ANNO XLVI - N. 3-4 - MARZO-APRILE 2012 - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1. DCB Genova” MARZO-APRILE 2012 1 VITA E MARE IL RAPPORTO DI UN COMANDANTE SULLA TRAVERSATA DEL MARE ARABICO NELLO STRETTO UN INCIDENTE SU CUI RIFLETTERE In navigazione col nucleo dei militari antipirateria Tutto tace a bordo e la nave finisce tra le case Da bordo di una petroliera in navigazione ci giunge un documento di viva attualità: il rapporto del capitano Oscar Longobardi, del Collegio Nazionale Capitani L.C. e M. di Genova, sull’intervento del Team A., Nucleo Militare di Protezione imbarcato per l’attraversamento del Mare Arabico. Lo riportiamo nella sua forma originale. 1 - Motivi L’attività di aggressione alle navi nel Mare Arabico è diventato un rischio che si aggiunge ai pericoli che il trasporto marittimo comporta come attività in sé. Recenti esempi (Savina Caylyn, Rosalia D’Amato ed Enrico Ievoli) hanno dimostrato come nessuno possa considerarsi escluso, tanto meno le navi italiane. La stagione di calma dei monsoni qual è da considerarsi quella di febbraio e marzo, è maggiormente a rischio ed è quella la stagione in cui la petroliera si è trovata a dover transitare per il suddetto mare. Scorta meno cara con bandiera ombra Bandiera maltese su navi di flotta italiana: sulle rotte a rischio pirateria alcuni armatori avrebbero deciso di abbandonare il vessillo tricolore. In attesa dei decreti attuativi che permettano anche alle navi italiane di imbarcare contractor privati, che costano meno. Per le compagnie armatoriali vittime di sequestri (Perseveranza di Navigazione di Giuseppe D’Amato e Marnavi di Mimmo Ievoli) i marò sarebbero troppo cari (circa 3.000 Euro al giorno), sarebbero anche poco numerosi (60 in tutto) rispetto al numero di navi che transitano in acque pericolose. I militari infine bisogna andarli a imbarcare a Gibuti o a Muscat in Oman, imponendo costose deviazioni alle navi. Alcuni armatori partenopei avrebbero deciso così di utilizzare i contractor e per questo di cambiare la bandiera italiana sulle unità che seguono rotte a rischio. predisposto la nave alle esigenze del passaggio del Mare Arabico stendendo e fissando manichette antincendio in coperta, filo spinato, svolgendo esercitazioni di emergenza Security, compresa quella dell’uso della “cittadella”. Inoltre ha predisposto gli alloggi per il Team ed il locale da dedicare alle armi e munizioni come dettato dal RINA. Quest’ultimo ha certificato a Singapore la rispondenza del locale alle norme previste. L’equipaggio ha installato un telefono addizionale indipendente. 5 - Lavoro preparatorio in comune Il Team, appena sistemati i propri bagagli e ricevuti gli alloggi ad esso destinati ha visitato la nave insieme agli Ufficiali di bordo. Immediatamente dopo il Nucleo ha illustrato al Comandante le rispettive competenze (già a bordo, conOSCAR LONGOBARDI (a pag. 8) Nella notte tra il 17 e il 18 marzo scorso la nave portacontainer HC Rubina, lunga 126 metri, si è arenata a pochi metri dalle case sul litorale di Ganzirri, a Messina. Nessuna avaria rilevata e nessuna risposta alle chiamate della stazione di controllo attiva nello Stretto di Messina, 2 - Scopo Alla luce di quanto sopra l’armatore della nave ha fatto seguito all’accordo tra Confitarma e Comando in Capo della Marina Militare, richiedendo l’imbarco di personale designato alla protezione armata degli equipaggi e delle navi. Lo scopo della missione richiesta consiste nell’agire quale deterrente a qualsiasi aggressione, seguendo le fasi che il livello della minaccia comporta. 3 - Contatti col bordo Prima di imbarcare il Team di Protezione il Comando di bordo ha avuto modo di contattare telefonicamente il suo comandante in modo da coordinare l’imbarco fuori dai limiti portuali di Galle, in Sri Lanka, tramite l’intervento dell’Agenzia locale, che ha messo a disposizione una lancia adeguata. 4 - Lavoro preliminare Nei giorni precedenti l’imbarco del Nucleo il bordo ha Il punto sull’amianto a Genova Il riconoscimento agli esposti all’amianto è un diritto, non un regalo: il convegno genovese organizzato presso il Salone del circolo ricreativo del C.A.P. il 23 marzo scorso, con la collaborazione del Collegio Nazionale Capitani L.C. e M. ha cercato di fare il punto sull’amianto. Si è levato un grido di allarme per il Registro nazionale mesoteliomi che rischia di scomparire. (a pag. 4) Libera dopo 4 mesi la “Enrico Ievoli” La liberazione dell’equipaggio della nave italiana ‘Enrico Ievoli’ , appartenente alla società Marnavi di Napoli, è avvenuta il 23 aprile scorso al largo delle coste somale: stanno bene i 18 marittimi, tenuti sotto sequestro per 118 giorni, fra cui 6 italiani (5 siciliani e 1 pugliese), 7 indiani e 5 ucraini. La nave venne assaltata dai pirati il 27 dicembre 2011 al largo delle coste dell’Oman e condotta in un porto somalo. “Piango di gioia. Non ho dormito per quattro mesi, ho sempre avuto paura. Voglio ringraziare l’armatore e lo Stato. Prima era come avere un morto in casa, ora è come se fosse resuscitato”. Così Rita Gianfriddo, moglie di Agostino Musumeci, comandante della ‘Enrico Ievoli’, ha commentato il rilascio della nave. ALLARMANTE SONDAGGIO TRA EQUIPAGGI DI 68 NAZIONALITÀ Marittimi discriminati dalla giustizia all’estero Trattamenti ingiusti, intimidazioni, mancanza di rappresentanza legale e di servizio interpreti: una ricerca condotta da Seafarers’ Rights International ha sollevato diversi problemi sul trattamento dei marittimi che hanno rapporti con la giustizia all’estero. L’indagine si è conclusa nel febbraio 2012, dopo 12 mesi di lavoro; sono stati intervistati 3.480 marittimi, appartenenti a 68 differenti nazionalità, le risposte sono giunte in 8 lingue diverse. I risultati sono preoccupanti: se l’8% dei marittimi intervistati ha riscontrato problemi legali nell’esercizio del proprio lavoro, tra i comandanti la quota sale al 24%. Tra la gente di mare che ha dovuto affrontare accuse da parte di un tribunale, ben l’87% ha dichiarato di non avere avuto una rappresentanza legale e l’89% lamenta che non ha potuto spiegare i propri diritti, mentre il 91% avrebbe avuto bisogno di un interprete ma non l’ha ottenuto. La ricerca ha valutato anche il giudizio dei marittimi che hanno affrontato questo tipo di esperienza. L’81% ha risposto di non aver ricevuto un trattamento corretto. In particolare, l’80% ha detto di essere stato intimidito o minacciato. Di conseguenza, il 46% ha detto di non aver collaborato pienamente con gli investigatori che li interrogavano. “Le informazioni che avrei fornito – ha detto qualcuno – avrebbero potuto essere usate contro di me”. Oppure: “Temevo di accusarmi da solo di qualcosa”. CMYN O ancora: “Ogni cosa tu dica può essere usata come prova contro di te”. Tutte affermazioni che testimoniano il disagio e la sfiducia dei marittimi di poter essere processati serenamente, visto che ogni giorno cambiano porto e che ovunque, in caso di contestazioni o arresto, saranno trattati come stranieri: “La conseguenze – spiega Deirdre Fitzpatrick, direttore esecutivo di Sri – possono essere disastrose se non si stabiliscono le condizioni per assicurare un processo corretto”. che aveva registrato il passaggio fuori rotta, grazie al VTS in funzione. Al comando della nave, battente bandiera Antigua e Barbuda, un ufficiale ucraino di 41 anni; la portacontainer era partita dal porto turco di Iskandur, diretta a Marina di Carrara; tutti salvi i 16 componenti dell’equipaggio. Il com.te Sebastiano Pino, presidente del S.A.S.Ma.N.T. (Sindacato autonomo Stato maggiore navi traghettoMessina) e socio del Collegio Nazionale Capitani L.C. e M. ci ha fatto pervenire il seguente comunicato, che pubblichiamo integralmente. Registriamo alcune “strane coincidenze” fra l’incaglio a Ganzirri della “Hc Rubina” e la tragica collisione del 15 gennaio 2007 fra la “Susan Borchard” e il “Segesta”. In entrambi i casi le navi issano la “bandiera ombra” di Antigua e Barbuda, imbarcano un comandante di nazionalità Ucraina e la società proprietaria della nave ha sede in Germania. Vi sono inoltre altre due “coincidenze” più tecniche che riteniamo vadano indagate a fondo, se si vuol dare un contributo al miglioramento della sicurezza della navigazione nel nostro tratto di mare. Gli elementi conosciuti ci dicono che la nave “HC Rubina”, superato il porto di Villa San Giovanni ha proseguito mantenendo inalterata la rotta di 355 gradi e la velocità di 13,5 nodi fino alla spiaggia di Ganzirri. Una eventuale avaria, al timone o ai motori, avrebbe comportato una variazione di questi due elementi, rotta e velocità, cosa che invece, non si è verificata. Come risulta evidente che non è stata eseguita neanche l’estrema manovra di dare fondo alle ancore in prossimità della spiaggia. Da questi pochi ma decisivi elementi si può dedurre che la nave navigava con il pilota automatico inserito e la presenSEBASTIANO PINO (a pag. 9) 2 MARZO-APRILE 2012 VITA E MARE ONDATA GIOVANILE AL COLLEGIO CAPITANI I ragazzi raccontano l’incontro con la vita di mare La sede conta Lorendel Collegio zo – il vostro Nazionagiornale “Vita le Capitani e Mare”, pasL.C. e M. è satomi da frequentata mio padre; ultimamente voleva essere da tanti giosicuro che io Lorenzo Avola e Marco Bruzzone vani, allievi e fossi convinto ufficiali, in cerca di suggerimenti, e io gli voglio fare capire che questa chi per imbarcare, chi per lavorare è sicuramente la mia strada. Certo a terra. non si tratta di un normale lavoro: Il nostro consigliere Angelo essere un professionista sul mare Storaci è sempre all’opera; cerca è davvero uno stile di vita, cui ci di aiutare tutti, nei limiti natural- si dedica interamente; non esiste mente delle possibilità. Sul nostro pensare di “smontare” dopo 6 ore! giornale ci piacerebbe dare una voce a questi ragazzi, per fare Marco Bruzzone è un allievo vedere che la nostra marineria di coperta imbarcato attualmennon è finita, ma che la speranza te sulla Silver Spirit della Silver di riuscire a lavorare sul mare è Cruise Company; scrive al Colleancora ben presente tra le nuove gio e al cap. Storaci in occasione leve, nella maggioranza formate delle festività pasquali: da ragazzi seri e preparati. Qui a bordo mi trovo molto bene con tutto l’equipaggio. I Lorenzo Avola ha 21 anni, si è comandanti che si sono succediplomato al Nautico di Camogli duti sono stati tre, tutti italiani; e subito ha trovato un imbarco l’ambiente è ottimo: tutti ragazzi con ENI, su una LNG, appartenen- disponibili ad aiutarti. L’ambiente a una categoria di navi molto te è molto formale in funzione tecniche. dell’alto standard di qualità che Il mese scorso Lorenzo ha su- la compagnia vuole mantenere; perato l’esame per il “patentino” personalmente credo che impapresso la Direzione marittima di rare qualche regola di bon ton e Genova: con un bel 9 alla prova comportamento possa solamente di Inglese e con la votazione arricchire il bagaglio culturale finale di 8. anche se l costo magari di qualche Sono arrivato al Collegio – rac- piccolo sacrificio. La festa delle donne al Nautico in Darsena Nel giorno dedicato alla Festa della Donna, lo scorso 8 marzo 2012, l’Associazione ex Allievi e Docenti Istituto Nautico San Giorgio di Genova ha organizzato il tradizionale cocktail in onore delle signore e loro famigliari, presenti i docenti e il personale dell’Istituto. Al termine dell’assemblea dell’associazione, svoltasi nell’aula magna della scuola in Darsena, un brindisi ha augurato buon mare a tutti, in particolare alle signore cui era dedicata la giornata di festa. Gandolfi benemerito del Collegio capitani Una pergamena e una medaglia d’oro in segno di riconoscenza è stata consegnata dal Collegio Nazionale Capitani L.C. e M. al comandante Mario Gandolfi, vicepresidente ono- rario dell’associazione. La sua ultraquarantennale dedizione al Collegio è stata così sottolineata, in occasione di un incontro svoltosi a Mornese, il 27-10-2011. Workshop in Capitaneria sulla stabilità della nave Il Collegio Nazionale Capitani L.C. e M. compartimento di Genova, in collaborazione con la Capitaneria di porto, organizza Ship longitudinal strenght practical analysis workshop, due giornate di studio che si terranno il 10 e 11 maggio 2012, dalle 9.30 alle 12.30, nella Sala Richiamo del Mare, presso la Capitaneria , area Porto Antico. Il seminario, centrato sul tema tecnico della stabilità della nave, avrà come relatore il cap. Oreste Del Conte, ex direttore ABS e si rivolgerà in particolare agli studenti dell’Istituto Tecnico Logistica e Trasporti e agli Allievi dell’Accademia della Marina mercantile. Si consiglia tutti gli interessati di presentarsi muniti di calcolatrice e materiali per gli appunti. E’ GIUSTO APPALTARE LA FORMAZIONE DEI NUOVI UFFICIALI? L’Accademia- Primo esempio di ITS In relazione all’articolo apparso su Vita e Mare gennaio / febbraio 2012 “E’giusto appaltare la formazione dei nuovi capitani?”, mi preme mettere in luce che da Genova non provengono “segnali di allarme”, bensì una chiara ipotesi di percorso che, con pervicacia, l’Accademia Italiana della Marina Mercantile sta perseguendo da ben sette anni. Forse è il caso di rimarcare, se ce ne fosse ancora bisogno, che gli Istituti Tecnici Nautici non esistono più, sono stati sostituiti, dalla recente riforma dell’Istruzione Tecnica Superiore, dai nuovi Istituti Tecnici per i Trasporti e la Logistica, nei quali il primo biennio è costituito da materie comuni, non specialistiche e il triennio conclusivo, suddiviso in tre indirizzi: conduzione del mezzo, costruzione del mezzo e logistica. I tre indirizzi comprendono, a differenza dei precedenti Nautici, l’intero sistema trasportistico (mare, ferro e gomma), ampliando le sfere di competenza, ma attenuando la specificità dei percorsi e delle competenze. In questa ottica, avendo ben presente la peculiarità del trasporto marittimo, ci siamo battuti, insieme a Confitarma e all’ITTL “Nautico S.Giorgio” di Genova e Camogli, affinché venisse inserita, nell’indirizzo “conduzione del mezzo e costruzione del mezzo” l’”opzione navale”, al fine di conservare, per gli ITTL che lo vogliano, la possibilità di inserire nel triennio finale una articolazione didattica specifica sul trasporto marittimo. Lo scopo è porre le premesse, affinchè gli studenti, provenienti da questo percorso, conservino la possibilità di continuare ad imbarcarsi come Allievi Ufficiali e intraprendere la carriera marittima. Allo stesso tempo, la riforma dell’istruzione tecnica, avendo ridotto di molto la pletora di indirizzi di studio prodotti dalle sperimentazioni degli anni ottanta, riconducendoli ad alcuni assi forti, ha istituito un nuovo segmento di Istruzione Superiore post-diploma, sul modello europeo, per rafforzare le competenze di figure professionali particolarmente complesse. L’obiettivo è transitarle sul mercato del lavoro, attraverso un rafforzato rapporto con il mondo dell’impresa, dell’università e della ricerca, anche attraverso una diversa gestione di queste istituzioni (Fondazioni di diritto privato di interesse pubblico con partecipazione mista pubblico/privato). L’Accademia ha perseguito questa strada sin dal 2005, prima come Polo IFTS dell’Economia del Mare della Regione Liguria e poi , dal 2011, quale Fondazione ITS per la Mobilità Sostenibile – settore Trasporto Marittimo e Pesca, nella convinzione, suffragata dalla realtà, che un forte segmento di scuola secondaria superiore ad indirizzo nautico dovesse essere completato da una istituzione accademica che finisse il percorso di transito da Allievo Ufficiale all’esame di abilitazione a Terzo Ufficiale. E ciò attraverso un sistema formalizzato di “Education & Training” in linea con le specifiche STCW, comprese le certificazioni, ed un periodo di imbarco di 12 mesi compreso nel percorso, La visita del sottosegretario al ministero dell’Istruzione Elena Ugolini, il 3 marzo a Genova, presso l’Accademia Italiana della Marina Mercantile, si è conclusa con le seguenti parole: Questo è il modello su cui dovrà uniformarsi tutta la filiera dell’istruzione tecnica professionale in Italia. Sull’esempio dell’Accademia di Genova vorremmo che fossero costruiti gli altri ITS italiani: sarà compito del governo andare incontro alle realtà esistenti come questa, aiutando quello che già funziona bene. riore e le Fondazioni ITS per la mobilità sostenibile per la fascia post-diploma. 3) Con programmi didattici, di certificazione e di addestramento che devono corrispondere alle normative emanate dalle autorità marittime nazionali e internazionali. Tutto risolto allora? Nell’impianto sì, resta da diffondere l’informazione che il percorso è questo (cosa peraltro poco nota) e la consapevolezza nel mondo marittimo che la formazione dell’Ufficiale, oggi e per il futuro, necessita di percorsi maggiormente selettivi, fortemente professionalizzanti e con una robusta base etica, proprio per mantenere e migliorare quel primato e quel sapere che fa parte della nostra tradizione marittima, ma che si confronta e si confronterà sempre di più nella competizione internazionale, non solo nei numeri, ma anche nella qualità, con Paesi in rapido sviluppo. con finanziamenti pubblici e me professionale presso le privati e con un riconoscimento Capitanerie di Porto (con di un Diploma di Istruzione ben un esito di successo, per gli individuato (Tecnico superiore Allievi dell’Accademia, alla per la mobilità delle persone e prima prova, del 90%) e un delle merci) – Conduzione del esito occupazionale al 100%. mezzo navale (Ufficiale di na- 2) Se ne occupano gli Istituti vigazione e Tecnico superiore Tecnici per i Trasporti e la per la mobilità delle persone Logistica, per la fascia di EUGENIO MASSOLO e delle merci) – Gestione degli istruzione secondaria supeimpianti di bordo (Ufficiale di macchina). Allora se l’ipotetico giornalista straniero ponesse le seguenti domande: 1) Qual è l’organizzazione della Formazione Marittima in Italia? Il Collegio Nazionale Capitani L.C. e M., da sempre attento 2) Chi se ne occupa? e partecipe alla soluzione delle problematiche riguardanti la 3) Con quali programmi? formazione degli ufficiali della Marina mercantile, condivide Si potrebbe oggi rispondere: e sostiene le posizioni del presidente dell’Accademia Eugenio 1) L’organizzazione della for- Massolo, espresse nell’articolo sopra pubblicato. mazione marittima cominRicordiamo che il Collegio a suo tempo aveva fatto richiesta cia negli Istituti Tecnici per al M.I.U.R. (Ministero Istruzione Università e Ricerca) che alcuni i Trasporti e la Logistica, (non tutti e nemmeno moltissimi) degli attuali istituti ex nauopzione navale, che con- tici fornissero agli studenti almeno il 30% di quanto richiesto ducono lo studente alla dalle Tavole A e B del Codice della STCW 95, finalizzato alla qualifica di Allievo Ufficiale, preparazione all’esame per Ufficiale di navigazione/macchina dopo cinque anni di studio. della marina mercantile. La dott.ssa Stefania Moltoni si era Tale formazione si completa, detta interessata alla nostra proposta e con gentile lettera di per il transito ad Ufficiale, risposta ci scrisse che avrebbe portato la nostra istanza al MIUR. nelle Fondazioni ITS per la Per il completamento della preparazione teorica dei futuri mobilità sostenibile-settore Ufficiali della Marina mercantile, il Collegio chiede al ministero Trasporto marittimo, con Trasporti e Logistica e alle Capitanerie di porto (Reparto VI) di un percorso biennale di certificare all’EMSA che veniva portato a compimento dall’Acalternanza scuola-lavoro, al cademia della Marina mercantile, incluso l’anno di pratica come termine del quale si conse- Allievo ufficiale a bordo. gue il Diploma di Istruzione LUCIANO CINELLI di tecnico superiore e si è Responsabile Scuola e Formazione del Collegio in grado di affrontare l’esa- La formazione degli allievi preoccupa per il futuro LA PRIMA EDIZIONE DEL GENOA PORT RUN Di corsa tra i container fino ai piedi della Lanterna La premiazione è Alla prima edistata affidata al zione della “Genoa comandante delPort Run”, gara pola Capitaneria di distica all’interno Porto, ammiraglio del porto, svoltasi Felicio Angrisano il 25 marzo scorso, e al presidente hanno partecipato dell’Autorita’ Porben 600 concortuale, Luigi Merlo. renti che hanno Grazie all’impepercorso 8 km lungno pubblico e ai go il porto comcontributi di numerciale, per armerose imprese rivare a San Benidel mondo maritgno e immettersi nella passeggiata Tra i sostenitori della corsa podistica nel porto di Genova anche “Vita e Mare” timo, il Comitato Uisp di Genova ha panoramica della Lanterna. L’arrivo spettacolare cinio della Regione Liguria, del devoluto un contributo di 5 mila era proprio sotto la torre del Comune di Genova, dell’Agenzia euro a favore del Centro Stella faro, simbolo di Genova. delle Dogane e della Polizia di Maris di Genova. Anche il Collegio Nazionale La manifestazione, organiz- Frontiera, si è svolta in una bella zata dall’Uisp e dal Genoa Port mattina accompagnata dal sole. Capitani L.C. e M. ha partecipato Center, promossa da Provincia Testimonial della manifesta- alla manifestazione, offrendo le di Genova, Autorità Portuale, Ca- zione, i campioni di atletica Ar- copie di Vita e Mare in omaggio pitaneria di Porto, con il patro- mando Sanna e Emma Quaglia. ai partecipanti. CMYN MARZO-APRILE 2012 3 VITA E MARE Coppa America a Napoli con Luna Rossa in testa Giunta per la prima volta in Italia, la Coppa America ha scelto il Golfo di Napoli, dove dall’11 al 15 aprile si sono sfidate sul mare le Formula Uno della vela. Nove le barche in rappresentanza di sette nazioni: gli Stati Uniti con Oracle detentrice della Coppa, la Nuova Zelanda, l’Italia che schiera due Luna Rossa, la Francia, la Gran Bretagna, la Cina e la Corea, più la Svezia che ha partecipato però non come sfidante ufficiale. Il pubblico partenopeo (e non solo) che, nonostante il cattivo tempo, ha invaso il Lungomare Caracciolo per assistere all’ultimo round della competizione non poteva aspettarsi finale migliore: Luna Rossa Piranha ha vinto, infatti, l’ultima regata delle World Series di Napoli, conquistando la testa della classifica (92 punti), davanti ai favoriti americani di Oracle (77) e agli agguerriti kiwi di Emirates New Zealand (66). Sesta, l’altra imbarcazione di Luna Rossa, Swordfish (41 punti). INIZIATIVA DEL COLLEGIO CAPITANI DOPO IL LUNGO SEQUESTRO Procida abbraccia i marittimi liberati Il Collegio Nazionale Capitani - Compartimento di Napoli continua ad essere sempre presente sul territorio e in prima linea nelle varie manifestazioni sociali; questa è la volta della consegna di targhe ricordo ai marittimi liberati e rientrati in patria, vittime degli ultimi sequestri di cui tanto si è parlato: vedi Rosalia d’Amato e Savina Caylin. La cerimonia si è svolta nella sala consiliare del comune di Procida. In questa sede voglio sottolineare l’impegno della nostra associazione e della gente di mare per sollecitare le istituzioni, ricordando la lettera inviata al Capo dello Stato per un maggior interessamento a questi drammatici eventi. Lo stesso Presidente, dopo essersi aggiornato sugli sviluppi degli avvenimenti, ha convocato i familiari delle vittime per ragguagliarli in merito alle iniziative poste in essere dal ministero degli Esteri. La mobilitazione dell’isola di Procida, per i suoi figli sequestrati in Somalia, è stata ragguardevole e determinante a cominciare dal sindaco Vincenzo Capezzuto e dalla giunta Comunale al completo che si sono malo che al momento non può essere definito tale, insomma un luogo dove si possano generare diritti, doveri e regole per coloro che vi risiedono . Nei giorni immediatamente successivi alla cerimonia, è stata liberata anche la nave dell’armatore Ievoli, rimasta col suo equipaggio per 40 giorni nelle mani dei pirati, fatto che ha posto fine all’angoscia delle famiglie procidane degli altri marittimi in ostaggio. Un momento della consegna dei riconoscimenti: Pietrantonio Cafiero abbraccia due dei sette marittimi presenti (Crescenzo Guardascione e Vincenzo Ambrosino); assenti altri, ancora sotto trattamenti medici, per i postumi della brutta avventura vissuta fatti carico di un martellamento continuo, anche mediatico, pur di raggiungere l’obiettivo della liberazione senza l’uso della violenza; violenza che è stata l’arma decisiva dei ribelli somali per sequestrare navi italiane adibite al commercio internazionale, che navigavano in assenza di qualsiasi genere di protezione. Alla consegna delle targhe ricordo offerte dalla nostra Associazione, avvenuta durante la presentazione del libro “ l’isola sequestrata” di Domenico Ambrosino, hanno presenziato PIETRANTONIO CAFIERO diverse autorità sia civili che militari, nonché il presidente della V.Ship Roberto Giorgi che durante il suo intervento ha avuto modo di spiegare alla platea il nascere ed il persistere di tale fenomeno. La conclusione, arrivata dopo aver partecipato a diversi meeting internazionali dedicati allo shipping e con unanime decisione in tutte le conferenze, si sostanzia nel fatto che il problema deve essere risolto a terra e non a mare; in altri termini è necessario dare una guida definitiva allo Stato So- L’ESTREMO RIPOSO NELLA SUA SORRENTO Il ritorno di un caduto in un’eroica impresa Dopo 72 anni, sono tornate a riposare in patria, nella terra natia, le spoglie del marinaio Antonino Russo, perito nel giugno 1940 a bordo del caccia- torpediniere “Espero”, affondato nel Mediterraneo centrale sotto il fuoco della“Royal Navy” inglese. Il 16 marzo scorso si è svolta a Sorrento la commemorazione solenne in occasione dell’arrivo dei resti mortali dal cimitero monumentale di Taranto, in concomitanza della cerimonia conclusiva delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d¹Italia. Alla manifestazione, organizzata dai Comuni di Sorrento e S.Agnello, dalla Marina militare e dall’Associazione nazionale Carabinieri, ha partecipato anche il Collegio nazionale Capitani L.C. e M.Compartimento di Napoli, nella persona del presidente Pietrantonio Cafiero e del portabandiera Antonino Migliaccio, sempre in prima fila con il vessillo del Collegio (vedi foto). I resti mortali di Antonino Russo sono stati accolti nella Cattedrale, quindi un corteo di gonfaloni delle sei città della penisola sorrentina, bandiere e insegne di decine di associazioni d¹arma e combattentistiche, di marittimi e scuole, hanno sfilato per le strade cittadine. All’urna dello sfortunato marinaio, morto a soli 21 anni, è stato reso l’onore di un picchetto armato. Nel sacrario del cimitero di Sorrento, Antonino Russo ha trovato l’ultimo riposo. CMYN VISITA AI SISTEMI DI SICUREZZA DELLA NAVE Sempre sotto’occhio Msc Fantasia anche in alto mare MSC Crociere ha aperto alle visite l’ammiraglia della flotta Msc Fantasia, accompagnando gli interessati a bordo e mostrando tutti gli aspetti riguardanti la sicurezza: è successo nel porto di Napoli, il 2 aprile scorso. A bordo, il top management e gli ufficiali hanno descritto le tecnologie all’avanguardia per la navigazione, le procedure per garantire la qualità e la sicurezza alimentare e la politica di formazione continua del personale. Il sistema di pianificazione delle rotte e monitoraggio della flotta, in particolare, avviene tramite un software che si chiama Voyage Planning & Monitoring System (VP & MS). Grazie all’utilizzo del satellite, il sistema consente agli uffici di terra della compagnia di conoscere in tempo reale la posizione esatta della nave in qualsiasi parte del mondo essa si trovi, con una frequenza d’aggiornamento di un secondo e un margine di errore inferiore a cinque metri, rilevando immediatamente eventuali anomalie nella rotta, nella velocità e nel corretto funzionamento dei principali sistemi presenti a bordo. Nei nostri uffici di Sorrento – ha assicurato il general manager dell’ufficio tecnico – siamo in grado di riprodurre in ogni momento tutti i dati principali della navigazione, come se ci trovassimo effettivamente sul ponte di comando di ognuna delle nostre navi. Il sistema è in grado di fornirci in tempo reale dati tecnici quali l’Heading (direzione della nave), il Rate of Turn (le evoluzioni della nave), l’Xte (l’eventuale fuori rotta espresso in miglia), il BTW (direzione da seguire) in caso di rotta selezionata, il Course & Speed underground (velocità reale della nave). Gli stessi dati sono visibili agli uffici di terra della compagnia anche per le imbarcazioni che navigano in prossimità delle navi MSC Crociere. 4 MARZO-APRILE 2012 VITA E MARE INTERESSI ECONOMICI E ORGOGLIO NAZIONALE UN APPELLO DEL CAPITANO AUTORE DEL TESTO mercantile Così la Gran Bretagna promuove Marina in attesa la formazione dei suoi marittimi dell’inno ufficiale Riporto per tutti i colleghi (inclusi i futuri uffciali) un articoletto apparso sul Telegraph di Marzo 2012, dove si annunciava che il governo di sua maestà nella persona del ministro della Marina Mr.Mike Penning ha confermato i 12 milioni di sterline annuali di aiuti alla formazione dei marittimi, fino al 2015. Lo schema SMarT (Seafarers Maritime Training scheme) a seguito di un’analisi economica indipendente ha convinto il Governo britannico dell’importanza di tale finanziamento. Parte di questi fondi serviranno a finanziare il 40% dei tre anni di studio nelle Accademie Nautiche che formano i nuovi ufficiali, riconoscendo così l’importanza e l’orgoglio di una nazione marittima come il Regno Unito, dove il corpo docente e assistenziale non dipende da alcun partito politico ma bensì viene assegnato in base all’esperienza e al merito. Il sindacato (Nautilus International) nella persona del segretario generale Mark Dickinson ha commentato che un flusso continuativo di nuove figure professionali non è necessario solo per la Marina mercantile inglese, ma anche per le industrie chiave e i servizi che operano nel settore dello shipping britannico. Anche il direttore generale della Chamber of Shipping Mr. Mark Brownrigg ha commentato positivamente l’azione del Governo, riportando la soddisfazione degli armatori nel mantenere vivo e vegeto il sistema SMarT. Quello che vedo di estremamente positivo è la volontà congiunta delle varie organizzazioni pubblicosociali nel voler affrontare le necessità della nazione e lavorare per il bene comune, in questo caso dei marittimi. Il ministro della Marina ha concluso il suo intervento dicendo che è estremamente importante dare supporto alla formazione e al training marittimo, che inizierà il suo nuovo corso il prossimo agosto 2012; nell’ambito di questo progetto, ha precisato il ministro, i fondi saranno utilizzati per la formazione di nuovi ufficiali ed il rimanente per la formazione dei comuni ed inoltre per la conversione di coloro che da comuni desiderano elevarsi al grado di ufficiale. Sia ben chiaro: il governo inglese non fa beneficenza; tiene in considerazione il cluster marittimo che ruota intorno agli interessi della nazione. Nel Mare del Nord ad esempio, dove ci sono ancora ingenti quantità di petrolio da estrarre, sono necessari servizi di supporto che privilegiano per certe posizioni personale britannico, sia a bordo sia a terra. Esiste anche un orgoglio nazionale (lo stesso in Giappone) di una nazione insulare che è ben attenta alla propria corografia. Un altro motivo è quello che dal 2002 ad oggi il numero di ufficiali e comuni britannici è cresciuto del 5%, ma allo stesso tempo le qualificazioni marittime per coperta e macchina sono decresciute del 15%; at- tualmente gli ufficiali britannici qualificati che lavorano a bordo sono circa 11.000, intorno al 28% in meno del 1997; mentre i comuni di coperta, macchina e dei servizi generali è stato stimato a 4.000 unità lo scorso anno, circa il 22% in meno dal 2002 ad oggi. La situazione generale per la Gran Bretagna è ancora difficile: nell’anno 2010-2011 gli allievi in addestramento risultavano essere 1.820 contro i 1.000 del 1999-2000; sfortunatamente l’incremento dello scorso bien- nio non è sufficiente a rimpiazzare il numero di ufficiali che verranno pensionati durante la prossima decade, circa il 60% degli ufficiali inglesi è di una età compresa fra i 40 anni ed oltre. I calcoli sviluppati dal Nautilus International dicono che la forza lavoro degli ufficiali del Regno Unito, da oggi al 2021 calerà del 29%; per ciò che riguarda i comuni sarà ancora peggio, visto che il 75% di loro e di un’età oltre i 40 anni. Chiunque volesse non perdere tempo con le fisime e le raccomandazioni italiane può (sempreché parli e scriva bene la lingua inglese) rivolgersi alle società d’Oltre Manica per trovare un buon lavoro, addirittura nel servizio di pilotaggio che non necessita né di concorsi né di particolari aderenze (http:// www.abports.co.uk/vacancies. htm to download the application form Marine Pilots). Inutile commentare: il comportamento delle istituzioni italiane è davanti agli occhi di tutti. MAURIZIO MANFREDONIA IN DIFFICOLTÀ IL REGISTRO ITALIANO MESOTELIOMI Se dell’amianto sparisce anche la memoria Associazione Esposti Amianto, USCLAC-UNCDIM Sindacato Capitani di Genova, con la collaborazione del Collegio Nazionale Capitani L.C. e M. hanno organizzato un incontro pubblico per cercare di fare il punto sull’amianto e il diritto al riconoscimento ai marittimi che sono stati esposti a questa micidiale sostanza. Per molti anni, le navi sono state coibentate di amianto, senza che nessuno ne sospettasse gli effetti mortali. Addirittura una Direttiva O.I.L. imponeva l’uso di tale materiale a bordo sino agli inizi degli anni 80 per la tutela della vita umana a mare perché ignifugo, isolante e atermico... Il personale navigante lo rimuoveva e lo ricollocava per le manutenzioni, trattandolo senza precauzione alcuna. Ed ancora, in ambienti inquinati delle polveri di tale materiale che finiva con lo sfaldarsi per le temperature e le vibrazioni delle navi in esercizio, vi impiegava il proprio tempo libero, mangiava, dormiva. All’assemblea del 23 marzo scorso, svoltasi presso i locali del C.A.P. è intervenuto Mauro Milani, presidente dell’AEA e CUB Trasporti, Claudio Tomei della segreteria nazionale USCLAC, Angelo Storaci del Collegio, l’avvocato Cosimo Damiano Cisternino, che dal 1994 si occupa dei ricorsi e il dott. Valerio Gennaro dell’IST. Quest’ultimo in particolare ha lanciato un grido di allarme per quanto riguarda il Registro Nazionale Mesoteliomi (20 sedi in Italia) dal 1994 da lui seguito nella sede ligure. “La base di partenza – avverte Gennaro – per ottenere giustizia, per contare i malati e dire la verità rischia di scomparire, senza più un adeguato sostentamento economico. Dell’esposizione all’amianto dei marittimi noi abbiamo le prove. Abbiamo contato i casi, li abbiamo verificati. Ma lavorare a contatto dell’amianto ha fatto male anche a coloro che si sono occupati del Registro: personale qualificato che è rimasto precario e non è riuscito a seguire fino in fondo i casi nel tempo. Dal 1997 qualcuno ostacola il nostro lavoro e nel nostro caso cambiare personale significa perdere la continuità. Ora al Registro ligure lavorano solamente tre persone: troppo poche per seguire i 160-180 nuovi casi di mesotelioma che si verificano all’anno in Liguria... Abbiamo bisogno di prove per fare giustizia, ma se queste scompaiono nessuno verrà mai risarcito. Dateci una mano a fare sopravvivere i Registri dei Mesoteliomi! In liguria a giungo scadrà un contrattista, non sappiamo come andare avanti; sarebbe gradita anche l’opera di qualche volontario.” La fibra di amianto è stata riconosciuta come unica causa di mesotelioma, ma anche di altre malattie, come tumori all’ovaio, al tratto gastrointestinale, “ma la gente non sa – prosegue Gennaro –, perché non se ne parla. Liguria, Piemonte e Lombardia sono le Regioni con maggiore incidenza di malati di mesotelioma. dal 1994 al 2008 abbiamo contato 15.845 casi in Italia. La malattia si può evitare ma regna il fatalismo: oggi si ripropongono gli stessi problemi di un tempo ai giovani e agli immigrati.” CMYN Le parole che nascono dai miei pensieri hanno sempre il sapore della salsedine e il mare che tanto mi ha dato nella vita è sempre presente nella mia mente. Due esperienze di vita hanno segnato la mia esistenza, quando sono arrivato nel mondo del cinema e della televisione: allora aleggiava un’aria di divismo e se mi chiedevano “tu chi sei”, io rispondevo con orgoglio sono un Capitano di lungo corso. La persona che aveva fatto la domanda mi guardava con stupore: chi l’avrebbe mai detto, che quell’ometto con la bombetta in testa, che si esibiva nel“Varietà del sabato sera” in televisione su Rai Uno, era stato un capitano di mare. Son passati tanti anni e la mia esperienza come autore televisivo mi ha dato tante soddisfazioni, perché sono l’unico autore che ha ideato i grandi programmi del mare sulla Rai e su Mediaset, poi un giorno questa vena creativa ritrovò il mare: nel 2005 nasceva a Genova, da un mio progetto condiviso da alcune realtà istituzionali, l’Accademia italiana della marina mercantile, e questa bella esperienza mi diede il coraggio per riprendere un mio vecchio sogno. Quando negli anni ’80 conducevo al microfono di RAI UNO il programma “Onda Verde Mare” (dalle 6 alle 9), all’alba davo la sveglia ai radioascoltatori con la marcia della marina militare; così un giorno mi domandai: perché la bandiera della marina mercantile non ha un suo inno? E’ la bandiera che con grande fierezza sventola a poppa delle navi italiane e quelle navi, in tutti i porti del mondo, rappresentano il nostro Paese. Lanciai l’idea, colta subito con grande entusiasmo da Decio Lucano, allora direttore di “Vita e Mare”, che riportò la notizia a grandi caratteri. Passarono tanti anni ed ecco che la nascita dell’Accademia mi diede copertura istituzionale per far partire il bando dell’Inno della Marina mercantile a livello nazionale. Furono coinvolti i Conservatori di Musica di Trieste, Venezia, Genova, Napoli e Palermo per la partitura musicale. Le parole dell’inno erano le mie; per maggior tranquillità sottoposi il testo all’attenzione di comandanti, ammiragli e uomini di cultura marinara, colsi i loro suggerimenti e osservazioni. Per la partitura sinfonica vinse il maestro Marco Fasoli di Verona, l’inno nacque subito sotto una buona stella, perché ebbe il riconoscimento dello Stato maggiore, tanto il direttore della banda della Marina militare, capitano di fregata Antonio Barbagallo, fu incaricato di scrivere l’arrangiamento per la partitura da banda. L’inno fu presentato ufficialmente nell’ottobre del 2009 al Salone Nautico di Genova, con l’orchestra da Camera Genovese e il coro i Polifonici, diretto dal maestro Fabio Macelloni. Le Assicurazioni Generali di Venezia hanno sponsorizzato la realizzazione del CD. Oggi la bandiera italiana della Marina mercantile ha un suo inno. Era l’unica bandiera nazionale a non averlo.Tuttavia manca ancora il riconoscimento più importante, quello del ministero dei Trasporti. Da questa pagina lancio un appello, mi rivolgo in particolare a chi come me era ufficiale negli anni ’50, quella generazione di naviganti che ha portato emigranti italiani in Sud e Centro America o in Australia, quella generazione che con i “Liberty”, le famose carrette americane che vinsero prima la guerra poi la pace, e furono grandi protagonistr nella ricostruzione della flotta mercantile italiana. A tutti i capitani di lungo corso e capitani di macchina che appartengono a quella generazione di naviganti, chiedo di ritrovare l’orgoglio di quando eravamo i migliori equipaggi del mondo.Coinvolgiamo tutte le sedi del Collegio sparse lungo la Penisola, e raccogliamo migliaia di firme per chiedere che l’Inno della Marina mercantile italiana venga riconosciuto ufficialmente dal Governo. Al Salone Nautico di Genova dell’anno scorso c’era un manifesto: “Industria Nautica – BATTIAMO BANDIERA ITALIANA”, mi sembra giusto che per l’alza bandiera dell’inaugurazione del Salone Nautico o quando in un nostro cantiere viene varata una grande nave da crociera, il tricolore sia sostenuto dal suo inno. La cerimonia del riconoscimento ufficiale potrebbe avvenire presto: all’inaugurazione del Salone nautico 2012, Genova potrebbe invitare il presidente della Repubblica; alla sera dell’inaugurazione serata speciale alTeatro Carlo Felice, con la grande orchestra e coro che eseguiranno un programma di musiche del mare e l’esecuzione dell’inno della Marina mercantile potrebbe chiudere la serata. DINO EMANUELLI (primo firmatario dell’appello) MARZO-APRILE 2012 5 VITA E MARE DECISO DALL’IMO PER FACILITARE LE COMUNICAZIONI NELLE EMERGENZE DOPO IL NAUFRAGIO DELLA COSTA CONCORDIA Norme più severe Obbligatorio l’inglese marittimo per la navigazione per tutto il personale imbarcato lungo le coste L’adozione dell’IMO Standard Marine Communication Phrases (SMCP), grazie alla risoluzione IMO A.918 (22), ha segnato la fine di una fase iniziata dal 1973, quando l’I.M.C.O. (Inter-governamental Maritime Consultative Organization), progenitore dell’IMO, decise nella 27ma sessione del Comitato di Sicurezza Marittimo (MSC), che l’inglese dovesse diventare la lingua comune per il settore marittimo. Si tratta di un elemento di grande interesse per la comunità marittima internazionale, ai fini della sicurezza in mare e della protezione dell’ambiente marino e costiero. In termini generali, a partire dalla catastrofe del “Titanic” fino agli incidenti più recenti, la maggior parte dei progressi conseguiti nei regolamenti internazionali sulla sicurezza in mare hanno avuto origine da questi disastri. Un incidente che ha avuto un forte impatto si verificò nell’Aprile del 1990 a bordo del traghetto “Scandinavian Star”, nel quale, a seguito di un incendio perirono 158 persone. L’inchiesta che seguì l’incendio sul ferry concluse che una delle cause che contribuì in modo decisivo a determinare l’elevato numero Edito in G.B. il dizionario snobbato qui II prof. Pietro del Rosso, docente presso I.I.S.S. “Amerigo Vespucci” di Molfetta (BA), è membro dell’ I.M.E.C. (International Maritime English Conference). “Da moltissimi anni – racconta – mi occupo di Maritime English, al punto di aver raggiunto un ricco database di termini specifici relativi al settore, aggiornati con il noto S.M.C.P.(Standard Marine Communication Phrases). Ho “bussato” a varie case editrici nazionali, chiedendo la pubblicazione di un nuovo dizionario di Inglese Marittimo scritto di mio pugno, ma la risposta è stata sempre negativa. Finalmente un collega madrelingua mi ha suggerito di contattare una casa editrice britannica, la Witherby Seamship International. Non appena inviai per e-mail una bozza del Dizionario nel giro di qualche ora ottenni una risposta positiva”. Il dizionario è giunto alla seconda edizione; tra le caratteristiche che lo differenziano dalle altre opere in commercio: il formato tascabile, le illustrazioni, l’inclusione dei termini previsti dallo S.M.C.P. (Standard Marine Communication Phrases), una sezione di oltre 3000 Acronyms and Abbreviations, un’appendice con tabelle, tra cui gli ordini SMCP (engine orders, casting off orders, steering orders, anchoring orders, orders for berthing) l’IMDG Code, ecc. ximum draft is zero seven Dopo il tragico incidente mocco-Marghera e sul canale metres”. avvenuto al Giglio, il ministro SanMarco-Giudecca, l’obbligo – REQUEST: “I require two tugs.” dei Trasporti Corrado Passera di assistenza con due rimor– INTENTION:“I will reduce my e quello dell’Ambiente Corrado chiatori per le navi di stazza speed.” Clini hanno firmato il I marzo superiore alle 40.000 tonnellate In sostanza, lo scopo è quel- un decreto legge che riguarda di stazza lorda in navigazione lo di rendere le frasi il più le rotte sicure delle navi lungo sul canale SanMarco-Giudecca, semplice possibile, per cui si le coste italiane: le navi di può dire che lo SMCP costitu- stazza superiore alle 500 isce un vero e proprio “kit di tonnellate non potranno sopravvivenza” nelle comuni- avvicinarsi a meno di due cazioni di inglese marittimo; miglia dalle aree marine tra gli accorgimenti adottati vi protette. Il limite potrà è quello di non usare proposi- variare su disposizione zioni subordinate complesse, delle diverse Capitanerie strutture morfologiche difficili, di porto. ovvero un vocabolario sofistiA Venezia la Capitanecato diverso dai termini propri ria di Porto ha recepito e del contesto marittimo. applicato il decreto con Un’altra novità dello SMCP la nuova ordinanza numero l’obbligo del secondo pilota will overtake to the west of di vittime fu la scarsa comuè che esso include un’intera 23/12, dove è previsto l’obbli- per le navi di almeno 40.000 you.” nicazione tra l’equipaggio e i passeggeri, per la conoscenza – QUESTION: “ What is your sezione di frasi per l’assistenza go del mantenimento di una tsl e vieta l’ormeggio in riva dei ai passeggeri. distanza minima tra nave e nave Sette Martiri per navi con stazza present maximum draft?” inadeguata dell’inglese da in navigazione sul canale Mala- superiore alle 40.000 tonnellate. PIETRO DEL ROSSO parte dei membri dell’equi- – ANSWER: “My present mapaggio. Questo, insieme ad altri fattori, rese molto più difficile l’evacuazione e conABS A FIANCO DEGLI ARMATORI PER UN FUTURO PIÙ VICINO tribuì a peggiorare le conseguenze dell’incidente, che poteva essere affrontato più efficacemente, dal momento che la nave non affondò e fu successivamente rimorchiata in porto. Negli incontri dell’IMO verificatosi dopo la tragedia, il sottocomitato sulla Sicurezza della Soddisfare contemporanea- gli impianti di trattamento che descrive come il passaggio dello stoccaggio di gas naturale navigazione (NAV) concordò a gasolio per uso marittimo liquefatto (LNG) a bordo di navi, sulla completa revisione dello mente la richiesta di una mag- approvati. Il documento è diventato può influire sul funzionamento, l’ABS ha sviluppato una guida “Standard Marine Navigational giore efficienza energetica e le Vocabulary” e la preparazione sempre più esigenti legislazioni una risorsa importante, for- sulla sicurezza e sull’ingegneria che fornisce i criteri per costrudi un corpus di specifiche frasi in materia ambientale, sono nendo agli operatori una pa- delle navi. La guida comprende zione, modalità e installazione in inglese per le navi passeg- forse le sfide più pressanti per noramica completa sui progetti anche informazioni sulle fun- di componenti di macchine e l’attuale settore dei trasporti e sulle tematiche operative zioni operative per svolgere sistemi per le navi alimentate geri. marittimi. La necessità per che debbono essere tenute in correttamente il passaggio dal a gas naturale liquefatto. UNO SGUARDO L’uso di LNG come combuarmatori e managers di soddi- considerazione nella valutazio- carburante a gasolio marino, sia DA VICINO Per l’elaborazione dello sfare le esigenze di breve ter- ne dei sistemi di trattamento per il motore principale sia per stibile presenterà alcuni problemi di sicurezza se i requisiti S.M.C.P. si è fatto riferimento mine, contrasta con i problemi dell’acqua di zavorra per le navi le caldaie ausiliarie. Per quanto concerne gli richiesti non saranno adeguaal metodo usato per l’insegna- di conformità a lungo termine, esistenti o per la progettazione obiettivi futuri, l’ABS collabora tamente rispettati. Contributi mento dell’inglese tecnico ai i cui requisiti non sono ancora di nuove unità. Una semplice lista “Chec- con le istituzioni accademiche significativi alla guida provencontrollori del traffico aereo, completamente noti. Società di classificazione klist” aiuta armatori, fornitori allo studio di tecnologie ne- gono da un progetto di ricerca seguendo le raccomandazioni dell’Organizzazione Interna- leader a livello mondiale, l’ABS e progettisti per le questioni cessarie per costruire e gestire congiunto con DSME e AP le navi in rispetto delle norme Moller-Maersk per sviluppare zionale del’Aviazione Civile (American Bureau of Shipping) fondamentali. Inoltre, ABS è in grado di ambientali più severe. Come una portacontenitori da 7.000 è convinta che l’applicazione (ICAO). Lo SMCP rappresenta un di soluzioni tecnologiche deb- fornire agli armatori e agli ope- primo passo, nel mese di otto- TEU alimentata a gas. L’ABS offre anche un promiglioramento significativo ba andare a braccetto con la ratori una visione approfondita bre 2011, si è tenuto un breve rispetto al vecchio Standard necessità di fornire assistenza delle molte organizzazioni del corso “Ships of the Future”, in gramma di seminari gratuiti Marine Navigational Voca- pratica ai clienti, al fine di pre- settore per lo sviluppo di “Ship collaborazione con il Massa- sull’ambiente, organizzati a livelbulary (SMNV) in vigore dal pararsi a soddisfare le nuove Energy Efficiency Management chusetts Institute of Technolo- lo mondiale, i quali forniscono Plan (SEEMP) e un “Company gy. Il corso è stato strutturato ai partecipanti una panoramica 1977. Nell’ultimo decennio, regolamentazioni. Allo stesso tempo, l’ABS Energy Efficiency Management per fornire ai progettisti e agli dei più recenti sviluppi sulle la realtà del trasporto maarmatori informazioni all’avan- principali questioni ambientali. rittimo è radicalmente cam- riconosce che i futuri obiettivi Plan (CEEMP). Quando il Comitato IMO per guardia nella ricerca di tecno- Gli argomenti possono includebiata: il Sistema GMDSS, le di efficienza energetica e di carte elettroniche (ECDIS), il riduzione delle emissioni, ri- la protezione dell’ambiente logie innovative, affiancando re sistemi di gestione dell’acqua GPS differenziale, il sistema chiederà lo sviluppo di inedite adotterà nuove norme di effi- l’industria navale nel salto ne- di zavorra, la regolamentazione di identificazione automa- tecnologie, con approcci rivo- cienza energetica, l’ABS fornirà cessario a soddisfare le future di NOx e SOx, efficienza enertica (AIS), le imbarcazioni luzionari del settore industriale. i servizi di verifica della Design richieste di rendimento ener- getica e pitturazioni, compresi gli aggiornamenti sulle regole La strada è indicata dalle Index per l’efficienza energeti- getico e rispetto ambientale. ad elevata velocità (HSC), la Grazie alla sua esperienza IMO, USCG e altre normative crescita esponenziale del ser- recenti modifiche alla con- ca (EEDI) per le nuove navi in vizio VTS e molti altri aspetti, venzione MARPOL, allegato VI, conformità degli orientamenti. di oltre di 50 anni nell’ambito regionali vigenti. hanno reso assolutamente sull’efficienza energetica, l’en- Al momento dell’entrata in indispensabile aggiornare il trata in vigore di nuove zone di vigore del regolamento IMO vocabolario e la terminologia controllo delle emissioni e la l’ABS fornirà i servizi di verifica, futura entrata in vigore della quale organismo riconosciuto marittima. Un aspetto fondamentale convenzione IMO sull’acqua di e autorizzato dalla bandiera. Gli dello SMCP è che esso utilizza zavorra. In risposta, ABS sta la- armatori possono richiedere la espressioni più semplici, più vorando con armatori e opera- notazione ENVIRO, che denota chiare e più facili da memo- tori per aiutarli nell’adempiere la conformità con le prescrizioni ORGANO UFFICIALE DEL COLLEGIO NAZIONALE CAPITANI L.C. E M. rizzare tra le tante possibili al proprio lavoro in maniera degli allegati I, II, IV, V e VI della ENTE RICONOSCIUTO CON D.M. 14-1-93 Vico dell’Agnello, 2 - 3° piano - 16124 GENOVA combinazioni esistenti per ecologicamente responsabile. Convenzione internazionale Telefono: 010.247.27.46 - Cell. 333.819.11.41 - Fax 010.247.26.30 esprimere una data azione, Nonostante i ritardi per la sua per la prevenzione dell’inquiC.C. postale N. 391169 domanda, raccomandazione, attuazione, la convenzione namento causato da navi, la E-mail: [email protected] convenzione MARPOL 73/78, “IMO Ballast Water” rimane Autorizzazione Tribunale di Genova del 17-12-1964 - N. 6/64 di Registro intenzione, ecc. CENTRO STAMPA: NUOVA GRAFICA L.P. - Via Pastorino, 200 r. - 16162 Genova Tra le principali innovazioni, una delle principali preoccu- o la ENVIRO + notazione che E-mail: [email protected] si raccomanda di usare sempre pazioni per gli addetti ai lavori. include ulteriori criteri di tutela Direttore responsabile: BETTINA ARCURI uno dei seguenti otto “markers” Al fine di fornire assistenza, in ambientale, legati alle caratteriLa collaborazione è volontaria e gratuita. vista della ratifica e l’entrata in stiche di progettazione, gestiocome sotto indicato: Le opinioni espresse negli articoli riflettono idee personali degli autori. Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 – INSTRUCTION: “Do not cross vigore delle suddette regola- ne e sistemi di supporto, scarichi (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1. DCB Genova” mentazioni, l’ABS ha preparato mare ed inquinamento d’aria. the fairway.” “Vita e Mare” viene inviato oltre ai Soci a Parlamentari, Per gli armatori che opera– ADVICE: “Stand by on VHF un documento che delinea in Segreterie dei Partiti politici, Autorità, Uffici stampa, modo omnicomprensivo lo no dentro e fuori le “Aree di Channel six nine.” Ministeri, Enti, Associazioni, Stampa ordinaria e specializzata, Organizzazioni sindacali dei lavoratori e degli imprenditori, – WARNING: “Obstruction in stato attuale dei regolamen- controllo delle emissioni IMO”, Associato Capitanerie di Porto, Enti portuali, Registri navali, Cantieristica, all’Unione Stampa ti internazionali, regionali e l’ABS ha sviluppato una guida the fairway.” Marina Militare, Scuole Nautiche. Periodica Italiana – INFORMATION: “MV Aurora locali, segnalando quali sono per il cambio del carburante Se le mega-portacontainer saranno alimentate a gas CMYN 6 MARZO-APRILE 2012 VITA E MARE LA PROTESTA DEI PICCOLI ARMATORI DI YACHT Alt alla “deregulation” del noleggio occasionale Il decreto che agita le acque della nautica Al centro della polemica il Decreto Legge 24 gennaio 2012, n. 1, c.d. Decreto liberalizzazioni, coordinato con la legge di conversione 24 marzo 2012, n. 27, recante “Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività”, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 71 del 24 marzo 2012 - Suppl. Ordinario n.5. L’Articolo 59-ter. “Semplificazione nella navigazione da dipor to” introduce il concetto di “Noleggio occasionale”, autorizzando la locazione ed il noleggio da parte di privati di imbarcazioni di lunghezza fino a 18 metri, assumendone il comando personalmente o delegando terzi, muniti della sola patente nautica. E’ prevista un’agevolazione fissa del 20% fino a un ammontare di Euro 30.000 annui. E’ stabilita la concessione per le unità da diporto battenti bandiera Extra UE di essere impiegate commercialmente all’interno delle acque territoriali italiane mediante contratti di locazione e noleggio con inizio e termine del contratto in porti del territorio comunitario, senza sottostare all’obbligo previsto, da una specifica direttiva comunitaria, in materia doganale di essere autorizzate alla navigazione sotto bandiera comunitaria attraverso l’iscrizione nei registri tenuti da uno Stato della Comunità Europea, assolvendo preventivamente agli obblighi fiscali e doganali previsti per legge. In merito alla “deregulation” del noleggio occasionale, diverse associazioni di settore hanno preso posizione netta per fermare una legge che potrebbe danneggiare anche i marittimi del Diporto. Qui di seguito la presa di posizione di una piccola realtà, rappresentativa di tante altre. Spero di esprimere il pensiero comune a tutti quei piccoli “armatori” che come noi hanno difficoltà a far sentire la propria voce. Sono pienamente d’accordo sull’obbrobrio legislativo riguardante i titoli professionali, ma non dobbiamo dimenticare che proprio in virtù di quella legge molte persone hanno investito denaro, tempo ed hanno lavorato per creare e promuovere la propria attività e quindi il proprio futuro. E’ da considerare che non sempre l’attività di noleggio è svolta come secondo lavoro, come invece si verifica nella quasi totalità dei casi di abusivismo. Ad esempio, una piccola società armatrice, come la nostra, con una sola imbarcazione di 12 metri, dove siamo obbligati ad essere in 2 (marittimi) imbarcati e facciamo i salti mortali per la- vorare tutto l’anno tra crociere, manutenzione e promozione, per trarre da vivere per noi e la nostra famiglia. Vorrei capire come si può avallare lo scempio legislativo della liberalizzazione, così come è stata proposta, scritta chiaramente, per essere al servizio di potenti titolari di società di comodo, per eludere la normativa su titoli, gasolio agevolato e chi più ne ha più ne metta. Come la mettiamo poi con le disparità di trattamento in materia di limiti di navigazione, certificazioni, dotazioni di sicurezza, assicurazioni, ecc. per poter svolgere lo stesso identico lavoro? Infine, la beffa dell’assurda limitazione dei “ 30.000 euro”... Ma di quale occasionalità stiamo parlando? Lo sappiamo tutti che per rasentare quella cifra di fatturato lordo bisogna lavorare a pieno ritmo tutta la stagione! Mi auguro che ci si rifletta e rapidamente anche, perché la stagione è alle porte e speriamo che almeno il mare ci riservi un’annata tranquilla, visto che questa situazione non è una burrasca, bensì una tempesta! MARCO CHIURAZZI Capitani Coraggiosi sas Ripescato da uno yacht il primo ufficiale Un’immagine dello spaventoso spettacolo che si è prospettato al Battered Bull, uno yacht di 52 metri, di passaggio a 25 miglia a Nord della Repubblica Dominicana: all’alba del 10 marzo scorso, due navi mercantili la Seagate e la Timor Stream hanno avuto una grave collisione. Il capitano dello yacht, Ryan Wilson, racconta di avere notato sul radar i due bersagli in pericoloso avvicinamento e di avere contattato la Guardia Costiera americana, ma al momento del suo arrivo in prossimità della collisione, il comandante della Seagate aveva già ordinato l’abbandono nave. Fortunatamente non ci sono state conseguenze letali per gli uomini di entrambi gli equipaggi; NON TROVANO CONFERMA LE BUONE NOTIZIE DEGLI AMBIENTI NAUTICI tuttavia un marittimo della Seagate, nel tentativo di ammainare una scialuppa è anch’egli caduto in acqua. E’ stato salvato con prontezza dal comandante dello yacht di passaggio, che ha letteralmente ripescato quello che si è poi rivelato il I ufficiale di coperta della nave. “L’accaduto – ha concluso il cap. Wilson – non ha fatto altro confermare l’importanza delle esercitazioni a bordo; proprio il giorno prima dell’incidente avevo ordinato al mio equipaggio di eseguire l’esercitazione di Uomo a Mare. La mia nave è sempre pronta per le emergenze: tutto il necessario è disposto nel salone principale, nel punto più facilmente accessibile dello yacht.” ITINERARI TRA TURISMO E FANTASIA Ma quanto valgono all’estero Da Trieste a Genova i titoli professionali del diporto? navigando lentamente Marittimi del diporto: i titoli italiani sono validi anche in Gran Bretagna? A giudicare dai molti titoli che tante testate, specializzate o meno, hanno riportato lo scorso marzo, si direbbe di sì. Addirittura il presidente di Ucina, Anton Francesco Albertoni, avrebbe precisato al riguardo: “L’intesa, frutto di un anno e mezzo di lavoro, consentirà di ampliare le opportunità di lavoro nel chartering.” La notizia della soluzione positiva del riconoscimento reciproco dei titoli professionali tra i due Paesi non può che fare piacere ai marittimi italiani, così come al Collegio Nazionale Capitani L.C. e M. che da anni ha deciso di fare proprie le istanze dei capitani del diporto. Coi suoi delegati ha preso parte fin dall’inizio ai tavoli di lavoro presso il ministero Infrastrutture e Trasporti; l’ultima di queste riunioni, riguardante la revisione del decreto ministeriale 121/05 relativa ai titoli professionali del diporto, si è tenuta il 21 dicembre 2010. In quell’occasione fu anche proposta una nuova figura di “Yachtmaster italiano”. Purtroppo da allora tutto il lavoro si è fermato. All’incontro era presente anche Salvatore Cienzo, delegato di Gaeta e rappresentante del Collegio per il diporto. A lui chiediamo di commentare la notizia riportata recentemente sui giornali. “E’ riapparso l’annuncio -ha risposto Cienzoma l’MCA cosa ha detto? E il nostro MIT? In verità non si sono ancora pronunciati al riguardo e non è un buon segno. Fino a quando non uscirà il relativo decreto non si può essere sicuri. Consiglio prudenza e a ragion veduta, perchè l’unico dato reale a nostra disposizione è purtroppo ancora questo: fino a settembre scorso non c’erano problemi per il riconoscimento dei nostri titoli in Gran Bretagna. I marittimi italiani potevano lavorare sotto Red Ensigne tramite Endorsement, dimostrando con un esame di conoscere la lingua inglese e le normative britanniche. Ma dall’autunno scorso al Seafarers Centre di Suothampton sono sorti dei problemi; qualche nostro marittimo ha incontrato difficoltà a ottenere il corrispondente titolo inglese. Abbiamo scritto per avere chiarimenti, ma siamo ancora in attesa di risposta. E’ da un anno ormai che vorremmo avere certezze, invece regna la confusione: ma come fanno gli Inglesi a riconoscere dei titoli professionali che nemmeno noi abbiamo ancora ben definito? E’ dal dicembre 2010 che attendiamo la prossima convocazione per parlare di questo. La figura dello Yacht Master intanto sembra che sia stata dimenticata... Perchè non torniamo ai tavoli di lavoro?” CMYN Odore di mare e profumi che salgono dalle isole, ricordandomi quando a vela, lungo il litorale adriatico, mi innamoravo del mare. Quanti viaggi... ma ora ci sono modi diversi per fare vacanza in mare. La frenesia del nostro tempo impone il riposo senza abbandonare i propri sogni di investigare fra i reperti di civiltà perdute, oppure distendersi mollemente al sole su spiagge dorate o ampie scogliere calcinate dal sole, bianche come la neve. Lontano dai grandi alberghi del turismo massivo, tra case antiche e scalinate di pietra create dalle mani ruvide di muratori avi, oppure da scultori che vi hanno scritto un messaggio inviatoci dalla storia dell’arte italica, così difficile da ritrovare nei modi consueti. Tutto ciò che il turismo attuale ci concede è il vedere le grandi città pulsanti di vita ma anche di rumore. Vogliamo vederli d’estate ed inverno, quei tesori antichi nascosti fra le pieghe delle isole adriatiche o tirreniche? TRIESTE HOMEPORT ha molto da offrire per un lungo soggiorno base, oppure mordi e fuggi, con i suoi dintorni da percorrere nel raggio di pochi chilometri, con gli autobus che partono dalla ferrovia. Stazioni marittime a pochi metri dalla Stazione Centrale. Treno e bus a due passi dalle stazioni marittime. Il viaggiatore, non il turista, conosce tutti i trucchi, i mezzi pubblici oppure i taxi sempre disponibili nei dintorni. Dallo studente con il sacco in spalla, al novantenne senza patente, tutti potranno programmare nell’arco dell’anno la propria vacanza da sogno, usando il traghetto la notte per risparmiare una notte d’albergo. Il milionario viaggerà evitando i luoghi già visti mille volte, risparmiandosi strade asfaltate e fatica inutili, disteso nella comoda e lussuosa cabina di una nave altrettanto lussuosa. Destinazione? GENOVA dopo aver percorso il periplo dell’intera penisola con un biglietto a chilometraggio e fermate in tutti i porti possibili per risalirvi al prossimo passaggio. L’aereo è più veloce? Senza fare torto alle inquinanti linee aeree, quanto tempo perderemmo all’aeroporto più vicino arrivando due ore prima? Molto! E poi? Coincidenze, attese impreviste, caldo, scioperi, cancellazioni. E ci saremo persi la magica visione della costa, che vista dal mare ha un fascino speciale e ci aiuta a riconoscere il paesaggio visto solo nelle foto pubblicitarie. Sarà un sogno o la futura realtà? L’avvenire è davanti! Il Mediterraneo è fatto di coste, di anfratti, arcipelaghi e traghetti! Sono certa che lo percorrerò by sea, insieme alle merci che avranno da percorrere solo pochi km. per raggiungere la loro destinazione terrestre! Tutta l’arte italiana, compresa quella culinaria, davanti a me ed i miei compagni di viaggio che a bordo avranno avuto tutto il tempo di socializzare e costruire itinerari. Compreso quello del ritorno all’inverso! LUCILLA CECHET MARZO-APRILE 2012 7 VITA E MARE GENOVA 16124 (GE) – Vico dell’agnello 2- 3° piano tel: 010.2472746 – fax: 010.2472630 – cell: 380.1237121 e-mail: [email protected] web: www.collegionazionalecapitani.it CATANIA 95126 (CT) – Com.te Alfredo Cucinotta c/o Istituto Tec. Nautico – Via Artale Alagona 99 cell: 348.5118712 e-mail: [email protected] REGGIO CALABRIA - C.L.C. Bellantoni Filippo Via Rocco Minasi, 31 - 89058 Scilla (RC) tel: 3384869567 - 3298881117 e-mail: [email protected] - [email protected] NAPOLI 80133 (NA) – Piazzale Immacolatella Vecchia Palazzina Ormeggiatori - 80133 NAPOLI - porto NA tel: 081.202102 cell.: 333.6023825 – fax: 081.5636018 e-mail: [email protected] web: www.collegiocapitani.it CIVITAVECCHIA – Fiumicino Com.te Pietro Martucci Via Achemenide 67 – 00133 Roma (RM) tel: 0773.511062 – cell: 338.2083196/ 348.7324850 e-mail: [email protected] RIPOSTO 95018 (CT) – Com.te Giuseppe Bellalba c/o Scuola Media statale Galilei via Galilei n.°105 tel/fax: 095.934010 – cell: 349.1236433 e-mail: [email protected] FORLÌ 47100 (FO) – Cap. M. Luigi Borneto Via Ravegnana 37/F tel: 0543.26924 – cell: 340.3379604 e-mail: [email protected] ROMA 00146 (RM) – Cap. Enrico G. Giraudo c/o Istituto Tec. Nautico – Via Pingherle 201 cell: 347.4536095 e-mail: [email protected] GAETA - TERRACINA – Club Nautico - Piazza Carlo III - Gaeta C.L.C. Salvatore Cienzo cell: 328.3133656 e-mail: [email protected] e-mail: [email protected] SASSARI 07100 (SS) – Cap. Lino Melis Corso G. Pascoli 12 tel: 079.2679000 – cell: 335.8060746 e-mail: [email protected] ANCONA 60121 (AN) – Com.te Stefano Antinori C/o Istituto Nautico – Lungo Mare L. Vanvitelli 76 cell: 335.6442103/348.3344563 fax: 071.2803244 e-mail: [email protected] AREA FLEGREA – C.L.C. Di Marco Carmelo Via Crocillo 69 – 80010 4° (NA) Tel: 081.8764334 – 340.8068315 e-mail: [email protected] AUGUSTA 96011 (SR) – Bartolomeo Trovato c/o Stella maris – Via Principe Umberto 129 tel: 0931983597 – cell: 3382298959 e-mail: [email protected] BARI 70126 (BA) – Prof. Gaetano Scattarelli Via Caldarola 26/B tel: 080.5531389 – cell: 338.3267465 BRINDISI 72100 (BR) – Cap. Freg. Cafaro. Comm. Vincenzo Via Spalato 12 tel: 0831. 590198 – cell: 347.4877176 e-mail: [email protected] CAGLIARI 09123 (CA) coordinatore per la Sardegna e capo delegazione di Cagliari C.A. (C.P.) r. Nicola Silenti Via Carbonazzi 10 tel: 070667602 cell: 368.605983 e-mail: [email protected] CARLOFORTE 09014 (CA) – Com.te Cosimo Cesarale Via Aldo Moro 3 tel: 0781.854183 ABBONATI A La Redazione di «Vita e Mare», vista la notevole diffusione che il giornale del Collegio Capitani L.C. e M. va acquistando nell’ambito marittimo ma anche in spazi esterni alla Categoria, propone l’abbonamento per 25,00 aperto a tutti i Lettori Per i negozi convenzionati, le richieste d’Abbonamento, corredate da Cognome, Nome, Indirizzo e Codice d’Avviamento Postale possono essere fatte alla Redazione di «Vita e Mare» ovvero presso il Collegio Nazionale Capitani L.C. e M., Vico dell’Agnello, 2 - 3° piano, 16124 Genova, oppure direttamente sul C.C. Postale 391169, stesso indirizzo suindicato, con la chiara causale del versamento: ABBONAMENTO LETTORE ABBONAMENTO PER NEGOZIO CONVENZIONATO GIULIANOVA– ORTONA e REGIONE ABRUZZO Com.te Nedo Ranalli Via Alessandrini 3 – 64021 Giulianova (TE) tel/fax: 085.8007466 – cell: 328.4040484 e-mail: [email protected] IMPERIA 18100 (IM) – Com.te Flavio Serafini c/o Museo Navale Piazza del Duomo 11 tel: 0183.651541 – cell: 335.6399861 ISOLA D’ISCHIA 80077 (NA) – C.S.M. Gennaro Minicucci Via delle Terme 49/m tel: 081.983758 – cell: 339.2926022 e-mail: [email protected] ISOLA D’ELBA – Com.te Roberto Vitiello Via Pietri 143/B 57034 Marina di Campo (LI) tel: 0565.977821 – cell: 347.3300905 e-mail: [email protected] LA SPEZIA – cap. Valerio Marchini c/o Accademia del Mare Viale Italia 83 – 19124 La Spezia (SP) tel. 0187 778315 - Fax 0187 779632 email: [email protected] web: www:accademiamare.it TERMOLI – D.M. Ferdinando Cavallo c/o Walter Marinucci, Molo NordEast s.n.c. 86039 TERMOLI (CB) tel/fax: 0875.702621 – cell: 348.6035068/333.5416863 e-mail: [email protected] TORRE DEL GRECO 80059 (NA) – C.L.C. Raimondo Vitiello Via Nazionale 56/b tel: 081.8814761 – cell: 347.8505971 e-mail: [email protected] TRANI 70059 (BA) – Prof. Francesco Barile C.P. 421 – cell: 333.1102297 LIVORNO 57127 (LI) – Cap. M. Baldassarre Gargiulo Via G. da Verazzano 14 tel: 0586.812054 – cell: 333.9278582 e-mail: [email protected] TRIESTE 34139 (TS) – Cap. Gianfranco Namer Via Forlanini 137 tel: 040.912517 – cell: 328.4097430 MANFREDONIA – Cap. Matteo Riccardi c/o INSIDE – S.S. 89 Garganica Loc. Macchia 71037Monte Sant’Angelo (FG) tel: 0884.581421 – cell: 335.7421908 e-mail: [email protected] USTICA – Cap. Dott. Vincenzo Di Bartolo Via Streva 14 – 90143 Palermo (PA) tel: 091.8449472 – cell: 348.2441531 e-mail: [email protected] MARTINSICURO – Com.te Nicola Spina Via Elba 3 – 63013 Grottamare (AP) tel: 0735.591236 – cell: 339.6200940 e-mail: [email protected] VENEZIA 30123 (VE) – Com.te Paolo Costantini Stazione Marittima – S. Basilio Pal. 26 cell: 334.2231216/335.5337401 fax: 363355337401 e-mail: [email protected] MESSINA 98122 – (ME) – Cap. Edoardo Ardizzone Via Romagnosi 14 tel: 090.43688 – cell: 328.2082154 e-mail: [email protected] VIAREGGIO 55049 (LU) – Cap. Prof. Luciano Ciomei Via Montramito 116/4 tel: 0584.31702 – 0584.1840080 – cell: 328.0138065 e-mail: [email protected] META DI SORRENTO 80062 (NA) – C.S.L.C. Salvatore Esposito Via Lamma 10 tel: 081.5322778 – cell: 360.382014 e-mail: [email protected] VICO EQUENSE 80069 (NA) – C.M. Francesco De Gennaro Via Savarese 16 tel.: 081.8028219 – cell: 339.4781963 MILAZZO – PORTOROSA – (ME) Dott. Filippo de Francesco Via F. Crispi 33 95131 Catania (CT) tel: 095.7365011 – cell: 328.5807816 e-mail: [email protected] PALERMO Capo Delegazione “ad honorem” Com.te Giuseppe Russo Capo Delegazione Operativo: C.M. Giovanni Basile c/o Stella Maris – Calata Marinai d’Italia – 90133 Palermo (PA) - tel: 091.6572163 – cell: 320.1579109 e-mail: [email protected] SEDI MOLO GIANO TEL. 010.2461003-4-5 FAX 010.2461114 MULTEDO TEL. 010.6987542 VOLTRI-TERMINAL TEL. 010.6135601 In ascolto continuativo VHF sui canali 10 - 12 SORRENTO 80067 (NA) – C.L.C. Domenico Cafiero Via San Francesco 22 tel.: 081.8786759 TRAPANI 91100 capo delegazione ad honorem Marino, Capo delegazione Com.te Alberto Genovese c/o Universe Marine srl - via dell’Assunta 83 91100 Trapani tel:/fax 0923 560885 - cell. 334 1959404 ORISTANO – Com.te Giovanni Camedda Corso Vespucci 51 – 09072 Solanas di Cabras (OR) tel/fax: 0783.290779 – cell: 337.810802 AL SERVIZIO DELLO SHIPPING 24 ORE AL GIORNO CON QUALSIASI METEO SIRACUSA 96100 (SR) – Cap. Rosario Reale Viale S. Panagia, 136 Pal. L. cell: 339.7855793 e-mail: [email protected] LICATA 92027 (AG) – Com.te Alessandro Bifarelli Via Montesanto 60 cell: 338.7649945 e-mail: [email protected] MONTE DI PROCIDA 80070 (NA) - Sede: Via Pedecone IV TR 80 C.L.C. Giovanni Mazzella di Regnella cell: 338.7314620 e-mail: [email protected] CORPO PILOTI DEL PORTO DI GENOVA SAVONA 17100 (SV) – D.M. Giovanni Verzello via Garroni 24/16 - cell: 349 8352766 e mail: [email protected] PIANO DI SORRENTO e SANT’AGNELLO (NA) Com.te Antonino Migliaccio C.P. 38 c/o Uff. Postale Meta di Sorrento - tel: 081.8083819 80062 Meta di Sorrento (NA) PIZZO 89812 (VV) –Com.te Giuseppe Tallo Via Nazionale Contrada Mazzotta cell. 339.3899961 e-mail: [email protected] PORTO EMPEDOCLE 92014 (AG) – C.M. Rosario Pizzati Via Firenze 6 tel: 0922.635335 – cell: 338.1892057 PORTO S. STEFANO – MONTE ARGENTARIO D.M. Ivo Baffigi – Corso Umberto I n. 60 58019 Monte Argentario (GR) cell: 339.2920454 – 333.3246010 e-mail: [email protected] POZZALLO 97016 (RG) Com.te Giuseppe Galifi Via Prol. G. Fava 8/8 tel: 0932.958126 – cell: 339.8854238 e-mail: [email protected] VILLA SAN GIOVANNI 89018 (RC) – Com.te Rocco Luppino Via Panoramica dello Stretto 29 tel: 0965.756643 – cell: 333.6641242 e-mail: [email protected] NETHERLANDS Com.te Francesco Morici Gashouderstraat 3a 3061 EH, Rotterdam, NETHERLANDS cell: 00310615822422 TURKEY Axel and Emil Boutros Ataturk blvd, Unsal bldg, first flor 31200 Iskenderun - Turkey tel: 903266134567 e-mail: [email protected] U.S.A. Capt. Juan Carlos Vernetti c/o Tecmarine, inc. 1313 Bamedale road woodbury, NJ 08096 – U.S.A. tel: 1-8562519249 e-mail: [email protected] ASSOCIAZIONI ADERENTI ASSOCIAZIONE CAPITANI NAVIGAZIONE INTERNA (a.c.n.i.) Piazzale Flaim 1 29021 Verbania Intra (VB) cell: 347.5325119 e-mail: [email protected] ASSOCIAZIONE CAPITANI NAVIGAZIONE LAGUNARE – VENEZIA Presidente: Com.te Lorenzo Boscolo Stazione Marittima – San Basilio PAL. 26 - 30123 VENEZIA cell: 333.2198311 CIRCOLO CAPITANI PROCIDA Tel. 081.8968817 web: www.circolocapitani.it ASSOCIAZIONE MARITTIMA DI MUTUO SOCCORSO TRA CAPITANI “Casina dei Capitani” Via Municipio 11 - 80062 Meta (NA) tel: 081.5321834 ASSOCIAZIONE “ASSISTENZA MARE ITALIA” (A.M.I.) Via della Giuliana 37 – 00195 Roma (RM) tel-fax: 0639725913 – 39733077 PROCIDA 80079 (NA) C.M. Gadaleta Raffaele Via Vittorio Emanuele, 262 - 80079 Procida (Na) tel: 081.8969543 - 338.8478028 - Fax: 081.8969543 e-mail: [email protected] A.MA.DI – Via Volta 45 - 16035 Rapallo (GE) - tel: 0185.64620 e-mail: [email protected] RAVENNA – Com.te Romeo Fabbretti Via Garibaldi 23 – 48023 Marina di Ravenna (RA) tel: 0544.531783 – cell: 338.9544420 e-mail: [email protected] CESMA – Confederation of European shipmasters’ Associations MUNTPLEIN 10 NL-1012 WR AMSTERDAM THE NEDERLANDS CMYN ASSOCIAZIONE UFFICIALI TIRRENIA NAVIGAZIONE Via Municipio 11 – 80062 Meta (NA) tel: 081.5321834 8 SI RISPARMIA SUGLI EQUIPAGGI introdurranno un sistema di controllo, certificazione e autorizzazione che abbraccerà l’intero ciclo di vita della nave, dalla costruzione al Una portacontainer da 4.500 teu con un equipaggio di sole 9 perso- riciclaggio. Le norme si basano sulla convenzione di Hong Kong il ne. Questa la scelta di Safmarine, compagnia del gruppo Maersk, che ha cui processo di ratifica durerà ancora qualche anno. ricevuto in consegna dai cantieri coreani Hyundai la “Safmarine Chilka”. Fino a pochi anni fa unità di queste dimensioni avrebbero richiesto almeno 30 uomini di equipaggio; l’aumento dei costi e il crollo dei noli Giro di vite sulla sicurezza del porto petroli genovese di Multedo. spinge gli armatori a ridurre le spese anche in questo modo. Dal 15 febbraio scorso è entrato in vigore un provvedimento della Capitaneria di porto di Genova che introduce nuove procedure sugli accosti delle navi cisterna che trasportano idrocarburi Una linea ferroviaria fra il Mediterraneo e il Mar Rosso, una via o altre sostanze potenzialmente pericolose. I comandanti sono ora terrestre di trasporto alternativa al Canale di Suez, sarà costruita da obbligati a comunicare la presenza di eventuali anomalie od avarie Israele. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha detto che la tratta a bordo, quando la nave si trova ancora ad una distanza di 20 miglia ferroviaria attraverso il deserto permetterà in due ore di coprire dal porto e, successivamente, attraverso la compilazione di apposita la distanza di 350 chilometri dal porto di Eilat a Tel Aviv. Il Paese, lista di controllo, prima dell’imbarco del Pilota del porto. Quest’ulinteressato alle potenze economiche emergenti quali Cina, India e timo, una volta avuta cognizione dello stato degli apparati e degli Giappone, si offre come ponte fra Asia ed Europa. equipaggiamenti di bordo, ha l’obbligo di astenersi dall’effettuare la Il transito navale resta più economico che non quello terrestre, manovra di ingresso, in presenza di qualsivoglia motivo che possa ma Israele tende a ridurre la dipendenza internazionale dal canale di costituire un rischio per la sicurezza della navigazione e la salvaguarSuez, tanto più importante in periodi di instabilità politica. dia dell’ambiente. Anche il terminalista è chiamato ad assicurare alla Capitaneria di Porto l’efficienza e la prontezza operativa dei sistemi antincendio ed antinquinamento del proprio impianto portuale, A dicembre 2011 le navi battenti bandiera vietnamita che sono prima che la stessa Autorità marittima genovese conceda l’ingresso state sequestrate nel corso dei controlli di Psc hanno raggiunto la in porto della nave. PIÙ CONTROLLI NEL PORTO DI MULTEDO ALTERNATIVA AL CANALE DI SUEZ PSC E NAVI VIETNAMITE cifra di 126. Secondo il Registro del Paese asiatico alcune navi sono ormai troppo datate e in cattive condizioni per circolare. Allarmanti alcuni motivi che hanno spinto al sequestro da parte del Psc: sulla Kien Hung fermata in Indonesia nessuno conosceva le procedure di sicurezza e allarme; sulla Viet my ship il comandante ignorava chi fosse l’agente marittimo del suo armatore; sulla Phuong Nam I fermata in Giappone l’equipaggio non sapeva ne’ come ne’ dove recuperare i salvagenti. PRIMI INVESTIMENTI IN NORDCOREA Sono aperte le trattative tra la sudcoreana Daewoo Shipbuilding & Marine Engineering, azienda costruttrice al secondo posto nel mondo, e la compagnia cinese Rilin Group. L’obiettivo sarebbe costruire un cantiere per le riparazioni navali nell’isola nord-coreana di Hwanggeumpyeong, situata in una zona economica comune sino-coreana, istituita lo scorso giugno dai governi dei due Paesi. PORTACONTAINER IN CONSEGNA La società armatoriale sudcoreana Hanjin Shipping ha preso in consegna le due portacontainer di maggiore capacità della propria flotta: la Hanjin Sooho e la Hanjin Asia, le prime di una serie di nove unità della capacità di 13.100 teu ordinate alla connazionale Hyundai Heavy Industries (HHI). Si tratta di due unità lunghe 366 metri, larghe 48,2 metri, che possono viaggiare a una velocità di 23,7 nodi. Le due portacontainer saranno impiegate nei servizi Asia-Europa a partire dal prossimo mese. EUNAVFOR: PROLUNGATA LA MISSIONE Visti gli effetti positivi di deterrenza e prevenzione ottenuti dalla missione antipirateria EuNavFor Atalanta, la trasferta della flotta sarà prolungata fino a dicembre 2014. I ministri degli Esteri della Ue hanno deciso di estendere nel tempo la presenza militare al largo della Somalia. E’ stata anche ventilata l’ipotesi di un allargamento del mandato, che preveda l’intervento più ravvicinato alle coste, in modo da prevenire ancora meglio le azioni di pirateria. DEMOLIZIONI A NORMA In arrivo nuove regole per la demolizione delle navi battenti bandiere europee. Le navi potranno essere riciclate soltanto in impianti sicuri per i lavoratori e compatibili con l’ambiente. Le norme MARZO-APRILE 2012 VITA E MARE NOTE TRISTI Addio al com.te Silvio Carbonatto Dovremo fare a meno di un amico prezioso, consigliere sempre disponibile e assiduo frequentatore del Compartimento di Genova del Collegio Nazionale Capitani L.C. M.: il com.te Silvio Carbonatto, è scomparso il 22 marzo 2012, lasciando un vuoto incolmabile. Era nato a Genova il 22/12/1936; si era diplomato Aspirante al comando di navi mercantili presso l’ITN “San Giorgio” di Genova; dal 1962, nominato CLC, lavorò fino al 1982 presso la Società Adriatica, sino a raggiungervi le posizioni di Comandante, Responsabile sicurezza navigazione, Rappresentante dell’armatore. Nel 1983 divenne responsabile operativo linea commerciale Sud Pacifico per la Società Italia di Navigazione; dal 1984 al 1993 fu Perito principale del R.I.N.A. Nel 1994 Membro delle Commissioni Sinistri Marittimi della Direzione Marittima di Genova, quindi docente in numerosi corsi di specializzazione per personale marittimo, mercantile e militare, compreso presso la Fondazione dell’Accademia Italia Marina Mercantile, per gli anni 2007-2010. La Presidenza, i consiglieri, la redazione di Vita e Mare e il Collegio tutto si uniscono al cordoglio dei famigliari, in particolare alla moglie Cecilia. Addio caro Silvio, ti ricorderemo sempre. È scomparso Emilio Patrocchi Il 26 febbraio 2012 è mancato all’affetto dei suoi cari Emilio Patrocchi, fratello del consigliere e vice presidente emerito del Collegio Nazionale Capitani L.C. e M. com.te Gianni Patrocchi. La nostra associazione si stringe alla famiglia, porgendo sentite condoglianze. DALLA PRIMA PAGINA - DALLA PRIMA PAGINA In navigazione col nucleo dei militari antipirateria tenute nel Protocollo d’intesa tra armatori e Comando in Capo della Marina Militare), e le regole che i militari devono seguire in proporzione alla minaccia da cui ci si deve difendere. 6 - Stato apparente di preparazione Fino dal primo momento dopo l’imbarco il Nucleo ha dimostrato un elevato livello di preparazione. I visori notturni, essendo basati su fotomoltiplicatori, hanno dimostrato i propri limiti, come d’altronde quelli di bordo, meno sensibili. Sarebbe opportuno a scopo di visione notturna sottoporre a prove i visori a termocamera (videocamera a raggi infrarossi) come ad esempio quelli osservabili alla seguente pagina web: http://www.flir.com/cs/emea/it/ view/?id=42108. 7 - Lavoro in comune Insieme al Nucleo le fasi di allarme e i livelli di risposta all’allarme nell’uso della “cittadella” sono stati riveduti per tenere conto della necessità di mantenere l’accessibilità della stessa a chi dovesse gestire una fase intermedia restandone fuori prima di rinchiudervisi insieme agli altri. La situazione nel Mare Arabico è stata tenuta sotto controllo e in comune valutazione tra i comandanti della nave e del Nucleo, fino al punto di modificare il primo il suo piano originario di navigazione, trasformandolo da un piano di navigazione costiera sotto la protezione degli stati rivieraschi, in un piano di attraversamento del Mare Arabico per parallelo. 8- Contatti con l’esterno Durante tutto il periodo i comandanti della nave e del Nucleo hanno mantenuto un costante scambio di informazioni riguardo alla situazione dei tentativi e degli abbordi verificatisi nell’area di mare in attraversamento. Inoltre il CSO da terra ha svolto costante funzione di sostegno. La comunicazione al MRCC di Roma dei messaggi ARES è proseguita per tutto il periodo. In due occasioni il sottoscritto comandante ha mantenuto conversazione telefonica con l’UKMTO. 9 - Imbarco e sbarco Le operazioni di imbarco e sbarco si sono svolte tramite agenzie marittime nominate dalla società di gestione. A Djibouti i dettagli dell’agenzia marittima sono risultati obsoleti e ciò ha lievemente ritardato le comunicazioni preliminari ma non le operazioni, che si sono svolte con la collaborazione della Guardia Costiera della Repubblica di Djibouti. Conclusioni La scorta fornita dal Nucleo Militare di Protezione ha rovesciato le iniziali condizioni d’inferiorità per l’attraversamento della High Risk Area del Mare Arabico. Il Nucleo ha dimostrato un’alta rispondenza ai compiti assegnati, in una pronta e fattiva collaborazione con gli ufficiali e l’equipaggio della nave. Sfortunatamente le aree dello Stretto di Malacca e del Mar Rosso meridionale, pur essendo note da lungo tempo come aree a rischio non sono coperte da un servizio analogo. Circostanza questa, meritevole di un ripensamento strategico. OSCAR LONGOBARDI I TESTI EDITI DAL COLLEGIO NAZIONALE CAPITANI DI L.C. E M. CMYN MARZO-APRILE 2012 9 VITA E MARE Titanic Memorial I passeggeri della Titanic Memorial, la crociera partita dal porto inglese di Southampton sulla stessa rotta del glorioso – e sfortunato – transatlantico. A cento anni dalla sciagura, la crociera commemorativa ha accolto lo stesso numero di passeggeri – inclusi alcuni parenti delle 1.523 vittime – che si imbarcarono per il viaggio inaugurale del Titanic. Il viaggio sulla Ms Balmoral è durato 12 giorni. A bordo è stato ricostruito lo stesso ambiente dei primi del Novecento con figuranti in costumi dell’epoca, menù a tema e musiche originali. RICERCHE E STATISTICHE INFRANGONO UN MITO MARINARO Prima le donne e i bambini? Prima le donne e i bambini? L’usanza sarebbe solo una credenza popolare, un mito, certo non una regola scritta del diritto marittimo internazionale. All’indomani del naufragio della Costa Concordia un servizio della BBC aveva ricordato come la storica frase fosse stata coniata nel 1860, dopo il naufragio della HMS Birkenhead, avvenuto nel 1852 nell’Oceano Indiano. In questa occasione per la prima volta le donne e i bambini ebbero la precedenza sulle scialuppe di salvataggio. La nave trasportava 480 soldati e 26 signore con prole. Questi RICORDI DI UN CAPITANO: IL MOMENTO PIÙ DRAMMATICO VISSUTO IN PLANCIA Come evitai una collisione smentendo il comandante L’episodio che vi racconto avvenne tanti anni fa, in navigazione nell’Oceano Atlantico, al largo delle coste del Marocco, con mare lungo, onde di altezza oltre 4 metri, nebbia fitta e radar in avaria. Era previsto l’arrivo a Dakar (Senegal) entro le ore sette, pena la perdita del posto nave a banchina dove scaricare le merci varie. Il ritardo sul programma non sarebbe stato recuperabile negli scali successivi; bisognava fare l’impossibile per arrivare in orario. Sul ponte di comando al momento dell’incidente c’erano il primo ufficiale di coperta (il sottoscritto), giovane ma già patentato (abilitato al comando); il comandante della nave, che avevo fatto chiamare in plancia quando era scesa la nebbia fitta, come da istruzioni ricevute nonché da regolamento; il timoniere. In navigazione con nebbia è prevista una conduzione manuale della nave e guardie rinforzate (anche se durante la navigazione con nebbia ben pochi dormono). Navigavamo suonando la sirena di bordo per segnalare la nostra presenza, quando improvvisamente sentimmo sulla nostra dritta il suono di una sirena, vicinissimo, e subito dopo vedemmo le luci di navigazione di una nave in movimento, diretta su di noi. Fu un momento di estremo pericolo e di grande tensione: a quella distanza la collisione era quasi certa, la nave perduta, l’equipaggio con pochissime speranze di salvezza. Il comandante, un buon comandante ma un po’ anziano, urlò rivolto al timoniere: Timone tutto a dritta! per passare di poppa alla nave che arrivava da dritta, come previsto dal regolamento. Tuttavia, in caso di grave pericolo per la nave e l’equipaggio, si può agire per salvare il salvabile, e così istintivamente, ritenendo errata in quelle circostanze la manovra ordinata dal comandante, urlai al timoniere Timone tutto a sinistra! e mi scagliai con forza contro di lui, lo allontanai dalla sua posizione e in un lampo portai il timone tutto a sinistra. Dopo pochi istanti, arrivato circa al traverso dell’altra nave, portai il timone tutto a dritta, allontanando così la mia poppa di qualche metro dall’altra nave che nel frattempo manovrava tutto a sinistra, per allontanarsi da noi. Per un mix di fortuna e professionalità la manovra riuscì; sotto lo sguardo stravolto del comandante e del timoniere, le due navi si allontanarono senza danni. Non accadde quasi niente, eccetto una striscia di pittura lasciata sulla nostra murata, a testimonianza che non avevamo sognato. Il comandante tacque sull’accaduto, cosciente di avere sbagliato la manovra. Non parlava, mi guardava, aspettando che fossi io a parlare, ma non me la sentii di accusarlo di incompetenza, anche perchè non era così: era un buon marinaio, meritava fiducia e rispetto, nonostante avesse avuto un momento di grave incertezza. La mattina seguente si presentarono nella mia cabina due sottufficiali che a nome dell’equipaggio mi ringraziarono per quanto fatto la notte; evidentemente qualcuno non aveva dormito e aveva parlato... Sentii di essermi giocato tutto il futuro in pochi minuti, sia moralmente che economicamente, soprattutto se ci fossero stati danni alla nave e alle persone. Non deve essere facile vivere col rimorso di avere causato la morte di uomini e la disperazione dei loro famigliari. In quel malaugurato caso, a mia volta avrei subito processi, il ritiro del libretto di navigazione, la proibizione ad imbarcare e quindi guadagnare, forse il carcere... per pochi metri di mare ho evitato tutto questo. Andare contro gli ordini di un superiore è un’esperienza terribile anche, ma non solo, per le conseguenze materiali che ne possono derivare. Io ho vissuto quei momenti. Si tratta di buttare a mare un sistema di vita. Merita una riflessione. In seguito ho avuto una vita normale (adesso sono in pensione), una discreta carriera sia in mare che a terra. Mi capita di ripensare a fatti significativi della mia vita; a me è andata bene, ma navigando può capitare questo e altro. Coraggio e buona fortuna GIAN LUIGI FIGARI DALLA PRIMA PAGINA - DALLA PRIMA PAGINA Tutto tace a bordo e la nave finisce tra le case za di un solo uomo sul ponte. Uomo che, da solo, non è stato in grado di intervenire sul pilota automatico e a rispondere alle chiamate via radio del VTS negli ultimi 5 o 6 minuti che la nave ha impiegato dal momento del superamento della zona di separazione del traffico all’incaglio sulla spiaggia di Ganzirri. Cosa è successo a quest’uomo: un malore, un colpo di sonno o altro, lo accerterà l’inchiesta. Anche per il “Segesta” rimase il dubbio che il comandante ucraino navigasse con il pilota automatico inserito, tale aspetto purtroppo non fu approfondito in sede di inchiesta, mentre è accertato che non è stato rispettato l’assetto di guardia in plancia. Per l’attraversamento di aree come lo Stretto di Messina le norme prevedono la presenza sul ponte di comando di almeno quattro persone: Timoniere – Vedetta – Ufficiale di guardia e la supervisione del Comandante. Sulla “Susan Borchard” c’erano solo due persone, sulla nave “HC Rubina” sembra ce ne fosse solo una. Questa volta è andata bene, nessuna vittima, nessun danno. Ma un evento del genere, in altre circostanze, avrebbe potuto avere conseguenze veramente tragiche per la vita umana e l’ambiente marino e questo ci deve portare ad una serena ma severa riflessione. SEBASTIANO PINO CMYN ultimi si salvarono perchè il capitano sguainò la spada, imponendo ai suoi uomini di comportarsi con Il colonnello Seton, onore. La al comando della m a g g i o r Birkenhead parte dei soldati annegò o venne divorata dagli squali. Così sul Titanic: il comandante sparò alcuni colpi in aria per evitare che gli uomini occupassero le lance per primi. Si salvò il 70% delle donne e bambini e il 20% del sesso forte. Ora uno studio a cura dell’Università di Uppsala, dal titolo significativo Every man for himself , ha utilizzato un data-base contenente informazioni su passeggeri ed equipaggi dei naufragi più importanti tra il 1852 e il 2011, mettendo in luce il destino di più di 1.500 persone. Non solo il tasso di sopravvivenza delle donne si è dimostrato inferiore a quello degli uomini, ma i bambini sono addirittura all’ultimo posto. La possibilità di salvarsi in caso di naufragio si è rivelata superiore per l’equipaggio e i capitani. Il caso del Titanic non è assolutamente rappresentativo, almeno dal punto di vista sta- Nel dipinto di Thomas Hemy, i soldati sull’attenti a bordo della Birkenhead mentre le donne e i bambini salgono sulla scialuppa di salvataggio. Questo comportamento esemplare venne immortalato anche da Rudiard Kipilng nella poesia Soldier un’Sailor Too tistico; alimentò solamente una credenza che andò a radicarsi nell’opinione pubblica. “I disastri marittimi – ha concluso Mikael Elinder uno dei ricercatori che ha condotto lo studio presso l’Università di Uppsala – pur nella loro tragicità, ci aiutano a comprendere come gli esseri umani si comportano in situazioni di stress estremo e in casi di vita o di morte. La condotta del capitano nel recente naufragio della Costa Concordia non è stata dunque l’eccezione, ma piuttosto la regola”. 10 MARZO-APRILE 2012 VITA E MARE LETTERE Amianto rischio per tutti La tecnologia può meno che per i marittimi solo aiutarci Il 23 marzo si è svolto un convegno, indetto dall’Aea, Associazione esposti amianto e dal Collegio Capitani L.C. e D.M., allo scopo di sensibilizzare sulla grave ingiustizia perpetrata nei confronti dei lavoratori marittimi, esclusi dal riconoscimento del rischio professionale, anche in presenza di sentenze giudiziarie discordanti. Lo scrivente, vecchio marittimo, ha apprezzato il presidente Burlando che, ancorché non partecipante, ha quantomeno inviato una nota, essendo impegnato altrove per compiti d’istituto, come pure si è notata la fugace presenza dell’ammiraglio comandante il porto di Genova, che si ringrazia, quantunque abbia dovuto allontanarsi per accogliere la venuta a Genova dell’on. Bersani per la campagna elettorale. Con l’occasione, si precisa che i marittimi all’estero (unici al mondo) non potranno votare. Ad ogni buon conto, al di là della presenza fisica, certamente auspicabile, chi scrive, non a titolo personale, ma per amore di giustizia, ed a tutela dell’intera categoria, desidererebbe che l’annosa problematica fosse tenuta in considerazione per gli aspetti di equità e dignità umana, stridenti in una vera democrazia. Alla quasi totalità dei marittimi, con le motivazioni più disparate, non sono stati riconosciuti i benefici pensionistici accordati ad altre categorie di lavoratori, vuoi per l’atipicità della vita lavorativa, con datori di lavoro diversi, vuoi per l’istituto sanitario assicurativo di appartenenza (IPSEMA) e non l’INAIL, vuoi per dover fornire la prova dell’esposizione, non si sa su quali basi. Solo alla Capitaneria di Porto poteva spettare l’incomben- za della certificazione, visto che il marittimo è sottoposto (unico lavoratore civile) a detto Corpo Militare ed agli articoli del Codice della Navigazione, anche penalmente, tanto che viene definito “arruolato”. Tutto ciò, credo sia un’amara beffa per chi ha vissuto in ambienti intrisi d’amianto per anni e continuativamente per 24 ore, non potendo, come altri lavoratori, raggiungere la propria dimora e famiglia a fine servizio. Senza voler instaurare una guerra tra poveri, si è appreso oggi, che i conduttori dei vaporetti ACNIL di Venezia hanno visto riconosciuto dal giudice, un ancorché giusto diritto, ai benefici previdenziali dell’esposizione all’amianto, questo con buona pace di chi invece, nell’attesa di provvedimenti più favorevoli è già passato a miglior vita. RUGGIERO CAP. L.C. ROMEO alta Broker - Quando esattamente 100 anni fa il Titanic affondò fu un colpo per l’opinione pubblica, perchè era considerato inaffondabile; quando nel 2012 di fronte all’isola del Giglio si è piegata su se stessa la nave da crociera Costa Concordia, le stesse reazioni e la stessa identica presunzione: le moderne tecnologie avrebbero dovuto sopperire alla imperizia degli uomini. Eppure questo della Costa Concordia non è stato nemmeno il più tragico degli incidenti recenti, in termini di perdita di vite umane: si pensi purtroppo alle 1.000 persone morte nel 2006, su un traghetto egiziano affondato nel Mar Rosso e appena lo scorso mese in Bangladesh, a quei 142 morti su un traghetto che navigava su un fiume. Siamo solo degli arroganti, con la sicurezza che che la tecnologia ci salverà. In mare basta poco per rischiare la vita: una disattenzione può essere fatale. Mentre noi parliamo il mare continua a inghiottire vittime, naturalmente di serie A e di serie B. Mi viene in mente ciò che accadde lo scorso gennaio, nel Mediterraneo, al largo di Durazzo: una nave cisterna battente bandiera Sierra Leone a due chilometri dalla costa saltò in aria con un boato tale che si sentì da terra; il capitano (turco) con due marittimi persero la vita; gli altri 12 (ucraini e azerbaigiani) vennero recuperati dal tempestivo intervento della Guardia costiera, della Policia Kufitare albanesi, cui si è aggiunta la Vedetta veloce classe 500 della Guardia di Finanza in forza al nucleo di frontiera marittima. Causa del disastro: una saldatrice in funzione a bordo, per riparazioni. Fortunatamente la nave aveva appena scaricato prodotti petroliferi infiammabili... UN SOCIO DEL COLLEGIO L’ECO DELLA STAMPA® AGENZIA DI RITAGLI E INFORMAZIONI DA GIORNALI E RIVISTE Direttore I. Frugiuele ECOSTAMPA® MEDIA MONITOR S.P.A. VIA G. COMPAGNONI 28 - 20129 MILANO TEL. 02.7481131 R.A. - FAX 02.748113444 CAS. POST. 12094 L’ECO DELLA STAMPA REG. STAMPA TRIB. MILANO N. 6660 DEL 30.9.1964 LA TUA SICUREZZA 20122013 ASSICURAZIONE DEL TITOLO PROFESSIONALE Il Collegio Nazionale Capitani L.C. e M. dal 1960 offre ai propri Soci l’opportunità di assicurare il titolo professionale (certificazione di abilitazione) dal rischio di sospensione e/o ritiro da parte dell’Autorità Marittima. Possono assicurarsi: “Tutti gli associati al Collegio nazionale Capitani di lungo corso e macchina, aventi titolo professionale in base al quale sono imbarcati su navi Italiane o Estere quali Comandanti, Direttori di Macchina, Ufficiali di Coperta e di Macchina, Ispettori Armatoriali o in base al quale prestano Servizio di Pilotaggio o di Rimorchio. Si precisa che possono essere associati al Collegio e quindi assicurati, anche i padroni Marittimi e i Meccanici navali e tutti gli associati al Collegio Nazionale Capitani di lungo corso e macchina in possesso della Patente nautica vela/ motore senza limiti e della patente nautica per navi da diporto imbarcati quali Comandanti, Direttori di Macchina, Ufficiali di Coperta, Ufficiali di Macchina, su imbarcazioni/navi a motore/ vela immatricolati in Italia o all’Estero, pari o superiori a dieci metri di lunghezza e munite di ruolo equipaggio, inclusi gli associati imbarcati su imbarcazioni adibite alla navigazione su acque interne italiane e svizzere”. CONVENZIONI E SCONTI Assicurazioni personali degli associati al Collegio ALTA BROKER Srl, il consulente assicurativo scelto dal Collegio Nazionale Capitani L.C. e M., mette a disposizione condizioni agevolate e coperture complete in tutti i rami assicurativi, in particolare la R.C.AUTO. Contattateci ai seguenti indirizzi: presso la nostra sede di GENOVA, piazza della Vittoria, 9/10 telefonicamente al n. 010/8939009 (8 linee r.a.) inviando un fax al N. 010/8939119 inviando una email all’indirizzo: [email protected] sul sito internet: www.altabroker.it <http://www.altabroker.it> L’indennizzo per la sospensione della patente è di € 4.500,00 per un mese di sospensione per un massimo di dodici mesi. L’indennizzo per il ritiro della patente è di € 54.000,00. Se sostenute sono rimborsabili le spese per la difesa sino a € 75.000. Tutte le condizioni di polizza (inclusa l’assistenza legale, etc.) sono visibili presso le sedi di Genova e Napoli ed in tutte le 50 Delegazioni sparse su tutto il territorio nazionale. Vengono spedite a domicilio a semplice richiesta. PERIODO Il periodo assicurativo è inteso a partire dal 19 Luglio 2012 al 18 Luglio 2013. Questo vale, ovviamente, in qualunque parte del mondo la nave si trovi. Desideriamo ricordare ai Colleghi assicurati che: «L’assicurato è tenuto a comunicare tempestivamente al Collegio Capitani, per l’immediato inoltro alla Società assicuratrice, qualsiasi evento dal quale possa derivare un procedimento contemplato da questa polizza ...omissis...». Pertanto deve essere considerato essenziale, la notifica al Collegio per iscritto del sinistro, incluso l’invio dell’estratto del giornale nautico riguardante il fatto, dell’eventuale altro materiale pertinente, del nome del P&I ed eventualmente quello dell’avvocato che ha seguito la pratica sul nascere. Questo vale, ovviamente, in qualunque parte del mondo la nave si trovi. Le quote su esposte si intendono comprensive delle spese di gestione. Si propone il seguente documento dal titolo “Attivazione di denuncia di sinistro marittimo” da inviare alla segreteria del Collegio di Genova subito dopo un incidente, o presunto tale, a bordo: PRO FORMA DI “ATTIVAZIONE DI DENUNCIA DI SINISTRO MARITTIMO” Denuncia cautelativa, denuncia di sinistro marittimo; assicurato: cognome, nome, nato a, il, compartimento marittimo, matricola, titolo professionale, certificato IMO, funzioni a bordo, nome della nave, bandiera, nome dell’armatore, nome e dati P&I (Protecting and Imdemnity Club) della nave; nome e tutti i dati dell’avvocato che difende i comandanti per conto dell’armatore; dichiarazioni dell’assicurato. Allegati: estratto giornale nautico parte II, documenti inchiesta preliminare, citazioni, altre notizie o dichiarazioni dell’assicurato, fotocopia primo interrogatorio, eventuali altri documenti autorità, verbali dei giudici, foto, filmati; data e firma. ATTENZIONE Rammentiamo ai Colleghi Assicurati e a tutti gli altri interessati che la validità della polizza scade il 18 luglio 2013. Il pagamento può essere eseguito per Genova e Delegazioni sul c/c postale n. 00391169 intestato al Collegio. Per Napoli e Delegazioni contattando i rispettivi numeri telefonici (vedi pagina 7 di Vita e Mare). Gli interessati possono ottenere copia della polizza presso i suddetti indirizzi/numeri telefonici. CMYN MARZO-APRILE 2012 11 VITA E MARE IN MARGINE ALL’ACCESO DIBATTITO SULL’ARTICOLO 18 PREMIAZIONE ORGANIZZATA DAL COLLEGIO A TRIESTE Le norme a tutela dei marittimi Le targhe San Giusto valgono nello Stretto di Messina? a sei allievi modello Ai marittimi in generale l’articolo 18 fa semplicemente sorridere. E’ risaputo che nel nostro campo non esistono tutele. A proposito di diritti mancati voglio raccontare qualcosa che dia l’esatta misura di quanto il marittimo sia protetto... Da anni io come tanti ufficiali che prestiamo servizio nello Stretto di Messina, ci siamo formati autofinanziandoci, per frequentare i corsi previsti dall’STCW. RFI (Rete Ferroviaria Italiana) si è sempre rivolta al turno generale istituito presso la Capitaneria di porto di Messina, pretendendo personale certificato da utilizzare sulle proprie navi, sottraendosi così ai propri doveri che prevedono da parte dell’azienda una selezione prima di essere impiegati a bordo. Solo in caso di impellente necessità, come ad esempio lo sbarco improvviso di un marittimo e l’immediata partenza della nave, una società può rivolgersi al turno generale. RFI invece licenzia il marittimo per poi dire contemporaneamente che è alla ricerca di ufficiali. Una manna caduta dal cielo per questa azienda, una modalità mai contrastata a Messina, mentre ci sono parecchie sentenze a favore dei marittimi che dicono che questo sistema adottato da RFI è un sotterfugio per evitare di sfociare nel contratto a tempo indeterminato. Questo turnover non promette nessuna sicurezza per la salvaguardia della vita umana in mare e per evitare possibili inquinamenti marittimi; sfido chiunque a sostenere che il personale non familiarizzato e non motivato possa dare garanzie. Non si può sempre attendere la tragedia, le autorità marittime dovrebbero far valere le leggi. Il Safety management system impone alle società la selezione del personale, mentre a Messina questa selezione viene effettuata dal collocamento marittimo che fornisce il personale, evitando ad RFI di avere un ufficio d’armamento. Il collocamento marittimo di Messina funzionerebbe da agenzia marittima, impiegando risorse umane a servizio di RFI. Bene farebbe il ministro competente ad abolire questo istituto, dove pagano i contribuenti per fornire servizi a privati. Per assicurare la sicurezza della navigazione e della vita umana in mare non bastano alcuni accorgimenti, seppur importanti, come il controllo VTS – il pilotaggio, se poi ad esempio si affida il compito di operatore radio alle emergenze a persone che hanno ottenuto la certificazione e che non parlano neanche una parola d’inglese... Di contro centinaia di ufficiali che affrontano gli esami per i titoli professionali vengono bocciati presso le varie Direzioni marittime, perché si sostiene che l’inglese è così importante! Tutto ciò è inaccettabile. E’’ urgente un intervento di chi ha competenza in materia, a partire dal Comando generale delle capitanerie, per stabilire se ci sono responsabilità ed irregolarità in materia. La beffa per noi che da anni lavoriamo nello Stretto di Messina con contratti a tempo determinato è arrivata puntuale, anche grazie al collocamento marittimo: con la cessione di un ramo d’azienda da parte di RFI ad una società armatrice la Bluferries srl, partecipata da Ferrovie dello stato, che ha effettuato una selezione richiedendo esperienza, certificazione appropriata e manco a dirlo requisiti di età, proprio ora che sarà sempre più difficile andare in pensione. Nel mio caso ad esempio, dopo numerosi imbarchi con la società RFI con contratto a tempo determinato, pur presentando requisiti eccel- lenti, non ci sarebbe più l’età giusta per avere un contratto a tempo indeterminato. Con questa mossa io ed altri siamo diventati zavorra da scaricare. Questa è giustizia sociale? Chiedo attenzione non solo per salvare i posti di lavoro a chi ne ha diritto, ma anche per non essere complici della distruzione della nostra Marina mercantile. E’ un appello doveroso che lancio attraverso la nostra rivista. Noi come appartenenti a questa categoria possiamo essere da volano per cambiare le cose, piuttosto che subirle. Come primo passo aboliamo il collocamento marittimo, costringiamo gli armatori a fare una selezione del personale o attraverso la propria società o con agenzie, non più a costo zero come avviene a Messina a carico dei contribuenti. Se poi pensiamo che ormai sulle nostre navi di italiano c’è soltanto la bandiera, ecco che questo apparato non serve più a nulla se non da alibi a RFI, per sostenere in tribunale di essere “costretta” ad effettuare le chiamate dal collocamento marittimo per gli ufficiali, quando sappiamo che si tratta solo di un pretesto per non rispettare i contratti collettivi di lavoro nazionale. PAOLO NOVELLI Come ogni anno fin dal 1992, il 16 dicembre 2011 il Collegio di Trieste dei Capitani di L.C. & D.M. ha organizzato la cerimonia della consegna delle Targhe S. Giusto, per la premiazione dei migliori allievi del locale Istituto Nautico, per l’anno scolastico 2010-2011. La celebrazione si è svolta a Bagnoli della Rosandra (TS), presso l’Auditorium della società Wartsila Italia S.p.A., azienda che ha sostenuto l’evento. Coordinata dal presidente del sodalizio triestino cap. Mario Carobolante e alla presenza di numerosi rappresentanti delle istituzioni locali, la manifestazione è stata aperta con il saluto dell’ing. Sergio Razeto CEO di Wartsila e presidente degli Industriali di Trieste; sono seguiti quindi gli interventi dell’assessore all’Istruzione della Provincia Adele Pino, e dell’arcivescovo mons. Amodeo, presidente della neo costituita Stella Maris. In apertura è stata ricordata la tragedia avvenuta il 12 dicembre 2011 al Palasport di Trieste, dove il giovane Francesco Pinna, premiato dal Collegio capitani lo scorso anno con la targa 2010 quale miglior Costruttore navale, ha perso tragicamente la vita, schiacciato dal palco in allestimento per il concerto di Jovanotti. Ecco i premiati: Alessandro Savio (100 & Lode), Marco Gastaldello (100), Giovanni Panasiti (100), Jacopo Ravalico (100), Samuele Girotto, Teresa Spangaro. CAPITANO PREMIATO A VENEZIA VISITA DELL’INVIATO DEL COLLEGIO ALLE DELEGAZIONI DI CATANIA E TRAPANI Come ci si comporta in caso di arrembaggio Dalla Sicilia segnali d’allarme per l’imbarco delle nuove leve Da sinistra: Lorenzo Boscolo (delegazione del Collegio di Venezia), Diego Scussat (comandante della “Montecristo”), Raffaele Speranzon (assessore alla Provincia di Venezia) A Venezia la Delegazione del Collegio Nazionale Capitani L.C. e M. ha organizzato lo scorso 7 marzo il convegno La pirateria internazionale - Norme internazionali e tecnologie a disposizione dei comandanti per impedire gli attacchi. Durante l’incontro, svoltosi presso l’Istituto tecnico Nautico- Trasporti e Logistica Sebastiano Venier, Istituto professionale Giorgio Cini, è stata consegnata a nome della Provincia di Venezia una targa di riconoscimento al com.te Diego Scussat,”per la professionalità dimostrata”, quando fu attaccato dai pirati nell’ottobre del 2011 a bordo della sua nave Montecristo. La nave portarinfuse del gruppo D’Alesio di Livorno era stata assaltata mentre navigava in acque somale. Grazie alla determinazione e prontezza del comandante Scussat, l’equi- paggio composto di 21 membri (sette italiani, dieci ucraini e sei indiani), rifugiatosi nella zona blindata, era comunque riuscito, nonostante le drammatiche circostanze, a mantenere il controllo della nave, dirigendola verso l’International Traffic Recognized Corridor. Il giorno successivo gli uomini venivano liberati da un blizt delle forze speciali americane e britanniche. Ha compiuto 40 anni lo scorso 9 aprile l’ACNL (Associazione Capitani navigazione Lagunare) di Venezia, affiliata al Collegio. Tra le altre attività del Collegio capitani di Venezia, la prossima apertura di una sezione della Delegazione veneziana, che sorgerà a Chioggia unita all’ACNL. La sezione avrà come responsabile referente il C/te Marietto Camuffo sarà aperta il mercoledì pomeriggio, dalle ore 15 alle 17, in Calle Moretti n°1142 . Durante la visita che ho effettuato a metà marzo a Catania e a Trapani, ho avuto modo di constatare con quale cipiglio e passione i responsabili della delegazione della Sicilia si dedichino alla causa del Collegio; insieme abbiamo trattato molte tematiche, una soprattutto che preoccupa: il futuro dei giovani. Gli ostacoli principali riscontrati dai neodiplomati dell’Istituto Tecnico Nautico (che ahimè ha cambiato nome e sostanza) si può riassumere nei seguenti punti: 1) La mancanza di adeguamento del piano di studio e delle materie dell’iter scolastico, da cui la difficoltà di essere competitivi sul mercato internazionale; 2) La tendenza da parte degli armatori ad assumere personale straniero, meno costoso e talvolta più qualificato di quello italiano. Se oggi l’imbarco è un miraggio per tanti giovani dipende dalla politica adottata dal Governo introducendo il doppio registro, ma anche dalla mancata connessione fra il mondo della scuola e il mondo del lavoro. La scarsa comunicazione tra i due mondi ha provocato nel tempo una serie di carenze nella formazione dei futuri ufficiali. Paesi economicamente emergenti come Brasile, Croazia e Cina hanno investito e riformato il sistema scolastico formando già da alcuni anni ottimi ufficiali ed equiparando i titoli dello stato maggiore I delegati e rappresentanti del Collegio in Sicilia, insieme al preside dell’Istituto “Duca degli Abruzzi” di Catania della Marina Mercantile a corsi di mini-lauree. L’Italia, invece, è rimasta ferma al palo per mezzo secolo; ad esempio basti pensare solo quante ore di lezione i nostri studenti seguono in inglese o in materie tecnico-professionali. Presso la sede del Collegio di Genova il nostro collega cap. Storaci si sta impegnando per mantenere i contatti con gli armatori non solo genovesi, al fine di promuovere l’imbarco di allievi e ufficiali italiani, cercando di trovare una sponda a tale richiesta anche presso Capitanerie, uffici di collocamento e sindacati. Purtroppo nel recente passato si sono verificate anche situazioni imbarazzanti dovute alla poca maturità e professionalità di alcuni allievi, i quali, una volta trovato l’imbarco hanno rinunciato alla possibilità di intraprendere la carriera adducendo scuse poco serie, mettendo quindi in imbarazzo persone che si erano prodigate nei loro confronti. Vorrei lanciare al Governo e CMYN al ministero competente una provocazione: che cosa si direbbe se i diplomati nautici, dopo un’eventuale esperienza di un anno presso un cantiere edile o studio di commercialisti, con un corso di 500 ore potessero fregiarsi del titolo di ragioniere o geometra? Dall’entrata in vigore della legge sul doppio registro a bordo delle navi battenti bandiera nazionale sono aumentate le assunzioni di personale della comunità europea. E’ un dato che dovrebbe far riflettere il Governo italiano: una politica di questo tipo, unitamente alle problematiche sopra esposte, porterà alla scomparsa della figura dell’ufficiale italiano a bordo delle navi. Soluzione proponibile al Governo sarebbe quindi quella di poter imbarcare allievi con un contratto di formazione, aiutando contemporaneamente l’armatore con eventuali sgravi fiscali, così da evitare anche una possibile “fuga” dalla bandiera italiana. Altri argomenti ritenuti di grande urgenza dalle delegazioni siciliane del Collegio sono: il futuro dell’IPSEMA, il rinnovo dei titoli professionali (dato che alcune Capitanerie “interpretano” in modo diverso le direttive del ministero dei Trasporti), le annose vertenze sull’amianto e le pensioni per anzianità di lavoro. Di qui l’invito ai dirigenti e soci di tutte le delegazioni a inviare presso la sede nazionale di Genova altre notizie e le informazioni utili al Collegio per aprire un confronto a 360 gradi con le Istituzioni coinvolte, sulla crisi che sta minacciando la nostra categoria. E’ necessaria un’identità comune alla quale tutti gli Ufficiali della Marina Mercantile facciano riferimento per poterci rapportare col Governo. L’unione fa la forza, anche tra sezione macchina e coperta, dal Nord al Sud! A conclusione degli incontri di lavoro in Sicilia sento il dovere di ringraziare: i capitani Mario D’Anna, Filippo de Francesco, Rosario Reale, Bartolomeo Trovato, Giuseppe Bellalba, Giuseppe Castorina, Alfredo Cucinotta, Edoardo Ardizzone e Carmelo Maccarrone dirigente scolastico dell’Istituto nautico che mi ha ospitato presso la struttura scolastica di Catania; non ultimi il delegato di Trapani capt. Alberto Genovese e il capt. Sugamelli. FERRUCCIO CARBONE 12 MARZO-APRILE 2012 VITA E MARE UNDICI PROMOSSI AGLI ESAMI IN CAPITANERIA A GENOVA ANCONA E GENOVAGLI ESAMI PER I TITOLI PROFESSIONALI I primi ufficiali europei I candidati inciampano salgono sulle navi tricolori sempre sull’inglese Via libera a comandanti e primi ufficiali stranieri (cittadini dell’Unione Europea) su navi battenti bandiera italiana, con decreto del 1° febbraio 2012 emanato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che dà attuazione all’articolo 292-bis del codice della navigazione. Si chiude così la procedura di infrazione 2004/2144 della Corte di Giustizia delle Comunità europee che contestava all’Italia la violazione del principio della libera circolazione dei lavoratori ad opera della disciplina previgente, secondo la quale le funzioni di comandante e primo ufficiale sulle navi tricolori potevano essere svolte solo da cittadini italiani. Secondo il nostro ordinamento infatti, i capitani a bordo avendo funzioni di ufficiali di stato civile, di ufficiali di polizia giudiziaria e potendo ricevere testamenti, rivestivano poteri riconoscibili soltanto ai cittadini italiani. Il parere della Corte si era rivelato diverso, in quanto si tratta di poteri di imperio sporadici e non abituali. L’unica condizione posta è che i candidati conoscano la lingua e le normative italiane. Il 4 aprile scorso si sono svolti per la prima volta in Italia, presso la direzione marittima di Genova, gli esami per selezionare i comandanti stranieri: alla prova si sono iscritti 21 ufficiali, tutti romeni; il giorno dell’esame 4 erano assenti, 6 sono risultati non idonei, 11 sono stati promossi. L’esame, sia teorico che pratico, è diviso in due prove, una scritta e l’altra orale: i candidati hanno dovuto dimostrare di conoscere la lingua e la legislazione italiana. I requisiti per essere ammessi all’esame sono: a) certificato di abilitazione rilasciato dallo Stato di cittadinanza in base alla Convenzione IMO STCW ’78, nella sua versione aggiornata, in corso di validità; b) certificato di convalida del certificato di abilitazione rilasciato dall’autorità consolare italiana all’estero. Altri esami sono previsti il prossimo 7 maggio 2012, presso la Direzione marittima di Bari. Gli esami per i titoli professionali presso la Direzione marittima di Ancona sono iniziati il 28 febbraio scorso e si sono conclusi il 30 marzo. La prova scritta di inglese, considerata propedeutica, senza la quale non si può proseguire, ha ridotto del 70% i candidati: solamente il 30% è riuscito a superare lo scritto, 22 candidati per la Coperta e 8 candidati per la Macchina. La prova in questione, della durata complessiva di 60 minuti, è consistita nella traduzione di un testo dall’inglese all’italiano, di argomento tecnico nautico (n.°45 righe dattiloscritte). Al termine degli esami, su un totale di 90 candidati ne sono stati promossi 29 (una media del 32%). La percentuale pur essendo piuttosto bassa è leggermente più incoraggiante rispetto alla media dell’anno scorso, quando agli esami presso la Direzione marittima di Ancona fu promosso solamente il 23% dei candidati. La speranza è che alla prossima sessione si vada incontro a un ulteriore miglioramento. Anche a Genova ai primi di aprile si è conclusa la prima sessione di esami presso la Direzione marittima. Per la Coperta, tra gli Ufficiali di navigazione su 83 candidati sono risultati idonei 28 (il 34%); tra i bocciati (55), 26 non hanno superato l’inglese scritto (47%). “La nota preoccupante -ha I NUMERI SULLA NOSTRA FLOTTA Arrivano all’80% gli stranieri nell’hotelerie di bordo Quanti sono gli stranieri imbarcati sulle navi italiane? Cerca di dare una risposta il Dossier Statistico Immigrazione Caritas-Migrantes, presentato il gennaio scorso a Manila, nell’ambito del quarto viaggio intercontinentale di studio dedicato al tema “Asia-Italia: scenari migratori”. In base ai dati forniti da Confitarma, risalenti al 2010, tra i lavoratori imbarcati su navi italiane il 61,2% sono italiani o comunitari (circa 22.600), mentre il 39% stranieri non comunitari (circa 14.000), con un’incidenza in continua crescita. Nel voluminoso Dossier, dove a pagina 53 si parla di “Flotte e marittimi nel mondo e in Italia” si legge inoltre che la consistenza della flotta italiana raggiunge il numero di 1.664 navi (di più recente costruzione rispetto alla media mondiale), tra cui 482 navi miste e da passeggeri (22 da crociera). Il 92% delle navi di proprietà italiana è iscritto nel Registro internazionale italiano, il 7,9% è iscritto nel Registro ordinario. Secondo la stima di Confitarma i posti di lavoro a bordo delle navi italiane sono stati, nel 2010, circa 36.500. Su questi occupati, il personale alberghiero incide per poco più di un terzo (12.820 persone). A sua volta però, la Federazione Italiana Trasporti della CISL, sindacato italiano aderente all’International Transport Worke’s Federation, ha stimato i lavoratori non comunitari in circa l’80% di coloro che operano sulle navi da crociera o nel settore alberghiero. La forza lavoro dei Filippini, con 350.000 marittimi imbarcati nel mondo, rappresenta un sesto dei marittimi. Ad esempio, prosegue il Dossier, nella nave da crociera Concordia, incagliatasi il 13 gennaio 2012 al Giglio, tra i 120 membri dell equipaggio 100 erano filippini, mentre altri 200 filippini erano stati imbarcati per svolgere altri servizi. Forse anche grazie all’Italian Maritime Academy di Manila voluta da Confitarma nel 2007, (vedi http://imaphilsinc.com), una scuola per formare Ufficiali di Coperta, Ufficiali di Macchina, Equipaggi, Personale qualificato (elettricisti, saldatori), Staff (Safety/ Security Officer). Peccato però che l’EMSA (European Maritime Safety Agency) abbia già minacciato di sospendere il riconoscimento dei titoli filippini per manifesta “facilità” di conseguimento degli stessi. CMYN commentato Luciano Cinelli, consigliere del Collegio Nazionale Capitani L.C. e M. che ha presenziato agli esamiconsiste nel fatto che anche al professionale scritto sono stati bocciati 26 candidati (47%). Sommando le medie dei non idonei sono stati respinti il 51% al professionale e il 49% all’inglese. Si è verificata un’allarmante inversione di tendenza (quella di inglese è sempre stata la prova più dura) che, anche se minima, è significativa, tenendo presente che le prove professionali vengono sostenute dai soli candidati che hanno già superato la prova della lingua straniera.” Per quanto riguarda il Primo ufficiale di navigazione, su 39 candidati ammessi, 20 sono stati promossi (51,28%); non idonei 19, di cui 11 (58%) respinti all’inglese scritto) e 6 (32%) al professionale. Per la Macchina, tra i 38 aspiranti Ufficiali sono risultati idonei in 15 (40%); sono stati 15 i respinti all’inglese e 9 al professionale. Tra i 26 ammessi aspiranti Primi Ufficiali di macchina sono risultati idonei in 10 (40%), 12 respinti all’inglese. Quote del Collegio Per i versamenti delle quote associative e assicurative ser virsi del C/C P. 391169 intestato al CO L L E G I O CAPITANI L.C. E M. - Vico dell’Agnello, 2 - 3° piano 16124 Genova oppure contattare il Compartimento di Napoli e le Delegazioni. Ci pregiamo comunicarvi qui di seguito le quote associative per l’ANNO 2012 quote che sono state già concordate con i Compartimenti: • • • • • • • “Una tantum” Aspiranti e Capitani Allievi Allievi Nautici Pensionati Soci Aderenti Soci Sostenitori € 10,00 € 90,00 € 40,00 € 20,00 € 40,00 € 70,00 € 120,00