Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – Milano
Venerdì, 24 gennaio 2014 – ore 21.00
SERIE «A» 2013/2014
«After Horowitz»
Pianista
FREDDY KEMPF
LUDWIG VAN BEETHOVEN Sonata n. 30 in mi maggiore op. 109
(1770-1827)
Vivace ma non troppo; Prestissimo (in mi minore); Gesangvoll, mit
innigster Empfindung. (Andante molto cantabile ed espressivo)
ROBERT SCHUMANN
(1810-1858)
Studi sinfonici op. 13
Tema - Andante (do diesis minore)
Studio I - Un poco più vivo (do diesis minore)
Studio II - Marcato il canto, espressivo (do diesis minore)
Studio III - Vivace (mi maggiore)
Studio IV - (do diesis minore)
Studio V - Scherzando (do diesis minore)
Studio VI - Agitato (do diesis minore)
Studio VII - Allegro molto (mi maggiore)
Studio VIII - (do diesis minore)
Studio IX - Presto possibile (do diesis minore)
Studio X - Sempre con energia (do diesis minore)
Studio XI - (sol diesis minore)
Studio XII - Allegro brillante (re bemolle maggiore)
Toccata in do maggiore op. 7
MODEST MUSORGSKIJ
(1839 – 1881)
Quadri di un’esposizione (alla memoria di Viktor Hartmann)
Promenade/Gnomus/Promenade/Il vecchio castello/Promenade/
Tuileries (Dispute d'enfants après jeux)/Bydlo/Promenade/
Ballet de Poussins dans leurs coques/Deux juifs polonais, l'un riche et
l'autre pauvre/Promenade/Limoges.Le marche (La grande nouvelle)/
Catacombae (Sepulchrum romanum).Cum mortuis in lingua mortua/
La Cabane sur des pattes de poule/ La grande porte (Dans la
capitale de Kiev)
FREDDY KEMPF - Nato a Londra nel ‘77, ha debuttato a otto anni con la Royal Philharmonic, con cui
ha tuttora uno stretto legame, tanto che nel 2011 ha suonato come pianista e direttore nel ciclo completo
dei Concerti di Beethoven, in molti tra i più importanti teatri del Regno Unito. Kempf si è presentato alla
ribalta nel ‘92, vincendo il Concorso della BBC come Giovane Musicista dell'Anno. É stato però il suo
Terzo Premio al Concorso Caikovski di Mosca nel ‘98 a lanciarlo anche a livello internazionale. Il fatto che
non gli fosse stato assegnato il Primo Premio infatti suscitò le proteste del pubblico ed ebbe ampio spazio
sulla stampa russa, che lo proclamò “eroe del Concorso”. A questo hanno fatto seguito molti debutti
internazionali con importanti direttori e orchestre come Philharmonia Orchestra (Sir Davis e Sanderling),
Royal Philharmonic con Gatti, Bämert e Dutoit, Royal Liverpool Philharmonic e Petrenko, Filarmonica
della Scala con Chailly, Filarmonica di San Pietroburgo con Temirkanov, Orchestra di Stato Russa con
Sinaisky, Orchestra Sinfonica di Dresda con Herbig, l'Orchestra del Mozarteum di Salisburgo con Ivor
Bolton, la Seattle Symphony con Schwarz, San Francisco Symphony con Tortelier, Philadelphia Orchestra
con Sawallisch, NHK Symphony con Simonov, European Union Youth Orchestra con Ashkenazy, Prague
Philharmonia con Belohlavek, Residentie Orkest con Jaarvi e Luxembourg Philharmonic con Krivine.
Recentemente Kempf si è esibito con la RTVE Symphony Orchestra di Madrid diretta da Kalmar, la
Vancouver Symphony con Bramwell Tovey e ha collaborato con l’Australian Chamber Orchestra e il
violinista e direttore R. Tognetti. Nell’ ‘11/’12 ha suonato con la Sydney Symphony Orchestra diretta da
Dausgaard e con la Filarmonica di Nizza diretta da Jurowski. Kempf ha aperto la stagione ‘12/’13 con una
tournée nel Regno Unito con la Sinfonica di San Pietroburgo, preceduta da un concerto nella Sala Grande
della Filarmonica della città baltica; ha debuttato con le Orchestre di Helsinki e Copenhagen, ha suonato
con la Filarmonica Ceca e in un progetto come pianista e direttore, con la Franz Liszt Chamber Orchestra
al Budapest Spring Festival e al Menuhin Festival di Gstaad. Kempf tiene anche recital in tutto il mondo
(Mosca, Berlino, Milano, Londra, Manchester, Brisbane, Sidney, Tokyo). Debutti a Hong Kong e al
Southbank di Londra. Nel 2010 ha partecipato alla registrazione del nuovo lavoro di Kashif "Genesis
Symphony"con London Symphony e ha inciso i Concerti n. 2 e 3 di Prokofiev con la Bergen Philharmonic
e Litton. Questo CD è stato tra i finalisti del "Gramophone Concerto Award". La collaborazione è
proseguita con una registrazione di opere per pianoforte e orchestra di Gershwin nel 2012 e prevede il
completamento dell'intero ciclo dei Concerti per pianoforte di Prokofiev. Del 2011 è l’incisione dedicata a
Rachmaninov, Bach/Busoni, Ravel e Stravinsky. Scoperto per l’Italia da Serate Musicali, ne è ospite in ogni
stagione a partire dal 1998.
*****
Nota di passaggio (H.F.)
… Si sa che Ciaikovski è tutto per la Mosca cosiddetta musicale. Ed è anche per questo che Kempf divenne
il nostro Eroe fin da quando dalla Mosca di Ciaikovski ci arrivò un cablo: «Pianista inglese defraudato del I
Premio Ciaikovski al Concorso Ciaikovski. Tumulti. Si teme un caso diplomatico. La Regina informata». Si
scoprì che il suddito della Regina, di nome Kempf era un segreto parente di Wilhelm Kempff (già ospite
venerabile e reliquia delle “Serate Musicali”). Alla luce di queste risultanze i casi diplomatici dovevano essere
almeno due. Almeno, perché nelle vene di K. pareva scorrere anche sangue orientale. Il defraudato, di solito
di natura taciturna, intervistato dichiarò con eloquenza imprevista, di volersi specchiare in Schumann, unico
vero romantico, specie in quell’Arabesque che era stata vero specchio dell’anima del più infelice dei
compositori. Anzi, lanciava il suo guanto di sfida all’esecuzione dell’Arabesque da parte del divino Horowitz
che a sua volta aveva dichiarato alle “Serate Musicali”: «Se non fossi Horowitz, vorrei essere Robert
Schumann». In due time, come si dice oltre Manica, le reliquie sonore dell’Arabesque suonata dal divino e
dal suo sfidante, furono da noi studiate meticolosamente. Salva la segretezza, possiamo dire che le pretese
dello sfidante non parvero fuori luogo. Divenne il nostro Eroe. Per lui coniammo il Motto: «After
Horowitz». Oggi ne sappiamo di più di codesto nostro Eroe, dopo che ebbe accettata (senza battere ciglio)
la nostra ospitalità tutta musicale. Egli scala ogni vetta sinfonica. Dalle tenere ore del mattino F.K. si nutre
di forte pastasciutta. Si compie così un sacro rito che è d’oriente e d’occidente insieme, e-perdendosi nella
notte dei tempi- non ha l’eguale. «Capirlo!», direte voi. Già. Ma, per lui, la vera Italia pastasciuttara e
sinfonica si alza in piedi come un sol uomo. E fa un tifo indiavolato. Lo sentite? I nostri applausi non sono
che una pallida eco.
SI RACCOMANDA VIVAMENTE DI SPEGNERE I TELEFONI CELLULARI
Si ricorda che è vietato registrare senza l’autorizzazione dell’Artista e dell’organizzazione
LUDWIG VAN BEETHOVEN - Sonata n. 30 in mi maggiore op. 109
L’op. 109 apre il gruppo delle ultime tre grandi Sonate beethoveniane, tutte datate tra il 1820 e il
’22. Com’è stato notato, queste ultime Sonate appaiono pervase da un’evidente affinità stilistica e
poetica: vi si rifletterebbe infatti lo stato d’animo del compositore intento all’edificazione
dell’ultimo capolavoro sacro; la Missa solemnis. A testimonianza dell’amicizia profonda e duratura
che unì Beethoven con la famiglia Brentano, la Sonata (pubblicata a Berlino da Schlesinger nel
novembre 1821) reca la dedica alla giovane Maximiliane Brentano (figlia di Antonia Brentano, a
sua volta destinataria delle Variazioni Diabelli). È suddivisa in tre movimenti. I primi due sono di
proporzioni assai ridotte. Il Vivace ma non troppo apre l'opera con uno stile apparentemente simile
ad un'improvvisazione musicale; segue il conciso Prestissimo, in forma- sonata come il precedente
ma dal carattere «spettrale e carico di demoniaca energia». Il terzo movimento (il cui titolo è in
tedesco - come avvenuto nelle precedenti Sonate op. 90 e op. 101 - è un tema (Andante molto
cantabile ed espressivo) con sei Variazioni: Variazione I: Molto espressivo; Variazione II: Leggermente;
Variazione III: Allegro vivace; Variazione IV: Etwas langsamer als das Thema [Un poco più lento del
tema]; Variazione V: Allegro ma non troppo; Variazione VI. All'ultima Variazione segue
immediatamente il ritorno del tema iniziale originario, con il quale si conclude la Sonata.
ROBERT SCHUMANN - Studi sinfonici op. 13
Gli Studi sinfonici op. 13 furono composti nel 1834 sotto forma di tema con sedici Variazioni
su una melodia del Barone von Fricken, seguite da un'ulteriore variazione su un tema
completamente diverso di Heinrich Marschner. La prima edizione (1837) recava una nota in cui
si avvertiva che la melodia era stata composta da un dilettante: Schumann aveva infatti ricevuto il
tema dal Barone von Fricken, tutore di Ernestine von Fricken, la Estrella del suo Carnaval op. 9.
Il barone, musicista dilettante, aveva utilizzato la melodia in un tema con variazioni per flauto.
Schumann si era fidanzato con Ernestine nel 1834, ma ruppe il fidanzamento l'anno seguente: un
elemento autobiografico si intrecciava dunque alla genesi degli Études symphoniques (com'è
avvenuto per molti altri capolavori di Schumann). Delle sedici Variazioni composte da
Schumann sul tema di Fricken, solo undici vennero pubblicate da lui. (Una versione precedente,
completata fra il 1834 e il gennaio 1835, conteneva dodici brani). Lo studio finale, ovvero il
dodicesimo brano tra quelli pubblicati, era una variazione su un tema dalla romanza Du stolzes
England freue dich (Esulta, o fiero inglese!), dall'opera di Heinrich Marschner Der Templer und die
Jüdin (Il templare e l'ebrea), desunta dall'Ivanhoe di Walter Scott (un omaggio a William Sterndale
Bennett, amico inglese di Schumann). Il tema di Fricken fa’ una fugace apparizione durante
questo Studio. L'opera venne pubblicata per la prima volta nel 1837 (XII Etudes Symphoniques).
Solo nove dei dodici studi erano effettivamente pensati come variazioni. Nel settembre del 1834
vennero presi in considerazione altri titoli: Variations pathétiques e Etuden im Orchestercharakter von
Florestan und Eusebius. In quest'ultimo caso gli Études sarebbero stati firmati da due personaggi
immaginari, che per Schumann personificavano due aspetti essenziali e complementari della sua
personalità e del suo mondo poetico. 'Florestano e Eusebio' avrebbero poi "firmato" le
Davidsbündlertänze, op. 6, ma soltanto nella versione del 1835 degli Études symphoniques i brani
furono suddivisi in modo tale da far risaltare l'alternanza di pagine più liriche, malinconiche e
introverse (Eusebio) con brani di carattere più emotivo e dinamico (Florestano). Nella versione
del 1837 prevale Florestano. Quindici anni dopo, nella seconda edizione (Lipsia, 1852), il titolo
del 1837 Études symphoniques divenne Études en forme de variations, due Studi (il n. 3 e il n. 9)
che non si conformavano al nuovo titolo - non essendo esattamente delle variazioni - vennero
espunti, e la partitura fu sottoposta a revisione. L'opera venne dedicata interamente all'amico
inglese di Schumann, il pianista e compositore William Sterndale Bennett, che la eseguì spesso in
Inghilterra con grande successo, ma Schumann riteneva che la composizione fosse inadatta
all'esecuzione in pubblico e consigliò alla moglie Clara di non suonarla. A parte i riferimenti a
Florestano e a Eusebio, tutti i titoli proposti da Schumann rivelano il carattere alla base della
concezione dell'op. 13. Qui Studi ha lo stesso significato che ritroviamo negli Studi op. 10 di
Fryderyk Chopin, ovvero brani da concerto in cui si scandagliano le possibilità tecniche e
timbriche della scrittura per pianoforte solo; sono 'studi sinfonici' per via della ricchezza e della
complessità dei colori qui evocati: la tastiera diventa un'orchestra in grado di fondere,
sovrapporre o mettere in contrasto timbri diversi. Se si escludono il n. 3 e n. 9, nei quali il legame
col tema è molto esile, gli studi sono delle variazioni a tutti gli effetti. Non era la prima volta in
cui Schumann affrontava la forma delle variazioni.[2] Qui, però, il principio della variazione
consiste piuttosto in una libera trasformazione, e non più del tema in sé, ma di una 'cellula" o di
più 'cellule' musicali (come avviene ad esempio anche in Carnaval). Gli Études symphoniques
mettono a frutto la lezione delle Variazioni Diabelli di Beethoven: il tema, che serve da elemento
unificatore, è ampliato e trasformato, divenendo la base da cui fioriscono idee di vario carattere
espressivo. Spesso il virtuosismo richiesto dalla scrittura pianistica non mira a impressionare
l'ascoltare, ma piuttosto a chiarire la complessità polifonica e approfondire la sperimentazione
delle potenzialità della tastiera.
ROBERT SCHUMANN - Toccata in do maggiore op. 7
Apparsa in origine come Etude phantastique nel 1829, poi rielaborata in due riprese nel ’30 e nel
’33, la Toccata è uno dei traguardi tecnici del repertorio romantico. L’idea di trovare un
corrispondente pianistico al virtuosismo di Paganini non è solo di Liszt (Studi da Paganini).
Anche Schumann tentò questa via di Studi da Paganini, ma molto più infelicemente.Una lunga
catena parallela di quarte e seste (terze e seste) con un movimento continuo e ostinato. Il legato
di sedicesimi, nella cui trama si innesta alla mano sinistra anche un secondo tema più disteso e
cantabile, crea un moto ondulatorio di fondo, potentemente suggestivo. Leggendaria l’esecuzione
di Joseph Levine, che lasciò senza fiato Ferruccio Busoni, di cui sono leggendarie le ironie e le
acidità sui suoi possibili rivali (dal violento e rumoroso Moritz von Rosenthal stroncato anche da
Brahms in persona, a Vladimir de Pachman, il tragicomico e garrulo pianista-parlatore
ingiustamente questa volta stroncato da Busoni che non comprese o non volle comprendere il
suo paradossale talento). La versione di Horowitz, quella che interessa a noi e interessa a Freddy
Kempf, è certamente un prodigio se si tiene conto che il relativamente piccolo Horowitz (specie
di Davide contro Golia), doveva vedersela con un gigante nevrastenico, ma sempre gigante
(Levine). H. F.
MODEST MUSORGSKIJ - Quadri di un’esposizione (alla memoria di Viktor Hartmann)
I Quadri di un'esposizione, uno dei più originali capolavori della letteratura musicale del secolo
scorso, furono terminati il 22 giugno del 1874. Il motivo che ne determinò la creazione fu, come
è spiegato in una annotazione posta sulla prima pagina dell'edizione originale, la mostra di
acquarelli e disegni del pittore Victor Hartmann, scomparso nel 1874 e ottimo amico del
musicista. È una serie di dieci pezzi, ognuno dei quali porta il titolo originale del quadro che lo
ha ispirato, preceduto da una introduzione detta "Passeggiata", che si ripete spesso fra l'uno e
l'altro episodio con variazioni di tonalità e mutamenti di colorito armonico. Con questi interludi
l'autore ha voluto descrivere se stesso mentre si aggira nelle sale dell'esposizione; ora lentamente
e quasi assorto, ora frettoloso perché attratto da un quadro che suscita maggiormente il suo
interesse, talvolta rallentando l'andatura con il pensiero mesto rivolto all'amico morto. La varietà
e la ricchezza timbrica di quest'opera pianistica, che, vivo Musorgskij, rimase completamente
ignorata (fu pubblicata nel 1886, cinque anni dopo la sua morte, nella revisione di RimskijKorsakov), hanno convinto diversi musicisti a trascriverla per orchestra; tra essi si ricordano
Walter Goehr, Leopold Stokowski e Maurice Ravel, che nel 1923 elaborò una magistrale e
popolarissima versione strumentale sulla primitiva stesura pianistica di Musorgskij. I "quadri" si
susseguono nell'ordine seguente: Passeggiata (Allegro giusto, nel modo rustico, senza
allegrezza, ma poco sostenuto) - 1) Gnomus (Vivo - Poco meno mosso, pesante - Vivo) descrive
un nano dalle gambe storte che allunga goffamente i passi: l'andatura grottesca è sottolineata
efficacemente con movimenti ora striscianti, ora saltellanti - Passeggiata (Moderato, comodo
assai e con delicatezza) - 2) Il vecchio castello (Andante, molto cantabile e con dolore) di stile
medioevale davanti al quale un trovatore intona una canzone molto triste - Passeggiata
(Moderato non tanto, pesante) - 3) Tuileries (Allegretto non troppo, capriccioso): un viale del
giardino delle Tuileries a Parigi animato da un gruppo di bambini con le loro governanti. È una
pittura musicale delicatamente fresca, tra il gioioso rincorrersi dei ragazzi e gli affettuosi richiami
delle balie - 4) Bydlo (Sempre moderato, pesante) è un carro polacco dalle ruote enormi trainato
dai buoi. I bassi sottolineano con fragore il procedere del pesante veicolo, mentre un tema di
canzone popolare intonato dal guidatore del carro si espande gagliardamente nell'aria Passeggiata (Tranquillo) - 5) Balletto di pulcini nei loro gusci (Vivo, leggero): grazioso
scherzo di elegante fattura - 6) Samuel Goldenberg e Schmuyle (Andante) è una divertente
caricatura su due ebrei polacchi, l'uno ricco e l'altro povero. Due melodie ebraiche si rispondono
e si scontrano fra di loro: la prima grave e solenne, l'altra vivace, saltellante e supplichevole
raffigurano plasticamente i due personaggi, dei quali uno dall'aspetto massiccio, procede con
lentezza come un grosso cane di razza, mentre l'altro, dal corpo esile, si muove e si nasconde
come un cagnolino, senza perdere mai di vista il primo. In questa pagina si rivela l'abilità
cagnolino, senza perdere mai di vista il primo. In questa pagina si rivela l'abilità di Musorgskij nel
rendere con pochi tratti la psicologia umana attraverso l'essenzialità del discorso sonoro. A
questo punto viene accennato di nuovo il tema della "Passeggiata", ma spesso è omesso dagli
esecutori e dai trascrittori - 7) Il mercato di Limoges (Allegretto vivo, sempre scherzando)
rappresenta il frizzante cicaleccio delle donne che chiacchierano animatamente sulla piazza - 8)
Catacombe ovvero Sepulcrum romanum (Largo - Andante non troppo con lamento): qui
Hartmann aveva disegnato se stesso intento a visitare l'interno delle catacombe di Parigi alla luce
d'una lanterna. Nel manoscritto originale Musorgskij scrisse sopra l'Andante: «Cum mortuis in
lingua mortua» e poi in russo: «Lo spirito creatore del morto Hartmann mi guida verso i crani e li
interroga; i crani si illuminano internamente di un dolce chiarore». Una successione di accordi,
ora pianissimi ora fortissimi, si sviluppa su una derivazione ritmica della frase della "Passeggiata"
- 9) La capanna di Baba-Yaga (Allegro con brio, feroce - Andante mosso - Allegro molto): è
un quadro di straordinario splendore ritmico e descrittivo con un orologio da piazza a forma di
capanna, abitazione della popolare strega della leggenda russa Baba-Yaga, poggiante su zampe di
gallina - 10) La grande porta di Kiev (Maestoso. Con ricchezza) rievoca con accordi solenni e
maestosi (solo due brevi incisi pensosi sull'amico scomparso) l'ingresso dell'antica fortezza slava
della capitale ucraina, Kiev, con le sue imponenti torri e le pesanti campane di bronzo suonate a
distesa.
INFORMIAMO CHE ALLA BIGLIETTERIA SERALE DEL CONSERVATORIO SONO
DISPONIBILI, PER IL PUBBLICO DI “SERATE MUSICALI”, I BUONI SOSTA PER IL
PARCHEGGIO DI VIA MASCAGNI A € 5,00 CON VALIDITÀ DI 3 ORE (20.00 - 24.00).
«GLI AMICI PROPONGONO …»
* Giovedì 6 febbraio 2014 - ore 19.00 (Salone d’Oro della Società del Giardino – Via San Paolo, 10)
«Io sono un mistero musicale»: Gabriele d'Annunzio raccontato da Giordano Bruno Guerri,
Presidente del Vittoriale degli Italiani.
* gradita conferma: mail [email protected] - tel. 02 29408039
PROSSIMI CONCERTI
Giovedì 30 gennaio 2014 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – MI)
(Valido per A+F; A; A2; COMBINATA 2)
Violista SIMONIDE BRACONI - Pianista HANS FAZZARI
W. A MOZART Duo n. 1 K.423; Duo n. 2 K424; Sonata in mi minore K. 304 - F. SCHUBERT Sonata op. 137
n. 3 (D.408)
Biglietti: Intero € 15,00 – Ridotto € 10,00
Venerdì 31 gennaio 2014 – ore 20.00 (Teatro Dal Verme - Via San Giovanni sul Muro, 2 – MI)
(CONCERTO FUORI ABBONAMENTO) «in collaborazione con Progetto Itaca»
«RENZO ARBORE L’ORCHESTRA ITALIANA»
Biglietti: PROGETTO ITACA –Tel. 02.62695235
Corso Buenos Aires, 33 - Milano
ORCHESTRA FILARMONICA ITALIANA - Direttore ALESSANDRO ARIGONI
Maestro collaboratore GIANFRANCO MESSINA - Costumi SARTORIA ARTISTICA
Mercoledì, 12 Febbraio 2014 - ore 20.30
«NORMA» VINCENZO BELLINI -Opera seria Libretto di Felice Romani
NORMA (Gianna Queni) - POLLIONE (Leon Viola) - ADALGISA (Candida Spinelli) - OROVESO (Ezio Bertola)
FLAVIO (Gabriel Cortinaz) - CLOTILDE (Yoko Kavamoto)
Domenica, 23 Marzo 2014 - ore 20.30
«CARMEN» GEORGE BIZET - Opera Comique in 4 quadri - Libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy
CARMEN (Rosy Zavaglia)- DON JOSÈ (Maurizio Tonini)- MICAELA (Irene Patta) - ESCAMILLO (Simone Baldazzi)
FRASQUITA (Yoko Kavamoto)- MERCEDES (Candida Spinelli) - EL DANCAIRO (Mathia Neglia) - EL REMENDADO
(Gabriel Cortinaz)- ZUNIGA (Ezio Bertola)- MORALES (Marco Rondinini)
Domenica, 13 Aprile 2014 - ore 20.30
«IL BARBIERE DI SIVIGLIA» GIOACHINO ROSSINI - Opera buffa in 2 atti - Libretto di Cesare Sterbini
CONTE D’ALMAVIVA (Mathia Neglia) - BARTOLO (Marco Rondinini) - ROSINA (Rosy Zavaglia) - FIGARO (Franco
Cerri) - BASILIO (Ezio Bertola) - FIORELLO (Victor Andrini) - BERTA (Yoko Kavamoto)
Domenica, 4 Maggio 2014 - ore 20.30
«TOSCA» GIACOMO PUCCINI - Melodramma in 3 atti - Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
FLORIA TOSCA (Gianna Queni)- MARIO CAVARADOSSI (Leon Viola) - IL BARONE SCARPIA (Milo Buson)
CESARE ANGELOTTI (Ezio Bertola) - SPOLETTA (Gabriel Cortinaz)- IL SAGRESTANO (Marco Rondinini) - UN
PASTORE (Yoko Kavamoto)
BIGLIETTI: INTERO € 25,00 - RIDOTTO € 12,50
Per informazioni: «Serate Musicali» Biglietteria Tel. 02 29409724 (lun./ven.10.00-17.00)
e-mail: [email protected] www.seratemusicali.it
ASSOCIAZIONE «AMICI DELLE SERATE MUSICALI»
ICALI»
Presidente Onorario
Hans Fazzari
***
Soci Fondatori
Carla Biancardi
Franco Cesa Bianchi
Giuseppe Ferreri
Emilia Lodigiani
Enrico Lodigiani
Luisa Longhi
Stefania Montani
Gianfelice Rocca
Luca Valtolina
Amici Benemeriti
Alvise Braga Illa
Fondazione Rocca
Ulla Gass
Thierry le Tourneur d’Ison
Mario Lodigiani
Pagel
Elisabetta Riva
Giovanna e Antonio Riva
Società del Giardino
Amici
Giovanni Astrua Testori
Maria Enrica Bonatti
Luigi Bordoni - Centromarca
Roberto Fedi
Ugo Friedmann
Jacopo Gardella
Camilla Guarneri
Miriam Lanzani
Lucia Lodigiani
Maria Giovanna Lodigiani
Paolo Lodigiani
Maria Candida Morosini
Rainera e Mario Morpurgo
Gian Battista Origoni Della Croce
Giovanna e Antonio Riva
Giovanni Rossi
Alessandro Silva
Maria Luisa Sotgiu
Marco Valtolina
Beatrice Wehrlin
Soci
Giorgio Babanicas
Denise Banaudi
Antonio Belloni
Umberto e Giovanna Bertelè
Mimma Bianchi
Elisabetta Biancardi
Claudio Bombonato
Valeria Bonfante
Giancarlo Cason
Piero De Martini
Fabio De Michele
Maya Eisner
Donatella Fava
Carlo e Anna Ferrari
Maria Teresa Fontana
Bianca e Roberto Gabei
Matilde Garelli
Giuseppe Gislon
Maria Clotilde Gislon
Fernanda Giulini
Yasunory Gunji
Ferruccio Hurle
Vincenzo Jorio
Giuliana e Vittorio Leoni
Giuseppe Lipari
Eva Malchiodi
Giuseppina Maternini
Luisa Migliavacca
Guya Mina
Lucia ed Enrico Morbelli
Luisa Consuelo Motolese
Lilli Nardella
Maria Vittoria Negri
Mirella Pallotti
Ede Palmieri
Stefano Pessina
Francesca Peterlongo
Giovanni Peterlongo
Giuseppe Pezzoli
Gian Pietro Pini
Raffaella Quadri
Paolo Rota
Giustiniana Schweinberger
Paola e Angelo Sganzerla
Marilena Signorini
Maria Luisa Sotgiu
Giuseppe Tedone
Adelia Torti
Vivere l’Arte
Graziella Villa
Giuseppe Volonterio
«SERATE MUSICALI» AMICI STORICI
Diana Bracco
Giuseppe Barbiano di Belgiojoso
Ugo Carnevali
Fedele Confalonieri
Mediaset
Roberto Formigoni
Gaetano Galeone
Fernanda Giulini
Famiglia Giulini
Bianca Hoepli
Gianni Letta
Emilia Lodigiani
Mario Lodigiani
Famiglia Lodigiani
Roberto Mazzotta
Arnoldo Mosca Mondadori
Cristina Muti
Paolo Pillitteri
Fulvio Pravadelli
Quirino Principe
Gianfelice Rocca
Carlo e Rosanna Sangalli
****
Banca Popolare di Milano
Camera di Commercio di Milano
Fondazione Cariplo
Fondazione Rocca
Mediaset
Publitalia
Studio Legale De Zigno
****
† Shura Cherkassky
† Peter Ustinov
† Tino Buazzelli
† Giuseppe Lodigiani
† Carlo Maria Badini
† Leonardo Mondadori
† Giovanni Spadolini
† Carlo Zecchi
Scarica

Pianista FREDDY KEMPF