Studio Violi
S.r.l.
Certificato N° 202172
Organizzazione con sistema di gestione certificato secondo la norma ISO 9001: 2008
Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza relativa ai sistemi di gestione aziendale e consulenza di direzione.
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Il punto di vista su…
2014 Giugno
Anno 7 – n° 7
Mensile di informazione
per i CLIENTI dello STUDIO VIOLI
Indice delle NOTIZIE (N)
- N1) Sicurezza sul lavoro: Pubblicato il Rapporto INAIL 2013 con tutti i dati su infortuni e malattie
professionali
- N2) Sicurezza sul lavoro e Formazione: Per la legge la carta non basta: bisogna cambiare i comportamenti
- N3) Sicurezza sul lavoro: Sulle cadute dall’alto, l’Emilia Romagna impegna proprietari, committenti e Comuni
- N4) Privacy: Consigli per navigare sicuri durante le vacanze estive
- N5) Privacy: Riforma delle professioni: per gli esperti di privacy arriva l'attestato di qualità
- N6) Ambiente: Impianti di climatizzazione, le istruzioni per compilare il libretto
- N7) Ambiente: Albo gestori ambientali, riforma in arrivo
- N8) Studio Violi: confermata il 21 luglio la certificazione UNI EN ISO 9001: 2008
SPECIALE MONDIALI 2014
Durante Argentina - Germania prodotti 12,6 Terabyte di dati digitali.
E Microsoft aveva previsto il risultato
Corsi tenuti da Studio Violi, in collaborazione con Promec Azienda Speciale CCIAA Modena:
In corso di programmazione per il 2° semestre
SENTENZE DI CASSAZIONE SUL LAVORO
•
Sul sito http://www.dottrinalavoro.it/argomento/giurisprudenza-c/corte-di-cassazione-c della DPL di Modena sono presenti le
ultime sentenze di Cassazione relative al lavoro.
1) Cassazione: infortunio e negligenza del lavoratore - sentenza n. 15705 del 9 luglio 2014
AFORISMA DEL MESE
“Cambia tre abitudini all'anno e otterrai risultati fenomenali”
Anonimo
Tel. 338 6132605
Fax: 059 682304
E-mail: [email protected] [email protected] [email protected]
Web: www.studiovioli.com
Skype: giorgioviolilibero
<
Via per Capanna Tassone, 1156 41021 Ospitale Fanano (MO) PI/CF 02836380366 – Reg. Imp. di Modena: 02836380366 – Cap. Soc. €10.000 I.V.
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Scadenziario di Luglio e Agosto 2014 sul sito del Sole 24 Ore http://www.ilsole24ore.com/norme-e-tributi/scadenze.shtml
Notizie
-N1) Sicurezza sul lavoro: Pubblicato il Rapporto INAIL 2013 con tutti i dati su infortuni e
malattie professionali
Nel 2013 l'Inail ha registrato 694.648 denunce, circa 50mila in meno rispetto all'anno precedente,
equivalenti a una riduzione percentuale di quasi il 7%; che sale al 21% nel confronto con lo stesso dato
relativo al 2009. Gli infortuni riconosciuti sul lavoro dall'Istituto sono invece diminuiti di più del 9%, passando
dagli oltre 500mila del 2012 ai circa 457mila dell'anno scorso.
Questi alcuni dei dati principali sull'andamento infortunistico emersi dalla Relazione annuale illustrata il 9 luglio
2014 nella Sala della Regina di Palazzo Montecitorio dal presidente dell'Inail, Massimo De Felice, alla presenza
della vicepresidente della Camera, Marina Sereni, e del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano
Poletti.
Infortuni
La serie storica del numero degli infortuni prosegue l'andamento decrescente. Sono state registrate poco
meno di 695 mila denunce di infortuni accaduti nel 2013; rispetto al 2012 si ha una diminuzione di circa il 7%;
sono il 21% in meno rispetto al 2009. Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono poco meno di 460 mila, di cui più
del 18% "fuori dell'azienda" (cioè "con mezzo di trasporto" o "in itinere").
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Delle 1.175 denunce di infortunio mortale (sono state 1.331 nel 2012) gli infortuni accertati "sul lavoro" sono 660
(di cui 376, quasi il 57%, "fuori dell'azienda"): anche se i 36 casi ancora in istruttoria fossero tutti riconosciuti "sul
lavoro" si avrebbe una riduzione del 17% rispetto al 2012 e del 32% rispetto al 2009. Gli infortuni sul lavoro hanno
causato circa 11,5 milioni di giornate di inabilità, con costo a carico dell'Inail; in media 81 giorni per infortuni
che hanno provocato menomazione, circa 20 giorni in assenza di menomazione. L'indice di sinistrosità mostra
(per gli infortuni sul lavoro accaduti negli anni 2009-2011) un andamento lievemente decrescente verso il
livello di 2,4 ogni 100 addetti esposti al rischio per un anno; i casi mortali si mantengono minori di 4 ogni 100.000
addetti.
Malattie professionali
Le denunce di malattia sono state circa 51mila e 900 (circa 5 mila e cinquecento in più rispetto al 2012), con
un aumento di poco più del 47% rispetto al 2009. Ne è stata riconosciuta la causa professionale al 38%, circa il
3% è ancora "in istruttoria". È importante notare che le denunce riguardano le malattie e non i soggetti
ammalati, che sono circa 39 mila e 300; il 41,9% per causa professionale riconosciuta. I lavoratori deceduti nel
2013 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 1.475 (quasi il 33% in meno rispetto al 2009), di cui
376 per patologie asbesto-correlate protocollate nell'anno (il 98,4% nell'"industria e servizi"); l'analisi per classi di
età mostra che il 62% dei casi è con età al decesso maggiore di 74 anni.
Sintesi del bilancio, attività e realizzazioni
L'attività di controllo del rapporto assicurativo
Nel 2013 sono state controllate 23.677 aziende (il 68% del terziario, il 28% del settore industria), circa 700 in più
dello scorso anno: l'87,65% sono risultate irregolari.
- N2) Sicurezza sul lavoro e Formazione: Per la legge la carta non basta: bisogna cambiare i
comportamenti
Raffaele Guariniello: “Il Datore di Lavoro non si limiti a dare la formazione, ma si curi che la
formazione sia stata realmente recepita dai lavoratori”
Non c’è evidenza sperimentale che procedure complesse, attestati, fogli di presenza alla formazione, DVR
copia-incolla… siano mai riusciti ridurre gli infortuni e – stando alla giurisprudenza più recente – non saranno
più neanche in grado di esimere i responsabili: tutti di fronte a un infortunio hanno avuto bisogno di dimostrare
che quello che hanno fatto ha portato dei risultati concreti e misurabili, sia stato questo un intervento per
migliorare gli impianti o i comportamenti dei lavoratori, le loro conoscenze, le loro abilità.
A ribadirlo – in diversi modi e contesti - sono il Procuratore della Repubblica Raffale Guariniello e Fabio Tosolin,
il presidente di AARBA, la Società Scientifica di Analisi del Comportamento che organizza l’8° Congresso
Europeo di Behavior-Based Safety (Trieste, 27 e 28 giugno 2014).
“Fare la formazione vuol dire fare qualcosa non di burocratico: la cosa fondamentale perché la formazione
raggiunga il suo obiettivo è che si faccia una verifica dell’apprendimento”, ha detto ad AARBA, Raffaele
Guariniello a margine del convegno Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro: obblighi e responsabilità tra
norma e giurisprudenza (Bolzano, 29 maggio). “Lo strumento indispensabile che richiede la nostra
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giurisprudenza e la nostra Cassazione - continua Guariniello - è che il datore di lavoro non si limiti a dare la
formazione, ma si curi che la formazione sia stata realmente recepita dai lavoratori”.
“Mettere un test iniziale e finale ai corsi non è una violazione, ma anzi è doveroso”, ha proseguito Guariniello
riferendosi all’accordo Stato Regioni che non prevede la verifica dell’apprendimento per i lavoratori. La
dichiarazione del Procuratore Guariniello è coerente con le sentenze della Cassazione che richiedono verifica
dell'apprendimento anche per i corsi di formazione ai lavoratori e non solo per dirigenti e preposti.
“I venditori dell’esimenza, come li chiamo io, hanno vita breve per 2 motivi: il primo è che le aziende rimaste in
Italia hanno perso la pazienza e i margini con cui pagarsi il lusso di fare qualcosa che non serve; il secondo è
l’orientamento della magistratura a non fermarsi alla forma e arrivare sempre alla sostanza”, dichiara Fabio
Tosolin.
-N3) Sicurezza sul lavoro: Sulle cadute dall’alto, l’Emilia Romagna impegna proprietari,
committenti e Comuni
Gli Atti di indirizzo e coordinamento per la prevenzione delle cadute dall’alto nei lavori in quota nei
cantieri edili e di ingegneria civile, hanno formato oggetto di una deliberazione della Regione EmiliaRomagna
che alla materia ha dedicato particolare attenzione con l’adozione di provvedimenti legislativi sin dal 2000 e
2009 e, da ultimo, con la proposta del dicembre scorso (deliberazione regionale 149 del 17.12.2013).
Per evitare o ridurre questo tipo di rischio che è quanto mai diffuso nei cantieri edili, gli Atti obbligano a
eseguire l’installazione di linee vita e dispositivi di ancoraggio sulle coperture e sulle pareti continue a
specchio degli edifici.
L’obbligo, che scatta dal prossimo 15 luglio, interessa sia gli edifici pubblici che quelli privati:
a) in tutti gli interventi di nuova costruzione;
b) negli interventi riguardanti l’involucro esterno – pareti esterne perimetrali e/o coperture – di edifici esistenti
assoggettati a regime abilitativo disciplinato dalla legge regionale 15/2013;
c) negli interventi riguardanti l’involucro esterno – pareti esterne e/o coperture – di edifici esistenti assoggettati
alla disciplina ex art. 99 del TU 81/08.
Per dimostrare la conformità alle nuove disposizioni, il proprietario dell’edificio interessato alle opere o il
committente, insieme alla restante documentazione di rito, devono:
•
allegare una dichiarazione di impegno alla progettazione e alla installazione dei dispositivi di
ancoraggio;
•
(prima della fine dei lavori) depositare allo Sportello unico per l’edilizia il relativo elaborato tecnico.
I Comuni, d’altra parte, entro la data di decorrenza degli obblighi, come detto il 15 luglio, devono adeguare il
proprio regolamento urbanistico ed edilizio agli atti di indirizzo regionali che, in assenza di tale adeguamento,
trovano, comunque, diretta applicazione.
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- N4) Privacy: Consigli per navigare sicuri durante le vacanze estive
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- N5) Privacy: Riforma delle professioni: per gli esperti di privacy arriva l'attestato di qualità
Lo Studio Violi si è già attivato in merito e dispone al suo interno di competenze formate e accreditate
per svolgere e coprire anche formalmente questo nuovo ruolo di Responsabile esterno della privacy
o privacy officer con tutte le relative implicazioni
Se fino a poco tempo fa vi erano una moltitudine di attività "ibride" che pur essendo largamente diffuse non
erano però riconosciute dal nostro ordinamento giuridico, la riforma sulle professioni che è stata introdotta lo
scorso anno, ha finalmente posto le basi affinché i cittadini e le imprese possano godere di maggiore
trasparenza quando si apprestano a intrattenere rapporti con professionisti che non appartengono a una
categoria organizzata in ordini o collegi, come lo sono tipicamente avvocati, ingegneri, o commercialisti.
La legge n.4 del 2013, consente infatti a categorie come quelle dei tributaristi e degli amministratori di
condominio di non essere più classificati come una "professione di serie B", ma di poter avere un' identità
definita mediante l'adesione ad associazioni professionali tra i cui compiti rientrano quelli di stabilire
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l'aggiornamento professionale, la valorizzazione delle competenze degli associati e la vigilanza sul loro
operato in base a codici deontologici e standard che le stesse associazioni devono stabilire.
Una di queste associazioni, che proprio nei giorni scorsi è stata inserita nell'elenco per le professioni non
organizzate detenuto dal Ministero Sviluppo Economico, è Federprivacy, che rappresenta la categoria dei
privacy officer e consulenti della privacy, ovvero gli esperti di data protection.
"La nostra associazione, grazie alla riforma delle professioni, è adesso legittimata a rilasciare agli iscritti un
attestato di qualità, che rappresenta un vero e proprio DNA professionale, nel quale sono contenute una serie
di informazioni di estrema utilità per consumatori e imprese - ha commentato il presidente di Federprivacy.
Grazie a questo attestato nominativo, che abbiamo deciso di racchiudere in un pratico tesserino plastificato
munito di fotografia, datori di lavoro e clienti possono sapere in modo attendibile se il professionista possiede
effettivamente certe competenze, se è dotato di una copertura assicurativa, se ha conseguito una o più
certificazioni, se ha curato il proprio aggiornamento professionale, e anche l'assenza di pregiudizievoli
riguardanti la sua etica, dato che in base alla Legge 4/2013 abbiamo anche il compito di vigilare sulla
condotta dei nostri associati". A proposito di privacy, in previsione del regolamento europeo sulla protezione
dei dati che dovrà sostituire il nostro attuale Codice della Privacy, ma anche già al presente, le certificazioni
delle professionalità basate sulla Norma ISO 17024, e il rilascio degli attestati di qualità rilasciate dalle
associazioni ai sensi della Legge 4/2013, si stanno sempre più affermando come strumenti idonei a verificare e
"pesare" le competenze dei professionisti che non appartengono a un albo tradizionale, dato che il
trattamento di dati è classificato come attività pericolosa ai sensi dell'art. 2050 del Codice Civile, e chi
seleziona un candidato ad una posizione che richiede skills nel campo della data protection, deve prestare
attenzione a non cadere in incaute o inidonee designazioni, che farebbero incorrere in potenziali sanzioni e
richieste di risarcimenti.
Tale certificazione riconosce il ruolo e le competenze del privacy officer, o data protection officer che è un
soggetto la cui responsabilità è osservare, valutare e organizzare la gestione del trattamento di dati personali,
e dunque la loro protezione, all'interno di un'azienda, affinché questi siano trattatati in modo lecito e
pertinente, nel rispetto delle normative vigenti. Quando nei paesi anglosassoni il soggetto che ricopre questo
ruolo opera a livello senior con autonomia decisionale, si parla di chief privacy officer, mentre nell'Unione
europea la denominazione analoga del ruolo con funzioni dirigenziali è "responsabile della protezione dei
dati" ("data protection officer").
Lo Studio Violi si è già attivato in merito e dispone al suo interno di competenze formate e accreditate per
svolgere e coprire anche formalmente questo nuovo ruolo di responsabile esterno della privacy o privacy
officer con tutte le relative implicazioni a vantaggio e sostegno delle aziende clienti in vista dell’applicazione
in Italia del regolamento europeo sulla privacy (previsto nei primi mesi del 2015); questo nuovo ruolo si
aggiunge alle già consolidate competenze e le esperienze sul campo per coprire (per conto delle aziende) i
ruoli di
1) responsabile esterno sulla sicurezza (RSPP),
2) responsabile del sistema di gestione qualità (RSGQ)
3) responsabile del sistema gestione ambientale (RSGA)
4) responsabile del sistema gestione etico (RSGE)
5) membro dell’Organismo di Vigilanza (OdV)
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- N6) Ambiente: Impianti di climatizzazione, le istruzioni per compilare il libretto
Il libretto di impianto è obbligatorio per tutti gli impianti di climatizzazione invernale e/o estiva,
indipendentemente dalla loro potenza termica, sia esistenti che di nuova installazione.
Il libretto è disponibile sia in forma cartacea che elettronica, viene conservato dal responsabile dell’impianto
che ne cura l’aggiornamento, quello elettronico è conservato presso il catasto informatico dell’autorità
competente, anch’esso viene aggiornato e messo disposizione degli interessati.
Nelle istruzioni per la compilazione del libretto si legge che per gli impianti in funzione al 12 luglio 2013, data di
entrata in vigore del Dpr 74/2013, il nuovo libretto sostituisce gli esistenti “libretto di impianto” e “libretto di
centrale”. Quali le caratteristiche e i contenuti del libretto? “Viene generato dall’installatore che assembla le
schede pertinenti alla tipologia di impianto installata”. A queste si aggiungono altre schede, tutte le volte che
si rendono necessari interventi di sostituzione e/o di inserimento di nuovi sistemi di generazione del calore e/o
del freddo, di regolazione, di distribuzione, di dismissione.
La compilazione iniziale del documento: deve essere effettuata all’atto della prima messa in funzione a cura
ella impresa installatrice; deve comprendere i risultati della prima verifica.
Le istruzioni dell’allegato 1 del Dm 10 febbraio 2014 prevedono l’ipotesi di un edificio servito da due impianti
distinti, uno per la climatizzazione invernale e uno per la climatizzazione estiva e che in comune hanno
soltanto il sistema di rilevazione delle temperature nei locali riscaldati e raffreddati. In questo caso sono
necessari due libretti di impianto distinti, in tutti gli altri casi è sufficiente un solo libretto di impianto.
Per gli impianti già esistenti all’entrata in vigore della nuova norma la compilazione iniziale deve essere
effettuata dal responsabile dell’impianto o eventuale terzo responsabile.
Al libretto vanno allegati anche i risultati delle ispezioni previste dall’art. 9 del Dpr74/2013, secondo il quale “ le
autorità competenti effettuano gli accertamenti e le ispezioni necessari all’osservanza delle norme relative al
contenimento dei consumi di energia nell’esercizio e manutenzione degli impianti termici, in un quadro di
azioni che promuova la tutela degli interessi degli utenti e dei consumatori, ivi comprese informazione,
sensibilizzazione ed assistenza all’utenza”.
- N7) Ambiente: Albo gestori ambientali, riforma in arrivo
Il regolamento ministeriale “di prossima emanazione” prevede semplificazioni amministrative per le iscrizioni
all'Albo, le variazioni e i rinnovi, e chiede maggiore “qualificazione” alle imprese che intendono gestire rifiuti.
L'annuncio arriva dallo stesso Albo nazionale gestori che, in occasione dell'Assemblea generale tenutasi a
Roma il 6 giugno scorso, ha anticipato i contenuti principali dell'atteso regolamento MinAmbiente che, in
attuazione del “Codice ambientale”, riscriverà le regole per il funzionamento dell'Albo nazionale gestori
ambientali. Il duplice obiettivo della nuova disciplina, stando a quanto anticipato dal documento, è da un
lato quello di semplificare (e velocizzare) le procedure amministrative per l'iscrizione all'Albo, dall'altro quello
di migliorare le disposizioni tese alla qualificazione dei responsabili tecnici (RT) delle imprese. Novità si
segnalano anche con riferimento ai requisiti soggettivi richiesti alle imprese: essere sottoposti a procedura
concorsuale durante il corso di validità dell'iscrizione non costerà più la cancellazione dell'Albo (e le imprese
potranno così proseguire l'attività).
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- N8) Studio Violi: confermata il 21 luglio la certificazione UNI EN ISO 9001: 2008
Il 21 luglio scorso lo Studio Violi ha sostenuto l’audit di mantenimento del proprio Sistema di Gestione per la
Qualità certificato e confermato da “BV Italia” avente come campo di applicazione la “Progettazione ed
erogazione di servizi di consulenza relativa ai sistemi di gestione aziendale e consulenza di direzione”.
Lo Studio ringrazia tutti i Clienti che hanno direttamente ed indirettamente contribuito al raggiungimento di
questo importante obiettivo.
SPECIALE MONDIALI 2014
Durante Argentina - Germania prodotti 12,6 Terabyte di dati digitali.
E Microsoft aveva previsto il risultato
Dal polpo Paul vero mattatore in occasione del Mondiale 2010 in Sudafrica all'assistente vocale installato a
bordo degli smartphone Windows, Cortana, capace di indovinare 15 risultati, finale compresa, delle fasi finali
di Fifa 2014.
L'oracolo del pallone ha cambiato faccia e sono gli avanzati algoritmi del software di Microsoft ad essere saliti
alla ribalta grazie alla potenza della tecnologia. Di questo, almeno, sono convinti i portavoce della
compagnia americana, che non hanno mancato di spiegare i segreti predittivi di Cortana (a inizio giugno) sul
blog ufficiale del motore di ricerca Bing.
Avevamo scritto che sarebbe stato un Mondiale tecnologico e così è stato, soprattutto se ci immergiamo
nella miriade di dati prodotti. NetApp ha messo a confronto Francia 1998, Germania 2006, Brasile 2014 e Qatar
2022 proprio sulla base dei dati digitali prodotti dalla manifestazione, dall'audience televisiva ai megabyte
generati dagli utenti attraverso i propri dispositivi mobili.
Nel calderone dei grandi dati calcistici ci va un pò di tutto: le dirette Tv e via streaming Web, i tweet e i
commenti postati sui social network in tempo reale, i dati dei check-in geolocalizzati, le immagini e i video
catturati e condivisi dagli spettatori presenti negli stadi. Stando a quanto elaborato da NetApp, la quantità di
dati prodotti con i cellulari in occasione della finalissima fra Francia e Brasile di 16 anni fa raggiunse a
malapena i due megabyte. Degli 80mila spettatori presenti nello stadio di Parigi Saint Denis per l'incontro,
soltanto 15.200 (il 19%) avevano in tasca un telefonino, in grado di inviare messaggi Sms e poco più.
Nel corso della finale di Berlino 2006, dove a trionfare fu la nazionale italiana, la mole di dati generata dagli
spettatori arrivò a 30 GByte (per una media di una foto da 1,3 megapixel scattata dai 69mila tifosi presenti)
mentre per l'ultimo atto della Fifa World Cup 2014 fra Germania e Argentina, si sono stimati 12,6 Terabyte. Un
volume di informazioni esorbitante, che le oltre 73.500 persone che hanno affollato il Maracana di Rio di
Janeiro si calcola possano aver prodotto condividendo ciascuno, da smartphone o tablet, un filmato in alta
definizione di 60 secondi. Niente, però, se pensiamo al traffico potenziale di 1,3 petabyte che gli 86mila
fortunati presenti alla finale di Qatar 2022 andranno a generare armati di smart e wearable device.
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“Attrezzature di lavoro marcate CE…”
Buone Ferie Estive!
Lo Studio Violi svolgerà attività ridotta dal 28 luglio al 1 agosto.
La chiusura è prevista da lunedì 4 agosto a venerdì 22 agosto compresi.
Per urgenze potrà contattare l’ing. Violi al 338/6132605 o [email protected]
Voglia gradire i nostri più cordiali saluti
ing. Giorgio Violi
ing. Alberto Sant’Unione
PregandoLa di scusarci per il disturbo eventualmente arrecato, Le comunichiamo che i Suoi dati sono registrati nel Database Studio Violi srl e questo messaggio Le è stato inviato confidando che i temi trattati potessero
essere di Suo interesse. In ottemperanza alla DLgs.196/03, qualora non desiderasse più ricevere questo mensile dallo Studio Violi srl (titolare del trattamento dei dati), può comunicarcelo via mail all'indirizzo
[email protected]. Garantiamo in ogni momento il rispetto di tutti i diritti di cui all'art. 7 del DLgs.196/03.
Credits:si ringraziano le società che hanno facilitato la stesura del presente con la fornitura di parte del materiale, in particolare garante privacy, dplmodena, punto sicuro, ats, ipsoa, il sole24ore, tuttoambiente, iae,
quotidiano sicurezza.it, privacylawconsulting, la repubblica, italia oggi, epc, postilla. Può inoltre contare sulla ns disponibilità ad approfondire i temi qui trattati
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