Gruppo scout “Poggio Rusco 1”
16 dicembre 2012
Chiesa Parrocchiale
Dal Vangelo secondo Luca
La nascita di Gesù
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinó
che si facesse il censimento di tutta la terra.
Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua
città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salí in Giudea alla città di
Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia,
perché non c'era posto per loro nell'albergo.
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OASI DI STOPPIARO—CHIESA PARROCCHIALE SS. NOME DI MARIA
Che cos’è la luce di Betlemme?
Nella Chiesa della Natività a Betlemme in
Palestina vi è una lampada ad olio che arde perennemente da moltissimi secoli, alimentata dall’olio donato a turno da tutte le
nazioni cristiane della terra: è la luce della
Pace, un semplice segno che unisce attorno
al mistero del Natale migliaia di persone.
Poco prima di Natale un bambino, venuto
appositamente dall'Austria, accende una
luce dalla lampada nella Grotta di Betlemme Dall’Austria poi gli Scout viennesi distribuiscono la Luce in tutta Europa, mettendo così in pratica uno dei punti chiave dello scoutismo, l'amore per il prossimo espresso nella "Buona Azione" quotidiana. Di anno in anno è cresciuta la partecipazione e l'entusiasmo
per la consegna della "Luce della Pace" di Betlemme.
Così la luce passa, di mano in mano, e raggiunge le parrocchie e le
case di coloro che desiderano custodirla per i giorni del Santo Natale come se l’avessero accesa personalmente alla grotta di Betlemme.
Il Gruppo Scout di Poggio Rusco già da molti anni aderisce a questa iniziativa e anche quest’anno intende portare nelle nostre Parrocchie questo simbolo di fede e di fratellanza.
Premessa
Quest’anno il Gruppo scout ha voluto incentrare l’attenzione della
nostra tradizionale camminata sul tema dell’”ACCOGLIENZA” e al
contrario della “NON ACCOGLIENZA”, del rifiuto. In ognuna delle
tre tappe del nostro cammino troverete un testo che si riferisce a una
nostra realtà attuale di “non accoglienza”, contrapposto a un brano
del Vangelo che ci ricorda come invece la Luce e la via giusta sia
nell’insegnamento di Gesù che ci ricorda di accogliere il prossimo.
1° tappa: Oasi di Stoppiaro
Il mondo si è mobilitato per salvarle la vita. Questa è la storia di Sakineh
Mohammadi Ashtiani, una madre di 42 anni che da cinque anni è rinchiusa
nel carcere di Tabriz, finita in carcere perché accusata di adulterio. Un tribunale islamico l'ha condannata, quattro anni fa, alla pena di morte e nel
2007 arriva la conferma della Corte Suprema: la morte deve essere
per lapidazione, la pena prevista in caso di tradimento. La pena di morte
per lapidazione è una delle pene più terribili. Si tratta di una vera e propria tortura: la vittima viene sotterrata e le viene lasciata fuori solo la testa. Le pietre che le vengono scagliate contro devono essere appuntite ma
non troppo grandi per infliggere imemdiatamente la morte.
Ma era scattata una mobilitazione a livello internazionale poiché il caso della donna era molto incerto. Lei, infatti, è stata condannata sulla base di
una confessione del suo avvocato. Confessione che, però, dice sia stata
estorta dopo 99 frustate. Sakineh è stata accusata di aver avuto rapporti con due uomini fuori dal matrimonio. Ma suo marito è morto.
Proprio per questo anche all'interno delle istituzioni iraniane si era aperto
un dibattito sulla legittimità della condanna e sull'eventuale vergogna che
poteva ricadere sul Paese nel caso in cui la donna fosse stata lapidata.
Ma la vicenda di Sakineh non si è ancora conclusa. Infatti ora rischia l'impiccagione. A lanciare l'allarme è stata lei stessa che ha espresso i suoi
timori in una conversazione con Mina Ahadi, un'attivista iraniana membro
del "Comitato Internazionale Contro le Esecuzioni" che ha sede in Svezia.
La Ashtiani ha affermato di «essere consapevole di aver scampato il pericolo della lapidazione e ringrazia per questo il mondo intero - ha dichiarato
Ahadi, citata dal quotidiano "The Times" - Ha ancora però il terrore di essere impiccata», ha precisato l'attivista secondo cui la donna nelle ultime ore
è stata minacciata di impiccagione dalle stesse guardie del carcere in cui è
rinchiusa.
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quotidiano “Libero”
Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo
vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli
disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di
esser chiamato tuo figlio. Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il
vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio
figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì
la musica e le danze; chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto
ciò. Il servo gli rispose: E' tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il
vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. Egli si arrabbiò, e non voleva
entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti
servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai
dato mai un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che questo tuo figlio
che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il
vitello grasso. Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è
mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era
morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».
Un arcobaleno di anime
Sol Si- La- Do Re
Sai, da soli non si può fare nulla
Sol Si- Lasai, aspetto solo te.
Do Re Si- MiDo Re
Noi voi tutti, vicini e lontani insieme si fa…
Sai, ho voglia di sentire la mia storia:
dimmi quello che sarà.
Il corpo e le membra
nell'unico amore
insieme si fa…
Sol Do Sol
Un arcobaleno di anime
Do Sol Re
che ieri sembrava distante.
Sol Do Sol
Lui traccia percorsi impossibili:
Do Re Sol
strade e pensieri per domani.
Sai, se guardo intorno a me, c'è da fare
c'è chi tempo non ne ha più.
Se siamo solidi e solidali,
insieme si fa…
Sai, oggi imparerò più di ieri
stando anche insieme a te.
Donne e uomini, non solo gente
e insieme si fa…
RIT.
Sai, c'è un'unica bandiera in tutto il mondo
c'è una sola umanità.
Se dici: "Pace - libero tutti",
insieme si fa…
Sai, l'ha detto anche B.P.: "Lascia il mondo
un po' migliore di così".
Noi respiriamo verde avventura,
e insieme si fa…
RIT.
7
Dal Vangelo secondo Luca
3° tappa: Sottopasso
“Ciao,
ora ho tredici anni.
Per caso mi sono imbattuta in questo sito, mentre stavo facendo una ricerca sul
bullismo per una mia insegnante.
Anche io ho vissuto queste esperienze, l'ho provate sulla mia pelle e a volte
penso che mi sarebbe piaciuto di più essere picchiata una sola volta, che essere
presa in giro tutte quelle volte. Perché poi la gente riesce a farti passare la voglia di ridere, a farti odiare te stesso e a farti sentire in colpa per ciò che sei.
La mia storia è molto lunga perciò ve ne racconto solo i punti salienti: avevo
dodici anni quando ho smesso di 'vivere'. I miei compagni mi prendevano sempre in giro, una volta mi avevano nascosto i vestiti, un'altra volta mi avevano
quasi bruciato i capelli.
Ho cambiato scuola a metà della seconda media e ora sto bene, più o meno.
Cioè, i segni restano. proprio ieri stavo camminando con un mio amico quando
tre tizi hanno cominciato a prenderlo in giro, poi siamo entrati in una pizzeria e
loro lo hanno fatto uscire fuori, e io avevo paura che lo picchiassero ma alla fine
non è successo niente e credo che ho avuto questa paura perché oramai ho dei
segni indelebili di quello che è stato che non posso più cancellare.
Non so dare consigli, perché io non ho ancora superato niente. Voglio solo dire
che se solo i bulli sapessero, se solo si accorgessero di cosa fanno alle proprie
vittime. Se solo pensassero con un po’ di umanità, perche la verità è che ti rovinano la vita, letteralmente.”
Dal Vangelo secondo Luca
Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse al padre: Padre,
dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì
per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto.
Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli
cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò e si mise a servizio di uno degli
abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. Avrebbe
voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. Allora rientrò in se stesso e disse:
Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui
muoio di fame! Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato
contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio.
Trattami come uno dei tuoi garzoni.
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In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di
quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di
profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.
Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è
una peccatrice!».
Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’
pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò
il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai
giudicato bene».
E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono
entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha
bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi
hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di
baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti
peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».
Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli
disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».
Vivere la vita
Do Sol ReFa LaVivere la vita con le gioie e coi dolori di
ogni giorno,
Sol Do Sol
è quello che Dio vuole da te.
Do
Sol
Re- Fa
LaVivere la vita e inabissarsi nell’amore è il
tuo destino,
Sol
Do Sol
è quello che Dio vuole da te.
Fa Sol
Do
MiFare insieme agli altri la tua strada verso
Lui,
Fa Sol
Do Micorrere con i fratelli tuoi.
Fa Sol Do
MiScoprirai allora il cielo dentro di te,
Fa
ReSol (fine Do)
una scia di luce lascerai.
Vivere la vita è l’avventura più stupenda
dell’amore,
è quello che Dio vuole da te.
Vivere la vita e generare ogni momento
il paradiso,
è quello che Dio vuole da te.
Vivere perché ritorni al mondo l’unità,
perché Dio sta nei fratelli tuoi.
Scoprirai allora il cielo dentro di te,
una scia di luce lascerai. (2x)
3
2° tappa: chiesetta di Segonda
Dal Vangelo secondo Luca
Lo schiavismo è purtroppo una realtà ancora presente, nei Paesi in via
di sviluppo e non solo, come pratica abitudinaria da parte di numerose
multinazionali al fine di ottenere il massimo guadagno e rendimento produttivo, a costo zero per i loro bilanci economici, ma a costo della vita per
centinaia di adulti e bambini in tutto il mondo, costretti a lavorare in condizioni disumane per soddisfare ogni bisogno consumistico dei Paesi industrializzati.
Spesso anche noi ci ritroviamo ad essere complici, a nostra insaputa o per
carenza di informazione, di una realtà che dovrebbe essere scomparsa da
decenni, ma che continua a persistere e a condannare coloro che ne cadono vittima giorno dopo giorno, senza sosta.
L'eclatante caso di Rosarno, in Calabria, è stato messo in luce da un'inchiesta effettuata da parte di The Ecologist ed in seguito ripresa da The
Independent, che ha reso noto come nel mezzogiorno la raccolta delle arance destinata alla produzione delle bibite del noto marchio avvenisse in
condizioni di schiavitù per mano di migranti provenienti dall'Africa, spesso dopo aver raggiunto le coste italiane a seguito di una squallida traversata vista come unica speranza di sopravvivenza. Coca cola ha reagito
semplicemente tagliando i ponti e gli accordi precedentemente stipulati con le aziende calabresi produttrici di arance, a difesa della propria immagine di multinazionale "pulita"
Nel 2010 la multinazionale del tabacco Philip Morris ammise la presenza
nelle proprie piantagioni di almeno 72 bambini dell'età di 10 anni, coinvolti nella raccolta del tabacco e a rischio di subire un avvelenamento da
nicotina. Non solo l'azienda costringe lavoratori migranti ad operare in
condizioni di schiavitù, dopo aver sequestrato loro i documenti e costringendoli ad una operatività continua, senza alcun compenso. Nonostante le
promesse avanzate da parte della multinazionale, relativamente alla volontà di porre fine a simili situazioni, in base a quanto riportato da The
Independent, il problema non è ancora del tutto risolto e che vi sono attualmente intere famiglie e bambini costretti a lavorare in condizioni disumane nelle piantagioni.
Marta Albè-GreenMe
In quel tempo Gesù entrato in Gerico attraversava la città, ed ecco
un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di
vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla,
poiché era piccolo di statura. Allora corse avanti per poterlo vedere,
salì su un sicomoro poiché doveva passare di là. Quando giunse sul
luogo Gesù alzò lo sguardo e gli disse: “Zaccheo scendi subito perché oggi mi devo fermare a casa tua”. In fretta scese e lo accolse
pieno di gioia. Vedendo ciò tutti mormoravano: “É andato ad alloggiare da un peccatore”. Ma Zaccheo alzatosi disse al Signore: “Ecco
Signore io do la metà dei miei beni ai poveri e se ho frodato qualcuno restituisco quattro volte tanto”. Gesù gli rispose “Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch’egli è figlio di Abramo;
il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era
perduto”.
E sono solo un uomo
RE
FA#-
SOL
RE
RE
SOL
RE
Io lo so, Signore, che Tu mi sei vicino,
FA#-
FA#- SOL
SOL
LA7
LA7
prima nel pensiero e poi nella tua mano;
luce alla mia mente, guida al mio cammino,
RE
RE
LA
SOL
RE
LA
SOL
RE
io mi rendo conto che Tu sei la mia vita
mano che sorregge, sguardo che perdona
SOL
SOL
MI-
MI 7
LA7
MI-
MI7
LA7
e non mi sembra vero di pregarti cosi:
e non mi sembra vero che Tu esista cosi.
RE
RE
FA#- SOL
RE
FA#- SOL
RE
Padre d'ogni uomo e non t'ho visto mai,
Dove nasce amore Tu sei la sorgente,
FA#- SOL
FA#- SOL
LA7
LA7
Spirito di vita e nacqui da una donna,
dove c'e una croce Tu sei la speranza;
RE
RE
LA
SOL
RE
LA
SOL
RE
Figlio mio fratello e sono solo un uomo
dove il tempo ha fine Tu sei la vita eterna,
SOL
SOL
MI-
MI7
LA7
eppure io capisco che Tu sei Verita!
RE
SOL
LA
SOL
LA9
RE RE7
CON GLI OCCHI TRASPARENTI DI UN
BAMBINO
LA
RE
MI7
LA7
MI7
LA7
SI7
E ACCOGLIERO’ LA VITA COME UN DONO
E AVRO’ IL CORAGGIO DI MORIRE ANCH'IO
E INCONTRO A TE VERRO’ COL MIO FRATELLO,
CHE NON SI SENTE AMATO DA NESSUNO…
(x2)
E INSEGNERO’ A CHIAMARTI "PADRE
NOSTRO"
MI-
MI-
e so che posso sempre contare su di Te.
RE7
E IMPARERO’ A GUARDARE TUTTO IL
MONDO
SOL
4
FA#-
Io lo so, Signore, che vengo da lontano,
(RE)
5
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libretto Luce di Betlemme