Camera di Commercio di Genova
Ufficio E-Commerce e Commercio Estero
Sportello per l‟internazionalizzazione
In collaborazione con
Eurete
Agenzia europea per lo sviluppo
************************INFORMAZIONI GENERALI
SUPERFICIE
POPOLAZIONE
DENSITA’
LINGUA
RELIGIONE
CAPITALE
FORMA ISTITUZIONALE
UNITA’ MONETARIA
TASSO DI CAMBIO
17.818 Kmq
2.457.000
138 ab/Kmq
Arabo
Musulmani Sunniti (55%),
Musulmani Sciiti (30%)
Al Kuwait (Kuwait City)
Monarchia
Dinar (KWD)
1 Euro = 0,36 Dinar
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************************INFORMAZIONI GENERALI
Governo
Il Kuwait è governato da una monarchia araba tradizionale. L'Emiro viene
scelto tra i membri della famiglia regnante Al-Sabah e detiene il potere
esecutivo, nomina il Primo ministro e il gabinetto dei Ministri. L'organo
legislativo
è
l'Assemblea
nazionale,
composta
da
50
membri
democraticamente eletti ogni 4 anni. Il Kuwait è il primo Paese dell'area del
Golfo dove si svolgono libere elezioni. Possono votare tutti i cittadini di
origine kuwaitiana, che costituiscono in realtà solo il 10-15% della
popolazione, formata in prevalenza da lavoratori immigrati. In seguito ad un
procedimento adottato nel 2005, anche le donne sono ammesse al voto, pur
"nei limiti previsti dal Corano". I partiti sono vietati, tuttavia diversi gruppi di
pressione politici agiscono di fatto come partiti.
In seguito alla morte dell'Emiro Jaber Al-Ahmed Al-Sabah, avvenuta il 15
gennaio 2006, è stato nominato al suo posto il principe ereditario, Saad AlAbdullah Al-Sabah. Tuttavia, a causa delle sue cattive condizioni di salute, il
nuovo Emiro è stato destituito dall'Assemblea nazionale. Alla guida del Paese
si trova ora Sabah Al-Ahmed Al-Sabah.
Il Kuwait è un Emirato diviso in 6 governatorati: Al-„Asimah (la capitale),
Hawalli, Mubarak Al Kabeer, Al-Ahmadi, Al-Farwaniya e Al-Jahra.
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*************************************ECONOMIA
Situazione economica generale
Il Paese possiede il 10% delle riserve petrolifere mondiali, stimate in 101
miliardi di barili, e si posiziona al quinto posto al mondo dopo Arabia Saudita,
Canada, Iran e Iraq. L'economia dell'Emirato si basa per circa il 95% sui
proventi della produzione e della vendita del petrolio e dei suoi derivati, che
rappresentano la quasi totalità delle sue esportazioni. Dopo il comparto
petrolifero (2,5 milioni di barili al giorno), quello petrolchimico rappresenta il
principale settore industriale, seguito da quello della trasformazione dei
prodotti in plastica, che utilizza la conveniente e abbondante disponibilità di
materia prima locale.
I principali settori economici (industrie, trasporti, servizi) sono gestiti da
società statali, che occupano il 94% della forza lavoro locale. Il Kuwait
detiene inoltre consistenti investimenti finanziari all'estero (soprattutto negli
Stati Uniti e in Europa), gestiti dalla Kuwait Investment Authority (KIA).
Il Piano Quinquennale di Sviluppo Economico 2002-2006 che rappresenta lo
strumento per indirizzare le politiche economiche e finanziarie del Paese ha
individuato alcune priorità strategiche al fine di accelerare il processo di
modernizzazione dell'economia:
 diversificazione dell'economia attraverso l‟ampliamento dei settori
produttivi (eccessiva dipendenza dalla risorsa petrolifera, il cui prezzo è
soggetto a fluttuazioni);
 riduzione del settore del pubblico impiego (che costituisce al momento la
maggiore voce di spesa del bilancio dello Stato);
 avvio del processo di privatizzazione di alcune società statali;
 graduale ridimensionamento del sistema sociale, assistenziale e
previdenziale (che ad oggi prevede una serie di benefici/contributi per
tutti i cittadini kuwaitiani: agevolazione su mutui e prestiti; contributi per
l'acquisto di abitazioni; sovvenzioni dallo Stato, ecc.).
In seguito alla seconda guerra in Iraq ed alla caduta del regime di Saddam
Hussein si è diffuso nel Paese un elevato grado di fiducia per una ripresa
economica a ritmi più sostenuti e per una maggiore apertura del Paese agli
investimenti esteri. In tale contesto si è assistito nell'ultimo anno ad
un'accelerazione da parte del Governo per l'avvio dei Grandi Progetti
nell'Emirato.
L'Emirato punta a divenire la principale porta di accesso da sud per le
attività connesse alla ricostruzione dell'Iraq. Dalla fine della guerra si è
assistito in Kuwait ad un continuo afflusso di personale di società straniere
per le attività legate alla ricostruzione in Iraq ed è dunque aumentato in
maniera considerevole il business nel settore dei servizi e della logistica.
Inoltre, la Banca centrale del Kuwait ha presentato al Consiglio dei Ministri
un ambizioso progetto affinché il Paese diventi il centro finanziario della
Regione (Consiglio di Cooperazione del Golfo-Iran-Turchia).
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*************************************ECONOMIA
Rischio paese
Nella classifica rischio paese, aggiornata al 20 aprile 2006, la SACE colloca il
Kuwait nella 2ª categoria su 7, classe A. Categoria Consensus: 1. Nessuna
restrizione.
L‟atteggiamento prevalente di “apertura senza restrizioni” nei confronti dei
Paesi della Classe A è determinato dalla sostanziale assenza di particolari
aspetti di rischiosità individuabili a priori. Si tratta di quei Paesi che, per le
caratteristiche del loro sistema economico-finanziario, generalmente offrono
di per sé garanzie di solvibilità ritenute accettabili, indipendentemente dalla
natura delle controparti (pubblica, sovrana, corporate o bancaria).
L‟esistenza di tali garanzie, tuttavia, non è condizione sufficiente
all‟approvazione “tout court” delle operazioni che non può prescindere dal
principio di base secondo il quale tutte le operazioni devono comunque
essere valutate individualmente al fine di accertare il merito di credito delle
controparti.
Settori
Agricoltura
L'agricoltura contribuisce solo con lo 0,4% alla formazione del PIL. Le
possibilità di sviluppo sono scarse data la mancanza di acque e le difficoltà di
messa a coltura di nuove terre. Tuttavia non mancano progetti di
riforestazione e di sostegno al settore.
Industria
Il settore manifatturiero e le attività di raffinazione del petrolio - tra i Paesi
dell'area, il Kuwait dispone della maggiore potenzialità di raffinazione degli
oli greggi dopo l'Arabia Saudita - contribuiscono per circa l'8% alla
formazione del PIL, mentre l'edilizia contribuisce per il 2% ed i servizi
finanziari, assicurativi e di Real Estate e quelli sociali contribuiscono per il
29%.
Infrastrutture
Il Kuwait ha un‟estensione territoriale limitata, ma la rete stradale e
autostradale, per quanto moderna e funzionale, risulta spesso congestionata
in quanto è l'unica struttura di trasporto e movimentazione di merci e
persone. Il Paese infatti non è dotato né di rete ferroviaria né di linea di
metropolitana urbana o extra-urbana.
Il Ministero dei Lavori Pubblici ha lanciato nuovi progetti di investimento per
un valore di 4 miliardi di dollari da destinare alla realizzazione dello sviluppo
della rete viaria esistente ed alla costruzione di nuove infrastrutture. Tra i
nuovi progetti ci sono:
 costruzione di un ponte lungo 36 Km, con autostrada a 4 corsie (Sheik
Jaber Al Ahmed Al Sabah Causeway) che dovrebbe passare sopra la baia
di Kuwait City e collegare la capitale alla costa di Subbiya. Il costo è di
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*************************************ECONOMIA



circa 1,7 miliardi di dollari. Attualmente si sono pre-qualificate 11 società
internazionali (con sponsor locali);
costruzione di una highway lunga 72 Km che collega Subbiya alla
frontiera nord con l'Iraq. Costo circa 300 milioni di dollari;
ampliamento della First Ring Road (anello autostradale urbano). Costo
stimato circa 315 milioni di dollari;
ampliamento e ammodernamento della Fifth Ring Road. Costo circa 125
milioni di dollari.
Industria nautica e da diporto
Il Kuwait è un ottimo mercato per i prodotti dell‟industria nautica e da
diporto. Solo al salone nautico internazionale di Dubai (Dubai International
Boat Show) del 2005 i kuwaitiani hanno commissionato alla più importante
compagnia degli Emirati Arabi Uniti, la Gulf Craft Inc., imbarcazioni per un
totale di 10 milioni di dollari.
Ferrovie e metropolitane
Il Paese attualmente non possiede né una rete ferroviaria né metropolitana,
ma il Ministero dei Lavori Pubblici ha presentato al Consiglio dei Ministri un
piano per la costruzione di una rete metropolitana in Kuwait City lunga 35
Km, con un costo previsto di circa 1,7 miliardi di dollari. Si è parlato anche di
una rete ferroviaria che colleghi il porto di Shuwaikh al nord e il porto di
Shuaiba al sud, in aggiunta ad un megaprogetto di una rete ferroviaria
regionale che colleghi i paesi del GCC (Gulf Cooperation Council).
Porti e zone franche
Il Paese ha due porti commerciali: Shuwaikh Port a nord e Shuaiba Port a
sud. Il porto di Shuwaikh è il principale porto commerciale con 21 ormeggi di
cui 14 con profondità di 10 metri, 4 con 8,5 metri e 3 con 6,7 metri. La
lunghezza totale degli ormeggi è di 4.055 metri. Il porto di Shuaiba ha
ormeggi commerciali, ormeggi per containers e banchina per petrolio (oil
pier) gestita dalla Kuwait National Petroleum Company. Ci sono 20 ormeggi
commerciali e per containers (lunghezza totale 4.068 metri e profondità da
10 a 14 metri). Quattro di questi ormeggi sono utilizzati da navi porta
containers.
Sono previsti progetti per la costruzione di nuovi ormeggi e lavori di
dragaggio nei due porti. La Kuwait Ports Authority ha annunciato il bando di
nuove gare per lavori di ampliamento e pulizia del canale di navigazione del
porto di Shuwaikh per aumentare la profondità dai 9,5 metri attuali a 14
metri. A lavori completati il porto sarà capace di ricevere il 95% dei tipi di
navi costruite al mondo, a prescindere dall‟alta o bassa marea.
Ulteriore mega-progetto è quello di costruire un nuovo porto con annessa
una "free zone" nell'isola di Bubiyan, al nord del Paese in vicinanza della
frontiera con l'Iraq, per supportare l'enorme crescita della richiesta di
containers nella zona. Il Governo sosterrà il costo della costruzione delle
infrastrutture portuali, mentre il settore privato contribuirà a finanziare il
6
*************************************ECONOMIA
costo dell'attrezzatura e degli edifici in aggiunta alla gestione del porto. Il
costo del programma è di circa 6,6 miliardi di dollari ed è stato diviso in 5
fasi di gara.
La Executive Authority for the Development of Kuwait Islands, Divided Zone
& Major Projects, istituito dal Governo all'inizio del 2003, ha avviato la prima
fase per la realizzazione dello sviluppo infrastrutturale, industriale e turistico
delle due isole Bubyian e Failaka. È prevista la creazione di resort turistici,
un‟università e parchi divertimento. I progetti verranno assegnati in B.O.T.
(Built, Operate and Transfer) e la gestione verrà data in concessione per 25
anni.
È inoltre prevista la creazione di una "free zone" nella località di Abdaly (a
nord del Paese, al confine con l'Iraq). L'Autorità delle dogane, che ha
elaborato il progetto di massima, ha previsto la costruzione di magazzini per
lo stoccaggio della merce, centri commerciali "duty free", aree espositive,
alcune industrie leggere e strutture alberghiere.
Aeroporti
Attualmente il Kuwait è dotato di un solo aeroporto, il Kuwait International
Airport, dove transita una media di 3,5 milioni di passeggeri. Le principali
compagnie internazionali fanno scalo nel Paese. Il Governo controlla la
compagnia di bandiera, la Kuwait Airways, per la quale è attualmente allo
studio un piano di privatizzazione.
Il Ministero della Comunicazione ha in programma la costruzione di un
secondo air terminal, con capacità fino a 5 milioni di passeggeri per anno. Il
costo previsto dell'investimento è di 150 milioni di dollari. Sono previsti
inoltre lavori di ammodernamento del terminal esistente.
Ricerca e sviluppo
Il settore petrolifero naturalmente è di preminente interesse e le acquisizioni
di nuove tecnologie in questo settore risultano fondamentali. Vi è inoltre un
ente pubblico locale, il KISR (Kuwait Institute for Scientific Research)
deputato alla ricerca scientifica, principalmente nei settori petrolifero,
petrolchimico, agricolo, protezione ambientale, pescicoltura, trattamento
acque, desalinizzazione delle acque marine. Il KISR effettua studi e ricerche
anche in cooperazione con altri Paesi, al fine soprattutto di fornire studi di
riferimento alle autorità governative e orientarle verso l'acquisto di nuove
tecnologie.
Nella versione completa della Guida Paese, all’interno della sezione
dedicata all’Economia, si può trovare anche:


Interscambio commerciale
Prospettive future
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************************************NORMATIVA
Requisiti tecnici, standardizzazione, legislazione per imballaggio ed
etichettatura
Presso il locale Ministero del Commercio e Industria è attivo lo Standards
and Metrology Department, che indica ed aggiorna le specifiche tecniche
relative ai vari prodotti con particolare riguardo ai beni di consumo durevoli
e non. Generalmente le specifiche tecniche britanniche vengono adottate
dalle normative locali. Gli standard specifications sono generalmente in
lingua araba, ma è prevista in futuro un‟edizione in inglese delle specifiche
tecniche dei paesi del Gulf Cooperation Council (GCC).
Per quanto riguarda gli imballaggi non vi è una normativa specifica, ma
l'esportatore deve avere ben presente che i prodotti per buona parte
dell'anno sono sottoposti a temperature esterne molto elevate che possono
compromettere la qualità degli stessi. Sull'imballaggio è obbligatoria
l'apposizione della dicitura "Made in …".
Per quanto attiene alle etichette, esse devono obbligatoriamente riportare la
dizione "Made in …", che comunque dovrà risultare indelebile ad eccezione di
alcuni casi ove non sia possibile.
Particolari requisiti e normative vengono richiesti per l'etichettatura dei
tessuti e dei capi di abbigliamento e per la marcatura dei gioielli e dei
prodotti dell'oreficeria e argenteria.
I beni di consumo durevoli che necessitano di un libretto di istruzioni devono
obbligatoriamente riportare le stesse in lingua araba.
Sono inoltre soggetti ad etichettatura in lingua araba:
 alimentari
 farmaceutici
 sigarette
 tabacchi
 prodotti chimici per l'igiene della persona e della casa.
Normativa doganale
Barriere tariffarie
Per quanto riguarda la normativa in merito alle barriere tariffarie,
l'importazione delle merci è libera, ad eccezione di alcuni beni che sono
proibiti dalla legge islamica, quali ad esempio bevande alcoliche, carne suina
e prodotti alimentari derivati, stupefacenti. La maggior parte dei prodotti è
soggetta ad un dazio doganale del 5% calcolato sul valore di fatturazione: si
tratta della tariffa doganale unica presente in tutta l'area GCC (Gulf
Cooperation Council). Vi sono altresì prodotti che sono esenti da dazi
(prodotti ortofrutticoli, prodotti agricoli, alimentari essenziali, libri, periodici e
giornali), mentre sull'importazione di sigarette si applica invece un dazio pari
al 100%.
Il Kuwait è membro dell'OMC dal 1995 e sta progressivamente adattando il
suo ordinamento interno alle regole dell'Organizzazione Mondiale del
************************************NORMATIVA
Commercio. Inoltre, è membro del Consiglio di Cooperazione del Golfo: ha
aderito all'istituzione della tariffa doganale unica per i paesi del Golfo (5%),
prima tappa per realizzare l'Unione Doganale.
Barriere non tariffarie
Se invece si prendono in considerazione le barriere non tariffarie, si registra
ancora il limite relativo al rilascio delle licenze di importazione,
esclusivamente riservato a soggetti kuwaitiani. Per quanto concerne gli
appalti pubblici, le società straniere sono obbligate ad avere uno sponsor
locale per poter partecipare alle gare.
Documentazione richiesta per esportazioni
Le merci con valore commerciale dichiarato superiore a 100 KWD che
vengono esportate in Kuwait devono essere accompagnate dai seguenti
documenti:
 fattura commerciale redatta in lingua inglese in quattro copie recanti la
distinta della merce, il prezzo unitario ed il prezzo totale, il nome e
l'indirizzo del produttore, il nome dell'esportatore ed il mezzo di trasporto.
Il documento deve essere legalizzato dalla Camera di Commercio di
competenza e successivamente vista dal Consolato/Ambasciata del
Kuwait;
 certificato di origine redatto in lingua inglese compilato sul formulario
comunitario indicante l'origine della merce. Inoltre devono essere indicati
il peso netto e lordo, la denominazione commerciale della merce presente
sulla polizza di carico, il valore, il tipo di imballaggio e il mezzo di
trasporto.
Il documento deve essere vistato dalla Camera di Commercio italiana
territorialmente competente e legalizzato dall'Ambasciata del Kuwait a
Roma o dal Consolato del Kuwait a Milano. La legalizzazione di tutti i
documenti può essere fatta dall'importatore in Kuwait presso il Ministero
degli Affari Esteri kuwaitiano oppure presso l'Ambasciata o il Consolato.
 lista dei colli (packing list) redatta in lingua inglese, recante il tipo
d'imballaggio, il contenuto di ogni pacco con il relativo peso netto e lordo,
il valore.
 eventuali altri documenti dipendenti dal tipo di merci (per informazioni:
www.schedeexport.it).
Nella versione completa della Guida Paese, all’interno della sezione
dedicata alla Normativa, si può trovare anche:




Legislazione societaria
Normativa tributaria
Normativa del lavoro
Normativa per la proprietà intellettuale
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***************************INVESTIMENTI ESTERI
Normativa sugli investimenti esteri
Per quanto riguarda gli investimenti esteri diretti e indiretti, vi sono stati
segnali concreti di apertura negli ultimi anni con l‟adozione della Legge n. 20
del 2000 relativa agli investimenti stranieri indiretti e la legge n. 8 del 2001,
relativa alla nuova regolamentazione degli investimenti esteri diretti.
Quest‟ultima presenta importanti innovazioni in materia, che dovrebbero
agevolare l‟attrazione degli investimenti:




possibilità di stabilimento in Kuwait di società straniere senza dover
passare attraverso il sistema dello sponsor locale;
eliminazione del limite del 49% di partecipazione di capitale in società
miste;
esenzioni fiscali fino a 10 anni;
esenzione dai dazi doganali.
L'applicazione della Legge sugli Investimenti Esteri Diretti (n. 8 del 2001) è
ancora parziale poiché i decreti attuativi sono stati emanati solo nel febbraio
2003 e sussistono ancora problematiche tecniche per la sua effettiva
operatività. L'ultimo sviluppo interessante degno di nota è l'adozione di 2
decreti del Consiglio dei Ministri (il decreto n. 1006/1 ed il n. 1006/2 del
novembre 2003) che disciplinano i settori in cui è applicabile la Legge n. 8
del 2001 (Decreto n. 1006/1) e le modalità di costituzione di società
kuwaitiane con il 100% di capitale azionario detenuto da investitori stranieri.
Il primo Decreto (n. 1006/1 del 2003) allarga la categoria dei settori in cui
possono partecipare gli investitori stranieri con investimenti diretti esteri:










industria, con l'esclusione dei progetti nel settore dell'esplorazione e
produzione petrolifera e del gas;
realizzazione e gestione di progetti nel settore infrastrutturale (elettricità,
acqua, sistema fognario, telecomunicazioni);
banche, società di investimento e società di cambiavalute (previa
autorizzazione da parte della Banca Centrale del Kuwait);
istituti assicurativi (previa autorizzazione del Ministero dell'Industria e del
Commercio);
settore delle tecnologie dell'informazione;
ospedali e industria farmaceutica;
sistemi di trasporto via terra, mare ed aerea;
sviluppo infrastrutture turistiche (alberghi, parchi divertimento, ecc.);
progetti di edilizia a fini abitativi;
cultura, media e marketing, prodotti editoriali, ad eccezione di giornali e
riviste e la costituzione di case editrici;
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***************************INVESTIMENTI ESTERI

investimenti immobiliari, tramite partecipazione di investitori stranieri in
società per azioni kuwaitiane, secondo la legge n. 20 del 2000 sugli
investimenti stranieri indiretti.
Il secondo Decreto (n. 1006/2 del 2003) disciplina la costituzione di società
kuwaitiane con partecipazione al 100% di capitale azionario straniero: tali
società potranno essere stabilite, previa autorizzazione del Ministero
dell'Industria e del Commercio, sulla base del parere fornito dal Comitato per gli
Investimenti stranieri dello stesso Ministero.
Per la costituzione delle società con il 100% di capitale estero dovranno essere
soddisfatte le seguenti condizioni:



il capitale della società dovrà essere sufficiente a realizzare gli obiettivi
prefissati;
la costituzione della società deve essere conforme alla normativa vigente (L.
n. 15 del 1960, che regolamenta la costituzione di società private);
la società può operare nei settori elencati nel Decreto n. 1006/1 del 2003 e
deve impegnarsi a realizzare uno o più dei seguenti obiettivi:
1. operare il trasferimento di tecnologie e tecniche manageriali e di
marketing;
2. coinvolgere il settore privato kuwaitiano;
3. creare posti di lavoro per manodopera nazionale locale (kuwaitiana) e
formazione del personale assunto;
4. promuovere l'esportazione dei prodotti kuwaitiani.
Tuttavia, è stato registrato un ritardo nell‟applicazione di queste normative, in
particolare per quanto riguarda la regolamentazione degli investimenti esteri
diretti (IDE).
La nuova normativa sugli IDE non produrrà però i suoi effetti positivi fino a che
non ci sarà una radicale modifica nella Corporate Taxation Law (Decreto Emirale
n. 3 del 1955): secondo la normativa attualmente in vigore, le società
kuwaitiane sono esentate dal pagamento delle tasse sui profitti, mentre le
imprese straniere sono tenute a corrispondere tasse fino al 55% dei profitti
(secondo un criterio progressivo). Tuttavia, al momento, sia la modifica della
normativa fiscale che la legge sulle privatizzazioni sono bloccate in Parlamento.
Dal 2004 gli organismi finanziari e bancari esteri possono aprire filiali in Kuwait,
ma con l‟obbligo di assumere per il 50% personale locale. Sul fronte italiano si è
costituito ufficialmente a maggio 2005 l‟ufficio denominato Italian Desk
all‟interno della CBK, frutto di una cooperazione tra il SanPaolo IMI e la
Commercial Bank of Kuwait.
Sul piano delle commesse e degli investimenti, le imprese italiane potrebbero
competere per i grandi progetti infrastrutturali e petroliferi che il Kuwait ha
avviato a partire dall‟inizio del 2004, ed in particolare per i progetti delle “Free
Zone” che avranno un sicuro impatto anche per la ricostruzione in Iraq.
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***************************INVESTIMENTI ESTERI
È dunque importante lo scouting delle opportunità di business e di
investimento che attraverso il Kuwait potrà essere effettuato verso l‟Iraq per
la ricostruzione. In tal senso, vi sono prospettive di poter partecipare in
qualità di sub-contractors dei primi affidatari (statunitensi) delle gare
lanciate dai “prime contractor” americani in Iraq.
Il Kuwait detiene in Italia importanti partecipazioni di capitale nel settore
petrolifero: la Kuwait Petroleum International, con l‟affiliata Kuwait
Petroleum Italia (KPI), è partner al 50% dell‟Agip nella gestione della
raffineria di Milazzo; inoltre la KPI è proprietaria e gestore della rete di
distribuzione di benzina Q8.
Il Kuwait infine ha investimenti finanziari in Italia gestiti dal Kuwait
Investment Office di Londra, che è la filiale europea della Kuwait Investment
Authority.
Investimenti diretti esteri (FDI – milioni di US$)
FDI FLUSSI
IN ENTRATA
IN USCITA
250
4.709
FDI STOCKS
IN ENTRATA
IN USCITA
708
5.403
Fonte: UNCTAD – World Investment Report 2006
Nella versione completa della Guida Paese sono inoltre reperibili
informazioni riguardanti:


il sistema fieristico
gli indirizzi utili
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Ufficio E-Commerce e Commercio Estero
Sportello per l’internazionalizzazione
C.C.I.A.A. Genova
Via Garibaldi, 4
16124 Genova
Tel. 010/2704560
Fax 010/2704298
E-mail: [email protected]
Sito: www.ge.camcom.it
Eurete
Agenzia europea per lo sviluppo
Via Ippolito d'Aste 7/5
16121 Genova
Tel. 010/540928
Fax 010/564356
E-mail: [email protected]
Sito: www.eurete.it
Marzo 2007
La guida paese è stata realizzata in collaborazione con
Carlotta Gualco – Direttore Eurete – e Gloria De Andreis
Per la CCIAA in collaborazione con Dott.ssa Maria Compiano
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