Camera di Commercio di Genova Ufficio E-Commerce e Commercio Estero Sportello per l‟internazionalizzazione In collaborazione con Eurete Agenzia europea per lo sviluppo ************************INFORMAZIONI GENERALI SUPERFICIE POPOLAZIONE DENSITA’ LINGUA RELIGIONE CAPITALE FORMA ISTITUZIONALE UNITA’ MONETARIA TASSO DI CAMBIO 17.818 Kmq 2.457.000 138 ab/Kmq Arabo Musulmani Sunniti (55%), Musulmani Sciiti (30%) Al Kuwait (Kuwait City) Monarchia Dinar (KWD) 1 Euro = 0,36 Dinar 2 ************************INFORMAZIONI GENERALI Governo Il Kuwait è governato da una monarchia araba tradizionale. L'Emiro viene scelto tra i membri della famiglia regnante Al-Sabah e detiene il potere esecutivo, nomina il Primo ministro e il gabinetto dei Ministri. L'organo legislativo è l'Assemblea nazionale, composta da 50 membri democraticamente eletti ogni 4 anni. Il Kuwait è il primo Paese dell'area del Golfo dove si svolgono libere elezioni. Possono votare tutti i cittadini di origine kuwaitiana, che costituiscono in realtà solo il 10-15% della popolazione, formata in prevalenza da lavoratori immigrati. In seguito ad un procedimento adottato nel 2005, anche le donne sono ammesse al voto, pur "nei limiti previsti dal Corano". I partiti sono vietati, tuttavia diversi gruppi di pressione politici agiscono di fatto come partiti. In seguito alla morte dell'Emiro Jaber Al-Ahmed Al-Sabah, avvenuta il 15 gennaio 2006, è stato nominato al suo posto il principe ereditario, Saad AlAbdullah Al-Sabah. Tuttavia, a causa delle sue cattive condizioni di salute, il nuovo Emiro è stato destituito dall'Assemblea nazionale. Alla guida del Paese si trova ora Sabah Al-Ahmed Al-Sabah. Il Kuwait è un Emirato diviso in 6 governatorati: Al-„Asimah (la capitale), Hawalli, Mubarak Al Kabeer, Al-Ahmadi, Al-Farwaniya e Al-Jahra. 3 *************************************ECONOMIA Situazione economica generale Il Paese possiede il 10% delle riserve petrolifere mondiali, stimate in 101 miliardi di barili, e si posiziona al quinto posto al mondo dopo Arabia Saudita, Canada, Iran e Iraq. L'economia dell'Emirato si basa per circa il 95% sui proventi della produzione e della vendita del petrolio e dei suoi derivati, che rappresentano la quasi totalità delle sue esportazioni. Dopo il comparto petrolifero (2,5 milioni di barili al giorno), quello petrolchimico rappresenta il principale settore industriale, seguito da quello della trasformazione dei prodotti in plastica, che utilizza la conveniente e abbondante disponibilità di materia prima locale. I principali settori economici (industrie, trasporti, servizi) sono gestiti da società statali, che occupano il 94% della forza lavoro locale. Il Kuwait detiene inoltre consistenti investimenti finanziari all'estero (soprattutto negli Stati Uniti e in Europa), gestiti dalla Kuwait Investment Authority (KIA). Il Piano Quinquennale di Sviluppo Economico 2002-2006 che rappresenta lo strumento per indirizzare le politiche economiche e finanziarie del Paese ha individuato alcune priorità strategiche al fine di accelerare il processo di modernizzazione dell'economia: diversificazione dell'economia attraverso l‟ampliamento dei settori produttivi (eccessiva dipendenza dalla risorsa petrolifera, il cui prezzo è soggetto a fluttuazioni); riduzione del settore del pubblico impiego (che costituisce al momento la maggiore voce di spesa del bilancio dello Stato); avvio del processo di privatizzazione di alcune società statali; graduale ridimensionamento del sistema sociale, assistenziale e previdenziale (che ad oggi prevede una serie di benefici/contributi per tutti i cittadini kuwaitiani: agevolazione su mutui e prestiti; contributi per l'acquisto di abitazioni; sovvenzioni dallo Stato, ecc.). In seguito alla seconda guerra in Iraq ed alla caduta del regime di Saddam Hussein si è diffuso nel Paese un elevato grado di fiducia per una ripresa economica a ritmi più sostenuti e per una maggiore apertura del Paese agli investimenti esteri. In tale contesto si è assistito nell'ultimo anno ad un'accelerazione da parte del Governo per l'avvio dei Grandi Progetti nell'Emirato. L'Emirato punta a divenire la principale porta di accesso da sud per le attività connesse alla ricostruzione dell'Iraq. Dalla fine della guerra si è assistito in Kuwait ad un continuo afflusso di personale di società straniere per le attività legate alla ricostruzione in Iraq ed è dunque aumentato in maniera considerevole il business nel settore dei servizi e della logistica. Inoltre, la Banca centrale del Kuwait ha presentato al Consiglio dei Ministri un ambizioso progetto affinché il Paese diventi il centro finanziario della Regione (Consiglio di Cooperazione del Golfo-Iran-Turchia). 4 *************************************ECONOMIA Rischio paese Nella classifica rischio paese, aggiornata al 20 aprile 2006, la SACE colloca il Kuwait nella 2ª categoria su 7, classe A. Categoria Consensus: 1. Nessuna restrizione. L‟atteggiamento prevalente di “apertura senza restrizioni” nei confronti dei Paesi della Classe A è determinato dalla sostanziale assenza di particolari aspetti di rischiosità individuabili a priori. Si tratta di quei Paesi che, per le caratteristiche del loro sistema economico-finanziario, generalmente offrono di per sé garanzie di solvibilità ritenute accettabili, indipendentemente dalla natura delle controparti (pubblica, sovrana, corporate o bancaria). L‟esistenza di tali garanzie, tuttavia, non è condizione sufficiente all‟approvazione “tout court” delle operazioni che non può prescindere dal principio di base secondo il quale tutte le operazioni devono comunque essere valutate individualmente al fine di accertare il merito di credito delle controparti. Settori Agricoltura L'agricoltura contribuisce solo con lo 0,4% alla formazione del PIL. Le possibilità di sviluppo sono scarse data la mancanza di acque e le difficoltà di messa a coltura di nuove terre. Tuttavia non mancano progetti di riforestazione e di sostegno al settore. Industria Il settore manifatturiero e le attività di raffinazione del petrolio - tra i Paesi dell'area, il Kuwait dispone della maggiore potenzialità di raffinazione degli oli greggi dopo l'Arabia Saudita - contribuiscono per circa l'8% alla formazione del PIL, mentre l'edilizia contribuisce per il 2% ed i servizi finanziari, assicurativi e di Real Estate e quelli sociali contribuiscono per il 29%. Infrastrutture Il Kuwait ha un‟estensione territoriale limitata, ma la rete stradale e autostradale, per quanto moderna e funzionale, risulta spesso congestionata in quanto è l'unica struttura di trasporto e movimentazione di merci e persone. Il Paese infatti non è dotato né di rete ferroviaria né di linea di metropolitana urbana o extra-urbana. Il Ministero dei Lavori Pubblici ha lanciato nuovi progetti di investimento per un valore di 4 miliardi di dollari da destinare alla realizzazione dello sviluppo della rete viaria esistente ed alla costruzione di nuove infrastrutture. Tra i nuovi progetti ci sono: costruzione di un ponte lungo 36 Km, con autostrada a 4 corsie (Sheik Jaber Al Ahmed Al Sabah Causeway) che dovrebbe passare sopra la baia di Kuwait City e collegare la capitale alla costa di Subbiya. Il costo è di 5 *************************************ECONOMIA circa 1,7 miliardi di dollari. Attualmente si sono pre-qualificate 11 società internazionali (con sponsor locali); costruzione di una highway lunga 72 Km che collega Subbiya alla frontiera nord con l'Iraq. Costo circa 300 milioni di dollari; ampliamento della First Ring Road (anello autostradale urbano). Costo stimato circa 315 milioni di dollari; ampliamento e ammodernamento della Fifth Ring Road. Costo circa 125 milioni di dollari. Industria nautica e da diporto Il Kuwait è un ottimo mercato per i prodotti dell‟industria nautica e da diporto. Solo al salone nautico internazionale di Dubai (Dubai International Boat Show) del 2005 i kuwaitiani hanno commissionato alla più importante compagnia degli Emirati Arabi Uniti, la Gulf Craft Inc., imbarcazioni per un totale di 10 milioni di dollari. Ferrovie e metropolitane Il Paese attualmente non possiede né una rete ferroviaria né metropolitana, ma il Ministero dei Lavori Pubblici ha presentato al Consiglio dei Ministri un piano per la costruzione di una rete metropolitana in Kuwait City lunga 35 Km, con un costo previsto di circa 1,7 miliardi di dollari. Si è parlato anche di una rete ferroviaria che colleghi il porto di Shuwaikh al nord e il porto di Shuaiba al sud, in aggiunta ad un megaprogetto di una rete ferroviaria regionale che colleghi i paesi del GCC (Gulf Cooperation Council). Porti e zone franche Il Paese ha due porti commerciali: Shuwaikh Port a nord e Shuaiba Port a sud. Il porto di Shuwaikh è il principale porto commerciale con 21 ormeggi di cui 14 con profondità di 10 metri, 4 con 8,5 metri e 3 con 6,7 metri. La lunghezza totale degli ormeggi è di 4.055 metri. Il porto di Shuaiba ha ormeggi commerciali, ormeggi per containers e banchina per petrolio (oil pier) gestita dalla Kuwait National Petroleum Company. Ci sono 20 ormeggi commerciali e per containers (lunghezza totale 4.068 metri e profondità da 10 a 14 metri). Quattro di questi ormeggi sono utilizzati da navi porta containers. Sono previsti progetti per la costruzione di nuovi ormeggi e lavori di dragaggio nei due porti. La Kuwait Ports Authority ha annunciato il bando di nuove gare per lavori di ampliamento e pulizia del canale di navigazione del porto di Shuwaikh per aumentare la profondità dai 9,5 metri attuali a 14 metri. A lavori completati il porto sarà capace di ricevere il 95% dei tipi di navi costruite al mondo, a prescindere dall‟alta o bassa marea. Ulteriore mega-progetto è quello di costruire un nuovo porto con annessa una "free zone" nell'isola di Bubiyan, al nord del Paese in vicinanza della frontiera con l'Iraq, per supportare l'enorme crescita della richiesta di containers nella zona. Il Governo sosterrà il costo della costruzione delle infrastrutture portuali, mentre il settore privato contribuirà a finanziare il 6 *************************************ECONOMIA costo dell'attrezzatura e degli edifici in aggiunta alla gestione del porto. Il costo del programma è di circa 6,6 miliardi di dollari ed è stato diviso in 5 fasi di gara. La Executive Authority for the Development of Kuwait Islands, Divided Zone & Major Projects, istituito dal Governo all'inizio del 2003, ha avviato la prima fase per la realizzazione dello sviluppo infrastrutturale, industriale e turistico delle due isole Bubyian e Failaka. È prevista la creazione di resort turistici, un‟università e parchi divertimento. I progetti verranno assegnati in B.O.T. (Built, Operate and Transfer) e la gestione verrà data in concessione per 25 anni. È inoltre prevista la creazione di una "free zone" nella località di Abdaly (a nord del Paese, al confine con l'Iraq). L'Autorità delle dogane, che ha elaborato il progetto di massima, ha previsto la costruzione di magazzini per lo stoccaggio della merce, centri commerciali "duty free", aree espositive, alcune industrie leggere e strutture alberghiere. Aeroporti Attualmente il Kuwait è dotato di un solo aeroporto, il Kuwait International Airport, dove transita una media di 3,5 milioni di passeggeri. Le principali compagnie internazionali fanno scalo nel Paese. Il Governo controlla la compagnia di bandiera, la Kuwait Airways, per la quale è attualmente allo studio un piano di privatizzazione. Il Ministero della Comunicazione ha in programma la costruzione di un secondo air terminal, con capacità fino a 5 milioni di passeggeri per anno. Il costo previsto dell'investimento è di 150 milioni di dollari. Sono previsti inoltre lavori di ammodernamento del terminal esistente. Ricerca e sviluppo Il settore petrolifero naturalmente è di preminente interesse e le acquisizioni di nuove tecnologie in questo settore risultano fondamentali. Vi è inoltre un ente pubblico locale, il KISR (Kuwait Institute for Scientific Research) deputato alla ricerca scientifica, principalmente nei settori petrolifero, petrolchimico, agricolo, protezione ambientale, pescicoltura, trattamento acque, desalinizzazione delle acque marine. Il KISR effettua studi e ricerche anche in cooperazione con altri Paesi, al fine soprattutto di fornire studi di riferimento alle autorità governative e orientarle verso l'acquisto di nuove tecnologie. Nella versione completa della Guida Paese, all’interno della sezione dedicata all’Economia, si può trovare anche: Interscambio commerciale Prospettive future 7 ************************************NORMATIVA Requisiti tecnici, standardizzazione, legislazione per imballaggio ed etichettatura Presso il locale Ministero del Commercio e Industria è attivo lo Standards and Metrology Department, che indica ed aggiorna le specifiche tecniche relative ai vari prodotti con particolare riguardo ai beni di consumo durevoli e non. Generalmente le specifiche tecniche britanniche vengono adottate dalle normative locali. Gli standard specifications sono generalmente in lingua araba, ma è prevista in futuro un‟edizione in inglese delle specifiche tecniche dei paesi del Gulf Cooperation Council (GCC). Per quanto riguarda gli imballaggi non vi è una normativa specifica, ma l'esportatore deve avere ben presente che i prodotti per buona parte dell'anno sono sottoposti a temperature esterne molto elevate che possono compromettere la qualità degli stessi. Sull'imballaggio è obbligatoria l'apposizione della dicitura "Made in …". Per quanto attiene alle etichette, esse devono obbligatoriamente riportare la dizione "Made in …", che comunque dovrà risultare indelebile ad eccezione di alcuni casi ove non sia possibile. Particolari requisiti e normative vengono richiesti per l'etichettatura dei tessuti e dei capi di abbigliamento e per la marcatura dei gioielli e dei prodotti dell'oreficeria e argenteria. I beni di consumo durevoli che necessitano di un libretto di istruzioni devono obbligatoriamente riportare le stesse in lingua araba. Sono inoltre soggetti ad etichettatura in lingua araba: alimentari farmaceutici sigarette tabacchi prodotti chimici per l'igiene della persona e della casa. Normativa doganale Barriere tariffarie Per quanto riguarda la normativa in merito alle barriere tariffarie, l'importazione delle merci è libera, ad eccezione di alcuni beni che sono proibiti dalla legge islamica, quali ad esempio bevande alcoliche, carne suina e prodotti alimentari derivati, stupefacenti. La maggior parte dei prodotti è soggetta ad un dazio doganale del 5% calcolato sul valore di fatturazione: si tratta della tariffa doganale unica presente in tutta l'area GCC (Gulf Cooperation Council). Vi sono altresì prodotti che sono esenti da dazi (prodotti ortofrutticoli, prodotti agricoli, alimentari essenziali, libri, periodici e giornali), mentre sull'importazione di sigarette si applica invece un dazio pari al 100%. Il Kuwait è membro dell'OMC dal 1995 e sta progressivamente adattando il suo ordinamento interno alle regole dell'Organizzazione Mondiale del ************************************NORMATIVA Commercio. Inoltre, è membro del Consiglio di Cooperazione del Golfo: ha aderito all'istituzione della tariffa doganale unica per i paesi del Golfo (5%), prima tappa per realizzare l'Unione Doganale. Barriere non tariffarie Se invece si prendono in considerazione le barriere non tariffarie, si registra ancora il limite relativo al rilascio delle licenze di importazione, esclusivamente riservato a soggetti kuwaitiani. Per quanto concerne gli appalti pubblici, le società straniere sono obbligate ad avere uno sponsor locale per poter partecipare alle gare. Documentazione richiesta per esportazioni Le merci con valore commerciale dichiarato superiore a 100 KWD che vengono esportate in Kuwait devono essere accompagnate dai seguenti documenti: fattura commerciale redatta in lingua inglese in quattro copie recanti la distinta della merce, il prezzo unitario ed il prezzo totale, il nome e l'indirizzo del produttore, il nome dell'esportatore ed il mezzo di trasporto. Il documento deve essere legalizzato dalla Camera di Commercio di competenza e successivamente vista dal Consolato/Ambasciata del Kuwait; certificato di origine redatto in lingua inglese compilato sul formulario comunitario indicante l'origine della merce. Inoltre devono essere indicati il peso netto e lordo, la denominazione commerciale della merce presente sulla polizza di carico, il valore, il tipo di imballaggio e il mezzo di trasporto. Il documento deve essere vistato dalla Camera di Commercio italiana territorialmente competente e legalizzato dall'Ambasciata del Kuwait a Roma o dal Consolato del Kuwait a Milano. La legalizzazione di tutti i documenti può essere fatta dall'importatore in Kuwait presso il Ministero degli Affari Esteri kuwaitiano oppure presso l'Ambasciata o il Consolato. lista dei colli (packing list) redatta in lingua inglese, recante il tipo d'imballaggio, il contenuto di ogni pacco con il relativo peso netto e lordo, il valore. eventuali altri documenti dipendenti dal tipo di merci (per informazioni: www.schedeexport.it). Nella versione completa della Guida Paese, all’interno della sezione dedicata alla Normativa, si può trovare anche: Legislazione societaria Normativa tributaria Normativa del lavoro Normativa per la proprietà intellettuale 9 ***************************INVESTIMENTI ESTERI Normativa sugli investimenti esteri Per quanto riguarda gli investimenti esteri diretti e indiretti, vi sono stati segnali concreti di apertura negli ultimi anni con l‟adozione della Legge n. 20 del 2000 relativa agli investimenti stranieri indiretti e la legge n. 8 del 2001, relativa alla nuova regolamentazione degli investimenti esteri diretti. Quest‟ultima presenta importanti innovazioni in materia, che dovrebbero agevolare l‟attrazione degli investimenti: possibilità di stabilimento in Kuwait di società straniere senza dover passare attraverso il sistema dello sponsor locale; eliminazione del limite del 49% di partecipazione di capitale in società miste; esenzioni fiscali fino a 10 anni; esenzione dai dazi doganali. L'applicazione della Legge sugli Investimenti Esteri Diretti (n. 8 del 2001) è ancora parziale poiché i decreti attuativi sono stati emanati solo nel febbraio 2003 e sussistono ancora problematiche tecniche per la sua effettiva operatività. L'ultimo sviluppo interessante degno di nota è l'adozione di 2 decreti del Consiglio dei Ministri (il decreto n. 1006/1 ed il n. 1006/2 del novembre 2003) che disciplinano i settori in cui è applicabile la Legge n. 8 del 2001 (Decreto n. 1006/1) e le modalità di costituzione di società kuwaitiane con il 100% di capitale azionario detenuto da investitori stranieri. Il primo Decreto (n. 1006/1 del 2003) allarga la categoria dei settori in cui possono partecipare gli investitori stranieri con investimenti diretti esteri: industria, con l'esclusione dei progetti nel settore dell'esplorazione e produzione petrolifera e del gas; realizzazione e gestione di progetti nel settore infrastrutturale (elettricità, acqua, sistema fognario, telecomunicazioni); banche, società di investimento e società di cambiavalute (previa autorizzazione da parte della Banca Centrale del Kuwait); istituti assicurativi (previa autorizzazione del Ministero dell'Industria e del Commercio); settore delle tecnologie dell'informazione; ospedali e industria farmaceutica; sistemi di trasporto via terra, mare ed aerea; sviluppo infrastrutture turistiche (alberghi, parchi divertimento, ecc.); progetti di edilizia a fini abitativi; cultura, media e marketing, prodotti editoriali, ad eccezione di giornali e riviste e la costituzione di case editrici; 10 ***************************INVESTIMENTI ESTERI investimenti immobiliari, tramite partecipazione di investitori stranieri in società per azioni kuwaitiane, secondo la legge n. 20 del 2000 sugli investimenti stranieri indiretti. Il secondo Decreto (n. 1006/2 del 2003) disciplina la costituzione di società kuwaitiane con partecipazione al 100% di capitale azionario straniero: tali società potranno essere stabilite, previa autorizzazione del Ministero dell'Industria e del Commercio, sulla base del parere fornito dal Comitato per gli Investimenti stranieri dello stesso Ministero. Per la costituzione delle società con il 100% di capitale estero dovranno essere soddisfatte le seguenti condizioni: il capitale della società dovrà essere sufficiente a realizzare gli obiettivi prefissati; la costituzione della società deve essere conforme alla normativa vigente (L. n. 15 del 1960, che regolamenta la costituzione di società private); la società può operare nei settori elencati nel Decreto n. 1006/1 del 2003 e deve impegnarsi a realizzare uno o più dei seguenti obiettivi: 1. operare il trasferimento di tecnologie e tecniche manageriali e di marketing; 2. coinvolgere il settore privato kuwaitiano; 3. creare posti di lavoro per manodopera nazionale locale (kuwaitiana) e formazione del personale assunto; 4. promuovere l'esportazione dei prodotti kuwaitiani. Tuttavia, è stato registrato un ritardo nell‟applicazione di queste normative, in particolare per quanto riguarda la regolamentazione degli investimenti esteri diretti (IDE). La nuova normativa sugli IDE non produrrà però i suoi effetti positivi fino a che non ci sarà una radicale modifica nella Corporate Taxation Law (Decreto Emirale n. 3 del 1955): secondo la normativa attualmente in vigore, le società kuwaitiane sono esentate dal pagamento delle tasse sui profitti, mentre le imprese straniere sono tenute a corrispondere tasse fino al 55% dei profitti (secondo un criterio progressivo). Tuttavia, al momento, sia la modifica della normativa fiscale che la legge sulle privatizzazioni sono bloccate in Parlamento. Dal 2004 gli organismi finanziari e bancari esteri possono aprire filiali in Kuwait, ma con l‟obbligo di assumere per il 50% personale locale. Sul fronte italiano si è costituito ufficialmente a maggio 2005 l‟ufficio denominato Italian Desk all‟interno della CBK, frutto di una cooperazione tra il SanPaolo IMI e la Commercial Bank of Kuwait. Sul piano delle commesse e degli investimenti, le imprese italiane potrebbero competere per i grandi progetti infrastrutturali e petroliferi che il Kuwait ha avviato a partire dall‟inizio del 2004, ed in particolare per i progetti delle “Free Zone” che avranno un sicuro impatto anche per la ricostruzione in Iraq. 11 ***************************INVESTIMENTI ESTERI È dunque importante lo scouting delle opportunità di business e di investimento che attraverso il Kuwait potrà essere effettuato verso l‟Iraq per la ricostruzione. In tal senso, vi sono prospettive di poter partecipare in qualità di sub-contractors dei primi affidatari (statunitensi) delle gare lanciate dai “prime contractor” americani in Iraq. Il Kuwait detiene in Italia importanti partecipazioni di capitale nel settore petrolifero: la Kuwait Petroleum International, con l‟affiliata Kuwait Petroleum Italia (KPI), è partner al 50% dell‟Agip nella gestione della raffineria di Milazzo; inoltre la KPI è proprietaria e gestore della rete di distribuzione di benzina Q8. Il Kuwait infine ha investimenti finanziari in Italia gestiti dal Kuwait Investment Office di Londra, che è la filiale europea della Kuwait Investment Authority. Investimenti diretti esteri (FDI – milioni di US$) FDI FLUSSI IN ENTRATA IN USCITA 250 4.709 FDI STOCKS IN ENTRATA IN USCITA 708 5.403 Fonte: UNCTAD – World Investment Report 2006 Nella versione completa della Guida Paese sono inoltre reperibili informazioni riguardanti: il sistema fieristico gli indirizzi utili 12 Ufficio E-Commerce e Commercio Estero Sportello per l’internazionalizzazione C.C.I.A.A. Genova Via Garibaldi, 4 16124 Genova Tel. 010/2704560 Fax 010/2704298 E-mail: [email protected] Sito: www.ge.camcom.it Eurete Agenzia europea per lo sviluppo Via Ippolito d'Aste 7/5 16121 Genova Tel. 010/540928 Fax 010/564356 E-mail: [email protected] Sito: www.eurete.it Marzo 2007 La guida paese è stata realizzata in collaborazione con Carlotta Gualco – Direttore Eurete – e Gloria De Andreis Per la CCIAA in collaborazione con Dott.ssa Maria Compiano 13