Anno VIII - Numero 2 - Dicembre 2010
Notiziario del comune di Menaggio - Via Lusardi, 26 - 22017 Menaggio (CO) - Registrazione del Tribunale di Como n. 3/2003
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continua a pag. 2
Il Comune di Menaggio augura
a tutti i cittadini Buone Feste!
Premio S. Stefano - Comune di Menaggio
Elvira Luraghi
sommario
Carissime concittadine e carissimi
concittadini, più o meno un anno è
passato dall’ultima uscita del giornalino comunale “Qui Menaggio”.
Molto tempo è trascorso e molte
cose sono successe, sia sul nostro
territorio che a livello nazionale ed
internazionale, situazioni e fatti positivi o meno positivi, che incidono
comunque nella vita di ognuno di
noi e nella società civile che rappresentiamo.
Cerchiamo con freddezza di verificare sia gli uni che gli altri. Da noi,
la confusa situazione di crisi economica, ha portato alla chiusura della “Colombo”, acquistata qualche
anno fa dalla Cantieri di Sarnico, con
sede a Bene Lario ed il conseguente licenziamento di 35 lavoratori.
Un disastro per piccole comunità
come le nostre ed un disastro per
quelle 35 famiglie che non si trovano più ad avere un reddito alla
fine del mese. In questa occasione,
uno spunto positivo mi pare di poter cogliere e cioè che la partita
non sia ancora chiusa (un investitore
che manterrebbe l’attività esiste) e
che le Istituzioni locali sono state e
sempre saranno a fianco dei lavoratori, per quanto di loro competenza e per le loro possibilità.
Quella del lavoro, o meglio della
mancanza di lavoro, è diventata la
problematica in generale più importante per il nostro territorio. Acuita
dalla crisi del settore immobiliare
ed edilizio, e non sto a raccontare
le “solite” motivazioni per questo
empasse; io ho le idee chiare. La no-
Suore di San Vincenzo
Giacomo Colombo
4
8
BILANCIO
CULTURALE
FESTA
ANZIANI
18
IV FESTIVAL
CHITARRA
22
ARTE
LARIO
segue da pag. 1
stra zona ha difficoltà a dare lavoro
a tutti. Poi ci si mette anche la vicina
Confederazione Elvetica a definire
i Nostri Frontalieri come dei topi
che rosicchiano le fondamenta del
loro sistema economico, non lavorando o facendo finta di lavorare.
Così che dobbiamo rivolgere la nostra attenzione ancora una volta al
settore turistico, traino della nostra
economia locale. Qui i dati sembrerebbero essere discordanti. A fronte di un aumento percentuale di
turisti (dati Provincia), sembrerebbe esserci uno stallo sulle presenze
effettive. Più turisti, meno giorni di
vacanza? Potrebbe essere. Io poss
solo dire che quest’anno a Menaggio
la stagione turistica è andata bene,
sotto tutti i punti di vista, a parte il
tempo in senso meteorologico, che
purtroppo la fa sempre da padrone, condizionando molte situazioni.
Colgo l’occasione per sollecitare
tutti coloro che vivono e lavorano
di turismo a farsi avanti, come son
certo farà la nuova “Pro loco”, con
nuove idee ed esperienze, perché
siamo tutti per un’apertura mentale
e culturale .
Buona amministrazione, significa
consenso in tutti i campi e settori,
significa contributi sovracomunali,
quindi grandi investimenti; in ultima
ratio, significa lavoro.
Ultimato con piena soddisfazione il
capitolo scuola materna, con la completa sistemazione, sia interna che
esterna, del complesso, ci accingiamo ad affrontare definitivamente il
capitolo scuole elementari.
Ai disagi, credo comunque relativi, e sono disposto a discuterne
con chiunque se questo non fosse
ritenuto vero, fa da contraltare il
progetto presentato in consiglio
comunale che vedrà la realizzazione di una scuola primaria finalmente
al passo coi tempi. Multimediale,
energeticamente conforme, logisti2
DALLA CASA COMUNALE
camente all’avanguardia, tutta nuova
anche nelle suppellettili e, speriamo,
grande ispiratrice di tanto lavoro e
studio. Dato l’importo elevato a base
d’asta sarà un appalto internazionale,
comunque foriero di possibilità lavorative per il nostro territorio.
Poi sarà il momento delle scuole medie. Attualmente, con i recenti interventi di “messa in sicurezza” dell’edificio (il rifacimento dell’impianto
elettrico, del tetto, degli infissi, dei
pavimenti, delle scale ed il rinforzo
soffitti e controsoffitti), ci sentiamo
tranquilli. Inutile negare però come si
stia già lavorando in prospettiva per
un’altra collocazione, così come si stia
lavorando per un nuovo “sistema dei
parcheggi” e un polo sportivo.
Nei prossimi mesi riprenderemo le assemblee pubbliche nelle frazioni, utili
occasioni di confronto.
All’inizio di ottobre abbiamo ricevuto la bella notizia, già pubblicata sul
bollettino regionale, che lo studio ed
il conseguente progetto di “Messa in
sicurezza della Ex Cava di Nobiallo”
è stato finanziato completamente
dalla Regione Lombardia per una cifra pari a 1.150.000 Euro. Inutile nascondere la grande soddisfazione da
parte dell’Amministrazione comunale
e, credo, di tutti i cittadini (soprat-
tutto quelli di Nobiallo) che vedranno
compimento alle loro preoccupazioni
circa la situazione geo-morfologica
dell’ex cava.
Ma come si suol dire, chi si ferma è
perduto, perciò un altro passo nel
monitoraggio di quei siti si sta concretizzando in questi giorni e in queste
settimane. Gli attuali sistemi di rilevazione dei dati geologici, registrati dagli strumenti presenti all’interno delle
perforazioni eseguite e rese necessarie per eseguire lo studio (studio evidentemente piaciuto alle autorità regionali e statali che l’hanno valutato),
saranno affiancati, contando di riuscire a far collimare gli interessi anche
della protezione civile nazionale ed
il suo nuovo commissario, nonché del
CNR (Comitato Nazionale Ricerca), di
cui abbiamo già ottenuto parere favorevole, sistemi di rilevazione acustica,
innovativi nel campo specifico. Pare
diano ampi risultati positivi anche nella prevenzione di catastrofi naturali
quali i terremoti e quindi anche, come
nel nostro caso, di eventuali frane o
smottamenti. Anche questo sarà lavoro, lavoro per chi controlla e lavoro
per chi esegue le opere.
A proposito di lavoro potremmo
occupare pagine e pagine sul lavoro
svolto dall’Amministrazione comunale di Menaggio per quanto riguarda i
“Servizi Sociali” territoriali (Piano di
Zona e azienda sociale) e sulle problematiche tecniche e decisionali operative legate alla, purtroppo ultra famosa, Statale Regina. Sarebbe eccessivo
pretendere di abusare della Vostra
pazienza, ci sentiremo in altra occasione magari proprio su queste pagine.
Non mi resta che porgere a tutti Voi
i miei personali e più sinceri saluti ed
auguri di Buon Natale e Buone Feste,
sperando che il prossimo anno porti a
tutti Noi salute e lavoro.
Il Vostro Sindaco
Alberto Bobba
Il nuovo ruolo delle donne
E quella fraternità che ancora manca...
In una cerimonia sobria ma partecipata, lo scorso 4 novembre
l’Amministrazione comunale, davanti alle autorità civili, militari e
religiose, a scuole, corpo musicale
e associazioni di volontariato, ha
commemorato la fine vittoriosa
della guerra del 1918 e i Caduti di
tutte le guerre, rinnovando quel
sentimento di gratitudine, desiderio di pace e di libertà duramente conquistato dai nostri avi.
Di seguito pubblichiamo alcuni
passaggi presi dal discorso tenuto dal sindaco Alberto Bobba in
quella circostanza.
“Molti dei nostri avi hanno donato la vita per noi, così come
oggi tanti altri nostri eroi stanno offrendo il loro contributo in
vite umane, lontani dalla nostra
Patria, a difesa dell’ordine pubblico mondiale e della legalità, in
territori, cito l’Afghanistan, l’Iraq,
Il Libano, che lentamente stanno
cercando una via che li porti alla
pace, alla prosperità e alla vita.
Commemorando la prima guerra
mondiale ed il 4 novembre, permettetemi di fare una riflessione
per ricordare che essa non fu solo
guerra di trincea. Distribuì sofferenze anche alle popolazioni civili
e soprattutto alle donne, che già
occupate nella conduzione famigliare furono chiamate ad occupare anche il posto dei mariti e
dei padri, lontani, al fronte, nelle
grandi fabbriche.
Fu l’occasione per loro di entrare
nel mondo del lavoro ed iniziare un cammino di apertura ed
emancipazione intellettuale, pur
mantenendo il ruolo imprescindibile all’interno delle proprie case.
Durante la prima guerra mondiale molte donne si distinsero per il
loro coraggio e per l’oscuro lavoro fino alle prime linee del fronte
a supporto logistico e di approvvi-
Maria Plozner Mentil M.O.V.M.
gionamento delle truppe al fronte. Penso alle portatrici carniche,
che ogni giorno con pesantissime
gerle di viveri e munizioni portavano ai nostri soldati il necessario
per vivere e combattere l’allora
nemico di oltre frontiera. Molte
di loro diedero la vita e molte di
loro sono state insignite di medaglie al valore. Anche a loro va il
nostro ricordo.
Sono convinto che un nuovo ordine “sociale” mondiale potrebbe
svilupparsi e mantenersi se tutte
le donne dell’intero globo avranno coscienza della loro forza, lasciando così un segno, dentro
e fuori le mura domestiche, con
nuovi e più incisivi usi e costumi,
una nuova e innovativa capacità
culturale (....).
Purtroppo la situazione economica delle famiglie è quella che è:
tanti, troppi, fanno fatica a raggiungere la fine del mese. Come
Ente Comunale riceviamo sempre
meno contributi e trasferimenti
dalle istituzioni superiori, mentre
le richieste sono sempre maggio-
Il Sindaco Alberto Bobba
ri. Insomma se prima ci lamentavamo, ora è meglio star zitti.
Fortunatamente grosse problematiche generali e conflitti sociali
particolari non stanno nascendo
e speriamo che continui così. E
meno male che, anche a livello
politico, dove tutti sembrano alla
ricerca del famoso “cadreghino”
con lotte intestine, Menaggio ne
rimane fuori.
Sabato 23 ottobre, presso l’oratorio di Griante, in visita pastorale,
il nostro vescovo Sua Eccellenza
Diego Coletti, ha radunato tutti
i sindaci ed amministratori della
zona. Fra tutte le problematiche
affrontate, un passaggio del suo
intervento mi ha colpito perché
ribadiva quanto, da tempo si stava riflettendo al nostro interno.
Dei tre sostantivi che tutti ricordano del motto della rivoluzione
francese “libertè, egalitè e fraternitè” il primo, dice il Nostro
Vescovo, ha portato, con un liberismo esagerato e sfrenato al nazi-fascismo con milioni e milioni
di morti; il secondo, l’uguaglianza, con l’esasperazione a senso e
direzione unica ha portato con il
socialismo reale, evidente riferimento ai paesi comunisti, ancora
milioni e milioni di morti.
Manca ed è mancata nella vita
politica e sociale, dice sempre Il
nostro vescovo, la fraternità, in
tutte le sue sfaccettature e tutti
i suoi valori di pace, concordia e
amore verso il prossimo, per avere un mondo più vivibile, a dignità d’uomo, per avere un nuovo
ordine sociale mondiale.
Forse è prosaico e ingenuo, pensare che tutti i problemi del mondo
possano cessare, semplicemente
con la presa di coscienza fraterna
di tutti gli uomini e soprattutto
di tutte le donne ma lasciatemelo
dire, è bello crederlo!
DALLA CASA COMUNALE
3
Un bilancio culturale positivo
Malgrado i tagli imposti da Roma, l’offerta cresce
Fine anno è sempre tempo di bilanci.
In periodo di crisi, inevitabilmente,
si sacrificano i capitoli sacrificabili
con meno sofferenza per i cittadini
e la cultura è purtroppo una delle
prime vittime di questi tagli.
Se questo è generalmente vero per
i grandi numeri, nel nostro piccolo, nella gestione dell’amministrazione del nostro comune, i capitoli
di spesa per la cultura sono stati
rispettati, registrando anzi un’implementazione rispetto allo scorso
anno.
La stagione culturale è iniziata con
il cinema d’autore presso il salone
del “Cinelario”, con gli abituali
appuntamenti del giovedì che da
parecchi anni vengono regolarmente sostenuti, anche economicamente, dall’assessorato alla cultura. Si registra una consistenza di
pubblico in numeri non clamorosi
ma comunque con un sensibile incremento di anno in anno.
La programmazione è strutturata
in due tempi a cavallo dell’anno
solare, con film di sostanza e di richiamo. Ricordiamo ad esempio la
proiezione del film “North Face”
che nel mese di novembre ha visto
l’en plein della sala.
Sempre nel salone del Cinelario si
è svolta la stagione invernale del
teatro dialettale. Anche per questa rassegna c’è stata una costante
Il Teatrotenda - La serata dei Legnanesi
4
DALLA CASA COMUNALE
presenza di utenti, in prevalenza della seconda e terza età, che
hanno apprezzato l’iniziativa, non
mancando mai anche nelle fredde
sere del mercoledì invernale.
La proposta culturale menaggina è
poi arricchita dalla partecipazione
ormai consueta al Premio Fogazzaro e dai concerti di musica sacra
del sabato di inizio estate presso
la Chiesa di Santa Marta, con il suo
prezioso organo a canne.
Scontato il tutto esaurito per la
serata, divenuta ormai appuntamento fisso di mezza estate, con
Andrea Vitali, il suo nuovo capolavoro letterario e la coinvolgente
musica dei Sulutumana, come peraltro per la serata dei Legnanesi e
dei Fichi d’India.
Il grosso dell’investimento economico e della programmazione è
stato dedicato all’appuntamento
estivo del Teatrotenda, presso il
parco della scuola materna. Tale
scelta è stata dettata dall’esigenza di permettere la partecipazione ad un numero elevato di utenti
e di garantire la disponibilità di
spazi adeguati ad un pubblico così
vasto.
Alla luce della successo della serata di presentazione di Shakespeare dell’estate scorsa, con oltre
trecento presenze, è stato stilato
un programma di tre spettacoli
teatrali, impegnati ma comunque
L’Assessore Fabrizio Visetti
di facile accessibilità, di Moliere,
Goldoni e con una rilettura ancora
di Shakespeare. Purtroppo, in termini di pubblico, le serate successive a quella di presentazione non
hanno dato i risultati sperati, con
pochi partecipanti e ancora meno
menaggini.
La chiusura estiva delle proposte
culturali ha visto per fortuna una
vigorosa ripresa con il 4° Festival
Internazionale di Chitarra. Durante l’ultimo fine settimana di
agosto, da venerdì fino alla serata
finale di domenica con la straordinaria partecipazione di Franco
Cerri, abbiamo apprezzato il succedersi di artisti minori e di vere
e proprie star, dai work shop agli
aperitivi musicali, al palco del gremitissimo Teatrotenda.
Questo appuntamento si è ormai
inserito con merito nel panorama
internazionale della chitarra impegnata, venendo pubblicizzato fin
dalla primavera sulle riviste specializzate e sui canali di diffusione
specialistici, e vede la presenza di
un pubblico che confluisce a Menaggio anche da molto lontano.
Per il prossimo anno la programmazione culturale ripartirà con i
teatri dialettali per poi articolarsi
nelle varie attività, con l’indispensabile contributo organizzativo,
logistico e amministrativo della
Pro Loco.
L’Assessore alla Cultura
Fabrizio Visetti
Nella gestione urbanistica locale
La legge prevale purtroppo anche sulla logica
Amministrare non è mai semplice, ancor meno lo è sotto il profilo urbanistico.
Personalmente intendo il mio
ruolo di Assessore all’urbanistica
come un servizio al paese, con
l’obiettivo di gestire in maniera
armoniosa tutto il territorio.
Gli strumenti con i quali un amministratore opera sono l’impegno, la programmazione, la logica, una visione a medio e lungo
termine ed infine, ma sopra tutto e tutti, la Legge.
Talvolta, nonostante impegno e
grandi sforzi, le richieste dei cittadini restano disattese, perché
davanti ad esigenze reali, mancano invece norme ad hoc.
Nel dicembre 2008, ad esempio,
il sistema urbanistico lombardo
ha visto l’entrata in vigore della
Legge Regionale DRG 12/05, con
le successive modifiche ed integrazioni, che hanno determinato
un profondo cambiamento delle
regole delle Commissioni Urbanistiche e Paesaggistiche.
La nuova normativa regionale a
mio modo di vedere è corretta
nelle intenzioni ma ha “ingessato” un apparato istruttorio
che funzionava e soprattutto ha
precluso la presenza attiva degli
amministratori nella gestione
paesaggistica.
Taluni hanno accolto questa
esclusione come una grande conquista democratica, consideran-
L’Assessore Francesco Guaita
dola come l’unico modo per dare
finalmente trasparenza ed evitare che i politici locali potessero continuare a perpetrare condotte scorrette o affaristiche. E’
altresì chiaro che chi la pensa in
questo modo, lo fa perché così si
comporterebbero se si trovassero
nella condizione di poterlo fare.
Voglio chiarire come e cosa cambierà nella gestione urbanistica,
al fine di non essere frainteso.
Con l’entrata in vigore di questa
norma, le decisioni qualitative,
paesaggistiche, architettoniche
ed urbanistiche nelle richieste
edilizie saranno di competenza
esclusiva della Commissione Paesaggistica e Urbanistica.
Queste saranno composte esclusivamente da professionisti del
settore (architetti, ingegneri, geologi e geometri), nominati dalla
Giunta ad ogni nuovo mandato e
scelti da una rosa selezionata ed
avallata dalla Regione.
Ritengo giusto ed irrinunciabile
la presenza dei professionisti in
seno alle commissioni ma trovo
non corretto escludere gli amministratori. In essi i cittadini, attraverso il voto, hanno riposto fiducia e obiettivi da raggiungere.
Entrando nel dettaglio, il “Permesso di Costruire” sarà concesso per mezzo delle Commissione
Paesaggistiche ed Urbanistiche,
solo dopo che vi sia l’avallo della
Sopraintendenza Regionale (tra
l’altro questa potrà imporre delle prescrizioni e a quel punto si
dovrà rifare l’iter del riesame).
Tutto ciò comunque comporterà
un allungamento dei tempi e per
avere la “benedetta” concessione dovremo attendere come minimo tre mesi.
La mia perplessità è su questo
tema, poiché i cittadini si troveranno a sopportare un’ingiusta e
sproporzionata attesa.
Il mio obiettivo è dunque quello
di informare la cittadinanza che
le pratiche subiranno ritardi non
a causa di inefficienza dell’apparato comunale, né tanto meno a
causa della volontà degli amministratori!
Questa centralizzazione del potere verso la Regione e i tagli
finanziari del governo stanno
mettendo a dura prova gli enti
locali, e se comuni virtuosi come
il nostro non possono assumere
personale per rafforzare il proprio organico, alla faccia della
virtuosità e dell’efficienza, il cittadino può solo attendere pazientemente!
Il federalismo, il decentramento
fiscale, la delocalizzazione dei
ruoli sono un miraggio!
Se non vi sarà un cambio di rotta
legislativa e finanziaria arriveremo all’ingestibilità del Pubblico,
con riflessi negativi su tutto il
nostro territorio e a discapito del
povero contribuente che mantiene l’intera cerchia politica.
Assessore Urbanistica
Francesco Guaita
DALLA CASA COMUNALE
5
Cambio al vertice in Comunità Montana
Più collegialità e attenzione al territorio
Dopo la mozione di sfiducia all’ex
Presidente ed il cambio al vertice
della Comunità Montana Valli del
Lario e del Ceresio, è iniziata una
nuova fase che, nelle intenzioni,
vuole essere più collegiale ed attenta ai problemi del territorio.
“Spiace per quanto successo –
esordisce il Sindaco Bobba – ma
eravamo giunti ad un punto di
non ritorno. Io comunque sono,
e sono sempre stato, per il dialogo quale strumento per dirimere
le questioni. Purtroppo la causa
di quello che è successo è da riportare a vicende territoriali, non
ad altro”. Quindi nessuna questione politica o personale, come
insinuato. “Abbiamo dovuto fare
delle scelte dolorose. Mi è dispiaciuto non poter andati avanti tutti insieme ma non era possibile
fare altrimenti”.
Il Sindaco Bobba continua però
ad avere un occhio critico: “Se
parliamo della funzionalità delle
Comunità Montane, c’è molto da
fare. In questo senso, la mia esperienza di sei anni, sono sincero,
non è stata di certo edificante.
Oggi le Comunità Montane sono
organismi macchinosi che non
lavorano al meglio, dunque o si
cambia o tanto vale chiuderle.
Con il nostro gruppo cercheremo
di fare il massimo ma, se non arrivano importanti decisioni dall’alto, sarà difficile”.
La soluzione allora quale può essere? “Spero che, a livello nazionale, si possa decidere per una vera
fusione delle Comunità Montane.
Accorpare alcuni servizi non è sufficiente, significa solo ingigantire
l’apparato. Ma questa decisione
non può venire dalle singole comunità, perché dal basso arrivano
di solito segnali di campanilismo,
che in parte capisco, perché per i
piccoli comuni montani le Comu6
DALLA CASA COMUNALE
Focus lavori pubblici
Il Sindaco di Dongo, Mauro Robba, neopresidente della comunità montana
nità Montane sono spesso l’unica
possibilità di contribuzione”.
In accordo con il Sindaco Bobba
è anche Giuliano Cerrano, Primo
Cittadino di Carlazzo: “Le Comunità Montane, con i dovuti aggiustamenti di legge, potrebbero
rendere molto di più. D’altra parte la situazione economica nazionale impone un’ottimizzazione
della gestione in tutti gli enti locali. Nelle nostre zone le amministrazioni sono molto piccole e frazionate, con replica di burocrazia
e sprechi. Dobbiamo creare sinergie più solide per una gestione
migliore. In questo la Comunità
Montana può diventare il catalizzatore principale”.
Identità di vedute anche per
quanto riguarda gli avvenimenti
che hanno portato al nuovo assetto della Comunità Montana: “Siamo stati costretti al “ribaltone”
– conclude Cerrano - Prima avevamo cercato di riportare all’attenzione i problemi del territorio,
ma senza successo. Tutto andava
a rilento, nonostante un preciso
programma da seguire. Questa
nuova maggioranza intende innanzitutto agire con maggior determinazione ed efficacia, a contatto col territorio”.
Una lista ricca di
appuntamenti,
quella dell’Assessore ai Lavori Pubblici Pierluigi Cavigioli (nella foto).
Sono infatti diverse le opere ai nastri
di partenza, altre sono già in corso
d’opera e altre ancora sono da ritenersi terminate. Ma andiamo con ordine. Innanzitutto verrà realizzato a
breve l’ascensore del Palazzo Comunale, opera importante già assegnata
dall’Amministrazione comunale precedente. Un intervento fondamentale da segnalare è la realizzazione delle interrate in via Mylius. “Andranno
a risolvere un problema non indifferente – dichiara l’Assessore Cavigioli
- e avranno come conseguenza logica l’abbattimento del muro dietro il
quale venivano nascosti i cassonetti
della spazzatura. In questa maniera
si creeranno una zona verde ad uso
pubblico, dei parcheggi e la pedonalizzazione di via Carlo Camozzi”.
Ulteriori lavori di una certa rilevanza
sono la messa in sicurezza e la parziale
ristrutturazione delle Scuole Medie,
alcuni interventi di arredo urbano e
il completamento della segnaletica
orizzontale e verticale in Menaggio e
frazioni. Infine, notizia da non dimenticare, è stata portata a termine la
Scuola Materna.
Un elenco già lungo e importante per
Menaggio, dunque, ma non ci si ferma
certo qui. “Siamo molto soddisfatti
per quanto realizzato finora e programmato concretamente sul breve
termine – conclude l’Assessore - ma
intendiamo continuare a lavorare
senza sosta perché sono ancora molti
gli interventi che vogliamo fare per
rendere il nostro paese ancora più
bello, vivibile ed accogliente”.
Rifiuti vegetali e ingombranti
L’impegno di tutti per un paese più pulito
Dopo un anno di mandato, nel
quale ho cercato di dare il meglio, in tema di impegno e tempo da dedicare all’Assessorato
all’Ecologia e Ambiente, sono
giunto a delle considerazioni
generali, non sempre piacevoli,
purtroppo, alle quali voglio dare
sfogo attraverso queste poche righe…
Menaggio, unitamente alle sue
frazioni, è un paese stupendo e
sicuramente merita gli sforzi che
quotidianamente vengono fatti
per conservarne il suo aspetto
ordinato e decoroso. Il dovere
dell’Amministrazione Comunale è di conseguenza quello di
garantire la giusta cooperazione tra i vari operatori locali che
si dedicano, ognuno per il proprio settore, alla nettezza urbana, alla pulizia delle strade, alla
manutenzione dei giardini e, nel
contempo, attraverso l’operato
delle maestranze comunali, garantire il controllo del territorio
e l’intervento d’urgenza ove richiesto.
Vi assicuro che non è affatto semplice e, nonostante l’assiduo impegno di tutti gli addetti, ai quali
va un doveroso ringraziamento,
non sempre si ottiene il risultato
d’immagine auspicato.
La piazzola di deposito dei vegetali sita in località Pianmuro
è, oserei dire, inguardabile, per
lo stato in cui versa. Nonostante
L’Assessore Fabrizio Cereghini
l’opera di gestione che il Comune tenta di fare da anni, è stata
completamente demolita la recinzione, grazie alle errate manovre dei camion non autorizzati
allo scarico (giardinieri professionisti). Contemporaneamente,
il materiale conferito è spesso
chiuso in sacchi (non consentiti)
e più spesso ancora abbandonato al di fuori del perimetro individuato e/o del container dedicato, se non addirittura lasciato
sulla rampa d’accesso. Vi è mai
capitato di trovare del materiale
scaricato a ritroso fino ad arrivare
al parcheggio? Ricordiamoci che
siamo all’entrata del costituendo
Parco Locale di Interesse Sovracomunale denominato P.L.I.S. della
Val Senagra!
Il Comune di Menaggio, inoltre,
è uno dei pochi comuni che offrono il servizio di raccolta dei
rifiuti ingombranti, con cadenza
mensile e ben distribuito sul territorio, organizzato a favore dei
cittadini che intendono disfarsi di
materiali voluminosi e non accoglibili presso le normali piazzole
dei rifiuti. Capita spesso però che
non venga rispettato né il calendario né il luogo di raccolta da
parte di cittadini che, nottetempo, si sentono autorizzati, nonostante il divieto assoluto vigente,
a scaricare i propri oggetti pres-
so le piazzole rifiuti più vicine a
casa oppure presso quelle meno
esposte alla pubblica vista, costringendo di fatto l’Amministrazione a organizzare quasi quotidianamente una raccolta extra
e, di conseguenza, ad affrontare
onerosi costi di gestione non previsti. Grazie ad uno di questi cittadini dal comportamento poco
urbano, Menaggio si è trovato
per l’intero week-end pasquale con un “bel” frigorifero abbandonato all’entrata del paese
(zona Ostello)… proprio un bel
biglietto da visita!
Di episodi come quelli citati potrei aggiungerne molti, ma non
voglio creare polemica sterile.
Piuttosto voglio continuare a
credere che si possa migliorare e
crescere, anche se spesso l’insensibilità di pochi vanifica gli sforzi
di tanti…
Spero di aver toccato la sensibilità dei molti che amano Menaggio e le bellezze del suo territorio
e che deplorano le azioni dolose
perpetrate a carico dell’immagine del paese.
Aiutateci a lavorare meglio, segnalando con foto i comportamenti incivili che rilevate sul
territorio. Sicuramente l’Amministrazione provvederà al recupero ambientale dell’area e,
una volta quantificato il costo
dell’operazione di ripristino dei
luoghi, pubblicherà sul numero
successivo di Qui Menaggio una
breve relazione e relativa foto,
per meglio comprendere quanto
costa alla collettività ogni atto
sconsiderato e incivile in materia
di scarichi abusivi.
Potrete inviare le vostre foto e/o
segnalazioni all’indirizzo:
[email protected]
Assessore Ecologia e Ambiente
Fabrizio Cereghini
DALLA CASA COMUNALE
7
Festa degli anziani, edizione n.39!
I nomi dei vincitori del Premio Santo Stefano
Anche quest’anno, come tutti i
precedenti, si è svolta domenica
17 ottobre la tradizionale “Festa degli Anziani”, giunta ormai
alla 39/a edizione, con l’assegnazione del “Premio Santo Stefano
– Comune di Menaggio”.
La cerimonia si è aperta con la
Santa Messa, celebrata nella
Chiesa Parrocchiale di Menaggio.
Purtroppo, a differenza del solito, la giornata era particolarmente umida, fredda ed uggiosa, per cui non è stato possibile,
come avviene di consueto, brindare col tradizionale aperitivo,
prima del pranzo, sulla magnifica terrazza con piscina a lago
del Grand Hotel Menaggio che
ha magnificamente organizzato
il ricevimento.
In ogni caso i partecipanti sono
stati numerosi e tutti molto
soddisfatti. In totale erano circa 230 le persone, provenienti
da Menaggio e delle Frazioni di
Loveno, Croce e Nobiallo, che in
serena allegria si sono ritrovate
per trascorrere una piacevole
giornata insieme.
Desideriamo esprimere un sentito ringraziamento a tutto il
personale del Grand Hotel Menaggio per l’impeccabile accoglienza, l’elegante servizio e
l’ottimo menù proposto.
Nel corso della festa, si è proceduto all’assegnazione del “Premio Santo Stefano – Comune di
Menaggio”, toccato quest’anno
a:
GIACOMO COLOMBO
con la seguente motivazione:
“Imprenditore coraggioso e geniale, che ha saputo creare un
Marchio di fama internazionale,
attraverso il quale ha diffuso e
tenuto alto nel mondo intero
il nome di Menaggio, sia con
l’esportazione dei suoi capolavori da collezione, sia accogliendo i Clienti in visita durante la
costruzione delle barche commissionate.”
ELVIRA LURAGHI
con la seguente motivazione:
“Per la costante ed appassionata
opera di sostegno e cura verso
l’Oratorio di Menaggio, per la
8
INIZIATIVE
dedizione e l’affetto dimostrato
in tanti anni verso questa Istituzione che è punto di riferimento fondamentale per una sana
formazione e crescita dei nostri
figli e nipoti.”
Il vice Sindaco Donata Venini e il Sindaco Alberto Bobba premiano le suore di
San Vincenzo
SUORE DI SAN VINCENZO DI
MENAGGIO
con la seguente motivazione:
“Nel 350° anniversario della
morte di San Vincenzo e di Santa Luisa di Marillac, fondatori
dell’Ordine, per l’opera di soccorso, assistenza e volontariato
sempre svolta a Menaggio, in silenziosa dedizione, nei confronti
di orfani, bisognosi e deboli, per
l’aiuto preziosissimo così prestato alla Comunità Menaggina.”
Per l’anno prossimo, 2011, l’Assessorato preposto, unitamente
alla Commissione Anziani, ha
stabilito che per la “Festa degli
Anziani” non saranno più recapitati gli inviti individuali. D’ora
in avanti tutti i Cittadini nati
sino al 31 dicembre 1943, iscritti all’anagrafe comunale di Me-
naggio, dovranno gentilmente
rivolgersi ai competenti Uffici
presso il Municipio, i quali rilasceranno un buono nominativo
per la partecipazione alla festa.
Il Vice Sindaco Donata Venini
Lettera
Al Signor Sindaco sed alla Commissione dell’organizzazione della “Festa degli Anziani”
E’ stato bello poter partecipare alla
39/a “Festa degli Anziani” ma è anche doveroso ringraziare tutti coloro che si sono prodigati per l’ottima
riuscita di questa festività.
A tutte le persone che, con sacrifici, si sono impegnate, vada il nostro
sentito ringraziamento, unito ad una
preghiera, perché il Signore voglia
ricompensare la Vostra attività con
grazie speciali.
Le corolle dei ciclamini, tra l’erica, che ornano gli altari della nostra
Chiesa, con la loro bellezza elevino
a Dio un santo onore che sia per tutti
una particolare benedizione.
A nome di tutti esprimo tanta riconoscenza.
Lidia Baratelli Castelletti
INIZIATIVE
9
Appuntamenti, gite e altre sorprese
Ecco le iniziative della Commissione Anziani
Dopo lo straordinario successo della tombola, organizzata
la scorsa estate al Teatro Tenda
presso il Parco dell’Asilo, ha ripreso ed è in pieno svolgimento
l’attività invernale della Commissione Anziani.
Tutti i mercoledì, presso l’Oratorio don Fiorenzo Gaggia, si
svolgono gli incontri di “Pomeriggio insieme”, caratterizzati da
numerosa partecipazione, dove
si tengono relazioni letterarie,
storiche e musicali, svolte dai
professori Cristina Redaelli, Ezio
Munno e Stella Marchese.
Sono già state effettuate ed ancora sono previste uscite guidate
a Musei, Monumenti, Giardini di
particolare interesse artistico e
storico.
Nell’ambito delle Celebrazioni
per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia (17 marzo 1861), sono
allo studio alcune iniziative e fra
queste, già stabilita e definita, la
partecipazione alla rappresentazione teatrale, presso il Teatro Sociale di Como, dell’opera di Giu-
seppe Verdi: “Nabucodonosor”
(Nabucco), su libretto di Temistocle Solera, rappresentata per la
prima volta al Teatro alla Scala di
Milano il 9 marzo 1842, famosa
soprattutto per il celebre Coro
“Va pensiero”, matrice del grido
risorgimentale “Viva V.E.R.D.I.”
che inneggiava insieme il grande
compositore di Busseto, ed esprimeva il desiderio represso degli
Italiani: Viva Vittorio Emanuele
Re d’Italia.
Altre sorprese sono allo studio
ma per il momento è prematuro
parlarne.
Il Presidente la Commissione
Paola Ponte
Soggiorno marino per anziani
Confortati dal bel tempo, una trentina di nostri concittadini meno giovani hanno partecipato anche quest’anno, nel periodo 22 maggio – 5 giugno, all’oramai
consueto soggiorno marino, organizzato come lo scorso anno, stante l’ottimo
trattamento ricevuto, presso l’Hotel Missouri di Bellaria – Igea Marina. Al ritorno, unanimità di consensi e soddisfazione. Unico neo, il calo numerico di presenze, dovuto a diversi fattori, fra i quali, non ultimo, problemi di salute per alcuni
fedeli e tradizionali partecipanti che quest’anno, purtroppo per loro ma anche
per noi, hanno dovuto “marcar visita”.
A loro i nostri migliori e più sinceri auguri di pronta e duratura ripresa.
Per il prossimo anno, l’Assessorato ai Servizi Sociali comunica che il soggiorno
verrà organizzato nella stessa località e presso lo stesso Albergo, nel periodo 21 maggio – 4 giugno.
Per ampliare opportunità ed occasioni ai partecipanti, è stato raggiunto un accordo con il Comune di San Siro ed il soggiorno verrà realizzato con la partecipazione anche dei Cittadini di questo Comune.
Le iscrizioni saranno raccolte a partire dal giorno 1 marzo 2011, presso l’Ufficio di Segreteria Assessorato ai
Servizi Sociali, con il versamento dell’acconto della quota stabilita.
NON SARANNO ACCETTATE PRENOTAZIONI TELEFONICHE, VIA FAX O VIA MAIL.
Il Vice Sindaco Donata Venini
10
INIZIATIVE
Visita pastorale del Vescovo di Como
Mons. Coletti incontra la comunità menaggina
Un impegno lungo, quello della
visita pastorale del Vescovo e sicuramente per lui anche faticoso, pesante e gravoso dal punto
di vista fisico. Un impegno iniziato ad ottobre e protrattosi fino
ai primi di dicembre.
Ma il Pastore ha voluto incontrare tutti, proprio ognuno di noi,
singolarmente, per associazione,
categoria, istituzione e via elencando. L’incontro finale con tutto il popolo dei fedeli si è svolto
fra il 3 ed il 5 dicembre, quando
ha incontrato in sequenza la comunità di Loveno, Croce, Menaggio e Nobiallo.
Lasciamo ad altri più competenti
di noi, al nostro Arciprete, raccontare della gioia e del calore
dell’accoglienza e dell’incontro
e soprattutto i commenti e le riflessioni sui contenuti e sui futuri
riflessi dell’evento. Qui vogliamo
solo rendere omaggio e ricor-
Qui Menaggio on line: www.menaggio.com
Nota: i non residenti, interessati a ricevere “QUI
MENAGGIO”, possono segnalare il proprio nominativo ed indirizzo al responsabile di redazione
attraverso l’indirizzo e-mail o al recapito postale
presso il Municipio.
dare l’importante avvenimento,
che si è svolto alla costante insegna delle parole di Cristo, riportate nel Vangelo di Giovanni:
“amatevi gli uni gli altri come io
ho amato voi!”
E tornano alla mente le parole di
uno che queste cose le ha sapute
fare, di quel don Carlo Gnocchi
che scrive: “E’ questo che ti rende e renderà sempre più vicino a
Dio, perché Dio è tutto qui: nel
fare del bene a quelli che soffrono ed hanno bisogno di un aiuto
materiale o morale. Il Cristianesimo ed il Vangelo, a quelli che
lo capiscono veramente, non comanda altro. Tutto il resto viene
dopo e viene da sé”.
Con riconoscenza, grazie!
La redazione
Direttore responsabile: Alberto Bobba
Responsabile di redazione: Ercole Spaggiari
Consulenza editoriale:
Alessandro Gini
Comitato di redazione:
Domenico Rizzi, Davide Spaggiari, Raffaella
Catarinicchia, Vania Catarinicchia, Gaia Giossi,
Marcel Paolini, Marco Venturini
Hanno collaborato: Paola Ponte, Carlo Palvarini
Foto: Emilio Lanfranconi, Enrico Selva, Archivio Biblioteca, Archivi personali privati, archivio Nuovaera.
Progetto grafico:
Nuovaera Comunica la tua immagine s.r.l.
Via Tevere, 2 - 22079 Villa Guardia (CO)
www.nuovaera.info
Per contatti:
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CRONACA
11
Chez Mario, è primo in Italia!
Eletto miglior Ristorante Internazionale
Menaggio, grazie al Ristorante
Chez Mario dell´Hotel Royal, ha
primeggiato tra 2085 Ristoranti
Italiani. Il 1° Premio “OSPITALITÀ
ITALIANA” rappresenta il massimo riconoscimento che un operatore turistico può ricevere.
Il 24 Settembre 2010 a Ischia,
alla 5° edizione di “Ospitalitá
Italiana”, concorso organizzato
da Unioni Camere e dall’Istituto
Nazionale di Ricerche Turistiche
(Isnart), è stato consegnato al Ristorante “Chez Mario”, rappresentato dalla sommelier Elisabetta Cremella, l´ambito premio.
Così, inaspettatamente e per la
seconda volta, il Ristorante “Chez
Mario” è entrato in finale ricevendo il 1° Premio per il miglior Ristorante Internazionale. Bisogna
riconoscere l´abilità e la cura che
caratterizzano questo Ristorante,
grazie alla maestria di Emil, figlio
del titolare, dello Chef e del suo
staff. Questi riconoscimenti sono
per Mario Colombo un incentivo
in più per migliorare e andare
avanti.
La Direzione
In un momento tanto difficile
per l’economia internazionale, con riflessi ancor peggiori
sulla situazione locale del lavoro, dove le sole due attuali
alternative paiono essere il
frontalierato ed il turismo,
situazioni d’eccellenza come
questa sono una ventata di
speranza ed ottimismo e la
dimostrazione della genialità
italiana e della laboriosità e
capacità lombarde in generale e laghèe in particolare.
Sinceri complimenti da noi
tutti.
La Redazione
Lettere in redazione - come indirizzarci i vostri contributi
Invitiamo chiunque fosse interessato, a recapitarci i suoi
commenti e osservazioni sulla
vita comunale o su qualunque
altra discussione possa interessare il nostro paese. Questo è
uno spazio aperto a tutti.
Istruzioni per l’uso.
1. Non saranno presi in considerazione scritti anonimi che
verranno immediatamente cestinati;
2. Chi scrive dovrà indicare
chiaramente nome e cognome,
12
CRONACA
recapito postale completo, recapito telefonico fisso e/o cellulare,
oltre a sottoscrivere la missiva; in
mancanza di uno o più dei citati
requisiti, la lettera verrà considerata anonima e quindi cestinata;
è però possibile richiedere l’anonimato in pubblicazione (“lettera
firmata”), purché il mittente sia
identificato dalla redazione;
3. Gli scritti dovranno essere il più
possibile concisi e trattare un argomento alla volta; in caso contrario, verrà preso in considerazione il primo argomento esposto
mentre i successivi verranno trat-
tati solo se
lo spazio a
disposizione lo consentirà.
4. Se gli
scritti ricevuti fossero troppo numerosi, verranno
trattati, a insindacabile giudizio
della redazione, quelli ritenuti di maggiore importanza ed
attualità. Gli altri, compatibilmente con lo spazio a disposizione, potrebbero essere evasi
nel numero successivo.
Salviamoci dall’ADOLESCEmeNZA
Il libro di 13 ragazze dell’Istituto Vanoni
“Quando eravamo adolescenti
eravamo belli, maturi, saggi, responsabili, coscienziosi; oggi siamo quello che siamo, e un po’ ce
ne vergogniamo, ma per sopravvivere fingiamo di non accorgercene.”
Eccolo qui, è un ponte, una passerella poco conosciuta ma in fondo
nemmeno tanto lunga, che congiunge due terre solide: la chiamiamo adolescenza, età di passaggio, la dividiamo in tre fasi, la
definiamo con Freud, la nomencliamo con Bleandonu, la strutturiamo con Andreoli, la intravediamo con Goethe, la consideriamo
un momento di passaggio, come
se chi si trova ora su quel ponte
debba per forza arrivare “di qua”
e poi parlare. Di qua, l’età adulta,
di là, l’infanzia. Sotto e tutt’intorno a quel ponte una tempesta,
un mare che ribolle, un vento che
urla. Ma noi siamo di qua, dove di
quel fragore non arriva neanche
l’eco, nemmeno abbiamo più voglia di ricordare che su quel ponte
ci siamo passati anche noi, di aprire gli occhi e scrutare e riconoscere le persone che lo stanno faticosamente attraversando, magari
porgendogli una mano per essere
minimamente d’aiuto. Con queste
calde pantofole sul nostro comodissimo divano, e chi ha più voglia
di alzarsi?
Gli adolescenti sono quello che ci
manca di più, quell’età dell’oro
dove le facoltà intellettive e le
pulsioni sentimentali raggiungono il loro massimo livello, quell’età
dove non si conoscono vie di mezzo, dove si prenderebbe il mondo
in una sola mano, lo si girerebbe
di sotto in su per poi capovolgerlo nuovamente e ricostruirlo
daccapo. Dobbiamo ammetterlo,
come in una sorta di razzismo che
ci porta ad alienare il “diverso”,
noi abbiamo paura degli adolescenti, perché l’adolescente non
accetta compromessi, non si piega
ai ricatti, non ha paura di dirti in
faccia chi sei e quello che pensa di
te. E’ questa la loro forza, è un’arma micidiale che ci spaventa e ci
spinge ad allontanarli, a chiudere
gli occhi su di loro come volessimo dirgli voi non esistete, o, per
meglio dire, non esistete ancora:
aspettate di diventare “grandi”,
adulti come noi, pezzetti tutti
uguali di quell’affresco fin troppo
omogeneo che si chiama società. Poi, quando sarete come noi,
inoffensivi, svuotati dai vostri ideali, dalla vostra incredibile grinta,
dalla vostra salutare rabbia, dalla vostra granitica voglia di cambiare il mondo, questo mondo di
adulti che non vi piacciono, allora
vi ascolteremo.
Eh già, vi ascolteremo sì, quando
sarete come noi, omologati a noi,
perché in quel momento non ci
farete più paura. Il mondo, questo mondo, vi avrà resi inoffensivi,
vi avrà strappato quelle bellissime
ali che state usando per volare
alti, vi avrà disintegrato le vele
gonfie di quel vento che porta
verso mondi più giusti, più belli,
mondi che vivono nei vostri sogni
e che con rabbia e orgoglio ci indicate chiedendoci di veleggiare
con voi. Ma c’è un problema: ce
lo chiedete in una lingua che noi
non conosciamo, è la stessa lingua
che parlavamo anche noi alla vostra età, ma ora il tempo ce l’ha
fatta dimenticare.
Se però quella lingua si compone
in un ottimo libro, una raccolta di
racconti, riflessioni, spunti, punti
di vista, allora non facciamo più
tanta fatica a capirla, nel momento che apriamo il libro e iniziamo
a leggere non poniamo più mente
a chi l’ha scritto: ci colpisce la profondità della riflessione, la brillantezza della narrazione, ci sorprendono le tante volte che alziamo
gli occhi dalle pagine e ci soffermiamo a riflettere, a immaginare,
a pensare, e, una volta terminato
ci troviamo a dire, quasi sorpresi,
“Caspita, e pensare che l’ha scritto
BIBLIOTECA
13
una ragazzina di 15 anni!” Anzi,
tredici ragazzine di 15 anni!
Mi verrebbe da dire che il mio
amico Gerardo, professore presso
l’Istituto Vanoni di Menaggio, ha
colpito ancora! E per fortuna…
Stava scrivendo il suo terzo libro
di argomento musicale, quando si
è fermato di schianto, come colpito da un fulmine e si è reso conto che il suo libro sarebbe stato
meravigliosamente interessante
se le sue mani e il suo computer
avessero lasciato il posto a 13 brillanti novelle scrittrici, tredici studentesse con tanta voglia di scrivere, dire, comunicare, mettere
nero su bianco i loro pensieri sul
nostro mondo. Detto fatto. Era il
Novembre del 2009 quando, durante il corso di Scrittura creativa,
al nostro professore venne l’idea.
Propose agli studenti l’iniziativa,
e nel giro di poco si trovarono
13 ragazze disposte, con grande
motivazione, a scrivere questo
splendido libro. Le protagoniste
di quest’opera sono Ester Borelli,
Arianna Bottari, Selda Celik, Erika
Del Fante, Camilla Faggi, Alice Giacomin, Angelica Gonzalez, Serena
Granzella, Noemi Marrali, Naomi
Parrino, Brusilla Pesenti, Giorgia
Rampini, Alejandra K. Sanchezs.
Gerardo, in veste di regista ma
non di autore, diede loro un’unica
direttiva: racconti liberi, creatività
allo stato puro, ma che affrontino tematiche di impegno civile. Il
lavoro fu durissimo, a testa bassa
giorno e notte, ma quando moti-
14
BIBLIOTECA
vazioni e ideali sono così alti la fatica non conosce tregua, e il frutto del lavoro delle nostre giovani
autrici si concretizzò pochi mesi
più tardi. Nel Marzo del 2010 vide
la stampa “Il mondo salvato da
l’adolesce(me)nza”. Alla stesura
e pubblicazione del libro ha fatto
seguito un’altra importantissima
iniziativa: l’intero incasso derivante dalla vendita verrà devoluto ad AMREF, per la costruzione
di un pozzo artesiano in Kenya,
e pensate, ancora poche copie e
i lavori avranno inizio! Io qui mi
fermo, non vi racconto altro, perché svelarvi il contenuto di questi
13 bellissimi racconti sarebbe un
peccato mortale. A voi la curiosità e l’invito a leggerlo. All’Istituto
Vanoni, al professor Gerardo Magliacano, ma soprattutto alle sue
13 studentesse i miei sentiti e sinceri complimenti.
Per informazioni:
www.grecoegrecoeditori.it
[email protected]
Marcel Paolini
LOLITA (1962- Stanley Kubrick)
Lolita è un bellissimo film in bianco
e nero di Stanley Kubrick, tratto
dall’omonimo libro di Vladimirovic
Nabokov (1899 – 1977), il quale
partecipò anche alla stesura della
sceneggiatura della pellicola. Il romanzo, uno dei più celebri, tratta
uno dei temi assolutamente tabù
per gli editori americani, l’amore
tra il quarantacinquenne professor Humbert Humbert e la dodicenne Dolores Haze,
e lo fa con tatto, nessuna parola viene scritta se non risuona dolce all’interno della
sua frase, anche se il significato non è certo innocente. Per questo suo richiamo alla
pedofilia fu un’impresa per Nabokov riuscire a pubblicare la sua opera e una sfida per
Kubrick riuscire a metterla su pellicola. Non erano bei tempi per scrittori e registi, la
censura operava con ferreo rigore. Non come oggi che una Melissa P. qualunque può
pubblicare le sue scemenze.
La trama: Humbert Humbert, illustre professore di letteratura francese decide di
abbandonare la Francia, sua patria, e il suo passato per trasferirsi in America dove
per circostanze fortuite conosce Dolores Haze (Lolita), attraente dodicenne che gli
fa perdere la testa. Per averla vicino decide di sposare la madre di lei che muore
poco dopo in un incidente. Cominciano insieme un vagabondaggio per gli States fino
ad arrivare ad un omicidio.
Il film, come il romanzo, non vuole insegnare filosofie morali o illuminarci sul senso
della vita. Vuole solo raccontare una storia dove i personaggi non sono buoni o cattivi ma veri. Ad oggi dei personaggi si ricorda solo Lolita, tra l’altro non protagonista, trasformando il suo nome in sinonimo di ragazza facile, mentre ci si dimentica
di Humbert Humbert e della sua passione per le ragazzine o, come le chiama lui,
“Ninfette”s.
Passiamo allora una bella serata guardando il film, o ancora meglio, leggendo il libro,
per ridare dignità ad un personaggio come Lolita. Potete chiederne una copia presso
la biblioteca di Menaggio.
Auguro a tutti un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo ricordandovi che il
2011 ci porterà un’importante novità! Diremo addio ai sacchetti di plastica per sostituirli con altri biodegradabili o con le care vecchie sporte della
spesa come facevano le nostre nonne. Ancora una volta nella scelta tra “o la
borsa o la vita” scegliamo la vita per il nostro ambiente. BUONE FESTE!
Gaia Giossi
I libri si leggono, non si bruciano...!
Rubrica di informazione e critica a cura di Raffaella Catarinicchia e Domenico Rizzi
In questo numero del “Qui Menaggio” ho scelto di fare una
breve recensione del libro “Credo
nell’ingiustizia” di Adelia Vitale.
Molti nostri concittadini hanno
potuto assistere alla presentazione dell’opera fatta dall’autrice
stessa, ospite a Menaggio il 14
agosto scorso.
“Credo nell’ingiustizia” è la prima opera letteraria della signora
Vitale. Laureata in lingue e letterature straniere all’Università
degli Studi di Torino, ha collaborato per svariati anni con molte
testate giornalistiche italiane.
La protagonista del romanzo è
Guglielmina, figlia “indesiderata” di una famiglia torinese degli
anni ’20. Abituata fin da piccola
alla silenziosa compagnia della
solitudine, affronta con dignità
lo scherno e il costante isolamento dei compagni di scuola rifugiandosi nello studio. Gli anni
passano e arriva l’inizio della
tragica Seconda Guerra Mondiale ma è solo nell’estate del 1944
che Guglielmina viene strappata
via dalla sua quotidianità e dai
suoi affetti. Arrestata dalle SS,
viene trasferita nel campo di concentramento di Bolzano, dove le
viene data una divisa da prigioniera con un triangolo rosso sul
petto... dopo il triangolo giallo,
il rosso è quello ritenuto dai tedeschi il più pericoloso! Per molti
mesi insieme ad altre migliaia di
sventurati come lei vivrà di soprusi e privazioni! Verrà liberata
solo per attuare uno scambio, la
sua libertà per la libertà di due
ufficiali delle SS catturati dai partigiani, compagni di suo padre,
comandante delle Brigate Garibaldine. Dopo un lungo e travagliato viaggio riesce a tornare a
Torino dalla sua famiglia ma, il
dolore e la sofferenza non l’abbandoneranno mai più.
L’autrice ha raccontato e in parte romanzato quella che è stata
la sua esperienza personale con
il nazismo e le crudeltà della Seconda Guerra Mondiale. Ci racconta la malvagità dell’uomo
sull’uomo, ci racconta come per
l’uomo la vita dei propri simili
non abbia nessun valore e tutto
questo solo per insegnarci a non
dimenticare!
Il 6 novembre nel carcere militare di Santa Maria Capua a Vetere
(Ca) è morto in seguito ad una
caduta,all’età di 86 anni, Michael “Misha” Seifert, ex-criminale
di guerra nazista noto come il
“boia di Bolzano”, stava scontando l’ergastolo per i crimini
commessi nei campi di Fossoli
(nel Modenese) e Bolzano.
FUORI E DENTRO
di LUCIA FIUMBERTI
“Il carcere è un’esperienza tremenda, figuriamoci quando una
ci finisce dentro innocente!”
Esordisce così Lucia Fiumberti,
31 anni, di Lanzo Intelvi, autrice
del libro “Fuori e dentro”, pre-
sentato presso la Biblioteca di
Menaggio il 9 novembre scorso.
La vicenda, apparsa anche sui
giornali, avrebbe dell’incredibile
se i casi di questo genere fossero
una rarità, ma purtroppo i dati
dell’Eurispes parlano di milioni
di errori giudiziari commessi dal
dopoguerra ad oggi in Italia. In
sintesi, in base a quanto riferisce lei stessa, la Fiumberti venne
arrestata nel cuore della notte
e tradotta in carcere a Milano,
dove sarebbe rimasta 22 giorni,
per poi essere scarcerata e definitivamente prosciolta “per non
aver commesso il fatto”. L’accusa
era di falsificazione di firma su
un appalto quando l’interessata
rivestiva la carica di funzionario
direttivo presso la Provincia di
Lodi: le perizie successive dimostrarono invece la sua completa
infondatezza. Intanto però Lucia aveva sopportato un’ingiusta
carcerazione – indennizzata recentemente con un importo che
non copre neppure la metà delle
spese legali sostenute – la perdita
FAHRENHEIT 451
15
del posto di lavoro ed un lungo
tormento fatto di ansie, di paure, di incubi notturni, che hanno
reso necessaria l’assistenza dello
psicologo. “Il libro è stata una
pratica liberatoria, come a voler
esorcizzare l’accaduto, scaricando sulla carta stampata le mie
angosce latenti…Eppure tutto
ciò si poteva evitare e risolvere
in pochi giorni, come ho appunto raccontato nella mia pubblicazione: bastava che gli inquirenti
effettuassero alcune verifiche
che avevo chiesto.” Eppure la
protagonista della sfortunata avventura – chiamata dall’autrice
‘Luna Fiume’, adottando nomi di
fantasia anche per i personaggi
e luoghi descritti nel libro – mostra, fra le righe, di non serbare
alcun risentimento, narrando le
varie fasi della sua storia con toni
pacati, anche quando la situazione sembra priva di sbocchi positi16
FAHRENHEIT 451
vi. Il ricordo delle sue compagne
di cella - una delle quali balzata
all’attenzione della cronaca nazionale con l’accusa di omicidio
di una figura molto nota – della
distaccata cordialità con cui viene trattata dalla polizia penitenziaria, di un compleanno amaro
e gioioso festeggiato dietro le
sbarre e di alcuni episodi quasi
comici accaduti nell’istituto di
pena, sono rivissuti con la consapevolezza che non si sia trattato di un sogno. L’amarezza
dell’esperienza viene attenuata dalla ritrovata libertà, da un
nuovo lavoro, dal matrimonio e
dal sentire la gente vicina, anche
quando era sembrato che fosse
lontana, “perché un fatto del genere disorienta molte persone,
facendo mancare loro il coraggio
di telefonarti, di parlarti”. Si poteva evitare tutto ciò? Forse no,
perché sussisteva il rischio, secondo la giustificazione degli inquirenti, di inquinamento delle prove, ma questa è sicuramente una
delle problematiche più scottanti da affrontare nel quadro della riforma della giustizia, perché
l’obiettivo non può ridursi semplicisticamente ad un’abbreviazione della durata processuale.
Occorre semmai adottare tutte
le cautele possibili per diminuire,
essendo impossibile scongiurarle
del tutto, le possibilità di errori
giudiziari, rivedendo attentamente determinate procedure e
rammentando infine che le istituzioni sono al servizio del cittadino. La tragedia sociale non è
l’assoluzione di un delinquente,
bensì la condanna di un innocente. Come si legge nelle pagine di
questo libro, “avevo sperimentato che una persona accusata,
prima viene sbattuta in carcere
come se fosse colpevole e poi
sta a lei e al suo legale dimostrare la sua innocenza” in barba al
principio costituzionale (art. 27
comma 2) che “l’imputato non è
considerato colpevole fino alla
condanna definitiva”.
Dopo il trauma, il lento cammino
verso la normalità quotidiana, i
viaggi vissuti con la gioia di chi
vuole allontanarsi da un mondo
che, oltre ad averla ferita profondamente, l’ha delusa e la fede in
una giustizia superiore, che non
è sicuramente quella terrena, con
la determinazione di “continuare a lottare fino all’ultimo, perché quel poco di luce che avevo
intravisto diventasse un bagliore,
per illuminare il mio cammino
verso la verità.”
Recensione di Domenico Rizzi
LA FRECCIA TURCHESE
di ANTONELLA SICURELLO
Antonella Sicurello è una giornalista che risiede a Cagno (Co)
e svolge la propria attività di redattrice in Svizzera. Laureata in
Scienze Politiche all’Università di
Pavia e collaboratrice di testate
italiane ed elvetiche, è autrice
di un romanzo ambientato negli
Stati Uniti nell’era moderna, in
un luogo dove passato e futuro
sembrano fondersi magicamente
in un’atmosfera da thriller.
“La freccia turchese” prende infatti il via da una spiaggia della
California, fra gli spruzzi delle
onde del Pacifico e gli echi di
un’importante partita di baseball seguita consumando una
“pizza al balcone”, ma ben presto il contesto assume contorni
completamente diversi nelle lande silenti e talvolta desolate della riserva degli indiani Navajo, in
Arizona.
Il motivo è una strana epidemia
alla quale nessuno sa porre rimedio, perché affonda le sue origini in una terribile maledizione
lanciata da uno sciamano molto
tempo prima, quando i Pellirosse
erano ancora sul piede di guerra
con i Bianchi. La medicina tribale
si rivela impotente dinanzi al fenomeno, che rischia di sterminare
tutti i 174.000 nativi della riserva,
per cui il saggio Thomas Taliman
invoca l’intervento di suo nipote Manuel, perché “solo un giovane forte, nato dal seme di un
Dinè (Navajo) e dal ventre di una
donna bianca, quindi dall’amore di due popoli profondamente
diversi ma che oggi convivono
in pace, può sconfiggere l’odio
profondo di Uomo Senza Denti”.
Quest’ultimo era uno stregone
che nel lontano 1864 sotterrò,
nel Canyon de Chelly dell’Arizona uno scrigno incautamente disseppellito ai giorni nostri
dall’ignaro Mani Leste: un segreto che avrebbe riservato morte e
distruzione una volta riportato
alla luce.
Il giovane Manuel, cresciuto nella civiltà e solo in parte di sangue
navajo, accetta di raggiungere il
nonno e di imbarcarsi in un’impresa ritenuta impossibile. Da
solo dovrà affrontare il fantasma
di Uomo Senza Denti e sconfiggerlo, armato soltanto di un arco,
di una freccia magica confezionatagli appositamente per l’occasione e del suo coraggio. E’ un
novello Atreyu che sembra riaffiorare dall’incanto del romanzo
“La storia infinita” per fronteggiare nuovamente il “nulla” che
avanza, un fantasma che scaglia
piume mortali uccidendo uomini
e animali. La lotta appare impari
e soltanto un cuore puro potrà
guidare vittoriosamente la freccia color turchese contro il male.
Nasce dunque dalla penna di
una scrittrice alla sua prima pubblicazione un’avvincente fiaba
moderna, capace di mescolare
antiche tradizioni e realtà quotidiane, navigando sulle ali di una
leggenda che, anche in un mondo rivoluzionato dalla tecnologia, non è mai tramontata.
Pur senza esserne venuta a conoscenza, mentre visitava la riserva
navajo alcuni anni fa e neppure
dopo il rientro in Italia, l’autrice
ha richiamato un fatto di cronaca del 1993, riguardante proprio
una strana morìa verificatasi nella riserva indiana, a cui la stampa americana diede molto risalto
per settimane. Una dozzina di
abitanti del luogo, fra 19 e 31
anni, furono colpiti da un virus
inspiegabile, simile ad una co-
mune influenza, che ne provocò la morte. Le autorità federali
del Dipartimento della Sanità
affidarono lo studio del caso ad
uno staff di esperti, che avanzarono varie ipotesi, sostenendo
che la malattia poteva essere stata causata da un’infezione trasmessa da animali – topi o cani
della prateria – in seguito allo
squilibrio ambientale provocato
da El Nino, responsabile del notevole aumento della piovosità
nella regione. Ma già al principio
dell’epidemia qualcuno insinuò
il sospetto, ben più grave, che si
potesse trattare di contaminazione chimica derivante da esperimenti nucleari compiuti in un
vicino Stato. Molti Navajo si dissero invece convinti che il male
fosse originato dall’abbandono
delle tradizioni tribali e dall’aver
ceduto alle tentazioni del progresso. Antonella Sicurello sembra condividere inconsciamente
quest’ultima tesi, lasciando che
sia la suggestione della magia
a guidare la misteriosa vicenda.
L’impresa di Manuel è la sfida
dell’uomo civilizzato, immerso in
un ambiente tecnologico sempre
più frastornante, dove ogni cosa
sembra trovare una spiegazione
razionale, che si misura con l’affascinante dimensione del sogno.“I
sogni danno un senso al nostro
riposo e fanno emergere desideri
o paure reconditi. E’ bello poter
credere che qualcosa ci aiuti a
realizzare i primi e a sconfiggere le seconde”. Dopo il cimento,
il protagonista di un’avventura
sospesa nel tempo, ritorna rafforzato alla quotidiana battaglia
della vita, che assume l’aspetto
di un’onda dell’oceano californiano “più alta di quella colpita
dalla freccia turchese”.
Un’onda nella quale il giovane si
tuffa senza esitazione, levando
le braccia verso il sole, con l’indomita fierezza di una nuova sfida
negli occhi.
Recensione di Domenico Rizzi
FAHRENHEIT 451
17
Con il quarto festival della chitarra
Menaggio diventa capitale internazionale
Molta gente è arrabbiata con me,
non posso dargli torto, grande è
stata la mia colpa, terribile sarà
il mio castigo… “Nemmeno sai
quello che accade al tuo paese”,
come dire non rispetti gli antenati, ne infanghi il ricordo, non
ami la tua patria, ho bruciato una
bandiera forse? Me, Moi, Ich, Yo,
Io! Che cotanta infamante accusa
mi sia rivolta direttamente dalla
Grecìa Salentina, mi ha forse tratto in inganno, ho pensato subitaneamente ad un peccato antico e
pagano, la mia perversione era invece cattolicissima, terzo: ricordati
di santificare le feste! È anche il
mio preferito…
Ma possibile che l’eco di avvenimenti menaggini sia giunto sino
al profondo, profondissimo sud?
E soprattutto sono decisamente
in ritardo per proporre all’amico
in questione di prenotare un aereo e sbarcare da me per una tre
giorni di bagordi laghee, ma sono
ancora in tempo per seguire il
consiglio che generosamente mi
ha elargito: accodarmi al “4° Festival Internazionale della Chitarra
di Menaggio”. Mi procuro un pro-
gramma, e subito capisco che una
frequentazione completa sarebbe
impegnativa quanto una poligamia non accettata dalle partners,
più eventi nello stesso giorno e
molti addirittura alla stessa ora
ma nei posti più disparati, resi scena di artisti per un giorno, dai bar
agli alberghi, dalle chiese ai porticati fino al Teatro Tenda come
meta per l’ultimo spettacolo. Girando comprendo pure come ha
fatto il pugliese succitato a venire
a sapere dell’evento, c’è la radio
(Lifegate) e anche la tele (Raitre),
l’avvenimento è di richiamo, alla
faccia di chi pensa che la provincia
sia il deserto del pensiero. Uno stato di calma apparente non impedisce il raggiungimento di picchi
di eccellenza e questo festival si figura sempre più nella mia mente
come la perfetta esemplificazione
di questa tesi, e non ho ascoltato
ancora nemmeno un pezzo!
C’è tanta gente in giro, turisti
certo, ma parlando raggiungo la
certezza che alcuni sono venuti
appositamente per la manifestazione, sono entusiasti e fremono,
sono arrivati anche da lontano,
sono quelli “che ne capiscono”,
un pubblico con competenza per
una manifestazione per competenti, e sorge qui il problema che
si tramuta rapido in timore, come
potrò io, digiuno di teoria e pratica musicale, con mani così stupide che non afferreranno mai la
relazione fra il loro movimento e
le vibrazioni suscitate, io con la testa piena di motivi sfarfallanti che
spesso si confondono con jingle
da reclame, come potrò capire, vivere e scrivere di questo festival?
No, non devo ascoltare il responso
della Pizia, l’ignoranza non si trasformerà in destino, la musica mi
aiuterà perché è arte privilegiata
che non richiede un rimando alla
realtà esterna, a conoscenze pregresse, della musica basta godere,
e così fu.
Ciao Dilene, ciao Sergio, ciao Dodi,
mi rivolgo a voi che siete la “causa
prima” a cui si deve questo Festival, come nasce?
SERGIO: Due elementi in particolare sono stati importanti per la
nascita del festival, il primo è che
intorno alle mie attività sul lago
sia come musicista che come insegnante si è creato un gruppo di
18
I SENTIERI DELL’ARTE
chitarristi con enorme interesse.
Sono da nominare Bruno Tettamanti, Andrea Frangi e proprio
Claudio ‘Dodi’ Ortelli, il secondo
è che sono stato invitato a partecipare non solo come artista ma
anche come promotore al Bormio
Guitar (festival internazionale di
chitarra). Questo festival era caratterizzato principalmente dallo
svolgersi in un paese di piccole
dimensioni, molto bello e con caratteristiche turistiche, con il coinvolgimento di bar e alberghi per
le manifestazioni e con attività
didattiche in collaborazione con
le scuole, così è sembrato naturale
cercare di fare lo stesso a Menaggio.
Beh ma per tutto ciò che ho visto
in quei tre giorni interesse ed idee
non bastano, mi è parso un grosso
sforzo organizzativo…
DILENE: ma certo! I problemi non
sono mancati di sicuro, è per questo che dobbiamo anche ringraziare tutti quelli che hanno prestato la loro opera a titolo gratuito
contribuendo al grande successo
della manifestazione, ognuno per
differenti aspetti, da Lia Sala, Bruno Tettamanti e Lorenzo Livraghi
per aspetti organizzativi e logistici
a Flora Sala che a curato la parte
grafica, all’associazione “Arte Lario”, fino a tutti quelli che di certo
mi sono dimenticata…
Ma qual è stato il filo conduttore
del quarto Festival della Chitarra
di Menaggio?
DODI: le chitarre usate dagli artisti erano sia classiche, mezzi
maggiormente introspettivi che
richiamano una musica colta, che
acustiche, strumenti più legati a
una dimensione spettacolare, anche per questo trovare un vero
proprio tema principale è difficile, c’è stata grande variabilità sui
palchi menaggini, si è passati dal
fingerpicking
all’abbinamento
chitarra classica-voce, fino al Flamenco e allo sperimentalismo con
suoni elettronici, non ci sono stati
strumentisti ma artisti che con la
chitarra creano un proprio personale linguaggio, l’unica cosa che li
accomuna è che tutti hanno suonato esclusivamente con le proprie dita!
Ed è stato notato, ho osservato
anche una forte presenza dei media…
DILENE: oltre a Radio Lifegate che
da sempre da spazio alla musica
di qualità e ci ha prestato anche
il suo speaker Claudio Vigolo per
presentare le serate, ma anche
quotidiani nazionali come “il Gior-
no” e riviste specializzate come
“Chitarre” ci hanno dedicato degli
articoli!
E come avete trovato un così grande numero di Location?
SERGIO: la volontà era di creare una certa atmosfera all’intero
paese, per valorizzarlo al meglio
nella stagione turistica, anche
per questo tutti l’hanno capito e
ci hanno dato il loro contributo
e la loro disponibilità, alberghi,
pub, chiese e il teatro-tenda che
tramite la Proloco ha garantito lo
spazio per contenere il grande afflusso di pubblico anche in caso di
maltempo, comunque quest’anno
ci è andata molto bene sotto questo punto di vista.
E per la quinta edizione?
DODI: vorremmo che la prospettiva rimanga quella di una crescita
della manifestazione, compatibilmente con il budget è ovvio,
anche se rispetto al primo anno,
oltre ai nostri “sponsor storici”,
siamo riusciti a reperire anche
molti altri contributi, dimostrazione il fatto che il Festival comincia
ad essere sentito dalla comunità, e
non è più visto come una nicchia
riservata solo a un pubblico competente.
Marco Venturini
I SENTIERI DELL’ARTE
19
Il lago e la chitarra, binomio perfetto!
Molte le voci a sotegno di un Festival originale
Il Festival Internazionale della
Chitarra di Menaggio è giunto
alla sua quarta edizione. Sin dalla nascita nel 2007, il festival ha
riscosso il favore del pubblico e
suscitato un interesse che è andato crescendo di anno in anno,
ma è soprattutto a partire dalla
terza edizione che il festival ci
ha dimostrato come un evento
culturale possa anche essere apprezzato dal grande pubblico.
La città di Menaggio è diventata
così teatro di un evento importante che attrae il pubblico offrendogli un affascinante viaggio
nel mondo di questo strumento,
la chitarra, con le sue variegate
sonorità e linguaggi musicali.
Le tre giornate del Festival iniziano dal pomeriggio quando i vicoli e i locali di Menaggio si animano con gli “aperitivi musicali” in
cui si esibiscono artisti di diverse
età e traiettorie musicali. Nella
splendida cornice della Chiesa
di Santa Marta si svolgono poi i
concerti più raccolti, mentre sul
palco del Teatro Tenda si possono
ammirare spettacoli con aspetti
tecnici più ampi che includono la
danza e giochi di spazializzazione del suono. Gli artisti ci hanno
presentato uno spaccato della
cultura musicale dei loro paesi
facendoci assaporare atmosfere
inconsuete, dal Madagascar alla
Germania, da Israele alla Francia,
passando per il Perù, Stati Uniti,
Argentina, Svizzera, Brasile, Ungheria e, naturalmente, Italia.
Per chi vuole approfondire aspetti tecnici musicali, mantenendo
un linguaggio divulgativo, i workshop sono un’occasione preziosa per conoscere da vicino gli artisti e le loro idee. Questi incontri
si svolgono nelle sale del Grand
Hotel Menaggio e del Grand Hotel Victoria. Il tutto si completa
20
I SENTIERI DELL’ARTE
con mostre di liuteria e strumenti
antichi e dimostrazioni di analisi
del suono con le tecnologie più
avanzate.
Sergio Fabian Lavia, ideatore e
direttore artistico, potrebbe sintetizzarci l’idea di fondo del Festival?
L’idea originaria era riunire chitarristi che rappresentano culture di diverse parti del mondo in
un contesto di grande bellezza
naturale quale Menaggio e fare
interagire stili differenti fra loro:
dalla chitarra classica contemporanea al fingerpicking, dalla musica sudamericana al jazz dando
uno spazio privilegiato alle tecniche più innovative dello strumento.
Quali sono state le premesse che
hanno portato alla sua realizzazione?
C’era già nel territorio un interesse particolare per la chitarra
e con il tempo si è costituito un
gruppo di allievi, amatori dello strumento e colleghi. La mia
compagna Dilene Ferraz ed io
siamo stati più volte ospiti d’importanti Festival Internazionali
e desideravamo portare questa
nostra esperienza in questa cittadina che ci ha adottato. Questa nostra aspirazione ha trovato
sensibilità e sostegno in diversi
rappresentanti delle istituzioni
locali. L’unione di questi tre elementi ha consentito al Festival di
concretizzarsi.
C’è stato un interesse dei media
intorno alla manifestazione?
È senz’altro uno degli aspetti
più riusciti, soprattutto se si considera che ci hanno dato spazio
gratuitamente. Abbiamo creato
una partnership con Radio LifeGate e Radio Ciao Como che per
quaranta giorni hanno divulgato spot e interviste più volte al
giorno. Altre radio ci hanno dato
attenzione: Radio Rai3, Radio
Montecarlo, Radio Popolare, Radio Svizzera Italiana... Abbiamo
avuto servizi televisivi su Rai 3 e
su diverse TV locali. “Chitarre”,
una fra le più autorevoli riviste
del settore, ha inviato un suo
reporter da Roma che ha seguito i tre giorni di manifestazione,
dedicandoci un articolo di cinque pagine. Fra le testate che ci
hanno dedicato spazio, ricordo Il
Corriere della Sera, Il Giorno, Il
Giornale, Il Corriere di Como, La
Provincia, What’s on, e La Repubblica che ci ha nominato come
una delle tre più importanti manifestazioni del Lago di Como.
Quali crede possano essere i benefici per il territorio?
Alcune città devono la loro notorietà a specifici eventi artistico
culturali, penso ad esempio allo
Stresa Festival, o al Festival del
Cinema di Locarno. Per raggiungere quei livelli ci vuole una sinergia di tanti fattori, non solo
qualità artistiche, ma anche un
coinvolgimento dell’intera Comunità alla realizzazione dell’evento. Io penso che la chitarra possa
accrescere la visibilità della città
e creare un movimento culturale
intorno alla musica. La musica ci
coinvolge intellettualmente ed
emotivamente, credo che ci aiuti
a diventare persone migliori. Ci
insegna ad avere una percezione
più acuta, fare musica ci insegna
anche a condividere. La musica è
un’arte temporale, cioè si svolge
nel tempo, pensiamo alla capacità che dobbiamo sviluppare per
apprezzarla nella sua complessa
fugacità.
In che modo state lavorando per
fare in modo che ciò accada?
Bisogna concepire il lavoro come
la costruzione di una rete di di-
versi elementi. Ogni giorno ricevo e invio mail a persone di tutto
il mondo che sono venute a conoscenza del Festival e insieme
a Dilene ci adoperiamo costantemente nel nostro ambiente artistico per divulgare e ampliare
l’interesse intorno al Festival. Per
esempio, come insegnante del
Conservatorio di Lugano, sto articolando con il Direttore la partecipazione di una delegazione
che rappresenti il Conservatorio
nell’edizione 2011 coinvolgendo
anche l’Associazione “Amici della
Chitarra” della Svizzera Italiana.
Esprima un desiderio sul futuro
del Festival.
Che l’intera collettività di Menaggio si senta rappresentata
nella manifestazione.
Paolo Palano, direttore del Grand
Hotel Victoria, è stato uno dei
principali sostenitori fin dalla
prima edizione accogliendo artisti e ospitando alcuni incontri e
workshop. Qual è il suo punto di
vista di operatore turistico?
Le manifestazioni musicali e culturali sono importanti per Menaggio e il Festival di Chitarra ha
dimostrato di essere un evento di
grande interesse che sin dall’inizio ha avuto molto seguito, senza dubbio grazie soprattutto
all’alto livello dei musicisti. Molto importante è che gli operatori
turistici diano la propria disponibilità a sostenere questa manifestazione e rendere possibile che
si possa ripetere ogni anno.
Flavio Tagliasacchi, direttore del
Grand Hotel Menaggio, un altro
importante sostenitore del Festival che ha accolto artisti e messo
a disposizione spazi per l’iniziativa. Quali sono le sue aspettative
dal Festival della Chitarra?
Il Festival è stato molto apprezzato dai nostri clienti e dalla popolazione di Menaggio. Ritengo
che se si continuerà a sostenerlo
e promuoverlo porterà frutti anche dal punto di vista dell’incremento dell’affluenza turistica. Il
Festival offre un bel programma
e degli ottimi musicisti ed ha il
pregio di diffondere la conoscenza di uno strumento che, già
molto popolare, non è conosciuto nelle sue reali potenzialità.
Emanuele
Pitto,
presidente
dell’Associazione Arte Lario, che
collabora all’organizzazione del
Festival. Quali pensa siano le prospettive future per il Festival?
Il Festival ha tutti i requisiti per
diventare un evento di richiamo
internazionale sul Lago di Como
in vista di Expo 2015. E` un progetto ambizioso, ma considerato
che questa manifestazione ha
già un carattere internazionale
e che Menaggio è una delle località più importanti del Lago di
Como, tutto fa ritenere che sia
un obiettivo raggiungibile.
Claudio Vigolo, voce nota di Radio LifeGate e voce ufficiale del
Festival. Lei che ha conosciuto
e presentato diverse manifestazioni, che impressioni ha del Festival di Menaggio?
Credo che Il Festival sia partito
molto bene e si stia confermando quale evento caratterizzato
dall’elevata qualità dell’offerta
artistica e dalla continua e crescente risposta del pubblico, che
viene anche da molto lontano
per assistere a concerti altrimenti rari. Vorrei fare notare come
la direzione artistica affidata a
persone del settore permetta di
soddisfare anche un pubblico di
appassionati, che oramai vede
la kermesse estiva di Menaggio
come un punto di riferimento
cui non vorrebbe rinunciare. Mi
sono fatto questa convinzione
osservando l’attenzione, la passione e il rispetto con cui sono
stati seguiti i concerti in questi
anni.
Considerando quanto espresso
dagli intervistati e quanto osservato nelle varie edizioni, ci
sono tutte le premesse perché
il “Festival Internazionale della
Chitarra” possa continuare, crescendo e sviluppandosi. Tutto ciò
sarà possibile solo con il contributo di tutte le parti che sinora
si sono prodigate per far si che
avesse luogo: la Pro Loco, l’Assessorato alla Cultura, il Comune di Menaggio, l’Associazione
Arte Lario, i tanti collaboratori e
volontari, gli sponsor privati, le
strutture ricettive e gli operatori
turistici. Siamo convinti che Menaggio valga bene questi sforzi...
aspettiamo con gioia il programma della prossima edizione!
Manola Ronzani
I SENTIERI DELL’ARTE
21
Associazione Arte Lario presenta:
“Manifestiamo la cultura”
Il 2010 sta per concludersi e, come
di consuetudine, è il momento di
ricordare gli avvenimenti trascorsi cercando di fare il punto della
situazione.
Bene, ma in questa pagina vogliamo invece dare al nostro discorso
culturale un taglio di continuità,
con il percorso iniziato anni fa, ed
approdato nel comune di Menaggio con gli eventi e le manifestazioni promosse e soprattutto in
vista delle future iniziative. Abbiamo ospitato nella nostra cittadina alcuni maestri di pittura che
hanno esposto nella preziosa Sala
Consiliare le loro opere, regalandoci momenti emozionanti e donando prestigio al nostro comune
con la loro presenza.
La prima mostra è stata la personale dell’artista Filippo Agostoni,
pittore inconfondibile ed importante per la sua produzione pittorica in Brianza, che si è svolta dal
10 al 16 maggio in contemporanea con la presentazione del libro
“Teodolinda – il senso della meraviglia” della scrittrice Ketty Magni,
opera ispirata ai luoghi del nostro
Lago di Como. All’inaugurazione
di questi eventi erano presenti,
oltre che ad un vasto ed attento
pubblico, personalità dell’arte e
dello sport tra cui il famoso scultore Osvaldo Minotti e il campio22
I SENTIERI DELL’ARTE
ne mondiale di sollevamento pesi
in apnea Marcello Paredi. Per la
serata dell’11 Agosto, nell’ambito
dell’Agosto Estate a Menaggio, la
nostra Associazione Arte Lario ha
organizzato l’evento musicale teatrale “Parole e Note” dello scrittore Andrea Vitali, con il gruppo
“I Sulutumana”, che presentava il
suo nuovo libro “La mamma del
sole”. Questi bravi musicisti hanno accompagnato sul palco Andrea, considerato ormai un’amico,
con le loro perfomance musicali
dimostrando ogni anno di migliorare professionalmente con spettacoli sempre più emozionanti.
Sempre nel mese di Agosto, dal
25 al 31, abbiamo presentato
la mostra intitolata “Attraversamenti” del pittore Giuseppe
Orsenigo, nome importante per
la sua espressione artistica della
post-avanguardia.
All’inaugu-
Emanuele Pitto, Assessore in Comunità
Montana e Consigliere Comunale con
deleghe al Bilancio
razione si è esibito il maestro di
chitarra classica Andrea Ferrario
nell’ambito del IV° Festival della
Chitarra di Menaggio, manifestazione che quest’anno ha visto la
nostra collaborazione organizzativa e sponsorizzatrice con la Proloco e l’Assessorato alla Cultura
di Menaggio. In merito a questa
manifestazione troverete su questa pubblicazione un ampio e meritato spazio. Vogliamo inoltre
ricordare la serata letteraria con
il nostro amico e collaboratore,
lo scrittore menaggino Domenico
Rizzi, il quale ha presentato il suo
ultimo libro ”Pianure Lontane” in
collaborazione con la Biblioteca
Comunale di Menaggio.
Questi sono stati gli eventi che si
sono svolti nello scenario del nostro Comune di Menaggio, ma ci
preme segnalarVene anche altri
del nostro programma 2010 tenutisi in altre località della provincia.
Vorremmo ricordare gli eventi più
significativi: la mostra personale
intitolata “Antologica” dell’artista Gianni Ottaviani ad Erba presso il Museo Civico; sempre ad Erba
nello splendido Parco Majnoni col
patrocinio del Comune ed in collaborazione con la Compagnia
“Movimentodanza” di Eva Tosca
si è svolta la manifestazione “Arte
nel Temp...io” , una serata di musiche e danze classiche; a Binasco
presso la residenza Heliopolis, in
concomitanza della Festa d’Estate si è svolta la mostra dal titolo
“Aria, Terra, Acqua…” con vari
artisti all’inaugurazione ha presenziato il Presidente della Provincia di Milano Guido Podestà;
a Vertemate con Minoprio, in collaborazione con la “Fondazione
MINOPRIO”, con il patrocinio della Regione Lombardia, abbiamo
organizzato due mostre presso la
prestigiosa sede di Villa Raimondi, in concomitanza dell’apertura
al pubblico dei loro giardini che
ha coinvolto più di 3000 visitatori.
La prima di queste si è tenuta in
primavera, la personale del pittore “Fiorenzo Barindelli”, quotato pittore internazionale d’arte
moderna. La seconda si è svolta
in autunno intitolata “Momenti dell’800” nelle sale restaurate
della Villa, che ha visto esposta
una collezione di quadri di prestigiosi autori del secolo. Per l’inaugurazione si è tenuto nella sala
Congressi della Fondazione, un
concerto a scopo benefico, patrocinato dall’UNICEF, della “Horn
Ensemble - Antonio Pesci” con i
musicisti della Teatro della Scala
di Milano, presentato dal nostro
concittadino ed amico Tommaso
Grandi, a cui va un nostro particolare ringraziamento per il suo
prezioso interessamento.
Ora guardiamo al futuro: abbiamo previsto di organizzare qui a
Menaggio, un’importante mostra
sul razionalismo, in collaborazio-
ne con la Provincia di Como, seguendo un percorso ideale con
le testimonianze architettoniche
presenti sul lago, tra cui il nostro
lido, opera del Terragni. Promuoveremo il “I° premio letterario
nazionale Fondazione Minoprio”
con la speranza di presentare ad
un largo pubblico scrittori del nostro territorio. Sicuramente proporremo altre mostre dedicate
a pittori che si ispirano al nostro
Lago, tra i quali Alberto Colombo. Questo itinerario culturale
ideale lo vogliamo offrire a tutti Voi, a quegli appassionati che
partecipando ai nostri eventi ci
seguono e ci seguiranno ancora
premiandoci con la loro presenza
e testimoniando il loro apprezzamento.
Vi aspettiamo e Vi invitiamo a
collegarVi al nostro sito www.artelario.it per essere aggiornati sui
prossimi eventi o semplicemente
per conoscerci.
Un grazie a tutti gli amici sponsor
che con il loro aiuto ci sostengono
ed un grazie agli amministratori
del Comune di Menaggio per il
loro ospitalità e supporto fattivo.
Un cordiale saluto.
Il presidente di
Associazione Arte Lario
Emanuele Pitto
I SENTIERI DELL’ARTE
23
Le cose cambiano, la memoria resta
“Il” Temistocle, l’uomo dei due secoli e due guerre
A volte può essere strano e difficile accettare i cambiamenti del
paese intorno a noi: vie, piazze, edifici, che da anni sono fissi
nella nostra mente come punti
di riferimento, periodicamente
mutano il loro volto, assumono
nuove sembianze, e si può anche
faticare a riconoscersi in queste
nuove identità.
Ma se, presto o tardi, gli occhi
si abituano a riconoscere le novità introdotte e, addirittura,
perdono la memoria di com’era
originariamente un luogo, una
casa, un angolo, nulla si può fare
contro un altro genere di mutamenti, che, pur senza influire
24
PERSONAGGI
sull’aspetto esteriore del paese,
lo cambiano irrimediabilmente,
privandolo di vere e proprie essenze, di componenti unici ed insostituibili.
Questo accade quando quei personaggi che sono parte integrante dell’identità storica del paese
scompaiono per sempre.
Purtroppo anche questi “grandi
vecchi” se ne vanno, talvolta in
silenzio, in punta di piedi, e portano via con loro un irripetibile
patrimonio di conoscenze, esperienze, storie ed aneddoti: cose
che solo loro conoscevano, che
solo loro hanno vissuto, e che
nessuno potrà ascoltare mai più.
E’ successo anche un paio di anni
fa, quando ad andarsene è stato
il Temistocle.
Il Temistocle, con l’articolo davanti, perché senza quella parolina lì,
sembra quasi che il personaggio
perda forza, sia incompleto.
Quindi il Temistocle, o, al massimo, il Tem.
Davvero poche possono essere in
paese le persone che non lo conoscevano.
Sempre pronto al saluto, al dialogo, a propinare qualche barzelletta saporita, critico e curioso,
talvolta petulante, somigliava ai
vecchietti terribili dipinti nelle
vignette classiche o nelle più recenti parodie di Aldo Giovanni e
Giacomo.
Lui ha conosciuto due secoli e
due guerre, ha assistito a mutamenti che il Temistocle bambino
nemmeno sapeva immaginare:
poteva ricordare i comballi dalle
grandi vele ormai ripiegate per
sempre, il buio delle rive del lago
prive di illuminazione elettrica, le
strade ancora sterrate e frequentate da carri, le prime automobili
e l’arrancare del trenino.
Conservava storie e segreti che
ha portato con sè.
Abitudinario, metodico, preciso
talvolta fino all’esasperazione,
finché la salute glielo ha consentito non ha mai rinunciato alla
passeggiata quotidiana, compiuta ad orari ben precisi, affrontando rampe di scale che avrebbero
messo in difficoltà anche una persona con la metà dei suoi anni.
Per lui una sosta quotidiana sulla panchina che gli consentiva di
ammirare il suo lago era necessaria e preziosa.
Il Temistocle amava il suo lago:
tante volte ha affondato in esso
i remi, ha pescato i suoi pesci, ha
studiato le sue onde. Già, perché
la pesca, con la caccia era una
delle grandi passioni del Tem.
Del Temistocle in borghese,
però.
Perché la grande, suprema passione che lo ha coinvolto per tutta la vita è stata sempre la sua
divisa.
Quella divisa da Vigile Urbano,
anzi, da Guardia, come amava
definirsi, che ha vestito orgoglioso per tanti, tanti anni.
Una divisa che, a detta di chi l’ha
conosciuto in servizio, era sempre impeccabile, perfetta.
Una divisa che per lui aveva una
ingombrante ma irrinunciabile
estensione: la sua bicicletta, inseparabile compagna di ronde,
appostamenti e rocamboleschi
inseguimenti.
E non son poche le persone che,
pur con rispetto, non esitano tuttora a ricordarlo come “tremendo”.
Attento, onnipresente, ingombrante, esasperante, vigilava sul
rispetto delle regole del codice
della strada e del vivere civile, e
non disdegnava talvolta metodi
poco ortodossi oggi doverosamente non più praticabili.
Qualcuno non si è vergognato
di ammettere d’aver imparato a
rispettare gli STOP a seguito di
poderosi calci nel sedere ricevuti
proprio dal Tem.
Qualcun altro, invece, ricorda
come pienamente meritati certi
sganassoni ricevuti per una bravata commessa.
Ma nessuno si è sentito offeso da
questi comportamenti. Facevano
parte del personaggio e del tempo in cui sono avvenuti.
Sia il tempo che il personaggio,
ormai sono passati, ed è difficile
non cedere alla nostalgia.
Ma a chi gli ha voluto bene piace
pensare che anche in Paradiso al
Temistocle siano state date una
bicicletta e una paletta o, almeno, una canna da pesca per ingannare con quella i pesci di un
altro lago, mentre la sua Dina,
che non ha potuto stare a lungo
senza di lui, lo aspetta, già spazientita, alla finestra.
Lettera
Brescia, Dicembre 2009
Egregio Maresciallo,
tramite il 1° Cap.no Carletti Giuseppe, Presidente della Sezione Provinciale di Como, Le invio il “Diploma di Merito” dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia.
LA proposta per tale concessione mi è stata fatta, nel corso di un recente incontro, dal Suo Presidente, il cav. Alfreo Fraquelli, che mi ha
illustrato il Suo ammirevole impegno ed entusiasmo nello svolgimento,
per oltre trent’anni, del delicato incarico di Segretario di Sezione.
Sempre puntuale, preciso, vicino ai Soci, prezioso collaboratore del
Presidente, dimostrando un particolare attaccamento alla istituzione e
alle tradizioni della nostra Associazone.
Le rinnovo i più vivi complimenti e sinceri ringraziamenti e, con l’occasione invio a Lei e la famiglia i più sentiti auguri per le prossime festività.
Con viva cordialità
Gen. Luigino Gottardi
PERSONAGGI
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LISTA CIVICA PER MENAGGIO
LISTA CIVICA PER MENAGGIO
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Riflessioni sui consigli comunali
Gruppo di maggioranza “Vivere Menaggio”
Non è facile, anche emotivamente, rapportarsi con chi dimostra
di non aver altro scopo, altro
obbiettivo, nello svolgere il ruolo fondamentale che dovrebbe
essere quello proprio della minoranza, se non quello di creare ostacoli, rallentare l’azione
amministrativa, insinuare dubbi
che a volte sfiorano la calunnia.
Prendo spunto riflettendo sullo
svolgimento dei Consigli Comunali, dove anche nelle piccole
cose, tutto è finalizzato ad un
formalismo di maniera, ad una
verbosità inconcludente, ad una
ripetitività monotona, stucchevole, irritante, soprattutto, ripeto, inconcludente, che ha il solo
effetto di far perdere tempo e
rallentare l’operatività concreta, senza che mai, dico mai, una
proposta (si fa per dire, perché
definire “proposta” verbosità,
formalismo e fumo è troppo generoso), contenga qualcosa di
concreto ed accettabile in termini fattivi e costruttivi. Il risultato
è una doppia fatica e cioè quella
del “fare”, tanto e bene, come
siamo convinti di aver fatto e
quella del “doversi districare dalle pastoie” continuamente disseminate dalla minoranza sulla
strada del governo e dell’amministrazione, senza riceverne mai
un minimo contributo in termini
di idee costruttive né tanto meno
in termini concretamente operativi. Mi pongo anche una domanda cattiva: “ma questi, ad oggi,
che cosa hanno mai operato
concretamente per il loro paese,
che cosa hanno mai fatto di tangibile, costruttivo, utile? Volevano governare il paese: pensano
forse che si governi ostacolando,
cercando di distruggere, insinuando, calunniando, perdendo
e facendo perdere tempo? L’uni28
VIVERE MENAGGIO
ca, la sola capacità dimostrata è
quella di arrivare sempre secondi, in termini di idee e suggerimenti, accodandosi a decisioni
già prese e formalizzate dal Sindaco, dalla Giunta, dalla Maggioranza ma sbandierate sul loro
sito come originali, dichiarando
palesemente e sfacciatamente
di essere stati loro a proporre, a
sollecitare, ad ottenere, appropriandosi così, indebitamente, di
idee e decisioni nostre, originali,
già in fase di realizzazione.
Amministrare non è facile e soprattutto non lo è in tempi di grave crisi come quella attuale, come
quella che stiamo vivendo, con le
dolorose restrizioni che tutti noi
dobbiamo affrontare e sopportare e cercare di superare, il tutto con gravi e grandi difficoltà;
e ciò vale anche per le Istituzioni
e le pubbliche Amministrazioni.
Così, per esempio, grandi ed ambiziosi progetti come quello del
“Centro Sportivo – Polo Scolastico”, che richiedono fondi ingenti
e tempi lunghi, oggi, con la crisi
cui accennavo sopra, diventati
lunghissimi, necessitano di tanto
lavoro, tanto impegno, tanta pazienza. Ma, e ritorno ai Consigli
Comunali, non c’è volta che non
si trovi il modo di arrivare all’argomento per accusarci di aver
mentito su un’opera che non è
ancora “partita”, accusandoci di
falso per aver iscritto a bilancio
l’importo di spesa. E dimostrando così oltre che ingiustificato
malanimo, totale ignoranza amministrativa, non sapendo o non
capendo o non volendo capire,
così come è stato loro più e più
volte spiegato, che per poter
procedere “burocraticamente”
per la realizzazione di un progetto, questo deve essere iscritto a
bilancio preventivo con i vari capitoli di entrata e spesa e poi, se
non è stato possibile realizzarlo
nell’anno, esso viene stralciato e
rinviato con nuova iscrizione al
bilancio dell’anno successivo. Intanto però solo così si può operare, lavorare, faticare, per cercare di realizzarlo. Il resto, tutto
il resto, sono chiacchiere da bar,
dopo tre o quattro “bianchini”,
anche se lessicalmente impeccabili. Detto qui per inciso che nel
frattempo, terminati i lavori di sistemazione dell’Asilo, sono state
realizzati tutti i lavori per la messa in sicurezza, a norma di Legge, alla Scuola Media, che sono
iniziati i lavori per il rifacimento
totale della Scuola Elementare o
Primaria come oggi si denomina
(cambia nulla), che sono stati reperiti i fondi per la sistemazione definitiva e totale messa in
sicurezza della cava di Nobiallo,
oltre a qualche altra decina di
interventi che meglio saranno
illustrati nel corso degli incontri
con la popolazione che andremo
ad effettuare a partire dal prossimo mese di febbraio, torniamo
al fumo di chi non sapendo operare concretamente o non volendo collaborare attivamente,
continua ad agire come si fosse
sempre in campagna elettorale, e
crede di far opera di proselitismo
permanente e continuo attraverso la costante ruminazione bovina di situazioni ormai obsolete,
come quella del “Lido Giardino
– Leonardo da Vinci”, che ritorna costantemente ad ogni incontro, vicenda che ci vede vittime
incolpevoli e parte lesa, vicenda
che la Magistratura accerterà nei
suoi esatti termini, vicenda infine
che ha visto raggirati e truffati,
se di raggiro e truffa si tratta e lo
accerterà la Magistratura, anche
la Provincia di Como, la Regione
Lombardia e la Fondazione Cariplo!
C’è però un aspetto circa il quale
devo purtroppo ammettere, mio
malgrado, che sono veramente
attivi e preparati: quello delle interpellanze e delle mozioni. Qui
veramente, giù il cappello, sono
forti, anzi fortissimi. Di interpellanze e mozioni siamo inondati,
un vero maremoto. Ovvietà, banalità, aria fritta ma che importa;
l’importante è far durare ore ed
ore un Consiglio Comunale per
poi poter dire, magari supportati da qualche fattorino scribacchino: “Avete visto? Noi sì che
siamo capaci di fargli le pulci!”.
Come quella volta che ci hanno
chiesto scandalizzati come mai
la Ghidolda fosse interrotta e
chiusa e non sapevano fosse invece aperta e transitabile, tanto
che poco prima vi era passata la
“Marcia di Ratt de Nubial”!
All’ultimo Consiglio Comunale è
stata da loro presentata una mozione “anti mafia”. Tutti d’accordo, nulla da eccepire; non solo
nessuno di noi è mafioso o malavitoso in genere ma, al contrario, tutti, su questo argomento,
la pensiamo positivamente allo
stesso modo. Il fatto è che il documento in oggetto era chiaramente l’opera di una segreteria
politica, forse rivisto e ritoccato
qua e là perché avesse maggiore
attinenza alla realtà locale. Per
poi vantarsi di aver “conquistato” un certo numero di Comuni
fra cui, per merito loro, quello
di Menaggio. Il tutto nell’atmosfera velenosa, insopportabile
ed inaccettabile diffusa da gente che sull’argomento ha trovato
il modo di camparci alla grande
come certi Saviano e Fazio, che,
dopo averci pesantemente calunniati ed insultati, paiono essere
diventati i loro mentori e paladini. Premesso che nell’Amministrazione Comunale sono già in atto
tutte le procedura previste dalla
Legge, oltre a qualche altra nostra ancor maggiormente cautelativa e restrittiva, abbiamo chiesto che ritirassero la mozione per
poi procedere insieme alla stesura di un documento “originale e
condiviso”. Non l’hanno voluto
fare. Ed hanno perso un’occasio-
ne eccellente per dimostrarsi dei
leali collaboratori, di più, degli
amministratori responsabili.
Concludo: se le chiacchiere fossero fatti, lavoro, opere, questi avrebbero risolto i problemi
dell’intera Italia, non solo di Menaggio.
Da ultimo una segnalazione ed
un invito alla stragrande maggioranza dei Cittadini che sappiamo essere con noi perché capisce ed apprezza i nostri sforzi;
tutta gente che lavora, fatica,
fa fatica tutto il giorno e tutti i
giorni e magari, nel tempo libero, invece di dedicarsi a piacevoli
hobby personali, opera in qualche modo anche impegnativo a
favore della comunità e la sera
è stanca, stufa e ne ha “piene le
scatole”: venga a qualche Consiglio Comunale e si renderà conto
della situazione.
Noi non chiacchieriamo : lavoriamo, fatichiamo, operiamo. Con
grande impegno, tanta fatica
e, purtroppo, a volte, visti certi
comportamenti, con un po’ di
delusione e sconforto.
per “VIVERE MENAGGIO”
Il Capo Gruppo
Ercole Spaggiari
VIVERE MENAGGIO
29
Calcio dilettantistico, che passione
Campionato provinciale CSI a 7 giocatori
I tifosi del Fraquelli Ettore di Croce
avevano salutato la fine del Campionato 2009-2010 con un po’ di
amaro in bocca, mentre quelli
della Lariana Menaggio si potevano dire maggiormente soddisfatti
per la raggiunta salvezza a quota
32, dopo un tormentoso cammino
trasformatosi nell’ultima fase in
una crescente messe di successi. In
pratica il Croce, raggiunta la quota di sicurezza a diverse giornate
dalla conclusione, aveva gettato
la spugna, restando inchiodato
alla posizione di classifica maturata fino al termine.
Quest’anno per la formazione del
San Rocco le cose sembrano cambiate e non di poco. Non si tratta
soltanto del gradito ritorno di antiche glorie come Stefano “Giua”
Salice o Mauro “Majo” Pizzagalli,
dell’arrivo degli attaccanti Michele Angelinetti e Davide “Bobo”
Sironi - ai quali si aggiungono
l’ottimo secondo portiere Mattia Allevi, Simone Ortelli e Mauro Locatelli - ma di una strate-
Beppe Valsecchi, CROCE
30
SPORT E TEMPO LIBERO
Marco Capelli, Cechi Lanfranconi e Paolo Ortelli, MENAGGIO
gia globale che punta in alto. In
pratica, l’obiettivo dichiarato è il
primo posto e la squadra è stata
costruita in funzione di questo
traguardo, tutt’altro che inarrivabile dopo avere assistito alle prime nove giornate della competizione. La rosa è invidiabile per il
numero di giocatori a disposizione, ma soprattutto per la grande
qualità dei singoli.
Meno numeroso, ma di tutto rispetto, l’organico della Lariana
Menaggio, che ha aggiunto ai
propri titolari della passata stagione il centrocampista Roberto
Trivelli e può contare sui pilastri
che hanno reso competitiva la
squadra un anno fa. La perdita di
“Milton” Grandi, passato ad un
altro sodalizio, è senz’altro notevole, ma il bravissimo Cristian
Bordoli che l’ha sostituito si è dimostrato una sicurezza fra i pali.
E’ del tutto inutile elencare poi i
pregi dei vari Capelli, De Bernardi, Ortelli, Fumagalli, Manzoni, Di
Giura, Costarelli e degli altri compagni, perché il loro valore è stato dimostrato nei difficili incontri
del campionato trascorso e ribadito in quello attuale. Se il Croce
si trova al primo posto dopo nove
partite, il Menaggio, pur con un
distacco ragguardevole, occupa
una zona medio-alta della classifica, oscillando fra il quarto ed
il sesto posto. Esaminando le sue
prestazioni fino a questo momento, si può soltanto indirizzare alla
squadra menaggina un elogio per
come ha saputo gestire, con un
potenziale numericamente non
eccezionale, alcune gare che non
erano proprio di routine. Una di
queste è stato il derby con il Croce, terminata con un 4-3 a favore
della frazione dopo un emozionante susseguirsi di rimonte e
colpi di scena.
Complessivamente il Menaggio
ha vinto 5 volte (delle quali 3 fuori casa, alcune con punteggi piuttosto rotondi) e perso 4 (3 in casa
ed una esterna) totalizzando 15
punti che possono far ben sperare. Certamente si tratta di un andamento altalenante, non sempre dovuto però a discontinuità
dei giocatori. In qualche occasione – come nella spigolosa partita
con il Gravedona, terminata 3-4
a favore degli ospiti - i Menaggini hanno perso nel finale dopo
Stefano Salice “Giua”, CROCE
Luca Di Giura, MENAGGIO
avere a tratti dominato, di fronte
al maggior opportunismo degli
avversari, prontissimi a sfruttare
anche la più piccola distrazione
difensiva.
Sul Croce i commenti sembrerebbero superflui, essendo stato a punteggio pieno per 8 gare
consecutive, prima di accusare la
battuta d’arresto di Lenno, dove
l’Ossuccio, più dinamico e pungente, è riuscito a prevalere per
2-1, dopo aver fatto fuori per 1-0
la settimana prima anche il Menaggio. E’ una dimostrazione, se
pure ce n’era bisogno, che nessuna squadra è imbattibile in assoluto e che ogni incontro va affrontato con lo spirito di chi deve
lottare per la salvezza.
Nella partita di Ossuccio e in qualcuna delle precedenti la squadra
di cui Fabrizio Cereghini è presidente ha mostrato, quali unici
punti deboli, un’eccessiva fiducia
nelle proprie capacità e talvolta
un ingiustificato nervosismo, che
in un paio di occasioni ha rischiato di compromettere risultati già
acquisiti. Nell’unica sconfitta incassata, è mancato forse anche
il prezioso apporto dell’assente
Beppe Valsecchi, capace di dare
ordine alla manovra offensiva.
Comunque la formazione diretta da Nico Butti rimane la forte
del campionato, potendo anche
disporre di molti elementi collau-
dati in ogni reparto. Appare infatti ben attrezzata in difesa e a
centrocampo, con un potenziale
offensivo veramente invidiabile.
Premesso questo, il campionato
è ancora nella fase di andata e
tutto può succedere, ma quella
di conquistare il primato finale è
senz’altro qualcosa di più di una
semplice speranza per il Croce.
Quanto al Menaggio, se avrà la
fortuna di poter disporre sempre
degli attuali titolari, è destinata
ad occupare stabilmente le prime posizioni del girone: il sogno
nel cassetto sarebbe, ovviamente,
quello di piazzarsi alle spalle della squadra di Cereghini.
Ricordando che nel calcio tutto
può succedere e nulla è mai deciso a priori, raccomandiamo di
proseguire con la giusta determinazione, senza lasciarsi influenzare da qualche risultato negativo
che potrà toccare ad entrambe le
squadre menaggine. Convinzione
e fiducia nei propri mezzi, unite
alla regolarità degli allenamenti, sono gli ingredienti che fanno
la differenza. Come sosteneva il
“mago” Helenio Herrera in un
celebre slogan dei primi Anni Sessanta, “Volontà più preparazione uguale successo.” Beh, se può
servire come stimolo, lo dimostrò
nei fatti, vincendo anche le bizze
della dea Eupalla.
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SPORT E TEMPO LIBERO
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Dalla Pallacanestro Menaggio...
Al via con un rinnovato Consiglio Direttivo
La nuova stagione 2010-2011 è
iniziata per la Pallacanestro Menaggio con importanti novità;
se da un lato dopo tanti anni si
è conclusa l’attività della prima
squadra nel campionato provinciale di I° divisione, dall’altro comincia una nuova avventura per i
ragazzi under 13 e per quelli del
minibasket.
Ad inizio anno è stato rinnovato
il Consiglio Direttivo con l’entrata di nuovi amici che hanno dato,
con entusiasmo, la propria disponibilità per continuare l’attività
portata avanti negli anni scorsi ma
che, a partire da questa stagione
sportiva, svolta verso un più deciso impegno a favore dell’attività
giovanile.
Il nuovo consiglio ha infatti fissato
come priorità l’obbiettivo di cercare di diffondere la pratica della
pallacanestro soprattutto a livello
dei ragazzi delle scuole medie e
degli ultimi anni della scuola elementare;
Per i primi, continuando l’attività
già intrapresa con l’aiuto di Cirillo
Civelli e Max De Bernardi, la proposta riguarda la partecipazione
al campionato provinciale under
13, mentre per i più piccoli l’avvicinamento allo sport attraverso il
minibasket.
La squadra Under 13 composta
da una quindicina di ragazzi, è
stata affidata alla guida esperta
di Mauro Peiti che, con la collaborazione di Cirillo e Max, ha già
iniziato un lavoro impegnativo
ma prezioso per far “crescere” i
ragazzi sia individualmente che
come squadra.
L’impatto con il campionato provinciale non sarà certo facile dato
il buon livello delle compagini
che si dovranno incontrare, ma
sarà certamente utile e stimolante confrontarsi con realtà anche
molto titolate.
Purtroppo a causa della mancata omologazione della palestra
dell’istituto Vanoni, le gare di
campionato in casa verranno disputate a Porlezza, ma la speranza è che questo non sia motivo
di scarso sostegno ai giovani cestisti.
I giovanissimi del Minibasket,
circa una ventina, sono affidati
invece alle “cure” di Marco Gandola e Maria Teresa Confalonieri
che una volta alla settimana li in-
troducono gradualmente all’attività sportiva in modo semplice e
divertente.
Il filo che unisce le attività è quello di dare la possibilità ai ragazzi di conoscere e praticare uno
sport completo dal punto di vista
atletico e stimolante per la crescita, in un ambiente accogliente,
lontano il più possibile da certe
“tensioni” che, purtroppo, inquinano spesso il mondo dello sport.
L’obbiettivo più ambizioso, infatti, è quello di far crescere i ragazzi non solo dal punto di vista
tecnico ma con una mentalità
“da sportivi”: capaci di mettersi
in gioco per migliorarsi, di essere
al servizio dei compagni di squadra, e soprattutto determinati a
raggiungere dei buoni risultati
conservando sempre il rispetto
dell’avversario.
Speriamo che l’entusiasmo e l’impegno di allenatori ed atleti riescano a “contagiare” altri ragazzi
e ragazze che desiderano avvicinarsi a questa attività, dove contrariamente a quello che si potrebbe pensare, non servono per
forza “muscoli e centimetri” ma
soprattutto “testa” e la voglia di
provare a scoprire la bellezza di
uno sport sempre avvincente, che
qualcuno ha definito “poesia in
movimento”.
M.P. (Marta Palvarini)
CONSIGLIO DIRETTIVO PALLACANESTRO MENAGGIO
Carlo Palvarini – Presidente
Cirillo Civelli – Vice Presidente
Stefano Luoni – Dirigente Responsabile
Damiana Danieli – Segretario
Marco Gandola – Consigliere
Attilio Morganti – Consigliere
Massimiliano De Bernardi Consigliere
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SPORT E TEMPO LIBERO
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