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Rubrica a cura di Michele D’Onofrio
UNO STILISTA
IN ERBA, GRAZIE
AL CREDITO
“Vorrei diventare un sarto di fama internazionale – dice Malikoge – e riuscire a importare le stoffe del Mali ed esportare all’estero
i miei capi”. Trentacinque anni,
abitante del villaggio di Keur
Madiabel, a sud-est di Dakar,
Malikoge mostra con fierezza il
suo libretto di deposito numero
156, presso la cassa di Keur Madiabel che conta più di 1600
membri. Quando iniziò a fare il
sarto come apprendista di suo
padre, non aveva che una vecchia
macchina da cucire a pedale ed
era senza un posto fisso in cui lavorare: “con il primo microprestito di 200.000 franchi (circa
300 euro) ho costruito questo laboratorio. Ora di macchine ne
ho sette e mio padre lavora con
me. Ho anche potuto assumere
qualche apprendista per aiutarmi nei periodi di grande lavoro. Il
problema più grande adesso sono i tagli di corrente... a volte mi
capita di dormire nel negozio per
aspettare l’elettricità e poter finire il lavoro”.“Ora ho due mogli e
sette figli che vanno tutti a scuola. Anche i miei genitori vivono
con noi”. “Con l’ultimo credito
ho comprato due giovani montoni che poi ho rivenduto prima
della grande festa islamica del
Tabaski dopo averli fatti crescere. Negli anni ho anche acquistato un piccolo pezzo di terra in cui
coltivo miglio durante la stagione delle piogge quando c’è poco
lavoro al negozio”.
UN AIUTO PER REALIZZARE I SOGNI
Diakate è una delle prime
donne entrata a far parte della
cassa rurale di credito e
risparmio di Khombole. Siamo
in Senegal, vicino a Dakar, e
Khombole è una cittadina di
circa sedicimila abitanti. La
cassa permette di effettuare
depositi e concede microprestiti
ai suoi 700 membri, dei quali il
90% sono donne. “Prima di
iniziare a lavorare facevo parte
di un gruppo solidale di donne
e avevo diritto ad alcuni piccoli
crediti – racconta Diakate - ma
senza un’attività fissa ero
costretta a chiedere altri prestiti
da alcuni usurai del villaggio,
indebitandomi sempre di più.
Nel 1998 sono diventata
membro della cassa per
migliorare le mie condizioni di
vita: con il mio primo
microprestito ho comprato del
miglio e ho iniziato a produrre
la bouillie (una tipica pietanza
locale a base di miglio e latte,
ndr) che vendevo al mercato
del villaggio”. Diakate ha circa
sessant’anni, due figli di cui
uno vive a Rimini da ormai
dieci anni e un altro lavora
presso la gendarmeria del
villaggio. Col passare degli
anni Diakate è riuscita a
cambiare radicalmente la
propria condizione: “una volta
ero io che andavo a chiedere
aiuto agli altri, ora invece
molte persone vengono a
chiedermi consigli. Ho una
bancarella molto più grande:
vendo verdura, pesce secco,
olio di palma. Con i soldi
guadagnati, ho potuto
permettere ai miei figli di
studiare all’Università e ho
comprato un piccolo terreno
per mio figlio che sta in Italia.
Quando tornerà potrà
costruire lì la sua casa”.
UNA IMPRENDITRICE PIENA DI IDEE
Arbitha viene da Natpiddimunai, una
località in Sri Lanka. Il successo
imprenditoriale le ha permesso di essere
utile alla propria comunità in qualità di
membro del Comitato Gruppo Donne di
Natpiddimunai. Ma non è stato sempre
così, ricorda la signora Arbitha “la nostra
famiglia viveva in povertà. Il nostro
piccolo reddito derivava dalla vendita di
pesce. Mio marito comprava pesce in
minima quantità e lo vendeva a livello
locale. Ma ciò non bastava per il nostro
sostentamento, per questo avevamo
difficoltà nella gestione famigliare.
Guadagnavamo, all’incirca, Rs. 100 al
giorno (circa 1 euro e mezzo ndr). Poi la
nostra qualità di vita ha iniziato a
cambiare...”. Nel 2008, ha preso il primo
microprestito e ho comprato una canoa
con attrezzi da pesca. “Così sono stata in
grado di sviluppare il business di famiglia
migliorando il mio reddito mensile e
riuscendo, finalmente, a prendermi cura
dell’educazione dei miei figli”. La signora
Arbitha ha rimborsato il primo prestito, e
ne ha subito chiesto un secondo. Con
quest’ultimo ha comprato una bicicletta a
motore, al fine di poter vendere con più
facilità il pesce. “Ora lo vendo essiccato e
guadagno quasi Rs. 2000 al giorno (circa
30 euro ndr). Tale guadagno è più che
sufficiente per dare ai miei figli una buona
educazione. Ho ristrutturato anche casa.”
Nel 2011 Arbitha ha ottenuto un prestito
di Rs. 200.000 (circa 3000 euro ndr) dalla
Banca Commerciale in Kalmunai. Questo
finanziamento le ha permesso di
acquistare alcune barche a motore per il
noleggio, ed ora è in grado di restituire il
prestito pagandone le rate con regolarità.
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