Compagni di viaggio
Come aiutare gli altri a conoscere Gesù
Agape Italia (www.agapeitalia.eu) è il nome con cui Campus Crusade For Christ (CCCI) viene chiamata
nel nostro paese.
Chi è: CCCI (www.ccci.org) è stata fondata da Bill Bright in California, più precisamente all’Università di
Los Angeles (UCLA) nel 1951 ed è un’organizzazione missionaria che mira, principalmente,
all’evangelizzazione in ambito studentesco universitario.
Ad oggi è presente in 191 paesi del mondo, i quali rappresentano circa il 99,6% di tutta la popolazione
mondiale. Più di 25.000 persone si trovano impegnate come Staff a pieno tempo e circa 70.000 sono
coloro che collaborano volontariamente. In Europa (www.agapeeurope.org) lavora dal 1966 ed è
presente in 19 paesi.
In tutto il mondo CCCI porta avanti 40 diversi ministeri, ecco alcuni esempi: Film Jesus, che alla fine del
2007 ha acquisito il titolo di film più tradotto in tutta la storia del cinema (974 lingue), ad oggi il numero
di traduzioni è salito a 1068; Atleti in azione (ministero dedicato agli sportivi), Ambasciatori cristiani
(ministero dedicato al lavoro tra gli ambasciatori di diversi paesi), Nuova vita in famiglia (ministero
dedicato alle coppie) e tanti altri.
Scopo: Aiutare a compiere il grande mandato nella potenza dello Spirito Santo: vincendo le persone a
Cristo, edificando la loro fede e inviando a:
 WIN (conquistare).
 BUILD (edificare).
 SEND (inviare).
Versetto chiave: Matteo 28: 18-20 “E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato
dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho
comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente»”.
1
Introduzione
La vita è come un lungo viaggio.,durante
questo viaggio alcuni cercano di avvicinarsi a
Dio,altri invece non hanno alcun interesse
verso Dio e si allontanano da lui. Alcuni sono
molto attivi nelle loro ricerca spirituale
aprendosi ad ogni tipo di esperienza e
impantanandosi a volte in paludi spirituali
anche negative. In ogni caso tutti siamo in un
viaggio spirituale in un modo o in un altro, e
questa è una cosa meravigliosa.
Noi come cristiani abbiamo il privilegio di
poter diventare dei compagni di viaggio per
le persone che non conoscono Gesù e far
conoscere il proposito di Dio per la loro vita. I
contesti in cui possiamo incontrare le
persone sono tanti e diversi tra loro Anche le
culture in cui operiamo possono essere molto
diverse, ma i principi sono gli stessi.
Tutti possono diventare il compagno di
viaggio di qualcuno e aiutarlo a conoscere
Gesù. Allora permettetemi di darvi un’idea di
quello che vuol dire essere compagni di
viaggio di qualcuno nella vita di tutti i giorni.
Saper cogliere le occasioni e sfruttarle al
meglio
Prima di esporre dei principi sarà utile
identificare le opportunità potenziali che
abbiamo per parlare con gli altri.
In Colossesi 4:5 l’Apostolo Paolo ci esorta a
comportarci “con saggezza verso quelli di
fuori” e dice “approfittate di ogni occasione”.
Allora che tipo di occasioni dovremmo
aspettarci? Io ne suggerisco tre.
1. Le persone che conosciamo già (o che
conosceremo) per le quali Dio ci da’ un peso
particolare. E’ utile a questo proposito farsi
una lista dei nomi di queste persone per cui
possiamo iniziare a pregare. La lista potrà
essere sempre aggiornata. Non ci vuole altro
che una pagina del quaderno dove
generalmente annotiamo le nostre riflessioni
bibliche oppure anche un cartoncino, tipo
segnalibro, da tenere nella Bibbia. Sulla mia
lista al momento ho svariati nomi, alcuni dei
miei vicini di casa e altri dei miei parenti.
Sulla vostra potrete scrivere i nomi dei vostri
compagni di studio, o colleghi di lavoro (a
meno che, come me, voi lavoriate in
un’organizzazione cristiana e siate circondati
da credenti). Con queste persone potrete
cercare di iniziare delle conversazioni e
invitarli a riflettere insieme a voi sulle cose
spirituali. Con questo tipo di persone avrete il
vantaggio di avere tempo per stare con loro e
di conoscerli già abbastanza bene. Quindi se
‘viaggerete’ insieme a loro, lo potrete fare a
lungo.
2. Appuntamenti divini. Occasioni impreviste
che si presenteranno. Dio orchestrerà delle
circostanze in modo tale da darvi una porta
aperta per entrare nella vita e nel viaggio
spirituale di persone che non conoscete
nemmeno o comunque in un modo
inaspettato. Si potrà trattare di persone
incontrate per caso (un medico, il
parrucchiere, un vicino o un collega) oppure
qualcuno che incontrate durante i vostri
viaggi. A volte potrete ritrovarvi ad un
appuntamento divino con persone che
conoscete da tempo (amici e parenti). La
differenza fra queste occasioni e quelle del
primo gruppo è che queste sono occasioni
che vi capitano inaspettatamente, mentre
nelle altre avete a che fare con persone per
le quali state già pregando e con cui state
cercando attivamente di iniziare una
conversazione sulle cose spirituali.
2
Gli appuntamenti divini rivelano come Dio
lavori nella vita delle persone e nelle loro
circostanze e per questo possono essere sia
drammatici che meravigliosi. Possono aver
luogo in qualsiasi momento, ovunque e
quando meno ce li aspettiamo.
Era la fine di una giornata ideale quando
Nancy (mia moglie) ed io ci stavamo godendo
una bella passeggiata nel Parco Nazionale di
Rocky Mountain. Avevamo deciso di andare a
Colorado Springs per visitare tre famiglie
diverse. Ma poi tutte e tre avevano
cancellato gli appuntamenti, e fu così che
allora avevamo deciso di andarcene verso le
montagne. Stavamo concludendo la nostra
lunga passeggiata e ci ritrovavamo gli ultimi
sul sentiero mentre stava cominciando ad
imbrunire. All’improvviso fummo sorpassati
da un tale che veniva giù di corsa col suo
zaino sulle spalle.
Ci fermammo brevemente a scambiare due
parole con lui e capimmo che aveva dormito
in montagna la notte prima e si era poi
arrampicato da solo sul Long’s Peak, per
rimanere un’altra notte vicino a dei laghi lì.
Ma poi si era sentito esausto e aveva deciso
di scendere giù dalla montagna per tornare a
casa per la notte. Non eravamo stati i soli a
cambiare i nostri piani in quella giornata,
anche lui aveva cambiato i suoi (vedete come
lavora Dio?). La sua auto era parcheggiata
dall’altra parte della montagna (a circa 40
minuti di macchina da lì). Lui poi proseguì,
andando avanti a noi, e noi lo raggiungemmo
poco dopo alla fine del sentiero, dove lo
trovammo addormentato da una parte. Gli
offrimmo un passaggio fino alla sua macchina
e fu così che cominciammo una
conversazione
molto
interessante
e
scoprimmo che lui non era venuto lì solo per
fare una scampagnata, ma per fare un suo
viaggio spirituale.
Gli facemmo delle domande e scoprimmo
che eravamo d’accordo su molte cose
(ulteriore evidenza che Dio stava lavorando
nella sua vita). Veniva dal Nebraska e anche
noi siamo proprio di questo stato. Sebbene ci
avesse detto che non aveva avuto
un’educazione
religiosa,
poi
però
all’università
aveva
conosciuto
un’organizzazione
di
atleti
cristiani
(“Fellowship of Christian Athletes”), lo stesso
gruppo tramite il quale io mi ero convertito.
Ora stava passando l’estate a casa di suo
fratello e sua cognata. Lei stava combattendo
con un cancro, un tumore al cervello e
questo lo aveva portato a riflettere molto
sulla vita. Un mese prima anche a me era
stato diagnosticato un cancro.
Continuammo a chiacchierare e io ebbi
l’occasione di condividere con lui la mia
testimonianza, incluso il fatto di come il mio
rapporto con Dio mi stava aiutando ad
affrontare il cancro. Ci spiegò che aveva
provato a leggere la Bibbia, ma che poi si era
arenato. Io e Nancy gli parlammo del Vangelo
e lui ci disse che nessuno glielo aveva mai
spiegato così chiaramente come avevamo
fatto noi. Adesso lo aveva capito e disse che
era proprio quello che cercava, ma non si
sentiva ancora pronto a ricevere Cristo.
Questa sarebbe stata una decisione
importante e aveva bisogno di pensarci. Una
settimana dopo ci inviò questo email:
“Ho pensato molto a Cristo e se accettarlo o
meno, e ho deciso che la vita è troppo dura
per non voler avere qualcuno dalla mia parte.
Così l’ho accettato e ora me ne vado in giro
con una certa sensazione di “calma
sicurezza”. Desidero ringraziarvi per il
passaggio che mi avete dato, per esservi
3
aperti con me e per avermi ascoltato. Non è
stata una coincidenza che ci siamo incontrati
su quel sentiero.”
Certo che non era stata una coincidenza. Si
era trattato di un appuntamento divino.
3. Eventi evangelistici programmati. Nel
vostro lavoro nella chiesa locale o in un altro
ministero, potreste individuare delle persone
che non conoscono ancora Cristo. Potreste
quindi impegnarvi a lavorare con gli studenti
universitari con Agape Italia (Campus Crusade
for Christ), oppure con altre organizzazioni,
per raggiungere giovani professionisti.
Potreste unirvi a un gruppo di mamme che si
riuniscono per pregare insieme e incontrano
le persone nelle scuole dei loro figli. Anche
varie attività sociali sono molto utili per
riuscire a parlare di Cristo con le persone più
bisognose. Le opportunità sono infinite per
coloro che se le cercano.
I Ruoli del Compagno di Viaggio.
A prescindere dal contesto in cui si hanno
delle occasioni per condividere il Vangelo, i
principi sono gli stessi. E’ utile capire i
quattro ruoli più importanti che possiamo
avere nel viaggio spirituale degli altri.
Esplorare: alla scoperta dei
“viaggi spirituali”
Pensiamo agli esploratori della storia. Loro
entravano in nuovi territori per scoprire,
conoscere,imparare e capire cose nuove. Le
motivazioni potevano essere le più diverse (la
terra, l’oro, il desiderio di fama, altro), ma in
ogni caso erano queste che li portavano
esplorare.
Anche noi possiamo scoprire, conoscere,
imparare e capire tante cose quando
entriamo nel viaggio spirituale degli altri. Se
dimostriamo un autentico interesse verso le
persone ed una sincera preoccupazione per
loro , questo verrà apprezzato.
Vi faccio un esempio. Una volta, durante un
volo aereo, ero seduto accanto a Robert, un
dentista francese. Dove si trovava Robert
spiritualmente – vicino o lontano? Per
scoprirlo avrei dovuto esplorare e così gli feci
delle domande, lo ascoltai e scoprii che
Robert si considerava un “umanista
francese”. L’umanesimo, che vede l’uomo al
centro dell’universo, non è generalmente
considerato molto vicino al Vangelo di Gesù
Cristo. Ma c’era altro da scoprire. Robert
considerava la chiesa del suo paese
irrilevante rispetto ai bisogni della società –
questo non era un buon segno. Tuttavia
recentemente era entrato in una libreria per
comprare una Bibbia. Questo cambia tutto,
no? Dopo avergli presentato sommariamente
il messaggio del Vangelo lui mi disse che non
era sicuro che fosse vero. Aggiunse però che
sperava che i suoi figli ci potessero credere.
Perché? Mi spiegò che se avessero creduto
nel Vangelo, avrebbero avuto una vita
migliore.Era molto più aperto spiritualmente
di quanto potesse sembrare.
Notate come l’opinione su Robert cambia via
via che si acquisiscono sempre più
informazioni su di lui – In un primo momento
sembrava riluttante alle cose spirituali, poi
scopriamo invece che è molto aperto! Ecco
cosa succede quando ci avviciniamo agli altri
con atteggiamento esplorativo: cose che
inizialmente pensiamo siano vere di vengono
smentite da successive informazioni che
acquisiamo su di loro.
4
Allora in che modo si esplorano gli altri?
Come nel caso di Robert, si tratta
semplicemente di fare delle domande e di
ascoltare con attenzione. Non esistono
domande magiche che funzionano sempre,
ma ce ne sono alcune che sono generalmente
molto buone, eccone alcune.
Provate a chiedere “Come stai?” Sul serio,
questa è una buona domanda. Chiedete agli
altri come stanno, però chiedetelo perché lo
volete davvero sapere. Nella nostra cultura
tutti si fanno questa domanda, ma è raro
trovare qualcuno a cui interessa veramente la
risposta. Generalmente ci si aspetta che uno
risponda dicendo “bene” (o qualche altra
parola che si usa per rispondere a questo tipo
di domanda). Ma se si fa la domanda con un
vero interesse allora si esplora ulteriormente
e si scoprirà che molti (forse la maggioranza)
apprezzano il fatto che qualcuno si interessi
davvero a loro. Le conversazioni che poi
seguono riveleranno spesso delle le porte
aperte all’anima dell’anima.
Una volta mi stavo intrattenendo col mio
vicino di casa Mike, che si era trasferito da
poco. Stavamo discutendo delle nostre case e
dei problemi di strutturazione che avevamo
in comune. Al termine della nostra
conversazione su questo argomento gli ho
chiesto “A parte la casa, come va il resto
della tua vita?”. Mike mi ha risposto “Ora va
un po’ meglio”. L’avete sentito? Ha aperto
una porta alla sua anima – è un commento
che rivela che cosa c’è dentro di lui. Tutto
quello che mi rimaneva da fare era
semplicemente dirgli “Dimmi qualcosa di più”
e cominciai a scoprire che cosa stava
accadendo nella sua vita. Il che aveva molto a
che fare con le cose spirituali. Se ascoltiamo
gli altri con vero interesse sapremo cogliere
anche i loro bisogni e gli interessi che
abbiamo in comune. Ma le scoperte più
importanti (e entusiasmanti) che faremo
sono quelle che riguardano le tracce
dell’opera dello Spirito nella loro vita. Cosa
pensate che Nancy ed io abbiamo fatto
quando abbiamo scoperto che uno dei nostri
vicini di casa aveva deciso di “avvicinarsi di
più a Dio” come suo proposito per l’anno
nuovo?
Un’altra buona domanda è questa: “Posso
pregare per te riguardo a questa cosa?”. Vi
potrà sorprendere ma la grande maggioranza
delle persone riconoscono l’importanza della
preghiera (sia che loro stessi preghino o no o
che ci credano o no). La gente apprezza chi,
non solo si interessa a loro, ma si offre anche
di pregare per loro. Quando una volta mi
sono offerto di pregare per il mio chirurgo,
che non era ancora credente, lui mi rispose
“Certo, accetto tutto l’aiuto che posso
avere!”.
Ma c’è una domanda che apre davvero le
porte alla conversazione sulle cose spirituali
ed è questa: “Sono curioso, frequenti una
chiesa o ho vivi la tua fede per conto tuo?”;
oppure “Che formazione religiosa hai avuto
quando
eri
piccolo?”.
Le
persone
risponderanno parlandone per quanto
vorranno e in questo modo si possono
scoprire molte cose sul loro viaggio spirituale.
Col tempo ho capito che se le persone si
sentono al sicuro dal punto di vista
relazionale, solitamente si aprono e parlano
di sé. Ultimamente qualcuno a cui avevo
fatto delle domande, mi ha risposto dicendo
“odio le conversazioni di questo tipo”.
Quando allora gli ho chiesto gentilmente il
perché, mi ha detto “perché non mi piace
imporre le mie opinioni a nessuno e non mi
5
piace che gli altri mi impongano le loro. Non
che lei lo stia facendo con me ora, perché in
effetti mi avete solo fatto una domanda. A
quel punto continuai dicendo:”Allora le
racconterò la mia storia …”. Era ovvio che
questa persona non era disposta ad aprirsi ad
una conversazione, ma con quella domanda
capii dove si trovava spiritualmente e non
feci alcun danno. Anche l’esplorazione di per
sé è importante per aiutare gli altri nel loro
viaggio spirituale.
Potrei andare avanti e fare una lista di altre
domande che si possono fare, ma scoprirete
che la maggior parte delle domande vi
verranno in mente secondo la situazione in
cui vi troverete, se sarete veramente
interessati a conoscere le risposte. Adesso
riflettiamo su quanto sia importante e
opportuno investire nelle relazioni con gli
altri. E’ lecito fare delle domande ai nostri
vicini? Certo che sì! Ai nostri colleghi di
lavoro farebbe piacere se noi ci
interessassimo di loro per conoscerli e sapere
cosa pensano della vita? Direi senz’altro di sì,
almeno per la maggior parte di loro. Perfino
gli
sconosciuti
a
volte
reagiscono
positivamente quando qualcuno si interessa
sinceramente a loro. Scoprirete di poter
avere molta influenza sul loro cammino
spirituale.
Guardare: presentare Gesù alle
persone
Quando incontriamo qualcuno che è
spiritualmente aperto abbiamo l’occasione di
fargli da guida. Una guida è semplicemente
qualcuno che conosce bene la via. Le brave
guide aiutano i viaggiatori a sapere quello
che si può vedere e sperimentare lungo il
cammino e li conducono fino alla
destinazione finale. Spiritualmente parlando
noi non portiamo le persone in nessun posto,
piuttosto le portiamo da Qualcuno, ovvero da
Gesù.
Abbiamo a disposizione tre risorse a sostegno
del nostro ruolo di guide.
Comunità Cristiana. Possiamo invitare le
persone a venire con noi ad una riunione in
chiesa di domenica oppure a un evento
speciale organizzato dalla nostra comunità
cristiana. Questo permetterà alle persone di
sperimentare la “grazia e la verità” di Cristo.
In questo ambiente troveranno l’aiuto per il
loro cammino spirituale. Se ascoltiamo con
attenzione la testimonianza di credenti,
scopriamo che molti si sono convertiti
proprio dopo essere stati in una comunità
cristiana. Quando ero al liceo ho frequentato
un gruppo cristiano per un anno e mezzo, e li
ho avuto l’occasione di imparare e assimilare
molte verità che mi hanno mandato in crisi, e
in un secondo tempo mi hanno portato a
riporre la mia fede in Cristo.
La nostra storia personale. Una brava guida
conosce il percorso del viaggio per esperienza
personale. Se conosciamo Cristo come nostro
Salvatore e Signore personale allora siamo
delle brave guide. (La donna samaritana fu in
grado di essere una buona guida per la gente
del suo villaggio anche solo poco dopo aver
incontrato Gesù personalmente - Giovanni
4:28-30, 39-41).
Solo dopo che ci siamo dimostrati davvero
interessati alla vita degli altri scopriremo che
allora gli altri potranno essere interessati ad
ascoltare la nostra storia. Mi è successo
6
proprio così di nuovo recentemente. Stavo
ascoltando qualcuno, che avevo appena
incontrato, con molto interesse mentre mi
raccontava le sue esperienze, quando ad un
certo punto mi ha chiesto: “E tu che ne
pensi?” E’ possibile che gli altri siano
interessati alle nostre opinioni. Se è così
possimo prendere l’iniziativa noi di
condividere con loro le nostre opinioni
dicendo: “ora ti posso parlare un po’ delle
mie esperienze?” Solo ricordiamoci di essere
brevi altrimenti finiremo per annoiare le
persone con un racconto troppo dettagliato
della storia della nostra vita. In effetti
potremmo adottare proprio il metodo della
donna samaritana che raccontò la sua vita in
pochissime parole (Giovanni 4:29).
Noi
possiamo usare anche più parole ma è
importante non dilungarci troppo.
Il Vangelo. E’ molto importante saperlo
comunicare nel corso di una conversazione in
maniera semplice e chiara. A questo
proposito potrebbe essere molto utile
seguire, per esempio, lo schema che si trova
nel libretto “Conoscere Dio Personalmente”.
Contiene tutto ciò di cui potremmo aver
bisogno per la maggior parte delle
conversazioni, compresa una spiegazione
molto chiara del perché Gesù è morto per noi
e del motivo per cui sia necessario riceverlo
per fede come nostro Salvatore e Signore.
Dopo aver esplorato e valutato l’apertura
spirituale della persona con cui stiamo
parlando e aver potuto raccontare un po’ la
nostra esperienza, possiamo semplicemente
chiedere: “Posso farti vedere una cosa che mi
ha aiutato molto a capire tutto questo?” Se ci
troviamo sul posto di lavoro o in qualunque
altra situazione in cui non ci sarebbe il tempo
per guardare il libretto insieme, allora
possiamo aggiungere “un’altra volta” e quindi
diciamo: “Magari un’altra volta posso farti
vedere una cosa che mi ha aiutato molto a
capire tutto questo?” Dire che lo possiamo
fare “un’altra volta” alleggerirà il momento.
Possiamo metterci d’accordo di ritrovarci per
un caffè, o per pranzo o per una bibita e
avere una bella conversazione! Una volta un
giovane che mi ha chiesto “Ma come sei
finito in tutto questo?”. Dopo avergli fatto
vedere la preghiera contenuta in questo
libretto gli ho chiesto: “Cosa pensi che
potrebbe accadere se tu facessi questa
preghiera con sincerità?” Lui mi ha risposto:
“Beh, scopriamolo!”. E così l’ha fatta.
Costruire ponti: superare gli
ostacoli spirituali
Non tutte le conversazioni sono subito così
aperte, anzi molte persone sono in realtà
ferme nel loro viaggio spirituale.
Se ci troviamo in viaggio e troviamo un
ostacolo lungo la nostra strada, per esempio
un fiume, di cosa si ha bisogno per poter
continuare? E’ necessario un ponte
naturalmente. Succede un po’ la stessa cosa
anche nei viaggi spirituali. Bisogna allora che
ci siano dei muratori che riescano a costruire
dei ponti sopra gli ostacoli che impediscono
alle persone di considerare Cristo.
Gli ostacoli che impediscono alle persone di
credere in Cristo sono tanti, infatti durante la
nostra fase di esplorazione se ne possono
scoprire molti. Le domande complesse o i
blocchi emotivi dovuti a esperienze negative
possono essere degli ostacoli. A un certo
livello superficiale della conversazione non
7
sempre si colgono oppure li percepiamo in
maniera diversa, ma scopriremo poi che
sotto sotto ci possono essere questioni
spirituali che vanno affrontate usando mezzi
spirituali potenti. I mezzi spirituali potenti
che abbiamo a nostra disposizione sono la
preghiera e la persuasione delicata.
E’ bene non sottovalutare mai il potere della
preghiera per coloro che non sono ancora
credenti. Tennyson ha detto “la preghiera
può fare accadere molte più cose di quanto si
possa immaginare”. Possiamo dunque
pregare il Signore brevemente chiedendo a
Dio di darci sapienza per come gestire la
nostra conversazione e per come rispondere
alle domande (Colossesi 4:6). Oppure
possiamo pregare per qualcuno a cui
vogliamo bene per un certo periodo di
tempo, chiedendo a Dio di aiutare la persona
a capire il messaggio del Vangelo e quindi a
essere salvata (Romani 10:1). Una volta
abbiamo organizzato una catena di preghiera
per la salvezza di mio padre e abbiamo
pregato regolarmente per tre anni, prima che
lui si convertisse a Cristo.
La preghiera ci permette di intercedere
presso Dio per persone che sono bloccate
spiritualmente. La persuasione delicata è un
modo in cui possiamo parlare con alcune
persone di Dio (2 Corinzi 5:20). Non ci
poniamo verso di loro come se volessimo
vincere un dibattito e provargli che sbagliano.
Si tratta piuttosto di aiutarli a parlare di
alcune questioni in modo che riescano a
gestirle meglio e possano riprendere il loro
cammino. La persuasione delicata è un misto
di grazia e verità. Ci permette di condividere
la Parola di Dio con gli altri in maniera
relazionale
sicura e affettuosa –
condividendo spesso le nostre esperienze
personali, facendo buone domande e
raccontando storie significative che aiutino le
persone a pensare in maniera diversa alle
questioni spirituali.
Vi ricordate di Robert, l’umanista francese
che voleva che i suoi figli potessero credere
nel Vangelo? Gli ho poi chiesto “Cos’è
dunque che ti impedisce di credere che il
Vangelo è la verità?” E nella sua risposta capii
qual era il suo OSTACOLO, che è lo stesso che
affligge moltissime persone, ovvero il
problema del dolore e della sofferenza nella
vita. Ecco come lo ha espresso Robert “Oh, è
facile. E’ la sofferenza. Non solo la sofferenza
in generale, ma in particolare la sofferenza
dei bambini nel mondo. Come può esistere
un Dio buono e amorevole, che è potente e
sovrano, quando ci sono dei bambini nel
mondo che soffrono così tanto?”
Rimanendo in silenzio chiesi a Dio di aiutarmi
a rispondere a Robert su questo
argomento?” Poi ho capito cosa avrei detto.
Ecco il succo della mia risposta: “Robert, non
voglio minimizzare la questione. E’ una
domanda importante che molte persone
fanno. Anch’io me la sono posta ed è
diventata uno dei motivi per cui credo.”
“Perché” mi ha chiesto.
Io gli ho risposto: “Pensaci, perché i bambini
soffrono nel mondo oggi? I bambini che
muoiono di fame, muoiono perché non c’è
abbastanza cibo sulla terra o perché il cibo
che c’è sulla terra non viene distribuito a
coloro che ne hanno più bisogno?”
“Oh, di cibo nel mondo ce n’è abbastanza per
tutti”, mi ha risposto lui.
8
“Poi ci sono bambini che soffrono a causa
delle guerre. Ma chi è che fa queste guerre?
Sono le persone, no? E ci sono bambini che
vengono abusati in alcune famiglie, ma chi fa
parte di queste famiglie? Sono le persone,
no! Potremmo andare avanti così con un lista
di tante altre cose. Qualunque sia la verità su
tutto ciò dovrebbe poter spiegare perché
delle persone come io e te, che possiamo
essere così buoni con gli altri, possiamo
essere però anche molto cattivi, tanto da fare
soffrire i bambini di questo mondo. Sono le
persone la causa del problema. Robert, io ho
preso in considerazione le religioni e la
filosofia, ma l’unica risposta che ho trovato
convincente è quella che spiega il motivo per
cui io e te a volte possiamo essere buoni e
altre volte cattivi.
Come mi ha risposto Robert? Mi ha detto:
“Vorrei saperne di più, possiamo parlarne
ancora?” L’ostacolo era stato rimosso e la
conversazione poteva ora proseguire su altri
argomenti.
una comunità di credenti e di apprendere dei
concetti vitali.
Sono tre i tipi di rapporti principali che si ha
bisogno di instaurare con una comunità.
Alcuni possono scaturire da relazioni
personali individuali con persone, che
incoraggino e guidino i giovani credenti
durante le prime fasi della crescita. Questo è
il ruolo del mentore. Ma i mentori saggi non
cercano di svolgere questo ruolo da soli,
perché sanno bene quanto sia importante
che i nuovi credenti si ritrovino in un piccolo
gruppo con altri con cui crescere e
sperimentare la propria vita nuova. I credenti
appena convertiti hanno infine bisogno di
una comunità di persone di cui far parte, con
cui adorare il Signore, imparare, ritrovarsi e
pregare. Ecco questi sono i tre tipi di rapporti
che contribuiscono a fornire ai giovani
credenti un ambiente ricco di relazioni che
contribuirà alla loro crescita spirituale,
ripiena di grazia e verità.
Ci sono poi i concetti vitali che sono le
fondamenta su cui costruire la crescita del
nuovo credente. Questi comprendono:
Mentore: incoraggiare la crescita
spirituale
I viaggi spirituali non terminano quando le
persone credono in Gesù, anzi è piuttosto
proprio allora che iniziano nel senso più
importante del termine. Di cosa hanno
bisogno le persone una volta che hanno
creduto in Cristo? I due bisogni primari sono:
1) di essere collegati ad una comunità di
credenti che li aiutino a crescere; 2) imparare
le verità fondamentali su come seguire
Cristo. Potremmo dire che quindi le persone
hanno bisogno di instaurare dei rapporti con
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
la sicurezza della salvezza;
l’amore e il perdono di Dio;
la pienezza dello Spirito Santo;
vivere nello Spirito Santo;
la preghiera;
la Parola di Dio;
la comunione con i credenti;
la testimonianza.
C’è un altro tipo di credenti che potreste
incontrare nelle vostre ‘esplorazioni’. Questi
hanno già creduto in Cristo, ma per diverse
ragioni, si sono arenati e hanno bisogno di
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qualcuno che li aiuti a oltrepassare gli
ostacoli lungo il loro viaggio spirituale.
Una volta ho incontrato un giovane di nome
Sean. Dopo aver ‘esplorato’ la sua vita ho
appreso che era cresciuto in una famiglia
cristiana, aveva frequentato una chiesa e
aveva anche accettato Cristo come Salvatore
quando era bambino. Ma era soddisfatto
della sua vita cristiana? No, per niente. Dopo
circa 20 minuti di conversazione con lui sui
contenuti
di
un
libretto
intitolato
“Soddisfatto?” si è ritrovato in un momento
critico della sua vita. Abbiamo pregato
insieme e lui ha chiesto a Dio di diventare il
Signore della sua vita e di riempirlo del Suo
Spirito. Da allora Sean ha iniziato a
impegnarsi di più nella sua comunità e ad
essere entusiasta del suo cammino col
Signre.
L’Avventura Continua
Ecco quindi per voi alcuni strumenti che
potete usare per aiutare gli altri che si
trovano nel loro viaggio spirituale. Scoprirete
che non c’è niente di più gratificante che
venire usati da Dio come compagno di
viaggio di qualcuno e portarlo a credere in
Cristo. A una festa del Ringraziamento una
volta ho ricevuto un email da un ingegnere di
software che diceva:
“Non posso credere che siamo già
arrivati
alla
Festa
del
Ringraziamento. Guardando indietro
mi rendo conto di essere grato per
così tante cose quest’anno. In cima
alla lista c’è quell’incontro non tanto
per caso che ho avuto con te in aereo.
Sono convinto che sia stato Dio a farti
venire a sedere proprio accanto a me
per farmi sapere che la Sua porta era
aperta per me, che sarei potuto
ritornare da lui e che Gesù era pronto
ad abbracciarmi e accogliermi …
voglio solo dirti GRAZIE per avermi
aiutato a riavvicinarmi a Gesù.”
Dio vuole usarti nella vita degli altri. La tua
università, la tua comunità, il tuo vicinato e il
tuo luogo di lavoro sono pieni di persone che
si trovano in viaggio, un viaggio spirituale. Ci
puoi scommettere, perché è Dio che li ha
creati in questo modo!
Per ulteriori informazioni su ‘Compagni di Viaggio’,
contattare: [email protected]
©2006, CruPress, Campus Crusade for Christ. Tutti i
diritti riservati
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SFIDA
Rete Relazionale: Ti sei mai reso conto del fatto che ciascuno di noi fa parte di una o più reti
relazionali? La tua università, il tuo ambiente lavorativo, la tua famiglia sono costituiti da reti
relazionali più o meno strette.
Vogliamo proporti un esercizio che ti aiuterà a comprendere meglio quello di cui abbiamo parlato.
1. Usando il foglio nella pagina seguente, inizia a riprodurre graficamente le tue
personali reti relazionali.
2. Usando il paradigma “compagni di viaggio” (co-journers) identifica il punto del
rapporto in cui ti trovi con ogni persona.
3. Quando hai identificato sia il punto in cui ti trovi che il ruolo da il ricoperto inizi a
pregare per l’opportunità di essere usato nelle loro vite, ma anche per riuscire ad
approfondire il rapporto proseguendo nel vostro cammino insieme.
4. Selezionare una persona e impegnarsi per un tempo di 6 mesi a mettere in pratica il
proprio ruolo.
RISORSE
 Libri
o Edizioni Nuova Vita (scaricabili gratuitamente dal sito www.agapeitalia.eu)
 “dieci passi per la maturità cristiana” (10 brevi volumi)
 “cinque passi per la crescita del Cristiano”
o La Casa Della Bibbia, collana di Ralph W. Neighbour (www.bible.it):
Collana di manuali che dà preziosi suggerimenti sul "viaggio" che si è intrapreso scegliendo
Cristo come proprio Salvatore ed entrando a far parte della famiglia di Dio. L'intera serie è
utile sia per coloro che sono "nuovi" nella fede cristiana sia per i credenti maturi. Svela i
passi per crescere nella fede dal punto di vista spirituale individualmente e nella comunità,
ad esempio attraverso i "gruppi cellula". L'obiettivo è presentare il cristianesimo come vero
e proprio stile di vita e stimolare la crescita di ogni cristiano, "fino a che tutti
giungiamo...allo stato di uomini fatti, all'altezza della statura perfetta di Cristo" (Efesini
4:13). Il libretto è come una mappa stradale per guidare il lettore nell'apprendimento a
diventare un servo nel Regno. organizzato con referenze bibliche, domande, spazi per
scrivere, cornici per il ripasso, schemi e grafici per la comprensione e versetti biblici da
memorizzare.
 Contatto e-mail di riferimento a cui tutti possono rivolgersi in caso di bisogno o consigli:
[email protected]
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Rete relazionale di:
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Compagni di viaggio