LEGAFRIULANA PERILCUORE COMUNEDI POVOLETTO SCREENING PER IL RISCHIO CARDIOVASCOLARE Responsabile Organizzativa Sig.na Elisabetta Borghi LA “DIAGNOSI DEL RISCHIO DI COMUNITÀ” ANALISI RAGIONATA DEI RISULTATI a cura di Dr. Diego Vanuzzo, ASV Daniela Del Fabro, ASV Donatella Belotti, ASV Fabiola Mattiussi Documento approvato dai Medici di Medicina Generale di Povoletto: Dr.ssa Emanuela Cucchiaro, Dr. Alessandro Fornasier e Dr. Pierluigi Navarra Gennaio 2007 Povoletto, gennaio 2007 Screening per il rischio cardiovascolare PRESENTAZIONE Cari Concittadini di Povoletto e cari Amici della Lega Friulana per il Cuore, ho la grande soddisfazione di presentarVi la “Diagnosi del Rischio Cardiovascolare di Comunità” che abbiamo realizzato nell’ambito del Progetto 3C di Povoletto, Cuore, Comunità e Comune. Si tratta di un compendio, confido leggibile ed interpretabile da tutti, dei principali fattori di rischio che, singolarmente e cumulativamente, espongono la nostra comunità ad ammalare di malattie cardiovascolari, ancora la prima causa di ricoveri ospedalieri e di mortalità nella nostra Regione. Come vedrete non si tratta di dati scontati, ma di un profilo interessante, che esprime bisogni per larga parte ignorati dagli stessi protagonisti, fortunatamente suscettibili di prevenzione e quindi di grande stimolo per tutti gli interessati, cittadini, volontariato cardiovascolare, istituzioni. Il documento ha solide basi scientifiche, ma ho particolarmente apprezzato il paragone del cruscotto automobilistico utilizzato dagli estensori: a Povoletto il cruscotto del cuore non sta andando bene in cittadini ancora “giovani”, dai 40 ai 50 anni, che, secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dovrebbero mantenere un perfetto stato di salute per lo meno sino ai 65 anni! Ciò significa, secondo gli autori, che nei gruppi di età più “anziani”, la situazione non può che essere peggiore. E Povoletto è certamente una comunità friulana tipica e quanto in essa riscontrato può essere esteso all’intera Provincia di Udine. Quindi è tempo di rimboccarci le maniche e “fare” prevenzione nelle nostre comunità, facilitando l’adozione di sani stili di vita con iniziative concrete e la valutazione del rischio cardiovascolare globale per tutti attraverso i Medici curanti. E’ quanto ci proponiamo di fare con il Programma 2007 del Progetto 3C e della Lega Friulana per il Cuore, puntando innanzitutto sull’informazione al cittadino: è veramente singolare quanto poco ancora si sappia del rischio cardiovascolare e dei modi per ridurlo! Non abbiamo ricette precostituite su come “informare per il cuore”, solo molte idee che discuteremo con tutti voi! Partecipate alle serate sanitarie, scriveteci, creiamo insieme percorsi di salute, in senso metaforico e proprio. Da parte mia e della Lega Friulana per il Cuore vi garantisco il massimo 3 Progetto 3C: Cuore, Comunità, Comune impegno, lo stesso che ha consentito la realizzazione dello Screening per il Rischio Cardiovascolare, che è costato molto, in termini economici, ma soprattutto di tempo e dedizione di chi ha lavorato gratuitamente come volontario, tecnici e “laici” insieme, come è tradizione del nostro sodalizio. Troverete alla fine della pubblicazione i più sentiti ringraziamenti per chi ha tanto fatto e donato per questo risultato. Qui vorrei solo ricordarVi che per andare avanti c’è bisogno del Vostro sostegno, come di quello di tutti. L’iscrizione alla Lega Friulana per il Cuore è un modo intelligente e socialmente utile per farci sentire la Vostra vicinanza ed il Vostro apprezzamento. Realizziamo tutti insieme il sogno di un Friuli più sano. Un saluto “di cuore”. Cav. Fausto Borghi Presidente della Lega Friulana per il Cuore e della Commissione per la Promozione della Salute del Comune di Povoletto Legafriulana perilCuore Lega friulana per il Cuore Le malattie del cuore e della circolazione sono le prime tra le cause di morte e di invalidità. Aiutaci a combatterle e a prevenirle. Più volontari più salute! Che cos’è La lega friulana per il Cuore è una associazione di volontariato ONLUS libera e apolitica. Non ha fini di lucro, promuove iniziative nei settori della prevenzione, assistenza, riabilitazione, educazione sanitaria e sostiene la ricerca sulle malattie del cuore e della circolazione in Friuli. Cosa fa • si avvale della consulenza e collaborazione di un comitato tecnico scientifico composto da cardiologi e cardiochirurghi • svolge attività di informazione e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica ai problemi medico-sociali delle malattie cardiovascolari • contribuisce allo sviluppo delle istituzioni cardiologiche, medico-chirurgiche specie nei settori della prevenzione e riabilitazione, nel Friuli V.G. • favorisce iniziative volte al recupero sociale e lavorativo dei cardiopatici. Dai la Tua adesione al nostro Gruppo Volontari 33100 Udine - Via Savorgnana, 43 - Tel. 0432 503449 E-mail: [email protected] - c/c postale n. 18817338 4 Povoletto, gennaio 2007 Screening per il rischio cardiovascolare PREMESSA Questo documento riporta l’analisi dei dati della valutazione del rischio cardiovascolare eseguita nel contesto della FASE ESECUTIVA del Progetto 3C (Cuore, Comunità, Comune) di Povoletto. Ricordiamo che il Progetto 3C è stato voluto dall’Amministrazione Comunale, in particolare dal Sindaco Dr. Alfio Cecutti e dall’Assessore all’Assistenza Prof.ssa Bruna Tracogna che hanno fatto proprie le proposte della Commissione per la Promozione della Salute del Comune di Povoletto, di cui è Presidente il Dr. Fausto Borghi, che è anche Presidente della Lega Friulana per il Cuore. Dopo una necessaria FASE DI PREPARAZIONE, che ha visto svariati incontri tra Amministrazione di Povoletto, Presidente della Lega Friulana per il Cuore ed i cardiologi Paolo Maria Fioretti, Diego Vanuzzo e Duilio Tuniz esponenti del Comitato Tecnico-Scientifico della stessa, il Progetto 3C ha avuto inizio. La fase esecutiva del Progetto 3C di Povoletto è stata articolata in tre linee operative per le quali sono state assicurate adeguate risorse dalla Lega Friulana per il Cuore, dal Comune di Povoletto e da benefattori, tra cui il Credito Cooperativo Friuli. Le linee operative sono state: 1) comunicazione ed azione di comunità 2) valutazione del rischio cardio-vascolare globale, 3) azioni per l’autogestione del rischio cardiovascolare elevato. Le linee operative sono state scelte in base al concetto di “costo di opportunità”, termine coniato nell’ambito della grande iniziativa canadese di promozione della salute cardiovascolare “Heart Health Initiative”, per definire i criteri con cui attivare le iniziative più efficaci consentite dalle risorse disponibili. Ricordiamo che in prevenzione cardiovascolare le iniziative sono efficaci se, oltre ad avere il sostegno istituzionale: a) coinvolgono la maggioranza dei cittadini, i residenti medici, farmacisti, professionisti socio-sanitari, b) prevedono la partecipazione attiva di tutti gli aderenti, c) identificano un percorso per cui gli esperti condividono progressivamente le loro conoscenze con volontari della comunità d) comportano la raccolta di indicatori di monitoraggio per superare le criticità e rilanciare l’azione, e) mirano alla sostenibilità da parte della comunità. Un’altra caratteristica delle linee operative è la progressività, intesa non solo come l’ovvia impossibilità di fare “tutto e subito”, ma come l’approccio sistematico alla ritaratura delle iniziative in rapporto alle esigenze man mano espresse dalla comunità. Le linee operative necessitano infine della condivisione da parte della comunità, per cui Amministratori ed Esperti presentano delle bozze di programma che diventano attuative dopo momenti di illustrazione, valutazione e confronto. In questa ottica sono state attuate le proposte che l’Amministrazione di Povoletto ed i Tecnici, Cardiologi 5 Progetto 3C: Cuore, Comunità, Comune della Lega Friulana per il Cuore e Medici di Medicina Generale di Povoletto hanno fatto nelle assemblee di comunità del 23 Giugno 2005 a Povoletto e del 15 Maggio 2006 a Savorgnano del Torre. Per la comunicazione ed azione di comunità sono stati realizzati: I) incontri periodici sui temi degli stili di vita “salvacuore” con distribuzione di materiale; II) un corso di formazione per volontari “animatori di comunità”; III) due corso di cucina per la sana alimentazione. Per la valutazione del rischio cardiovascolare globale, è stato predisposto un percorso per cui un campione di cittadini adulti dai 40 ai 50 anni sono stati valutati dai loro Medici Curanti in relazione al rischio di subire un evento cardiovascolare, con la redazione di una scheda, rilevata con l’aiuto di infermiere specializzate, poi computerizzata per la “diagnosi del rischio di comunità”. Per quanto riguarda le azioni per l’autogestione del rischio cardiovascolare elevato sono stati attuati due corsi di attività fisica con supervisione tecnica per persone con malattie delle coronarie (prevenzione secondaria). BREVE DESCRIZIONE DELLO SCREENING DI POVOLETTO Questa fase ha avuto luogo tra Settembre e Dicembre 2006. Dopo due incontri con i Medici di Medicina Generale di Povoletto ed un incontro specifico con la popolazione sono state messe a punto le metodologie, attribuite le responsabilità (Generale Cav. Fausto Borghi e Assessore Bruna Tracogna, Scientifica Dr. Diego Vanuzzo, Infermieristica ASV Daniela Del Fabro, Organizzativa Signorina Elisabetta Borghi), identificate le infermiere professionali, redatto un Manuale Operativo per loro, eseguito un corso di formazione specifico. Tutte le persone residenti a Povoletto di età fra i 40 e i 50 anni sono state invitate un sabato mattina presso il Poliambulatorio di Povoletto, in Via Dante, dove il personale infermieristico qualificato ha eseguito un prelievo di sangue a digiuno, ha compilato un breve questionario e ha misurato peso, altezza, circonferenza vita e fianchi e pressione arteriosa, per valutare il rischio cardiovascolare nei prossimi 10 anni. Il prelievo comprendeva glicemia, colesterolo totale, colesterolo HDL, trigliceridi, colesterolo LDL. A cura dei responsabili scientifico e infermieristico è stata fatta una valutazione preliminare delle categorie di rischio, usando, laddove indicato, il sistema computerizzato dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma. I risultati sono stati inviati ai partecipanti che li hanno portati al proprio Medico Curante per la definitiva valutazione del rischio ed i conseguenti 6 Povoletto, gennaio 2007 Screening per il rischio cardiovascolare provvedimenti per ridurlo. Nelle pagine successive sono riportati i risultati cumulativi, commentati, per la “diagnosi di rischio cardiovascolare di comunità”. DESCRIZIONE GENERALE 1) PARTECIPAZIONE Alla valutazione del rischio cardiovascolare globale hanno partecipato volontariamente 248 soggetti dai 40 ai 50 anni sui 984 eligibili (25,2%). Per un’azione di volontariato è un numero sufficiente per trarre indicazioni per tutta la comunità. Fig. 1 2) DIMENSIONI DEL CAMPIONE I partecipanti sono stati, per genere, 113 uomini (45,4%) e 135 donne (54,6%). La distribuzione per fasce di età è sottoriportata (vedi anche figura 1): Fasce di età Uomini % Donne % 40-45 59 91 52,2 67,4 46-50 54 44 47,8 32,6 Totale 113 135 100 100 Come si può notare hanno partecipato più donne e, tra queste, più persone tra i 40 e i 45 anni. Si conferma, anche nello Screening 3C la maggiore attenzione alla salute tra le donne, in particolare quelle all’inizio della “mezza età”. 3) MEDICI CURANTI DEI PARTECIPANTI: La distribuzione dei Medici Curanti dei partecipanti è così risultata (vedi anche Figura 2): - Dr.ssa Emanuela Cucchiaro 73 29,4% - Dr. Alessandro Fornasier 75 29,8% - Dr. Pierluigi Navarra 72 29,0% - Altri Medici fuori Povoletto 29 11,7% Totale 248 100% 7 Progetto 3C: Cuore, Comunità, Comune Come si può notare il contributo informativo e di sostegno dei tre Medici residenti a Povoletto è stato assolutamente paragonabile. Fig. 2 4) CONSUMO DI FARMACI Nella Tabella sottoriportata è descritta la percentuale di partecipanti che assumeva farmaci di qualsiasi tipo, in genere per cure prolungate, al momento dell’intervista (vedi anche Figura 3). CONSUMO DI UOMINI DONNE TOTALE FARMACI (compresi anticonc.) % 16,8 28,1 22,6 Fig. 3 Come si può notare si tratta di frequenze rilevanti, considerato che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità le persone al di sotto dei 65 non dovrebbero idealmente essere affette da malattie croniche. MODALITA’ DI SINTESI GRAFICA DEI RISULTATI In genere i dati scientifici sono presentati in tabelle e grafici, non sempre di immediata comprensione per la popolazione generale. Pur non rinunciando a questa modalità di illustrazione delle componenti della “Diagnosi di Comunità” di Povoletto, la assoceremo ad una visualizzazione grafica che definiamo “il cruscotto della salute cardiovascolare”, per analogia con il familiare cruscotto di un’automobile. Tale approccio è comprensibile se assimiliamo il rischio di avere un infarto cardiaco o un ictus cerebrale al rischio di avere un incidente d’auto in base alla velocità. La Figura 4 tratta da dati veri, illustra bene il concetto. Come si può notare, il rischio di avere un incidente aumenta molto poco dai 45 ai 65 km/h, l’incremento è decisamente maggiore tra i 65 e i 70 km/h ed aumenta ancora sensibilmente tra i 70 ed i 75 km/h, per salire vertiginosa8 Povoletto, gennaio 2007 Screening per il rischio cardiovascolare mente dopo tale velocità. Analogamente, se assimiliamo alla velocità il Fig. 4 rischio di subire un evento cardiovascolare, dato dai maggiori fattori di rischio, capiremo l’impatto di questi ultimi, soprattutto se ce ne sono più presenti nella stessa persona. Per fattori di rischio intendiamo quelle condizioni che, presenti nei sani, li predispongo ad ammalare. I fattori di rischio cardiovascolare più importanti sono stati suddivisi tra quelli non modificabili e quelli modificabili. Trai primi ci sono l’età (più aumentano gli anni più si rischia), il genere (gli uomini sono più colpiti delle donne sino ai 75 anni, poi le signore pagano un maggior scotto), la familiarità per eventi cardiovascolari precoci (rischia di più chi ha un consanguineo di I° con un infarto o un ictus prima dei 55 anni se uomo –padre, fratelli, figli- o prima dei 65 anni se donna –madre, sorelle, figlie-). Tra i fattori di rischio modificabili i più predittivi e con prove di efficacia preventiva della loro riduzione sono risultati: l’ipertensione arteriosa, l’ipercolesterolemia, il fumo di tabacco ed il diabete. Secondo le raccomandazioni delle Società Scientifiche, vengono definiti ipertesi i soggetti che hanno ripetute misurazioni pressorie maggiori di 140/90 mmHg, anche se la pressione ideale dovrebbe essere 120/80 mmHg. Analogamente sono considerati ipercolesterolemici gli individui con un colesterolo totale maggiore di 200 mg/dl e l’ideale sarebbe di averlo inferiore a 190 mg/dl; il colesterolo totale in realtà è una misura molto semplificata delle complesse particelle circolanti nel sangue definite “lipoproteine” perché costituite da una parte grassa o lipidica “lipo” e da una parte proteica e, a livello pratico, è risultato vantaggioso stimare queste lipoproteine con il dosaggio di colesterolo totale, colesterolo HDL, trigliceridi. Si è poi visto che, se i trigliceridi sono inferiori a 400 mg/dl si può facilmente calcolare, con una formula aritmetica, il colesterolo legato alla lipoproteina LDL, che provoca danni arteriosi se in eccesso, definito appunto colesterolo LDL: questo è dannoso se supera i 115 mg/dl; per converso il colesterolo HDL è protettivo e dovrebbe essere superiore ai 40 mg/dl negli uomini e ai 50 mg/dl nelle donne; i trigliceridi per non creare problemi dovrebbero essere inferiori a 150 mg/dl. Il fumo di qualsiasi tipo di tabacco, sigarette, 9 Progetto 3C: Cuore, Comunità, Comune sigari e pipa è molFig. 5 to dannoso per le nostre arterie. Da moltissime ricerche è ormai noto che i fattori di rischio modificabili, se si associano nella stessa persona ne aumentano notevolmente il rischio. Nella Figura 5 tratta da dati italiani recenti, è stato posto uguale a 100 il rischio di una persona con pressione sistolica (la “massima”) inferiore a 120 mmHg, colesterolemia inferiore a 190 mg/dl e non dedito al fumo. Come si può notare, avere solo la pressione maggiore di 120 mmHg o il colesterolo totale maggiore di 190 mg/dl aumenta il rischio del 20%; fumare aumenta di per sé il rischio del 60%. L’associazione di due di questi tre fattori di rischio considerati raddoppia il rischio (200%) e la presenza di tutti e tre lo aumenta di due volte e mezzo (250%). E’ come se l’indicatore di velocità salisse moltissimo all’aumentare del numero dei fattori considerati. Il diabete mellito non è riportato perché la sua presenza raddoppia i livelli di rischio considerati: ad esempio se un diabetico è iperteso, ipercolesterolemico e fumatore ha un rischio aumentato del 500% (5 volte) rispetto ad una persona di pari età e genere con normale pressione e colesterolo, non fumatrice non diabetica. Un altro fattore alla base del rischio cardiovascolare, importantissimo ma finora non considerato è l’eccesso di peso corporeo e questo perché è stato dimostrato che chi è in sovrappeso ha mediamente una pressione ed un colesterolo elevati è va più facilmente incontro a diabete; le buone notizie sono che normalizzando il peso corporeo si riducono i fattori considerati e, conseguentemente, il rischio globale (la velocità). In quest’ottica abbiamo considerato anche il peso corporeo in relazione all’altezza e la sua distribuzione corporea nello Screening del Progetto 3C. Sulla base di queste considerazioni e di questi esempi, possiamo immaginare che, analogamente al cruscotto di un’automobile ci sia anche un “cruscotto della salute cardiovascolare” o, in breve “cruscotto del cuore” (Figura 6), in cui gli indicatori segnalino dei livelli ottimali per una velocità che non 10 Povoletto, gennaio 2007 Screening per il rischio cardiovascolare esponga al rischio di incidenti. Fig. 6 Nell’esempio abbiamo assimilato il carburante al bilancio calorico, i giri motore alla pressione arteriosa, il livello dell’olio al colesterolo LDL, la spia del liquido dei freni al fumo, la temperatura dell’acqua alla glicemia. In relazione a quanto già descritto, il cruscotto del cuore ideale, sia per il singolo che per i valori medi della comunità dovrebbe essere quello illustrato nella Figura 7. Fig. 7 11 Progetto 3C: Cuore, Comunità, Comune ANALISI DEI FATTORI DI RISCHIO 1) MISURE ANTROPOMETRICHE (PESO, ALTEZZA, CIRCONFERENZA VITA) PESO (kg) UOMINI DONNE Peso medio 82,7 62,4 Deviazione Standard 11,7 10,5 Peso massimo 111,6 104,1 Peso minimo 58,9 46,4 ALTEZZA (m) Altezza media Deviazione Standard Altezza massima Altezza minima INDICE DI MASSA CORPOREA (kg/m2) IMC medio Deviazione Standard IMC massimo IMC minimo CATEGORIE DI INDICE DI MASSA CORPOREA (*) Sottopeso (< 18,5 kg/m2) Normopeso (18,5 – 24,9 kg/m2) Sovrappeso (25,0 – 29,9 kg/m2) Obesi (≥ 30,0 kg/m2) UOMINI 1,77 0,06 1,98 1,60 DONNE 1,63 0,06 1,78 1,44 UOMINI DONNE 26,2 3,3 35,6 19,5 23,6 3,6 36,9 17,5 UOMINI % 0,0 41,6 45,1 13,3 DONNE % 3,0 69,6 21,5 5,9 * Linee Guida per una sana alimentazione italiana, Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, Roma (2003). 12 CIRCONFERENZA VITA (cm) Circonferenza media Deviazione Standard Circonferenza massima Circonferenza minima UOMINI 95,1 11,9 171,0 74,0 DONNE 81,1 10,0 112,0 63,0 CATEGORIE CIRCONFERENZA VITA Circonferenza > 102 U, 88 D Circonferenza normale UOMINI % 20,5 79,5 DONNE % 23,0 77,0 Povoletto, gennaio 2007 Screening per il rischio cardiovascolare PRESENTAZIONE DEI DATI E COMMENTO I dati su peso, altezza, indice di massa corporea e circonferenza vita sono presentati per genere, perchè diversi tra uomini e donne; nelle tabelle sono riportati il VALORE MEDIO, cioè quello che avrebbero tutti i partecipanti se fossero uguali e si ricava sommando tutti i valori rilevati e dividendoli per il numero dei partecipanti, la DEVIAZIONE STANDARD, che è un sistema statistico per stimare la variabilità intorno alla media (maggiore la deviazione standard maggiore la variabilità e vice-versa), il VALORE MASSIMO e quello MINIMO rilevati, concetti facilmente intuibili. Poi sono state considerate le frequenze (tecnicamente dette “prevalenze” delle condizioni che configurano le categorie di rischio, definite da criteri scientifici ad esempio per il peso le categorie di sovrappeso e obesità. Coerentemente con lo schema di analisi per la “Diagnosi di comunità”, questi dati danno “l’immagine” della comunità analizzata in relazione ai fattori considerati. Naturalmente questo tipo di presentazione per genere (valori medi, deviazione standard, valore massimo, valore minimo, frequenza di condizioni a rischio) è stato mantenuto per tutti i fattori di rischio considerati nello Screening del Progetto 3C di Povoletto. Per definire la categoria di peso abbiamo scelto, come indicato internazionalmente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione di Roma, l’INDICE DI MASSA CORPOREA (IMC), che mette in relazione il peso all’altezza e si calcola dividendo il peso, espresso in Kg, per l’altezza, espressa in metri, elevata al quadrato. In base all’IMC si definiscono le categorie di SOTTOPESO, NORMOPESO, SOVRAPPESO, OBESITA’. Analizzando l’IMC medio e le sue categorie, si nota subito come negli uomini tra i 40 e i 50 anni di Povoletto, l’IMC medio sia classificabile nella categoria SOVRAPPESO, mentre quello Fig. 8 medio delle donne di pari età è nella categoria NORMOPESO. Quindi, come “Diagnosi di Comunità” gli uomini dai 40-50 anni di 13 Progetto 3C: Cuore, Comunità, Comune Povoletto sono mediamente sovrappeso, dimostrando una sproporzione negativa tra le calorie introdotte con l’alimentazione e quelle spese con l’attività fisica. Più virtuose, mediamente, le donne di pari età di Povoletto, ma dobbiamo tenere a mente che in esse prevalgono le più giovani, verosimilmente più attente alla “forma”. Naturalmente, questa situazione “media” si riflette nell’analisi, più accurata, per categorie di peso (vedi anche Figura 8). Infatti, ben il 45,1% degli uomini è in sovrappeso e il 13,3% francamente obeso. Nelle donne, per le ragioni accennate, tali percentuali sono meno della metà: 21,5% sovrappeso, 5,9% obese. Da segnalare che una piccola percentuale di donne (3%) è sottopeso, ed anche questo può essere un problema. Recenti ricerche nel contesto del valore predittivo delle varie categorie di peso non hanno solo confermato l’eccesso di eventi cardiovascolari nei soggetti sovrappeso e, in particolare, negli obesi rispetto ai normopeso, ma hanno valorizzato la distribuzione del grasso corporeo nell’ambito del sovrappeso e dell’obesità. Si è visto infatti che, a parità di IMC, le persone con adiposità addominale (forma a “mela”) andavano più facilmente incontro ad infarto miocardico ed ictus cerebrale di quelle in cui il grasso era distribuito nella zona glutea (forma a “pera”). Il responsabile dell’eccesso di rischio nell’eccesso di adiposità addominale era il grasso intraviscerale e si è visto che esso correlava molto bene con il “girovita”, misurato con un comune metro da sarto. Gli studiosi hanno identificato i “valori soglia”, oltre i quali il “girovita” o circonferenza addominale conferiva un maggior rischio cardiovascolare, 102 cm per gli uomini europidi e 88 cm per le donne europidi (per altri gruppi etnici i valori sono diversi). Pertanto anche nello Screening del Progetto 3C di Povoletto è stata misurata la circonferenza della vita e stimata la frequenza di coloro che superavano i valori soglia, definiti affetti da “obesità addominale”. La circonferenza addominale media è risultata maggiore negli uomini rispetto alle donne ma, tenendo conto dei valori soglia riferiti, la prevalenza Fig. 9 di obesità addominale è risultata del 20,5% negli uomini e del 23,0% nelle donne. Ciò significa che un numero consistente di donne in sovrappeso ha un eccesso di adipe addominale, che ne aumenta 14 Povoletto, gennaio 2007 Screening per il rischio cardiovascolare il rischio, pur appartenendo ad una categoria di peso più favorevole (vedi anche Figura 9). Per quanto riguarda il “cruscotto del cuore” è evidente che gli uomini di Povoletto, oltre ad avere il serbatoio pieno hanno delle pericolose taniche di carburante nell’auto, che ne sbilanciano anche l’assetto. Tale fenomeno è meno pronunciato nelle donne 2) PRESSIONE ARTERIOSA, IPERTENSIONE E FREQUENZA CARDIACA PRESSIONE SISTOLICA UOMINI DONNE mmHg Media 139,4 127,3 Deviazione Standard 15,4 15,5 Valore massimo 183 178 Valore minimo 106 101 PRESSIONE DIASTOLICA mmHg Media Deviazione Standard Valore massimo Valore minimo FAMILIARITA’ PER IPERTENSIONE % IPERTENSIONE ARTERIOSA % (**) Lieve (PAS 140-159, PAD 90-99 mmHg) Moderata-importante (PAS ≥ 160; PAD ≥ 100 mmHg) TOTALE UOMINI DONNE 81,3 10,3 110 60 76,4 9,6 105 52 UOMINI DONNE 33,6 62,8 TOTALE 44,0 UOMINI DONNE 31,9 17,7 17,7 4,4 49,6 22,1 ** Linee Guida Società Europea dell’Ipertensione, Società Europea di Cardiologia, 2003 IPERTENSIONE ARTERIOSA , CONTROLLO Moderata-importante nota (%) Moderata-importante ben trattata di quella nota(%) UOMINI 55,0 54,5 DONNE 40,0 0,0 # # dovuta ai piccoli numeri 15 Progetto 3C: Cuore, Comunità, Comune FREQUENZA CARDIACA battiti per minuto (**) Media Deviazione Standard Valore massimo Valore minimo UOMINI DONNE 65,6 10,4 111 48 71,9 9,0 115 55 ** valori attesi, nei limiti di norma, non commentati. PRESENTAZIONE DEI DATI E COMMENTO I dati sulla pressione arteriosa, a Fig. 10 livello medio dimostrano che siamo ben lungi da quelli considerati “ideali” dalle raccomandazioni internazionali, come illustrato nel “cruscotto del cuore” riportato nella Figura 10. Rilevante la frequenza di persone che riportano familiarità per ipertensione, cioè la presenza della condizione in parenti consanguinei di I° cioè genitori, fratelli, figli, ma negli uomini la percentuale, 33,6 % è circa la metà di quella riportata dalle donne, 62,8% certamente più attendibile. Questi dati sulla pressione arteriosa, già preoccupanti per persone tra i 40 e i 50 anni, si ripercuoFig. 11 tono sulla prevalenza di ipertensione arteriosa (vedi anche Figura 11). Come si può notare, circa un terzo degli uomini (31,9%) ed un quinto delle donne (17,7%) ha valori pressori lie16 Povoletto, gennaio 2007 Screening per il rischio cardiovascolare vemente alterati, anche se l’approccio per ridurli è prevalentemente non farmacologico (normalizzare il peso corporeo, alimentazione senza sale ed eccesso di alcolici, ricca di verdure, moderata ma regolare attività fisica di resistenza come camminare, andare in bicicletta, nuotare). Inoltre circa un quinto degli uomini (17,7%) e il 5% delle donne ha una forma di ipertensione moderata-importante, che richiede un inquadramento medico e, verosimilmente, un trattamento farmacologico. Globalmente circa la metà degli uomini ed un quarto delle donne ha una forma di pressione elevata. Restringendo l’analisi all’ipertensione moderata-importante, è significativo che il 45% degli uomini e il 60% delle donne non ne sia edotto, anche se per le donne può trattarsi di un dato casuale, perché la frequenza di questa condizione è molto più rara. Tra gli uomini che riferiscono di essere ipertesi, circa la metà, e quindi Fig. 13 un quarto del totale degli ipertesi, riceve un trattamento farmacologico adeguato a normalizzare i valori pressori; per le donne, dati appunto i piccoli numeri, il fatto che non ce ne siano di trattate in modo efficace può essere casuale (vedi anche Figure 12 e 13). Ad ogni conto una proporzione rilevante di persone ipertese dovrebbe innanzitutto confermare dal curante la condizione e, nel caso, assumere farmaci idonei a normalizzare il quadro pressorio, oltre a seguire un sano stile di vita, per ridurre il rischio collegato a questa condizione. Fig. 12 3) VALORI LIPIDICI E DISLIPIDEMIA COLESTEROLEMIA TOTALE mg/dl Media Deviazione Standard Valore massimo Valore minimo UOMINI DONNE 205,5 34,5 321 125 200,7 34,4 340 119 17 Progetto 3C: Cuore, Comunità, Comune COLESTEROLEMIA LDL mg/dl Media Deviazione Standard Valore massimo Valore minimo UOMINI 125,6 32,6 262 47 COLESTEROLEMIA HDL mg/dl Media Deviazione Standard Valore massimo Valore minimo TRIGLICERIDEMIA mg/dl Media Deviazione Standard Valore massimo Valore minimo DONNE 58,1 12,1 91 33 72,3 15,9 123 39 UOMINI DONNE 108,5 61,0 395 42 79,2 37,7 253 29 UOMINI DONNE % 22,1 48,7 Familiari Ipercolesterolemia moder-imp. LDL > 130 mg/dl Ipercolesterolemia lieve LDL tra 115 e 130 mg/dl Ipertrigliceridemia Trigliceridi > 150 mg/dl Basso HDL Uomini < 40, Donne < 50 mg/dl TOTALE 18 UOMINI FAMILIARITA’ PER DISLIPIDEMIA DISLIPIDEMIE DONNE 112,6 31,4 240 56 UOMINI N % tot TOTALE 32,3 DONNE N % tot 18 15,9 9 6,7 33 29,2 20 14,8 14 12,4 27 20,0 6 4,4 3 2,2 2 1,8 4 3,0 72 63,7 63 46,7 Povoletto, gennaio 2007 DISLIPIDEMIE CONTROLLO Note tra le familiari Note tra l’ipercolesterolemia moderata-importante Note tra le altre dislipidemie Trattati con farmaci tra le familiari/ ipercolesterol. mod.imp Screening per il rischio cardiovascolare UOMINI % DONNE % 22,2 33,3 57,6 30,0 28,6 18,6 9,5 6,9 PRESENTAZIONE DEI DATI E COMMENTO I dati sul colesterolo LDL, a livello medio dimostrano una situazione preoccupante per gli uomini, accettabile per le donne, come anche riportato nella Figura 14, che riporta il “cruscotto del cuore” per tale condizione L’analisi dei valori lipidici riscontrati nei partecipanti allo Screening del Progetto 3C di Povoletto, consente, in relazione alle altre notizie rilevate, di ricostruire la frequenza di alterazioni dei grassi del sangue, tecnicamente dette “dislipidemie” in questa comunità, per la fascia di età dai 40 ai 50 anni. Innanzitutto vanno distinte le dislipidemie familiari, di origine genetica, che sono importantissime perché identificano i portatori come soggetti ad alto rischio di un evento cardiovascolare nella vita e pertanto vanno identificate e adeguatamente trattate. La prevalenza di dislipidemie familiari, che possono comportare livelli elevati di colesterolo, di trigliceridi, di entrambi o valori molto bassi di colesterolo HDL (“buono”) è risultata del 15,9% tra gli uomini e del 6,7% tra le donne. Va qui ribadito che si tratta Fig. 14 di dati preliminari, che vanno confermati dal Medico Curante, eventualmente con ulteriori accertamenti, in particolare l’assetto tiroideo, ma le persone con i valori elevati dei grassi del sangue circolante 19 Progetto 3C: Cuore, Comunità, Comune e un consanguineo di I° con la Fig. 15 stessa condizione meritano comunque la massima attenzione ed i valori vanno ridotti con lo stile di vita e, se necessario, con i farmaci. Oltre a queste sono state poi considerate le altre forme di dislipidemia, classificate secondo le Linee Guida Scientifiche e riportate sia nella Tabella di pag. 18 che nella Figura 15. Come si può notare, in totale ben il 60% degli uomini ed il 40% delle donne hanno valori non ottimali dei lipidi circolanti, collegati prevalentemente ad una alimentazione non adeguata, al sovrappeso ed a un attività fisica non proporzionata. Per quanto riguarda la consapevolezza delle varie forme di dislipidemia, Fig. 16 (vedi anche Figura 16), si nota una situazione preoccupante per quanto riguarda le dislipidemie familiari, perché solo un uomo su quattro e una donna su tre sono edotti di questa patologia aterogena (che può provocare aterosclerosi). Migliore la situazione tra gli uomini per le ipercolesterolemie moderato-importanti, ma scarsa la consapevolezza per le altre forme, soprattutto tra le donne. Infine il trattamento farmacologico delle dislipidemie familiari e delle ipercolesterolemie moderate-importanti è del tutto insufficiente (meno del 10% per gli uomini e meno del 7% per le donne). 4) GLICEMIA E IPERGLICEMIA GLICEMIA mg/dl Media (mg/dl) Deviazione Standard Valore massimo (mg/dl) Valore minimo (mg/dl) % IPERGLICEMIA (glicemia ≥ 100 mg/dl) 20 UOMINI 87,9 9,6 119 70 DONNE 81,4 10,3 159 59 9,7 % 2,7 % Povoletto, gennaio 2007 FAMILIARITA’ PER DIABETE % Screening per il rischio cardiovascolare UOMINI DONNE 22,1 31,9 TOTALE 24,6 PRESENTAZIONE DEI DATI E COMMENTO I dati sulla glicemia mostrano un “cruscotto del cuore” con indicatori medi in ordine, sia per gli uomini Fig. 17 che per le donne. Infatti in entrambi i generi la glicemia media è inferiore ai 100 mg/ dl, raccomandata dalle Linee Guida internazionali. Tuttavia (vedi anche Figura 17) la percentuale di persone con una glicemia a digiuno maggiore di 100 mg/dl, cioè elevata, è di quasi il 10% negli uomini e di quasi il 3% nelle donne. Tra queste ci sono due diabetiche, mentre tra gli uomini non sono stati rilevati soggetti con tale condizione, definita da una glicemia maggiore o uguale a 126 mg/dl. Comunque questo dato di una glicemia alterata in un uomo su 10 è rilevante dal punto di vista della “Diagnosi di comunità”. Significativa infine la familiarità per diabete, riportata da un uomo su quattro e una donna su tre. Sapendo che molto spesso il diabete di tipo II si manifesta in età maggiori dei 50 anni, possiamo concludere che un numero rilevante tra i quaranta-cinquantenni di Povoletto ha una discreta probabilità di sviluppare questo importante fattore di rischio in futuro, che raddoppia il rischio cardiovascolare conferito dagli altri fattori. 5) FUMO DI TABACCO ABITUDINE AL FUMO UOMINI DONNE TOTALE % sul totale popolazione 25,7 19,5 20,6 89,7 100 92,2 11,2 9,3 10,1 9,1 8,9 9,0 Fumo di sigaretta, % sul totale fumatori Numero medio sigarette fumate nei fumatori Dev. Standard sigarette 21 Progetto 3C: Cuore, Comunità, Comune PRESENTAZIONE DEI DATI E COMMENTO I dati sul fumo di tabacco mostrano un “cruscotto del cuore” Fig. 18 con indicatori alterati in una percentuale rilevante di uomini e donne (vedi anche Figura 18). Infatti ben un quarto degli uomini ed un quinto delle donne fuma, ed ha pertanto una pericolosa “spia del liquido dei freni” accesa, quindi un veicolo fortemente a rischio di incidenti perché con sistema frenante inefficiente. La maggior parte degli uomini e la totalità delle donne fumano sigarette, con una media importante di circa 10 sigarette al giorno, che non è da considerarsi “poco” e che, in termini di comunità, connota la dipendenza dal tabacco. RISCHIO CARDIOVASCOLARE CLASSIFICAZIONE DEL RISCHIO IN BASE AI DATI DISPONIBILI TIPO DI RISCHIO Alto rischio per pregressa cardiovasculopatia Alto rischio per dislipidemia familiare Alto rischio per Diabete Mellito Alto Rischio Carta ISS > 20% in 10 anni TOTALE ALTO RISCHIO Rischio non alto 22 Uomini % Donne % Totale % 2 1,8 0 0 2 0,8 18 15,9 9 6,7 27 10,9 0 0 2 1,5 2 0,8 0 0 0 0 0 0 20 17,7 11 8,1 31 12,5 93 82,3 124 91,9 217 87,5 Povoletto, gennaio 2007 Screening per il rischio cardiovascolare RISCHIO CARDIOVASCOLARE GLOBALE ISS Medio Deviazione Standard Valore massimo Valore minimo FAMILIARITA’ PER ATEROSCLEROSI % UOMINI DONNE 2,0 0,9 5,6 0,8 0,5 0,4 2,4 0,2 UOMINI DONNE TOTALE 26,5 43,4 31,9 PRESENTAZIONE DEI DATI E COMMENTO I dati raccolti durante lo Screening del Progetto 3C di Povoletto tra i partecipanti di età fra i 40 e i 50 anni, consentono anche di descrivere il RISCHIO CARDIOVASCOLARE DI COMUNITA’ nel suo complesso e non solo in relazione ai singoli fattori di rischio. Anche se nessuno tra i partecipanti, in relazione alla fascia di età considerata, ha raggiunto un rischio superiore al 20% secondo il sistema a punteggio messo a punto dall’Istituto Superiore di Sanità di Roma (che definisce una categoria di soggetti ad alto rischio), sapendo che le altre categorie di alto rischio sono i soggetti che hanno già sofferto di un evento cardiovascolare, coloro che sono affetti da dislipidemia familiare ed i diabetici, in totale il 17,7% degli uomini e l’8,1% delle donne è risultato ad alto rischio di subire un infarto miocardico o un ictus cerebrale (vedi anche Figura 19). Si tratta di frequenze elevate, definite dagli esperti di tipo “epidemico”. Per le altre persone a rischio inFig. 19 feriore, il rischio medio per gli uomini è risultato il quadruplo di quello per le donne e la valutazione dei singoli fattori di rischio ci spiega per larga parte il perché. Chi non ha dimestichezza con i dati epidemiologici non si faccia fuorviare 23 Progetto 3C: Cuore, Comunità, Comune Fig. 20 dalle numerosità riportate. Applicando infatti le stime del rischio alla numerosità dei soggetti tra i 40 e i 50 anni di Povoletto, circa 1000 persone, se non si interviene ben 26 uomini e 10 donne potrebbero avere un infarto o un ictus nei prossimi 10 anni. Il potenziale della prevenzione cardiovascolare è pertanto evidente. La situazione di rischio descritta è inoltre suffragata dal fatto che circa un terzo dei partecipanti riporta familiarità per cardiovascolopatie precoci. Essa infine appare plausibile considerando il “cruscotto del cuore” dei quaranta-cinquantenni di Povoletto nel suo complesso (Figura 20). CONCLUSIONI La Diagnosi del Rischio Cardiovascolare di Comunità di Povoletto dimostra che, se già nei soggetti dai 40 ai 50 anni la situazione è molto lontana dall’ottimale, nelle età più avanzate il rischio non può essere che maggiore e rendere ragione del fatto che, analogamente all’intero Friuli-Venezia Giulia, le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di ricovero ospedaliero e di morte. Le ragioni di questo elevato rischio di comunità deriva24 Povoletto, gennaio 2007 Screening per il rischio cardiovascolare no soprattutto da uno stile di vita non salutare per molti cittadini, che non seguono quell’alimentazione equilibrata, quell’attività fisica di resistenza e quella vita libera dal fumo che potrebbero ridurre i fattori di rischio cardiovascolare modificabili e quindi il rischio globale ed il numero di infarti e di ictus. Nello specifico dello Screening del Progetto 3C la condizione ad alto rischio più negletta e pertanto pericolosa è rappresentata dalle dislipidemie familiari: sono frequenti, ma pochi dei cittadini affetti ne hanno consapevolezza e, di questi, i trattati sono una esigua minoranza. Non spetta ad un rapporto “diagnostico” ipotizzare le azioni preventive per migliorare questo stato di cose. Si possono però ipotizzare alcune soluzioni, che vanno ampiamente discusse, valutate ed integrate dalla comunità di Povoletto, nei previsti incontri con gli esponenti della Lega Friulana per il Cuore e del Comune di Povoletto. Potrebbe essere decisamente utile: 1) continuare ad informare la comunità sugli stili di vita “salvacuore” con serate sanitarie; 2) predisporre un “percorso attrezzato” per favorire l’attività fisica di resistenza; 3) realizzare uno sportello informativo di promozione della salute cardiovascolare nella sede del Comune di Povoletto; 4) sostenere il lavoro dei Medici Curanti nella ricerca attiva delle dislipidemie familiari fornendo ai cittadini materiali specifici; 5) patrocinare e fornire supporto scientifico ad iniziative spontanee di Gruppi e Associazioni che favoriscano la “convivialità sana” e l’attività fisica in compagnia. Possiamo concludere con la frase di uno dei pionieri della prevenzione cardiovascolare nella comunità, il Prof. Geoffrey Rose di Londra: ci sono “individui ammalati e popolazioni ammalate”, anche a Povoletto la comunità non gode di una buona salute cardiovascolare. Fortunatamente però, ci sono i rimedi e la comunità può star meglio. 25 RINGRAZIAMENTI Lo Screening del Progetto 3C di Povoletto non sarebbe stato possibile senza il sostegno fondamentale di: 1) i cittadini di Povoletto; 2) i Medici di Medicina Generale di Povoletto Dr.ssa Emanuela Cucchiaro, Dr. Alessandro Fornasier e Dr. Pierluigi Navarra; 3) la Farmacia di Povoletto, diretta dal Dr. Angelo Boschetti; 4) le Infermiere operanti nel Poliambulatorio: ASV Adotti Marina, ASV Colautti Annarosa, ASV Condolo Renata, ASV Corazza Paola, ASV Castenetto Adelina, IP Dominici Gioia, ASV Fabbro Anna, ASV Guatto Miriam, ASV Ghiraldo M.Teresa, ASV Micossi Simonetta, ASV Moretti Anna Rosa, ASV Uliana Cristina, ASV Verago Giuseppina, ASV Zuliani Gessica (coordinamento infermieristico ASV Del Fabro Daniela, ASV Belotti Donatella); 5) La Banca di Credito Cooperativo Friuli, filiali di Povoletto e Savorgnano del Torre, Capoarea Rag. Paolo Dallagnese; 6) il Comitato Tecnico-Scientifico della Lega Friulana per il Cuore, composto dai Dottori: Paolo Maria Fioretti (coordinatore), Ezio Alberti, Maria Grazia Baldin, Ugolino Livi, Lucio Mos, Duilio Tuniz (segretario), Diego Vanuzzo; 7) la Commissione per la Promozione della Salute del Comune di Povoletto, presieduta dal Cav. Fausto Borghi e composta da: Assessore all’Assistenza Dr.ssa Bruna Tracogna, Silvano Basso, Andrea Romito. 8) il Consiglio Direttivo della Lega Friulana per il Cuore: Cav. Fausto Borghi (Presidente), Dr.ssa Milena Broglia, Sig.na Elisabetta Borghi (Assistente di Segreteria, Sig.ra Odette Boschi, Sig. Aurelio Burba, Sig.ra Rosanna Cumaro, Sig. Romano de Paoli, Dr. Paolo Fioretti, Sig. Luciano Fornasari, Sig. Mario Martina, Dr. Duilio Tuniz, Dr. Diego Vanuzzo (Segretario); 9) l’Amministrazione Comunale di Povoletto: Sig. Alfio Cecutti (Sindaco), Dr.ssa Bruna Tracogna (Assessore all’Assistenza). Grafiche Civaschi - Povoletto (Ud) Supplemento al Trimestrale “Il Battito” anno 7 n.1 Febbraio 2007