LIBRETTO PREGHIERA
CHALLENGE NOVIZIATI
09/10 marzo 2013
ZONA DI RIMINI
30 Ottobre 1902
Prima della fine del mese tutto era pronto per la marcia al polo sud; le
istruzioni alle squadre per le slitte, quelle per la custodia della nave e per la
gestione delle diverse possibili evenienze erano state discusse e ridiscusse in
dettaglio. Non ci restava che attendere la data fissata per la partenza. Come
ho già precisato, la squadra di appoggio per la marcia a sud era formata da
Barne e da undici uomini. Prevedendo che, almeno agli inizi, la squadra con i cani
avrebbe marciato più rapidamente di quella degli uomini, questa sarebbe partita
il 30 ottobre mentre la prima l'avrebbe seguita pochi giorni dopo. Le due squadre
avrebbero dovuto riunirsi al deposito che avevo già creato, da quel momento
indicato come deposito 'A'. Nel rispetto di questo programma il mio diario riporta:
"La squadra di appoggio è partita questa mattina con molto entusiasmo; tutti gli
uomini disponibili si misero all'opera per collaborare al traino per molte miglia.
Alcune bandiere sventolavano sulle slitte: sulla prima il vessillo di Barne; sulla
seconda l'Union Jack; su un'altra campeggiava la scritta ricca di sottintesi 'Cani,
inutili le richieste di lavoro. Era entusiasmante vedere ogni uomo della nostra
piccola compagnia accompagnare la marcia con grida di incoraggiamento che
confermavano l'entusiasmo con cui questo lavoro sarebbe stato affrontato.
Preghiera di inizio:
"è divertente essere persone in gamba !"
"SI DICE": “Sulla mia strada” (Ligabue)
MI
SOL#
Sono vivo abbastanza, sono
LA
vivo abbastanza
MI
SOL#
C'e' chi mi vuole come
LA
vuole
LAm
per di qua, comunque vada
MI
LAm
un po' piu' santo piu'
sempre sulla mia strada
criminale
SOL#
LA
C'e' chi mi vuole piu' me
un po' piu' nuovo, un po'
stesso
piu' uguale
e piu' profondo, piu'
LAm
maledetto
mi vuole come vuole
e bravo padre e bravo a
letto
C'e' chi mi vuole per
c'e' chi mi vuole perfetto
cliente
chi non mi vuole mai per
Di' un po' te come ti
niente
vogliono?
e' c'e' chi vuole le mie
di' un po' tu come ti
scuse
vuoi?
che cio' che sono l'ha
Tu come ti vuoi?
offeso
Sono vivo abbastanza, sono
vivo abbastanza
SIm
LA
per di qua, comunque vada
Di' un po' te come ti
sempre sulla mia strada
vogliono?
SIm
LA
Di' un po' te come ti
di' un po' tu come ti
vogliono?
vuoi?
di' un po' tu come ti
MI
vuoi?
Tu come ti vuoi?
Tu come ti vuoi?
Sono vivo abbastanza, sono
vivo abbastanza
MI
SOL#
per di qua, comunque vada
LA
LAm
sempre sulla mia strada
"SI DICE":
C'è chi mi vuole un po' più
nuovo (e appariscente?)
" MA IO VI DICO"
E perché vi affannate per
il vestito? Osservate come
crescono i gigli del campo:
non lavorano e non filano.
Eppure io vi dico che
C'è chi mi vuole un po' più
uguale
C'è chi mi vuole come
cliente
C'è chi non mi vuole mai
per niente
C'è chi mi vuole perfetto
Di un po' tu come ti vuoi?
Tu come ti vuoi?
neanche Salomone, con tutta
la sua gloria, vestiva come
uno di loro. (Mt 6,28)
Non conformatevi alla
mentalità di questo secolo,
ma trasformatevi rinnovando
la vostra mente, per poter
discernere la volontà di
Dio, ciò che è buono, a lui
gradito e perfetto. (Rm
12,2)
Maria allora, presa una
libbra di olio profumato di
vero nardo, assai prezioso,
cosparse i piedi di Gesù e
li asciugò con i suoi
capelli, e tutta la casa si
riempì del profumo
dell’unguento. (Gv 12,3)
Quando era ancora lontano
il padre lo vide e commosso
gli corse incontro, gli si
gettò al collo e lo baciò
(al figlio).
(Lc 15,20)
Il pubblicano invece,
fermatosi a distanza, non
osava nemmeno alzare gli
occhi al cielo, ma si
batteva il petto dicendo: O
Dio, abbi pietà di me
peccatore.
(Lc 18,13)
Sono venuto perché abbiano
la vita e l’abbiano in
abbondanza. (Gv 10,10)
PREGHIAMO INSIEME:
Gli altri possono essere ben saggi, tu ci hai detto di
essere folli .
Gli altri credono all'ordine, tu ci hai detto di credere
all'Amore.
Gli altri pensano a risparmiarsi, tu ci hai comandato di
dare.
Gli altri si sistemano, tu ci hai detto di camminare e di
tenerci sempre pronti alla gioia e alla sofferenza, alle
vittorie e alle sconfitte,
di non mettere la fiducia in noi, ma in te; di impegnare
il nostro cristianesimo senza preoccuparci delle
conseguenze.
Ed infine di rischiare la nostra vita fidandoci del tuo
Amore, qualunque strada tu abbia pensato per noi. Amen
L’Acqua, la Terra, il Cielo
DO MI- LAFA
SOL
In principio la terra Dio
creò
DO MI- LAFA
SOL
con i monti i prati e i
suoi color
MILAe il profumo dei suoi fior
FA
SOL
DO
che ogni giorno io rivedo
intorno a me
che osservo la terra
respirar
attraverso le piante e gli
animal
che conoscere io dovrò
per sentirmi di esser
parte almeno un po’.
LA-
MIFA
DO
RIT. Questa avventura,
queste scoperte
FA
DO
SOL
(7)
le voglio viver con te.
Guarda che incanto è
questa natura
e noi siamo parte di lei.
Le mie mani in te
immergerò
fresca acqua che mentre
scorri via
tra i sassi del ruscello
una canzone lieve fai
sentire
o pioggia che scrosci fra
le fronde
e tu mare che infrangi le
tue onde
sugli scogli e sulla
spiaggia
e orizzonti e lunghi
viaggi fai sognar.
Guarda il cielo che colori
ha
e un gabbiano che in alto
vola già
quasi per mostrare che
ha imparato a vivere la
sua libertà
che anch’io a tutti
canterò
se nei sogni farfalla
diverrò
e anche te inviterò a
puntare il tuo dito verso
il sol.
“ALLORA NOI”: (prova da svolgere lungo il cammino) Leggi:
“La chiamata alla vita è chiamata ad essere pellegrini
con lo zaino in spalla e nei piedi la voglia di andare,
con una canzone nel cuore e nelle mani una scelta di
vita, con l'orizzonte negli occhi e nel volto la gioia di
esserci. Noi pellegrini nel tempo, per camminare nel qui
e ora della storia, con il senso del frattempo nel
cuore."
Scrivi le tue risposte sull’apposito foglio in fondo a
questo libretto, riguardo a:
o zaino = da cosa si vede che sei in gamba, cosa porti
nel tuo zaino ?
o canzone = hai gioia nel cuore ? Cosa ti da
preoccupazione ?
o orizzonte = chi vuoi essere? Quali sono i tuoi ideali
?
Preghiera sabato notte:
"è divertente essere in gamba a servizio degli altri"
"MA IO VI DICO": Vangelo Lc 10,25-37 (ogni tanto il
narratore si ferma e interviene il samaritano che
racconta cosa ha pensato, quali sono stati i suoi dubbi e
cosa lo ha spinto ad agire come ha agito. Interviene
anche il sacerdote).
“Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova:
"Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?".
Gesù gli disse: "Che cosa sta scritto nella Legge? Che
cosa vi leggi?". Costui rispose: "Amerai il Signore Dio
tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con
tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo
tuo come te stesso". E Gesù: "Hai risposto bene; fa'
questo
e
vivrai".
Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: "E chi è
il mio prossimo?". Gesù riprese: "Un uomo scendeva da
Gerusalemme a Gèrico e incappò nei briganti che lo
spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono,
lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva
per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre
dall'altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo,
lo vide e passò oltre.
Mi spiace ma non potevo aiutarlo. Tornavo dal tempio e
stavo andando a casa. Nel soccorrere quell’uomo avrei
certamente
toccato
il
sangue
e
ciò
mi
avrebbe
contaminato. Sarei allora dovuto tornare al tempio a
purificarmi. E questo era troppo scomodo per me. Mi
avrebbe fatto cambiare i miei piani.
Come vedete avevo delle ottime ragioni per abbandonare il
ferito. Senz’altro qualcun altro –come poi è avvenuto- si
sarebbe preso cura di lui.
Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli
accanto
lo
vide
e
n'ebbe
compassione.”
Vi racconto, ragazzi, cosa mi è successo l’altro giorno.
Stavo percorrendo la strada verso Gerico. Camminavo
velocemente perché avevo molte questioni urgenti da
sbrigare in città e non volevo trovarmi a camminare nel
buoi nel ritorno: quella strada è pericolosa per via dei
briganti, è risaputo…
E proprio mentre cercavo di stare all’erta, ho visto
dietro ad una roccia in una curva un ragazzo, sanguinante
e
dolorante.
Evidentemente
i
briganti
lo
avevano
sorpreso. Subito mi sono avvicinato cercando di capire
come stava: lo avevano davvero conciato male. Avevo con
me un po’ di acqua e ho cercato di ripulire le ferite,
per evitare problemi. Non parlava tanto era sofferente.
Mi ha davvero colpito… era come se fossi sofferente
assieme a lui. Il mio cuore mi diceva che malgrado tutto
quello di importante che dovevo fare, in quel momento il
mio posto era li con quel ragazzo….
“Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi
olio e vino;”
Avevo capito che stava davvero male… ma non avevo molto
con me. Ma ciò che avevo ho cercato di usarlo, con amore.
Era davvero l’unica cosa che potevo fare. Ho tirato fuori
l’olio ed il vino che mi ero portato con me per il
viaggio e glielo versato sulle ferite. Non era molto ma
ho visto dall’espressione del suo volto che ne aveva un
qualche sollievo. Ero contento per questo, ero contento
che in qualche modo potesse stare meglio.
“poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una
locanda e si prese cura di lui”
Però tutto questo non bastava… non potevamo rimanere li
la notte, era troppo pericoloso. In più quel ragazzo
aveva bisogno d un posto al caldo. Non avevo molta
scelta. Lo presi in braccio, poveretto non riusciva
nemmeno a reggersi in piedi e lo caricai sul mio asino…
sapevo che distante un paio d’ore di cammino c’era una
locanda. Ma dovevamo sbrigarci. Certo fare a piedi la
strada non è agevole però l’ho fatta con gioia… di tanto
in tanto cercavo di capire come stava il mio nuovo amico,
sicuramente anche se trasportato lui soffriva più di me.
In fondo mi sembrò che non ci mettemmo nemmeno tanto ad
arrivare alla locanda, per fortuna comunque prima che
facesse buio.
“Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede
all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che
spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno.”
La locanda aveva posto per fortuna, mangiammo e ci
riposammo entrambi. Era stata davvero una faticaccia. Il
giorno dopo dovevo comunque partire, ma il mio amico non
stava ancora bene. Come fare ?? Mi erano rimasti due
denari, sono andato dall’albergatore e gli ho chiesto se
ci poteva aiutare. Gli ho dato i miei due denari per far
sì che il mio amico potesse stare nella locanda ancora
qualche giorno, almeno fino a quando non fosse stato
meglio. L’albergatore, che brava persona, mi disse che mi
avrebbe aiutato volentieri… comunque gli ho promesso che
sulla strada del ritorno sarei passato a saldare quanto
gli dovevo.. Lui si è fidato di me e questo mi ha fatto
piacere. Nel partire il mio pensiero era contrastato:
cominciavo a pensare alla questioni che dovevo sbrigare a
Gerico, ma il mio cuore mi portava la mente alla gioia
dell’incontro con quel ragazzo sofferente!! A pensarci
bene non conosco nemmeno il suo nome… glielo chiederò al
mio ritorno! Non vedo l’ora di riabbracciarlo, nella
speranza che stia decisamente meglio.
“Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di
colui che è incappato nei briganti?". Quegli rispose:
"Chi ha avuto compassione di lui". Gesù gli disse: "Va' e
anche tu fa' lo stesso".
“ALLORA NOI”: rispondi:
cosa puoi donare di te ancora di più agli altri ?
Scrivilo sulla moneta che ti verrà consegnata
CANTO: Vergine di Luce
RE- LA RELA
RELA
Scende la sera e distende il suo mantello di vel
REDO
FA
SIb
DO
FA
ed il campo calmo e silente si raccoglie nel mister.
RESIb LA RELA
Rit. O Vergine di luce, stella dei nostri cuor,
RESIb LA RELA REascolta la preghiera Madre degli esplorator.
O delle stelle Signora volgi lo sguardo quaggiù
dove i tuoi figli sotto le tende ti ameranno sempre più.
O tu più bianca che neve nel tuo mantel verginal
con la tua dolcezza lieve ci proteggi contro ogni mal.
Come le tende a noi care s'avvolgon sul partir
così avvolgici col tuo pregare quando saremo per morir.
Preghiera domenica mattina:
“SI DICE”: canto Il testamento di Tito (Fabrizio De
Andre’)
SiFa#Sol
Re Sol
La
Re
Non avrai altro Dio all'infuori di me, spesso mi hai
fatto pensare;
SiFa#Sol
Re Sol
La
Re
genti diverse venute dall'est dicevano che in fondo era
uguale:
Sol
La
Re
Fa#Sol
La
Re
credevano ad un altro diverso da te, non mi hanno fatto
del male,
Sol
La
Re
Fa#Sol
La
Re
credevano ad un altro diverso da te, non mi hanno fatto
del male.
Credevano a un
da te
e non mi hanno
Credevano a un
da te
e non mi hanno
altro diverso
Poi la voglia svanisce e il
figlio rimane
fatto del male. e tanti ne uccide la fame.
altro diverso
Io, forse, ho confuso il
piacere e l'amore:
fatto del male. ma non ho creato dolore.
Non nominare il nome di Dio,
non nominarlo invano.
Con un coltello piantato nel
fianco
gridai la mia pena e il suo
nome:
ma forse era stanco, forse
troppo occupato,
e non ascoltò il mio dolore.
Ma forse era stanco, forse
troppo lontano,
davvero lo nominai invano.
Onora il padre, onora la madre
e onora anche il loro bastone,
bacia la mano che ruppe il tuo
naso
perché le chiedevi un boccone:
quando
cuore
non ho
Quanto
cuore
non ho
Il settimo dice non ammazzare
se del cielo vuoi essere
degno.
Guardatela oggi, questa legge
di Dio,
tre volte inchiodata nel
legno:
guardate la fine di quel
nazzareno
e un ladro non muore di meno.
Guardate la fine di quel
nazzareno
e un ladro non muore di meno.
Non dire falsa testimonianza
e aiutali a uccidere un uomo.
Lo sanno a memoria il diritto
divino,
e scordano sempre il perdono:
a mio padre si fermò il
ho spergiurato su Dio e sul
provato dolore.
mio onore
a mio padre si fermò il e no, non ne provo dolore.
Ho spergiurato su Dio e sul
provato dolore.
mio onore
e no, non ne provo dolore.
Ricorda di santificare le
feste.
Non desiderare la roba degli
Facile per noi ladroni
altri
entrare nei templi che
non desiderarne la sposa.
rigurgitan salmi
Ditelo a quelli, chiedetelo ai
di schiavi e dei loro padroni pochi
che hanno una donna e
senza finire legati agli
qualcosa:
altari
sgozzati come animali.
nei letti degli altri già
Senza finire legati agli
caldi d'amore
altari
non ho provato dolore.
sgozzati come animali.
L'invidia di ieri non è già
finita:
Il quinto dice non devi rubare stasera vi invidio la vita.
e forse io l'ho rispettato
vuotando, in silenzio, le
Ma adesso che viene la sera ed
tasche già gonfie
il buio
di quelli che avevan rubato:
mi toglie il dolore dagli
occhi
ma io, senza legge, rubai in
e scivola il sole al di là
nome mio,
delle dune
quegli altri nel nome di Dio. a violentare altre notti:
Ma io, senza legge, rubai in
nome mio,
io nel vedere quest'uomo che
quegli altri nel nome di Dio. muore,
madre, io provo dolore.
Non commettere atti che non
Nella pietà che non cede al
siano puri
rancore,
cioè non disperdere il seme.
madre, ho imparato l'amore".
Feconda una donna ogni volta
che l'ami
così sarai uomo di fede:
"è divertente essere in gamba a servizio degli altri
sull’esempio di Gesu’"
“MA IO VI DICO”: VANGELO Matteo 6, 24-25
Nessuno può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà
l'altro, o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro: non
potete servire a Dio e a mammona.
Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di
quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro
corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale
più del cibo e il corpo più del vestito?
COMMENTO:
Gesù ci invita a essere felici servendo Dio e non
mammona. Mammona è parola ebraica tradotta normalmente
con “denaro” perché il denaro è l’ “idolo” principale di
molti uomini. In realtà mammona ha la stessa radice
etimologica della parola “credere”. Servire mammona
significa allora credere e mettere di fatto la propria
vita a servizio di uno degli idoli del nostro tempo: il
denaro come scopo e non come mezzo, il successo effimero,
il potere come dominio, l’apparenza e la visibilità anche
se vuoti di qualsiasi contenuto, il piacere egoistico,
ecc.
“ALLORA NOI”:
(rispondere in gruppetti da 2):
1. scrivere una/due domande su Dio e sulla fede stimolati
dal testo di De Andre’. Ne parleremo nell’omelia della
Messa.
2. confronto sulle seguenti domande:
o quali sono le cose che ti avvicinano a mammona e ti
allontanano da Dio?
o la fede in Dio è dono nella tua vita? Perché?
“PREGHIAMO INSIEME” (a cori alterni): Il Mio Dio
Il mio Dio non è un dio
fu mai amico
duro, impenetrabile,
della malattia. Per questo
insensibile, stoico,
curò gli infermi.
impassibile.
Il mio Dio patì l'esilio,
Il mio Dio è fragile.
fu perseguitato e
acclamato.
E' della mia razza.
E io della sua.
Amò tutto quanto è umano,
Lui è uomo e io quasi Dio.
il mio Dio:
Perché io potessi
le cose e gli uomini, il
assaporare la divinità
pane e la donna;
Lui amò il mio fango.
i buoni e i peccatori.
L'amore ha reso fragile il
Il mio Dio fu un uomo del
mio Dio.
suo tempo.
Il mio Dio ebbe fame e
Vestiva come tutti,
sonno e si riposò.
parlava il dialetto della
Il mio Dio fu sensibile.
sua terra,
Il mio Dio si irritò, fu
lavorava con le sue mani,
gridava come i profeti.
passionale,
e fu dolce come un
Il mio Dio fu debole con i
bambino.
deboli
Il mio Dio fu nutrito da
e superbo con i superbi.
una madre,
Morì giovane perché era
ne sentì e bevve tutta la
sincero.
tenerezza femminile.
Lo uccisero perché lo
Il mio Dio tremò dinnanzi
tradiva la verità che era
alla morte.
nei suoi occhi.
Non amò mai il dolore, non
Ma il mio Dio morì senza
odiare.
Morì scusando più che
perdonando.
Il mio Dio è fragile.
Il mio Dio ruppe con la
vecchia morale
del dente per dente,
della vendetta meschina,
per inaugurare la
frontiera di un amore
e di una violenza
totalmente nuova.
Il mio Dio gettato nel
solco,
schiacciato contro terra,
tradito, abbandonato,
incompreso,
continuò ad amare.
Per questo il mio Dio
vinse la morte.
E comparve con un frutto
nuovo tra le mani:
la Resurrezione.
Per questo noi siamo tutti
sulla via
della Resurrezione:
gli uomini e le cose.
E' difficile per tanti il
mio Dio fragile.
Il mio Dio che piange,
il mio Dio che non si
difende.
E' difficile il mio Dio
abbandonato da Dio.
Il mio Dio che deve morire
per trionfare.
Il mio Dio che fa di un
ladro e criminale
il primo santo della sua
Chiesa.
Il mio Dio giovane che
muore
con l'accusa di agitatore
politico.
Il mio Dio sacerdote e
profeta
che subisce la morte come
la prima vergogna
di tutte le inquisizioni
della storia.
E' difficile il mio
fragile amico della vita.
Il mio Dio che soffrì il
morso
di tutte le tentazioni.
Il mio Dio che sudò sangue
prima di accettare la
volontà del Padre.
E' difficile questo mio
Dio,
questo mio Dio fragile,
per chi pensa di trionfare
soltanto vincendo,
per chi si difende
soltanto uccidendo,
per chi salvezza vuol dire
sforzo e non regalo,
per chi considera peccato
quello che è umano,
per chi il santo è uguale
allo stoico
e Cristo a un angelo.
E' difficile il mio Dio
Fragile
per quelli che continuano
a sognare un Dio
che non somigli agli
uomini.
Juan Arias
Preghiera S.Messa:
o omelia dialogata
o portare le monete alla processione della comunione.
Dopo il canto saranno lette da due lettori come
impegno da portare a casa dal challenge e vera
“sfida” nella vita di tutti i giorni.
Canto d'inizio Messa: Il canto dell'Amicizia
DO
SOL
In un mondo di maschere
LAMIdove sembra impossibile
FA
DO
riuscire a sconfiggere
RE
SOL
tutto ciò che annienta l’uomo.
Il potere, la falsità,
la ricchezza, l’avidità,
sono mostri da abbattere,
noi però non siamo soli.
DO
SOL
Canta con noi, batti le mani,
LAMIFA
SOL
alzale in alto, muovile al ritmo del canto.
DO
SOL
Stringi la mano del tuo vicino
LAMIFA
SOL
DO
e scoprirai che è meno duro il cammino così.
Ci hai promesso il tuo spirito,
lo sentiamo in mezzo a noi
e perciò possiam credere
che ogni cosa può cambiare.
Non possiamo più assistere
impotenti ed attoniti
perché siam responsabili
della vita intorno a noi.
Alleluia:
DO
SOL FA
LAAlleluia, Alleluia! Alleluia, Alleluia!
FA
RE- DO
Dio ha visitato il suo popolo
FA
SOL
LA- FA SOL
ha fatto meraviglie per noi, Alleluia!
DO
LAGli occhi dei ciechi vedono la luce,
DO
SOL
gli orecchi sordi odono la voce:
RE-7
MI-7
Dio ha fatto meraviglie per noi,
FA7+
SOL
Dio ha fatto meraviglie per noi!
I cuori spenti vibrano d'amore,
i volti tristi splendono di gioia:
Dio ha fatto meraviglie per noi,
Dio ha fatto meraviglie per noi!
Il lieto annuncio ai poveri è portato,
la vera pace ai popoli è donata:
Dio ha fatto meraviglie per noi,
Dio ha fatto meraviglie per noi!
Offertorio: Ecco quel che abbiamo
RIT.:
LA
LA7+
RE
LA
Ecco quel che abbiamo nulla ci appartiene ormai
FA#DO#-7
RE
MI
ecco i frutti della terra che tu moltiplicherai.
LA
LA7+
RE
LA
Ecco queste mani, puoi usarle se lo vuoi
FA#DO#-7
RE
MI
LA
per dividere nel mondo il pane che tu hai dato a noi
FA#DO#DO#-7
Solo una goccia hai messo fra le mani mie
FA#
solo una goccia che tu ora chiedi a me,
SIDO#RE7+
una goccia che, in mano a Te,
SIDO#RE7+
una pioggia diventerà
e la terra feconderà
Le nostre gocce, pioggia fra le mani tue,
saranno linfa di una nuova civiltà
e la terra preparerà
la festa del pane che
ogni uomo condividerà
Ecco quel che abbiamo nulla ci appartiene ormai
ecco i frutti della terra che tu moltiplicherai.
Ecco queste mani, puoi usarle se lo vuoi
per dividere nel mondo il pane che tu hai dato a noi
Sulle strade, il vento da lontano porterà
il profumo del frumento, che tutti avvolgerà.
E sarà l'amore che il raccolto spartirà
e il miracolo del pane in terra si ripeterà
Santo :
sol
do
Osanna eh osanna eh
do
re
Osanna a Cristo Signor
sol
do
Santo santo
sol/ re sol
Osan - na
sol
do
Santo santo
sol\re sol
Osanna
sol
sol
Osanna eh...
I cieli e la terra o Signore
Sono pieni di Te
I cieli e la terra o Signore
Sono pieni di Te
Osanna eh...
Benedetto colui che viene
Nel nome tuo Signor
Benedetto colui che viene
Nel nome tuo Signor
Osanna eh...
Canti comunione: Te al centro del mio cuore
miHo bisogno d’incontrarti nel mio cuore
sidi trovare Te, di stare insieme a Te:
launico riferimento del mio andare,
do
re siunica ragione Tu,unico sostegno Tu.
do
Al centro del mio cuore ci sei solo Tu.
si-
sol
do
mimire
do
si- miRit.:
Tutto ruota attorno a Te, in funzione di Te
sido
re
e poi non importa “il come”,“il dove” e “il se”.
Anche il cielo gira in tondo e non ha pace,
ma c’è un punto fermo è quella stella là.
La stella polare è fissa ed è la sola,
la stella polare Tu,la stella sicura Tu.
Al centro del mio cuore ci sei solo Tu.
Che Tu splenda sempre al centro del mio cuore,
il significato allora sarai Tu,
quello che farò sarà soltanto amore.
Unico sostegno Tu,la stella polare Tu.
Al centro del mio cuore ci sei solo Tu.
Dolce sentire
DO
MI- FA
SOL
MIDolce sentire come nel mio cuore
LA- SOL FA MI- LA- RERE7
SOL
ora
umilmente
sta nascendo amore.
DO
MI- FA
SOL
MIDolce capire che non son più solo
LA- SOL FA MI- LA- RESOL
DO
ma che son parte di una immensa vita
LA- FA- DO FA
FASOL
DO
che, generosa, risplende intorno a me:
LA- FA- DO FA
FASOL
DO
LA7
dono di lui, del suo immenso amor.
MI-
sol
Ci ha dato il cielo e le chiare stelle
fratello
sole
e sorella luna,
la madre terra con frutti, prati e fiori,
il fuoco, il vento,
l'aria e l'acqua pura,
fonte di vita
per le sue creature,
dono di lui, del suo immenso amor,
dono di lui, del suo immenso amor.
Canto finale:
FA#MI
LA
MI
Raggio che buca le nubi ed è già cielo aperto
FA#MI
LA
MI
acqua che scende decisa scavando da sé
FA#
SIl’argine per la vita.
LA
MI
La traiettoria di un volo che
FA#MI
RE
sull’orizzonte di sera
SIDO#RE
MI
MI
tutto di questa natura ha una strada per sé.
Attimo che segue attimo un salto nel tempo
passi di un mondo che tende oramai all’unità
che non è più domani
usiamo allora queste mani
scaviamo a fondo nel cuore
SIDO#RE
solo scegliendo l’amore il mondo vedrà...
FA#- MI LA MI
SOL
FA#- MI LA
MI4
MI
RIT.
LA
MI
RE
Che la strada si apre passo dopo passo
LA
MI
SIDO#ora su questa strada noi. E si spalanca un cielo
MI
RE
FA#un mondo che rinasce si può vivere per l’unità.
Nave che segue una rotta in mezzo alle onde
uomo che s’apre la strada in una giungla di idee
seguendo sempre il sole,
quando si sente assetato
deve raggiungere l’acqua
FA#MI
LA
MI
FA#sabbia che nella risacca ritorna al mare.
SIUsiamo allora queste mani
scaviamo a fondo nel cuore
solo scegliendo l’amore il mondo vedrà.
FA#SI- MI4 MI
MI LA FA#
Tabella punteggio
Nome
squadra
Tempo
Spirito
di
gruppo
Abilità
manuale
Capacità Risultato
del
finale
singolo
SPAZIO RIFLESSIONI
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Challenge preghiera 2011 bis - AGESCI