84 Rubrica a cura di Michele D’Onofrio UNO STILISTA IN ERBA, GRAZIE AL CREDITO “Vorrei diventare un sarto di fama internazionale – dice Malikoge – e riuscire a importare le stoffe del Mali ed esportare all’estero i miei capi”. Trentacinque anni, abitante del villaggio di Keur Madiabel, a sud-est di Dakar, Malikoge mostra con fierezza il suo libretto di deposito numero 156, presso la cassa di Keur Madiabel che conta più di 1600 membri. Quando iniziò a fare il sarto come apprendista di suo padre, non aveva che una vecchia macchina da cucire a pedale ed era senza un posto fisso in cui lavorare: “con il primo microprestito di 200.000 franchi (circa 300 euro) ho costruito questo laboratorio. Ora di macchine ne ho sette e mio padre lavora con me. Ho anche potuto assumere qualche apprendista per aiutarmi nei periodi di grande lavoro. Il problema più grande adesso sono i tagli di corrente... a volte mi capita di dormire nel negozio per aspettare l’elettricità e poter finire il lavoro”.“Ora ho due mogli e sette figli che vanno tutti a scuola. Anche i miei genitori vivono con noi”. “Con l’ultimo credito ho comprato due giovani montoni che poi ho rivenduto prima della grande festa islamica del Tabaski dopo averli fatti crescere. Negli anni ho anche acquistato un piccolo pezzo di terra in cui coltivo miglio durante la stagione delle piogge quando c’è poco lavoro al negozio”. UN AIUTO PER REALIZZARE I SOGNI Diakate è una delle prime donne entrata a far parte della cassa rurale di credito e risparmio di Khombole. Siamo in Senegal, vicino a Dakar, e Khombole è una cittadina di circa sedicimila abitanti. La cassa permette di effettuare depositi e concede microprestiti ai suoi 700 membri, dei quali il 90% sono donne. “Prima di iniziare a lavorare facevo parte di un gruppo solidale di donne e avevo diritto ad alcuni piccoli crediti – racconta Diakate - ma senza un’attività fissa ero costretta a chiedere altri prestiti da alcuni usurai del villaggio, indebitandomi sempre di più. Nel 1998 sono diventata membro della cassa per migliorare le mie condizioni di vita: con il mio primo microprestito ho comprato del miglio e ho iniziato a produrre la bouillie (una tipica pietanza locale a base di miglio e latte, ndr) che vendevo al mercato del villaggio”. Diakate ha circa sessant’anni, due figli di cui uno vive a Rimini da ormai dieci anni e un altro lavora presso la gendarmeria del villaggio. Col passare degli anni Diakate è riuscita a cambiare radicalmente la propria condizione: “una volta ero io che andavo a chiedere aiuto agli altri, ora invece molte persone vengono a chiedermi consigli. Ho una bancarella molto più grande: vendo verdura, pesce secco, olio di palma. Con i soldi guadagnati, ho potuto permettere ai miei figli di studiare all’Università e ho comprato un piccolo terreno per mio figlio che sta in Italia. Quando tornerà potrà costruire lì la sua casa”. UNA IMPRENDITRICE PIENA DI IDEE Arbitha viene da Natpiddimunai, una località in Sri Lanka. Il successo imprenditoriale le ha permesso di essere utile alla propria comunità in qualità di membro del Comitato Gruppo Donne di Natpiddimunai. Ma non è stato sempre così, ricorda la signora Arbitha “la nostra famiglia viveva in povertà. Il nostro piccolo reddito derivava dalla vendita di pesce. Mio marito comprava pesce in minima quantità e lo vendeva a livello locale. Ma ciò non bastava per il nostro sostentamento, per questo avevamo difficoltà nella gestione famigliare. Guadagnavamo, all’incirca, Rs. 100 al giorno (circa 1 euro e mezzo ndr). Poi la nostra qualità di vita ha iniziato a cambiare...”. Nel 2008, ha preso il primo microprestito e ho comprato una canoa con attrezzi da pesca. “Così sono stata in grado di sviluppare il business di famiglia migliorando il mio reddito mensile e riuscendo, finalmente, a prendermi cura dell’educazione dei miei figli”. La signora Arbitha ha rimborsato il primo prestito, e ne ha subito chiesto un secondo. Con quest’ultimo ha comprato una bicicletta a motore, al fine di poter vendere con più facilità il pesce. “Ora lo vendo essiccato e guadagno quasi Rs. 2000 al giorno (circa 30 euro ndr). Tale guadagno è più che sufficiente per dare ai miei figli una buona educazione. Ho ristrutturato anche casa.” Nel 2011 Arbitha ha ottenuto un prestito di Rs. 200.000 (circa 3000 euro ndr) dalla Banca Commerciale in Kalmunai. Questo finanziamento le ha permesso di acquistare alcune barche a motore per il noleggio, ed ora è in grado di restituire il prestito pagandone le rate con regolarità.