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Anno VII | Numero 1 | Periodico bimestrale
EDITORIA VATICANA
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LIBRERIA EDITRICE VATICANA
Via della Posta | 00120 Città del Vaticano
Periodico bimestrale della LEV
Direttore Responsabile
Giuseppe Costa
Redazione
Francesca Aida Bucciarelli
Luca Caruso (coordinamento)
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Tipografia Facciotti S.r.l.
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Info 06.55260900 - Fax 06.55260907
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Felice Bongiorno
Luca Caruso
Antonietta Coniglione
Andrea Moneta
Carla Morselli
Antonio Petrini
Marco Renzi (copertina)
Amministrazione
Libreria Editrice Vaticana
Chiuso per la stampa marzo 2015
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selling price: Dr. Francesca Angeletti, General Secretariate, Libreria Editrice Vaticana: [email protected]
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“Quando si compie qualcosa di buono, quasi
istintivamente nasce in noi il desiderio di essere
stimati e ammirati per questa buona azione,
per ricavarne una soddisfazione. Gesù ci invita
a compiere queste opere senza alcuna
ostentazione, e a confidare unicamente nella
ricompensa del Padre «che vede nel segreto»
(Mt 6,4.6.18)”
Papa Francesco, omelia durante
la Messa di Benedizione e imposizione
delle Ceneri nella Basilica di Santa Sabina,
Roma 18 febbraio 2015
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Editoriale
Due anni di Pontificato non sono molti.
Eppure Papa Francesco li ha talmente caratterizzati con i suoi
interventi da passare alla storia.
L’editoria vaticana vive questa ricca stagione di attesa e
di speranza con entusiasmo nel suo servizio quotidiano.
Papa Francesco è riuscito a far superare ai cattolici quella
“sindrome da accerchiamento” nella quale si era sprofondati,
mentre i suoi insistenti inviti a rituffarsi nelle acque limpide e
fresche della testimonianza evangelica ci riportano alle origini
più autentiche della nostra fede.
Con la Chiesa in uscita tutto è stato rimesso in movimento,
ma soprattutto la pastorale, con i suoi metodi e la formazione.
I viaggi di Papa Francesco poi e le sue uscite oltre Tevere
acquistano il sapore della provocazione spirituale.
Pubblicando e diffondendo le Parole di Papa Bergoglio,
ci sentiamo veramente strumenti di questo processo e
ne avvertiamo tutta la responsabilità in mezzo ad un popolo
in cammino.
Ci incoraggia in tal senso anche l’interesse dell’editoria
mondiale per questo Papa.
Grazie Papa Francesco ed auguri per il coraggio che ci infondi
e la speranza che ci offri.
Nave che raccoglie ed issa a bordo naufraghi od ospedale da
campo, la Chiesa che ci appartiene è sempre àncora di salvezza,
segno di un Regno da costruire.
Siamo lieti di poter essere portatori di questo messaggio.
Don Giuseppe Costa SDB
Direttore della Libreria Editrice Vaticana
Editoriale
Chiesa
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Il “filo rosso”
della carità
di Francesco Montenegro
Riportiamo l’intervento tenuto dall’arcivescovo di Agrigento
e neo cardinale Francesco Montenegro il 30 settembre 2014
presso l’Istituto Patristico Augustinianum di Roma,
in occasione della presentazione del volume Atlante storico
della carità, una coedizione Libreria Editrice Vaticana – Jaca
Book a firma dello storico spagnolo Juan María Laboa.
Atlante
storico
della carità.
a cura di
Juan María Laboa
LEV – Jaca Book,
2014
Pagine 242
Euro 49,00
Una delle definizioni più complete che il
Nuovo Testamento ci dà di Dio è che: «Dio
è amore» (1 Gv 4,8). Tante volte la Sacra
Scrittura si era soffermata a descrivere, attraverso immagini e similitudini, la misericordia e la tenerezza del Padre; ma nel
testo appena citato l’espressione non lascia
più spazio ad equivoci: il Dio di Gesù Cristo si identifica con l’Amore. È un’affermazione che ha delle conseguenze. Dice infatti Giovanni: “Amiamoci gli uni gli altri
perché l’amore è da Dio. Chiunque ama è
stato generato da Dio e conosce Dio. Chi
non ama non ha conosciuto Dio perché Dio
è amore”.
Gesù non solo ha reso accessibile e conoscibile l’amore del Padre, ma in più ha
creato uno spartiacque nettissimo: chi ama
viene da Dio, chi non ama non ha conosciuto Dio. Non c’è una terza via.
Il volume che stiamo presentando intende
rintracciare le orme di quanti, in questi
duemila anni di storia della Chiesa, sono
stati dalla parte di Dio e, quindi, dell’amore. Non è una semplice storia fatta di date
e accadimenti; né un almanacco di episodi
importanti. Partendo dalla confessione di
Dio come carità, l’autore rintraccia i luoghi
e, soprattutto, i volti, in cui l’amore di Dio
si è incontrato con la storicità di uomini e
donne che hanno incarnato l’amore, testimoniandolo con il dono della vita.
Il titolo dato all’opera – Atlante storico della carità – ne rispecchia bene il contenuto
e lascia intendere cosa è racchiuso nei 41
capitoli di cui si compone.
“Atlante storico”. In genere gli atlanti se-
gnano i confini dei Paesi e dei continenti,
tracciano i corsi dei fiumi e l’ampiezza dei
mari; così come i libri di storia descrivono
i fatti e i loro protagonisti, gli eventi e tutti
coloro che la storia l’hanno “fatta” dando ad
essa significati nuovi. Potremmo dire che
quest’opera descrive la storia e la geografia
della carità. Dal servizio dei diaconi alle
mense dei poveri e delle vedove, descritto
nel libro degli Atti, alle missionarie della
carità dei nostri giorni… È catena ininterrotta che mostra l’Amore di Dio all’opera
attraverso le opere concrete di coloro che
hanno creduto all’Amore.
Come lo stesso autore scrive nell’introduzione, si tratta di una storia della Chiesa
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letta e scritta mantenendo come punto focale la carità a dimostrazione che, nonostante le fragilità, le divisioni, le infedeltà
e le contraddizioni di tanti cristiani, il “filo
rosso” della carità non si è mai interrotto,
anzi, ha attraversato tutti gli angoli della
terra e tutte le stagioni della storia degli
uomini. Leggendo dall’inizio alla fine il
volume, si arriva ad una conclusione: Dio
si è reso presente concretamente nella storia degli uomini attraverso la vita di quanti
hanno amato e servito i poveri.
Ci sono diverse vie per arrivare alla dimostrazione dell’esistenza di Dio. Le famose
vie di San Tommaso ad esempio, o quelle
messe a punto dalla teodicea, ma c’è anche,
e non è meno importante, quella della carità. Anzi, più che dimostrare Dio, l’amore
mostra Dio; ne diventa l’epifania chiara e
indiscutibile.
Il volume, letto con questa prospettiva,
diventa una bella antologia di brani che
raccontano Dio non per vie astratte o con
parole dalla difficile comprensione ma
“con i fatti e nella verità”. Dio raccontato,
mostrato, presentato attraverso coloro che
hanno amato e servito l’uomo di ogni tempo
e nelle situazioni più difficili.
Ma a questo punto è opportuno chiedersi:
di quale amore si parla? È l’amore che diventa dono; che non calcola nulla per sé ma
tutto fa per l’altro. Potremmo dire è l’amore
che si perde nell’altro; pronto a “farsi tutto a tutti”. L’amore cristiano non è solo un
sentimento – pur avendo una dimensione
affettiva – così come non è solo azione –
pur vivendo di gesti concreti: è la scelta di
vita che rende visibile Dio. La dimensione
dell’amore è “sacramentale”; come in ogni
sacramento, attraverso dei segni visibili –
come l’acqua, il pane, l’olio… – si rende
presente il Dio invisibile, così ogni gesto
di carità rende presente Dio. La carità del
cristiano è capacità di chinarsi sull’altro
per rialzarlo, è prontezza nell’avvicinare
l’escluso per ridargli dignità, è efficacia di
parola per riaccendere speranza, è tenerezza offerta lì dove più forti sono le ferite del
peccato. La vita di Gesù è la concretizzazione e la spiegazione più bella e più completa di cosa sia l’agape. A partire da essa
e dalla consapevolezza che ogni battezzato
è chiamato a ri-presentare lo stesso Cristo
(da cui “cristiano”) scaturisce il bisogno di
vivere la carità come imitazione di Cristo.
I diversi capitoli del libro sono l’applicazione di questo criterio. Ci vengono presentate
persone che, apparentemente, hanno fatto
cose straordinarie; mentre in loro c’era solo
il desiderio di vivere in modo ordinario il
Vangelo e di mostrarlo, soprattutto in quelle situazioni in cui l’egoismo umano aveva
calpestato il fratello. E così troviamo, ad
esempio, i mercedari, che facevano finire la
loro libertà affinché altri la riacquistassero
o i diversi ordini religiosi che si dedicavano
agli ammalati o ai bambini abbandonati o
alle povere vedove.
È una carità dai mille colori, come migliaia e migliaia sono le forme grigie e tristi
dell’animo e della condizione umana. Anzi,
vi è una costante nella storia dell’umanità:
lì dove l’egoismo umano ha lasciato delle
tracce cupe, la carità ha riportato i colori
fantastici della speranza e della bellezza; o,
se vogliamo, la carità ha fatto sì che riprendesse il cammino degli uomini lì dove alcuni, accecati dall’orgoglio, avevano deciso
Chiesa
Chiesa
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di bloccarlo. La carità descritta
nel volume guarda a tutto l’uomo: dal bambino al migrante,
dall’indigente all’ammalato. È
senza confini di tempo e di spazio, di culture e di storia, senza
esclusione di sorta. È una carità essa stessa estrema – non
può mai esserci una carità
che si “accontenta” della misura minima – che scaturisce
da cuori che hanno amato fino
alle estreme possibilità. Come
Cristo. Dicendo a Nicodemo:
“Dio ha tanto amato il mondo
da dare il suo unigenito Figlio”
(Gv 3,8), Gesù delinea l’agire amorevole del
Padre che arriva sino all’estremo donando
suo Figlio. Lui stesso ci dice la misura più
alta dell’amore nel dono della croce. Come
dicevano i Padri, la misura dell’amore è
amarsi senza misura.
L’Atlante di cui ora stiamo parlando traccia i confini della fragilità umana – quella
della logica dello “scarto” – ma di contro,
la sconfinata carità che ha sempre aiutato
l’umanità a rintracciare l’infinito amore
di Dio.
La trama del libro poi ci aiuta a fare altre
riflessioni. Ad esempio, avendo il volume
interessi storici, ci aiuta a capire chi sono i
veri protagonisti della storia dell’uomo. Noi
siamo abituati a pensare sempre in termini
di utilità, di efficienza, di beneficio. Il volume in sottofondo solleva una domanda: chi
“fa” la storia? Solo chi realizza, ad esempio, una grande rivoluzione industriale, o
anche chi con fantasia mette su un ospedale? Chi realizza agglomerati urbani per
pochi ricchi, o chi recupera i bambini in
mezzo alla spazzatura delle favelas? Chi è
il vero protagonista della storia? In un clima che sa di materialismo e di perbenismo,
come il nostro, il volume ci aiuta a dare la
risposta giusta: i veri protagonisti della storia sono i poveri e coloro che amano i poveri. Da Francesco d’Assisi a Helder Camara,
da Vincenzo de’ Paoli a Oscar Romero, da
Martino di Tours a Madre Teresa di Calcutta. Gli artefici della storia sono stati e continuano ad essere coloro che sono capaci
di un amore senza confini in grado di raggiungere le estreme periferie del mondo per
portare in esse l’amore di Dio. Tutti costoro,
noti o no, hanno capovolto i criteri del mon-
do rovesciando il normale modo di pensare.
Papa Francesco ci ha offerto un’espressione che, ormai, è diventata comune:
“periferie esistenziali”. Ne ha spiegato il
significato in tante occasioni ed è bene,
per un istante, tornarci alla luce del volume in questione. La logica del Vangelo
è sempre una logica capovolta rispetto al
mondo: gli ultimi saranno i primi, gli affamati saranno saziati e così via. È in questa
logica capovolta, a mio avviso, che bisogna
intendere l’espressione “periferie esistenziali”. Di fatto queste “periferie” per Dio
sono il vero centro, mentre quello che noi
consideriamo “centro” e “centrali” per Dio
sono periferie. Allora, l’unica chance che
abbiamo, se vogliamo essere “visti” da Dio,
o se vogliamo incontrarLo, è abitare le periferie esistenziali perché è lì che Dio abita
ed è li che Dio “guarda”. Dice Frei Betto:
“Quando cerchiamo Cristo nel tempio, Lui
si trova nella stalla; quando Lo cerchiamo
tra i sacerdoti, si trova in mezzo ai peccatori; quando Lo cerchiamo libero, è prigioniero; quando Lo cerchiamo rivestito di gloria,
è sulla croce ricoperto di sangue. Spesso è
seduto sui gradini delle nostre chiese con
la mano tesa”.
In quelle periferie “abitano” coloro che Lui
predilige; l’uomo se ne è dimenticato, anzi,
per non sentirli e vederli, li ha emarginati
nei ghetti geografici e non solo, di modo che
non risultino scomodi e nessuno ne parli.
Nel libro queste “periferie” sono considerate centrali, anzi, sono proprio esse le
centrali della fede cristiana. Si tratta dei
carcerati, degli ammalati, dei poveri privi
di istruzione, degli schiavi, degli orfani…
Quelli che una certa cultura ha conside-
All’incontro, che
è stato introdotto
da don Giuseppe
Costa, direttore
della LEV e da
Sante Bagnoli,
presidente di
Jaca Book, sono
intervenuti insieme
all’autore Juan
María Laboa:
monsignor
Francesco
Montenegro e
Mario Marazziti,
presidente
del Comitato
permanente sui
diritti umani
della Camera dei
Deputati.
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rato marginali e periferici, Dio, attraverso
l’intervento di tanti uomini e donne animati dall’amore, ha rimesso al centro della
storia scrivendo, proprio per mezzo di essi,
pagine straordinarie di carità. Allora non si
tratta di un semplice elenco che attraversa duemila anni di storia, ma di un criterio
nuovo – forse finora poco considerato – che
è proprio il criterio della carità. È l’amore
che “fa” la storia. Potremmo dire che sono
questi “artisti” originali che partono dai bisogni dell’uomo per raccontare il “sogno”
di Dio, che, cioè, ogni persona si senta valorizzata, capita, rispettata, in una sola parola… amata.
Gesù ci dice su cosa saremo giudicati:
“Avevo fame, avevo sete, ero nudo, ero in
carcere…”. Nel nostro volume tutte queste
situazioni passano davanti agli occhi, capitolo dopo capitolo, quasi a mostrare la puntualità della descrizione di Gesù. Si tratta
di un insieme di situazioni che sempre sono
esistite e sempre esisteranno. In quella pagina come colpisce il senso di meraviglia
dei giusti e dei malvagi così colpisce la risposta di Gesù: “Ogni volta che avete fatto
una di queste cose ad uno dei miei fratelli più piccoli l’avete fatta a me”. Dunque
non una carità artificiosa, finta, costruita ad
arte, ma una carità spontanea che fa quasi
sapendo di non fare; cioè che “fa” senza alcun calcolo, senza alcuna orgogliosa visibilità. Gesù ci dice che ogni atto d’amore è un
atto di fede. Poiché il criterio del giudizio
universale è criterio di verità sulla storia
degli uomini, ne deduciamo che coloro che
amano sono coloro che vivono nella verità,
che vivono in Dio che è Amore e Verità.
Permettetemi un ultimo elemento di riflessione. È vero che si
tratta di un’opera in
sé completa, di un
Atlante storico che
ha, correttamente,
un inizio – la vita
di Gesù – e una
contemporaneità – il Magistero e
l’esempio di Papa
Francesco. Ma credo di poter dire che
è un’opera “aperta”.
Verso la fine vi è un
capitolo dedicato ai
segni dei tempi. E
penso che la curiosità che suscita questo
volume sia data proprio nella capacità non
solo di rintracciare coloro che hanno amato, ma anche gli ambiti dentro i quali oggi il
Signore ci chiama ad agire con lo stile della carità. Dalla condizione disumana degli
immigrati che arrivano – per chi ci riesce –
sulle nostre sponde, alla tratta delle donne
sfruttate per la prostituzione o ai bambini
“soldato” in molti paesi del Sud del mondo… Sono tante le situazioni di povertà e
di miseria che ancora esistono nel nostro
mondo sviluppato e iper-tecnologico. È
chiaro che l’Atlante non può descrivere ciò
che rimane da fare ma, indirettamente, ci
aiuta a tracciare le linee dell’amore che ancora serve a questo nostro mondo. Se nei
secoli passati alcuni hanno avuto a cuore le
sorti dei più poveri, oggi chi è pronto a dare
la vita per gli immigrati o per le prostitute?
Sono convinto che la lettura del volume ci
può essere d’aiuto per stimolare le energie di carità che Dio ha messo nel cuore
di ognuno di noi e che, probabilmente, per
mille motivi, abbiamo deciso di neutralizzare.
Don Tonino Bello amava dire che se la fede
ci rende credenti, solo la carità ci rende
credibili. Non basta conoscere le cose di
Dio (come si dice dalle mie parti) per essere graditi a Dio. Ma accettare che la fede ci
chieda di amare con il cuore stesso di Dio
per essere da Lui riconoscibili come figli.
Speriamo di trovare forza nella nostra
fede, nella nostra intelligenza e, perché
no, anche nella lettura di queste pagine,
per riscoprire sempre nuova la vocazione
alla carità, quella che sola rende bella e
ricca la nostra vita e somigliante alla vita
stessa di Dio.
Chiesa
Papa
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La Libreria Editrice Vaticana
per Papa Francesco
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Papa
Sono oltre 20 i libri con gli interventi di Papa Bergoglio che la
Libreria Editrice Vaticana ha pubblicato nel corso dei suoi due
anni di pontificato. Molti di essi fanno parte della collana “Le
parole di Papa Francesco”, che riunisce le sintesi delle omelie
del mattino presso la Domus Sanctae Marthae, i discorsi e le
omelie nel corso dei viaggi apostolici, i testi delle catechesi del mercoledì e i saluti pronunciati prima della preghiera
dell’Angelus o del Regina Coeli. Ma la LEV ha consegnato alle
stampe anche diverse raccolte di omelie e discorsi dell’allora
cardinale Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires.
Cinque inoltre i titoli della collana “I passi della fede”, a cura
del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, che propongono testi e immagini degli incontri
di Papa Francesco con varie realtà della Chiesa avvenuti nel
corso dell’Anno della fede: cresimati; movimenti, nuove comunità ed associazioni ecclesiali; popolo della vita; seminaristi e
religiosi in formazione; Giornata mariana. A cura del Pontificio
Consiglio per la Famiglia, Dacci oggi il nostro amore quotidiano sull’incontro del Papa con i fidanzati, nella collana “Famiglia in cammino” e Gli insegnamenti di Jorge Mario Bergoglio
Papa Francesco sulla famiglia e sulla vita 1999-2014, primo
titolo della collana “Famiglia e Vita”.
Il 14 dicembre 2014, III domenica di
Avvento, Papa Francesco ha fatto distribuire a quanti erano in Piazza San
Pietro per la recita dell’Angelus “un
piccolo libretto tascabile che raccoglie
alcune preghiere, per i vari momenti
della giornata e per le diverse situazioni
della vita” dal titolo Preghiere. “Prendetene uno ciascuno e portatelo sempre con voi – ha esortato
Francesco –, come aiuto a vivere tutta la giornata con Dio”.
Nella I domenica di Quaresima, lo scorso 22 febbraio, al termine dell’Angelus il Papa ha regalato un altro libretto dal
titolo Custodisci il cuore, che “raccoglie alcuni insegnamenti di Gesù e i contenuti essenziali della nostra fede, come
ad esempio i sette Sacramenti, i doni dello Spirito Santo, i
dieci comandamenti, le virtù, le opere
di misericordia”. Un “aiuto – lo ha definito il Papa – per la conversione e la
crescita spirituale, che parte sempre dal
cuore: lì dove si gioca la partita delle
scelte quotidiane tra bene e male, tra
mondanità e Vangelo, tra indifferenza
e condivisione”. “L’umanità ha bisogno
di giustizia, di pace, di amore e potrà averle solo ritornando
con tutto il cuore a Dio, che è la fonte di tutto questo” ha
concluso.
Entrambi i libretti possono essere acquistati presso i punti
vendita della LEV a Roma, oppure ordinati via mail all’indirizzo: [email protected].
Bibbia
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Un monumento
scritturistico ed editoriale
Uno “strumento provvidenziale”, che “permetterà al lettore italiano di leggere la Bibbia in maniera comprensibile per l’oggi, ma
radicata nella universalità della fede della
Chiesa e della sua storia”. Così il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, ha definito La Sacra Bibbia – Testo
bilingue. Latino-Italiano, pubblicata dalla
Libreria Editrice Vaticana, durante la presentazione che si è svolta nel pomeriggio
del 26 gennaio presso l’Aula magna dell’Istituto Patristico Augustinianum di Roma.
Questa ponderosa edizione (ben 4.480 pagine) – indicata da L’Osservatore Romano
come “un vero monumento scritturistico ed
editoriale” – presenta due versioni affiancate in parallelo ad ogni pagina: la Nova
Vulgata, riedita nel 2005, e la versione italiana della Conferenza Episcopale Italiana
del 2008. Le due traduzioni “si legano perché si tratta delle due forme fondamentali,
nella versione più recente, della presenza
del testo biblico nel cattolicesimo e nella
cultura del nostro Paese” ha notato il cardinal Betori.
La Sacra Bibbia
Testo bilingue.
Latino-Italiano
a cura di mons.
Fortunato Frezza
LEV, Città
del Vaticano 2015
Pagine 4.488
Euro 42,00
In un ampio excursus sulle diverse traduzioni della Bibbia, il porporato ha ricordato
che “per lungo tempo la tradizione culturale italiana non ha conosciuto la presenza
di un testo biblico autorevole nella lingua
corrente del Paese”. Riferendosi alla edizione della CEI del 2008, che ha richiesto
“12 anni di lavoro”, il cardinale ha osservato che il suo obiettivo è quello di “offrire
un testo più sicuro nei confronti degli originali, più coerente nelle dinamiche interne,
più comunicativo nei confronti della cultura contemporanea, più adatto alla proclamazione nel contesto liturgico”, facendo
“risplendere il contenuto della Bibbia nelle modalità proprie del nostro linguaggio”.
Questo perché “i Libri Sacri non sono soltanto un contenitore di pensieri religiosi,
ma una vera e propria letteratura, che affida le potenzialità del suo messaggio anche
allo stupore che la Parola suscita nel lettore
e negli ascoltatori”.
La pubblicazione di questa edizione bilingue è stata curata da monsignor Fortuna-
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to Frezza, canonico vaticano e dottore in
Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto
Biblico di Roma, già sottosegretario del
Sinodo dei Vescovi, che ha sviluppato l’elaborazione dei testi in un arco temporale
di 28 mesi. Questa Bibbia bilingue “è destinata a proporre due versioni dell’unico
testo originale, disposte in parallelo su una
medesima pagina, con evidenti scopi comparativi” spiega monsignor Frezza. “Nova
Vulgata e versione italiana della CEI sono
due veri e propri monumenti di fedeltà alla
rivelazione e di studio scientifico – prosegue il curatore –, che rendono preziosa
questa edizione che li associa e ne pubblica i pregi”.
Alla presentazione, coordinata da don Giuseppe Costa, direttore
della LEV – secondo
il quale “la dimensione ecclesiale e sociale
di un’editrice si misura
dalla sua capacità di creare strumenti” –, sono
intervenuti anche Cesare Mirabelli, presidente
emerito della Corte Costituzionale e monsignor
Romano Penna, ordinario emerito di Nuovo
Testamento presso la
Pontificia Università Lateranense.
Per Cesare Mirabelli “avere i due testi a
fronte consente di nutrirsi doppiamente, in
una fruizione agevole e moderna del testo
italiano, con la possibilità di un riferimento alla tradizione latina”. Un’operazione al
contempo “scientifica, culturale e religiosa”, che fornisce “uno strumento di migliore comprensione, diretto a valutare come il
contesto della Bibbia vada sempre approfondito, con il ricorso al testo originale”.
“La Bibbia non è stata scritta né in latino,
né in italiano – ha osservato monsignor Romano Penna –. La traduzione è la prima
interpretazione del testo. Tradurre è allora
un atto d’amore: si accoglie l’alterità in se
stessa, senza volerla colonizzare con le nostre precomprensioni”.
Il primo esemplare della Bibbia bilingue
latina e italiana è stato offerto in cofanetto a
Papa Francesco, la mattina del 23 gennaio,
dal curatore monsignor Frezza, insieme al
direttore della LEV, don Giuseppe Costa e
al coordinatore editoriale dell’opera, padre
Edmondo Caruana.
Presenti in sala, tra gli altri, i cardinali
Baldisseri, Farina, O’ Brien e Saraiva Martins; gli arcivescovi De Andrea, Farhat e
Marra, il vescovo Fabene e numerosi membri del Capitolo Vaticano.
Bibbia
Diritto
internazionale
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La diplomazia pontificia
e i grandi problemi
della comunità internazionale
di Luca Caruso
Professor Buonomo, quale insegnamento ricaviamo
dal volume da lei curato
“La diplomazia pontificia
in un mondo globalizzato”, che riunisce numerosi interventi del cardinale
Bertone nella sua veste di
segretario di Stato?
L’idea di una diplomazia che
si confronta quotidianamente con le grandi questioni
mondiali. L’attenzione della
diplomazia pontificia non è
rivolta soltanto alla dimensione ecclesiale, della quale
fa pur parte, ma alle istanze
e ai bisogni di ogni uomo, per affrontare i
problemi della famiglia umana.
Quali sono questi problemi? Possiamo
forse iniziare dal tema della libertà di
religione...
Premesso che l’interesse della Santa Sede è
rivolto a tutti i credenti, non soltanto ai cristiani e ai cattolici, sono almeno due i grandi
focus sui quali si orienta la riflessione della
diplomazia pontificia. In primis, l’intolleranza nei confronti di chi vive una religione,
oggi sempre più evidente quando si utilizzano le religioni in modo strumentale. Lo
sguardo è aperto a tutto il mondo: la diplomazia pontificia è forse l’unica che riesce
a esercitare un controllo capillare, essendo
presente in 176 Paesi con rappresentanze
pontificie e contatti diretti con le Chiese
locali. In secondo luogo l’indifferenza verso
chi vive una dimensione religiosa: la religione è confinata a un fatto privato, o meglio, la
dimensione religiosa non è ammessa nello
spazio pubblico.
Nel suo viaggio apostolico in Albania,
Papa Francesco ha stigmatizzato l’uso
strumentale della religione.
Nel suo primo incontro con il corpo diplomatico, Papa Francesco ha sintetizzato l’obiettivo della diplomazia nella necessità
di “creare ponti”. Ecco allora che la Santa
Sede assicura il suo apporto a diverse iniziative tese a garantire il dialogo interreligioso. Mi riferisco agli incontri periodici tra gli
esponenti delle grandi religioni e le Nazioni
unite, o alle recenti proposte dei grandi leader religiosi mondiali per tutelare la natura.
V’è poi l’impegno della Santa Sede nell’Organizzazione internazionale per il dialogo
interculturale e interreligioso (il KAICIID),
il cui obiettivo è quello di favorire la solidarietà e la formazione. È un’istituzione che
raggruppa gli Stati che, mediante un’azione
politica o giuridica, intendono sottolineare nei fori internazionali come la religione
non possa mai costituire una causa di contrapposizione, essendo invece strumento di
dialogo.
Assistiamo tuttavia a un crescendo dell’intolleranza religiosa. Ebbene: arginarla attraverso l’uso della forza non può essere una
soluzione definitiva. Occorre lavorare piuttosto per formare le coscienze e costruire un
dialogo in grado di accogliere reciprocamente le diversità.
Un altro tema di stringente attualità è
quello dei flussi migratori.
La facilità degli spostamenti è un fenomeno che fa parte della società globalizzata.
Quali radici profonde spingono le persone a
lasciare la propria terra? Molto spesso non
è un generico desiderio di star bene, ma le
necessità di sopravvivenza e di continuità di
minoranze etniche, religiose, linguistiche,
ma anche di minoranze economiche e perfino “ambientali”, che fuggono da condizioni
sfavorevoli. Un effetto dei mutamenti climatici è proprio il costituirsi di “minoranze ambientali”, che sono costrette a cercare nuovi
spazi. Sono temi che la Santa Sede affronta
in una fattiva collaborazione anzitutto con
due istituzioni internazionali: l’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati, chiamato
alla gestione di oltre 30 milioni di rifugiati,
e l’Organizzazione internazionale per le Migrazioni, che studia le cause del fenomeno
e le possibili soluzioni, ricalcando spesso le
linee del Magistero pontificio, che prevede
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Diritto
internazionale
Intervista al prof. Vincenzo Buonomo, ordinario di Diritto internazionale
e direttore del Corso di laurea in Giurisprudenza presso la Pontificia Università
Lateranense di Roma, esperto giuridico delle delegazioni della Santa Sede
che partecipano alle riunioni e alle conferenze dell’ONU, della FAO,
del Consiglio d’Europa e dell’OSCE, autore di monografie e saggi di diritto
internazionale, diritti umani e cooperazione internazionale, nominato da Papa
Francesco consigliere dello Stato della Città del Vaticano nel gennaio del 2014
un’azione non finalizzata solo alle emergenze, ma anche di tipo continuativo.
Siamo arrivati così alla questione ambientale.
Sviluppo, cooperazione e ambiente costituiscono una grande tematica che vede la diplomazia pontificia impegnata in rapporti bilaterali con gli Stati, nell’intento di favorire la
formazione, che è una garanzia di sviluppo.
I problemi nascono infatti dalla mancanza di
una formazione di base, quando si privilegia
un’ecologia di tipo tecnico, dimenticando
il fattore umano. Il tentativo di tradurre in
pratica l’insegnamento del Magistero deve
spingere le persone a sentirsi custodi della
creazione, per la salvaguardia ambientale,
ma anche partecipi della creazione, in vista
di un utilizzo sostenibile delle risorse della
terra, non egoistico e prolungato nel tempo.
Cosa si può dire invece innanzi al perdurare della crisi economica?
Nel Messaggio del Papa all’Organizzazione
internazionale del Lavoro dello scorso giugno, non è indicata genericamente la necessità del superamento della crisi, ma una
metodologia: in tutti i processi economici
si deve partire dai bisogni della persona e
non dagli effetti dell’azione economica sul
mercato. La crisi è finanziaria e poi economica, ma è anche
una crisi di valori:
se l’idea prevalente rimane quella di
difendere il libero
mercato globale,
senza
garantire
l’autodeterminazione dei mercati
più poveri, dalla
crisi non si esce.
È notizia recente che la privacy e la sicurezza informatiche a livello planetario
siano a rischio...
La Santa Sede apprezza i livelli raggiunti
dalla tecnologia, ma non tralascia i suoi risvolti. Anzitutto il digital divide, cioè il fatto
che non tutti beneficiano di questi risultati.
E poi l’osservazione che il sistema dell’informazione è ormai una realtà comune a diversi
Paesi, cui non si possono dare risposte singole, ma occorre piuttosto una regolamentazione internazionale. Le situazioni non sono
infatti più controllabili dai singoli Paesi, i
crimini informatici sono spesso delocalizzati, e proprio mentre i sistemi di sicurezza
dei Paesi sono in allerta contro il terrorismo,
bisogna ricordare che la tutela del sistema
delle informazioni è un modo per garantire
la sicurezza.
Quale il legame tra informazione e terrorismo?
L’informazione è uno dei nodi da controllare. Pensiamo ad esempio al caso siriano-iracheno. Non siamo più innanzi a un conflitto
asimmetrico contro una realtà non localizzabile com’era Al Qaeda. L’Isis è localizzabile, ed esercita un controllo territoriale che
le garantisce l’uso delle risorse presenti in
quel territorio. La difesa dei dati diventa
pertanto essenziale.
Il Web non è più un fenomeno spontaneo, dal basso,
ma va regolato. Il radicamento sociale determina
anche la pericolosità sociale legata a comportamenti
che necessitano di una
regolamentazione sempre
più stretta, visto che la
Rete non ha confini.
La presentazione del volume La diplomazia pontificia in un mondo globalizzato ha costituito un’anteprima della manifestazione
“La LEV a Pordenone”, il 27 settembre 2014 presso Palazzo Montereale Mantica. Dopo il saluto del vescovo di Concordia Pordenone Giuseppe
Pellegrini, sono intervenuti: Vincenzo Buonomo e Giuseppe Nesi, ordinario di Diritto internazionale e preside della Facoltà di Giurisprudenza
dell’università di Trento. L’incontro è stato moderato da don Giuseppe Costa, direttore LEV.
Il 16 gennaio il volume è stato presentato presso l’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Catania. All’incontro sono intervenuti il rettore
Giacomo Pignataro e Vincenzo Buonomo. I lavori sono stati coordinati da Rosario Sapienza, direttore del Dipartimento di Giurisprudenza
e docente di Diritto internazionale ed europeo presso l’Università di Catania. Tra i presenti, l’arcivescovo di Catania Salvatore Gristina.
Diritti umani
14
John Finnis racconta il pensiero
di Tommaso d’Aquino,
sospeso tra centro e periferia
di Andrea Gagliarducci
Si intitola Dio, il mondo e la società in Tommaso d’Aquino il terzo volume dei Quaderni Aquinati, la collana di studi e documenti
diretta da Tommaso Di Ruzza e co-edita
dalla Libreria Editrice Vaticana e il Circolo
San Tommaso d’Aquino. Questo Quaderno pubblica la lectio magistralis che John
Finnis pronunciò ad Aquino il 3 marzo del
2011, in occasione della cerimonia di conferimento del Premio Internazionale Tommaso
d’Aquino, e una prefazione di John Haldane,
professore
dell’università scozzese di St.
Andrews e consultore
del Pontificio Consiglio
della Cultura.
Filosofo del diritto di
fama internazionale,
John Finnis ha dedicato proprio a Tommaso d’Aquino il primo
volume della collana
della Oxford University Press dedicata ai
pilastri del pensiero
moderno. In una intervista con Editoria Vaticana, Finnis affronta i
temi centrali della sua
lectio, dall’importanza del pensiero dell’Aquinate nel comprendere il diritto internazionale di oggi al modo in cui la peculiare
distinzione tra perenne e contingente siano
ancora cruciali nel mondo moderno.
Lei parla di Tommaso d’Aquino come
uomo di frontiera e uomo dell’essenzialità. In che modo questi due aspetti si
mescolano e si combinano nel pensiero
di Tommaso d’Aquino? Perché questi
due aspetti sono così importanti?
Il fatto che Tommaso fosse un uomo di frontiera lo ha aiutato a dargli consapevolezza
delle tensioni, fragilità, urgenze e opposizioni nella relazioni tra popoli, culture, anche civiltà. Che fosse un uomo del centro,
allo stesso modo, lo ha aiutato a diventare ciò che io definisco “l’uomo del centro,
dell’essenza. Cioè l’uomo dedito alla ricerca delle fonti più profonde ed ultime, quelle
che indicano e rivelano
le finalità stesse del sapere. Di concerto, egli
è l’uomo impegnato a
condurre quella stessa
ricerca nel dialogo con
i più solidi pensatori
e cercatori di verità di
ogni epoca (ed anche
con i loro avversari più
intelligenti). E aggiungo che dovremmo giustamente ritenere che
il suo lavoro sia stato
di basilare importanza
per comprendere solidamente alcune realtà fondamentali: Dio,
l’uomo, il mondo e la
società”.
Lei ha parlato della
chiarezza e la capacità di Tommaso d’Aquino di bilanciare il diritto naturale
come criterio universale e naturale (ovvero ragionevole) per il diritto positivo
umano. Come questa distinzione tra naturale e positivo si relaziona a quelli che
oggi chiamiamo diritti umani?
Alcuni dei diritti umani di oggi che sono
stati stabiliti in dichiarazioni, convenzioni (trattati) e costituzioni sono universali
genuini, in quanto sono elementi che implicano immediatamente la legge morale
15
naturale. Altri diritti, nel modo in cui vengono oggi formulati, sono specificazioni di
universali norme di giustizia, specificazioni
che in qualche loro significativa accezione
avrebbero potuto ragionevolmente essere
differenti – e per questo sono questioni che
riguardano più il diritto positivo del diritto
naturale. Collego questo anche alla distinzione, importante per San Tommaso, tra
pubblico e privato (per esempio, tra Stato
e famiglia). Tutto questo viene reso chiaro
nella filosofia del diritto di Tommaso d’Aquino, per non citare poi la sua filosofia della giustizia.
Perché Tommaso d’Aquino può essere
importante per comprendere il diritto
internazionale oggi?
Tommaso d’Aquino ha poco da dire sul diritto internazionale nel senso moderno del
termine. Ma le sue brillanti discussioni sulla idea profonda e reale della legge, incluse
il diritto umano positivo e lo ius gentium,
ovvero il diritto dei popoli, ci permettono
di pensare in maniera più chiara ed esatta
riguardo qualunque forma di diritto, incluso
il diritto internazionale.
In un mondo in cui i diritti umani sono
sempre in discussione, con riferimento
speciale al dibattito sui cosiddetti diritti di terza e quarta generazione, quanto
sarebbe importante guardare indietro a
Tommaso d’Aquino?
Alcuni diritti umani di terza e quarta generazione non sono diritti umani genuini, ma
sono piuttosto costruzioni ideologiche in
cui la giustizia è stata subordinate a desideri individualisti, all’autonomia che sfocia
nell’auto legislazione e ad altre discutibili
motivazioni o programmi sociali. Quando
Tommaso d’Aquino definisce con cura cosa
è perenne e cosa è contingente o legato al
tempo nel suo pensiero, fornisce una solida
guida sulla quale basarci per distinguere i
diritti genuini da quelli spuri.
Un’altra importante distinzione dell’Aquinate è quella tra i poteri secolari e
religiosi. Come questi due poteri sono
legati? In un mondo in cui il secolarismo
è diventato sempre più aggressivo nel
tentare di non riconoscere i sentimenti
religiosi (il diritto alla libertà di coscienza è sempre in pericolo), come possono
questi due poteri convivere?
Ciò che è più importante per Tommaso d’Aquino – e direi che è la cosa più importante
da comprendere per noi che lo leggiamo –
è che la religione non è una questione di
sentimenti, ma di comprensione di alcune
proposizioni vere, e di un accettazione di
queste stesse proposizioni sulla base della
loro verità nel modo in cui questa è mostrata
dalla ragione naturale o dal diritto naturale,
o da entrambe. La Chiesa, come organizzazione dedicata a incoraggiare e rendere possibile la nostra (o quella di chiunque altro)
adesione a queste verità, si basa su entrambe queste risorse di giusto giudizio. Ma la
responsabilità della Chiesa è di insegnare
ai cittadini e ai governanti i fondamentali
elementi della verità riguardo la condotta
umana. Non si tratta di una responsabilità
di governare società secolari come per gli
Stati. E Tommaso d’Aquino è sostanzialmente chiaro, nei fondamentali, riguardo le
necessarie distinzioni tra i due poli.
Diritti umani
Bibbia
16
Bibbie e dintorni
dal 1926 ad oggi
di Alessandra Maria Turco
Con questo intervento l’autrice presenta il catalogo
“Le pubblicazioni bibliche della Libreria Editrice Vaticana”
Costruire un catalogo significa ordinare
secondo un criterio prestabilito – alfabetico, cronologico, sistematico, classificato,
per materia, per soggetto – o l’intera produzione editoriale di una casa editrice o il
patrimonio di una biblioteca o tutto ciò che
si vuole rendere noto ad un pubblico di lettori e non. Lo scopo di un catalogo librario
sarà sempre e solo quello di identificare
in modo preciso e non ambiguo una particolare opera in una particolare edizione
al fine di consentire al lettore un recupero
agevole delle informazioni che cerca.
Il catalogo della produzione biblica della Libreria Editrice Vaticana – del quale
presentiamo qualche aspetto – segue un
ordinamento cronologico che partendo dal
1926, anno della sua fondazione, giunge
sino ai nostri giorni. Pensato dall’Editrice
in occasione della mostra sulla sua pro-
duzione editoriale, legata esclusivamente
alla Bibbia e al suo studio, esso si presenta
in edizione trilingue (italiano, inglese, portoghese) ed è il frutto di una collaborazione con l’American Bible Society.
Le sue schede sono state costruite secondo
le regole base della catalogazione e individuano in modo inequivocabile ogni singola opera in ogni singola edizione. I campi
distinguono, in modo chiaro e basilare,
l’autore o curatore dell’opera, il suo titolo,
l’eventuale appartenenza ad una collana,
il suo luogo di edizione e l’anno, la lingua,
il soggetto, le pagine e talvolta presentano
uno spazio dedicato alle note. La scheda è
arricchita dalla copertina di ogni singola
pubblicazione al fine di regalare al lettore
non solo un impatto emozionale immediato
ma la possibilità di individuare autonomamente l’opera indicata. A ciò si aggiunge
la ricostruzione biografica di ogni
singolo autore.
Lo scopo di questo catalogo non è
soltanto quello di essere un valido
strumento di supporto ai visitatori
che lo sfoglieranno in occasione
della mostra che si terrà negli Stati Uniti e a Roma ma, si pone come
obbiettivo ultimo, anche quello di
raccogliere e custodire al suo interno gli ottantanove anni di storia
dell’editoria della casa editrice
dei Papi la quale, alla rigorosa tradizione dello studio critico ed esegetico della Bibbia mischia temi
di spiritualità e di archeologia dei
testi sacri, passando attraverso la
parola presente nella liturgia per
17
approdare ad opere di grande ambizione
culturale e di pregio come la Biblia Polyglotta del 2008 e l’odierna edizione bilingue (latino-italiano) della Sacra Bibbia
presentata nello scorso mese di gennaio.
Apre il catalogo il primo volume, nato
nel 1926, della collana Biblia Sacra, iuxta latinam Vulgatam versionem, edizione
critica nata sotto Papa Pio XI a cura della
Pontificia Commissione per la revisione
ed emendazione della Vulgata. Nel 1929
venne stampata la nuova edizione della
Vulgata Clementina curata dal prete Luigi
Gramatica e, successivamente, Dom Pierre Salmon (OSB), curò vari volumi per la
collana Collectanea Biblica Latina tra cui
vale la pena ricordare Le Lectionnaire de
Luxeuil; alla stessa collana collaborarono
anche Dom Robert Weber e Dom Henri
de Sainte-Marie. Nel 1969, ad opera della
Pontificia Commissione per la Neovulgata
verrà pubblicato il Liber Psalmorum, primo volume di una edizione della Bibbia
in lingua latina per la Liturgia mentre nel
1970, la Commissione dei Benedettini di
San Girolamo in Urbe, darà alla luce Evangelia IV, Epistolae S. Pauli Apostoli et Catholicae, Actus Apostolorum et Apocalypsis
Ioannis. Il 1979 è l’anno dell’edizione
definitiva della Nova Vulgata. Bibliorum
Sacrorum Editio Sacrosancti Oecumenici
Concilii Vaticani II ratione habita, iussu
Pauli PP. VI recognita auctoritate Ioannis
Pauli PP. II promulgata.
Il 1979 pone uno spartiacque nell’attività
editoriale: all’attività di ricognizione critico-testuale, a partire dagli anni Ottanta si
svilupperà una nuova strategia editoriale
volta alla diffusione di volumi in lingua
italiana destinati ad un pubblico colto
grazie a biblisti del calibro di Bellarmino
Bagatti, Gianfranco Nolli, Guido Berardi,
Pierre Grelot.
La terza fase dell’Editrice viene raggiunta
all’inizio degli anni Novanta: a pubblicazioni contenenti temi di critica testuale e
di esegesi generale si alterneranno temi
più selettivi che vanno dai commenti per
la liturgia alla meditazione, dalla lectio
divina alla spiritualità. Nonostante la proliferazione di temi, lo studio critico del
testo biblico resta il punto focale della
sua produzione editoriale; tra i numerosi
testi ricordiamo gli studi sul Codex Cantabrigiensis di Theodore Beza e il volume
Psalmi et Cantici. Iuxta Novae Vulgatae
editionis Textum. Il culmine degli studi
biblici verrà raggiunto nel 2008 con la
pubblicazione della Biblia Polyglotta Synodi “De Verbo Dei” occasione exarata,
impresa editoriale frutto di una collaborazione dell’Editrice con l’American Bible
Society. L’edizione di notevole pregio artistico, stilistico e culturale dispone su ogni
pagina il testo biblico in cinque lingue
diverse: ebraico-aramaico, greco, latino,
inglese e spagnolo.
Molti sono i nomi che hanno contribuito ad
arricchire il catalogo della Libreria Editrice Vaticana negli anni Novanta e sino ai
nostri giorni. Oltre ai volumi di Papa Benedetto XVI, ricordiamo i lavori di: Harold
Attrige, Louis Bouyer, Giuseppe Ferraro e
Michelangelo Tàbet, Michel Quesnel, Virgilio Pasquetto, Tullio Veglianti, Otto Betz
e Rainer Riesner, Alexander Schick, José
Luis Sicre, Gonzalo Flor Serrano e Luis
Alonso Schökel, Gabriel Mestre.
Il catalogo è chiuso dall’edizione de La
Sacra Bibbia. Edizione bilingue. Latino-Italiano curata dal biblista Fortunato Frezza il quale affianca, con in calce gli apparati critico-esegetico propri delle versioni
in origine, il testo della Neovulgata riveduto del 2005 e la versione italiana della
CEI del 2008.
Bibbia
Fotografia
18
Foto e poesie per
celebrare Gerusalemme
Il viaggio di Giovanni Chiaramonte parte
nella metà degli anni Ottanta da Berlino,
al fine di comprendere perché una delle
capitali dell’Occidente avesse deciso di
eliminare dal mondo la genealogia d’Israele. È allora che Chiaramonte, fotografo
di fama internazionale e docente di Teoria
e Storia della fotografia allo IULM e alla
NABA di Milano, raggiunge la Città Santa
e si mette al lavoro per ritrarre la sua bellezza e il suo mistero, attraverso momenti
di vita quotidiana per le sue vie, angoli
poco noti, squarci enigmatici, luoghi simbolo e istanti di preghiera di ebrei, cristiani e musulmani. Quell’esplorazione è
diventata oggi un volume fotografico pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana,
Jerusalem, che contiene 36 fotografie ed è
arricchito dalle “descritture delle immagini” firmate dal poeta Umberto Fiori.
“Nell’immagine impressa dalla luce – annota Chiaramonte nella sua prefazione intitolata ‘Figure della promessa’ – vive soltanto il tempo presente: come una profezia
del Giudizio, la fotografia testimonia che
non ci può essere nostalgia del tempo passato o paura del tempo futuro, perché nel
dramma di ogni momento respira e si rivela
come speranza l’istante perenne della memoria di Dio”.
Giovanni Chiaramonte, nato a Varese nel
1948 da genitori siciliani, comincia a fo-
tografare alla fine degli anni Sessanta, operando per la ripresa della forma figurativa,
dopo la stagione astratta e informale di certe tendenze della pop-Art e dell’Arte concettuale. L’immagine di Chiaramonte si genera sin dall’inizio nell’estetica teologica di
Romano Guardini, Hans Urs von Balthasar
e della Chiesa d’Oriente, e ha come tema
principale il rapporto tra
luogo e destino nella civiltà
occidentale, cioè il destino
dell’uomo quale si rivela
nell’abitare il mondo.
Caratteristica predominante
del volume è la luce, che si
riflette sulla pietra bianca
della Città Santa. Luce che
irradia dal cielo terso, come
pure negli interni illuminati
dai neon, o ancora attraverso un raggio di sole che si
Jerusalem
Giovanni
Chiaramonte
LEV 2014
Pagine 96
Euro 35,00
19
affaccia a rischiarare il pavimento della via
Dolorosa nella vecchia Gerusalemme, deserta al tempo della prima intifada.
“Di queste strade bianche, del cammello
all’incrocio tra i furgoni, di scarpe e minareti, delle croci accatastate a una parete
(voragini che il giorno ti spalanca nella retina) non ti farai un’immagine” recita una
delle poesie di Umberto Fiori. E un’altra:
“Un pergolato di palme, una trama d’ombra, un gioco di ragazzine questa mattina, a
proteggere le Tavole della Legge”. Fiori ha
“abitato” le fotografie dell’amico Chiaramonte, prima di comporre i suoi versi. “In
fondo agli orti, la Croce si fa strada verso
le mura. I morti e i vivi hanno negli occhi
l’Invisibile che dilaga dal Monte degli Ulivi”. Testi e foto non sono immediatamente
associabili, ma sfogliando il volume si origina una suggestione arcana… “Sfreccia
un nero di ali, se ne va via tra due cipressi
piegati. Gli stessi che spinsero fino al cielo
il carro di Elia”.
Lo scatto simbolo rimane sicuramente
quello scelto per la copertina: in un luminoso belvedere di pietra, si vedono due giovani coppie sedute su un muretto, una in
abiti civili mentre l’altra indossa una divisa
militare, sulla scena di antiche rovine in
parte ricostruite, sotto un arco di pietra che
pare sostenuto dal cielo. Immagine evocativa che sembra rivelare il destino di ogni
uomo, di ogni donna, di ogni città, in ogni
tempo della storia.
Fotografia
Mostra fotografica Jerusalem
Dal 6 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015, presso la Libreria
internazionale Paolo VI di Roma, si è svolta la mostra fotografica Jerusalem di Giovanni Chiaramonte. Le foto presentate
erano accompagnate dai versi del poeta Umberto Fiori.
La presentazione del volume
Il 13 dicembre 2014 a Roma, presso l’Accademia Nazionale
di San Luca a Palazzo Carpegna, ha avuto luogo la presentazione del libro fotografico Jerusalem. All’incontro, insieme
all’autore Giovanni Chiaramonte, sono intervenuti l’architetto
Paolo Portoghesi, il poeta Umberto Fiori e lo storico dell’arte
Arturo Carlo Quintavalle.
Archeologia
20
La storia raccontata
dalle monete
S’intitola Le monete della Zecca di Gela
il volume bilingue (italiano-inglese) che
presenta le monete dell’antica città di Gela
conservate sia al Museo Archeologico della città siciliana, sia presso il Medagliere
della Biblioteca Apostolica Vaticana.
L’opera è a cura di Giancarlo Alteri, già
Conservatore del Medagliere della Biblioteca Apostolica Vaticana, attualmente capo
del Gabinetto del Medagliere Ambrosiano,
e di Eleonora Giampiccolo, responsabile
del Medagliere della Biblioteca Apostolica
Vaticana.
“Alto riconoscimento al prestigio storico e
culturale del monetiere di Gela, una delle
più grandi collezioni di monete dell’antica civiltà greca” definisce il volume, nella
presentazione, il presidente della Regione
Sicilia Rosario Crocetta. “Nelle incisioni, ritroviamo le alternanze della grande
storia, le effigi testimoni dei giorni della democrazia e di quelli della tirannide.
Le figure rappresentate sulle monete sono
simboli anche di una grande abbondanza
e ricchezza. La loro fine lavorazione ci riporta a un tempo in cui l’Isola era uno dei
centri più progrediti del Mediterraneo sia
nell’industria che nelle arti, nell’agricoltura e nella cavalleria” osserva il presidente
Crocetta.
“Il percorso di sviluppo della Sicilia non
può prescindere da una riscoperta dell’identità siciliana, e una riscoperta matura
dell’identità siciliana, dunque, non può
prescindere da una conoscenza profonda
delle proprie eredità culturali – prosegue
Crocetta –. Le monete sono allora il racconto corale di un popolo operoso, aperto
agli scambi e vivo nei commerci, e di una
terra crocevia di popoli e valori, capace
di accogliere e valorizzare le diverse sensibilità mediterranee in contaminazioni
uniche e irripetibili, che non smettono di
affascinare”.
“2700 anni di Storia raccontati attraverso
LE MONETE DELLA
ZECCA DI GELA
a cura di Giancarlo
Alteri ed Eleonora
Giampiccolo
LEV, Città del Vaticano
2015
Pagine 268
Euro 32,00
l’immenso patrimonio monetario della zecca di Gela, conservato nel Museo della Città” riassume nella prefazione il sindaco di
Gela Angelo Fasulo, che intende come un
“dovere” quello di “riuscire a trasmettere
ai più giovani la consapevolezza di vivere
in una città straordinaria, nella quale ogni
angolo evoca gli echi del tempo, e ogni
traccia ritrovata rappresenta il segno di un
sapere profondo”.
Il catalogo delle monete è preceduto dal
Prologo “Elegia delle Mura” firmato da
Giovanni Chiaramonte, fotografo di fama
internazionale, docente di Teoria e Storia
della Fotografia all’Università IULM di
Milano. Questa sezione propone 21 scatti
fotografici delle Mura Timoleontee, le antiche fortificazioni greche di Gela.
Dopo un’introduzione sulla storia della città, a partire dalla sua fondazione fino alla
sua distruzione nel 282 a.C., segue il catalogo vero e proprio in cui sono elencate
le monete emesse dall’antica città di Gela
durante il periodo greco e conservate presso il Museo Archeologico della città. Esso
si divide in due parti. Nella prima sono
esposte le monete d’argento: si tratta quasi
esclusivamente di didrammi che recano gli
21
stessi tipi e sono stati raggruppati in base alla posizione della legenda sulla moneta. Nella
seconda parte sono elencate
le monete di bronzo. In questa sezione sono presentate
anche le foto di alcuni reperti
archeologici di particolare valore, custoditi presso il Museo
di Gela.
Completa il volume un’appendice con una breve storia del
Medagliere della Biblioteca
Vaticana, che precede il catalogo delle diciotto monete
dell’antica Gela conservate
in Vaticano, tra cui figurano
esemplari non presenti nella
collezione di Gela, molti dei
quali si distinguono per il loro
ottimo stato di conservazione.
Archeologia
Una delle
fotografie
di Giovanni
Chiaramonte
dal Prologo
“Elegia delle
Mura”
La mattina del 10 gennaio, presso l’Hotel Sole di Gela, l’opera è stata presentata ai giornalisti in conferenza stampa da Ennio Turco,
direttore del Museo Archeologico regionale di Gela, don Giuseppe
Costa e dai curatori Giancarlo Alteri ed Eleonora Giampiccolo.
Nel pomeriggio si è svolta la presentazione presso il Museo Archeologico regionale di Gela. Dopo i saluti di Ennio Turco, don Giuseppe Costa, Angelo Fasulo, sindaco di Gela, sono intervenuti:
Davide Faraone, sottosegretario Ministero della Pubblica Istruzione, Salvatore Giglione, direttore generale del Dipartimento regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Giovanni Uggeri,
archeologo e docente presso l’Università degli Studi La Sapienza di
Roma, Alessandra Turco, ricercatrice editoriale. L’incontro è stato
coordinato da Vincenzo Morgante.
22
Agenda degli Eventi
a cura di Luca Caruso
15 ottobre
DALL’EVANGELII
NUNTIANDI
ALL’EVANGELII GAUDIUM
IL CORAGGIO
DELLA MODERNITÀ
di Lorenzo Leuzzi
LEV, Città del Vaticano 2014
Pagine 132
Euro 10,00
16 ottobre
PAOLO VI. HO VISTO,
HO CREDUTO
GLI ANNI DEL
PONTIFICATO (1963-1978)
di Gianfranco Grieco
LEV, Città del Vaticano
2014
Pagine 276
Euro 22,00
Dall’Evangelii nuntiandi all’Evangelii
gaudium. Il coraggio della modernità
è il libro del vescovo ausiliare di Roma
Lorenzo Leuzzi presentato il 15 ottobre presso la Sala Marconi della Radio
Vaticana. All’incontro hanno partecipato
monsignor Enrico Dal Covolo, rettore
della Pontificia Università Lateranense,
Francesco Bonini, rettore della LUMSA,
Maria Grazia Marciani, dell’Università di Roma Tor Vergata, Marina Brogi,
Si è svolta il 16 ottobre
presso l’Aula Magna della
Libera Università Maria
Ss.ma Assunta di Roma,
la presentazione del volume Paolo VI. Ho visto, ho
creduto – Gli anni del pontificato (1963-1978), firmato da padre Gianfranco
Grieco, capoufficio del
Pontificio Consiglio per la
Famiglia.
Insieme all’autore, sono
intervenuti: l’arcivescovo
Agostino Marchetto, storico del Concilio Vaticano
II e del pontificato di Paolo
VI, Giuseppe Dalla Torre, già rettore della LUMSA, Giovanni Maria Vian,
direttore de L’Osservatore
Romano, Angelo Scelzo,
vicedirettore della Sala
della Sapienza di Roma. I lavori, conclusi
da don Giuseppe Costa, direttore della
LEV, sono stati moderati dal direttore di
Tv2000 Paolo Ruffini.
“Da Papa Paolo VI a Papa Francesco:
un cammino di amore per la Chiesa, e di
servizio alla società – scrive Leuzzi nella presentazione –. Chi, come me, lo ha
vissuto dal di dentro, può testimoniare
che quel merito che Paolo VI chiedeva
all’uomo contemporaneo per la simpatia
con cui la Chiesa si è fatta cultore dell’uomo, oggi trova tutta la sua profetica valenza. Come non pensare alla tenace difesa della dignità dell’uomo vissuta nella
sofferenza da parte di san Giovanni Paolo
II? E poi, chi avrebbe mai pensato che
la ragione, in un momento storico in cui
l’Illuminismo cedeva il passo allo scetticismo, avrebbe trovato in Papa Benedetto
XVI un alleato affidabile per la crescita
del pensiero umano?”.
Stampa della Santa Sede. I
lavori sono stati coordinati
da don Giuseppe Costa.
Padre Grieco, per 37 anni
redattore de L’Osservatore
Romano, fa rivivere ai lettori tutto il pontificato di
Paolo VI. “Un gran merito dell’autore – nota nella
presentazione del volume il
cardinale Paul Poupard – è
quello di ripercorrere questi intensi quindici anni del
pontificato montiniano con
fedele precisione cronologica e, insieme, di restituire nel loro contesto storico
divenuto già lontano per
noi, gli scritti e i gesti di
un Papa che ha aperto una
nuova epoca per la Chiesa
dei tempi nuovi”.
23
6 novembre
LA VOCE DELL’ICONA
IMMAGINE TEOLOGICA
E POESIA NELL’ORIENTE
CRISTIANO
di Manuel Nin
LEV, Città del Vaticano
2014
Pagine 260
Euro 18,00
13 novembre
IL SORRISO DI TENEREZZA
LETTURE SULLA CUSTODIA
DEL CREATO
di Paolo Portoghesi
LEV, Città del Vaticano 2014
Pagine 320
Euro 26,00
Il 6 novembre ha avuto
luogo presso il Pontificio
Collegio Greco di Roma la
presentazione del volume
La voce dell’icona – Immagine teologica e poesia
nell’Oriente cristiano, di
padre Manuel Nin, archimandrita e rettore del Pontificio Collegio, docente
presso il Pontificio Ateneo
Sant’Anselmo, la Pontificia
Università della Santa Croce e il Pontificio Istituto
Orientale.
All’incontro, moderato da
Eventi
Giovanni Maria Vian,
hanno preso parte Emidio
Vergani, docente presso il
Pontificio Istituto Orientale e Antonis Fyrigos, docente presso la Pontificia
Università Gregoriana.
Il volume, che raccoglie
una serie di articoli apparsi su L’Osservatore Romano negli anni 2010-2012,
ripercorre la tradizione
ecclesiale così come si
esplica nelle grandi feste
siriache e bizantine, basandosi sulle icone e sulla
poesia. Le composizioni
innografiche evidenziano
la dimensione
poetica
della teologia in
Oriente e il contenuto teologico
della poesia cristiana orientale;
le icone forniscono invece un
commento visivo dei testi
liturgici, che a loro volta
commentano
l’immagine. Scopo dell’autore è di
“mettere in evidenza nelle
liturgie cristiane il rapporto stretto che troviamo tra
la preghiera in quel che
cantiamo e la preghiera
in quel che vediamo, in
quel che contempliamo coi
nostri occhi”. Ciascun articolo si apre con una raffigurazione artistica della
tradizione orientale, che
non è un elemento decorativo ma detiene un valore
meramente teologico.
L’Accademia Nazionale di
San Luca a Roma ha ospitato
il 13 novembre la presentazione del volume Il sorriso di
tenerezza – Letture sulla custodia del creato dell’architetto Paolo Portoghesi, con
gli interventi del cardinale
Raffaele Farina, archivista e bibliotecario emerito
di Santa Romana Chiesa,
Vittorio Sgarbi, Giuseppe Pullara, giornalista de
Il Corriere della sera, e don
Giuseppe Costa.
L’opera “nasce dal desiderio di spingere il lettore a
riconoscere nella bellezza
del creato l’impronta del
Creatore”, e insieme alle
riflessioni dell’autore presenta una antologia di testi
di ispirazione cristiana sul
rispetto del creato. Il titolo
si riferisce a una metafora
di Simone Weil, secondo la
quale il sorriso di Gesù risplende nelle bellezze della
terra, ma richiama anche
le parole di Papa Francesco, che più volte ha usato
l’espressione “tenerezza”.
Certo, riconosce l’autore,
“nel creato non c’è solo
bellezza e armonia, ma ci
sono anche conflitti, dissonanze, crudeltà e tanto
dolore”. Ma “la gioia che
si prova ammirando la bellezza del creato”, e questo
è il filo conduttore del volume, “non avrebbe il senso
profondo che ha, se non si
leggesse in essa, insieme
alla fragilità e alla grazia,
l’imminenza del dolore (…)
Dietro la complementarità
di gioia e dolore si manifesta del resto il mistero della
libertà dell’uomo, della sua
capacità di scegliere e di
decidere”.
Eventi
24
17 novembre
RIALZA IL POVERO
DALL’IMMONDIZIA
di Giovanni card. Coppa
LEV, Città del Vaticano 2014
Pagine 224
Euro 18,00
2 dicembre
PRONTO?
SONO FRANCESCO
IL PAPA E LA
RIVOLUZIONE
COMUNICATIVA
UN ANNO DOPO
di Massimo Enrico Milone
LEV, Città del Vaticano
2014
Pagine 240
Euro 15,00
Rialza il povero dall’immondizia è il titolo
dell’autobiografia del cardinale Giovanni
Coppa, presentata a Roma il 17 novembre presso la Sala Marconi della Radio Vaticana. Coordinati da don Giuseppe Merola, dell’ufficio redazionale della LEV,
sono intervenuti il cardinale Lorenzo
Baldisseri, segretario generale del Sinodo
dei Vescovi, Romano Penna, ordinario
emerito di Nuovo Testamento presso la
Pontificia Università Lateranense, Angelo Scelzo, vicedirettore della Sala Stampa
della Santa Sede.
Il volume si articola in sei sezioni, seguendo lo scorrere di una giornata. Così la narrazione ha inizio con l’alba e le esperienze
di un ragazzo nel Piemonte degli anni Venti; poi il mattino, segnato dall’esperienza
della guerra mondiale e al contempo dalla
formazione in seminario; quindi il pieno
giorno con gli studi all’Università Cattolica di Milano, l’ordinazione sacerdotale nel
1949 e il trasferimento a Roma in qualità
di latinista. Nel 1958 avviene il passaggio
in segreteria di Stato e da lì seguirà il lavoro con Giovanni XXIII prima e con Paolo
VI poi, passando attraverso l’intensa pagina del Concilio Vaticano II. Il meriggio
parte dalla rievocazione dell’ordinazione
episcopale, ricevuta da Giovanni Paolo
II nel 1980. Dieci anni dopo arriverà la
nomina a nunzio apostolico in Cecoslovacchia, incarico che l’arcivescovo Coppa
manterrà nella neocostituita Repubblica
Ceca fino alla conclusione del suo ministero apostolico e alla partenza da Praga,
nel 2001. E infine giunge la sera della
giornata di vita dell’autore. Non mancano le sofferenze fisiche, ma nemmeno le
sorprese, come la nomina a cardinale nel
2007. “Sono davvero passato attraverso la
polvere, l’immondizia, il letame – conclude il cardinale Coppa –, mentre il Signore
ha poi incomprensibilmente voluto ‘farmi
sedere con i principi, con i principi del
suo popolo’. Il perché lo sa solo Lui”.
“Informazione religiosa – Le nuove frontiere della formazione giornalistica” è il
tema del dibattito promosso dall’Unione
Cattolica della Stampa Italiana, svoltosi il
2 dicembre a Roma, presso il Pio Sodalizio
dei Piceni, in occasione della presentazione del volume del giornalista e responsabile della struttura Rai Vaticano Massimo
Enrico Milone Pronto? Sono Francesco. Il
Papa e la rivoluzione comunicativa un anno
dopo. Dopo i saluti di don Giuseppe Costa, e di Filippo Bizzarri, vicepresidente
del Pio Sodalizio, la tavola rotonda ha visto
gli interventi di padre Francesco Occhetta S.I., scrittore de “La Civiltà Cattolica”,
Vincenzo Morgante, direttore del Tgr Rai,
monsignor Domenico Pompili, sottosegre-
tario della Conferenza Episcopale Italiana.
L’incontro è stato introdotto e moderato da
Andrea Melodia, presidente dell’Ucsi.
Il volume da cui prende spunto il dibattito
ripercorre il primo anno di pontificato di
Papa Francesco attraverso le sue parole
ai giornalisti. Un itinerario che ha inizio
con la prima udienza pubblica di Francesco, concessa proprio ai rappresentanti dei
media, oltre seimila, riuniti nell’Aula Paolo VI il 16 marzo 2013, all’indomani del
Conclave, fino all’intervista rilasciata al direttore del Corriere della Sera Ferruccio de
Bortoli il 5 marzo 2014, che offre una panoramica ad amplissimo raggio sul primo
anno di pontificato e le sfide che attendono
oggi la Chiesa.
25
Comunicazioni Sociali e
Andrea Tornielli, vaticanista del quotidiano La
Stampa e coordinatore del
portale Vatican Insider.
L’opera si propone come un
viaggio nell’anno liturgico
insieme a Papa Francesco,
attingendo dalle omelie del
Papa, dagli Angelus, dai
Regina Coeli, dai messaggi
e dai discorsi, permettendo
al lettore di seguire il Pontefice, con parole e foto,
nell’anno liturgico della
Chiesa cattolica.
Le parole di Papa France-
sco vengono rinforzate dalle
immagini che le completano illuminando le stagioni
liturgiche della Chiesa e
le sue celebrazioni. “Come
l’anno liturgico accompagna le persone passo dopo
passo nel ministero, nella passione, nella morte e
nella resurrezione di Gesù
– notano gli autori –, Papa
Francesco riflette sugli
eventi della vita del Signore
e ciò che essi rivelano circa
il grande amore di Dio per
l’uomo e la misericordia
verso coloro che si smarriscono. Ma il Papa include
anche consigli pratici per
i cristiani su come seguire
Gesù, estendendo a tutti
l’amore e la misericordia
concretamente, soprattutto ai poveri e a coloro che
vivono ai margini della società”.
la sua memoria. All’interno
della Basilica di San Pietro, a firma di monsignor
Marco Agostini, officiale
nella sezione per i Rapporti
con gli Stati della Segreteria di Stato e cerimoniere
pontificio. Con l’autore,
sono intervenuti il cardinale Raffaele Farina, Guido Cornini, curatore del
Reparto Arti Decorative
dei Musei Vaticani e Neria
De Giovanni, presidente
dell’Associazione Internazionale dei Critici Letterari.
L’opera riunisce una serie
di brevi saggi su diversi elementi architettonici
e artistici della Basilica
di San Pietro in Vaticano,
come gli altari, i pavimenti marmorei, le statue e le
pale d’altare. “L’autore ci
accompagna direi quasi per
mano, nel cuore della Basilica e ci permette di ca-
pire tutto: il testo evangelico, la sua trasfigurazione
leggendaria, la devozione
popolare, il vasto rumore
della storia che circonda,
sovrasta ed esalta i capolavori dell’arte” scrive nella
prefazione il direttore dei
Musei Vaticani Antonio
Paolucci. Ma lo sguardo di
monsignor Agostini spazia
anche oltre: nell’articolo
“Risveglio in Vaticano”, ad
esempio, v’è la descrizione
di quell’“enorme formicaio” che è San Pietro di
prima mattina, quando “la
Basilica Vaticana si tinge
di fuori del colore dell’aurora e dentro s’anima di
una vita insolita”. O ancora l’itinerario nell’“anello
d’oro” che circonda Roma,
cioè quella serie di cittadine, sedi di diocesi suburbicarie, che confermano “il
carattere sacro della città”.
3 dicembre
PAPA FRANCESCO.
UNA GUIDA
AL TEMPO DI DIO
di Cindy Wooden
e Paul Haring
LEV-Catholic News Service
2014
Pagine 120
Euro 20,00
La LEV, in collaborazione
con l’agenzia cattolica statunitense Catholic News
Service, ha presentato il 3
dicembre presso l’Istituto
Patristico Augustinianum
di Roma il volume Papa
Francesco. Una guida al
tempo di Dio, pubblicato
in italiano, inglese e spagnolo a cura della giornalista Cindy Wooden, con le
fotografie di Paul Haring.
Insieme agli autori, hanno
preso la parola monsignor
Paul Tighe, segretario del
Pontificio Consiglio delle
9 dicembre
LA TOMBA E LA SUA MEMORIA
ALL’INTERNO DELLA BASILICA
DI SAN PIETRO
di Marco Agostini
LEV, Città del Vaticano 2014
Pagine 104
Euro 20,00
La Sala Marconi della Radio Vaticana ha ospitato il
9 dicembre la presentazione del volume La tomba e
Eventi
Eventi
26
10 dicembre
LA SANTITÀ È POSSIBILE
NASCONO PER NON MORIRE
di José card. Saraiva Martins
LEV, Città del Vaticano 2014
Pagine 656
Euro 22,00
Il cardinale José Saraiva
Martins, prefetto emerito della Congregazione
per le Cause dei Santi, ha
presenziato il 10 dicembre all’Augustinianum di
Roma alla presentazione
del suo volume La santità
è possibile – Nascono per
non morire, con gli interventi di Roberto Morozzo della Rocca, ordinario
di Storia contemporanea
presso l’università Roma
Tre, e padre Raffaele Di
Muro Ofm Conv., professore di Spiritualità presso
le Pontificie Facoltà Teologiche “San Bonaventura” e “Teresianum”. Padre
Edmondo A. Caruana O.
Carm., responsabile editoriale della LEV, ha coordinato l’incontro.
Questo ponderoso volume,
che raccoglie oltre 130
tra omelie e relazioni del
cardinale Saraiva Martins,
per dieci anni a capo della Congregazione per le
16 dicembre
GESÙ DIMMI
IN VERITÀ: TU CHI SEI?
di Raffaele Pettenuzzo
LEV, Città del Vaticano
2014
Pagine 228
Euro 14,00
Gesù dimmi in verità: Tu chi sei? è il saggio di don Raffaele Pettenuzzo presentato a Roma il 16 dicembre presso la Sala
del Refettorio di Palazzo San Macuto, sede
della Biblioteca della Camera dei Deputati. All’incontro, moderato da Maria Antonietta Fontana, dirigente di Ancislink
Mondo Cattolico, sono intervenuti padre
Vincenzo Battaglia Ofm, docente di Cristologia presso la Pontificia Università
“Antonianum” e presidente della Pontificia
Cause dei Santi, si articola
in quattro macro-sezioni:
Santi, Beati, Venerabili e
Servi di Dio, Sante Spigolature.
Intento dell’opera, secondo il cardinale decano Angelo Sodano, che ne firma
la prefazione, è “presentare agli uomini d’oggi le
figure di centinaia di uomini e donne che, in luoghi e tempi diversi, hanno
vissuto santamente la loro
vocazione cristiana”.
Accademia Mariana Internazionale e
padre Edmondo A.
Caruana O. Carm..
“Questo saggio –
spiega don Pettenuzzo, che è sacerdote della diocesi di
Benevento, filosofo
e teologo – vuole in
qualche modo suscitare o provocare nel
cristiano, in qualsiasi momento e luogo
si trovi, la domanda
su chi è Gesù, per
accendere in lui il desiderio di cercarlo o
di lasciarsi trovare. Non c’è nessuna ragione per cui qualcuno possa pensare che la
domanda da porre a Gesù ‘Tu chi sei?’ non
possa essere anche per lui, perché nessuno di noi è escluso dal fare esperienza di
Gesù e dalla gioia di parlare con Lui”. Il
saggio è suddiviso in nove libri, ciascuno
dei quali riflette una catechesi. Tra i vari
temi approfonditi nel volume: le tentazioni,
i sentimenti, il dolore, il sapere.
27
19 dicembre
CI RIPOSEREMO
IN PARADISO
Don Franco Cavallo
nel ricordo dei suoi
a cura di Silvia Guidi
LEV, Città del Vaticano
2014
Pagine 112
Euro 12,00
Di don Franco Cavallo, sacerdote di
periferia che ha
vissuto sempre con
il sorriso sulle labbra e con quella
certezza di eternità
che gli derivavano dall’affidamento totale a Dio, si
è parlato a Gela
(Caltanissetta)
il
19 dicembre, in occasione
della presentazione di un
volume a lui dedicato Ci
riposeremo in Paradiso, a
cura della giornalista de
L’Osservatore Romano Silvia Guidi. L’autrice racconta con grande delicatezza la storia del parroco
del quartiere Settefarini
di Gela, andando oltre la
sua vicenda personale per
condurci dentro il “mistero sacerdotale”, svelando
al cuore di chi legge la
bellezza della vocazione e
raccontando di preti fedeli
alla Chiesa, non ammalati
di carrierismo, che vivono
nella grazia la loro vocazione. Padre Cavallo visse il
suo ministero convinto che
la missione del sacerdote
non finisse in canonica ma
22 gennaio
IL PAPA E L’AMICO EBREO
STORIA DI UN’AMICIZIA
RITROVATA
di Gian Franco Svidercoschi
Cairo-LEV, 2014
Pagine 128
Euro 10,00
Nella vigilia della Giornata della Memoria
delle Vittime della Shoah e nel ricordo di
Jerzy Kluger, socio illustre del Tennis Club
Parioli, si è svolta il 22 gennaio a Roma,
presso il Tennis Club, la presentazione
del libro Il Papa e l’amico ebreo. Storia di
un’amicizia ritrovata di Gian Franco Svidercoschi, una coedizione Cairo e LEV.
Insieme all’autore, sedevano al tavolo dei
relatori: don Giuseppe Costa, Johanna Arbib Perugia, presidente del Keren
Hayesod e Gianni Letta.
Il libro ripropone l’avvincente racconto di
un’amicizia, quella tra Karol Wojtyla, poi
Papa Giovanni Paolo II, e Jerzy Kluger, tra
un cattolico e un ebreo, nella Polonia degli
Eventi
dovesse affrontare la strada, i problemi del vivere
quotidiano della gente, il
disagio sociale, il degrado
dei quartieri, la corruzione politica. Insieme alla
curatrice sono intervenuti
don Giuseppe Costa, don
Massimo Naro, direttore
del Centro Studi Cammarata di San Cataldo e il regista Gianni Virgadaula.
anni Venti. La drammatica ondata dell’antisemitismo, l’occupazione nazista, la guerra e
le deportazioni cambieranno
la loro vita per sempre. I due
amici si perdono di vista, per
27 anni, ritrovandosi per caso
a Roma durante il Concilio Vaticano II e da allora la loro frequentazione rimane assidua. E
l’incontro tra un cattolico e un
ebreo diviene il messaggio universale di un
dialogo possibile. Secondo l’autore, questa
storia “è di una attualità enorme e assume
oggi un valore superiore, in un mondo attraversato da violenza, odio e intolleranza,
anche alla luce dei terribili fatti di Parigi,
del massacro al giornale Charlie Hebdo e
della strage al supermercato kosher”. “La
riproposizione di un’amicizia tra due persone di diversa appartenenza religiosa – nota
Svidercoschi – è estremamente importante.
In essa v’è un valore di testimonianza e di
insegnamento, soprattutto per le nuove generazioni, a non dimenticare e a conoscere
quanto è accaduto in passato, perché non si
ripeta, anche se in forme diverse”.
Eventi
28
19 febbraio
PERSONA E MATRIMONIO:
MISTERO, RIFLESSIONI
E VITA
a cura di Jorge Ernesto Villa
Avila e Rami Al Kabalan
LEV, Città del Vaticano 2014
Pagine 322
Euro 30,00
Si è svolto il 19 febbraio presso l’Aula Pio
XI della Pontificia Università Lateranense di Roma la presentazione del volume
Persona e matrimonio: mistero, riflessioni
e vita, a cura dell’avvocato rotale Jorge
Ernesto Villa Avila e di padre Rami Al
Kabalan, pubblicato nella collana Studi Giuridici. L’incontro – promosso dalla
LEV, dall’Institutum Utriusque Iuris della
PUL e dall’Arcisodalizio della Curia Romana –, è stato presieduto dal cardinale
Lorenzo Baldisseri, che ha tenuto una
relazione sul tema “La famiglia nella vita
e nel diritto della Chiesa”. Dopo il saluto
di Claudia Izzi, docente di Giurisprudenza e prassi giudiziale della PUL, sono intervenuti: Patrizia Manganaro, docente
di Storia della Filosofia contemporanea
della PUL, monsignor Giordano Caberletti, prelato uditore del Tribunale Apostolico della Rota Romana, professore di
Diritto matrimoniale canonico della PUL,
Sandro Gherro, professore emerito di
Diritto ecclesiastico presso l’Università di
Padova. La presentazione è stata conclusa
da monsignor José María Serrano Ruiz,
di cui il volume raccoglie alcune conferenze, insieme a studi sul matrimonio che
cercano di sviluppare il suo insegnamento
magistrale. “La persona nella sua molteplice declinazione e fenomenologia, nel
suo essere e nel suo stare psicologico e sociologico, nella sua trascendenza cristiana
e nella sua presenza umana. Angoscia e
speranza insieme, la persona è un centro
di attrazione verso il quale dovrebbero
convergere le preoccupazioni e le occupazioni di tutti. Soprattutto di quelli a cui è
affidata una missione carica di umanità e
umanesimo. Tale la missione della Chiesa
sul matrimonio” scrive Serrano nell’introduzione del volume.
20 febbraio
GIORGIO FILIBECK.
UN UOMO PER I DIRITTI
a cura di Tommaso Di Ruzza
LEV, Città del Vaticano 2013
Pagine 96
Euro 8,00
Giorgio Filibeck. Un uomo
per i diritti è il volume a
cura del direttore dell’Autorità di informazione finanziaria Tommaso Di Ruzza,
presentato il 20 febbraio
presso la Libreria internazionale Paolo VI di Roma.
All’incontro, coordinato da
padre Federico Lombardi,
direttore della Sala Stampa della Santa Sede, sono
intervenuti: l’arcivescovo
Paul Richard Gallagher,
segretario per i rapporti con
gli Stati, monsignor Mario
Toso, segretario del Pontificio Consiglio Giustizia
e Pace, vescovo eletto di
Faenza, Guido Raimondi,
vicepresidente della Corte
europea dei diritti dell’uomo. Il volume è suddiviso
in due sezioni (“L’uomo”
e “Il giurista”) e raccoglie
diverse testimonianze su
Giorgio Filibeck (19452004), giurista e officiale
della Santa Sede presso il
Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace,
dove è stato responsabile in
materia di diritti dell’uomo
e di diritto umanitario dal
1969 al 2004. Tra di esse,
quelle del cardinale Roger
Etchegaray, degli arcivescovi Giampaolo Crepaldi
e Paul Richard Gallagher e
di Mary Ann Glendon.
29
Incontri
“I Venerdì di Propaganda:
Temi & Autori”
Si è concluso venerdì 27 febbraio il ciclo 2014-2015 de
“I Venerdì di Propaganda: Temi & Autori”, gli incontri culturali organizzati dalla Libreria
Editrice Vaticana presso la Libreria internazionale Paolo VI di Via di Propaganda, a Roma.
Questo ciclo dell’iniziativa, giunta al sesto anno, aveva avuto inizio il 31 ottobre 2014.
In queste pagine, una breve rassegna degli incontri, coordinati
dalla scrittrice e critico letterario Neria De Giovanni.
31 ottobre 2014
“Omaggio a Paolo VI”, con padre Leonardo Sapienza,
reggente della Prefettura della Casa Pontificia, autore
de La civiltà dell’amore e Pregare è bellezza (LEV).
14 novembre 2014
Il sorriso di tenerezza. Letture sulla custodia del creato
(LEV) dell’architetto Paolo Portoghesi.
21 novembre 2014
El Greco. Le illuminazioni (LEV) di Mario Dal Bello,
scrittore e critico d’arte, cinema e musica. Letture
di Eleonora Mazzoni. Per l’occasione, è stato emesso
da Poste Vaticane uno speciale annullo figurato
che riprende il Cristo Salvatore di El Greco.
28 novembre 2014
“La donna e la Chiesa”, a colloquio con Lucetta
Scaraffia, docente di Storia contemporanea presso
l’Università “La Sapienza” di Roma.
Incontri
30
9 gennaio 2015
“Le parole mistiche”, con la direttrice della collana
Testi mistici della LEV Maria Rosaria Del Genio.
Letture di Ilaria Drago.
16 gennaio 2015
Il mio dovere l’ho fatto. La scelta di un carabiniere
il dono responsabile di un cristiano (LEV)
della giornalista Daniela Lombardi.
23 gennaio 2015
“Arte e religione”, incontro con il critico
e storico dell’arte Vittorio Sgarbi.
13 febbraio 2015
“Dopo il Sinodo: la Chiesa e la famiglia”, dialogo con
Manuel Jesús Arroba Conde, giurista, docente presso
la Pontificia Università Lateranense e preside
dell’Institutum Utriusque Iuris.
27 febbraio 2015
“A che servono i Santi?”, conversazione con
il cardinale Angelo Amato, prefetto della
Congregazione per le Cause dei Santi.
31
News
La visita della presidente
della Repubblica di Malta
Dopo l’udienza privata con Papa Francesco, la mattina del 30 settembre 2014
la presidente della Repubblica di Malta, Marie Louise Coleiro Preca, si è recata
in visita ufficiale, insieme al seguito, presso la sede della Libreria Editrice Vaticana. La presidente Coleiro Preca è stata accolta dal direttore della LEV don
Giuseppe Costa, dal presidente del Consiglio di Sovrintendenza dell’Editrice
monsignor Giuseppe Antonio Scotti e dal responsabile dell’ufficio editoriale
padre Edmondo A. Caruana.
Museo-vetrina in onore di Pio XII
Il 2 ottobre 2014, a pochi giorni dall’anniversario della morte
di Papa Pio XII, si è svolta l’inaugurazione del museo-vetrina
in suo onore, presso la Libreria internazionale Benedetto XVI
di Piazza Pio XII, a Roma, punto vendita della Libreria Editrice Vaticana. A un passo da Piazza San Pietro, è possibile
visitare questo nuovo allestimento che presenta una serie di
oggetti devozionali, e non
solo, in memoria del Pontefice. Il museo-vetrina
su Pio XII è stato ispirato
da suor Margherita Marchione, biografa di Papa
Pacelli, che ha preso
parte all’iniziativa, insieme al cardinale Raffaele
Farina, agli arcivescovi
Jean-Louis Bruguès ed
Edmund Farhat, a monsignor Giuseppe Antonio Scotti, don
Giuseppe Costa, padre Gianfranco Grieco, padre Edmondo
A. Caruana, la principessa Elettra Marconi. Nell’occasione,
ha avuto luogo anche un omaggio floreale alla lapide dedicata
a Pio XII Defensor Civitatis, restaurata di recente e visibile
nella piazza a lui intitolata, proprio vicino alla Libreria.
Omaggio a Paolo VI
Dal 18 al 25 ottobre 2014 la Libreria Internazionale Paolo VI di via di Propaganda, a Roma, ha ospitato la mostra filatelica “Omaggio a Paolo VI”. Promossa dalla
Libreria Editrice Vaticana in occasione della beatificazione di Papa Montini, la
mostra presentava francobolli e materiale filatelico sul Pontefice, fornito dall’Ufficio Filatelico e Numismatico del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano
e dall’Associazione AFNIR “io collezionista” di Roma.
Nell’occasione, sono stati emessi due speciali annulli figurati delle Poste Vaticane
e delle Poste Italiane. L’annullo delle Poste Vaticane raffigura Paolo VI intento ad
accendere una candela. L’immagine è tratta dalla copertina del volume Paolo VI.
Ho visto, ho creduto – Gli anni del pontificato (1963-1978), di padre Gianfranco
Grieco, pubblicato dalla LEV. L’annullo delle Poste Italiane propone invece un
ritratto di Paolo VI realizzato dall’artista Dina Bellotti.
News
32
La LEV a Pordenone
Si è tenuta dal 20 al 25 ottobre 2014 l’VIII edizione de “La Libreria Editrice Vaticana a Pordenone – Ascoltare, leggere, crescere”, rassegna culturale che ha affrontato temi d’attualità, d’arte, di storia della Chiesa, di finanza, comunicazione
e sport. Cinquanta gli ospiti, tra autori, studiosi, economisti, medici, accademici
e giornalisti, che si sono alternati nel corso dei dieci incontri nei quali si è articolata la kermesse, che oltre al centro storico di Pordenone, ha previsto anche
tappe a Conegliano e Maniago. Il progetto è stato realizzato dall’Associazione
Eventi Euro ’92.
Dipinti di Nemesio Svampa
in omaggio al Beato Paolo VI
Dal 27 al 31 ottobre 2014 si è tenuta presso
la Libreria internazionale Paolo VI di Roma
la mostra personale dei dipinti di Nemesio
Svampa in omaggio al Beato Paolo VI, con
i quali l’artista “invita a partecipare alla
propria esperienza contemplativa, al tempo
stesso estetica e intellettuale. A chi si lascia coinvolgere, essa consente di compiere
gli stessi passi di avvicinamento compiuti
dall’artista al Papa che ha amato l’arte con
l’appassionato struggimento di chi ne avverte
la vertiginosa e sempre attuale potenza. Messa in condizione di fragilità nel mondo contemporaneo, essa non Gli è parsa per questo
meno preziosa; proprio per questo anzi Egli
ha coltivato nei suoi riguardi un’autentica
devozione. Paolo VI ha amato l’arte contemporanea amandone gli autori, suoi amici”
scrive nella brochure della mostra Maria
Antonietta Crippa, architetto e professore
ordinario di Storia dell’Architettura al Politecnico di Milano.
Direttorio omiletico
È stato presentato lo scorso 10 febbraio nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala
Stampa della Santa Sede il Direttorio omiletico, redatto dalla Congregazione per il
Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti
e pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana. Sono intervenuti il cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto Divino
e la Disciplina dei Sacramenti, l’arcivescovo Arthur Roche, segretario della medesima Congregazione, padre Corrado Maggioni, S.M.M.,
sottosegretario del Dicastero e Filippo Riva, Officiale del Pontificio
Consiglio delle Comunicazioni Sociali, media project.
33
Rassegna Editoriale
Mentre si ricordano i cento anni dall’inizio della Grande Guerra e in occasione della visita di papa Francesco al Sacrario Militare di Redipuglia, il 13 settembre 2014, durante la quale il papa ha pregato per i caduti
di tutte le guerre e per la pace, l’Autore presenta questa lettera sottolineando tra l’altro che la pace non è
pace finché anche un solo popolo nel mondo sarà in guerra, ma anche che la pace non può celare, dietro
l’apparente assenza di guerra, quelle ingiustizie, discriminazioni, prevaricazioni e violenze di ogni genere
delle quali tutti rischiamo di essere protagonisti o almeno complici. Si vuole con questa lettera al mondo
militare offrire brevi spunti di riflessione, tratti anche dal magistero di Papa Francesco, in modo da approfondirli nella preghiera personale e nella riflessione comunitaria, arricchendoli e tentando di trasformarli in
percorsi di fede, in iniziative concrete, in gesti di pace.
Libri
a cura di
Francesca Aida Bucciarelli
IL DIO CHE
STRONCA
LE GUERRE
di Santo Marcianò
LEV 2014
Pagine 32
Euro 5,00
LA STORIA DELLA
Il volume sulla nascita e la formazione della Chiesa Coreana aiuterà nella comprensione di questa Chiesa
CHIESA COREANA
giovane e in continuo mutamento.
Aspetti storici,
La fede cattolica è entrata in Corea attraverso dei laici provenienti da Pechino. L’adesione al Credo cattolico
giuridici
è nata da uno studio personale e approfondito dei testi, da una curiosità verso questa “scienza occidentale”
e pastorali
che presentava elementi diversi e straordinari. Sicuramente non è stato un cammino facile tanto è vero che
di Tong-Ill Han
LEV 2014
la nascita della Conferenza Episcopale è relativamente recente: solo dal 1953 cominciò a radunarsi con
Pagine 244
regolarità ogni anno e da allora il lavoro non si è più fermato. In questo studio si è cercato di studiare sopratEuro 24,00
tutto la Conferenza Episcopale, espressione ufficiale della fede cattolica in questo Paese in cui l’affermarsi
del cattolicesimo ha avuto un cammino non certo facile.
Il volume si articola in tre parti: il primo capitolo descrive lo sviluppo e la natura giuridica delle Conferenze Episcopali in generale; nel secondo si affronta
la storia della Conferenza Episcopale della Corea, il suo Statuto e la sua struttura; nel terzo capitolo, infine, viene studiato il contesto storico e l’organizzazione del diritto particolare della Chiesa coreana, dando una visione d’insieme delle deliberazioni della Conferenza Episcopale della Corea nelle diverse
materie attribuite alla sua competenza.
Nel libro si riflette sulla preghiera del Credo e sull’indulgenza plenaria per l’Anno della fede concessa
ANNO DELLA
FEDE
in varie occasioni; vengono illustrati il logo e l’inno dell’Anno, le statistiche riguardanti il sito web e
Parole e immagini
i social network che ne hanno accompagnato lo svolgimento. Il volume ripercorre i grandi eventi che
a cura del Pontificio
hanno caratterizzato questo speciale Anno, a partire dal suo inizio, l’11 ottobre 2012, cinquant’anni
Consiglio per la Prodopo l’apertura del Concilio Vaticano II. Il primo evento dell’Anno della fede presieduto dal nuovo
mozione della Nuova
Pontefice è l’amministrazione delle cresime il 28 aprile. Seguono le Giornate delle confraternite, dei
Evangelizzazione
LEV 2014
movimenti, delle nuove comunità, delle associazioni e delle aggregazioni laicali, l’adorazione eucaPagine 306
ristica in contemporanea mondiale, la giornata dell’Evangelium vitae, quella dei seminaristi, novizi,
Euro 64,00
novizie e di quanti sono in cammino vocazionale, la Giornata mondiale della gioventù a Rio de Janeiro,
quella dei catechisti, la giornata mariana, la giornata della famiglia, quella per la vita contemplativa e infine l’incontro con i catecumeni a conclusione dell’Anno della fede. L’Anno si è chiuso con una solenne celebrazione eucaristica in Piazza San Pietro il 24 novembre.
Le Giornate si sono generalmente svolte secondo un comune schema celebrativo, centrato su quattro momenti principali: il pellegrinaggio alla
Tomba di Pietro, la catechesi sul tema specifico della Giornata, il tempo dedicato alla riconciliazione e all’Adorazione eucaristica. Grazie ai testi
che introducono ogni sezione del volume e alla raccolta degli interventi di Papa Benedetto e di Papa Francesco, uniti a un’amplissima selezione
di fotografie dei diversi momenti che hanno scandito l’Anno della fede, quest’opera si caratterizza come una preziosa testimonianza documentale
di una iniziativa definita “provvidenziale” da Papa Bergoglio, nell’omelia della solennità di Cristo Re, il 24 novembre 2013.
Il volume contiene delle riflessioni, sotto forma di meditazioni spirituali, sulla basilica della Sagrada Familia, il maestoso monumento situato nel cuore di Barcellona (Catalogna) e consacrato alla Santa Famiglia di
Nazaret. Di pari passo viene delineata la figura di Antoni Gaudí, il geniale architetto che seppe infondere in
questo luogo sia la più pura espressione del suo talento, sia la sua fervente fede cristiana. Il libro si divide
in tre parti come tre sono le facciate della basilica. Gaudí ebbe l’intuizione di portare fuori, sulle facciate
della basilica, i retabli, quelle che in spagnolo sono le pale d’altare, raffiguranti i momenti più importanti
della fede cristiana, prefigurando la proposta di papa Francesco di “una Chiesa in uscita”, di uscire dalle
chiese per andare verso le periferie.
Prefazione del Cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei Vescovi.
GAUDÍ
L’uomo, l’artista,
il cristiano
di Lluis card.
Martínez Sistach
LEV 2014
Pagine 120
Euro 12,00
Libri
34
Rassegna Editoriale
ELOGIO DELLA
DIGNITÀ
di Giovanni Maria
Flick
LEV 2015
Pagine 136
Euro 12,00
Nel contesto attuale di crisi, di odio, di disprezzo della condizione umana sia in generale sia in concreto
questo libro è quanto mai necessario per riflettere sul suo ruolo e il suo valore in un mondo globalizzato
che sembra averne dimenticato il significato di ponte e di continuità tra un passato di aggressione ed un
presente e un futuro di nuove minacce ed offese ad essa.
La dignità è premessa e condizione di uguaglianza e al tempo stesso di diversità; è espressione e frutto di
solidarietà; è fondamento e limite di ogni libertà.
I settimanali diocesani in Italia sono una realtà che edita circa 800mila copie complessive, per un
numero di lettori attorno ai 2.400.000. Questo ponderoso volume si propone come una fotografia dei
settimanali esistenti e delle loro diverse tipologie, ne ripercorre la storia, la difficile situazione che
caratterizza il presente e poi si volge in avanti per rispondere all’interrogativo se ci sia un futuro per la
stampa. Il volume si articola in sei parti. La prima fa rivivere la storia dei settimanali cattolici, partendo
dalla proclamazione dell’unità d’Italia nel 1861. La seconda parte, intitolata “Il futuro è integrato”,
delinea i nuovi scenari dell’informazione, declinandone alcune caratteristiche: globale, in tempo reale,
affidabile, interattiva, gratuita. La terza affronta “il processo storico di autocoscienza della Chiesa come
soggetto di comunicazione non solo tramite la Parola di Dio , l’arte e le immagini, ma anche con i mass
media”, con un excursus dalla fine dell’800 ad oggi. La quarta parte del volume traccia “l’identikit” del settimanale diocesano all’inizio del terzo
millennio, “immerso in un ambiente mediatico rivoluzionato e aggredito da una parte dalla crisi economica, dall’altra dalla concorrenza del web”. La
quinta parte si sofferma sulla questione del pluralismo dell’informazione, mentre la sesta fornisce infine una ricca bibliografia.
IL SETTIMANALE
DIOCESANO
QUESTO
SCONOSCIUTO…
di Giorgio Zucchelli
LEV 2015
Pagine 512
Euro 20,00
Il titolo è tratto da un’affermazione del Documento di Aparecida. Il testo affronta il tema dell’evangelizzazione nelle città, in particolare di quelle con più di centomila abitanti. Espone l’inculturazione
della Chiesa in grandi metropoli come Buenos Aires, collocate per la maggior parte in paesi del sud
del mondo e non solamente nelle società occidentali supermoderne del nord. Il volume si articola in
quattro parti. La prima sezione, La Chiesa e la città, offre una panoramica - storica, filosofica, biblica,
culturale e pastorale - dei rapporti tra la Chiesa e la città. La seconda, Dal Concilio Vaticano II ad
Aparecida, ricostruisce la memoria sul tema nella chiesa latinoamericana postconciliare. La terza, ‘La
presenza di Dio nelle città’, interpreta il progetto missionario di Aparecida e va al nucleo teologale e
cristocentrico della pastorale urbana: la fede in Dio che, in Gesù Cristo, è presente nelle case e nelle
città. La quarta, ‘Conversione a una nuova pastorale urbana’, indica alcune linee pastorali per evangelizzare la cultura urbana. Completano l’opera
una serie di allegati che diffondono dei documenti latinoamericani sulla pastorale urbana.
DIO VIVE IN CITTÀ
di Carlos María Galli
LEV 2014
Pagine 408
Euro 22,00
LA GESTIONE
DEI BENI ECCLESIASTICI DEGLI
ISTITUTI DI VITA
CONSACRATA E
DELLE SOCIETÀ DI
VITA APOSTOLICA
a cura della Congregazione per gli Istituti
di vita consacrata
e le Società
di vita apostolica
LEV 2014
Pagine 280
Euro 20,00
Vengono riportati in questo volume gli Atti del Simposio Internazionale tenutosi a Roma nei giorni 8 e
9 marzo 2014, auspicato dal Santo Padre Francesco ed organizzato dal Dicastero per la vita consacrata.
Il tema su cui i partecipanti sono stati chiamati a riflettere è quello della gestione degli Istituti di vita
consacrata e delle Società di vita apostolica, che sono beni della Chiesa, al servizio dell’humanum e
della missione ecclesiale. Il Simposio ha avviato una riflessione su i “beni ecclesiastici”, cioè i mezzi a
servizio delle finalità proprie della Chiesa con particolare attenzione alle attuali problematiche derivate dall’amministrazione e gestione delle opere degli Istituti e delle Società. Da una parte i consacrati,
oggi, sono quasi indotti o costretti ad entrare nel meccanismo delle leggi dell’economia moderna, ma
devono farlo con la semplicità e la prudenza propria del discepolo del Signore. Dall’altra devono essere
consapevoli che possono correre il rischio di perdere la propria identità di consacrati, trasformandosi
in amministratori mediocri o cattivi, senza punti di riferimento con il dettato evangelico e la giustizia,
appannando così l’immagine della Chiesa stessa. Nel corso del Simposio è stato dunque fatto il punto
della situazione, che presenta luci ed ombre, per una rinnovata coscienza della responsabilità propria
di ogni Istituto. Esperti sono stati chiamati proprio per parlare della gestione dei beni ecclesiastici
sotto vari aspetti ed in base alle rispettive competenze ed esperienze.
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