Edizione N. 155 Anno VIII 29 GENNAIO 2016 Inserto di informazione - economia - politica - cultura “1938-1945 La Persecuzione degli ebrei in Italia. Documenti per una storia” inaugurata a Palazzo della Cultura rimarrà aperta fino al 15 febbraio Catania celebra la Memoria con una mostra sulla Shoah L'affermazione più profonda che sia mai stata pronunciata a proposito di Auschwitz non fu affatto un'affermazione, ma una risposta. La domanda: "Ditemi, dov'era Dio, ad Auschwitz?". La risposta: "E l'uomo, dov'era?". (William Clark Styron) a pag. IV In base al Bollettino Statistico della Banca d’Italia Mutui, previsioni in crescita per il 2016 a pag. III Caserta: in forse lo stato di salute delle casse comunali Confronto di metà mandato: la giunta Bianco rinvia ancora a pag. IV A svelare il misfatto una foto pubblicata sui social Eliminato l'asfalto dal sagrato, ora chi pagherà per lo scempio? a pag. IV Pensiero stupendo Funivia dell'Etna chiede la gestione degli impianti per 15 anni. Il Comune di Nicolosi vuole espropri e gara pubblica per aprire gli impianti anche in estate Etna, neve e impianti Placata (per ora) la bufera tra Funivia e il sindaco Borzì A fare le spese di questa situazione sono i turisti e gli operatori turistici del versante Sud che incrociano le dita, per tutti i fine settimana invernali che Dio manda a Nicolosi, nell'attesa che gli amanti della neve decidano di dormire alle Porte dell'Etna per sciare e godersi la Montagna. Nelle ultime settimane questo vento ha soffiato più forte ed è andato e tornato a suon di comunicati stampa, delibere e conferenze stampa. Ma alla fine un punto è stato segnato: dopo la delibera emanata dal Comune gli impianti di risalita del versante Sud (...) Da qualche tempo sull'Etna c'è bufera e non sono le condizioni meteorologiche a dirlo ma i venti di tramontana che spirano tra il Comune, da un lato, e Funivia dell'Etna e Turistica Mongibello, dall'altro. Un vento gelido che sembra imperversare dal 2011, anno in cui è scaduta la concessione per la gestione degli impianti di risalita a Funivia dell'Etna. Da lì in poi si sono susseguite tutta una serie di questioni riguardanti la proprietà dei terreni, e gli eventuali espropri, e la gestione di questi impianti, costruiti a loro tempo dal Comune e affidati, ormai da sempre, a Funivia dell'Etna ma che necessitano di adeguamenti e in qualche caso anche di interventi radicali. continua a pag II Anthony Barbagallo, assessore regionale al Turismo, inserisce nei circuiti turistici regionali i siti di Paternò, Misterbianco e Aci Catena Grazie al regolamento introdotto dal presidente Zignale La politica esce da Palermo e riscopre i beni archeologici Adrano, risparmio del 72% per il consiglio comunale Un giro nella provincia etnea, tra i beni archeologici e i siti naturalistici poco valorizzati. La stella dell’assessore al Turismo della Regione siciliana, Anthony Barbagallo, continua a brillare e lo fa anche nella provincia etnea dove, la scorsa settimana, l’ex sindaco di Pedara, già esponente del Mpa oggi astro nascente del Partito democratico, ha visitato alcuni siti storici e naturalistici della provincia etnea, in potenza veri e propri richiami turistici ma, allo stato attuale, poco o affatto valorizzati. a pag II a pag. III La decisione avrà effetti disastrosi per l’Italia L’Italia dice sì all’olio tunisino Pogliese contro l’Europea Assessore Barbagallo a Campanarazzu di Misterbianco Il contest fotografico un po' osè e di certo esibizionista sta spopolando nelle Università di tutta Italia e UniCt è presente all'appello #Escile. Tette e culi da 110 e lode in mostra sui social La singolare attività ha contagiato anche la Cina dove l'abilità delle studentesse sta nel tenere tra i seni una penna Il loro corpo è certamente da 110 dieci e lode e il contest osé al quale stanno partecipando ne è la prova; con seni e culi, rigorosamente in bella mostra per stuzzicare la fantasia di chi guarda con l’immancabile hashtag #escile. Questa la sfida che si sono lanciate le studentesse di tutta Italia, che forse annoiate dai libri e dalla monotonia quotidiana degli studi, hanno deciso di darsi battaglia a colpi di sinuose rotondità. E in questa competizione non potevano certo mancare le allieve dell’Università di Catania, che per non restare indietro rispetto alle altre colleghe sparse per gli atenei italiani, hanno iniziato a fotografarsi le tette e i sederi, firmandoli con un pennarello nero e la scritta Unict e mostrandosi al mondo del web come mamma le ha fatte, suscitando consensi, polemiche e ilarità tra professori e studenti. #Escile è l’hashtag che sta spopolando in tutta Italia e le studentesse catanesi hanno cominciato ad appellarsi alle colleghe per vincere a suon di sinuosità la singolare sfida di bellezza che sta letteralmente facendo impazzire gli utenti di facebook e twitter. Una moda, forse un azzardo, che nasconde la voglia di tante giovani donne - nell’era del Grande Fratello - di emergere e di avere un pizzico di celebrità a tutti i costi. Insomma, una gara vera e propria a chi le ha più grosse, più sode, più belle e più tonde. Poco importa il cervello in questa inusuale sfida, quasi nulla conta l’università che si frequenta, il libretto universitario pieno di 18 o 30, ma la parola d’ordine è una sola ‘esibizionismo’. Le studentesse si danno battaglia sui profili Spotted delle principali Università italiane, quelli nati inizialmente per segnalare problemi in aula o in- dicare questo o quel ragazzo/a visto a lezione. E in città, la pagina “Spotted Unicit” è diventata davvero bollente. Una rassegna di forme sinuose, di curve, di mutandine di pizzo e reggiseni a balconcino… Una gara che è inizialmente partita delle più gettonate Università d’Italia: le prime tette, sono state avvistate a Milano tra la Bocconi e il Politecnico, poi anche gli atenei romani sono stati contagiati e adesso anche tra i corridoi dell’Università di Catania, gli studenti cercano di attivare i loro raggi infrarossi e capire se sotto i maglioni dolcevita e le camicette, che coprono le loro colleghe, ci siano in realtà nascosti quei seni che li stanno facendo totalmente diventare matti. Una moda, quella di mostrare il seno, che sembra però aver contagiato anche tante altre adolescenti nel mondo. In Cina ad esempio i social network sono stracolmi di “tette a mandorla” fotografate nella difficile impresa di reggere una penna senza farla cadere. Non tutti in Italia, almeno e in maniera particolare proprio a Catania - sembrano però aver gradito questa inconsueta “gara di minne”, giudicata troppo scandalosa dai più puritani e conservatori, che avrebbero preferito assistere a una competizione di intelligenze. E così se da un lato c’è chi ha risposto in maniera ironica, coniando il nuovo hashtag #escilo con tanto di scritta sulla fronte, invitando le colleghe a usare maggiormente l’intelligenza, altri hanno utilizzato parole non esattamente gentili, accusando le giovani protagoniste di umiliare il loro corpo. “È in questi momenti che capisco il vero significato di auguri e figli maschi”, scrive Enrica Nicosia, sulla pagina Spotted Unicit. “Perché non vi coprite e aprite i libri per studiare?”, fa eco Daniela Petralia. Commenti negativi che provengono guarda caso per il 90% delle volte da donne, anche un po’ attempate, che forse sono solo gelose di non poter più avere quel fisico da urlo tipico delle ragazze più giovani. A fare notare questa sorta di gelosia tra donne, sono anche gli uomini intervenuti nel commentare le foto postate su Spotted Unict: “mamma, vedo la gente che abbaia”, scrive Giovanni Statello, citando una celebre frase del film “Il sesto senso”. Antonietta Licciardello a pag. II