Anno
12
- Numero
44
L’INFORMATUTTO DEL LAMBRETTA CLUB TRIVENETO
Gennaio—Aprile
2012
Riservato ai Soci
25° MILANO – TARANTO 3-9 LUGLIO 2011
La “Milano—Taranto” del nostro socio Alberto Berzacola
Nell’estate del 2010,dopo una lunga chiacchierata con Matteo e Dennis sulle loro avventure
della Mi-Ta 2009 , decisi che avrei partecipato anch’io all’edizione del 2011. Avevo voglia di
mettermi alla prova personalmente e di mettere alla prova la mia cara 125 Special del 67
che per tanti viaggi mi ha accompagnato ma mai per
distanze così lunghe.
E allora via con l’iter burocratico dell’iscrizione compila le varie carte, scatta le foto alla Lambretta, prepara
la documentazione e contatta gli “amici della Lambretta” di Milano che seguivano le iscrizioni per il nostro
piccolo gruppo di amici.
Come tutti sanno quest’anno ricorre l’anniversario dei
150 anni dell’unità
d’Italia ed inoltre era la
venticinquesima edizione della Milano-Taranto con conseguente boom di richieste di partecipazione.
Con un po’ di fortuna sono riuscito ad entrare a far parte dei
quasi 300 concorrenti che hanno preso parte a questa fantastica avventura lungo la nostra penisola con partecipanti da
tutto il mondo : Australia, Giappone, Nuova Zelanda sono
solo alcuni di questi Paesi!!!
Per una sfida di tale livello la mia Lambra meritava
un’adeguata messa a punto e quindi il mio inverno è trascorso in garage tra cacciaviti, estrattori e svitol ma sempre
in ottima compagnia. A tal proposito ringrazio pubblicamente il mio grande amico Stefano Tinelli con il quale ho
affrontato il restauro e se sono arrivato fino a Taranto è anche
merito suo.
L’inverno è passato molto più velocemente di
quanto mi aspettassi e come spesso accade le ultime messe a punto della Lambretta sono finite la
settimana prima di partire e per non parlare del
rodaggio, fatto quattro giorni prima della partenza!!!
Sabato 2 luglio carico sulla Lambretta il mio pesante borsone da viaggio (con dentro più ricambi
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LE NOSTRE ATTIVITA’
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che vestiti, un carburatore, una frizione, un collettore della marmitta, un pistone e
un’accensione elettronica…non si sa mai!) e parto in direzione Milano dove sarò ospite per
la nottata del mitico Donato.
La notte prima della partenza non è stata molto riposante, l’adrenalina iniziava a salire e
mille pensieri si accavallavano nella testa ma la voglia di partire era tanta.
La domenica mattina sveglia presto (tanto chi ce la faceva a restare ancora a letto?) e tra
attaccare i numeri di gara, le ultime regolazioni, in un attimo è arrivato mezzogiorno con
l’arrivo a casa di Donato dei lambrettisti che avrebbero partecipato con noi alla Mi-Ta.
Nel pomeriggio tutti all’idroscalo di Milano per la registrazione dei piloti e dei mezzi ma
prima, visita agli ex stabilimenti Innocenti dove le nostre amate Lambretta furono assemblate più di quarant’anni fa! Che emozione vedere dal vivo questi enormi edifici dopo averli visti solamente nei libri di storia!
A mezzanotte manca ancora molto, nel frattempo vengo raggiunto da Stefano ed da un altro amico neo-lambrettista quindi il tempo per una cena in compagnia ci stava tutto.
A mezzanotte e ventitré minuti ho la partenza;
personalmente il momento più bello e più emozionante di tutta la Mi-Ta, un ricordo che porterò
per sempre nel cuore. Vedere i tuoi amici e la
gente che ti applaude come fossi un eroe è qualcosa di indescrivibile e di unico.
00.23.Pronti,via!!!
Prima tappa:
Milano – Zola Predosa
Appena fuori l’idroscalo ci si aspetta tra lambrettisti e poi via per le lunghe e monotone statali
della pianura padana affrontate, diciamo,ad una velocità non proprio turistica.
La prima tappa notturna scorre abbastanza tranquillamente per tutti tranne per un incidente che vede coinvolta una vespista, per fortuna nulla di grave, ma dovrà abbandonare la
gara dopo appena 40 km dalla partenza.
Personalmente ho una “scaldata” al cilindro senza gravi conseguenze mentre a Giampaolo
si allenta il mozzo posteriore, tutto sistemato in una stazione di servizio.
Arriviamo a Zola Predosa (Bo) per le 10.30 dopo aver macinato quasi 360 km dove ci attende un abbondante rinfresco e finalmente la possibilità di farsi una doccia e un breve riposino.
Seconda tappa : Zola Predosa – Torgiano
La seconda tappa è tutta sulla dorsale appenninica. 340 km di salite e discese.
Attraversiamo i passi della Futa, del Giogo e della Raticosa ovviamente sempre a manetta
con curve e tornanti che sono il sogno di ogni
motociclista.
Sul passo della Raticosa, nonostante sia luglio,
troviamo un tempo invernale con nebbia e dieci
gradi di temperatura! Poveri piloti e poveri mezzi costretti a passare dal caldo afoso della pianura padana al freddo clima dell’Appennino!
Si sa che i distributori in montagna non abbondano quindi sempre al limite con la benzina, poi
se si sbaglia strada si rischia di restare a piedi e
sperduti in mezzo al bosco (vero Angelo??. Per
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LE NOSTRE ATTIVITA’
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fortuna che il nostro furgone guidato da Adolfo aveva sempre la tanica pronta ed il satellitare per rintracciarci! )
Arriviamo a Torgiano (PG) nel tardo pomeriggio e poi di corsa a prepararci per la cena tenutasi in un’elegante castello nelle vicinanze di Assisi.
Al rientro primo intervento fino a tarda notte dei nostri esperti meccanici Paolo, Adolfo e
Carlo sulla Lambretta di Angelo, sostituito il carburatore, è tutto risolto.
Terza tappa :
Torgiano – Ferentino
Rinominata da me “la strage delle Innocenti” (capirete il perché..) ma la tappa più bella in
assoluto. Abbiamo attraversato luoghi magnifici che solo una nazione come l’Italia ci può
regalare.
Castel di Tora con il suo magnifico lago solo uno degli stupendi paesi che abbiamo attraversato in sella alle nostre amate Lambretta.
Attraversiamo le magnifiche vallate laziali con
stradine mozzafiato fino all’arrivo a Ferentino
dove veniamo accolti dal locale moto club con
una festa in piazza ed addirittura i fuochi
d’artificio! Da Ferentino raggiungiamo Fiuggi
dove alloggiamo, pranzo frugale (in dodici in un
tavolo da otto) e poi di corsa a riparare i mezzi.
Ennio e Marco hanno smontato il mozzo posteriore perché i loro freni chiedevano pietà dopo
due tappe di montagna; a Carlo gli si era allentata la flangia del cambio ed ha dovuto aprire il motore, a Manuel era saltato il paraolio della
camma del cambio mentre Bruno ha letteralmente cotto la marmitta, una vera strage!!!
…Ed i piloti Laverda che se la ridevano visto che la sera prima li avevamo presi in giro
noi!!!
Quarta tappa : Ferentino – Caserta
La tappa breve, ”solamente” 220 km. Abituati a far circa 350 km al giorno questa tappa è
letteralmente volata. L’unico inconveniente “serio”della giornata l’ho avuto io..ancora prima di partire!!!
Alla partenza da Ferentino mi sono accorto di avere la ruota posteriore che “ballava” un
pochino, diagnosi che non lascia scampo, allentata la flangia posteriore del cambio! Che
sfiga!
Ho affrontato la tappa a bassa velocità (massimo 70 km/h) riuscendo comunque a rispettare la tabella di marcia della gara (eh sì, la Mi-Ta è pur sempre una gara di regolarità) ed arrivando fino a Caserta (dopo essermi perso in centro per non aver visto una freccia mentre
facevo un “garino” con un ragazzo del posto su una V***a 50 special elaborata).
Sempre con l’aiuto dei nostri impareggiabili meccanici (che non smetterò mai di ringraziare) ripariamo la mia Lambra e quella di Luca alla
quale si era allentata la catena.
Altro problema della giornata è capitato a Paolo
per colpa di un simpatico benzinaio che ha fatto,
al suo 200SX bicilindrico, il pieno di acqua e benzina……ha smontato i carburatori e vuotato il
serbatoio a bordo strada ed è ripartito!
Quinta tappa : Caserta – Bari
Altra bellissima tappa. Il primo controllo orario
era ad Ariano Irpino ma per raggiungerlo i tem-
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pi erano veramente molto stretti e quindi giù a tutta manetta fregandocene anche degli autovelox…quante risate!!!
Il tratto tra Ariano Irpino e Molfetta è una vera e propria fornace. 150 km con il sole a picco
sulla testa e la temperatura che raggiungeva i 42 gradi! Affronto questa tratta con il mio
amico Marco gustandoci però questi bellissimi paesaggi, pianure coltivate a grano a perdita d’occhio e le pale
eoliche che ci accompagnavano durante tutto il nostro
tragitto.
A Castelluccio dei Sauri pit-stop per placare la nostra
sete con gli abitanti del luogo che ci guardavano come
si guardano gli extra-terrestri. Avranno pensato chi fossero questi matti che con una temperatura del genere
scorrazzavano per le strade in sella ai loro motoscooter!
Arriviamo a Bari dove è d’obbligo la foto sul lungomare
con tutti i mezzi schierati.
L’unico ad aver avuto problemi in questa tappa è Donato che, per qualche ignoto motivo,
ha bucato il pistone.
Alla sera, a Bari, i nostri bravissimi meccanici hanno sistemato la Lambretta del povero Donato che il giorno successivo era di nuovo in sella e pronto ad affrontare l’ultima tappa.
Sesta tappa : Bari – Taranto
La settimana è volata e purtroppo siamo già all’ultima tappa. Sono gli ultimi 120 km prima
dell’arrivo a Taranto sul Lungomare Virgilio.
Ci organizziamo tra Lambrettisti per fornire supporto in caso di necessità a quelli che sono
in “odor di podio” (A fine gara, nella categoria
“Storica”, Carlo è arrivato primo e il buon Ennio terzo
mentre nella categoria “Sport” Bruno è arrivato terzo ed
io quarto).
Ultimi controlli orari fino a Villa Castelli dove ci si riunisce e si parte in gruppo verso Taranto dove ci aspetta
l’ultimo km lanciato.
Che emozione quest’ultimo chilometro…indescrivibile!
Mentre ci si avvicina al traguardo si ripercorrono con la
mente tutte le avventure di questa settimana trascorsa
in sella, la partenza da Milano ormai è già un lontano ricordo.
All’arrivo la festa è grande, ci si abbraccia tra amici e si festeggia per l’impresa appena
compiuta, non ci sembra vero!
Purtroppo la Mi-Ta 2011 è già un ricordo.
Mesi di organizzazione, lavori sul motore, serate in garage, pensieri su cosa potrebbe essere
andato storto…tutto finito!
All’arrivo a Verona la mia Lambretta segnava sul contachilometri la ragguardevole distanza di 2050 km…
non male direi per una signorina di 44 anni.
Durante il ritorno a Verona pensavo già a quale evento
partecipare nel 2012..un’altra Mi-Ta? Può darsi, forse
questa volta in sella ad una cardanica!!!
Alberto Berzacola
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LA LAMBRETTA DI ZIO RENZO RIVA
Storie d’altri tempi. Questa è la romanzata storia che lo zio del nostro socio Fabio Gorini ci
ha fatto giungere. L’atmosfera è quella degli anni 40/50 ed il forbito linguaggio dello zio ne
lasciano trasparire il piacevole sapore del passato gioioso e pieno di atmosfera. La Lambretta è lo sfondo sul quale questo fantastico personaggio ha costruito parte della sua giovinezza spensierata per le strade di mezza Europa. Renzo Riva nasce a Gavinana (Pistoia) il 17
agosto del 1923, ma ha sempre vissuto a Roma per tutta la sua giovinezza.
Dopo la guerra, vissuta al fronte, nel 1948, durante gli anni universitari nei quali ha conseguito la laurea in Chimica e poi quella in Farmacia, ha acquistato la sua prima Lambretta,
a cui ne seguirono almeno altre cinque, stando ai suoi ricordi.
Nel 1953 si sposò a Padova e da allora con la moglie Luciana condivise la passione dei lunghi viaggi in Lambretta per le strade europee.
Divenuto un alto funzionario dell’INAM, amava sempre trascorrere le sue vacanze viaggiando in lungo ed in largo sempre in sella alle sue immancabili Lambretta, a cui rimase sempre fedele.
Nel 1959 fu chiamato a Bruxelles quando fu fondato l’allora
MEC, Mercato Comune Europeo il predecessore dell’attuale
Unione Europea, dove ha ricoperto importanti ruoli.
Nel 2010 infine, ha deciso di trasferirsi definitivamente in Italia, a Montegrotto, (Padova), dove vive attualmente.
Qui di seguito la sua prima storia che Fabio è riuscito a carpire, credo meriti di essere ricordata con alcune foto dell’epoca.
Sopra la consegna della tessera di socio onorario del Lambretta Club Triveneto
Prima puntata 1954
Ero partito da Roma in un’assolata estate italiana del 1954 ed a cavallo della mia inseparabile Lambretta ero giunto nella lontana Scozia meridionale.
Ricordo la volta in cui, mentre giravo in Lambretta vicino a New-Castle nella Scozia del
Sud, mi sono visto sorpassare da un’altra, anch’essa in Lambretta, che esibiva due gambe
da sogno: belle, ma talmente belle che io, emozionato, entusiasta, invece di due ne vedevo
diciotto più due di riserva. La rincorro a lungo, la sorpasso e lei mi sorpassa a sua volta ed
allora, passato un po’ l’entusiasmo, mi resi conto che di gambe ne aveva due, quelle due
cioè di riserva, immagino. Le altre diciotto le avevo sognate: vi avevo detto infatti che erano gambe da sogno.
Ad un certo punto quella amazzone (la Lambretta si può assimilare ad un cavallo: è piccola, è vera ma di ferro e d’acciaio), quella bellissima amazzone dicevo, la cui bellezza non era limitata
alle gambe, si era infilata in un buco, una specie di portone o di
passo carrabile di un grigio castello ed era scomparsa. In Scozia
ci sono molti castelli, ma a me piacciono di più quelli italiani; andate a vedere quello di Bracciano, sullo splendido lago e resterete
a bocca aperta. Scusate ho divagato.
Indovinate perché stavo in Gran Bretagna, che avevo già visitato
più volte, sempre a cavallo della Lambretta, così come mi era
successo anche per la Germania: oltre a giustificati motivi, volevo
far pratica con le lingue di quei Paesi.
Anni dopo, molti anni dopo, mi ero accorto che avevo tutto sba-
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gliato: invece che in quei grigi Paesi del Nord sarei dovuto andare a Rimini o Cattolica dove d’estate ci sono più tedeschi e inglesi che altrove: c’è il sole e ci sono le ragazze di mezza
Europa generalmente molto benevole con noi indigeni, specie se, come me, belli ed aitanti
(certe cose dovevo dirle per farvi comprendere meglio). Dunque una volta ci sono andato
con Nino, un amico carissimo, bello, bruno, aitantissimo e simpaticamente romano, insomma un piccolo
dio. Le ragazze: chi voleva che le portassimo a
S.Marino, chi voleva visitare Gradara, e chi avrebbe
preferito Gabicce, sempre immancabilmente sulle nostre Lambretta, perché noi due quelle possedevamo.
Insomma da mane a sera era tutto un via vai, ma la
sera che cosa succedeva? Succedeva che le ragazze
volevano… e litigavano pure perché volevano tutte
pernottare con Nino e quello sciagurato ne approfittava. Un giorno, mentre le due un poco in disparte litigavano come boscimani, strappandosi vicendevolmente i capelli color del grano, io, deciso, chiesi spiegazioni al mio amico. Nino, un ragazzo in gambissima
e che quando parla bisogna ascoltarlo, mi ha risposto
tranquillo: “ Vedi Renzo, tu sei un gran bel ragazzo,
hai le spalle quadrate e certi bicipiti che, quando sei in
costume da bagno, fanno paura, Solo che hai la faccia
da tonto. E’ un’ingiustizia, d’accordo, è anomalo ma,
come sai, le ragazze di norma ti guardano in faccia e
deducono il resto. E’ inevitabile e ingiusto, però c’è una certa logica. Comunque sono ottimista: una volta o l’altra le tue doti nascoste emergeranno: vedrai.” Lasciamo stare: che Nino sia in gambissima l’avevo già detto e lo confermo, però anche lui di tanto in tanto una
cantonata può prenderla. Dice i bicipiti, e allora dove li mette i polpacci che fanno di me un
corridore perfetto ed instancabile e che , con tutto il resto fanno pensare al Discobolo? Io
sono, è vero, Lambrettista valente ed assiduo, ma
prima di essermela fatta la Lambretta, percorrevo
a piedi chilometri e chilometri nella campagna romana. E, tornato a casa distrutto, dopo pochi minuti avevo sempre voglia di riprendere la corsa,
fiero e sprezzante del pericolo, come diceva il Fiduciario del Fascio che proprio scemo non era.
A proposito di Rimini, vi consiglio di andarci in
Lambretta, da soli: il posto di dietro, del resto, è
riservato a chi già sapete. Ma l’essere soli facilita
molto le cose: lei, la conquistata, non ha bisogno di
scegliere e quindi su cento casi su cento “ob torto
collo” vi prende. Ma che diceva Nino? A me,
quando sono andato a Rimini in Lambretta e da
solo, è andata benissimo.
Renzo Riva
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PRANZO SOCIALE 2011
A Camisano Vicentino , si è svolto il 4 dicembre 2011,
l’annuale pranzo sociale. All’incontro hanno partecipato come sempre una nutrita schiera di soci e simpatizzanti che hanno potuto socializzare ed incontrarsi per
gli auguri di fine anno. Quest’anno l’evento è stato onorato dalla presenza del nostro Presidente Nazionale
Avv. Leo Schiavo e da nomi noti del passato che hanno
dato lustro alla Lambretta . A tutti indistintamente va il
nostro ringraziamento. Crediamo di fare cosa gradita
nel pubblicare alcune foto dell’evento.
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LE NOSTRE ATTIVITA’
VITA SOCIALE DEL CLUB
ROVISTANDO NEL CASSETTO
Andando a curiosare in vecchie pubblicazione inerenti la Lambretta , capita di imbattersi in
simpatici articoli che, mi sono detto, potrebbe essere bello riproporre. Di seguito l’inno alla
Lambretta da un articolo relativo un vecchio raduno di lambrettisti in Foligno nel 1962
INNO ALLA LAMBRETTA
Uscite dall’arcano
su i disegni perfetti d’INNOCENTI,
le strade divorate al monte al piano
decise, senza mai tentennamenti
nelle curve più audaci, nelle rette,
docili, signorili, silenziose,
veloci al pari e più delle saette;
Quando passano lievi, elegantissime,
con le ali nella ruota,
sincronizzate il cuore vostro saldo
al cuore entusiasmato del pilota.
e sciamate in gita nei raduni
tra una festa di luci e di colori,
un canto dolce effonde dai motori;
Una musica magica ed armoniosa,
che penetra benefica nei cuori,
portandovi del cielo sulle vette.
Evviva, evviva, evviva le Lambrette
fonti di forza pura, generosa;
nel mondo ci son tante motorette
ma voi, d’imperio, siete un’altra cosa!
Oggi in festa, Foligno
dell’Umbria verde, vivida , la rosa,
ai lambrettisti in gita
da ogni parte d’Italia convenuti
dice orgogliosa: Siate i Benvenuti
COMPRO—VENDO
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Vendo Lambretta LI 3^ serie bianca/blu del 1962. Documenti in regola revisionata
fino al 2013—FMI . Per informazioni telefonare al numero cell. 338.6037559 . Mail :
[email protected]
Vendo stupenda Lambretta 125b del 1949, restaurata, mai usata colore azzurro , senza documenti, mai iscritta al PRA, ma iscritta al Registro Storico FMI. Per informazioni contattare il numero cell. 331.3002725. Mail: [email protected]
Vendo Lambretta 150 Special iscritta FMI , km 32.800 originali, restaurata. Contatti al
numero cell. 348.2334006. Mail: [email protected]
Vendo Lambretta LI125 del 1960 restaurata, colore grigio tortora, in ottime condizioni, tutta originale. Contattare Giovanni al numero 0444.924349.
Mail: [email protected]
Vendo Lambretta LD150 del 1956, radiata d’ufficio, completa di libretto, targa ed
estratto cronologico. Restaurata nel 1998. Per info contattare il cell. 349.5463749
Vendo LI150 3^ serie, seconda versione, due selle, completa di libretto, foglio complementare, targa, estratto cronologico, radiata d’ufficio. Restaurata nel 2001. Colore
bianco nuovo, frontalino e cofani rosso rubino. Per info contattare il numero
cell. 349.5463749
LE NOSTRE ATTIVITA’
VITA SOCIALE DEL CLUB
CURIOSITA’.
Storia della Lambretta simbolo della corrente giovanile dei “Mod” negli anni 50/70 in Inghilterra, usata nelle riprese del film Quadrophenia da Phil Daniel.
Scritto da
Jimmy Cooper
( Phil Daniels)
in Quadrophenia
Alla fine del 1984 presi lo scooter dalla strada e lo immagazzinai fino al gennaio del 1985.
E’ stato successivamente ristrutturato al 100%, riportandolo alla sua gloria originale. Il lavoro durò 5 mesi. Secondo me è ora in migliori condizioni come non mai nel passato.
Agosto 1985, Isola di Wight raduno dei Mod, portammo lo scooter al raduno. L’interesse
sollevato dallo scooter fu incredibile. Tutti lo volevano vedere, e fotografare e tutti erano
felici nel rivederlo ancora in giro.
Poi in settembre, facemmo alcune riprese filmate per tre giorni per il complesso degli Who
in Brighton ed a Londra. Nel marzo 1997, mi recai a Brighton per la prima di Quadrophenia, con tutti gli attori provenienti da Londra su un treno speciale. Accompagnammo
gli ospiti VIP che si recavano al palazzo del cinema. La
Lambretta di Jimmy era parcheggiato all’ingresso. Finalmente, Phil Daniel arrivò in un taxi e tutti sembravano impazzire come egli entrò sul “ red carpet” d’ingresso al palazzo del cinema. All’ultimo minuto , mi incamminai attraverso
il tappeto e lo presi per la sua cravata dicendogli “ Hei Phil,
io ho il tuo scooter qui e lo portai verso la Lambretta. Con
faccia esterefatta, mi disse “ che …… è la mia Lambretta”
toccandone il faro ! Scambiammo alcune parole poi entrò
nella sala cinematografica. Facemmo ancora alcune belle interviste. L’atmosfera di quella notte fu assolutamente brillante, una delle più belle della mia vita.
Quando il film Quadrophenia finì, la Lambretta di Jimmy fu dismessa e spedita al negozio
Rafferty Newman Scooter in Portsmounth, dove fu messa in esposizione. Un giovane di
nome Eddie Harris comperò la Lambretta e la vendette poi a Paul Marsh che attualmente la
detiene nell’area di Portsmouth.
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AREA TECNICA
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VITA SOCIALE DEL CLUB
MIRCO E ROBERTA
Siamo Mirco e Roberta di Marostica, i tesserati nr. 823. La mia famiglia (è Mirco che scrive)
è proprietaria di questa Special dal 1967 quando mio padre la comprò nuova da Innocenti.
Lasciata in disuso per vent'anni nel 2004 è tornata ai vecchi splendori. Nel numero 43 del
giornalino siamo comparsi in copertina con il fiocco bianco sulla nostra SX150 al raduno di
Tezze sul Brenta. Così, anche se un po' in ritardo, volevamo farvi partecipi delle nostre nozze che sono state
celebrate il 17 settembre 2011 a Cassola (VI). Volevamo
condividere questa grande gioia anche con voi e ringraziarvi per i bei
raduni ai quali
ci avete permesso di partecipare.
Vi mandiamo questi pochi scatti del nostro raduno un po' particolare... Se vi fa piacere pubblicatele pure.
Grazie a tutti!
Con simpatia
I novelli sposi
Mirco e Roby
ASSEMBLEA ANNUALE DEI SOCI DEL LAMBRETTA CLUB TRIVENETO
Si è svolta sabato 28 aprile 2012, presso la Sala Civica “ Berto Barbarani” di San Bonifacio
(VR), l’annuale assemblea dei soci con all’ordine del giorno i seguenti punti:
1.
Relazione morale e finanziaria anno 2011
2.
Approvazione bilancio 2011
3.
Integrazioni ed organigramma del Consiglio Direttivo
4.
Calendario Raduni 2012 e Manifestazioni Lambretta
5.
Iscrizioni e pianificazione trasferimento Raduno Nazionale
6.
Punto sull’organizzazione del Raid Verona– Trieste
7.
Varie ed eventuali
Verbale dell’assemblea e dettaglio del bilancio di cui al punto 2 dell’agenda sono disponibili a richiesta.
Il Direttivo
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L’ANGOLO DEI RICORDI
ELIO BONSAVER
Era riuscito a finalizzare il sogno della sua vita, trasferirsi oltre oceano, la tanto desiderata sistemazione in Florida, con la sua ultima creazione: la Lambretta LD del 1957, avv. elettronico, 180 cc; il sogno di
percorrere le grandi strade americane è durato purtroppo solo quaranta giorni, Elio il Lambrettista si è spento.
Meccanico autodidatta, ha trascorso parte della vita cimentandosi
nell’applicare le novità tecnologiche ai veicoli del passato.
Le Lambretta sono state il suo primo ed ultimo banco di sperimentazione, ha applicato innovazioni anche su Volvo, Triumph, MG, Autobianchi e FIAT.
Elio ha inseguito nello spazio aperto le prestazioni delle innovazioni applicate, ha frequentato i circuiti e le manifestazioni con i suoi veicoli modificati, sempre in modo schivo e attento, ma pronto a cimentarsi in nuovi esperimenti e competizioni.
Nei Lambrettisti che l’hanno conosciuto, ha lasciato il ricordo di una vivace intraprendenza
meccanica.
Ricordiamo anche Fidenzio Ruffato, socio dell’ultima ora, che ci ha
lasciati nello scorso settembre. Lo immaginiamo entusiasta sulla sua
Lambretta 150 pieno di orgoglio e di brio. Un’altra Lambretta che se
ne va per le alte vie del Paradiso.
Ciao Il Lambretta Club Triveneto
INFORMAZIONI DAL CLUB
Inviate articoli, fotografie, richieste alla redazione per il notiziario e internet a:
Notiziario :
Roberto Bertoletti, Via C.A. dalla Chiesa, 3 - 37068 Vigasio - Verona
Cell. 348.1307874— [email protected]
Internet : Giovanni de Massari: [email protected]
Roberto Bertoletti:
[email protected]
Matteo Marconi:
[email protected]
Area Tecnica:
[email protected]
Info:
info @lambrettaclubtriveneto.it
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