Scenari di valorizzazione e gestione copyright dei contenuti digitali Relazione per Osservatorio Anfov 27 Ottobre 2009 L’andamento del mercato e-content Ottobre 2009 Slide 1 Il mercato dell’e-content in Italia Contenuti a pagamento (Mni €) 4.154 Il mercato dell’ e-content ha raggiunto dimensioni considerevoli (Fonte Federcomin/NetConsulting) ma escludendo pay-tv (SAT e DTT) e SMS Premium si ridimensiona a 920 Mni€ (+11%) 3.544 17,2% +21,1% 13,7 Mni su News 9,3 +74.2% 12 Mni Community 780,0 +11,5% 583,0 +10,2% 642,4 58,3 +11.3% 2.560,4 2.113,8 2006 16,2 870,0 9 Mni su Blog 9 Mni su Video 64,9 2007 Entertainment Video & gaming Musica News Mobile entertainment Dopo anni di politiche di offerta la valorizzazione dei contenuti online è palesemente sottodimensionata Ottobre 2009 Slide 2 Il mercato dell’e-Content in Italia (2007-2009E) Valori in Mln€ e D% 7.344 +18.6% +19.9% 6.191 +29.4% 5.164 +36% 886 125 1205 +12.1% 1560 Pubblicità 158 Public Content 141 +12.4% +16.1% +16.7% 4.845 5.627 Contenuti a pagamento 4.154 2007 2008 2009E Fonte: NetConsulting Ottobre 2009 Slide 3 Le previsioni per segmento (2007-2009 E) Valori in Mln€ e D% 17.9% 20% 3.622 2007 2008 2009E 3.073 2.560 18.6% 19.9% 1.560 9.4% 10.3% 1.050 1.206 886 960 17.1% 11.6% 840 870 642 717 10.4% 10.9% 5.9% 7.4% 79 80 65 Video Pubblicità Entert.& Mobile entertainment Gaming 72 News 47 51 Education Ottobre 2009 9.3% 23.7% 21% 7.5% 47 40 43 38 47 Cultura 57 Turismo 52.2% 42% 35 16 23 Musica Fonte: NetConsulting Slide 4 Mercato Home video All’interno di uno scenario decisamente difficile, spesa in prodotti Home Video si è mostrata in calo, accusando una flessione del 17%. Il fatturato è sceso in tutti i canali di consumo, risentendo del forte indebolimento che ha caratterizzato la seconda parte dell’anno, in linea con quanto sperimentato dai consumi totali. L’analisi per canali di consumo mette in luce come il noleggio, il canale che subisce più direttamente gli effetti della pirateria, si confermi in maggiore sofferenza, pur detenendo una quota sul fatturato settoriale ancora significativa pari al 20%. Il giro d’affari ha infatti mostrato un calo (-26.5%) molto superiore alla media del settore. Fonte: Univideo In Italia, la distribuzione digitale ha un peso sulla spesa dell’Home Video ancora marginale e molto inferiore alla media europea, minore dello 0,5% nel 2008. Per Univideo,all’interno di un contesto di crescente difficoltà,l’incapacità di contrastare le forme illegali di fruizione dei contenuti audiovideo ha acuito le difficoltà del settore. Ottobre 2009 Slide 5 Il mercato della musica Il mercato discografico italiano nel 2008 ha avuto un calo del 21% del fatturato complessivo (al sell) che è sceso a 178 Mni di € contro i 224 del 2007. La contrazione del mercato è quindi proseguita anche lo scorso anno secondo un trend che si è ormai consolidato negli ultimi otto anni. Nel 2008 il totale fatturato in Italia dell’industria è ritornato al valore del 1989 Il mercato del CD ha fatturato 156,2 Mni di euro contro i 197,6 con un calo del 21% mentre le vendite sul canale digitale (mobile e internet) sono salite del 4% passando da un fatturato di 15,2 a 15,7 Mni. Il compact disc album rappresenta ancora quasi il 90% delle vendite di dischi in Italia. Sul digitale ha contribuito invece la forte crescita dei download da internet, saliti del 37%, mentre la musica su telefonia mobile ha proseguito il trend discendente perdendo il 35% In particolare sono cresciuti gli album online, con il 43 % rispetto alle singole canzoni, cresciute del 31 %. Sempre in espansione i ricavi dai nuovi protagonisti della rete, i siti di social network, in particolare il video sharing da YouTube che ha fatturato oltre 1,5 Mni di euro con una crescita del 65% rispetto al 2007 Da rilevare il ritorno del vinile che ha fatturato 1,55 Mni di euro, con un incremento del 232% pur restando una piccola nicchia di mercato. Fonte: FIMI Ottobre 2009 Slide 6 Il mercato dell’editoria I risultati economici dell’editoria nell’esercizio 2008 vanno inquadrati nel contesto di pesante crisi finanziaria che, dalla seconda parte dell’anno, ha penalizzato in modo sostanziale, e oltre le aspettative, gli investimenti pubblicitari. I ricavi complessivi delle imprese considerate (5,4 Mni di euro nel 2008) mostrano, rispetto all’anno precedente, una sensibile contrazione che investe sia l’editoria quotidiana che quella periodica Andamento mercati editoria (Mni Euro) L’andamento dell’editoria elettronica, che tuttavia rappresenta appena il 3,9% delle entrate complessive, evidenzia invece una crescita del 20%. Ciò sembra testimoniare l’importanza degli investimenti finalizzati ad accelerare, la crescita dei ricavi derivanti dall’uso dell’informazione in formato elettronico, in modalità sia on net che off net ma anche dello scarsa possibilità di sistituire il business tradizionale. Ottobre 2009 Slide 7 L’undermonitizing del e-content ed il dilemma free/pay Ottobre 2009 Slide 8 I modelli di business dell’e-Content Tipologia contenuti FREE Contenuti gratuiti di Enti Pubblici e Portali Modalità di finanziamento Pubblicità = Investimenti pubblici Contenuti a pagamento PAY Video, Musica, Loghi, Games, News specialistiche, ecc. = Abbonamenti Pay per use / Pay per view/VOD…… Fonte: NetConsulting Ottobre 2009 Slide 9 Le difficoltà dell’advertising La congiuntura economica e il trend negativo della raccolta pubblicitaria ha evidenziato le criticità dei modelli di business del Web content La congiuntura economica Impatta sui trend dell’ADV In Europa e in Italia diminuiscono i lettori/ spettatori e l’ADV (1H09) cala: - 25% stampa / - 15% TV L’ADV online rallenta notevolmente il suo trend di crescita (+36% nel 2008 e + 6% nel 2009). Solo il searchADV tiene il passo L’ADV on line non è ancora un modello di business in grado di sostituire la raccolta tradizionale Il ritorno degli investimenti, su scala locale, dell’e-content è molto ridotto. Il modello internet- free è in discussione ma le soluzioni non sembrano consistere solo nell’introduzione di formule pay. Emergono strategie e nuove modalità per valorizzare e monetizzare i contenuti Web oltre l’advertising Ottobre 2009 Slide 10 Il dilemma free-pay: personalizzazione e virtualizzazione delle soluzioni Pro L’ecosistema dell’e-content Innovazione continua Contro (Internet connected TV) Payoff sussidiato Audience disponibile alla interattività Display e rich ADV in ridimensionamento Discontinuità evidente fra i ricavi stagnanti e la crescita del traffico generato dai viewers La valorizzazione dell’e-content evidenzia due roadmap-chiave atomizzazione e-content (strategie e tecnologie di personalizzazione) virtualizzazione dei servizi (trading e payment as a Service) Ottobre 2009 Slide 11 Dal free alla fruizione a pagamento Il dibattito attuale si stà focalizzando sui seguenti fattori critici Pay for content model Nell’atomizzazione dei contenuti (hyper-linking e hyper-syndacation) qual’è la value proposition? Qual è la disponibilità al pagamento e il prezzo “mentale” dell’utenza. Hybrid solutions Micropayment/subscription Quale mix fornisce maggiori ritorni: free(ADV) /paid Dove la barriera al pagamento? Ipotesi 1: contenuti Premium Ipotesi 2: tipologie di fruizione: assidue o occasionali Quali tipologie e sistemi di pagamento si avvicinano al prezzo “mentale” dell’utenza Quale è il ruolo dell’innovazione ? Nel contenere i costi di produzione ed erogazione dei nuovi servizi pay User device per la digital delivery Piattaforme di pagamento per transazioni easy-to-use Quali scelte sono deputate alla libera iniziativa individuale degli operatori e quante richiedono un approccio collettivo (content provider, aggregatori, carrier) Ottobre 2009 Slide 12 Il ruolo dell’innovazione Nelle nuove soluzioni paid la tecnologia gioca un ruolo importante nel gestire un mercato a livello di user experience individuali User device • • • Portali e Marketplace • • CRM Pay transaction New digital devices E-readers Terminali mobili New web sites Delivery platform for the “atomized content” (Content management system) • Digital right management • • • Sistemi di registrazione Relazioni con i social Web network Sistemi di monitoraggio dei consumi • • Piattaforme di micropagamenti Gestione abbonamenti Ottobre 2009 Slide 13 Sistemi di pagamento: le evoluzioni normative SEPA PSD IMEL Tutti i cittadini europei dovranno essere in grado di effettuare pagamenti in euro, all’interno della UE a partire da un singolo conto bancario o utilizzando un’unica carta di pagamento, con la stessa facilità e sicurezza su cui possono contare attualmente nel proprio contesto nazionale La PSD definisce la nuova cornice giuridica per l’offerta di servizi di pagamento nel mercato interno alla UE. Tale norma mira a disciplinare principalmente: a. le categorie dei fornitori di servizi di pagamento, b. la trasparenza delle condizioni nella fornitura dei servizi di pagamento; c. condizioni delle prestazioni di servizi di pagamento. Il 16 ottobre è stata firmata dai presidenti del parlamento europeo la nuova direttiva che avvia e regola la moneta elettronica. Entra in vigore il 30 ottobre 2009 e dovra essere recepita dagli stati membri entro il 30 aprile 2011 Gli Istituti di Moneta Elettronica sono definiti come “qualsiasi impresa o altra persona giuridica diversa dagli enti creditizi tradizionali che emetta mezzi di pagamento in forma di moneta elettronica”. Ottobre 2009 Slide 14 Tipologie di soluzioni di e-payments Le tipologie di e-payments che utilizzano reti fisse e mobili per gestire i processi di riconoscimento, autorizzazione ed effettuazione dei pagamenti possono essere suddivisi in 4 tipologie: Tipologia Descrizione Tipo pagamento Micro Remote payment Include una vasta area applicativa di pagamenti in remoto : acquisto di e-content e-commerce di beni/servizi mobile betting Fattori di sviluppo Macro Quota e-commerce su transato totale Crescita traffico dati P2M transaction (locale) Pagamento beni e servizi in locale con interazione uomomacchina Diffusione vending e ticketing machine Person to person transaction Pagamenti di prossimità Trasferimento fondi (found + money transfer) Diffusione utilizzo moneta elettronica Face to face transaction (locale) Acquisto di beni/servizi tramite POS presidiato (distribuzione, taxi etc) Diffusione POS Ottobre 2009 Slide 15 Il diritto d’autore Ottobre 2009 Slide 16 Il diritto d’autore Il diritto d’autore non tutela le fasi di ideazione e realizzazione di un’opera d’ingegno, ma tutela l’opera nella forma in cui viene realizzata. Le idee non sono protette dai diritti d’autore, ma dai brevetti. I diritti d’autore vengono automaticamente imposti sull’opera al momento della creazione. I diritti sulle opere sono differenti e diretti a tutelare le diverse parti che giocano ruoli intorno ai patrimoni intellettuali. La legislazione europea riconosce i seguenti diritti: I diritti patrimoniali o di utilizzazione economica dell’opera sanciscono il diritto esclusivo dell’autore di sfruttare economicamente ogni sua opera, traendo guadagno dalla vendita di copie. Durano generalmente per tutta la vita dell’autore e fino a 70 anni dopo la sua morte. Sono: Diritto di riproduzione, Diritto di esecuzione, rappresentazione, recitazione o lettura pubblica dell’opera. Diritto di diffusione, Diritto di distribuzione, Diritto di elaborazione. I diritti morali dell’autore sulla propria opera Sanciti nel 1886 dalla Convenzione di Berna, sono indipendenti dai diritti economici e gli autori non possono rinunciare al loro esercizio esclusivo. Non sono sottoposti ad alcun termine di durata. (Diritto di paternità, Diritto di pubblicazione, cioè di decidere se pubblicare o meno l’ opera e di determinare il momento di pubblicazione, Diritto di integrità dell’opera, Diritto al ritiro dell’opera dal commercio etc I diritti connessi all’esercizio del diritto d’autore di durata variabile al variare della tipologia delle opere e al cui esercizio esclusivo è possibile rinunciare: diritti del produttore di fonogrammi; diritti dei produttori di opere cinematografiche o audiovisive o sequenze di immagini in movimento; diritti relativi all’emissione radiofonica e televisiva; diritti degli artisti interpreti e degli artisti esecutori; diritti relativi ad edizioni critiche e scientifiche di opere di pubblico dominio; diritti relativi alle fotografie; Ottobre 2009 altri diritti indicati dalla legge 22 aprile 1941, n. 633 Slide 17 La SIAE L'incasso annuale dell'ente pubblico è di circa 743 milioni di euro. Il grafico mostra la distribuzione delle entrate da fruizione di opere o acquisto di prodotti su cui Siae rivendica diritti. Su 743 Mni di euro incassati, la Siae ne trattiene 109 come compenso. I diritti distribuiti ammontano a 634 milioni di euro: di questi, 71 Mni non provengono dalla fruizione delle opere, ma dall'acquisto di supporti per registrare (il cosiddetto equo compenso). Bilancio Siae 2007 (Mni di euro) I costi superano di 31 Mni € i ricavi: il bilancio perciò andrebbe in rosso se non fosse per 41 Mni di proventi da investimenti finanziari. Tra i ricavi spiccano i 3,6 Mni per la gestione monopolistica dell'equo compenso, i 30 Mni ottenuti dallo Stato per la riscossione di imposte e i 12 milioni del bollino. Ottobre 2009 Slide 18 DISCIPLINA LEGISLATIVA SULLA COPIA PRIVATA La copia privata consiste nella "riproduzione privata per uso personale e senza scopo di lucro" di opere dell'ingegno. Il concetto di copia privata così come descritto, è stato istituzionalizzato per la prima volta in Italia con legge 5 febbraio 1992 n. 93 (“Norme a favore delle imprese fonografiche e compensi per le riproduzioni private senza scopo di lucro”) Presto ci si rese conto dell'esigenza di un'apposita disciplina a tutela dei soggetti destinati a subire un danno economico da una simile situazione. Considerazioni di natura più generale (diritti della persona, divulgazione del pensiero, ecc.) ma anche economica (le imprese di apparati per registrazione sono fra le più dinamiche realtà imprenditoriali) giocavano invece a favore della libertà di copia privata. Per evitare che tale nuovo scenario andasse a discapito dell’industria culturale si intervenne con una serie di tutele e mediante la fissazione di un compenso applicato sul prezzo di vendita dei supporti vergini necessari per la duplicazione. Tale meccanismo non tendeva a impedire la riproduzione, ma semplicemente consentiva ai titolari dei diritti sull'opera di godere di parte dei proventi che tale mercato generava. Il DL 9 aprile 2003 n. 68 "Attuazione della Direttiva 2000/31/CE del Parlamento Europeo, relativa agli aspetti giuridici dei servizi della società dell'informazione, in particolare il commercio elettronico, nel mercato interno" ha fornito una sistemazione organica alle disposizioni in materia di copia privata consentendo di avere un unico testo normativo di riferimento in materia. Ottobre 2009 Slide 19 DISCIPLINA LEGISLATIVA SULLA COPIA PRIVATA La copia privata oggi può essere effettuata: su qualsiasi supporto; esclusivamente da persona fisica e per uso esclusivamente personale. Il comma secondo dell’art. 61 sexies sancisce, inoltre, che la riproduzione non può essere effettuata da terzi e vieta qualsiasi prestazione di servizi finalizzata a consentire la riproduzione da parte di persona fisica per uso personale. Questa previsione chiarisce che la prestazione di servizi di riproduzione per conto terzi riguarda attività di tipo imprenditoriale e commerciale, svolte dietro pagamento e quindi poste al di fuori della disciplina sulla copia privata.Tali attività, per essere svolte legittimamente, necessitano dell’autorizzazione dei titolari deidiritti e pertanto ricadono nella disciplina generale degli articoli della Legge sul Diritto d’Autore relativi al diritto di riproduzione. senza scopo di lucro e senza fini direttamente o indirettamente commerciali; nel rispetto delle misure tecnologiche di cui all'art. 102 quater. Non è, quindi, possibile aggirare le misure tecnologiche di sicurezza per effettuare la copia privata. Tuttavia i titolari dei diritti devono consentire a chi abbia il possesso legittimo di esemplari dell'opera o del materiale protetto di effettuare una copia privata per uso personale. Ottobre 2009 Slide 20 EQUO COMPENSO Il compenso deve essere corrisposto sugli apparecchi di registrazione e sui supporti vergini ed in particolare: per gli apparecchi esclusivamente destinati alla registrazione analogica o digitale di fonogrammi o videogrammi, il compenso è costituito da una quota del prezzo pagato dall’acquirente finale al rivenditore; per gli apparecchi polifunzionali il compenso è calcolato sul prezzo di un apparecchio avente caratteristiche equivalenti a quelle della componente interna destinata alla registrazione, ovvero, qualora ciò non fosse possibile, da un importo fisso per apparecchio; per i supporti di registrazione audio e video, quali supporti analogici, supporti digitali, memorie fisse o trasferibili destinate alla registrazione di musica o di films, il compenso è costituito da una somma commisurata alla capacità di registrazione resa dagli stessi supporti. Soggetti tenuti alla corresponsione del compenso Il compenso è dovuto da chi fabbrica o importa nel territorio dello Stato per fini commerciali apparecchi di registrazione e supporti vergini assoggettati al compenso. Ottobre 2009 Slide 21 LA RIFORMA DELLA DISCIPLINA Diritto d’autore: Commissione per la riforma dei compensi su copia privata Presso il Ministero per i Beni e le Attività culturali è insediata la Commissione speciale che dovrà rideterminare i compensi spettanti ai titolari dei diritti, in vista dell'elaborazione del decreto relativo alla quota da attribuire alla SIAE sugli apparecchi di registrazione, analogici e digitali, come masterizzatori e lettori MP3, ma anche con riferimento alle memorie su pen drive. La Commissione, istituita dal presidente del Comitato Consultivo Permanente per il Diritto d'Autore, Alberto Maria Gambino , avrà il compito di rivedere la norma transitoria costituita dall'art. 39 del Decreto Legislativo 9 Aprile 2003, n. 68 che aveva stabilito fino al 31 dicembre 2005, e comunque fino all'emanazione del nuovo decreto, il compenso per la riproduzione per uso provato, individuando le tipologie di supporti per i quali il compenso è dovuto. La Commissione avrebbe dovuto terminare i lavori il 30 settembre 2009 Ottobre 2009 Slide 22 La pirateria online La pirateria online secondo Fapav (Federazione Antipirateria Audiovisiva ) Associati: ANICA, AGIS, UNIVIDEO e MPA. RAI, MEDIASET, SKY TV ed altri La pirateria online di film e opere audiovisive, più in generale multimediale, è un fenomeno che preoccupa per dimensioni e giro di affari, tanto da spingere in modo sempre più forte i governi di tutta Europa nella ricerca di quelle soluzioni il più possibile condivisibili e dagli effetti immediati. Anche nel nostro Paese i dati parlano chiaro: la criminalità multimediale ha registrato un fatturato nel 2008 pari a 332 milioni di euro. Cifre enormi che non lasciano spazio a dubbi o ad analisi superficiali, soprattutto se si riflette che il rischio non è solo di natura economica, con la sottrazione all’industria cinematografica di ben 530 milioni di euro, perché investe direttamente il mondo del lavoro con 250 mila posti a rischio in pochi anni. In tutta Europa, ma in modo particolare in Italia come visto, il download di contenuti illeciti altrimenti protetti da copyright è una consuetudine condivisa e accettata dalla maggioranza degli utenti della rete, on-line e off-line. In Italia esiste una legge disattesa per la quale il download illegale è un crimine, penalmente sanzionabile”, Ottobre 2009 Slide 23 La pirateria online Il Governo italiano ha istituito il “Comitato tecnico contro la pirateria digitale e multimediale” (tramite decreto, il DPCM 15 settembre 2008). Tra i compiti del Comitato tecnico sono previsti il coordinamento delle azioni per il contrasto del fenomeno, lo studio e la predisposizione di proposte normative e l’analisi e l’individuazione di iniziative non normative comprendenti anche la stipula di appositi codici di condotta e di autoregolamentazione Il Comitato è coordinato da Mauro Masi, segretario generale della Presidenza del Consiglio e delegato italiano all'Onu per la proprietà intellettuale Ottobre 2009 Slide 24 Le prese di posizione degli editori Rimediare all'incertezza normativa E' urgente e necessaria una legislazione semplice, chiara ed efficace, che metta fine ai tanti dubbi interpretativi che hanno impedito la percezione da parte degli utenti della natura illegale dell’attività di download di materiale protetto da diritto d'autore. Adeguamento normativo al progresso tecnologico Le nuove norme di contrasto alla pirateria informatica devono tenere in considerazione i possibili sviluppi tecnologici che possono investire Internet e le tecnologie digitali nel medio e lungo periodo, al fine di prevenire l’elevato rischio di obsolescenza normativa. Superamento delle politiche repressive fondate solo sul diritto penale Occorra riconsiderare l’azione di contrasto alla pirateria sul presupposto che le politiche repressive basate esclusivamente su sanzioni penali si sono rivelate nel tempo insufficienti ed inefficaci a garantire un'effettiva tutela ai titolari dei diritti. Modello delle contestazioni graduali Si giudica favorevolmente l'introduzione nel nostro ordinamento del meccanismo delle contestazioni graduali (graduated response), ritenendolo un efficace deterrente alle potenziali condotte illegittime ed un'idonea misura a contrastare il diffuso senso di impunità tra i soggetti che utilizzano i sistemi di file sharing e peer-to-peer a scopi illegali. Collaborazione tra titolari di diritti ed ISP Incentivi allo sviluppo di un'offerta legale di contenuti diversificata La lotta alla pirateria non può prescindere da un'offerta ampia di alternative legali alla pirateria e dalla promozione di politiche concordate tra le associazioni di categoria per il contenimento dei prezzi dei contenuti digitali sul mercato online. Una più incisive forme di lotta alla pirateria dovrà accompagnarsi con nuove offerte in grado di rendere il mercato legale più attraente. Fonte: Fedoweb Educazione alla legalità ed al rispetto della creatività Ottobre 2009 Slide 25