MARTEDÌ 22 NOVEMBRE 2011 ORE 19 Opera in 3 atti tratta dal Bhagavad Gita Compositore: Philip Glass Libretto: Constance de John e Philip Glass Direttore: Dante Anzolini Miss Schlesen Rachelle Durkin M. K. Gandhi Richard Croft Mr. Kallenbach Kim Josephson Parsi Rustomji Alfred Walker Regia Phelim McDermott Direttore associato & Scenografia Julian Crouch Costumista Kevin Pollard Programmazione luci Paule Constable Durata approssimativa: 3 ore e 45 minuti Cantato in Sanscrito. Il testo è proiettato sul palco, non sono utilizzati titoli del Met Philip Glass Satyagraha La produzione visivamente stravagante del Met torna per bissare un ingaggio. Richard Croft torna ad essere Gandhi nell’indimenticabile opera di Philip Glass, che il Washington Post chiama “un profondo e bellissimo lavoro di teatro.” LA TRAMA Atto I - Tolstoy Scena 1 / Il Campo di battaglia di Kuru. Incombe una battaglia tra due famiglie reali, i Kuruvas e i Pandavas. Il Signore Krishna istruisce il Principe Arjuna ad essere saggio nelle questioni riguardanti la morte e il dovere. Gandhi traccia un parallelo tra scontro mitologico e scontro in atto. Scena 2 / La Fattoria Tolstoj (1910). Gandhi ha dato inizio alla prima azione collettiva tra i residenti indiani del Sudafrica e ha istituito la Fattoria Tolstoj dove le famiglie vivono una vita semplice in armonia tra loro. Egli dichiara che il lavoro è preferibile all’ozio, se i motivi personali di ognuno sono scevri dal desiderio. Scena 3 / Il Voto (1906). Il governo britannico propone un emendamento per la registrazione di tutti gli indiani, il Black Act. Nel corso di una riunione pubblica, si stabilisce che tutti opporranno resistenza alla legge persino con la morte. I Satyagrahi sono giunti una svolta: le condizioni della risoluzione in termini di vita o di morte richiedono più di un normale voto di maggioranza. Solo un giuramento in nome di Dio sosterrà l’osservanza della risoluzione da parte di ciascun individuo. Atto II - Tagore Scena 1 / Scontro e Salvezza (1896). Gandhi ha trascorso sei mesi in India parlando delle condizioni dei coloni in Sudafrica. Quando fa ritorno a Durban trova un’ondata di opposizione tra la popolazione europea, e una folla sempre più violenta lo insegue attraverso la città. Una sostenitrice europea dichiara che gli oppositori di Gandhi sono degli sciocchi, corrotti dalla fierezza e dall’ipocrisia, e lo accompagna a casa. www.pathelive.com PROSSIMI APPUNTAMENTI 6 DICEMBRE RODELINDA Händel 13 DICEMBRE FAUST Gounod 24 GENNAIO L’ISOLA INCANTATA Händel, Vivaldi, Rameau (The Enchanted Island) 14 FEBBRAIO IL CREPUSCOLO DEGLI DEI Wagner (Götterdämmerung) 28 FEBBRAIO ERNANI Verdi 10 APRILE MANON Massenet 17 APRILE LA TRAVIATA Verdi Info: www.nexodigital.it UNʼESCLUSIVA Scena 2 / L’Indian Opinion (1906). Il settimanale Indian Opinion è un elemento centrale per le attività del movimento Satyagraha, e ne riflette progressivamente la crescita dei principi. Ergendosi a modello con la sua forte politica interna, informa la comunità locale e mondiale e diviene una potente arma per il conflitto. La moglie di Gandhi e i suoi soci riaffermano l’importanza di adoperarsi per la causa piuttosto che per la propria gratificazione personale. Scena 3 / La protesta (1908). I leader del movimento sono stati condannati al carcere per aver rifiutato di abbandonare il Sudafrica. In segno di protesta, la comunità decide di riempire la prigione, facendosi arrestare per svariati reati. Il governo propone di abrogare il Black Act se la maggioranza degli indiani si registra volontariamente, ma poi la legge entra comunque in vigore. I Satyagrahi danno il loro ultimatum: se l’atto non sarà revocato, gli indiani bruceranno i loro certificati. Quando il governo rifiuta, i certificati sono dati alle fiamme. Gandhi predica l’importanza di non odiare nessuno. Atto III - King La Marcia di New Castle (1913). Il leader indiano Shree Gokhale visita il Sudafrica e ottiene dal governo la promessa pubblica di abrogare due leggi di chiara discriminazione razziale. Quando il governo viene meno alla promessa, i minatori organizzano uno sciopero. Capeggiati da Gandhi, i minatori e le loro famiglie si uniscono all’esercito Satyagraha e marciano verso la frontiera del Transvaal. Se arrestati, i 5.000 si riverseranno nelle prigioni. Se sarà loro permesso di raggiungere la Fattoria Tolstoj, continueranno lo sciopero. L’esercito viene istruito a sopportare qualsiasi prova senza opporsi. Parlando ai suoi seguaci del ritorno dell’anima a Brahma, Gandhi proclama: “Il Signore ha detto, io sono passato attraverso molte nascite così come te, io le conosco tutte ma tu no. Perché quando la legge della virtù deperisce e sorge l’anarchia, allora io genero me stesso sulla Terra, respingendo il male e ristabilendo la virtù sul suo trono.”