LUNGO LA VIA NON SMARRITE LA PATRIA . SUSSIDIO PER GLI ANIMATORI AVVENTO-NATALE 2014 DIOCESI DI PIACENZA-BOBBIO 4 Bernardino Lanzani, Natività con San Colombano e San Benedetto, particolare. Archivio Abbazia di San Colombano in Bobbio 5 CANTO: Tu quando verrai Il Signore passa sul nostro cammino: a noi viandanti affaticati viene incontro, con un pezzo di pane e con la borraccia dell’acqua, a rendere meno duro il nostro pellegrinare. Tu, quando verrai, Signore Gesù, quel giorno sarai un sole per noi. Un libero canto da noi nascerà e come una danza il cielo sarà. Tu, quando verrai, Signore Gesù, insieme vorrai far festa con noi. E senza tramonto la festa sarà, perché finalmente saremo con te. Tu, quando verrai, Signore Gesù, per sempre dirai: «Gioite con me!». Noi ora sappiamo che il Regno verrà: nel breve passaggio viviamo di te. 23 Signore, donami, ti prego, nel nome di Gesù Cristo Figlio tuo e Dio mio, quella carità che non viene mai meno, perché la mia lucerna sia in grado di accendersi, ma non di spegnersi, arda per me, brilli per gli altri. Dona, o Gesù mio, la tua luce alla mia lucerna, perché al suo splendore mi si sveli quel santuario celeste. Il tuo amore pervada tutto il nostro essere e ci faccia totalmente tuoi. La tua carità riempia tutti i nostri sensi, di modo che non sappiamo amare altro all’infuori di te, che sei eterno. Amen. (Colombano, Istruzioni, XII, 3, pp. 253-255) Al Padre, che nel Figlio amato ha illuminato il cammino degli uomini, eleviamo la nostra fiduciosa preghiera: padre nostro Benediciamo il Signore. Rendiamo grazie a Dio. 22 Talvolta apparecchia per noi una tavola e con il vino dona gioia al nostro cuore; soste piene di grazia e di armonia, a vincere il frastuono dei giorni che spesso riempie il cuore di oppressione. Ma la visita del Signore non è mai piena, non diventa mai definitiva. La sosta finisce; riprendiamo il cammino, tappa dopo tappa. A farci camminare provvede non solo la forza che abbiamo ricevuto, ma anche la speranza che tutta la fatica finirà, il cammino approderà alla meta, e sarà una realtà fatta solo di gioia, di libertà, di luce. Quello che oggi intravediamo, quello che riusciamo solo a sognare e a cantare, diventerà l’unica realtà: l’orizzonte sarà senza nubi, la terra senza ombre, gli occhi senza lacrime, le mani senza armi, i piedi senza piaghe. Deporremo le nostre bisacce e ci metteremo tutti insieme a ballare, cantando la felicità senza fine nel giardino di Dio. Questa speranza ci abita, e si nutre dei segni, grandi e piccoli, della presenza del Signore: solo occhi attenti e orecchi aperti possono cogliere i segni che sorreggono il nostro pellegrinaggio. E la provvisorietà che abitiamo, vissuta con questa speranza, ci permette di guadagnare una libertà straordinaria, dentro a una sempre più grande gratitudine per i doni ricevuti. Il tempo d’Avvento è proprio un invito a lasciarci guidare dalla speranza: “Il Signore viene!” Possiamo vivere i nostri giorni con questo sentimento di “attesa del Signore”. Nel tempo di Avvento abitualmente siamo concentrati sulla memoria della nascita di Gesù, sulla sua prima venuta nella carne. Una memoria viva, capace di riconoscere e di annunciare che Gesù continua a 7 Le suggestioni della Parola nel nostro cuore (ognuno può ripetere una breve frase del brano ad alta voce) lectio nascere oggi, in noi, nel mondo. Contempliamo così il mistero dell’Incarnazione, del farsi uomo da parte di Dio. Più difficile ci risulta l’annuncio del ritorno di Cristo, della “seconda venuta” con la promessa delle “cose ultime” che è legata al ritorno del Signore. Eppure si tratta di una dimensione vivissima della nostra esistenza, che ne caratterizza il senso. Che cosa significa vivere nell’attesa di Cristo nella sua venuta definitiva, nel suo ultimo avvento? In quest’apertura sull’eterno possiamo ritrovare la grandezza del pellegrino Colombano che per noi diventa invito a vivere, guardare, sentire le cose e le esperienze di ogni giorno nel ‘respiro di Dio’, un respiro aperto, lungimirante, libero dalle strettoie dei risentimenti e delle bramosie. Camminiamo, con una patria nel cuore. Cosa vuol dire? Forse una nostalgia? Un’attesa? Un desiderio? Certamente nella vita si può camminare in modi diversi, vagando senza meta oppure mai stanchi di cercare sulla strada le orme dell’Eterno. Poi ci sono esperienze ed eventi che accendono, talvolta in modo bruciante, la domanda. Chi accoglie i frammenti della nostra esistenza, i desideri incompiuti, le storie? Ci affacciamo sul nulla o incontriamo un abbraccio? Forse è inconsueto un Avvento così ma può provocarci su un terreno nuovo. Gesù Cristo che per la fede abita in noi, nella nostra carne, non è forse la patria, la casa buona dove esistiamo in verità, dove siamo circondati di amore? invocazioni Rit. Vieni Signore, non tardare. Vieni, Signore Gesù, e insegnaci a cercarti e trovarti in tutte le cose. Vieni, Signore Gesù, e aiutaci a lasciarti entrare nelle paure che mi paralizzano. Vieni, Signore Gesù, e donaci di percorrere vie di riconciliazione e di pace. Vieni, Signore Gesù, e liberaci dalla superficialità che m’impedisce di ascoltare le profondità del cuore. Vieni, Signore Gesù, e donaci la vigilanza per resistere alle tentazioni lungo la via. Vieni, Signore Gesù, e vinci con la tua dolcezza ogni nostra resistenza al tuo desiderio di amore. Vieni, Signore Gesù, e aprici alle necessità dei fratelli. … Preghiere spontanee … 8 21 Preghiamo. Donaci, o Padre, di accogliere con la semplicità dei pastori il tuo Figlio che nasce perché splenda anche su di noi la stella della speranza che si manifesterà un giorno nella gioia del regno di Dio. Per Cristo nostro Signore. Amen. la parola di dio Dal libro del profeta Isaìa Is 63,16-17.19; 64,2-7 Tu, Signore, sei nostro padre, da sempre ti chiami nostro redentore. Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore, cosi che non ti tema? Ritorna per amore dei tuoi servi, per amore delle tribù, tua eredità. Se tu squarciassi i cieli e scendessi! Davanti a te sussulterebbero i monti. Quando tu compivi cose terribili che non attendevamo, tu scendesti e davanti a te sussultarono i monti. Mai si udì parlare da tempi lontani, orecchio non ha sentito, occhio non ha visto che un Dio, fuori di te, abbia fatto tanto per chi confida in lui. Tu vai incontro a quelli che praticano con gioia la giustizia e si ricordano delle tue vie. Ecco, tu sei adirato perché abbiamo peccato contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelli. Siamo divenuti tutti come una cosa impura, e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia; tutti siamo avvizziti come foglie, le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento. Nessuno invocava il tuo nome, nessuno si risvegliava per stringersi a te; perché tu avevi nascosto da noi il tuo volto, ci avevi messo in balìa della nostra iniquità. Ma, Signore, tu sei nostro padre; noi siamo argilla e tu colui che ci plasma, tutti noi siamo opera delle tue mani. Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio. 20 Ritrovare Dio, camminare di nuovo verso la patria è anche sempre ritrovare se stessi e gli altri. 9 il percorso delle quattro domeniche di avvento preghiera di introduzione al tempo di avvento CANTO: Noi veglieremo L’idea del cammino, del pellegrinare, ben si addice all’Avvento, da sempre indicato dalla Chiesa come il tempo dell’attesa e della speranza. Anche la liturgia – sempre molto ricca di messaggi molteplici – accompagna la nostra riflessione su questi temi, domenica dopo domenica. prima domenica (30 novembre) Anzitutto, ci fa compagnia la figura di quell’uomo che, nella parabola di Gesù, ha lasciato la propria casa affidandola ai servi (Prima Domenica, Mc 13,33-37). Una casa, quindi, in cui il padrone è assente, ma che, secondo l’invito di Gesù, è dominata dall’attesa di lui, del suo ritorno. Anche a noi la casa della vita può sembrare abbandonata o senza guida; anche a noi il cammino dei giorni sempre uguali del vivere può apparire segnato da un’assenza e da una mancanza. Il Vangelo ci invita, invece, in qualsiasi circostanza ci possiamo trovare, a vedere l’assenza non come un vuoto, ma come un’attesa. Il padrone non c’è, ma tornerà; non sappiamo quando, ma tornerà. Le parole di Gesù indicano una certezza: Egli, che è venuto a segnare la via, non ci ha lasciati soli nel nostro cammino. 10 Nella notte, o Dio, noi veglieremo con le lampade, vestiti a festa: presto arriverai e sarà giorno. Rallegratevi in attesa del Signore: improvvisa giungerà la sua voce. Quando Lui verrà sarete pronti e vi chiamerà amici per sempre. Raccogliete per il giorno della vita, dove tutto sarà giovane in eterno. Quando Lui verrà sarete pronti e vi chiamerà amici per sempre. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Il Signore Gesù, che era, che è e che viene sia con tutti voi. E con il tuo spirito. 19 Con tutta evidenza la carità è qualcosa di più della Caritas e la Caritas non è soltanto generi alimentari e guardaroba. La Caritas ha la funzione prioritaria di animare la comunità, con l’obiettivo di aiutare tutti a vivere la testimonianza della carità, non solo come fatto privato, ma come esperienza comunitaria, costitutiva della Chiesa. La Caritas è costituita sia dal fare (i gesti, le opere, le azioni) ma soprattutto dall’essere (l’animare, lo stimolare, il provocare). In questa direzione nessuno può sentirsi escluso, c’è spazio per tutti e bisogno di tutti, ognuno secondo i propri doni. seconda domenica (7 dicembre) Il cammino della vita, lo sappiamo, non si può mai dire concluso, perché realmente ogni giorno può riservare sorprese e suscitare attese. Anche se, ci insegna il Vangelo (Seconda Domenica, Mc 1,1-8), la sorpresa più grande, la notizia inaudita tra tutte è già stata data, secondo l’annuncio del Battista: «Viene dopo di me colui che è più forte di me». E il Battista invita, davanti a questo annuncio, a preparare la via. La via di ciascuno, la via una vita che, ora, va giocata interamente davanti a quell’uomo “più forte” che torna sui nostri passi anche oggi. Perché è realmente così: la grande venuta di Dio, già accaduta nella storia dell’uomo, va continuamente attesa; Dio non è venuto una volta per tutte, ma viene ogni volta per me: sta a me, anche in questo nuovo oggi che è dato al mio cammino, preparare di nuovo la via. terza domenica (14 dicembre) Il cammino della fede è lungo quanto la storia di un popolo, del popolo che da secoli attendeva una luce nuova su di sé. Così il Vangelo (Terza Domenica, Gv 1,6-8.19-28) riporta le domande ansiose rivolte al Battista: «Sei tu il profeta?... Sei tu Elia?». Il lungo cammino del popolo si era fatto attesa, attesa di secoli e generazioni, e la stessa attesa che abita il cuore dell’uomo. È sempre un desiderio a suscitare i passi dell’uomo, nel suo cammino verso la patria (si pensi al santo monaco Colombano, pellegrino dall’Irlanda fino alle nostre terre). Ma occorre poi una presenza, occorre il buon annuncio del Vangelo, accolto nel cuore, perché ciascuno si possa rimettere in cammino. Che è sempre cammino di popolo, 18 11 perché il desiderio e l’attesa rendono compagni l’uno all’altro: non siamo più soli, la strada è comune. quarta domenica (21 dicembre) «Un angelo fu mandato da Dio in una città della Galilea» (Quarta Domenica, Lc 1,26-38); giunti alla fine dell’Avvento, ecco che il Vangelo mostra il momento in cui il cammino di Dio si è incrociato con il cammino degli uomini. Novità delle novità, quell’angelo inviato a Maria, annuncio inaudito, quel Figlio che è concepito. Da allora la via degli uomini non è più la stessa, perché i passi di Dio hanno percorso le strade degli uomini, perché davvero la via dell’uomo è ora anche la via di Dio. Abbiamo la strada, abbiamo la mèta, abbiamo un compagno di strada che non ci abbandonerà mai. Insieme a Maria, la prima che ha detto il suo sì al nuovo cammino dell’uomo, possiamo allora procedere lieti, confidando nel Dio-fatto-uomo, che percorre la sua strada con noi. 12 do i suoi ritmi reali. Da una parrocchia centrata su se stessa occorre passare ad una parrocchia che scopre le proprie “periferie“, i luoghi in cui la gente vive. Come non ricordare il passo: “I poveri li avete sempre con voi” (Gv. 12,8). I poveri non sono una fatalità storica, ma sono sempre lì accanto a noi … L’indicativo di Gesù è la profezia che ci consegna i poveri come appello, compito e vocazione (Franco Giulio Brambilla). L’Eucaristia è la sorgente di questa vita di carità. Ma essa va anche testimoniata nella vita di ogni giorno, sulle strade del mondo, incontrando gli altri, che devono diventare nostro prossimo. La carità cristiana ci propone questa scelta che è impegnativa ed affascinante insieme: riconoscere nell’altro che incontriamo il prossimo che vuole condividere il nostro cammino e che ci chiede di non passare oltre, come ci insegna la parabola del Samaritano (Lc 10). Ma di quale carità stiamo parlando? Quando utilizziamo il termine carità non possiamo riferirlo solo agli atti buoni e solidali, ma anche e soprattutto alla forma relazionale che assume la fede quando si incontra con la realtà degli altri. Carità significa allora aiutare l’intera comunità a mettere la carità al centro della testimonianza cristiana, aiutare a superare la mentalità egoistica e privatistica per aprirsi alla carità evangelica in termini di prossimità e condivisione, significa progettare cammini educativi che attuano il passaggio dai gesti occasionali alla scelta di condivisione e di stili di vita rinnovati, puntare a uno stile di prossimità che privilegia la relazione umana, la compagnia, la presa in carico, l’empatia, la condivisione come traduzione della legge dell’incarnazione infine significa sostenere la cura delle relazioni familiari, amicali, di buon vicinato, di appartenenza sociale e culturale. 17 la via della carità i sussidi … il Signore passa sul nostro cammino: a noi viandanti affaticati viene incontro, con un pezzo di pane e con la borraccia dell’acqua, a rendere meno duro il nostro pellegrinare … il tempo d’Avvento è proprio un invito a lasciarci guidare dalla speranza: “Il Signore viene!” … in quest’apertura sull’eterno possiamo ritrovare la grandezza del pellegrino Colombano che per noi diventa invito a vivere, guardare, sentire le cose e le esperienze di ogni giorno nel ‘respiro di Dio’, un respiro aperto, lungimirante, libero dalle strettoie dei risentimenti e delle bramosie … Forse è inconsueto un Avvento così ma può provocarci su un terreno nuovo … Ritrovare Dio, camminare di nuovo verso la patria è anche sempre ritrovare se stessi e gli altri. (dal sussidio d’avvento 2014) La dimensione dell’amore (declinata nell’accoglienza e nella fraternità) è, infatti, una delle tre caratteristiche qualificanti la vita della comunità: liturgia, catechesi e appunto carità. Senza carità non vi può essere autentica vita cristiana. La carità vissuta nell’incontro autentico con chi mi è vicino diventa il segno caratterizzante la comunità dei credenti. L’accoglienza è il tratto distintivo di ogni comunità: ogni parrocchia deve aiutare chiunque ad essa si rivolga a sentirsi come in casa propria, facendosi porta aperta. Una parrocchia missionaria è allora chiamata a mettersi in ascolto delle domande reali della gente e ad accompagnarne la vita secon- 16 Il poster con l’immagine dell’Avvento. Supporto realizzato in cartonato rigido. Da interno. Costo: 12 euro Il libretto per la preghiera personale e in famiglia Un versetto del Vangelo del giorno, una meditazione, un’immagine e una breve preghiera accompagnano il cammino nei giorni feriali; nelle domeniche e feste una preghiera da fare insieme alla famiglia. Da prenotare. Fino a 50 copie: 2 euro l’uno Da 50 a 100 copie: 1,80 euro l’uno Oltre le 100 copie: 1,50 euro l’uno Lucerna a sostegno delle opere della Caritas diocesana Un sacchetto traforato di carta ignifuga contenente un piccolo cero. Da accendere in famiglia nei momenti di preghiera. Si consiglia di distribuirla in occasione della veglia d’Avvento e nella prima domenica di Avvento. Il costo è di 3 euro (più della metà sarà devoluto alla caritas). 13 gli appuntamenti I sussidi on-line scaricabili sul sito www.diocesipiacenzabobbio.org Sabato 29 novembre La Veglia di inizio Avvento nelle parrocchie. • • • • • Venerdì 12 dicembre Collegiata di Fiorenzuola d’Arda ore 21.00 Veglia dei giovani di Avvento con il Vescovo la traccia per il percorso dei ragazzi la traccia per il cammino dei giovani le schede per i gruppi degli adulti alcuni materiali utili per la veglia di inizio Avvento una proposta per vivere la liturgia delle domeniche e feste Nell’anno del XIV centenario della morte di San Colombano la nostra Diocesi ha pubblicato un libretto con gli scritti più significativi di Colombano (lettere, istruzioni, regola dei monaci). La pubblicazione, a carattere divulgativo e dal costo contenuto, sarà disponibile dal 23 novembre presso gli uffici pastorali della Curia. 14 Domenica 14 dicembre Avvento di Carità – giornata di motivazione alla Carità e a sostegno della Caritas diocesana Ritiro di Natale Nelle parrocchie o nell’Unità pastorale è proposto di vivere un tempo di “ritiro” (Dal sussidio pastorale dell’anno, pag. 80) 15