Anno VIII - Numero 2 - Dicembre 2010 Notiziario del comune di Menaggio - Via Lusardi, 26 - 22017 Menaggio (CO) - Registrazione del Tribunale di Como n. 3/2003 Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento postale - 70% - DCB COMO - Direttore Responsabile: Alberto Bobba - Grafica/Stampa: www.nuovaera.info in primo piano continua a pag. 2 Il Comune di Menaggio augura a tutti i cittadini Buone Feste! Premio S. Stefano - Comune di Menaggio Elvira Luraghi sommario Carissime concittadine e carissimi concittadini, più o meno un anno è passato dall’ultima uscita del giornalino comunale “Qui Menaggio”. Molto tempo è trascorso e molte cose sono successe, sia sul nostro territorio che a livello nazionale ed internazionale, situazioni e fatti positivi o meno positivi, che incidono comunque nella vita di ognuno di noi e nella società civile che rappresentiamo. Cerchiamo con freddezza di verificare sia gli uni che gli altri. Da noi, la confusa situazione di crisi economica, ha portato alla chiusura della “Colombo”, acquistata qualche anno fa dalla Cantieri di Sarnico, con sede a Bene Lario ed il conseguente licenziamento di 35 lavoratori. Un disastro per piccole comunità come le nostre ed un disastro per quelle 35 famiglie che non si trovano più ad avere un reddito alla fine del mese. In questa occasione, uno spunto positivo mi pare di poter cogliere e cioè che la partita non sia ancora chiusa (un investitore che manterrebbe l’attività esiste) e che le Istituzioni locali sono state e sempre saranno a fianco dei lavoratori, per quanto di loro competenza e per le loro possibilità. Quella del lavoro, o meglio della mancanza di lavoro, è diventata la problematica in generale più importante per il nostro territorio. Acuita dalla crisi del settore immobiliare ed edilizio, e non sto a raccontare le “solite” motivazioni per questo empasse; io ho le idee chiare. La no- Suore di San Vincenzo Giacomo Colombo 4 8 BILANCIO CULTURALE FESTA ANZIANI 18 IV FESTIVAL CHITARRA 22 ARTE LARIO segue da pag. 1 stra zona ha difficoltà a dare lavoro a tutti. Poi ci si mette anche la vicina Confederazione Elvetica a definire i Nostri Frontalieri come dei topi che rosicchiano le fondamenta del loro sistema economico, non lavorando o facendo finta di lavorare. Così che dobbiamo rivolgere la nostra attenzione ancora una volta al settore turistico, traino della nostra economia locale. Qui i dati sembrerebbero essere discordanti. A fronte di un aumento percentuale di turisti (dati Provincia), sembrerebbe esserci uno stallo sulle presenze effettive. Più turisti, meno giorni di vacanza? Potrebbe essere. Io poss solo dire che quest’anno a Menaggio la stagione turistica è andata bene, sotto tutti i punti di vista, a parte il tempo in senso meteorologico, che purtroppo la fa sempre da padrone, condizionando molte situazioni. Colgo l’occasione per sollecitare tutti coloro che vivono e lavorano di turismo a farsi avanti, come son certo farà la nuova “Pro loco”, con nuove idee ed esperienze, perché siamo tutti per un’apertura mentale e culturale . Buona amministrazione, significa consenso in tutti i campi e settori, significa contributi sovracomunali, quindi grandi investimenti; in ultima ratio, significa lavoro. Ultimato con piena soddisfazione il capitolo scuola materna, con la completa sistemazione, sia interna che esterna, del complesso, ci accingiamo ad affrontare definitivamente il capitolo scuole elementari. Ai disagi, credo comunque relativi, e sono disposto a discuterne con chiunque se questo non fosse ritenuto vero, fa da contraltare il progetto presentato in consiglio comunale che vedrà la realizzazione di una scuola primaria finalmente al passo coi tempi. Multimediale, energeticamente conforme, logisti2 DALLA CASA COMUNALE camente all’avanguardia, tutta nuova anche nelle suppellettili e, speriamo, grande ispiratrice di tanto lavoro e studio. Dato l’importo elevato a base d’asta sarà un appalto internazionale, comunque foriero di possibilità lavorative per il nostro territorio. Poi sarà il momento delle scuole medie. Attualmente, con i recenti interventi di “messa in sicurezza” dell’edificio (il rifacimento dell’impianto elettrico, del tetto, degli infissi, dei pavimenti, delle scale ed il rinforzo soffitti e controsoffitti), ci sentiamo tranquilli. Inutile negare però come si stia già lavorando in prospettiva per un’altra collocazione, così come si stia lavorando per un nuovo “sistema dei parcheggi” e un polo sportivo. Nei prossimi mesi riprenderemo le assemblee pubbliche nelle frazioni, utili occasioni di confronto. All’inizio di ottobre abbiamo ricevuto la bella notizia, già pubblicata sul bollettino regionale, che lo studio ed il conseguente progetto di “Messa in sicurezza della Ex Cava di Nobiallo” è stato finanziato completamente dalla Regione Lombardia per una cifra pari a 1.150.000 Euro. Inutile nascondere la grande soddisfazione da parte dell’Amministrazione comunale e, credo, di tutti i cittadini (soprat- tutto quelli di Nobiallo) che vedranno compimento alle loro preoccupazioni circa la situazione geo-morfologica dell’ex cava. Ma come si suol dire, chi si ferma è perduto, perciò un altro passo nel monitoraggio di quei siti si sta concretizzando in questi giorni e in queste settimane. Gli attuali sistemi di rilevazione dei dati geologici, registrati dagli strumenti presenti all’interno delle perforazioni eseguite e rese necessarie per eseguire lo studio (studio evidentemente piaciuto alle autorità regionali e statali che l’hanno valutato), saranno affiancati, contando di riuscire a far collimare gli interessi anche della protezione civile nazionale ed il suo nuovo commissario, nonché del CNR (Comitato Nazionale Ricerca), di cui abbiamo già ottenuto parere favorevole, sistemi di rilevazione acustica, innovativi nel campo specifico. Pare diano ampi risultati positivi anche nella prevenzione di catastrofi naturali quali i terremoti e quindi anche, come nel nostro caso, di eventuali frane o smottamenti. Anche questo sarà lavoro, lavoro per chi controlla e lavoro per chi esegue le opere. A proposito di lavoro potremmo occupare pagine e pagine sul lavoro svolto dall’Amministrazione comunale di Menaggio per quanto riguarda i “Servizi Sociali” territoriali (Piano di Zona e azienda sociale) e sulle problematiche tecniche e decisionali operative legate alla, purtroppo ultra famosa, Statale Regina. Sarebbe eccessivo pretendere di abusare della Vostra pazienza, ci sentiremo in altra occasione magari proprio su queste pagine. Non mi resta che porgere a tutti Voi i miei personali e più sinceri saluti ed auguri di Buon Natale e Buone Feste, sperando che il prossimo anno porti a tutti Noi salute e lavoro. Il Vostro Sindaco Alberto Bobba Il nuovo ruolo delle donne E quella fraternità che ancora manca... In una cerimonia sobria ma partecipata, lo scorso 4 novembre l’Amministrazione comunale, davanti alle autorità civili, militari e religiose, a scuole, corpo musicale e associazioni di volontariato, ha commemorato la fine vittoriosa della guerra del 1918 e i Caduti di tutte le guerre, rinnovando quel sentimento di gratitudine, desiderio di pace e di libertà duramente conquistato dai nostri avi. Di seguito pubblichiamo alcuni passaggi presi dal discorso tenuto dal sindaco Alberto Bobba in quella circostanza. “Molti dei nostri avi hanno donato la vita per noi, così come oggi tanti altri nostri eroi stanno offrendo il loro contributo in vite umane, lontani dalla nostra Patria, a difesa dell’ordine pubblico mondiale e della legalità, in territori, cito l’Afghanistan, l’Iraq, Il Libano, che lentamente stanno cercando una via che li porti alla pace, alla prosperità e alla vita. Commemorando la prima guerra mondiale ed il 4 novembre, permettetemi di fare una riflessione per ricordare che essa non fu solo guerra di trincea. Distribuì sofferenze anche alle popolazioni civili e soprattutto alle donne, che già occupate nella conduzione famigliare furono chiamate ad occupare anche il posto dei mariti e dei padri, lontani, al fronte, nelle grandi fabbriche. Fu l’occasione per loro di entrare nel mondo del lavoro ed iniziare un cammino di apertura ed emancipazione intellettuale, pur mantenendo il ruolo imprescindibile all’interno delle proprie case. Durante la prima guerra mondiale molte donne si distinsero per il loro coraggio e per l’oscuro lavoro fino alle prime linee del fronte a supporto logistico e di approvvi- Maria Plozner Mentil M.O.V.M. gionamento delle truppe al fronte. Penso alle portatrici carniche, che ogni giorno con pesantissime gerle di viveri e munizioni portavano ai nostri soldati il necessario per vivere e combattere l’allora nemico di oltre frontiera. Molte di loro diedero la vita e molte di loro sono state insignite di medaglie al valore. Anche a loro va il nostro ricordo. Sono convinto che un nuovo ordine “sociale” mondiale potrebbe svilupparsi e mantenersi se tutte le donne dell’intero globo avranno coscienza della loro forza, lasciando così un segno, dentro e fuori le mura domestiche, con nuovi e più incisivi usi e costumi, una nuova e innovativa capacità culturale (....). Purtroppo la situazione economica delle famiglie è quella che è: tanti, troppi, fanno fatica a raggiungere la fine del mese. Come Ente Comunale riceviamo sempre meno contributi e trasferimenti dalle istituzioni superiori, mentre le richieste sono sempre maggio- Il Sindaco Alberto Bobba ri. Insomma se prima ci lamentavamo, ora è meglio star zitti. Fortunatamente grosse problematiche generali e conflitti sociali particolari non stanno nascendo e speriamo che continui così. E meno male che, anche a livello politico, dove tutti sembrano alla ricerca del famoso “cadreghino” con lotte intestine, Menaggio ne rimane fuori. Sabato 23 ottobre, presso l’oratorio di Griante, in visita pastorale, il nostro vescovo Sua Eccellenza Diego Coletti, ha radunato tutti i sindaci ed amministratori della zona. Fra tutte le problematiche affrontate, un passaggio del suo intervento mi ha colpito perché ribadiva quanto, da tempo si stava riflettendo al nostro interno. Dei tre sostantivi che tutti ricordano del motto della rivoluzione francese “libertè, egalitè e fraternitè” il primo, dice il Nostro Vescovo, ha portato, con un liberismo esagerato e sfrenato al nazi-fascismo con milioni e milioni di morti; il secondo, l’uguaglianza, con l’esasperazione a senso e direzione unica ha portato con il socialismo reale, evidente riferimento ai paesi comunisti, ancora milioni e milioni di morti. Manca ed è mancata nella vita politica e sociale, dice sempre Il nostro vescovo, la fraternità, in tutte le sue sfaccettature e tutti i suoi valori di pace, concordia e amore verso il prossimo, per avere un mondo più vivibile, a dignità d’uomo, per avere un nuovo ordine sociale mondiale. Forse è prosaico e ingenuo, pensare che tutti i problemi del mondo possano cessare, semplicemente con la presa di coscienza fraterna di tutti gli uomini e soprattutto di tutte le donne ma lasciatemelo dire, è bello crederlo! DALLA CASA COMUNALE 3 Un bilancio culturale positivo Malgrado i tagli imposti da Roma, l’offerta cresce Fine anno è sempre tempo di bilanci. In periodo di crisi, inevitabilmente, si sacrificano i capitoli sacrificabili con meno sofferenza per i cittadini e la cultura è purtroppo una delle prime vittime di questi tagli. Se questo è generalmente vero per i grandi numeri, nel nostro piccolo, nella gestione dell’amministrazione del nostro comune, i capitoli di spesa per la cultura sono stati rispettati, registrando anzi un’implementazione rispetto allo scorso anno. La stagione culturale è iniziata con il cinema d’autore presso il salone del “Cinelario”, con gli abituali appuntamenti del giovedì che da parecchi anni vengono regolarmente sostenuti, anche economicamente, dall’assessorato alla cultura. Si registra una consistenza di pubblico in numeri non clamorosi ma comunque con un sensibile incremento di anno in anno. La programmazione è strutturata in due tempi a cavallo dell’anno solare, con film di sostanza e di richiamo. Ricordiamo ad esempio la proiezione del film “North Face” che nel mese di novembre ha visto l’en plein della sala. Sempre nel salone del Cinelario si è svolta la stagione invernale del teatro dialettale. Anche per questa rassegna c’è stata una costante Il Teatrotenda - La serata dei Legnanesi 4 DALLA CASA COMUNALE presenza di utenti, in prevalenza della seconda e terza età, che hanno apprezzato l’iniziativa, non mancando mai anche nelle fredde sere del mercoledì invernale. La proposta culturale menaggina è poi arricchita dalla partecipazione ormai consueta al Premio Fogazzaro e dai concerti di musica sacra del sabato di inizio estate presso la Chiesa di Santa Marta, con il suo prezioso organo a canne. Scontato il tutto esaurito per la serata, divenuta ormai appuntamento fisso di mezza estate, con Andrea Vitali, il suo nuovo capolavoro letterario e la coinvolgente musica dei Sulutumana, come peraltro per la serata dei Legnanesi e dei Fichi d’India. Il grosso dell’investimento economico e della programmazione è stato dedicato all’appuntamento estivo del Teatrotenda, presso il parco della scuola materna. Tale scelta è stata dettata dall’esigenza di permettere la partecipazione ad un numero elevato di utenti e di garantire la disponibilità di spazi adeguati ad un pubblico così vasto. Alla luce della successo della serata di presentazione di Shakespeare dell’estate scorsa, con oltre trecento presenze, è stato stilato un programma di tre spettacoli teatrali, impegnati ma comunque L’Assessore Fabrizio Visetti di facile accessibilità, di Moliere, Goldoni e con una rilettura ancora di Shakespeare. Purtroppo, in termini di pubblico, le serate successive a quella di presentazione non hanno dato i risultati sperati, con pochi partecipanti e ancora meno menaggini. La chiusura estiva delle proposte culturali ha visto per fortuna una vigorosa ripresa con il 4° Festival Internazionale di Chitarra. Durante l’ultimo fine settimana di agosto, da venerdì fino alla serata finale di domenica con la straordinaria partecipazione di Franco Cerri, abbiamo apprezzato il succedersi di artisti minori e di vere e proprie star, dai work shop agli aperitivi musicali, al palco del gremitissimo Teatrotenda. Questo appuntamento si è ormai inserito con merito nel panorama internazionale della chitarra impegnata, venendo pubblicizzato fin dalla primavera sulle riviste specializzate e sui canali di diffusione specialistici, e vede la presenza di un pubblico che confluisce a Menaggio anche da molto lontano. Per il prossimo anno la programmazione culturale ripartirà con i teatri dialettali per poi articolarsi nelle varie attività, con l’indispensabile contributo organizzativo, logistico e amministrativo della Pro Loco. L’Assessore alla Cultura Fabrizio Visetti Nella gestione urbanistica locale La legge prevale purtroppo anche sulla logica Amministrare non è mai semplice, ancor meno lo è sotto il profilo urbanistico. Personalmente intendo il mio ruolo di Assessore all’urbanistica come un servizio al paese, con l’obiettivo di gestire in maniera armoniosa tutto il territorio. Gli strumenti con i quali un amministratore opera sono l’impegno, la programmazione, la logica, una visione a medio e lungo termine ed infine, ma sopra tutto e tutti, la Legge. Talvolta, nonostante impegno e grandi sforzi, le richieste dei cittadini restano disattese, perché davanti ad esigenze reali, mancano invece norme ad hoc. Nel dicembre 2008, ad esempio, il sistema urbanistico lombardo ha visto l’entrata in vigore della Legge Regionale DRG 12/05, con le successive modifiche ed integrazioni, che hanno determinato un profondo cambiamento delle regole delle Commissioni Urbanistiche e Paesaggistiche. La nuova normativa regionale a mio modo di vedere è corretta nelle intenzioni ma ha “ingessato” un apparato istruttorio che funzionava e soprattutto ha precluso la presenza attiva degli amministratori nella gestione paesaggistica. Taluni hanno accolto questa esclusione come una grande conquista democratica, consideran- L’Assessore Francesco Guaita dola come l’unico modo per dare finalmente trasparenza ed evitare che i politici locali potessero continuare a perpetrare condotte scorrette o affaristiche. E’ altresì chiaro che chi la pensa in questo modo, lo fa perché così si comporterebbero se si trovassero nella condizione di poterlo fare. Voglio chiarire come e cosa cambierà nella gestione urbanistica, al fine di non essere frainteso. Con l’entrata in vigore di questa norma, le decisioni qualitative, paesaggistiche, architettoniche ed urbanistiche nelle richieste edilizie saranno di competenza esclusiva della Commissione Paesaggistica e Urbanistica. Queste saranno composte esclusivamente da professionisti del settore (architetti, ingegneri, geologi e geometri), nominati dalla Giunta ad ogni nuovo mandato e scelti da una rosa selezionata ed avallata dalla Regione. Ritengo giusto ed irrinunciabile la presenza dei professionisti in seno alle commissioni ma trovo non corretto escludere gli amministratori. In essi i cittadini, attraverso il voto, hanno riposto fiducia e obiettivi da raggiungere. Entrando nel dettaglio, il “Permesso di Costruire” sarà concesso per mezzo delle Commissione Paesaggistiche ed Urbanistiche, solo dopo che vi sia l’avallo della Sopraintendenza Regionale (tra l’altro questa potrà imporre delle prescrizioni e a quel punto si dovrà rifare l’iter del riesame). Tutto ciò comunque comporterà un allungamento dei tempi e per avere la “benedetta” concessione dovremo attendere come minimo tre mesi. La mia perplessità è su questo tema, poiché i cittadini si troveranno a sopportare un’ingiusta e sproporzionata attesa. Il mio obiettivo è dunque quello di informare la cittadinanza che le pratiche subiranno ritardi non a causa di inefficienza dell’apparato comunale, né tanto meno a causa della volontà degli amministratori! Questa centralizzazione del potere verso la Regione e i tagli finanziari del governo stanno mettendo a dura prova gli enti locali, e se comuni virtuosi come il nostro non possono assumere personale per rafforzare il proprio organico, alla faccia della virtuosità e dell’efficienza, il cittadino può solo attendere pazientemente! Il federalismo, il decentramento fiscale, la delocalizzazione dei ruoli sono un miraggio! Se non vi sarà un cambio di rotta legislativa e finanziaria arriveremo all’ingestibilità del Pubblico, con riflessi negativi su tutto il nostro territorio e a discapito del povero contribuente che mantiene l’intera cerchia politica. Assessore Urbanistica Francesco Guaita DALLA CASA COMUNALE 5 Cambio al vertice in Comunità Montana Più collegialità e attenzione al territorio Dopo la mozione di sfiducia all’ex Presidente ed il cambio al vertice della Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio, è iniziata una nuova fase che, nelle intenzioni, vuole essere più collegiale ed attenta ai problemi del territorio. “Spiace per quanto successo – esordisce il Sindaco Bobba – ma eravamo giunti ad un punto di non ritorno. Io comunque sono, e sono sempre stato, per il dialogo quale strumento per dirimere le questioni. Purtroppo la causa di quello che è successo è da riportare a vicende territoriali, non ad altro”. Quindi nessuna questione politica o personale, come insinuato. “Abbiamo dovuto fare delle scelte dolorose. Mi è dispiaciuto non poter andati avanti tutti insieme ma non era possibile fare altrimenti”. Il Sindaco Bobba continua però ad avere un occhio critico: “Se parliamo della funzionalità delle Comunità Montane, c’è molto da fare. In questo senso, la mia esperienza di sei anni, sono sincero, non è stata di certo edificante. Oggi le Comunità Montane sono organismi macchinosi che non lavorano al meglio, dunque o si cambia o tanto vale chiuderle. Con il nostro gruppo cercheremo di fare il massimo ma, se non arrivano importanti decisioni dall’alto, sarà difficile”. La soluzione allora quale può essere? “Spero che, a livello nazionale, si possa decidere per una vera fusione delle Comunità Montane. Accorpare alcuni servizi non è sufficiente, significa solo ingigantire l’apparato. Ma questa decisione non può venire dalle singole comunità, perché dal basso arrivano di solito segnali di campanilismo, che in parte capisco, perché per i piccoli comuni montani le Comu6 DALLA CASA COMUNALE Focus lavori pubblici Il Sindaco di Dongo, Mauro Robba, neopresidente della comunità montana nità Montane sono spesso l’unica possibilità di contribuzione”. In accordo con il Sindaco Bobba è anche Giuliano Cerrano, Primo Cittadino di Carlazzo: “Le Comunità Montane, con i dovuti aggiustamenti di legge, potrebbero rendere molto di più. D’altra parte la situazione economica nazionale impone un’ottimizzazione della gestione in tutti gli enti locali. Nelle nostre zone le amministrazioni sono molto piccole e frazionate, con replica di burocrazia e sprechi. Dobbiamo creare sinergie più solide per una gestione migliore. In questo la Comunità Montana può diventare il catalizzatore principale”. Identità di vedute anche per quanto riguarda gli avvenimenti che hanno portato al nuovo assetto della Comunità Montana: “Siamo stati costretti al “ribaltone” – conclude Cerrano - Prima avevamo cercato di riportare all’attenzione i problemi del territorio, ma senza successo. Tutto andava a rilento, nonostante un preciso programma da seguire. Questa nuova maggioranza intende innanzitutto agire con maggior determinazione ed efficacia, a contatto col territorio”. Una lista ricca di appuntamenti, quella dell’Assessore ai Lavori Pubblici Pierluigi Cavigioli (nella foto). Sono infatti diverse le opere ai nastri di partenza, altre sono già in corso d’opera e altre ancora sono da ritenersi terminate. Ma andiamo con ordine. Innanzitutto verrà realizzato a breve l’ascensore del Palazzo Comunale, opera importante già assegnata dall’Amministrazione comunale precedente. Un intervento fondamentale da segnalare è la realizzazione delle interrate in via Mylius. “Andranno a risolvere un problema non indifferente – dichiara l’Assessore Cavigioli - e avranno come conseguenza logica l’abbattimento del muro dietro il quale venivano nascosti i cassonetti della spazzatura. In questa maniera si creeranno una zona verde ad uso pubblico, dei parcheggi e la pedonalizzazione di via Carlo Camozzi”. Ulteriori lavori di una certa rilevanza sono la messa in sicurezza e la parziale ristrutturazione delle Scuole Medie, alcuni interventi di arredo urbano e il completamento della segnaletica orizzontale e verticale in Menaggio e frazioni. Infine, notizia da non dimenticare, è stata portata a termine la Scuola Materna. Un elenco già lungo e importante per Menaggio, dunque, ma non ci si ferma certo qui. “Siamo molto soddisfatti per quanto realizzato finora e programmato concretamente sul breve termine – conclude l’Assessore - ma intendiamo continuare a lavorare senza sosta perché sono ancora molti gli interventi che vogliamo fare per rendere il nostro paese ancora più bello, vivibile ed accogliente”. Rifiuti vegetali e ingombranti L’impegno di tutti per un paese più pulito Dopo un anno di mandato, nel quale ho cercato di dare il meglio, in tema di impegno e tempo da dedicare all’Assessorato all’Ecologia e Ambiente, sono giunto a delle considerazioni generali, non sempre piacevoli, purtroppo, alle quali voglio dare sfogo attraverso queste poche righe… Menaggio, unitamente alle sue frazioni, è un paese stupendo e sicuramente merita gli sforzi che quotidianamente vengono fatti per conservarne il suo aspetto ordinato e decoroso. Il dovere dell’Amministrazione Comunale è di conseguenza quello di garantire la giusta cooperazione tra i vari operatori locali che si dedicano, ognuno per il proprio settore, alla nettezza urbana, alla pulizia delle strade, alla manutenzione dei giardini e, nel contempo, attraverso l’operato delle maestranze comunali, garantire il controllo del territorio e l’intervento d’urgenza ove richiesto. Vi assicuro che non è affatto semplice e, nonostante l’assiduo impegno di tutti gli addetti, ai quali va un doveroso ringraziamento, non sempre si ottiene il risultato d’immagine auspicato. La piazzola di deposito dei vegetali sita in località Pianmuro è, oserei dire, inguardabile, per lo stato in cui versa. Nonostante L’Assessore Fabrizio Cereghini l’opera di gestione che il Comune tenta di fare da anni, è stata completamente demolita la recinzione, grazie alle errate manovre dei camion non autorizzati allo scarico (giardinieri professionisti). Contemporaneamente, il materiale conferito è spesso chiuso in sacchi (non consentiti) e più spesso ancora abbandonato al di fuori del perimetro individuato e/o del container dedicato, se non addirittura lasciato sulla rampa d’accesso. Vi è mai capitato di trovare del materiale scaricato a ritroso fino ad arrivare al parcheggio? Ricordiamoci che siamo all’entrata del costituendo Parco Locale di Interesse Sovracomunale denominato P.L.I.S. della Val Senagra! Il Comune di Menaggio, inoltre, è uno dei pochi comuni che offrono il servizio di raccolta dei rifiuti ingombranti, con cadenza mensile e ben distribuito sul territorio, organizzato a favore dei cittadini che intendono disfarsi di materiali voluminosi e non accoglibili presso le normali piazzole dei rifiuti. Capita spesso però che non venga rispettato né il calendario né il luogo di raccolta da parte di cittadini che, nottetempo, si sentono autorizzati, nonostante il divieto assoluto vigente, a scaricare i propri oggetti pres- so le piazzole rifiuti più vicine a casa oppure presso quelle meno esposte alla pubblica vista, costringendo di fatto l’Amministrazione a organizzare quasi quotidianamente una raccolta extra e, di conseguenza, ad affrontare onerosi costi di gestione non previsti. Grazie ad uno di questi cittadini dal comportamento poco urbano, Menaggio si è trovato per l’intero week-end pasquale con un “bel” frigorifero abbandonato all’entrata del paese (zona Ostello)… proprio un bel biglietto da visita! Di episodi come quelli citati potrei aggiungerne molti, ma non voglio creare polemica sterile. Piuttosto voglio continuare a credere che si possa migliorare e crescere, anche se spesso l’insensibilità di pochi vanifica gli sforzi di tanti… Spero di aver toccato la sensibilità dei molti che amano Menaggio e le bellezze del suo territorio e che deplorano le azioni dolose perpetrate a carico dell’immagine del paese. Aiutateci a lavorare meglio, segnalando con foto i comportamenti incivili che rilevate sul territorio. Sicuramente l’Amministrazione provvederà al recupero ambientale dell’area e, una volta quantificato il costo dell’operazione di ripristino dei luoghi, pubblicherà sul numero successivo di Qui Menaggio una breve relazione e relativa foto, per meglio comprendere quanto costa alla collettività ogni atto sconsiderato e incivile in materia di scarichi abusivi. Potrete inviare le vostre foto e/o segnalazioni all’indirizzo: [email protected] Assessore Ecologia e Ambiente Fabrizio Cereghini DALLA CASA COMUNALE 7 Festa degli anziani, edizione n.39! I nomi dei vincitori del Premio Santo Stefano Anche quest’anno, come tutti i precedenti, si è svolta domenica 17 ottobre la tradizionale “Festa degli Anziani”, giunta ormai alla 39/a edizione, con l’assegnazione del “Premio Santo Stefano – Comune di Menaggio”. La cerimonia si è aperta con la Santa Messa, celebrata nella Chiesa Parrocchiale di Menaggio. Purtroppo, a differenza del solito, la giornata era particolarmente umida, fredda ed uggiosa, per cui non è stato possibile, come avviene di consueto, brindare col tradizionale aperitivo, prima del pranzo, sulla magnifica terrazza con piscina a lago del Grand Hotel Menaggio che ha magnificamente organizzato il ricevimento. In ogni caso i partecipanti sono stati numerosi e tutti molto soddisfatti. In totale erano circa 230 le persone, provenienti da Menaggio e delle Frazioni di Loveno, Croce e Nobiallo, che in serena allegria si sono ritrovate per trascorrere una piacevole giornata insieme. Desideriamo esprimere un sentito ringraziamento a tutto il personale del Grand Hotel Menaggio per l’impeccabile accoglienza, l’elegante servizio e l’ottimo menù proposto. Nel corso della festa, si è proceduto all’assegnazione del “Premio Santo Stefano – Comune di Menaggio”, toccato quest’anno a: GIACOMO COLOMBO con la seguente motivazione: “Imprenditore coraggioso e geniale, che ha saputo creare un Marchio di fama internazionale, attraverso il quale ha diffuso e tenuto alto nel mondo intero il nome di Menaggio, sia con l’esportazione dei suoi capolavori da collezione, sia accogliendo i Clienti in visita durante la costruzione delle barche commissionate.” ELVIRA LURAGHI con la seguente motivazione: “Per la costante ed appassionata opera di sostegno e cura verso l’Oratorio di Menaggio, per la 8 INIZIATIVE dedizione e l’affetto dimostrato in tanti anni verso questa Istituzione che è punto di riferimento fondamentale per una sana formazione e crescita dei nostri figli e nipoti.” Il vice Sindaco Donata Venini e il Sindaco Alberto Bobba premiano le suore di San Vincenzo SUORE DI SAN VINCENZO DI MENAGGIO con la seguente motivazione: “Nel 350° anniversario della morte di San Vincenzo e di Santa Luisa di Marillac, fondatori dell’Ordine, per l’opera di soccorso, assistenza e volontariato sempre svolta a Menaggio, in silenziosa dedizione, nei confronti di orfani, bisognosi e deboli, per l’aiuto preziosissimo così prestato alla Comunità Menaggina.” Per l’anno prossimo, 2011, l’Assessorato preposto, unitamente alla Commissione Anziani, ha stabilito che per la “Festa degli Anziani” non saranno più recapitati gli inviti individuali. D’ora in avanti tutti i Cittadini nati sino al 31 dicembre 1943, iscritti all’anagrafe comunale di Me- naggio, dovranno gentilmente rivolgersi ai competenti Uffici presso il Municipio, i quali rilasceranno un buono nominativo per la partecipazione alla festa. Il Vice Sindaco Donata Venini Lettera Al Signor Sindaco sed alla Commissione dell’organizzazione della “Festa degli Anziani” E’ stato bello poter partecipare alla 39/a “Festa degli Anziani” ma è anche doveroso ringraziare tutti coloro che si sono prodigati per l’ottima riuscita di questa festività. A tutte le persone che, con sacrifici, si sono impegnate, vada il nostro sentito ringraziamento, unito ad una preghiera, perché il Signore voglia ricompensare la Vostra attività con grazie speciali. Le corolle dei ciclamini, tra l’erica, che ornano gli altari della nostra Chiesa, con la loro bellezza elevino a Dio un santo onore che sia per tutti una particolare benedizione. A nome di tutti esprimo tanta riconoscenza. Lidia Baratelli Castelletti INIZIATIVE 9 Appuntamenti, gite e altre sorprese Ecco le iniziative della Commissione Anziani Dopo lo straordinario successo della tombola, organizzata la scorsa estate al Teatro Tenda presso il Parco dell’Asilo, ha ripreso ed è in pieno svolgimento l’attività invernale della Commissione Anziani. Tutti i mercoledì, presso l’Oratorio don Fiorenzo Gaggia, si svolgono gli incontri di “Pomeriggio insieme”, caratterizzati da numerosa partecipazione, dove si tengono relazioni letterarie, storiche e musicali, svolte dai professori Cristina Redaelli, Ezio Munno e Stella Marchese. Sono già state effettuate ed ancora sono previste uscite guidate a Musei, Monumenti, Giardini di particolare interesse artistico e storico. Nell’ambito delle Celebrazioni per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia (17 marzo 1861), sono allo studio alcune iniziative e fra queste, già stabilita e definita, la partecipazione alla rappresentazione teatrale, presso il Teatro Sociale di Como, dell’opera di Giu- seppe Verdi: “Nabucodonosor” (Nabucco), su libretto di Temistocle Solera, rappresentata per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano il 9 marzo 1842, famosa soprattutto per il celebre Coro “Va pensiero”, matrice del grido risorgimentale “Viva V.E.R.D.I.” che inneggiava insieme il grande compositore di Busseto, ed esprimeva il desiderio represso degli Italiani: Viva Vittorio Emanuele Re d’Italia. Altre sorprese sono allo studio ma per il momento è prematuro parlarne. Il Presidente la Commissione Paola Ponte Soggiorno marino per anziani Confortati dal bel tempo, una trentina di nostri concittadini meno giovani hanno partecipato anche quest’anno, nel periodo 22 maggio – 5 giugno, all’oramai consueto soggiorno marino, organizzato come lo scorso anno, stante l’ottimo trattamento ricevuto, presso l’Hotel Missouri di Bellaria – Igea Marina. Al ritorno, unanimità di consensi e soddisfazione. Unico neo, il calo numerico di presenze, dovuto a diversi fattori, fra i quali, non ultimo, problemi di salute per alcuni fedeli e tradizionali partecipanti che quest’anno, purtroppo per loro ma anche per noi, hanno dovuto “marcar visita”. A loro i nostri migliori e più sinceri auguri di pronta e duratura ripresa. Per il prossimo anno, l’Assessorato ai Servizi Sociali comunica che il soggiorno verrà organizzato nella stessa località e presso lo stesso Albergo, nel periodo 21 maggio – 4 giugno. Per ampliare opportunità ed occasioni ai partecipanti, è stato raggiunto un accordo con il Comune di San Siro ed il soggiorno verrà realizzato con la partecipazione anche dei Cittadini di questo Comune. Le iscrizioni saranno raccolte a partire dal giorno 1 marzo 2011, presso l’Ufficio di Segreteria Assessorato ai Servizi Sociali, con il versamento dell’acconto della quota stabilita. NON SARANNO ACCETTATE PRENOTAZIONI TELEFONICHE, VIA FAX O VIA MAIL. Il Vice Sindaco Donata Venini 10 INIZIATIVE Visita pastorale del Vescovo di Como Mons. Coletti incontra la comunità menaggina Un impegno lungo, quello della visita pastorale del Vescovo e sicuramente per lui anche faticoso, pesante e gravoso dal punto di vista fisico. Un impegno iniziato ad ottobre e protrattosi fino ai primi di dicembre. Ma il Pastore ha voluto incontrare tutti, proprio ognuno di noi, singolarmente, per associazione, categoria, istituzione e via elencando. L’incontro finale con tutto il popolo dei fedeli si è svolto fra il 3 ed il 5 dicembre, quando ha incontrato in sequenza la comunità di Loveno, Croce, Menaggio e Nobiallo. Lasciamo ad altri più competenti di noi, al nostro Arciprete, raccontare della gioia e del calore dell’accoglienza e dell’incontro e soprattutto i commenti e le riflessioni sui contenuti e sui futuri riflessi dell’evento. Qui vogliamo solo rendere omaggio e ricor- Qui Menaggio on line: www.menaggio.com Nota: i non residenti, interessati a ricevere “QUI MENAGGIO”, possono segnalare il proprio nominativo ed indirizzo al responsabile di redazione attraverso l’indirizzo e-mail o al recapito postale presso il Municipio. dare l’importante avvenimento, che si è svolto alla costante insegna delle parole di Cristo, riportate nel Vangelo di Giovanni: “amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi!” E tornano alla mente le parole di uno che queste cose le ha sapute fare, di quel don Carlo Gnocchi che scrive: “E’ questo che ti rende e renderà sempre più vicino a Dio, perché Dio è tutto qui: nel fare del bene a quelli che soffrono ed hanno bisogno di un aiuto materiale o morale. Il Cristianesimo ed il Vangelo, a quelli che lo capiscono veramente, non comanda altro. Tutto il resto viene dopo e viene da sé”. Con riconoscenza, grazie! La redazione Direttore responsabile: Alberto Bobba Responsabile di redazione: Ercole Spaggiari Consulenza editoriale: Alessandro Gini Comitato di redazione: Domenico Rizzi, Davide Spaggiari, Raffaella Catarinicchia, Vania Catarinicchia, Gaia Giossi, Marcel Paolini, Marco Venturini Hanno collaborato: Paola Ponte, Carlo Palvarini Foto: Emilio Lanfranconi, Enrico Selva, Archivio Biblioteca, Archivi personali privati, archivio Nuovaera. Progetto grafico: Nuovaera Comunica la tua immagine s.r.l. Via Tevere, 2 - 22079 Villa Guardia (CO) www.nuovaera.info Per contatti: [email protected] [email protected] CRONACA 11 Chez Mario, è primo in Italia! Eletto miglior Ristorante Internazionale Menaggio, grazie al Ristorante Chez Mario dell´Hotel Royal, ha primeggiato tra 2085 Ristoranti Italiani. Il 1° Premio “OSPITALITÀ ITALIANA” rappresenta il massimo riconoscimento che un operatore turistico può ricevere. Il 24 Settembre 2010 a Ischia, alla 5° edizione di “Ospitalitá Italiana”, concorso organizzato da Unioni Camere e dall’Istituto Nazionale di Ricerche Turistiche (Isnart), è stato consegnato al Ristorante “Chez Mario”, rappresentato dalla sommelier Elisabetta Cremella, l´ambito premio. Così, inaspettatamente e per la seconda volta, il Ristorante “Chez Mario” è entrato in finale ricevendo il 1° Premio per il miglior Ristorante Internazionale. Bisogna riconoscere l´abilità e la cura che caratterizzano questo Ristorante, grazie alla maestria di Emil, figlio del titolare, dello Chef e del suo staff. Questi riconoscimenti sono per Mario Colombo un incentivo in più per migliorare e andare avanti. La Direzione In un momento tanto difficile per l’economia internazionale, con riflessi ancor peggiori sulla situazione locale del lavoro, dove le sole due attuali alternative paiono essere il frontalierato ed il turismo, situazioni d’eccellenza come questa sono una ventata di speranza ed ottimismo e la dimostrazione della genialità italiana e della laboriosità e capacità lombarde in generale e laghèe in particolare. Sinceri complimenti da noi tutti. La Redazione Lettere in redazione - come indirizzarci i vostri contributi Invitiamo chiunque fosse interessato, a recapitarci i suoi commenti e osservazioni sulla vita comunale o su qualunque altra discussione possa interessare il nostro paese. Questo è uno spazio aperto a tutti. Istruzioni per l’uso. 1. Non saranno presi in considerazione scritti anonimi che verranno immediatamente cestinati; 2. Chi scrive dovrà indicare chiaramente nome e cognome, 12 CRONACA recapito postale completo, recapito telefonico fisso e/o cellulare, oltre a sottoscrivere la missiva; in mancanza di uno o più dei citati requisiti, la lettera verrà considerata anonima e quindi cestinata; è però possibile richiedere l’anonimato in pubblicazione (“lettera firmata”), purché il mittente sia identificato dalla redazione; 3. Gli scritti dovranno essere il più possibile concisi e trattare un argomento alla volta; in caso contrario, verrà preso in considerazione il primo argomento esposto mentre i successivi verranno trat- tati solo se lo spazio a disposizione lo consentirà. 4. Se gli scritti ricevuti fossero troppo numerosi, verranno trattati, a insindacabile giudizio della redazione, quelli ritenuti di maggiore importanza ed attualità. Gli altri, compatibilmente con lo spazio a disposizione, potrebbero essere evasi nel numero successivo. Salviamoci dall’ADOLESCEmeNZA Il libro di 13 ragazze dell’Istituto Vanoni “Quando eravamo adolescenti eravamo belli, maturi, saggi, responsabili, coscienziosi; oggi siamo quello che siamo, e un po’ ce ne vergogniamo, ma per sopravvivere fingiamo di non accorgercene.” Eccolo qui, è un ponte, una passerella poco conosciuta ma in fondo nemmeno tanto lunga, che congiunge due terre solide: la chiamiamo adolescenza, età di passaggio, la dividiamo in tre fasi, la definiamo con Freud, la nomencliamo con Bleandonu, la strutturiamo con Andreoli, la intravediamo con Goethe, la consideriamo un momento di passaggio, come se chi si trova ora su quel ponte debba per forza arrivare “di qua” e poi parlare. Di qua, l’età adulta, di là, l’infanzia. Sotto e tutt’intorno a quel ponte una tempesta, un mare che ribolle, un vento che urla. Ma noi siamo di qua, dove di quel fragore non arriva neanche l’eco, nemmeno abbiamo più voglia di ricordare che su quel ponte ci siamo passati anche noi, di aprire gli occhi e scrutare e riconoscere le persone che lo stanno faticosamente attraversando, magari porgendogli una mano per essere minimamente d’aiuto. Con queste calde pantofole sul nostro comodissimo divano, e chi ha più voglia di alzarsi? Gli adolescenti sono quello che ci manca di più, quell’età dell’oro dove le facoltà intellettive e le pulsioni sentimentali raggiungono il loro massimo livello, quell’età dove non si conoscono vie di mezzo, dove si prenderebbe il mondo in una sola mano, lo si girerebbe di sotto in su per poi capovolgerlo nuovamente e ricostruirlo daccapo. Dobbiamo ammetterlo, come in una sorta di razzismo che ci porta ad alienare il “diverso”, noi abbiamo paura degli adolescenti, perché l’adolescente non accetta compromessi, non si piega ai ricatti, non ha paura di dirti in faccia chi sei e quello che pensa di te. E’ questa la loro forza, è un’arma micidiale che ci spaventa e ci spinge ad allontanarli, a chiudere gli occhi su di loro come volessimo dirgli voi non esistete, o, per meglio dire, non esistete ancora: aspettate di diventare “grandi”, adulti come noi, pezzetti tutti uguali di quell’affresco fin troppo omogeneo che si chiama società. Poi, quando sarete come noi, inoffensivi, svuotati dai vostri ideali, dalla vostra incredibile grinta, dalla vostra salutare rabbia, dalla vostra granitica voglia di cambiare il mondo, questo mondo di adulti che non vi piacciono, allora vi ascolteremo. Eh già, vi ascolteremo sì, quando sarete come noi, omologati a noi, perché in quel momento non ci farete più paura. Il mondo, questo mondo, vi avrà resi inoffensivi, vi avrà strappato quelle bellissime ali che state usando per volare alti, vi avrà disintegrato le vele gonfie di quel vento che porta verso mondi più giusti, più belli, mondi che vivono nei vostri sogni e che con rabbia e orgoglio ci indicate chiedendoci di veleggiare con voi. Ma c’è un problema: ce lo chiedete in una lingua che noi non conosciamo, è la stessa lingua che parlavamo anche noi alla vostra età, ma ora il tempo ce l’ha fatta dimenticare. Se però quella lingua si compone in un ottimo libro, una raccolta di racconti, riflessioni, spunti, punti di vista, allora non facciamo più tanta fatica a capirla, nel momento che apriamo il libro e iniziamo a leggere non poniamo più mente a chi l’ha scritto: ci colpisce la profondità della riflessione, la brillantezza della narrazione, ci sorprendono le tante volte che alziamo gli occhi dalle pagine e ci soffermiamo a riflettere, a immaginare, a pensare, e, una volta terminato ci troviamo a dire, quasi sorpresi, “Caspita, e pensare che l’ha scritto BIBLIOTECA 13 una ragazzina di 15 anni!” Anzi, tredici ragazzine di 15 anni! Mi verrebbe da dire che il mio amico Gerardo, professore presso l’Istituto Vanoni di Menaggio, ha colpito ancora! E per fortuna… Stava scrivendo il suo terzo libro di argomento musicale, quando si è fermato di schianto, come colpito da un fulmine e si è reso conto che il suo libro sarebbe stato meravigliosamente interessante se le sue mani e il suo computer avessero lasciato il posto a 13 brillanti novelle scrittrici, tredici studentesse con tanta voglia di scrivere, dire, comunicare, mettere nero su bianco i loro pensieri sul nostro mondo. Detto fatto. Era il Novembre del 2009 quando, durante il corso di Scrittura creativa, al nostro professore venne l’idea. Propose agli studenti l’iniziativa, e nel giro di poco si trovarono 13 ragazze disposte, con grande motivazione, a scrivere questo splendido libro. Le protagoniste di quest’opera sono Ester Borelli, Arianna Bottari, Selda Celik, Erika Del Fante, Camilla Faggi, Alice Giacomin, Angelica Gonzalez, Serena Granzella, Noemi Marrali, Naomi Parrino, Brusilla Pesenti, Giorgia Rampini, Alejandra K. Sanchezs. Gerardo, in veste di regista ma non di autore, diede loro un’unica direttiva: racconti liberi, creatività allo stato puro, ma che affrontino tematiche di impegno civile. Il lavoro fu durissimo, a testa bassa giorno e notte, ma quando moti- 14 BIBLIOTECA vazioni e ideali sono così alti la fatica non conosce tregua, e il frutto del lavoro delle nostre giovani autrici si concretizzò pochi mesi più tardi. Nel Marzo del 2010 vide la stampa “Il mondo salvato da l’adolesce(me)nza”. Alla stesura e pubblicazione del libro ha fatto seguito un’altra importantissima iniziativa: l’intero incasso derivante dalla vendita verrà devoluto ad AMREF, per la costruzione di un pozzo artesiano in Kenya, e pensate, ancora poche copie e i lavori avranno inizio! Io qui mi fermo, non vi racconto altro, perché svelarvi il contenuto di questi 13 bellissimi racconti sarebbe un peccato mortale. A voi la curiosità e l’invito a leggerlo. All’Istituto Vanoni, al professor Gerardo Magliacano, ma soprattutto alle sue 13 studentesse i miei sentiti e sinceri complimenti. Per informazioni: www.grecoegrecoeditori.it [email protected] Marcel Paolini LOLITA (1962- Stanley Kubrick) Lolita è un bellissimo film in bianco e nero di Stanley Kubrick, tratto dall’omonimo libro di Vladimirovic Nabokov (1899 – 1977), il quale partecipò anche alla stesura della sceneggiatura della pellicola. Il romanzo, uno dei più celebri, tratta uno dei temi assolutamente tabù per gli editori americani, l’amore tra il quarantacinquenne professor Humbert Humbert e la dodicenne Dolores Haze, e lo fa con tatto, nessuna parola viene scritta se non risuona dolce all’interno della sua frase, anche se il significato non è certo innocente. Per questo suo richiamo alla pedofilia fu un’impresa per Nabokov riuscire a pubblicare la sua opera e una sfida per Kubrick riuscire a metterla su pellicola. Non erano bei tempi per scrittori e registi, la censura operava con ferreo rigore. Non come oggi che una Melissa P. qualunque può pubblicare le sue scemenze. La trama: Humbert Humbert, illustre professore di letteratura francese decide di abbandonare la Francia, sua patria, e il suo passato per trasferirsi in America dove per circostanze fortuite conosce Dolores Haze (Lolita), attraente dodicenne che gli fa perdere la testa. Per averla vicino decide di sposare la madre di lei che muore poco dopo in un incidente. Cominciano insieme un vagabondaggio per gli States fino ad arrivare ad un omicidio. Il film, come il romanzo, non vuole insegnare filosofie morali o illuminarci sul senso della vita. Vuole solo raccontare una storia dove i personaggi non sono buoni o cattivi ma veri. Ad oggi dei personaggi si ricorda solo Lolita, tra l’altro non protagonista, trasformando il suo nome in sinonimo di ragazza facile, mentre ci si dimentica di Humbert Humbert e della sua passione per le ragazzine o, come le chiama lui, “Ninfette”s. Passiamo allora una bella serata guardando il film, o ancora meglio, leggendo il libro, per ridare dignità ad un personaggio come Lolita. Potete chiederne una copia presso la biblioteca di Menaggio. Auguro a tutti un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo ricordandovi che il 2011 ci porterà un’importante novità! Diremo addio ai sacchetti di plastica per sostituirli con altri biodegradabili o con le care vecchie sporte della spesa come facevano le nostre nonne. Ancora una volta nella scelta tra “o la borsa o la vita” scegliamo la vita per il nostro ambiente. BUONE FESTE! Gaia Giossi I libri si leggono, non si bruciano...! Rubrica di informazione e critica a cura di Raffaella Catarinicchia e Domenico Rizzi In questo numero del “Qui Menaggio” ho scelto di fare una breve recensione del libro “Credo nell’ingiustizia” di Adelia Vitale. Molti nostri concittadini hanno potuto assistere alla presentazione dell’opera fatta dall’autrice stessa, ospite a Menaggio il 14 agosto scorso. “Credo nell’ingiustizia” è la prima opera letteraria della signora Vitale. Laureata in lingue e letterature straniere all’Università degli Studi di Torino, ha collaborato per svariati anni con molte testate giornalistiche italiane. La protagonista del romanzo è Guglielmina, figlia “indesiderata” di una famiglia torinese degli anni ’20. Abituata fin da piccola alla silenziosa compagnia della solitudine, affronta con dignità lo scherno e il costante isolamento dei compagni di scuola rifugiandosi nello studio. Gli anni passano e arriva l’inizio della tragica Seconda Guerra Mondiale ma è solo nell’estate del 1944 che Guglielmina viene strappata via dalla sua quotidianità e dai suoi affetti. Arrestata dalle SS, viene trasferita nel campo di concentramento di Bolzano, dove le viene data una divisa da prigioniera con un triangolo rosso sul petto... dopo il triangolo giallo, il rosso è quello ritenuto dai tedeschi il più pericoloso! Per molti mesi insieme ad altre migliaia di sventurati come lei vivrà di soprusi e privazioni! Verrà liberata solo per attuare uno scambio, la sua libertà per la libertà di due ufficiali delle SS catturati dai partigiani, compagni di suo padre, comandante delle Brigate Garibaldine. Dopo un lungo e travagliato viaggio riesce a tornare a Torino dalla sua famiglia ma, il dolore e la sofferenza non l’abbandoneranno mai più. L’autrice ha raccontato e in parte romanzato quella che è stata la sua esperienza personale con il nazismo e le crudeltà della Seconda Guerra Mondiale. Ci racconta la malvagità dell’uomo sull’uomo, ci racconta come per l’uomo la vita dei propri simili non abbia nessun valore e tutto questo solo per insegnarci a non dimenticare! Il 6 novembre nel carcere militare di Santa Maria Capua a Vetere (Ca) è morto in seguito ad una caduta,all’età di 86 anni, Michael “Misha” Seifert, ex-criminale di guerra nazista noto come il “boia di Bolzano”, stava scontando l’ergastolo per i crimini commessi nei campi di Fossoli (nel Modenese) e Bolzano. FUORI E DENTRO di LUCIA FIUMBERTI “Il carcere è un’esperienza tremenda, figuriamoci quando una ci finisce dentro innocente!” Esordisce così Lucia Fiumberti, 31 anni, di Lanzo Intelvi, autrice del libro “Fuori e dentro”, pre- sentato presso la Biblioteca di Menaggio il 9 novembre scorso. La vicenda, apparsa anche sui giornali, avrebbe dell’incredibile se i casi di questo genere fossero una rarità, ma purtroppo i dati dell’Eurispes parlano di milioni di errori giudiziari commessi dal dopoguerra ad oggi in Italia. In sintesi, in base a quanto riferisce lei stessa, la Fiumberti venne arrestata nel cuore della notte e tradotta in carcere a Milano, dove sarebbe rimasta 22 giorni, per poi essere scarcerata e definitivamente prosciolta “per non aver commesso il fatto”. L’accusa era di falsificazione di firma su un appalto quando l’interessata rivestiva la carica di funzionario direttivo presso la Provincia di Lodi: le perizie successive dimostrarono invece la sua completa infondatezza. Intanto però Lucia aveva sopportato un’ingiusta carcerazione – indennizzata recentemente con un importo che non copre neppure la metà delle spese legali sostenute – la perdita FAHRENHEIT 451 15 del posto di lavoro ed un lungo tormento fatto di ansie, di paure, di incubi notturni, che hanno reso necessaria l’assistenza dello psicologo. “Il libro è stata una pratica liberatoria, come a voler esorcizzare l’accaduto, scaricando sulla carta stampata le mie angosce latenti…Eppure tutto ciò si poteva evitare e risolvere in pochi giorni, come ho appunto raccontato nella mia pubblicazione: bastava che gli inquirenti effettuassero alcune verifiche che avevo chiesto.” Eppure la protagonista della sfortunata avventura – chiamata dall’autrice ‘Luna Fiume’, adottando nomi di fantasia anche per i personaggi e luoghi descritti nel libro – mostra, fra le righe, di non serbare alcun risentimento, narrando le varie fasi della sua storia con toni pacati, anche quando la situazione sembra priva di sbocchi positi16 FAHRENHEIT 451 vi. Il ricordo delle sue compagne di cella - una delle quali balzata all’attenzione della cronaca nazionale con l’accusa di omicidio di una figura molto nota – della distaccata cordialità con cui viene trattata dalla polizia penitenziaria, di un compleanno amaro e gioioso festeggiato dietro le sbarre e di alcuni episodi quasi comici accaduti nell’istituto di pena, sono rivissuti con la consapevolezza che non si sia trattato di un sogno. L’amarezza dell’esperienza viene attenuata dalla ritrovata libertà, da un nuovo lavoro, dal matrimonio e dal sentire la gente vicina, anche quando era sembrato che fosse lontana, “perché un fatto del genere disorienta molte persone, facendo mancare loro il coraggio di telefonarti, di parlarti”. Si poteva evitare tutto ciò? Forse no, perché sussisteva il rischio, secondo la giustificazione degli inquirenti, di inquinamento delle prove, ma questa è sicuramente una delle problematiche più scottanti da affrontare nel quadro della riforma della giustizia, perché l’obiettivo non può ridursi semplicisticamente ad un’abbreviazione della durata processuale. Occorre semmai adottare tutte le cautele possibili per diminuire, essendo impossibile scongiurarle del tutto, le possibilità di errori giudiziari, rivedendo attentamente determinate procedure e rammentando infine che le istituzioni sono al servizio del cittadino. La tragedia sociale non è l’assoluzione di un delinquente, bensì la condanna di un innocente. Come si legge nelle pagine di questo libro, “avevo sperimentato che una persona accusata, prima viene sbattuta in carcere come se fosse colpevole e poi sta a lei e al suo legale dimostrare la sua innocenza” in barba al principio costituzionale (art. 27 comma 2) che “l’imputato non è considerato colpevole fino alla condanna definitiva”. Dopo il trauma, il lento cammino verso la normalità quotidiana, i viaggi vissuti con la gioia di chi vuole allontanarsi da un mondo che, oltre ad averla ferita profondamente, l’ha delusa e la fede in una giustizia superiore, che non è sicuramente quella terrena, con la determinazione di “continuare a lottare fino all’ultimo, perché quel poco di luce che avevo intravisto diventasse un bagliore, per illuminare il mio cammino verso la verità.” Recensione di Domenico Rizzi LA FRECCIA TURCHESE di ANTONELLA SICURELLO Antonella Sicurello è una giornalista che risiede a Cagno (Co) e svolge la propria attività di redattrice in Svizzera. Laureata in Scienze Politiche all’Università di Pavia e collaboratrice di testate italiane ed elvetiche, è autrice di un romanzo ambientato negli Stati Uniti nell’era moderna, in un luogo dove passato e futuro sembrano fondersi magicamente in un’atmosfera da thriller. “La freccia turchese” prende infatti il via da una spiaggia della California, fra gli spruzzi delle onde del Pacifico e gli echi di un’importante partita di baseball seguita consumando una “pizza al balcone”, ma ben presto il contesto assume contorni completamente diversi nelle lande silenti e talvolta desolate della riserva degli indiani Navajo, in Arizona. Il motivo è una strana epidemia alla quale nessuno sa porre rimedio, perché affonda le sue origini in una terribile maledizione lanciata da uno sciamano molto tempo prima, quando i Pellirosse erano ancora sul piede di guerra con i Bianchi. La medicina tribale si rivela impotente dinanzi al fenomeno, che rischia di sterminare tutti i 174.000 nativi della riserva, per cui il saggio Thomas Taliman invoca l’intervento di suo nipote Manuel, perché “solo un giovane forte, nato dal seme di un Dinè (Navajo) e dal ventre di una donna bianca, quindi dall’amore di due popoli profondamente diversi ma che oggi convivono in pace, può sconfiggere l’odio profondo di Uomo Senza Denti”. Quest’ultimo era uno stregone che nel lontano 1864 sotterrò, nel Canyon de Chelly dell’Arizona uno scrigno incautamente disseppellito ai giorni nostri dall’ignaro Mani Leste: un segreto che avrebbe riservato morte e distruzione una volta riportato alla luce. Il giovane Manuel, cresciuto nella civiltà e solo in parte di sangue navajo, accetta di raggiungere il nonno e di imbarcarsi in un’impresa ritenuta impossibile. Da solo dovrà affrontare il fantasma di Uomo Senza Denti e sconfiggerlo, armato soltanto di un arco, di una freccia magica confezionatagli appositamente per l’occasione e del suo coraggio. E’ un novello Atreyu che sembra riaffiorare dall’incanto del romanzo “La storia infinita” per fronteggiare nuovamente il “nulla” che avanza, un fantasma che scaglia piume mortali uccidendo uomini e animali. La lotta appare impari e soltanto un cuore puro potrà guidare vittoriosamente la freccia color turchese contro il male. Nasce dunque dalla penna di una scrittrice alla sua prima pubblicazione un’avvincente fiaba moderna, capace di mescolare antiche tradizioni e realtà quotidiane, navigando sulle ali di una leggenda che, anche in un mondo rivoluzionato dalla tecnologia, non è mai tramontata. Pur senza esserne venuta a conoscenza, mentre visitava la riserva navajo alcuni anni fa e neppure dopo il rientro in Italia, l’autrice ha richiamato un fatto di cronaca del 1993, riguardante proprio una strana morìa verificatasi nella riserva indiana, a cui la stampa americana diede molto risalto per settimane. Una dozzina di abitanti del luogo, fra 19 e 31 anni, furono colpiti da un virus inspiegabile, simile ad una co- mune influenza, che ne provocò la morte. Le autorità federali del Dipartimento della Sanità affidarono lo studio del caso ad uno staff di esperti, che avanzarono varie ipotesi, sostenendo che la malattia poteva essere stata causata da un’infezione trasmessa da animali – topi o cani della prateria – in seguito allo squilibrio ambientale provocato da El Nino, responsabile del notevole aumento della piovosità nella regione. Ma già al principio dell’epidemia qualcuno insinuò il sospetto, ben più grave, che si potesse trattare di contaminazione chimica derivante da esperimenti nucleari compiuti in un vicino Stato. Molti Navajo si dissero invece convinti che il male fosse originato dall’abbandono delle tradizioni tribali e dall’aver ceduto alle tentazioni del progresso. Antonella Sicurello sembra condividere inconsciamente quest’ultima tesi, lasciando che sia la suggestione della magia a guidare la misteriosa vicenda. L’impresa di Manuel è la sfida dell’uomo civilizzato, immerso in un ambiente tecnologico sempre più frastornante, dove ogni cosa sembra trovare una spiegazione razionale, che si misura con l’affascinante dimensione del sogno.“I sogni danno un senso al nostro riposo e fanno emergere desideri o paure reconditi. E’ bello poter credere che qualcosa ci aiuti a realizzare i primi e a sconfiggere le seconde”. Dopo il cimento, il protagonista di un’avventura sospesa nel tempo, ritorna rafforzato alla quotidiana battaglia della vita, che assume l’aspetto di un’onda dell’oceano californiano “più alta di quella colpita dalla freccia turchese”. Un’onda nella quale il giovane si tuffa senza esitazione, levando le braccia verso il sole, con l’indomita fierezza di una nuova sfida negli occhi. Recensione di Domenico Rizzi FAHRENHEIT 451 17 Con il quarto festival della chitarra Menaggio diventa capitale internazionale Molta gente è arrabbiata con me, non posso dargli torto, grande è stata la mia colpa, terribile sarà il mio castigo… “Nemmeno sai quello che accade al tuo paese”, come dire non rispetti gli antenati, ne infanghi il ricordo, non ami la tua patria, ho bruciato una bandiera forse? Me, Moi, Ich, Yo, Io! Che cotanta infamante accusa mi sia rivolta direttamente dalla Grecìa Salentina, mi ha forse tratto in inganno, ho pensato subitaneamente ad un peccato antico e pagano, la mia perversione era invece cattolicissima, terzo: ricordati di santificare le feste! È anche il mio preferito… Ma possibile che l’eco di avvenimenti menaggini sia giunto sino al profondo, profondissimo sud? E soprattutto sono decisamente in ritardo per proporre all’amico in questione di prenotare un aereo e sbarcare da me per una tre giorni di bagordi laghee, ma sono ancora in tempo per seguire il consiglio che generosamente mi ha elargito: accodarmi al “4° Festival Internazionale della Chitarra di Menaggio”. Mi procuro un pro- gramma, e subito capisco che una frequentazione completa sarebbe impegnativa quanto una poligamia non accettata dalle partners, più eventi nello stesso giorno e molti addirittura alla stessa ora ma nei posti più disparati, resi scena di artisti per un giorno, dai bar agli alberghi, dalle chiese ai porticati fino al Teatro Tenda come meta per l’ultimo spettacolo. Girando comprendo pure come ha fatto il pugliese succitato a venire a sapere dell’evento, c’è la radio (Lifegate) e anche la tele (Raitre), l’avvenimento è di richiamo, alla faccia di chi pensa che la provincia sia il deserto del pensiero. Uno stato di calma apparente non impedisce il raggiungimento di picchi di eccellenza e questo festival si figura sempre più nella mia mente come la perfetta esemplificazione di questa tesi, e non ho ascoltato ancora nemmeno un pezzo! C’è tanta gente in giro, turisti certo, ma parlando raggiungo la certezza che alcuni sono venuti appositamente per la manifestazione, sono entusiasti e fremono, sono arrivati anche da lontano, sono quelli “che ne capiscono”, un pubblico con competenza per una manifestazione per competenti, e sorge qui il problema che si tramuta rapido in timore, come potrò io, digiuno di teoria e pratica musicale, con mani così stupide che non afferreranno mai la relazione fra il loro movimento e le vibrazioni suscitate, io con la testa piena di motivi sfarfallanti che spesso si confondono con jingle da reclame, come potrò capire, vivere e scrivere di questo festival? No, non devo ascoltare il responso della Pizia, l’ignoranza non si trasformerà in destino, la musica mi aiuterà perché è arte privilegiata che non richiede un rimando alla realtà esterna, a conoscenze pregresse, della musica basta godere, e così fu. Ciao Dilene, ciao Sergio, ciao Dodi, mi rivolgo a voi che siete la “causa prima” a cui si deve questo Festival, come nasce? SERGIO: Due elementi in particolare sono stati importanti per la nascita del festival, il primo è che intorno alle mie attività sul lago sia come musicista che come insegnante si è creato un gruppo di 18 I SENTIERI DELL’ARTE chitarristi con enorme interesse. Sono da nominare Bruno Tettamanti, Andrea Frangi e proprio Claudio ‘Dodi’ Ortelli, il secondo è che sono stato invitato a partecipare non solo come artista ma anche come promotore al Bormio Guitar (festival internazionale di chitarra). Questo festival era caratterizzato principalmente dallo svolgersi in un paese di piccole dimensioni, molto bello e con caratteristiche turistiche, con il coinvolgimento di bar e alberghi per le manifestazioni e con attività didattiche in collaborazione con le scuole, così è sembrato naturale cercare di fare lo stesso a Menaggio. Beh ma per tutto ciò che ho visto in quei tre giorni interesse ed idee non bastano, mi è parso un grosso sforzo organizzativo… DILENE: ma certo! I problemi non sono mancati di sicuro, è per questo che dobbiamo anche ringraziare tutti quelli che hanno prestato la loro opera a titolo gratuito contribuendo al grande successo della manifestazione, ognuno per differenti aspetti, da Lia Sala, Bruno Tettamanti e Lorenzo Livraghi per aspetti organizzativi e logistici a Flora Sala che a curato la parte grafica, all’associazione “Arte Lario”, fino a tutti quelli che di certo mi sono dimenticata… Ma qual è stato il filo conduttore del quarto Festival della Chitarra di Menaggio? DODI: le chitarre usate dagli artisti erano sia classiche, mezzi maggiormente introspettivi che richiamano una musica colta, che acustiche, strumenti più legati a una dimensione spettacolare, anche per questo trovare un vero proprio tema principale è difficile, c’è stata grande variabilità sui palchi menaggini, si è passati dal fingerpicking all’abbinamento chitarra classica-voce, fino al Flamenco e allo sperimentalismo con suoni elettronici, non ci sono stati strumentisti ma artisti che con la chitarra creano un proprio personale linguaggio, l’unica cosa che li accomuna è che tutti hanno suonato esclusivamente con le proprie dita! Ed è stato notato, ho osservato anche una forte presenza dei media… DILENE: oltre a Radio Lifegate che da sempre da spazio alla musica di qualità e ci ha prestato anche il suo speaker Claudio Vigolo per presentare le serate, ma anche quotidiani nazionali come “il Gior- no” e riviste specializzate come “Chitarre” ci hanno dedicato degli articoli! E come avete trovato un così grande numero di Location? SERGIO: la volontà era di creare una certa atmosfera all’intero paese, per valorizzarlo al meglio nella stagione turistica, anche per questo tutti l’hanno capito e ci hanno dato il loro contributo e la loro disponibilità, alberghi, pub, chiese e il teatro-tenda che tramite la Proloco ha garantito lo spazio per contenere il grande afflusso di pubblico anche in caso di maltempo, comunque quest’anno ci è andata molto bene sotto questo punto di vista. E per la quinta edizione? DODI: vorremmo che la prospettiva rimanga quella di una crescita della manifestazione, compatibilmente con il budget è ovvio, anche se rispetto al primo anno, oltre ai nostri “sponsor storici”, siamo riusciti a reperire anche molti altri contributi, dimostrazione il fatto che il Festival comincia ad essere sentito dalla comunità, e non è più visto come una nicchia riservata solo a un pubblico competente. Marco Venturini I SENTIERI DELL’ARTE 19 Il lago e la chitarra, binomio perfetto! Molte le voci a sotegno di un Festival originale Il Festival Internazionale della Chitarra di Menaggio è giunto alla sua quarta edizione. Sin dalla nascita nel 2007, il festival ha riscosso il favore del pubblico e suscitato un interesse che è andato crescendo di anno in anno, ma è soprattutto a partire dalla terza edizione che il festival ci ha dimostrato come un evento culturale possa anche essere apprezzato dal grande pubblico. La città di Menaggio è diventata così teatro di un evento importante che attrae il pubblico offrendogli un affascinante viaggio nel mondo di questo strumento, la chitarra, con le sue variegate sonorità e linguaggi musicali. Le tre giornate del Festival iniziano dal pomeriggio quando i vicoli e i locali di Menaggio si animano con gli “aperitivi musicali” in cui si esibiscono artisti di diverse età e traiettorie musicali. Nella splendida cornice della Chiesa di Santa Marta si svolgono poi i concerti più raccolti, mentre sul palco del Teatro Tenda si possono ammirare spettacoli con aspetti tecnici più ampi che includono la danza e giochi di spazializzazione del suono. Gli artisti ci hanno presentato uno spaccato della cultura musicale dei loro paesi facendoci assaporare atmosfere inconsuete, dal Madagascar alla Germania, da Israele alla Francia, passando per il Perù, Stati Uniti, Argentina, Svizzera, Brasile, Ungheria e, naturalmente, Italia. Per chi vuole approfondire aspetti tecnici musicali, mantenendo un linguaggio divulgativo, i workshop sono un’occasione preziosa per conoscere da vicino gli artisti e le loro idee. Questi incontri si svolgono nelle sale del Grand Hotel Menaggio e del Grand Hotel Victoria. Il tutto si completa 20 I SENTIERI DELL’ARTE con mostre di liuteria e strumenti antichi e dimostrazioni di analisi del suono con le tecnologie più avanzate. Sergio Fabian Lavia, ideatore e direttore artistico, potrebbe sintetizzarci l’idea di fondo del Festival? L’idea originaria era riunire chitarristi che rappresentano culture di diverse parti del mondo in un contesto di grande bellezza naturale quale Menaggio e fare interagire stili differenti fra loro: dalla chitarra classica contemporanea al fingerpicking, dalla musica sudamericana al jazz dando uno spazio privilegiato alle tecniche più innovative dello strumento. Quali sono state le premesse che hanno portato alla sua realizzazione? C’era già nel territorio un interesse particolare per la chitarra e con il tempo si è costituito un gruppo di allievi, amatori dello strumento e colleghi. La mia compagna Dilene Ferraz ed io siamo stati più volte ospiti d’importanti Festival Internazionali e desideravamo portare questa nostra esperienza in questa cittadina che ci ha adottato. Questa nostra aspirazione ha trovato sensibilità e sostegno in diversi rappresentanti delle istituzioni locali. L’unione di questi tre elementi ha consentito al Festival di concretizzarsi. C’è stato un interesse dei media intorno alla manifestazione? È senz’altro uno degli aspetti più riusciti, soprattutto se si considera che ci hanno dato spazio gratuitamente. Abbiamo creato una partnership con Radio LifeGate e Radio Ciao Como che per quaranta giorni hanno divulgato spot e interviste più volte al giorno. Altre radio ci hanno dato attenzione: Radio Rai3, Radio Montecarlo, Radio Popolare, Radio Svizzera Italiana... Abbiamo avuto servizi televisivi su Rai 3 e su diverse TV locali. “Chitarre”, una fra le più autorevoli riviste del settore, ha inviato un suo reporter da Roma che ha seguito i tre giorni di manifestazione, dedicandoci un articolo di cinque pagine. Fra le testate che ci hanno dedicato spazio, ricordo Il Corriere della Sera, Il Giorno, Il Giornale, Il Corriere di Como, La Provincia, What’s on, e La Repubblica che ci ha nominato come una delle tre più importanti manifestazioni del Lago di Como. Quali crede possano essere i benefici per il territorio? Alcune città devono la loro notorietà a specifici eventi artistico culturali, penso ad esempio allo Stresa Festival, o al Festival del Cinema di Locarno. Per raggiungere quei livelli ci vuole una sinergia di tanti fattori, non solo qualità artistiche, ma anche un coinvolgimento dell’intera Comunità alla realizzazione dell’evento. Io penso che la chitarra possa accrescere la visibilità della città e creare un movimento culturale intorno alla musica. La musica ci coinvolge intellettualmente ed emotivamente, credo che ci aiuti a diventare persone migliori. Ci insegna ad avere una percezione più acuta, fare musica ci insegna anche a condividere. La musica è un’arte temporale, cioè si svolge nel tempo, pensiamo alla capacità che dobbiamo sviluppare per apprezzarla nella sua complessa fugacità. In che modo state lavorando per fare in modo che ciò accada? Bisogna concepire il lavoro come la costruzione di una rete di di- versi elementi. Ogni giorno ricevo e invio mail a persone di tutto il mondo che sono venute a conoscenza del Festival e insieme a Dilene ci adoperiamo costantemente nel nostro ambiente artistico per divulgare e ampliare l’interesse intorno al Festival. Per esempio, come insegnante del Conservatorio di Lugano, sto articolando con il Direttore la partecipazione di una delegazione che rappresenti il Conservatorio nell’edizione 2011 coinvolgendo anche l’Associazione “Amici della Chitarra” della Svizzera Italiana. Esprima un desiderio sul futuro del Festival. Che l’intera collettività di Menaggio si senta rappresentata nella manifestazione. Paolo Palano, direttore del Grand Hotel Victoria, è stato uno dei principali sostenitori fin dalla prima edizione accogliendo artisti e ospitando alcuni incontri e workshop. Qual è il suo punto di vista di operatore turistico? Le manifestazioni musicali e culturali sono importanti per Menaggio e il Festival di Chitarra ha dimostrato di essere un evento di grande interesse che sin dall’inizio ha avuto molto seguito, senza dubbio grazie soprattutto all’alto livello dei musicisti. Molto importante è che gli operatori turistici diano la propria disponibilità a sostenere questa manifestazione e rendere possibile che si possa ripetere ogni anno. Flavio Tagliasacchi, direttore del Grand Hotel Menaggio, un altro importante sostenitore del Festival che ha accolto artisti e messo a disposizione spazi per l’iniziativa. Quali sono le sue aspettative dal Festival della Chitarra? Il Festival è stato molto apprezzato dai nostri clienti e dalla popolazione di Menaggio. Ritengo che se si continuerà a sostenerlo e promuoverlo porterà frutti anche dal punto di vista dell’incremento dell’affluenza turistica. Il Festival offre un bel programma e degli ottimi musicisti ed ha il pregio di diffondere la conoscenza di uno strumento che, già molto popolare, non è conosciuto nelle sue reali potenzialità. Emanuele Pitto, presidente dell’Associazione Arte Lario, che collabora all’organizzazione del Festival. Quali pensa siano le prospettive future per il Festival? Il Festival ha tutti i requisiti per diventare un evento di richiamo internazionale sul Lago di Como in vista di Expo 2015. E` un progetto ambizioso, ma considerato che questa manifestazione ha già un carattere internazionale e che Menaggio è una delle località più importanti del Lago di Como, tutto fa ritenere che sia un obiettivo raggiungibile. Claudio Vigolo, voce nota di Radio LifeGate e voce ufficiale del Festival. Lei che ha conosciuto e presentato diverse manifestazioni, che impressioni ha del Festival di Menaggio? Credo che Il Festival sia partito molto bene e si stia confermando quale evento caratterizzato dall’elevata qualità dell’offerta artistica e dalla continua e crescente risposta del pubblico, che viene anche da molto lontano per assistere a concerti altrimenti rari. Vorrei fare notare come la direzione artistica affidata a persone del settore permetta di soddisfare anche un pubblico di appassionati, che oramai vede la kermesse estiva di Menaggio come un punto di riferimento cui non vorrebbe rinunciare. Mi sono fatto questa convinzione osservando l’attenzione, la passione e il rispetto con cui sono stati seguiti i concerti in questi anni. Considerando quanto espresso dagli intervistati e quanto osservato nelle varie edizioni, ci sono tutte le premesse perché il “Festival Internazionale della Chitarra” possa continuare, crescendo e sviluppandosi. Tutto ciò sarà possibile solo con il contributo di tutte le parti che sinora si sono prodigate per far si che avesse luogo: la Pro Loco, l’Assessorato alla Cultura, il Comune di Menaggio, l’Associazione Arte Lario, i tanti collaboratori e volontari, gli sponsor privati, le strutture ricettive e gli operatori turistici. Siamo convinti che Menaggio valga bene questi sforzi... aspettiamo con gioia il programma della prossima edizione! Manola Ronzani I SENTIERI DELL’ARTE 21 Associazione Arte Lario presenta: “Manifestiamo la cultura” Il 2010 sta per concludersi e, come di consuetudine, è il momento di ricordare gli avvenimenti trascorsi cercando di fare il punto della situazione. Bene, ma in questa pagina vogliamo invece dare al nostro discorso culturale un taglio di continuità, con il percorso iniziato anni fa, ed approdato nel comune di Menaggio con gli eventi e le manifestazioni promosse e soprattutto in vista delle future iniziative. Abbiamo ospitato nella nostra cittadina alcuni maestri di pittura che hanno esposto nella preziosa Sala Consiliare le loro opere, regalandoci momenti emozionanti e donando prestigio al nostro comune con la loro presenza. La prima mostra è stata la personale dell’artista Filippo Agostoni, pittore inconfondibile ed importante per la sua produzione pittorica in Brianza, che si è svolta dal 10 al 16 maggio in contemporanea con la presentazione del libro “Teodolinda – il senso della meraviglia” della scrittrice Ketty Magni, opera ispirata ai luoghi del nostro Lago di Como. All’inaugurazione di questi eventi erano presenti, oltre che ad un vasto ed attento pubblico, personalità dell’arte e dello sport tra cui il famoso scultore Osvaldo Minotti e il campio22 I SENTIERI DELL’ARTE ne mondiale di sollevamento pesi in apnea Marcello Paredi. Per la serata dell’11 Agosto, nell’ambito dell’Agosto Estate a Menaggio, la nostra Associazione Arte Lario ha organizzato l’evento musicale teatrale “Parole e Note” dello scrittore Andrea Vitali, con il gruppo “I Sulutumana”, che presentava il suo nuovo libro “La mamma del sole”. Questi bravi musicisti hanno accompagnato sul palco Andrea, considerato ormai un’amico, con le loro perfomance musicali dimostrando ogni anno di migliorare professionalmente con spettacoli sempre più emozionanti. Sempre nel mese di Agosto, dal 25 al 31, abbiamo presentato la mostra intitolata “Attraversamenti” del pittore Giuseppe Orsenigo, nome importante per la sua espressione artistica della post-avanguardia. All’inaugu- Emanuele Pitto, Assessore in Comunità Montana e Consigliere Comunale con deleghe al Bilancio razione si è esibito il maestro di chitarra classica Andrea Ferrario nell’ambito del IV° Festival della Chitarra di Menaggio, manifestazione che quest’anno ha visto la nostra collaborazione organizzativa e sponsorizzatrice con la Proloco e l’Assessorato alla Cultura di Menaggio. In merito a questa manifestazione troverete su questa pubblicazione un ampio e meritato spazio. Vogliamo inoltre ricordare la serata letteraria con il nostro amico e collaboratore, lo scrittore menaggino Domenico Rizzi, il quale ha presentato il suo ultimo libro ”Pianure Lontane” in collaborazione con la Biblioteca Comunale di Menaggio. Questi sono stati gli eventi che si sono svolti nello scenario del nostro Comune di Menaggio, ma ci preme segnalarVene anche altri del nostro programma 2010 tenutisi in altre località della provincia. Vorremmo ricordare gli eventi più significativi: la mostra personale intitolata “Antologica” dell’artista Gianni Ottaviani ad Erba presso il Museo Civico; sempre ad Erba nello splendido Parco Majnoni col patrocinio del Comune ed in collaborazione con la Compagnia “Movimentodanza” di Eva Tosca si è svolta la manifestazione “Arte nel Temp...io” , una serata di musiche e danze classiche; a Binasco presso la residenza Heliopolis, in concomitanza della Festa d’Estate si è svolta la mostra dal titolo “Aria, Terra, Acqua…” con vari artisti all’inaugurazione ha presenziato il Presidente della Provincia di Milano Guido Podestà; a Vertemate con Minoprio, in collaborazione con la “Fondazione MINOPRIO”, con il patrocinio della Regione Lombardia, abbiamo organizzato due mostre presso la prestigiosa sede di Villa Raimondi, in concomitanza dell’apertura al pubblico dei loro giardini che ha coinvolto più di 3000 visitatori. La prima di queste si è tenuta in primavera, la personale del pittore “Fiorenzo Barindelli”, quotato pittore internazionale d’arte moderna. La seconda si è svolta in autunno intitolata “Momenti dell’800” nelle sale restaurate della Villa, che ha visto esposta una collezione di quadri di prestigiosi autori del secolo. Per l’inaugurazione si è tenuto nella sala Congressi della Fondazione, un concerto a scopo benefico, patrocinato dall’UNICEF, della “Horn Ensemble - Antonio Pesci” con i musicisti della Teatro della Scala di Milano, presentato dal nostro concittadino ed amico Tommaso Grandi, a cui va un nostro particolare ringraziamento per il suo prezioso interessamento. Ora guardiamo al futuro: abbiamo previsto di organizzare qui a Menaggio, un’importante mostra sul razionalismo, in collaborazio- ne con la Provincia di Como, seguendo un percorso ideale con le testimonianze architettoniche presenti sul lago, tra cui il nostro lido, opera del Terragni. Promuoveremo il “I° premio letterario nazionale Fondazione Minoprio” con la speranza di presentare ad un largo pubblico scrittori del nostro territorio. Sicuramente proporremo altre mostre dedicate a pittori che si ispirano al nostro Lago, tra i quali Alberto Colombo. Questo itinerario culturale ideale lo vogliamo offrire a tutti Voi, a quegli appassionati che partecipando ai nostri eventi ci seguono e ci seguiranno ancora premiandoci con la loro presenza e testimoniando il loro apprezzamento. Vi aspettiamo e Vi invitiamo a collegarVi al nostro sito www.artelario.it per essere aggiornati sui prossimi eventi o semplicemente per conoscerci. Un grazie a tutti gli amici sponsor che con il loro aiuto ci sostengono ed un grazie agli amministratori del Comune di Menaggio per il loro ospitalità e supporto fattivo. Un cordiale saluto. Il presidente di Associazione Arte Lario Emanuele Pitto I SENTIERI DELL’ARTE 23 Le cose cambiano, la memoria resta “Il” Temistocle, l’uomo dei due secoli e due guerre A volte può essere strano e difficile accettare i cambiamenti del paese intorno a noi: vie, piazze, edifici, che da anni sono fissi nella nostra mente come punti di riferimento, periodicamente mutano il loro volto, assumono nuove sembianze, e si può anche faticare a riconoscersi in queste nuove identità. Ma se, presto o tardi, gli occhi si abituano a riconoscere le novità introdotte e, addirittura, perdono la memoria di com’era originariamente un luogo, una casa, un angolo, nulla si può fare contro un altro genere di mutamenti, che, pur senza influire 24 PERSONAGGI sull’aspetto esteriore del paese, lo cambiano irrimediabilmente, privandolo di vere e proprie essenze, di componenti unici ed insostituibili. Questo accade quando quei personaggi che sono parte integrante dell’identità storica del paese scompaiono per sempre. Purtroppo anche questi “grandi vecchi” se ne vanno, talvolta in silenzio, in punta di piedi, e portano via con loro un irripetibile patrimonio di conoscenze, esperienze, storie ed aneddoti: cose che solo loro conoscevano, che solo loro hanno vissuto, e che nessuno potrà ascoltare mai più. E’ successo anche un paio di anni fa, quando ad andarsene è stato il Temistocle. Il Temistocle, con l’articolo davanti, perché senza quella parolina lì, sembra quasi che il personaggio perda forza, sia incompleto. Quindi il Temistocle, o, al massimo, il Tem. Davvero poche possono essere in paese le persone che non lo conoscevano. Sempre pronto al saluto, al dialogo, a propinare qualche barzelletta saporita, critico e curioso, talvolta petulante, somigliava ai vecchietti terribili dipinti nelle vignette classiche o nelle più recenti parodie di Aldo Giovanni e Giacomo. Lui ha conosciuto due secoli e due guerre, ha assistito a mutamenti che il Temistocle bambino nemmeno sapeva immaginare: poteva ricordare i comballi dalle grandi vele ormai ripiegate per sempre, il buio delle rive del lago prive di illuminazione elettrica, le strade ancora sterrate e frequentate da carri, le prime automobili e l’arrancare del trenino. Conservava storie e segreti che ha portato con sè. Abitudinario, metodico, preciso talvolta fino all’esasperazione, finché la salute glielo ha consentito non ha mai rinunciato alla passeggiata quotidiana, compiuta ad orari ben precisi, affrontando rampe di scale che avrebbero messo in difficoltà anche una persona con la metà dei suoi anni. Per lui una sosta quotidiana sulla panchina che gli consentiva di ammirare il suo lago era necessaria e preziosa. Il Temistocle amava il suo lago: tante volte ha affondato in esso i remi, ha pescato i suoi pesci, ha studiato le sue onde. Già, perché la pesca, con la caccia era una delle grandi passioni del Tem. Del Temistocle in borghese, però. Perché la grande, suprema passione che lo ha coinvolto per tutta la vita è stata sempre la sua divisa. Quella divisa da Vigile Urbano, anzi, da Guardia, come amava definirsi, che ha vestito orgoglioso per tanti, tanti anni. Una divisa che, a detta di chi l’ha conosciuto in servizio, era sempre impeccabile, perfetta. Una divisa che per lui aveva una ingombrante ma irrinunciabile estensione: la sua bicicletta, inseparabile compagna di ronde, appostamenti e rocamboleschi inseguimenti. E non son poche le persone che, pur con rispetto, non esitano tuttora a ricordarlo come “tremendo”. Attento, onnipresente, ingombrante, esasperante, vigilava sul rispetto delle regole del codice della strada e del vivere civile, e non disdegnava talvolta metodi poco ortodossi oggi doverosamente non più praticabili. Qualcuno non si è vergognato di ammettere d’aver imparato a rispettare gli STOP a seguito di poderosi calci nel sedere ricevuti proprio dal Tem. Qualcun altro, invece, ricorda come pienamente meritati certi sganassoni ricevuti per una bravata commessa. Ma nessuno si è sentito offeso da questi comportamenti. Facevano parte del personaggio e del tempo in cui sono avvenuti. Sia il tempo che il personaggio, ormai sono passati, ed è difficile non cedere alla nostalgia. Ma a chi gli ha voluto bene piace pensare che anche in Paradiso al Temistocle siano state date una bicicletta e una paletta o, almeno, una canna da pesca per ingannare con quella i pesci di un altro lago, mentre la sua Dina, che non ha potuto stare a lungo senza di lui, lo aspetta, già spazientita, alla finestra. Lettera Brescia, Dicembre 2009 Egregio Maresciallo, tramite il 1° Cap.no Carletti Giuseppe, Presidente della Sezione Provinciale di Como, Le invio il “Diploma di Merito” dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia. LA proposta per tale concessione mi è stata fatta, nel corso di un recente incontro, dal Suo Presidente, il cav. Alfreo Fraquelli, che mi ha illustrato il Suo ammirevole impegno ed entusiasmo nello svolgimento, per oltre trent’anni, del delicato incarico di Segretario di Sezione. Sempre puntuale, preciso, vicino ai Soci, prezioso collaboratore del Presidente, dimostrando un particolare attaccamento alla istituzione e alle tradizioni della nostra Associazone. Le rinnovo i più vivi complimenti e sinceri ringraziamenti e, con l’occasione invio a Lei e la famiglia i più sentiti auguri per le prossime festività. Con viva cordialità Gen. Luigino Gottardi PERSONAGGI 25 26 LISTA CIVICA PER MENAGGIO LISTA CIVICA PER MENAGGIO 27 Riflessioni sui consigli comunali Gruppo di maggioranza “Vivere Menaggio” Non è facile, anche emotivamente, rapportarsi con chi dimostra di non aver altro scopo, altro obbiettivo, nello svolgere il ruolo fondamentale che dovrebbe essere quello proprio della minoranza, se non quello di creare ostacoli, rallentare l’azione amministrativa, insinuare dubbi che a volte sfiorano la calunnia. Prendo spunto riflettendo sullo svolgimento dei Consigli Comunali, dove anche nelle piccole cose, tutto è finalizzato ad un formalismo di maniera, ad una verbosità inconcludente, ad una ripetitività monotona, stucchevole, irritante, soprattutto, ripeto, inconcludente, che ha il solo effetto di far perdere tempo e rallentare l’operatività concreta, senza che mai, dico mai, una proposta (si fa per dire, perché definire “proposta” verbosità, formalismo e fumo è troppo generoso), contenga qualcosa di concreto ed accettabile in termini fattivi e costruttivi. Il risultato è una doppia fatica e cioè quella del “fare”, tanto e bene, come siamo convinti di aver fatto e quella del “doversi districare dalle pastoie” continuamente disseminate dalla minoranza sulla strada del governo e dell’amministrazione, senza riceverne mai un minimo contributo in termini di idee costruttive né tanto meno in termini concretamente operativi. Mi pongo anche una domanda cattiva: “ma questi, ad oggi, che cosa hanno mai operato concretamente per il loro paese, che cosa hanno mai fatto di tangibile, costruttivo, utile? Volevano governare il paese: pensano forse che si governi ostacolando, cercando di distruggere, insinuando, calunniando, perdendo e facendo perdere tempo? L’uni28 VIVERE MENAGGIO ca, la sola capacità dimostrata è quella di arrivare sempre secondi, in termini di idee e suggerimenti, accodandosi a decisioni già prese e formalizzate dal Sindaco, dalla Giunta, dalla Maggioranza ma sbandierate sul loro sito come originali, dichiarando palesemente e sfacciatamente di essere stati loro a proporre, a sollecitare, ad ottenere, appropriandosi così, indebitamente, di idee e decisioni nostre, originali, già in fase di realizzazione. Amministrare non è facile e soprattutto non lo è in tempi di grave crisi come quella attuale, come quella che stiamo vivendo, con le dolorose restrizioni che tutti noi dobbiamo affrontare e sopportare e cercare di superare, il tutto con gravi e grandi difficoltà; e ciò vale anche per le Istituzioni e le pubbliche Amministrazioni. Così, per esempio, grandi ed ambiziosi progetti come quello del “Centro Sportivo – Polo Scolastico”, che richiedono fondi ingenti e tempi lunghi, oggi, con la crisi cui accennavo sopra, diventati lunghissimi, necessitano di tanto lavoro, tanto impegno, tanta pazienza. Ma, e ritorno ai Consigli Comunali, non c’è volta che non si trovi il modo di arrivare all’argomento per accusarci di aver mentito su un’opera che non è ancora “partita”, accusandoci di falso per aver iscritto a bilancio l’importo di spesa. E dimostrando così oltre che ingiustificato malanimo, totale ignoranza amministrativa, non sapendo o non capendo o non volendo capire, così come è stato loro più e più volte spiegato, che per poter procedere “burocraticamente” per la realizzazione di un progetto, questo deve essere iscritto a bilancio preventivo con i vari capitoli di entrata e spesa e poi, se non è stato possibile realizzarlo nell’anno, esso viene stralciato e rinviato con nuova iscrizione al bilancio dell’anno successivo. Intanto però solo così si può operare, lavorare, faticare, per cercare di realizzarlo. Il resto, tutto il resto, sono chiacchiere da bar, dopo tre o quattro “bianchini”, anche se lessicalmente impeccabili. Detto qui per inciso che nel frattempo, terminati i lavori di sistemazione dell’Asilo, sono state realizzati tutti i lavori per la messa in sicurezza, a norma di Legge, alla Scuola Media, che sono iniziati i lavori per il rifacimento totale della Scuola Elementare o Primaria come oggi si denomina (cambia nulla), che sono stati reperiti i fondi per la sistemazione definitiva e totale messa in sicurezza della cava di Nobiallo, oltre a qualche altra decina di interventi che meglio saranno illustrati nel corso degli incontri con la popolazione che andremo ad effettuare a partire dal prossimo mese di febbraio, torniamo al fumo di chi non sapendo operare concretamente o non volendo collaborare attivamente, continua ad agire come si fosse sempre in campagna elettorale, e crede di far opera di proselitismo permanente e continuo attraverso la costante ruminazione bovina di situazioni ormai obsolete, come quella del “Lido Giardino – Leonardo da Vinci”, che ritorna costantemente ad ogni incontro, vicenda che ci vede vittime incolpevoli e parte lesa, vicenda che la Magistratura accerterà nei suoi esatti termini, vicenda infine che ha visto raggirati e truffati, se di raggiro e truffa si tratta e lo accerterà la Magistratura, anche la Provincia di Como, la Regione Lombardia e la Fondazione Cariplo! C’è però un aspetto circa il quale devo purtroppo ammettere, mio malgrado, che sono veramente attivi e preparati: quello delle interpellanze e delle mozioni. Qui veramente, giù il cappello, sono forti, anzi fortissimi. Di interpellanze e mozioni siamo inondati, un vero maremoto. Ovvietà, banalità, aria fritta ma che importa; l’importante è far durare ore ed ore un Consiglio Comunale per poi poter dire, magari supportati da qualche fattorino scribacchino: “Avete visto? Noi sì che siamo capaci di fargli le pulci!”. Come quella volta che ci hanno chiesto scandalizzati come mai la Ghidolda fosse interrotta e chiusa e non sapevano fosse invece aperta e transitabile, tanto che poco prima vi era passata la “Marcia di Ratt de Nubial”! All’ultimo Consiglio Comunale è stata da loro presentata una mozione “anti mafia”. Tutti d’accordo, nulla da eccepire; non solo nessuno di noi è mafioso o malavitoso in genere ma, al contrario, tutti, su questo argomento, la pensiamo positivamente allo stesso modo. Il fatto è che il documento in oggetto era chiaramente l’opera di una segreteria politica, forse rivisto e ritoccato qua e là perché avesse maggiore attinenza alla realtà locale. Per poi vantarsi di aver “conquistato” un certo numero di Comuni fra cui, per merito loro, quello di Menaggio. Il tutto nell’atmosfera velenosa, insopportabile ed inaccettabile diffusa da gente che sull’argomento ha trovato il modo di camparci alla grande come certi Saviano e Fazio, che, dopo averci pesantemente calunniati ed insultati, paiono essere diventati i loro mentori e paladini. Premesso che nell’Amministrazione Comunale sono già in atto tutte le procedura previste dalla Legge, oltre a qualche altra nostra ancor maggiormente cautelativa e restrittiva, abbiamo chiesto che ritirassero la mozione per poi procedere insieme alla stesura di un documento “originale e condiviso”. Non l’hanno voluto fare. Ed hanno perso un’occasio- ne eccellente per dimostrarsi dei leali collaboratori, di più, degli amministratori responsabili. Concludo: se le chiacchiere fossero fatti, lavoro, opere, questi avrebbero risolto i problemi dell’intera Italia, non solo di Menaggio. Da ultimo una segnalazione ed un invito alla stragrande maggioranza dei Cittadini che sappiamo essere con noi perché capisce ed apprezza i nostri sforzi; tutta gente che lavora, fatica, fa fatica tutto il giorno e tutti i giorni e magari, nel tempo libero, invece di dedicarsi a piacevoli hobby personali, opera in qualche modo anche impegnativo a favore della comunità e la sera è stanca, stufa e ne ha “piene le scatole”: venga a qualche Consiglio Comunale e si renderà conto della situazione. Noi non chiacchieriamo : lavoriamo, fatichiamo, operiamo. Con grande impegno, tanta fatica e, purtroppo, a volte, visti certi comportamenti, con un po’ di delusione e sconforto. per “VIVERE MENAGGIO” Il Capo Gruppo Ercole Spaggiari VIVERE MENAGGIO 29 Calcio dilettantistico, che passione Campionato provinciale CSI a 7 giocatori I tifosi del Fraquelli Ettore di Croce avevano salutato la fine del Campionato 2009-2010 con un po’ di amaro in bocca, mentre quelli della Lariana Menaggio si potevano dire maggiormente soddisfatti per la raggiunta salvezza a quota 32, dopo un tormentoso cammino trasformatosi nell’ultima fase in una crescente messe di successi. In pratica il Croce, raggiunta la quota di sicurezza a diverse giornate dalla conclusione, aveva gettato la spugna, restando inchiodato alla posizione di classifica maturata fino al termine. Quest’anno per la formazione del San Rocco le cose sembrano cambiate e non di poco. Non si tratta soltanto del gradito ritorno di antiche glorie come Stefano “Giua” Salice o Mauro “Majo” Pizzagalli, dell’arrivo degli attaccanti Michele Angelinetti e Davide “Bobo” Sironi - ai quali si aggiungono l’ottimo secondo portiere Mattia Allevi, Simone Ortelli e Mauro Locatelli - ma di una strate- Beppe Valsecchi, CROCE 30 SPORT E TEMPO LIBERO Marco Capelli, Cechi Lanfranconi e Paolo Ortelli, MENAGGIO gia globale che punta in alto. In pratica, l’obiettivo dichiarato è il primo posto e la squadra è stata costruita in funzione di questo traguardo, tutt’altro che inarrivabile dopo avere assistito alle prime nove giornate della competizione. La rosa è invidiabile per il numero di giocatori a disposizione, ma soprattutto per la grande qualità dei singoli. Meno numeroso, ma di tutto rispetto, l’organico della Lariana Menaggio, che ha aggiunto ai propri titolari della passata stagione il centrocampista Roberto Trivelli e può contare sui pilastri che hanno reso competitiva la squadra un anno fa. La perdita di “Milton” Grandi, passato ad un altro sodalizio, è senz’altro notevole, ma il bravissimo Cristian Bordoli che l’ha sostituito si è dimostrato una sicurezza fra i pali. E’ del tutto inutile elencare poi i pregi dei vari Capelli, De Bernardi, Ortelli, Fumagalli, Manzoni, Di Giura, Costarelli e degli altri compagni, perché il loro valore è stato dimostrato nei difficili incontri del campionato trascorso e ribadito in quello attuale. Se il Croce si trova al primo posto dopo nove partite, il Menaggio, pur con un distacco ragguardevole, occupa una zona medio-alta della classifica, oscillando fra il quarto ed il sesto posto. Esaminando le sue prestazioni fino a questo momento, si può soltanto indirizzare alla squadra menaggina un elogio per come ha saputo gestire, con un potenziale numericamente non eccezionale, alcune gare che non erano proprio di routine. Una di queste è stato il derby con il Croce, terminata con un 4-3 a favore della frazione dopo un emozionante susseguirsi di rimonte e colpi di scena. Complessivamente il Menaggio ha vinto 5 volte (delle quali 3 fuori casa, alcune con punteggi piuttosto rotondi) e perso 4 (3 in casa ed una esterna) totalizzando 15 punti che possono far ben sperare. Certamente si tratta di un andamento altalenante, non sempre dovuto però a discontinuità dei giocatori. In qualche occasione – come nella spigolosa partita con il Gravedona, terminata 3-4 a favore degli ospiti - i Menaggini hanno perso nel finale dopo Stefano Salice “Giua”, CROCE Luca Di Giura, MENAGGIO avere a tratti dominato, di fronte al maggior opportunismo degli avversari, prontissimi a sfruttare anche la più piccola distrazione difensiva. Sul Croce i commenti sembrerebbero superflui, essendo stato a punteggio pieno per 8 gare consecutive, prima di accusare la battuta d’arresto di Lenno, dove l’Ossuccio, più dinamico e pungente, è riuscito a prevalere per 2-1, dopo aver fatto fuori per 1-0 la settimana prima anche il Menaggio. E’ una dimostrazione, se pure ce n’era bisogno, che nessuna squadra è imbattibile in assoluto e che ogni incontro va affrontato con lo spirito di chi deve lottare per la salvezza. Nella partita di Ossuccio e in qualcuna delle precedenti la squadra di cui Fabrizio Cereghini è presidente ha mostrato, quali unici punti deboli, un’eccessiva fiducia nelle proprie capacità e talvolta un ingiustificato nervosismo, che in un paio di occasioni ha rischiato di compromettere risultati già acquisiti. Nell’unica sconfitta incassata, è mancato forse anche il prezioso apporto dell’assente Beppe Valsecchi, capace di dare ordine alla manovra offensiva. Comunque la formazione diretta da Nico Butti rimane la forte del campionato, potendo anche disporre di molti elementi collau- dati in ogni reparto. Appare infatti ben attrezzata in difesa e a centrocampo, con un potenziale offensivo veramente invidiabile. Premesso questo, il campionato è ancora nella fase di andata e tutto può succedere, ma quella di conquistare il primato finale è senz’altro qualcosa di più di una semplice speranza per il Croce. Quanto al Menaggio, se avrà la fortuna di poter disporre sempre degli attuali titolari, è destinata ad occupare stabilmente le prime posizioni del girone: il sogno nel cassetto sarebbe, ovviamente, quello di piazzarsi alle spalle della squadra di Cereghini. Ricordando che nel calcio tutto può succedere e nulla è mai deciso a priori, raccomandiamo di proseguire con la giusta determinazione, senza lasciarsi influenzare da qualche risultato negativo che potrà toccare ad entrambe le squadre menaggine. Convinzione e fiducia nei propri mezzi, unite alla regolarità degli allenamenti, sono gli ingredienti che fanno la differenza. Come sosteneva il “mago” Helenio Herrera in un celebre slogan dei primi Anni Sessanta, “Volontà più preparazione uguale successo.” Beh, se può servire come stimolo, lo dimostrò nei fatti, vincendo anche le bizze della dea Eupalla. Vuoi inserire la tua pubblicità sul giornale comunale? CONTATTACI! 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Ad inizio anno è stato rinnovato il Consiglio Direttivo con l’entrata di nuovi amici che hanno dato, con entusiasmo, la propria disponibilità per continuare l’attività portata avanti negli anni scorsi ma che, a partire da questa stagione sportiva, svolta verso un più deciso impegno a favore dell’attività giovanile. Il nuovo consiglio ha infatti fissato come priorità l’obbiettivo di cercare di diffondere la pratica della pallacanestro soprattutto a livello dei ragazzi delle scuole medie e degli ultimi anni della scuola elementare; Per i primi, continuando l’attività già intrapresa con l’aiuto di Cirillo Civelli e Max De Bernardi, la proposta riguarda la partecipazione al campionato provinciale under 13, mentre per i più piccoli l’avvicinamento allo sport attraverso il minibasket. La squadra Under 13 composta da una quindicina di ragazzi, è stata affidata alla guida esperta di Mauro Peiti che, con la collaborazione di Cirillo e Max, ha già iniziato un lavoro impegnativo ma prezioso per far “crescere” i ragazzi sia individualmente che come squadra. L’impatto con il campionato provinciale non sarà certo facile dato il buon livello delle compagini che si dovranno incontrare, ma sarà certamente utile e stimolante confrontarsi con realtà anche molto titolate. Purtroppo a causa della mancata omologazione della palestra dell’istituto Vanoni, le gare di campionato in casa verranno disputate a Porlezza, ma la speranza è che questo non sia motivo di scarso sostegno ai giovani cestisti. I giovanissimi del Minibasket, circa una ventina, sono affidati invece alle “cure” di Marco Gandola e Maria Teresa Confalonieri che una volta alla settimana li in- troducono gradualmente all’attività sportiva in modo semplice e divertente. Il filo che unisce le attività è quello di dare la possibilità ai ragazzi di conoscere e praticare uno sport completo dal punto di vista atletico e stimolante per la crescita, in un ambiente accogliente, lontano il più possibile da certe “tensioni” che, purtroppo, inquinano spesso il mondo dello sport. L’obbiettivo più ambizioso, infatti, è quello di far crescere i ragazzi non solo dal punto di vista tecnico ma con una mentalità “da sportivi”: capaci di mettersi in gioco per migliorarsi, di essere al servizio dei compagni di squadra, e soprattutto determinati a raggiungere dei buoni risultati conservando sempre il rispetto dell’avversario. Speriamo che l’entusiasmo e l’impegno di allenatori ed atleti riescano a “contagiare” altri ragazzi e ragazze che desiderano avvicinarsi a questa attività, dove contrariamente a quello che si potrebbe pensare, non servono per forza “muscoli e centimetri” ma soprattutto “testa” e la voglia di provare a scoprire la bellezza di uno sport sempre avvincente, che qualcuno ha definito “poesia in movimento”. M.P. (Marta Palvarini) CONSIGLIO DIRETTIVO PALLACANESTRO MENAGGIO Carlo Palvarini – Presidente Cirillo Civelli – Vice Presidente Stefano Luoni – Dirigente Responsabile Damiana Danieli – Segretario Marco Gandola – Consigliere Attilio Morganti – Consigliere Massimiliano De Bernardi Consigliere 32 SPORT E TEMPO LIBERO