Un nuovo sistema di coordinate
Alcune “rivoluzioni” tra Otto e Novecento:
 Ambito politico-sociale
1896-1908: Seconda rivoluzione industriale
1914-18: Grande guerra
1917: Rivoluzione d’Ottobre
 Scienza e filosofia:
1899: Freud pubblica L’interpretazione dei sogni
1905: Einstein formula la teoria della relatività ristretta (a
cui seguirà, nel 1916, la teoria della relatività generale)
1903-1911: Planck sviluppa la teoria dei quanti
1900-01: Husserl pubblica le Ricerche logiche (e nel 1913
le Idee per una fenomenologia pura e per una filosofia
fenomenologica)
Un nuovo sistema di coordinate
 Campo della tecnica e delle invenzioni tecnologiche:
Tra fine 800 e primi anni del 900, Marconi inventa la
radio, e in generale si sviluppano le telecomunicazioni
(telegrafo, telefono ecc.)
Negli stessi anni, i fratelli Lumière inventano il cinema;
Grande sviluppo dei trasporti: auto, aereo, grandi
transatlantici ecc.
Un nuovo sistema di coordinate
Stephen Kern, Il tempo e lo spazio: La percezione del mondo
tra Otto e Novecento (The Culture of Time and Space 18801918, 1983):
“Nel periodo che va dal 1880 allo scoppio della prima guerra
mondiale una serie di radicali cambiamenti nella tecnologia e
nella cultura creò nuovi, caratteristici modi di pensare e di
esperire lo spazio e il tempo. Innovazioni tecnologiche che
comprendono il telefono, la radiotelegrafia, i raggi X, il cinema,
la bicicletta, l’automobile e l’aeroplano posero il fondamento
materiale per questo nuovo orientamento; sviluppi culturali
indipendenti quali il romanzo del ‘flusso di coscienza’, la
psicoanalisi, il cubismo e la teoria della relatività plasmarono
direttamente la coscienza: il risultato fu una trasformazione
delle dimensioni della vita e del pensiero” (p. 7).
Un nuovo sistema di coordinate
Giacomo Debenedetti, Il romanzo del Novecento (1971):
“Le prime origini della pittura cubista cadono suppergiù negli
stessi anni, i primi di questo secolo, in cui Planck formula la teoria
dei quanta, Einstein trasformando l’equazione di MichelsonMorley scrive le equazioni della relatività e Freud porta la
psicologia del profondo a quella tappa decisiva che è
rappresentata dal libro sull’interpretazione dei sogni. Sono
altrettanti avvenimenti che sfaccettano e significano, nei loro
campi diversi e rispettivi, quello che [si può chiamare] un nuovo
sistema di coordinate dell’uomo nel mondo, una nuova percezione
che l’uomo ha della struttura e quindi un nuovo sentimento e
giudizio del mondo, e del proprio essere ed esserci nel mondo. E
senza dubbio, nella misura in cui si è davvero stabilito un nuovo
sistema di coordinate, se ne debbono riscontrare gli effetti anche
in letteratura, e tanto più nel romanzo” (pp. 3-4).
Un nuovo sistema di coordinate
Mario Lavagetto, Svevo e la crisi del romanzo europeo (2000):
“Il secolo [...] nasce in modo fortemente traumatico, grazie a
una cesura radicale dopo la quale “niente sarà più come prima”
e i confini del possibile e dell’impossibile risulteranno
drasticamente modificati. È come se lungo un arco molto ampio
– che va dalla musica alla filosofia, dalla fisica al romanzo –
fossero stati predisposti dei detonatori che, in rapida sequenza,
innescheranno formidabili esplosioni destinate a rivoluzionare i
presupposti, i riferimenti e le condizioni stesse di lavoro; a
trasformare il modo in cui i singoli pensano se stessi e il mondo
che li circonda” (251).
Un nuovo sistema di coordinate
Erich Auerbach, Mimesis (1946):
“I cambiamenti veloci produssero una confusione tanto
maggiore, in quanto non era possibile abbracciarli nel loro
insieme; essi si manifestarono contemporaneamente in molte
singole sfere della scienza, della tecnica e dell’economia,
cosicché nessuno, neanche coloro che ne erano a capo,
poterono prevedere e giudicare le situazioni nuove che ne
risultarono. […] dappertutto nel mondo sorsero crisi di
adattamento, si accumularono e si fecero minacciose,
condussero a quegli sconvolgimenti che non abbiamo ancora
superato” (II,334).
Un nuovo sistema di coordinate
Franz Marc, Vassily Kandinsky, Il cavaliere azzurro (Der Blaue
Reiter, 1912):
“Si apre, anzi si è già aperta, una grande stagione: il risveglio
spritituale […] Siamo sulla soglia di una delle più grandi epoche
che l’umanità abbia mai vissuto, l’epoca della grande spiritualità.
[…] Rispecchiare gli avvenimenti artistici direttamente connessi a
questa svolta e i fatti necessari a illuminarli anche in altri campi
della vita spirituale, è il nostro primo e massimo obiettivo” (249).
“Noi ci avventuriamo in nuove terre e viviamo una grande,
sconvolgente esperienza: scopriamo che tutto è ancora intatto,
inespresso, vergine, inesplorato. Il mondo si apre dinanzi a noi in
tutta la sua purezza: i nostri passi tremano. Se vogliamo osare e
camminare, dobbiamo tagliare il cordone ombelicale che ci unisce
al passato materno.
Il mondo partorisce un’età nuova” (259).
Un nuovo sistema di coordinate
Virginia Woolf, Mr Bennett and Mrs Brown (1924): individua
una “frattura generazionale” tra i romanzieri della sua
generazione (georgiani) e quelli della generazione precedente
(edoardiani): “Nel o intorno al dicembre 1910 il carattere
umano [human character] è cambiato […] Tutte le relazioni
umane sono mutate – quelle tra padroni e servi, mariti e mogli,
genitori e figli. E quando le relazioni umane cambiano, c’è un
contemporaneo cambiamento nella religione, nel
comportamento, nella politica, e nella letteratura. […] E così si
è iniziato a fracassare e a distruggere. È ciò che sentiamo tutto
intorno a noi, nelle poesie e nei romanzi e nelle biografie,
perfino negli articoli di giornale e nei saggi, il rumore di cose
rotte e cadenti, sfondate e distrutte. […] I segni di tutto questo
sono evidenti ovunque. La grammatica è violata; la sintassi
disintegrata […]”.
Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
I presupposti del realismo e del naturalismo ottocentesco
vengono contestati:
1) Non esiste una realtà “oggettiva” (soggettivismo e
relativismo)
Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
2) Cambia la gerarchia tra fenomeni significativi e fenomeni
“insignificanti”
Giacomo Debenedetti, Il romanzo del Novecento:
“L’oggetto [...], per il romanzo tradizionale, prenovecentesco,
non può, non deve mai essere insignificante; se lo assume e lo
rappresenta è proprio perché è in qualche modo significativo o
utilmente significativo: porta il suo contributo”
Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
2) Cambia la gerarchia tra fenomeni significativi e fenomeni
“insignificanti”
Umberto Eco, Le poetiche di Joyce: “Il principio dell’essenziale
[...] fa sì che nel romanzo tradizionale non si dica affatto che il
protagonista si è soffiato il naso, a meno che questo atto “conti”
qualcosa al fine dell’azione. Se non conta è un atto
insignificante, romanzescamente “stupido”. Ora, con Joyce [sta
parlando di Ulisse] abbiamo l’assunzione di pieno diritto di tutti
gli atti stupidi della vita quotidiana quale materia narrativa. [...]
ciò che prima era inessenziale diventa centro dell’azione, nel
romanzo non accadono più grandi cose importanti, ma
accadono tutte le piccole cose, senza mutuo legame, nel flusso
incoerente del loro sopravvenire, i pensieri come i gesti, le
associazioni di idee come tutti gli automatismi del
comportamento” (71-72)
Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
2) Cambia la gerarchia tra fenomeni significativi e fenomeni
“insignificanti”
Erich Auerbach, Mimesis: “Ai tempi nostri si è avuto uno
spostamento di accento; molti scrittori rappresentano i piccoli
fatti insignificanti per amore dei fatti stessi, o piuttosto quale
fonte di motivi, di penetrazione prospettica in un ambiente, in
una coscienza o nello sfondo del tempo; essi hanno rinunciato a
rappresentare la storia dei loro personaggi con la pretesa di una
compiutezza esteriore, conservando la successione cronologica
e concentrando tutta l’attenzione sulle importanti svolte
esteriori del destino. Il romanzo gigantesco di James Joyce,
un’opera enciclopedica, specchio di Dublino, dell’Irlanda,
specchio anche dell’Europa e dei suoi millenni, ha per cornice
la giornata esteriormente insignificante d’un professore di
ginnasio e d’un agente di avvisi pubblicitari”.
Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
2) Cambia la gerarchia tra fenomeni significativi e fenomeni
“insignificanti”:
“Esso comprende meno di 24 ore della loro vita, simile al
romanzo To the Lighthouse di Virginia Woolf, che rappresenta
parti di due giorni molto distanti nel tempo [...]. Proust
rappresenta giornate e ore singole di epoche diverse, però alle
svolte esteriori del destino, che frattanto hanno colpito i
personaggi del romanzo, si accenna soltanto occasionalmente o
retrospettivamente o con anticipazioni, senza che in esse sia
posta la mira del racconto; spesso devono essere completate dal
lettore; il modo in cui nel testo citato si parla della morte del
padre, cioè occasionalmente, per accenni o anticipazioni, ne è
un buon esempio”.
Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
2) Cambia la gerarchia tra fenomeni significativi e fenomeni
“insignificanti”:
“Questo spostamento del centro di gravità esprime quasi uno
spostamento di fiducia; si attribuisce meno importanza alle
grandi svolte esteriori e ai colpi del destino, come se da essi
non possa scaturire nulla di decisivo per l’oggetto; si ha fiducia
invece che un qualunque fatto della vita scelto casualmente
contenga in ogni momento e possa rappresentare la somma dei
destini; si ha fiducia maggiore nelle sintesi, ottenute con
l’esaurire un fatto quotidiano, piuttosto che nella trattazione
completa in ordine cronologico” (II,331-32).
Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
3) Si cerca di rappresentare una “seconda realtà”:
Cfr. Luigi Pirandello, Quaderni di Serafino Gubbio operatore
(1925). Una prima versione esce nel 1916, con il titolo Si gira.
“Studio la gente nelle sue più ordinarie occupazioni, se mi
riesca di scoprire negli altri quello che manca a me per ogni
cosa ch'io faccia: la certezza che capiscano ciò che fanno.
In prima, sì, mi sembra che molti l'abbiano, dal modo come tra
loro si guardano e si salutano, correndo di qua, di là, dietro alle
loro faccende o ai loro capricci. Ma poi, se mi fermo a guardarli
un po' addentro negli occhi con questi miei occhi intenti e
silenziosi, ecco che subito s'aombrano. Taluni anzi si
smarriscono in una perplessità cosí inquieta, che se per poco io
seguitassi a scrutarli, m'ingiurierebbero o m'aggredirebbero”.
Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
3) Si cerca di rappresentare una “seconda realtà”:
Cfr. Luigi Pirandello, Quaderni di Serafino Gubbio operatore:
“No, via, tranquilli. Mi basta questo: sapere, signori, che non
è chiaro né certo neanche a voi neppur quel poco che vi viene a
mano a mano determinato dalle consuetissime condizioni in cui
vivete. C'è un oltre in tutto. Voi non volete o non sapete
vederlo. Ma appena appena quest'oltre baleni negli occhi d'un
ozioso, come me, che si metta a osservarvi, ecco, vi smarrite, vi
turbate o irritate”.
Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
3) Si cerca di rappresentare una “seconda realtà”:
Cfr. Luigi Pirandello, Quaderni di Serafino Gubbio operatore:
“Resta ella stessa sbalordita e quasi atterrita delle apparizioni
della propria immagine su lo schermo, cosí alterata e
scomposta. Vede lí una, che è lei, ma che ella non conosce.
Vorrebbe non riconoscersi in quella; ma almeno conoscerla”.
“Nemici per lei diventano tutti gli uomini, a cui ella s'accosta,
perché la ajutino ad arrestare ciò che di lei le sfugge: lei stessa,
sí, ma quale vive e soffre, per cosí dire, di là da se stessa”.
Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
3) Si cerca di rappresentare una “seconda realtà”:
Cfr. Luigi Pirandello, Quaderni di Serafino Gubbio operatore:
“Ebbene, nessuno si è mai curato di questo, che a lei piú di
tutto preme; tutti, invece, rimangono abbagliati dal suo corpo
elegantissimo, e non vogliono aver altro, né saper altro di lei. E
allora ella li punisce con fredda rabbia, là dove s'appuntano le
loro brame; ed esaspera prima queste brame con la piú perfida
arte, perché piú grande sia poi la sua vendetta. Si vendica,
facendo getto, improvvisamente e freddamente, del suo corpo a
chi meno essi si aspetterebbero: cosí, là, per mostrar loro in
quanto dispregio tenga ciò che essi sopra tutto pregiano di lei”.
Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
3) Si cerca di rappresentare una “seconda realtà”:
Cfr. Luigi Pirandello, Quaderni di Serafino Gubbio operatore:
“ […]io udivo qua nella gabbia il sordo ruglio della belva e
l'affanno orrendo dell'uomo che s'era abbandonato alle zanne,
agli artigli di quella, che gli squarciavano la gola e il petto;
udivo, udivo, seguitavo a udire su quel ruglio, su quell'affanno
là, il ticchettío continuo della macchinetta, di cui la mia mano,
sola, da sé, ancora, seguitava a girare la manovella; e
m'aspettavo che la belva ora si sarebbe lanciata addosso a me,
atterrato quello;
Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
3) Si cerca di rappresentare una “seconda realtà”:
Cfr. Luigi Pirandello, Quaderni di Serafino Gubbio operatore:
“e gli attimi di quell'attesa mi parevano eterni e mi pareva che
per l'eternità io li scandissi girando, girando ancora la
manovella, senza poterne fare a meno, quando un braccio alla
fne s'introdusse tra le sbarre armato di rivoltella e tirò un colpo
a bruciapelo in un'orecchia della tigre sul Nuti già sbranato; e io
fui tratto indietro strappato dalla gabbia con la manovella della
macchinetta cosí serrata nel pugno, che non fu possibile in
prima strapparmela. Non gemevo, non gridavo: la voce, dal
terrore, mi s'era spenta in gola, per sempre”.
Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
3) Si cerca di rappresentare una “seconda realtà”:
Debenedetti, Il romanzo del Novecento: “I Quaderni sono
proprio il romanzo in cui la liquidazione del naturalismo viene
effettuata nel modo più fermo. Si direbbe che la vicenda stessa,
che l’affabulazione di quel romanzo, per una specie di
condensazione inconscia di motivi che l’autore viveva, ma
forse non si proponeva di esprimere in quella forma, delineino
simbolicamente il destino di morte del naturalismo. Si ricorderà
infatti che Serafino, il protagonista, si ribella di continuo alla
sua sorte di operatore, di uomo che gira la manovella della
macchina da ripresa, cioè di strumento passivo che fotografa la
vita e i suoi drammi come altrettanti “dal vero”: quel “dal
vero”, appunto, che fu la prima ambizione del verismo, e gli
diede addirittura il nome italiano”.
Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
3) Si cerca di rappresentare una “seconda realtà”:
“E l’epilogo del romanzo è che Serafino, dopo avere
eroicamente fotografato un catastrofico dal vero, è colpito da un
trauma che gli toglie l’uso della parola. Nella sua carica di
simbolo e di allusione, la vicenda dei Quaderni arriva dunque a
dirci che il naturalismo diventa muto, inservibile” (451-52)
Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
3) Si cerca di rappresentare una “seconda realtà”:
Debenedetti, Il romanzo del Novecento
“Il compito è di vedere “che cosa si nasconde dietro le cose”.
Una seconda realtà, per dirla in breve, più profonda e stabile e
vera di quella vistosamente e sensibilmente presentata dalla
loro apparenza” (295).
Nuove strutture del romanzo
1) Tende a sparire la figura autorevole del narratore
“onnisciente”
2) L’intreccio tradizionale viene destrutturato
3) L’orologio del romanzo “si rompe” e subentra una
temporalità soggettiva e relativa, una durata interiore
4) L’identità del personaggio entra in crisi
5) Si sperimentano nuove tecniche di rappresentazione della
vita interiore (monologo interiore, stream of consciousness)
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Cfr. Luigi Pirandello, Quaderni di Serafino Gubbio operatore