FRATELLI nella
fede per
CELEBRARE
la carità del
Padre
Itinerario per il
tempo di Quaresima
Diocesi di Bergamo
Comunità di rito ambrosiano
1
PRESENTAZIONE
Ci apprestiamo a vivere il tempo di grazia della Quaresima nel contesto particolare dell’anno giubilare che ci invita a vivere e celebrare la
misericordia e la carità di Dio.
Desideriamo affiancare Gesù nel suo cammino verso Gerusalemme,
affiancarlo come se fossimo dei viandanti, con un semplice sacco sulle
spalle, consapevoli che in quel sacco c’è racchiusa tutta la nostra vita, i
nostri affetti, il “nostro mondo” ricco di tante cose buone e belle, ma
anche di cianfrusaglie che appesantiscono il cammino.
Il sacchetto che accompagna questo libretto, è il segno della nostra
bisaccia, la bisaccia del samaritano, nella quale raccogliere le piccole
rinunce e i frutti dei nostri digiuni per sostenere i progetti proposti dal
Centro Missionario Diocesano.
Il tempo della Quaresima sarà occasione per riscoprire e prepararci a
vivere la ricchezza del sacramento della riconciliazione che ci permette di abbandonare tutto ciò che appesantisce il cuore per giungere a
rinnovare la nostra fede in Cristo Gesù, il Figlio di Dio, morto e risorto.
I sacerdoti del vicariato
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3
ISTRUZIONI per l’uso
Il sussidio che ti proponiamo segue una scansione sia settimanale che
quotidiana: troverai un’immagine con una piccola spiegazione che
offre alcuni spunti di riflessione a partire dal Vangelo domenicale.
Ogni settimana ti offriamo un aspetto del sacramento della riconciliazione, così che possa essere un ripasso catechetico, ma anche un’occasione per prepararti a vivere con attenzione e impegno questo prezioso sacramento.
Troverai poi una sezione dei lunghi vangeli domenicali e i vangeli settimanali (da lunedì a giovedì), che puoi usare quotidianamente.
Al venerdì, giornata aliturgica, ti consigliamo di rileggere i vangeli settimanali che, come noterai, ci vengono proposti nella modalità della
“lectio continua”.
Trovi poi delle preghiere che puoi usare e ripetere lungo la settimana,
così come la preghiera sulla tavola che può essere un’occasione da vivere come famiglia.
Quindi la pagina dell’impegno settimanale, e la pagina dedicata all’approfondimento dei segni che hanno accompagnato Gesù in croce.
Questi ultimi possono essere uno strumento di approfondimento in
particolare con i ragazzi.
A tutti auguriamo buon cammino quaresimale.
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Quaresima missionaria
“Si prese cura di lui” non è solo un passo in più nella vicenda del
Buon Samaritano, ma vuole diventare un invito per ciascuno di
noi a compiere gesti concreti verso i fratelli più fragili. La Quaresima vuole essere un tempo di impegno personale e di conversione del cuore affinché si possa mettere in pratica la stessa cura e
lo stesso amore che Dio ha operato nei riguardi dell’uomo attraverso Suo Figlio Gesù, non da spettatore della vita ma come protagonista nella vicenda umana.
Tre progetti che, attraverso il Centro Missionario, la Diocesi di
Bergamo desidera sostenere in questo tempo di Quaresima.
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Prendiamoci cura dei bambini con disabilità di El Alto in BOLIVIA
A 4.000 metri s.l.m., nella grande e caotica città di El Alto, è nato da alcuni anni un centro diurno di accoglienza, cura e riabilitazione per bambini
con disabilità. L’intuizione che sta all’origine della realizzazione del Cerefe, così si chiama il centro, è di supportare i bambini che, a causa delle
loro condizioni fisiche e psichiche, sarebbero chiusi in casa tutto il giorno,
senza la possibilità di relazionarsi, di essere curati e accompagnati. Accanto ai bambini che frequentano il centro, ci sono tutti quelli che vivono
nelle comunità dell’altipiano, lontani quindi dalla città. Sono tanti, a volte
sconosciuti, ma pur sempre bisognosi di supporto, di amicizia, di sostegno. Prendersi cura del centro Cerefe significa sostenere gli insegnanti e
gli educatori, acquistare alcune semplici attrezzature di riabilitazione per
le cure dei bambini e garantire almeno un pasto al giorno per tutti.
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Prendiamoci cura dei ragazzi di Agnibilekrou in COSTA D’AVORIO
L’abbandono scolastico, o peggio ancora, la non iscrizione alla scuola, sta
diventando un grosso problema per parecchi villaggi attorno alla città di
Agnibilekrou: la lontananza, i costi di iscrizione e frequenza, il bisogno di
alcune famiglie di forza-lavoro giovane, sono alcune delle principali cause. Le conseguenze le possiamo tranquillamente immaginare.
L’impegno dei missionari è quello di garantire un percorso scolastico per
tutti sostenendo, almeno in parte, le necessarie spese che nella maggior
parte dei casi sarebbero insostenibili per la famiglia.
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Prendiamoci cura degli anziani che vivono nelle piccole comunità
di montagna nella diocesi di Guantanamo – Baracoa a CUBA
Molte comunità sono sparse sulle montagne, molti anziani spesso vivono
lì, isolati. Raggiungerli è a volte difficile anche per i missionari muniti di
auto e accompagnati dai giovani catechisti. In un paese in cui la situazione sociale è ancora difficile, la vita degli anziani è fra quelle più drammatiche. Sostenere il progetto significa farsi prossimi di queste persone sole
e prendersi cura di loro: la consegna del Vangelo, qualche mezzo di sussistenza, qualche capo di abbigliamento, le medicine… sono i generi di prima necessità che i missionari consegnano loro.
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Il DESERTO è un luogo inospitale, lontano dalla città che per natura
sua è il luogo dell’ospitalità. Nel nostro contesto sociale sta diventando forse il contrario? Dobbiamo imparare a vivere il deserto
per abitare la citta? Ritrovare noi stessi per accorgerci (connetterci)
con i fratelli che ci stanno accanto.
1ª settimana
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Iniziamo il tempo della Quaresima sostando presso il deserto della Giudea: un luogo per natura sua inospitale, ma che si trasforma in possibilità
di incontro con Dio se sappiamo riconoscere con verità le nostre mancanze e le nostre incoerenze.
1.
esame di coscienza
Il discepolo di Cristo che, mosso dallo Spirito Santo, dopo il peccato si
accosta al sacramento della Penitenza, deve anzitutto convertirsi di
tutto cuore a Dio. Questa intima conversione del cuore, che comprende la contrizione del peccato e il proposito di una vita nuova,
il peccatore la esprime mediante la confessione fatta alla Chiesa, la debita soddisfazione, e l’emendamento di vita. E Dio accorda la remissione dei peccati per mezzo della Chiesa, che agisce attraverso il
ministero dei sacerdoti.
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Soffermati e rileggi questa pagina di Vangelo: evidenzia,
sottolinea, crea collegamenti con altri brani… aiuta la
parola di Dio a parlare al tuo cuore e alla tua intelligenza!
Dal vangelo di Matteo (4,1-11)
Gesù fu condotto dallo Spirito nel
deserto, per essere tentato dal
diavolo. E, dopo aver digiunato
quaranta giorni e quaranta notti,
alla fine ebbe fame. E il tentatore, avvicinatosi, gli disse: «Se tu
sei Figlio di Dio, ordina che queste pietre diventino pani». Ma
egli rispose: «Sta scritto: “Non di
pane soltanto vivrà l’uomo, ma di
ogni parola che proviene dalla
bocca di Dio”».
Allora il diavolo lo portò con sé
nella città santa, lo pose sul pinnacolo del tempio, e gli disse: «Se
tu sei Figlio di Dio, gettati giù;
poiché sta scritto:
“Egli darà ordini ai suoi angeli a
tuo riguardo, ed essi ti porteranno sulle loro mani, perché tu non
urti con il piede contro una pietra”». Gesù gli rispose: «È altresì
scritto: “Non tentare il Signore
Dio tuo”».
Di nuovo il diavolo lo portò con
sé sopra un monte altissimo e gli
mostrò tutti i regni del mondo e
la loro gloria, dicendogli: «Tutte
queste cose ti darò, se tu ti prostri e mi adori». Allora Gesù gli
disse: «Vattene, Satana, poiché
sta scritto: “Adora il Signore Dio
tuo e a lui solo rendi il culto"».
Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco
degli angeli si avvicinarono a lui e
lo servivano.
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Il vangelo del giorno
In Quaresima si leggono in modo continuativo alcuni capitoli del vangelo
di Matteo, in questa prima settimana leggeremo 5,1-26.
Lun.
Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli
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si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno
fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi
perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro
di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la
vostra ricompensa nei cieli.
Mar.
Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che
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cosa lo si potrà render salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. Voi siete la luce del mondo; non
può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre
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opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli.
Mer.
Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non
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son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico:
finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un
iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel
regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini,
sarà considerato grande nel regno dei cieli.
Gio.
Poiché io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli
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scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il
proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello:
stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna. Se dunque presenti la tua offerta
sull’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di
te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare e va’ prima a riconciliarti
con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono. Mettiti presto
d’accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché
l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu
venga gettato in prigione. In verità ti dico: non uscirai di là finché
tu non abbia pagato fino all’ultimo spicciolo!
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Preghiera personale - SALMO 50
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe,
rendimi puro dal mio peccato.
Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.
Ma tu gradisci la sincerità del mio intimo,
nel segreto del cuore mi insegni la sapienza.
Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Preghiera sulla tavola
T
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i ringraziamo, o Signore per ognuno di noi: rendici
capaci di accogliere il cibo che arricchisce la nostra tavola. Aiutaci a non sprecare questo immenso dono. Amen.
Preghiera della giornata
Figlio di Dio tentato come noi,
donaci la forza di resistere come te
alle nere aggressioni del maligno
e salvaci dagli scoraggiamenti:
ti chiediamo un cuore nuovo e una mente nuova
per credere nel vangelo:
il tempo si compia anche per noi
e venga finalmente il Regno.
David Maria Turoldo
Bambini e Ragazzi
Dio misericordioso, fonte di ogni bene,
la preghiera e i fioretti sono uno strumento
per chiedere il tuo perdono;
noi riconosciamo le nostre mancanze,
per questo vogliamo chiedere il tuo perdono
e lodarti per le tante cose belle e buone che ci fai vivere
e che ci regali ogni giorno.
Amen.
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IL NOSTRO IMPEGNO
All’inizio della settimana si definisca un impegno da vivere insieme
come famiglia oppure uno specifico per ognuno.
ALLA FINE DELLA SETTIMANA: COME È ANDATA?
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La frusta
Pilato non sa quale decisione prendere, forse vorrebbe anche liberare
Gesù, ma la folla, i membri del sinedrio e i sacerdoti insistono affinché
pronunci una sentenza di condanna.
Nell’attesa di decidere, ordina di flagellare Gesù, forse nella speranza
che possa accontentare coloro che vogliono la sua condanna.
Pilato non sa riconoscere chi sia veramente Gesù, e pensa che la sua
autorità gli permetta di fare qualsiasi cosa e di prendere qualsiasi decisione, anche quella di dare l’ordine di flagellare Gesù.
Gesù accetta tutto in silenzio, questo sarà uno dei primi gesti che diranno il suo profondo amore e rispetto per noi uomini.
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Gesù si pone in ascolto e la DONNA SAMARITANA accetta la sua disponibilità. Si crea una profonda relazione, vera, limpida, leale. Sono disposti ad accogliersi, a cogliere la presenza dell’altro come una
ricchezza e non come un fastidio. Noi sappiamo vivere la presenza
dell’altro come un dono?
2ª settimana
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Gesù giunto al pozzo di Giacobbe incontra una donna che sta attingendo
acqua; l’occasione è propizia per ascoltarsi al punto che la donna
“raccontando a Gesù” la sua vita si apre al dono immenso e incondizionato del perdono.
2.
la contrizione del peccato e il
proposito di una vita nuova
Tra gli atti del penitente, occupa il primo posto la contrizione, che è “il
dolore e la detestazione del peccato commesso, con il proposito di
non più peccare”. Dipende da questa contrizione del cuore la verità
della penitenza. La conversione infatti deve coinvolgere l’uomo nel
suo intimo, così da rischiarare sempre più il suo spirito e renderlo ogni
giorno più conforme al Cristo.
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Soffermati e rileggi il brano di Vangelo (per motivi di spazio abbiamo riportato
pochi versetti, tu potresti recuperare il brano sulla Bibbia che hai in casa): evidenzia, sottolinea, crea collegamenti con altri brani… aiuta la parola di Dio a
parlare al tuo cuore e alla tua intelligenza!
Dal vangelo di Giovanni (4,5-42)
Gesù giunse ad una città della
Samaria chiamata Sicàr, vicina al
terreno che Giacobbe aveva dato
a Giuseppe suo figlio: qui c’era il
pozzo di Giacobbe. Gesù dunque,
stanco del viaggio, sedeva presso
il pozzo. Era verso mezzogiorno. Arrivò intanto una donna di
Samaria ad attingere acqua. Le
disse Gesù: «Dammi da bere». I
suoi discepoli infatti erano andati
in città a far provvista di cibi. Ma
la Samaritana gli disse: «Come
mai tu, che sei Giudeo, chiedi da
bere a me, che sono una donna
samaritana?». I Giudei infatti non
mantengono buone relazioni con
i Samaritani. Gesù le rispose: «Se
tu conoscessi il dono di Dio e chi
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è colui che ti dice: “Dammi da
bere!”, tu stessa gliene avresti
chiesto ed egli ti avrebbe dato
acqua viva». Gli disse la donna:
«Signore, tu non hai un mezzo
per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande
del nostro padre Giacobbe, che ci
diede questo pozzo e ne bevve
lui con i suoi figli e il suo gregge?». Rispose Gesù: «Chiunque
beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell’acqua
che io gli darò, non avrà mai più
sete, anzi, l’acqua che io gli darò
diventerà in lui sorgente di acqua
che zampilla per la vita eterna». «Signore, gli disse la donna,
dammi di quest’acqua».
Il vangelo del giorno
In Quaresima si leggono in modo continuativo alcuni capitoli del vangelo
di Matteo, in questa seconda settimana leggeremo 5,27-48;6,1-6.
Lun. Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; ma io vi dico:
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chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adul-
terio con lei nel suo cuore. Se il tuo occhio destro ti è occasione di
scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei
tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella
Geenna. E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e
gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna.
Mar. Fu pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto di ripudio;
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ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concu-
binato, la espone all’adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio. Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non
spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti; ma io vi dico: non giurate affatto: né per il cielo, perché è il trono di Dio; né per
la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme,
perché è la città del gran re. Non giurare neppure per la tua testa,
perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello.
Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno.
Mer.
Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma
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io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. Da’ a chi ti domanda
e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle. Avete inteso
che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi
dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché
siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i
malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.
Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non
fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri
fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.
Gio. Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini
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per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. Quando dunque fai l’elemosina,
non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. Quando tu fai
l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che
amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. Tu quando preghi, entra nella tua
camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre
tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Preghiera personale - SALMO 18
La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è verace,
rende saggio il semplice.
Gli ordini del Signore sono giusti, fanno gioire il cuore;
i comandi del Signore sono limpidi, danno luce agli occhi.
Il timore del Signore è puro, dura sempre;
i giudizi del Signore sono tutti fedeli e giusti,
più preziosi dell’oro, di molto oro fino.
Anche il tuo servo in essi è istruito,
per chi li osserva è grande il profitto.
Dall’orgoglio salva il tuo servo
perché su di me non abbia potere;
allora sarò irreprensibile, sarò puro dal grande peccato.
Ti siano gradite le parole della mia bocca,
davanti a te i pensieri del mio cuore.
Preghiera sulla tavola
G
razie, Gesù, perché ti prendi cura di ogni uomo e
di ogni donna, così come ti prendi cura di ognuno
di noi e della nostra famiglia. Grazie per questo
cibo che è sulla nostra tavola. Amen.
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Preghiera della giornata
O verità, luce del mio cuore,
non vorrei che fossero le mie tenebre a parlarmi.
Riversatomi fra gli esseri di questo mondo,
la mia vista si è offuscata;
ma anche da quaggiù ti ho amato intensamente.
Ho udito alle mie spalle la tua voce
che mi gridava di tornare.
Ed ora torno, riarso e anelante alla tua fonte.
Nessuno me ne tenga lontano,
ch’io ne beva e ne viva. Amen.
Sant’Agostino di Ippona
Bambini e Ragazzi
Vieni in nostro aiuto,
Padre misericordioso,
perché possiamo vivere e agire sempre
in quella carità,
che spinse il tuo Figlio Gesù
a dare la sua vita per noi
e per ogni persona.
Amen
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IL NOSTRO IMPEGNO
All’inizio della settimana si definisca un impegno da vivere insieme
come famiglia oppure uno specifico per ognuno.
ALLA FINE DELLA SETTIMANA: COME È ANDATA?
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La corona
di spine
Il Vangelo ci annuncia il particolare gesto compiuto dai soldati prima di
condurre Gesù al monte Calvario; essi intrecciano delle spine e formano una corona che premono sulla testa di Gesù. La corona è il segno
del re: infatti ogni re quando siede sul trono porta in testa la corona
d’oro con perle preziose.
La corona che viene messa sulla testa di Gesù non è d’oro e non ha
pietre preziose: è fatta di spine e di rovi. Eppure Lui è il Re, il Figlio di
Dio che non esprime la sua regalità con una corona di grande valore,
ma portando su di sé l’arroganza e la prepotenza che spesso caratterizza i nostri atteggiamenti e i nostri comportamenti.
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Il cammino della vita
e il dono della fede
pongono le loro radici
dentro la storia di uomini e donne che hanno saputo incarnare e
accogliere il Vangelo.
Così Israele riconosce
ABRAMO, Mosè, Davide come padri nella
fede.
Così anche per noi…
ma non solo loro! Sai
riconoscerti in questa
storia di fede che è
anche la storia di tuo
padre, tuo nonno...
3ª settimana
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Gesù si colloca dentro la storia di fede del popolo di Israele, portando a
compimento i segni, le parole e i gesti vissuti e anticipati dai patriarchi,
dai Re e dai profeti. Solo coloro che hanno la capacità di rileggere la propria storia, come storia di vocazione possono fare esperienza dell’amore
misericordioso. Ringraziamo il Padre prima di chiedere perdono!
3.
la confessione di lode
Si è abituati a chiamare “confessione” quella dei peccati; ma non sappiamo vivere la confessione di lode, come in quel passo della Scrittura
ove si dice: Confessate al Signore; e nella confessione direte così:
“Tutte le opere del Signore sono molto buone” (Sir 39,20-21). Quando
ascolti: Nella confessione direte così: “Tutte le opere del Signore sono
molto buone”, è chiaro che questa è una confessione di lode a Dio,
non della tua colpevolezza. È questa la confessione di uno che loda Dio,
non di uno che accusa se stesso. Abituati a iniziare la tua confessione
lodando, ringraziando e benedicendo il nome di Dio!
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Soffermati e rileggi il brano di Vangelo (per motivi di spazio abbiamo riportato
pochi versetti, tu potresti recuperare il brano sulla Bibbia che hai in casa): evidenzia, sottolinea, crea collegamenti con altri brani… aiuta la parola di Dio a
parlare al tuo cuore e alla tua intelligenza!
Dal vangelo di Giovanni (8,31-59)
Gesù allora disse a quei Giudei
che avevano creduto in lui: «Se
rimanete fedeli alla mia parola,
sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità
vi farà liberi». Gli risposero: «Noi
siamo discendenza di Abramo e
non siamo mai stati schiavi di
nessuno. Come puoi tu dire: Diventerete liberi?». Gesù rispose:
«In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora lo schiavo
non resta per sempre nella casa,
ma il figlio vi resta sempre; se
dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenza di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la
mia parola non trova posto in
voi. Io dico quello che ho visto
presso il Padre; anche voi dunque
fate quello che avete ascoltato
dal padre vostro!». Gli risposero:
«Il nostro padre è Abramo». Rispose Gesù: «Se siete figli di
Abramo, fate le opere di Abramo! Ora invece cercate di uccidere me, che vi ho detto la verità
udita da Dio; questo, Abramo
non l’ha fatto. Voi fate le opere
del padre vostro. In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». Allora raccolsero
pietre per scagliarle contro di lui;
egli si nascose e uscì dal tempio.
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Il vangelo del giorno
In Quaresima si leggono in modo continuativo alcuni capitoli del vangelo
di Matteo, in questa terza settimana leggeremo 6,7-34.
Lun. Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di
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venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, per-
ché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che
gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei
cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua
volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro
celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.
Mar. E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti,
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che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In
verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece,
quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente
non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il
Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Mer. Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consu2
mano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori
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nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non
scassinano e non rubano. Perché là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il
tuo cuore. La lucerna del corpo è l’occhio; se dunque il tuo occhio è
chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce; ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è
tenebra, quanto grande sarà la tenebra! Nessuno può servire a due
padroni: o odierà l’uno e amerà l’altro, o preferirà l’uno e disprezzerà l’altro: non potete servire a Dio e a mammona.
Gio. Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che man3
gerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indos-
serete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate
voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non
filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l’erba del campo,
che oggi c’è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per
voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa
mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte
queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa
che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia,
e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
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Preghiera personale - SALMO 105
Abbiamo peccato come i nostri padri,
abbiamo fatto il male, siamo stati empi.
I nostri padri in Egitto
non compresero i tuoi prodigi,
non si ricordarono della grandezza del tuo amore.
Molte volte li avevi liberati,
eppure si ostinarono nei loro progetti.
ma egli vide la loro angustia
quando udì il loro grido.
Si ricordò della sua alleanza con loro
e si mosse a compassione, per il suo grande amore.
Li affidò alla misericordia
di quelli che li avevano deportati.
Preghiera sulla tavola
L
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a tua Parola, Signore Gesù, è la ricchezza più
grande: perdonaci se a volte le nostre orecchie
sono chiuse. Rendici capaci di accogliere la tua
Parola e lodarti per il dono di questo cibo. Amen.
Preghiera della giornata
Amore misericordioso, Ti preghiamo.
Amore misericordioso, sii infaticabile!
Sii costantemente più grande di ogni male,
che è nell’uomo e nel mondo.
Sii più grande di ogni disattenzione dell’uomo, di ogni idolatria,
di ogni arroganza e chiusura,
di ogni egoismo e disattenzione.
Amore Crocifisso e Risorto, ti preghiamo
liberaci dalla presunzione di bastare a noi stessi;
rendici capaci di rimanere nella tua parola
per essere veramente tuoi discepoli. Amen.
San Giovanni Paolo II
Bambini e Ragazzi
Signore Gesù, tante volte vogliamo fare di testa nostra,
non sappiamo ascoltare i consigli e i suggerimenti degli adulti,
pensiamo di sapere già tutto
anche se poi rischiamo di trovarci in difficoltà,
così ricorriamo alle bugie per trovare una soluzione.
Aiutaci e rendici capaci di ascoltare gli adulti:
genitori, insegnanti, catechisti, nonni.
Amen .
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IL NOSTRO IMPEGNO
All’inizio della settimana si definisca un impegno da vivere insieme
come famiglia oppure uno specifico per ognuno.
ALLA FINE DELLA SETTIMANA: COME È ANDATA?
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I chiodi
Crocifiggere era uno dei modi praticati dai romani per eseguire le condanne a morte; successivamente diventerà anche un macabro modo
per mettere alla prova la fedeltà a Gesù Cristo. Molti cristiani dei primi
secoli subirono la crocifissione proprio come fu inflitta a Gesù. Molti
venivano semplicemente legati ai pali della croce, con Gesù decisero di
usare dei chiodi, forse anche con il desiderio che morisse in poco tempo. Quei chiodi che hanno trafitto i polsi e i piedi di Gesù lo hanno legato fortemente a quella croce, al punto da diventare il segno per
ogni cristiano. Da quelle ferite sgorga il sangue che ha lavato, riconciliato e restituito all’uomo la possibilità di essere amato da Dio Padre.
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La creazione è l’arte di Dio, è Lui che ha modellato ogni cosa e ha
dato forma all’uomo donandogli il soffio di vita. Ora Cristo si sporca
le mani restituendo al CIECO NATO la gioia di vedere; Egli rinnova il
cuore dell’uomo che si è atrofizzato e non è più capace di pulsare
amore e misericordia. Sappiamo lasciarci modellare da Cristo?
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4ª settimana
Gesù in cammino assieme ai suoi discepoli incontra un uomo nato cieco e
immediatamente si crea una profonda intimità fatta di semplici gesti. Gesù aiuta i discepoli che lo interrogano a leggere in modo diverso il tema
del peccato, non come conseguenza delle proprie azioni, ma come opportunità per “fare esperienza” della misericordia del Padre.
4.
la confessione delle infedeltà
Fa parte del sacramento della Penitenza la confessione delle colpe, che
proviene dalla vera conoscenza di se stesso e dalla contrizione per i
peccati commessi. Però, sia l’esame accurato della propria coscienza,
che l’accusa esterna, si devono fare alla luce della misericordia di Dio.
La confessione poi esige nel penitente la volontà di aprire il cuore al
ministro di Dio, e nel ministro di Dio la formulazione di un giudizio spirituale, con il quale, in forza del potere delle chiavi di rimettere o di ritenere i peccati, egli pronunzia, in persona Christi, l’assoluzione.
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Soffermati e rileggi il brano di Vangelo (per motivi di spazio abbiamo riportato
pochi versetti, tu potresti recuperare il brano sulla Bibbia che hai in casa): evidenzia, sottolinea, crea collegamenti con altri brani… aiuta la parola di Dio a
parlare al tuo cuore e alla tua intelligenza!
Dal vangelo di Giovanni (9,1-38)
Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli
lo interrogarono: «Rabbì, chi ha
peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i
suoi genitori, ma è così perché si
manifestassero in lui le opere di
Dio...». Detto questo sputò per
terra, fece del fango con la saliva,
spalmò il fango sugli occhi del
cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe (che significa
Inviato)». Quegli andò, si lavò e
tornò che ci vedeva. Allora quelli
che lo avevano visto prima, poiché era un mendicante... lo condussero dai farisei: era infatti sabato.
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«Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo
che quest’uomo è un peccatore». Quegli rispose: «Se sia un
peccatore, non lo so; una cosa
so: prima ero cieco e ora ci vedo». Allora gli dissero di nuovo:
«Che cosa ti ha fatto? Come ti ha
aperto gli occhi?». Rispose loro:
«Ve l’ho già detto e non mi avete
ascoltato; perché volete udirlo di
nuovo? Volete forse diventare
anche voi suoi discepoli?». Allora
lo insultarono... e lo cacciarono
fuori. Gesù seppe che l’avevano
cacciato fuori, e incontratolo gli
disse: «Tu credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Tu l’hai visto: colui che
parla con te è proprio lui». Ed egli
disse: «Io credo, Signore!».
Il vangelo del giorno
In Quaresima si leggono in modo continuativo alcuni capitoli del vangelo
di Matteo, in questa quarta settimana leggeremo 7,1-29.
Lun. Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui
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giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati. Perché osservi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello,
mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? O come
potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell’occhio tuo c’è la trave? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza
dall’occhio del tuo fratello.
Mar. Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti
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ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino
per sbranarvi. Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e
vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a
chi bussa sarà aperto. Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane
darà una pietra? O se gli chiede un pesce, darà una serpe? Se voi
dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che
gliele domandano! Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi,
anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti.
Mer.
Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via
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che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla
vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano! Guardatevi dai falsi
profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine,
o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni
albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni
albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere.
Gio.
Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli,
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ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato
nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità. Perciò chiunque
ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo
saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia,
strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. Chiunque
ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un
uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella
casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande».
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Preghiera personale - SALMO 35
Signore, la tua grazia è nel cielo,
la tua fedeltà fino alle nubi;
la tua giustizia è come i monti più alti,
il tuo giudizio come il grande abisso:
uomini e bestie tu salvi, Signore.
Quanto è preziosa la tua grazia, o Dio!
Si rifugiano gli uomini all’ombra delle tue ali,
si saziano dell’abbondanza della tua casa
e li disseti al torrente delle tue delizie.
È in te la sorgente della vita,
alla tua luce vediamo la luce.
Concedi la tua grazia a chi ti conosce,
la tua giustizia ai retti di cuore.
Preghiera sulla tavola
I
tuoi gesti, Signore Gesù, modellano di nuovo e ci
danno gioia. Ti ringraziamo per questo cibo. Grazie
per chi lo ha preparato e per la possibilità di poterlo condividere. Amen.
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Preghiera della giornata
Signore, nella tua luce
noi vediamo la luce
perché risplende su di noi il tuo volto.
Tu sei la luce, e la luce è vita.
Illumina, Signore, ogni uomo,
illumina le nostre coscienze
affinché camminiamo, fratelli, nella luce.
Fa’ che non sopraggiunga la notte
quando nessuno saprà dove andare.
David Maria Turoldo
Bambini e Ragazzi
Signore,
fa che ci ricordiamo
del tuo amore infinito,
Che ha modellato il nostro cuore
e continuamente lo rinnova e lo rinvigorisce.
Rendici capaci di poter accogliere la tua presenza
che si manifesta nelle persone che abbiamo accanto.
Amen.
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IL NOSTRO IMPEGNO
All’inizio della settimana si definisca un impegno da vivere insieme
come famiglia oppure uno specifico per ognuno.
ALLA FINE DELLA SETTIMANA: COME È ANDATA?
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La tunica
e i dadi
I condannati a morte per crocifissione, una volta arrivati al luogo in cui
sarebbe stata eseguita la sentenza, venivano spogliati e crocifissi a
dorso nudo. I soldati poi prendevano per loro le vesti dei condannati;
così si trovano tra le mani anche le vesti e la tunica di Gesù. Il Vangelo
ci ricorda che la tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da
cima a fondo. I soldati decidono quindi di non stracciarla, ma bensì di
tirarla a sorte a chi tocca. Molto probabilmente hanno usato dei dadi
per decidere a chi toccasse prendere in eredità quella tunica così preziosa, che ci ricorda come Gesù non gradisca divisioni o separazioni,
ma che si possa essere una sola grande famiglia riunita nel suo nome.
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Gesù si reca a Betania e davanti al sepolcro dell’amico LAZZARO urla l’amore di Dio Padre che restituisce vigore al morto e infonde in
esso il dono della vita. Forse oggi abbiamo zittito Cristo, non siamo
più disposti a lasciarci provocare dal suo amore. Abbiamo sepolto
l’uomo prima ancora che possa morire!
5ª settimana
45
Ognuno di noi è nato in una famiglia e cresce nell’intimità delle relazioni.
La nostra vita non può essere vissuta come un’isola indipendente da
tutto e da tutti, ma è preziosa e ricca perché costruita dentro un grande
abbraccio di affetto, di amicizia, di fratellanza, d’amore. L’urlo di Gesù
davanti al dramma della morte, diventa segno del Suo urlo nell’atto della
morte in Croce: l’urlo che dona all’uomo la riconciliazione con il Padre.
5.
l’assoluzione dalle colpe
Al peccatore, che nella confessione sacramentale manifesta al ministro
della Chiesa la sua conversione, Dio concede il suo perdono con il segno dell’assoluzione. Per mezzo del sacramento della Penitenza il Padre accoglie il figlio pentito che fa ritorno a lui; Cristo si pone sulle
spalle la pecora smarrita, e lo Spirito Santo santifica nuovamente il peccatore riconciliato; ne è segno la rinnovata e più fervente partecipazione alla mensa del Signore, nella gioia grande del convito eucaristico che
la Chiesa di Dio imbandisce per festeggiare il ritorno del figlio lontano.
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Soffermati e rileggi il brano di Vangelo (per motivi di spazio abbiamo riportato
pochi versetti, tu potresti recuperare il brano sulla Bibbia che hai in casa): evidenzia, sottolinea, crea collegamenti con altri brani… aiuta la parola di Dio a
parlare al tuo cuore e alla tua intelligenza!
Dal vangelo di Giovanni (11,1-53)
Gesù con i dodici venne a Betania. Marta, come seppe che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria
invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu
fossi stato qui, mio fratello non
sarebbe morto! Ma anche ora so
che qualunque cosa chiederai a
Dio, egli te la concederà». Gesù le
disse: «Tuo fratello risusciterà».
Gli rispose Marta: «So che risusciterà nell’ultimo giorno». Gesù le
disse: «Io sono la risurrezione e la
vita. Credi tu questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu
sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo».
Intanto Gesù, ancora profondamente commosso, si recò al se-
polcro; era una grotta e contro vi
era una pietra. Disse Gesù:
«Togliete la pietra!». Gli rispose
Marta: Signore, già manda cattivo odore, poiché è di quattro
giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho
detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la
pietra. Gesù allora alzò gli occhi e
disse: Padre, ti ringrazio che mi
hai ascoltato. Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l’ho detto
per la gente che mi sta attorno,
perché credano che tu mi hai
mandato». E, detto questo, gridò
a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, con i piedi e le
mani avvolti in bende, e il volto
coperto da un sudario. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo
andare».
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Il vangelo del giorno
In questa quinta settimana non seguiamo la lettura continua di Marco
ma facciamo riferimento a tutti e quattro gli evangelisti.
Lun. Marco 8,27-33 - Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intor14
no a Cesarèa di Filippo; e per via interrogava i suoi discepoli dicen-
do: «Chi dice la gente che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il
Battista, altri poi Elia e altri uno dei profeti». Ma egli replicò: «E voi
chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E impose
loro severamente di non parlare di lui a nessuno. E cominciò a insegnar loro che il Figlio dell’uomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire
ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare. Gesù faceva questo discorso
apertamente. Allora Pietro lo prese in disparte, e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i discepoli, rimproverò Pietro e
gli disse: «Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio,
ma secondo gli uomini».
Mar.
Giovanni 6,63b-71 - Le parole che vi ho dette sono spirito e vita. Ma
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vi sono alcuni tra voi che non credono». Gesù infatti sapeva fin da
principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo
avrebbe tradito. E continuò: «Per questo vi ho detto che nessuno
può venire a me, se non gli è concesso dal Padre mio». Da allora
molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con
lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Forse anche voi volete andarve-
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ne?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai
parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il
Santo di Dio». Rispose Gesù: «Non ho forse scelto io voi, i Dodici?
Eppure uno di voi è un diavolo!». Egli parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota: questi infatti stava per tradirlo, uno dei Dodici.
Mer. Luca 18,31-34 - Gesù prese con sé i Dodici e disse loro: «Ecco, noi
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andiamo a Gerusalemme, e tutto ciò che fu scritto dai profeti riguar-
do al Figlio dell’uomo si compirà. Sarà consegnato ai pagani, schernito, oltraggiato, coperto di sputi e, dopo averlo flagellato, lo uccideranno e il terzo giorno risorgerà». Ma non compresero nulla di tutto
questo; quel parlare restava oscuro per loro e non capivano ciò che
egli aveva detto.
Gio. Giovanni 7,43-53 - Nacque dissenso tra la gente riguardo a lui. Alcu17
ni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno gli mise le mani addosso.
Le guardie tornarono quindi dai sommi sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato come parla quest’uomo!». Ma i farisei
replicarono loro: «Forse vi siete lasciati ingannare anche voi? Forse
gli ha creduto qualcuno fra i capi, o fra i farisei? Ma questa gente,
che non conosce la Legge, è maledetta!». Disse allora Nicodèmo,
uno di loro, che era venuto precedentemente da Gesù: «La nostra
Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere
ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia e
vedrai che non sorge profeta dalla Galilea». E ognuno tornò a casa.
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Preghiera personale - SALMO 104
Lodate il Signore e invocate il suo nome,
proclamate tra i popoli le sue opere.
Cantate a lui canti di gioia,
meditate tutti i suoi prodigi.
Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
cercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiute,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.
È lui il Signore, nostro Dio,
su tutta la terra i suoi giudizi.
Preghiera sulla tavola
S
50
ignore Gesù, rendici capaci di condividere il pane
per essere pronti al perdono, all’amicizia e alla
vita fraterna.
Amen.
Preghiera della giornata
Signore, tu sei il Dio dei vivi e non dei morti,
aiutaci a credere e a testimoniare
che tu sei la resurrezione e la vita.
Crea in noi, Signore, il silenzio per ascoltare la tua voce,
penetra nei nostri cuori
con la spada della tua Parola,
perché alla luce della tua sapienza,
possiamo valutare le cose terrene ed eterne,
e diventare liberi e poveri per il tuo regno,
testimoniando al mondo
che tu sei vivo in mezzo a noi
come fonte di fraternità, di giustizia e di pace. Amen.
Bambini e Ragazzi
Signore,
ogni persona ai tuoi occhi
è preziosa, degna del tuo amore
e tu la liberi dal male.
Facci comprendere la tua misericordia
e libera le nostre orecchie chiuse
incapaci di ascoltare la bellezza della tua Parola.
Amen.
51
IL NOSTRO IMPEGNO
All’inizio della settimana si definisca un impegno da vivere insieme
come famiglia oppure uno specifico per ognuno.
ALLA FINE DELLA SETTIMANA: COME È ANDATA?
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La scritta:
I.N.R.I.
Ogni esecuzione capitale doveva essere motivata ed essere anche da
esempio per tutti; così anche sopra la croce di Gesù viene posto il motivo di quella condanna. Pilato fa preparare il cartello e vi scrive: «Gesù il
Nazareno, il re dei Giudei». Ecco quindi il senso della sigla che troviamo sulla Croce; Iesus Nazarenus Rex Iudeorum.
Quella scritta, che per Pilato è solo la motivazione di una condanna,
diventa la proclamazione pubblica della verità su Gesù: che sarà ribadita anche dal centurione che gli stava di fronte e vedendolo spirare in
quel modo disse: «Veramente quest’uomo era Figlio di Dio».
53
Gesù entra in Gerusalemme e lungo la strada la folla lo accoglie
esultando e inneggiando, sventola rami di ULIVO e di PALMA per
esprimere la propria gioia. Oggi rischiamo di rincorrere solo il desiderio di sfogarci, di esprimere violenza, di urlare. Siamo capaci di
dare valore e senso al nostro ritrovarci in piazza o lungo la strada?
settimana autentica
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Gesù entra in Gerusalemme festeggiando e lodando il nome di Dio. Un
ingresso ricco di gioia e di festa che ci aprirà la strada non più verso la
Terra promessa, ma al dono immenso, smisurato, gratuito della misericordia e del perdono di Dio.
6.
la gioia di essere riconciliati
Dio, Padre di misericordia, che ha riconciliato a sé il mondo
nella morte e risurrezione del suo Figlio,
e ha effuso lo Spirito Santo per la remissione dei peccati,
ti conceda, mediante il ministero della Chiesa,
il perdono e la pace.
E io ti assolvo dai tuoi peccati
nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
55
Soffermati e rileggi questa pagina di Vangelo: evidenzia,
sottolinea, crea collegamenti con altri brani… aiuta la
parola di Dio a parlare al tuo cuore e alla tua intelligenza!
Dal vangelo di Giovanni (12,12-16)
Il giorno seguente, la gran folla che
era venuta per la festa, udito che
Gesù veniva a Gerusalemme, prese
dei rami di palme e uscì incontro a
lui gridando:
Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome
del Signore, il re d’Israele!
Gesù, trovato un asinello, vi montò
sopra, come sta scritto:
Non temere, figlia di Sion!
Ecco, il tuo re viene,
seduto sopra un puledro d’asina.
Sul momento i suoi discepoli non
compresero queste cose; ma quando Gesù fu glorificato, si ricordarono che questo era stato scritto di
lui e questo gli avevano fatto.
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Il vangelo del giorno
Ci immergiamo nella settimana autentica orientati ai giorni santi.
Lun. Luca 21,34-36
State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipa21
zioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; come un laccio esso si abbatterà sopra tutti
coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate e pregate in
ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che
deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».
Mar. Matteo 26,1-5
Terminati tutti questi discorsi, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi sa22
pete che fra due giorni è Pasqua e che il Figlio dell’uomo sarà consegnato per essere crocifisso». Allora i sommi sacerdoti e gli anziani
del popolo si riunirono nel palazzo del sommo sacerdote, che si chiamava Caifa, e tennero consiglio per arrestare con un inganno Gesù e
farlo morire. Ma dicevano: «Non durante la festa, perché non avvengano tumulti fra il popolo».
Mer. Matteo 26,14-16
23
Allora uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sa-
cerdoti e disse: «Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?».
E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento
cercava l’occasione propizia per consegnarlo.
57
Preghiera personale - SALMO 47
Grande è il Signore e degno di ogni lode
nella città del nostro Dio.
Il suo monte santo, altura stupenda,
è la gioia di tutta la terra.
Il monte Sion, dimora divina,
è la città del grande Sovrano.
Ricordiamo, Dio, la tua misericordia
dentro il tuo tempio.
Come il tuo nome, o Dio,
così la tua lode si estende
sino ai confini della terra;
è piena di giustizia la tua destra.
Preghiera sulla tavola
B
58
enedetto sei tu, Signore. Prenditi cura di ciascuno di noi e insegnaci a non sprecare nulla di tutto ciò che ci doni con generosità.
Amen.
Preghiera della giornata
O Dio, durante la settimana autentica,
nutrici...
...con il pane della speranza, per dare speranza.
...con il pane della gioia, da poter condividere il tuo amore.
...con il pane dell’intelligenza, per conoscerti meglio.
...con il pane della misericordia, per ricevere e dare perdono.
...con il pane della croce, da condividere con i fratelli che soffrono.
...con il pane della grazia, per non attaccarci al male.
...con il pane della fraternità, per essere Chiesa.
...con il pane del tempo, per assaporare la tua pazienza.
...con il pane del silenzio, per amarti.
Amen.
Bambini e Ragazzi
Dio buono e fedele,
che mai ti stanchi di regalarci il tuo perdono
grazie a Gesù, tuo Figlio,
morto per noi in Croce,
donaci la ricchezza del tuo amore
affinché possiamo essere capaci di vivere
la tua Parola in mezzo ai nostri fratelli.
Amen.
59
IL NOSTRO IMPEGNO
All’inizio della settimana si definisca un impegno da vivere insieme
come famiglia oppure uno specifico per ognuno.
ALLA FINE DELLA SETTIMANA: COME È ANDATA?
60
La lancia
e il cuore
Qualche ora dopo aver crocifisso Gesù, Giuseppe originario della città
di Arimatea, si rivolge a Pilato per chiedere l’autorizzazione a seppellire
Gesù. Pilato vuole assicurarsi che Gesù sia veramente morto, così
manda dei soldati a verificare; questi per esserne certi decidono di trafiggere con la lancia il petto di Gesù.
Una ferita che lacera il cuore di Gesù, e dal quale sgorga tutto l’amore
misericordioso nei confronti degli uomini che lo ha portato a morire in
croce. Gesù si dona, per amore, fino all’ultima goccia di sangue.
Il suo cuore colmo d’amore avvolge da quel momento in poi tutta l’umanità!
61
Il luogo per eccellenza della democrazia potrebbe essere anche il
luogo in cui dare l’esempio della capacità di LAVARSI I PIEDI?
Non dobbiamo essere ipocriti scaricando sempre ogni responsabilità su altri; ognuno è invitato a domandarsi: sappiamo lavare i piedi
o preferiamo lavarcene le mani?
giovedì della settimana autentica
62
Soffermati e rileggi il brano di Vangelo (per motivi di spazio abbiamo riportato
pochi versetti, tu potresti recuperare il brano sulla Bibbia che hai in casa): evidenzia, sottolinea, crea collegamenti con altri brani… aiuta la parola di Dio a
parlare al tuo cuore e alla tua intelligenza!
Dal vangelo di Matteo (26,17-75)
Preghiera della giornata
Ora, mentre essi mangiavano,
Gesù prese il pane e, pronunziata
la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo:
«Prendete e mangiate; questo è il
mio corpo». Poi prese il calice e,
dopo aver reso grazie, lo diede
loro, dicendo: «Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue
dell’alleanza, versato per molti,
in remissione dei peccati. Io vi
dico che da ora non berrò più di
questo frutto della vite fino al
giorno in cui lo berrò nuovo con
voi nel regno del Padre mio».
E dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.
Signore Gesù
tante volte
abbiamo partecipato
e parteciperemo
al dono dell’Eucarestia:
rendici capaci
di accogliere
la tua presenza
nel Pane e nel Vino
consacrati.
Rendici affamati di Te,
che continuamente
ti doni a noi
e ci colmi del tuo
immenso amore.
Amen.
63
“Riverserò sopra la
casa di Davide e sopra
gli abitanti di Gerusalemme uno spirito di
grazia e di consolazione: guarderanno a colui che hanno trafitto.
Ne faranno il lutto come si fa il lutto per un
figlio unico, lo piangeranno come si piange
il primogenito”.
(Zaccaria 12,10)
venerdì della
settimana
autentica
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Soffermati e rileggi il brano di Vangelo (per motivi di spazio abbiamo riportato
pochi versetti, tu potresti recuperare il brano sulla Bibbia che hai in casa): evidenzia, sottolinea, crea collegamenti con altri brani… aiuta la parola di Dio a
parlare al tuo cuore e alla tua intelligenza!
Dal vangelo di Matteo (27,1-56)
Gesù, emesso un alto grido, spirò. Ed ecco il velo del tempio si
squarciò in due da cima a fondo,
la terra si scosse, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e
molti corpi di santi morti risuscitarono. E uscendo dai sepolcri,
dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a
molti. Il centurione e quelli che
con lui facevano la guardia a Gesù, sentito il terremoto e visto
quel che succedeva, furono presi
da grande timore e dicevano:
«Davvero costui era Figlio di
Dio!».
Preghiera della giornata
Di fronte alla morte:
lo sgomento,
il silenzio,
le lacrime e
l’incomprensione.
Insegnaci l’arte
di guardare oltre,
di trovare
anche nei momenti
più faticosi,
il desiderio
di avere cura della vita.
Amen.
65
Seppellire non vuol dire abbandonare. Seppellire per noi cristiani è
un’opera di misericordia, che implica certamente il distacco, fatto di
lutto, tristezza, sofferenza e fatica, ma con la certezza nella fede
che i morti sono custoditi da Dio in attesa della risurrezione:
l’incontro definitivo con Lui.
sabato della settimana autentica
66
Soffermati e rileggi il brano di Vangelo (per motivi di spazio abbiamo riportato
pochi versetti, tu potresti recuperare il brano sulla Bibbia che hai in casa): evidenzia, sottolinea, crea collegamenti con altri brani… aiuta la parola di Dio a
parlare al tuo cuore e alla tua intelligenza!
Dal vangelo di Matteo (27,57-61)
Venuta la sera giunse un uomo
ricco di Arimatèa, chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù. Egli andò da Pilato e gli chiese il corpo
di Gesù. Allora Pilato ordinò che
gli fosse consegnato. Giuseppe,
preso il corpo di Gesù, lo avvolse
in un candido lenzuolo e lo depose nella sua tomba nuova, che si
era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla
porta del sepolcro, se ne andò. Erano lì, davanti al sepolcro,
Maria di Màgdala e l’altra Maria.
Preghiera della giornata
Vogliamo
vivere il silenzio!
È difficile,
esprimere a parole,
quanto stiamo celebrando.
Il silenzio
è la preghiera migliore,
quel silenzio
che si riempie di attesa
e di trepidazione.
Il silenzio della fede!
Amen.
67
Questo è l’annuncio che rende vera e autentica la nostra fede!
Cristo Gesù, il crocifisso È RISORTO, e in lui risorgerà ogni creatura.
pasqua di risurrezione
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Alleluia! Cristo il crocifisso è risorto. È l’annuncio che ha stupito e caratterizzato la frenesia delle donne e degli apostoli, ma quello stesso annuncio
sconvolge ancora oggi anche se non provoca la stessa frenesia e lo stesso
entusiasmo. Quel sepolcro sarà vuoto anche per noi, anzi lo è per ogni
uomo ed ogni donna perché il suo amore trafitto in croce è più grande di
ogni nostra disperazione e morte.
7.
riconciliati con il Padre
Ricevuta la remissione dei peccati, il penitente riconosce e confessa la
misericordia di Dio e a Lui rende grazie con una breve invocazione, tratta dalla Sacra Scrittura; quindi il sacerdote lo congeda in pace.
Il penitente prosegue poi la sua conversione e la esprime con una vita
rinnovata secondo il Vangelo e sempre più ravvivata dall’amore di Dio,
perché “la carità copre una moltitudine di peccati” (1 Pt 4, 8).
69
Soffermati e rileggi questa pagina di Vangelo: evidenzia,
sottolinea, crea collegamenti con altri brani… aiuta la
parola di Dio a parlare al tuo cuore e alla tua intelligenza!
Dal vangelo di Matteo (28,1-7)
Passato il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria
di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare il sepolcro. Ed ecco
che vi fu un gran terremoto: un
angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si
pose a sedere su di essa. Il suo
aspetto era come la folgore e il
suo vestito bianco come la neve. Per lo spavento che ebbero di
lui le guardie tremarono tramortite. Ma l’angelo disse alle donne:
«Non abbiate paura, voi! So che
cercate Gesù il crocifisso. Non è
qui. È risorto, come aveva detto;
venite a vedere il luogo dove era
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deposto. Presto, andate a dire ai
suoi discepoli: È risuscitato dai
morti, e ora vi precede in Galilea;
là lo vedrete. Ecco, io ve l’ho detto».
Preghiera personale - SALMO 117
Celebrate il Signore, perché è buono;
perché eterna è la sua misericordia.
Dica Israele che egli è buono:
eterna è la sua misericordia.
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta testata d’angolo;
ecco l’opera del Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno fatto dal Signore:
rallegriamoci ed esultiamo in esso.
Celebrate il Signore, perché è buono:
perché eterna è la sua misericordia.
Preghiera sulla tavola
T
i benediciamo, o Padre, Signore del cielo e della
terra, perché nella resurrezione di Gesù ci doni
la speranza della vita nuova. Benedici la nostra
famiglia e ogni famiglia del mondo. Amen.
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“Lasciamo che ci illumini il bene,
che non manca in mezzo a noi.
E la casa della nostra preghiera
diventa Chiesa,
una grande famiglia
capace di carità!
+ Francesco Beschi
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FRATELLI nella fede per CELEBRARE la carità del Padre