La Provincia
SPAZIO APERTO
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Serve un’azione europea
contro i pirati informatici
Egregio direttore,
sono almeno sette anni che
organizzazioni criminose clonano
vari siti, tra cui CartaSì, le Poste
Italiane, ecc..., mandando e-mail ai
possessori di carta Postepay e non
solo, visto che io non posseggo tale
carta, contenenti avvisi di
registrazione fasulli, al fine di
proporre migliori garanzie di
sicurezza, ma contestualmente —
una volta ottenuti i dati
riservati vedi password,
numero carta, ecc... — li
utilizzano
indisturbatamente per
fare acquisti od
La parola
operazioni online,
prosciugando i conti dei
malcapitati.
Anni fa mi rivolsi alla
polizia postale, ma mi
dissero che, trattandosi
di provider non italiani,
che fornivano il servizio
web, loro non potevano
intervenire. Mi auguro
che oggi possano fare
qualcosa. Giorni fa ho
presentato un esposto
in merito alla capillare
diffusione di queste
e-mail che continuano
indisturbate a intasare
le caselle postali di
moltissimi cittadini e
aziende, che ancora oggi riescono a
truffare decine di migliaia di
persone ogni anno, anche
probabilmente per mancanza di
collaborazione tra le varie forze
investigative delle polizie europee.
Ogni Stato ha le sue leggi che non
collimano con gli interessi dei
cittadini europei, e — se qualcuno
fa una denuncia per truffa, essendo
la truffa proveniente da Stati esteri
e non essendoci una legge comune
applicabile per tutti gli Stati per la
pirateria informatica —, le varie
procure devono chiedere una
rogatoria per cui le possibilità che
vengano puniti i pirati informatici
equivalgono a zero.
Elia Sciacca
(Cremona)
Dopo il luglio 1943 ai fascisti
poteva andare molto peggio
Egregio direttore,
le origini della guerra civile come le
ricordo io.
25 luglio 1943: il Gran consiglio a
maggioranza di due terzi vota la
sfiducia al governo fascista e
rimette tutti i poteri al re, che
nomina primo ministro Badoglio, il
quale dichiara la guerra continua
ma dichiara anche lo scioglimento
del partito fascista, rimette in
libertà i detenuti antifascisti, fa
sapere al Fuhrer di non poter più
rifornire i nostri militari dislocati
nei Balcani. Per limitare i sospetti si
spara contro i dimostranti a Bari e a
Reggio Emilia — 13 i morti —; nel
buio della notte viene ucciso E.
Muti che fu segretario del partito
fino ai primi mesi del 1943 da chi e
perché non è stato detto.
In gran segreto si prendono contatti
con gli angloamericani già padroni
in Italia per la resa che per volere di
Stalin deve essere incondizionata.
Impazienti del loro successo, gli
alleati costringono il governo
d’Italia ad annunciare la resa in
anticipo su quanto pattuito
provocando lo sfacelo totale.
I tedeschi circondano caserme e
catturano uomini più che possono;
coloro che sfuggono alla cattura (e
tra loro c’erano prigionieri di
guerra di diverse nazionalità)
insieme agli antifascisti da poco
scarcerati si rifugiarono in luoghi
ritenuti sicuri ma per procurarsi il
necessario per vivere dovevano
usare mezzi non sempre leciti e i
fascisti furono per i partigiani di
2xVi4JA+XEm9fbPACJfbIS9ubhdcNAhE+ihLX15lH9s=
grande ostacolo. Non tutti noi
italiani coltiviamo istinto di
vendetta per fortuna dei fascisti,
ma poteva andare peggio.
Angelo Rosa
(Viadana)
Come si fa a rimpiangere
gli anni del fascismo?
Gentile direttore,
sulla Provincia di qualche giorno fa
mi sono stupita di vedere lettere
che inneggiavano al
fascismo. Io ho vissuto
quel periodo e ho
sofferto (mia sorella è
stata ferita gravemente
un mitragliamento).
ai lettori in
A fine anno si facevano
saggi al campo sportivo:
bisognava eseguirli
(erano tutti esercizi
ginnici) anche sotto la
pioggia.
In uno di quei saggi ho
preso tanta acqua che
sono tornata a casa
bagnata come un
pulcino e con la febbre.
Ho preso una pleurite
che mi è durata
parecchio.
Le aule erano gelate.
Eravamo in guerra: una
guerra voluta dal
fascismo che ha
seminato tanti lutti. Si
possono rimpiangere quegli anni?
Emilia Denti Zerbini
(Cremona)
Prendo la gatta, mi affeziono
Poi me la tolgono: è ingiusto
Signor direttore,
mi chiamo Roberto Grazioli e vorrei
brevemente raccontarvi ciò che mi
è successo. Sono un amante degli
animali in genere. Ma adoro in
particolare i gatti. Un paio di mesi
fa una volontaria del gattile me ne
ha regalato uno. O meglio una. La
sua anziana padrona non poteva più
occuparsene e, anche se quasi
completamente senza denti e ormai
adulta, ci siamo innamorati
reciprocamente e capiti fin da
subito. Io sono disabile e costretto
su di una carrozzina perché privo di
un arto inferiore e lei mi faceva
davvero tanta compagnia. Ho
parlato al passato perché la gatta
purtroppo non sta più con me,
portatami via dalla stessa signora
del gattile che in un primo tempo si
era mostrata gentilissima
procurandomi e regalandomi scorte
da mangiare per la micia (pure io
m’impegnavo in tal senso per non
farle mancare nulla; nonostante la
mia misera pensione le ho comprato
ogni sorta di giochi, palle, palline,
tiragraffi, ecc. ecc., volevo si
sentisse in paradiso). Poi una
settimana fa circa la tragedia. Le ho
chiesto se avesse potuto tenermela
LA POLEMICA
GIOVEDÌ
23 MAGGIO 2013
IL CASO
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Nuova serata per lo Smash
maportatelesediedacasa
Signor direttore,
le chiedo un piccolo spazio, per raccontare come in qualche minuto possono cambiare considerazioni, atteggiamenti e sentimenti. Ricevo dal Comune di Cremona una fattura, nella quale
mi si addebita, dopo oltre un anno e
mezzo, quale coorganizzatore della serata Smash Generation in piazza Stradivari del 23 Settembre 2011, un importo non indifferente relativo al trasporto di circa 200/250 sedie usate durante
la serata. Evito polemiche e commenti.
Un po’ alterato, vado a riferire all’amico Beppe Franzosi del bar Sport di Costa S. Abramo che con me e con altri
amici ha condiviso l’impegno e la fatica nell’organizzare l’evento. Preciso
che il tutto era stato concordato col patrocinio del Comune di Cremona gratuitamente e a scopo benefico.
Lascio immaginare le citazioni del
buon Beppe, praticamente un bigino
del trattato ‘La parolaccia’. Tra i commenti dei presenti, il più scontato quello dell’amico Torre: «cat cun chi solt lé
pudius cumprale». La Luciana, moglie
di Beppe, un po’ stizzita, recupera le fotografie della manifestazione per verificare quante sedie c’erano in piazza.
E qui succede però che, sfogliando
le fotografie, l’atmosfera piano piano
cambia.
Si forma un drappello di persone
che si fanno passare le foto commentando la serata, le esibizioni, gli ospiti
che hanno partecipato, la buona musica, il clima di festa, le espressioni del
numeroso pubblico presente. Torna a
rivivere la soddisfazione e una sorta di
orgoglio per essere riusciti a mettere in
piedi una bella manifestazione condivisa da così tanti cremonesi.
Siamo arrivati a una conclusione:
quell’importo che ci è stato addebitato,
un paio di giorni, il tempo
necessario affinché mio fratello
potesse montare le reti alle finestre
dato che l’estate è ormai alle porte.
Non volevo correre il rischio che con
le finestre aperte la gatta potesse
uscire e finire sotto qualche
automobile, visto che abito al piano
terra. Bene, la signora in questione
dapprima si è mostrata
disponibilissima a farmi questo
piacere, anzi mi ha chiesto anche il
libretto dell’animale dicendo che ne
avrebbe così approfittato per
portarla dal veterinario. Dopodiché
mi ha risposto sgarbatamente
dicendo che non mi avrebbe mai più
ridato la gatta e se l’è portata via.
La serata ‘Smash generation’
lo consideriamo come costo del biglietto che, da organizzatori, dobbiamo pagare per aver assistito dal palco di quella bellissima piazza Stradivari, all’entusiasmo e agli applausi dei cremonesi
presenti, che per qualche ora hanno goduto di una manifestazione organizzata con impegno e fatica, che però ci ha
ripagati con tanta emozione e soddisfazione. Conclusione? Vogliamo riprovarci.
A metà settembre sarà il 40˚ anniversario dell’inaugurazione del mitico
Smash. Celebreremo da qualche parte,
impegnandoci ad organizzare una manifestazione all’altezza. Questa volta
però, rivolgiamo un invito ai cremonesi: «Per favore, portatevi le sedie da casa».
Ottavio Bacciocchi
([email protected])
C
omplimenti per la...
sportività. Lo dico senza
ironia. Il vostro lavoro sulla
memoria di uno dei locali che ha
fatto la storia della nostra
provincia è meritorio e mi
compiaccio che prosegua.
Mi manca immensamente. Non so
per quale motivo non me la voglia
restituire. Ma so che farò di tutto
per riaverla. Io non le ho firmato
nessun documento di cessione,
quindi è ancora mia. È come se mi
avessero tagliato anche l’altra
gamba!
Roberto Grazioli
(Cremona)
Da Croce verde e ospedale
molto impegno per Michela
Egregio direttore,
solitamente si sente parlare di
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PALAZZOSTRADIOTTI
DAL GIARDINOSU CASA MIA
UN ALBERO PERICOLOSO
Signor direttore,
queste sono le foto dell’albero più alto e pericoloso del giardino (se così si può definire) di palazzo Stradiotti, di proprietà della Fondazione Città di Cremona. Il degrado è il più completo, la
vegetazione fittissima e quando imperversa un temporale, pioggia o forte vento, il pericolo è tangibile. Sono molto preoccupata: la pianta più alta, altissima, è davanti alla mia abitazione ed
è decisamente inclinata, io e gli abitanti del quartiere chiediamo
la messa in sicurezza prima che si verifichi una vera tragedia.
Marilena Soriani
(Cremona)
sanità e di quanto ad essa correlato
in termini negativi. Professionalità
ed umanità, invece, possono
convivere ed io l’ho sperimentato
realmente, anche se in una tragica
circostanza. In un periodo nel quale
è divenuto così raro dire o sentire
un «grazie», io lo voglio gridare a
gran voce.
Quindi un grazie dal profondo del
cuore ai soccorritori della Croce
Verde di Cremona, al personale
medico ed infermieristico sia del
mezzo di soccorso avanzato che del
reparto di Terapie intensive
dell’Ospedale maggiore di Cremona
per aver cercato, con ogni mezzo, di
ridarci la nostra Michela che ci ha
lasciato solo ed unicamente per il
volere di Dio.
Gianpietro Araldi
(Cremona)
Screening all’ospedale
Utile e fatto con competenza
Egregio direttore,
la mattina del 20 maggio 2013 ho
fatto lo screening gratuito per
l’insufficienza venosa presso il
reparto angiologia dell’ospedale
maggiore.
A parte la grande utilità di simili
iniziative, vorrei sottolineare la
competenza e la cortesia sia del
medico che degli operatori sanitari.
Veramente grazie a loro.
G. P.
(Cremona)
Gasolio invece che metano
Hanno sprecato 3,7 milioni
Gentile direttore,
in merito alle affermazioni del
vicesindaco Nolli, vorrei porre la
riflessione su un fatto: il Comune di
Cremona ogni anno ha sprecato
3.700.000 euro utilizzando il gasolio
invece che il metano per il Tpl
(Trasporto pubblico locale) nel
Cremonese, dati ottenuti grazie
all’assessore Zanibelli che ha
specificato che ogni anno si
percorrono 10.000.000 di
chilomentri per servire le linee
urbane ed extraurbane dei bus
dell’Azienda di trasporto
cremonese. Sono 10 anni che ho
ampiamente documentato questo
risparmio: 37.000.000 di euro si
sarebbero risparmiati, altro che
dire che ne mancano 8. Voglio
invece ringraziare l’assessore
Zanibelli per l’impiego dei bus
ecologici a metano, meglio tardi che
mai.
Alex Conti
([email protected])
Dimenticati gli uccisi
al muro di Berlino
Caro direttore,
(...) è proibito parlar male di
Garibaldi (il mio concittadino).
Malefatte mostruose che hanno
insanguinato il pianeta.
Ridimensionando i nostri. Al
cospetto diventano pulviscoli,
quisquilie. Tra le tante rammentavo
l’opera sesquipedale del Muro di
Berlino. Benito, non all’altezza,
aveva creato Littoria, Sabaudia,
Pontinia ecc., più tardi l’Eur,
satellite di Roma. Tanto per capirci.
Peccato che tale Muro non fosse
gradito ai tedeschi, tanti dei quali,
crivellati di colpi sparati dai
parabellum, rimasero spiaccicati
sul manufatto. Il tutto rimosso dalla
memoria. Piuttosto labile e
ruffiana. Il colmo è che tale genia ha
la pretesa d’impartire, oltre al bon
ton, lezioni di democrazia con il
classico predicozzo fine a se stesso.
Luciano Pedrini
(Cremona)
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Valori aggiornati al 22/05/2013, 17:47
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