Ο
Η.
G R I S A R
S.
J.
ANCORA
DEL PRETESO TESORO CRISTIANO
ROMA
LIBRERIA
SPITIIÒVER
PIAZZA
DI
SPAGNA
1896.
(HARTMANN
J}RISAR,
Doctor der Theologie u n i o. o. Professor an der
Universitàt
/ Z y ^
/
Jtf
IHNSBRUCK.
Al principio dell'anno passato pubblicai nella Zeitscìirift
fiir Icatliolische
Theologie (voi. X I X , p. 300-331) una dissertazione per mostrare clie il così
detto tesoro Giancarlo Rossi non era autentico, ma una falsificazione del tempo
moderno (1). La dissertazione venne tradotta in italiano dal sig. dott. Pio F r a n c h i
de' Cavalieri ed iti francese dal sig. L V e t t e r . Ambedue le traduzioni c o m p a r vero nello stesso anno 1895 presso Spithover a Roma, e sono arricchite di
disegni e tavole (2).
Se nelle pagine seguenti torno u n ' a l t r a volta sullo stesso soggetto, non
lo faccio p e r cagioni polemiche, ma per esporre brevissimamente il presente
stato di una cosa che interessa t u t t i i cultori di archeologia e di arte.
Le comunicazioni che credo di dover fare si contengono prima in u n a
lettera m a n d a t a da me sotto il 6 Febbraio d e l l ' a n n o presente 1896 al p r o prietario del preteso tesoro cav. Giancarlo Rossi in Roma, poi in estratti da
u n a mia l e t t e r a indirizzata al sig. Jules Helbig, direttore della Iievue de Vari
chrètien (10 A p r i l e 1890) e dalla sua risposta, finalmente in una dichiarazione
del sig. prof. Orazio Marucchi, a me sotto f o r m a di lettera indirizzata il 10
A p r i l e 1896.
LETTERA AL PROPRIETARIO DEL
TESORO.
(6 Febbraio 1896).
lll.m0 Sig. Cavaliere, Vengo avvertito, che V. S. sta stampando
sposta al mio Stadio sul suo tesoro.
una ri-
C e r t a m e n t e E l l a si serve del suo buon diritto, se fa una risposta, essendo
s t a t a da m e p o r t a t a la questione nel campo scientifico, dove la discussione
deve essere assolutamente libera. Sono lontano dunque dall'offendermi comecchessia della sua risoluzione.
(1) Ein angeblìcher altchristlicher Schatz von liturgischen Silbergeratlien.
(2) Di un preteso tesoro cristiano de' primi secoli. — Un prétendu trésor sacre
des premiere siècles.
4
Ancora di un preteso tesoro cristiano.
Mi permetta però, signor cavaliere, di p r e s e n t a r l e alcune considerazioni,
le quali, secondo me, hanno forza sufficiente a convincere ognuno, che Ella
nel proprio interesse farebbe meglio di non p u b b l i c a r e nessuna risposta.
Ora è cosa t a l m e n t e certa per prove scientifiche e t a l m e n t e riconosciuta
dai dotti, che il tesoro per mero errore da Lei acquistato, non è genuino, che
qualunque difesa dello stesso può solamente p e g g i o r a r e la sua condizione.
Alla fine della presente Ella p o t r à leggere i giudizii al t u t t o perentori],
che ne hanno p o r t a t o dopo il mio lavoro i più competenti conoscitori di cose
archeologiche dei diversi paesi. Ed osservi bene, non faccio e n t r a r e nel catalogo
nessun giornale ordinario, sebbene potrei citare anche di questi un certo numero, ma solamente una scelta di periodici ciotti e s p e c i a l m e n t e dedicati a tali
materie, lasciando da parte le frasi d'encomio per il mio modesto lavoro, come
non a p p a r t e n e n t i al presente luogo. A g g i u n g e r ò poi alcuni passi delle lettere
p e r v e n u t e m i dai migliori e più rinomati r a p p r e s e n t a n t i della scienza archeologica, ma sopprimo f r a t t a n t o i nomi, non essendo mio costume di pubblicarli senza
aver domandato permesso (il quale peraltro si avrebbe subito nel nostro caso).
Molti, come E l l a vedrà, hanno dubitato della g e n u i n i t à del tesoro, già
assai p r i m a del mio " studio archeologico „. Uno dei primi archeologi di Germania, il prof. F r a n e . Saverio Kraus, avanzò la sua tesi in disfavore del tesoro
quasi allo stesso tempo della mia pubblicazione. U n altro, p a r i m e n t e dei p r i n cipali, e una volta ammiratore e commentatore del tesoro, dichiara innanzi al
pubblico scientifico, di aver sentito chi sia il falsario. N e l congresso archeologico di Spalato-Salona si applaudì da t u t t i i presenti a l l ' e s t r a t t o ivi p r e sentato del mio lavoro; e un professore di V i e n n a , specialista in questi studii,
dichiarò 11011 solo di essere stato sempre convinto della falsità, m a di conoscerne anche l'autore. I due più rinomati archeologi di R o m a , l'uno dei quali
avea parimenti prima encomiato il tesoro, ora ne p a r l a n o contro a p e r t a m e n t e .
L'unico che dopo la mia pubblicazione ha creduto di dover dire ancora
qualche parola, non proprio in favore degli oggetti, m a p i u t t o s t o per ispiegare
la stima, che se ne era f a t t a prima, ò il sig. J n l e s H e l b i g , noto a Lei per
l'elogio del tesoro scritto da lui anteriormente nella Bevue de Vari cìirètien (1).
Il sig. .Tules H e l b i g scriveva il suo secondo articolo (2) come il primo, senza
aver veduto nessuno dei pezzi originali (" Nous n'avons pas eu sous les yeux les
pièces composant ce trésor „).
Egli però, bilanciate le ragioni scientifiche, è così leale da a m m e t t e r e che
la genuinità del tesoro, si sia resa almeno dubbia. " E11 a t t e n d a n t que la lu„ mière se fasse nous sonimes de tout point de l'avis du R . P . Grisar, lorsqu'il
„ adjure les savants et les archóologues de s'abstenir de faire usage du trésor „
(p. 305).
^1) X X X V I . année (1893) p. 89-97.
(2) XXXVIII. année (1895) p. 301-805.
Lettera al proprietario, Febbraio 1896.
5
Ed infatti il sig. H e l b i g lia riassunto con brevissime parole assai bene
la mia argomentazione. Questa si fondava, come egli si esprime:
1° sulle " circonstances ótranges, mystérieuses, qui e n t o u r e n t la dé„ couverte du trésor „ ;
2° rileva: " le symbolisme, empruntó aux premiers siècles du christia„ nisme et à l'iconographie des catacombes, est en opposition directe avec
„ l ' a r t d ' u n e b a r b a r i e decadente „ ;
3° a g g i u g n e " l'expertise technique, à l a q u e l l e on s'est livré dans
„ l'examen des q u a t r e pièces, qui appartiennent au comte Stroganoff „.
Oltre a ciò il sig. Helbig nota, che ho addotto l ' a u t o r i t à del g r a n conoscitore di a r t e , che è il conte StroganofF, il quale ha riconosciuto " long„ t e m p s avant cette expertise et sans entente avec le Κ. P . Grisar, la fausseté
„ des q u a t r e pièces acquises par lui „.
N o t a anche che ho accennato al comra. Giov. B a t t i s t a de Rossi, il quale,
sebbene p r i m a favorevole al tesoro, dipoi avrebbe cambiato il suo p a r e r e ; ma
qui il sig. H e l b i g crede di dovermi accusare d'un grave abuso: " C'est la p u r e
„ présomption sur les pensées d'un très illustre savant, qui n'est plus „. Perdoni
l'illustre sig. H e l b i g ; la cosa va altrimenti. Il grande archeologo de Rossi, un
anno incirca p r i m a della sua morte, mi parlava più volte espressamente
nel
senso da me accennato, cioè contro la genuinità del tesoro; ed anche ad altri
h a confessato, però colla sua solita riserva e prudenza, di tener p e r falso il
tesoro da lui u n a volta creduto vero [vedi sotto p. 10, n. 20 e 21].
Solamente due difficoltà archeologiche dal sig. H e l b i g mi vengono mosse
contro, e sono t u t t e e due senza
fondamento.
E g l i dice: 1° " L a découverte du trésor semble aussi plausible que les
„ découvertes de G u a r r a z a r ou d'Hildesheim
Ma c o m e ? Della s c o p e r t a di
G u a r r a z a r e similmente di quella di Hildesheim siamo informatissimi q u a n t o
si a p p a r t i e n e al loro andamento.
Luogo, t e m p o , nomi, t u t t o è assicurato.
Nessuno poteva mai avere un sincero e giustificato scrupolo intorno alla
g e n u i n i t à degli oggetti. Di quelli di Guarrazar riesce inoltre facilissima la
determinazione cronologica, portando essi le iscrizioni dei re della S p a g n a gotica. B a s t a l e g g e r e sulle cose di Guarrazar una delle diverse pubblicazioni
e n u m e r a t e dal D a h n , nella sua opera g r a n d e Kónige der Germanen, tom. G,
p a g . 5 4 4 ; cf. D a h n , Urgescliichte der germanischen
Vòlker (in Onken, A l l g e meine Geschichte in Einzeldarstellungen), tom. 1, p a g . 550. E così la determinazione artistica degli oggetti scoperti a Hildesheim non s o g g i a c e a nessuna difficoltà, come si può vedere nei t r a t t a t i ad essi dedicati dopo la scoperta,
p. e. nelle G o t t i n g e r Gelehrten Anzeigen.
L a 2 a difficoltà si riferisce alla mia argomentazione fondata su ragioni
i n t e r n e di impossibilità. Anche nelle catacombe, così dice il mio critico, occorrono simboli, i quali potrebbero sembrare impossibili e dovrebbero anch'essi
deridersi, se il simbolismo del tesoro meritasse derisione. E quali simboli sono?
" L e poisson n a g e a n t en p o r t a n t sur le dos une corbeille chargée de pains,
G
„ où, par les ouvertures du treillis, on aper^oit un vase rempli de vin rouge ;
„ l'agneau porteur d'un bàtoli pastoral, qu'il tient également sur le dos et
„ a u quel est suspendu un pot de lait, peuvent fai re sourire les incrédules; ils
„ ii'en sont pas moins les symboles incontestés de l ' E u c h a r i s t i e , figurée dans
„ les peintures des catacombes de S.-Calliste et du ciraetière de Domitille „
(p. 304).
Rispondo semplicemente, che al presente ogni archeologo, il quale segue
lo sviluppo degli studii cimiteriali romani, sa benissimo, che quelle due r a p presentazioni non sono in realtà quali Γ illustre Helbig le descrive.
Nella seconda p i t t u r a il pastorale ( p e d u m ) colla secchia del latte non è
portato in nessun modo dall'agnello stesso, ma si trova soltanto per ornamento dietro di lui, come in tante scene classiche alludenti alla campagna.
In quanto poi alla prima, cioè al famoso pesce eucaristico, il sagace esploratore delle pitture cimiteriali, mons. Wilpert, nelle sue pubblicazioni ha dovuto correggere, come le copie della precedente, così anche quelle della presente immagine. Il pesce non ha sul dosso il canestro di pane e di vino, ma
questo gli sta semplicemente davanti, ed il pesce 11011 nuota col canestro, ma
è dipinto semplicemente vivo (Fractio panis, Die àlteste Darstellung etc. pag. 81.
Zeitschrift fiir katholiscìte Theologie 1880. pag. 170).
Dove sono dunque fra le venerande pitture delle catacombe romane quelle,
che " ne sont pas à l'abri du sarcasme ? „ Io credo di averne una stima tanto
alta quanto è mirabile la loro semplice grandezza e profonda nobiltà. Non
oserò mai di trovare una analogia fra esse e le insipide fantasie del simbolismo nel tesoro.
F r a t t a n t o ognuno, che vuole giudicare equamente, accetterà volentieri
la scusa del chiaro scrittore, il quale affili di spiegare il linguaggio del suo
primo scritto, troppo favorevole al tesoro, adesso appella ai " savants éminents,
qui couvraient, pour ainsi dire, de leur autorité l'authenticité du t r é s o r . . . „ .
Ma certo 11011 è la prima volta, che un' opinione diventata già comune, si è
dovuta poi piegare innanzi a migliori ragioni contrarie.
Dall' altro lato come nacque quella opinione in favore del tesoro ? Essa
11011 si formò dopo esami ripetuti ed affatto liberi sopra tutti gli oggetti del
tesoro riuniti insieme; nò dopo prese le necessarie informazioni sulla provenienza degli utensili, che spuntavano fuori anonimamente ed a considerevoli
intervalli ; nè dopo uscite alla luce le tavole fototipiche, che avrebbero facilitati i confronti scientifici. Invece essa prevalse in diversi dotti sotto la prima
impressione, e specialmente per mezzo dei commenti troppo entusiastici fatti
dal buon P . Bruzza e da alcuni altri. Vero è che, il sig. Helbig 11011 poteva
sapere queste cose.
Che poi a Roma stessa, non ostante l'opinione favorevole, 11011 mancassero
le riserve ed i dubbii, lo mostra già il primo testo citato da me più abbasso
alla fine della lettera. Forse I10 una migliore opinione elei dotti romani, dei
quali I10 l'onore di conoscere tanti, che non professa il sig. Helbig, facendoli tutti quanti, quasi in solidum mallevadori della comune opinione, perfino
Lettera al proprietario, Febbraio 1896.
7
p e r ragione del silenzio: "A vrai dire, c'est sous l'egide de leur autorité, c'est
„ sous la foi de leur jugeraent explicite ou de leur acquiescement tacite, que
„ le monde savant de tous pays a admis la valeur archéologique d'une col„ lection qu'il n'était pas, comme eux, à mème d'étudier de visti „.
De visu ? T u t t o al contrario. A parecchi è dispiaciuto, come so certissimamente, il non aver p o t u t o , a Roma stessa, con agio studiare t u t t i gli ogg e t t i della maravigliosa scoperta.
Se finalmente il sig. Helbig spera, che gli scolari ed i successori del
de Rossi abbiano interesse u à faire la lumière sur cette étrange affaire „,
p o t r e i dire, che anche la mia povera persona si vanta, al pari di tanti altri,
di essere della scuola del compianto maestro. Ma non ha già risposto quel
dotto archeologo stesso di Roma, il quale, entrando nell'eredità scientifica del
m a e s t r o , ora dirige la continuazione del celebre JBullettino di archeologia cristiana del defunto, insieme col comm. Michele S t e f a n o de Rossi e col professore Orazio M a r u c c h i ?
N o n v a r r e b b e la pena di fare un giro qui in R o m a presso questi ed altri
dotti p e r sentire più esplicitamente se " i l lume si sia f a t t o „ ο n o ? Almeno
alle mie orecchie p e r v e n g o n o ognora non poche voci affermative, senza che ne
vada affatto in cerca.
E d ora mi debbo rivolgere di nuovo a Lei, stimatissimo sig. cavaliere.
Se Ella con t u t t o ciò insiste a pubblicare una risposta contro il mio K studio
a r c h e o l o g i c o , , la p r e g o di chiarire in maniera soddisfacente u n a sua pubblica
asserzione. Ora sono venti anni che vado pubblicando lavori storici ed archeologici; m a non ebbi mai nelle differenti vicende della vita letteraria a sentire
una cosa come quella scritta da Lei nel Popolo romano, 19 Giugno 1 8 9 5 ; dove
in u n a inserzione accenna all'abuso d'un "certo padre Grisar„, il quale (così
intendevano t u t t i la nota) con imprudenza e precipitazione Le avrebbe recati
g r a n d i pregiudizii materiali, affermando cioè la falsità del suo tesoro.
Al contrario, sig. cavaliere, quel che ho scritto, dopo l u n g o e paziente
esame, q u a n t o doloroso mi sia stato, l'ho espresso, secondo ogni verità, in
una l e t t e r a m a n d a t a l e prima di far pubblico il mio studio. Similmente le ho
f a t t o dire p e r la bocca di persone assai onorevoli, che le sole ragioni le quali
mi condussero a c o m p o r r e lo scritto erano :
1° l'interesse della scienza di archeologia cristiana, la quale doveva
liberarsi da elementi falsi di conclusioni e deduzioni, che rovesciavano molti
dei nostri canoni scientifici ; e poi
2° Γ interesse della teologia, la quale doveva esser preservata da a r gomenti p e r le antiche credenze ed usanze cristiane non adatti ad altro che
ad esporre u n bel giorno la Chiesa e le sue verità alle derisioni dei profani.
H o dunque il diritto, sig. cavaliere, di aspettare che E l l a , nella sua risposta voglia chiarire quella asserzione, cosa gravissima per un religioso e
p e r u n professore d ' u n a pubblica università di stato.
8 Ancora di un preteso tesoro cristiano.
Le dirò apertamente, che sebbene avessi f o r t e ragione di l a g n a r m i ho
taciuto, non solo per motivo di riguardi a Lei, ma anche p e r non d a r e ai giornali
l'occasione di occuparsi della faccenda del tesoro. I n f a t t i , in nessun giornale di
Roma, nemmeno nella Civiltà Cattolica, dove come ospite del collegio scrivo
dal 1895 le note bimensili intitolate Archeologia,
E l l a ha veduto il menomo
attacco contro il suo tesoro, ο la menoma menzione del mio scritto. H o cercato di impedire ogni soverchia discussione in mio favore.
I n o l t r e mi venne riferita una certa sua affermazione da Lei sparsa in
diversi circoli, cioè ch'io nemmeno avessi veduto il tesoro da me t e n u t o p e r
falso. S u p p o n g o però volentieri, che Ella non a b b i a più sostenuto una tale
affermazione dopo ricevuta la mia lettera, la quale Le ricordò con t u t t e le
circostanze la visita f a t t a da me a Lei ed al suo tesoro. N e l l a sua risposta
da pubblicarsi mi sarebbe g r a t a una rettificazione anche di codesta affermazione (1).
P e r finire torno a dire che, al mio credere, per Lei s a r e b b e più v a n t a g gioso sopprimere ogni pubblica risposta. Non voglia fare la condizione della
sua causa più dolorosa che non è al presente. Mi creda, ottimo sig. cavaliere, che molti ne sentono grave pena, e ch'io sono il p r i m o f r a essi.
F r a t t a n t o , se E l l a non ostante le cose esposte, pubblica una replica, sotto
il suo ο sotto altro nome, allora il mio irrevocabile passo sarà di pubblicare
in meno di quindici giorni, ed in apposito libretto, t u t t a q u a n t a la p r e s e n t e
lettera, insieme coll'appendice; e quest'appendice dei giudizii f a t t i dai c o m p e tenti intorno al suo tesoro, sarà piena, pienissima, come si conviene.
Allora anche i laici nella scienza archeologica p o t r a n n o giudicare i m p a r zialmente sulla g e n u i n i t à del suo " preteso tesoro cristiano „. Si p o t r à giudicare sulle intenzioni, che mi mossero ad i n t r a p r e n d e r e u n lavoro così arido
e scabroso, e che mi doveva esporre dalla p a r t e Sua e dei Suoi amici ad i m meritate censure.
Ecco p e r t a n t o i giudizi dei dotti, intorno al tesoro :
1. Il comm. Stevenson di Roma, scrive nel Nuovo Ballettino
di Archeologia cristiana,
1895, p. 12G, in fine d'una rivista più l u n g a della mia p u b blicazione: " Dopo una analisi scientifica e tecnica, pari a quella i n t r a p r e s a
„ dal P. Grisar, sul citato tesoro, credo che t u t t i si a r r e n d e r a n n o alla forza
„ delle ragioni da lui esposte con ogni pienezza di critica finissima ed a r g u t a „.
E poco p r i m a dice che le " circostanze (del tesoro) h a n n o t e n u t o dubbioso ο
„ almeno sospeso il giudizio in più d'un archeologo, provocando speciali riserve,
„ ovvero un p r u d e n t e silenzio». Si sa qui a R o m a che il c o m m . Stevenson
stesso f u f r a quelli a cui il tesoro fin dal principio ispirò t u t t ' a l t r o che simpatia.
2. Il prof. Marucchi di Roma, prima uno dei difensori del tesoro, p r e sentò il mio " studio „ nella Conferenza di archeologia cristiana del 5 m a g g i o
(1) Vi è la rettificazione nella risposta rispetto a quest'ultimo punto.
Lettera al proprietario, Febbraio 1896.
9
1895 esponendo, che u bisognava riconoscere la forza degli argomenti
portati
dal Grisar in sostegno della sua t e s i , . Così il verbale nella Voce della verità
14 m a g g i o 1895. Nella seduta stessa però il prof. Marucchi parlò più f o r t e
contro l ' a u t e n t i c i t à del tesoro, come l'attestano i presenti. [Si vegga in fine
la l e t t e r a dello stesso prof. Marucchi all'autore].
3. Monsig. De W a a l , rettore del Campo Santo teutonico a R o m a , anche
lui p r i m a uno dei lodatori del tesoro, scrive nella sua p r e g i a t a
Romisclie
Quartalschrift
1 8 9 5 , p. 3 2 1 : " L'insieme degli argomenti del P. Grisar, am„ m e t t e a p p e n a ancora un dubbio „. E poi continua a p a r l a r e semplicemente
del " geniale falsario,
il canale conosceva a maraviglia t a n t o le forme orna„ m e n t a l i del secolo Υ1ΙΪ, quanto certe rappresentanze del primitivo t e m p o
„ cristiano, ed il quale sapeva di più scansare ingegnosamente certe difficoltà
„ archeologiche, che avrebbero potuto dargli un'occasione di tradirsi „. Dice
infine di aver sentito dire che il falsario abitava nel vicolo presso la Cancelleria di R o m a , e che ora è morto.
4. 11 Repertorium
far Kunstivissenscliaft
voi. 18 (1895) p. 77, dice, che la
mia tesi h a prove sufficienti,
e ricorda che anche il prof. F r . Saverio K r a u s ,
scrive r e c e n t e m e n t e contro il tesoro, ma non con eguale persuasione.
5. N e l Bycantini scìie Zeitschrift,
1895, p. G43, così giudica il direttore,
professore R . Krumbaclier, dell'università di Monaco: 14 11 Grisar mostra con ar„ gomenti stringenti,
che il tesoro è una falsificazione del tempo recente. L a
„ questione del tesoro è sciolta per sempre
G. A W A c c a d e m i a Reale dei Lincei di R o m a si fece la presentazione del
mio lavoro dal comm. prof. Lanciani, dell'università di Roma, il quale sotto
il 2 3 luglio 1895 mi scrive in proposito: " Nella comunicazione ai Lincei io
„ feci semplicemente l'analisi del suo lavoro, aggiungendo che p u r professan„ domi p r o f a n o a l l ' a r g o m e n t o in questione, mi sembrava che Ella avesse ragione „.
7. Stimmen
aus Maria-Laach
1895, IT, p. 2 1 7 : "11 P. Grisar mostra
„ con buone ragioni che t u t t o il tesoro è l'opera d'un abile falsario e che è
„ privo di valore scientifico „. (Così l'erudito scrittore di arte P . Beissel).
8. Doni F . Cabrol, prof, all'università di Angers, dice nel Mois
hihliograpltiqìie,
1895, Agosto, p. 3 1 9 : " R i n g r a z i a m o il P . Grisar di avere sì vi„ g o r o s a m e n t e messo in rilievo il vero valore del preteso tesoro e di averne
„ liberato, bisogna sperarlo, l'archeologia per t u t t o l'avvenire
9. Secondo il giudizio del ρ. II. Thédenat, scrittore rinomato di archeologia, la mia dissertazione ha " dimostrato che il tesoro non è autentico „.
(Bidletin
critiqne, 1895, p a g G38).
10. I l dott. P . Kirsch, professore d'archeologia e di storia ecclesiastica
all'università di F r i b u r g o nella Svizzera, dice di me nella 1levue thomiste, 1895,
sept. p. 5 3 4 : " Il a prouvé que les objets de cette collection sont tous des
falsifications „ e chiama la mia deduzione " conclusimi p é r e m p t o i r e „.
11. N e l l a Rivista
di storia antica di Messina, 1895, fase. 3, il prof. Corr e r à in un rendiconto del mio studio dichiara non rimanere più nessun dubbio
i n t o r n o alla falsità del tesoro.
10
Ancora di un preteso tesoro cristiano.
12. Similmente scrive il professore Jelic nel Ballettino
di archeologia e
storia dalmata, An. 19 (1896) p. 1(3, che le prove svolte nel mio studio
" ispirano al lettore l'intima persuasione della esattezza del giudizio dell'autore. Egli dimostra evidentemente che la tecnica dei t e m p i b a r b a r i contrasta
col simbolismo dei primi secoli. Egli ha dimostrato s p l e n d i d a m e n t e ancora
una volta, che l'archeologia possiede le sue certe regole, per distinguere i
monumenti falsi dai v e r i „ . Lo stesso autore menziona con soddisfazione che
13. " i l conte Stroganoff aveva già confinato la piccola p a r t e del tesoro
da lui acquistato nel career dei falsificati „ (ibid. pag. 15), e dice che a l t r i
oggetti del tesoro sono pervenuti al mercato di V i e n n a .
14. Il direttore del periodico artistico ed archeologico Zeitschrift
far
christlichc Kunst, canonico Alessandro Schniitgen, c o n f e r m a che " il conte S t r o ganoff, proprietario di una delle più famose collezioni di a n t i c h i t à , già più
anni or sono gli ha esternato gravissimi dubbii i n t o r n o alla genuinità degli
accennati oggetti „, e dichiara che dopo il mio " s e r i o e quieto esame t u t t e le
p a r t i del tesoro si riconoscono come f a l s e » . (Zeitschrift
etc. voi. 8, a. 1895,
p. 128).
15. Il direttore del periodico Literarische
Rundschau
far das
hatholische
Deutschland,
CI. H o b e r g , professore all'università di F r i b u r g o (Baden) dice:
" Il Grisar prova in maniera convincente, che il rinomato tesoro è una falsità
(Rundschau,
etc. voi. 21, a. 1895, p. 184).
1G. Nella Nuova Antologia,
1895, voi. 142, p a g . 562, u n anonimo a m e
ignoto riconosce in un benevolo rendiconto che la dimostrazione f a t t a è certa
e che il tesoro è u un prodotto del secolo X I X „.
17. Lo scrittore celebre di arte C. de F a b r i c z y chiude u n a l u n g a rivista
WQ\VArchivio storico dell'arte di Roma, 1895, p. 4 6 8 s. colle parole s e g u e n t i :
" Confermato così il giudizio che l'autore pronunziò contro l ' a u t e n t i c i t à del
così detto tesoro antico cristiano, c'è da sperare ch'esso per tal modo definitivamente scomparirà dal dominio della scienza, il che accadrà, di certo, senza
alcuno svantaggio di essa,,.
18. " J ' a i eu le malheur
così il famoso archeologo francese S. R e i n a c h
nella sua Chronique d'Orient (η. XXX, Paris, 1895, E . Leroux, p a g . 1 0 1 3 ) ,
d'acquérir un exemplaire de l'ouvrage Tavole... tesoro Rossi. Or le R. P . Grisar
semble avoir démontré, par des arguments archéologiques, que t o u t ce trésor
est l'ceuvre d ' u n faussaire. Le chevalier Giancarlo a été t r o m p é p a r de fort
habiles gens,,. Poi a g g i u n g e nella n o t a :
19. " M. le comte Tyskiewicz m'autorise à d i r e : 1° qu'il considère le
trésor cornine entièrenient faux ; 2° qu'il croit c o n n a ì t r e le faussaire dont le
chevalier G. Rossi a été dupe ;
20. 3° qu'il a entendu J . - B . de Rossi, p a r l a n t à sa personne, affirmer
la fausseté du dit trésor
21. N e l periodico polacco Przeglad Poivszechny
(1895, voi. 48, n. 144
p a g . 449 ss,), dice il dottor Iv. J . Bilczewski, professore dell'università di
Ivrakovia : " Viste le cose esposte non dubito di a b b r a c c i a r e la conclusione del
Lettera al proprietario, Febbraio 1896.
11
p . Grisar e sono sicuro che i lettori si formeranno lo stesso giudizio, cioè
che t u t t o il tesoro è un prodotto del secolo XIX. Il comm. Giovanni B a t t i s t a
de Rossi negli ultimi anni ha cambiato p a r e r e intorno a questi o g g e t t i dopo
che aveva e s a m i n a t o più da vicino le tavole pubblicate ; egli aspettava migliori
l u m i sui p a r t i c o l a r i della provenienza del tesoro. [ L ' a u t o r e è stato in r e l a zioni personali col comm. G. B. de Rossi].
22. Chiudo questa serie di estratti da riviste s t a m p a t e colla relazione
pubblicata dal prof. .Jelic nel Nuovo Bidlettino di archeologia cristiana di R o m a ,
1895, p. 160, sulla presentazione della mia memoria nel congresso archeologico internazionale di Spalato-Salona, inaugurato il 20 Agosto 1 8 9 4 : " C o m e
introduzione a questa memoria (letta dal dottor Pio F r a n c h i de' Cavalieri) il
mons. dottore A. de W a a l narrò, quanto egli stesso personalmente abbia esper i m e n t a t o sulla falsificazione dei monumenti antichi cristiani. Il prof. Grisar
dimostra nella citata memoria che... gli oggetti m o s t r a n o indizi non dubbi di
falsità... Il prof. N e u m a n n espone alcuni argomenti, che gli f a n n o supporre...
u n falsificatore già noto, un tal pittore italiano di Monaco... Si associò all'opinione del prof. Grisar. — Il prof. Marucchi colse l'occasione p e r dimostrare
anche in questo f a t t o , come la vera scienza dell'archeologia cristiana possegga
le sue regole e criterii fissi per riconoscere p r i m a ο dopo i veri m o n u m e n t i
dai falsi
23. P e r venire ora ad alcune delle dichiarazioni contenute nelle lettere
che ho avuto da scienziati di diversi paesi, mi scrive uno scrittore di a r t e di
K a r l s r u h e : " Sono stato contentissimo di vedere che Lei con a r m e t a n t o t a glienti è andato incontro a questo spettro del tesoro „ (Lettera d. 5, XI,
1895).
24. Uno scrittore di archeologia ed arte notissimo per pubblicazioni f a t t e
anche su cose del Vaticano mi scrive : " Non ho p o t u t o mai credere sinceramente a questo tesoro. T u t t o è senza carattere, non mancano i contrasti interni.
Ma Lei stuzzica u n vespaio! „ (Lettera d. 15, I I I , 1895).
25. Il d i r e t t o r e d ' u n museo archeologico in F r a n c i a mi c o m u n i c a : " J ' a i
lu votre b r o c h u r e et je l'ai fait lire à tous ceux qui à N . s'occupent d ' a r cheologie. lls l ' o n t f o r t goùtée et Vous en adressent leurs sincères remerciem e n t s . J e suis h e u r e u x de me joindre à eux „ (15, X, 1895).
2G. U n archeologo francese notissimo a Roma mi scrive: " L'opinion generale n'est pas f a v o r a b l e au trésor. J ' a r r i v e de l'exposition de N., OLI l'on s'est
p r o n o n c é tròs catógoriquement contre l'authenticité. L'article de M. H e l b i g
est déplorable et il ne pouvait pas plus mal choisir sa pianelle. Y o u d r a - t - i l
avouer son t o r t ? „ (22, λ 7 Ι1, 1895).
27. Ecco u n a l e t t e r a da Olanda similmente da u n noto scrittore di cose
archeologiche : " L a sua dissertazione sul tesoro ha avuto pienissimo successo
nel mondo archeologico „ (29, IX, 1895).
28. " L a sua dimostrazione mi ha pienamente convinto che t u t t a la collezione è c o n t r a f f a t t a „ (Lettera d'un professore di archeologia in una università austriaca. 25, V , 1895).
12
Ancora di un preteso tesoro sacro.
29. " Mi ha f a t t o sempre compassione quel libro ( C o m m e n t i ecc. di Gianc.
Rossi)
( L e t t e r a d'un prof, italiano, che consente p e r f e t t a m e n t e . 14, V, 1895).
30. " Ella acquista gran merito coli' archeologia sacra, avendo nell'interesse della scienza smascherato alla fine t a n t a i m p o s t u r a „. ( L e t t e r a d'un dottissimo prelato romano, 20, V, 1895).
31. « Chiunque conosce a fondo le antichità cristiane ed ha sano intelletto
e buona critica, dovrà tenere per couvincentissime le sue ragioni circa alla
falsità del tesoro ; e i contrarli alla sua opinione dovranno tacere „. ( L e t t e r a
d'un celebre archeologo e storico italiano. 17, V. 1895).
32. * Infiniti rallegramenti per la franca, limpida ed esauriente
zione „. (Lettera d'un distinto archeologo di R o m a . 25, Y, 1895).
tratta-
33. " Lei h a benissimo sconsacrato quel misterioso tesoro, del quale ho
sentito p a r l a r e t a n t e volte. Come non dividere la sua opinione, quando si esamina un poco a t t e n t a m e n t e la fototipia degli o g g e t t i ? „ (Un celebre archeologo dell'estero occupato di studii sull'età longobardica. 18, Y, 1895).
34. " Il suo lavoro è importantissimo q u a n t o al r i s u l t a t o . E r a v e r a m e n t e
necessario f a r l a finita u n a buona volta con questo preteso tesoro e m o s t r a r n e
la falsità. Lei l ' h a f a t t o in maniera incontrastabile „. ( L e t t e r a d'un professore
di archeologia in una università dell'estero. Senza data).
35. " I l suo lavoro è affatto concludente
(Dalla l e t t e r a di un professore
di storia e di archeologia in una università dell'estero. 5, Y I , 95).
3G * Io sono interamente del suo parere intorno alla falsità del tesoro,
che sempre mi ha ispirato r i p u l s i o n e , . ( L e t t e r a d ' u n o dei più celebri a r c h e o logi italiani. 19, Y, 1895).
37. " La leggenda della scoperta mi sembrava s e m p r e assai sospetta... Mi
offendeva principalmente l'agnello coi bicchieri (1) ; già per ragioni tecniche...
Consento p e r f e t t a m e n t e alla sua argomentazione i n t o r n o alla incompatibilità
delle forme colla materia rappresentata „. ( L e t t e r a d'un eminente archeologo
dell'estero, 15, III, 1895).
38. " I o l'assicuro che il tesoretto è sepolto e non sarà più da veruno
risvegliato a vita „. (Dalla lettera d'un notissimo archeologo romano).
3 9 . N e l l a sua nuova Geschielite der christlichen
Kunst
(Storia dell'arte
cristiana) voi. I (189G) p. 594 dice Frane. S. K r a u s , professore dell'Università di F r i b u r g o nel Baden : " Dopo le simultanee pubblicazioni dell'autore di
questo libro e del p. Grisar si può considerare come d i m o s t r a t a la falsità del
tesoro apparso sotto circostanze misteriose e m a i schiarite „.
Con p e r f e t t a stima sono, sig. Cavaliere, il suo devotissimo servo
H.
GRISAR
S. J., Professore a l l ' U n i v e r s i t à di I n n s b r u c k .
(1) E quell'agnello che apparisce sul frontispizio del presente scritto. Il disegno
è preso dall'opera Tavole..· tesoro Eossi, donde furono riprodotti alcuni altri disegni
nelle traduzioni francese ed italiana del mio studio.
Lettera al sig. «Jules Helbig, Aprile 1896.
E S T R A T T O D A L L A MIA L E T T E R A AL S i a . J U L E S
DIRETTORE
13
HELBIG
lievue de l'art chrétien (1)
(10 Aprile 1896).
DELLA
. . . N è le ragioni accennate nella surriferita lettera, nè t u t t e le a u t o r i t à
in essa citate hanno p o t u t o distogliere il sig. cav. Giancarlo Rossi dal p r o posito di p u b b l i c a r e il suo recente libro. Esso ha per titolo: Risposta,
etc.,
1G8 pp. 8°, Roma, 1806, Tip. S.
Giuseppe.
O g n u n o domanderà, se l'origine sospetta del tesoro e la storia enigmatica
della sua scoperta si sia un po' più chiarita dopo la nuova pubblicazione.
N o n si è chiarito nulla affatto, ma restiamo nel denso bujo e f r a le più
g r a n d i i m p r o b a b i l i t à , anzi impossibilità, nè più nè meno come p r i m a . A n o nimo resta il luogo della scoperta, il contadino trovatore delle ricchezze, il
frate, che sarebbe stato presente, la persona alla eguale sarebbero a p p a r t e n u t i
codesti preziosi utensili, cioè il ricco vescovo o, come ora perfino si dice, il
sommo pontefice.
N o n u n a parola del luogo e dello stato in cui si trovi ora la u cassa m a r morea „ del defunto, non dei libri di pergamena trovativi dentro, non di deposizioni a u t e n t i c a t e del venditore orefice Guarentini.
L a sola cosa nuova che emerge è la narrazione sopra un altro p e r s o naggio, del quale l ' a u t o r e dice alla pag. 1 5 8 : " E c c o che all'ultima ora mi
si fa sapere che il falsario del sacro tesoro è un tale Nichetti, il quale si
presentò a me, che sapevami collettore di oggetti antichi
E poi continua a
f a r e u n a storia delle sue relazioni col disegnatore N i c h e t t i . Da questa storia,
sebbene Ella la t r o v e r à alquanto confusa, risulta, come il cav. Giancarlo Rossi
abbia acquistato bona fide almeno una parte del tesoro da questo venditore.
Altri s a p r a n n o un po' più del carattere e della storia del Nichetti, come anche
delle sue relazioni col tesoro.
Il cav. Giancarlo Rossi dice f r a t t a n t o anche lui, che vi era un t e m p o
u n a s o c i e t à di Nichetti e Guarentini, che la società si sciolse " p e r interessi e difììcoltissime (sic) pretese messe in campo dal Nichetti „ e che poi
N i c h e t t i "andossene nelle Marche a scopo di danneggiare il Guarentini „. D u n q u e
un assai b e l personaggio ! " Si disse, continua, esser morto almanco 12 a n n i
or sono nella città di Osimo „ (p. 159 s.).
Questo basti intorno ai nuovi lumi che dovrebbero
del tesoro.
illustrare la genesi
(1) Tanto qui, quanto nelle due seguenti lettere, lascio da parte tutto ciò che
non serve direttamente ad illustrare lo stato scientifico della causa od i giudizii clie
ne furono fatti.
14
Che cosa abbiamo di nuovo sopra il valore scientifico d e l l ' a r g o m e n t o interno
contro l'autenticità? Voglio ricordare che questo a r g o m e n t o si fondava sul c o n trasto osservato da ogni serio archeologo nel tesoro stesso, cioè f r a il s i n g o lare simbolismo ed altre qualità che lo assegnerebbero p i u t t o s t o all'età p r i mitiva da un canto, e dall'altro lo stile b a r b a r i c o e p r o p r i o longobardico, in
forza del quale a p p a r t e r r e b b e al secolo V i l i ο I X , m e n t r e poi l'apparizione
della mitra, dei pastorali e di certe a l t r e cose l'escluderebbero anche da q u e s t ' u l t i m a epoca per assegnarlo al tempo dopo il mille.
Perciò ho detto, e credo a ragione, che il tesoro r a p p r e s e n t a una impossibilità archeologica.
Ora vedo bene di non esser riuscito a f a r m i capire da t u t t i ; perocché trovo
p. es. alla pag. 128 le seguenti parole indirizzate a m e : " M e n t r e or lo dite
del secolo V i l i al IX, poi elite che a questo non può assegnarsi, ed è perciò
falso. E come è falso per queste due cause che p u g n a n o f r a loro? „ ecc.
E d in quanto alla mitra e alle altre cose di età posteriore, che a p p a r i scono in un tesoro di tanta pretesa antichità, risponde l ' a u t o r e in sentenza
così: T a n t o meglio per questo inestimabile tesoro, il quale c'insegna per la
prima volta la vera archeologia. " Queste cose, scrive egli, n o n si conoscevano
fino a che non fu scoperto il nostro sacro tesoro „ (p. 57).
P e r salvare poi la strana corona, che f o r m a p a r t e degli utensili vescovili ο pontificii, si stabilisce alla pag. GÌ un nuovo canone archeologico di q u e s t a
sorte: " La corona costituisce il distintivo massimo degli apostoli, dei p a p i e
dei santi „.
Mi pare che l ' a r g o m e n t o interno da tali asserzioni non ha da t e m e r e
affatto niente.
P r i m a di passar oltre non debbo o m e t t e r e u n a osservazione, sebbene
certo f a t t a già da Lei stessa; ed è, che le quaranta r a g i o n i e n u m e r a t e d a l l ' a u t o r e ,
come se a verbo da me proposte contro il tesoro e s t a m p a t e perfino colle
virgole e colla citazione eli certe mie pagine, non f u r o n o da me affatto così
nè escogitate nè stampate. Io non mi fidava dei miei occhi leggendo ejuesta
solenne enumerazione, ed appena mi poteva convincere, che non un altro scrittore mi avesse f a t t o qualche brutto scherzo, s t a m p a n d o sotto il mio nome un
libretto con ragioni compromettenti in t u t t o e p e r t u t t o la mia tesi.
Veniamo ora in terzo luogo al compimento, come io già lo chiamai, della
mia dimostrazione; giacché ai due (e non q u a r a n t a ) a r g o m e n t i da me p o r t a t i ,
cioè l'esterno e l'interno, ho potuto a g g i u n g e r e dopo finito il lavoro il risultato d'un esame f a t t o da periti col permesso del conte Stroganoff sugli o g getti del tesoro a p p a r t e n e n t i alla sua collezione (1).
(1) Il permesso fu dato dopo stampata ο piuttosto dopo composta la dissertazione nel suo originale tedesco. ( Vorstehende Abhandlung war schon gesetzt etc. p. 331).
Le traduzioni fatte alquanto tempo dopo, sono alla fine del primo argomento arricchite di una dichiarazione degli stessi oggetti appartenenti al conte Stroganoff. La
dichiarazione comincia colle parolo : « Questi ultimi oggetti si vedono riprodotti in
fototipia nella nostra tav. I. Essi sono quelli clie, come si dirà più sotto, mi furono
15
L a perizia diede u n risultato affatto contrario a questi oggetti e perciò
disfavorevole a t u t t o il tesoro. H a forse il nuovo lavoro a p p o r t a t o un nuovo
elemento di merito scientifico in quanto al r i s u l t a t o ? N o n già, lo stato della
causa è r i m a s t o anche qui come p r i m a .
S a r e b b e assai falso il credere che gli o g g e t t i del conte Stroganoff,
quando vennero sotto la perizia, non si trovavano più nello stato antico
quasi fossero stati ripuliti. I n f a t t i ne il venditore h a pensato a u n lavoro così
sciocco e p e r lui dannoso, ne l'ha fatto eseguire il conte, il quale è sempre
ansiosamente sollecito che gli oggetti suoi si conservino q u a n t o si può tali
quali sono stati da lui comprati.
S a r e b b e similmente un errore, credere che il giudizio dei periti da me
c h i a m a t i avesse dichiarato cadere in pezzi le lamine millenarie di a r g e n t o
(p. 109), e non resistere ai mille anni (111) ο non sopravvivere a t a n t o tempo,
come a l t r o v e l ' a u t o r e si esprime. Si t r a t t a piuttosto d'un giudizio dato da quelli
esperti nel senso s e g u e n t e : Gli argenti del conte Stroganoff hanno una flessibilità,
la quale c o n t r a s t a colla rigidezza e la fragilità, che g e n e r a l m e n t e suol essere
p r o p r i a di a r g e n t i d'età tanto remota ed ossidati come essi.
Quella prova dei miei periti contro i detti oggetti, che si fonda sull' ossidazione di questi a r g e n t i ottenuta con acido solforico suppone che l'ossidazione
f a t t a artificialmente è in generale riconoscibile senza gran difficoltà. E d a p p u n t o questo f a t t o vien conceduto dall'autore. Ora però in favore degli ogg e t t i di p r o p r i e t à Giancarlo Rossi si tenta di addurre l ' e s a m e f a t t o da a l t r i
di alcuni f r a m m e n t i degli ultimi, che " la loro fragilità lian (sic) lasciato
cadere„ (p. 166). L ' o g g e t t o dell'esame formarono dunque f r a m m e n t i picciolini.
O g n u n o a v r e b b e p i u t t o s t o desiderato di vedere sottoposto all'esame qualche
pezzo più g r a n d e .
N o n Le sarà discaro l e g g e r e il seguente p a r e r e d'un antiquario in Roma,
assai pratico di a r g e n t i antichi e p r e g o di ricordarsi, che quando egli p a r l a
di scoperte f a t t e in sepolcreti, questo è proprio il caso nostro :
" La p r a t i c a esperienza, esercitata p e r molti anni nel negoziato di o g g e t t i
„ antichi, h a f a t t o conoscere agli antiquari che i metalli, r a m e ed a r g e n t o , si
„ ossidano in v a r i modi a seconda della diversità dei terreni. Perciò si trovano
„ i bronzi, specialmente le medaglie, con ossidi sopraposti, e durissimi, altri
„ con ossidi levigati, detti patinati a smalto, altri con ossidi leggerissimi, ed
„ in fine a l t r i privi di qualunque ossidazione, e spesso le medaglie di bronzo
„ t a l m e n t e pulite da sembrare da poco uscite dall'officina, avendone date di
„ queste m o l t e l'escavazioni del Tevere. Però gli scavi eseguiti f r a le macerie
„ di sepolcreti h a n n o dato sempre i bronzi e gli a r g e n t i f o r t e m e n t e ossidati.
prestati dal loro proprietario, perchè, a tutto agio, li esaminassi e facessi esaminare,
anche sotto il punto di vista della materia ». I traduttori non pertanto hanno creduto di dover mantenere nella fine della dissertazione i sensi contenuti nell' originale :
« La presente dissertazione era già stampata, quando il conte Stroganoff » e « Cotte
dissertation était déjà sous presse, lorsque » ecc.
16
Ancora di un preteso tesoro cristiano.
„ I n genere si è constatato dai pratici, che le ossidazioni antiche sono pene„ t r a n t i nel metallo, e non superficiali, come avviene nelle ossidazioni moderne.
„ L'esperienza poi ha fatto conoscere, che l ' o g g e t t o di a r g e n t o , q u a n d o
„ ha subito, con i secoli, l'ossidazione, cambia stato, cioè da flessibile,
diviene
„ rigido, anzi vitreo, e questo cambiamento è conosciuto da t u t t i gli a n t i q u a r i ,
„ i quali nell'acquistare le medaglie antiche di a r g e n t o si g u a r d a n o bene, spe„ cialmente le medioevali, di non piegarle p e r evitarne la r o t t u r a . A questo
„ r i g u a r d o si r a m m e n t a , che quando il p. Garrucci di b. m. faceva vedere
„ alcuni vasi di argento, fra i quali alcuni bicchieri itinerari, ora nel museo
„ Kircheriano, t r o v a t i t u t t i a Vicarello, soleva sempre a v v e r t i r e di non f a r l i
„ cadere, perchè si sarebbero spezzati come il vetro, s o g g i u n g e n d o , che gli
„ a r g e n t i antichi ossidati hanno questa proprietà, cioè di r e n d e r s i vitrei, e
„ non più malleabili. Questa proprietà degli a r g e n t i antichi è conosciuta da
« t u t t i gli antiquari, e da coloro, che hanno f a t t o gli scavi. N e l museo K i r „ cheriano si osserva in una g r a n vetrina f r a t a n t i o g g e t t i un p i a t t o di a r g e n t o
„ spezzato in molte parti, come se fosse di t e r r a c o t t a , ο porcellana. P e r t a n t o
„ vi sono delle eccezioni. Si sono veduti in commercio alcuni o g g e t t i antichi
„ di argento, che ancora erano flessibili, però erano s t a t i trovati nell'Asia
„ minore in terreni aridissimi perciò pochissimo ossidati „.
Lo stesso perito poi non esita di dichiarare per erronea l'affermazione
che qualunque a r g e n t o artificialmente ossidato, posto al fuoco ed a r r o v e n t a t o ,
t o r n a dopo ad essere del suo colore n a t u r a l e bianco l a t t e o ; e m e d e s i m a m e n t e
la seconda affermazione, che argenti antichi n a t u r a l m e n t e ossidati, posti al
fuoco ed a r r o v e n t a t i possono m a n t e n e r e il loro colore d'ossidazione n a t u r a l e .
Al contrario, in ambedue i casi gli oggetti cambiano colore e diventano neri
ο nericci.
Mi p e r m e t t o ancora di farle alcune altre osservazioni. L a p r i m a intorno alla
croce n.° 3 della mia I I tavola fototipica. H o scritto di questa croce " che si
crede appartenere anch'essa al tesoro e che f u acquistata dallo S t r o g a n o f f „ .
I l conte stesso colle stesse parole (si crede etc.) mi avea consegnata la detta
croce. Ma avrà ragione il cav. Giancarlo Rossi, il quale, meglio informato,
sostiene che la croce non faceva parte del tesoro.
L a seconda. Asseriva io nel mio studio che il comm. Giovanni B a t t i s t a
de Rossi, p r i m a favorevole al tesoro, aveva poi cambiato di parere. Ma con
ciò non credo di aver " insultato il famosissimo archeologo dopo sua m o r t e
q u a l uomo di doppia faccia e per conseguenza ipocrita „ (p. 99). Giacché il
f a t t o sta, che il venerato maestro ha corretto il suo giudizio negli ultimi
anni della sua vita, come lo provano anche i due testimonii citati di sopra
alla p a g . 10 s., num. 20 e num. 21. E chi d u b i t a , che poteva m u t a r e la sua
opinione dopo migliori informazioni, senza farsi i p o c r i t a ?
La terza finalmente, che non ho sognato d ' i n s u l t a r e gli Italiani, scrivendo
che in Italia la piaga delle falsificazioni di o g g e t t i antichi in questi ultimi t e m p i si
è accresciuta molto e che l'impoverimento del paese, a b b o n d a n t e di buoni artisti,
17
conferisce in qualche maniera " ora più forse che Γ addietro „ alla produzione di
cosifatti lavori. V e r a m e n t e non ho creduto di offendere una nazione ch'io
stimo ed amo più che altri non pensi. Le mie parole sono piuttosto la s e m plice eco di quello che si sente in Italia stessa ogni giorno non meno dai raccoglitori di antichità che dagli scienziati. Il cav. Giancarlo Rossi mi oppone
più di dieci volte, che l'anno 1880, nel quale secondo me si sarebbero fabbricati
gli utensili, f u precisamente per Roma un tempo di abbondanza e di benessere. Questo io non lo so, ma so bene di non aver assegnato nè la città di
R o m a come luogo della origine del tesoro, nè esclusivamente l'anno 1880. H o
detto piuttosto senza indicazione di nessun luogo: " I o credo c h e l a sua origine
non risale al di là del milleottocentoottanta „.
Il p r o p r i e t a r i o dopo t u t t i gli esami scientifici e dopo il giudizio di
t a n t e a u t o r i t à , dichiara che " il tesoro sta come corona „ dello sviluppo che
ebbe l'archeologia sacra sotto il pontificato di Pio I X (p. 5-1), che esso offre
" i più eccelsi documenti che vengono appresso alle catacombe r i g u a r d a n t i i
primordi della storia di Cristo „ (p. 5G); " a l t r o non v ' è di più i m p o r t a n t e
a p r ò della Chiesa „ (p. 127), cioè in difesa dei sacrosanti domini rivelati.
Ma " la chiave (dei simboli del tesoro) può stare solo in anima rischiarata
da lume particolare„ (p. 59). Il sacro tesoro è " commentato ed esaltato dalle
più grandi celebrità archeologiche di Europa „ (così si legge già nel titolo)
e chi n e g a la sua autenticità fa " un f u r t o sacrilego alla chiesa „ (p. 15).
I l o voluto m e t t e r e sotto i Suoi occhi queste enfatiche affermazioni e proteste dell'autore, p e r c h è valgano a spiegare ed a scusare la foga del calore,
che p a r e l ' a b b i a t r a s p o r t a t o nello scrivere il suo libro. 11 diffondersi sulle
intenzioni, sulle q u a l i t à intellettuali, morali, religiose dell'avversario è e n t r a r e
in campo che alla questione scientifica per nulla appartiene. P e r t a n t o se l ' a f f e t t o al suo tesoro rende scusabilissimo l'autore p e r aver dato luogo a digressioni t r o p p o personali, mi dispensa assolutamente dal far mai al nuovo libro,
che Ella ben conosce, una risposta diretta...
D A L L A L E T T E R A D E L SIG. J U L E S
HELBIG.
(15 Aprile 1896).
Au
II. P. Grisar,
Professeur
à V Università
à
iVlnnsbruck,
Home.
. . . J ' a v a i s re§u aussi, il y a une quinzaine de j o u r s et lu en g r a n d e partie
la Risposta dell'archeologo Giancarlo Fiossi, que je considère cornine très r e g r e t t a b l e pour l ' a u t e u r , et qui me semble destinée à perdre définitivement la cause,
qu'elle cherche à défendre.
18
En ce qui me concerne, ma conviction est faite aujourd'hui. J ' a i le r e g r e t
de me ranger p a r m i les hommes dont la bonne foi a' eté surprise en acceptant
comme authentique la collection de M. Giancarlo Rossi et du comte Stroganoff'.
J e pourrais à la rigueur me consoler par la pensée que à cet égard je me
trouve en fort bonne socicte, et avec des savants qui beaucoup mieux que moi,
ont óté en situation de juger de rauthenticité d'objets que, à l'heure qu'il
est, je ne connais encore que par les reproductions et la description que
d'autres en ont faites.
J e reviendrai très brièvement sur cette affaire dans la Revue de Vart
chrètien, pour reconnaìtre ce que je regarde a u j o u r d ' h u i cornine la vérité. A
nies yeux la conduite " la plus droite est aussi la plus aelroite ; ; . J e 11'ai aucune
raison de me départir de cette ligne de conduite.
...J'ai vu dans l'opuscule de M. Giancarlo Rossi, qu'il cite de mes lettres
privées avec d'horribles fautes d'impression et des inexactitudes sans doute
involontaires, de méme qu'il cite parfois avec inexactitude ce que j'ai imprimé
sur son trésor...
DICHIARAZIONE DEL PROF. ORAZIO
MARUCCHI.
Chiarissimo
Padre Grisar, Roma, 10 Aprile 1890. Ella mi chiede cosa
io pensi della Risposta che il Cav. Giancarlo Rossi ha pubblicato or ora al
di Lei scritto intorno al tesoro. Siccome in essa egli chiama me più volte in
questione e mi cita in sostegno dell'autenticità degli oggetti da lui posseduti,
con parole cortesi delle quali lo ringrazio, ma che potrebbero dare origine
a falsi apprezzamenti, così intendo chiarire tale questione narrandole brevemente come sia andata questa faccenda.
Nessun dubbio sull'autenticità degli oggetti posseduti dal Cav. Rossi era
stato manifestato dagli archeologi fino a qualche tempo fa, tanto che esso
venne giudicato importantissimo dal Garrucci, dal Bruzza, dal de Rossi e da
molti altri. Improvvisamente si sparse la voce che essi fossero falsificati; ed
allora il proprietario si rivolse a Monsignor Carini prefetto della Biblioteca
Vaticana pregandolo a dissipare tali voci con un suo scritto. Il Carini si rivolse a me chiedendo il mio parere in proposito; ed io gli dissi che l ' o p i nione fino allora comune si era che gli oggetti fossero autentici, ma che non
potevano affatto giudicarsi elei primi secoli come il Cav. Rossi preteneleva ma
bensì dell'epoca longobarda come il Comm. de Rossi avea eletto più volte.
Mi pregò allora di voler scrivere un articolo in epiesto senso ; la qual cosa io
feci eli piena intesa del mio venerato maestro Comm. de Rossi, il quale allora
(benché avesse qualche dubbio su qualche pezzo del tesoro) lo giudicava però
genuino nel suo complesso.
Circa due anni più tardi Ella fece uno studio speciale ed accuratissimo di
quella collezione e recò nuovi argomenti citando fatti fino allora a me ignoti
19
delle circostanze della scoperta e vi aggiunse p u r e un'analisi accuratissima
dei 4 pezzi posseduti dal Conte Stroganoff sostenendone la falsità. A me fecero
g r a n d e impressione i suoi a r g o m e n t i ; e presentando il suo scritto nelle Conferenze di Archeologia Cristiana nel maggio del 1895 dissi ciò che è r e g i s t r a t o
nel verbale di quella seduta e pubblicato nel Nuovo Ballettino
di
Archeologia Cristiana
(1895, p a g . 171) e che qui l e t t e r a l m e n t e r i p r o d u c o :
u
11 riferente,
resi i dovuti elogi al benemerito Cav. Bossi che ha raccolto
d'altronde
una importante
collezione di oggetti antichi ed artistici,
disse clic
bisognava riconoscere la forza degli argomenti addotti dal Grisar in sostegno
Aggiunse
che egli
della sua tesi che quel tesoro sia un lavoro d1imitazione.
alcuni anni or sono avea scritto intorno a questa collezione in un pubblico
foglio. Ma in queir articolo avea voluto confutare
la strana
sentenza
degli
illustratori
del tesoro stesso che quegli oggetti appartenessero
ai primi
secoli,
ed avea voluto dimostrare quale fosse invece Vopinione prevalente fra gli archeologi circa l'età cui potevano assegnarsi
quei cimeli; e si era quindi
associato
al parere espresso dai più competenti maestri ed anche del compianto
maestro
Comm. 6r. B. de Bossi, i quali Vattribuivano
al secolo ottavo.
Ora il Cav. Giancarlo Rossi il quale cita più volte il mio articolo in sostegno della sua tesi, avrebbe dovuto anche a g g i u n g e r e per dovere di l e a l t à
che in seguito ai nuovi a r g o m e n t i da Lei prodotti e specialmente per quelli
delle circostanze della scoperta e dell'analisi degli o g g e t t i io ho modificato la
mia p r i m a opinione.
Del resto nella risposta del Cav. Rossi non h o trovato alcun a r g o m e n t o
che mi p e r s u a d a a t o r n a r e al mio primo giudizio, dal quale ho dovuto recedere in seguito al suo scritto per quell'amore alla verità che t u t t i dobbiamo
m e t t e r e innanzi a q u a l u n q u e altra considerazione.
Mi creda
Suo
ORAZIO
IMPRIMATUR
P . F r . R a p h a e l P i e r o t t i Ο. P. S . Ρ .
Λ
Magieter.
IMPRIMATUR
Franciscus Cassetta
Patriarc. N i c o m e d .
Vicesgerene.
devotissimo
MARUCCHI.
I
ROM A 1896
— TIPOGRAFIA
DELLA PACE DI F I L I P P O
CUOOIANI.
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del preteso tesoro cristiano - 1000 tirés-à