L’OPERA NON HA CONFINI 2012 . 2013 IL MATRIMONIO SEGRETO Melodramma giocoso in due atti Musica: Domenico Cimarosa Libretto: Giovanni Bertati Prima rappresentazione: Vienna, Burgtheater 7 febbraio 1792 IN BIBLIOTECA SPIGOLATURE TRAMA L’OPERA NON HA CONFINI 2012 . 2013 IL MATRIMONIO SEGRETO Oltre al libretto vi proponiamo alcune letture di approfondimento disponibili presso la Biblioteca del CRAL o reperibili presso altre biblioteche: SULL’OPERA: SUL COMPOSITORE: - Aldo Nicastro (a cura di), Guida al teatro d’opera, 2011, pagg. 96-98 - Michele Porzio (a cura di), Dizionario dell’opera lirica, 1991, pagg. 159-161 - Alberto Basso (diretto da), Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti, Le biografie,vol. II, 1985, pagg. 247-253 - Domenico Cimarosa, Il matrimonio segreto, Torino : Teatro Regio, stampa 2002 - Paolo Gallarati, Musica e maschera: il libretto italiano del Settecento, 1984, pagg. 198-202 http://bct.comperio.it/ - Francesco Degrada, Ma quei due [Paisiello e Cimarosa] son proprio italiani? in Giorgio Dell’Arti (a cura di), Il romanzo della musica. Mozart e il suo tempo, Supplemento a “la Repubblica” n. 118 del 20.05.1987 http://bct.comperio.it/ http://sbam.erasmo.it -Giampiero Tintori, I Napoletani e l’opera buffa, 1980, pagg. 85-89 http://bct.comperio.it/ TRA LE FONTI DEL LIBRETTO: - David Garrick – George Colman, Le mariage clandestin comédie en cinq actes, 1768 http://sbn.it - William Hogarth, L’opera completa di Hogarth pittore, 1967 http://bct.comperio.it/ ALL’INIZIO L’OPERA NON HA CONFINI 2012 . 2013 IL MATRIMONIO SEGRETO SPIGOLATURE 1/5 Cimarosa alla corte degli zar “Caterina di Russia intendeva far prosperare il Teatro d'Opera di Pietroburgo, e invitava regolarmente i più importanti artisti napoletani a soggiornare nella capitale […]. Paisiello era di ritorno in Italia e Pietroburgo si trovava temporaneamente sguarnita di un compositore italiano di primo piano; cosi l'invito toccò a Cimarosa, comprovando a che grado di rinomanza il Nostro fosse arrivato.[…] Il 17 dicembre 1787 arrivò a Pietroburgo […]. Qui non lavorò soltanto per il teatro […], ma anche per alcune cerimonie di corte e per alcuni committenti altolocati. Dopo quattro anni di soggiorno in Russia, arrivò la guerra, i teatri furono chiusi e, per quanto l'imperatrice gli proponesse di restare come compositore di corte, Cimarosa preferì partire.” (1) Cimarosa nell’epitaffio di Stendhal “È noto l'entusiasmo che Cimarosa e il suo Matrimonio segreto suscitarono presso un intero Gotha intellettuale europeo. […] Stendhal, dal suo canto, pretese addirittura di menzionare il nome del musicista di Aversa nel proprio epitaffio: ‘Errico Beyle I Milanese I visse scrisse amò I Quest'anima adorava I Cimarosa Mozart Shakespeare’. “ (2) _____ (1) Elisabetta Fava (a cura di), Un ritratto, in Domenico Cimarosa, Il matrimonio segreto,Torino : Teatro Regio, stampa 2002 (2) Aldo Nicastro (a cura di), Guida al teatro d’opera, Zecchini, 2011 ALL’INIZIO L’OPERA NON HA CONFINI 2012 . 2013 IL MATRIMONIO SEGRETO SPIGOLATURE 2/5 Cimarosa e la rivoluzione napoletana del 1799 Alla rivoluzione del ’99 Cimarosa “aderì con sincero entusiasmo, tanto da spingersi a scrivere un Inno repubblicano […]. Naturalmente ne scontò le conseguenze quando trionfò la reazione anche perché C[imarosa] aveva nascosto nella propria casa il giacobino Nicaso di Mase; prob[abilmente] la sua casa venne saccheggiata ed il suo clav[icembalo] fu scagliato dalla finestra […]. Certo è che a nulla gli valsero un'inversione di rotta e la composizione di una Cantata a 3 v[oci], in occasione del bramato ritorno di Ferdinando, così come l'inno Bella Italia […]. C[imarosa] venne incarcerato […] ed in galera rimase per 4 mesi, finché venne liberato o per un intervento di ecclesiasti o […] per volontà dei russi. In ogni modo è certo che C[imarosa] preferì abbandonare il Regno delle Due Sicilie, o vi fu costretto, per recarsi prima a Padova e poi a Venezia” (1), ove una morte repentina – le cui cause rimasero poco chiare - lo colse all’inizio del 1801. “Entrambi i musicisti [Paisiello e Cimarosa] (a differenza di Mozart) non furono mai sfiorati […] dall’idea dell’arte e del lavoro dell’artista come una sfera autonoma rispetto alle esigenze ideologiche della committenza: quando l’incalzare degli eventi storici li costrinse drammaticamente a prendere posizione, essi aderirono, candidamente e in perfetta buona fede, alle ragioni del regime volta a volta al potere. Sbagliarono i Borboni a non comprendere che i due musicisti non erano stati infedeli o traditori: si erano limitati piuttosto a tener fede a una concezione del lavoro artistico […] intesa come esplicazione – al massimo livello possibile – di una pura professionalità artigianale.” (2) _____ (1) Alberto Basso (diretto da), Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti, Le biografie, vol. II, UTET, 1985 (2) Francesco Degrada, Ma quei due [Paisiello e Cimarosa] son proprio italiani? in Giorgio Dell’Arti (a cura di), Il romanzo della musica. Mozart e il suo tempo, Supplemento a “la Repubblica” n. 118 del 20.05.1987 ALL’INIZIO L’OPERA NON HA CONFINI 2012 . 2013 IL MATRIMONIO SEGRETO SPIGOLATURE 3/5 Rappresentazione delle opere di Cimarosa nel Settecento “In un trentennio il maestro aversano rappresenta una settantina di partiture, serie e buffe, in varie città da Napoli a Roma, da Torino a Verona, a Venezia, a Nizza, a Foggia, a Vicenza, a Firenze, a Rovigo, a Pietroburgo, a Dresda, a Madrid, a Vienna e in altre città italiane, seguendo uno degli itinerari tipici alla produzione dei napoletani.” (1) Il matrimonio segreto ” ebbe trionfale ospitalità al Burgtheater di Vienna il 7 febbraio del 1792 […]. In Italia l'opera giunse quasi subito, e Monza se ne accaparrò la "prima" nell'autunno dello stesso '92; rientrato frattanto l'autore a Napoli, fu proprio ivi che Cimarosa lo ripropose nel '93, adattato ‘con pochi accomodi all'attuaI compagnia’, secondo sue parole […]. Il successo fu tale che l'opera ebbe nell'arco di cinque mesi qualcosa come 110 repliche.” (2) Qual è il capolavoro di Cimarosa? “ Al Museo Teatrale alla Scala si conserva una lettera autografa di Domenico Cimarosa più volte pubblicata […]. È scritta da Venezia l'11 novembre 1798 […] ed è indirizzata a un ignoto « amico carissimo» il quale aveva chiesto di indicargli il suo capolavoro: « Rispondo alla tua carissima del 7 passato - scrive il Cimarosa - dove mi chiedi la mia opinione, quale sia il trattato migliore che sia uscito dalla mia debole penna? Ti confesserò tu mi fai una domanda ben delicata, giacché, come autore non potrei veramente lodare le mie opere, senza incorrere nella taccia di vano e presuntuoso. Però ti dirò in segretezza ben s'intende, che benché si lodi generalmente la mia composizione intitolata il Matrimonio segreto, pure - a mio parere - chedo [sic] che il più passabile dei miei scritti sia l'Artemisia. Forse sarà perché una memoria a me carissima congiungemi a quella composizione: e sarà benissimo, ma pure scevro da ogni pensiero, credo fermamente sia la migliore. Ma de gustibus non est disputandum: a ognuno piace come meglio le aggrada, ed io per me, volgarmente dicendo me ne infischio ».” (1) ____ (1) Giampiero Tintori, I Napoletani e l’opera buffa, Edizioni del San Carlo, 1980 (2) Aldo Nicastro (a cura di), Guida al teatro d’opera, Zecchini, 2011 ALL’INIZIO L’OPERA NON HA CONFINI 2012 . 2013 IL MATRIMONIO SEGRETO SPIGOLATURE 4/5 Le fonti del libretto “Secondo recenti ricerche della musicologia italiana, le fonti del libretto di Bertati sono state individuate nella commedia The clandestine marriage degli inglesi George Colman e David Garrick, rappresentata a Londra nel 1766; i quali, a loro volta, avevano tratto ispirazione dal ciclo pittorico di William Hogarth Le mariage à la mode, ritratto satirico dei conflitti di classe nella società inglese del Settecento. Ma qualcuno non esclude che tra gli antecedenti vada tenuto conto anche della commedia francese Sophie, ou le mariage caché di M.me Riccoboni, musicata nel '68 da Joseph Kohaut, e specialmente de Le Mariage clandestin del visconte de Ségur e di François Devienne, versione edulcorata e larmoyante dell'originale inglese andata in scena a Parigi nel '90.” (1) Il celebre bis del «Matrimonio segreto» “La composizione del Matrimonio segreto si situa nel breve (e fausto) periodo viennese della sua [di Cimarosa] attività. Sembra che la commissione dell'opera giunse direttamente dal nuovo imperatore Leopoldo il quale sarebbe anche all'origine del celebre bis: la sera stessa della ‘prima' al Burgtheater, il 7 febbraio 1792, Il matrimonio segreto fu replicato per intero all'occasione di una cena privata offerta dall'imperatore ai cantanti e al musicista. L'episodio è giustamente ricordato da tutti i biografi, perché resta un caso unico nella storia dell'opera di tutti i tempi.” (2) Cimarosa precursore di Rossini “Malinconia e gaiezza si alternano nel Matrimonio segreto e delle due vene la maggiore è la prima, quella che distacca il melodramma giocoso di Cimarosa dagli altri prodotti del suo tempo. Ma anche dove la comicità si disfrena, dove il «cantar fitto» […] anticipa modi rossiniani, il Matrimonio segreto non perde mai la misura del suo stile, giocoso non buffo. Ha scritto qualcosa di meglio Cimarosa? Egli diceva di sì e può darsi che avesse ragione: ma probabilmente non lo sapremo mai. La storia ha fretta e raramente rivede le sue sentenze, anche se sono sbagliate.” (3) ____ (1) Aldo Nicastro (a cura di), Guida al teatro d’opera, Zecchini, 2011 (2) Alessandro Di Profio, «Il Matrimonio segreto»: qualche considerazione su un inconsueto successo, in Domenico Cimarosa, Il matrimonio segret, Torino : Teatro Regio, stampa 2002 (3) Montale, Il secondo mestiere. Arte, musica, società. (a cura di Giorgio Zampa), Arnoldo Mondadori Editore, 1996 ALL’INIZIO L’OPERA NON HA CONFINI 2012 . 2013 IL MATRIMONIO SEGRETO SPIGOLATURE 5/5 Paolino, «primo amoroso» “Il personaggio che sembra meno legato alla tradizione dell'opera buffa settecentesca è Paolino. La composizione di quest'opera coincide con un periodo di grande evoluzione della parte del tenore che, spesso marginalizzato nell'opera italiana del Settecento, trova sul finire del secolo un nuovo spazio, preparando l'apogeo ottocentesco, parallelo, guarda caso, alla decadenza dei castrati. E se in Don Giovanni la parte di Don Ottavio riusciva difficilmente a soddisfare i grandi tenori ottocenteschi […], nel Matrimonio segreto il materiale musicale di Paolino poteva degnamente convenire pure a un primo tenore. E la novità dell'opera di Cimarosa non si limita tanto all'ampiezza del ruolo, ma si estende pure al carattere: Paolino è un vero primo amoroso che fa ampiamente uso della grammatica musicale dell' opera seria.” (1) Carolina “Carolina è certo il personaggio più interessante [de Il matrimonio segreto]. Scomparsa la servetta, piccante e brillante, si dà largo spazio a una prima donna che riunisce in sé le caratteristiche della prima donna seria e della brillante: basterà confrontare l'aria: «Perdonate signor mio» tutta brio, malizia e sottilissimo spirito comico con la scena: «Come tacerlo poi se in un ritiro », una delle pagine più alte e ispirate dell'intera partitura. Il matrimonio segreto si apre all'insegna degli affetti e sono affetti profondi non del tutto esplorati dai musicisti di teatro. Se ne era già accorto Stendhal ne La vie de Rossini: « Paisiello non commuove profondamente come Cimarosa; non evoca nell'anima dello spettatore le immagini che dànno gioia alle passioni profonde, le sue emozioni non vanno al di là della grazia» e il confronto tra l'inarrivabile « grazia» del pianto di Nina pazza per amore [opera di Paisiello del 1789, ndr] e il dolore autentico e preromantico di Carolina nella sua «scena» è perfetto. Ma Carolina è profondamente donna, lusingata dalle attenzioni del Conte con il quale sa irresistibilmente civettare.” (2) ____ (1) Alessandro Di Profio, «Il Matrimonio segreto»: qualche considerazione su un inconsueto successo, in Domenico Cimarosa, Il matrimonio segreto, Torino : Teatro Regio, stampa 2002 (2) Giampiero Tintori, I Napoletani e l’opera buffa, Edizioni del San Carlo, 1980 ALL’INIZIO L’OPERA NON HA CONFINI 2012 . 2013 IL MATRIMONIO SEGRETO TRAMA Atto primo. Una sala nella casa di Geronimo a Bologna. Paolino, un commesso di Geronimo, e Carolina, una delle figlie dello stesso, si sono sposati segretamente e aspettano il momento opportuno per svelare il loro matrimonio. Il padre di Carolina, un ricco negoziante, non sarà infatti soddisfatto della scelta della ragazza, poiché aspira a combinare per le proprie figliole dei matrimoni con nobiluomini. Paolino, nella speranza di rendere Geronimo più malleabile, fa in modo che il conte Robinson, nobile ma squattrinato, chieda la mano di Elisetta. Geronimo esulta. Il disinteresse di Carolina per la novità viene scambiato dalla sorella per gelosia e provoca un aspro battibecco tra le sorelle, mentre il padre promette anche a Carolina un buon partito. Arriva il conte Robinson che mostra subito una spiccata predilezione per Carolina. A questo punto Paolino e Carolina decidono di rivelare il loro matrimonio e per farlo pensano di chiedere aiuto proprio al conte. Quando Paolino cerca di parlargliene, il conte lo previene comunicandogli che intende sposare Carolina e non Elisetta. Il conte rivela i suoi sentimenti a Carolina, che si schermisce; ma Elisetta li sorprende e li accusa: l'uno di tradimento e l'altro di civetteria. Atto secondo. La stessa sala del primo atto. Il vecchio Geronimo, che è sordo, non segue gli avvenimenti, ma il conte Robinson riesce a spiegargli che intende sposare Carolina e non Elisetta e ottiene anche il suo consenso, rinunciando a metà della dote. Il conte ne dà notizia a Paolino, il quale pensa di chiedere aiuto a Fidalma, sorella vedova di Geronimo. Ma quando fa per parlargliene, Fidalma gli rivela di avere intenzione di risposarsi proprio con lui! Paolino sviene. I due giovani sposi decidono allora che rimane una sola soluzione: la fuga. Carolina tuttavia vuole ancora tentare una volta con l'aiuto del conte. Escono di scena ed entrano il conte ed Elisetta: il primo sta enumerando i propri difetti per dissuadere la ragazza dallo sposarlo, ma questa non si arrende e riesce a persuadere Geronimo a chiudere per qualche tempo Carolina in convento. Così pensa di aver vinto la partita. Paolino e Carolina stanno preparandosi a fuggire ed Elisetta ha sentito parlottare nella stanza della sorella. Crede che ci sia il conte e in un impeto di gelosia chiama tutti per sorprendere i due colpevoli. Ma mentre il conte compare dalla parte opposta, dalla stanza escono Paolino e Carolina, che si inginocchiano davanti a Geronimo, confessando la verità. Dopo la sorpresa e le deplorazioni, subentrano il perdono e la benedizione di Geronimo e di tutti, mentre il conte si rassegna a sposare Elisetta. ALL’INIZIO