A proposito di noi Gabriele, Loredana e Marco si raccontano Marco Franzini, Gabriele Pizzolo, Loredana Santinelli Ebook presentato in occasione della Giornata Mondiale del Libro 2004 dalla Biblioteca del Ministero delle Comunicazioni in collaborazione con la Scuola “Simonetta Tosi” di Roma Presentazione Alla fine dello scorso mese di marzo Sony e Philips hanno annunciato la nascita di “Librie”, la prima applicazione commerciale dell’e-paper, uno schermo grazie al quale sarà possibile leggere le pagine di un giornale, proprio come sulla carta, con le stesse percezioni visive che si avvertono leggendo un documento su carta. Librie è somigliante nell’aspetto ad una comune agendina, poco più grande delle celebri “Moleskine”, consuma pochissima energia e possiede una notevole autonomia, ma è in grado di contenere più di cinquecento tra giornali e libri : una vera biblioteca tascabile. Di e-book si parla ancora poco ma, assicurano gli esperti, è il futuro prossimo del libro, un futuro in cui i byte non sostituiranno la carta ma si giustapporranno ad essa, arricchendo di nuove possibilità il piacere di leggere. Librie non è che il primo passo. Vedremo. Intanto, noi della Biblioteca del Ministero delle Comunicazioni abbiamo deciso che il nuovo medium ci interessa molto, né potrebbe essere altrimenti data la nostra mission, e così abbiamo cominciato, oltre che stare a vedere come andrà a finire, a fare anche qualcosa, ad assumere informazioni dalle fonti più qualificate, a sperimentare che effetto fa leggere un libro elettronico e non contenti di fare i lettori, per quanto interattivi, siamo voluti andare dall’altra parte e provare a crearlo, a scriverlo un e-book. O meglio lo hanno scritto Gabriele, Loredana e Marco, tre ragazzi diversamente abili della scuola Simonetta Tosi di Roma che da quattro anni fanno tirocinio per l’inserimento nel mondo del lavoro presso il nostro “Soggetto Culturale Pubblico” per usare la terminologia del Progetto europeo Minerva al quale la nostra biblioteca partecipa. Noi ci siamo limitati a metterli nelle condizioni giuste perché essi portassero a compimento la loro realizzazione. L’idea di accostare i giovani tirocinanti alla scrittura e al libro elettronico è nata nel 2003, Anno europeo del Disabile. Si parlava molto di accessibilità e giustamente se ne parla sempre di più; basti citare per tutti la legge 9 gennaio 2004, n. 4 “Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici” la cosiddetta “Legge Stanca” dal nome del Ministro per l’Innovazione tecnologica. Ci siamo domandati se l’e-book, fosse un mezzo accessibile e la risposta ce l’hanno data loro, i ragazzi della Simonetta Tosi ed è stata una risposta positiva. E così abbiamo cominciato insieme il duplice cammino umanistico-informatico (“credo che i due ambiti non siano poi così distanti” ci diceva il Prof. Gino Roncaglia in una recente intervista sul libro elettronico) in cui la scrittura, le parole narranti e la conoscenza tecnica dell’e-book e dei suoi dispositivi di redazione e lettura si sono incontrati. Un incontro senz’altro fecondo, dal quale sono nati il “noir” “Delitto nella Locanda” nel 2003 ed ora questo “A Proposito di noi” che la nostra biblioteca ha avuto il piacere di presentare in occasione della recente “Giornata mondiale del Libro” dell’UNESCO. Dalla fiction al racconto autobiografico. Un racconto, o meglio tre distinte storie, che abbiamo voluto intenzionalmente lasciare nella stesura in cui sono state redatte per non togliere ad esse l’immediatezza di narrazione che per noi ha l’incomparabile pregio di averci mostrato il mondo, un mondo triste o allegro come il mondo di ognuno inevitabilmente è, attraverso i loro occhi, incantati o disincantati, ma sinceri. Se queste storie potessero avere una colonna sonora dovrebbero a nostro avviso essere le suggestive note che Yann Tiersen scrisse per il film “Le Fabuleux Destin d'Amelie Poulain” un mirabile “cult movie ” di qualche anno fa. Potrà piacere o meno “A proposito di noi”, come qualunque altro libro, ma di certo siamo qui a testimoniare l’impegno, la partecipazione, l’entusiasmo, il coinvolgimento, l’accuratezza che i nostri tre giovani autori, Marco Franzini, Gabriele Pizzolo e Loredana Santinelli hanno profuso nella loro avventura editoriale; e non solo. I ragazzi che ci onoriamo di avere con noi hanno superato brillantemente problemi di vario genere, inserendosi a pieno titolo in una realtà lavorativa che li ha accolti con affetto e disponibilità e che essi hanno pienamente ricambiato, lavorando giorno dopo giorno con umiltà e creativo spirito di collaborazione. Scriveva San Josè Maria Escrivà, fondatore dell’Opus Dei : “…il cielo e la terra sembra che si uniscano laggiù, sulla linea dell’orizzonte. E invece no, è nei vostri cuori che si fondono davvero quando nella vita di ogni giorno svolgete con amore il vostro lavoro”. Gianfranco Maiozzi Biblioteca – Centro di Documentazione del Ministero delle Comunicazioni Prefazione Il genere letterario dell’autobiografia, si sa, è appassionato perché offre la possibilità di raccontare ad alta voce e davanti a un pubblico la propria storia, appena appena ritoccata dal senso di pudore di chi si denuda l’animo. Leggendo queste pagine di vita, è possibile accorgersi di stare davanti a scenari e mondi veri, autentici e unici, palpitanti di momenti raccontati come sono stati vissuti e rivissuti proprio per raccontarli. In questo genere letterario la mediazione della scrittura non deve essere forzata, proprio per evitare il rischio di assumere atteggiamenti di maniera: può esserci, giusto, un non nascosto compiacimento di riuscire a raccontarsi sine glossa, senza commenti. I racconti autobiografici non possono che essere liberi, magnificamente liberi, direi interamente liberi nella loro espressione, all’opposto della mentalità di chi è abituato (o ha bisogno) a dover convogliare la propria espressione nella fredda geometria degli assi cartesiani, chissà per quale paura di potersi distendere nella spontaneità appagante di non aver nessun contenimento. L’autobiografia riesce a non aver paura di andare oltre il contenimento sia dell’espressione di ciò che viene raccontato che di come viene raccontato e dunque è una opportunità eccezionale per chi la scrive ed è una buona occasione anche per chi la legge, quella di lasciarsi prendere e accompagnare nel mondo delle storie umane vissute. Un po’ come Alice nel paese delle meraviglie. Credo che quando a scrivere la loro autobiografia sono dei ragazzi, degli uomini o donne giovani, allora sia persino lecito usare le parole, la grammatica, la sintassi, così come viene di utilizzarli, come strumenti che si piegano al loro racconto, liberandosi anche di questa sudditanza, per soddisfare l’esigenza di raccontarsi come viene sentito di fare, quasi come una rivalsa sacrosanta e una reazione a ciò che invece nella realtà oggetto del racconto, precisamente, non è stato e dolorosamente è mancato. *** Eppure esiste il rischio di cadere nella trappola di correggere le sgrammaticature o gli errori di sintassi o tutto quello che – in maniera diretta – appare come forma sbagliata di esprimersi, di scrivere, di raccontarsi, come tanti fanno, dalla cattedra, anche poco convinti di essere, così facendo, educatori dello scrivere dei propri allievi. Per andare oltre questo rischio è possibile mettersi al posto di chi sta per superare la stessa resistenza che prova chi si stende sul lettino dello psicoanalista e sta sulla soglia di liberarsi da un peso che lo opprime o da uno spazio angusto che lo imprigiona. E’ necessario predisporsi a lasciarsi andare per essere presi dal racconto e sentire così la liberazione dalla costrizione della forma letteraria, del ritmo rigido della consecutio temporum e così cominciare a gustare piccoli grandi capolavori che, se corretti, verrebbero deturpati da un’impronta estranea, sfigurando quello che è l’esigenza inalienabile dell’autobiografia. E’ dunque necessario un approccio asettico all’autobiografia come quando accade a chi si racconta davanti ad un pubblico non tanto per intrattenersi interagendo ma dando il privilegio di assistere empaticamente a questo ritrovarsi intimo, che avviene con piena naturalezza e spontaneità. Probabilmente è proprio questa la vera natura dell’autobiografia, di difficile lettura perché la realtà della storia è difficile, ma anche di grande fascino, in mezzo ad anacoluti e alliterazioni e soggetti ripetuti o complementi mancanti. L’approccio all’autobiografia offre lo spunto per un’esperienza affettiva e intellettiva catartica, unica, per chi la scrive e per chi la legge. *** So che alcuni arricceranno il naso e avranno da bacchettarmi le mani per un atteggiamento così disinvolto, al limite del tollerabile. Riconosco le loro ragioni, quanto sia importante la forma di ogni espressione, di quella letteraria come di ogni altra forma e della formazione che bisogna garantire ai ragazzi da parte dei loro tutor. Tutto ciò è vero e valido, da non vanificare, ma non quando si tratta di questa forma letteraria speciale che è l’autobiografia. Dott. Bruno Coressi Psicologo- Tutor presso“Simonetta Tosi” del Comune di Roma Gabriele Ragazzi….. vi anticipo che benché mi sono capitate di tutti i colori sono la classica ciambella riuscita con il buco. Il sottoscritto Pizzolo Gabriele, sono nato a Roma il 5 marzo 1971 e residente a Roma in via Bagno a Ripoli 13. All'età di sette mesi sono stato ricoverato presso l'ospedale riuniti di San. Camillo avendomi riscontrato una stenosi congenita dell'uretere di destra per cui mi veniva asportato 3/4 del rene di destra. Il 26 novembre 1978 nel Piazzale 25 marzo 1957 (zona Eur)un autobus dell'Acotral non fermandosi al segnale rosso del semaforo ha urtato la vettura di mio padre. Nel grande urto è morta mia madre e mia nonna mentre io purtroppo sono stato trasportato a P.S. Centro Traumatologico Ortopedico di Roma perché avevo subito fratture craniche e lussazioni al femore sinistro. Uscito dall'ospedale ho effettuato presso "casa di cura Villa Sandra". Fisiokinesiterapia e Massoterapia. Nel 1985 presso la scuola statale "Salvatore di Giacomo" ho ottenuto la licenza di scuola media inferiore. Nel 1997 sono andato alla scuola formazione invalidi della regione Lazio "Simonetta Tosi " e mi sono iscritto al corso "addetto ai servizi di segreteria" ottenuto l'attestato di qualifica professionale nel giugno 1998. La scuola mi ha mandato a fare il tirocinio presso il Ministero delle Comunicazioni in viale America 201 Roma. Ad oggi anno 2004, dalle ore 8,30 alle ore 13,30 presso il ministero ho eseguito video scrittura , fotocopie, archivio, registrazione e distribuzione della posta. Ho avuto la fortuna che i colleghi di lavoro" veri dipendenti del ministero" mi hanno considerato sempre come uno di loro portandomi alle riunioni ministeriali e spesso al bar del ministero. In questi anni ho conosciuto molte persone, alcune simpatiche altre meno, però entrambe mi hanno a livello culturale fatto crescere e modificare il mio carattere un po’ chiuso parlandomi e insegnandomi molte cose. Alla base di tutto è importante sapere come ci si comporta in un ambiente di lavoro. Il pomeriggio spesso vado a scuola "Simonetta Tosi" per partecipare al corso ginnico e al corso e al corso di preparazione teatrale per piccoli spettacoli. Pensando dal 1997 al 2004, posso dire che ora sono capace di ricevere e registrare la posta in arrivo e in partenza, in biblioteca catalogare e sistemare l'archivio, ho fatto il corso per il computer per lavorarci e operare con internet. Tutto ciò l'ho ottenuto, grazie all'affetto e alla pazienza di tutti quelli che mi sono stati vicino . Il mio più grande sogno è di poter trovare una occupazione . Loredana Quando sono nata pesavo 3.200 gr, ed ero lunga 50 cm, e sono nata il 17 luglio 1971. La mia vita, è stata travagliata ma felice da piccola ho avuto dei problemi di salute che in parte si sono risolti ed in parte no, a volte mi domando, se questi problemi che ho avuto si risolveranno. Non ho potuto frequentare l’asilo perché ho avuto dei problemi ma all’età di sei anni ho iniziato le scuole elementari, alle elementari ho imparato tante cose anche grazie alla mia insegnante che è stata un insegnante molto valida e capace di insegnarmi tante cose, ho imparato a scrivere correttamente in italiano, ho imparato a fare il riassunto, il dettato ho imparato a stare in classe con i miei compagni. Quando faceva bel tempo la maestra, ci portava nel cortile della scuola, a giocare ed io giocavo con i miei compagni, ho imparato a fare le recite scolastiche e quasi sempre la maestra mi dava la parte principale. Poi dopo le scuole elementari, ho frequentato con grande fatica le scuole medie perché non andavo d’accordo con i miei compagni, pero sono riuscita a prendere con una buona votazione la licenza media. Poi dopo le scuole medie sono passata a frequentare le scuole professionali, le ho svolte in diversi posti. La prima scuola professionale, l’ho frequentata in Viale Palmiro Togliatti, dalle suore, dove ho imparato a scrivere con la macchina da scrivere, poi ho imparato a fare il codice fiscale,e volevo imparare anche la stenografia,ma appena ho iniziato il corso, ho dovuto subito cambiare il corso con un altro corso della durata di due anni, dove ho conseguito il diploma di archivista-dattilografa. Poi ho frequentato un'altra scuola che si trova in via Licia, sulla Tuscolana dove ho svolto un corso della durata di 300 ore, dopo questo corso ho conseguito il diploma di operatore amministrativo su personal computer, poi tramite la parrocchia, ho conosciuto la mia ASL RM/B che mi ha indirizzato presso la scuola “Simonetta Tosi” dove ho frequentato un corso di addetta alla segreteria, dopo il corso ho conseguito il diploma di addetto alla segreteria, e qui ho conosciuto il tutor della scuola, che mi segue tutt’oggi. Il mio primo tirocinio, lo ho svolto presso la cooperativa “Giulio Pastore” sito in via Piave, dove facevo i fax, scrivevo al computer le lettere con il programma word, ho redatto i verbali su dei libri contabili, ecc. poi il secondo anno, tramite la scuola, sono stata a svolgere il mio tirocinio presso il Ministero delle Comunicazioni, al sesto piano nella stanza che fa capo alla responsabile del personale. La mia tutor è stata una brava tutor, lei mi ha dato tanti compiti da svolgere riordinare nei falconi le gazzette ufficiali, portare la posta ai miei colleghi, scrivere le lettere per conto dei miei colleghi, scrivere con la macchina da scrivere le ferie natalizie e pasquali dei miei colleghi, portare a far protocollare le lettere in arrivo al protocollo, fare le fotocopie, ecc. Poi dopo essere stata per quattro anni, nella segreteria del capo del personale, sono stata anche a lavorare con l’ufficio della formazione dove ho imparato a svolgere i compiti che riguardavano la formazione. Ho svolto al sesto piano parecchi lavori, che mi hanno arricchito il bagaglio formativo. Poi sono stata mandata a svolgere il mio tirocinio in biblioteca, il primo anno, è stato un anno faticoso, perché non ero abituata a stare a lavorare in biblioteca, siccome mancava la responsabile della biblioteca, stavo spaesata, ma i suoi collaboratori, mi hanno dato dei compiti da svolgere tipo sistemare i libri, sia in sala lettura sia nella biblioteca sotterranea. Questo lavoro lo ho svolto fino a tutt’oggi e devo dire che è stata una bella esperienza formativa. La responsabile della biblioteca mi ha insegnato internet, con lei grazie al programma in html ho potuto fare la mia pagina personale, poi ho imparato a navigare in internet, a fare la posta elettronica, ma solo il primo anno ho potuto fare la posta elettronica e non ho potuto aggiornare la mia pagina personale sul web. Poi ho imparato quali sono i motori di ricerca su internet, la responsabile della biblioteca mi ha fatto vedere quali sono i siti che si possono vedere e quali no, da lei quest’anno ho ricevuto il diploma di internet, questo diploma, spero che sia il primo diploma di una lunga serie di diplomi su computer. Ho partecipato a tanti forum con il mio tutor della scuola sperò di andarci anche questo anno al forum perché voglio visitare dei padiglioni che non ho ancora visitato. Quest’anno al tirocinio qui in biblioteca porto le persone che vengono nell’ufficio relazioni con il pubblico, al protocollo, e poi qualche volta sono andata a prendere la posta con i miei colleghi di tirocinio. Ho collaborato con l’ufficio relazioni con il pubblico a inserire nel computer dei dati riguardanti i servizi postali con il programma database con un mio collega di tirocinio. In biblioteca, ho messo a posto in sala lettura le riviste. Il sesto anno di tirocinio essendoci in biblioteca da fare tante cose, ho registrato le riviste sui dei registri, ho riscritto le etichette dei libri al computer, dovrò passare al Ministero delle Comunicazioni ancora un altro anno, poi vedremo che cosa il futuro mi riserverà. I momenti gioiosi sono stati tanti quando ero in ospedale ho ricevuto la visita della mia maestra delle elementari, che mi ha portato una lettera scritta dai miei compagni di classe,e questo gesto loro, mi ha fatto piacere, un altro ricordo è quando ho preso la licenza elementare, ricordo che papà mi ha festeggiato prima venendomi a prendere a scuola, e poi siamo andati in pasticceria a prendere il dolce, e poi siamo andati a casa, a festeggiare tutti insieme. Altre gioie sono state quando riuscivo a prendere un buon voto a scuola, e per me era una soddisfazione personale. I miei gusti sono tanti sono golosa, non mi piace il tacchino bollito, e le cozze, adoro tutti i tipi di pasta, di carne, di verdure mi piace il pesce, la frutta, e sono molto golosa di dolci, anche se adesso non posso mangiarne tanti, perché sono a dieta. Non adoro tanto leggere, però i libri che ho letto sono stati interessanti, la mia insegnante di sostegno mi ha regalato vari libri il diario di Anna Frank, piccole donne crescono ecc. Il libro che mi è piaciuto di più è stato il diario di Anna Frank, dove racconta che durante la guerra lei è la sua famiglia anno sofferto ed io leggendolo mi sono identificata in lei. Adoro ascoltare la musica, i miei cantanti preferiti sono Claudio Baglioni, Alex Britti, Eros Ramazzotti. Le persone incontrate sono state tante amici, parenti insegnanti. Alcuni amici li vedo tuttora alcuni li ho persi di vista, gli insegnanti alcuni li ho persi i vista alcuni no. Le tristezze che ho avuto sono state tante alcune personali, altre scolastiche. Quelle personali sono che in età adulta, ho perso mio nonno, ma anche una persona che conoscevo, la mia amica è morta di tumore al cervello, mio nonno di vecchiaia ho molto sofferto, perché ad entrambi gli ero molto affezionata e mi è dispiaciuto non poter partecipare al funerale. Da piccola per colpa della malattia che ho avuto ho avuto delle difficoltà motorie, e di apprendimento che tuttora mi porto dietro. Un altro ricordo doloroso eè quando andavo alle scuole elementari, quando passavano i medici della scuola elementare per farci il controllo dei pidocchi, ti passavano con la matita tra i capelli e te li maltrattavano ed io sentivo un male atroce, e questa cosa qui a me dava fastidio. Frequento la palestra e la parrocchia quindi ho molti amici, anche in parrocchia specialmente amiche. In particolare ho una amica della parrocchia, che ogni tanto mi telefona per chiacchierare così passiamo il tempo entrambe. Io ho sempre frequentato lo sport fin da bambina. Ho cominciato con il nuoto, che è la mia passione, la ginnastica, ecc. Poi ci sono dei ricordi belli, quando facevo le gare di nuoto non sempre le vincevo e per consolazione mi davano la medaglia, oltre a questo ho preso molti brevetti di nuoto e questo mi ha dato molta soddisfazione, insomma nella mia vita ho avuto molte soddisfazioni. Con la mia Asl ho partecipato a molti soggiorni il primo a Viareggio, gli altri un po’ in Calabria, ed in Puglia. Nel soggiorno che ho fatto in Puglia, sono stata a visitare lo zoo safari di Fasano, ho potuto vedere gli animali sia feroci che non facendo questa mia escursione in macchina, poi sono stata a visitare lo zoo degli invertebrati, ed è stata una esperienza molto interessante. L’altro anno passato non ho potuto partecipare al soggiorno con tutta la caciaraband organizzato dalla mia Asl, perché ho avuto un altro impegno più bello, e così sono stata a fare la vacanza in Sardegna con i miei genitori. Della Sardegna conosco alcune zone altre mi piacerebbe visitarle. Volevo anche fare il soggiorno con la scuola in Sardegna, ma non è stato mai possibile. Ho partecipato per cinque anni ad un corso di musica e drammatizzazione, dove non solo ho imparato a recitare ma anche la disciplina perché ho avuto un insegnante molto valido che mi ha saputo primo insegnare bene a recitare poi ha fatto passare in me la timidezza, quest’anno il gruppo si è sciolto ma ci siamo amalgamati noi ragazzi della caciaraband con i ragazzi del mimo. Ho recitato in varie commedie che abbiamo fatto la prima commedia che ho fatto si intitolava e la vita cambia da cosi a cosi facevo la barista, poi nella seconda commedia, ho fatto la goccia d’acqua, la margherita, lo specchietto retrovisore ecc. L’ultima commedia che ho interpretato si intitolava il paese di sbrocconia dove ho interpretato il ruolo del professore Leone dolcino Rosico, è stato un bel ruolo che interpreterei molto volentieri. Questi cinque anni di recitazione non potrò dimenticarli perché mi hanno fatto crescere nel mondo artistico, ma io non arrendo voglio imparare sempre cose nuove, anche perché come dice il mio maestro di recitazione, non bisogna accontentarsi di quello che si impara ma bisogna sempre imparare per migliorare. Quest’anno frequento un corso di mimo, e devo dire che mi piace molto perchè ci sono due bravi insegnanti che mi divertono molto. Sto imparando le espressioni del corpo e tante altre cose nuove, con un giovane maestro di musica, imparo con lui a suonare gli strumenti ecc. Qualche volta vorrei stare a casa a riposare e guardare i miei programmi preferiti tipo saranno famosi ed i film che trasmettono su retequattro alle 17.00. Non adoro gli animali ma da quando tre anni fa mio padre a preso un cane di razza bracco tedesco, ed io fin da piccolo lo tenevo in braccio, non ho avuto paura dei cani, ho paura delle api, perché ho paura quando volano che mi pizzicano, che mi fanno venire come una fobia, che non mi è ancora passata. Ritornando ai ricordi del passato, mi ricordo che ogni compleanno ricevevo sempre dei regali, e poi festeggiavamo non sempre al mare con mia zia, gli auguri mia zia me li fa tuttora e quando la vado a trovare dove abita insieme a mia nonna a Gaeta, che è una bella città, quando vado via non sempre mi regala, i soldi, l’ultima volta che ci sono andata, mi ha dato i soldi e ha detto a mia madre di aprirmi un conto alla posta. Quando ho fatto ventuno anni ho ricevuto da mia zia un festeggiamento particolare. E’ così sono andata alla posta con mia madre ed abbiamo aperto un libretto postale insieme, ma ora non ho più i niente da mettere nel conto. Quando ero ricoverata in ospedale per operarmi mia madre mi portava sempre il cibo, perché il cibo che servivano in ospedale non mi piaceva. Lei insieme a mio padre, mi hanno regalato una bellissima bambola, che ogni volta che gli premevo la mano gli spuntavano i dentini, e gli infermieri ci giocavano con la mia bambola, facendomi divertire per tenermi allegra, un altro ricordo è quando ho cominciato a parlare ho parlato molto presto rispetto a quando ho camminato, mi facevo capire e tutti i miei parenti facevano a gara per tenermi in braccio. Nel 1985- 86, non sono potuta andare a scuola perché ha Roma, è arrivata la neve che ha imbiancato tutto, ed io insieme ai miei fratelli, siamo scesi nel cortile sotto casa, per giocare a palle di neve. Un altro ricordo è quando dovevo imparare ad andare sui pattini, ma non ci sono riuscita perché sono caduta e mi sono fatta male, ed allora non ho più messo i pattini, anche se non dovevo arrendermi perché avrei potuto imparare. Da piccola mia madre mi ha portato ad una scuola di danza, ma anche qui ci ho dovuto rinunciare perché mi è girata la testa appena ci ho provato e per me è stato un vero peccato. Ma la passione per il ballo, mi è rimasta. Al secondo anno di tirocinio, con una mia compaesana di mia madre ho fatto una bellissima esperienza sono andata a Lourdes, ho visitato la grotta dove a Bernadette gli è apparsa la madonna per tredici volte, ho mangiato l’erba e bevuto l’acqua benedetta, ho visto la casa dove è vissuta con i genitori, ho fatto il bagno nella vasca miracolosa ecc. quando sono rientrata a casa, ero contenta di aver fatto quella esperienza che mi ha arricchito dentro. Con il mio gruppo musicale qualche volta facciamo delle uscite andiamo a teatro ed al cinema e questo mi diverte molto, io ho molti amici alcuni fanno parte della parrocchia altri del mio gruppo musicale, anche perché l’amicizia è una cosa importante perché con un amico ci parli ci esci qualche volta delle volte, condividi con lui lo stesso posto di lavoro, ecc. Per venire al tirocinio prendo tre mezzi due autobus e la metropolitana, all’inizio è stato difficile e le prime volte mi accompagnavano i miei genitori poi una volta che ho imparato la strada, ci sono andata da sola. Tutte le domeniche vado a messa, perché sono una persona credente, e questa mia fede mi aiuta a superare tante cose. Marco 1) Mettere per iscritto tutto quello che mi viene in mente: ricordi, pensieri, situazioni del passato, situazioni del presente, emozioni, i gusti, le persone incontrate, le gioie, le tristezze, etc…. 2) Mettere per iscritto in maniera spontanea, libera, così come viene alla mente, senza preoccuparsi di un ordine cronologico, oppure di un ordine logico. 3) Tenere sempre presente di esprimere situazioni, persone o cose che sono realmente accadute. Si tratta di raccontare la vera storia di Franzini Marco Sono nato il 21 Ottobre 1977 a Roma e una delle prime cose che mi ricordo sono le giostre a Villa Paganini, dove la mattina andavo a giocare. Sono andato all’asilo in una scuola di Roma dove mi mangiavo tutte le merendine, e parlavo sempre con tutti a mensa. Dopo mi sono trasferito ad Anzio con la mia famiglia e non mi ricordo molto dei primi anni delle elementari. Da piccolo facevo sempre arrabbiare tutti, ma per fortuna che avevo una bravissima baby – sitter di nome Charlotte, che oggi vive a Londra, e fà la parrucchiera, e ogni tanto la sento. All’inizio del mio percorso andavo alla Scuola Media Statale di Santa Teresa di Anzio poi mi sono segnato all’ Istituto Statale per l’Agricoltura di Borgo Piave (LT), dove si studiavano la chimica, la biologia, l’Agraria, e la floricoltura etc…, proprio perché amavo la natura, ma sono stato bocciato due volte, perché ero un po’ pignolo, e non sono riuscito a ottenere il diploma. Sin da quando ero bambino mi è sempre piaciuto molto il mare, infatti ho avuto tantissime barche tra cui una barca a vela, ed ora ho una canoa, ma sono anche appassionato molto al giardino di casa, e soprattutto anche agli animali,tra cui un cane e due gatti. Abito ad Anzio dai primi degli anni ottanta, ma prima abitavo a Roma a Piazza Trasimeno e andavo a scuola non tanto distante da casa, ero un po’ grassottello, la mattina mi accompagnava sempre papà, prima di andare al lavoro, e poi mamma mi veniva a riprendere. Ora in quella casa ci abita mia zia Paola che qualche volta la incontro e mi ricordo quei tempi. Non mi scorderò mai neanche il giorno della mia prima comunione nella chiesetta di Villa Claudia, dove c’eravamo io e mio fratello con la nostra cara bisnonna Iolanda che ora non c’è più. Quindi sin da piccolo sono sempre stato attaccato molto ai nonni, i ziì e la famiglia infatti tutt’ora voglio bene a tutti compreso il mio tutor, che per me può essere come un papà. E poi mi ricordo che da piccolo mi piaceva tantissimo anche andare a farmi il bagno tutto nudo nella bacinella celeste con la spugna marrone e tanto bagnoschiuma a casa di nonno Silvano, ma soprattutto qualche volta d’estate quando arrivano o arrivavano gli altri nonni a Villa Claudia per due mesi, andare a giocare a pallone con zio Alberto, il fratello di papà. Tramite mio zio che fà il custode al museo Etrusco di Villa Giulia, che conosceva un ragazzo di nome Stefano,sono venuto a conoscenza della Scuola di Via A. Volta, in cui mi sono trovato anche molto bene, me lo ha presentato, e mi è stato anche lui per me una persona molto a cuore, perché mi faceva vedere e soprattutto imparare tutti i lavori più difficili che ci sono da fare in un grandissimo giardino, come quello Etrusco di Villa Giulia, da lì ho imparato a conoscere tutti, ma anche moltissime cose importanti, ma ancora non sapevo proprio bene potare una siepe, o tagliare con precisione un prato, e quindi ho lasciato. Poi ho conosciuto il bravissimo Dottor Coressi Bruno, il mio tutor che mi ha consigliato questo bellissimo tirocinio, al Ministero delle Comunicazioni di Viale America n 201, prima per un anno all’ufficio del protocollo del sesto piano, dove ho imparato a protocollare una lettera e spedirla, e che quindi poi subito dopo ho conosciuto Sophia Adamo una ragazza molto brava, e soprattutto per me di grandissimo aiuto, e poi in biblioteca al piano terra, dove ho imparato a rispondere al telefono, a prendere la posta, la suddivido dalle Gazzette Ufficiali, che porto nella stanza di Roberto,metto via un volume guardando bene con attenzione la collocazione, e porto il foglio delle presenze degli impiegati al terzo piano in segreteria, ma anche ad esempio una richiesta all’ufficio del consegnatario al piano terra, ed ho ancora molta voglia di imparare altre cose nuove. Quindi già è il settimo anno che faccio questo tirocinio, ed oramai mi trovo bene con tutti e sono molto felice di continuare e trovare un lavoro che mi possa servire da aiuto per il resto della mia vita. Con la scuola di Via Alessandro Volta, mi sono anche trovato molto bene, perché sono stato per due anni consecutivi con Franco Bianchini il vicario ora in pensione, e Anna della Croce Rossa la assistente, ad un bellissimo soggiorno in Sardegna, a Fertilia vicino Alghero, dove si andava in canoa, in barca a vela, ed ogni giorno si faceva qualcosa di diverso, un’escursione e altro, si dormiva così proprio sul mare in grandissime camerate con letti a castello, ma anche a Fiuggi ed al castello di Fumone, ed a mangiare in un bellissimo agriturismo dove ho mangiato proprio molto bene. Durante questi anni al Ministero, ho conosciuto anche la signora Anna Maria Radin, che mi ha insegnato qualsiasi mansione, da come si mette via una rivista leggendo bene la collocazione e il numero, o un libro, ma anche soprattutto una Gazzetta Ufficiale, ma anche un pacco di Sole 24 Ore, o un Leggi e Decreti etc…. Fino all’anno scorso c’era anche Sophia Adamo, una ragazza laureata in storia dell’arte, e molto brava che è stata con noi per ben quattro anni consecutivi, e anche da lei ho imparato molte cose, ma ora lavora in ospedale. I miei amici di oggi sono: Elisabetta che lavora in un negozio di fiori, ogni tanto ci sentiamo e ci vediamo per prendere un caffè, e per chiacchierare, e io gli sono molto affezionato, l’ho anche invitata un giorno a pranzo a casa mia. L’altro amico è Gabriele che lavora con me e ogni tanto ci vediamo di pomeriggio, ed anche Loredana con la quale però mi vedo di meno. Oggi è una bellissima giornata, ed ho vari programmi da svolgere a casa e anche tanti piccoli lavoretti a pagamento, poi un domani mi piacerebbe vincere una piccolissima somma al gratta e vinci per farmi un piccolo viaggetto in America andata e ritorno, o farci stare bene tutta la mia famiglia. In futuro a me piacerebbe come ho già detto prima solo farmi un bellissimo viaggio in America a New York per vedere un paese diverso dal nostro, e capire le diversità e la differenza, che ha una popolazione che viene esattamente dalla parte opposta del mondo. A me poi piacciono anhe molto i dolci infatti da bambino ma anche tutt’ora me ne mangio a quantità sproporzionata, come la crostata con la nutella, cioccolata, infatti vado sempre alla caccia, le bombe con la crema, e i cornetti etc…,ma cerco di farne a meno. Ho anche un fratello di 23 anni , si chiama Leonardo, ama anche lui viaggiare molto, ed è molto appassionato al surf, ma non lo vedo quasi mai perché sta sempre con i suoi amici. Abito a Villa Claudia in una frazione di Anzio, a due passi dal mare, ed è un posto molto bello, incantevole e tranquillo soprattutto d’inverno, ma d’estate no perché è molto affollato. A me d’estate mi piace anche molto uscire di casa, farmela a piedi fino alla spiaggia più lontana, ed andare a nuotare per più di un miglio andata e ritorno, e salutare tutta la spiaggia da dentro l’acqua, ma anche partire sia in bicicletta e fare 80 o 90 Km al giorno, andata e ritorno, che anche con l’aliscafo da Anzio, o con la nave da Terracina, e andarmene a Ponza, ma adesso sono già parecchi anni che ci vado tutto il periodo soprattutto con la nave, e quindi interromperò per passare una tranquilla e soprattutto serena estate nella mia zona, e senza litigare con mio fratello, per via di moltissime questioni che non posso elencare. Sono anche molto amico del bagnino della spiaggia sotto casa, e qualche volta mi ha portato con lui sia sul pattino, che sul gommone. Ricordo molto bene un viaggio fatto a Copenaghen, insieme con la mia famiglia in macchina, attraversando la Svizzera, e la Germania, per poi arrivare a Copenaghen in una grandissima fattoria, in mezzo a campi di grano, grandissimi macchinari , ed a allevamenti di animali. Il giorno dopo abbiamo visitato la città, che è molto bella, piena di canali, di barche e di bellissimi negozi. Sono stato anche al parco di divertimenti che si chiama Tivoli ed è pieno di bellissime giostre. Una delle mie grandi passioni sono proprio i viaggi.