IL FALSO DOCUMENTALE Relazione e stesura della dispensa: Ispettore Perrone Massimo (Polizia Municipale di Cento)* Qualche anno fa, l’apertura delle frontiere ed il sempre più diffuso fenomeno dell’esodo di clandestini sulle coste italiane, ha permesso l’entrata nel nostro paese di numeri sempre crescenti di persone dai paesi esteri. Tra queste, come logico, si nascondono personaggi che per i più svariati motivi hanno la necessità di cambiare la propria identità, rendersi poco visibili o solamente poter guidare un’autovettura. Dotarsi quindi di documenti falsi è divenuto quasi un obbligo per parecchi di loro. Il fenomeno in un primo tempo era ristretto ad una frangia della società identificabile tra i pregiudicati, i nomadi o gli extracomunitari clandestini. La percezione però che in Italia spesso non è difficile “farla franca” ha esteso la contraffazione dei documenti anche agli ambienti cosidetti “normali”. Oggi è possibile trovare il nostro vicino di casa, che vediamo uscire tutte le mattine in giacca e cravatta, con il contrassegno dell’assicurazione stampato con il proprio computer. Dobbiamo toglierci dalla mente un preconcetto che si è dimostrato nel tempo errato: “Brutto” non è sempre sinonimo di “cattivo”. Il falso documentale può estendersi non solo ai classici documenti di guida o d’identità, ma anche alle assicurazioni o alle banconote! Oggigiorno si ha sempre più opportunità di dover sapere con chi si ha a che fare, soprattutto se la persona che abbiamo di fronte non è italiana. Può capitare che per motivi di lavoro, in ambito immobiliare, in banca, in un’assicurazione, ecc. si presenti un individuo che necessariamente deve essere in un certo qual modo “identificato”. Attenzione! Le forme legali di identificazione sono di esclusiva competenza degli organi di polizia (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Polizia Municipale). Il comune cittadino, il responsabile di un’azienda, l’assicuratore ha però spesso necessità di verificare l’esatta identità del proprio interlocutore e a volte si può incorrere nel problema che di seguito verrà trattato. Concetto di falso documentale Il documento (di qualsiasi natura esso sia) può essere: ALTERATO quando ad un modulo originale è stato tolto, aggiunto o modificato un dato o altri elementi. Si ha per esempio quando vengono compilati da persone che non ne hanno titolo dei documenti rubati in bianco; CONTRAFFATTO, quando il documento è totalmente riprodotto ad imitazione del vero; DI FANTASIA, quando il documento non ha corrispondenza nella realtà. Attenzione! Non sarà difficile imbattersi in questi falsi cosiddetti di fantasia! I documenti raffigurati qui sotto vengono reperiti tranquillamente in internet: basta mandare via e-mail i dati personali ed una foto oltre chiaramente al numero della carta di credito!!! In America è molto diffuso tra i ragazzini che, per potersi rifornire di alcolici nei negozi, acquistano falsi documenti d’identità attestanti, per esempio, un’età diversa. Questi falsi assieme ai NON DOCUMENTI, cioè quei supporti cartacei contenenti fotografia e dati del titolare emessi da privati o uffici e che per natura giuridica non possono essere considerati documenti, sono diffusissimi anche perché come vedremo più avanti non sono perseguibili penalmente! Se un cittadino extracomunitario ci esibisce per esempio una tessera sanitaria del suo paese per giunta scritta nella sua lingua saremo poi in grado di definirla giustamente? Non è a questo punto sbagliato sapere che i documenti che, come abbiamo accennato, ci possono presentare, devono essere necessariamente originali. Non può e non deve essere accettato nessun documento in fotocopia! Queste possono essere state manomesse… anche un bambino può essere in grado di farlo! Circolano molte fotocopie, per esempio, di permessi di soggiorno, a colori che assomigliano parecchio agli originali, ma che a volte presentano dati non veritieri. E’ semplicissimo variare la data di scadenza o quella di nascita o addirittura il nome. La fase visiva e tattile è quindi primaria. Il documento va toccato e visionato in ogni sua parte partendo dal presupposto che lo stesso può essere stato realizzato da persone inesperte e con metodi così semplici che ci sarà possibile individuarne con una certa facilità la non veridicità, ma può anche essere stato prodotto con programmi informatici (e sappiamo bene quanto possa essere elevato il grado di sofisticazione di questi), da addetti al settore tipografico o da organizzazioni criminali che hanno usato metodi molto avanzati. Dopo questo piccolo accorgimento il controllo del documento dovrà diventare via via più tecnico, quindi molto probabilmente non alla portata di tutti. Gli organi di polizia preposti possono a questo punto essere di aiuto e di supporto. Potranno così verificare se il modello corrisponde a quello originale sia come fattura che come anno di emissione e non solo. Negli anni, così come avvenuto in Italia, tutti i paesi hanno cambiato i documenti di circolazione e di identità, soprattutto per quello che riguarda le patenti di guida ed i permessi internazionali. L’esigenza in larga parte era appunto quella di evitarne la falsificazione dotando i nuovi documenti di sistemi di sicurezza tali da non permettere riproduzioni. Diamo un occhiata veloce ai principali sistemi di sicurezza adottati. FILIGRANA: E’ forse il più semplice metodo da controllare e forse il più difficile da riprodurre. La filigrana non è un materiale inserito nel foglio, ma consiste in una tecnica particolare adottata durante il processo di produzione della carta e che consiste in una differenza di spessore delle fibre in cui passa una quantità diversa di luce. Il controllo avviene appunto visionando il documento in trasparenza. MICROSCRITTURA: Alcune parti dei documenti di guida nascondono microscritture facilmente identificabili con una lente d’ingrandimento a 8 o 10X. La patente card rumena ne è un chiaro esempio. ULTRAVIOLETTO: Moltissimi documenti hanno stampe che reagiscono con la luce ultravioletta. Una semplice lampada di Wood passata sul documento farà emergere scritte, loghi e quant’altro sarà stato appositamente inserito nel documento. Il resto rimarrà scuro perché la carta sarà otticamente inerte. La carta comune non assorbirà invece la luce riflettendola. OLOGRAMMI: Sono dispositivi ottici variabili applicati sui documenti. Visionati da varie prospettive cambiano logo o colore. Gli ologrammi spesso sono applicati in modo un po’ grossolano sui documenti falsi e possono indurre in errore. PLASTIFICAZIONE E PELLICOLE PROTETTIVE: Esistono pellicole protettive sempre più sofisticate tali quindi da rendere più difficoltosa la contraffazione. Generalmente vengono plastificati i documenti formato card o quelli disposti su fronte-retro di una sola pagina. A volte attraverso un taglio nella pellicola viene sostituita la fotografia. La nostra ANALISI DOCUMENTALE dovrà procedere anche considerando alcuni altri particolari qui di seguito riportati a titolo puramente esemplificativo: DATI IDENTIFICATIVI: I dati identificativi sono quelli che più spesso vengono modificati, sostituiti o cancellati. Se abbiamo a disposizione un piccolo microscopio potremo sicuramente scoprire che la stampa è stata alterata. Non è infrequente la sostituzione di lettere effettuata con tecniche di stampa diverse. Patente di guida albanese originale. Modello vecchio FOTOGRAFIA E TIMBRI: Si è già accennato al fatto di quanto possa essere semplice e di facile attuazione la sostituzione delle foto sui documenti. La prima cosa da fare, sembrerà stupido farla rilevare (ma… quante volte lo facciamo?...), è controllare che la persona che abbiamo di fronte corrisponda nella fisionomia a quella della foto. Foto e timbri apposti sempre sopra con tecniche a secco o a inchiostro devono coincidere! Importante verifica da eseguire sarà controllare con quale precisione i timbri, le firme e quant’altro presenti sulla foto coincidano con il supporto sottostante, abbiano cioè una naturale continuità sui due elementi, carta e foto. Spesso le foto coprono i timbri, spesso i timbri utilizzati sulla foto non sono gli stessi di quelli sulla carta del documento, ancora più spesso quelli che dovrebbero essere timbri per esempio a numeratore metallico sono stampati. Molte volte la foto è scansionata (magari assieme a tutto il resto del documento): un piccolo “scalino” sarà quasi sempre presente. FATTURA DEL DOCUMENTO E STAMPE: Non è difficile, come si è detto, imbattersi in documenti di pessima fattura. Un’occhiata alla patente albanese sotto riprodotta è un esempio lampante. I falsificatori non si sono nemmeno preoccupati di allineare la stampa! Un breve accenno alle varie tecniche di stampa diventa d’obbligo: TIPOGRAFIA: Oramai sui documenti si potrà trovare solo come stampa dei numeri seriali. A colpo d’occhio, servendosi di una lente d’ingrandimento si noterà il c.d. “effetto orlo” dovuto all’inchiostro utilizzato che, a causa della pressione esercitata nella stampa, deborda. LITOGRAFIA: Usata spesso su banconote o carte valore o documenti per riprodurre sfondi orlature arabescate ecc. Le imitazioni diventano più difficili per la qualità di stampa difficilmente riproducibile. I caratteri risultano decisamente definiti e con colore pieno, privi cioè di qualsiasi puntino di stampa (pixel). CALCOGRAFIA: Viene chiamata anche “stampa in rilievo” e appunto viene percepita al tatto. Prendiamo per esempio le banconote dell’euro e passiamo un dito sulle scritte. TRICOMIA: Sfrutta le tecniche usate dai normali computer e stampanti di uso quotidiano. Grazie alla composizione e all’accostamento dei colori primari (ciano, magenta e giallo), miscelati tra loro in parti diverse, l’occhio umano riesce a percepire altri colori, esempio il verde. Le stampanti ink jet e toner lasciano sulla stampa, vicino al carattere, piccole particelle di polvere. FALSO VERO Il DPR n. 445 del 2000 è stato predisposto per raccogliere e coordinare le numerose disposizioni che si sono succedute nel tempo in materia di documentazione amministrativa, nell’intento specifico di facilitarne la consultazione e favorirne un’interpretazione univoca. Il suddetto testo normativo stabilisce all’art. 35 comma 2 l’equipollenza dei documenti di riconoscimento con il documento d’identità per eccellenza e cioè la carta d’identità. Sono equipollenti alla carta d’identità il passaporto, la patente di guida, la patente nautica, il libretto pensione, il porto d’armi. Attenzione! Non posseggono una carta d’identità le seguenti nazioni (dati aggiornati al 2005) : Gran Bretagna, Irlanda, Danimarca, Lettonia, Estonia, Islanda e Norvegia. E’ chiaro che l’esibizione del predetto documento da parte di cittadini appartenenti a questi stati è sinonimo di falsità. IL FALSO ASSICURATIVO: Più spesso di quanto si possa immaginare come organi di polizia ci troviamo di fronte a certificati e contrassegni assicurativi falsificati: a volte sono documenti fotocopiati (magari a colori) o stampati semplicemente con una buona stampante laser o termica a colore (ink-jet). Sappiamo purtroppo che attualmente molte assicurazioni, soprattutto per ragioni di economicità, hanno optato per una riduzione se non addirittura per un’assenza completa dei sistemi di sicurezza che abbiamo già avuto modo di analizzare. Questo sicuramente non rende il lavoro delle forze di polizia più facile. Inoltre occorre fare attenzione al nome della compagnia assicuratrice: sempre di più in circolazione esistono documenti decisamente di fantasia con nomi simili agli originali o lasciati alla più sfrenata immaginazione sia italiani che esteri, oltre a documenti con intestazione di compagnie esistite, ma non più operanti (esempio la UAP non opera con questo marchio dal 1998). LA CARTA VERDE Ai fini dell’assicurazione, in circolazione ci possono essere due diverse categorie di veicoli: o veicoli per i quali l’obbligo della responsabilità civile è assolto con la sola targa di immatricolazione e vale per quelli immatricolati nei paesi U.E. e dell’area “Schengen” (Norvegia, Islanda, Svizzera); o veicoli per i quali è obbligatoria l’assicurazione R.C.A. e cioè tutti i paesi extra U.E.. Questi devono essere in possesso di una “CARTA VERDE” che corrisponde al certificato internazionale di assicurazione ed è rilasciato dall’Ufficio Nazionale di Assicurazione dello stato di immatricolazione del veicolo. La carta verde consente al veicolo di circolare in un paese estero in regola con l’obbligo della assicurazione. Chi proviene da uno stato non U.E. deve essere in possesso di Carta Verde o di polizza temporanea acquistata in frontiera. Non tutti i paesi aderiscono al sistema della carta verde e quindi l’obbligo per i conducenti che provengono da questi è di richiedere la polizza di frontiera. I paesi che aderiscono invece al sistema della carta verde sono: Albania, Andorra, Bielorussia, Bulgaria, Bosnia Herzegovina, Iran, Israele, Macedonia, Marocco, Moldavia, Romania, Serbia e Montenegro, Tunisia, Turchia, Ucraina. Anche questi tipi di documenti, soprattutto quelli provenienti dai paesi dell’Est Europa, sono a rischio falsificazione. Quindi un occhio di riguardo… e in caso di dubbio, per esempio se siamo rimasti coinvolti in incidente stradale, rivolgiamoci al personale di polizia stradale per eventuali rilievi. PROCEDURA AI FINI PENALI: Presentare un documento falso, contraffatto o alterato che sia è reato! Partendo dal concetto basilare che la base della normativa riguarda l’aver ingannato la pubblica fede, cioè la fiducia del pubblico in determinati oggetti o simboli si deve affermare che il falso che non può trarre in inganno non lede alcun diritto e non è perseguibile dallo Stato. Presentare falsi di fantasia e non documenti sopra descritti non è reato! Circolare con patente o assicurazione falsa, presentare una carta d’identità o un permesso di soggiorno falso è invece reato. Questo dovrà chiaramente essere accertato dagli organi di polizia che provvederanno a sequestrare il documento falsificato e a denunciarne il detentore. INDEBITO USO DI CONTRASSEGNI HANDICAP/AUTORIZZAZIONI ZTL, ECC. L’uso illecito dei contrassegni per portatori di handicap è quanto mai diffuso ai giorni nostri. Le persone titolari di detto documento hanno una serie di agevolazioni in materia di circolazione stradale tali da rendere molto appetibile usufruirne abusivamente. Stesso discorso, anche se decisamente più limitato, si ha per i permessi per la circolazione veicolare in ZTL o Aree pedonali. Nel primo caso le ipotesi più frequenti di uso indebito del documento sono di natura amministrativa: utilizzo del contrassegno senza che il veicolo sia posto al servizio della persona invalida titolare del contrassegno; uso del contrassegno scaduto di validità; uso del contrassegno nonostante il titolare sia deceduto; uso di una struttura nominalmente assegnata da parte di persona non titolata. Questi casi sono sanzionati ai sensi del Codice della Strada. Per quanto riguarda l’uso di “contrassegno invalidi” fotocopiato o riprodotto a mezzo scanner si devono tenere presente due ipotesi. Se il documento è realizzato con caratteristiche e dimensioni tali da poter essere scambiato per originale (colore, carta e misure identiche): si configura il reato penalmente perseguito come sopra descritto. Esistono anche sentenze di Cassazione Penale che affermano che neppure lo stesso titolare ha facoltà di riprodurre un secondo documento che si presenti e sia utilizzato come l’originale. Il documento seppure fotocopiato o scansionato si presenta con caratteristiche tali da non poter trarre in inganno, sia cioè riconoscibile da chiunque: il caso rientra in quanto già detto sul “falso grossolano” e l’autore non sarà punibile penalmente. BANCONOTE EURO Le sette banconote in euro sono identiche in tutti i paesi dell’area Euro e hanno corso legale in tutti gli stati aderenti all’unione monetaria dal 1 gennaio 2002. Sul fronte (recto) delle banconote sono raffigurate finestre e portali e le 12 stelle dell’Unione Europea. Sul retro (verso) è invece raffigurato un ponte ispirato allo stile architettonico di un periodo della storia dell’arte europea diversa per ogni singolo biglietto. Le banconote Euro sono caratterizzate da molteplici elementi di sicurezza. Per riconoscere immediatamente la loro genuinità è consigliabile attenersi a quattro regole base: toccare, guardare, muovere e controllare… in pratica tutto ciò che già si è detto per i documenti…. E’ importante verificare tutte le caratteristiche di sicurezza confrontando, eventualmente, la banconota sospetta con un’altra di pari valore e sicuramente genuina. Toccare la carta: La stampa calcografica sopra descritta è presente in parecchie aree della banconota ed è facilmente riconoscibile al tatto grazie al suo caratteristico effetto rilievo. Inoltre per i non vedenti sono stati inseriti lungo i bordi delle banconote da 200 e 500 € degli speciali elementi tattili. Tenere la banconota controluce: E’ possibile vedere il registro recto-verso, la filigrana, il filo di sicurezza. Muovere la banconota: Sul fronte dei tagli piccoli (5/10/20 €) è presente una striscia olografica. Movendo la banconota è possibile osservare alternativamente il simbolo dell’euro in colori brillanti o il valore nominale. Sul retro di queste banconote è presente una striscia iridescente che brilla movendo il biglietto. Sul fronte dei tagli grandi è sempre presente l’ologramma con caratteristiche simili a quelle appena descritte. Sul retro invece è stato utilizzato un inchiostro otticamente variabile. Microscritture e miniscritture: Mediante l’uso di una lente d’ingrandimento è possibile vedere delle sottili iscrizioni che devono risultare nitidi e non sfuocati presenti sul fronte e sul retro. Luce ultravioletta: Osservando le banconote alla luce ultravioletta è possibile verificare le seguenti caratteristiche: non fluorescenza della carta, presenza delle fibrille fluorescenti, particolari reazioni degli inchiostri utilizzati per riprodurre determinati elementi grafici delle banconote.