Provincia di Bergamo
Settore Tutela Risorse Naturali
Servizio Risorse Minerali e Termali
Ufficio Cave
dott. geol. Renato Righetti
A.L.Te.P. - Incontri di aggiornamento professionale per il tecnico pubblico Nuovo Piano Cave: il ruolo dei Comuni
Incontri di aggiornamento professionale
per il tecnico pubblico
Mercoledì 26 marzo 2008
NUOVO PIANO CAVE – IL RUOLO DEI COMUNI
A.L.Te.P. - Incontri di aggiornamento professionale per il tecnico pubblico Nuovo Piano Cave: il ruolo dei Comuni
Progetti di gestione produttiva
degli Ambiti Territoriali Estrattivi
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• AMBITI TERRITORIALE ESTRATTIVI:
DEFINIZIONE
• Siti individuati dal Piano Cave provinciale in cui
può
essere
svolta
l’attività
estrattiva,
comprensivi dell’area prevista per l’estrazione e
lo sfruttamento del giacimento, l’area per
impianti di lavorazione e trasformazione, l’area
per strutture di servizio, l’area di stoccaggio,
l’area circostante necessaria a garantire un
corretto rapporto tra l’area di intervento ed il
territorio adiacente.
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• DURATA DEI PROGETTI
• I progetti attuativi (comprensivi del recupero
ambientale) potranno avere durata massima
decennale per tutti i settori merceologici.
• Le opere di recupero ambientale dovranno
essere eseguite contestualmente ai lavori di
coltivazione e completate entro i dieci anni di
validità del progetto dell’ ATE.
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•
SOGGETTI INTERESSATI E PROCEDURE DI PRESENTAZIONE
•
I soggetti interessati a richiedere l’autorizzazione alla coltivazione di una cava, all’interno di un
Ambito Territoriale Estrattivo, devono manifestare espressamente tale volontà comunicandolo alla
Provincia di Bergamo entro 30 giorni dall’esecutività del Piano Cave.
Soggetti interessati: ditte che esercitano l’attività di escavazione all’interno di un Ambito
Territoriale Estrattivo oppure coloro che vantano un titolo di proprietà o disponibilità su tutte o
parte delle aree all’interno dell’Ambito Territoriale Estrattivo.
Il progetto di gestione produttiva degli Ambiti Territoriali Estrattivi, che può prevedere anche lo
sfruttamento dell’intera produzione nel decennio, deve essere presentato congiuntamente da tali
soggetti.
In caso di disaccordo o di mancata presentazione congiunta da parte dei soggetti interessati, tali
soggetti, o anche uno solo di essi, possono richiedere alla Provincia di Bergamo di procedere alla
redazione del progetto di Ambito. In tal caso la Provincia di Bergamo diffida i soggetti inattivi o che
abbiano presentato progetti disgiunti a partecipare alla redazione di un unico progetto nel
termine massimo di 90 giorni.
In caso di ulteriore inattività, la Provincia di Bergamo predispone d’ufficio il progetto di gestione
produttiva degli Ambiti Territoriali Estrattivi, tenendo conto delle esigenze manifestate dai soggetti
richiedenti e lo approva.
I soggetti che intendono richiedere l’autorizzazione alla coltivazione di una cava, all’interno di un
Ambito Territoriale Estrattivo, ma che non hanno manifestato espressamente tale volontà nel
termine di cui sopra, sono tenuti a presentare un progetto di coltivazione di una cava compatibile
con il progetto di gestione produttiva dell’Ambito Territoriale Estrattivo, approvato dalla Provincia di
Bergamo, salva partecipazione al progetto in corso di redazione, qualora ciò non determini ritardo
nella sua approvazione.
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•
SPESE DI PROGETTAZIONE
•
Il costo sostenuto per il progetto dell'Ambito Territoriale Estrattivo è posto a
carico di ogni soggetto richiedente l'autorizzazione alla coltivazione sulla
base delle spese effettivamente sostenute, documentate ed attualizzate.
All'atto della presentazione del progetto di coltivazione di ogni singola cava
(progetto attuativo parziale), il richiedente è tenuto a documentare il
pagamento della quota di competenza alla Provincia di Bergamo (fatta
eccezione per il caso in cui l’operatore sia unico).
Nel caso di predisposizione d’ufficio del progetto di gestione produttiva
dell’ATE, il costo sostenuto dalla Provincia di Bergamo per lo stesso sarà
suddiviso tra le cave interne all’Ambito, in proporzione alla potenzialità
estrattiva (volume utile) prevista per ognuna delle stesse dal progetto di
Ambito. Il relativo pagamento sarà effettuato al rilascio delle singole
autorizzazioni di cava.
I soggetti che non hanno manifestato espressamente la propria volontà alla
Provincia devono comunque compartecipare al costo sostenuto per il
progetto dell'Ambito Territoriale Estrattivo: dovranno pertanto corrispondere
al soggetto o ai soggetti che hanno sostenuto tale costo, la quota di
rispettiva competenza in proporzione alla potenzialità estrattiva prevista dal
progetto di Ambito per il progetto di coltivazione di cava, all’atto della
presentazione di tale progetto di coltivazione.
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• PROCEDURE DI VALUTAZIONE D’IMPATTO
AMBIENTALE
• I Progetti di gestione produttiva degli Ambiti Territoriali
Estrattivi (A.T.E.), sono assoggettati alle procedure
previste dalla vigente normativa in materia di valutazione
di impatto ambientale.
• L’istanza di approvazione dei progetti di gestione
produttiva degli A.T.E. dovrà essere presentata alla
Provincia
di
Bergamo
allegando
anche
la
documentazione atta a comprovare l’avvenuta
attivazione, presso la Regione Lombardia, della
procedura di verifica di V.I.A. o della procedura di
Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.).
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•
PROCEDURE DI APPROVAZIONE
•
Il progetto di gestione produttiva degli ATE è approvato dalla Provincia, acquisiti i necessari nulla
osta e pareri anche attraverso apposita Conferenza dei Servizi, nonché l’eventuale parere tecnico
dell'ente gestore del Parco limitatamente alle opere di riassetto finale dell'area.
Detto progetto deve essere redatto in conformità ai criteri regionali e provinciali, e deve essere
sottoscritto da tecnici abilitati o qualificati, per le discipline di rispettiva competenza.
Il progetto è approvato entro 4 mesi dalla data di presentazione, oltre a due mesi per eventuali
modifiche.
Entro novanta giorni dalla presentazione del progetto, il responsabile del procedimento cura
l’istruttoria, acquisisce i prescritti pareri e predispone il provvedimento di approvazione.
Il termine dei 4 mesi può essere interrotto una sola volta, entro trenta giorni dalla presentazione
del progetto, esclusivamente per la motivata richiesta di documenti che integrino o completino la
documentazione presentata e che non siano già nella disponibilità dell’amministrazione.
L’approvazione sarà effettuata con Determinazione Dirigenziale da parte del Settore 10 – Tutela
Risorse Naturali – Servizio Risorse Minerali e Termali - Ufficio Cave, previo parere della Consulta
provinciale cave.
È consentita la presentazione contestuale, da parte del/i soggetto/i interessato/i, delle istanze di
approvazione del progetto di gestione produttiva dell’ATE e di approvazione del progetto attuativo.
L’approvazione del progetto di gestione produttiva dell‘ATE e del progetto attuativo può essere
effettuata contestualmente con un unico provvedimento dirigenziale.
Preliminari all’autorizzazione per l’esercizio dell’attività estrattiva sono l’autorizzazione
archeologica, paesaggistica, forestale, idrogeologica, nonché altre eventuali autorizzazioni in
funzione dei vincoli gravanti.
L’approvazione del progetto di gestione produttiva degli ATE ricadenti nei SIC o nelle ZPS potrà
essere effettuata soltanto dopo l’espletamento dello studio per la valutazione di incidenza delle
previsioni del nuovo Piano Cave rispetto tali aree protette, ove non già espletata.
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CONTENUTI DEL PROGETTO D’AMBITO
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• Elementi amministrativi
– Domanda in carta da bollo,;
– Documentazione atta a comprovare l’avvenuta attivazione,
presso la Regione Lombardia, della procedura di verifica di V.I.A.
o della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.).
– Indicazione di eventuali vincoli gravanti sulle aree dell’ATE e/o
su quelle limitrofe, nonché di eventuali autorizzazioni, nulla-osta,
pareri o altri atti di assenso, comunque denominati, da rilasciarsi
da parte di altre Autorità;
– Dimostrazione di aver presentato copia completa di tutti gli
elaborati al/ai Comune/i competente/i per territorio ed agli altri
Enti od uffici eventualmente interessati;
– Eventuali richieste di deroga alle norme tecniche di piano ed
al D.P.R. 128/59 con indicazione degli enti gestori delle
infrastrutture presenti;
– Versamento spese istruttorie;
– Elenco mappali compresi nell’ ATE;
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Elementi Tecnici
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• Ortofotocarta o foto aerea di recente ripresa o derivata da immagini
da satellite in scala 1:5000 estesa ad un intorno sufficiente a
valutare complessivamente le eventuali implicazioni dell’attività
estrattiva sulle aree circostanti.
• Tale elaborato dovrà riportare ed evidenziare:
• il perimetro dell’A.T.E.;
• i limiti amministrativi comunali se prossimi all’Ambito o compresi
nella porzione di ortofotocarta disponibile;
• la viabilità di servizio all’A.T.E. nonché il raccordo della stessa con le
principali infrastrutture viarie e anche le soluzioni individuate con
riferimento alle eventuali prescrizioni di piano;
• gli elementi territoriali significativi ai fini della progettazione (rogge,
canali, manufatti etc.);
• centri o nuclei abitati potenzialmente influenzabili dall’attività
estrattiva;
• altri Ambiti Territoriali Estrattivi nelle vicinanze;
• eventuali altre informazioni utili ai fini delle valutazioni progettuali.
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Adeguata documentazione fotografica
rappresentante l’area dell’ATE completa
della planimetria dei punti di ripresa.
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•
ALLEGATO N. 1 - RILIEVO DELLO STATO DI FATTO DELL’AREA
•
Planimetria in scala adeguata (da 1:500 A 1:2000), estesa ad almeno 100
m. oltre il perimetro dell’ATE, sulla quale devono essere riportati:
rilievo plano-altimetrico dell’Ambito Territoriale Estrattivo aggiornato e
recante la data di effettuazione;
perimetro dell’Ambito Territoriale;
i limiti amministrativi comunali se prossimi all’Ambito;
impianti, pertinenze di cava e viabilità di accesso e servizio all’A.T.E.;
gli elementi territoriali significativi (rogge, canali, corsi d’acqua, manufatti,
linee elettriche, aree protette, parchi etc.);
delimitazione delle aree eventualmente già coltivate e/o recuperate prima
della richiesta di approvazione del progetto di A.T.E.;
i capisaldi G.P.S. individuati dalla Provincia di Bergamo per la
predisposizione della cartografia e specifici punti fissi inamovibili di
riferimento con monografia e indicazione della quota s.l.m.;
Estratto mappa catastale, in scala 1: 2000, con la delimitazione dell’A.T.E.;
Individuazione su estratto della Carta Tecnica Regionale alla scala 1:10000
dell’ATE con rappresentazione della viabilità esterna nonché del rapporto
della stessa con le principali infrastrutture viarie e le soluzioni individuate
anche con riferimento alle eventuali prescrizioni di piano;
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PROGETTO DELLA COLTIVAZIONE COMPLETO DI:
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Relazione geologica e idrogeologica delle aree interessate, contenente:
rilevamento geologico ed idrogeologico, in scala idonea con la definizione della rete
idrografica superficiale, la profondità della falda e la definizione delle caratteristiche
della circolazione idrica sotterranea;
identificazione e caratterizzazione dei presidi necessari a garantire il monitoraggio
quali-quantitativo delle acque di falda;
Studio idrogeologico di dettaglio (in caso di previsione di escavazione in falda);
Studio di compatibilità idraulico-ambientale (in caso di A.T.E. ricadenti negli ambiti del
P.A.I.);
Relazione tecnica sul progetto che specifichi il computo metrico dei volumi da
estrarre (e delle relative superfici interessate);
la profondità/altezza degli scavi;
le soluzioni di raccordo con aree di attività pregressa;
l’eventuale localizzazione delle aree di discarica;
calcoli di stabilità dei fronti di scavo;
l’individuazione delle fasi di coltivazione (durata massima delle fasi 5 anni);
le valutazioni e le scelte relative alla viabilità di servizio all’Ambito;
le modalità di regimazione/captazione e recapito delle acque reflue e meteoriche;
le valutazioni e le scelte relative alla localizzazione delle eventuali aree di rispetto,
all’ubicazione degli impianti, di eventuali altre pertinenze della cava e delle piste di
servizio, con riferimento ai potenziali effetti negativi sulle aree esterne all’A.T.E.;
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ALLEGATO N. 2 - PROGETTO DI GESTIONE PRODUTTIVA DELL’A.T.E.,
FASI DI COLTIVAZIONE E SEZIONI
•
Plano-altimetria in scala 1:500 / 1:2000 sulla quale deve essere
rappresentato, oltre a quanto previsto dall’allegato 1 (esclusi l’estratto
mappa catastale in scala 1:2000, l’estratto della C.T.R. alla scala 1:10000 e
le quote del rilievo dello stato di fatto per le porzioni di Ambito oggetto di
escavazione):
le fasi di coltivazione previste;
la situazione al termine dell’escavazione;
le distanze di rispetto previste da opere e manufatti e dall’altrui proprietà,
nonché quelle relative ad altri vincoli gravanti sull’area (pozzi pubblici, etc.);
la viabilità interna ed esterna e l’illustrazione delle eventuali modifiche al
suo tracciato in funzione dell’avanzamento dell’attività estrattiva;
Sezioni longitudinali e trasversali di progetto, la cui traccia deve avere, ove
possibile e nei casi di prosecuzione di attività estrattive in aree già
autorizzate, la medesima posizione planimetrica delle sezioni
precedentemente individuate, rappresentante anche:
l’inclinazione delle scarpate;
quote e progressive;
il livello minimo e massimo della superficie freatica;
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• PROGETTO DELLE OPERE NECESSARIE AL RECUPERO
AMBIENTALE DURANTE E AL TERMINE DELLA COLTIVAZIONE
COSTITUITO DA:
• Relazione tecnica che specifichi:
• le opere previste dall’art. 44 delle NTA del Piano Cave, tempi e costi
di realizzazione;
• individuazione delle fasi di recupero;
• computi metrici analitici riferiti ad ogni fase dei volumi di terreno
vegetale accantonato e del materiale da impiegare nel recupero;
• le soluzioni di assetto finale dell’area di cava collegato alle aree
limitrofe;
• la descrizione quali-quantitativa delle specie arboree ed arbustive
da mettere a dimora e la rappresentazione delle modalità di
trattamento delle scarpate, delle sistemazioni idrauliche, delle fasi di
intervento previste, ecc., previa analisi paesaggistico/vegetazionale
(anche storica) delle caratteristiche del paesaggio;
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•ALLEGATO N. 3 - PROGETTO DELLE OPERE NECESSARIE AL
RECUPERO AMBIENTALE DURANTE E AL TERMINE DELLA
COLTIVAZIONE
•Plani-altimetria in scala 1:500 / 1:2000 sulla quale deve essere rappresentato,
oltre a quanto previsto dall’allegato 1 (esclusi l’estratto mappa catastale in
scala 1:2000, l’estratto della C.T.R. alla scala 1:10000 e le quote del rilievo
dello stato di fatto per le porzioni di Ambito oggetto di escavazione):
•l’assetto e la destinazione finale dell’area al termine dei lavori di recupero
ambientale;
•le fasi previste per il recupero ambientale;
•la rappresentazione delle quote del terreno e della viabilità a fine coltivazione;
•la situazione morfologica al termine del recupero ambientale;
•le opere per la regimazione delle acque superficiali;
•la descrizione quali-quantitativa delle specie arboree ed arbustive da mettere a
dimora;
•le eventuali aree già recuperate;
•Sezioni longitudinali e trasversali al termine dei lavori di recupero
•Sezione-tipo del recupero ambientale
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