Gli Alpini della Zona Livenza, e gli Amici MEDAGLIE DI BRONZO aggregati che condividono l’adesione ai valori Domenico ARPIONI, nato a Caneva il 26 dell’alpinità, quasi un migliaio di Soci, hanno giugno 1892, alpino all’8° Rgt Selletta Freikofel, una fisionomia loro propria, sia perché si cono27 giugno 1916. scono tutti, sia perché sentono comuni le origini dei Veci nella numerosa Sottosezione di Sacile, sia infine perché hanno profondo il culto della Giuseppe BONA di Gioacchino, nato il 7 agosto 1893 a Caneva, alpino all’8° Rgt, caduto il 26 marzo 1916 sul monte Pal Piccolo, Alta Valle del But. Memoria degli eroi alpini che hanno dato la vita per questo nostro tempo di pace. I DECORATI DELLA ZONA SPECIALE ADUNATA ADUNATA PROGRAMMA: SABATO 5 GIUGNO – CANEVA Parlare dei nostri Alpini Decorati significa togliere la polvere dalla loro memoria, e farli Virginio BULOCCHI di Antonio e Angela Pusiol, nato a Fontanafredda il 6 otidealmente partecipare con noi a questa Adunata. Lo spazio ci ha permesso di includere tobre 1922, alpino all’8° Rgt, Btg Tolmezzo, 72a Cmp. Zona Nowo Kalitwa, RU, 26 dicembre 1942. sino alla medaglia di bronzo. MEDAGLIE D’ORO ore 21,00 - Auditorium comunale: Serata sulla Campagna di Grecia presenta Merlin Ilario Giuseppe CHIARADIA di Giovanni, nato a Caneva l’11 maggio 1882, alpino all’8° Rgt, disperso in combattimento sul Grappa il 10 marzo 1918 SABATO 12 GIUGNO – SACILE ore 18,00 - Palazzo Biglia sala del Caminetto Inaugurazione Mostra Filatelica ore 19,00 - ex banco Ambrosiano Mostra divise d’epoca e “Stampa Alpina” Antonio Maria CAVARZERANI, di Costantino e Clementina Nicolausig, nato a Giuseppe CHIARADIA di Virginio e Luigia Rupolo, nato a Caneva il 26 giugno Udine il 3 febbraio 1914, avvocato, sottotenente all’8° Rgt Alpini, Btg Tolmezzo. 1896, alpino all’8° Rgt, Btg Tolmezzo, reparto mitraglieri Fiat. Monte Ortigara, 10 Quota 1615, quota 1143, Monte Golico, fronte greco, 27 febbraio – 9 marzo 1941. Decedu- giugno 1917. to il 15 marzo 1941 all’ospedale da campo 628. Pierantonio CHIARADIA di Gaetano e Caterina Pontini, nato a Caneva il 23 Dario CHIARADIA di Eugenio e Luigia Battistuzzi, nato a Caneva il 24 aprile agosto 1895, colonnello degli Alpini. Cima Lama, Alto Cordevole, Dolomiti Orientali, 1901, residente a Sacile, capitano all’8° Rgt Alpini, Btg Cividale, 20a Cmp. Quota 16 dicembre 1915. In altre fonti la medaglia è d’Argento. Cividale sul Nowo Kalitwa, 5 gennaio 1943. Felice Sebastiano COSTELLA di Giovanni e Augusta De Nardi, nato a Sacile l’11 novembre 1889, alpino al 7° Rgt. Monte Cristallo, Dolomiti Orientali, 15 settembre 1915. MEDAGLIE D’ARGENTO presentano Semenzin Roberto e Gruppo di Villotta-Basedo SABATO 12 GIUGNO VIGONOVO di FONTANAFREDDA ore 21,00 - Sala consigliare municipale a Vigonovo “Sui Luoghi della Memoria” presenta Gruppo di Pasiano Giuseppe BIT di Vittorio e Osvalda Masutti, nato 5 novembre 1892 a Caneva, Andrea DANELUZ di Giovanni, nato a Caneva il 20 gennaio 1893, caporal magcaporal magg. all’8° Rgt Alpini. Monte Solarolo, Settore Nord del Grappa, 14 dicembre giore all’8° Rgt Alpini, Btg Val Tagliamento, 112° Cmp. Cima Busa Alta, Alpi di Fassa, 29 settembre 1916 1917. Mario CANDOTTI di Luigi e Silvia Pittini, nato ad Ampezzo il 16 ottobre 1915, capitano al 3° Rgt Art. Alp. Gruppo Conegliano. Golubaja Krinitza, RU, 20 dicembre 1942 - 10 gennaio 1943. Insignito anche di Medaglia di Bronzo e di Croce al Valor militare. VENERDI’ 18 GIUGNO - SACILE Ore 21,00 - Piazza del Popolo Concerto della Banda di Cividale Andrea Luigi DE FRE’ di Tiziano e Maria Toffoli, nato a Caneva il 18 settembre 1889, alpino all’8° Rgt, Btg Tolmezzo. Monte Pal Grande, Alta Valle del But, 2 luglio 1915. Basilio DEL TEDESCO di Antonio e Giovanna Pezzutti, nato a Fontanafredda il 20 febbraio 1897, alpino all’8° Rgt, Btg Tolmezzo Col del Cuk. Monte Grappa, 26 Costantino CAVARZERANI, di Giovanni Battista e Agata Burelli, nato a Ste- ottobre 1918. venà di Caneva il 7 maggio 1869, alpino, generale di Corpo d’Armata. Kikla Assab, Andrea FABBRO fu Luigi, 1917, distretto di Sacile, alpino all’8°, Btg Cividale. 27 marzo 1913. Fronte russo, dicembre 1942 - luglio 1946. SABATO 19 GIUGNO ore 18,00 - San Gregorio Apertura Mostra d’arte “Artisti Alpini” presenta il Gruppo di Pordenone ore 20,00 - Piazza del Popolo Concerto della Filarmonica di Sacile ore 20,50 - Teatro Zancanaro Premiazione migliori vetrine alpine ore 21,00 - Teatro Zancanaro Presentazione missione in Afganistan della Julia 2ª Medaglia: Monte Zebio, offensiva dell’Ortigara, 19 giugno 1917. Lodovico FELTRIN di Giacomo e Lucia Perin da Caneva, nato in Westfalia, clasOrdine militare di Savoia e investitura del titolo di Conte di Nevea: Val Raccolana, 1° novem- se 1913, alpino all’8° Rgt, Btg Tolmezzo Nowo Kalitwa, RU, 17 gennaio 1943. bre 1917. Elvio GALLETTI di Francesco e Santa Del Col, nato a Fontanafredda il 6 aprile Vittorio CESA di Vittorio e Margherita Biressi, nato a Stevenà di Caneva il 6 otto- 1922, alpino all’8° Rgt, Btg Tolmezzo. Rossosh, Postojalik, Mariewka, RU, 16 – 19 bre 1895, tenente colonnello al 6° Rgt Alpini, Btg Bassano. Monte Ortigara, Asiago, gennaio 1943. 30 giugno 1916. Evaristo Sebastiano MALNIS di Evangelista e Marianna Bressan, nato a FontaAntonio FAVRETTO di Domenico e Regina Gobbo, nato a Sacile il 10 dicembre nafredda il 23 luglio 1894, alpino all’8° Rgt. Monte Chiesa, Altopiano di Asiago, 22 1898, contadino, al 2° Rgt Artiglieria da Montagna il 2 marzo 1917, partito per luglio 1916. l’Albania il 28 agosto 1917, caporale all’81° Btg Montagna il 1° marzo 1920, rico- Luigi MANFE’ di Giuseppe e Teresa Zaghet, nato a Caneva il 17 marzo 1892, verato in ospedale da campo il 23 luglio 1920, rimpatriato il 15 agosto 1920. Quota alpino all’8° Rgt. Ettangi, Cirenaica, 18 giugno 1913. 213, 23 luglio 1920 e Valona, 12 agosto 1920. Bruno MARCHI di Luigi e Luigia Marchi, nato a Sacile il 6 dicembre 1922, alpino Bortolo GIUST di Giacomo e Caterina Fedrigo, nato a Fontanafredda il 10 novem- all’8° Rgt, Btg Tolmezzo. Fronte russo, 18 dicembre 1942 - 18 gennaio 1943. bre 1892, alpino all’8° Rgt, Btg Tolmezzo. Pielungo, Prelpi Carniche, 6 novembre 1917. Giuseppe NADAL di Domenico e Ines Fedrigo, nato a Sacile il 22 agosto 1915, Isidoro GOTTARDO di Francesco, nato il 5 agosto 1892, aiutante di battaglia residente a Fontanafredda, Nave, alpino all’8° Rgt, Btg Tolmezzo. Nowo Kalitwa, all’8° Rgt Alpini, 52° Reparto d’Assalto. Zellenkofel, 8 luglio 1915. RU, 17 gennaio 1943. Lorenzo GRANZOTTO di Ugo e Angelica Sartori, nato a Fontanafredda il 23 Domenico PAOLIN, nato a Caneva il 1° ottobre 1895, alpino all’8° Rgt. Monte dicembre 1904, residente a Sacile, tenente all’8° Rgt Alpini, Btg Val Fella. Monte Freikofel 6 giugno 1915. Gòlico, fronte greco, 8 marzo 1941. Bruno Giovanni POLETTO di Luigi e Teresa Poletto, nato a Fontanafredda il 20 Amedeo MANFE’, nato a Caneva il 13 dicembre 1892, alpino zappatore all’8° febbraio 1922, alpino all’8° Rgt, Btg Tolmezzo, 72a Cmp. Zona Nowo Kalitwa, RU, Rgt Alpini, Btg Tolmezzo Promosso sergente maggiore il 16 luglio 1915 per me- 22 dicembre 1942. rito di guerra. Promosso maresciallo il 30 giugno 1916 per merito di guerra. Col della Berretta, zona occidentale del Grappa, 14 dicembre 1917. Encomio solenne. Nel 1919 Giovanni POLETTO di Giobatta e Maria Bazzo, nato a Sacile il 28 marzo 1914, gli vengono conferiti il distintivo d’onore d’argento e la croce di guerra; nel 1926 alpino all’8° Rgt, Btg Tolmezzo. Nowo Kalitwa, RU, 20 gennaio 1943. la croce d’argento. Antonio SANTIN di Francesco, nato a Sarone di Caneva il 18 marzo 1891, alpino Alfonso NADIN di Germanico e Maria Torret, nato a Vigonovo di Fontanafred- all’8° Rgt. Pal Grande, Paluzza, 9 gennaio 1917. da il 12 maggio 1890, alpino al 3° Rgt, Btg Val Pellice, 226a Cmp . Monte Vodice, Mario VICENZI di Silvio e Teresita Mellio, nato a Sacile il 31 dicembre 1913, Medio Isonzo, 20 maggio 1917. tenente al 1° Gruppo Alpini Valle, Btg Val Natisone. Monte Bregianit, fronte greco, 28 Eugenio PIZZINATO di Antonio e Angela Lucchese, nato a Sacile il 30 agosto dicembre 1940. 1919, caporale all’8° Rgt Alpini. Quota 1999 di Armata, fronte greco, 7 novembre 1940. Ercole ZAMPOL di Giovanni e Caterina Giol, nato a Fontanafredda il 17 agosto Luigi VICENZI di Pietro e Teresa Polese, nato a Caneva il 15 agosto 1921, ser- 1888, alpino all’8° Rgt, Btg Tolmezzo. Monte Pal Piccolo, 26 - 27 marzo 1916. gente al 3° Btg Misto Genio Julia. Zona di Selej Jar, RU, 31 dicembre 1942. Fonte: ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMBATTENTI E REDUCI FEDEAntonio ZAT di Alfonso, nato in Svizzera il 15 agosto 1891, in lista di leva a Caneva, RAZIONE PROVINCIALE DI PORDENONE, Decorati al Valor Militare della caporal maggiore al 3° Rgt Alpini, caduto sul Monte Nero il 27 novembre 1916. Provincia di Pordenone, a cura di Nilo Pes. DOMENICA 20 GIUGNO ore 8,15 - Ricevimento Autorità al Monumento ai Caduti ore 8,30 - Alzabandiera con deposizione corona ai Caduti Discorsi ufficiali e S. Messa ore 11,00 - Ammassamento in via Martiri Sfriso ore 11,30 - Inizio sfilata ore 12,30 - Pranzo con gli alpini al Palazzetto dello Sport ore 15,30 - Chiusura Adunata I quattro Capigruppo della Zona: Giovanni Coan, Edoardo Pezzutti, Antonio Altinier, Aurelio Cimolai, invitano gli Alpini, gli Amici Aggregati, le famiglie, la popolazione, a questa 35ª Adunata Sezionale, per manifestare i Valori di noi alpini e per celebrare la Memoria con nel cuore le nostre Penne Mozze e chi è Andato Avanti. Vorremmo dare un taglio particolare a questa festa, con una pennellata di alpinità speciale. Prima di tutto vorremmo che si svolgesse sotto il segno dell’allegria, partecipando con la gioia di ritrovarci, darci appuntamento in questo giorno di tutti, risvegliando ricordi di naja, rivivendo momenti con la nostalgia dei vent’anni, facendo magari una cantata nell’incantevole città del Livenza, giardino della Serenissima, città aperta, vivace, degna di una gita domenicale. Poi vorremmo una grande “Adunata aperta”, organizzata sì dagli alpini, ma fatta per la gente, per gli “altri”, per chi ancora – e ci riferiamo ai più giovani – semplicemente non ci conosce. Vorremmo farci comprendere, far capire il nostro spirito di uomini che tendono la mano per aiutare, composti, abituati al passo lento del salire in montagna, di poche parole. Insomma vorremmo che i ragazzi, le donne, gli uomini che comporranno la folla che ci farà da ala, che visiterà le nostre mostre, che si fermerà a parlare con noi, che verrà al nostro rancio, rimanesse affascinata dagli Alpini in Sacile, ci sentisse una presenza viva ed un punto di riferimento. Infine vorremmo rendere omaggio ai nostri Padri, far capire alle numerose persone presenti che anche se il mondo sta cambiando con la velocità dell’alta tecnologia e le urla dei propri diritti, noi ci siamo, e ci siamo per sostenere i valori dei nostri Padri, i loro principi, la loro idea forte e pacata del Dovere. Ci spiace di un progetto non c o m p l e t a t o. L’obiettivo era costruire, con questa adunata, un ponte tra le generazioni. Avevamo proposto alle scuole di Sacile un modo diverso di fare storia, con una foto, un racconto, un oggetto del passato legato all’alpino zio, nonno o bisnonno, ricercato in famiglia., per poi presentare il lavoro con la L’ADUNATA CHE VORREMMO moderna tecnica audiovisiva, invitando i pochi reduci rimasti a dialogare con i giovani, a raccontare… l’antica tragedia della guerra e la moderna strage dell’indifferenza. Sarebbe stata ricostruita la storia di un secolo. Purtroppo non ci siamo riusciti; … un’occasione perduta! Allora abbiamo prenotato parcheggi di un capiente posteggio per i tanti che aspettiamo, dai più lontani dei nostri 73 gruppi della Sezione. Più saremo, più potremo testimoniare ai giovani il metodo “alpino” di affrontare la salita della vita, soprattutto ora che la naja è solo una parola sconosciuta. Appuntamento a Sacile quindi per trasformare, con la nostra presenza e delle nostre famiglie, una “Adunata Aperta” in una “Adunata Maestra”. Vorremmo davvero che ci foste tutti, proprio tutti! I primi cenni sul “Gruppo Alpini di Caneva” sono riportati nel libro “ANA di Pordenone” che cita: “Caneva, che ha sanato le rovine del terremoto dell’autunno ’36, saluta la rinascita ufficiale del Gruppo (che quindi era stato costituito in precedenza) con un animato convegno di Penne Nere venete e friulane, il 30 gennaio 1938. […] Alle 10 giunge alla stazione di Sacile S. E. Manaresi, ricevuto dal Prefetto e dal gen. Costantino Cavarzerani. Alla cerimonia di Caneva, celebra la messa Don Luigi Janes, che benedice il nuovo gagliardetto di cui è madrina la piccola Ines Ortolan”. Poi il buio delle vicende della guerra. Il 18 aprile 1953, Amedeo Manfè, classe 1892, medaglia d’argento sul Grappa, aiutato da Giovanni Ros, ricostituisce il Gruppo (terza volta) che rimane attivo fino all’agosto 1955, quando si scioglierà. L’anno successivo il direttore didattico Mario Candot- ti intitola le aule della scuola ai decorati: Dario Chiaradia, AntonioMaria Cavarzerani, Giuseppe Bit, Giuseppe Bona, Luigi Vicenzi. Ma nell’ottobre 1958 ecco la rinascita (la quarta), come stabilisce un documento che convocava alcuni alpini in tale prospettiva, che avverrà ufficialmente nel maggio 1961 per opera di Antonio Bravin, ex internato di Germania classe ‘22, che il successivo 29 ottobre riceve da Manfè gagliardetto e fotografie dei componenti il Gruppo sciolto. E’ quindi sostanzialmente il Gruppo del generale Costantino Cavarzerani, papà degli alpini friulani e primo comandante dell’8°, o delle medaglie d’oro Dario Chiaradia ed Anto Cavarzerani (anche se di quest’ultima si fregia Udine) oltre alle 18 d’argento, 5 di bronzo e le 11 croci di guerra, contate solo tra gli alpini, o della tessera ANA n° 13 del maggiore Chiaradia Emilio. Questo per dire che aria tiri da queste parti e quali siano i Valori della gente. Dalla sua fondazione i capigruppo sono quindi stati: Costantino Cavarzerani, Attilio Zoldan, Amedeo Manfè, Antonio Bravin, Giovanni Coan, Claudio De Re e nuovamente Giovanni Coan. …E fin qui la storia più remota. Notizie certe ci riportano invece al terremoto del Friuli (6 maggio 1976) ed all’epopea che lo ha contraddistinto, facendolo passare alla storia non più come evento catastrofico, ma come vanto nazionale per la ricostruzione che ne seguì. In questa il Gruppo c’era con un’intera Ditta di costruzioni (i cui titolari, manco a dirlo, erano e sono alpini di Caneva) che per due settimane si è messa a disposizione con maestranze ed attrezzature, integrata da numerosi volontari che poi sono rimasti al cantiere di Pinzano per continuare l’opera. La storia parla poi degli ultimi quarant’anni, in cui il Gruppo si costruisce una sede su terreno proprio (‘85), diventando propulsore d’intensa attività sociale, che lo contraddistingue fra i più attivi nella Sezione. Si vanta, tra l’altro, d’aver promosso il gemellaggio con il comune Bavarese di Neumarkt Sanct Veit, alla fine di una grande penetrazione in quella Comunità, ove si è fatto conoscere e stimare, tanto d’aver ottenuto l’appoggio per la nascita del “Campeggio Studenti-Amici”, oggi alla sua 23a edizione. Questo segna evidentemente sia la vita dell’Associazione che l’intera Caneva, diventando fucina d’amicizie, integrazione e stile di vita, non solo tra i partecipanti, ma anche tra le famiglie. Ogni anno una cinquantina di giovani, italiani e tedeschi, con i loro accompagnatori, si ritrovano per 10 giorni sot- to tenda, una volta in Italia, una in Germania, impegnati nelle più disparate attività ricreative e formative. Si calcola che finora vi abbiano partecipato oltre 600 ragazzi, di cui molti ormai diventati a loro volta genitori. E’ perciò in atto l’avvento della “seconda generazione di campeggiatori”. Tra non molto, in più, ci sarà il primo matrimonio italo/ tedesco fra due partecipanti alla seconda edizione, che nel frattempo ci hanno regalato Luca, prossimo alpino. Ma lo spirito “speciale” che si forma nel Gruppo ed attorno ad esso, si esalta soprattutto al momento delle frequenti attività “spintaneamente accettate” ovunque siano, come i lavori di Barcis, quelli del Castello, ed i mille altri. Ovunque Caneva è presente, s’instaura un clima d’amicizia e partecipazione, ma soprattutto, di continuo scanzonato effervescente sfottò – (qualcuno lo definisce anche presa per il culo)- “arte nella quale i suoi Iscritti sono Maestri”, tantoché alla fine, tutto risulta una festa, al di là ed oltre ogni fatica o oggettivo impegno. Questa è la caratteristica di un Gruppo dal grande amalgama ed affidabilità, dove a partecipare sono in molti, …e non solo Alpini! L’attività sociale è segnata da un insieme d’eventi incalzanti, da vivere alcuni con le mogli o le famiglie, e altri “no!”, ma tutti regolarmente in serena e spensierata compagnia. Tra questi spiccano le adunate Nazionali che, se vicine, sono regolarmente affrontate con trasferte appiedate, con la variabile che più il punto d’arrivo è a portata di mano, più aumentano i chilometri da percorrere, chissà poi perché. Con questo spirito, le iniziative vengono dettate sia dalle necessità, che dai momenti (come “l’operazione sorriso” del ‘96 quando in soli tre giorni si sono “trovati” dieci milioni di lire per aiutare una bambina di Tramonti) ma anche le più semplici -che poi semplici non lo sono davvero mai- riscuotono l’interesse di tutti… come costruire il garage, o ripristinare trincee di prima linea sul monte San Michele, o rifare quella di Vittorio Veneto, senza parlare dei lavori della sede che, a proposito, prevedono ora la sostituzione dell’intero tetto. Per capire cosa leghi tra loro i Soci a Caneva, basta andare ai funerali che sono i momenti più toccanti e contemporaneamente espressivi della loro unione, …e dopo all’osteria, perché più è “Amico l’Amico Andato Avanti”, più grande è il conto da pagare! Questo è il Gruppo Alpini di Caneva: una stupenda gabbia de matti, …sempre pronti per le cose serie! Il 22 Aprile 1956, forte di ottanta iscritti e grazie all’instancabile opera di Giuseppe Sfreddo, classe 1913, uomo che raccoglieva le adesioni dei reduci e degli alpini di leva passando di casa in casa, nasceva il Gruppo Alpini di Fontanafredda, intitolato al Ten. Lorenzo Granzotto, medaglia d’argento caduto sul Golico in Grecia. Madrina del gagliardetto fu Silvana Ceolin, orfana del padre Angelo classe 1911, alpino dell’Ottavo, morto combattendo in Montenegro. Documenti e richieste inoltrate al Comando della Brigata Alpina Julia dal capitano Natalino Borsetti della Sottosezione di Sacile, testimoniano questa data e sono custoditi nella sede. Per una grave malattia che lo portò alla cecità, il capogruppo Sfreddo lasciò la guida a Luigi Pivetta, classe 1920 reduce di Grecia, pur continuando ad essere presente ed aggiornato sulla vita del Gruppo da lui creato. Questi, sentita la necessità di tenere uniti e informati sul- le notizie che provenivano da ovunque, i suoi alpini, riuniva i consiglieri nelle case, o nei ritrovi del paese: al bar “Da Ugo” o da “Rino” a Talmasson, alla locanda “Aurora”, al bar “Busato” e “Micheluz” a Fontanafredda, per poi andare di persona, di casa in casa, dai soci con le notizie e le decisioni prese. Di li a poco incominciarono le prime attività: la partecipazione alle ricorrenze del Quattro Novembre, la posa della lapide a ricordo dei Caduti sulla facciata della chiesa di Fontanafredda, le prime cene rigorosamente riservate ai soli soci alpini. Erano anni con scarse disponibilità; molti erano emigrati per trovare lavoro e quelli rimasti faticavano a dare alla famiglia una vita dignitosa, ma nonostante tutto continuarono a tenersi in contatto, a riunirsi per stare insieme “per vivere e raccontare aneddoti, storie vissute”. Nel ’81 il capogruppo Pivetta ottenne dal sindaco Di Benedetto l’uso una scuola elementare di circa 60 m2, dismessa e fatiscente, in località Camolli, da recuperare per ricavarne una sede. I lavori durarono due anni: al sabato ed alla domenica i soci si ritrovarono per quest’impegno che li avrebbe portati con orgoglio ad avere, finalmente, una “baita alpina” tutta loro, sopratutto creata con le loro mani. L’inaugurazione, nell’aprile 1983, fu un momento di grande emozione e di orgoglio per lo splendido lavoro svolto. Nello spazio antistante fu scoperto anche un piccolo monumento a ricordo dei Caduti, come segno di profondo rispetto e di memoria. A causa di una salute cagionevole, il Capogruppo fu affiancato da Placido Della Flora, instancabile difensore degli ideali alpini, che si adoperò soprattutto per l’iscrizione di nuovi soci e per una maggiore partecipazione degli iscritti. La sua prematura scomparsa lasciò il Gruppo attonito: Placido era un punto di riferimento costante al quale si poteva attingere esperienza e passione.Poi venne la morte anche di Luigi Pivetta ed il Gruppo è passato all’attuale capogruppo serg magg Edoardo Pezzutti (classe ’43, 26° corso A.S.C. alla SMA, rimasto ad Aosta come istruttore sino al congedo nel 1965. Il Gruppo continua a crescere fino a contare 216 alpini e 60 Simpatizzanti, rendendo indispensabile l’ingrandimento della sede che avviene con il solito impegno e volontà, ottimamente guidati dal segretario (e geometra) Luciano Bortolin, ideatore e progettista dell’ampliamento, che frutta 100 m2 di nuovi vani e 50 d’interrato, armoniosamente inseriti nella vecchia costruzione. Così, il 7 Aprile 2002 s’inaugura “la nuova sede” alla presenza d’autorità civili e militari, attorniati dagli Alpini e dai Gruppi della Sezione, ma anche dai numerosissimi cittadini venuti per far festa. In essa, amata sopra ogni cosa, vi sono alcuni cimeli strani come un “libretto personale del militare” con le annotazioni di comportamento cui il bravo soldato doveva attenersi, intestato all’alpino Cuzzi Antonio classe 1908, una mantella ed un cappotto in fibra vegetale (al posto della lana mancante per le sanzioni anti-italiane a seguito dell’occupazione etiopica), consegnati a Giuseppe Zaina e Antonio Giacomin il giorno della partenza per il Fronte Russo, un paio di sci, un paio di scarponi chiodati ed alcune gavette. Sono passati ormai molti anni dalla fine della guerra, ma nel Gruppo resistono ancora Alpini che ne possono confermare gli orrori: testimonianza che più d’una volta sono stati chiamati a dare nelle scuole, perché le giovani generazioni comprendano la necessità del dialogo e del rispetto. Questi i Reduci: Alfonso Pigliafiori classe 1915 fronte Jugoslavo; Luigi Santellani classe 1919 fronte Russo; Giuseppe Zaina classe 1922 fronte Russo, uscito dalla “sacca” combattendo a Nicolajewka; Onorio Zoldan classe 1923 fronte Jugoslavo. Nel 1924, a 5 anni dalla fine della Grande Guerra, nella Sezione di Pordenone rari sono ancora i Gruppi organizzati ed in periferia gli Alpini si ritrovano spontaneamente senza nessuna direttiva. Nonostante ciò, in Sacile, già dal 1926 ci sono iscritti all’ANA, come tale Natale Zago, classe 1881. E’ però con Egidio Basso, classe 1891, che, in occasione dell’Adunata di Roma del 7 aprile ’29 si ha una prima forma di partecipazione aggregata d’alpini. Il 19 marzo 1932, sempre Egidio Basso, detto Manaresi per l’amicizia con il Presidente del X° Alpini, (così si chiamavano le Sezioni) fonda ufficialmente il Gruppo Alpini di Sacile, divenendone il primo capogruppo fino al 1935. Madrina la signorina Zancanaro. Lo sostituirà Giovanni Nadalin che però gli restituirà presto l’impegno. Egidio Basso, per la sua capacità di riunire e di organizzare cerimonie e incontri fra Penne Nere, sarà la figura preminente della vita alpina. Sua è l’idea della veglia degli Scarponi al Teatro Zancanaro, spettacolo con canzoni alpine presentate dal ten. Borsetti e dal pittore Giuseppe Novello. Il Gruppo si affiata toccando il suo pieno splendore dal 1932 al 1942, partecipando a tutte le adunate, a quelle di Napoli, di Bologna (1933), di Roma (1934), particolarmente vissute perché le adunate degli esordi. Il Gruppo è numeroso e ricco di molti Ufficiali del tempo: dal generale Costantino Cavarzerani, presidente della Sezione, al ten. col. Vincenzini, al ten. col. Chiaradia, alla medaglia d’Oro cap. Dario Chiaradia, allo stesso cap. Natale Borsetti, alla medaglia d’Argento ten. Renzo Granzotto, alla medaglia d’Oro ten. Anto Cavarzerani, al ten. Mario Vincenzi, al ten. Flavio Giol e molti . Memorabile è l’Adunata di Napoli del 1936 davanti al Principe di Piemonte, il cui coordinamento è affidato al generale Cavarzerani, al ten. Borsetti e ad altri alpini sacilesi, ed è in questo periodo che il Gruppo di Sacile viene intitolato al sottotenente della 152ª Compagnia Battaglione Monte Arvenis, Ferruccio Talentino, medaglia d’Oro per il sacrificio e il valore dimostrati nelle Alpi di Fassa alla conquista del Monte Busa Alta il 5-6 ottobre 1916. Successivamente con Valentino Toniolo ed il segretario Basso, il Gruppo prende la denominazione di “sottosezione”, per l’aggregazione e la spinta associativa che sa dare ai nuclei dei Gruppi in formazione di Caneva, Polcenigo, Fontanafredda, Budoia, Brugnera e Gaiarine. Poi la guerra: l’Albania, la Grecia, la Jugoslavia, la Russia, pagine di storia vissute nel sacrificio, vite perdute nel nome del dovere che nessuna medaglia ricompenserà. Nel 1946 si ricostituisce il Gruppo sotto la guida dell’architetto Borsetti, vice è Giovanni Nadalin, segretario ancora il solito Basso, trio che rimaneo a guidare l’Associazione fino al 1957, quando Mario Candotti medaglia d’Argento sul Don, sarà il nuovo capogruppo. A lui spetta rendere gli onori al col. Pietro Basso, Sacilese della classe 1911 deceduto nel 1964, già prigioniero in India e decorato con la medaglia di lunga permanenza in Libia, con la croce al merito di guerra e la croce d’oro. Nel 1966 è e Il 23 ottobre 1966 Giorgio Capalozza, classe 1919, reduce e invalido di guerra del fronte greco-albanese, è capogruppo con il dr Ermido Covre responsabile del mandamento di Sacile e Luigi Campo consigliere sezionale. Con la collaborazione dell’ex presidente di Sezione, consigliere nazionale dr Toniolo, si organizza una grande festa in onore dei Caduti. Nel frattempo l’impegno di Capalozza sarà riconosciuto anche dall’attribuzione del premio bontà “Romano Della Valentina” . Nel 1973 si tiene a Sacile un nuovo raduno alpino con la partecipazione dei vecchi combattenti di Grecia e di Russia, del Presidente Candotti e dello scrittore Giulio Bedeschi (che presenta il suo ultimo libro “Nikolajewka, c’ero anch’io”). Alla fine, lo stesso Bedeschi consegna una “penna d’oro” a otto reduci alpini di Russia iscritti al Gruppo a ricordo della giornata. Visto il risultato, il 15 settembre 1974 si organizza la prima adunata sezionale di Sacile. Il corteo sfila lungo le vie della città del Livenza, confluisce in Piazza del Popolo dove partecipa alla messa celebrata da don Ascanio De Luca, reduce cappellano della Julia. Il 24 ottobre 1982 è il 50° anniversario di fondazione del Gruppo. Don Mecchia, cappellano degli Andini Argentini, benedice il nuovo gagliardetto durante la cerimonia per l’inaugurazione della sede alla Colonia Tallon di Vistorta. Nel 1986 le Penne Nere del Gruppo sostengono la 1ª Lucciolata per la Via di Natale, iniziando così una lunga tradizione che li vede sempre accanto a chi soffre ed ai ragazzi delle scuole della città. Nel 1990, Giorgio Capalozza, dopo 25 anni d’intensa attività, cede il testimone ad Antonio Altinier, l’attuale capogruppo che, il primo maggio 1993 organizza a Sacile la seconda adunata, la 18ª sezionale. E’ questa l’occasione per l’inaugurazione del gruppo statuario La meio Fameia, opera dello scultore Giorgio Igne, a “cemento – come sottolinea lo stesso Altinier – di attività intensa, ed a dimostrazione dell’amore verso la Famiglia, il prossimo, Sacile, il Friuli Venezia Giulia e l’Italia”. In occasione della presente adunata, la terza, lasciamo idealmente la conclusione alle parole di Borsetti: “Alle nostre feste il numero cresce sempre di nuovi alpini; il vivere insieme anche pochi mesi, resterà indellebile nel nostro animo di uomini veri, abituati al procedere lento del salire sui monti, sulle vette per guardare più lontano e più alto, sempre insieme”. Il Gruppo Alpini Vigonovo nasce all’indomani del secondo conflitto mondiale, grazie alla volontà di alcuni giovani che nella guerra avevano visto venir meno tanti amici e tanti valori. Il 5 settembre del 1946 , l’anno dopo la fine del conflitto (con tutti i problemi che si trascinava a causa soprattutto della lotta fratricida) una quarantina di reduci di Vigonovo, Romano e Ranzano si ritrovano e fondano il Gruppo di Vigonovo. Rammentare è il più dolce piacere degli anziani. «Ricordo – dice Giovanni Cimolai, classe 1919 - quando si andava nelle stalle durante l’inverno. I giovanotti avevano altri interessi, ma noi ragazzini ascoltavamo i vecchi e le loro storie. E’ durante quelle sere che ho sentito parlare degli Alpini. Ascoltavamo le storie della Prima Guerra in silenzio, avvolti dall’umido tepore della stalla, mentre nella nostra fantasia di bambini prendeva forma l’idea dell’eroe alpino». Il primo capogruppo è il Sottotenente al 3° Reggimento Cesare Della Gaspera, classe 1921 Croce al Merito di Guerra, allievo nel 1941 nel 1° Battaglione universitari alla Scuola Centrale Militare Alpina, di Aosta, in Francia dal ‘42 al ‘43. Un Capogruppo giovanissimo, un bocia che, con l’entusiasmo dei suoi 25 anni, offre insieme garanzia organizzativa, passione e voglia di fare. Fin dall’inizio egli si impegna a nell’incarico e la stima nei suoi confronti, anche da parte dei veci, gli consentì di tenere attivo e unito il Gruppo di Vigonovo. Nel 1949 zaino a terra per Cesare Della Gaspera e zaino in spalla per Nilo Pes, nuovo Capogruppo. Classe 1921, sottotenente nel 1942 al 3° Reggimento della divisione Taurinense, comandante il 3° plotone della 31ª Compagnia, Battaglione Exilles, ha partecipato a 18 mesi di guerra nella ex Jugoslavia. Dopo il 16 settembre ’43 internato in Germania e Polonia, rientra in Italia il 2 agosto 1945. Il 5 settembre 1946 è tra i fondatori del Gruppo di Vigonovo. Rimarrà Capogruppo fino alle 21 di lunedì 22 luglio 1996. Un record nella storia della Sezione. Quarantasette (in parola per dar l’idea della lunghezza) lunghi, felicissimi anni di servizio. Negli anni 60, il Gruppo Vigonovo ha ormai consolidato almeno due appuntamenti fissi: la partecipazione alla Messa per i Caduti, la prima domenica di ottobre, e la cena il secondo sabato di dicembre. Ci tengono i più anziani a queste cenette dicembrine, genuine, senza formalità, schiette come schietta è la loro vita ed il loro linguaggio, appuntamenti a grandezza paesana in cui importante è rivedersi, stare un po’ assieme. Ed a tavola i ricordi galleggiano non certo su liquidi acquei, e i soliti descrivono al vicino la medesima scena di guerra, lo stesso attacco, gli indimenticabili fatti capitati in trincea. Il 1972 è un anno importante: viene inaugurato un cippo nei pressi del Monumento ai Caduti che deve, nelle intenzioni del Gruppo, servire da monito a quanti non conoscono di quanto sacrificio sia intessuta la storia degli Alpini. Ogni anno, la prima domenica di ottobre, ci si ritrova qui per ricordare il centenario di fondazione delle Truppe Alpine, per un momento di riflessione e per rivolgere un pensiero ai commilitoni Andati Avanti. La cerimonia è semplice e la chiesa sempre gremita. Agli Alpini che patirono naia, guerra, prigionia, morte recita la scritta che appare nell’altorilievo in bronzo. Gli anni 80, caratterizzati da una spiccata presenza del capogruppo Pes come articolista nelle pagine de La più bela fameja, con pezzi ora scaturiti da ricordi di naia alpina personali, ora composti per propositi formativi, sono d’altro campo ricordati per una più consapevole partecipazione degli iscritti. Nel 1989 il Vigonovese Giuseppe Franco Del Fiol è eletto delegato nel Consiglio di Pordenone dai Gruppi della Zona Livenz: lavorerà nelle commissioni Sede e Lavori e sarà Delegato per nove anni, diventando per altri tre Consigliere di Sezione. Siamo nel 1993 e un numeroso gruppo di giovani alpini si iscrive all’A.N.A Vigonovo. Così racconta Davide Canal, classe 1967, attuale Vice capogruppo: «Era il momento giusto per dirci delle cose serie che richiedevano sacrifici e solidarietà. Ci sentivamo impegnati a lavorare, e messi in- sieme potevamo mettere su un bel circo…. Abbiamo telefonato, chiamato, sollecitato, discusso, ci siamo arrabbiati, testardi e tranquilli. Poi ci siamo rimboccati le maniche e un po’ alla volta i risultati ci sono stati. Nessuno mancava mai. Anche se occupato, sapeva trovare il modo per dare una mano». Nel 1996 Nilo Pes, chiamato alla Presidenza della Federazione Provinciale Combattenti e Reduci, lascia e come Capogruppo è eletto Aurelio Cimolai. Con lui ci sono un considerevole gruppetto di giovani che si mettono subito al lavoro per organizzare il Cinquantesimo anniversario di fondazione del Gruppo. Nel 1998 un altro impegno importante coinvolge gli alpini di Vigonovo Romano e Ranzano: i lavori per la sistemazione della nuova sede nelle stanze della locale latteria, che però oggi non c’è più! Lo stile del nostro Gruppo è semplice: riteniamo sia impegno di tutti far emergere l’entusiasmo dei bocia, il che significa anche restituire ai veci ed alle generazioni passate, quello che si è ricevuto, quello che si è ascoltato, dimostrando di averlo apprezzato.