Dimagrire
SerenaMente
Come tornare in forma
con la Programmazione NeuroLinguistica
DIMAGRIRE
SERENAMENTE
Come tornare in forma
con la Programmazione
Neurolinguistica
L’Autore
Franca Scuzzarella
Franca
Scuzzarella
è
Coach
di
Programmazione Neuro-Linguistica ed ha
conseguito questa qualifica presso le Scuole
di formazione in Pnl più qualificate in Italia:
la NLP Italy di Milano e la Ekis di Reggio
Emilia,
con
certificazione
diretta
dal
fondatore R. Bandler.
E’ Coach e Trainer del metodo “Giusto Peso per Sempre” ed è presente
come Coach ufficiale sul sito di Debora Conti.
Organizza Corsi di Giusto Peso per Sempre a Torino e in altre città italiane,
insegnando gli strumenti della Programmazione Neuro-Linguistica applicati al
raggiungimento del proprio giusto peso oltre a giornate di formazione con lo
scopo di dare strumenti per migliorare la propria vita
Come formatore tiene coaching private ed eroga corsi di PNL patrocinati dalla
Provincia di Torino, per il raggiungimento di risultati di successo.
Ha creato il sito Internet www.PnlBenessere.it nel 2009 ed è autrice del blog
www.DimagrireSerenamente.it
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Tutti i Diritti Riservati – E’ Vietata qualsiasi duplicazione del presente materiale
Ciao,
oggi voglio raccontarti la mia storia.
Una storia come tante forse, ma forse no..
Una storia che parla di difficoltà, di baratri, di tutto nero.. ma poi la
rinascita, il risalire la china fino a creare la realtà che ora vivo.
Mi chiamo Franca Scuzzarella e sono formatrice e Coach.
Nella vita non ho svolto sempre questa professione, fino a dieci
anni fa circa non sapevo neanche cosa volesse dire “crescita
personale”.
Vivevo una vita sempre uguale, che non mi dava delle emozioni,
cioè me ne dava ma esclusivamente negative. Non ero contenta di
me, della mia vita personale e professionale.
Sentivo che ci poteva essere qualcosa di grande per me ma non
capivo cosa. Non sapevo dove indirizzare i miei pensieri e le mie
energie.
Ero reduce da un periodo molto impegnativo: mi ero ammalata di
cancro all’età di quarant’anni e questo avvenimento stava
fortemente influenzando la mia vita. Da una parte credevo che la
malattia non mi avrebbe dato scampo, dall’altra avevo voglia di
realizzare ancora qualcosa di grande prima di “andare”!
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Tutti i Diritti Riservati – E’ Vietata qualsiasi duplicazione del presente materiale
Mi ritrovavo a fare i conti però con cinque grandi problemi:

La mia libertà emotiva: ero completamente in balia delle
emozioni negative e non riuscivo a trovare il modo per non
sentirmi vittima degli eventi

La
mia
situazione
sentimentale:
dopo
una
difficile
separazione ero ormai sola da anni, anche se in una
relazione.
Cioè
vivevo
una
relazione
assolutamente
insoddisfacente ma non trovavo il coraggio per uscirne

La mia forma fisica: la chemioterapia mi aveva regalato
innumerevoli chili di troppo e avevo un brutto rapporto con il
mio corpo

La mia situazione professionale: erano 27 anni che facevo
sempre lo stesso lavoro e mi sentivo ormai poco motivata

La mia identità trasformata: ormai mi identificavo in una
persona malata di cancro, che aveva una spada di Damocle
perennemente sul capo e che prima o poi avrebbe fatto i
conti con la morte.
Lo sconforto e la sofferenza che provavo per queste cinque grosse
macroaree della mia vita assorbivano completamente le mie
energie e la mia lucidità. Ovunque guardassi vedevo difficoltà e
ostacoli.
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Tutti i Diritti Riservati – E’ Vietata qualsiasi duplicazione del presente materiale
Le emozioni mi schiacciavano: “Perché mi è successo tutto
questo?” era la domanda che mi facevo giornalmente e
giornalmente ricevevo dalla mia mente risposte a questo quesito.
Quelle risposte erano del tipo “Perché te lo sei meritato (pensando
ad errori commessi negli anni precedenti).. Perché non ti sei voluta
bene.. Perché fai sempre gli stessi errori.. Perché non hai saputo
apprezzare quanto avevi…. E via dicendo.
Risposte che mi facevano sprofondare in un fango sempre più
immobilizzante, sentivo di non avere via d’uscita a quella
sensazione d’impotenza.
Vivevo la mia relazione con un uomo pressoché insignificante, che
non mi era né di supporto in un momento così impegnativo né
rallegrava almeno in minima parte le mie giornate, per il suo
carattere cupo e tendente al depresso.
La mia forma fisica era uno sfacelo, vuoi per le cure strong a cui
avevo dovuto sottopormi, vuoi al fatto che ormai avevo perso ogni
velleità e desiderio di piacere, vuoi per la grande cicatrice che mi
ricordava ogni giorno chi ero e quale menomazione fisica portavo
dentro. Mi guardavo allo specchio e mi facevo schifo.
Ma non avevo né la voglia né la forza per dedicarmi ad un obiettivo
così superficiale, con tutti i guai con cui già avevo da confrontarmi.
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E la situazione peggiorava giorno dopo giorno, meno mi piacevo e
meno mi occupavo di me… meno mi occupavo di me meno mi
piacevo e stavo male..
Per completare l’opera, la mia identità completamente stravolta: da
donna che tutto sommato se la sapeva cavare a donna
completamente succube delle sue emozioni e degli eventi, da forte
a debole, da positiva a negativa, da propositiva a rinunciataria, da
sana a malata.
Un abisso tra quella che ero e quella che ero diventata. Una nuova
identità, fatta di convinzioni e valori che la supportassero, che
stravolgeva davvero la mia vita.
Questo portava ad un susseguirsi di giorni tutti uguali, dove
l’insoddisfazione cresceva in modo esponenziale.
Poi, un giorno, la svolta!
Non importa quale sia stata la situazione che mi ha portata a
gridare un “basta” così forte, che ancora adesso lo sento dentro.
Una svolta che si è insinuata giorno dopo giorno, attraverso libri
che ho iniziato a leggere e che parlavano di crescita personale e
PNL.
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Non avevo assolutamente idea di cosa volesse significare questo
acronimo, per me avrebbe potuto benissimo essere un Prodotto
Nazionale Lordo o chicchesia..
Invece
si
trattava
di
Programmazione
Neuro
Linguistica.
Sai cos’è? E’ una branca della psicologia moderna che lavora sul
cambiamento partendo dalla struttura soggettiva (cioè dalla
modalità di pensiero) che ogni persona possiede.
Parte dal concetto che la nostra mente è un computer
(Programmazione) e come tale funziona mosso da stimoli specifici,
i nostri sensi (dalla nostra neurologia, da cui Neuro) e il nostro
linguaggio (dalle parole che utilizziamo, da cui Linguistica).
Ma torniamo ad allora…
Quando lessi la prefazione del primo libro che parlava di Pnl e
coaching, la prima cosa che pensai era che si trattava di tante
bagianate di cui volevano riempirci la testa ma ormai il libro era
acquistato e tanto valeva sfogliarlo.
Sfogliandolo (e leggendolo) mi resi conto che tra quelle pagine che
pensavo vendessero aria fritta poteva esserci la soluzione ai miei
problemi. E libro dopo libro (ne sono bastati due/tre..) il “adesso
basta” è diventato il mio solo obiettivo.
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Era arrivato il momento di affrontare il mostro, quel mostro che si
era insinuato nella mia vita e la stava rendendo un inferno, un
mostro che aveva il nome di depressione, fame d’amore, non
rispetto per il mio corpo, appiattimento e paura della malattia.
Letto e consapevolizzato un po’ di materiale, mi sono resa conto
che ormai c’era stata la svolta, che indietro non si tornava più, che
ero all’inizio di un viaggio che mi avrebbe portata a riprendere in
mano la mia vita per farne un film meraviglioso, fatto di vita vissuta
e quindi non tutto rose e fiori, ma un film reale dove la regista ero
però io!
E così mi sono messa in viaggio..
Mi piace la metafora del viaggio, perché rende davvero bene.
Ho visto un film dove i due protagonisti sono un giovane atleta
promessa alle Olimpiadi e il suo mentore. Un giorno Socrate
(questo il nome del mentore) invita Dan (il ragazzo) a partire di
buon mattino perché vuole fargli vedere qualcosa di straordinario
che sarebbe stato molto utile al ragazzo per raggiungere il suo
obiettivo.
Scalano una collina e vedono paesaggi mozzafiato, dove il ragazzo
è entusiasta di quell’esperienza fino a quando raggiungono la cima
e Socrate comunica a Dan che sono giunti a destinazione e la cosa
straordinaria che doveva vedere era la pietra che era vicino ai suoi
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Tutti i Diritti Riservati – E’ Vietata qualsiasi duplicazione del presente materiale
piedi.
Dan chiede spiegazioni, si infuria molto all’idea di tutta quella fatica
per andare a guardare una pietra.. non capisce.. non comprende..
si infuria e basta.
Socrate gli fa notare che fino a qualche istante prima lui era felice
di quel viaggio e come l’obiettivo non fosse nei suoi pensieri. Una
volta visto l’obiettivo, aveva rinnegato tutto quanto aveva vissuto in
quella giornata meravigliosa..
Beh, questo rende bene per far comprendere come mi sono sentita
io nel momento in cui ho realizzato. Stavo vivendo solo quello che
avevo raggiunto (assolutamente negativo) e mi ero persa
completamente il viaggio.
La mia attenzione era così focalizzata a quello che di negativo
c’era nella mia vita che avevo perso di vista tutto il resto.
Volevo dire basta e non volevo commettere lo stesso errore..
Ma soprattutto volevo essere io l’artefice del mio cambiamento. La
psicoterapia non aveva funzionato, era di soluzioni che avevo
bisogno e non solo di introspezione.
E mi sono messa in cammino..
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Prendendo una per una le mie difficoltà e analizzando quali erano i
processi mentali (quale era la programmazione) che mi facevano
pensare, parlare e agire in un modo piuttosto che in un altro.
Perché avevo compreso che la differenza che poteva fare la
differenza era come utilizzavo questi tre aspetti: i miei pensieri, le
mie parole, la mia fisiologia.
Non è stato così immediato rendermi conto di questo. Ero
“abituata” a fare quei pensieri, a dirmi quelle cose poco utili e a
muovere
il
mio
corpo
con
una
certa
energia.
E quando sei “abituata” a fare in un certo modo, fare qualcosa di
diverso ti sembra impossibile.
Vengono fuori i “sono fatta così… non posso cambiare le cose..“
che sono frutto della non consapevolezza di come funzioniamo.
Quando nasciamo non ci danno il libretto di istruzioni: ci forniscono
istruzioni d’uso anche per il minimo aggeggio ma del nostro
cervello, potente strumento che utilizziamo ogni istante, non
sappiamo un bel niente.
Non sappiamo che i pensieri sono rappresentazioni mentali fatte di
immagini e suoni (se ti dico di pensare all’ultima vacanza ti si
spalanca davanti agli occhi l’immagine di quei luoghi e in
lontananza le risate o le grida dei bambini che correvano sulla
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sabbia bianchissima) e che a seconda del tipo di rappresentazione
che ci facciamo possiamo sentirci bene o male.
Non sappiamo che possiamo provare emozioni di un certo tipo
piuttosto che un altro, in base a come utilizziamo il nostro corpo.
Non lo sappiamo. Sappiamo che le cose succedono e basta.
E questo sapevo io. E il viaggio alla scoperta di come funzionavo è
stato impegnativo. Non è stato facile, è stato fattibile.
Perché ero stanca di sentirmi così come mi sentivo, ero stanca di
avere una relazione che faceva schifo, ero stanca di avere venti
chili di troppo, ero stanca di fare le stesse cose da 27 anni, ero
stanca di sentirmi ad un piede dalla fossa..
E’ stato un po’ come aprire una porta dietro l’altra e dietro ogni
porta mi si spalancava una conoscenza nuova, maggiore
consapevolezza di come facevo a creare la mia realtà soggettiva e
come fare per cambiarla.
Mi sono messa all’opera ed ho iniziato a farmi domande
completamente nuove.
Lo sai che le domande che ti fai, dirigono la tua attenzione?
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Tutti i Diritti Riservati – E’ Vietata qualsiasi duplicazione del presente materiale
Partivo da un “Perché mi sta succedendo tutto questo?” che
dirigeva la mia attenzione sui problemi che stavo vivendo,
mettendoli bene in evidenza e facendomene sentire schiacciata.
Ho cominciato a domandarmi: “Cosa mi serve fare per vivere una
vita migliore?”
La prima risposta è stata quella di iniziare a essere responsabile
delle emozioni che provavo dentro, perché le governavo io
attraverso i film che girano nella mia testa, ha seguito quella di
chiudere una relazione che non aveva senso, perdere almeno
metà di quei venti chili di troppo, trovare una passione che mi
permettesse di farne una professione, vivere “come se..” io fossi
una persona sana che non ha mai avuto problemi di salute.
Evviva! Il mio cervello aveva cominciato a darmi risposte diverse,
decisamente
più
funzionali
al
mio
vivere
meglio.
Niente più focalizzazione sulla staticità della situazione ma aria
nuova. Focus puntato sulle soluzioni e non sui problemi.
Non mi sembrava vero di vedere uno spiraglio di luce.
E le domande hanno continuato a fluire, in tutta la loro utilità:
“Su cosa voglio focalizzarmi di positivo per la maggior parte del
tempo in questa giornata?” Magia delle magie, quel “di positivo”
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Tutti i Diritti Riservati – E’ Vietata qualsiasi duplicazione del presente materiale
dava una direzione ben precisa alla giornata. Non su cosa
focalizzarmi in generale, ma in cosa di positivo. E il cervello a
domanda risponde, e allora ti mette in evidenza tutte quelle
situazioni positive su cui focalizzare la tua attenzione.
“Come posso chiudere questa relazione, vivendo la mia nuova
solitudine
come
un
aspetto
positivo
per
la
mia
vita?”
E le risposte hanno iniziato ad arrivare: avrai più tempo per fare
quello che ti piace, potrai fare nuove conoscenze, svilupperai nuovi
interessi, ti sentirai più coerente.
“Come faccio a liberarmi dei primi dieci chili di troppo?” E le
risposte sono arrivate..
“Quale dei miei talenti mi potrebbero aiutare a sviluppare una
nuova professione?” E le idee hanno iniziato a prendere forma..
“Che tipo di donna vorrò essere?” E l’immagine di me ha iniziato a
delinearsi..
E porta dopo porta, domanda dopo domanda, si è delineato il
viaggio.
Il viaggio mi ha portato a capire cosa mi serviva per superare le
mie difficoltà, come usare le mie risorse, i miei talenti.
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Tutti i Diritti Riservati – E’ Vietata qualsiasi duplicazione del presente materiale
Sono sempre stata brava ad organizzare. E allora ho usato questo
talento per riemergere. Organizzavo il mio tempo inserendo
obbligatoriamente momenti che mi facessero divertire, ridere..
Perché ridere significa modificare la fisiologia, significa permettere
al corpo di produrre serotonine ed endorfine. E quando non avevo
voglia di ridere, mi sforzavo di ridere. Perché agli angoli della mia
bocca ci sono due neurotrasmettitori che impartiscono l’ordine di
produrre serotonine ed endorfine ogni volta che vengono stimolati
dalla risata. E non importa se la risata è vera o falsa. Loro vengono
attivati.
Sono una abbastanza ordinata. E allora ho usato la capacità di fare
ordine per rendere il mio guardaroba e la mia dispensa a prova di
nuova immagine. Ho passato in rassegna tutti gli abiti, buttando via
quanto mi rendevo conto non valorizzasse il mio corpo, in dispensa
in bellavista cibi sani e funzionali al dimagrimento.
Sono una persona socievole e così ho cercato tra le realtà della
mia città, occasioni per conoscere nuove persone così da allargare
le mie amicizie e trovare stimoli nuovi
Talento dopo talento, per pianificare il mio cambiamento.
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Perché è utile partire da quello che si è, per andare verso dove si
vuole arrivare. Se aspettiamo che le cose siano perfette, le
situazioni siano perfette, restiamo al palo.
Una soluzione dopo l’altra.
Tipo il cominciare a farmi film diversi rispetto al futuro: non più
vedermi malata, senza capelli, martoriata dalla malattia ma in
splendida forma, bella, abbronzata, con al mio fianco uno strafigo
intelligente e simpatico. E cominciare a dirmi cose diverse: del tipo
che avevo solo 45 anni e una vita davanti per spaccare tutto, che
ero una con le palle quadrate, che niente e nessuno mi avrebbe
fermata.
Immagini e dialogo interno, il potere dell’immaginazione a nostro
vantaggio. Perché il tuo cervello non sa riconoscere qualcosa che
succede davvero da qualcosa soltanto immaginato vividamente.
E io immaginavo vividamente, sentivo i brividi mentre mi guardavo
in quel film vincente. E il mio sistema nervoso registrava tutto e
inviava al cervello. E creava sinapsi sempre più forti che davano
una direzione alle mie giornate.
E adesso, tutto è superato da tempo.
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Come nella vita di ciascuno ci sono alti e bassi, ma i bassi non mi
fanno più paura. So che ho gli strumenti per superarli tutti, uno ad
uno, perché dipende esclusivamente da me.
Virginia Satir, ispiratrice della Pnl, diceva:
“La vita non è come dovrebbe essere, la vita è quello che è. E’ il
modo in cui l’affronti che fa la differenza”.
E nel mio lavoro di coaching mi ritrovo sistematicamente a
confrontarmi con donne deluse, amareggiate, rassegnate!
No!! La soluzione c’è!
E non te lo dico per libro stampato, te lo dico perché l’ho vissuto
sulla mia esperienza. Ero in un baratro che neanche puoi
immaginare e ora vivo la vita che desidero, con accanto un uomo
che mi ama e mi apprezza per quello che sono, un fisico
sicuramente migliore rispetto a dieci anni fa nonostante i dieci anni
passati, un lavoro che è la mia mission e la mia passione, una
nuova identità di persona che ha superato quel momento di poca
salute, con un’energia da far invidia a tante trentenni e a tanti
uomini.
E l’ho creato tutto io!
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Tutti i Diritti Riservati – E’ Vietata qualsiasi duplicazione del presente materiale
Ho scoperto come si fa, ho in mano la soluzione. Ho capito cosa
serve per ottenere risultati.
Io sono la garanzia che posso offrire alle persone che decidono di
fare un pezzo di viaggio insieme a me.
E spero che tu decida di farlo!
Buonissima vita!
Franca Scuzzarella
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Risorse utili per Migliorare e Crescere nella Vita:
www.PnlBenessere.it
www.DimagrireSerenamente.it
www.Proviamoci-Insieme.com
Altri libri e audio-libri della Collana “La PNL Applicata”:
CD “L’Audio del Walking”
CD “Cambia le tue Abitudini”
LIBRO “Sempre in Linea con la PNL”
CORSO INTERATTIVO “Supera i tuoi Limiti”
Sono in vendita sul sito Internet
www.PnlBenessere.it
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APPUNTI E RIFLESSIONI
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