Compagni di viaggio Come aiutare gli altri a conoscere Gesù Agape Italia (www.agapeitalia.eu) è il nome con cui Campus Crusade For Christ (CCCI) viene chiamata nel nostro paese. Chi è: CCCI (www.ccci.org) è stata fondata da Bill Bright in California, più precisamente all’Università di Los Angeles (UCLA) nel 1951 ed è un’organizzazione missionaria che mira, principalmente, all’evangelizzazione in ambito studentesco universitario. Ad oggi è presente in 191 paesi del mondo, i quali rappresentano circa il 99,6% di tutta la popolazione mondiale. Più di 25.000 persone si trovano impegnate come Staff a pieno tempo e circa 70.000 sono coloro che collaborano volontariamente. In Europa (www.agapeeurope.org) lavora dal 1966 ed è presente in 19 paesi. In tutto il mondo CCCI porta avanti 40 diversi ministeri, ecco alcuni esempi: Film Jesus, che alla fine del 2007 ha acquisito il titolo di film più tradotto in tutta la storia del cinema (974 lingue), ad oggi il numero di traduzioni è salito a 1068; Atleti in azione (ministero dedicato agli sportivi), Ambasciatori cristiani (ministero dedicato al lavoro tra gli ambasciatori di diversi paesi), Nuova vita in famiglia (ministero dedicato alle coppie) e tanti altri. Scopo: Aiutare a compiere il grande mandato nella potenza dello Spirito Santo: vincendo le persone a Cristo, edificando la loro fede e inviando a: WIN (conquistare). BUILD (edificare). SEND (inviare). Versetto chiave: Matteo 28: 18-20 “E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente»”. 1 Introduzione La vita è come un lungo viaggio.,durante questo viaggio alcuni cercano di avvicinarsi a Dio,altri invece non hanno alcun interesse verso Dio e si allontanano da lui. Alcuni sono molto attivi nelle loro ricerca spirituale aprendosi ad ogni tipo di esperienza e impantanandosi a volte in paludi spirituali anche negative. In ogni caso tutti siamo in un viaggio spirituale in un modo o in un altro, e questa è una cosa meravigliosa. Noi come cristiani abbiamo il privilegio di poter diventare dei compagni di viaggio per le persone che non conoscono Gesù e far conoscere il proposito di Dio per la loro vita. I contesti in cui possiamo incontrare le persone sono tanti e diversi tra loro Anche le culture in cui operiamo possono essere molto diverse, ma i principi sono gli stessi. Tutti possono diventare il compagno di viaggio di qualcuno e aiutarlo a conoscere Gesù. Allora permettetemi di darvi un’idea di quello che vuol dire essere compagni di viaggio di qualcuno nella vita di tutti i giorni. Saper cogliere le occasioni e sfruttarle al meglio Prima di esporre dei principi sarà utile identificare le opportunità potenziali che abbiamo per parlare con gli altri. In Colossesi 4:5 l’Apostolo Paolo ci esorta a comportarci “con saggezza verso quelli di fuori” e dice “approfittate di ogni occasione”. Allora che tipo di occasioni dovremmo aspettarci? Io ne suggerisco tre. 1. Le persone che conosciamo già (o che conosceremo) per le quali Dio ci da’ un peso particolare. E’ utile a questo proposito farsi una lista dei nomi di queste persone per cui possiamo iniziare a pregare. La lista potrà essere sempre aggiornata. Non ci vuole altro che una pagina del quaderno dove generalmente annotiamo le nostre riflessioni bibliche oppure anche un cartoncino, tipo segnalibro, da tenere nella Bibbia. Sulla mia lista al momento ho svariati nomi, alcuni dei miei vicini di casa e altri dei miei parenti. Sulla vostra potrete scrivere i nomi dei vostri compagni di studio, o colleghi di lavoro (a meno che, come me, voi lavoriate in un’organizzazione cristiana e siate circondati da credenti). Con queste persone potrete cercare di iniziare delle conversazioni e invitarli a riflettere insieme a voi sulle cose spirituali. Con questo tipo di persone avrete il vantaggio di avere tempo per stare con loro e di conoscerli già abbastanza bene. Quindi se ‘viaggerete’ insieme a loro, lo potrete fare a lungo. 2. Appuntamenti divini. Occasioni impreviste che si presenteranno. Dio orchestrerà delle circostanze in modo tale da darvi una porta aperta per entrare nella vita e nel viaggio spirituale di persone che non conoscete nemmeno o comunque in un modo inaspettato. Si potrà trattare di persone incontrate per caso (un medico, il parrucchiere, un vicino o un collega) oppure qualcuno che incontrate durante i vostri viaggi. A volte potrete ritrovarvi ad un appuntamento divino con persone che conoscete da tempo (amici e parenti). La differenza fra queste occasioni e quelle del primo gruppo è che queste sono occasioni che vi capitano inaspettatamente, mentre nelle altre avete a che fare con persone per le quali state già pregando e con cui state cercando attivamente di iniziare una conversazione sulle cose spirituali. 2 Gli appuntamenti divini rivelano come Dio lavori nella vita delle persone e nelle loro circostanze e per questo possono essere sia drammatici che meravigliosi. Possono aver luogo in qualsiasi momento, ovunque e quando meno ce li aspettiamo. Era la fine di una giornata ideale quando Nancy (mia moglie) ed io ci stavamo godendo una bella passeggiata nel Parco Nazionale di Rocky Mountain. Avevamo deciso di andare a Colorado Springs per visitare tre famiglie diverse. Ma poi tutte e tre avevano cancellato gli appuntamenti, e fu così che allora avevamo deciso di andarcene verso le montagne. Stavamo concludendo la nostra lunga passeggiata e ci ritrovavamo gli ultimi sul sentiero mentre stava cominciando ad imbrunire. All’improvviso fummo sorpassati da un tale che veniva giù di corsa col suo zaino sulle spalle. Ci fermammo brevemente a scambiare due parole con lui e capimmo che aveva dormito in montagna la notte prima e si era poi arrampicato da solo sul Long’s Peak, per rimanere un’altra notte vicino a dei laghi lì. Ma poi si era sentito esausto e aveva deciso di scendere giù dalla montagna per tornare a casa per la notte. Non eravamo stati i soli a cambiare i nostri piani in quella giornata, anche lui aveva cambiato i suoi (vedete come lavora Dio?). La sua auto era parcheggiata dall’altra parte della montagna (a circa 40 minuti di macchina da lì). Lui poi proseguì, andando avanti a noi, e noi lo raggiungemmo poco dopo alla fine del sentiero, dove lo trovammo addormentato da una parte. Gli offrimmo un passaggio fino alla sua macchina e fu così che cominciammo una conversazione molto interessante e scoprimmo che lui non era venuto lì solo per fare una scampagnata, ma per fare un suo viaggio spirituale. Gli facemmo delle domande e scoprimmo che eravamo d’accordo su molte cose (ulteriore evidenza che Dio stava lavorando nella sua vita). Veniva dal Nebraska e anche noi siamo proprio di questo stato. Sebbene ci avesse detto che non aveva avuto un’educazione religiosa, poi però all’università aveva conosciuto un’organizzazione di atleti cristiani (“Fellowship of Christian Athletes”), lo stesso gruppo tramite il quale io mi ero convertito. Ora stava passando l’estate a casa di suo fratello e sua cognata. Lei stava combattendo con un cancro, un tumore al cervello e questo lo aveva portato a riflettere molto sulla vita. Un mese prima anche a me era stato diagnosticato un cancro. Continuammo a chiacchierare e io ebbi l’occasione di condividere con lui la mia testimonianza, incluso il fatto di come il mio rapporto con Dio mi stava aiutando ad affrontare il cancro. Ci spiegò che aveva provato a leggere la Bibbia, ma che poi si era arenato. Io e Nancy gli parlammo del Vangelo e lui ci disse che nessuno glielo aveva mai spiegato così chiaramente come avevamo fatto noi. Adesso lo aveva capito e disse che era proprio quello che cercava, ma non si sentiva ancora pronto a ricevere Cristo. Questa sarebbe stata una decisione importante e aveva bisogno di pensarci. Una settimana dopo ci inviò questo email: “Ho pensato molto a Cristo e se accettarlo o meno, e ho deciso che la vita è troppo dura per non voler avere qualcuno dalla mia parte. Così l’ho accettato e ora me ne vado in giro con una certa sensazione di “calma sicurezza”. Desidero ringraziarvi per il passaggio che mi avete dato, per esservi 3 aperti con me e per avermi ascoltato. Non è stata una coincidenza che ci siamo incontrati su quel sentiero.” Certo che non era stata una coincidenza. Si era trattato di un appuntamento divino. 3. Eventi evangelistici programmati. Nel vostro lavoro nella chiesa locale o in un altro ministero, potreste individuare delle persone che non conoscono ancora Cristo. Potreste quindi impegnarvi a lavorare con gli studenti universitari con Agape Italia (Campus Crusade for Christ), oppure con altre organizzazioni, per raggiungere giovani professionisti. Potreste unirvi a un gruppo di mamme che si riuniscono per pregare insieme e incontrano le persone nelle scuole dei loro figli. Anche varie attività sociali sono molto utili per riuscire a parlare di Cristo con le persone più bisognose. Le opportunità sono infinite per coloro che se le cercano. I Ruoli del Compagno di Viaggio. A prescindere dal contesto in cui si hanno delle occasioni per condividere il Vangelo, i principi sono gli stessi. E’ utile capire i quattro ruoli più importanti che possiamo avere nel viaggio spirituale degli altri. Esplorare: alla scoperta dei “viaggi spirituali” Pensiamo agli esploratori della storia. Loro entravano in nuovi territori per scoprire, conoscere,imparare e capire cose nuove. Le motivazioni potevano essere le più diverse (la terra, l’oro, il desiderio di fama, altro), ma in ogni caso erano queste che li portavano esplorare. Anche noi possiamo scoprire, conoscere, imparare e capire tante cose quando entriamo nel viaggio spirituale degli altri. Se dimostriamo un autentico interesse verso le persone ed una sincera preoccupazione per loro , questo verrà apprezzato. Vi faccio un esempio. Una volta, durante un volo aereo, ero seduto accanto a Robert, un dentista francese. Dove si trovava Robert spiritualmente – vicino o lontano? Per scoprirlo avrei dovuto esplorare e così gli feci delle domande, lo ascoltai e scoprii che Robert si considerava un “umanista francese”. L’umanesimo, che vede l’uomo al centro dell’universo, non è generalmente considerato molto vicino al Vangelo di Gesù Cristo. Ma c’era altro da scoprire. Robert considerava la chiesa del suo paese irrilevante rispetto ai bisogni della società – questo non era un buon segno. Tuttavia recentemente era entrato in una libreria per comprare una Bibbia. Questo cambia tutto, no? Dopo avergli presentato sommariamente il messaggio del Vangelo lui mi disse che non era sicuro che fosse vero. Aggiunse però che sperava che i suoi figli ci potessero credere. Perché? Mi spiegò che se avessero creduto nel Vangelo, avrebbero avuto una vita migliore.Era molto più aperto spiritualmente di quanto potesse sembrare. Notate come l’opinione su Robert cambia via via che si acquisiscono sempre più informazioni su di lui – In un primo momento sembrava riluttante alle cose spirituali, poi scopriamo invece che è molto aperto! Ecco cosa succede quando ci avviciniamo agli altri con atteggiamento esplorativo: cose che inizialmente pensiamo siano vere di vengono smentite da successive informazioni che acquisiamo su di loro. 4 Allora in che modo si esplorano gli altri? Come nel caso di Robert, si tratta semplicemente di fare delle domande e di ascoltare con attenzione. Non esistono domande magiche che funzionano sempre, ma ce ne sono alcune che sono generalmente molto buone, eccone alcune. Provate a chiedere “Come stai?” Sul serio, questa è una buona domanda. Chiedete agli altri come stanno, però chiedetelo perché lo volete davvero sapere. Nella nostra cultura tutti si fanno questa domanda, ma è raro trovare qualcuno a cui interessa veramente la risposta. Generalmente ci si aspetta che uno risponda dicendo “bene” (o qualche altra parola che si usa per rispondere a questo tipo di domanda). Ma se si fa la domanda con un vero interesse allora si esplora ulteriormente e si scoprirà che molti (forse la maggioranza) apprezzano il fatto che qualcuno si interessi davvero a loro. Le conversazioni che poi seguono riveleranno spesso delle le porte aperte all’anima dell’anima. Una volta mi stavo intrattenendo col mio vicino di casa Mike, che si era trasferito da poco. Stavamo discutendo delle nostre case e dei problemi di strutturazione che avevamo in comune. Al termine della nostra conversazione su questo argomento gli ho chiesto “A parte la casa, come va il resto della tua vita?”. Mike mi ha risposto “Ora va un po’ meglio”. L’avete sentito? Ha aperto una porta alla sua anima – è un commento che rivela che cosa c’è dentro di lui. Tutto quello che mi rimaneva da fare era semplicemente dirgli “Dimmi qualcosa di più” e cominciai a scoprire che cosa stava accadendo nella sua vita. Il che aveva molto a che fare con le cose spirituali. Se ascoltiamo gli altri con vero interesse sapremo cogliere anche i loro bisogni e gli interessi che abbiamo in comune. Ma le scoperte più importanti (e entusiasmanti) che faremo sono quelle che riguardano le tracce dell’opera dello Spirito nella loro vita. Cosa pensate che Nancy ed io abbiamo fatto quando abbiamo scoperto che uno dei nostri vicini di casa aveva deciso di “avvicinarsi di più a Dio” come suo proposito per l’anno nuovo? Un’altra buona domanda è questa: “Posso pregare per te riguardo a questa cosa?”. Vi potrà sorprendere ma la grande maggioranza delle persone riconoscono l’importanza della preghiera (sia che loro stessi preghino o no o che ci credano o no). La gente apprezza chi, non solo si interessa a loro, ma si offre anche di pregare per loro. Quando una volta mi sono offerto di pregare per il mio chirurgo, che non era ancora credente, lui mi rispose “Certo, accetto tutto l’aiuto che posso avere!”. Ma c’è una domanda che apre davvero le porte alla conversazione sulle cose spirituali ed è questa: “Sono curioso, frequenti una chiesa o ho vivi la tua fede per conto tuo?”; oppure “Che formazione religiosa hai avuto quando eri piccolo?”. Le persone risponderanno parlandone per quanto vorranno e in questo modo si possono scoprire molte cose sul loro viaggio spirituale. Col tempo ho capito che se le persone si sentono al sicuro dal punto di vista relazionale, solitamente si aprono e parlano di sé. Ultimamente qualcuno a cui avevo fatto delle domande, mi ha risposto dicendo “odio le conversazioni di questo tipo”. Quando allora gli ho chiesto gentilmente il perché, mi ha detto “perché non mi piace imporre le mie opinioni a nessuno e non mi 5 piace che gli altri mi impongano le loro. Non che lei lo stia facendo con me ora, perché in effetti mi avete solo fatto una domanda. A quel punto continuai dicendo:”Allora le racconterò la mia storia …”. Era ovvio che questa persona non era disposta ad aprirsi ad una conversazione, ma con quella domanda capii dove si trovava spiritualmente e non feci alcun danno. Anche l’esplorazione di per sé è importante per aiutare gli altri nel loro viaggio spirituale. Potrei andare avanti e fare una lista di altre domande che si possono fare, ma scoprirete che la maggior parte delle domande vi verranno in mente secondo la situazione in cui vi troverete, se sarete veramente interessati a conoscere le risposte. Adesso riflettiamo su quanto sia importante e opportuno investire nelle relazioni con gli altri. E’ lecito fare delle domande ai nostri vicini? Certo che sì! Ai nostri colleghi di lavoro farebbe piacere se noi ci interessassimo di loro per conoscerli e sapere cosa pensano della vita? Direi senz’altro di sì, almeno per la maggior parte di loro. Perfino gli sconosciuti a volte reagiscono positivamente quando qualcuno si interessa sinceramente a loro. Scoprirete di poter avere molta influenza sul loro cammino spirituale. Guardare: presentare Gesù alle persone Quando incontriamo qualcuno che è spiritualmente aperto abbiamo l’occasione di fargli da guida. Una guida è semplicemente qualcuno che conosce bene la via. Le brave guide aiutano i viaggiatori a sapere quello che si può vedere e sperimentare lungo il cammino e li conducono fino alla destinazione finale. Spiritualmente parlando noi non portiamo le persone in nessun posto, piuttosto le portiamo da Qualcuno, ovvero da Gesù. Abbiamo a disposizione tre risorse a sostegno del nostro ruolo di guide. Comunità Cristiana. Possiamo invitare le persone a venire con noi ad una riunione in chiesa di domenica oppure a un evento speciale organizzato dalla nostra comunità cristiana. Questo permetterà alle persone di sperimentare la “grazia e la verità” di Cristo. In questo ambiente troveranno l’aiuto per il loro cammino spirituale. Se ascoltiamo con attenzione la testimonianza di credenti, scopriamo che molti si sono convertiti proprio dopo essere stati in una comunità cristiana. Quando ero al liceo ho frequentato un gruppo cristiano per un anno e mezzo, e li ho avuto l’occasione di imparare e assimilare molte verità che mi hanno mandato in crisi, e in un secondo tempo mi hanno portato a riporre la mia fede in Cristo. La nostra storia personale. Una brava guida conosce il percorso del viaggio per esperienza personale. Se conosciamo Cristo come nostro Salvatore e Signore personale allora siamo delle brave guide. (La donna samaritana fu in grado di essere una buona guida per la gente del suo villaggio anche solo poco dopo aver incontrato Gesù personalmente - Giovanni 4:28-30, 39-41). Solo dopo che ci siamo dimostrati davvero interessati alla vita degli altri scopriremo che allora gli altri potranno essere interessati ad ascoltare la nostra storia. Mi è successo 6 proprio così di nuovo recentemente. Stavo ascoltando qualcuno, che avevo appena incontrato, con molto interesse mentre mi raccontava le sue esperienze, quando ad un certo punto mi ha chiesto: “E tu che ne pensi?” E’ possibile che gli altri siano interessati alle nostre opinioni. Se è così possimo prendere l’iniziativa noi di condividere con loro le nostre opinioni dicendo: “ora ti posso parlare un po’ delle mie esperienze?” Solo ricordiamoci di essere brevi altrimenti finiremo per annoiare le persone con un racconto troppo dettagliato della storia della nostra vita. In effetti potremmo adottare proprio il metodo della donna samaritana che raccontò la sua vita in pochissime parole (Giovanni 4:29). Noi possiamo usare anche più parole ma è importante non dilungarci troppo. Il Vangelo. E’ molto importante saperlo comunicare nel corso di una conversazione in maniera semplice e chiara. A questo proposito potrebbe essere molto utile seguire, per esempio, lo schema che si trova nel libretto “Conoscere Dio Personalmente”. Contiene tutto ciò di cui potremmo aver bisogno per la maggior parte delle conversazioni, compresa una spiegazione molto chiara del perché Gesù è morto per noi e del motivo per cui sia necessario riceverlo per fede come nostro Salvatore e Signore. Dopo aver esplorato e valutato l’apertura spirituale della persona con cui stiamo parlando e aver potuto raccontare un po’ la nostra esperienza, possiamo semplicemente chiedere: “Posso farti vedere una cosa che mi ha aiutato molto a capire tutto questo?” Se ci troviamo sul posto di lavoro o in qualunque altra situazione in cui non ci sarebbe il tempo per guardare il libretto insieme, allora possiamo aggiungere “un’altra volta” e quindi diciamo: “Magari un’altra volta posso farti vedere una cosa che mi ha aiutato molto a capire tutto questo?” Dire che lo possiamo fare “un’altra volta” alleggerirà il momento. Possiamo metterci d’accordo di ritrovarci per un caffè, o per pranzo o per una bibita e avere una bella conversazione! Una volta un giovane che mi ha chiesto “Ma come sei finito in tutto questo?”. Dopo avergli fatto vedere la preghiera contenuta in questo libretto gli ho chiesto: “Cosa pensi che potrebbe accadere se tu facessi questa preghiera con sincerità?” Lui mi ha risposto: “Beh, scopriamolo!”. E così l’ha fatta. Costruire ponti: superare gli ostacoli spirituali Non tutte le conversazioni sono subito così aperte, anzi molte persone sono in realtà ferme nel loro viaggio spirituale. Se ci troviamo in viaggio e troviamo un ostacolo lungo la nostra strada, per esempio un fiume, di cosa si ha bisogno per poter continuare? E’ necessario un ponte naturalmente. Succede un po’ la stessa cosa anche nei viaggi spirituali. Bisogna allora che ci siano dei muratori che riescano a costruire dei ponti sopra gli ostacoli che impediscono alle persone di considerare Cristo. Gli ostacoli che impediscono alle persone di credere in Cristo sono tanti, infatti durante la nostra fase di esplorazione se ne possono scoprire molti. Le domande complesse o i blocchi emotivi dovuti a esperienze negative possono essere degli ostacoli. A un certo livello superficiale della conversazione non 7 sempre si colgono oppure li percepiamo in maniera diversa, ma scopriremo poi che sotto sotto ci possono essere questioni spirituali che vanno affrontate usando mezzi spirituali potenti. I mezzi spirituali potenti che abbiamo a nostra disposizione sono la preghiera e la persuasione delicata. E’ bene non sottovalutare mai il potere della preghiera per coloro che non sono ancora credenti. Tennyson ha detto “la preghiera può fare accadere molte più cose di quanto si possa immaginare”. Possiamo dunque pregare il Signore brevemente chiedendo a Dio di darci sapienza per come gestire la nostra conversazione e per come rispondere alle domande (Colossesi 4:6). Oppure possiamo pregare per qualcuno a cui vogliamo bene per un certo periodo di tempo, chiedendo a Dio di aiutare la persona a capire il messaggio del Vangelo e quindi a essere salvata (Romani 10:1). Una volta abbiamo organizzato una catena di preghiera per la salvezza di mio padre e abbiamo pregato regolarmente per tre anni, prima che lui si convertisse a Cristo. La preghiera ci permette di intercedere presso Dio per persone che sono bloccate spiritualmente. La persuasione delicata è un modo in cui possiamo parlare con alcune persone di Dio (2 Corinzi 5:20). Non ci poniamo verso di loro come se volessimo vincere un dibattito e provargli che sbagliano. Si tratta piuttosto di aiutarli a parlare di alcune questioni in modo che riescano a gestirle meglio e possano riprendere il loro cammino. La persuasione delicata è un misto di grazia e verità. Ci permette di condividere la Parola di Dio con gli altri in maniera relazionale sicura e affettuosa – condividendo spesso le nostre esperienze personali, facendo buone domande e raccontando storie significative che aiutino le persone a pensare in maniera diversa alle questioni spirituali. Vi ricordate di Robert, l’umanista francese che voleva che i suoi figli potessero credere nel Vangelo? Gli ho poi chiesto “Cos’è dunque che ti impedisce di credere che il Vangelo è la verità?” E nella sua risposta capii qual era il suo OSTACOLO, che è lo stesso che affligge moltissime persone, ovvero il problema del dolore e della sofferenza nella vita. Ecco come lo ha espresso Robert “Oh, è facile. E’ la sofferenza. Non solo la sofferenza in generale, ma in particolare la sofferenza dei bambini nel mondo. Come può esistere un Dio buono e amorevole, che è potente e sovrano, quando ci sono dei bambini nel mondo che soffrono così tanto?” Rimanendo in silenzio chiesi a Dio di aiutarmi a rispondere a Robert su questo argomento?” Poi ho capito cosa avrei detto. Ecco il succo della mia risposta: “Robert, non voglio minimizzare la questione. E’ una domanda importante che molte persone fanno. Anch’io me la sono posta ed è diventata uno dei motivi per cui credo.” “Perché” mi ha chiesto. Io gli ho risposto: “Pensaci, perché i bambini soffrono nel mondo oggi? I bambini che muoiono di fame, muoiono perché non c’è abbastanza cibo sulla terra o perché il cibo che c’è sulla terra non viene distribuito a coloro che ne hanno più bisogno?” “Oh, di cibo nel mondo ce n’è abbastanza per tutti”, mi ha risposto lui. 8 “Poi ci sono bambini che soffrono a causa delle guerre. Ma chi è che fa queste guerre? Sono le persone, no? E ci sono bambini che vengono abusati in alcune famiglie, ma chi fa parte di queste famiglie? Sono le persone, no! Potremmo andare avanti così con un lista di tante altre cose. Qualunque sia la verità su tutto ciò dovrebbe poter spiegare perché delle persone come io e te, che possiamo essere così buoni con gli altri, possiamo essere però anche molto cattivi, tanto da fare soffrire i bambini di questo mondo. Sono le persone la causa del problema. Robert, io ho preso in considerazione le religioni e la filosofia, ma l’unica risposta che ho trovato convincente è quella che spiega il motivo per cui io e te a volte possiamo essere buoni e altre volte cattivi. Come mi ha risposto Robert? Mi ha detto: “Vorrei saperne di più, possiamo parlarne ancora?” L’ostacolo era stato rimosso e la conversazione poteva ora proseguire su altri argomenti. una comunità di credenti e di apprendere dei concetti vitali. Sono tre i tipi di rapporti principali che si ha bisogno di instaurare con una comunità. Alcuni possono scaturire da relazioni personali individuali con persone, che incoraggino e guidino i giovani credenti durante le prime fasi della crescita. Questo è il ruolo del mentore. Ma i mentori saggi non cercano di svolgere questo ruolo da soli, perché sanno bene quanto sia importante che i nuovi credenti si ritrovino in un piccolo gruppo con altri con cui crescere e sperimentare la propria vita nuova. I credenti appena convertiti hanno infine bisogno di una comunità di persone di cui far parte, con cui adorare il Signore, imparare, ritrovarsi e pregare. Ecco questi sono i tre tipi di rapporti che contribuiscono a fornire ai giovani credenti un ambiente ricco di relazioni che contribuirà alla loro crescita spirituale, ripiena di grazia e verità. Ci sono poi i concetti vitali che sono le fondamenta su cui costruire la crescita del nuovo credente. Questi comprendono: Mentore: incoraggiare la crescita spirituale I viaggi spirituali non terminano quando le persone credono in Gesù, anzi è piuttosto proprio allora che iniziano nel senso più importante del termine. Di cosa hanno bisogno le persone una volta che hanno creduto in Cristo? I due bisogni primari sono: 1) di essere collegati ad una comunità di credenti che li aiutino a crescere; 2) imparare le verità fondamentali su come seguire Cristo. Potremmo dire che quindi le persone hanno bisogno di instaurare dei rapporti con 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. la sicurezza della salvezza; l’amore e il perdono di Dio; la pienezza dello Spirito Santo; vivere nello Spirito Santo; la preghiera; la Parola di Dio; la comunione con i credenti; la testimonianza. C’è un altro tipo di credenti che potreste incontrare nelle vostre ‘esplorazioni’. Questi hanno già creduto in Cristo, ma per diverse ragioni, si sono arenati e hanno bisogno di 9 qualcuno che li aiuti a oltrepassare gli ostacoli lungo il loro viaggio spirituale. Una volta ho incontrato un giovane di nome Sean. Dopo aver ‘esplorato’ la sua vita ho appreso che era cresciuto in una famiglia cristiana, aveva frequentato una chiesa e aveva anche accettato Cristo come Salvatore quando era bambino. Ma era soddisfatto della sua vita cristiana? No, per niente. Dopo circa 20 minuti di conversazione con lui sui contenuti di un libretto intitolato “Soddisfatto?” si è ritrovato in un momento critico della sua vita. Abbiamo pregato insieme e lui ha chiesto a Dio di diventare il Signore della sua vita e di riempirlo del Suo Spirito. Da allora Sean ha iniziato a impegnarsi di più nella sua comunità e ad essere entusiasta del suo cammino col Signre. L’Avventura Continua Ecco quindi per voi alcuni strumenti che potete usare per aiutare gli altri che si trovano nel loro viaggio spirituale. Scoprirete che non c’è niente di più gratificante che venire usati da Dio come compagno di viaggio di qualcuno e portarlo a credere in Cristo. A una festa del Ringraziamento una volta ho ricevuto un email da un ingegnere di software che diceva: “Non posso credere che siamo già arrivati alla Festa del Ringraziamento. Guardando indietro mi rendo conto di essere grato per così tante cose quest’anno. In cima alla lista c’è quell’incontro non tanto per caso che ho avuto con te in aereo. Sono convinto che sia stato Dio a farti venire a sedere proprio accanto a me per farmi sapere che la Sua porta era aperta per me, che sarei potuto ritornare da lui e che Gesù era pronto ad abbracciarmi e accogliermi … voglio solo dirti GRAZIE per avermi aiutato a riavvicinarmi a Gesù.” Dio vuole usarti nella vita degli altri. La tua università, la tua comunità, il tuo vicinato e il tuo luogo di lavoro sono pieni di persone che si trovano in viaggio, un viaggio spirituale. Ci puoi scommettere, perché è Dio che li ha creati in questo modo! Per ulteriori informazioni su ‘Compagni di Viaggio’, contattare: [email protected] ©2006, CruPress, Campus Crusade for Christ. Tutti i diritti riservati 10 SFIDA Rete Relazionale: Ti sei mai reso conto del fatto che ciascuno di noi fa parte di una o più reti relazionali? La tua università, il tuo ambiente lavorativo, la tua famiglia sono costituiti da reti relazionali più o meno strette. Vogliamo proporti un esercizio che ti aiuterà a comprendere meglio quello di cui abbiamo parlato. 1. Usando il foglio nella pagina seguente, inizia a riprodurre graficamente le tue personali reti relazionali. 2. Usando il paradigma “compagni di viaggio” (co-journers) identifica il punto del rapporto in cui ti trovi con ogni persona. 3. Quando hai identificato sia il punto in cui ti trovi che il ruolo da il ricoperto inizi a pregare per l’opportunità di essere usato nelle loro vite, ma anche per riuscire ad approfondire il rapporto proseguendo nel vostro cammino insieme. 4. Selezionare una persona e impegnarsi per un tempo di 6 mesi a mettere in pratica il proprio ruolo. RISORSE Libri o Edizioni Nuova Vita (scaricabili gratuitamente dal sito www.agapeitalia.eu) “dieci passi per la maturità cristiana” (10 brevi volumi) “cinque passi per la crescita del Cristiano” o La Casa Della Bibbia, collana di Ralph W. Neighbour (www.bible.it): Collana di manuali che dà preziosi suggerimenti sul "viaggio" che si è intrapreso scegliendo Cristo come proprio Salvatore ed entrando a far parte della famiglia di Dio. L'intera serie è utile sia per coloro che sono "nuovi" nella fede cristiana sia per i credenti maturi. Svela i passi per crescere nella fede dal punto di vista spirituale individualmente e nella comunità, ad esempio attraverso i "gruppi cellula". L'obiettivo è presentare il cristianesimo come vero e proprio stile di vita e stimolare la crescita di ogni cristiano, "fino a che tutti giungiamo...allo stato di uomini fatti, all'altezza della statura perfetta di Cristo" (Efesini 4:13). Il libretto è come una mappa stradale per guidare il lettore nell'apprendimento a diventare un servo nel Regno. organizzato con referenze bibliche, domande, spazi per scrivere, cornici per il ripasso, schemi e grafici per la comprensione e versetti biblici da memorizzare. Contatto e-mail di riferimento a cui tutti possono rivolgersi in caso di bisogno o consigli: [email protected] 11 Rete relazionale di: ________________________________________________________ 12