Ciottolino 09 2010 FONDAZIONE TEATRO REGIO DIREZIONE SVILUPPO E MARKETING LA SCUOLA ALL’OPERA Attività didattica del Teatro Regio Torino in collaborazione con Città di Torino, Regione Piemonte, Agiscuola, Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica – nucleo regionale ex I.R.R.E. Piemonte Direzione Sviluppo e Marketing Direttore Ugo Sandroni Capoufficio Attività Scuola Vincenza Bellina Segreteria Andreina Fanan Progetto Opera…ndo Ideazione e organizzazione Vincenza Bellina Coordinamento laboratori Sabrina Saccomani Musica…ndo: Giovanna Piga Canta…ndo: Nausicaa Bosio Danza…ndo: Erica Cagliano Scenografa…ndo: Lucia Carella Altri operatori di laboratorio Barbara Agostini, Maria Paola Amprimo, Annamaria Bruzzese, Lucia Caterina Cugnasco, Antonella Di Tomaso, Cristina Mout, Giovanna Piga, Sara Sartore, Eriberto Saulat Testi Nausicaa Bosio, Erica Cagliano, Lucia Carella, Giovanna Piga, Sabrina Saccomani Illustrazioni Elisabetta Percivati Curatela laboratori È in fase di studio l’organizzazione dei laboratori anche presso il Castello di Miradolo in collaborazione con la Fondazione Cosso Edizioni Fondazione Teatro Regio di Torino www.teatroregio.torino.it SOMMARIO Che cosa è un’opera lirica? p. 2 L’autore della musica e quello del libretto 2 La curiosa storia della nascita di Ciottolino 3 C’era una volta… 4 Proposte operative 6 Visita…ndo il Teatro Regio 9 Musica…ndo 13 Canta…ndo 27 Danza…ndo 38 Piccolissimo Danza…ndo 43 Scenografa…ndo 45 Marionetta…ndo 55 1 CHE COSA È UN’OPERA LIRICA? Se non hai ancora avuto modo di vedere o ascoltare un’opera lirica, per cercare di capire in che cosa consiste prova a fare questo gioco usando l’immaginazione e la fantasia. Immagina un teatro con un grande palcoscenico, immagina per esempio una casa i cui muri sembrano veri ma che in realtà sono di cartone o di stoffa dipinta, e nella casa una stanza che sembra avere finestre e porte reali, ma che in realtà sono il frutto di raffinati effetti scenografici. Pensa poi ad alcuni personaggi vestiti con sontuosi costumi che si muovono e agiscono sul palco e che comunicano tra di loro attraverso il CANTO… Ci sei riuscito? Sì? Allora adesso hai forse un’idea un po’ più precisa di che cosa sia un’OPERA. Sono proprio il CANTO e la MUSICA che accompagna a rendere l’opera uno spettacolo teatrale diverso da quello che viene solamente recitato e proprio per questo il CANTO e la MUSICA, accanto alle SCENOGRAFIE e ai MOVIMENTI compiuti dai vari personaggi, sono gli elementi più importanti che contraddistinguono lo spettacolo lirico. Quindi perché un’opera esista, ci deve essere qualcuno che componga la musica e qualcuno che scriva le parole, cioè il testo del canto, che nell’opera si chiama il LIBRETTO. L’autore della musica è il COMPOSITORE mentre quello del libretto si chiama LIBRETTISTA. Il compositore di Ciottolino è Luigi Ferrari-Trecate, mentre quello del libretto si chiama Giovacchino Forzano. Prosegui la lettura di questo libro e farai la loro conoscenza… L’AUTORE DELLA MUSICA... Buongiorno a tutti! Mi chiamo Luigi Ferrari-Trecate (1884-1964) e sono un compositore di musica. Il mio nome non è famoso quanto quello di altri illustri colleghi come Mozart, Beethoven o Verdi, ma nel secolo scorso ero un autore piuttosto conosciuto, soprattutto per le mie composizioni legate al mondo della fiaba e dell’infanzia (La bella e il mostro o; Ghirlino o; Buricchio, avventure di un monello o; L’orso re e). Sono nato in Piemonte, precisamente ad Alessandria, e fin da bambino, attratto irresistibilmente dall’organo, ho capito che avrei fatto il musicista. Durante i miei studi musicali compiuti a Pesaro, nelle Marche, intorno al 1896 ebbi modo di incontrare Giovacchino Forzano. Alla nostra lunga amicizia, cementata anche dalla nostra comune passione per il gioco della Briscola, si deve la composizione dell’opera Ciottolino. Alla mia attività di compositore ho affiancato anche quella di insegnante: la mia cattedra di organo al Conservatorio di Parma era considerata, negli Anni Trenta, una delle più importanti d’Italia. 2 …E QUELLO DEL LIBRETTO Permettete che mi presenti, sono Giovacchino Forzano (1883-1970), di professione giornalista, autore drammatico, librettista e regista! Eh sì sono un tipo eclettico… Dopo aver iniziato la mia carriera come cantante (studiavo da baritono allo stesso liceo musicale frequentato da Luigi Ferrari-Trecate), mi dedicai prima al giornalismo per poi seguire le vie delle arti teatrali e cinematografiche. Oltre ad avere scritto i LIBRETTI per alcuni lavori del mio amico Luigi Ferrari-Trecate (oltre a quello di Ciottolino, anche quelli di Galvina e Fiorella a) sono anche autore di testi per alcuni dei compositori operistici più famosi del ‘900, quali Giacomo Puccini (Suor Angelica e Gianni Schicchi ), Pietro Mascagni, Umberto Giordano e Ruggero Leoncavallo. LA CURIOSA STORIA DELLA NASCITA DI CIOTTOLINO Era l’estate del 1904, in un paesino della Toscana chiamato Borgo San Lorenzo. Giovacchino Forzano e il suo amico Luigi Ferrari-Trecate, nonostante fossero in vacanza, erano alle prese con la scelta di un soggetto (ossia di una “storia”) per una nuova opera musicale da dedicare ai bambini. I due avevano discusso a lungo e le vacanze estive stavano per terminare senza che avessero trovato la fiaba per la nuova opera. Ma proprio l’ultima notte, dopo essersi coricati stanchi per una lunga passeggiata, Giovacchino disse all’amico di aver trovato finalmente un soggetto per la nuova opera e subito si addormentò, lasciando Luigi in preda all’ansia e alla curiosità di sapere quale storia avesse in mente il suo librettista… Il mattino seguente, dopo una notte assai agitata, Luigi svegliò l’amico chiedendogli spiegazioni, ma Giovacchino sembrava non ricordare nulla di quanto detto la sera prima… «Giovacchino, senti, sono quindici giorni che discutiamo di quest’opera e tu solo ieri sera mi hai fatto capire di avere trovato un soggetto adatto e poi, stamattina, caschi dalle nuvole e non ti ricordi niente? Sai che ti dico? Che tu al posto del cuore hai un sasso, sì un sasso grosso così!» «Cosa hai detto un sasso? Ossia un ciottolo… Luigi ecco, ora ricordo tutto! » gli rispose l’amico e subito si mise a raccontargli la storia di Ciottolino… (vai a p. 4 per conoscerla anche tu!). L’opera Ciottolino venne rappresentata diversi anni dopo, l’8 febbraio 1922 al “Teatro dei Piccoli” di Roma dalla famosa Compagnia di marionettisti di Vittorio Podrecca. Eh sì! La prima rappresentazione di Ciottolino fu affidata alle marionette, così care ai bambini, ed ebbe un grandissimo successo con ben 70 repliche consecutive! Anche quando venne in seguito interpretata da persone “in carne e ossa”, l’opera mantenne il suo grande successo e grazie alle marionette di Podrecca venne rappresentata in tutto il mondo (Inghilterra, Spagna, Norvegia, Danimarca, Messico, Stati Uniti, Cuba, Egitto, Turchia, ecc.). 3 C’ERA UNA VOLTA… ATTO I C’era una volta un bimbo di nome Ciottolino che viveva in una casa di campagna insieme a mamma e papà, alla sorella Nina e al nonno. Egli giocava spesso nella grande cucina della casa con la sorella, ma come sovente accade, i litigi tra i due bimbi erano frequenti. Il nonno e la mamma dovevano intervenire per placare gli animi e un giorno, per fare cessare un’ennesima lite di gioco tra i due, durante la quale Ciottolino aveva tirato per dispetto i capelli alla sorella, il nonno raccontò loro la favola di Ciuffettino fatto re. «Nel paese di Valontàn nacque un bimbo un dì di festa, con un ciuffo di capelli sulla testa tutti d’oro fini e belli». «Il bambino» - proseguì il nonno – «era chiamato Ciuffettino…». Il racconto venne interrotto dall’arrivo del babbo rientrato dal lavoro. I bambini supplicarono allora il nonno di raccontare almeno la fine della storia e quest’ultimo li accontentò: «Alla fine Ciuffettino vien rapito e portato nel Paese delle Fate! C’eran Fate e c’eran Saggi e coi Nani anche i Giganti. L’aspettavan esultanti gli abitanti! Come uno e due fa tre Ciuffettino è fatto re». Il babbo, dopo aver posato gli attrezzi da lavoro, conoscendo la vivacità del suo bambino domandò «Come è stato oggi Ciottolino?» «Ha picchiato un po’ la Nina…» rispose la mamma «Solo una tiratina di capelli» si giustificò Ciottolino. «E va bene per stavolta ti perdono» disse il babbo «ma la prossima volta starai senza cena!». Dopo aver mangiato la polenta, il babbo e il nonno si misero a giocare con le carte, mentre i bambini si prepararono per andare a letto «Buona notte babbo, buona notte nonnino!» disse Ciottolino «Che fortuna essere un re proprio come Ciuffettino!». Egli, assonnato, si diresse nella sua cameretta e, dopo aver recitato la preghiera, si addormentò profondamente nel suo lettino. ATTO II «Gaie e vispe siam fatine sorelline affettuose dei bambini e le bambine». «Oh, che splendore! Dove sarò mai giunto?» - esclamò Ciottolino - e, con cautela, bussò alla porta azzurra di un bellissimo palazzo dorato, da cui proveniva il canto delle Fate. «Fortunato chi ha picchiato! Bel bambino, di’ chi sei? Come ti chiami?». «Io mi chiamo Ciottolino, ma che paese è mai que- 4 sto?». «Non lo sai? È il Paese delle Fate!» dissero in coro le fatine. La Fata Morgana prese poi la parola e informò Ciottolino che dopo la morte del re, fu deciso che la prima persona che avesse bussato alla porta del palazzo sarebbe stato il suo successore. «Io dunque sarò re!» esclamò felice il bimbo. Tutti gli abitanti del Paese delle Fate giunsero per conoscere Ciottolino: Maghi, Streghe, Gnomi, Magistrati e, infine, i Grandi Sapienti, con una lunga barba e un librone sotto il braccio. «Ci chiamaste, cosa c’è?» - dissero questi ultimi - «È arrivato il nuovo re! Si prepari presto il trono e si chiamino i musicisti!» esclamarono Gnomi e Fate. Ciottolino, vestito con abiti regali, pavoneggiandosi, si accomodò sul trono e dopo aver ricevuto gli omaggi da parte di tutti gli abitanti, venne lasciato solo con i Sapienti, che gli fecero consultare il gran libro delle tasse. «Non so leggere tanto bene e mi imbrogliano quei segni!» si lamentò Ciottolino lasciando i Sapienti assai meravigliati da questa affermazione «Che re pezzo d’ignorante!» esclamarono. «Vecchio impertinente!» gridò Ciottolino e, avvicinatosi al Sapiente più vecchio, gli tirò la lunga barba. Tutti gli abitanti, richiamati dalle grida dei Sapienti, accorsero sdegnati per il gesto irrispettoso di Ciottolino che venne condannato dai Giudici a essere legato a un albero del verdissimo Bosco di Bistorco per essere mangiato a mezzanotte dall’Orco! Il povero Ciottolino era disperato e solo. Si era fatto buio e il suo pianto era confortato solamente dal chiarore della luna. A un tratto si udirono i rintocchi della mezzanotte e, preceduto da un terribile rumore di catene, apparve l’Orco: «Sono l’Orco brutto e sporco, a bocconcini mangio i bambini!» «Ti prego, non mangiarmi, chiedo perdono, fatemi scappare» esclamò Ciottolino sempre più terrorizzato. Ma proprio quando l’Orco si stava per avventare su di lui, Ciottolino lanciò un urlo fortissimo e si svegliò al mattino nel suo lettino! La mamma, accorsa per le grida del bambino, gli disse «Ciottolino hai sognato! Non c’è nessun Orco e nessun Paese delle Fate! Guarda: il babbo sta andando al lavoro, non senti la sua voce risuonare di lontano?». Ciottolino finalmente si calmò e, insieme alla sorella e al nonno, rievocò felice la fiaba della sera precedente, causa forse del suo brutto sogno: «Come uno e due fa tre Ciuffettino è fatto re!». 5 PROPOSTE OPERATIVE 1) SONO L’ORCO BRUTTO E SPORCO… La figura dell’ORCO, presente in molte fiabe europee, viene in genere presentata come una specie di mostro gigantesco dalle sembianze umane, peloso e con un grossa pancia, di solito crudele e “mangiatore” di bambini ma piuttosto stupido e, a volte, capace di mutare forma. Così almeno lo conosciamo, per esempio, attraverso le fiabe di Charles Perrault, e anche quello proposto dalla storia di Ciottolino non si distacca da questo modello. La figura dell’orco che forse ti è più familiare, perché molto recente, è quella di Shrek, il protagonista dell’omonimo film che ha ironicamente ribaltato il ruolo storico dell’orco per assegnargli addirittura quello di principe azzurro! Insieme alla maestra e ai tuoi compagni, prova a svolgere una piccola ricerca sulle fiabe classiche e moderne che vedono la presenza dell’orco e confronta poi le diverse caratteristiche fisiche e morali di questo strano personaggio. Prova poi a disegnare il tuo orco “personale” e, se vuoi, descrivilo in poche righe di testo. Descrivi il tuo orco _________________________________________________________________________________________________________________________ _ _________________________________________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________________________________________ 6 Disegna il tuo orco ORCO Disegna il tuo orco DISEGNA IL TUO 7 2) SOGNI E… INCUBI! n fondo, la storia che vede Ciottolino protagonista è la narrazione di un brutto sogno, provocato a sua volta dalla fiaba di Ciuffettino fatto re e* narrata dal nonno all’inizio dell’opera. Ti sarà certo capitato almeno una volta di aver fatto un brutto sogno e di esserti svegliato gridando come Ciottolino, magari dopo aver letto o visto in televisione storie di streghe, fantasmi, ecc. Prova a raccontare a voce in classe, o a scrivere nelle righe che seguono, un sogno che ti ha fatto particolarmente paura. ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ 3) I GIOCHI E I PASSATEMPI DI CIOTTOLINO All’inizio dell’opera il protagonista e sua sorella Nina litigano mentre giocano a ripiglino, un gioco che si esegue con una corda legata alle estremità e con la quale si formano figure, anche simboliche, servendosi delle dita delle mani. Esso era ancora assai diffuso nella prima metà del secolo scorso ma oggi è praticamente sconosciuto alla maggior parte dei bimbi. Partendo proprio da una ricerca su questo vecchio gioco, intervista nonni, zii, parenti e amici “di una certa età” chiedendo loro di raccontarti e di spiegarti le regole di alcuni giochi della loro infanzia. Una volta raccolte tutte le informazioni, confrontale con quelle trovate dai tuoi compagni. Insieme, scegliete alcuni tra i giochi che vi sembrano più interessanti e coinvolgenti e provate a metterli in pratica! Rimarrete sorpresi di quanto ci si possa divertire con poco! * La fiaba di Ciuffettino fatto re è tratta da: Yambo (pseudonimo di Enrico Novelli), Le avventure di Ciuffettino, 1902. 8 VISITA…NDO IL TEATRO REGIO Evviva! È arrivato finalmente il momento di andare a teatro! Prima di svolgere le attività di laboratorio su Ciottolino, avrai modo di visitare il Teatro e di scoprire la sua storia, i suoi piccoli e grandi segreti, la sua magica atmosfera… Potrai così vedere alcuni luoghi destinati al pubblico e soprattutto quelli più nascosti e segreti, riservati alla preparazione dello spettacolo lirico. Mi raccomando osserva tutto con grande attenzione poi, una volta rientrato a scuola, prova a disegnare alcuni particolari dei luoghi che hai visitato. Puoi usare gli spazi che trovi qui di seguito. Qualora tu abbia voglia di approfondire i contenuti della visita guidata, puoi navigare nel sito del Teatro Regio agli indirizzi: www.teatroregio.torino.it/storia e www.teatroregio.torino.it/regio-dietro-le-quinte. Potrai così creare la tua personale guida al Teatro, usando le notizie e le immagini che troverai su Internet. Disegna il foyer 9 Disegna la sala con il lampadario Disegna qui il luogo del Teatro che ti è piaciuto di più 10 PAROLE TEATRALI: SCOPRI IL PERSONAGGIO MISTERIOSO Se ti piace l’enigmistica e se sei stato abbastanza attento durante la visita, puoi provare a inserire nei riquadri che seguono le “parole teatrali” richieste dalle definizioni e a scoprire così il nome di un misterioso personaggio dell’opera…! Scrivi le parole corrispondenti alle definizioni nelle rispettive griglie. Prendendo le lettere contenute nei quadrati colorati comparirà il nome del personaggio misterioso. 1. Q Qui il p pubblico si rilassa,, e può fare quattro chiacchiere negli intervalli dell’opera. 2. Q Quii gli li artisti tisti si vestono st e si preparano per andare in scena. 3. Che oggetto ricorda il nome delle porte di ingresso al Teatro? 4. Si chiude al termine dell’opera. 5. Chi fa “muovere” le scenografie sul palcoscenico? 6. Qui gli artisti studiano e preparano la propria parte. 7. Cosa vuol dire “regio”? 8. Al termine dello spettacolo devi recarti qui, per riprendere il tuo cappotto. 9. Come si chiamano le parti in cui si divide un’opera? 10. Il luogo dove viene rappresentata l’opera. 11. In questo luogo i ballerini provano i loro movimenti. Il personaggio misterioso è. Soluzioni: FOYER - CAMERINO - PETTINE - SIPARIO - MACCHINISTA - SALE PROVA DEL RE - GUARDAROBA - ATTI - PALCOSCENICO - SALA BALLO - FATA MORGANA 11 MUSICA...NDO Ciao e benvenuto al mio laboratorio: Musica...ndo! Vedrai, ci divertiremo un mondo a trasformarci in musicisti ed eseguire le musiche di Ciottolino o! In musicisti...!?! Lo so, tu penserai di non saper suonare alcuno strumento, ma, stai tranquillo: questo è un laboratorio magico dove tutti imparano a suonare, quindi, non spaventarti ancora prima di iniziare... Devi sapere che non ci sono solo gli strumenti “classici” come il pianoforte, il violino o il flauto, che richiedono molti anni di studio prima di saperli padroneggiare al meglio: infatti, esistono tantissimi altri strumenti altrettanto belli, ma molto più semplici da suonare, che fanno parte del cosiddetto “strumentario Orff”. Probabilmente sono strumenti che conosci e che hai già suonato: maracas, tamburelli, triangoli... Sono nomi che ti suonano familiari? La trasformazione in musicisti, però, accadrà in Te T atro... Nel frattempo potresti iniziare a prepararti a scuola svolgendo con i compagni e le maestre questi semplici giochi che ti propongo: alcuni richiedono qualche conoscenza musicale più approfondita, perciò ho segnalato quali giochi possono essere svolti da tutti e quali solo dai più esperti. Ancora una cosa: al termine di ogni attività prova a spiegare con parole tue qual era lo scopo del gioco (ti darò qualche indizio sottolineando alcune parole importanti) e in Te T atro mi dirai le risposte che hai trovato. E ora, all’opera! GLI GNOMI DELLA MUSICA (gioco per tutti) isponiamoci in ordine sparso nell’aula. Siamo tutti Gnomi, tranne uno che farà la parte dell’Orco e suonerà un tamburello. Gli Gnomi amano tantissimo la musica e non possono fare a meno di muoversi a tempo ogni volta che la sentono; l’Orco, invece, ama tantissimo gli Gnomi (per colazione), quindi userà il suono del tamburello per stanarli e metterli in dispensa. Al suono del tamburello gli Gnomi si muoveranno; quando il suono si interromperà e ci sarà il silenzio (sarà l’Orco a deciderlo) dovranno immobilizzarsi immediatamente e stare f fermi per non farsi catturare. Chi continuerà a muoversi verrà messo in dispensa e solo l’ultimo Gnomo rimasto libererà tutti. Domanda: qual è lo scopo di questo gioco? _________________________________________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________________________________________ 13 Hai mai sentito parlare di TA, TA-A e TITI? Sono i nomi che indicano alcuni valori ritmici che si usano per scrivere la musica. Ognuno di essi ha un “valore” ben preciso: il TA vale un tempo, il TA-A ne vale due, il TI ne vale solo mezzo (quindi, un TITI vale un tempo intero, esattamente come un TA! Ti sei accorto che la musica e la matematica vanno “a braccetto”?). E ora vediamo come te la cavi con questo gioco! I TRE REAMI (gioco per i più esperti) Diamo il tamburello alla maestra mentre noi ci divideremo in tre gruppi, ognuno dei quali rappresenterà un reame del Paese delle Fate: avremo così il reame degli Gnomi, quello dei Sapienti e quello delle Fate. Abbiniamo un valore ritmico a ogni reame assegnando il TA agli Gnomi, il TA-A ai Sapienti e il TITI alle Fate. La maestra suonerà il tamburello e gli abitanti potranno muoversi solo quando verrà chiamato il loro reame (non a voce, bensì dal valore ritmico suonato con il tamburello). Quindi: chi si muoverà quando la maestra suonerà una serie di TITI? E di TA? E di TA-A? Inoltre, gli abitanti che in quel momento non dovranno muoversi potranno “calarsi” nella parte come dei veri attori, inventando delle movenze tipiche dei personaggi che stanno interpretando: ad esempio, gli Gnomi potrebbero accucciarsi a terra e fingere di scavare, i Sapienti fare finta di scrivere leggi ed editti e le Fatine fare finta di svolazzare muovendo le braccia come fossero le ali. Domanda: qual è lo scopo di questo gioco? _ _________________________________________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________________________________________ ALLA RICERCA DELLO STRUMENTO PERDUTO (gioco per tutti) Abbiamo detto che non esistono solo strumenti “importanti” come quelli dell’orchestra, ma non è neanche detto che tutti possiedano uno strumentario Orff. E allora proviamo a utilizzare gli oggetti della vita di tutti i giorni come fossero degli strumenti! Il banco potrebbe diventare un tamburo, la zip del portapenne un guiro, le bottiglie di plastica riempite con diverse qualità di legumi delle maracas e così via. Ora, trasformati in ricercatore e trova degli oggetti che, con un po’ di fantasia, possano trasformarsi in strumenti musicali e poi mi racconterai le tue scoperte quando verrai in Teatro! SUONIAMO CIOTTOLINO cco a voi alcune partiture tratte da Ciottolino che realizzeremo a Teatro. I primi due brani (Il valzer delle Fatine e La notte nel Bosco di Bistorco o) sono indirizzati ai più piccoli, mentre gli altri sono per i più grandi. Provate ad ascoltarli prima in classe, così suoneremo insieme quelli che vi sono piaciuti di più! 14 La notte nel Bosco di Bistorco 15 16 17 18 Valzer delle Fate Da eseguirsi insieme alla traccia n. 5 del CD Triangolo Sonagli ã 38 ã 38 œ . 9 Trgl. ã œ. ã œ. œ. œ œ œ œ. ã 17 Son. ã œ. œ. 25 Trgl. œ. œ. œ. œ. œ. œ. œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ. œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ .Glissando ã œ ~~~~~~~~ .Glissando œ ~~~~~~~~ .Glissand~~o œ ~~~~~~ .Glissando œ ~~~~~~~~ ã 25 Son. œ. 17 Trgl. œ. œ. œ. 9 Son. 19 Come uno e due fa tre Allegretto &c ˙ Triangolo ã c Legnetti ã c Ó Tamburo ã c Ó Xylofono &c Glockenspiel 5 Glock. & ˙ 5 ã Legn. ã Ó Tamb. ã Ó Trgl. 5 Xyl. 20 &˙ Ó Ó ˙ ˙ Ó Ó Ó ˙ Ó Ó ˙ Ó ˙ ˙ Ó Ó Ó Ó ˙ Ó ˙ . J ˙ ˙ ˙ Ó ˙ Ó 11 Glock. & ˙ 11 ã Legn. ã Ó Tamb. ã Ó Trgl. 11 Xyl. &˙ Ó U ˙ ˙ Ó Ó Ó ˙ U Ó Ó ˙ ˙ ˙ Ó Ó ˙ ˙ ˙ Ó 21 Gnomi, gnomi siamo Metallofono Maracas 2 & 4 2 ã 4 Glissando ˙ ~~~~~~~~~ Triangolo 2 ã 4 Sonaglio 2 ã 4 Campane tubolari j 2 & 4 j j j j Glissando ˙ ~~~~~~~~~~ j j j 6 & Trgl. ã Son. ã Met. 6 Mrcs. ã 6 C.T. 22 & j j j j Glissando ˙ ~~~~~~~~~ j j j U 11 Met. & . b 11 Mrcs. ã Glissando ˙ ~~~~~~~ ~~~ Trgl. ã Son. ã & j j U U j U J U U U U U U J J J J U U U j j u u u 11 C.T. J J 23 Risplende il bosco Andantino Glockenspiel . . Legnetti ã 6 8 Maracas ã 6 . 8 Tamburo ã 6 . 8 . Piastre Metallofono Piastre Basse . . ? 6 . b 8 .. . Legn. ã Mrcs. ã . Tamb. ã . . 5 P. B. 24 &b . ? b . . . . . . .. .. . . &b 5 P. M. J . . & b 68 5 Glk. j & b 68 .. . . . . . . .. .. j . .. .. . . . .. .. .. .. .. .. 9 Glk. . & b # . 9 j . n . . Legn. ã . Mrcs. ã . . . . Tamb. ã . . . . 9 &b P. B. ? b .. 13 &b 13 . . . P. M. Glk. . .. .. .. J . Legn. ã . Mrcs. ã . Tamb. ã . . . . . . . . P. B. .. .. .. . . . . . . . . . . &b . ? b . . . 13 P. M. . . . .. .. j . . .. .. 25 26 26 ANTA...NDO Il laboratorio Canta…ndo è un laboratorio di teatro e musica, nel corso del quale vi divertirete a recitare alcuni momenti della fiaba musicale Ciottolino. Per prepararvi al laboratorio leggete bene tutto il libretto scegliete almeno un quadro fra quelli proposti esercitatevi in classe con l’aiuto della maestra, suddividendo le parti e alternandovi nei ruoli in modo da permettere a tutti di provare Per drammatizzare le scene potrete seguire il testo teatrale o improvvisare liberamente partendo dalle situazioni descritte nei riquadri... Completerete e arricchirete la rappresentazione con i canti e i g giochi ritmici che vi saranno insegnati g a Teatro (evidenziati nel testo dal grassetto). Ai bambini della scuola dell’infanzia sono consigliati in particolare i quadri I e II. Ai bambini più grandi il quadro IV, più lungo e complesso. Abbigliamento g – per rendere più bello e teatrale il laboratorio sarebbe opportuno partecipare indossando un abbigliamento base di colore uniforme (blu, nero, marrone, azzurro) su cui saranno aggiunti in Teatro gli accessori di scena caratterizzanti ciascun personaggio. Qui di seguito troverai il libretto dell’opera: 1. ascolta con attenzione il CD, leggi e recita le battute in classe (sono tutte le parti in chiaro): prova con i tuoi compagni a interpretare a turno i vari personaggi fino a sapere le parti a memoria. 2. in Teatro impareremo le parti cantate (quelle che trovate scritte in grassetto). 27 CIOTTOLINO Quadro I – A casa di Ciottolino Personaggi: Ciottolino, Nina, la mamma, il nonno Ciottolino e Nina, due fratellini, giocano a ripiglino, ma litigano perché Ciottolino dice che Nina non è capace. Nina, offesa, non vuole più giocare e Ciottolino le tira i capelli. La mamma rimprovera Ciottolino; finalmente i bambini si calmano e chiedono al nonno di raccontare una storia… Il nonno racconta la storia di Ciuffettino fatto re. 28 Ciottolino Metti il pollice di qua, ora tira, non così fai pianino, per carità. Nina Non viene nulla, non viene nulla! Ciottolino Tu mi sembri una citrulla! La mamma Ciottolino, quelle parole! Ciottolino Se le merita, le vuole… La mamma Tra là là, tra là là la pazienza se ne va! Nina Sarai buono solo tu (posa lo spago) Tieni qui, non gioco più Ciottolino Capricciosa, dispettosa! La mamma Tra là là, tra là là la pazienza scapperà! Ciottolino, Ciottolino! Ciottolino Ma la vedi? Non vuol fare a ripiglino… Nina Tu mi sgridi sempre, non fo bene quasi mai. Gioca da solo, voglio vedere come farai. Ciottolino Nina gioca! Nina Nossignore. Ciottolino Nina gioca! Nina Nossignore. Ciottolino (tira i capelli a Nina) Cattivaccia! Nina Mamma, mamma, che dolore! Il nonno Che vergogna, guarda Nina come piange, poverina! La mamma Ah! Vedrai che alla fine la pagherai! Ciottolino Sarò buono, via sorella. Vieni qui dal nonno a sentire una novella. Il nonno Nel paese di Valontàn nacque un bimbo con un ciuffo di capelli sulla testa tutti d’oro, fini e belli. Tutti lo chiamavano Ciuffettino. Ciuffettino viene rapito e portato nel Paese delle Fate! C’eran Fate e c’eran Saggi e coi Nani anche i Giganti. L’aspettavano esultanti gli abitanti! Come uno e due fa tre Ciuffettino è fatto re! Come uno e due fa tre Ciuffettino è fatto re! È tardi, i bambini sono stanchi. Ciottolino e Nina vanno a nanna nei loro lettini… Quadro II – Il sogno di Ciottolino. Il Paese delle Fate! Personaggi: le Fate, Ciottolino Ciottolino è giunto al Bosco di Bistorco, nel Paese delle Fate. Il verde del bosco è abbagliante, il palazzo delle Fate è dorato, ha una porta azzurra e un gran martello che pende per bussare… Ciottolino, meravigliato, bussa forte… lo accolgono le Fate che gli chiedono il suo nome e gli dicono che è giunto nel Paese delle Fate. Le Fate (coro interno) Gaie e vispe siam fatine sorelline affettuose dei bambini e le bambine. Per Natale e la Befana noi scendiamo e le calze riempiamo. Passiam per la neve dei tetti, leggiere di notte voliamo… All’albe ridenti torniamo e i bimbi si sveglian contenti. 29 Ciottolino Oh! Quanta luce, quanto splendore! Dove sarò mai giunto? Che bel palazzo, com’è rilucente sembra tutto dorato. Questo posto dev’essere incantato. RECITATIVO che impareremo durante il laboratorio Una porta. Picchiam. E se poi faccio male? Prenderò una sgridata! (Ciottolino bussa forte) Si apre la gran porta del palazzo. Escono le Fate e circondano Ciottolino Le Fate Bel bambino, bel bambino di’ chi sei, come ti chiami? Ciottolino Io mi chiamo Ciottolino, ma il paese che abitate, dite, come lo chiamate? Le Fate Non lo sai? È il Paese delle Fate! Ciottolino Il Paese delle Fate! Le Fate Tu non sai che trovasti la fortuna! Quadro III – La legge del Paese delle Fate Personaggi: Le Fate, la Fata Morgana, Ciottolino, Gnomi, Streghe La Fata Morgana spiega a Ciottolino che diventerà re del Paese delle Fate perché è stato il primo a bussare alla porta del palazzo. Chiamati dalle Fate accorrono gli Gnomi e le Streghe… 30 Fata Morgana Tempo fa morì il re e tutti volevano eleggersi da sé. Affinché ogni lite si appianasse fu deciso di eleggere re la persona che avesse bussato per prima al palazzo. Le Fate Ciottolino fortunato! Per primo tu hai picchiato! Ciottolino Io dunque sarò re! Fata Morgana Ora verranno tanti e tanti abitanti del Paese delle Fate. Le Fate (alzano le bacchette e le lasciano ricadere) Abitanti della terra gnomini piccolini salite qui! Maghi, Streghe che abitate nelle selve, affrettatevi, affrettatevi! Maghi, Streghe che abitate su nell’aria, affrettatevi, affrettatevi! Magistrati, Gran Sapienti, qui vi chiamano le Fate, affrettatevi, affrettatevi! Accorrete tutti qua. Gnomi (entrano con arnesi da lavoro) Gnomi siamo sottoterra noi viviam. Noi si sta, sempre là. Consumiamo gli occhi, lavoriam piccini pei balocchi dei bambini! Streghe (entrano danzando) Son Morgana Son Parletta Son Cirilla Son Sgambetta Siam le Streghe opplalà Son la Rossa Son la Verde Le tregende son tremende Son Turchina Son Pillina Son la piccola Stellina Siam le Streghe opplalà Quadro IV – Entrano i Sapienti con grandi libroni Personaggi: i Sapienti, le Fate, gli Gnomi, le Streghe, Ciottolino, Fata Morgana, il Giudice Disturbati dal rumore di Fate, Gnomi e Streghe entrano i Sapienti. Le Fate annunciano loro l’arrivo del nuovo re e i Sapienti mostrano a Ciottolino il libro delle tasse, ma si scandalizzano per la sua ignoranza nel leggere; Ciottolino, annoiato e offeso, tira la 31 barba al più vecchio fra i Sapienti, provocando l’ira di tutti. Il Giudice lo condanna a essere lasciato solo nel Bosco di Bistorco… dove tutte le notti passa l’Orco! Sapienti Eravamo in una stanza a tenere un’adunanza. La vostra voce ci ha distolti ed al suon del campanello ci siam sciolti! Ci chiamaste, cosa c’è? Fate È arrivato il nuovo re! Gnomi Ciottolino, evviva, è re! Sapienti Non abbiate troppa fretta prima di tutto assicuriamo il suo grado di sapere. Ciottolino Questi vecchi brontoloni assomigliano un po’ al nonno! (vengono portati in scena il trono, lo spadino e la corona per il nuovo re) Fata Morgana Ciottolino, tocca a te! Ora lasciamolo coi saggi affinché gli sia spiegato ogni affare dello stato. (escono tutti tranne Ciottolino e i Sapienti – viene portato l’enorme libro delle tasse) 32 Ciottolino Se non fosse lo spadino e la corona io direi che non è vero… Come son tutto bello, luccico tutto! L’unica cosa un po’ noiosa sono quei vecchioni: sembrano can barboni! Sapienti Maestà! Questo è il libro delle tasse. Su, leggete, se qualcosa non vi piace lo direte! Ciottolino Non so leggere tanto bene e mi imbrogliano quei segni! Sapienti Oh! Che caso mai trovato il re nostro è illetterato! Oh! Che caso stravagante! Che re pezzo d’ignorante! Ciottolino (si avventa sul più vecchio Sapiente e gli tira la lunga barba) Dico, vecchio impertinente! Sapienti Egli offese il grande saggio, il più grande della terra. Che sfacciato, che sfacciato! Ciottolino Ah! Vecchiaccio malcreato! Sapienti Arrestatelo, arrestatelo! (chiamando agitatissimi e infuriati) Abitanti del Paese delle Fate, tutti quanti a noi davanti! (accorrono tutti: Fate, Gnomi, Streghe) GIOCO PARLATO che impareremo durante il laboratorio Tutti Cosa c’è, cosa c’è voi ci date un gran bel re è superbo, è superbo è cattivo, è cattivo ed inoltre nientemeno non sa leggere nemmeno! Sapienti Mentre il saggio venerato che da tutti è rispettato lo ammoniva, Maghi, Fate inorridite, Ciottolino lo ha picchiato! Tutti Quale orrore! Ciottolino traditore! Magistrati avanzate, Ciottolino giudicate! Il Giudice (entra) Darò la sentenza con rigore e coscienza. Ciottolino Cosa sarà di me, già tremo tutto. Il Giudice Ogni notte a mezzanotte qui nel Bosco di Bistorco passa l’Orco. Ad un albero fatato Ciottolin sarà legato. Tutti noi si partirà, così l’Orco a mezzanotte Ciottolino mangerà! 33 Tutti La condanna è meritata! Ciottolino Mamma, babbo, venite qui! (gli Gnomi legano Ciottolino con una lunga corda) Non lasciatemi qui solo, non andate tutti via! GIOCO PARLATO che impareremo durante il laboratorio Tutti In bocca all’Orco Quadro V – Battono i rintocchi della mezzanotte. Rumori di passi e catene. Si avvicina l’Orco! Personaggi: l’Orco, Ciottolino L’Orco arriva nel Bosco di Bistorco cantando allegramente una terribile canzone… quando vede Ciottolino gli viene l’acquolina in bocca e si mette a saltellare gioioso intorno al bambino, quindi si allontana come per prendere la rincorsa e… L’Orco Io son l’Orco, brutto, sporco, a bocconcini mangio i bambini! Le braccia, le gambe, con bravo contorno, le mangio ogni giorno e serbo le teste soltanto alle feste! Squarto, ammazzo spello, uccido e me la rido. Squarta, ammazza, uccide e spella poi l’Orco frigge nella padella! Fo le miglia a notte buia per me i bimbi son Gianduia, son confetti i bimbetti! Se il bambino è grande e grosso prima occorre levar l’osso, e se è biondo color d’oro è eccellente al pomodoro! 34 Chi ha la carne grassa e bella è eccellente ma in gratella, ed ancora te lo lodo se vuoi prendere un buon brodo. Questi sono i vari modi come cuocio i bimbi nudi ma del resto son buonissimi anche crudi. Io son l’Orco Brutto e sporco, sono l’Orco! Ciottolino Oh! Poveretto me come mi mangerà? L’Orco Chi si lamenta là? Ciottolino Caro orchino, sii pietoso! L’Orco Un bambino? Che boccone delizioso! Bellino carino che buon bocconcino! È troppo per me è degno di un re! Ciottolino Orco, perdono, non mi mangiare! Buona fatina, fammi scappare! GIOCO PARLATO che impareremo durante il laboratorio L’Orco Or più a lungo non s’indugi, questo bimbo si trangugi! Quadro Finale – Ciottolino si risveglia nel suo lettino: era solo un brutto sogno! ersonaggi: Ciottolino, Nina, la mamma, il nonno Ciottolino spaventato chiama la mamma, che accorre e lo consola: l’Orco non c’è più, è stato tutto un sogno, è una mattina come le altre e il babbo è andato a lavorare. Confortato Ciottolino canta insieme al nonno e a Nina la canzone di Ciuffettino. Ciottolino Mamma, l’Orco è già venuto, mamma, nonno, mamma aiuto! La mamma Cosa gridi? Che cos’hai? 35 Ciottolino O mamma, mamma, per carità se non lo scacci mi mangerà! La mamma Che cosa ti spaventa? Ciottolino Ma c’è l’Orco che s’avventa! Il nonno Cosa gridi, Ciottolino? Ciottolino Dove sono? Nina Nel tuo lettino! Ciottolino Ma le Fate, quando m’hanno incoronato? La mamma Hai sognato. Guarda su, dov’è l’Orco? Ciottolino Non c’è più! La mamma Oh! Il mio bimbo spaventato! Ciottolino Il babbo? La mamma È andato a lavorare. Come uno e due fa tre Ciuffettino è fatto re! Come uno e due fa tre Ciuffettino è fatto re! 36 DANZA...NDO Danza, danza… ma che cos’è questa danza? Per scoprirlo dobbiamo risalire alle antiche abitudini degli uomini primitivi, che utilizzavano il proprio corpo per esprimere sensazioni di gioia e di dolore, per invocare la pioggia e il sole, per propiziarsi il raccolto e per festeggiare i lieti eventi, come se la danza avesse poteri magici. Gli antichi Egizi ne fecero un’arte elegante e raffinata, come possiamo osservare dalle immagini dei graffiti e dei mosaici dell’epoca. I Greci, grandi cultori della bellezza, dedicarono alla danza la dea Tersicore, musa ispiratrice di tutti i ballerini e i coreografi fino ai giorni nostri. Nel Medioevo si diffuse tra i nobili la moda di unirsi in cerchio per danzare a suon di musica duranti i banchetti. Nacquero così la Moresca, la Carola e altri generi di cui troviamo testimonianza nelle opere di molti poeti e scrittori. Ora ti chiederai “… e quando arrivano il tutù e le scarpette da punta?” Prima di vedere indossati gli indumenti che caratterizzano le ballerine classiche, dobbiamo fare un giro alla corte del Re Sole, Luigi XIV, che regnò in Francia dal 1651 al 1715. Fu un grande ballerino e sostenne la Fondazione dell’Academie Royale de la Danse (Accademia reale di danza) nel 1661. Quindi, passiamo da pizzi, merletti e parrucche a calzamaglie, tutù e scarpette rosa! Siamo nel 1800 e la prima ballerina a danzare sulle punte fu Maria Ta T glioni in un balletto intitolato “La Sylphide”. Eccoti alcune foto per capire meglio tutto ciò che abbiamo raccontato finora. Danza orgiastica in onore di Dioniso e Cibele. Cratere della tomba 224 di Spina, 440 a.C. (Ferrara, Museo Archeologico Nazionale) 38 Dance en ronde. Dal Remède de Fortune di Guillaume de Machault (Parigi, Bibliothèque Nationale, 1586) Un momento dello Schiaccianoci di Čajkovskijj con la Compagnia g di Balletto del Teatro Bol’šo š j (Te T atro Regio, Stagione 2001-2002). Carlo Emanuele II di Savoia indossa il costume del Sole, miniatura del calligrafo T mmaso Borgonio To Passiamo ora al nostro laboratorio. Prima di venire in Teatro devi prepararti bene con la tua maestra e i tuoi compagni, perché essere ballerini anche solo per un giorno è molto emozionante! La danza è un magico gioco di gruppo, dove tutti devono compiere il loro dovere a tempo di musica per ottenere un ottimo risultato: a questo punto il divertimento è assicurato! È bello partire dall’idea della danza come gioco per avvicinarsi gradatamente ai principi utilizzati tutti i giorni dai ballerini professionisti per volteggiare, piroettare con tanta grazia e leggerezza senza lasciar mai trasparire la minima fatica. Ebbene sì, perché, anche se non sembra, i ballerini fanno fatica… ma è così bello e divertente danzare che se ne dimenticano e con i loro sorrisi conquistano il pubblico. Per farti un esempio pratico eccoti fotografate le cinque posizioni delle braccia e delle gambe che stanno alla base della danza classica: Priima posizione Second da posizione Terza posizione Quarta posizione Quinta posizione 39 Che ne dici? Non è certo facile stare tutto il tempo con i piedi voltati all’“infuori”… ma quando una cosa piace non si avverte il peso del lavoro da svolgere ogni giorno con costanza e volontà! Ed ecco invece una serie di giochi adatti a noi che ci faranno divertire insieme e ci permetteranno di realizzare dei disegni coreografici ispirati alle figure del balletto. GIOCO N. 1 Con l’aiuto della maestra dividi la tua classe in maschi e femmine e impara poi con loro a formare delle file in ordine di altezza (dal più piccolo al più grande e viceversa) e a disporle nello spazio come più ti piace. FEMMINUCCE MASCHIETTI 1a POSSIBILITÀ 2a POSSIBILITÀ 3a POSSIBILITÀ 4a POSSIB BILITÀ 5a POSSIBILITÀ 6a POSSIBILITÀ GIOCO N. 2 Unisci due file parallele costituite da un numero pari di bambine e bambini che camminano gli uni verso gli altri; se al momento dell’incontro alzeranno le braccia vedrai formarsi un ponte. Queste figure devono essere eseguite in maniera molto precisa se vuoi che abbiano l’effetto desiderato. ...PRENDIAMOCI TUTTI PER MANO... ALZIAMO LE BRACCIA E... ...CI SAREMO TRASFORMATI IN UN PONTE! 40 In questo caso, se i bambini non mantengono rigorosamente diritte le file durante lo spostamento, invece di vedere un ponte vedrai un “serpente”. GIOCO N. 3 Questa volta parti invece da due file in cui le bambine e i bambini si tengono per mano: chiedendo ai 4 bambini che si trovano alle estremità delle file di unire anche le loro mani e facendo tutti insieme alcuni passi indietro, si formerà un cerchio. PRENDIAMOCI PER MANO... FACCIAMO DEI PASSI INDIETRO... ...ED ECCO CHE ABBIAMO FORMATO UN CERCHIO! Vi sono infinite possibilità di composizione coreografica, molte le scopriremo insieme e molte potrai continuare ad inventarle tu stesso, con la maestra e con i tuoi compagni. GIOCO N. 4 Una volta formato il cerchio le possibilità di divertimento diventeranno molte. Per esempio se le bambine si staccano dal cerchio grande per recarsi al centro di esso possono formare un altro cerchio concentrico al primo. Facendo ruotare i due cerchi rispettivamente verso destra e verso sinistra ti apparirà una girandola. 41 GIOCO N. 5 Adesso è il momento di imparare a correre con eleganza e precisione, per rendere più facile la realizzazione dei disegni descritti nei giochi precedenti. Prova a mettere le mani sui fianchi con i gomiti tenuti perfettamente di lato al corpo, sollevati sulle mezze punte tenendo le ginocchia tese e inizia a spostarti eseguendo dei passi piccolissimi e molto veloci, senza staccare mai del tutto i piedi dal pavimento. Avrai la sensazione di scivolare in avanti o indietro, quasi come se stessi pattinando sul ghiaccio. Per rendere più fluida questa corsetta cerca di allungarti sempre molto bene verso l’alto e abbi cura di piegare e stendere le ginocchia in modo alternato e quasi impercettibile per tutta la durata degli spostamenti. GIOCO N. 6 Prova a inventare alcuni modi per inginocchiarti, sederti, sdraiarti e rialzarti, immaginando di dover eseguire questi movimenti su un palcoscenico di fronte al pubblico vero! E ora passiamo alla presentazione vera e propria dell’attività che svolgerai quando ti troverai a Teatro. Eccoti alcuni consigli pratici per prepararti a scuola sulla nuova opera. Leggi bene la storia e memorizzane i particolari, perché, scegliendo i personaggi che preferisci, potrai interpretarli tu stesso, e con i tuoi compagni potrai immaginare di far parte di un vero e proprio corpo di ballo. Poi ascolta bene con la maestra le musiche proposte per il laboratorio Danza…ndo, perché con la tua classe dovrai sceglierne una o due da poter realizzare, con il mio aiuto, in Teatro. Questo compito è molto importante per la riuscita del laboratorio, dal momento che, a seconda dei brani scelti, dovrai portare a Teatro dei piccoli accessori per creare il tuo costume di scena. Certo non è importante solo il costume per realizzare il nostro laboratorio: la cosa principale è saper muovere con armonia il corpo. Lo sapevi che esiste un aspetto della danza chiamato ESPRESSIONE CORPOREA? Significa parlare attraverso la fluidità dei propri movimenti, che devono nascere in maniera spontanea. Questo è un linguaggio molto diverso da quello dettato dalle rigide regole del Balletto classico perché è la ricerca di un proprio movimento naturale e non codificato. Tutto ciò prepara il terreno al TEATRO – DANZA in cui spesso viene utilizzata la PANTOMIMA, uno spettacolo teatrale con accompagnamento musicale dove gli interpreti si esprimono mediante il gesto e la mimica. Queste curiose forme artistiche tipiche del 1900 ci permetteranno, grazie alla tua fantasia, di creare magnifiche storie insieme! 42 IL LABORATORIO AL TEATRO REGIO Quest’anno per il laboratorio di danza abbiamo l’onore di utilizzare brani mai ascoltati prima nel repertorio classico. Ciottolino è una fiaba musicale dedicata ai più giovani, fresca e originale: le musiche di Ferrari-Trecate ci permetteranno di sbizzarrirci per danzare insieme ai simpatici personaggi prodotti dalla fantasia e dal mondo dei sogni di ogni bambino. I punti individuati nell’opera per essere coreografati sono: 1. Danza con le marionette - Ouverture (traccia n. 24 del CD) Le classi che sceglieranno questo brano musicale dovranno costruire a scuola, con l’aiuto delle loro maestre e i preziosi consigli della nostra scenografa (v. pag. 55), una marionetta per ogni alunno (per le bimbe una fatina e per i bimbi uno gnomo). L’abbigliamento da tenere durante il laboratorio dovrebbe essere composto da una maglietta a maniche corte di colore unico per tutta la classe e da un pantalone comodo uguale per tutti senza strisce né disegni (vanno benissimo i jeans). È obbligatorio l’uso delle calzine antiscivolo. 2. Danza degli Gnomi (traccia n. 25 del CD) L’abbigliamento da utilizzare può essere un costume di scena inventato dalle maestre e realizzato a scuola con semplici materiali o identico a quello descritto per la danzina n° 1. In Te T atro troverete dei cappelli adatti. 3. Danza dell’amicizia - Valzer delle Fate e dei Ciottolini (traccia n. 26 del CD) Per questa danza si suggerisce alle bambine di creare un costume da fata con gli indumenti che già possiedono e di arricchirlo con la loro fantasia. I Ciottolini potrebbero avere una camicia, un paio di bretelle e dei jeans. In Te T atro troverete cappelli da fata, bacchette e cappelli da Ciottolino. 4. Danza dei contrasti - Tregenda delle Streghette e dei Ciottolini (traccia n. 27 del CD) Le bimbe sono invitate ad inventare un costume da streghetta che verrà completato con i cappelli specifici che troveranno in Te T atro e i Ciottolini potranno essere vestiti come descritto nella danza n° 3. PICCOLISSIMO DANZA…NDO Per i bimbi delle scuole materne è stato ideato un percorso specifico che prevede l’apprendimento di passi danzati e disegni coreografati con l’aiuto di brevi musiche suonate al pianoforte, adeguate al grado di concentrazione e al livello di apprendimento dei bambini in età pre-scolare. Questo percorso prevede la creazione di un’intera coreografia su musiche tratte dall’opera stessa e suonate al pianoforte in maniera più vivace e ritmata rispetto al canto tipico dell’opera lirica, al fine di favorire il risultato finale sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista espressivo. La danza scelta è la Danza degli Gnomi (traccia n. 32 del CD). L’abbigliamento potrà essere un costume di scena inventato e creato dalle maestre con materiali non costosi; i cappelli da gnomo li troverete in Teatro. 43 SCENOGRAFA...NDO Dopo aver imparato a suonare, cantare e ballare, ripensiamo ai magici momenti trascorsi durante l’affascinante viaggio nei luoghi segretissimi del Teatro! IL TEATRO: Come erano i primi teatri? Il teatro ha una storia antichissima... I primi luoghi chiamati in questo modo risalgono ai tempi degli antichi Greci e Romani, quasi 2500 anni fa. Naturalmente non erano costruiti come quelli che siamo abituati a vedere oggi... I teatri greci e romani erano costruiti sui monti, sfruttavano la pendenza del terreno per realizzare enormi scalinate semicircolari sulle quali sedeva il pubblico che assisteva agli spettacoli che si svolgevano su enormi palcoscenici realizzati in pietra. La particolarità di questi spettacoli era la durata... duravano per ben cinque giorni consecutivi, dal primo raggio di sole del mattino fino a quando tramontava... nessuno si annoiava, anzi! Il pubblico era attentissimo ed entusiasta, non si allontanava nemmeno per mangiare! A questi spettacoli partecipavano tutti, uomini, donne, bambini, ricchi e poveri senza alcuna differenza! Gli attori erano tutti uomini, anche per le parti femminili, e indossavano particolari e affascinanti maschere. Questi spettacoli erano dedicati al dio del vino, chiamato Dioniso dai Greci o Bacco dai Romani. Il tempo passa... e questo genere di spettacolo sarà sostituito dai Sacri Misteri, un nuovo genere creato dalla chiesa cristiana durante il Medioevo... le sacre rappresentazioni raccontavano le storie dei santi o di Gesù come in un grande presepe vivente, dove venivano ricreate le varie scenette... lo spettacolo poteva durare intere settimane... Ogni scena era caratterizzata da meccanismi ingegnosi, che facevano volare angeli, sputare fiamme ai diavoli e allagare addirittura la scena con piogge vere! Anche questo genere di spettacolo sarà superato e sostituito delle maschere della Commedia dell’Arte come Pulcinella, Arlecchino, Pantalone, Colombina... che animavano con i loro teatrini viaggianti le piazze e i cortili delle locande nel 1500... Gli attori non recitavano a memoria il copione ma avevano un canovaccio, cioè una specie di riassunto della storia sul quale improvvisavano inventando le battute sul momento! Molto particolare era il teatro inglese del 1600, costruito in onore della regina Elisabetta, dove si mettevano in scena le tragedie del famosissimo drammaturgo inglese di nome Shakespeare. Questo tipo di teatro venne chiamato il Globe, era costruito interamente in legno con il tetto di paglia... aveva forma esagonale a tre piani dove si collocava il pubblico, mentre gli attori recitavano su un palcoscenico senza sipario e senza scenografie... ma con costumi meravigliosi. 45 La struttura del teatro moderno così come lo intendiamo noi oggi, nasce in Italia dopo il 1500 con la nascita del Melodramma, cioè il metodo del recitar cantando. Per questo nuovo genere si costruiranno teatri appositi in stile barocco chiamati teatri all’italiana... il pubblico sedeva su comode poltrone in platea o sui palchi, i tre piani di balconate che circondavano la sala... mentre lo spettacolo si svolgeva su attrezzati palcoscenici con tanto di sipario e stupefacenti scenografie! I marchingegni inventati per effettuare sorprendenti effetti speciali o per modificare o sostituire in un batter d’occhio gli ambienti non erano manovrati elettricamente come oggi... a quei tempi non esisteva la luce elettrica! Il palcoscenico era illuminato con le candele, e per creare particolari suoni si costruivano ingegnose macchine, ad esempio per ottenere il rumore del tuono si scuoteva una grossa lastra metallica (potete provare anche voi, il risultato è assicurato!), per ricreare il rumore delle onde del mare si costruiva una vera e propria macchina del suono con un grosso contenitore cilindrico riempito di pietre che posto orizzontalmente veniva fatto ruotare su se stesso. Non mancavano i fuochi d’artificio accompagnati dall’apparizione e sparizione di magici personaggi tramite botole collocate sul palcoscenico. Per cambiare velocemente le scene utilizzavano il metodo degli antichi Greci, cioè i periatti rotanti: prismi girevoli dipinti sui tre lati, o semplicemente dipingevano le quinte su pannelli mobili che calavano dall’alto dal soffitto del palcoscenico, sistema usato anche per calare giù gli attori che rappresentavano personaggi magici e volanti. Con il passare degli anni e con l’avvento della tecnologia moderna ci ritroviamo teatri con palcoscenici super attrezzati come quello del nostro Teatro Regio... vi ricordate la visita al palcoscenico? Abbiamo visto i ponti mobili che si alzano e si abbassano, le botole dalle quali appaiono e scompaiono gli attori come per magia, e le rotaie sulle quali scorrono enormi pareti scenografiche. Tutti questi marchingegni servono per effettuare sorprendenti effetti speciali e per modificare gli ambienti in un batter d’occhio... in brevissimo tempo ci ritroveremo dalla cucina della casa di Ciottolino al Bosco di Bistorco... 46 IL TEATRO GRECO E ROMANO IL TEATRO DELLA COMMEDIA DELL’ARTE NEL 1500 IL TEATRO INGLESE NEL 1600 IL TEATRO BAROCCO DETTO “ALL’ ITALIANA” Ora però tocca a noi provare a fare meraviglie! Dobbiamo trasformarci in SCENOGRAFI. Ma chi è lo SCENOGRAFO? È colui che progetta e realizza la SCENOGRAFIA, ossia l’ambiente entro il quale vivono i personaggi della nostra storia. Come farà a costruire con calce e mattoni la casetta di Ciottolino? Nooooo, niente paura... è uno scenografo, non un muratore, quindi sarà tutto finto, come in un gioco. Ogni cosa a teatro è costruita con materiali leggerissimi come il legno, la gommapiuma, il polistirolo, oppure sarà semplicemente dipinto su un grande telone di stoffa, chiamato FONDALE, e poi appeso al fondo del palcoscenico. Così si potrà rappresentare la cucina della mamma di Ciottolino, la cameretta, il Bosco di Bistorco, ecc... Più fondali si dipingeranno e più saranno i luoghi in cui vivranno i nostri eroi. Ovviamente è molto importante usare l’immaginazione! Ma tutto questo lavoro viene eseguito sul palcoscenico? No, le scenografie vengono realizzate nei grandi laboratori di scenografia e una volta terminate vengono portate in teatro e montate sul magico palcoscenico. Ma noi non conosciamo uno scenografo! Allora mettiamoci tutti al lavoro. Ed eccoci trasformati come per magia in tanti piccoli scenografi! QUI COLLO OCHEREMO IL NOSTRO O FONDALE! QUESTE SONO LE QUINTE, RETTANGO OLI ALTI E STRETTI IN LEGNO O TELA DISP POSTI AI LATI DELLA SCEN NA QUESTO È IL PALCOSCENICO, LA PARTE DEL TEATRO RIALZATA DA TERRA SULLA QUALE RECITANO GLI ATTOR RI Qual è il lavoro da fare prima di iniziare a disegnare? Naturalmente la cosa più importante è conoscere la storia, chi l’ha scritta e in quale epoca... tutte queste informazioni sono contenute nelle prime pagine di questo libretto! Dopo aver letto la storia di Ciottolino, ricerca tutte le informazioni relative agli ambienti e inizia a immaginare come potrebbero essere... 48 Le scene principali della nostra storia sono due: 1) Interno di una casa rustica La scena è divisa in due parti: – a destra: piccola cameretta di Ciottolino con un lettino; – a sinistra: ampia cucina, con un bel caminetto che scalda un paiolo, alla parete una piattaia, sull’uscio un’immagine sacra con alcune foglie di ulivo e nel mezzo una tavola. 2) Bosco di Bistorco a destra il Palazzo Dorato delle Fate con un grande portone azzurro al centro si introdurrà: – il trono – il grande libro delle tasse – il grande albero Naturalmente possiamo rappresentare questi ambienti da più angolazioni ad esempio la zona del caminetto, del tavolo, del lettino... o il bosco con il libro, o con l’albero... A questo punto occorrerà chiudere gli occhi e pensare, pensare e immaginare... Ma come saranno le nostre scene? Ognuno di voi avrà una versione diversa, reale o fantastica, per questo occorrerà riprodurre su un foglio da disegno i vari luoghi. Lo scenografo è un po’ come l’architetto di mondi fantastici, il suo modo di disegnare segue regole molto precise: gli ambienti si rappresentano in PROSPETTI T VA; che vuol dire? La parola PROSPETTIVA vuol dire: disegno geometrico che ci permette di rappresentare su un foglio da disegno forme e oggetti, facendoli apparire reali, come se fuoriuscissero dal foglio (effetto tridimensionale). È un concetto molto complicato; la cosa importante è ricordarsi che più le cose sono vicine più le vediamo grandi, e al contrario, più sono lontane più si rimpiccioliscono. Facciamo un esempio: IL PALAZZO OVVIAMENTE NON È PIÙ PICCOLO DELL’ALBERO NELLA REALTÀ, MA SI TROVA SULLA PUNTA DELLA LONTANA MONT TAGNA, ECCO CH HE LO ABBIAMO O DISEGNATO PICCOLINO L’ALBERO NELLA REALTÀ NON È PIÙ GRANDE DEL PALAZZO... È PIÙ PICCOLO PERÒ SI TROVA MOLTO VICINO A NOI, QUINDI LO VEDIAMO E LO ABBIAMO DISEGNATO ENORME 49 Senza dimenticare la prospettiva, quando disegniamo un ambiente interno, come una stanza, dobbiamo iniziare dai muri e poi inseriremo gli arredi. Per fare questo possiamo decidere di rappresentare solo una parete, o un angolo, o quasi l’intera stanza. 1. UN MURO FRONTALE 2. DUE MURI AD ANGOLO E PARTE DEL PAVIMENTO 3. TRE PARETI T DELLA STANZA E IL PAVIMENTO Scegli quella che ti piace di più e con l’aiuto della tua insegnante prova a inserire nelle stanze alcuni mobili. Il tipo di prospettiva più usato in teatro è la numero 3: la PROSPETTIVA FRONTALE a punto di vista centrale. Non spaventatevi! Non è così complicato come può sembrare. Come possiamo osservare nel disegno, il pavimento della stanza non è diritto, ma tende a restringersi, assumendo la forma di un trapezio. I due muri laterali ci possono sembrare storti, in realtà così disegnati ci definiscono la profondità. Il pavimento più si allontana dal nostro sguardo più si rimpicciolisce. Le linee laterali del pavimento e tutte le linee delle piastrelle convergono in un unico punto immaginario, chiamato PUNTO DI FUGA o PUNTO DI VISTA. Ogni oggetto che inseriremo nella stanza lo disegneremo seguendo queste regole. Facciamo un esempio: disegniamo la stanza e inseriamo un cubo e un paravento. QUESTA È LA NOSTRA STANZA... 50 AGGIUNGIAMO UN CUBO AGGIUNGIAMO UN PARAVENTO Ora che abbiamo imparato che cos’è la prospettiva, proviamo ad applicarla per disegnare un ambiente immaginario. LE LINEE DI FUGA SONO LE LINEE CHE DEFINISCONO LA PROFONDITÀ: SONO OBLIQUE E CONVERGONO NEL PUNTO DI FUGA (P.F F.)) LINEA DI TERRA PUOI DECIDERE TU DOVE COLLOCARE IL PUNTO DI FUGA! AL CENTRO È PIÙ SEMPLICE LE LINEE CHE DEFINISCONO LE PARTI FRONTALI SONO PARALLELE ALLA LINEA DI TERRA ...ECCO LA SPIAGGIA! … E i personaggi? Non bisogna inserirli all’interno dei disegni, perché loro non sono ambienti, ma personaggi veri! Il disegno che abbiamo realizzato si chiama BOZZETTO; ci servirà per realizzare la vera grande scenografia. Il lavoro di progettazione è terminato. Nell’attesa di recarci ai laboratori di scenografia, divertiamoci a realizzare un piccolo teatrino di burattini e di marionette a filo con cui poter giocare a rappresentare l’opera di Ciottolino. I personaggi principali della nostra storia si dividono in: Personaggi reali, appartenenti al mondo reale di Ciottolino: – Ciottolino – Nina (la sorellina di Ciottolino) – La mamma di Ciottolino e di Nina – Il babbo di Ciottolino e di Nina – Il nonno di Ciottolino e di Nina Personaggi fantastici, appartenenti al mondo dei sogni di Ciottolino: – La Fata Morgana – L’Orco – Il Musicista – Il Giudice – Due Magistrati – I Sapienti (vecchi con la barba lunga e il libro sotto il braccio...) – Le Fate – Gli Gnomi – Le Streghe 51 I personaggi reali potranno essere interpretati da voi bambini, mentre per i personaggi fantastici si potranno costruire dei pupazzi... scegli la tipologia che più ti piace e segui le istruzioni... in un batter d’occhio il tuo burattino o marionetta sarà pronto! I burattini possono essere realizzati in vari modi, interamente in stoffa con la testa modellata in cartapesta o in das, oppure più semplicemente decorando una pallina da ping-pong. Scegli con la maestra la tecnica che preferisci e caratterizza i personaggi decorandoli con fili di lana o residui di pelliccia per realizzare i capelli o la barba e baffi, utilizza piccole palline o bottoni per creare nasi e occhi. Ovviamente non potrà mancare il teatrino dei burattini! Proviamo a costruirlo insieme nel modo più semplice! Materiali: cartone ondulato – stoffa per le tendine (sipario) – cartoncini colorati per le decorazioni, nastro adesivo, colla vinilica, forbici. PIEGA LE PARTI T LATERALI, IL TUO TEATRINO RIMARRÀ IN PIEDI DA SOLO! 50 40 TAGLIA VIA IL BOCCASCENA! 75 PIEGARE DECORA SECONDO LA TUA FANTASIA CON I CARTONCINI COLORATI T E AGGIUNGI LE T TENDINE... IL TEATRINO È PRONTO! QUESTO È UN BURATTI T NO! PER MUOVERLO DOV VRAI INFILARE LA MAN NO NEL VESTI T TO, INFI ILARE IL DITO INDICE NELL LA TESTA E IL PO OLLICE E IL MEDIO NELL LE DUE MANI! In alternativa ai burattini potrai utilizzare i fondali realizzati nei laboratori come scenari per un maestoso teatro di marionette a filo, infatti se appenderai la tela su un filo teso da parte a parte, potrai manovrare le marionette dall’alto verso il basso salendo su un tavolo nascosto dietro la tela. Non è difficile costruire delle semplicissime marionette, anche alte 70-100 cm., la parte più impegnativa è la realizzazione della testa che può essere fatta di cartapesta o più semplicemente decorando una palla di polistirolo dipingendo il volto e incollandovi cappelli di cartone e parrucche di lana, il corpo può essere realizzato in stoffa imbottita con mani e piedi di legno o di un qualsiasi altro materiale più pesante... importante è il vestito… creato anche con un semplice pezzo di stoffa indossato come una tunica o un poncio... 52 Oppure si possono realizzare delle marionette di cartoncino, basta disegnare la sagoma della testa, del corpo, delle braccia e delle gambe su un cartoncino, ritagliarle, unirle con dei ferma campioni e legare le singole parti a una cordicella seguendo lo schema del disegno... tirando verso il basso il cordino la nostra marionetta si muoverà aprendo e chiudendo le braccia e le gambe! ...TI T RANDO IL CORDINO VERSO IL BASSO SI ALZANO E SI ABBASSANO LE BRACCIA E LE GAMBE ...STREGHETTA NAPOLETANA! TESTA CON PALLINA DI POLISTI T ROLO DECORATA ATTACCO CORDINO FERMACAMPIONI CONO DI CARTONCINO NERO... ...CANNUCCIA DI PLASTI T CA DEI PALLONCINI... ...COSTRUIAMO LA MARIONETTA DI CARTONCINO... Se vuoi però possiamo aiutarti noi... partecipa al laboratorio MARIONETT T A...NDO! Ora però armiamoci di grembiulone e andiamo tutti insieme nei laboratori per realizzare la vera scenografia! Mi raccomando non dimenticate di portare con voi i vostri bozzetti... Che bello ci sono due grandi teloni che aspettano di essere dipinti, ma sono inchiodati a terra! Sbagliato! Sono BROCCHETTATI a terra. Assomigliano a chiodi ma si chiamano BROCCHETTE, termine di derivazione francese che vuol dire “spilla o fermaglio a forma di borchia”: servono a tendere e fermare la tela. Che strano se tocchiamo il telo è duro, non sembra nemmeno una stoffa... come mai? Perché la tela è IMPRIMITA, altro termine tecnico che vuol dire “preparato per la pittura, in modo tale che il colore rimanga ben fermo evitando lo sgradevole effetto di macchia che si espande”. 53 QUESTO È IL PARTICOLARE CHIODO CHIAMATO BROCCHETTA! QUESTO È IL TELO IMPRIMITO E BROCCHETTATO A TERRA SUL QUALE DIPINGEREMO LA NOSTRA SCENOGRAFIA! Quante cose nuove si imparano in un laboratorio di scenografia! Ops! Stanno arrivando i matitoni, i righelloni... E che strana gomma! Ma è un mondo di giganti! Attenzione! Attenzione! Inizia il lavoro dobbiamo riprodurre ingranditi sul telo due bozzetti realizzati a scuola! Che strano disegnare e dipingere in piedi, ma è l’unico modo per riuscire ad avere la giusta visione della nostra grande opera. Buon divertimento... e attenzione a non sgocciolare il colore! Quando i nostri grandi fondali saranno asciutti, li porteremo a scuola e insieme alle maestre potremo preparare lo spettacolo più bello del mondo con le marionette o imparando a recitare come fanno i veri attori... Attenzione, si apre il sipario! In bocca al lupo ragazzi! 54 MARIONETTA...NDO er eseguire la Danza con le marionette durante il laboratorio di Danza...ndo, ognuno dovrà portar con se fate e gnomi... I maschietti porteranno gli gnomi, mentre le femminucce le fate... ma dove li troviamo ?! Niente paura! Non dobbiamo andare a cercarli nel magico Bosco di Bistorco... ma li dobbiamo costruire insieme... sì, ma come? L’opera Ciottolino è stata spesso rappresentata con il teatro delle marionette, quindi le nostre fatine e gnometti saranno proprio delle marionette a filo, costruite in modo semplicissimo con materiale povero! Realizzeremo la testa e le mani delle fatine con delle sfere di polistirolo dipinte e decorate con fili di lana per i capelli e cartoncini colorati per i cappellini a cono, poi cercheremo ritagli di stoffa belli e luccicanti per realizzare il vestitino! Gli gnomi invece saranno un pochino più complessi, perché realizzeremo tutto il corpo utilizzando un uovo di polistirolo per il busto, cannucce per braccia e gambe e tappi di sughero per i piedi, mentre la testa e le mani saranno costruite come per le fatine; non mancheranno le stoffe dalle quali ricavare le maniche e i pantaloncini! Dovete sapere che le marionette sono dei pupazzetti articolati che si muovono dall’alto verso il basso per mezzo dei fili, attaccati al bilancino di comando... che costruiremo insieme in modo molto semplice: occorrerà cercare delle piccole bacchette di legno o utilizzare i legnetti dei ghiaccioli, incollarne due a croce e attaccare i fili o meglio ancora i cordoncini, che ci serviranno per muovere la testa, le mani e le braccia! Le marionette le potrete realizzare con le vostre maestre, oppure con il nostro aiuto! Possiamo venire noi a scuola e insieme ci divertiremo a costruire le bellissime fate e i simpatici gnomi! Mi raccomando però... quando venite a Teatro per il laboratorio di Danza...ndo, non dimenticate di portare con voi le marionette! ALTEZZA MARIONETTA FILI SCORREVOLI NELL’ANELLO FILO DELLA A TESTA FISSO FILI DELLE BRACCIA FISSI FILI DELLE GAMBE SCORREVOLI FILO DELLA TESTA FI ISSO O FILI DELLE GAMBE FISSI FILI DELLE BRACCIA SCORREVOLI 55 Finito di stampare nel mese di ottobre 2009 presso la tipografia Stargrafica srl – San Mauro Torinese (TO) © Copyright, Fondazione Teatro Regio di Torino 56 La FFon onda dazi zion onee Co Coss sso o è na nata ta a Pin PPiner iner erol olo lo ne nell ma magg ggio io 2008 con lÊobiettivo di valorizzare il territorio,, da un punt pu nto o di vis vista ta cul cultu tura rale le, sc scie ient ntif ific ico o, uma umani nist stic ico o e so so-ciale. Le iniziative in pr p ogramma, svolte per lo più nee gli spazi in via di recupero del Castello di d Miradol adolo, lo sono numerose e abbracciano ambiti molto diversi. dive i. In pri rimo mo lluo uogo go iill Ca Cast stel ello lo è sspa pazi zio o es espo spos spositivo, po ivo o, co con n duee mo du most s re già svo voltlte, De Dellllea ani n e il ce cenaco cena na aco ccolo llo di So Sofi fa di Bricherasio o seguita da Egitto tto o nasc n nascosto, e una in allllestim i ento, Pittura Naïf ïf. Oper Opere scelte lt dalllla Collllezione Zand der. Proponendo nend endos d si d di di diventare un punto di rif ifer erim imen ento to cul ultu tura ura rale le per g glili abi bittant ntii de dell te terr rrititor orio io, le attività che sii svo svolgono al suo interno cercano di rispon sp onde dere re allllee es esig igen enze ze più d div iver erse se.. Vi si or o ga gani nizz zzan ano o rass ra sseg egne ne mus music ical alii, ttea eatr tral alii, llab abor orat ator orii di dida dattttic icii pe perr scuole e famiglie, attività formative, sia sviluppate e gestite direttamente dalla Fondazione Cosso, sia con n il ssup uppo up p rt po rto o di d ent n i,, iist s ittuz uzio ioni ni e rrea ealtlà cu cultltur uralii gi già à attive, con le quali si intende realizzare un proficuo u scambio di energie, risorse e competenze. Anche il parco nel quale è immerso il Castello, inserito nellllÊelenco uff fficiale dei giardini d storici sottoposti a tutela della Regione Piemonte, è sede ideale per le attitivi at vità tà, si sia a pe perr i su suoi oi a amp mpii sp spaz azii ch chee pe perr la rric icch chez ezza za d l suo pa de p trimonio i arborreo e , ch he ben si s presta a ad avvicinare il pubblico a una realtà naturale fortemente suggestiva. tel. 0121.376545 mail [email protected] www.fondazionecossso. o.itit