofía Uned 36 37. 30/04/2015 Letter from Rome: What is liberal morality? Acton 37 el que está marcado por la caridad Interviste pag. 38. 25/04/2015 “No hay un limite etico a la ganancia si es honesta, si se consigue trabajando sin robar, engañar o mentir” 39. 26/04/2015 "Casi todas las causas de nulidad son profundas tragedias y heridas Economía y Negocios 38 Levante 39 que las personas tienen que revivir" Professori come autori pag. 40. 01/04/2015 Fe y matrimonio Palabra 40 41. 18/04/2015 Teologia Cristiana e vita extraterrestre (Prima parte) Il Navigatore Curioso 41 42. 20/04/2015 Teologia Cristiana e vita extraterrestre (Seconda parte) Il Navigatore Curioso 42 ACEPRENSA www.aceprensa.com argomento Attività interne http://www.aceprensa.com/articles/la-reconstruccion-del-matrimonio/ La reconstrucción del matrimonio *Segue il testo in originale - 1/42 - 01/04/2015 AGENZIA ZENIT www.zenit.org 07/04/2015 argomento Attività interne http://www.zenit.org/it/articles/i-volti-dell-adolescenza-tra-vulnerabilita-fragilita-e-crisi-necessarie--2 I volti dell'adolescenza, tra vulnerabilità, fragilità e crisi necessarie *Segue il testo in originale ---------------ANCHE IN: CONTATTO NEWS: adolescenza/434718/ http://www.contattonews.it/2015/04/07/giovedi-a-roma-presentazione-atti-convegno-su- - ASKA NEWS: http://www.zenit.org/it/articles/i-volti-dell-adolescenza-tra-vulnerabilita-fragilita-e-crisi-necessarie--2 - 2/42 - Il mondo visto da Roma http://www.zenit.org/it/articles/i-volti-dell-adolescenza-tra-vulnerabilita-fragilita-e-crisi-necessarie--2 I volti dell'adolescenza, tra vulnerabilità, fragilità e crisi necessarie Giovedì alla Pontificia Università della Santa Croce, la presentazione degli atti del convegno promosso da Girasolestudi onlus Roma, 07 Aprile 2015 (Zenit.org) Redazione | 110 hits Si svolgerà giovedì 9 aprile alle 17 – nell'aula Álvaro del Portillo, della Pontificia Università della Santa Croce – la presentazione degli Atti del 1° Convegno Internazionale sull’adolescenza (Frascati, 10-11 maggio 2014) organizzato dall’associazione Girasolestudi onlus, dal titolo I Volti dell’adolescenza, tra vulnerabilità, fragilità e crisi necessarie. Il volume, come ha affermato il prof. Mario Russo, presidente dell’associazione e curatore dell’opera – insieme al prof. Pietro Grassi, docente dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose all'Apollinare (ISSRA) – raccoglie gli interventi dei relatori che hanno voluto “confrontarsi e riflettere sull’adolescenza, oltre che avvicinarsi ad essa, per comprenderla e sostenere quella in disagio”. All’evento interverrà la senatrice Paola Binetti, il prof. don Davide Cito (direttore ISSR all’Apollinare) oltre ai giornalisti Fabio Zavattaro (vaticanista Rai) e Marco Tosatti (La Stampa). Tra gli ospiti il dott. Fulvio De Nigris (Direttore Centro Studi Ricerca sul coma Gli amici di Luca e Membro Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità); il prof. Rolando Paterniti (Criminologo e Coordinatore del Master di psichiatria Forense e Criminologia all’Università degli studi di Firenze) e il prof. Sergio Mellina (Libero docente in Clinica delle malattie Nervose e Mentali all’Università La Sapienza di Roma). L’associazione Girasolestudi onlus, dal 2003 lavora in prima linea con iniziative di solidarietà sociale volte a favorire la crescita sociale, culturale e professionale di soggetti in situazione di svantaggio e/o a rischio di marginalità. (07 Aprile 2015) © Innovative Media Inc. AVVENIRE www.avvenire.it 08/04/2015 argomento Attività interne http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/intervista-tamaro-letteratura-convegno-universit%C3%A0santa-croce.aspx# I consigli di scrittura di Susanna Tamaro *Segue il testo in originale ---------------ANCHE IN: - YOUTUBE: https://www.youtube.com/watch?v=m31LBsIzuyo - 3/42 - http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/intervista-tamaro-letteratura-convegno-universit%C3%A0santa-croce.aspx# RADIO VATICANA www.radiovaticana.org 10/04/2015 argomento Attività interne ! http://it.radiovaticana.va/news/2015/04/10/adolescenza,_nel_volontariato_banco_di_prova_per_la_crescita/1135818 Adolescenza, nel volontariato banco di prova per la crescita *Segue il testo in originale - 4/42 - Adolescenza, nel volontariato banco di prova per la crescita R... http://it.radiovaticana.va/news/2015/04/10/adolescenza,_nel_... Papa Francesco con alcuni ragazzi nella Basilica di S.Pietro - ANSA 10/04/2015 13:23 SHARE: “I volti dell’adolescenza tra vulnerabilità, fragilità e crisi necessarie”. Questi i temi del volume presentato ieri alla Pontificia Università della Santa Croce. Il testo, pubblicato dalle edizioni Pioda, raccoglie gli atti del primo Convegno internazionale di bioetica quotidiana che si è svolto lo scorso anno a Frascati. Un’occasione per discutere delle sfide contemporanee di un’età difficile. Il servizio di Michele Raviart: 0:00 0:00 L’adolescenza è una situazione, una fase in cui si vive una dissociazione tra quello che si è e quello che si vuole apparire. Un’età che ormai non ha contorni ben definiti come in passato e che mette in discussione tanto i figli quanto i genitori. Mario Russo, della onlus “Girasolestudi”, tra gli organizzatori del convegno: “Uno stesso adolescente nella sua fase di crescita non pone una sola esigenza, non pone una sola domanda: a ogni domanda corrisponde un suo volto. Alla mancata risposta corrispondono 8 di 13 13/04/15 14.13 Adolescenza, nel volontariato banco di prova per la crescita R... http://it.radiovaticana.va/news/2015/04/10/adolescenza,_nel_... altrettanti volti e altrettante facce della delusione. Quella che invece noi molto spesso riusciamo a dare come risposta è il giudizio. Molto spesso noi non diamo quell’aiuto, quella risposta, un’indicazione a come venire fuori da determinate situazioni o quantomeno a far sentire la nostra presenza, la nostra vicinanza. Ed è un giudizio che troppo spesso è un giudizio di condanna”. La tendenza riscontrata è quella di un’adolescenza in cui “non si sa più aspettare, in cui si pretende invece che chiedere e in cui non si sanno accettare le frustrazioni”. Il non affrontare le difficoltà reali genera insicurezza e il ragazzo rischia di sentirsi inutile in un mondo che non vuole capirlo, come ci spiega la senatrice Paola Binetti: “Noi crediamo che la sfida migliore che si possa offrire oggi agli adolescenti, quella dove ancora l’adolescente regge in modo positivo, sia l’impegno reale in esperienze di volontariato, cioè in esperienze in cui lui scopre di essere indispensabile per qualcuno, si misura con qualcuno che ha più problemi di lui, che ha più difficoltà di lui. Questo lo aiuta a mobilitare risorse straordinarie di cuore, di intelligenza, di generosità, di tempo, anche di generosità economica. Tutte le volte che gli adolescenti possono misurarsi con un’avventura come quella di andare incontro ai bisogno degli altri, i genitori hanno vinto’”. Gli adolescenti di oggi vivono in un contesto che rende ancora più complicata questa delicata fase della vita. Da un lato Internet e i social network, con i loro rischi di spersonalizzazione e i loro legami spesso solo virtuali, dall’altro la crisi della famiglia tradizionale. Ancora Paola Binetti: “Ci troviamo davanti a famiglie che sono molto più sgretolate, che non sono più in grado di offrire una qualità di relazioni univoche, solide. Le famose famiglie allargate spesso rappresentano un’opportunità davanti a situazioni difficili, ma certamente comportano anche un indice di problematicità con cui l’adolescenza fatica a misurarsi”. Anche la Chiesa ha un ruolo importante nell’educazione dei ragazzi, ingranaggi fondamentali della famiglia. Don Davide Cito, direttore dell’Istituto superiore di Scienze religiose alla Pontificia Università del Sacro Cuore: “La Chiesa intende l’adolescente, anche dal punto di vista del diritto, come membro di una famiglia. Il figlio è colui che è dentro una Chiesa “domestica”, in cui è oggetto del dovere-diritto dei genitori di educarlo, ma non solo dei genitori, poi ci sono i nonni. In fondo, quello che sta facendo il Papa oggi nella catechesi della famiglia fa vedere come sono tutti soggetti relazionati uno con l’altro: cioè, la Chiesa mette in gioco tutti, l’adolescente, l’anziano come soggetti di un rapporto importante, gli uni per gli altri”. giovani famiglia volontariato ragazzi Adolescenza 10/04/2015 13:23 SHARE: RADIO 9 di 13 13/04/15 14.13 INFO CATÓLICA http://infocatolica.com 11/04/2015 argomento Attività interne http://infocatolica.com/?t=noticia&cod=23709 La Pontificia Universidad de la Santa Cruz de Roma acogerá el VI Congreso Internacional «Poética y Cristianismo» *Segue il testo in originale ---------------ANCHE IN: - GAUDIUM PRESS - RADIO MARIA: http://www.radiomaria.es/noticias/noticia.aspx?id=0e6aa5b5-30d7-4f00-88e3-24c323b5292f - 5/42 - La Pontificia Universidad de la Santa Cruz de Roma acogerá el VI Congreso Internacional «Poética y Cristianismo» 14/04/15 15.36 InfoCatólica EL 27 Y 28 DE ABRIL La Pontificia Universidad de la Santa Cruz de Roma acogerá el VI Congreso Internacional «Poética y Cristianismo» Con el tema «Escribir, para quién y por qué. Alegrías y luchas del artista», la Facultad de Comunicación Institucional de la Pontificia Universidad de la Santa Cruz en Roma acogerá por sexta vez el Congreso Internacional «Poética y Cristianismo», evento que tendrá lugar en el Aula Magna «Juan Pablo II» de la institución educativa los días 27 y 28 de abril. 11/04/15 10:46 AM (Gaudium Press) «Escribir una novela, un guión, una partitura musical o trabajar en una obra de arte, provoca tanto una gran alegría y un gran esfuerzo, no sólo físico, sino del alma. Algunos escritores describen el proceso de creación de cada obra casi como una laceración interior. ¿De dónde nace la necesidad de escribir? ¿Quién es el destinatario? ¿Cuáles son las motivaciones e intenciones?», comentan los organizadores, al platear las cuestiones que se abordarán con la iniciativa académica. Es por ello que la sexta edición del Congreso girará en torno al escritor desde su perspectiva como sujeto centrándose en las preguntas de por qué y para quien se escribe. «Muchas escuelas o talleres de escritura tienen que ver con el oficio de escribir, es decir, cómo componer obras que funcionen y que, con suerte, tengan éxito. Pocas, tal vez ninguna, pueden transmitir la disposición personal de quien crea una obra, el talento y el trabajo interior que implican, y sobre todo la revelación de una llamada y una respuesta personal», subraya la institución educativa en una comunicación sobre el evento. Y es que en la actualidad se hace cada vez más necesario escribir, sobre todo para llegar al corazón del hombre. Así lo expresa la escritora italiana Susanna Tamaro, en entrevista difundida por la Universidad Pontificia: «En nuestro tiempo la escritura es algo verdaderamente importante porque es el único arte que permite al hombre entrar en contacto con su alma (...) Es como una luz que apunta al interior del hombre (...) sobre todo en el mundo actual en el que el hombre está totalmente distraído con lo externo, lo visual, lo sonoro. La literatura tiene una tarea verdaderamente importante: la tarea de reportar al hombre al centro de sí mismo. Por ello, en este tiempo, se necesita escribir libros con el alma». En cuanto a la relación que existe entre arte y cristianismo, la escritora dice que este último «ha dado un importante desarrollo al arte», ya que «entra en el corazón del hombre y exalta la esencia de la redención». Tamaro también se refiere a la fatiga física que puede surgir al escribir, ya que -según afirma- «es como escalar una montaña, un compromiso, un esfuerzo, porque requiere niveles de concentración difícilmente imaginables». Pese a ello, anima a todos a escribir, «porque escribir hace bien al alma». La sesión introductoria del Congreso, que ocurrirá a partir de las 9:30 horas del 27 de abril, estará a cargo de Mons. Luis Romera, Rector Magnífico de la Pontificia Universidad de la Santa Cruz, quien estará acompañado por el Padre José María La Porte, Decano de la Facultad http://infocatolica.com/?t=noticia&cod=23709 Pagina 1 di 2 La Pontificia Universidad de la Santa Cruz de Roma acogerá el VI Congreso Internacional «Poética y Cristianismo» 14/04/15 15.36 de Comunicación. Ponentes Entre los ponentes estarán presentes el estadounidense residente en Italia Mons. Timothy Verdón, especialista en historia del arte y quien está cargo de la Oficina Diocesana de Arte Sacro de Florencia; el productor español Juan Manuel Cotelo, conocido por los documentales «La Última cima» y «Tierra de María»; Mons. Marco Frisina, compositor y Presidente de la Comisión de Arte Sacro y Patrimonio Cultural de la Diócesis de Roma; José Manuel Mora, docente sobre «El Oficio de Escribir» para el Máster en Escritura Creativa de la Universidad Complutense de Madrid; Antonio Paolucci, profesor e historiador experto en arte del Renacimiento Italiano; y el Padre John Wuack, profesor de Literatura y Comunicación de la Fe de la Pontificia Universidad de la Santa Cruz, entre otros ponentes invitados. «Fuera y dentro del túnel. Escribir, entre crisis y sueño», «El arte se convierte en palabra. Hermenéutica y comunicación de una obra de arte», «Cuando la palabra se convierte en música", "Escribir una novela: la autora, sus personajes y sus lectores», «Cómo comunicar el arte cristiano sin olvidar la fe», «Buscando el estilo, buscando la identidad: más allá de la escritura creativa», «El enemigo del escritor se llama miedo», y «¿Por qué superar el vacío?», serán los temas que se abordarán durante el Congreso, que se desarrollará en los idiomas Iglés Español e Italiano. Enlace al programa Me gusta 9 Twittear 15 ! copyright © 2009-2014 InfoCatólica twitter | facebook | Google+ http://infocatolica.com/?t=noticia&cod=23709 Pagina 2 di 2 ACIPRENSA www.aciprensa.com 19/04/2015 argomento Attività interne ! https://www.aciprensa.com/noticias/es-esencial-ayuda-de-la-iglesia-para-adolescentes-adictos-al-celular-dicenexpertos-67650/ Es esencial ayuda de la Iglesia para adolescentes adictos al celular, dicen expertos *Segue il testo in originale - 6/42 - 20/4/2015 Es esencial ayuda de la Iglesia para adolescentes adictos al celular, dicen expertos Italiano Noticias Recursos Comunidad Herramientas Inglés Portugués Enciclopedia Católica Síguenos: Blog de ACI Buscar Temas del momento: Iglesia Católica, Vaticano, cristianos perseguidos, Papa Francisco Inicio » Noticias » Mundo Es esencial ayuda de la Iglesia para adolescentes adictos al celular, dicen expertos 47 Noticias por email 81 Suscribir Imagen referencial. Foto: Flickr Naku (CC-BY-NC-SA-2.0) ROMA, 19 Abr. 15 / 10:05 pm (ACI/EWTN Noticias).- Los adolescentes de hoy 10 metri Prato sintetico calpestabile … €38,00 preocupan a los especialistas, pero ante esta situación, los expertos quieren dejar claro que no todos los adolescentes se comportan de esta manera, y los que lo hacen pueden ser ayudados. La Iglesia, en este caso, tiene un papel fundamental. Es una preocupación que han puesto de manifiesto algunos especialistas, entre ellos psicólogos, médicos, profesores y responsables de algunas asociaciones que trabajan con esta franca de edad en un libro que recoge las conclusiones del I Congreso Internacional sobre la Adolescencia que se celebró en Frascati (Italia) del 10 al 11 de mayo del año pasado. El libro, titulado “El rostro de los adolescentes”, fue presentado en Roma y dibuja una semblanza de los principales problemas a los que se enfrenta este grupo como la pérdida progresiva de las capacidades sociales, el hermetismo, la dependencia de las computadoras y del celular. El presidente de la Asociación y coordinador de la obra, Mario Russo, conversó con ACI Prensa sobre estos aspectos. “Este Congreso tenía la finalidad de recoger todos los datos y de reflexionar sobre los problemas relacionados con la adolescencia. Participaron unos 20 profesionales que intervinieron sobre el tema”, explicó. Comenta además que el periodo de la adolescencia “no ha sido determinada cronológicamente, porque decimos que comienza alrededor de los 14 y puede llegar hasta los 30 años”. El Congreso trató de “afrontar la adolescencia desde varios aspectos: la relación Las más leídas: con las redes sociales, con la televisión, con el dinero y la economía o con el ocio”. https://www.aciprensa.com/noticias/es-esencial-ayuda-de-la-iglesia-para-adolescentes-adictos-al-celular-dicen-expertos-67650/ 1/4 20/4/2015 Es esencial ayuda de la Iglesia para adolescentes adictos al celular, dicen expertos El éxito de la convocatoria y sobre todo del valor de las contribuciones que los diversos expertos realizaron, han dado como fruto este libro que servirá de instrumento “no solo a los especialistas de este sector, sino a todos los que están cercanos a los adolescentes: familias, profesores... En él podrán encontrar un soporte de inspiración”. En su opinión, los adolescentes “no presentan sólo un rostro, y por eso la riqueza de las intervenciones en el Congreso”, aseguró Russo y agregó que “los jóvenes quieren ser aceptados y queridos y eso les crea una frustración continua por lo Terroristas del Estado Islámico ejecutan 30 cristianos en Libia que realmente son”. Con el paso del tiempo “es como si llevasen continuamente una máscara que lleva a esta disociación que les deprime justo en la edad en la que se forma la propia personalidad”. Al final esto “les lleva a sentirse 'nada'” y algunos “se suicidan o autolesionan”. La situación ha cambiado con el paso de los años. Russo explica que sus exigencias son distintas ahora que antaño. “Han cambiado porque piden muchas más cosas a la sociedad, y estos no saben responder y terminan juzgándoles”, comenta. Ante esto, la Iglesia tiene “un canal fundamental que es el de la solidaridad y Salvó dos vidas: Joven atleta adopta a menor embarazada para que no le quiten a su bebé la ayuda”. “La Iglesia en su historia y doctrina tiene este 'apreciar a los otros' y los jóvenes responden a esto muy bien, se sienten satisfechos”, subrayó el Presidente de “Girsaolestudi”. El libro también subraya cómo la Iglesia ayuda en la formación de los adolescentes. En este sentido, el Director del Instituto Superior de Ciencias Religiosas Apolinar, de la Pontificia Universidad de la Santa Cruz, Davide Cito, recuerda las palabras del Papa Francisco en las que respondía a uno de ellos: “Caminar es un arte... y muchas veces el camino es difícil, no es fácil... Existe la Hoy es fiesta de San Expedito, mediador ante problemas urgentes oscuridad, también días de fracaso, también algunos días de caída, uno cae, cae... Pero pensad siempre: no tener miedo de los fallos; no tener miedo de las caídas. En el arte de caminar, lo que importa no es no caer, sino no 'permanecer caídos'. Pero también: es feo caminar solos, feo y aburrido. Caminar en comunidad, con los amigos, con aquellos que nos quieren: esto nos ayuda a llegar a la meta a la que tenemos que llegar”. Cito señala que “la Iglesia es por antonomasia una comunidad en camino guiada por el Espíritu Santo hacia la meta de la plena realización del diseño salvífico de El consejo del Papa Francisco para que un matrimonio dure toda la vida Dios de recapitular en Cristo todo lo creado”. Por lo tanto en la Iglesia los adolescentes también “descubren la identidad y su significado”. “En este ámbito la adolescencia se coloca en el camino de la fe como una etapa de maduración y crecimiento”, dice. Etiquetas: Iglesia Católica, jóvenes, Adicciones, celulares 47 81 Comentarios de Facebook Noticias por email Suscribir Comentarios Libertinaje sexual deja a jóvenes a merced del diablo, alerta experto en exorcismos Noticias Relacionadas: Add a comment... Also post on Facebook Posting as Giovanni Tridente ▾ Comment Facebook social plugin Que jóvenes vuelvan a protagonizar la vida social, alienta Secretario de Estado Vaticano https://www.aciprensa.com/noticias/es-esencial-ayuda-de-la-iglesia-para-adolescentes-adictos-al-celular-dicen-expertos-67650/ 2/4 AVVENIRE www.avvenire.it 20/04/2015 argomento Attività interne http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/iraq-profughi-cristiani-vaticano.aspx «Noi, cristiani iracheni, abbiamo un sogno» *Segue il testo in originale ---------------ANCHE IN: - VATICAN INSIDER: http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/iraq-irak-irak-40569/ - 7/42 - 21/4/2015 «Noi, cristiani iracheni, abbiamo un sogno» | Mondo | www.avvenire.it Mondo sent?customerid=7318&lang=it_it&readid=page ts%2fArticleReader%2fPageHandler.ashx%3fUrl%3dhttp%3a%2f%2fwww.avvenire.it%2fMondo%2fPagine%2firaq Storie «Noi, cristiani iracheni, abbiamo un sogno» 20 aprile 2015 Aziz Yaico viveva a Baghdad: poi un giorno all'uscita dalla Messa nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo, mentre stava riprendendo l'auto al parcheggio, un kamikaze si è fatto esplodere davanti all'edificio e sua moglie, che lo aspettava lì, è rimasta uccisa. Ora Aziz è in Europa. Rami Zyiad ha appena vent'anni e da 19 è profugo, da quando cioè i suoi genitori hanno scelto, con lui neonato, di scappare in Francia, ad Aubervilliers, vicino Parigi. "Mai stato in Iraq ma la sento la mia terra", dice il ragazzo, una vita in Europa ma con il sogno di tornare a casa. E poi c'è Napolyoon: "Ho solo un figlio e se torno rischio che gli uomini dell'Is lo rapiscano per chiedere un riscatto, come accade quotidianamente. È una situazione sempre più difficile". E infatti Shahad racconta che un suo parente è tra i 160 siriani assiri rapiti ai confini con l'Iraq e "chiedono ora un riscatto di 160mila euro per ciascuno di loro". Trentotto profughi iracheni raccontano la loro storia, quella della fuga da un Paese dove la vita per i cristiani, "è impossibile". Parlano in caldeo, l'aramaico che parlava Gesù, e sono in pellegrinaggio a Roma. Originari della terra che ha visto il profeta Abramo, http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/iraq-profughi-cristiani-vaticano.aspx 1/3 21/4/2015 «Noi, cristiani iracheni, abbiamo un sogno» | Mondo | www.avvenire.it fedeli al cristianesimo al punto di lasciare la propria patria, volevano "pregare a Roma che è il centro della cristianità". Vengono dalla Francia, che li ha accolti con lo status di rifugiati, e stamani hanno potuto raccontare le loro storie in Vaticano, ai cardinali Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione delle Chiese orientali, e Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio consiglio della pastorale per i migranti. Ad accompagnarli, alla Pontificia Università Santa Croce dove incontrano la stampa internazionale, padre Rebwar Basa, sacerdote caldeo, che da Roma, dove rappresenta il suo ordine religioso e studia per un dottorato, viaggia spesso verso Erbil, in Kurdistan, la città in cui hanno trovato rifugio i cristiani iracheni perseguitati. Ha negli occhi la distruzione del monastero di San Giorgio a Mosul, "dove sono stato ordinato sacerdote", e "i container dove vivono tante famiglie con grandi difficoltà". E non esita a dire che "essere stati buoni nel dialogo è stata una strategia sbagliata; anche i genitori a volte con i figli devono essere severi e per noi è venuto il momento di difendere con decisione i diritti umani". Ha fatto da guida in questi giorni ai suoi fratelli profughi caldei, diretti discendenti degli antichi assiri, che domani pregheranno ad Assisi sulla tomba di san Francesco. E poi rivela il sogno di tutti i cristiani iracheni: "Che Papa Francesco possa un giorno andare in Iraq a dare una parola di speranza a tanti fratelli che soffrono per il solo fatto di non aver voluto perdere la loro fede in Cristo". © riproduzione riservata sent?customerid=7318&lang=it_it&readid=page ts%2fArticleReader%2fPageHandler.ashx%3fUrl%3dhttp%3a%2f%2fwww.avvenire.it%2fMondo%2fPagine%2firaq Condividi 495 (#) (#) (#) ARTICOLI IN EVIDENZA (/Chiesa/Pagine/papa-doloremigranti.aspx) (/Chiesa/Pagine/sindone-messa- (/Cultura/Pagine/Addio-a-Toaffd-apertura.aspx) ex-rabbino-capo-.aspx) Torino «Nella Sindone la sofferenza dei migranti» Roma Morto l’ex rabbino capo di Roma Elio Toaff (/Chiesa/Pagine/papa-doloremigranti.aspx) (/Chiesa/Pagine/sindonemessa-d-apertura.aspx) (/Cultura/Pagine/Addio-aToaff-ex-rabbino-capo-.aspx) Regina Coeli Il Papa: basta simili tragedie (/Commenti/Pagine/tragediamigranti-su-web-e-social-pietasembre-morta.aspx) http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/iraq-profughi-cristiani-vaticano.aspx 2/3 AVVENIRE www.avvenire.it 21/04/2015 argomento Attività interne Rifugiati: il grido di dolore di chi non può tornare *Segue il testo in originale - 8/42 - Pagina Foglio 21-04-2015 9 1 045992 Data Codice abbonamento: Quotidiano IL FOGLIO www.ilfoglio.it 21/04/2015 argomento Attività interne http://www.ilfoglio.it/esteri/2015/04/21/quei-cristiani-iracheni-in-fuga-che-denunciano-lislam-politico___1-v-128009rubriche_c406.htm Quei cristiani iracheni (in fuga) che denunciano l'islam politico *Segue il testo in originale - 9/42 - 22/4/2015 Quei cristiani iracheni (in fuga) che denunciano l'islam politico Quei cristiani iracheni (in fuga) che denunciano l'islam politico Le persecuzioni inflitte alle minoranze dallo Stato islamico in Iraq. E le pressioni più sotterranee delle grandi comunità musulmane, ovunque siano. Testimonianze da un gruppo di fuggiaschi di passaggio a Roma di Maurizio Stefanini | 21 Aprile 2015 ore 16:53 Cristiani iracheni di Qaraqosh rifugiati a Erbil (foto LaPresse) “I cristiani caldei e assiri si chiamano così anche perché sono orgogliosi di discendere dagli antichi popoli della Mesopotamia. Per questo parlano ancora l’aramaico e conservano le vestigia dell’antica Assiria. Quelle vestigia che invece lo Stato islamico si vanta di distruggere, mostrando le rovine in video. Così come mostra in video il modo in cui sta distruggendo i cristiani”. A presentare all’Università Santa Croce un gruppo di 38 cattolici iracheni rifugiati in Francia e in pellegrinaggio a Roma e a Assisi è stato Francesco Cutino, a nome di “Giona è in cammino”, onlus che appunto si propone si assistere i cristiani d’Oriente perseguitati. Giona dal nome del Profeta che andò a predicare nella città di Ninive, dopo essere stato inghiottito e vomitato da una balena. Storico centro di insediamento del cristianesimo mesopotamico, la Piana di Ninive – nell'odierno stato dell'Iraq – è stata il teatro delle più feroci imprese degli uomini di Abu Bakr alBaghdadi. E oggi molti cristiani chiedono che proprio la Piana di Ninive sia trasformata in zona di rifugio sotto tutela internazionale, per evitare che la loro fede sia definitivamente spazzata via dalla regione in cui nacque. "C’erano un milione e mezzo di cristiani in Iraq ARTICOLI CORRELATI prima del 2003, adesso non ne rimangono più di 300.000”, dice padre Rebwar Audish Basa, • Conversione all’islam o stupro. La scelta delle http://www.ilfoglio.it/esteri/2015/04/21/quei-cristiani-iracheni-in-fuga-che-denunciano-lislam-politico___1-v-128009-rubriche_c406.htm 1/3 22/4/2015 Quei cristiani iracheni (in fuga) che denunciano l'islam politico yazide nello Stato islamico procuratore generale dell'Ordine antoniano di Sant'Ormisda dei Caldei e accompagnatore dei • Gli impressionanti numeri dell'esodo dei cristiani dal medio oriente pellegrini. Nella Piana di Ninive ne è rimasto solo • Pasqua a Baghdad qualche migliaio a Erbil. “Il monastero di San Giorgio, dove io ho studiato, è stato trasformato in un carcere. Hanno tolto le croci, hanno devastato il cimitero in cui erano stati sepolti tanti giovani cristiani morti per la patria irachena durante la guerra contro l’Iran”. Le storie raccontate da questa quarantina di cristiani sono una più terribile dell’altra. Cutino, che è psicoterapeuta, ricorda una donna profuga dall’Iraq ospite delle Suore di Madre Teresa in Libano. “Non parlava più, dopo mesi finalmente una donna anziana nel vedere il modo in cui guardava il Presepe le diede il bambinello in mano. Lei scoppiò a piangere e recuperò la parola, raccontando di come le avevano portato via il figlio”. “Se torno in Iraq, mi rapiscono mio figlio e mi chiedono uno sproposito per riscatto”, racconta uno dei rifugiati. “Quando sono iniziati i problemi e me ne sono andato, i miei parenti mi dicevano che sbagliavo. Adesso stanno in camper dopo aver perso tutto. Mi chiedono con ansia di aiutarli a uscire”, spiega un altro. Un terzo racconta di quando andò a una messa serale che fu attaccata da un kamikaze. La moglie fu uccisa, la figlia ferita, lui si salvò perché essendo suddiacono si trovava più in avanti. “Preferiamo andarcene che perdere la fede. Per noi la fede è tutto”, proclama un quarto. Commenta Padre Rebwar: “Se i cristiani avessero accettato di convertirsi all’Islam avrebbero avuto favori di tutti i tipi, anche soltanto per una questione di propaganda. Ma hanno preferito lasciare tutto piuttosto che perdere quella che per loro era la cosa più importante”. Sperano che il governo iracheno possa presto sconfiggere lo Stato islamico? “I soldati del governo iracheno sono scappati di fronte all’Isis in cinque minuti”, risponde Padre Rebwar. “E poi in Iraq in questo momento di governi ce ne sono almeno quattro: quello dello Stato islamico, quello curdo, quello sciita, quello centrale. Che è quello che conta di meno”. Alcuni cristiani hanno ora iniziato a armarsi. “Un gesto simbolico importante, ma appunto solo simbolico. Sono qualche decina: non possono sconfiggere lo Stato islamico da soli”. Alcuni dei rifugiati del gruppo sono ormai in Francia da 8 anni. “Le cose per i cristiani hanno iniziato a mettersi male da molto prima che comparisse l’Isis”. Ma tutti dicono di voler tornare in Iraq, se se ne presentano le condizioni. “Chiediamo che l’Europa ci garantisca una zona di rifugio nella piana di Ninive”. Stessa richiesta che fa il più giovane del gruppo: un ragazzo che è l’unico a parlare in francese e non in aramaico. E aggiunge: “Il problema non è soltanto lo Stato islamico. In Francia vivo gomito a gomito con i musulmani, e al di là della facciata sotto sotto quasi tutti pensano che i cristiani sono nemici da spazzar via”. “Un tabù che in Francia è difficile affrontare, ma che fa affrontato”, commenta Padre Rebawr: “Noi cristiani facciamo sempre i buoni, ma non può essere una cosa a senso unico. I genitori quando devono educare i figli non possono sempre fare i buoni: ogni tanto bisogna anche essere severi. Anche noi dobbiamo essere severi con i musulmani che in Occidente chiedono diritti ma poi, dove sono maggioranza, diventano sempre più oppressivi verso le minoranze. Non è solo l’Isis: pensiamo ai paesi musulmani dove non si può costruire una chiesa, a quelli in cui è perfino proibito alle donne guidare”. http://www.ilfoglio.it/esteri/2015/04/21/quei-cristiani-iracheni-in-fuga-che-denunciano-lislam-politico___1-v-128009-rubriche_c406.htm 2/3 IL SUSSIDIARIO www.ilsussidiario.net 21/04/2015 argomento Attività interne http://www.ilsussidiario.net/News/roma/2015/4/21/POETICA-e-CRISTIANESIMO-A-Roma-il-convegno-Scrivere-Perchi-e-perche-Gioie-e-fatiche-dell-artista-/601920/ Poetica&Cristianesimo A Roma il convegno “Scrivere. Per chi e perché. Gioie e fatiche dell’artista” *Segue il testo in originale ---------------ANCHE IN: - SIR: http://www.agensir.it/pls/sir/v4_s2doc_b.stampa_quotidiani_cons?id_oggetto=310811 - LA FOLLA: http://www.lafolla.it/lfst.php?id=lf148scrivere - 10/42 - 22/4/2015 POETICA & CRISTIANESIMO/ A Roma il convegno "Scrivere. Per chi e perché. Gioie e fatiche dell’artista" ROMA POETICA & CRISTIANESIMO/ A Roma il convegno "Scrivere. Per chi e perché. Gioie e fatiche dell’artista" Redazione martedì 21 aprile 2015 È in programma lunedì 27 e martedì 28 aprile 2015 a Roma il VI Convegno Internazionale "Poetica & Cristianesimo" dal titolo "Scrivere. Per chi e perché. Gioie e fatiche dell’artista" presso l’Università della Santa croce. Artisti e accademici si confronteranno sul processo di creazione di un’opera d’arte: come sorge l’esigenza di scrivere? Chi ne è il destinatario? Quali le motivazioni e le intenzioni? Un’edizione che vedrà la partecipazione di esponenti del mondo letterario, artistico, musicale, cinematografico e accademico: saranno presenti Natalia Sanmartin Fenollera, autrice spagnola, Alessandro Rivali, poeta e critico letterario, José Manuel Mora, scrittore e docente di scrittura creativa dell'Università Complutense di Madrid. E ancora: il Maestro mons. Marco Frisina e il Maestro Nikolaus Schapfl, autore austriaco famoso per le opere musicali su “Il piccolo principe” e su Caravaggio, per il mondo cinematografico ci sarà il regista Juan Manuel Cotelo, infine tra i docenti, il professore Timothy Verdon, critico d’arte e docente della Stanford University e il direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci. (Serena Marotta) © Riproduzione riservata. http://www.ilsussidiario.net/News/roma/2015/4/21/POETICA-e-CRISTIANESIMO-A-Roma-il-convegno-Scrivere-Per-chi-e-perche-Gioie-e-fatiche-dell-artista-… 1/1 CAFOSCARI www.unive.it argomento Attività interne http://www.unive.it/nqcontent.cfm?a_id=190435 A Natali il premio di filosofia "Jannone" *Segue il testo in originale - 11/42 - 22/04/2015 27/4/2015 A Natali il premio di filosofia "Jannone" - Ca' Foscari cerca... Vai Webmail | Area riservata SOMMARIO SALA STAMPA ATTIVITÀ CULTURALI RASSEGNA STAMPA Home > Ateneo > Notizie e comunicazioni > InFoscari > Sommario > News > A Natali il premio di filosofia "Jannone" A Natali il premio di filosofia "Jannone" 22/04/2015 Mi piace Tweet Condividi 42 3 La Facoltà di Filosofia della Pontificia Università della Santa Croce conferisce ogni tre anni il Premio internazionale di Filosofia "Antonio Jannone" a uno studioso del pensiero classico di riconosciuto prestigio internazionale, specialmente in ambito aristotelico. In questa edizione è stata assegnato al professore cafoscarino Carlo Natali Precedente immediato del Premio Jannone fu il Centro Internazionale di Filosofia Antica “Antonio Jannone”. Mons. Jannone (Lauro di Nola,1906 – Roma 2007), creatore e patrocinatore del premio, nonché studioso aristotelico, già professore alla Sorbona e noto principalmente per la sua edizione critica del De anima pubblicata da Les Belles Lettres, volle affidare nel 2001 alla Facoltà di Filosofia della Pontificia Università della Santa Croce, tramite un comitato scientifico, la direzione del premio da lui istituito. Fino a quel momento l’onorificenza, creata come riconoscimento ai meriti accademici nell’ambito del pensiero classico, era stata conferita a tre insigni professori: Renato Laurenti, Jacques Brunschvig e Klaus Oehler. Successivamente hanno ricevuto il premio, assegnato ogni tre anni, i professori Giovanni Reale (2002), Enrico Berti (2005), Richard Bodéüs (2008) e Terence Henry Irwin (2011). In occasione del conferimento del Premio Iannone, lo studioso tiene un ciclo di conferenze, rivolte in primo luogo ai dottorandi e ai professori della Facoltà, come contributo originale allo studio della filosofia classica. Carlo Natali è professore ordinario di Storia della Filosofia antica dell’Università Ca’ Foscari nonché Presidente dal 2012 della Società Italiana di Storia della Filosofia Antica (SISFA). Oltre all’Ateneo veneto, il prof. Natali ha insegnato in numerose università europee, come il Collège International de Philosophie (Paris), la Cambridge University, l’Institute for advanced studies in Humanities (Edinburgh) e All Souls College (Oxford). Noto principalmente per i suoi studi sul pensiero aristotelico, Natali è autore di numerosi articoli, collaborazioni in opere collettive, traduzioni, commenti ed edizioni di alcune trattati aristotelici, e di alcune importanti monografie: Cosmo e divinità. La struttura logica della teologia aristotelica (1974), La saggezza di Aristotele (1989), Bios theoretikos. La vita di Aristotele e l'organizzazione della sua scuola (1991), Aristotle: His Life and School (2013), Aristotele (2014). La cerimonia di conferimento del premio Jannone al prof. Natali ha avuto luogo martedì 21 aprile, con una lezione intitolata: Oui mais. Aristotele con Platone e oltre Platone. Nei giorni 21, 22 e 23 aprile, Natali terrà un breve corso su Il libro sulla saggezza. Aristotele, Etica Nicomachea VI. Le foto della premiazione e della lezione http://www.unive.it/nqcontent.cfm?a_id=190435 1/2 LA CROCE www.lacrocequotidiano.it argomento Attività interne La Santa Croce e la #SCRITTURA *Segue il testo in originale - 12/42 - 22/04/2015 Mercoledì 22 aprile 2015 | #quotidiano contro i falsi miti di progresso Puccetti, una #bioetica quotidiana Un giovane medico internista prestato all’editoria, scrive per passione e pubblica per missione: l’attuale contesto sociopolitico fa sì che l’opinione pubblica sia esposta a questioni di grande complessità e delicatezza, spesso passate in sordina. Occorre un’informazione adeguata di Fabrizio Cannone L e questioni legate alla bioetica sono certamente le più importanti per una società benché se ne parli comunque meno rispetto ai problemi economici, finanziari, dei bilanci, dello spread, del pil, delle tasse, etc. etc. Il futuro della nostra società, anzi di ogni società umana come tale dipenderà in prima battuta dalle risposte che sapremo dare alle possibilità che una ideologia della tecno-scienza senza Dio ci mette ogni giorno davanti agli occhi come tentazioni e utopici desideri di un mondo perfetto, finalmente liberato (ma da che?) e autonomo dalle pastoie della tradizione morale dell’umanità. La bioetica è quindi scienza del futuro più che del passato e interessarsene è davvero un obbligo morale per ogni cristiano che davvero voglia essere “adulto” nella fede e con il discernimento che la presente situazione sociale richiede. Renzo Puccetti è un medico internista molto attivo sul fronte dell’apostolato pro life, apostolato in cui unisce in chiara sintesi un’ottima documentazione scientifica (frutto di anni di ricerca accademica) ad una spigliatezza di linguaggio che appare assai significativa. La rubrica che da tempo ormai conduce su Radio Maria è una sicura palestra per riflettere sulle annose questioni bioetiche, mediche e politiche, dal punto di vista dell’etica cattolica e del Vangelo della vita. I suoi volumi Pillole che uccidono (ESD, 2012) e I veleni della contraccezione (ESD, 2013) sono divenuti dei punti fermi sulla storia e la filosofia della contraccezione: essi dimostrano, in una sorta di contro-storia e di contro-inchiesta argomentata e articolata, come e perché la contraccezione artificiale sia un male, per la famiglia (cristiana o meno) e per la società; e perché essa sia ampiamente sostenuta e propagandata dai poteri forti dell’ultra-capitalismo e dell’alta finanza mondiale. In questi volumi, specie nel secondo, si vede inoltre quanto la mentalità mondana del recente pensiero cattolico (la cosiddetta “mondanità spirituale”) abbia nuociuto alla famiglia e alla società tutta, e quanto al contrario l’enciclica Humanae vitae di Paolo VI sia stata un documento particolarmente profetico, e sanamente futurista. L’Autore nei suoi libri ha dimostrato, tra le altre cose, il legame tra diffusione della contraccezione (specie se imposta dall’alto, dal sistema) e banalizzazione dell’aborto in un modo che qui non è possibile vedere, ma con analisi che saranno certamente riprese domani o al massimo dopodomani… Questo nuovo libretto invece è un’opera di sintesi e in fondo rappresenta una buona introduzione alla bioetica e alle questioni legate alla difesa della vita umana innocente. Esemplare in tal senso il capitolo intitolato L’abortismo (pp. 28-64), in cui Puccetti tratteggia da par suo una tendenza pluriforme e malsana della nostra cultura contemporanea, tendenza che ha contribuito enormemente a svilire la vita umana, e quindi a produrre violenza, depresssione e indifferenza. Come diceva Madre Teresa, “La pace oggi è minacciata dall’aborto, che è una guerra diretta, un’uccisione compiuta dalla stessa madre” (cit. a p. 28). L’abortismo, inteso come filosofia di vita che giustifica la soppressione del figlio è riducibile a tre correnti: l’abortismo totalitario, l’abortismo libertario e l’abortismo umanitario. Non c’è bisogno di sottolineare che si tratta di tre facce della stessa medaglia e/o di tre tenaglie che aggrediscono la vita umana in germe, con devastanti conseguenze sociali. Oggi si fa un gran parlare di uteri in affitto, criticando giustamente la compra-vendita degli embrioni o di esseri umani già nati, specie quando si ha la spudoratezza di organizzare delle vere e proprie agenzie dedite al lucro magari via web sull’essere umano innocente. Ma questo infame commercio deriva dall’aver reso l’essere umano un oggetto, senza diritti e col solo dovere di obbedire alla volontà assoluta del suo proprietario, normalmente la donna o entrambi i genitori (a volte lo Stato). Ma tutto questo è implicito nella logica dell’aborto, in cui, secondo gli stessi termini della legge 194 e delle altre leggi votate negli anni ’70 e ’80 del secolo scorso, la donna che attende un (altro) essere umano può deciderne arbitrariamente la sopravvivenza o la soppressione. L’aborto rende un oggetto il feto e il bambino che sarà: il resto, acquisto/vendita di esseri umani, è conseguenza… clandestino” (p. 44, n. 13). E legalizzando il male lo si è anche “moralizzato”, almeno in apparenza! Le battaglie di difesa della vita e della famiglia sono giustamente associate dal Magistero della Chiesa, Magistero che deve costituire il punto di riferimento dei cattolici in politica, come ricordava la Nota dottrinale del card. Ratzinger del novembre 2002. Ma al di là della fede che si professa, ed anche in assenza di ogni fede spirituale, l’uomo può, colle sole forze del suo intelletto, arrivare ad alcune certezze che lo guidino nell’avventura della vita. La prima certezza è che è bene fare il bene ed è male fare il male. Da questo assunto, indimostrabile dalla ragion pratica, ma certo della certezza indiscussa dei postulati primi dell’essere, derivano a ben vedere una serie impressionante di conseguenze. Per esempio, ne deriva certamente il matrimonio eterosessuale e monogamico. Ne deriva pure il ripudio dell’aborto, dal concepimento al parto (come affermò il grande Ippocrate nel suo emblematico Giuramento). Noi uomini del XXI secolo difettiamo spesso di quelle conoscenze che ci permetterebbero di non essere travolti dal brodo della cultura mass-mediatica e dall’arrogante opinione pubblica (spesso fabbricata ad arte). Leggere e meditare libretti sodi e accessibili come questo è senz’altro un buon modo per formare la nostra coscienza, uscire dal gregge ed esperire quel dono superno tra tutti i doni del Signore: la libertà! n Secondo Puccetti pur se, astrattamente parlando, l’abortismo libertario e totalitario appaiono più gravi, in realtà è proprio l’abortismo cosiddetto umanitario (starei per dire moderato, dolce, democratico…) ad aver convinto le masse della inevitabilità della legalizzazione dell’aborto. “L’abortismo umanitario è quindi riuscito in un’operazione luciferina: accreditare il male come bene, fare sentire gli autori del male dei sinceri benefattori” (p. 43). L’autore cita qui Mario Palmaro il quale osservava che rispetto alle posizioni estremiste, tipo quelle dei radicali (l’aborto come “conquista di civiltà”), ha prevalso in Occidente una logica diversa all’insegna dell’ipocrita: “Noi siamo contro l’aborto, che è una sconfitta della donna e della società. Solo che dobbiamo regolamentarlo per sconfiggere l’aborto LA SANTA CROCE E LA #SCRITTURA Lunedì 27 e martedì 28 l’ateneo pontificio dell’Opus Dei ospiterà un convegno dedicato a investigare lo stato attuale, la missione e il destino dell’arte dello scrivere nel nostro mondo. Ospite Susanna Tamaro di Andrea Vannicelli P resso la Pontificia Università della Santa Croce, a Roma, questo lunedì 27 e martedì 28 aprile 2015, si svolgerà il convegno internazionale «Scrivere. Per chi e perché. Gioie e fatiche dell’artista», sesto di una serie dedicata a «Poetica e Cristianesimo». Tra i numerosi relatori, spicca quella del direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci, del compositore romano Marco Frisina e del musicista tedesco Nikolaus Schapfl; tra i poeti sarà presente Alessandro Rivali, autore della prolusione al convegno; tra gli storici dell’arte Monsignor Timothy Verdon (direttore a Firenze dell’Ufficio Diocesano dell’Arte Sacra e dei Beni Culturali Ecclesiastici, nonché del Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore). Le lingue ufficiali del convegno saranno l’italiano, lo spagnolo e l’inglese, con traduzione simultanea disponibile. Il tema principe del convegno è il processo di creazione di un’opera; si vuole entrare nella prospettiva di colui che è il soggetto di tale processo: sia esso musicista, scrittore, saggista, sceneggiatore o regista, architetto o pittore. Nelle comunicazioni si tratterà quindi di far luce, attraverso un’indagine accademica, sulla razionalità artistica (che talvolta è diversa dalla riflessione scientifica). Che cosa succede in chi scrive ed elabora un’opera? Quali sono le sue inquietudini, domande, finalità? Si scrive per committenza, per soldi, per la società, per gli altri, per se stessi, per la comunicazione di un’opera? Qual è il “target group”? Si scrive per un pubblico plurale o per simpatizzanti? Divulgativo o per specialisti (studiosi o artisti)? Quali sono gli ostacoli che si incontrano e che cosa invece aiuta in tale percorso? La fede religiosa, e quella cristiana in particolare, quale incidenza potrebbe avere nel processo creativo di un’opera? Le prospettive da cui il tema verrà affrontato saranno molteplici: estetica, artistica, antropologica, ma anche di critica letteraria (il tema però di partenza, in quest’ultimo caso, sarà la vita o la prospettiva dell’autore, non le sue opere in quanto tali). La scrittrice Susanna Tamaro, in un’intervi- sta realizzata di recente presso la Pontificia Università della Santa Croce (e disponibile sul sito) proprio per presentare il convegno, difende l’idea che la scrittura è un’arte veramente importante: è l’unica arte che permette all’uomo di entrare in contatto con la propria anima; è come una luce puntata all’interno dell’uomo che riporta in lui la chiarezza, che lo riporta al centro di sé stesso, che gli dà gioia. La scrittura – per quanto logorante per il corpo e per la mente – fa bene all’anima. Per Tamaro inoltre la scrittura non è destinata solo a esaltare ideali cinici; anzi, il cristianesimo ha ispirato magnifici capolavori. Scrivere fa bene all’anima: anche il solo fatto di tenere un diario personale e farlo leggere agli amici fa molto bene. Il convegno ospiterà la mostra Il cielo in una stanza. Benvenuti a casa Chesterton, a cura dell’Istituto Chesterton di New York, con la collaborazione della Società Chestertoniana Italiana. La mostra propone ai visitatori ben più che un’introduzione alla vita, al pensiero, alle opere del più celebre saggista e apologeta inglese del XX secolo: sulle orme del suo Innocenzo Smith (personaggio dell’Uomo vivo) permetterà di intrufolarsi letteralmente in casa sua, così che gli oggetti, i luoghi e le esperienze affettive che hanno plasmato il suo sguardo e i suoi scritti possano farci scoprire e riscoprire ciò che consente all’uomo di restare uomo, oltre le menzione e le riduzioni presenti dentro e fuori di noi. L’idea guida della mostra è il concetto chestertoniano (e cattolico) che l’eterno è conoscibile sempre e solo dentro il carnale, il terreno, e quindi dentro una cornice, un limite, associato all’idea dell’Uomo vivo secondo cui il miglior modo di ritrovare casa propria è uscire dalla porta, camminare sempre dritto, fare il giro del mondo e ritornare a casa: una casa veramente vissuta ha in sé il mondo intero e il cielo. n L’AMORE E LA MORTE IN TRE CANZONI DI ROBERTO #VECCHIONI Termina qui l’esplorazione delle contraddizioni umane che saltano fuori quando il bisogno e il desiderio di essere amati non si incontrano con la disponibilità a diventare amabili. In tre testi del cantautore di Carate Brianza specchiamo i nostri pensieri: abbiamo bisogno della Grazia di Paolo Pugni M i faccio aiutare a cercare il bandolo da un inaspettato suggeritore, Roberto Vecchioni, che alle sue canzoni ha affidato una saggezza più profonda di quanto non possa sembrare al primo ascolto. Tre sono le canzoni che prendo a prestito per gettare luce sulla vicenda, sempre che poi io riesca a cogliere il riflesso –ma qui cado in piedi perché conto sull’aiuto dei lettori!- e tirare fuori un piano d’azione utile. La prima è L’estraneo (infiniti ritorni) che disvela come divellere questa resistenza ideologica: in una sera di Gerusalemme il primo incontro con Dio produce fastidio, irritazione: “Ho visto un Dio che mi veniva incontro e ho provato tutto per scappare, ma lui insisteva: “Dài, fatti salvare, ho tanto amore, amore, amore...”. Dio insiste, con tale coraggio da sembrare folle in questa volontà di salvare tutti: “E in un cortile di Gerusalemme che aveva scelto lui da chissà quanto mi abbracciò e baciò e stava delirando, e aver capito tutto in un istante fu come morir le morti tutte quante e non volere essere più niente, niente, niente...” . È la morte che dà senso alla vita, come dicevamo tempo fa. Ma il processo di conversione, di abbandono dell’io, non è lineare, non è semplice. Si torna indietro perché lasciare la zavorra dei propri piaceri è difficile, è come un elastico fissato alla schiena: ti lascia crede di esserti liberato dalla gabbia e poi ti tira di nuovo a sé con un abbraccio ancora più violento. Così incontri di nuovo Dio in treno e di nuovo lui vuole aiutarti, e parte dalla realtà a raccontarti il mondo, ma tu non ci stai, vuoi vivere la vita come ti pare: “Lasciami questo sogno disperato di esser uomo, lasciami quest’orgoglio smisurato di esser solo un uomo: perdonami, Signore, ma io scendo qua, alla stazione di Zima. Con te, Signore è tutto così grande, così spaventosamente grande, che non è mio, non fa per me” premio Benedetto XVI ancora meglio, don Fabio Bartoli qui sabato scorso. Questo è il punto chiave: la misericordia si effonde su tutti, ma resta solo su coloro che la accolgono. E per accoglierla bisogna sentirsi peccatori, o anche solo desiderosi di una vita “spaventosamente grande”. Finché te ne vuoi stare chiuso dentro alla tua piccolezza –o meschinità?- finché resti alla stazione di Zima, il perdono non potrà abbracciarti, perché Dio non può salvarti senza di te, senza il tuo consenso. Sono intollerante perché amo e non voglio dare ragione solo per una falsa cortesia, per dimostrare -soprattutto a me stesso e quelli della mia parte- che ti sopporto (perché questo vuol dire tollerare, implica una dimensione superiore, una spocchia appena celata, una sufficienza annoiata). Invece io voglio capire che cosa sei e in che cosa credi, per amarti come sei, e proprio perché ti amo raccontarti la verità, mostrarti la piaga, aiutarti a curarla. Questo è il mondo di oggi. Il mondo che rifiuta Dio perché non vuole sentirsi per nulla in colpa, il mondo in cui nessuno vuole essere colpevole e quindi abroga la legge e distorce la natura. E come fai a dialogare con gente così? Come è possibile un dialogo con chi ha già deciso che tu sbagli perché hai una verità, perché la verità non esiste, anzi tutti ne hanno una, tutti sono charlie, tutti tranne tu che ritieni di avere una verità vera, perché allora dai fastidio, allora sei intollerante? Vale la pena dialogare con questa gente? O non è un dare loro un palcoscenico per confondere i semplici? Stiamo aiutando il demonio illudendoci di dialogare? Eh sì, è vero: sono intollerante, come ha scritto in poche righe da premio Pulitzer, da Come fai ad amarli questi qui che ti sputano in faccia appena indichi la piaga? Che ti danno del pazzo perché dici di vederla, toccarla quell’ulcera, di conoscerne le conseguenze? Come si ama in un ospedale da campo? Ecco come risponde Vecchioni, tre versi da tre canzoni: Pazienza, ci vuole pazienza e attesa del momento giusto “E il mio vecchio che sa la verità guarda il tramonto dalla collina: da qualche punto lontano suo figlio tornerà.” Ma non basta: bisogna andare incontro con questa pazienza “Guardami, io so amare soltanto come un uomo: guardami, a malapena ti sento, e tu sai dove sono... ti aspetto qui, Signore, quando ti va, alla stazione di Zima.” Certo ci vuole un cuore che aspetti, che Lo aspetti, e allora per prepararlo questo cuore bisogna saper amare in molti modi “Forse non lo sai ma pure questo è amore” canta il professore in Stranamore. E se vai a vedere bene in tutti (beh quasi tutti diciamo) i quadretti di questa delicata canzone del 1978 l’amore è gratuità, è donazione, è coraggio, è qualche cosa di più grande di me, che va oltre l’egoismo, ben oltre: che si tratti di avere a cuore un ideale o una persona, una figlia o un coniuge, c’è questa dimensione di sacrificio, che non è se non rendere sacra una relazione che conta. Ben altro che il “love is love” con cui i falsi miti oggi sdoganano ogni capriccio e voglia. Il punto però non è l’annuncio della verità, non solo: la sfida che ci viene chiesta è la sintesi, come i tre ultimi Papi, che in questa tempesta devono governare non solo la barca di Pietro ma quella dell’umanità, la sintesi di fare la verità nella carità. Come sappiamo amare noi tutti questi fratelli imbevuti dei falsi miti, accecati dai profeti di sventura, illusi che quello che non è se non l’applicazione del loro egoismo sia una forma nuova di amore, trascinanti da profeti che fanno credere loro che quella roba lì sia amore? Non lo so. Non lo so perché sono anche io qui a lottare con il mio egoismo, con la voglia di lasciargliela lì come fosse un gioco questa vita, e rintanarmi nel mio buco come i ramarri che ritirano la testa quando è buio, quanto è tardi, quando è freddo, quando tutto sembra caderti addosso. E chi me lo fa fare di amare? Invece Lui insiste, la carità di Cristo ci spinge, ci trascina, ci chiama fuori, ci impone –un dovere d’amore- di metterci la faccia. Come non lo so, so che devo amare. E se qualcuno mi aiuta, ci aiuta, a capire come, prometto che lo abbraccio. n 2. fine AGENZIA ANSA www.ansa.it 27/04/2015 argomento Attività interne "Mi commuovono i casi di conversione attraverso miei scritti" *Segue il testo in originale - 13/42 - ZCZC7414/SXB XCI33261_SXB_QBXB R SPE S0B QBXB Libri: Tamaro si confessa, dicevano che ero lenta, pessima "Mi commuovono i casi di conversione attraverso miei scritti" (ANSA) - ROMA, 27 APR - "Io dico a tutti: scrivete perché fa bene all'anima ma non intestarditevi nell'entrare nel mondo editoriale poiché è un mondo molto difficile, molto duro, pieno d'insidie, e alla fine sono pochi quelli che riescono ad entrarci. Io ho messo più di dieci anni per trovare un editore". La scrittrice Susanna Tamaro, autrice del bestseller 'Va dove ti porta il cuore', che dal 1994, anno in cui è stato pubblicato, ha venduto 16 milioni di copie in tutto il mondo, racconta la sua esperienza in una videointervista che andrà in onda domani al Forum internazionale di "Poetica & Cristianesimo", promosso dalla Facoltà di Comunicazione Istituzionale della Pontificia Università della Santa Croce. Ai microfoni di Cecilia Galatolo, la scrittrice confessa: "Tutti dicevano che ero lenta, che ero pessima... Per cui trovi tante porte chiuse. Facevo le fotocopie e le facevo leggere ai miei amici. Quindi, se vi piace scrivere, scrivete, il diario prima di tutto, e fate leggere ai vostri amici, alle persone che vi vogliono bene, e questo è il primo livello di condivisione della scrittura". Qualcuno, attraverso le sue pagine, ha anche trovato la via della fede. "Una cosa che mi ha molto commossa è sapere di casi di conversione attraverso i miei libri - racconta ancora la Tamaro nella videointervista -, questo vuol dire che la forza della parola è straordinaria. Tu leggi una storia e la luce della fede t'illumina; vuol dire che in quella storia c'è qualcosa, in senso positivo, di devastante, cioè che ribalta la tua vita". "In fondo, io scrivo ogni mio libro con l'idea che bisogna metterci qualcosa che anche la persona più disperata, più nichilista - dice Susanna Tamaro - possa riconoscersi e trova un punto da cui ripartire. Naturalmente, è una grande responsabilità". Poi aggiunge: "In un momento come quello attuale in cui l'uomo è totalmente distratto dalla continua sollecitazione esterna, visiva, sonora, la letteratura ha un compito particolarmente importante di riportare l'uomo al centro di se stesso, e per questo siamo in un momento in cui veramente bisogna scrivere dei libri con l'anima". E conclude: "Più che un lavoro, per me scrivere è una vocazione, che richiede un'enorme forza d'animo, una grande salute fisica e un'enorme lucidità mentale di razionalità, oltre a una grande capacità di sapersi abbandonare all'ispirazione dello spirito".(ANSA). TU 27-APR-15 18:14 NNNN FORMICHE www.formiche.net 27/04/2015 argomento Attività interne http://www.formiche.net/2015/04/27/le-gioie-le-fatiche-dellartista-il-sesto-convegno-poetica-cristianesimo/ Le gioie e le fatiche dell’artista *Segue il testo in originale - 14/42 - 28/4/2015 Le gioie e le fatiche dell’artista - Formiche Formiche Easy Le gioie e le fatiche dell’artista Le gioie e le fatiche dell’artista 27 - 04 - 2015 Rafael Jimenez Catano Pubblichiamo l’articolo del professore Rafael Jiménez Cataño scritto in occasione della sesta edizione del convegno internazionale Poetica & Cristianesimo ospitato dalla Pontificia Università della Santa Croce L’opera d’arte sorprende il suo stesso creatore Sin dalle prime edizioni del convegno “Poetica & Cristianesimo”, iniziato nel 2003, ci siamo confrontati con la realtà misteriosa dell’opera umana che sfugge al controllo dell’uomo. Non nel modo inquietante in cui oggi la tecnologia spesso ci spinge a chiederci chi è che fa l’apprendista stregone, ma secondo un dinamismo più in armonia con la stessa condizione umana. Anche i figli sfuggono ai calcoli dei genitori: “Da dove hai preso questo? Non te l’abbiamo insegnato noi!”. In loro c’è un’iniziativa, non sono meri ricettacoli di ciò che i genitori vi inseriscono. Così anche l’opera d’arte sorprende il suo stesso creatore. La nota tesi aristotelica sull’arte che imita la natura parla in primo luogo del processo: l’apparizione dell’opera d’arte è analoga alla generazione con cui la natura dà luogo a nuove creature. Questa somiglianza comprende l’impossibilità di controllo totale, un’inafferrabilità dove, in parole di Luigi Pareyson, “si rivela quel tipico destino dell’uomo, di trovarsi a fare cose che poi non riesce a penetrare fino in fondo, eppure le ha fatte lui stesso; ché le opere d’arte, per possibile e necessaria che sia la loro lettura, esecuzione e interpretazione, e per chiara che sia l’attività puramente umana che le ha realizzate, hanno pur sempre qualcosa di http://www.formiche.net/2015/04/27/le-gioie-le-fatiche-dellartista-il-sesto-convegno-poetica-cristianesimo/ 1/3 28/4/2015 Le gioie e le fatiche dell’artista - Formiche misterioso, e ne sarebbe greve e rozzo lettore chi si lasciasse sfuggire questo alone d’arcano che le avvolge, e che le accomuna alle insondabili profondità della natura”. Natura e arte come persona e opera Il compositore non può prevedere – né lo vuole! – tutte le sfumature possibili che gli interpreti troveranno in ciò che lui ha scritto e quindi le letture che ne faranno, e lo stesso avviene in tutte le arti. Per la fruizione dell’opera d’arte si può pensare che ci basti il risultato, ma non appena vogliamo approfondire un po’ sentiamo il bisogno di sapere qualcosa sulle sue origini; non in un senso storico, biografico, ma in quello proprio del desiderio di cogliere la genesi stessa dell’opera per partecipare alla sua gestazione. La somiglianza fra natura e arte si riscontra anche nel rapporto fra persona e opera. È proprio della persona vivere costantemente un dinamismo di diventare se stessa, e così pure l’opera d’arte è e non è ciò che è, perché, pur realissima, esiste nell’essere interpretata, fruita. Ogni volta che contempliamo un’opera d’arte prendiamo parte, spesso inconsapevolmente, alla sua creazione. Opera, dono insondabile della natura Qui sta il cuore dell’edizione 2015: “Scrivere. Per chi e perché”. L’artista non è una pura volontà di creare che fa ciò che vuole. Il suo modo di mettersi di fronte all’opera è molto simile a quello che serve di fronte a un’altra persona. Il compositore russo Alfred Schnittke descriveva la sua esperienza come uno sforzo per mantenersi fedele a qualcosa di preesistente: “Il tuo lavoro non è in nessun modo un mettere insieme ed eseguire delle istruzioni tecniche: è come ascoltare qualcosa che è già lì”. Da un mondo completamente diverso ci arriva la medesima narrativa. Un anonimo principe e poeta del Messico precolombiano tesse le lodi di un re, poeta pure lui, per il tuo talento di preservare la bellezza delle poesie che lui riceve: “È dall’interno del cielo che giungono questi bei fiori, questi bei canti./Li fa avvizzire il nostro estro, li fa avvizzire la nostra arte./Ma non tu, oh re Tecayehuatzin!”. La creatura del compositore e del poeta possiede un’identità che essi dovranno curare e rispettare, possiede una libertà, si spinge ad affermare George Steiner. Il 27 e 28 aprile ci domanderemo, quindi, quanto l’opera d’arte sia creatura dell’artista e quanto sia dono che lui accoglie, cosa si provi a creare e ad accogliere, cosa ciò comporti come esigenza vitale di inserirsi in questo flusso misterioso così simile alle “insondabili profondità della natura”. TI POTREBBERO INTERESSARE ANCHE: Visioni di giugno Il Codice di Camaldoli 3154 Elogio dell'arte sacra allestita da Roberto Benigni http://www.formiche.net/2015/04/27/le-gioie-le-fatiche-dellartista-il-sesto-convegno-poetica-cristianesimo/ 2/3 IL PICCOLO www.ilpiccolo.gelocal.it argomento Attività interne http://ilpiccolo.gelocal.it/Tempo-Libero/ Tamaro: «Conversioni grazie ai miei libri» *Segue il testo in originale - 15/42 - 28/04/2015 QUOTIDIANI LOCALI LAVORO (HTTP://MIOJOB.REPUBBLICA.IT/OFFERTE/LAVORO/CERCA/REGIONE-FRIULI_VENEZIA_GIULIA/) ANNUNCI (HTTP://ANNUNCI.ILPICCOLO.GELOCAL.IT/TUTTI) ASTE (HTTP://WWW.ENTIETRIBUNALI.KATAWEB.IT/ASTA-VENDITA-IMMOBILIARE/REGIONE-FRIULI) NECROLOGIE (HTTP://NECROLOGIE.ILPICCOLO.GELOCAL.IT) GUIDA-TV (HTTP://TVZAP.KATAWEB.IT/CATEGORIA/GUIDA-TV/) VERSIONE DIGITALE (HTTP://QUOTIDIANI.GELOCAL.IT/EDICOLA/ILPICCOLO/CATALOGO.JSP?SOURCE=HP_FINEGIL) +16°C (http://ilpiccolo.gelocal.it/) nuvoloso (http://data.kataweb.it/storage/gele/pu HOME (HTTP://ILPICCOLO.GELOCAL.IT/TEMPO-LIBERO/) TEATRO (HTTP://ILPICCOLO.GELOCAL.IT/TEMPO-LIBERO/TEATRO/EVENTO/) MUSICA (HTTP://ILPICCOLO.GELOCAL.IT/TEMPO-LIBERO/MUSICA/EVENTO/) ARTE E FOTOGRAFIA (HTTP://ILPICCOLO.GELOCAL.IT/TEMPO-LIBERO/ARTE-E-FOTOGRAFIA/EVENTO/) CULTURA (HTTP://ILPICCOLO.GELOCAL.IT/TEMPO-LIBERO/CULTURA/EVENTO/) FESTE FIERE, SAGRE & MERCATI (HTTP://ILPICCOLO.GELOCAL.IT/TEMPO-LIBERO/FESTE-FIERE-SAGRE-E-MERCATI/EVENTO/) SPORT (HTTP://ILPICCOLO.GELOCAL.IT/TEMPO-LIBERO/SPORT/EVENTO/) RISTORANTI (HTTP://ILPICCOLO.GELOCAL.IT/RISTORANTI/) Sei in > Tempo Libero (/tempo-libero/) > Tamaro: «Conversioni grazie ai miei libri» IN EDICOLA Sfoglia IL PICCOLO su tutti i tuoi schermi digitali. 3 Mesi a soli 19,99€ TAMARO: «CONVERSIONI GRAZIE AI MIEI LIBRI» ATTIVA (HTTP://QUOTIDIANI.GELOCAL.IT/EDICOLA/ILPICCOLO/CATA SOURCE=HP_FINEGIL) La scrittrice triestina si confessa in una videointervista in onda oggi 28 aprile 2015 0 Condividi 0 Tweet 0 0 LinkedIn 0 Pinterest PRIMA PAGINA (HTTP://ILPICCOLO.GELOCAL.IT/TRIESTE/PRIMA) ROMA. «Io dico a tutti: scrivete perché fa bene all'anima ma non intestarditevi nell'entrare nel mondo editoriale poiché è un mondo molto difficile, molto duro, pieno d'insidie, e alla fine sono pochi quelli che riescono ad entrarci. Io ho messo più di dieci anni per trovare un editore». La scrittrice triestina Susanna Tamaro, autrice del bestseller “Va dove ti porta il cuore”, che dal 1994, anno in cui è stato pubblicato, ha venduto 16 milioni di copie in tutto il mondo, racconta la sua esperienza in una videointervista che andrà in onda oggi al Forum di «Poetica & Cristianesimo», promosso dalla Facoltà di Comunicazione Istituzionale della Pontificia Università della Santa Croce. Ai microfoni di Cecilia Galatolo, la scrittrice confessa: «Tutti dicevano che ero lenta, che ero pessima... Per cui trovi tante porte chiuse». Qualcuno, attraverso le sue pagine, ha anche I 6 SEGRETI PER IL SUCCESSO DEL VOSTRO ORTO trovato la via della fede. «Una cosa che mi ha molto commossa è sapere di casi di conversione attraverso i miei libri - racconta ancora la Tamaro -, questo vuol dire che la forza della parola è straordinaria». 28 aprile 2015 Redazione (http://ilpiccolo.gelocal.it/gerenza/) | Scriveteci (http://ilpiccolo.gelocal.it/scriveteci/) | Rss/xml (http://ilpiccolo.gelocal.it/rss/) | Pubblicità (http://www.manzoniadvertising.com/) Gruppo Editoriale L'Espresso Spa (http://www.gruppoespresso.it/gruppoesp/ita/index.jsp) - Via Cristoforo Colombo n.98 - 00147 Roma - Tel:+39.06.84781 - P.I. 00906801006 I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l'adattamento totale o parziale. MONDADORI www.mondadori.com 28/04/2015 argomento Attività interne http://www.librimondadori.it/news/eventi/natalia-sanmartin-fenollera-martedi-28-aprile-2015-09-15-00-roma Natalia sanmartin fenollera *Segue il testo in originale - 16/42 - 11/5/2015 natalia sanmartin fenollera - Martedì, 28 Aprile 2015 09:15:00 - Roma - Eventi - Libri Mondadori Login Autori + Collane + Generi + Iscriviti alla newsletter News + eBooks Cerca nel Catalogo Oscar NumeriPrimi › Eventi Natalia sanmartin fenollera Autori collegati Tutti gli autori › Roma 28 aprile 2015 · 09:15 Pontificia Università della Santa Croce Condividi Commenta Natalia Sanmartin Fenollera Libri Mondadori su Facebook Mi piace Roma. L'autrice presenta il proprio libro Il risveglio della signorina Prim nel corso 0 Librimondadori Librimondadori dell'incontro Escribir una novela: la autora, sus personajes y sus lectores (Scrivere un romanzo: l'autrice, i suoi personaggi e i suoi lettori) presso la Pontificia Università della Santa Croce, in occasione del VI Convegno Internazionale di Poesia & Cristianesimo. Ore 9:15. Libri collegati Il risveglio della signorina Prim + Commenti I più visti I più commentati http://www.librimondadori.it/news/eventi/natalia-sanmartin-fenollera-martedi-28-aprile-2015-09-15-00-roma 1/2 EL MERCURIO impresa.elmercurio.com 05/04/2015 argomento Citazioni Università e/o professori http://impresa.elmercurio.com/Pages/PrintPage.aspx?PAgeID=13&Pr… rContents/NewsPaperPages/2015/abr/05/MERSTNA013CC0504_800.swf' Los sacerdotes chilenos que ocupan puestos clave en Roma *Segue il testo in originale - 17/42 - 11/5/2015 El Mercurio.com | El Mercurio | Las Últimas Noticias | La Segunda | SoyChile.cl | Avisos Económicos Santiago de Chile lunes 11 de mayo de 2015 Actualizado a las 8:26 hrs. Noticias Opinión / Blogs Economía y Negocios Domingo Deportes Revistas Empleos online Clasificados Servicios Ediciones anteriores Edición NACIONAL Domingo 5 de Abril de 2015 Versión Digital En actividades académicas y pastorales: Los sacerdotes chilenos que ocupan puestos clave en Roma Dos de ellos son consultores en la Santa Sede y otro es rector de la residencia donde viven los religiosos que estudian cursos de postgrado. Algunos de esos alumnos han llegado a ser obispos. PAMELA GUTIÉRREZ Son sacerdotes que viven una vida de bajo perfil en Roma y en la Santa Sede, tal como lo hicieron en su tiempo San Alberto Hurtado, el cardenal José María Caro o, más recientemente, el obispo auxiliar de Santiago, Fernando Ramos, o el obispo de Melipilla, Cristián Contreras Villarroel. Se trata de una veintena de religiosos que estudian, ocupan cargos clave en universidades o son asesores en la Santa Sede. El padre Carlos José Errázuriz, de la Prelatura del Opus Dei, divide su tiempo entre sus labores como profesor de la Facultad de Derecho Canónico de la Universidad Pontificia de la Santa Cruz y como consultor de la Congregación para la Doctrina de la Fe. El padre Errázuriz es uno de los 30 asesores que trabajan en esa institución, "donde damos nuestro parecer sobre cuestiones relacionadas con la tarea de la congregación, que busca ayudar al Santo Padre en promover y tutelar la fe católica, al servicio de toda la Iglesia (...) Mi aporte fundamental es siempre el del canonista, que intenta aclarar lo que es justo para la Iglesia". En la Pontificia Universidad Antonianum, el decano de la Facultad de Derecho Canónico es el hermano Jorge Horta, de la Orden de los Frailes Menores (OFM) que es una de las ramas de los franciscanos. El sacerdote Carlos José Errázuriz, en la Pontificia Universidad de la Santa Cruz. Revistas El Mercurio [+] Vea más fotos >> Servicios El Mercurio Suscripciones: Suscríbase a El Mercurio vía Internet y acceda a exclusivos descuentos. InfoMercurio: Todos los artículos publicados en El Mercurio desde 1900. Club de Lectores: Conozca los beneficios que tenemos para mostrar. Lo que viene en el centrosur Guías de Chile. Otros Servicios "Personalmente trabajo como juez del tribunal de apelo del Vicariato de Roma, comisario para las causas de dispensa del matrimonio rato y no consumado en el Supremo Tribunal de la Rota Romana; consultor ad actum para la Congregación de las Causas de los Santos", explica el hermano. Hace poco, el Santo Padre lo convocó para ser parte de la comisión especial para el estudio de la reforma del proceso matrimonial canónico. En Roma, los sacerdotes chilenos diocesanos que van a hacer cursos de postgrado, viven en el Pontificio Colegio Pío Latino Americano. La residencia para estudiantes religiosos latinoamericanos, fue fundada hace un siglo y medio por otro chileno, el sacerdote José Ignacio Eyzaguirre. El Tiempo Defunciones Ediciones anteriores Puzzle Imagen portada Suscripciones Empleos Productos especiales Contratar publicidad Club de Lectores Clase Ejecutiva El Mercurio Aguilar Y desde 1858 que no había otro compatriota que estuviera a cargo de la institución. Hace cuatro años, el sacerdote jesuita Jaime Castellón está a la cabeza de la residencia, donde hoy estudian ocho chilenos. La calidad de la educación en Roma y la experiencia internacional son dos elementos significativos para los que van a estudiar allá. "Es una riqueza muy grande tener, como amigos, como compañeros de comunidad, a gente que es de toda América Latina y de otros continentes, (porque permite) sentirse interrogado y cuestionado por las problemáticas que hay en otras partes del mundo". Tras finalizar los estudios, en general, se espera que estos sacerdotes tengan algún tipo de responsabilidad, "pero no es automático. Ahora mismo, hay algunos obispos que son ex alumnos de aquí", comenta el padre Castellón. Uno de ellos es el actual titular de la diócesis de Los Ángeles, monseñor Felipe Bacarreza. http://diario.elmercurio.com/detalle/index.asp?id={1130f6bb-a9f9-4eee-83c8-ea3dd12f3a78} 1/2 AMANHA www.amanha.com.br argomento Citazioni Università e/o professori http://www.amanha.com.br/posts/view/202 O que o Vaticano tem a ver com startups? *Segue il testo in originale - 18/42 - 06/04/2015 PUBLICIDADE (http://portonave.com.br/) 06/04/2015 | 15:50 Toggle nav O que o Vaticano tem a ver com startups? Há, sim, um nexo, como conta neste artigo o consultor Aron Krause Por Aron Krause* Faço parte de um grupo chamado Global Shapers, vinculado Fórum Econômico Mundial, e nesta condição fui selecionado para participar de um encontro que o World Economic Forum promoveu em Roma em novembro. Junto comigo estavam mais 39 jovens do mundo que trabalham com projetos vinculados ao social. Como se tratava de um evento vinculado ao Fórum, a Fundação Schwab estava envolvida e foram convidados cerca de 10 CEO`s de grandes organizações internacionais. A programação se estendeu por dois dias e discutimos os marcos que envolvem a desigualdade social e econômica. Pretendo compartilhar algumas reflexões relevantes que surgiram nestes encontro. Um fato significativo foi a aproximação política do Fórum Econômico Mundial com o Vaticano. Ao longo de todas as discussões havia a presença de sacerdotes de diferentes áreas do conhecimento: filósofos, jornalistas, economistas e sociólogos. Foi a primeira vez que presenciei discussões sobre negócios com pessoas da Igreja. O evento foi dentro da Pontificial University of the Holy Cross. Muito do que eles aportaram nas discussões foi a perspectiva do amor nos negócios - uma visão que traz o respeito e o valor da humanidade no mundo dos negócios de forma prioritária. Uma retórica bem construída, e por vezes bastante conceitual. Não trouxeram soluções para os problemas, mas reforçaram a urgência de uma mudança global que coloque os principais valores e princípios da existência do homem no centro de nossos sistemas econômicos, políticos e sociais. Tal necessidade é percebida quando se evidencia tamanha desigualdade social e econômica no mundo. Falou-se na necessidade de mudança de mentalidade dos lideres globais, de forma que seja construída uma consciência que não coloque a maximização dos lucros como a grande conquista. Como o sistema aguenta um decrescimento se foi programado para crescer rumo ao infinito?, eis uma das questões. O que conseguimos ver hoje é a globalização da indiferença e uma crise de confiança no mundo. Cada vez confiamos menos nas pessoas e isto reforça o aumento da desigualdade, inclusive como uma provável reação de defesa a esta sensação. Outro ponto discutido é como gerenciar o poder? Vivemos em uma crise de gerenciamento de poder. A corrida pelo poder nos mais diferentes campos (econômico, social, político, tecnológico) não se estabelece de forma harmônica. Ora, Rousseau disse lá atrás que o homem nasce puro e a sociedade o corrompe. Logo, não é nada nova a possibilidade tentadora de corromper-se pelo gostinho da conquista e manutenção do poder, uma escolha que pode não ter mais volta, dado que o mundo nos seduz a todo instante, em um assédio que não tem fim. A propósito, cabe uma consulta ao livro de José Mário Neves “A Face Oculta da Organização”. Cabe um exercício de retomada em provocar-se e dar lugar ao questionamento desta constante insatisfação, na qual nos colocamos. Assim, vamos colaborar na transformação do sistema. A discussão ganhou alguns pontos altos. A dicotomia entre lucro e moral foi um deles. Em determinado debate do dia, o brilhante professor Martin Schlag surpreendeu a platéia e levantou esta reflexão. De que forma se dá esta relação dentro das multinacionais que estavam presentes? E de outros negócios - por exemplo o seu negócio, você que está lendo este artigo neste instante? Em uma fala contundente, Martín Burt, da Fundación Paraguaya, trouxe uma perspectiva de compreender o que é pobreza para os pobres. A definição é a base de qualquer atuação que possa ser realizada através de ações, projetos e negócios que estejam conectados com o desenvolvimento da inclusão social. A perspectiva da caridade para lidar com questões de inclusão social é o que, muitas vezes, atrasa o processo. “Acreditar que os menos favorecidos financeiramente não tem capacidade de transformar sua realidade é a maior bobagem que possa existir”, acredita Martín. Segundo ele, nosso papel é “esfregar a lâmpada para ela brilhar”. Um outro ponto de crítica é que não existe uma retenção de talentos – especialmente de grandes profissionais – nas atividades desenvolvidas em favelas ou comunidades de baixa renda. Muitos projetos são iniciados, mas muito poucos conseguem dar conta dos desafios que enfrentam para realmente transformar uma realidade. Acabam perdendo a energia e não seguem adiante. De alguma maneira, é necessário criar condições para que mais pessoas atuem concretamente em relação ao tema da inclusão social. Entendo que isto é vocação. Há pessoas que possuem e outras não. Existe muito talento criativo que não consegue visualizar oportunidade nesta área. A responsabilidade de um processo de inclusão social é de todos pessoas. Aqueles que possuem preparo ou vocação maior para lidar com o tema têm a responsabilidade de mostrar alguns caminho sobre o que fazer e como fazer para aqueles que não estão preparados para atuar com inclusão. Por fim, passado algum tempo desse encontro, soube que o Papa Francisco anunciou a abertura de uma aceleradora de startups no Vaticano. A iniciativa é coerente com o discurso e reforça a percepção de que a instituição Igreja Católica está vivendo uma atualização graças ao seu novo líder. A mensagem espiritual, quando ganha o pragmatismo do investimento financeiro que possibilite transformações práticas sociais, ganha muita solidez. Estamos todos presenciando a aparição de um mais novo investidor social com uma influência jamais vista neste meio. Ao seguir potencializando com recursos financeiros as inovadoras iniciativas sociais deste mundo, podemos estar vivendo uma séria mudança, com redução da desigualdade. *Aron Krause é fundador do Estúdio Nômade, consultoria que desenvolve soluções voltadas para negócios sociais. comentarios Seja o primeiro a comentar a notícia! COMENTAR destaques E-CONSULTA www.e-consulta.com 06/04/2015 argomento Citazioni Università e/o professori http://e-consulta.com/nota/2015-04-06/sociedad/el-semanario-de-la-iglesia-ahora-va-la-caza-de-internautas El semanario de la Iglesia ahora va a la caza de internautas *Segue il testo in originale - 19/42 - El semanario de la Iglesia ahora va a la caza de internautas | e-consulta.com | Periódico Digital de Noticias de Puebla| México 2014 | 14/04/15 15.39 e-consulta.com Buscar Inicio Secciones MARTES, 14 ABRIL 2015 Opinión Municipios Blogs El semanario de la Iglesia ahora va a la caza de internautas Alejandra Rosas Lunes, Abril 6, 2015 - 13:40 Ángel Galindo, hace una valoración de los noticiarios y comunicadores poblanos, al tiempo de lamentar la politizada de la prensa nacional 21 24 ! En sus años de fotoperiodista del Pontificio Consejo para las Comunicaciones Sociales El sacerdote poblano cubrió el cónclave que llevó Durante una estancia de tes años en Roma se especializó en el Recién desempacado de Italia lo nombraron párroco de la "Divina Providencia" En sus años de fotoperiodista del Pontificio Consejo para las Comunicaciones Sociales http://e-consulta.com/nota/2015-04-06/sociedad/el-semanario-de-la-iglesia-ahora-va-la-caza-de-internautas Pagina 1 di 8 El semanario de la Iglesia ahora va a la caza de internautas | e-consulta.com | Periódico Digital de Noticias de Puebla| México 2014 | 14/04/15 15.39 . Versión para impresión Sacerdote por vocación pero comunicólogo de profesión, Sergio Ángel Galindo Pérez, materializa sus conocimientos periodísticos en la dirección del Semanario “Angelus – el Mensajero”, informativo oficial de las 231 parroquias católicas que conforman la arquidiócesis de Puebla, esto a cuatro meses de asumir las riendas del tabloide al que pretende llevar al mundo digital. El especialista en redes sociales, se dice consciente del reto que representa el tomar la batuta de este periódico que se oferta en seis pesos al término de las misas domínicas y que con sus ocho mil 500 ejemplares le convierten en la publicación semanal de mayor tiraje en la entidad con mínimo margen de devolución. Apostándole a la mejora de contenidos a partir de la narración de “historias de vida” y el análisis editorial de temas sociales de actualidad, es como se pretende mantener a un público cautivo que hoy alcanza los 32 mil feligreses, según las proyecciones referidas por el clérigo egresado de la Pontificia Universidad de la Santa Cruz de Roma, Italia. Tras una estadía de tres años en el viejo continente, donde estudió la carrera de Comunicación Social e Institucional, este presbítero originario de la junta auxiliar de La Libertad, brindó sus servicios en el Pontificio Consejo para las Comunicaciones Sociales, el departamento de comunicación del Vaticano. Encuesta ¿Está de acuerdo que la concesión de la línea 2 del Metrobús se haya entregado a la empresa ADO sin concurso o licitación pública de por medio? a) Sí b) No Votar Encuestas anteriores Resultados Galindo Pérez comentó a e-consulta su deseo de que el semanario, que el domingo 12 de abril llegara a su número 253 y que nació en 2010 tras el cierre del “Koinonia”, impacte a un bloque mayor de personas a través de los medios digitales, aún cuando no profesen la religión católica. Quien fuera uno de los 5 mil fotoperiodistas acreditados durante el conclave del 13 de marzo de 2013 en el que fue electo el Papa Francisco al que conoció durante una audiencia privada, encuentra en el periodismo la oportunidad de transmitir historias de lucha y esperanza pero además, un mecanismo para promover procesos de paz entre la sociedad. La prensa mexicana no profundiza Desde su retorno a la ciudad de Puebla el 3 de Octubre de 2104, el ahora titular de la parroquia con advocación a la “Divina Providencia” ubicada en la 14 Oriente, dijo ver con gusto que haya prensa local que se esfuerza por presentar historias ciudadanas sin saturar de contenidos políticos los espacios. Aclaró que el punto no es que se quiera evadir la situación que en general atraviesa el país o la entidad, pero señala que el periodismo en México no debe limitarse a mostrar únicamente notas informativas de corte político sino propiciar el diálogo entre las personas. “(…) Por eso, una vez más, creo que un periodismo en México debe ser capaz de inspirar a la gente a través de este contar, de este compartir buenas historias (….)”, respondió el http://e-consulta.com/nota/2015-04-06/sociedad/el-semanario-de-la-iglesia-ahora-va-la-caza-de-internautas Pagina 2 di 8 El semanario de la Iglesia ahora va a la caza de internautas | e-consulta.com | Periódico Digital de Noticias de Puebla| México 2014 | 14/04/15 15.39 director del Angelus quien en el 2013 coordinó en Brasil al bloque de fotógrafos que se ofrecieron como voluntarios para la cobertura de la XXVIII Jornada Mundial de la Juventud, celebrada en Río de Janeiro. Al hacer un comparativo entre el periodismo mexicano y el europeo, sentenció que mientras en el viejo continente la prensa profundiza en los temas noticiosos, da seguimiento a los casos, dirige el curso de las investigaciones porque ya tiene una proyección sobre el desenlace de los hechos o problemáticas, en México regularmente se tocan temas políticos que se quedan en la exposición o exhibición del mero conflicto. “El periodismo en México, no debe limitarse a exponer la noticia sino propiciar el diálogo entre las personas, (……) ciertamente el país está viviendo una situación muy difícil y se puede llamar, situación de crisis, pero un periodismo que trata de llevar esperanza, es el que propicia el diálogo y nos hace capaces de darnos cuenta que toda situación de crisis, tiene algo bueno”. Pero el trabajo de la prensa mexicana no es menor, señaló que es evidente el esfuerzo que se hace por revelar las problemáticas sociales a diferencia del caso estadounidense, país en el que cursó también estudios periodísticos en la Universidad de Missouri, Columbia. Explicó que la prensa americana concibe de otra forma el periodismo, recurre a lo espectacular. Ve en los noticieros una forma de entretenimiento para las audiencias con el fin de ganar ratings. Canales una voz sincera y López Díaz la amigable Galindo Pérez, en sus años de seminarista a inicios del 2000 arrancaba el día escuchando las noticias radiofónicas del poblano Fernando Canales, porque desde su perspectiva el comunicador de Ultra Noticias se oye sincero y que aquello que piensa lo dice. De esta manera, hizo una radiografía sobre los conductores estelares de los noticieros radiofónicos de Puebla a petición de esta reportera. “Cómo un amigo que te da las noticias” esa es la óptica desde la que vislumbra el responsable del semanario Angelus al director de Noticias de Cinco Radio, Javier López Díaz. Sin arriesgarse a opinar sobre los calificativos de sensacionalista que los mismos radioescuchas le han llegado a endilgar al conductor dentro de su noticiero, el sacerdote se limitó a referir que en sus años en Italia narraba en las aulas sobre el caso de éxito que representaba el programa Buenos Días. Bajo su óptica el noticiero de López Díaz ha logrado lo que ninguno: darle voz al ciudadano de a pie. Es a través de la llamada red como viene generando un vínculo entre las autoridades con la sociedad. Pero Canales y López Díaz no son los únicos a los que reconoció el clérigo. De niño en la década de los ochenta, antes de ir a la escuela desayunaba escuchando a Enrique Montero Ponce, a quien se refiere como decano del periodismo, el maestro de muchos, externó. Por su amplia experiencia como parte de una trayectoria de 45 años al frente de su programa Tribuna Radiofónica el director del semanario Angelus expresó que escuchar a “Don Enrique” es algo que le llena de gusto, sobre todo el ver que sigue en su esfuerzo por comunicar. Del titular del programa Oro Noticias, Iván Mercado, se abstuvo de dar un comentario y apenas dice “honestamente lo he escuchado muy poco (…)”, misma respuesta al preguntarle sobre “Carlos Martín Huerta”, explicó “igual poco lo he escuchado”. http://e-consulta.com/nota/2015-04-06/sociedad/el-semanario-de-la-iglesia-ahora-va-la-caza-de-internautas Pagina 3 di 8 El semanario de la Iglesia ahora va a la caza de internautas | e-consulta.com | Periódico Digital de Noticias de Puebla| México 2014 | 14/04/15 15.39 En lo concerniente a los conductores de noticias de las televisoras locales dijo que a veces se llega a pensar que el medio es el presentador y no se toma en cuenta todo el equipo que está detrás de ellos. No obstante, expuso que le agrada la claridad con la que se expresa Juan Carlos Valerio conductor de Hechos para Despertar TV azteca Puebla, al que ha tenido oportunidad de saludar en persona. Mientras que de María Dolores Pellón (Mari Loli) conductora de TV3 noticias nocturno, indicó que es una persona que tiene tantos años en los medios y todo un cúmulo de experiencia. En el caso de la prensa escrita, apenas se refirió a El Sol de Puebla como el medio de mayor tradición, pero se disculpa diciendo que se mueve más en los medios digitales, su fuerte insiste son las redes sociales. La “viralidad” de la falsedad El director del Angelus coincide con quienes piensan que la prensa escrita en papel no desaparecerá pese al boom de los nuevos dispositivos móviles, sostuvo que las nuevas tecnologías apenas complementarán una forma de presentación de los periódicos sobre todo entre los nativos digitales. Sin embargo, advierte sobre el nuevo reto que se le presenta a los medios de comunicación y al que denominó como la “viralidad de la falsedad”, es decir, el subir a la web información no confirmada, sin que se tenga certeza de la veracidad pero que en el afán de ganar la noticia y ser el primero en darla a conocer poco importa que los datos disten mucho de la realidad. Lo lamentable es que más tarde se tenga que corregir la información y en ello no sólo se pierda la credibilidad o el buen nombre del medio sino además que otros miles hayan compartido datos falsos que a su vez millones la habrán asumido como verdad. Asienta que eso marca la diferencia entre el saber o el suponer y en el periodismo la verdad lo es todo. En ello va de por medio la reputación así como el buen nombre de las personas a las que se involucre. “(…) Lo mínimo que se pide es que haya honestidad en los medios y eso es lo que yo pediría a todos los medios en Puebla, que haya mucha honestidad de amor a la verdad(..)”. Angelus Digital Entre los muchos planes que el responsable del Angelus tiene para el semanario, además del crecimiento en el índice de lectores, es que algún día su publicación pueda consultarse desde un portal propio vía Internet. http://e-consulta.com/nota/2015-04-06/sociedad/el-semanario-de-la-iglesia-ahora-va-la-caza-de-internautas Pagina 4 di 8 El semanario de la Iglesia ahora va a la caza de internautas | e-consulta.com | Periódico Digital de Noticias de Puebla| México 2014 | 14/04/15 15.39 Aún cuando hoy puede revisarse mediante la plataforma digital Issuu, éste se ubica en la página oficial de la arquidiócesis de Puebla con un número de atraso, el deseo es que el Angelus incursione en la red. El sacerdote lo muestra como un plan de largo plazo, no hay fecha para cumplir el reto, pero es consciente de que si se quiere llegar a un mayor número de personas y ampliar el target es necesario recurrir a las nuevas tecnologías. Por lo pronto señala que el medio es rentable, pero insiste en que su misión no es el lucro sino la formación de los lectores en la fe cristiana, por eso la apuesta de sacar contenidos sin que necesariamente sean religiosos pero sí que promuevan valores y sean inspiración para otros ciudadanos. Visitas: 2,149 Relativas Va la Iglesia Católica al rescate de sus fieles en Puebla Protestan por cambio de sacerdote en Los Fuertes Tags Iglesia católica Sergio Ángel Galindo Pérez Semanario Angelus – el Mensajero Destacadas Cerrarán por un año autopista al DF por obras del segundo piso Gobierno Metrobús de Puebla palidece frente al del Distrito Federal Gobierno Hace: 26 mins 46 segs Hace: 9 horas 57 mins Reprueba Puebla por gasto y presupuesto opaco del Congreso Gobierno Hacen oficiales procesos contra 20 ex alcaldes por 1,370 mdp Gobierno Hace: 10 horas 11 mins Hace: 10 horas 43 mins Reclama Morena a 18 mil afiliados más en Puebla Elecciones Sin avisar al GDF fue detenido hijo de Simitrio: Rita Amador Sociedad Foto Agencia Enfoque Hace: 12 horas 47 mins Hace: 13 horas 53 mins Truena línea 2 del Metrobús ante demanda por regreso a clases Gobierno Soriano Peregrina afirma estar bien y lanza denuncia pública Sociedad Hace: 14 horas 5 mins Hace: 17 horas 15 mins Foto Agencia Enfoque Comentarios de Facebook Añade un comentario... Comentar Plug-in social de Facebook http://e-consulta.com/nota/2015-04-06/sociedad/el-semanario-de-la-iglesia-ahora-va-la-caza-de-internautas Pagina 5 di 8 AGENZIA SIR www.agensir.it 07/04/2015 argomento Citazioni Università e/o professori http://www.agensir.it/pls/sir/v4_s2doc_b.stampa_quotidiani_cons?id_oggetto=309536 Cile: Santiago, Seminario su Comunicazione Istituzionale della Chiesa *Segue il testo in originale ---------------ANCHE IN: - IGLESIA CL.: http://noticias.iglesia.cl/noticia.php?id=26837 - DUOC-UC: http://www.duoc.cl/ver/noticia/con-exito-finaliza-3er-seminario-internacional-de-comunicacion-de-iglesia? tags=colaboradores - 20/42 - SIR - Servizio Informazione Religiosa - Quotidiano 20/04/15 15.35 Martedì 07 Aprile 2015 18:12 - CILE: SANTIAGO, SEMINARIO SU COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE DELLA CHIESA “Comunicando in una cultura dell’incertezza” è il tema del seminario internazionale di “Comunicazione istituzionale di Chiesa”, promosso il 13 e 14 aprile a Santiago del Cile dalla Pontificia Università cattolica e dalla Conferenza episcopale cilena. All’incontro parteciperanno anche i vescovi riuniti in occasione della loro 109ª assemblea plenaria. “L’incertezza deriva dalla sfiducia, e ciò che si propone questo seminario è stabilire, sin da una riflessione sulle basi che ispirano l’umanesimo cristiano, soluzioni pratiche e creative perché l’opinione pubblica possa credere e confidare nel messaggio che offre la Chiesa”, anche alla luce dell’invito di Papa Francesco “a mettere la comunicazione al servizio di una autentica cultura dell’incontro”. Tra i relatori Greg Burke, della Segreteria di Stato della Santa Sede; monsignor Luis Romera, rettore della Pontificia Università della Santa Croce; e i decani di comunicazione delle università pontificie Salesiana di Roma e Cattolica del Cile, il padre Mauro Mantovani e la professoressa Silvia Pellegrini. Interverranno anche Arturo Merayo, professore dell’Università di Murcia; Ramón Ollé, delegato per i media dell’ arcivescovato di Barcellona, e Carlos Garde, dell’agenzia Rome reports. http://www.agensir.it/pls/sir/v4_s2doc_b.stampa_quotidiani_cons?id_oggetto=309536 Pagina 1 di 1 AGENZIA ZENIT www.zenit.org argomento Citazioni Università e/o professori http://www.zenit.org/it/articles/tutta-la-grandezza-del-lavoro-e-dentro-l-uomo Tutta la grandezza del lavoro è dentro l'uomo *Segue il testo in originale - 21/42 - 07/04/2015 Il mondo visto da Roma http://www.zenit.org/it/articles/tutta-la-grandezza-del-lavoro-e-dentro-l-uomo Tutta la grandezza del lavoro è dentro l'uomo A Roma, un convegno tutto al femminile sugli aspetti antropologici, teologici e sociali proposto dall'Istituto Superiore di Scienze Religiose all'Apollinare Roma, 07 Aprile 2015 (Zenit.org) Giorgia Innocenti | 387 hits “Il lavoro: aspetti antropologici, teologici e sociali” è il tema del workshop che si è svolto sabato 4 aprile a Roma, presso l’Aula magna del Collegio Universitario Celimontano. Un incontro ormai atteso ogni anno ed organizzato dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose all’Apollinare, centro accademico della Pontificia Università Santa Croce, che, nella Settimana Santa, ha scelto la capitale per partecipare alle celebrazioni pasquali e proporre uno spazio conviviale ricco di spunti di riflessione e di approfondimento. “Sollevarono il corpo. Sfilarono in silenzio. Da lui ancora emanava fatica ed un senso d’ingiustizia. Ma l’uomo ha portato con sé la segreta struttura del mondo dove l’amore prorompe più alto.” Con i versi e l’immagine di un giovane Karol Wojtyla, operaio, è iniziato il convegno, introdotto dall’avvocato ecclesiastico Filomena Longino Lombardi e dalla moderatrice, la professoressa di Teologia dogmatica Ilaria Vigorelli. “Parlare di lavoro nella nostra società significa tenere presente la dignità che da esso scaturisce. In quest’ottica anche il tempo libero, volto ad instaurare proficue relazioni tra gli individui, assume una fondamentale rilevanza” ha esordito l’avvocato. Riprendendo la frase di Cesare Pavese “Lavorare stanca” la professoressa Mirella Rossi, presidente della sezione romana dell’Associazione Pedagogica Italiana, ha precisato “Il lavoro ci migliora perché, grazie alle nostre mani, abbiamo la possibilità di produrre Bellezza. Non limita l’uomo, ma lo rende più disponibile a scoprire nuovi orizzonti”. Tale affermazione è stata da lei consolidata con una vivace carrellata di opere artistiche e cinematografiche, da Charlie Chaplin a Italo Calvino, per poi toccare la ricca raccolta di testi dei Pontefici. La professoressa Maria Aparecida Ferrari, docente di Storia delle dottrine politiche e la Dottoressa Claudia Picazio, postulatrice delle cause di beatificazione e canonizzazione, hanno invitato il pubblico a riflettere da un punto di vista teologico ad antropologico sull’argomento con particolare riferimento all’enciclica “Caritas in Veritate” di Benedetto XVI, numero 63: “Che cosa significa la parola decente applicata al lavoro? Significa un lavoro che, in ogni società, sia l'espressione della dignità essenziale di ogni uomo e di ogni donna. Un lavoro scelto liberamente, che associ efficacemente i lavoratori, uomini e donne, allo sviluppo della loro comunità. Un lavoro che, in questo modo, permetta ai lavoratori di essere rispettati al di fuori di ogni discriminazione; un lavoro che consenta di soddisfare le necessità delle famiglie e di scolarizzare i figli, senza che questi siano costretti essi stessi a lavorare. Un lavoro che permetta ai lavoratori di organizzarsi liberamente e di far sentire la loro voce; un lavoro che lasci uno spazio sufficiente per ritrovare le proprie radici a livello personale, familiare e spirituale. Un lavoro che assicuri ai lavoratori giunti alla pensione una condizione dignitosa". Anche alla luce di questo testo non bisogna nascondere le difficoltà di oggi, ha concluso la dottoressa Serena Angioli, dirigente dell’Area Programmi dell’Agenzia Nazionale per i Giovani. Bisogna affrontare il cambiamento di occupazione, anche se molto spesso è costoso e mai muoversi in solitudine. E’ consigliabile considerare la crisi come un’opportunità. Da qui l’importanza di questi spazi di confronto. La giornata si è conclusa, dopo dibattiti e riflessioni, in piazza San Pietro per la tradizionale Veglia Pasquale con il Santo Padre. (07 Aprile 2015) © Innovative Media Inc. LIBRARY JOURNAL www.lj.libraryjournal.com 07/04/2015 argomento Citazioni Università e/o professori http://lj.libraryjournal.com/2015/04/technology/open-source-picks-up-the-pace-library-systems-landscape-2015/ Koha and Evergreen aim high with development targets *Segue il testo in originale - 22/42 - Open Source Picks Up the Pace | Library Systems Landscape... News Opinion Tech Job Zone Newsletters Social Media http://lj.libraryjournal.com/2015/04/technology/open-source-p... Reviews Events Webcasts MANAGE YOUR ACCOUNT APRIL 13, 2015 Open Source Picks Up the Pace | Library Systems Landscape 2015 By Matt Enis<http://lj.libraryjournal.com/author/menis/> on April 7, 2015(2015-04-07T16:01:02+00:00) Koha and Evergreen aim high with development targets This February, EBSCO Information Services<https://www.ebsco.com/> announced plans to provide funding and technical assistance for contributors to the Koha<http://koha- community.org/> open source ILS platform. Led by the Koha Gruppo Italiano (KGI)—founded by the American Academy in Rome, American University of Rome, and the PontiFicia Università della Santa Croce—with development support from ByWater Solutions, Catalyst IT, and Cineca, the partnership will enable an upgrade of Koha’s core search engine to Elasticsearch, the popular open source, multitenant-‐ capable full-‐text search engine. Library Systems Landscape 2015: Managing Multiplicity SirsiDynix Adds to Community Funded Services Suite Ex Libris Launches Developer Network Open Source Picks Up the Pace Kuali Goes Commercial Company ProFiles According to an announcement published by KGI, the partnership will also enhance Koha’s speed and API access; increase the functionality and accuracy of faceted classiFication and search; include the development of a browse function that enables patrons to explore by author, title, subject, or call number; and include a MARC to RDF crosswalk and enhanced Flexibility for ingesting metadata schemes other than MARC21. Last month, EBSCO separately announced a partnership with ByWater<http://bywatersolutions.com/> to integrate EBSCO Discovery Service<http://www.ebscohost.com/discovery> (EDS) with Koha, giving Koha libraries the option of adopting EDS as a web-‐scale discovery service and ensuring full Koha OPAC functionality within EDS. Terms of the agreement were not disclosed, and descriptions of the scale of the 1 di 7 13/04/15 14.10 Open Source Picks Up the Pace | Library Systems Landscape... http://lj.libraryjournal.com/2015/04/technology/open-source-p... partnership by the parties have been somewhat divergent. KGI’s announcement described EBSCO’s “massive support” that “will ensure the long-‐term viability of Koha.” Meanwhile, EBSCO ofFicials have characterized it as a matter-‐of-‐course move. In a conversation with LJ, Neil Block, EBSCO’s VP of discovery innovation, academic libraries, described it as the latest in a long line of partnerships that EBSCO has cultivated with about 30 ILS providers worldwide, including the community-‐sourced Kuali OLE project (see sidebar). “We very much believe in partnerships with ILS vendors, and we are an active supporter of open source technology for libraries,” EBSCO EVP Sam Brooks said in a statement regarding the Koha partnership. “We are a member of Kuali OLE and believe that both OLE and Koha are excellent options for libraries worldwide.” With its large, active global user base, Koha wasn’t on the ropes prior to this deal, and EBSCO isn’t playing the role of savior. But these development plans and EDS integration are signiFicant, bolstering both the functionality of Koha and its credibility as an option for many libraries that have been on the fence about adopting an open source ILS. “It’s a really big deal for Koha,” says Nathan Curulla, co-‐owner and chief revenue ofFicer for ByWater Solutions. “Having a strong discovery component that works very well with the system is very important for [its] long-‐term stability…. To have EBSCO’s help with this is huge, because they’re a very large and reputable company. It helps to validate the sustainability of Koha a bit.” GAINING GROUND Third-‐party development houses are key to that perception of viability as well. While open source systems are free for any library to use, many libraries do not have the IT staff needed to maintain or modify an open source ILS without help. ByWater, LibLime<http://www.liblime.com/>, and Equinox Software<http://esilibrary.com/>, among others, offer services including installation, data migration, hosting, training, tech support, and new feature development for these open source systems. At year-‐end 2014, ByWater served 872 libraries using the most common, community-‐managed version of Koha. LibLime offers two proprietary, customized forks of Koha—one designed for public libraries and another for academic libraries—and serves about 750 libraries total. Equinox serves more than 30 libraries using the community-‐ managed version of Koha as well, but the company’s primary focus is development and support of the open source Evergreen<http://evergreen-ils.org/> ILS, used by more than 800 libraries. Koha was originally launched in 2000 as a solution for small, single-‐site libraries in New Zealand, while Evergreen debuted in 2006<http://lj.libraryjournal.com/2006/12/ljarchives/evergreen-your-homegrown-ils/>, 2 di 7 13/04/15 14.10 Open Source Picks Up the Pace | Library Systems Landscape... http://lj.libraryjournal.com/2015/04/technology/open-source-p... serving a Georgia consortium that, at the time, consisted of 44 library systems with more than 250 locations, eight million items, and 1.6 million cardholders. The origins of each system shaped the course of its early adoption and development priorities, and Evergreen is still the more popular open source option for multitiered consortia and large library systems. But both systems are scalable—Evergreen can be used by single-‐site libraries, and Koha has been making inroads with academic and larger public libraries as well. Curulla cites the Rutgers Law Library’s recently migration to Koha as an example. “We’re starting to get bigger names adopting Koha,” he said. Libraries “are starting to realize that the features and beneFits of Koha, in many cases, outweigh those of proprietary systems.” Similarly, in November 2013, LibLime was awarded a Five-‐year, multi-‐million-‐ dollar contract to implement and support its web-‐based version of Academic Koha for U.S. federal agencies. Unique customizations include a discovery layer map interface designed to facilitate searching of content by geospatial coordinates via “GeoMARC” and integration with LibLime’s digital content management system, enabling the ingestion and Findability of bibliographic records and digital content side by side. These libraries had been using a legacy commercial ILS but felt that “it was getting a little long in the tooth and not really functioning well for them,” says Patrick Jones, executive director for LibLime. “They wanted a new system, but they wanted it to do things beyond traditional library software management duties.” TABLE 3: Open Source Developers NEW CUSTOMERS SYSTEM U.S. SALES NON-U.S. TOTAL 2012 2013 2014 2014 SALES 2014 INSTALLED ByWater Solutions (Koha) 34 68 51 47 4 872 LibLime Koha and Academic Koha 42 34 41 41 0 751 Equinox (Evergreen) 37 74 107 107 0 803 Numbers represented here were reported to us by associated vendors SOURCE: LJ LIBRARY SYSTEMS LANDSCAPE STUDY 2015 THE ROAD AHEAD In addition to the integration with EDS and plans to implement Elasticsearch<https://www.elastic.co/products/elasticsearch>, ByWater is also forging ahead with several other development efforts for Koha. In 2014, the company enhanced support for multiple languages and designed a new cataloging interface that will be included in the next release of Koha this year, notes Brendan Gallagher, co-‐owner and CEO of ByWater. The company also expects to complete Koha’s integration efforts with major 3 di 7 13/04/15 14.10 Open Source Picks Up the Pace | Library Systems Landscape... http://lj.libraryjournal.com/2015/04/technology/open-source-p... e-‐content providers in 2015, including OverDrive, Baker & Taylor’s Axis 360 ebook platform, the 3M Cloud Library, Recorded Books, Freading, and more, enabling patrons to discover and check out content from these vendors without navigating away from a Koha catalog. ByWater made several minor enhancements to acquisitions workFlows last year and soon will have Koha integrated with EDI (electronic data interchange) for invoicing and ordering. Funding for these efforts has long been driven by small groups of Koha libraries that decide to pool money to pay development houses such as ByWater to build speciFic new features or functionality into the Koha system. Those features are then shared with the broader Koha community. In a move that may help ByWater speed this process, grow the company, and take on more projects, ByWater in January announced the beta launch of a new crowdfunding website devs.bywatersolutions.com. There, Koha libraries can suggest new features for the system and potentially join funding for those features from broader coalitions donating in smaller increments. For many libraries that have become accustomed to commercial systems, there can still be a reluctance to embrace this type of customization approach, Curulla acknowledges. Even seemingly minor functionality issues in an open source system can lead a library to stick with its existing commercial system, and some directors are unaware that any perceived issues can be remedied, for a fee. “We still have some libraries say ‘we have to click this button one extra time to complete this task, so we’re not going to go with you.’ Literally,” Curulla says. “They could have saved $20,000 per year by clicking that button one extra time, or paid $5,000 once to have that feature developed for them.” Regardless, Curulla remains bullish on the future of Koha and other open source solutions, arguing that the functionality of an open source ILS will eventually surpass that of commercial solutions. “The libraries that are coming over [to Koha] are starting to realize that there is a large paradigm shift going on,” he says. “Libraries are realizing that open source software is cheaper, it’s just as good, if not better, and any features that are lacking can be easily developed for a lot less money.” [#Sequoia] EQUINOX GROWS SEQUOIA Evergreen is keeping pace with commercial vendors as well. Last July, Kent County Public Library<http://www.kentcountylibrary.org/> (KCPL), MD, became the First system to move to Equinox’s Sequoia Service Platform<http://esilibrary.com /what-we-do/sequoia>, a new cloud-‐based environment that enables Equinox to host instances of Evergreen, Koha, and FulfILLment using a software as a 4 di 7 13/04/15 14.10 Open Source Picks Up the Pace | Library Systems Landscape... http://lj.libraryjournal.com/2015/04/technology/open-source-p... service (SaaS) model. By using redundant hardware, continuous data backup and live database replication, and a cloud conFiguration designed to handle peak loads, Sequoia aims to provide zero downtime for users. The hosted SaaS model does not require on-‐site servers, and it enables Equinox to perform system updates and apply bug Fixes and security patches without assistance from library staff. KCPL<http://catalog.kentcountylibrary.org/> is a three-‐branch system serving 20,000 residents on Maryland’s rural eastern shore, so its deployment of Sequoia offers a good example of the system’s scalability for small libraries. But the system is proving popular with Equinox’s larger customers and consortia as well. Almost 345 libraries have moved to Sequoia, and a majority of the company’s other customers will be on the platform by the end of 2015, according to Mike Rylander, president of Equinox and lead architect of the Sequoia platform. Rylander added that the company will also continue working in a support and development role with several large libraries that plan to continue local hosting of Evergreen. Sequoia “customers are seeing increased uptime and less issues with unexpected high-‐load [situations],” Rylander says. “We can absorb summer reading program [trafFic] a lot more easily. And a lot of the ancillary services that aren’t necessarily core to the ILS, like SIP2 servers, perform better,” managing data exchanges between Evergreen and third-‐party hardware and systems, such as self-‐check stations. Last year Equinox also began translating the Evergreen staff client into a web-‐based model. The move was necessitated by Mozilla discontinuing support for several features of XULRunner<https://developer.mozilla.org/en-US /docs/Mozilla/Projects/XULRunner>, upon which Evergreen was dependent, but Equinox took the move as an opportunity to rethink what its customers and the broader Evergreen community wanted in a staff client. Notably, some modules of the web-‐based version will work well with tablets and mobile devices, which reFlects another trend among Evergreen’s commercial competitors. The First development “sprint” was completed in August, implementing circulation and patron registration features, and as Rylander notes, making the new client tablet friendly was “one of the goals. The circulation module, in particular, is one where we focused on responsive design so that handheld devices would be much easier to use.” Sprint 2, focusing on cataloging workFlows, was still in progress at press time. After that, two more sprints are planned—one for serials and acquisitions and another for admin functions. Equinox plans to be Finished with the web-‐based client in January 2016. “We’ve made a lot of progress,” says Equinox VP Grace Dunbar, adding that the First sprint also involved laying the groundwork for future development. “We 5 di 7 13/04/15 14.10 Open Source Picks Up the Pace | Library Systems Landscape... http://lj.libraryjournal.com/2015/04/technology/open-source-p... implemented WebSockets and did a whole bunch of great stuff that is going to make supporting the [new user interface] easier, but it’s also going to make Evergreen faster and more responsive.” About Matt Enis Matt Enis ([email protected]<mailto:[email protected]>; @matthewenis<https://twitter.com/#!/matthewenis> on Twitter) is Associate Editor, Technology for Library Journal. Filed Under: Technology<http://lj.libraryjournal.com/category/technology/> Tagged With: Automation marketplace<http://lj.libraryjournal.com/tag/automation-marketplace/>, Evergreen<http://lj.libraryjournal.com/tag/evergreen/>, ILS<http://lj.libraryjournal.com/tag/ils/>, Koha<http://lj.libraryjournal.com/tag/koha/>, LJ_2015_Apr_01<http://lj.libraryjournal.com /tag/lj_2015_apr_01/>, LSP<http://lj.libraryjournal.com/tag/lsp/>, open source<http://lj.libraryjournal.com/tag/open-source/>, TDS<http://lj.libraryjournal.com/tag/tds/> Discussion: View 1 Comment<http://lj.libraryjournal.com/2015/04/technology/open-source- picks-up-the-pace-library-systems-landscape-2015/#comments> (PrintFriendly) (Facebook) (Google+) (Email) (Twitter) (Tumblr) (Reddit) Comment Policy: 1. Be respectful, and do not attack the author or other commenters. Take on the idea, not the messenger. 2. Don't use obscene, profane, or vulgar language. 3. Stay on point. Comments that stray from the topic at hand may be deleted. We are not able to monitor every comment that comes through (though some comments with links to multiple URLs are held for spam-‐check moderation by the system). If you see something objectionable, please let us know<mailto:[email protected]>. Once a comment has been Flagged, a staff member will investigate. We accept clean XHTML in comments, but don't overdo it and please limit the number of links submitted in your comment. For more info, see the full Terms of Use<http://lj.libraryjournal.com/about/terms-of-use/>. 6 di 7 13/04/15 14.10 DERSTANDARD www.derstandard.at argomento Citazioni Università e/o professori http://derstandard.at/2000013953509/Rationalitaet-statt-Polemik-in-der-Islamdebatte Rationalität statt Polemik in der Islamdebatte *Segue il testo in originale - 23/42 - 08/04/2015 Rationalität statt Polemik in der Islamdebatte - Userkommentare - derStandard.at › User 17/04/15 11.49 derStandard.at › User › Userkommentare User Rationalität statt Polemik in der Islamdebatte USERKOMMENTAR | ERNST FÜRLINGER 8. April 2015, 11:47 Wilders' Auftritt in der Hofburg führte nur zu verhaltenem Protest – weil man ihm recht gibt? vergrößern (800x533) foto: standard/christian fischer Geert Wilders Ende März bei seinem Auftritt in der Wiener Hofburg. Ist es ein Sinnbild für die derzeitige Situation? Geert Wilders, Apostel des Islamhasses, der den Koran als "islamischen 'Mein Kampf'" bezeichnet und dessen Verbot fordert, spricht Ende März in der Hofburg, einem der symbolischen Zentren der Republik, über die Gefahr der "Islamisierung". Er nennt den Islam eine "Bedrohung für unsere Gesellschaft" und meint, dass sich der Westen in einem Krieg mit dem Islam befinde. Und es folgt nur verhaltener Protest – weil man ihm recht gibt? Weil man wegen der Jihadistenmiliz "Islamischer Staat" (IS) und der Attentate in Europa unsicher ist, ob er nicht recht hat? Dabei ist bei einer sachlichen Beurteilung klar, dass kein "clash of cultures" stattfindet, sondern Muslime die Hauptbetroffenen der radikalen Gruppen sind: Allein im November 2014 kamen bei jihadistischen Attentaten weltweit 5.042 Menschen ums Leben, davon stammten 86 Prozent der Opfer aus Ländern mit muslimischer Mehrheit. Das heißt, die überwältigende Mehrheit der Opfer jihadistischen Terrors sind Muslime und Zivilisten (Quelle: International Centre for the Study of Radicalisation and Political Violence, ICSR). Reine Polemik Es ist vollkommen klar, dass zwischen den jihadistischen Gruppen und dem Mainstream des Islam ein substanzieller Unterschied besteht. Wenn dieser Unterschied dennoch verwischt und aufgehoben wird und militante Islamisten und die überwiegende Mehrheit der Muslime, die mit ihnen nichts am Hut haben, über den einen Begriff "Islam" verschmolzen werden, dann ist das reine Polemik aus bestimmten Interessen. Rechtsextreme Parteien wie der Front National wissen seit den 1970er-Jahren, wie ergiebig es politisch ist, über die kollektiven Emotionen des Unbehagens und der Skepsis gegenüber Zuwanderung und Islam zu mobilisieren. Die alten fremdenfeindlichen Ressentiments können nun mit dem negativen Islambild gerechtfertigt werden. Apologetische Interessen Ebenso gibt es kirchliche Vertreter, die ein apologetisches Interesse daran haben, den Islam insgesamt zu diffamieren, um das Christentum als einzig staatstragende Religion hervorheben zu können. Ein markantes Beispiel ist ein Beitrag in der "NZZ" von Martin Rhonheimer, Opus-Dei-Priester und Professor an einer katholischen Universität in Rom, der eine intensive http://derstandard.at/2000013953509/Rationalitaet-statt-Polemik-in-der-Islamdebatte Pagina 1 di 5 Rationalität statt Polemik in der Islamdebatte - Userkommentare - derStandard.at › User 17/04/15 11.49 Debatte auslöste: Die IS sei keine Häresie, sondern entspreche dem Wesen des Islam, das bereits von seinen Grundlagen her gewaltförmig sei. Darin bestehe auch der Grund für "die intellektuelle Not muslimischer Intellektueller: Sie können aufgrund ihrer religiösen Tradition den IS-Terror nicht prinzipiell verurteilen." (NZZ, 6.9.2014) Keine Gewaltreligion Auch wenn viele Stimmen unter dem Eindruck der Gräueltaten der IS in den Chor, der Islam sei eine Gewaltreligion, einstimmen – dieses pauschale Urteil ist falsch. Das zeigt etwa der "Brief an Baghdadi", den 120 bedeutende Gelehrte der muslimischen Welt am 24. September 2014 veröffentlichten und in dem sie der IS auf Basis des traditionellen islamischen Rechts 24 Vergehen vorwerfen und diese Punkt für Punkt verurteilen. Sie stellen in diesem Brief an den selbsternannten Kalifen und seine Anhänger unter anderem klar, dass es im Islam verboten ist, Christen und anderen Schriftbesitzern zu schaden, Menschen zur Konvertierung zu zwingen und Sendboten beziehungsweise Journalisten zu töten. Ebenso halten sie auf Basis des geltenden islamischen Rechts fest, dass der Jihad im Islam nur als Verteidigung eines muslimischen Gebiets gegen Aggressoren unter bestimmten Voraussetzungen erlaubt sei, und stellen explizit klar: "So gibt es keinen offensiven und aggressiven Jihad, nur weil Menschen einer anderen Religion angehören oder eine andere Meinung vertreten." (lettertobaghdadi.com) Differenzierung ist unabdingbar Hier wird der kategoriale Unterschied zwischen der jihadistischen Bewegung, die sich ihre eigene rechtliche Legitimation konstruiert und auf eine gewalttätige Islamauslegung stützt, und dem Mainstream des Islam, dem islamischen Recht und der islamischen Theologie, unzweifelhaft deutlich. Diese Differenzierung wird von Polemikern wie Wilders und anderen abgelehnt. Sie ist aber unabdingbar, will man die Bruchlinien in der Gesellschaft nicht verstärken, indem man sunnitische Muslime allgemein mit dem jihadistischen Terror in Verbindung bringt. Ein solcher Diskurs spielt letztlich den radikalen Salafisten in die Hände, die mit dem Motiv der Verschwörung des Westens und der Opferrolle der Muslime die muslimische Mehrheit auf ihre Seite ziehen wollen. Verantwortungsvolle Meinungsbildung Eine solche Assoziierung erfolgt, wenn Politiker in Österreich nach den Attentaten in Paris eine öffentliche Debatte über ein Kopftuchverbot oder über "Integrationsunwilligkeit" lostreten. Damit wird diskursiv und gedanklich ein Zusammenhang hergestellt zwischen österreichischen muslimischen Frauen, die den Hijab tragen, und jihadistischem Terror, zwischen patriarchal gesinnten Männern türkischer Herkunft, die der http://derstandard.at/2000013953509/Rationalitaet-statt-Polemik-in-der-Islamdebatte Pagina 2 di 5 Rationalität statt Polemik in der Islamdebatte - Userkommentare - derStandard.at › User 17/04/15 11.49 Lehrerin nicht die Hand geben wollen, oder muslimischen Eltern, die nicht zum Elternsprechtag gehen. Damit mögen echte Integrationsdefizite benannt sein – sie haben aber nichts mit Al-Kaida, IS, den Taliban und Boko Haram zu tun und sollten nicht damit vermischt werden, will man nicht eine ganze soziale Gruppe stigmatisieren. Gerade in einem so brisanten Themenfeld gibt es eine "Ethik der verantwortungsvollen Meinungsbildung" (Carlo Strenger) und öffentlichen Diskussion, der man hier nicht ausreichend nachgekommen ist. Man muss damit rechnen, dass es im Zug der global agierenden jihadistischen Bewegung zu weiteren Anschlägen in Europa kommen kann und dass sich dadurch die politischen und gesellschaftlichen Polarisierungen weiter verschärfen. Die gesellschaftliche Mitte und ebenso der überwiegende Mainstream des Islam würden dadurch weiter unter Druck kommen: seitens der Jihadisten einerseits und von islamfeindlichen Bewegungen, die von dieser Situation politisch profitieren, andererseits. Bündnisse mit Muslimen Wo Gefahr ist, wächst das Rettende auch: Wenn die moderate Mitte nicht zwischen radikaler Politik und radikaler Religion zerrieben werden soll, dann bleibt uns im Grunde gar nichts anderes übrig, als dass sich die Gesellschaft einen Ruck gibt. Wir müssen zu einer rationalen Beurteilung der gegenwärtigen Situation gelangen: zu einer glasklaren Differenzierung zwischen der Weltreligion Islam und den devianten, extremistischen Ausprägungen. Wir müssen zu Bündnissen mit den Muslimen kommen, zu einem entschlossenen gemeinsamen Auftreten sowohl gegen die Umtriebe salafistischer Splittergruppen als auch gegen pauschale Islamfeindlichkeit. Im Vorgehen gegen Radikalisierungsprozesse unter Jugendlichen, gegen die Ausreise in die syrischen Kampfgebiete, sind muslimische Autoritäten wie Imame und Religionslehrer wichtige Kooperationspartner. Wir müssen – zusätzlich zu Anstrengungen im sicherheitspolitischen Bereich, die gegenwärtig dominieren – zusammen mit den muslimischen Organisationen eine Agenda für sozialen Zusammenhalt umsetzen, mit der man nicht erst auf Radikalisierung reagiert, wenn es zu spät ist, sondern den Nährboden für Radikalisierungsprozesse unter Jugendlichen so weit wie möglich austrocknet: instabile soziale Verhältnisse, mangelnde religiöse Bildung, Abbruch der Schullaufbahn, Diskriminierungserfahrungen in Schule und Beruf, berufliche Perspektivenlosigkeit und so weiter. Krise als Chance Insofern bietet die schwierige Situation seit Sommer vergangenen Jahres, seit dem Vormarsch der IS, mit den http://derstandard.at/2000013953509/Rationalitaet-statt-Polemik-in-der-Islamdebatte Pagina 3 di 5 Rationalität statt Polemik in der Islamdebatte - Userkommentare - derStandard.at › User 17/04/15 11.49 Attentaten in Europa, den Syrien-Kämpfern aus Österreich, dem Aufflammen von Pegida und dem Zulauf für rechtspopulistische Parteien auch eine Chance: Der Problemdruck könnte zu vermehrten Anstrengungen im Bereich der primären, umfassenden Prävention und der sozialen Inklusion motivieren. Im Vergleich zu Frankreich mit seinen ghettoartigen Vorstädten und massiven gesellschaftlichen Bruchlinien befinden wir uns dabei in einer besseren Ausgangslage. Diese sollten wir nützen. (Ernst Fürlinger, derStandard.at, 8.4.2015) Ernst Fürlinger ist Leiter des Zentrums Religion und Globalisierung der Donau-Universität Krems und Dozent für Religionswissenschaft an der Universität Wien. Zum Thema FPÖ-Basis bejubelt Islamkritiker Wilders in Hofburg Strache, Geert Wilders und der Islam in Europa Strache und Wilders vereint in Islamkritik Protest gegen Hofburg-Veranstaltung mit Wilders und Strache Muslimin? Nicht hauptberuflich! Gehöre ich dazu? Bildersturm: Die globalen Normen zum Schutz von Kulturgut greifen nicht Links Interview: Rechtspopulist Geert Wilders über Strache, Putin und den Koran ("Profil") Geert Wilders: "Wir werden den Islam besiegen" ("Kurier") ICSR and BBC Publish Global Survey of Jihadist Violence Jihadism: Tracking a month of deadly attacks (BBC) Töten im Namen Allahs ("NZZ") lettertobaghdadi.com Islamische Argumente gegen den "Islamischen Staat" ("Zeit Online") ADVERTORIAL Frauen und IT? In der Allianz selbstverständlich Technik gilt auch heutzutage immer noch eher als Männerdomäne. Doch in der Allianz, dem weltweit größten Versicherer, steigt die Anzahl der Frauen… BEZAHLTE ANZEIGE © derStandard.at GmbH 2015 http://derstandard.at/2000013953509/Rationalitaet-statt-Polemik-in-der-Islamdebatte Pagina 4 di 5 FORMICHE www.formiche.net argomento Citazioni Università e/o professori http://www.formiche.net/2015/04/14/italia-paese-sano-mente/ “Italia, paese sano di mente?” *Segue il testo in originale - 24/42 - 14/04/2015 "Italia, paese sano di mente?" - Formiche Formiche 14/04/15 15.51 Appuntamenti “Italia, paese sano di mente?” “Italia, paese sano di mente?” 14 - 04 - 2015 Redazione Lunedì, 20 aprile, alle ore 18.00 presso il Centro Studi americani (via Michelangelo Caetani 32, Roma) Formiche e il Centro Studi Americani organizzano l’evento dal titolo “Italia, paese sano di mente?”. Interverranno il professor Luca Pani, direttore generale Aifa, il professor dell’Università di Pisa, Pietro Pietrini, Juan Josè Sanguineti, docente alla Pontificia Università della Santa Croce. Conduce la giornalista del Tg1 Barbara Carfagna TI POTREBBERO INTERESSARE ANCHE: Mens sana in corpore sano, una mistificazione modernista La fotomania di Pizzi per Spaemann e Ruini Il mediterraneo allargato e le attuali minacce Sponsor (4WNet) Bontà, tenerezza, servizio. Così Papa Francesco dà avvio al Pontificato Conto Widiba Zero Spese. Apri Conto Widiba in 5 minuti e accedi con la tua voce! http://www.formiche.net/2015/04/14/italia-paese-sano-mente/ I piccoli grandi gesti di Papa Francesco che hanno conquistato il mondo Pagina 1 di 2 ALETEIA www.aleteia.org 18/04/2015 argomento Citazioni Università e/o professori ! http://www.aleteia.org/it/societa/interviste/ecco-perche-lunica-relazione-damore-possibile-e-tra-uomo-e-donna -5302687994216448 Ecco perché l'unica relazione d'amore possibile è tra uomo e donna *Segue il testo in originale - 25/42 - SOCIETÀ 18.04.2015 Ecco perché l'unica relazione d'amore possibile è tra uomo e donna L'antropologa Brancatisano: l'enciclica Humanae Vitae completa Mulieris Dignitatem di Giovanni Paolo II, mi auguro che il Sinodo riscatterà il valore di questi due atti del Magistero Gelsomino Del Guercio Che il Sinodo sia l'occasione per rilanciare due "principi": la relazione tra uomo e donna, e la sessualità. Ripartendo da due documenti "bussola": l'enciclica Humanae Vitae (http://w2.vatican.va/content/paul-vi/it/encyclicals/documents/hf_p-vi_enc_25071968_humanaevitae.html) di Paolo VI, datata 1968, e la lettera Mulieris Dignitatem (http://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/apost_letters/1988/documents/hf_jpii_apl_19880815_mulieris-dignitatem.html) di Giovanni Paolo II, del 1988. Due importanti atti di Magistero pontificio - il primo che stabilisce la connessione inscindibile tra il significato unitivo e quello procreativo dell'atto coniugale e l'illiceità di aborto e contraccezione, il secondo improntato alla dignità e vocazione della donna - che andrebbero innestati su una visione antropologica di questi due "principi". Attualizzando in questa direzione l'insegnamento della Chiesa, il Sinodo darebbe vita ad un confronto forse decisivo su temi tanto roventi quanto vitali per l'umanità e per la Chiesa stessa. CHIESA E CULTURA MODERNA Premette ad Aleteia l'autorevole antropologa cattolica Marta Brancatisano, docente di Antropologia Duale alla Pontificia Università della Santa Croce e direttore del Master "Amore, famiglia, educazione" sempre allo stesso Ateneo: «La nostra cultura - e la Chiesa recepisce il clima culturale - ha incertezze sul significato dell'essere umano e della relazione tra uomo e donna. Tutto questo è strano perché le scienze umane sono in grado di dare delle risposte molto precise sulla relazionalità come fondamento della vita e sulla femminilità e mascolinità come elementi dell'umanità». LA BELLEZZA DELLA SESSUALITA' La sessualità, prosegue l'antropologa, «reclama di essere espressa in tutta la sua bellezza e in tutto il suo valore, proprio dalla cultura cristiana. Ricordiamo che in Mulieris Dignitatem, San Giovanni Paolo II ne parla come di carattere ontologico, non mera funzione». Ciò che oggi sta venendo meno, a causa di una diffusione sempre maggiore della cultura della contraccezione, «è la mancanza di una pienezza e la completezza spirituale e fisica dell'amore, che può manifestasi solo nella relazione tra uomo e donna». CONTRACCEZIONE E PROCREAZIONE Brancatisano evidenzia: «La cultura della contraccezione non poteva non lambire i confini della cultura cattolica, ferma nei millenni dalla stessa visione - antropologica e sacramentale - del matrimonio. Vero è che in questo ambito le motivazioni a sostegno della volontaria separazione tra amore e procreazione non sono mai imputate a una diversa valutazione dei due beni, bensì ad una necessità, direi contingente, di venire incontro alle difficoltà che il mondo attuale presenta agli sposi come genitori, ad esempio difficoltà economiche, mutamento del ruolo della donna, ecc». "LO SCISMA SILENZIOSO" Pertanto si forma - anche qui brevemente - una corrente di pensiero «che tende a far compatibile la contraccezione con l'identità del matrimonio, sia pure considerandola un espediente, un male minore, piuttosto che un diritto da rivendicare. A questa situazione si indirizza la risposta di Humanae Vitae, risposta tanto chiara quanto recepita come ostica, al punto da suscitare tra i cattolici quello che è stato definito lo "scisma silenzioso", ovvero l'allontanamento di fatto di larga parte di fedeli dai dettami del Magistero, riguardo al matrimonio e al significato della sessualità». LA LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II Nel 1988, a vent'anni di distanza, Mulieris Dignitatem, lettera apostolica di Giovanni Paolo II «costituisce secondo una valutazione oggi diffusa, un documento inedito nella storia della chiesa perché apre una prospettiva antropologica: i contenuti dell'esegesi compita da Giovanni Paolo II, (ispirati alla Genesi e Matteo 19) «completano» Humanae Vitae. In questo modo «si coglie l'intima connessione tra procreazione e struttura antropologica espressa nella relazione tra uomo e donna». CREAZIONE E COPPIA UOMO-DONNA Dal duplice racconto della creazione dell'essere umano, secondo l'esegesi che ne fa l'autore di Mulieris Dignitatem, osserva Brancatisano, «emergono i tratti indennitari dell'uomo e della donna, ma emerge ancora di più che la creazione dell'essere umano si completa soltanto con la costituzione della coppia uomo-donna». Dalla Genesi «sappiamo che ogni atto creativo era seguito dall'approvazione divina Soltanto di fronte all'uomo questa ondata di compiacimento divino ("e vide che era cosa buona") si infrange contro uno scioglio: "non è bene che l'uomo sia solo"». AIUTO E TOTALITA' DELLA RELAZIONE Qui emergono alcuni concetti fondamentali che l'antropologa classifica così: 1) Solitudine/aiuto, poiché di fronte alla negatività dello status di solitudine, il Creatore dispone come antidoto lo status di aiuto: questi preannuncia la dimensione relazionale e la ontologica interdipendenza tra l'uomo e la donna; 2) totalità della relazione, poiché le parole "l'uomo lascerà suo padre e sua madre" indicano la preminenze di questa nuova relazione sulle altre, anche se vitali come la filiazione/paternità e maternità. "UNA CARO" La totalità si desume anche dalla modalità «con cui la relazione si realizza, una modalità specifica e inedita, indicata con le parole "una caro"."Una caro" esprime letteralmente unità e corporeità. Il modo di unirsi e di essere l'uno per l'altra, che caratterizza la relazione tra uomo e donna, è indicato nella sua fisicità non per restringere la sua portata alla sola parte materiale, ma per indicare la totalità della persona, la cui parte corporea significa e testimonia quella spirituale invisibile». IL SESSO, MASCOLINITA' E FEMIMINILITA' In questo modo, prosegue il ragionamento dell'antropologa, si mette in luce «un carattere dell'essere umano che Giovanni Paolo II definisce ontologico: il sesso. Questo salto di dimensione da funzione predisposta per la produzione di un effetto, quello procreativo, a elemento costitutivo della persona - mentre sancisce la complementarietà come condizione per la pienezza di umanità, afferma che femminilità e mascolinità sono due modi di essere "essere umano", pensati dal Creatore per l'unione e fondati su una differenza stimolatrice di essere». SI ARRIVA ALLO "STATUS DI PIENEZZA" E' peraltro «esperienza umana universale» che nell'unione d'amore «fatta di accettazione piena, stupore gioioso, donazione totale, l'uomo si fa uomo, cioè mette a fuoco la propria mascolinità, e la donna fa lo stesso». Da questo «status di pienezza» si sprigiona «energia vitale che inonda la coppia e dalla coppia si riversa all'esterno: sia producendo una nuova vita, che rafforzando nella vita le relazioni circostanti, secondo la dinamica che da sempre individua nella famiglia la base della società». CONTRO LA VISIONE RISTRETTA DELLA VITA Questa riflessione di Brancatisano "smonta" la tesi a supporto della "cultura della contraccezione”, secondo cui la relazione «trae perfezione proprio dalla separazione unione e procreazione, come se quest'ultima fosse un limite intrinseco all'amore». Tenere fuori dall'unione la propria capacità generativa, precisa la docente del'Università Santa Croce, «è rendere parziale ciò che era totale: significa sostituire l'atto di fede nell'altro e nella capacità umana di amare - esperienze così incommensurabili da costituire il punto di contatto con Dio - con una visione più ristretta del senso della vita, totalmente umana e chiusa al trascendente, suscettibile di calcolo e misurazione». UN DISEGNO CHE RINUNCIA ALLA FELICITA' L'aver messo al centro di queste riflessioni la relazione d'amore tra uomo e donna come fondamento antropologico, «non restringe al matrimonio la scelta esistenziale. Semplicemente svela la struttura umana e interpreta in chiave sponsale l'orientamento umano dell'essere». Amore e vita sono infatti «sinonimi» e si trovano, si vivono, si realizzano «nel rapporto di donazione totale tra uomo e donna. La cultura della contraccezione ha spostato l'amore umano dal suo status originario di somiglianza con Dio (chiamato ad essere infinito, perfetto e creativo) a quello "umano", dove è l'uomo che da solo disegna se stesso e la vita. Un disegno - conclude Brancatisano - che intende annullare i rischi, che in nome della sicurezza rinuncia alla felicità e si adatta ad una serenità senza slanci». ;; (http://s1.shinystat.com/cgi-bin/shinystatv.cgi?USER=aleteia&NH=1) CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA http://www.chiesacattolica.it 20/04/2015 argomento Citazioni Università e/o professori http://www.chiesacattolica. it/issr/siti_di_uffici_e_servizi/servizio_nazionale_per_gli_studi_superiori_di_teologia_e_di_scienze_religiose/00070404 _Colloquio_filosofico__Partire_dall_uomo.html Colloquio filosofico: "Partire dall'uomo?" *Segue il testo in originale - 26/42 - 22/4/2015 Studi superiori di Teologia - Colloquio filosofico: "Partire dall'uomo?" Studi superiori di Teologia [STAMPA] Colloquio filosofico: "Partire dall'uomo?" Palermo, 24 aprile 2015 Il 24 aprile 2015 la Facoltà Teologia di Sicilia organizza un colloquio filosofico sul tema: "Partire dall’uomo? Prospettive filosofiche a confronto per un umanesimo “decentrato”. Di seguito e in allegato, il programma dell'iniziativa. Ore 9,30 Saluto RINO LA DELFA Preside, Facoltà Teologica di Sicilia Introduce e modera MARIA ANTONIETTA SPINOSA Facoltà Teologica di Sicilia, Palermo Lo spirito è eccentrico SILVANO PETROSINO Università Cattolica “Sacro Cuore”, Milano Intervallo Quale senso alla parola 'umanismo'? ROSSELLA FABBRICHESI Università di Milano Pausa Ore 15,30 Lo sguardo dell’arte contemporanea LIBORIO PALMERI Direttore Spazi museali della Diocesi di Trapani Modera ANNA PIA VIOLA Facoltà Teologica di Sicilia, Palermo Transumanesimo postmoderno o nuova transmodernità? ROBERT A. GAHL, JR Pontifica Università della Santa Croce, Roma Comunicazioni e dibattito [STAMPA] http://www.chiesacattolica.it/pls/cci_new_v3/v3_s2ew_consultazione.mostra_paginawap?id_pagina=70404&attiva_menu=0&nohtml=0 1/1 FORMICHE www.formiche.net argomento Citazioni Università e/o professori http://www.formiche.net/2015/04/21/pani-aifa-disturbi-mentali/ Disturbi mentali, meglio prevenire che curare *Segue il testo in originale - 27/42 - 21/04/2015 22/4/2015 Disturbi mentali, meglio prevenire che curare - Formiche Formiche Easy Disturbi mentali, meglio prevenire che curare Disturbi mentali, meglio prevenire che curare 21 - 04 - 2015 Leonardo Ventura I disturbi mentali costituiscono un peso umano ed economico rilevante in Europa. Sono responsabili di una spesa pari al 34% del Pil europeo ogni anno. Spesso l’ignoranza che accompagna il pregiudizio sulla malattia mentale tra cittadini, politici, giornalisti e persino nella stessa comunità medica, ha da sempre limitato l’attenzione che le Istituzioni hanno dedicato a questo mondo. Cresce la necessità di “un’iniziativa istituzionale che aumenti questa consapevolezza nella società“. A dichiararlo è stato Luca Pani (nella foto), psichiatra e direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), intervenuto ieri in un convegno organizzato da Formiche e Centro Studi Americani di Roma a Palazzo Antici Mattei. Introdotti dal fondatore di Formiche, Paolo Messa, e moderati dalla giornalista del Tg1 Barbara Carfagna, all’evento hanno preso parte anche Pietro Pietrini, professore dell’Università di Pisa e padre Juan Josè Sanguineti, docente alla Pontificia Università della Santa Croce. Il tema è di attualità: ci sono i recenti casi del pilota della compagnia tedesca Germanwings, vittima di un disturbo psichico che lo ha indotto a far schiantare sulle Alpi francesi l’aereo su cui viaggiava con centinaia di persone a bordo; o, in Italia, quello dell’imputato che ha sparato e ucciso tre uomini nelle aule del Palazzo di Giustizia di Milano. “Sui giornali in casi come questi si legge spesso la parola “raptus”. Ma la verità, che pochi giornalisti si http://www.formiche.net/2015/04/21/pani-aifa-disturbi-mentali/ 1/3 22/4/2015 Disturbi mentali, meglio prevenire che curare - Formiche impegnano a divulgare, è che il raptus non esiste, almeno non scientificamente. Certi episodi avvengono perché un disturbo mentale è stato ignorato per anni e questo è responsabilità di tutti“, ha detto Barbara Carfagna. Spesso, ha proseguito Pani, il problema non è l’efficacia delle cure, quanto una diagnosi tardiva che rende impossibile intervenire in tempo. “Un paziente arriva da uno specialista in media dopo 910 anni dai primi sintomi“, ben oltre l’adolescenza. “C’è ancora troppo vergogna a parlarne, ma dai disturbi mentali si può guarire ed è per questo che bisogna alzare il livello di attenzione sul tema”. Vi sono poi dei dati sottovalutati: “La maggior parte degli eventi criminosi dettati da ragioni psichiche – omicidi, suicidi, aggressioni – si verifica nei cambi di stagione: nonostante ciò si fa ancora troppo poco per prevenirli, anche a causa della scarsa informazione“. Ma non è solo attraverso la sensibilizzazione che si può aiutare a far emergere chi soffre di queste delicate patologie. “Esistono piattaforme digitali ormai orientate alla clinica e alla ricerca – ha rilevato il dg dell’Aifa – sono strumenti molto validi per analizzare e cogliere in anticipo alcuni segnali che predicono un episodio acuto nel contesto di malattie mentali. Ad esempio Apple, con il suo research kit, ha consentito in due settimane di raccogliere dati utilissimi alla ricerca su altre patologie. Collezionarli attraverso un metodo tradizionale come il questionario avrebbe comportato un’attesa di mesi o forse anni“. La tecnologia, però, non è tutto. Anche l’ambiente familiare e la comunità sociale sono importanti per riconoscere, arginare e a volte addirittura evitare alcuni tipi di disturbi. “La formazione che si riceve in famiglia – ha ricordato padre Sanguineti – è essenziale per indirizzare l’individuo verso un’esistenza virtuosa e in salute. Ci sono diversi studi che dimostrano che una persona non è solo la somma del proprio materiale genetico, ma anche di tutte le sue esperienze che, combinate in un certo modo, ci rendono ciò che siamo e saremo. A questo va aggiunta la nostra capacità di proiettarci al futuro grazie alla Fede: un elemento che chiamiamo speranza“. Chi ha letto questo ha letto anche: Banca Mps, ecco quanto cresce il settore farmaceutico 08 - 04 - 2015 Redazione Farmindustria, basta con i ragionieri della spesa sanitaria 20 - 04 - 2015 Giovanni Bucchi TI POTREBBERO INTERESSARE ANCHE: http://www.formiche.net/2015/04/21/pani-aifa-disturbi-mentali/ 2/3 ACIPRENSA www.aciprensa.com 22/04/2015 argomento Citazioni Università e/o professori ! https://www.aciprensa.com/noticias/donde-esta-jesucristo-dicen-que-en-las-redes-sociales-63056/ ¿Dónde está Jesucristo?... Dicen que en las redes sociales *Segue il testo in originale - 28/42 - 27/4/2015 ¿Dónde está Jesucristo?... Dicen que en las redes sociales Inicio » Noticias » América ¿Dónde está Jesucristo?... Dicen que en las redes sociales Por Bárbara Bustamante 4K 127 0 Donaciones Noticias Recursos Noticias por email 5K Comunidad Inglés Herramientas Italiano Portugués Suscribir Enciclopedia Católica Ingresar | Registrarse Blog de ACI Buscar Temas del momento: cristianos perseguidos, Cristo Buen Pastor, Papa Francisco, Estado Islámico de Irak y Siria Tu cuenta en ACI Prensa Ingresa usando tu red social: O ingresa aquí usando tu email Imagen: Facebook Catholic Hipster. 4K SANTIAGO, 22 Abr. 15 / 06:11 am (ACI/EWTN Noticias).- El pasado 15 de abril, ¿Aún no tienes una cuenta? Regístrate Síguenos: durante su ponencia en el Taller para Directores de Comunicaciones y Prensa 127 de Instituciones de Iglesia, organizado por el Área de Comunicaciones de la Conferencia Episcopal de Chile, el periodista y Doctor en ciencias de la información de la Universidad Complutense de Madrid, Arturo Merayo, 0 aseguró que “Jesucristo está donde la gente está y por eso como Iglesia estamos en las redes sociales”. El experto sostuvo que “la Iglesia es noticia por lo que no puede permanecer 5K oculta” y recomendó para ello “realizar menos propaganda y promover más la conversación”. Subrayó también que “la Iglesia debe dar respuestas de cómo ser feliz, alcanzar la salvación y recristianizar el mundo”. Merayo también participó en el III Seminario Internacional de Comunicación de Iglesia “Comunicando en una cultura de incertidumbre”, llevado a cabo el 13 y 14 de abril en la Pontificia Universidad Católica de Chile, el cual tuvo por objetivo reflexionar sobre los desafíos de las comunicaciones dentro de la Iglesia en el mundo actual y entre sus principales conclusiones estuvo el trabajar por comunicar en los medios digitales y profesionalizar cada vez más el rol comunicador en la Iglesia. El evento también marcó el inicio la 109ª Asamblea Plenaria de los Obispos de la Conferencia Episcopal de Chile. El Presidente de la Conferencia Episcopal de Chile, Cardenal Ricardo Ezzati, expresó que “este encuentro ha sido año a año una verdadera escuela de aprendizaje en el complejo mundo de las Lo más destacado: Todos Amigos Yo Actividad reciente de usuarios en ACI Prensa: Alexis Jimenez Comment: [VIDEO] La respuesta del Pueblo de la Cruz que no espera el Estado Isl… Hace 4 horas Ana Trottini Comment: Cuba: La Habana contará con iglesia dedicada a San Juan Pablo II :"Jes… Hace 4 horas Ana Trottini Reacción: Importante: Cuba: La Habana contará con iglesia dedicada a San Juan Pablo II Hace 4 horas comunicaciones sociales para anunciar el Evangelio del Señor a hombres y mujeres de nuestro tiempo”. También estuvo presente el rector de la Universidad de la Santa Cruz (Roma) y https://www.aciprensa.com/noticias/donde-esta-jesucristo-dicen-que-en-las-redes-sociales-63056/ 1/4 27/4/2015 ¿Dónde está Jesucristo?... Dicen que en las redes sociales presidente de la Conferencia de Rectores de las Universidades Pontificias de Roma, Mons. Luis Romera, quien en declaraciones a ACI Prensa exhortó a los comunicadores católicos en su misión evangelizadora, invitándolos a “que no olviden nunca que la Iglesia tiene una constitución, una esencia eminentemente evangelizadora”. Y en esa tarea “uno de los medios más importantes y privilegiados para evangelizar es precisamente la comunicación”. Aclaró que “eso no significa que haya que instrumentalizar la comunicación, sino que si la comunicación de la Iglesia se hace bien es eminentemente evangelizadora. Por eso es una de las prioridades, en mi opinión, que tiene la Iglesia hoy en día”. En este contexto, el reconocido periodista de la Universidad de Navarra y creador de la cuenta oficial en Twitter del Papa (@pontifex), Gustavo Entrala, sostuvo que la presencia de la Iglesia en los medios digitales es fundamental y que las nuevas tecnologías pueden ser una gran herramienta “en la medida en que nos demos cuenta, y la Iglesia se dé cuenta, de que este es un vehículo de diálogo y de testimonio de la fe”. Por su parte, Federico Rey Lennon, profesor de la Facultad de Comunicación de la Universidad Católica de Argentina, sostuvo que en un contexto de “tristeza cultural” y saturación informativa, “la Iglesia se encuentra hoy con una enorme dificultad a la hora de comunicar su mensaje y que, a mi parecer, por Noticias Relacionadas: primera vez en siglos se ve en una situación de minoría”. Para ello, sostiene que es imprescindible “conectarse con el homo digitalis” a través de mensajes que tengan autenticidad, abran al diálogo, tengan contenido y sean entretenidos. Rey Lennon invitó a “no tenerle miedo a la ficción” ya que “puede transmitir muy bien los valores” y que vale la pena animar a los católicos a “trabajar por producir buenas películas”, “por impulsar a buenos artistas que reflejen los valores católicos”, entre otros desafíos que plantea la Nueva Evangelización. May Feelings convoca concurso para promover evangelización a través de internet Por otro lado, Arturo Merayo afirmó que “la comunicación de la Iglesia debe ser absolutamente profesional, es decir, abordar los problemas con absoluta transparencia, pero que los árboles no nos impidan ver el bosque, y por lo tanto no focalizarlo todo en los problemas, porque la Iglesia también tiene un montón de cosas positivas que está haciendo y que hay que ofrecer a la opinión pública para que las conozca”. En cuanto a la actitud de los medios católicos frente a las controversias, el el co-fundador de la organización británica Catholic Voices, Austen Ivereigh, dijo a ACI Prensa que “en Voces Católicas siempre decimos: no hay que huir de la Expertos del Vaticano analizan “pros y contras” de las relaciones virtuales controversia sino saber aprovecharse de ella. Las noticias necesariamente se enfocan en cosas excepcionales, por lo que es importante el momento cuando el enfoque está sobre la Iglesia. Cuando está la luz sobre nosotros es cuando deberíamos estar preparados para poder hablar, porque es cuando la gente está interesada en nosotros”. Etiquetas: Internet, Evangelización, nueva evangelización, Redes sociales 0 De acuerdo 4K 127 0 0 En desacuerdo 0 Importante 5K 0 En el día de la Virgen #YoRezoElRosario fue trending topic en Twitter Inspirador Noticias por email Suscribir Comentarios https://www.aciprensa.com/noticias/donde-esta-jesucristo-dicen-que-en-las-redes-sociales-63056/ 2/4 CAMILLIANI www.camilliani.org 22/04/2015 argomento Citazioni Università e/o professori http://www.camilliani.org/chiesa-della-maddalena-lezione-di-archivistica/ Chiesa della Maddalena - Lezione di archivistica *Segue il testo in originale - 29/42 - 27/4/2015 Chiesa della Maddalena – Lezione di archivistica | Camilliani Home Chi Siamo Attività Centro Documentale Ministri degli Infermi CERCA Rassegna stampa Links Contatti Area riservata Beato te, Fratello se contentandoti della tua semplicità, continuerai meglio che ti sarà possibile, nel servizio dei poveri di Gesù Cristo. Religiosi Camilliani Home » Rettoria di Santa Maria Maddalena » Chiesa della Maddalena – Lezione di archivistica Chiesa della Maddalena – Lezione di archivistica 22 aprile 2015 | Oggi, 22 aprile, la Casa Generalizia ha aperto le porte della sala capitolare della Casa della Maddalena a un gruppo di studenti della Pontificia Università della Santa Croce accompagnati dal Prof. Luis Martinez Ferrer e dal Prof. Emanuele Atzori. la Dr.sa Luciana Mellone, terrà una lezione di archivistica teorico-pratica. In particolare verrà illustrato l’iter seguito per il riordino e inventariazione su formato elettronico dell’Archivio dell Casa Generalizia dei Ministri degli Infermi (Camilliani). La lezione si concluderà con delle esercitazioni pratiche di schedatura. NEWS Newsletter N 12 – Il mondo camilliano visto da Roma… e Roma vista dal mondo Misericordiae Vultus Fr. Luca Perletti prolunga la sua permanenza in Sierra Leone GALLERIA FOTOGRAFICA La dott.ssa Luciana Mellone durante la lezione di archivistica Like 22 Tweet 1 1 « Discípulos Misioneros en el mondo del la salud Non voglio dimenticare » Archivio News >> Casa Generalizia dell'Ordine dei Ministri degli Infermi (Religiosi Camilliani) Piazza della Maddalena, 53 00186 Roma Tel. +39 06.89.92.81 Email: [email protected] Codice fiscale: 97328200585 http://www.camilliani.org/chiesa-della-maddalena-lezione-di-archivistica/ Copyright © 2001 - 2014 - powered by Mediaera 1/1 OPUSDEI.ES www.opusdei.es 22/04/2015 argomento Citazioni Università e/o professori http://www.opusdei.es/es-es/article/kenia-los-lideres-musulmanes-pueden-hacer-mas-contra-la-violencia/ Kenia: 'Los líderes musulmanes pueden hacer más contra la violencia' *Segue il testo in originale - 30/42 - 27/4/2015 Opus Dei - Kenia: 'Los líderes musulmanes pueden hacer más contra la violencia' OPUS DEI Kenia: 'Los líderes musulmanes pueden hacer más contra la violencia' Entrevista a Mons. Anthony Muheria, obispo de Kitui, presente en la visita ad limina con el Pontífice REVISTA DE PRENSA 22 de Abril de 2015 El Santo Padre recibió el jueves pasado en audiencia a los obispos de la Conferencia Episcopal de Kenia, quienes estuvieron en Roma con motivo de la 'visita ad limina'. Monseñor Anthony Muheria, obispo de Kitui, explicó la situación de su país en un desayuno de trabajo organizado este lunes 20, en el marco de los cursos de la Pontificia Universidad de la Santa Cruz, de actualización para periodistas. Así, indicó que los habitantes de Kenia están horrorizado por la masacre de estudiantes del Colegio Universitario de Garissa, asesinados el viernes santo. Este atentado, añadió, ha provocado la condena unánime, incluso de los líderes islámicos menos moderados, si bien estos tienen que hacer más. Además, precisó que los funerales no se realizaron en conjunto para evitar disturbios. Finalmente, explicó que el Santo Padre les aseguró que reza por las víctimas de acciones terroristas o tribales. A continuación la entrevista de ZENIT que añade algunos particulares. ¿Cómo fue el encuentro que han tenido con el Papa con motivo de la visita ad limina? -- Mons. Muheria: Estuvimos con el papa Francisco el jueves pasado, fue un encuentro fantástico, dos horas en las que el Santo Padre nos habló, nos preguntó qué está pasando en Kenia, dándonos ideas y consejos. Nosotros le indicamos las cosas que nos preocupan, y gracias a Dios nos dio muchos consejos y coraje. ¿Qué dijo el Santo Padre? -- Primero nos recordó que tenemos que ser siempre una voz profética en nuestra sociedad, en nuestra nación, y sin tener miedo de denunciar las cosas que están sucediendo. Y decirlo a los jefes, al gobierno y a las autoridades. Y debemos ser proféticos hablando a favor de los pobres. Nos habló mucho de la necesidad del diálogo en esta situación en la que nos encontramos, ante este islamismo violento y que debemos buscar el modo de hablar con ellos. http://www.opusdei.es/es-es/article/kenia-los-lideres-musulmanes-pueden-hacer-mas-contra-la-violencia/ 1/2 27/4/2015 Opus Dei - Kenia: 'Los líderes musulmanes pueden hacer más contra la violencia' Todos han quedado impactados por el atentado en el colegio universitario, ¿verdad? -- Mons. Muheria: En Kenia musulmanes y cristianos hemos vivido juntos y en armonía, sin problemas y compartiendo muchas cosas. Lamentablemente asistimos ahora a un nuevo fenómeno, el del radicalismo islámico, o sea personas que creen en la violencia militante, que quieren controlar y por lo tanto atacan lo que según su pensamiento no estaría bien. Los musulmanes moderados, o sea normales, condenan estos actos. El problema es que los líderes moderados se tienen que hacer sentir con más fuerza ante estos extremistas que afirman ser musulmanes y que matan en nombre del islam. ¿Los líderes musulmanes condenan suficientemente estos hechos? -- Mons. Muheria: Esta vez han condenado más, pero tienen que hacer más. Deben tener más control, porque estos extremistas viven entre ellos, el problema es que entre ellos hay simpatizantes de la violencia, y por lo tanto tienen que mostrar con más fuerza a todos los musulmanes que no es posible simpatizar con estas personas que matan. Porque el Corán dice que no hay que matar a nadie. El Papa dijo que es necesario buscar el diálogo. ¿Pero cómo? --Mons. Muheria: Tenemos que entender como lograr el diálogo, porque es difícil. A los líderes del islam en Kenia tenemos que animarlos a hacer más por el diálogo y buscar la paz juntos. Esto hay que buscarlo aunque no es simple, pero contamos con la oración del Santo Padre. Leer también: el mensaje del Papa a los obispos (RLG) (22 de abril de 2015) © Innovative Media Inc. http://www.opusdei.es/es-es/article/kenia-los-lideres-musulmanes-pueden-hacer-mas-contra-la-violencia/ 2/2 FORMICHE www.formiche.net 23/04/2015 argomento Citazioni Università e/o professori http://www.formiche.net/2015/04/23/prove-tecniche-nuovo-partito-sulla-scia-todi/ Prove tecniche di un nuovo partito sulla scia di Todi? *Segue il testo in originale ---------------ANCHE IN: - FORMICHE: http://www.formiche.net/2015/04/23/la-disfatta-italicum-divorzio-breve/ - FORMICHE: http://www.formiche.net/2015/04/24/cosa-si-muove-intorno-passera/ (24.04.2015) - PENSIONATI ITALIANI: http://www.pensionatiitaliani.it/senza-categoria/pillole-di-narrazione-politica/serve-unarisposta-popolare-di-ettore-bonalbertti/ - NUOVI SENTIERI WEB: http://www.nuovisentieriweb.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1988: ripartiamo-dall-incontro-di-santa-croce&catid=16&Itemid=113&tmpl=%E2%80%A6 (25.04.2015) - 31/42 - Prove tecniche di un nuovo partito sulla scia di Todi? - Formiche Formiche Palazzi 24/04/15 11.28 Prove tecniche di un nuovo partito sulla scia di Todi? Prove tecniche di un nuovo partito sulla scia di Todi? 23 - 04 - 2015 Bruno Guarini Fatti, nomi, indiscrezioni Prove tecniche di un nuovo partito centrista, moderato e riformatore che si ispira anche alla dottrina sociale della Chiesa? E’ presto per dirlo. Certo è che tra i partecipanti a una riunione a porte chiuse tenuta ieri alla Pontificia Università della Santa Croce non si esclude nulla. Tutto, comunque, è prematuro. Al momento, si punta più su un’elaborazione culturale e politica, prim’ancora che partitica. Ma chi c’era alla riunione? L’incontro sarebbe stato promosso da Ivo Tarolli, già parlamentare Dc, e dall’ex segretario della Cisl, Raffaele Bonanni. All’invito di Tarolli e Bonanni hanno risposto tra gli altri Ettore Bonalberti, dell’associazione Alef, il segretario del Cdu, Mario Tassone, e accademici come l’economista Gustavo Piga dell’università Tor Vergata e Andrea Tomasi del dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’università di Pisa. Obiettivo dell’incontro? E’ il tentativo – secondo la ricostruzione di Formiche.net – di riprendere il ragionamento sulla ricomposizione dell’area popolare italiana dopo le fallimentari esperienze di Todi 1 e Todi 2 e dopo le diverse iniziative avviate come la Federazione dei Popolari Italiani, la Federazione di solidarietà popolare ed altre diffuse in varie regioni italiane. L’iniziativa, spiega una fonte a Formiche.net, “fa seguito anche alle sollecitazioni provenienti da tanti autorevoli http://www.formiche.net/2015/04/23/prove-tecniche-nuovo-partito-sulla-scia-todi/ Pagina 1 di 2 Prove tecniche di un nuovo partito sulla scia di Todi? - Formiche 24/04/15 11.28 esponenti della chiesa, dal cardinale Re, a monsignor Mario Toso, fino a monsignor Giampaolo Crepaldi, i quali sostengono che è necessaria una “profonda riforma dei partiti” e che bisogna impegnarsi in prima persona, per dar vita “ a Nuovi Movimenti Sociali””. All’incontro di ieri era presente anche l’ex governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio. Ma non ci sono conferme né riscontri ufficiali alla notizia. TI POTREBBERO INTERESSARE ANCHE: Lo spappolamento del Forum di Todi Viaggio nelle associazioni cattoliche. Tendenza Bertone? Grillo visto dai cattolici Oltre Berlusconi, ecco come sarà la nuova Todi. Parla Natale Forlani Popolari di tutt'Italia, uniamoci. L'appello di Costalli Sponsor (4WNet) Nuova Fiat 500X. Puoi averla con 2.000! di incentivi. Solo ad Aprile. http://www.formiche.net/2015/04/23/prove-tecniche-nuovo-partito-sulla-scia-todi/ Pagina 2 di 2 AGENZIA ZENIT www.zenit.org 25/04/2015 argomento Citazioni Università e/o professori http://www.zenit.org/es/articles/existe-un-estilo-cristiano-de-habitar-la-web-el-que-esta-marcado-por-la-caridad Existe un estilo cristiano de habitar la web: el que está marcado por la caridad *Segue il testo in originale - 32/42 - 27/4/2015 Existe un estilo cristiano de habitar la web: el que está marcado por la caridad | ZENIT - El mundo visto desde Roma El mundo visto desde Roma http://www.zenit.org/es/articles/existe-un-estilo-cristiano-de-habitar-la-web-el-que-esta-marcado-por-lacaridad Existe un estilo cristiano de habitar la web: el que está marcado por la caridad Entrevista con el autor de la tesis doctoral "Aproximación a los aspectos morales del uso de las redes sociales digitales" Roma, 25 de abril de 2015 (Zenit.org) Jorge Enrique Mújica | 488 hits El pasado mes de marzo de 2015, Juan Carlos Vásconez defendió una tesis doctoral del todo particular: las redes sociales, desde la teología moral. El título lo refiere mejor: “Aproximación a los aspectos morales del uso de las redes sociales digitales”. Para conocer más acerca de este binomio teologíatecnología hemos entrevistado al Dr. Vásconez. No han pasado muchos años desde que internet comenzó a mundializarse. La tecnología ha crecido a un ritmo acelerado, pero parece que la ética que debe acompañar ese crecimiento se ha quedado rezagada. ¿Es así? ¿Hay un divorcio entre ética y tecnología, especialmente en el ambiente digital? --Juan Carlos Váscone: La tecnología vertebra en gran medida la vida de los hombres y mujeres de hoy, y debemos aprender a contar con ella y encauzarla para que su uso nos ayude a desarrollarnos positivamente como personas. La forma más adecuada de hacerlo es aprender a vivir las virtudes en ese ámbito, en lugar de descalificar una realidad que, por otra parte, no está necesariamente predeterminada al mal. Todos nosotros hemos sido testigos de cómo el progreso, en manos equivocadas, puede convertirse, y se ha convertido de hecho, en un avance terrible en el mal. Si el progreso técnico no se corresponde con un desarrollo en la formación ética del hombre, con el crecimiento del hombre interior (cfr. Ef 3,16; 2 Co 4,16), no es un progreso sino una amenaza para el hombre y para el mundo. Efectivamente, se presenta un peligro cuando el progreso técnico no encuentra contrapeso en la reflexión y la responsabilidad, cuando el hombre se pregunta sólo por el cómo, en vez de considerar los porqués que lo impulsan a actuar. Son muchos los autores que nos previenen de este peligro. Lamentablemente, con frecuencia, al imperativo ético "si debes, puedes", los intereses comerciales intentan instaurar lo opuesto: "si puedes, debes". Es casi imposible rechazar la innovación tecnológica pero no puede llevarnos a olvidar que su uso debe ser virtuoso: éste será siempre el mejor comportamiento ético. No todo lo que experimentamos en el cuerpo y en el alma ha de resolverse a rienda suelta. No todo lo que se puede hacer se debe hacer. No todos los avances tecnológicos o todas las funcionalidades van bien a todas las personas. Hay que pensar. Poco a poco la sociedad va estableciendo normas básicas de “etiqueta digital”, lo mínimo para comportarse bien. Pero esto no basta; conviene preguntarse en cada caso: “esto a mí ¿qué me aporta o qué me dificulta?”, y actuar en consecuencia. Ahora bien, no se pueden establecer reglas predeterminadas para todas las personas, sino que cada uno debe ver qué cosas le convienen, no sólo porque facilitan su trabajo, sino porque mejoran su relación con los demás y con Dios. No es muy común encontrarse con tesis doctorales que desde la teología aborden las redes sociales. De suyo, la literatura especializada en este campo es más bien escasa. ¿Por qué elegir este camino? ¿Qué aportan las redes sociales a la teología y qué la teología a las redes sociales? --Juan Carlos Váscone: Es cada vez más amplio el número de académicos que estudian el fenómeno, aunque los enfoques son muy diversos. Hay quienes, como Clay Shirky (“Cognitive surplus”) o Andy Clark (“Supersizing the mind”), destacan las fuerzas revolucionarias de la democratización de la información y la expansión de la conciencia que ha implicado el desarrollo tecnológico. Mientras que otros, como Nicholas Carr (“Superficiales”) o Sherry Turkle (“Alone together”) lamentan la pérdida de http://www.zenit.org/es/articles/existe-un-estilo-cristiano-de-habitar-la-web-el-que-esta-marcado-por-la-caridad 1/3 27/4/2015 Existe un estilo cristiano de habitar la web: el que está marcado por la caridad | ZENIT - El mundo visto desde Roma capacidad de reflexión y de sociabilidad en el mundo real y defienden la superioridad de las formas anteriores de transmisión cultural. Pienso que para entender el papel del hombre con respecto a la tecnología de la comunicación, y en concreto las redes sociales, son muy enriquecedoras las aportaciones de Benedicto XVI. La mayor parte de sus escritos relativos al tema están concentrados en los mensajes a las Jornadas Mundiales de las Comunicaciones Sociales. Ha sido una de las principales fuentes para este trabajo de investigación que fue dirigido en la Pontificia Universidad de la Santa Cruz en Roma. Me parece que el estudio permite conjeturar que la principal motivación para usarlas es el carácter relacional que tienen y que potencian, la necesidad de incrementar las formas de relacionarse con otras personas, la facilidad para estar en constante contacto con amigos o familiares. Por lo tanto, no es desatinado afirmar que las redes sociales son una respuesta contemporánea a una realidad muy humana: la necesidad del otro. La necesidad de socializar responde a la naturaleza humana. Puede variar en sus formas según los tiempos, pero es siempre una manifestación del hombre modelado a imagen y semejanza de Dios. En este sentido se podría afirmar que las redes sociales ponen de relieve el aspecto social del ser humano. En su tesis doctoral habla de que Dios puede querer decirnos algo ante este apogeo de lo digital. ¿Cuál sería ese mensaje? --Juan Carlos Váscone: La tecnología está cada vez más presente en el día a día de una buena parte de la humanidad. El fácil acceso a teléfonos móviles y computadoras, unido a la dimensión global y a la presencia capilar de Internet, han multiplicado los medios para enviar instantáneamente palabras e imágenes a grandes distancias, en pocos segundos. De esta nueva cultura de comunicación se derivan muchos beneficios: las familias pueden permanecer en contacto aunque sus miembros estén muy lejos unos de otros; los estudiantes e investigadores tienen acceso fácil e inmediato a documentos, fuentes y descubrimientos científicos; etc. Además, la naturaleza interactiva de los nuevos medios facilita formas más dinámicas de aprendizaje y de comunicación que contribuyen al progreso social. Nos queda mucho por trabajar, empezando por cubrir la brecha digital (en este sentido es muy valiosa la iniciativa del Papa de Scholas Occurrentes). La necesidad del otro, la posibilidad de estar conectados con las personas que queremos, sin importar las distancias, la fabulosa capacidad de dar información valiosa –y qué más valioso que la Buena Nueva– a un gran número de personas, son muchas de las ventajas de las que podemos gozar hoy en día para construir un mundo mejor. La tesis doctoral en la que ha trabajado durante varios años se propone ofrecer pautas para el comportamiento cristiano en las redes sociales. ¿Hay un estilo cristiano de habitar la web? --Juan Carlos Váscone: Claro que existe un estilo cristiano de habitar la web: es el que está marcado por la caridad, por el amor a Dios y a los demás, empezando por los que tenemos más cerca. Por esto, es oportuno reflexionar sobre cómo estas tecnologías nos afectan en la vida diaria, cómo cambian nuestro trato con los demás y, por supuesto, cómo influyen en nuestra relación personal con Dios. Por ejemplo, es importante proteger algunos momentos de silencio a lo largo del día para cultivar el trato con Dios. San Juan Pablo II hablaba de “zonas de silencio efectivo y una disciplina personal, para facilitar el contacto con Dios”. Recientemente, el Papa Francisco ha dicho: «hoy, los medios de comunicación más modernos, que son irrenunciables sobre todo para los más jóvenes, pueden tanto obstaculizar como ayudar a la comunicación en la familia y entre familias». Se impone, por tanto, la necesidad de aprender a utilizar los instrumentos de comunicación, para que realmente sean medios que unan a las personas, y no obstáculos que las separen y lleven al aislamiento. Es una tarea que no puede reducirse al seguimiento de unas reglas, sino que implica el desarrollo de actitudes personales y hábitos positivos: se trata, en definitiva, de aprender a vivir las virtudes en el mundo digital. La Iglesia como maestra de humanidad, tiene mucho que decir al mundo y, frente al progreso técnico, no aconseja solamente prudencia y precaución, sino también valor y decisión. El crecimiento en las virtudes es el único camino que permitirá llevar a la práctica este consejo. Dado que su investigación se centra especialmente en las virtudes cardinales y su relación con las redes sociales (especialmente la virtud de la prudencia), qué aportación, línea de acción o relación guardan éstas con el uso de las redes sociales. ¿Se puede hablar de un uso “virtuoso” de las redes sociales o de un modo virtuoso de relacionarse en ellas? --Juan Carlos Váscone: Aunque la caridad siempre será la virtud más importante, debemos resaltar la primacía de la prudencia entre las virtudes humanas necesarias para actuar de forma coherente en el mundo digital. La prudencia en relación con las redes sociales está presente desde el primer momento, ya que es necesario dilucidar previamente si realmente constituye una mejora para la propia vida, si resulta necesario o conveniente participar o no; y determinar en cuál o cuáles vale la pena disponer de un perfil, etc. Cada red social tiene su propia dinámica de funcionamiento que es preciso entender antes de comenzar a interactuar. También constituye un comportamiento maduro ponderar con qué medios o dispositivos se va a revisar o publicar. La forma de interactuar dentro de la plataforma también deberá estar marcada por la prudencia, que en muchas ocasiones aconseja focalizar la atención más en la calidad de las propias conexiones que en la cantidad. Es más importante seleccionar temas sobre los que valga la http://www.zenit.org/es/articles/existe-un-estilo-cristiano-de-habitar-la-web-el-que-esta-marcado-por-la-caridad 2/3 27/4/2015 Existe un estilo cristiano de habitar la web: el que está marcado por la caridad | ZENIT - El mundo visto desde Roma pena escribir, y reflexionar sobre ellos lo suficiente para que las aportaciones sean valiosas, que decir muchas cosas insignificantes a gran velocidad. Serán actos de prudencia: cancelar o silenciar contactos de la lista propia cuando estos compartan información que puede ser nociva o molesta; revisar las opciones de privacidad para saber quiénes puedes ver los contenidos que publicamos; cuidar las normas de etiqueta digital (no escribir en mayúsculas, no utilizar palabras mal sonantes, no publicar fotografías personales o de terceros que sean molestas, etc.). También será un acto de la prudencia desarrollar algunas capacidades prácticas que vienen del conocimiento técnico, ya que nos preparan para aprovechar más eficazmente la red social. Para formar la virtud de la prudencia es indispensable pedir consejo y, en los medios digitales, es tal vez más importante encontrar un buen consejero. Dice santo Tomás de Aquino que incluso “es una nota de excelencia contar con otras personas que puedan ayudarnos”. Siempre cabe pedir a alguien con criterio que consulte nuestro perfil o nuestras interacciones para hacernos sugerencias y recomendaciones: no se trata de un “control externo”, sino simplemente de dejarnos ayudar en nuestra vida en los ambientes digitales para ir formando criterio. En algunos momentos de su tesis habla de la “santificación” de las redes sociales. ¿A qué se refiere con esto? --Juan Carlos Váscone: Me refiero a que las redes sociales no son una mera herramienta que mejora la extensión y el nivel de la comunicación, sino que, en cierta manera, han pasado a constituir un ambiente, un lugar. Se han convertido en uno de los tejidos conectivos de la cultura, a través del cual se expresa la identidad, se desarrolla el trabajo y nos relacionamos unos con otros. Por lo tanto, podríamos añadir que parte de la tarea del cristiano que participa en ellas será santificarlas, pues también deben ser un espacio para expresar con alegría y naturalidad su identidad cristiana. (25 de abril de 2015) © Innovative Media Inc. http://www.zenit.org/es/articles/existe-un-estilo-cristiano-de-habitar-la-web-el-que-esta-marcado-por-la-caridad 3/3 LA STAMPA.IT http://www.lastampa.it 25/04/2015 argomento Citazioni Università e/o professori http://www.lastampa.it/2015/04/25/cronaca/folla-continua-nel-primo-weekend-di-ostensioneO0itqPQQzQvU0CEnPJ8flI/pagina.html Folla continua nel primo weekend di Ostensione *Segue il testo in originale - 33/42 - 27/4/2015 Folla continua nel primo weekend di Ostensione - La Stampa TUTTE LE SEZIONI EDIZIONI Folla continua nel primo weekend di Ostensione Pellegrini in coda senza lunghe attese. Tra loro, seicento cristiani copti da Milano. Grande successo per la Passione di Sordevolo alle Porte Palatine TORINO L’amore per Kurt Cobain torna sul grande schermo Cerca... SEGUICI SU L’assalto al bus della Juventus Ressa di persone per lo sconto di Mediaworld, intervengono i... Varotsos all’attacco: “Nessuno tocchi la mia opera” GUARDA ANCHE La folla in attesa di entrare nel percorso della pre-lettura ai Giardini Reali Condividi 232 Tweet MARIA TERESA MARTINENGO 12 12 25/04/2015 TORINO Il sabato del primo weekend di Ostensione, quasi per intero «miracolosamente» sfuggito alla pioggia, registra il tutto esaurito, con una folla continua in attesa di entrare nel percorso che porta alla Sindone e che spesso poi si sposta negli altri luoghi della fede torinese, da Valdocco alla Consolata al Cottolengo. Decine i pullman che hanno «scaricato» i pellegrini provenienti da tutta Italia e numerosissimi anche gli arrivi da Spagna, Polonia, Svizzera. Fin da stamane l’afflusso ai Giardini Reali è stato imponente, ma senza lunghi tempi d’attesa. «L’importante - dicono al Comitato - è rispettare le indicazioni ricevute, presentandosi solo un quarto d’ora prima dell’orario della prenotazione». Alle otto postazioni di controllo appena qualche rallentamento, ma una volta all’interno del cammino verso la Cattedrale lo scorrimento prosegue costante. Tra i pellegrini, una cinquantina di persone guidate dall’abate di Montevergine, Avellino, l’abbazia dove la Sindone fu nascosta negli anni di guerra, un folto gruppo di filippini residenti a Torino, seicento cristiani copti in arrivo da Milano con dieci pullman. In visita, stamane, prima di essere ricevuta dal sindaco Fassino, anche la vice presidente del Perù, Marisol Espinoza Cruz. «L’omaggio al Santo Sudario è stato molto emozionante – ha spiegato all’uscita dal Duomo – un’esperienza unica e molto speciale. Davanti al Telo ho pregato per la pace del mio paese e per il suo benessere. Chiedo al Signore di proteggere la mia gente». Un giorno dedicato alla Sindone LA STAMPA CON TE DOVE E QUANDO VUOI E-mail Password ABBONATI ACCEDI + Recupera password http://www.lastampa.it/2015/04/25/cronaca/folla-continua-nel-primo-weekend-di-ostensione-O0itqPQQzQvU0CEnPJ8flI/pagina.html 1/3 27/4/2015 Folla continua nel primo weekend di Ostensione - La Stampa Duecento studenti su quattro pullman sono arrivati da Roma per contemplare la Sindone al seguito di monsignor Leonardo Leuzzi, responsabile della Pastorale universitaria della diocesi di Roma e cappellano di Montecitorio. Nella chiesa della Santissima Annunziata monsignor Leuzzi ha poi presieduto la messa concelebrata da don Luca Peyron, direttore della Pastorale universitaria della diocesi di Torino. La celebrazione ha suggellato il gemellaggio tra la Pastorale universitaria della diocesi di Roma e quella di Torino. Tra i giovani sfilati finora davanti alla Sindone - la notte scorsa il pellegrinaggio della Notte Bianca della Fede si è concluso intorno alle 3,30 -, anche cento studenti universitari cinesi guidati da don Giuseppe Chen, cappellano della comunità cinese di Torino e don Luca Peyron. Per loro don Chen ha illustrato in cinese le caratteristiche del Telo. Nel pomeriggio si è anche svolta, con grande successo di pubblico, la prima rappresentazione della Passione di Sordevolo alle Torri Palatine, stasera alle 21 la seconda e domani alle 16 l’ultima. Incessante anche il flusso dei pellegrini alla penitenzierie nella chiesa dello Spirito Santo, in via Porta Palatina, e nella cappella temporanea davanti al Duomo. Tra i confessori presenti in questo week-end sono presenti numerosi sacerdoti stranieri studenti nei collegi romani. In particolare padre Emanuel Emalù dell’Uganda, studente presso la Pontificia Università della Santa Croce. «L’Uganda è terra di continui conflitti interni, in particolare di persecuzioni ai cristiani - ha spiegato padre Emalù - Nel Volto e nel corpo martoriato dell’Uomo della Sindone vediamo le sofferenze del nostro popolo e dell’intera umanità». Guarda le immagini della giornata TI POTREBBERO INTERESSARE ANCHE Pentole Moneta. Dal 16/03 da Carrefour express collezioni le pentole Moneta 19/03/2015 Sindone, ecco il piano per i fedeli Sponsor (4WNet) 27/04/2015 Pentole Moneta. Dal 16/03 da Carrefour express collezioni le pentole Moneta 25/03/2015 Sindone, Francesco due giorni a Torino http://www.lastampa.it/2015/04/25/cronaca/folla-continua-nel-primo-weekend-di-ostensione-O0itqPQQzQvU0CEnPJ8flI/pagina.html 2/3 PATHEOS www.patheos.com 26/04/2015 argomento Citazioni Università e/o professori http://www.patheos.com/blogs/kateohare/2015/04/marvels-daredevil-i-really-like-you-but-we-need-to-talk/ ‘Marvel’s Daredevil’: I Really Like You, But We Need to Talk *Segue il testo in originale - 34/42 - ‘Marvel’s Daredevil’: I Really Like You, But We Need to Talk 05/05/15 15.42 !"#$%&'()"*+,+-."/012'3"45)06"78926"'(":511%;;"<9;1'("0()"=98"=%>'? ,%%@A=69(B9(C"#$0280("D+"75@%380(-"E ‘Marvel’s Daredevil’: I Really Like You, But We Need to Talk April 26, 2015(2015-04-26T14:59:09+00:00) by Kate O'Hare<http://www.patheos.com/blogs/kateohare/author/kohare/> <http://wp.production.patheos.com/blogs/kateohare/files/2015/04/netflix-daredevil-marvelcharlie-cox.jpg> In the course of a week, I powered through all 13 episodes of the Netflix Original series “Marvel’s Daredevil,” based on the Marvel Comics character. I seriously enjoyed it, but I do have a few bones to pick about the Catholic content. But first, some background. After seeing the five hours made available for press preview, I wrote a post called “How Catholic IS ‘Marvel’s Daredevil’ on Netflix?”<http://www.patheos.com/blogs/kateohare/2015/04/how-catholic-is-marvels-daredevilon-netflix/> At that point, the answer was, “ only slightly more overtly Catholic than anything else on TV.” After seeing all 13, I can report that things changed. If you haven’t seen it at all yet — all the episodes are available here<http://www.netflix.com/WiMovie/80018294> — it centers on New York City lawyer Matt Murdock, blinded by radioactive waste as a child, who uses his heightened senses http://www.patheos.com/blogs/kateohare/2015/04/marvels-daredevil-i-really-like-you-but-we-need-to-talk/ Pagina 1 di 5 ‘Marvel’s Daredevil’: I Really Like You, But We Need to Talk 05/05/15 15.42 and his martial-arts skills to battle non-super bad guys in his beloved Hell’s Kitchen neighborhood (which, in reality, has been transformed into trendy Chelsea). Raised by his boxer father and then consigned to a Catholic orphanage after his father’s early death, Murdock isn’t exactly a practicing Catholic, but he’s definitely a believer. In that way, he’s rather like the actor who plays him, Brit Charlie Cox. Here’s a quote from Cox in The Hollywood Reporter<http://www.hollywoodreporter.com/live-feed/daredevilscharlie-cox-becoming-a-787809>: F I grew up Catholic, and when you’ve grown up and these belief systems have been presented to you at a young, impressionable age, I don’t know that you can shake them. Even if your rational mind tells you something else, sometimes they’re so deeply ingrained that they are with you for the rest of your life. Maybe that’s not true for everyone. Matt’s faith is quite strong and he has come to rely on it — although at times it puts him in a difficult position because of who he is and what he does and what he’s capable of. Part of his journey as a Catholic is to find harmony around his religion and faith, as well as who he is as Daredevil. It’s a wonderful dichotomy for an actor to play because it produces so much conflict and inner turmoil. G Cox also played Josemaria Escriva, the 20th Century Spanish saint and founder of Opus Dei, in a 2011 movie called “There Be Dragons,”<http://www.imdb.com/title/tt1316616/> directed by Roland Joffe. That required him to go on a retreat with the movie’s on-set consultant, Father John Wauck, an Opus Dei priest CatholicDigest.com posted a terrific interview with Cox<http://www.catholicdigest.com/articles/people/q_and_a/2011/04-11/the-actor-and-thesaint> at the time, and you should read the whole thing, but here’s a taste: F I looked forward to spending that time listening to the priest talk about Jesus, or about his life, or read from the Bible, and I enjoyed that time of sitting down and turning your phone off for an hour, which we never do. I’ve always loved being in churches. I find them extraordinary. And so I remember saying to Father John, I felt like part of this job was kind of a gift, you know, in many ways, and I wanted to approach it with as open a mind as possible and reestablish some sort of faith that I hadn’t perhaps lost but wasn’t really doing anything about. Having a relationship with God wasn’t something that I really could relate to, I don’t think. I told people I believe (in God) because I grew up (that way) and I had taken my Holy Communion and been Confirmed, but again, you do it at a relatively young age, often you don’t really know what you’re doing. G To a Website called hosokinema.com<http://hosokinema.com/therebedragons1.html>, Cox said: F http://www.patheos.com/blogs/kateohare/2015/04/marvels-daredevil-i-really-like-you-but-we-need-to-talk/ Pagina 2 di 5 UNIVERSITÀ NAVARRA http://www.unav.es 27/04/2015 argomento Citazioni Università e/o professori http://www.unav.edu/en/web/vida-universitaria/detalle-evento/-/detalle/agenda? _detalleevento_WAR_agendaportlet_eventId=6384325&_detalleevento_WAR_a%E2%80%A6 La acción humanitaria de la Santa Sede durante la Primera Guerra Mundial *Segue il testo in originale - 35/42 - 28/4/2015 La acción humanitaria de la Santa Sede durante la Primera Guerra Mundial. Universidad de Navarra Notice This site uses proprietary and third party cookies to enhance your user experience and show content related to your preferences. By using this website you consent to our use of cookies. For more information on cookies see our cookie policy. Versión Español Studies Agree Admission and Aid Research SEARCH About the University TUESDAY, 28 OF APRIL OF 2015 All the information about the Universidad de Navarra FRONT NEWS OPINION CALENDARIO DE EVENTOS EVENTS ACTIVIDADES CULTURALES MULTIMEDIA DEPORTES BLOGS CAPELLANÍA La acción humanitaria de la Santa Sede durante la Primera Guerra Mundial SOCIAL NETWORKS 98.3 RADIO LIVE SOLIDARIDAD Back to events Actividades culturales Date: 28/04/2015 Hour: 12:30 Address: Campus Universitario S/n Conoce toda la oferta de actividades que oferta durante el curso el Servicio de Actividades Culturales. Teatro, música, pintura... ¿Te lo vas a perder? Organize: Grupo de Investigación en Historia Reciente (GIHRE) Ver actividades City: Pamplona Place: Edificio Amigos Aula M7 Contact: Otros eventos More info: Category: Filosofía y Letras, Seminarios Hoy Mañana Tags: GIHRE Pamplona 28/04/15 Share Export Recomend Print Event's description Seminario impartido por María Eugenia Ossandon, de la Pontificia Università della Santa Croce. Seminario impartido por María Eugenia Ossandon, de la Pontificia Università della Santa Croce. ... Pamplona 28/04/15 CIMA Program of Seminars in Translational Biomedicine 20142015 Prof. Manel Esteller (Director of... Pamplona 28/04/15 La Puerta Gótica, la sala de exposiciones del Colegio Mayor Belagua, en Pamplona, acoge desde el día... Pamplona 28/04/15 Aula de Salud: "La inmunoterapia para tratar el cáncer ya es una realidad" Ponentes: Dr. Ignacio... Pamplona 28/04/15 Clausura de curso Colegio Mayor Belagua Se impondrá la beca de honor al Orfeón Pamplonés, al centro... Agenda completa Event Search Search Advanced search http://www.unav.edu/en/web/vida-universitaria/detalle-evento/-/detalle/agenda?_detalleevento_WAR_agendaportlet_eventId=6384325&_detalleevento_WAR_a… 1/2 UNED www.uned.es argomento Citazioni Università e/o professori https://canal.uned.es/mmobj/index/id/26117 El papel educativo de la Filosofía *Segue il testo in originale - 36/42 - 28/04/2015 28/4/2015 canal.uned.es INICIO » UNED TV » Recursos educativos » Educación en Radio 3 » El papel educativo de la Filosofía El papel educativo de la Filosofía Búsqueda: Búsqueda... Buscador avanzado Pedagogía Filosofía 26/04/2015 Visto 26 veces En una sociedad tan compleja como la actual, ser capaces de pensar por nosotros mismos es una de las claves para aprender a vivir, una buena vida o una vida buena, y esto es algo a lo que la Filosofía nos puede ayudar. Aunque en algunos foros se minimice el papel de la Filosofía en la formación del ciudadano, su función educativa es innegable. La Filosofía como Paideia ha sido el eje del XXII Congreso de la Facultad de Filosofía de la Pontificia Universidad de la Santa Cruz https://canal.uned.es/mmobj/index/id/26117 Descargar este audio 26.42MB Congreso La filosofía... Facultad de Educación... URL: https://canal.uned.es/mmobj/index 1/56 ACTON www.acton.org argomento Citazioni Università e/o professori http://www.acton.org/print/6576 Letter from Rome: What is liberal morality? *Segue il testo in originale - 37/42 - 30/04/2015 Letter from Rome: What is liberal morality? 04/05/15 17.11 Published on Acton Institute (http://www.acton.org) Home > INTERNATIONAL > International Articles > Letter from Rome: What is liberal morality? Letter from Rome: What is liberal morality? April 30, 2015 by Kishore Jayabalan [1] Dear friends of Istituto Acton, Three recent events have made me reflect on a certain theme that should be of interest to religious-minded advocates of the free society. Or at least it should be of interest if we wish to overcome the perceptions of religious believers as simple-minded fanatics and liberals as amoral libertines. This theme can be posed as a question: what is liberal morality? The three events were: 1) an interview [2] I gave to an Italian online publication in response to a French professor who claims that capitalism is the root cause of gender theory and other cultural and social revolutions associated with liberalism; 2) a talk given by a German professor on "liberalism as an attitude" at the European Students for Liberty [3] conference in Berlin last month; and 3) the controversy caused by the upcoming papal encyclical on human ecology. Now, I realize that the term "liberal" can mean many things, but let's assume that it describes those who, when considering political, social and economic questions, give greater priority to individual freedom than to other goods such as equality, tradition or order. Liberty need not be the only consideration, but it tends to be the dominant one. There are right-wing, moderate and left-wing liberals who disagree on different issues and may prefer another good in a particular instance but none of them question the good of liberty as such. In the wake of these three occurrences, I've been confronted with claims that certain liberal ideas or practices are now considered, by people I think would call themselves liberals, to be immoral. Alain de Benoist [4] equates economic liberty with gender and sexual liberty and explicitly blames capitalism for our general confusion about human nature: by legitimatizing selfishness, capitalism encourages us to overcome all limits, including those posed by our male and female natures, and to obscure all ends or purposes. Liberalism means "anything goes" in all areas of life and leads to nihilism. Not being a religious believer, however, he has no alternative to the human will as the basis for morality. (Perhaps he's not a liberal, but a Nietzschean [5]: man would rather will nothingness than not will.) Karen Horn [6] teaches the history of economic thought at Humboldt University in Berlin and has had sensible things to say about Adam Smith, as I witnessed at a lecture [7] she gave some years ago at a Markets, Culture and Ethics seminar at the Pontifical University of the Holy Cross. I was therefore unpleasantly surprised by her presentation on liberalism as an "attitude." The lack of thought or anything resembling an argument was evident, as she did nothing but complain. Her targets included the founders of the United States for proclaiming "self-evident truths," (as opposed to the "values" of the German constitution), Catholics who oppose same-sex "marriage" and want to imitate Al-Qaeda, capital punishment and life imprisonment, and "old men" who ask her why she doesn't have any children. Stridently moralistic and judgmental about other people's moral beliefs, she ought to be nominated as the schoolmarm of politically correct liberalism. Her gospel of dogmatic tolerance, a perfect example of the dictatorship of relativism [8], prompted stunned students to ask "Who are these Al-Qaeda-like Catholics?" and "What would you do to punish pedophiles and Nazis?" Horn had no serious reply. And finally there is the "sustainable development" crowd that is currently in Rome to discuss climate change and human dignity [9] at the Vatican. The concept of sustainable development [10] has been on the United Nations agenda ever since the end of the Cold War. Communist and Third-World nations used to continually beat up on capitalism (while living and working in Manhattan of all places!) with calls for a New International Economic Order to, in essence, redistribute money and technology from the wealthy West to the rest of the world. The same now applies to sustainable development, only with many Western nations now alleging that capitalism is economically, socially and especially environmentally damaging. Stop us before we make everyone richer, healthier and safer, they seem to be pleading. The UN secretary-general called climate change "the defining issue of our time," urging a transformation of "our thinking and our values." To what he did not say but it's clear he means away from capitalism and looks to Pope Francis as a great ally in the cause. No one in the sustainable development movement seems to recognize that the UN is comprised of member states, i.e. governments, who are the main reason why there are still so many poor people in the world. Governments that deny basic property rights, the rule of law, and the freedom to trade impoverish their people in order to maintain power and control. So why does anyone think these same governments have had some kind of moral conversion to help the poor, when they can much more easily extort money from others, all in the name of some noble-sounding cause? With "friends" like these, you can understand why I'm pessimistic about the future of liberalism. If our choices are nihilism, political correctness, and UN-managed sustainable development, it may be time to start looking for new islands or planets to colonize. If God Himself was so disgusted with humanity that He flooded the entire planet (there were no UN protocols to stop Him at the time), liberals can be allowed to despair as well. But once the haze of discouragement lifts, what will they have to do to regain their confidence? There are no easy answers, of course, but perhaps we can begin by identifying what to avoid: the extremes of moralism and cynicism. By moralism I mean the tendency to turn every problem into a crisis of global proportions and those who disagree with one's policies into evil incarnate; by cynicism, the temptation to think the only ways to succeed are by hook or crook, where we expect our politicians to lie, cheat and steal in order to win elections. Only a corrupt society could make a show like House of Cards [11] about its own government - even if it is compelling television. We'll need to start taking http://www.acton.org/print/6576 Pagina 1 di 2 Letter from Rome: What is liberal morality? 04/05/15 17.11 reality more seriously but also more confidently; in the words of Josef Pieper, citing St. Thomas Aquinas, we need to start recognizing the "truth of all things [12]," true because they are actually known by the Creator and potentially knowable to us humans as well. Some liberals may have thought they were throwing off the shackles of old-time religion in the name of reason and for moral purposes. Fair enough. But they will also have to realize that human beings are religious and moral beings by nature, that if these aspects of human nature are suppressed in the name of freedom, they will re-appear in different guise elsewhere. As a convert to the Catholic faith, I like my religion and morality straight. I've already got a pope and a catechism to back them up, so I really don't need to look to the UN or some trendy manifesto to give my life meaning or purpose. The theological and philosophical richness of the Catholic Church is evident if not acceptable to all. For legitimate reasons, many liberals want to downplay religion and politics but neglecting them altogether is begging for new gods and new Caesars to take their place. So who will be their Moses and where will be their Promised Land? Kishore Jayabalan Director Source URL: http://www.acton.org/global/article/letter-rome-what-liberal-morality Links: [1] http://www.acton.org/about/staff/kishore-jayabalan [2] http://www.acton.org/global/article/liberal-means-responsible%E2%80%99-interview-kishore-jayab-3 [3] http://esflc.org/ [4] http://en.wikipedia.org/wiki/Alain_de_Benoist [5] http://en.wikipedia.org/wiki/On_the_Genealogy_of_Morality [6] http://karenhorn.de/ [7] http://www.pusc.it/evento/2011/12/06/seminari-di-storia-del-pensiero-economico-e-fede-cristiana-mce-project [8] http://www.vatican.va/gpII/documents/homily-pro-eligendo-pontifice_20050418_en.html [9] http://www.bbc.co.uk/news/science-environment-32487874 [10] http://jeffsachs.org/category/topics/sustainable-development/ [11] http://en.wikipedia.org/wiki/House_of_Cards_%28U.S._TV_series%29 [12] http://www.amazon.com/Living-Truth-Josef-Pieper/dp/08987026 http://www.acton.org/print/6576 Pagina 2 di 2 ECONOMÍA Y NEGOCIOS http://www. economiaynegocios.cl/ 25/04/2015 argomento Interviste http://www.economiaynegocios.cl/noticias/noticias.asp?id=141171 “No hay un limite etico a la ganancia si es honesta, si se consigue trabajando sin robar, engañar o mentir” *Segue il testo in originale - 38/42 - Media de Fecha Fuente Litoralpress Pag. Art. Título Tamaño 25/04/2015 EL MERCURIO - (STGO-CHILE) 12 NO HAY LIMITE ETICO A LA GANANCIA SI ES HONESTA, SI SE CONSIGUE TRABAJANDO SIN ROBAR, ENGAÑAR O MENTIR 24,7x25,3 2 Información http://www.litoralpress.cl Media de Fecha Fuente Litoralpress Pag. Art. Título Tamaño 25/04/2015 EL MERCURIO - (STGO-CHILE) 12 NO HAY LIMITE ETICO A LA GANANCIA SI ES HONESTA, SI SE CONSIGUE TRABAJANDO SIN ROBAR, ENGAÑAR O MENTIR 16x11,1 3 Información http://www.litoralpress.cl Media de Fecha Fuente Litoralpress Pag. Art. Título Tamaño 25/04/2015 EL MERCURIO - (STGO-CHILE) 12 NO HAY LIMITE ETICO A LA GANANCIA SI ES HONESTA, SI SE CONSIGUE TRABAJANDO SIN ROBAR, ENGAÑAR O MENTIR 10x15,6 4 Información http://www.litoralpress.cl Media de Fecha Fuente Litoralpress Pag. Art. Título Tamaño 25/04/2015 EL MERCURIO - (STGO-CHILE) 12 NO HAY LIMITE ETICO A LA GANANCIA SI ES HONESTA, SI SE CONSIGUE TRABAJANDO SIN ROBAR, ENGAÑAR O MENTIR 16x14,8 5 Información http://www.litoralpress.cl Media de Fecha Fuente Litoralpress Pag. Art. Título Tamaño 25/04/2015 EL MERCURIO - (STGO-CHILE) 12 NO HAY LIMITE ETICO A LA GANANCIA SI ES HONESTA, SI SE CONSIGUE TRABAJANDO SIN ROBAR, ENGAÑAR O MENTIR 11x11,8 6 Información http://www.litoralpress.cl LEVANTE lwww.levante-emv.com 26/04/2015 argomento Interviste http://www.levante-emv.com/comunitat-valenciana/2015/04/26/causas-nulidad-son-profundas-tragedias/1256180.html "Casi todas las causas de nulidad son profundas tragedias y heridas que las personas tienen que revivir" *Segue il testo in originale - 39/42 - 27/4/2015 "Casi todas las causas de nulidad son profundas tragedias y heridas que las personas tienen que revivir" - Levante-EMV Hemeroteca Suscríbete Clasificados Domingo, 26 abril 2015 Cartelera Valencia 27 / 14º TV Tráfico Castelló 22 / 13º C.Valenciana Más noticias Deportes Economía Opinión Ocio Vida y Estilo Participación Multimedia Servicios Hector Antonio Alicante 24 / 15º Suscriptor Levante-EMV » Comunitat Valenciana Suscriptor 0 0 1 Entrevista | Héctor Franceschi "Casi todas las causas de nulidad son profundas tragedias y heridas que las personas tienen que revivir" «El Papa quiere reformar el proceso de nulidad y hacerlo más sencillo porque ve una gran injusticia que dure 7 años» 26.04.2015 | 04:15 Juez eclesiástico de nulidades matrimoniales, profesor de la Universidad de la Santa Croce de Roma y sacerdote de la prelatura del Opus Dei. Iba para abogado, pero con 29 años sintió la llamada de dedicar su vida a Dios y se ordenó sacerdote. Es una de las personas que más sabe del matrimonio, tanto por su función docente como especialista en Derecho Matrimonial como por las historias que conoce de los solicitantes de la nulidad. PILAR G. DEL BURGO | VALENCIA Realmente usted está sentado en la boca del volcán "Casi todas las causas de nulidad son profundas tragedias y porque ser juez eclesiástico de las causas de heridas que las personas tienen que revivir" nulidad debe ser arduo y difícil. Esa y también la otra, la de ser profesor de Derecho Matrimonial, que es una tarea apasionante. El trabajo de juez es arduo y delicado porque uno tiene delante, no papeles, sino vidas. Y casi todas las causas de nulidad son profundas tragedias, heridas profundas y que a veces las personas han tenido que revivir para conocer la verdad de su situación, qué ocurrió con ese matrimonio que fracasó o si era nulo, es decir no era verdadero matrimonio desde el principio. Un trabajo difícil porque muchas veces, uno sufre viendo el sufrimiento de las personas. La nulidad matrimonial tiene mala fama porque lo que nos llega es que solo se anulan los matrimonios de la gente con mucho dinero y famosa . Yo también me hacía la pregunta cuando empecé a estudiar Derecho Canónico; y cuando empecé a ser juez basta tomar un libro, un volumen, el de las decisiones de la Rota romana que recoge todas las sentencias de cada año. Uno empieza a estudiar los casos y sorprende mucho que en el 90 o 95 % se trata de personas de clase media o baja las que han llegado hasta la Rota. De gente normal, se refiere. Le cito un un caso que tengo entre las manos: él es cargador en un depósito y ella, secretaria. No tienen muchos medios, pero, ¿a quien le importa la nulidad o validez de ese matrimonio? A ellos y a su entorno, ese matrimonio nunca llegará a los periódicos, solo aparecen los de los famosos: la princesa de Mónaco, el cantante... y parece que la Rota romana, la Rota española o los tribunales eclesiásticos solo se ocuparan de la nulidad de los matrimonios de los famosos. Basta ir a los hechos y uno se da cuenta que es mentira. Prácticamente todas las causas son de gente común y muchos han pedido el beneficio de pobreza porque no tienen medios. De hecho, la mayoría de causas las llevan abogados que paga el tribunal, la persona aporta unos 500 euros. Así que no es una cuestión de dinero. ¿Cómo han evolucionado las causas de 2000 a 2014? Sí, se nota que del año 2000 hasta ahora ha habido una caída. ¿A qué se debe? No a que haya menos, sino a que hay una especie de desinterés y lejanía de la Iglesia y a muchas personas no les interesa saber si su matrimonio era nulo o no, y por la extensión del divorcio, son personas que se han alejado de Dios y dicen: ¿para qué? Pero muchas veces esas causas se dan cuando la persona reencuentra la fe. La gran mayoría de los que acuden creen en la indisolubilidad y quieren saber si el matrimonio no solo era fracaso, sino nulo, es decir, que fue siempre inexistente. ¿Cuántos son en el tribunal? En el Vicariato de Roma que es en el que yo fallo y cubre toda la región del Lazio, de 20 a 25. En la Rota romana que conoce causas de todo el mundo unos 22 o 23. ¿Una nulidad se tiene que pedir por las dos partes? No, la puede pedir solo una parte y la otra dice: me someto a lo que diga el tribunal. A veces se opone, pero la mayor parte se desinteresa. En la mayoría de las causas la otra parte se presenta a declarar. La confrontación ayuda mucho a los jueces para arrojar luz sobre la verdad de los hechos. ¿Qué tiempo se tarda? http://suscriptor.levante-emv.com/comunitat-valenciana/2015/04/26/causas-nulidad-son-profundas-tragedias/1256180.html 1/2 27/4/2015 "Casi todas las causas de nulidad son profundas tragedias y heridas que las personas tienen que revivir" - Levante-EMV El código dice que debería durar un año máximo la primera instancia y 6 meses, la segunda. No basta que la primera diga es nulo, hay que mandarlo a la instancia superior que puede volver a estudiarlo todo o confirmarlo. Hay muchos que lo cumplen, pero muchos que no, por falta de personal o porque el tribunal no está bien constituido. Es una preocupación grande del papa Francisco y ha nombrado una comisión que está estudiando la reforma del proceso para hacerlo más sencillo y más rápido. El Papa ve como una gran injusticia que la causa dure seis o siete años. ¿Qué opina del Papa? En una ocasión tuve la oportunidad de saludarlo personalmente y, sobre todo, me golpeó muchísimo la cercanía a a las personas, como cuando saluda „yo estaba con otro profesor„, y cómo se detuvo con nosotros y pidió específicamente, y eso muestra cómo es el Papa, que no hubiera nadie detrás de el o al lado diciéndole a la gente que acabara ya, sino que se para con uno y es el mismo y está con cada persona. Es muy cercano, muy metido en Dios, un auténtico pastor; dice lo que piensa, a veces yendo contracorriente, a veces sobre algunos casos de matrimonio y familia y dice cosas muy duras, muy claras. Es muy querido, es valiente y es un dolor de cabeza para los de la seguridad. ¿Qué le dijo el Papa? Nos agradeció mucho que rezáramos por su hermana enferma y luego nos agarró las manos y mirándonos nos pidió: «Por favor, recen por mí, recen por mí». Fueron solo dos minutos, pero muy intensos. ¿Desde su posición detecta que hay una parte de la curia que no quiere al Papa? Yo no lo diría así.Entender la iglesia con criterios solo humanos es casi imposible. ¿Que hay gente de la curia que está nerviosa? Si, porque tienen un modo establecido, un «stylus curiae», de que las cosas siempre se han hecho así y ahora, precisamente, está pensando la reforma de la curia. El papa Francisco quiere claridad absoluta y eso a algunos les pone nerviosos. Compartir en Facebook Mapa web Compartir en Twitter C. Valenciana Clasificados Especiales levanteemv.com Publicidad Valencia El tiempo Transportes en Valencia Tráfico en Valencia Cartelera de cine Fallas tucasa.com Iberpisos Iberanuncio Ibercoches Iberempleo Lotería de Navidad Loterí a el Niño Fórmula 1 Premios Oscar Canal Esquí Premios Goya Contacto Atención al lector Conózcanos Localización Club Diario Levante Política Medioambiental Aviso legal Política de cookies Publicidad Otras webs del Grupo Editorial Prensa Ibérica Diari de Girona | Diario de Ibiza | Diario de Mallorca | Empordà | Faro de Vigo | Información | La Opinión A Coruña | La Opinión de Málaga | La Opinión de Murcia | La Opinión de Tenerife | La Opinión de Zamora | La Provincia | La Nueva España | Levante-EMV | Mallorca Zeitung | Regió 7 | Superdeporte | The Adelaide Review | 97.7 La Radio | Euroresidentes | Lotería de Navidad | Oscars | Premios Goya Levante-EMV http://suscriptor.levante-emv.com/comunitat-valenciana/2015/04/26/causas-nulidad-son-profundas-tragedias/1256180.html 2/2 PALABRA www.revistapalabra.com argomento Professori come autori Fe y matrimonio *Segue il testo in originale - 40/42 - 01/04/2015 IL NAVIGATORE CURIOSO www.ilnavigatorecurioso.it 18/04/2015 argomento Professori come autori http://www.ilnavigatorecurioso.it/2015/04/18/teologia-cristiana-e-vita-extraterrestre-prima-parte/ Teologia Cristiana e vita extraterrestre (Prima parte) *Segue il testo in originale - 41/42 - 20/4/2015 Teologia cristiana e vita extraterrestre (Prima parte) | Il Navigatore Curioso Cerca nel blog LUNEDÌ 20 APRILE 2015 HOME AMBIENTE ARCHEOLOGIA MISTERI RICERCA SCIENTIFICA SOCIETÁ SPAZIO VITA EXTRATERRESTRE TEOLOGIA CRISTIANA E VITA EXTRATERRESTRE (PRIMA PARTE) Presentiamo un interessante contributo offerto dal prof. Giuseppe Tanzella Nitti, sacerdote e docente di Teologia fondamentale presso la Pontifica Università della Santa Croce. Da sempre interessato al dialogo interdisciplinare tra scienza e fede, Tanzanella Nitti è curatore del portale “Documentazione Interdisciplinare tra Scienza e Fede”. Ecco la sua riflessione (divisa in due parti) sulle sfide della teologia cristiana di fronte alla possibilità della vita extraterrestre (Prima Parte). Sei in Categoria: Società, Vita Extraterrestre | Tags: civiltà extraterrestri, teologia LA CONTROVERSA “BATTERIA DI BAGHDAD” ERA UN DISPOSITIVO MEDICO? IL GIGANTE DI ATACAMA: UN ALTRO GEOGLIFO CHE SFIDA LA NOSTRA COMPRENSIONE DEL PASSATO Tweet 1 2 Mi piace 42 Il tema della presenza di vita, in particolare di altre creature intelligenti, in ambienti diversi da quello terrestre, non ha mai costituito uno speciale terreno di speculazione teologica, né esistono insegnamenti del magistero ecclesiale in proposito. La sacra Scrittura, pur presentando l’azione di Dio ed i suoi rapporti con l’umanità in un contesto certamente cosmico, non ne fa menzione. Una pagina del vangelo di Giovanni, che alcuni autori amano citare come una possibile eccezione: “e ho altre pecore che non sono di quest’ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge ed un solo pastore” (Gv 10,16), resta certamente suggestiva, ma non offre in realtà alcuna seria base di discussione esegetica in tal senso. I riferimenti ad alcuni precedenti, storici o di dibattito teologico, non possono essere pertanto che frammentari. LA FISICA QUANTISTICA POTREBBE SPIEGARE L’ESISTENZA DELL’ANIMA. LA TEORIA QUANTISTICA DELLA COSCIENZA IL SUPERVULCANO CHE POTREBBE DISTRUGGERE IL GIAPPONE ENTRO UN SECOLO “LA VITA POTREBBE ESISTERE SU MARTE”: L’ANALISI DI UN METEORITE DI 1,3 MILIARDI DI ANNI FA SUGGERISCE CHE IL PIANETA ROSSO È ANCORA ABITABILE Cenni storici ai rapporti col pensiero cristiano http://www.ilnavigatorecurioso.it/2015/04/18/teologia-cristiana-e-vita-extraterrestre-prima-parte/ 1/5 20/4/2015 Teologia cristiana e vita extraterrestre (Prima parte) | Il Navigatore Curioso Uno dei primi dati disponibili risale ad una lettera di Papa Zaccaria (741-752), nella quale si menziona che il presbitero Virgilio stava insegnando una dottrina sulla pluralità di mondi abitati. Zaccaria non accettava l’idea che vi siano abitanti agli antipodi, sulla luna o sul sole. Il motivo dottrinale che soggiace ad un simile richiamo è semplicemente quello evitare di introdurre elementi di novità che, ponendo in discussione l’unicità del genere umano, renderebbero più complessa la comprensione dei rapporti con Dio e con il peccato originale di quei viventi che non fossero discendenti di Adamo. LA DOPPIA APOCALISSE: C’È CHI MUORE DI FAME E CHI DI TROPPO CIBO. RIDURRE IL CONSUMO DI CARNE Al contrario, secoli più tardi, allo scopo di proteggere la libertà e l’onnipotenza del Creatore, il vescovo di Parigi Etienne Tempier condannò nel 1277 la proposizione di tradizione aristotelica che negava alla Causa Prima la possibilità di creare molti mondi, senza menzionare, tuttavia, nulla dei loro possibili abitanti. Alcuni anni prima, alla questione se esistessero molti mondi, Tommaso d’Aquino (1224-1274) aveva dato risposta nella Summa theologiae dicendo che ne esisteva uno solo. Ma il dibattito medievale sulla molteplicità dei mondi non era direttamente utilizzabile per conoscere quale fosse la posizione della teologia nei confronti della vita extraterrestre. Il concetto di “molti mondi” non equivaleva infatti a ciò che noi intendiamo oggi quando parliamo di diversi pianeti, eventualmente abitati. L’unità del mondo si riferiva piuttosto all’unità dell’Universo. Nel pensiero di Tommaso e di altri medievali, essa discendeva dall’unità del suo Creatore e dall’unità della sua causalità finale esercitata su tutto ciò che esiste. Nella citata quaestio, l’Aquinate associa infatti l’idea di una pluralità dei mondi ai fautori del caso i quali, come Democrito, negavano una sapienza ordinatrice. Il monito di Tempier, nel quale il concetto di mundus non coincideva totalmente con l’uso fattone da Tommaso, intendeva essere solo un correttivo di carattere accademico, piuttosto che un intervento ecclesiale in senso stretto, allo scopo di mantenere inalterati i caratteri del Creatore, e ciò non tanto nella sfera del reale, quanto in quella del possibile. Il dibattito attorno al sistema eliocentrico non ebbe ripercussioni ufficiali sul nostro tema. Alcuni ecclesiastici, manifestando in questo una loro opinione personale, ritennero che ribassare la Terra alla stregua degli altri pianeti avrebbe potuto condurre alcuni spiriti innovatori a spingersi ancor più in là, fino ad ammettere anche in quelli degli abitanti, con le conseguenze che già aveva intravisto papa Zaccaria nel secolo VIII. Lo manifestano così una lettera dell’abate Giovanni Ciampoli inviata a Galileo il 28 febbraio 1615. L’UMANITÀ STA DIVENTANDO SEMPRE PIÙ STUPIDA? RISCHIAMO L’ERA “IDIOCRACY” Tutto il secolo XVII risulta caratterizzato da un generale atteggiamento di prudenza, come dimostra anche il fatto che il libro di Bernard le Bovier de Fontenelle, Entretiens sur la pluralité des monds fu inizialmente inserito, nel 1687, nell’Indice dei libri proibiti. DOGGERLAND, L’ANTICO CUORE D’EUROPA SOMMERSO DA UNO TSUNAMI CATASTROFICO Nel XVIII secolo il clima teologico pare cambiare. Non si offrono soluzioni per risolvere o inquadrare i problemi dogmatici che la vita extraterrestre porrebbe alla cristianità, ma il tema viene visto con maggiore apertura e senza speciali timori, sottolineando in primo luogo la grandezza del Creatore e l’insondabilità dei suoi piani sull’intero universo. E SE IL CENTRO DELLA TERRA ESISTESSE DAVVERO? L’AFFASCINANTE TEORIA DELLA “TERRA CAVA” L’apologetica inglese di tradizione anglicana offrirà in proposito una cerniera di raccordo inserendo la possibilità di vita extraterrestre nella sua teologia naturale (W. Derham, Astro-theology, London 1714). http://www.ilnavigatorecurioso.it/2015/04/18/teologia-cristiana-e-vita-extraterrestre-prima-parte/ 2/5 20/4/2015 Teologia cristiana e vita extraterrestre (Prima parte) | Il Navigatore Curioso Maggiormente significativa sarà però la reazione che molti autori cristiani avranno nei confronti di un’opera di Thomas Paine (1737-1809), The Age of Reason (1793), la quale propugnerà per la prima volta, e in modo diretto, una radicale incompatibilità fra la religione cristiana e l’esistenza di vita intelligente extraterrestre, la cui scoperta, secondo Paine, condurrebbe inevitabilmente a sconfessarla. “Dovremo forse ammettere – affermava ironicamente – che ogni mondo in una illimitata creazione avrebbe un’Eva, una mela, un serpente ed un redentore? In tal caso, la persona che sarebbe irriverentemente chiamata Figlio di Dio, e talvolta Dio stesso, non potrebbe fare altra cosa se non viaggiare da un mondo all’altro ripetendovi una successione continua di morti, con a malapena qualche breve intervallo di vita”. ECCO COME ESPLOREREMO I TUNNEL DEL SOTTOSUOLO LUNARE LA MISTERIOSA ESTINZIONE DEGLI HARAPPA, LA CIVILTÀ DELLA VALLE DELL’INDO CHE POTREBBE RISALIRE A 9000 ANNI FA Non solo la critica di Paine non sarà condivisa da astronomi sinceramente credenti e favorevoli ad un’ipotesi pluralista come furono T. Wright, J. Lambert e lo stesso William Herschel, ma susciterà opere di teologi che intenderanno confutarne le tesi, come in Scozia Thomas Chalmers (Astronomical Discourses, 1817) e negli Stati Uniti Timothy Dwight (Theology Explained and Defended in a Series of Sermons, 1818). Ad essi si assocerà anche lo studioso scozzese Thomas Dick (The Christian Philosopher, 1823). A favore dell’ipotesi di una pluralità di mondi abitati si schiererà apertamente nel XIX secolo l’opera teologica di Joseph Pohle “I mondi stellari ed i loro abitanti” (1884), rieditata più volte per circa un ventennio. Leggi anche: Il Vaticano riunisce duecento astrobiologi per la ricerca dei “fratelli extraterrestri” Il Vaticano sarebbe pronto a fare una dichiarazione sulla vita extraterrestre Il Navigatore Curioso Mi piace Essendo l’universo fisico così esteso ed essendo il fine della creazione dare Curioso piace a 17.037 persone. gloria a Dio, se ne deduce che tale gloria debba essere tributata daIl Navigatore tanti esseri intelligenti disseminati per il cosmo e che, a differenza degli angeli che sono solo spirituali, mantengano una relazione con l’universo materiale, come potrebbero essere appunto gli abitatori di altri pianeti. Una eco di questa conclusione la si ritroverà ancora nel più diffuso manuale di teologia della metà del XX secolo (cfr. M. Schmaus, Katolische Dogmatik, München 1957, vol. II, n. 109). La posizione di Pohle sarà condivisa da vari scienziati suoi contemporanei, fra cui gli italiani Angelo Secchi e Francesco Plug-in sociale di Facebook Denza, sacerdoti ed astronomi. (Leggi la seconda parte). Proposta di lettura I papi e la scienza nell’epoca contemporanea Marcelo Sánchez Sorondo [Disponibile su IBS] In questo volume sono raccolti i discorsi sulla Scienza che i Papi hanno tenuto nel corso degli ultimi cento anni. Si tratta degli interventi che alla Pontificia Accademia delle Scienze i Papi Benedetto XV, Pio XI, Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno rivolto a fisici, astrofisici, biologi, neurologi, medici, matematici e altri studiosi, lì convenuti in rappresentanza delle principali aree scientifiche e geografiche del mondo. In aggiunta, sono presenti i discorsi che, dal 1994, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno rivolto annualmente alla nuova Pontificia Accademia delle Scienze Sociali. Le Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze Sociali sono luoghi di dialogo http://www.ilnavigatorecurioso.it/2015/04/18/teologia-cristiana-e-vita-extraterrestre-prima-parte/ 3/5 20/4/2015 Teologia cristiana e vita extraterrestre (Prima parte) | Il Navigatore Curioso internazionale di altissimo profilo che raccolgono scienziati, economisti, sociologi, giuristi senza alcuna discriminazione né religiosa né razziale. I discorsi dei Papi qui riuniti ci danno il quadro dell’attenzione che i Pontefici hanno riservato alle scienze e alle scienze sociali nel secolo scorso e all’inizio del nuovo millennio. I discorsi dei Papi hanno un interesse sia per il lettore comune, sia per gli specialisti e forniscono risposte ai nuovi bisogni e alle nuove sfide del mondo contemporaneo. Tweet 1 2 Mi piace 42 La fisica quantistica potrebbe spiegare l'esistenza dell'anima. La Teoria Quantistica della Coscienza L'esperienza di premorte di un neurochirurgo: "Sono stato in paradiso!" Flottiglie di sonde robotiche aliene stanno già osservando il nostro Sistema Solare! Le enigmatiche esperienze di quasimorte: potrebbe la morte essere solo un'illusione? Ma i Men in Black esistono davvero? Qualcuno monitora l’attività aliena sul nostro pianeta? Il Vaticano sarebbe pronto a fare una dichiarazione sulla vita extraterrestre E se fossimo noi a contattare gli alieni, quali rischi ci sarebbero? È possibile rilevare navi extraterrestri che viaggiano a velocità vicine a quella della luce? america precolombiana anomalie antica asia antica europa antichi astronauti antichi romani antico egitto antropologia astronomia atlantide biologia cambiamenti alimentazione climatici civiltà extraterrestri cosmologia cospirazioni economia esobiologia esplorazione spaziale fisica quantistica geologia giganti ison luna luoghi misteriosi marte mass media medio oriente mesopotamia mitologia nuova era glaciale oggetti fuori posto persone piramidi politica salute sistema solare siti megalitici siti sommersi tecnologia teologia teorie esotiche ufo vita dopo la morte zoologia DISCLAIMER L'autore non è responsabile per quanto pubblicato dai lettori nei http://www.ilnavigatorecurioso.it/2015/04/18/teologia-cristiana-e-vita-extraterrestre-prima-parte/ Alcuni testi o immagini inserite in questo blog sono tratte da internet 4/5 IL NAVIGATORE CURIOSO www.ilnavigatorecurioso.it 20/04/2015 argomento Professori come autori http://www.ilnavigatorecurioso.it/2015/04/20/teologia-cristiana-e-vita-extraterrestre-seconda-parte/ Teologia Cristiana e vita extraterrestre (Seconda parte) *Segue il testo in originale - 42/42 - 20/4/2015 Teologia cristiana e vita extraterrestre (Seconda parte) | Il Navigatore Curioso Cerca nel blog LUNEDÌ 20 APRILE 2015 HOME AMBIENTE ARCHEOLOGIA MISTERI RICERCA SCIENTIFICA SOCIETÁ SPAZIO VITA EXTRATERRESTRE TEOLOGIA CRISTIANA E VITA EXTRATERRESTRE (SECONDA PARTE) Ecco la seconda parte del contributo del prof. Giuseppe Tanzella-Nitti, sacerdote e docente di Teologia fondamentale presso la Pontifica Università della Santa Croce. Da sempre interessato al dialogo interdisciplinare tra scienza e fede, è curatore del portaleDocumentazione Interdisciplinare tra Scienza e Fede. Di seguito un’ampia riflessione sulle sfide della teologia cristiana di fronte alla possibilità della vita extraterrestre (Seconda Parte) NATURA Sei in Categoria: Società, Vita Extraterrestre | Tags: civiltà extraterrestri, teologia Olanda, Greenpeace, ''Amo SCOPERTO FREGIO MAYA ALL’INTERNO DI UN’ANTICA PIRAMIDE: IL DOMINIO DELLA ‘DINASTIA SERPENTE’ LO SCUDO DEFLETTORE DELL’ASTRONAVE ENTERPRISE SARÀ PRESTO REALTÀ! Tweet 0 0 Mi piace 2 [Leggi la prima parte] La letteratura teologica odierna, ahimè, non dedica speciale attenzione al nostro tema. I VERI MARZIANI SIAMO NOI! LA VITA POTREBBE PROVENIRE DAL PIANETA ROSSO Nella manualistica sono presenti fugaci richiami, solitamente nella linea di una prudente apertura ad una eventualità che, in fin dei conti, resta sempre un evento fattuale e non una deduzione teorica. Oggigiorno il tema delle implicazioni teologiche della vita nel cosmo resta oggetto di conferenze e dibattiti, specie nei circoli intellettuali interessati ai rapporti fra scienza e fede, non senza una certa ricaduta sull’opinione pubblica, ma non è finora sfociato in lavori di particolare maturità scientifica. Il punto di partenza della maggior parte delle riflessioni teologiche resta in fondo sempre quello di Joseph Pohle (1852 – 1922, docente di teologia dogmatica): la grandezza e la gloria del Creatore sono compatibili con il dono della vita e della vita intelligente nel cosmo, anche in numerosi ambienti diversi dalla terra, sebbene non conosciamo quali siano i piani di Dio per queste creature. “L’UNIVERSO NON È ALL’ALTEZZA DELLE NOSTRE ASPETTATIVE”: LA DELUSIONE DEGLI ASTRONOMI DOPO AVER SCOPERTO CHE L’UNIVERSO È PIATTO! UN’INASPETTATA ATTIVITÀ NEL CERVELLO IN COMA Subito dopo si offre un chiarimento, rintracciabile già in tutte le opere degli http://www.ilnavigatorecurioso.it/2015/04/20/teologia-cristiana-e-vita-extraterrestre-seconda-parte/ 1/4 20/4/2015 Teologia cristiana e vita extraterrestre (Seconda parte) | Il Navigatore Curioso autori che rispondevano alla critica di Thomas Paine: la redenzione dal peccato Il Navigatore Curioso originale riguarda il genere umano e non può essere trasposta nella vita di altre Mi piace creature. Il Navigatore Curioso piace a 17.037 persone. Ma alcuni si spingono più in là. Secondo Eric Lionel Mascall (1905 – 1993, teologo anglo-cattolico) non vi sarebbero difficoltà ad ammettere la possibilità di varie unioni ipostatiche (la compresenza della natura divina e della natura umana, senza confusione, nè conflitto, tipica dell’essenza di Gesù Cristo) ove ciò fosse ritenuto opportuno dalla volontà salvifica universale di Dio. “ESPERIENZE FUORI DAL CORPO” (OBE): 3 STUDI SCIENTIFICI La posizione di Kenneth Delano (Molti mondi, uno solo Dio, 1977), interprete di una prospettiva cattolica, si distingue per una Plug-in sociale di Facebook notevole flessibilità. Dopo aver ricordato la convenienza di associare alla grandezza di Dio un creato assai più ricco di quanto si possa a prima vista immaginare, segnala la necessità di una genuina umiltà nei confronti della trascendenza dei piani divini, che deve condurre ad evitare atteggiamenti geocentrici o antropocentrici, rispettando il silenzio della Scrittura sul tema della pluralità delle creature intelligenti nell’universo. Si sostiene che ciascuna delle tre Persone divine potrebbe incarnarsi in qualsivoglia pianeta, non ponendo alcuna limitazione ad ogni possibile storia di rivelazione e di salvezza. Tale posizione sarebbe da preferirsi, secondo questo autore, ad una sorta di teoria di un “Adamo cosmico”, nella quale il singolo atto redentivo di Cristo sulla terra sarebbe applicabile all’intero universo, sebbene tale pluralismo redentivo non impedisca, sempre secondo il nostro autore, di diffondere ad altri esseri intelligenti il messaggio evangelico e l’amore avuto da Dio nei nostri confronti. Riteniamo che le posizioni di Mascall e di Delano circa la possibile molteplicità dell’incarnazione del Figlio o di altre Persone divine, finiscano però col distanziarsi, come vedremo, da una comprensione cristiana della Rivelazione. Se le precedenti considerazioni sottolineano la necessaria flessibilità da mantenere in un tema come questo, la posizione di Charles Davis (1923 – 1999) pare in proposito maggiormente definita. Partendo dal dato biblico della centralità cosmica di Cristo nei confronti dell’intero universo materiale e della sua capitalità su tutte le creature, incluso quelle angeliche, ne conclude che la posizione teologicamente più corretta dovrebbe essere mantenere l’unicità dell’unione ipostatica (assunzione della natura umana da parte della persona divina del Figlio), avvenuta una sola volta e solo nel contesto dell’economia salvifica terrestre. Il privilegio che ne deriverebbe per la natura umana non sarebbe espressione di antropocentrismo, ma conseguenza di un coerente cristocentrismo. Se la centralità di Cristo, Figlio di Dio fatto uomo, sul cosmo e sulla storia fosse un mero effetto dell’orizzonte geocentrico presente nei modi di esprimersi della Scrittura, la maggior parte della nostra comprensione teologica della creazione e dei nostri rapporti con Dio in Cristo ne verrebbe inevitabilmente stravolta. Lasciare inalterata la comprensione della capitalità di Cristo, Dio-uomo, in “senso forte” vuol dire invece continuare a credere che l’incarnazione del Verbo costituisca la maggiore comunicazione di Dio alla creazione, considerarla ancora tale sullo sfondo di tutte le altre possibili creature, ed assumersene le corrispondenti responsabilità. Un universo dove, al contrario, fossero possibili molte incarnazioni del Verbo, non sarebbe più un universo cristocentrico. Se questo accadesse come fatto riconosciuto, se ne dovrebbe concludere che la nostra comprensione della Rivelazione è stata finora largamente imprecisa ed ambigua. L’UMANITÀ STA DIVENTANDO SEMPRE PIÙ STUPIDA? RISCHIAMO L’ERA “IDIOCRACY” LA MISTERIOSA ESTINZIONE DEGLI HARAPPA, LA CIVILTÀ DELLA VALLE DELL’INDO CHE POTREBBE RISALIRE A 9000 ANNI FA E SE IL CENTRO DELLA TERRA ESISTESSE DAVVERO? L’AFFASCINANTE TEORIA DELLA “TERRA CAVA” Il pensiero di Teilhard de Chardin (1881 – 1955, gesuita, filosofo e paleontologo francese) condivide la comprensione della centralità di Cristo in senso forte, ma ne sottolinea nel contempo l’azione di una terza natura “cosmica”, lasciando a questa e non alla natura umana del Verbo, il compito di ricapitolare in Lui tutta la creazione e tutti gli esseri che vi partecipano. Teilhard può così superare http://www.ilnavigatorecurioso.it/2015/04/20/teologia-cristiana-e-vita-extraterrestre-seconda-parte/ 2/4 20/4/2015 Teologia cristiana e vita extraterrestre (Seconda parte) | Il Navigatore Curioso l’ostacolo dell’antropocentrismo, ma introduce un elemento estraneo al dogma cristologico, che insegna invece la presenza di solo due nature, umana e divina, nella persona increata del Verbo (Continua). [Leggi la prima parte]. Proposta di lettura Gesù, gli ufo e gli alieni. L’intelligenza extraterrestre come sfida alla fede cristiana. ECCO COME ESPLOREREMO I TUNNEL DEL SOTTOSUOLO LUNARE Armin Kreiner [Disponibile su IBS] La probabilità che gli extraterrestri esistano può essere controversa, ma questo non depone affatto contro la possibilità della loro esistenza. Anche solo questo offre un valido argomento per riflettere teologicamente sulle conseguenze e le implicazioni di una tale ipotesi. Anche perché su ogni tradizione religiosa che non sia in grado di rapportarsi all’esistenza di extraterrestri cade inevitabilmente il sospetto che sia in qualche modo superata. Tanto più grandi sono le sue difficoltà a questo proposito, tanto più rischia di soffrirne la sua credibilità. DOGGERLAND, L’ANTICO CUORE D’EUROPA SOMMERSO DA UNO TSUNAMI CATASTROFICO Oltre che molto affascinante dal punto di vista intellettuale, il problema cui si dedica Kreiner “possiede una sua oggettiva rilevanza teologica che dipende, se non altro, dal fatto di essere potenzialmente esplosiva per la teologia cristiana”. Tweet 0 0 Mi piace 2 Primo contatto con una specie aliena: prima direttiva e riflessioni etiche “Gli alieni già vivono in mezzo a noi”: dichiarazione shock dell'ex ministro degli esteri cinese L'affascinante teoria E se Dio fosse un delle “Sfere di Dyson” matematico? e le implicazioni nella ricerca di civiltà aliene Nella mente dell'alieno: la scienza tenta di capire come pensano gli extraterrestri Plato: il Supertelescopio dell'ESA troverà la prima civiltà extraterrestre entro 15 anni Al vaglio degli esperti il nuovo segnale “WOW” rilevato dal SETI: un radiofaro alieno? alimentazione È possibile rilevare navi extraterrestri che viaggiano a velocità vicine a quella della luce? america precolombiana anomalie antica asia http://www.ilnavigatorecurioso.it/2015/04/20/teologia-cristiana-e-vita-extraterrestre-seconda-parte/ 3/4