Venerdì Santo
6 Aprile 2012
Le processioni dalle Sette Chiese
PASSIO 2012
Parrocchie Unite Novara Centro
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C. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
A. Amen
C. La pace sia con voi
A. E con il tuo spirito
Introduzione
G. In comunione con il Papa Benedetto XVI che a Roma, presso il
Colosseo, questa sera medita i misteri della Via Crucis, anche noi, in
sette Chiese del centro, in unione con le comunità parrocchiali della
periferia cittadina ci raccogliamo per fermarci a contemplare il mistero
del Venerdì santo, memoria della passione e della morte di nostro
Signore Gesù Cristo.
Vertice del dolore dell’uomo e del dolore di Dio, l’icona del Cristo
crocifisso raccoglie in sé tante storie di uomini, donne, anziani e
bambini martoriati dal dolore e dalla sofferenza ingiustamente patita.
Così in Santa Maria al Monserrato, nella Basilica di San Gaudenzio, in
Sant’Eufemia, nella Chiesa della Madonna del Carmine, in San Pietro
al Rosario, in Santa Maria Ausiliatrice e in San Giovanni Decollato
sono convenute molte persone, riunite attorno alla croce di Cristo. Il
volto di Dio Padre ci ha accompagnati lungo l’itinerario di questa
quaresima, facendoci riflettere sul grande amore con cui ci ha donato
suo Figlio, offerto sulla croce per noi.
Immigrati, disagiati, giovani, ragazzi, volontari, anziani, malati e disabili
accompagnati da tanta gente vogliono rappresentare una piccola sintesi
della nostra società civile novarese e Chiesa locale, una porzione
significativa di popolo raccolto.
Pregheremo dunque insieme con il Salmo 21, il salmo delle ultime
parole di Gesù in croce: “Dio mio, Dio mio, perché mi ha
abbandonato?”, e leggeremo il brano evangelico delle Beatitudini;
inoltre il profeta Isaia ci accompagnerà a comprendere l’immagine del
servo del Signore “uomo di dolori che ben conosce il patire”
Accompagneremo, molto semplicemente, l’ascolto di questi testi con
un ritornello di Taizé.
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Seduti
Salmo 21
C. L’apertura del Salmo 21 richiama le ultime parole di Gesù in croce
secondo la testimonianza degli evangelisti Matteo e Marco. Come
Gesù, anche ciascuno di noi può pregare con i salmi, soffrire con chi
soffre, gioire con chi gioisce, solidale con il fratello. Nell’angoscia la
speranza, nella notte la luce che risplende, nella disperazione la
salvezza. Appropriamoci, dunque, delle parole del salmista nella
memoria del dolore di Cristo. Alterneremo le parole del Salmo con il
ritornello di Taizé che riflette sulla luce e sulle tenebre, metafora della
vita e della morte.
L. “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Tu sei lontano dalla mia salvezza”: sono le parole del mio lamento.
Dio mio, invoco di giorno e non rispondi,
grido di notte e non trovo riposo.
Eppure tu abiti la santa dimora, tu, lode di Israele.
In te hanno sperato i nostri padri, hanno sperato e tu li hai liberati;
a te gridarono e furono salvati, sperando in te non rimasero delusi.
Rit.: Nada te turbe …
L. Ma io sono verme, non uomo, infamia degli uomini,
rifiuto del mio popolo.
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Mi scherniscono quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
“Si è affidato al Signore, lui lo scampi; lo liberi, se è suo amico”.
Sei tu che mi hai tratto dal grembo,
mi hai fatto riposare sul petto di mia madre.
Al mio nascere tu mi hai raccolto,
dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio.
Da me non stare lontano, poiché l’angoscia è vicina e nessuno mi
aiuta.
Rit.: Nada te turbe …
L. Mi circondano tori numerosi, mi assediano tori di Basan.
Spalancano contro di me la loro bocca come leone che sbrana e
ruggisce.
Come acqua sono versato, sono slogate tutte le mie ossa.
Il mio cuore è come cera, si fonde in mezzo alle mie viscere.
È arido come un coccio il mio palato, la mia lingua si è incollata alla
gola,
su polvere di morte mi hai deposto. Un branco di cani mi circonda,
mi assedia una banda di malvagi; hanno forato le mie mani e i miei
piedi,
posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano, mi osservano:
si dividono le mie vesti, sul mio vestito gettano la sorte.
Ma tu, Signore, non stare lontano, mia forza, accorri in mio aiuto.
Rit.: Nada te turbe …
Pausa di silenzio
C. Ci mettiamo ora in ascolto della parola del Signore, leggendo il
testo delle Beatitudini. Gesù traccia per i suoi discepoli il cammino
della “vita buona” che il Padre desidera per loro. Un cammino che
Gesù ha compiuto dando un esempio a tutti noi, e sul quale ci chiama
a seguirlo. È una via che conduce alla croce, accettata per amore, e alla
risurrezione con lui.
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Lettura del Vangelo delle Beatitudini
(Mt 5,1-16)
L. Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si
avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro
dicendo:
“Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno
saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo,
diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed
esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti
perseguitarono i profeti che furono prima di voi.
Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa
lo si renderà salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e
calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che
sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il
moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella
casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano
le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli”.
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Carme del Servo sofferente
(Is 53)
Chi avrebbe creduto al nostro annuncio?
A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore?
È cresciuto come un virgulto davanti a lui
e come una radice in terra arida.
Non ha apparenza né bellezza
per attirare i nostri sguardi,
non splendore per poterci piacere.
Disprezzato e reietto dagli uomini,
uomo dei dolori che ben conosce il patire,
come uno davanti al quale ci si copre la faccia;
era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,
si è addossato i nostri dolori;
e noi lo giudicavamo castigato,
percosso da Dio e umiliato.
Egli è stato trafitto per le nostre colpe,
schiacciato per le nostre iniquità.
Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui;
per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
Noi tutti eravamo sperduti come un gregge,
ognuno di noi seguiva la sua strada;
il Signore fece ricadere su di lui
l'iniquità di noi tutti.
Maltrattato, si lasciò umiliare
e non aprì la sua bocca;
era come agnello condotto al macello,
come pecora muta di fronte ai suoi tosatori,
e non aprì la sua bocca.
Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo;
chi si affligge per la sua posterità?
Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi,
per la colpa del mio popolo fu percosso a morte.
Gli si diede sepoltura con gli empi,
con il ricco fu il suo tumulo,
sebbene non avesse commesso violenza
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né vi fosse inganno nella sua bocca.
Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori.
Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione,
vedrà una discendenza, vivrà a lungo,
si compirà per mezzo suo la volontà del Signore.
Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce
e si sazierà della sua conoscenza;
il giusto mio servo giustificherà molti,
egli si addosserà le loro iniquità.
Perciò io gli darò in premio le moltitudini,
dei potenti egli farà bottino,
perché ha spogliato se stesso fino alla morte
ed è stato annoverato fra gli empi,
mentre egli portava il peccato di molti
e intercedeva per i colpevoli.
Pausa di silenzio
In piedi
Preghiera dei Fedeli
C. La Chiesa, pellegrina nella storia, oggi ricorda con immenso
amore la morte del Cristo, dal cui fianco squarciato è scaturita la vita
del mondo. Uniti nella fede rivolgiamoci al Signore, che è Dio Padre,
Figlio e Spirito Santo, attraverso le nostre invocazioni di preghiera
cantando:
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Kyrie, Kyrie eleison
1. O Signore, in una società globale dove permane la povertà anche
materiale rendici capaci di perdere un po’ di noi stessi per far posto
ed accogliere l’altro, nella sua piena dignità di uomo, noi ti
invochiamo:
Kyrie, Kyrie eleison
2. Fa’ conoscere ai giovani, o Maestro, la via che hai tracciato per
ciascuno di loro, affinché realizzino la loro vocazione e trovino il
vero senso della vita, noi ti invochiamo:
Kyrie, Kyrie eleison
3. O Signore Gesù, che ci hai invitato ad essere come i fanciulli,
conservaci nella purezza e accresci in noi la capacità di stupirci dei
tuoi doni, noi ti invochiamo:
Kyrie, Kyrie eleison
4. Benedici, o Padre, coloro che dedicano gran parte del loro tempo
nel volontariato e nelle associazioni, affinché con il loro esempio
coinvolgano altre persone rendendole aperte alla luce del Vangelo,
noi ti invochiamo:
Kyrie, Kyrie eleison
5. Colma, o Signore Gesù, la solitudine delle persone anziane e
preservale dall’indifferenza in cui spesso si sentono, noi ti
invochiamo:
Kyrie, Kyrie eleison
6. O Spirito Consolatore, forza nella debolezza, possa Tu alleviare il
dolore di coloro che si trovano nella malattia e nella sofferenza, noi ti
invochiamo:
Kyrie, Kyrie eleison
7. Assisti nella tua bontà, o Padre, chi vive nel corpo i segni della
prova perché sia sempre circondato dall’attenzione e dalla dolcezza
del fratello, noi ti invochiamo:
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Kyrie, Kyrie eleison
C. Accogli nel tuo amore, o Dio, le invocazioni che la comunità qui
riunita ti rivolge e trasformale in speranza per un mondo nuovo, un
mondo segnato dalla pace e dalla riconciliazione. Per Cristo nostro
Signore.
A. Amen
Padre Nostro
G. Concluso questo momento iniziale di ascolto e parola,
percorriamo la via in silenzio, portando con noi la luce che annuncia
la vittoria sulle tenebre con le nostre candele: cammineremo
preceduti dalla croce spoglia. Sette processioni convergono verso
piazza Duomo, dove sarà proposto un momento di ascolto e di
contemplazione ai piedi dell’icona della Trinità, per poi concludere,
con mons. Vescovo, all’interno del Duomo.
IN DUOMO: Lettura della crocifissione, morte e sepoltura
secondo il Vangelo di Giovanni con corali e canti della
Passione
IN TE LA NOSTRA GLORIA
In te la nostra gloria, o Croce del Signore.
Per te salvezza e vita nel sangue redentore.
La Croce di Cristo è nostra gloria, salvezza e risurrezione.
Dio ci sia propizio e ci benedica, e per noi illumini il suo volto.
Sulla terra si conosca la tua via, la tua salvezza in tutte le nazioni.
In te…
SIGNORE DOLCE VOLTO
Signore, dolce volto di pena e di dolor,
o volto pien di luce colpito per amor.
Avvolto nella morte perduto sei per noi.
Accogli il nostro pianto, o nostro Salvator.
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Nell'ombra della morte, resistere non puoi,
o Verbo, nostro Dio, in croce sei per noi.
Nell'ora del dolore ci rivolgiamo a Te
Accogli il nostro pianto, o nostro Salvator.
O capo insanguinato del dolce mio Signor,
di spine incoronato, trafitto dal dolor.
Perché son si spietati gli uomini con Te?
Ah, sono i miei peccati! Gesù pietà di me.
POPOLO MIO
Popolo mio che male ti ho fatto?
In che ti ho provocato? Dammi risposta.
Io ti ho guidato fuori dall'Egitto,
e tu hai preparato la Croce al tuo Signore.
Popolo mio…
Ti ho guidato quarant'anni nel deserto,
ti ho sfamato con manna,
ti ho condotto in un paese fecondo,
e tu hai preparato la Croce al tuo Signore.
Popolo mio…
Ti ho piantato come vigna mia scelta,
ma tu hai spento la sete con aceto
e hai piantato una lancia nel petto al tuo Signore.
Popolo mio…
Ti ho aperto davanti il mare,
e tu mi hai aperto con la lancia il costato
Popolo mio…
Ti ho fatto strada con la nube,
e tu mi hai condotto davanti a Pilato.
Popolo mio…
Ti ho nutrito con manna nel deserto,
e tu mi hai colpito con schiaffi e flagelli.
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Popolo mio…
Io ho distrutto i re dei Cananei,
e tu con una lancia hai colpito il tuo Signore.
Popolo mio…
Ti ho posto in mano uno scettro regale,
e tu hai coronato di spine il tuo Signore.
Popolo mio…
Ti ho esaltato con grande potenza,
e tu mi hai sospeso al legno della croce.
Popolo mio…
DOLCE SIGNORE
Dolce Signore, nostro Salvatore,
e tristemente tradito e abbandonato:
noi peccatori ti abbiamo amareggiato: Pietà, Signore.
Dolce Signore, Re di eterna gloria,
e crudelmente di spine incoronato:
noi peccatori ti abbiamo umiliato: Pietà, Signore.
Dolce Signore, ora muori in croce,
e la tua croce da vita al mondo intero:
noi ti preghiamo, o nostro Salvatore: Pietà, Signore.
AVE VERUM
Ave verum Corpus natum de Maria Virgine:
Vere passum, immolatum in cruce pro homine:
Cuius latus perforatum, fluxit aqua et sanguine:
Esto nobis praegustatum mortis in examine.
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NEL BATTISTERO: la memoria del Battesimo
Uscendo dal Duomo si passa all’interno del Battistero nella memoria
della discesa nella morte di Cristo, la discesa agli inferi.
Ci si prepara al Sabato Santo nell’attesa del Risorto.
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Domenica di Pasqua 8 aprile alle ore 7.00
a Novara, in piazza Duomo
“Annuncio del Risorto”
Processione verso San Gaudenzio,
dove verrà celebrata la S. Messa di Pasqua
in Basilica, sotto la statua del Salvatore
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