All! Kinkaleri Ci sono degli amici che una volta che li incontri capisci subito che saranno amici per sempre. Sono amici a cui pensi quando fai le cose e che ti guidano nelle scelte, ti sostengono anche e soprattutto quando non le fai. William Seward Burroughs è un maestro e un amico che ci ha insegnato che le cose posseggono realtà diverse, diverse dimensioni e diverse regole di interpretazione, basta collocare i riferimenti in punti diversi dallo zero cartesiano. W.S.B. ci ha insegnato a costruire bombe, vere e immaginarie, per poter assottigliare l’enorme divario tra chi detiene il potere della parola istituita e chi invece del linguaggio sente la delicata, instabile, insicura presenza. Non esiste potere più forte del linguaggio. Ed è per questo che diventa per tutti un obbligo esercitare la rivolta tutte le volte che se ne presenta l’occasione. W.S.B. ci ha insegnato che ci vuole coraggio per vivere, soprattutto se si accetta di intossicarsi per vedere oltre le apparenze. - - - - Vedi quella mucca stagliata su quel crinale di quelle montagne in controluce? Oh si! si la vedo! E quell’uomo che gioca con un coccodrillo nell’acqua verde del rio delle amazzoni? Ah Ah Ah, si lo vedo! Sembrano un gatto e un topo! All! è un progetto sul linguaggio strutturato in percorsi fisici, verbali, visivi, sonori, mirati allo svilup- po di un pensiero nella totale libertà espressiva. Punto di riferimento di questa ricerca è stata la figura di William Seward Burroughs che del linguaggio ha sempre fatto un luogo di frontiera, atto politico e creativo; non si tratta di un progetto su W.S.B. ma con W.S.B. e con tutti gli artisti che in quegli anni hanno indagato la parola nella possibilità di essere altro. In fondo è uno spettacolo su ciò che insegnava W.S.B.:essere liberi anche sotto tortura, tornare ad una radicalità nella propria presenza. L’invenzione di un codice che permette di trascrivere il simbolo alfabetico direttamente sul proprio corpo, in continua dinamica nello spazio e nel tempo, è stato un vero e proprio atto fondante del progetto; una pratica coreografica dove una griglia rigida di traduzione tra alfabeto e gesto spalanca un luogo di libertà individuale e sviluppa tutte le funzioni di un corpo in movimento. Una pura invenzione per far assumere a qualsiasi performer la scrittura come dato compositivo da interpretare qui e ora, adottando un codice/linguaggio che nella sua applicazione calligrafica ha la possibilità di divenire altro, travalicando la parola stessa e ridefinendo l’idea di coreografia. All! si compone di innumerevoli momenti di diversa natura e intensità fatti di parole, suoni, immagini ponendo ogni volta la questione del linguaggio come possibilità di un gesto d’arte. Il progetto si inscrive direttamente in tutta quella sotterranea diramazione della performance che fa dell’abbattimento dei ruoli la propria funzione principale. Il luogo della battaglia è sempre lo stesso, il corpo. Non la purezza di un corpo astratto ma le possibilità di un corpo soggetto al dominio delle forze. Si tratta di seguire l’attitudine a rompere degli schemi di relazione, di comunicazione, di servitù alla scena. Si tratta di lotta, di strategia, si tratta di mancare quando si rischia, fuggire perché necessario. Si tratta di dar voce all’esigenza di disorganizzare i corpi in movimento in un luogo che li contempli o che, al contrario, li sciolga e disperda. There are some friends that, once met, you feel right away like forever friends. Friends you think of when you act and that lead you in choices, they support you even and most of all when you don’t. William Seward Burroughs is a master and a friend who taught us that things have different scores, different dimensions and interpretation rules, you just need to put references in different points from the Cartesian zero. W.S.B. taught us to build bombs, real and factious, to reduce the enormous gap between who hold the power of the established word and who instead feel the delicate, unstable, insecure presence of language. No power’s stronger than language. That’s why we all are compelled to exercise/practise the revolt at every occasion. W.S.B. taught us you need to be brave for living, especially if you accept to become toxic to see beyond appearance - - - - Can you see that cow clear-cut upon that mountains crest against the light? Oh yes, I can! And that man playing with a crocodile in the green water of Amazon river? Ah. Ah Ah! I see him! They look like a cat and a mouse! All! is a project about language made up of physical, verbal, visual and sound processes with total freedom of expression. The focus for this research is the figure of William Seward Burroughs, who has always used the language as a frontier, a creative and political act; this is not a project about W.S.B. but with W.S.B. and with all the artists in those years have investigated the language in its possibility of being other than words. Basically it’s a performance on what W.S.B. used to teach: be free even under torture. Back to one radicalism in our own presence. The invention of a code that allows the transcription of the alphabetical symbol directly onto one’s own body, in a dynamic exchange between space and time, was the real founding act of the project; a choreographic practice in which a rigid grid of translation between alphabet and gesture opens to a space of individual freedom and develops all the functions of a moving body. A pure invention conceived so that a performer can acquire the writing as an element of composition to perform here and now, by adopting a code/language that, in its application of calligraphy, has the possibility of becoming other, going beyond the word itself and redefining the idea of choreography. All! is made up of countless moments of different nature and intensity: words, sounds, images; each time placing the issue of language as the possibility of being an “act” of art.The project is part of that underground branch of the art that makes of killing the stated roles its principal aim.The battlefield is always the same, the body. Not the purity of an abstract body but the possibility of a body subject to the domain of forces. It’s a matter of following the attitude to break the schema of relation, communication and of the slavery to the scene. It’s a matter of fight, strategy, of lacking when you risk, of running away because it’s necessary. It’s a matter of giving voice to the need of disorganizing the moving bodies within a scene that contemplates them or that, on the contrary, dissolves them. Play For Subject, Microphone And Target Say No To tRitolo For Gun No Fake You Fake For Gun No You Gun No Fake For You Twothousand Virus Threethousand Everyone Gets Lighter Fourthousand Someone In Hell Loves You Pasto Pubblico Virus Kids Found Dance K-Font rRrr Fivethousand Play For Subject, Microphone And Target | All! - 2012 progetto, realizzazione/project, realization Kinkaleri con/with Massimo Conti, Marco Mazzoni produzione/production Kinkaleri in collaborazione con/in collaboration with Btomic testo/reference text: GHOSTS OF CHANCE by William S. Burroughs Un concerto per due corpi, laptop, microfoni e mixer. Un cut-up come testo che cerca, nella variabile possibilità di essere eseguito, la forma canzone e concerto come occasione di un evento pop. Un duo autarchico ed anarchico nell’invenzione di una performance/concerto all’insegna della libertà totale. A concert for two bodies, laptop, microphones and mixer console. A kind of cut-up as text that looks for, in the variable possibility of being executed, the song format and the concert as a pop event. An autarkic and anarchist duo in the invention of a performance / concert in the name of total freedom. performances Say No To | All! - 2012 progetto, realizzazione/project, realization Kinkaleri con/with Mosè Risaliti, Simona Rossi produzione/production Kinkaleri in collaborazione con/in collaboration with PimOff testo/reference text: JUST SAY NO TO FAMILY VALUES by John Giorno Prima performance con il codice coreografico inventato da Kinkaleri che applica direttamente ad ogni lettera dell’alfabeto un gesto. Nell’invenzione di un linguaggio, la performance è una diretta conseguenza della dizione coreografica del testo considerata nelle variabili di dinamica, intensità, spazio, sonorità, velocità. Un trattamento drammaturgico che fa riferimento alla metrica del testo, alle sue suggestioni e all’allestimento previsto. Il primo esperimento ha portato alla individuazione di elementi formali costitutivi (interno/esterno, corpo, voce, sonorità, dinamica) che sono la base degli sviluppi e variazioni successive. The first performance where is used the choreographic code invented by Kinkaleri, it applies directly to each letter of the alphabet a gesture. In the invention of a language the performance is a direct consequence of the choreographic “diction” of the text, considering the variables of dynamics, intensity, spatial, sound and speed. A “drama” treatment which refers to the metric of the text, its suggestions and the expected set up. The first experiment led to the identification of formal constituent elements (internal/ external, body, voice, sound, dynamic) that will form the basis of subsequent developments and changes. tRitolo | All! - 2012 Fake For Gun No You | All! - 2012 progetto realizzazione/project, realization Kinkaleri con/with Jacopo Jenna, Marco Mazzoni, Simona Rossi produzione/production Kinkaleri progetto, realizzazione/project, realization Kinkaleri con/with Jacopo Jenna, Simona Rossi in collaborazione con/in collaboration with Santarcangelo Festival 12.13.14., Armunia-Inequilibrio Festival, Contemporanea Festival testo tratto da citazioni di/reference text from quotes by William S. Burroughs Performance che ha bisogno di un evento per potersi installare; in occasione di una apertura pubblica i performer eseguono una serie di movimenti coreografici dislocati nello spazio e nel tempo. Le coreografie non sono altro che la traduzione, in linguaggio corporeo, di testi tratti dall’opera di William Burroughs. La performance non si mimetizza ma si rende piuttosto manifesta intervenendo nel flusso dell’evento in cui si colloca. Si insinua cioè anche la possibilità di una legittimità contemplativa fuori dalle righe e dagli spazi ordinari, per lasciarla esplodere nella vicinanza di un corpo che si concede allo sguardo per sentirlo direttamente nell’ingombro, nella dinamica, nel respiro. A performance that needs an event to take place; on the occasion of an opening some dancers perform a series of choreographic movements displaced in space and time. The choreography is nothing but the translation, in a body language, of texts drawn from the work of William Burroughs. The performance is not camouflaged, it is rather obvious and sets in the flow of the event in which it is placed.It insinuates also the possibility of a contemplative legitimacy outside the lines and ordinary spaces, to let it explode in the proximity of a a body that leaves you cross-eyed to feel it directly, in size, in the dynamics of breath. testo estratto da/reference text, excerpt from THANKSGIVING DAY, NOV. 28, 1986 FOR JOHN DILLINGER IN HOPE HE IS STILL ALIVE by William S. Burroughs Performance che utilizza il codice di gesti costruito da Kinkaleri. La performance sempre centrata sulla dizione del testo preso a riferimento, in questo caso politicamente molto denso, assume una serie di momenti topici e stereotipati della danza per sviluppare una relazione complessa tra la percezione della scena e il suo confine con il reale. Un’occasione per approfondire la ricerca coreografica e il paradosso tra rappresentazione e i termini del reale. Performance that uses the gestural code invented by Kinkaleri. The performance, always centred on the “expression” of the text taken as a reference, in this case politically very dense, assumes a series of important and stereotyped moments of dance to develop a complex relationship between the perceptions of the scene and its edge with the real. An opportunity to explore the choreographic research and the paradox between representation and terms of reality. video: http://www.youtube.com/watch?v=ytMX9pZbFG4 For Gun No Fake You | All! - 2012 Gun No Fake For You | All! - 2012 progetto, realizzazione/project, realization Kinkaleri con/with Jacopo Jenna, Simona Rossi produzione/production Kinkaleri in collaborazione con/in collaboration with Santarcangelo Festival 12.13.14, Armunia-Inequilibrio Festival, Contemporanea Festival progetto, realizzazione/project, realization Kinkaleri con/with Jacopo Jenna, Simona Rossi in collaborazione con/in collaboration with Santarcangelo Festival 12.13.14, Armunia-Inequilibrio Festival, Contemporanea Festival testo estratto da/reference text, excerpt from THE DEATH OF WILLIAM S. BURROUGHS - WHAT WENT INTO W.S.B. COFFIN WITH HIS DEAD BODY by John Giorno testo, estratto di 3 interviste con/reference text, excerpt of 3 interviews with Lou Reed, Tennessee Williams, Peter Beard, from WITH BURROUGHS - UNRELEASED REVIEWS, DISCUSSIONS 19741979 by Victor Bockris Seconda performance che utilizza il codice coreografico inventato da Kinkaleri. Il luogo, una enorme rimessa di barche completamente vetrata, il momento scelto, il crepuscolo di un tramonto estivo, hanno caratterizzato profondamente la perfomance. Il pubblico nella sua disposizione è parte dello spazio di esibizione e tra lo spazio esterno e quello interno si organizzano distanze di percezione continuamente messe in discussione acusticamente e visivamente. Quarta performance che utilizza il codice di Kinkaleri. Lo sviluppo coreografico si pone nuove questioni espressive da affrontare, nel momento in cui il testo non è un flusso unico portato nello spazio e nel tempo dai due performer. In questo caso la forma dialogo del testo costringe a nuove possibilità nell’alternanza di chi dice danza, e chi ascolta danza, condividendo lo stesso spazio e lo stesso momento. Un’ulteriore esplorazione sulle possibilità drammaturgiche del codice coreografico. Second performance that uses the gestural code invented by Kinkaleri. In this case the place, a huge boathouse fully glazed, the timing, the summer twilight, have characterized the performance deeply. The arrangement of the audience was part of the exhibition space and between the outer and the inner, some distances of perception were organized and continuously challenged, both acoustically and visually. Fourth performance that uses Kinkaleri’s code. The choreographic development continues by placing new expressive issues to deal with, at the time when the text is not a single stream brought in space and time by two performers. In this case the text in the form of dialogue forces to new possibilities in the alternation of those who say “dance” and those who listen “dance”, sharing the same space and time. A further exploration of the drama possibilities of choreographic code. Video: http://www.youtube.com/watch?v=WML23oAkwak Twothousand | All! Threethousand | All! - 2012 progetto, realizzazione/project, realization Kinkaleri composizione musicale/music composition Filippo Perocco, Federico Costanza con/with Massimo Conti, Marco Mazzoni esecuzione sonora live/live music Federico Costanza, Lucia D’Errico produzione/production Kinkaleri, Pocket Opera in collaborazione con/in collaboration with music@villaromana progetto/project Kinkaleri in collaborazione con/in collaboration with Daniela Cattivelli con/with Massimo Conti, Marco Mazzoni suono live/live sound Daniela Cattivelli produzione/production Kinkaleri, Xing testo/reference text: cut-up of LAST WORD OF HASSAN SABBAH from THE YAGE LETTERS by William S. Burroughs, Allen Ginsberg testo/reference text: cut-up of LAST WORD OF HASSAN SABBAH from THE YAGE LETTERS by William S. Burroughs, Allen Ginsberg Performance dinamico/sonora dove la libertà performativa del progetto incontra e stabilisce collaborazioni esterne con musicisti di varia estrazione partendo da dati elementari: due corpi, due microfoni, un tavolo, dieci pistole. In questo caso una collaborazione con due compositori di musica contemporanea, Filippo Perocco e Federico Costanza. Partendo da un testo condiviso e da una situazione data la composizione, preparata dai musicisti per toy piano e basso elettrico, incontra il codice portato dai due performer. Un progetto aperto ogni volta all’immediatezza di un incontro e di una collaborazione che con pochi giorni di preparazione diventa evidente. A dynamic/sound performance that meets external collaborations with musicians from different backgrounds starting from the basic data: two bodies, two microphones, a table and ten guns. This time a collaboration with two composers of contemporary music Filippo Perocco and Federico Costanza. From a shared text and a given situation, the composition for toy piano and electric bass guitar meets the code carried by the two performers. A project whenever open to collaboration that has few days to become evident. - 2012 Seconda tappa del progetto aperto alla collaborazione con musicisti, in questo caso con Daniela Cattivelli. Mantenendo l’impianto scenico e le condizioni date di partenza (performer, pistole, microfoni) si superano le scritture musicali per abbandonarsi ad un lavoro d’improvvisazione strutturato con una forte connotazione elettronica e analogica. Come sempre in questo caso l’incontro/preparazione per l’evento si sviluppa in pochi giorni nella ricerca della condizione meno strutturata possibile e più libera allo sviluppo dell’incontro cercato. Second appointment of the project open to collaborations with musicians, this time with Daniela Cattivelli. Maintaining the scenic plant and the basic conditions (performer, guns and microphones) we exceed music composition for indulging in an improvisation work with strong electronics and analog features. As always in this case, the meeting / preparation for the event develops within a few days, in the search of the less structured condition and more free to development of the meeting sought. video: https://www.youtube.com/watch?v=zkZOGLbcdIA&feature=results_video Virus | All! - 2012 Everyone Gets Lighter | All! - 2013 progetto/project Kinkaleri condotto da/led by Marco Mazzoni progetto/project Kinkaleri con/with Marco Mazzoni cura/curated by Massimo Conti testo estratto da/reference text from SOME WESTERN HAIKU by Jack Kerouac Laboratorio di movimento sull’applicazione del vocabolario gestuale, studio del codice K, per restituire alla coreografia la centralità della messa in scena con l’intenzione di creare un corpo di lavoro che sondi le possibilità di fuoriuscita del controllo sul gesto. A workshop of movement dealing with the application of a gestural vocabulary, the study of the k code, to return the choreography a central role in the staging, in order to create a work structure that investigates the attitudes to escape the control of the gesture. Performance di trasmissione dell’alfabeto gestuale che dall’atto divulgativo diviene danza; in un dispositivo sono presentati da un perfomer tutti gli elementi costitutivi del codice, fornendo al pubblico le possibili applicazioni che coinvolgono il corpo nella sua potenzialità comunicativa e coreografica. La performance si propone di essere allo stesso tempo soggetto di pratica e di contemplazione. A performance about the transmission of the gestural alphabet that, starting as informative action becomes dance; in a special device a performer presents all the constituent elements of the code, providing the audience with the possible applications that involve the body in its communicative and choreography potential. The performance aims to be at the same time the subject of practice and contemplation. http://vimeo.com/84024583 Fourhousand | All! - 2013 Pasto Pubblico | All! - 2013 progetto/project Kinkaleri in collaborazione con/in collaboration with Riccardo Benassi con/with Massimo Conti, Marco Mazzoni progetto sonoro a cura di/sound project by Riccardo Benassi produzione/production Kinkaleri, Villa Romana, Florence progetto/project Kinkaleri con/with Anna Ammirati, Daniel Blanga Gubbay, John Giorno, Daniela Niccolo/Enrico Casagrande, Vittoria Puccini testo/reference text: ANTOLOGIA BEAT - Amiri Baraka, William S. Burroughs, Gregory Corso, Lawrence Ferlinghetti, Allen Ginsberg, John Giorno, Bob Kaufman, Jack Keruak, Peter Orlovsky, Diane di Prima testo/reference text: cut-up of LAST WORD OF HASSAN SABBAH from THE YAGE LETTERS by William S. Burroughs, Allen Ginsberg Terzo appuntamento che incontra l’artista visivo Riccardo Benassi. Berlino è l’occasione per sperimentare un incontro con una nuova attitudine performativa, più sfaccettata e molteplice come quella di Benassi che nasce come sperimentatore sonoro nel collettivo Olivetty per poi proseguire allargando le sue specificità artistiche a tutta l’arte visiva. Le condizioni sono sempre le stesse, pochi giorni per accordare un tavolo, due perfomer, due microfoni, dieci pistole che sparano. Third appointment that meets the visual artist Riccardo Benassi. Berlin is the opportunity to experience a match with a new artistic attitude, more multifaceted and complex as that of Riccardo Benassi who started as sound experimenter in the collective Olivetty, then continuing expanding his specificity to the whole artistic visual art. The conditions are always the same: a few days to tune a table/console, two performers, two microphones and ten guns that shoot. Direttamente connesso a Dial A Poem di John Giorno, Pasto Pubblico è un’esperienza di oralità allo stato puro da un corpo ad un altro corpo; da qualsiasi luogo attraverso una semplice telefonata sarà possibile ascoltare una poesia, sospendere per qualche minuto il tempo e cibarsi di parole poetiche. Directly connected to “Dial A Poem” by John Giorno, Pasto Pubblico is a pure experience of orality from one body to another one; from anywhere, through a simple phone call, you can listen to a poem, suspend time for a while and live on poetic words https://vimeo.com/86359038 https://vimeo.com/86178053 Someone In Hell Loves You | All! - 2013 Virus Kids | All! workshop - 2013 progetto/project Kinkaleri con/with Jacopo Jenna, Simona Rossi, Marco Mazzoni partecipazione speciale di/special guest John Giorno produzione/production Kinkaleri in collaborazione con/in collaboration with Ternifestival, Contemporanea Festival 13 per bambini dai 7 ai 11 anni/children, age 7-11 condotto da/led by Massimo Conti, Marco Mazzoni testo/reference text: IT DOESN’T GET BETTER by John Giorno Un poeta e dei performer per amplificare la ricerca con le cose del mondo che incontrano altre possibilità espressive, avvicinando ognuno ad una forma di comunicazione diversa. Una presenza che è stata oggetto e testimonianza, indagine, coreografia e luogo stesso della parola. Come per le altre occasioni anche questa volta l’oggetto della coreografia è la comunicazione del testo poetico, ma stavolta vediamo dal vero la poesia danzata e il poeta che l’ha scritta. A poet and some performers to boost research with the things of the world that meet other expressive possibilities, approaching each person with a different form of communication. A presence that is subject and evidence, investigation, choreography and place of the word. As for the other occasions this time the subject of the choreography is the communication of the poetic text, but this time we see live the danced poetry and the poet who wrote it. Laboratorio per bambini che partendo dallo stesso principio di trasmissione del codice di gesti si adatta alla naturale capacità dell’infanzia di inventare mondi. La comunicazione diventa un atto esclusivo, liberando il gioco e le avventure per divenire corpo parlante pronto a danzare senza pensare di farlo. Workshop for children that, starting from the same principle of transmission of the code of gestures, fits the natural ability of children to invent worlds. The communication becomes an exclusive act, freeing up the game and adventures to become a speaking body, ready to dance without thinking to do it. Found Dance | All! - 2014 rRrr | All! - 2014 progetto/project Kinkaleri progetto/project Kinkaleri con/with Jacopo Jenna, Marco Mazzoni produzione/production Kinkaleri in collaborazione con/in collaboration with Forward/ L’Arte dalla tua parte, Società Canottieri Firenze, Comune di Firenze testo estratto da/reference text from ANDY WARHOL INTERVIED BY A POET by John Giorno Manifesto in formato A3 da prendere e portare via contenente le indicazioni per la realizzazione di una personale danza trovata. A3 poster to take and carry away with the directions to the realization of a personal found dance. Perfomance site specific. Utilizzando anche in questo caso l’invenzione del codice coreografico che traduce lettere in gesti, ai bordi opposti del fiume Arno due performer mettono in atto un dialogo a distanza coinvolgendo il corpo e la voce. Un incontro/scontro dove il pubblico situato sulla strada fa da testimone. A site-specific performance. Using again the invention of the choreographic code that translates letters into gestures, on the opposite shores of the river Arno, two performers play out a long-distance dialogue, involving the body and the voice. A meet/match where the audience is located on the road to witness K-Font | All! - 2014 Fivethousand | All! - 2014 progetto, realizzazione/project, realization Bruno/Giacomo Covacich in collaborazione con/in collaboration with Kinkaleri produzione/production Bruno, Kinkaleri progetto, realizzazione/project, realization Kinkaleri composizione musicale/music composition BlutwurstDaniela Fantechi con/with Massimo Conti, Marco Mazzoni esecuzione sonora live/live music Cristina Abati, Maurizio Costantini, Michele Lanzini produzione/production Kinkaleri testo/reference text: cut-up of LAST WORD OF HASSAN SABBAH from THE YAGE LETTERS by William S. Burroughs, Allen Ginsberg Font tipografica sviluppata sul codice gestuale K, disponibile per la scrittura e alla sua esperienza di lettura; un concatenarsi di gesti grafici che nel suo astratto si fanno danza, nella concretezza parola. Collocata in in evento lungo una notte, Fivethousand prosegue la collaborazione con dei musicisti che, con una composizione per viola, violoncello e contrabbasso, accostano il set fatto di corpo, voce, pistole. Typographical font developed on the gestural K code which is available for writing and reading experience; a chain of graphic actions that, in its abstract, becomes dance, factually word. Placed in an all-night-long event, Fivethousand keeps on working with musicians who, with a composition for viola, cello and double bass, matches the set made up of body, voice, guns. Kinkaleri nasce a Firenze nel 1995. I componenti si incontrano, unendo le loro esperienze e studi precedenti maturati in vari campi, con l’intenzione di realizzare dei progetti specifici, sollecitando quindi la volontà di operare intorno a delle idee concrete e curando sempre tutti gli aspetti necessari alle creazioni della propria attività. Kinkaleri opera fra sperimentazione teatrale, ricerca sul movimento, performance, installazioni, allestimenti, materiali sonori, cercando un linguaggio non sulla base di uno stile ma direttamente nell’evidenza di un oggetto. I lavori del gruppo hanno ricevuto ospitalità presso numerose programmazioni in Italia e all’estero, teatri, centri d’arte contemporanea, festivals e spazi espositivi. Tra le produzioni più importanti ricordiamo Doom (1996), 1.9cc GLX (1998), My love for you will never die (2001), <OTTO> (2002/2003) WEST (2003- 2006), I Cenci/Spettacolo (2004), Nerone (2006), THE HUNGRY MARCH SHOW//Between a carrot and I (2007) //Yes Sir! (2008), Alcuni giorni sono migliori di altri (2008), Nessun Dorma (2009-2010), Ascesa&Caduta (2010), I AM THAT AM I (2010), Hit Parade (2011), All! (2012-2014). Nel 2002 la compagnia riceve il “PREMIO LO STRANIERO Scommesse per il futuro “…per l’ammirevole coordinamento di gruppo dentro forme teatrali austere dai mezzi scabri e intensi dove la danza è ritmo nascosto della realtà e una sottile distanza crea le necessarie dissonanze” e, sempre nel 2002, il PREMIO UBU per lo spettacolo <OTTO> come miglior spettacolo di teatrodanza dell’anno. Il gruppo è formato attualmente da Massimo Conti, Marco Mazzoni, Gina Monaco. Kinkaleri was given birth in 1995. Joining their previous experiences and studies worked out in various fields, the components agree with the intention of realizing specific projects, spurring the will to operate and to deal with actual ideas, and always in charge of all the aspects about the creations of their line. Kinkaleri work in experimental theater, movement research, performances, installations, exhibitions, sound materials, looking for a language not on the basis of a style but directly in the evidence of an object. The works of of the company has been shown both in Italy and abroad, in theatres, contemporary art museums, dance and the0.atre festivals, galleries. Among the most important creations: Doom (1996), 1.9cc GLX (1998), My love for you will never die (2001), <OTTO> (2002/2003), WEST (2003- 2006), I Cenci/Spettacolo (2004), Nerone (2006), THE HUNGRY MARCH SHOW//Between a carrot and I (2007) // Yes Sir! (2008), Alcuni giorni sono migliori di altri (2008), Nessun Dorma (2009-2010), Ascesa&Caduta (2010), I AM THAT AM I (2010), Hit Parade (2011)All! (2012-2014). In 2002 the group is awarded the “LO STRANIERO bets for the future” prize “…for the admirable group coordination within stern theatrical forms made of rough and intense means where dance is hidden rhythm of the reality and a slight distance generates the necessary dissonances” and, still in 2002, the UBU prize for the performance <OTTO> as best dancetheater performance of the year. The group is now composed by Massimo Conti, Marco Mazzoni, Gina Monaco. Kinkaleri direzione artistica/artistic direction Massimo Conti, Marco Mazzoni, Gina Monaco organizzazione, produzione/organization, production Monica Maggio promozione, ufficio stampa/promotion, press office Barbara Saura Kinkaleri riceve il sostegno di/is subsidised by Mibact - Dipartimento dello Spettacolo, Regione Toscana contatti/contacts [email protected] - fb Kinkaleri Spaziok - www.kinkaleri.it Kinkaleri | spazioK via S. Chiara 38/2 - 59100 Prato - Italia - tel +39 0574.448212 crediti fotografici/photo credits: Gary Indiana, Kinkaleri, Monica Maggio, Giulia Del Piero, Luca Ghedini, Camilla Borraccino, Jacopo Jenna, Ilaria Costanzo, Giuseppe Bartolini, Giacomo Covacich, Stephane Giraudeau, Niccolò Bambi Kinkaleri