LICEO SCIENTIFICO “GIUSEPPE FERRO” ANNO SCOLASTICO 2008/2009 INTRODUZIONE Il presente libretto raccoglie alcune poesie epiche nate dalla “transcodifica” dei mini-racconti del libro “Lezioni di storia” di cui ne rappresenta l’appendice. Dalla lettura di essi abbiamo immaginato l’inimmaginabile e lo abbiamo fatto con un linguaggio antico e moderno. Antico perché abbiamo utilizzato il linguaggio dell’epica che meglio di ogni altro imprime nella mente le immagini evocate e i suoi messaggi, moderno perché in esso abbiamo infuso i fatti e gli insegnamenti della storia recente. Il linguaggio dell’epica con il suo stile formulare ci ha dato gli strumenti per fissare sul filo della memoria i fatti terribili della shoah, per migliorarne l’efficacia comunicativa, per rilevare i crimini contro l’umanità e per apprezzare l’alto valore culturale, sociale, politico dei documenti quali la Costituzione e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che rappresentano l’epilogo di civiltà contro la barbarie delle leggi razziali e del genocidio. L’insegnante Sucameli Maria Antonina 3 4 I bambini del ghetto Migliaia di bambini,al tempo di Hitler, sono stati costretti a fuggire e a nascondersi, o per lo meno hanno tentato di farlo, spesso separandosi da genitori e parenti. Da un giorno all’altro hanno avuto la necessità di diventare improvvisamente adulti. A questi bambini è stata negata la fase più bella e serena della loro vita. Nel luglio del 1935 il regime nazista iniziò ufficialmente la politica razzista vietando molte cose al popolo ebreo tra cui espellere i bambini ebrei dalle scuole pubbliche; i bambini che andavano a scuola dovevano portare una stella gialla cucita sul bavero del cappotto, venivano allontanati e chiamati “bastardi ebrei”. I bambini si chiedevano cosa ci fosse di strano in loro, si sentivano diversi dai loro coetanei che li maltrattavano, insultavano, li allontanavano, li disprezzavano e come si evince in questo brano erano oggetto di persecuzione. Dopo le leggi razziali è la Costituzione a stabilire lo statuto dei diritti dell’infanzia,in cui il minore diventa soggetto dei diritti e non solo oggetto di protezione da parte degli adulti, è stato inoltre, superato il concetto di assistenza all’infanzia con quello di “tutela” pubblico-sociale dell’infanzia. La storia dei diritti fondamentali dell’uomo è stata segnata da lotte e dure battaglie e ancora oggi alcuni diritti non sono rispettati in tutto il mondo. Tutti i bambini sono titolari degli stessi diritti ma per molti di essi la negazione di questi è la vera norma di vita. 5 Decine di conflitti in tutto il mondo continuano a privare i bambini della loro infanzia violando tutti i loro diritti: alla vita, alla salute, all’istruzione, alla nutrizione, alla protezione, a vivere in famiglia e nella propria comunità, a crescere sani e a sviluppare la propria personalità. Una nuvola scura incupì tutto il quartiere d’un tratto arrivarono uomini mostro impartendo ordini di fuoco e di sangue a fucili attenti e violenti dappertutto spiando i solidi muri. Io,rimasto fuori, andai in alto al querceto seduto sul cavallo son rimasto a spiare. Le donne nel ghetto gettarono un grido femmineo. Una mamma tese le braccia al figlio, rubato, quelli impazzando spingevano sui carri uomini inerti, impotenti. Una bambina, riccioli d’oro,correva come preda sfugge al forte leone. Ah,cani! A lei non sono giacigli né l’amore di madre né le braccia sicure del padre. 6 Sola, impotente, dal cuore magnanimo piange, nutrendo grande dolore. Cani! Cosi misurate la forza? Su quanti giovinetti pieni di lacrime portate via dal ghetto? Uomini stolti,malvagi,paurosi ubbidite all’odio razziale perché soffrano tutti gli ebrei grandi dolori. Pensate forse di farla franca? Di sfuggire voi ad un destino di morte? Di vincere e vivere felici? Volò via la vita per molti di loro. Riccioli d’oro, con occhi pieni di lacrime, fu chiusa. Son tutti spariti, nessuno di loro è riapparso. In me l’ansia cresceva e non potevo formare parole, per quanto potessi, per narrarne la sorte crudele sconvolto in core per lo strazio terribile. Perché anche Iddio ci ha abbandonato? 7 Qual è questo Dio che destina alcuni uomini alla felicità e altri all’atroce sofferenza? Non nutro odio e vendetta per gli uomini mostro ma le mie mani e il mio cuore non fermerò per creare un destino di pace. Dattolo Alessia Messina Marta Ruisi Sofia Gioia Erika 8 9 10 Quello che ho visto Anche i bambini sono soggetti di diritto come recita la Costituzione ma è solo del 1989 la Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con Risoluzione 44/25 del 20 novembre 1989, entrata in vigore il 2 settembre 1990 e in Italia ratificata e resa esecutiva nel maggio1991. I diritti e le garanzie sono:il diritto alla vita, il diritto di sviluppo, il divieto alla tortura e di trattamenti penali disumani o degradati,i diritti di libertà personale, di buona amministrazione della giustizia, di associazione e riunione, di religione, di espressione. Ma il principio che taglia trasversalmente gli enunciati della convenzione è il diritto all’uguaglianza, dall’uguaglianza maschi/femmine, e quella dei diritti dei bambini portatori di handicap a quella del diritto a pari opportunità di sviluppo. Per la verità la convenzione accoglie la Dichiarazione dei diritti del fanciullo 1958 che rappresenta uno statuto delle garanzie internazionali di protezione della personalità minorile. In Italia prima della Costituzione mancava una tutela della personalità del minore e del fondamentale diritto del fanciullo ad una adeguata crescita umana con la Costituzione nasce uno statuto dei diritti dell’infanzia in essa vi è il superamento della vecchia concezione del minore come “progetto di uomo” ma di persona umana. L’età dei diritti che è seguita all’età della barbarie non ha riguardato solo gli adulti ma anche i bambini. 11 Quello che ho visto lì al ghetto tra la nebbia Impalpabile e scialba, in quella lugubre, cupa e malinconica giornata Non si può ridire a parole,odio violenza, ira funesta e nessuna pietà per i figli Speranza di vita,progetto futuro. Non ho visto solo la morte che impavida getta nell’ade le anime dei vecchi e malati ma occhi di bimbi Che presto i mostri uccideranno balzandogli incontro; oh, meglio per me pensare che tu, riccioli d’oro, possa farcela, ma se soccombi al destino, avrò solo una pena infinita. Il profondo dolore che provo non è per i vecchi malati, né per gli uomini adulti che forza lavoro gagliarda e veloce Non sarà facilmente gettata nell’ade, ma per quegli occhi ingenui e piccini, facili all’inganno, volti alla speranza, indifesi dal male sui quali voi misurate la vostra mostruosa barbaria. Per te che hai oltrepassato il recinto del mio cuore Di ghiaccio, salverò mille vite perché i tuoi occhi possano rivivere in loro. Alcamo Alessandra Craparotta Maria Chiara Accardo Giusy Ilenia Lentini Greta Pampalone Claudia 12 13 14 Nel campo di concentramento In questa lirica viene rappresentato un momento di “vita” del campo di concentramento, un’esperienza devastante in cui i prigionieri venivano sottoposti al più inumano sfruttamento; il tiro al bersaglio sugli uomini uccide corporalmente le vittime e fa spegnere la resistenza degli altri. Anche dall’Italia partirono i vagoni della morte; nel 1938 furono introdotte le leggi razziali discriminanti i cittadini di religione ebraica, risultato di un lungo processo di “inculcamento dei pregiudizi”. Il fascismo aveva accolto le teorie etnocentriche che si erano affermate precedentemente sulle quali era nata la posizione nazionalista. Questo indirizzo è confermato dalla politica compiuta dal fascismo nei confronti delle regioni di confine e nelle colonie in queste ultime stroncò nella violenza qualsiasi movimento di ribellione. Dopo la guerra si affermò il principio di eguaglianza com’è affermato dall’art. 3 della Costituzione. Essa accoglie il principio “a ciascuno secondo i suoi meriti”, nel rispetto dei meriti e delle capacità mira a garantire a tutti il minimo,tutelando le misure a favore dei gruppi svantaggiati. Una fredda e gelida mattina d’inver- 15 no, un generale barbaro delle Esse e spietato e infuriato e tracotante si svegliò, e come bestia orrida e ripugnante la sua arma prese, e sparò denudato, su dal balcone sporgente. Qui sotto a un formicaio livido di anime innocenti che mai verrà liberato, viene imposto il lavoro da uomini feroci con cuore pieno di odio, come macchine senza sosta, senza tregua. Il generale arma maligna compì il volere del Male. E’ tempo di morire, cominciò a sparare come una gara di tiro al bersaglio colpì un vegliardo e stanco e innocente egli si curvò e non sfuggì alla Moira; si lasciò cadere sulla candida neve come foglia d’autunno al lieve soffio del vento; e come aurora mattutina si espande nel cielo una chiazza di sangue macchiò lentamente la coltre bianca. Non c’è uomo che possa evitare la morte, dal momento che è nato ma morire così! in modo insensato con un corpo non pianto e 16 insepolto lontano dai suoi, per mano violenta e brutale. Chi sei tu? che sostituendoti a Dio decidi la vita e la morte? Hai bisogno d’uccidere per sentirti potente e glorioso? la tua forza non è la vendetta né l’odio razziale, né l’arma omicida ma la pietà, il coraggio di salvare una vita, il donare la vita e morire per essa. Ma, forse, io so chi tu sia, non uomo ma mostro. Arcuri Giorgio Milana Giuseppe Genco Gabriele Coppola Leonardo 17 18 La donna del persecutore nazista In questa lirica gli autori hanno immaginato il possibile ruolo delle donne degli uomini della SS che non fermano la mano omicida (rendendosi pienamente conto del male compiuto come in questo caso) per paura o per conformismo. Nella Germania del dopoguerra è emersa la tendenza a minimizzare gli aspetti più crudeli del genocidio perché quell’esperienza era stata condivisa e tollerata dalla maggior parte dell’opinione pubblica tedesca. La Germania ha ritardato il momento di presa di coscienza delle sue responsabilità e quindi anche il processo di rigenerazione morale. La Dichiarazione Universale redatta dalle Nazioni Unite è dunque fondamentale per creare una comunità capace di garantire la pace,la fratellanza e la collaborazione fra gli uomini. Ma basta la Dichiarazione per cambiare vecchie mentalità? I fatti di cronaca ci testimoniano che questi diritti rimangono sulla carta e sono disattesi. Del resto anche la Dichiarazione Universale dei diritti rinvia alle leggi che ogni stato emanerà per disciplinare la materia lasciata “scoperta” dal testo internazionale I fatti odierni ci dimostrano che la legge costituzionale di uno stato moderno può essere manovrata a piacimento dall’esecutivo e non rendere operativi i principi che con caratteri di “fuoco” sono scritti sulla Dichiarazione Universale dei diritti. 19 Cosi parlava,intanto il mostro prese il fucile e sparò sulla folla inerme,il sangue del vecchio stanco schizzò qua e là per il campo io mi fermai in piedi tremando,accanto a un pilastro del solido tetto. Tirando i veli lucenti e vedendo l’atroce misfatto pensai nel mio cuore: -Ma tu sei mortale di quelli che vivono in terra che amano, soffrono, s’inteneriscono per i figli che hanno,o hai solo la forma di essere umano? Questi uomini non portano guerra vengono tutti da Dio diversi nel nome, negli usi, nei riti funerei ma uguali nell’amore, nel dolore e nella fatica. Anche a loro sono i fratelli,il padre e la madre, e i figli inteneriscono il cuore. Non ti riconosco come essere umano…ma anch’io sono un mostro, la donna del mostro,anch’io ho dormito accanto al fucile,anch’io ho colpa la più grande di tutte,non ho fermato la tua mano. 20 Fuggire, fuggire, fuggire posso ma ho paura, potresti uccidere anche me, sono un essere umano come il vecchio disteso nel campo. Lentini Greta Alcamo Alessandra Craparotta Mariachiara Accardo Giusy Ilenia Pampalone Claudia 21 22 Piuttosto che aspettare la morte, ecco la invoco Sull’antisemitismo e sul pensiero razzista si fonda il nazismo che ha trasformato gli Ebrei in “colpevoli” su cui scaricare la responsabilità della grave crisi del ’29 che attraversò la Germania dopo la prima guerra mondiale. Per la verità l’antisemitismo non fu un’invenzione di Hitler, gli Ebrei nella storia sono stati sempre oggetto di discriminazione e persecuzione e per questo trasformati in capro “espiatorio” dal potere politico per incamerare i loro beni nei momenti di crisi ma mai il potere politico si era spinto, come durante il nazismo, al genocidio. Fu questo un piano “razionale” e “scientifico” di annientamento di milioni di persone mediante maltrattamenti, lavoro coatto , denutrizione, camere a gas, forni crematori al di là di ogni immaginazione umana. In questa lirica viene evocata l’esperienza devastante vissuta dai prigionieri che come forza-lavoro gratuita lavoravano nelle fabbriche tedesche che si trovavano alle adiacenze dei campi di concentramento. Gli autori qui sottolineano non solo la morte incombente nei prigionieri ma anche la loro distruzione psicologica e morale. Il documento internazionale su cui fare riferimento per combattere la persecuzione e lo sfruttamento è la Dichiarazione Universale dei diritti umani approvata il 10 dicembre del 1948 in cui a chiare lettere,senza possibilità di errori di interpretazione, si afferma il diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria persona e questi diritti fondamentali spettano a tutti senza distinzione di razza,di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza,di nascita o di altra condizione. 23 Lavorando sto ormai da ore ed ore spezzandomi la schiena in questa piccola e stretta e minuscola stanza colma di macchinari,ove non si respira più, ove la gente lavora senza sosta, come quando un mulo traina il suo carro pieno di oggetti pesanti; sono stanco… Arrivano uomini vestiti di spudoratezza, acidi di guadagno, sfrontati, terribilmente gli lampeggiano gli occhi pieni di odio razziale. -Ah poltroni, brutti vigliacchi, i pezzi mai sono pronti, lavora, vecchio, il pezzo in un tempo dato,ordinato. Dissero parole con gli occhi rigonfi dell’ira che pareano fuoco lampeggiante. Il pezzo ora è finito e credo che la mia opera sia stata apprezzata. Ma non è abbastanza,mai per me una parola di pietà, sempre malanni e odio buona parola non dicono aspettano uomini veloci come veloce è la freccia quando dall’arco saetta. Non sono stato veloce abbastanza. Ubbidii al comando di uscire, lungo un sentiero di ghiaccio tacito urlante ma poi, venuto in disparte, molto pregai. Il grilletto premea sulle mie spalle inermi. E scendeva su di me la morte. E mentre m’agitava nell’anima in core pensai. -Precipiterò anch’io nella ripida morte? Sciagurati! 24 Anche per me sta arrivando la Moira. Piuttosto che aspettarla, ecco la invoco, come dono. Vinto ormai dalla paura stavo per perdere la speranza. Spogliandomi delle vesti coraggiose. Ma il primo grilletto pauroso fu invano E in me mattutina riapparve la speranza di vita. Ma egli d’un balzo allungò al compagno la mano. E ne afferrò la pistola Anche il secondo e anche il terzo grilletto fu invano. I barbari scoppiarono a ridere di cuore di me, e uno massacratore parlava così guardando l’altro massacratore -Ma vero il grilletto non parte? Dovevo oliarla di più l’altro ieri, che brutta figura mi ha fatto fare. Io giunsi dai miei vivo e questo provocò e gioia e dolore e pianto. Piangevano me vivo e se stessi piangevano. Non speravano più in nulla. La forza silenziosa del bene quasi sempre prevale sul male ma di vittime immolate ha bisogno per compiersi. Dattolo Alessia Messina Marta Ruisi Sofia Gioia Erika 25 26 Ne avrei potuto salvare di più! Il 15 settembre del 1935 furono emanate in Germania le leggi di Norimberga che “definirono lo stato di inferiorità razziale degli ebrei e fu la legittimazione ad ogni futura violenza”; prima c’erano state le leggi: il boicottaggio dei negozi ebrei, il pensionamento dei burocrati non ariani, leggi contro i soggetti nati da matrimoni misti … ma non solo in Germania, anche in Italia. l fascismo adottò nei confronti delle minoranze nazionali comprese all’ interno dei confini dello stato italiano metodi di “snazionalizzazione” fino al “genocidio culturale”, e dopo l’intesa tra l’ Italia fascista e la Germania nazista ad adottare la prime misure vessatorie nei confronti degli ebrei: espulsione degli ebrei immigrati dopo la guerra mondiale anche se cittadini italiani, esclusione dei professori ebrei dalle scuole di ogni ordine e grado, esclusione degli studenti ebrei da tutte le scuole con la sola eccezione degli universitari già iscritti anteriormente, dichiarazione sulla razza (1938), divieto di matrimonio con individui non ariani, divieto agli impiegati statali di sposare individui di nazionalità straniera … “Molti italiani e tedeschi si impegnarono, anche sul piano personale e consapevole dei rischi a rendere meno dure quella condizione e salvarono tanti ebrei destinati alla deportazione”. Il protagonista della lirica è tra questi. Nel dopoguerra l’antisemitismo non è scomparso, si sono verificati ancora atti di violenza e di ostilità nei confronti degli ebrei fra cui la profanazione dei cimiteri ebraici. Gruppi neonazisti continuano ancora a fare propaganda antisemita non solo in Europa ma anche in America latina dove molti nazisti hanno trovato rifugio. 27 -Piene le mani e d’oro e d’argento e diamanti vengo a te per viziarti e corromperti, pagare un grande riscatto per le creature, vittime innocenti di un oscuro e folle progetto – Costui delle S, con cuore di ferro nel petto, bramava altro riscatto per le creature vittime del folle omicida che splendeva su tutti di rara ricchezza per l’ oro versato. Ma quanto vale una vita? La sua unicità è il valore più grande, ma per lui tutte le creature hanno un prezzo finito. E io pensai:-Sopporta, dunque, non gemere senza posa nel cuore, nulla otterrai per le creature tue della lista. 28 E mentre il crudele mostro, accecato dall’oro, metteva l’odio da parte per un umile dono, io tra strazianti angosce sognavo doni per un riscatto infinito: liberare tutti dai campi per far dimenticare il dolore, ridare il futuro. Ma quando l’ inferno cessò di ardere spento dai venti, mi odiai e mi odio ancora: ne avrei potuto salvare di più! Melodia Luciano Scala Ignazio Renda Davide Varvaro Gaspare 29 30 Uccidere o morire, questa era la legge La Dichiarazione Universale dei diritti umani rappresenta un programma ambizioso e delinea un nuovo progetto di società fondato sul principio della libertà, sul rispetto del “diverso” e sulla realizzazione del bene proprio e del bene comune; la situazione del nostro tempo è molto lontana da questo progetto e non solo nei paesi poveri ma anche nei paesi appartenenti all’area più ricca del mondo. La dichiarazione indica la strada, verso quali obiettivi devono essere indirizzati gli sforzi dei popoli e dei governi ma non ha la funzione coercitiva della legge. Questo è un elemento di debolezza e si spiega in parte la mancata attuazione di essa e la tendenza ad allargare i diritti a gruppi privilegiati restringendoli all’uomo in quanto tale. La nostra costituzione lancia anch’essa una sfida “i diritti dell’uomo sono inviolabili e devono essere garantiti”. Lo Stato deve dunque tutelare le minoranze e non può non riconoscere agli stranieri gli stessi diritti inviolabili in quanto uomini. I diritti devono solo essere garantiti ai suoi cittadini o a tutti gli uomini che si trovano nel suo territorio? La storia recente ci insegna che questi diritti nei confronti dei soggetti più deboli (immigrati, stranieri) si “allargano e si restringono” a seconda delle esigenze della comunità che li ospita. Ma non devono valere in assoluto?gli stranieri in quanto soggetti più deboli sono diversi davanti alle norme? Se l’uomo non comprende che deve sacrificare una parte del suo benessere per tutelare i diritti dei “diversi” allora non potrà mai realizzare il buono proposito del soldato protagonista del brano 31 Ero immobile, fermo, stupito, di pietra sembravo con gli altri soldati e ascoltavo nuove e alate parole, e il mio cuore era molto agitato, la guerra che incendia la Terra era spenta. Intorno a Colui che molti ebrei salvò dalla Morte, s’eran raccolte le anime come gregge si raduna intorno al pastore, così disse alla turba di quanti non avevano forza e vigore ma vivevano ancora: Finita è la guerra, ricostruite le solide case, il destino oggi si compie per voi: ritornare nella terra dei padri dopo tanto soffrire, la colpa è tutta di noi ed è giusto pagarla, e voi soldati, che avete assistito alle stragi di molti innocenti, uccisi nella mischia feroce, ritornate e ai figli e alle mogli e alle case gradite, scegliete la vita o la morte di questi. -Io, soldato di guerra, guardai il fucile, le nuove parole ribollivano dentro, io causa di tante loro disgrazie, io messaggero di morte; anni prima uomini, viso di cagna, stregarono me, riversando la colpa di tanti malanni sul popolo ebreo, di loro non c’è da fidarsi, dicevano, 32 uccidere o morire, questa era la legge; ora tutto è cambiato che sia salva la vita, scelgo, non che perisca e questo sia per me il primo onore, e il secondo costruire amori fraterni fra gli uomini. Arcuri Giorgio Milana Giuseppe Coppola Leonardo Genco Gabriele Crimi Riccardo Pace Gabriele Di Giovanni Francesco Paolo Milazzo Pietro Renda Davide 33 34 Morto è colui che con il corpo vivo non pensa e non spera Il genocidio è distruzione fisica di un intero popolo ma soprattutto psicologica e morale come si evince nel brano. Il razzismo, l’etnocentrismo e il nazionalismo portarono solo lutti, rovine, guerra; la nostra Costituzione all’art. 11 recita che “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa…”, tutto l’articolo parla della pace e dell’azione degli organismi internazionali che garantiscono la soluzione pacifica delle controversie fra gli Stati. L’articolo promuove la partecipazione italiana all’Organizzazione delle Nazioni Unite e ha consentito la firma dei trattati che hanno costituito le Comunità Europee e l’Unione Europea. Il comandante barbaro comandò alle donne di vestire gli stracci e di ritornare al lavoro; le donne l’un l’altra si strinsero, avevano superato la selezione, quel giorno la morte si tenne lontano, articolarono così alate parole: -Anche qui al campo la speme ancora non abbandona noi a cui è stata tolta la luce della libertà, mettiamo da parte nel corpo le nostre stanchezze, nel cuore i dolori, verrà un giorno in cui tutto questo finirà e noi saremo scampate alla furia e ai colpi dei barbari. Anche al campo è lecito sperare. 35 La speranza misura la vita. Morto è colui che con il corpo vivo non pensa e non spera. Ma un Dio che ben conosce i responsi del fato volse ad affanno le rosee speranze scagliando rovina. Lamenti di bimbi come d’agnelli si levarono all’improvviso su da carri raccolti. I figli rubati portavano e vennero incontro a loro pieni di speme A loro si stravolsero gli occhi, gli invase in petto uno stordimento, restarono attonite, la morte fu loro vicina. Ah sarebbe meglio per loro scendere sotto terra che senza I figli restare, perché non avranno conforto, che senso ha scampare alla furia e ai colpi dei barbari senza di loro? Per le madri i figli son tutto. 36 È ragione di vita che impedisce immaginarne la morte. E leggere questo per noi è stato il dolore più grande. Pensare a questi bambini strappati alle madri verso un oscuro destino di morte, forse ci piace pensarlo saranno sfuggiti agli esperimenti, agli inceneritori, alle camere a gas, ma con il cuore pieno di dolore infinito. Accardo Giusy Ilenia Alcamo Alessandra Craparotta Maria Chiara Crimi Riccardo Lentini Greta Pampalone Claudia 37 Indice Introduzione 3 I bambini del ghetto 5 Quello che ho visto 11 Nel campo di concentramento 15 La donna del persecutore nazista 19 Piuttosto che aspettare la morte, ecco la invoco 23 Ne avrei potuto salvare di più 27 Uccidere o morire, questa era la legge 31 Morto è colui che con il corpo vivo non pensa e non spera 35 Le ricerche sono state tratte da: “Stato e Società” Dizionario di Educazione Civica di Marchese, Mancini, Assini - LA NUOVA ITALIA 2003 39