MATISA
VM 370 S
Autocarrello pesante
MANUALE
DI
USO E MANUTENZIONE
Rev. 00
Edizione Marzo 2014
Timbro del redattore
Timbro e firma del proprietario per accettazione
S.Te.L. s.r.l.
Via Spagna, 46 B - 57017, Collesalvetti (Li) - Tel. 0586 030051 - Fax 0586 030052
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SCOPO DELLA PUBBLICAZIONE
Lo scopo della presente pubblicazione è quello di dotare il mezzo d’’opera di un Manuale di ““USO E MANUTENZIONE”” conforme alla PROCEDURA OPERATIVA DIREZIONALE, codica RFI DPR PD IFS 006 B (COMUNICAZIONE OPERATIVA n. 311/
RFI), pubblicata in data 04/10/2013.
La Procedura Operativa Direzionale istituisce, nel sistema informativo aziendale
In.Rete 2000, un ““Registro Unico dei Mezzi d’’Opera”” (RUMO), nel quale devono essere censiti tutti i mezzi d’’opera di RFI e delle imprese appaltatrici.
Il presente manuale è necessario per ottenere l’’iscrizione al RUMO e l’’autorizzazione
alla circolazione sulla rete RFI in regime di interruzione di linea.
Il Diario di Manutenzione ed il Libro di Bordo sono emessi dal Proprietario del mezzo,
in conformità agli Allegati K ed L, e sono documenti indispensabili al ne di mantenere
inalterata l’’idoneità alla circolazione.
Per ogni mezzo d’’opera autorizzato a circolare in regime di interruzione, la CCMO
procede ad inserire nel RUMO i dati caratteristici del mezzo. In seguito viene assegnato al mezzo il codice di identicazione.
Tale codice deve essere punzonato sul telaio del mezzo con caratteri di 12 mm, preferibilmente sulle testate o comunque in posizioni opposte del telaio.
La procedura appena descritta permette, una volta conclusa l’’immatricolazione, l’’emissione della Targa di identicazione e della Carta di Circolazione da inviare al proprietario. Ottenere un duplicato è possibile solo presentando denuncia di furto o di
smarrimento.
La Targa di identicazione deve essere esposta su ciascun lato del mezzo.
La Targa di identicazione e la Carta di Circolazione attestano l’’autorizzazione alla
circolazione del corrispondente mezzo d’’opera in regime di interruzione sulla rete
RFI; entrambe devono essere aggiornate ad ogni scadenza periodica o ad ogni variazione di Proprietario/Utilizzatore.
Le etichette inerenti le scadenze dei controlli periodici vengono emesse dal Proprietario a seguito di comunicazione da parte del RTMO competente di avvenuto aggiornamento della scadenza sul RUMO. Le etichette relative a variazioni di
Proprietario/Utilizzatore vengono emesse dal Proprietario a seguito di comunicazione da parte del CCMO di avvenuto aggiornamento dei dati sul RUMO. La stampa
su supporto adesivo è a carico del Proprietario, che deve poi apporla sulla Carta di
Circolazione e sulla Targa di identicazione del mezzo (in questo caso l’’etichetta deve
essere stampata su supporto resistente agli agenti atmosferici).
La consultazione del RUMO permetterà al personale RFI la verica delle Carte di
Circolazione e delle Targhe di identicazione dei mezzi iscritti da qualsiasi postazione
informatica aziendale.
Per ogni riferimento alla gestione della manutenzione, alle veriche programmate e
ai controlli da eseguire, consultare il Capitolo 4 del presente Manuale ed il Piano di
manutenzione allegato.
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In caso di necessità, nella Procedura Operativa Direzionale di RFI sono reperibili, in
forma di allegati, i seguenti documenti inerenti la circolazione del mezzo d’’opera:
Allegato A: Norme di riferimento
Allegato B: Documenti per l’’immatricolazione
Allegato C1 facsimile richiesta immatricolazione testa di serie
Allegato C2: facsimile richiesta immatricolazione mezzo di serie
Allegato C3: facsimile richiesta modica mezzo
Allegato C4: facsimile richiesta immatricolazione mezzo già autorizzato altri reti CE
Allegato C5: facsimile richiesta autorizzazione mezzo immatricolato ANSF
Allegato C6: facsimile richiesta di dismissione del mezzo
Allegato C7: facsimile richiesta di voltura
Allegato C8: facsimile richiesta controllo periodico
Allegato D: Controllo di conformità
Allegato E: Ubicazione Iscrizioni e Marcature
Allegato F: Attribuzione codice di identicazione
Allegato G: Certicato di Autorizzazione alla Circolazione
Allegato H: Dati presenti nel RUMO
Allegato I:
Targa di Identicazione
Allegato J:
Carta di Circolazione
Allegato K: Diario di Manutenzione
Allegato L:
Libro di bordo
Allegato M: Attestato di conformità al mezzo d’’opera testa di serie
Allegato N: Controlli per i mezzi produzione di serie
Allegato O: Disegno di insieme in posizione normale
Allegato P: Scheda controllo periodico
Allegato Q: Punti della relazione del Costruttore sui mezzi privi di J1
Allegato R: Dotazioni di bordo
Allegato S: Tariffa delle prestazioni CCNO/NMOT
Questa nota introduttiva ha il compito di guidare il lettore ad una rapida comprensione
della Procedura Operativa Direzionale nelle sue linee guida, quindi per tutti gli aspetti
specici si invita a consultare il documento originale.
Lo scopo della pubblicazione è di illustrare le basilari norme di manutenzione afnché
il mezzo possa circolare in sicurezza e non quello di sostituire eventuale documentazione di uso e manutenzione fornita dal costruttore del mezzo. Il redattore declina
perciò ogni responsabilità derivante dalla mancata osservanza della manutenzione,
delle apparecchiature e delle macchine attualmente installate, o di futura installazione, sul mezzo oggetto di trattazione.
Per questa specica pubblicazione si riporta di seguito la matrice di conformità in
base alle direttive della PROCEDURA OPERATIVA DIREZIONALE, codica RFI
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04/10/2013.
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MATRICE DI CONFORMITA'
Descrizione generale
Conforme (Capitolo 2)
Disegno d’’insieme in posizione normale
Conforme (Capitolo 2.4)
Tabella delle prestazioni
Conforme (Capitolo 2.3)
Iscrizioni e marcature riportate sul mezzo
Conforme (Capitolo 2.5)
Schema di principio impianto pneumatico
Conforme (Capitolo 2.4)
Scheda con le dimensioni del telaio
Conforme (Capitolo 2.4)
Caratteristiche e dimensioni dei carrelli, delle sale e
delle ruote
Conforme (Capitolo 2.4)
Scheda con il diagramma di calettamento
(per i mezzi già in servizio alla data di emissione della
Procedura,
qualora non disponibile, da acquisire in occasione del
primo intervento utile)
Non disponibile (da acquisire in
occasione del primo intervento
utile sul mezzo d’’opera)
Disegno quotato del telaio dei carrelli
(per i mezzi dotati di carrello)
Non applicabile
Piano di manutenzione
Conforme (allegato al presente
manuale)
Istruzioni operative per gli interventi di manutenzione
Conforme (Capitolo 4.5)
Istruzioni per l’’uso e la guida del mezzo
(per i soli mezzi automotori)
Conforme (Capitolo 3)
Allegato boccola
(se non presente, da fornire entro 5 anni dalla data di
iscrizione al RUMO)
Conforme (allegato al Presente
Manuale)
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Sommario
1. SICUREZZA ED ANTINFORTUNISTICA
1.1 Generalità ............................................................................. 1-3
1.2 Norme generali e raccomandazioni ................................... 1-4
2. DESCRIZIONE GENERALE E FUNZIONAMENTO
2.1
2.2
2.3
2.4
2.5
2.6
Descrizione e scopo del mezzo .......................................... 2-3
Composizione ...................................................................... 2-5
Caratteristiche tecniche ...................................................... 2-8
Documentazione tecnica ....................................................2-11
Ubicazione iscrizioni e marcature .................................... 2-27
Funzionamento del mezzo ................................................ 2-31
3. ISTRUZIONI PER L’’USO E LA GUIDA DEL
MEZZO
3.1 Antinfortunistica di impiego operativo .............................. 3-3
3.1.1 Prescrizioni varie ..............................................................................3-3
3.1.2 Prescrizioni in fase di circolazione autonoma ...................................3-3
3.1.3 Prescrizioni di circolazione in fase di trasferimento
in composizione a mezzi simili.........................................................3-3
3.1.4 Norme di sicurezza ...........................................................................3-4
3.2 Descrizione dei comandi e dei dispositivi indicatori ....... 3-5
3.3 Procedure di funzionamento operativo ........................... 3-15
3.3.1
3.3.2
3.3.3
3.3.4
Controlli prima della messa in servizio ...........................................3-15
Avviamento del motore ...................................................................3-17
Controlli prima della marcia ............................................................3-17
Marcia ed arresto della macchina ...................................................3-18
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4. ISTRUZIONI OPERATIVE PER GLI INTERVENTI
DI MANUTENZIONE
4.1 Scopo degli interventi di manutenzione ............................ 4-3
4.2 Attenzioni e pericoli ............................................................. 4-4
4.3 Gestione della manutenzione, veriche programmate e
controlli ................................................................................. 4-6
4.4 Elenco e calendario delle manutenzioni preventive ......... 4-7
4.5 Schede di manutenzione preventiva ................................ 4-10
5. GLOSSARIO
5.1 Denizioni e sigle................................................................. 5-3
ALLEGATI
Boccola ferroviaria con cuscinetti a rulli cilindrici
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Indice delle tabelle
Tab. 2-1 - Caratteristiche di circolazione mezzo d’’opera ......... 2-4
Tab. 2-2 - Tabella delle prestazioni ............................................. 2-8
Tab. 2-3 - Caratteristiche tecniche .............................................. 2-9
Tab. 2-4 - Velocità e spazio di arresto mezzo d’’opera .............. 2-9
Tab. 2-5 - Caratteristiche freni................................................... 2-10
Tab. 2-6 - Altri dati ...................................................................... 2-10
Tab. 2-7 - Massa assiale............................................................. 2-10
Tab. 2-8 - Caratteristiche e dimensioni della sala ................... 2-21
Tab. 2-9 - Prolo ruote ............................................................... 2-23
Tab. 2-10 - Dimensioni dell’’assile ............................................. 2-24
Tab. 3-1 - Dotazioni di bordo ..................................................... 3-15
Tab. 4-1 - Intervento manutentivo preventivo............................ 4-9
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Indice delle gure
Fig. 2-1 - Composizione rotabile ................................................. 2-3
Fig. 2-2 - Schema di principio impianto pneumatico .............. 2-13
Fig. 2-3 - Principali dimensioni del telaio................................. 2-17
Fig. 2-4 - Schema con le dimensioni del telaio........................ 2-19
Fig. 2-5 - Principali dimensioni della sala ................................ 2-21
Fig. 2-6 - Prolo ruota ............................................................... 2-22
Fig. 2-7 - Assile ........................................................................... 2-24
Fig. 2-8 - Iscrizione del prolo limite del telaio ....................... 2-25
Fig. 2-9 - Ubicazione iscrizioni e marcature ............................ 2-29
Fig. 3-1 - Cabina di guida - Panoramica banco
di manovra ................................................................... 3-5
Fig. 3-2 - Banco di manovra (lato destro) - Elementi
per la marcia ................................................................ 3-6
Fig. 3-3 - Banco di manovra (zona centrale) - Strumenti
di comando e controllo ............................................... 3-7
Fig. 3-4 - Pannello spie ................................................................ 3-8
Fig. 3-5 - Banco di manovra (lato sinistro) - Elementi
per la frenatura ............................................................ 3-9
Fig. 3-6 - Banco di manovra (zona superiore) - Comandi
ed indicatori ............................................................... 3-10
Fig. 3-7 - Cabina di guida - Comandi per agente di scorta ......3-11
Fig. 3-8 - Cabina di guida - Strumentazione per
agente di scorta ......................................................... 3-12
Fig. 3-9 - Fianco destro veicolo - Freno di stazionamento ..... 3-13
Fig. 3-10 - Fianco destro veicolo - Leve per la gestione
della frenatura ............................................................ 3-14
Fig. 4-1 - Campi sulla scheda di manutenzione preventiva ....4-11
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1. SICUREZZA ED
ANTINFORTUNISTICA
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1.1 GENERALITÀ
In questa sezione sono raccolte le norme di sicurezza di carattere generale e le raccomandazioni necessarie alla messa in opera del rotabile.
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1.2 NORME GENERALI E RACCOMANDAZIONI
-
-
-
-
-
1-4
Prima di abbandonare il rotabile assicurarsi che sia stato correttamente parcheggiato, protetto e chiuso a chiave. Non stazionare senza freno a mano inserito o
scarpa fermacarro.
Prima di iniziare il lavoro leggere attentamente il Manuale di ““Uso e manutenzione”” del rotabile.
Prima di iniziare il lavoro controllare che i dispositivi di sicurezza siano presenti
ed efcienti.
L’’utilizzo del mezzo è riservato esclusivamente a ““personale qualicato”” e/o ““all’’operatore””.
Eventuali interventi sugli impianti pneumatici vanno effettuati solo dopo aver scaricato la pressione all’’interno dell’’impianto stesso.
In ogni caso, il comportamento del personale operatore, di manutenzione, di pulizia, di controllo, ecc.. deve rispettare scrupolosamente le norme antinfortunistiche
del paese di destinazione del mezzo. Si raccomanda all’’operatore l’’utilizzo del
vestiario adeguato all’’ambiente di lavoro ed alla situazione in cui si trova.
E’’ vietata la sosta di persone in zona pericolosa.
Per salire e scendere gli operatori devono attenersi alle misure di sicurezza aziendali. E’’ vietato scendere dal lato dell’’intervia binari.
E’’ vietato accedere ai punti rialzati del mezzo in presenza di linea elettrica.
Non porsi tra i respingenti durante le manovre.
Controllare le condizioni del rotabile prima di rimetterlo in esercizio, nonché prima
di ogni azione che sia seguita da una funzione (ad esempio, abbassamento dei
gruppi rincalzatori, ecc..), assicurarsi che possa essere effettuata senza mettere
in pericolo sè stessi od altre persone.
Fare attenzione che vicino e sulla macchina non vengano eseguiti lavori a amma
libera.
Durante il lavoro su linee con più binari, fare sempre molta attenzione al trafco
sui binari vicini.
Per l’’uso di eventuali attrezzature ssate sul rotabile attenersi alle note del costruttore ed alle vigenti norme di legge.
Non caricare oltre il limite consentito, non superare le velocità consentite (la velocità di marcia deve sempre essere adattata alle condizioni del binario) e rispettare
le prescrizioni della carta di circolazione.
Per il traino del mezzo collegare rigidamente gli organi della testata ed i raccordi
aria.
Durante i trasferimenti, fare attenzione alla corretta protezione di tutti gli impianti
(ssare le funi di sicurezza) per ottenere la massima sicurezza di trasporto.
Ricordare sempre che la macchina è dotata di sensibili apparecchiature di misurazione che vanno trattate adeguatamente.
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-
Nei mezzi provvisti di estintore, vericare che sia sempre pieno e che venga sottoposto a controlli periodici.
Per la pulizia del rotabile, non utilizzare liquidi facilmente inammabili, né detergenti chimici corrosivi.
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2. DESCRIZIONE
GENERALE E
FUNZIONAMENTO
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2.1 DESCRIZIONE E SCOPO DEL MEZZO
Il mezzo d’’opera oggetto della descrizione è un autocarrello pesante di costruzione MATISA, modello VM 370 S, progettato per effettuare lavori di manutenzione su
reti ferroviarie RFI in interruzione di linea. Il mezzo è dotato di trazione autonoma e
movimento bidirezionale (avanti o indietro). Le caratteristiche dell’’impianto frenante,
rendono l’’autocarrello MATISA VM 370 S, idoneo al traino ed al comando del freno di
altri rotabili dotati a loro volta di freno continuo automatico.
Di seguito si riporta una gura d’’insieme del mezzo d’’opera, con la localizzazione dei
componenti principali.
Fig. 2-1 - Composizione rotabile
1
2
3
4
Rodiggio
Telaio
Vano motore e trasmissione
Cabina di guida
MATISA VM 370 S - Uso e manutenzione
5
6
7
8
Impianto pneumatico e frenatura
Impianto alimentazione combustibile
Impianto elettrico
Impianto scarico motore
2-3
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CARATTERISTICHE DI CIRCOLAZIONE MEZZO D’’OPERA
Il mezzo occupa circuiti di binario ed aziona pedali
SI
Il mezzo può circolare isolato
SI
Il mezzo può circolare in composizione
SI
Solo in coda assoluta
NO
Il mezzo è atto al traino ed al comando del freno di altri rotabili dotati di freno
continuo automatico
SI
Manovra a spinta
NO
Il mezzo richiede carro scudo
NO
Tipo del carro scudo
-
Tab. 2-1 - Caratteristiche di circolazione mezzo d’’opera
2-4
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2.2 COMPOSIZIONE
Vengono qui brevemente presentati i componenti principali del mezzo, per tutte le
caratteristiche speciche è possibile consultare le tabelle dei dati tecnici.
I componenti principali del mezzo sono:
a)
Rodiggio (1, Fig. 2-1)
Il rodiggio del mezzo d’’opera è composto da:
- n° 2 sale motrici con con caratteristiche conformi alla Specica UIC 811-1;
- n° 4 ruote monoblocco, con diametro a nuovo di 760 mm e prolo ruota corrispondente alla specica UIC 510-2;
- n° 4 sospensioni con molle a balestra trapezoidali conformi alla specica UIC
517-2, poste in corrispondenza delle ruote;
- n° 4 boccole ferroviarie con cuscinetti a rulli cilindrici lubricati a grasso, scorrevoli
all’’interno dei parasale del telaio.
b)
Telaio (2, Fig. 2-1)
Il telaio è costituito da longheroni e traverse in acciaio saldato. La struttura risulta
ampiamente dimensionata per resistere alle sollecitazioni longitudinali e trasversali
derivanti da condizioni gravose di lavoro, come specicato dalla normativa UIC 577. I
componenti che generano vibrazioni, come ad esempio il motore, sono ssati al telaio
mediante supporti elastici.
Il mezzo d’’opera ha una sagoma limite conforme alla normativa UIC 505-1 ed è idoneo alla circolazione su linee ferroviarie di categoria ““A””.
Alle estremità anteriore e posteriore del telaio sono applicati organi di aggancio e
repulsione, di tipo conforme alle normative ferroviarie.
c)
Vano motore e trasmissione (3, Fig. 2-1)
Nel vano è alloggiato un motore Diesel di marca DEUTZ, modello BF6M 1015 C, che
presenta le seguenti caratteristiche:
- 6 cilindri a ““V””;
- ciclo a 4 tempi, iniezione diretta e raffreddamento ad acqua;
- cilindrata: 11906 cm3;
- potenza nominale: 286 kW;
- numero massimo di giri: 2100 giri/min.;
- peso (a vuoto): 830 kg.
La trazione idrostatica a circuito chiuso è composta da:
- n° 2 pompe oleodinamiche a circuito chiuso con cilindrata variabile, angiate al
motore Diesel attraverso idonee campane di accoppiamento;
- n° 2 motori idraulici con cilindrata variabile e cambio a due velocità (lenta/veloce);
- n° 1 serbatoio per l’’olio idraulico, con indicatore di livello;
- n° 2 elementi ltranti, uno per ciascun cambio;
- n° 4 elementi ltranti per la trazione, installati a anco del serbatoio olio idraulico.
I motori oleodinamici, attraverso i cambi a due velocità, trasmettono il moto agli alberi
cardanici e di conseguenza ai riduttori d’’angolo calettati sulle sale montate.
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2.3 CARATTERISTICHE TECNICHE
Di seguito si riportano una serie di tabelle che favoriscono una comprensione più
specica del mezzo d’’opera.
PESO RIMORCHIABILE IN T
PENDENZA IN ASCESA DELLA LINEA IN ‰‰
VELOCITA'
IN KM/H
4,5
5
10
15
20
25
30
35
CORRISPONDENTI GRADI PRESTAZIONI
1
2
10
15
20
23
26
30
5
305
288
179
125
93
71
55
38
10
305
288
179
125
93
71
55
38
15
305
288
179
125
93
71
55
38
20
305
288
179
125
93
71
55
38
25
269
254
156
107
77
58
44
28
30
218
205
123
82
58
41
30
17
35
181
170
100
65
44
30
20
8
40
153
143
82
51
33
21
12
2
45
132
123
68
41
25
14
6
0
50
114
107
58
33
18
9
2
0
55
100
93
49
26
13
4
0
0
60
89
82
41
21
9
0
0
0
65
79
73
35
16
5
0
0
0
70
70
65
30
12
2
0
0
0
75
63
58
25
9
0
0
0
0
80
56
51
21
5
0
0
0
0
VELOCITA’’ RAGGIUNGIBILE DAL MEZZO ISOLATO
km/h
90
90
89
66
53
44
38
31
Tab. 2-2 - Tabella delle prestazioni
Nota: ““In discesa il peso rimorchiabile non deve superare quello trainabile in salita
di pari pendenza (nel caso che i rimorchi non siano collegati alla condotta del freno
dovranno essere muniti di freno a mano presenziato)””.
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CARATTERISTICHE DEL MEZZO D’’OPERA
Lunghezza massima compresi respingenti
10140 mm
Larghezza
2800 mm
Altezza oltre p.d.f.
3380 mm
Tipologia ruote asse anteriore
Ruote monoblocco
Tipologia ruote asse posteriore
Ruote monoblocco
Diametro ruote a nuovo
760 mm
Tipologia sospensioni
Molle a balestra trapezoidali
Interasse ralle
-
Interasse assi carrello
-
Massa complessiva a vuoto
25 t
Massa a pieno carico
27 t
Portata massima (carico)
2t
Passo
5200 mm
Massa frenata (a carico)
27 t
Massa frenata (a vuoto)
27 t
Percentuale di massa frenata (a carico)
100%
Scartamento
1435 mm
Motore
DEUTZ, modello BF6M 1015 C
Potenza nominale
286 kW
Cambio
Trazione idrostatica
Numero massimo di persone ammesse in
cabina
2
Aggetto anteriore
2500 mm
Aggetto posteriore
2300 mm
Tab. 2-3 - Caratteristiche tecniche
VELOCITA’’ E SPAZIO DI ARRESTO MEZZO D’’OPERA
Velocità massima del mezzo isolato
90 km/h
Velocità massima del mezzo in
composizione
90 km/h
Spazio di arresto alla velocità massima
350 m
Tab. 2-4 - Velocità e spazio di arresto mezzo d’’opera
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CARATTERISTICHE FRENI
Tipo di freno
M/V
Freno continuo automatico
Unicato FS
Condotta generale freno continuo
automatico
Unicato FS
Freno diretto
Unicato FS
Portata compressori
380 L/min
Capacità serbatoi aria principali (frenatura)
200 L
Freno di stazionamento
SI
Massa frenata freno di stazionamento
13,5 t
Acclività massima freno di stazionamento
35 ‰‰
Tab. 2-5 - Caratteristiche freni
ALTRI DATI
Tipo organi di aggancio
Unicato FS
Tipo organi di repulsione
Unicato FS
Tipo fanali e luci di segnalamento
Unicato FS
Tipo schi e trombe
Unicato FS
Blocchi sagoma per le attrezzature mobili
SI
Rispetto del prolo limite in circolazione autonoma o in composizione (se ““NO”” vedere
tabella eccedenza)
SI
Linea di categoria sulle quali il mezzo è ammesso a circolare
A
Sopraelevazione massima di lavoro
160 mm
Raggio minimo di iscrizione in curva su piano orizzontale (fase di lavoro/fase di trasferimento)
90 m (fase di lavoro)
80 m (fase di trasferimento)
Raggio minimo di iscrizione in curva su
piano verticale (fase di lavoro/fase di trasferimento)
500 m
Tab. 2-6 - Altri dati
MASSA ASSIALE
Massa assiale (t)
Sala 1
Sala 2
Sala 3
Sala 4
Sala 5
Sala 6
A vuoto
12,5
12,5
-
-
-
-
A pieno carico
13,5
13,5
-
-
-
-
Sale formanti il carrello
-
-
-
-
-
-
Sala motrice
SI
SI
-
-
-
-
Tab. 2-7 - Massa assiale
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2.4 DOCUMENTAZIONE TECNICA
In questo Capitolo sono inseriti i disegni tecnici signicativi del mezzo d’’opera:
- Schema di principio impianto pneumatico (Fig. 2-2);
- Principali dimensioni del telaio (Fig. 2-3);
- Schema con le dimensioni del telaio (Fig. 2-4);
- Principali dimensioni della sala (Fig. 2-5);
- Prolo ruota (Fig. 2-6);
- Assile (Fig. 2-7);
- Allegato O - Iscrizione del prolo limite del telaio (Fig. 2-8);
- Allegato E - Ubicazione iscrizioni e marcature (Fig. 2-9);
- Caratteristiche delle boccole (Allegato al presente Manuale).
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Fig. 2-2 - Schema di principio impianto pneumatico
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Fig. 2-3 - Principali dimensioni del telaio
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Fig. 2-4 - Schema con le dimensioni del telaio
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Fig. 2-5 - Principali dimensioni della sala
RIFERIMENTO
VALORE
Si
Asse 1: 1359 mm; Asse 2: 1359 mm
Se
Asse 1: 1423 mm; Asse 2: 1423 mm
D/d
760 mm/710 mm
Tab. 2-8 - Caratteristiche e dimensioni della sala
Dove:
Si (Scartamento interno) è la distanza tra le facce interne delle ruote di uno stesso
asse;
Se (Scartamento esterno) è la distanza tra le facce attive dei bordini delle ruote di uno
stesso asse (riferimento punti Q2);
D (Diametro nominale delle ruote secondo la Fiche UIC 510-2) è il diametro di progetto misurato in corrispondenza del circolo di rotolamento;
d (diametro minimo tollerabile delle ruote secondo la Fiche UIC 510-2) è il diametro
minimo ammesso in esercizio, misurato in corrispondenza del circolo di rotolamento.
Nota: I valori riportati nelle tabelle 2-8 e 2-9 fanno riferimento ai disegni di progetto; qualora questi non fossero reperibili sono riportati i valori misurati in occasione
dell’’ultima verica quinquennale del mezzo d’’opera.
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Fig. 2-6 - Prolo ruota
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LIMITE TEORICO
PROFILO RUOTA ““4””
PROFILO RUOTA ““3””
PROFILO RUOTA ““2””
PROFILO RUOTA ““1””
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L
135 mm
135 mm
135 mm
135 mm
133 mm ” L ” 136 mm;
la larghezza massima
ammissibile è L = 140 mm
compreso rifollamento
Sd
32,5 mm
32,5 mm
32,5 mm
32,5 mm
27,5 mm ” Sd ” 33 mm
Sh
32 mm
32 mm
32 mm
32 mm
30 mm < Sh ” 36 mm
qR
11 mm
11 mm
11 mm
11 mm
qR > 6,5 mm
Tab. 2-9 - Prolo ruote
Dove:
L (larghezza della corona cerchione) è la distanza tra le facce verticali del cerchione
o della corona della ruota monoblocco;
Sd (larghezza del bordino) è lo spessore misurato ad una distanza radiale di 10 mm
dal circolo di rotolamento;
Sh (altezza del bordino) è l’’altezza misurata rispetto al circolo di rotolamento;
qR è l’’indice della pendenza della faccia attiva del bordino, ovvero la distanza tra le
proiezioni sull’’orizzontale delle circonferenze limite della faccia attiva stessa (Q1 e
Q2);
Q1 (limite esterno della faccia attiva del bordino) è il punto collocato sulla faccia attiva
alla distanza radiale di 2 mm dalla sommità del bordino;
Q2 (limite interno della faccia attiva del bordino) è il punto collocato sulla faccia attiva
alla distanza radiale di 10 mm dal circolo di rotolamento.
Nota: ““Prolo ruote S1002 secondo normativa EN 13715 e valori di riferimento della
EN 14033-1””.
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Fig. 2-7 - Assile
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Fig. 2-8 - Iscrizione del prolo limite del telaio
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2.5 UBICAZIONE ISCRIZIONI E MARCATURE
Nel disegno seguente si riportano le principali iscrizioni e marcature presenti sul mezzo d'opera.
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Fig. 2-9 - Ubicazione iscrizioni e marcature
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2.6 FUNZIONAMENTO DEL MEZZO
2.6.1 Trazione
Al motore Diesel DEUTZ sono angiate, mediante campane di accoppiamento, due
pompe oleodinamiche a cilindrata variabile che alimentano altrettanti motori idraulici,
anch’’essi a cilindrata variabile, che attraverso i cambi a due velocità (lenta/veloce),
trasmettono il moto agli alberi cardanici e di conseguenza alle sale motrici.
Il funzionamento della trazione avviene per mezzo di elettrovalvole gestite dai comandi posti sul banco di manovra (selettore marcia lenta/veloce, selettore senso di
marcia, manipolatore di avanzamento).
2.6.2 Frenatura
L’’impianto frenante del mezzo è costituito da un sistema di freno diretto con frenatura
a ceppi e da un sistema di freno continuo automatico per la gestione dell’’impianto
frenante dei mezzi rimorchiati (in fase di traino).
Le caratteristiche di tale impianto rendono il mezzo idoneo al traino di altri rotabili
dotati a loro volta di freno continuo automatico, previo rispetto della tabella delle prestazioni ed opportuno collegamento della condotta generale di tutti i mezzi mediante
gli accoppiatori essibili di testata.
L’’impianto frenante del mezzo quindi, determina i seguenti tipi di frenatura:
- frenatura di servizio pneumatica di tipo diretto con freni a ceppi sulle quattro ruote
(n° 2 ceppi per ruota), in caso di trasferimento come mezzo isolato;
- frenatura di servizio pneumatica di tipo continuo automatico, con freni a ceppi
sulle quattro ruote (n° 2 ceppi per ruota), in caso di traino di altri mezzi d’’opera;
- freno di stazionamento meccanico azionabile mediante appositi volantini posti su
entrambe le ancate del veicolo.
Freno diretto
Il freno diretto è l’’esecuzione di base per la frenatura del mezzo in fase di trasferimento autonomo. Il compressore ad aria monocilindrico, azionato dal motore Diesel, fornisce una pressione di circa 8 bar per il funzionamento del sistema frenante, azionabile
tramite un doppio rubinetto posto sul banco di manovra. L’’azionamento del comando
del freno diretto provoca un invio di aria compressa ai cilindri freno che agiscono sulla
tiranteria, serrando i ceppi frenanti alle ruote e determinando la frenatura.
Se il mezzo d’’opera si trova in composizione, il veicolo trainante alimenta la condotta
generale e l’’impianto frenante dell’’intero convoglio. La leva G-P permette di selezionare la modalità di frenatura (G = frenatura lenta; P = frenatura rapida). Un’’altra leva
permette di inserire o disinserire la valvola di frenatura (Ein/Aus), facendo diventare
la condotta generale una semplice condotta passante.
Freno continuo automatico
Il freno continuo automatico è un sistema di frenatura che consente di gestire l’’impianto frenante dei mezzi rimorchiati. L’’azionamento del comando del freno continuo
automatico, mediante il rubinetto posto sul banco di manovra, provoca un invio di
aria compressa che, attraverso la condotta generale, consente la frenatura dell’’intero
convoglio.
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3. ISTRUZIONI PER L'USO
E LA GUIDA DEL MEZZO
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3.1 ANTINFORTUNISTICA DI IMPIEGO
OPERATIVO
Durante tutte le fasi di lavoro, attenersi a quanto evidenziato nel presente ““Manuale di
Uso e Manutenzione””, nonchè alle prescrizioni ricevute dal Direttore dei lavori o Capo
impianto a quanto contenuto nel piano di sicurezza.
3.1.1 Prescrizioni varie
Nessuna.
3.1.2 Prescrizioni in fase di circolazione autonoma
Il mezzo può viaggiare ad una velocità massima di 90 km/h in fase di circolazione
autonoma.
3.1.3 Prescrizioni di circolazione in fase di trasferimento in composizione a mezzi simili
Il mezzo può viaggiare in composizione ad una velocità massima di 90 km/h, purché
essi siano muniti di organi di aggancio e repulsione, e siano collegati mediante condotta del freno continuo automatico.
Divieto di manovra a spinta.
Divieto di passaggio sulle selle di lancio.
Il mezzo è incorporabile ai treni in coda assoluta, con divieto di spinta in coda.
Per le operazioni da effettuare in caso di traino, si rimanda al Paragrafo ““Marcia in
composizione a mezzi simili: macchina con trazione autonoma (trainante)””, a pag.
3-19 del presente manuale.
Per le operazioni da effettuare in fase di composizione come mezzo trainato, si rimanda al Paragrafo ““Marcia in composizione a mezzi simili: macchina trainata senza
trazione autonoma””, a pag. 3-20 del presente manuale.
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3.1.4 Norme di sicurezza
L’’utilizzo del mezzo d’’opera in maniera non adeguata, può comportare incidenti o
guasti. Attenersi alle seguenti misure di sicurezza:
- il mezzo d’’opera deve essere utilizzato soltanto da personale specializzato;
- il personale deve adottare tutte le norme di sicurezza, igiene, protezione ambientale e prevenzione degli incidenti, secondo quanto previsto dalle normative
ferroviarie in vigore;
- il personale deve sempre prestare attenzione ai segnali acustici e/o visivi messi in
funzione dal personale di sorveglianza;
- non iniziare un lavoro in cantiere senza la presenza del responsabile;
- all’’inizio di ogni turno lavorativo, si deve vericare la presenza e l’’efcienza dei
dispositivi di sicurezza;
- vericare che non ci siano situazioni di pericolo che possano indurre a sconsigliare l’’utilizzo della macchina;
- non entrare in contatto con la catenaria - percolo di morte;
- su linee a doppio binario, non scendere mai dal mezzo lato interlinea, ad eccezione di casi in cui sia strettamente necessario, adottando opportune misure di
sicurezza;
- indossare sempre idoneo abbigliamento di sicurezza;
- osservare le misure cautelative antincendio ed accertare che gli estintori siano
sottoposti a controlli periodici regolari;
- per i vari lavori di manutenzione, riparazione e saldatura è indispensabile arrestare il motore, immobilizzare il veicolo e scollegare le batterie;
- il proprietario/utilizzatore del mezzo d’’opera è responsabile della stretta osservanza di tutte le esigenze riconducibili alla sicurezza.
3-4
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3.2 DESCRIZIONE DEI COMANDI E DEI
DISPOSITIVI INDICATORI
Fig. 3-1 - Cabina di guida - Panoramica banco di manovra
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Fig. 3-2 - Banco di manovra (lato destro) - Elementi per la marcia
1
2
3
4
5
Manipolatore avanzamento
6
Selettore senso di marcia (3 posizioni)
7
Selettore velocità di avanzamento (3 posizioni) 8
Spia marcia ““lenta”” innestata
9
Spia marcia ““veloce”” innestata
10
Pulsante START avanzamento (luce verde)
Pulsante STOP motore
Acceleratore
Pulsante a fungo per arresto motore di emergenza (con ritenuta)
Selettore avvisatore acustico
Nota: ““Se dopo la pressione del pulsante START (6) non si accende la luce verde,
si deve controllare la posizione del manipolatore avanzamento (1), che potrebbe
non essere in posizione ““0”” (blocco).””
3-6
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3.3 PROCEDURE DI FUNZIONAMENTO
OPERATIVO
3.3.1 Controlli prima della messa in servizio
Controllare che l’’attrezzatura di bordo sia conforme a quanto riportato nell’’Allegato R
della Procedura Operativa Direzionale, codica RFI DPR PD IFS 006 B. Di seguito si
riporta la tabella con le dotazioni di bordo obbligatorie (valida per mezzi automotori).
DOTAZIONI OBBLIGATORIE DI BORDO PER MEZZI AUTOMOTORI
DISPOSITIVO DI SHUNTAGGIO CIRCUITO DI BINARIO
N°1
LANTERNA ELETTRICA VISITA E SEGNALAMENTO (bilux: rossa/bianca)
N°1
FANALI DI CODA
N°2
TABELLA DI CODA
N°1
TORCIA DI SEGNALAMENTO A FIAMMA ROSSA
N°1
BANDIERA ROSSA CON ASTA
N°2
SCARPE FERMACARRO PER STAZIONAMENTO
N°2
ESTINTORE (per ogni cabina)
N°1
CHIAVE TRIPLA SNODATA
N°1
BARRA DI TRAINO PER IL RECUPERO DI EMERGENZA PER IL COLLEGAMENTO A MEZZI SIMILARI
(per mezzi con organi di trazione e repulsione non FS o UIC)
N°1
VASCHETTA RACCOLTA LIQUIDI
N°1
Tab. 3-1 - Dotazioni di bordo
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Prima dell’’utilizzo, effettuare i seguenti controlli sull’’efcienza e la sicurezza della
macchina:
- efcienza dei comandi;
- funzionamento dei dispositivi di emergenza e di sicurezza;
- freno di stazionamento inserito (1, Fig. 3-9);
- pulsanti per arreso motore di emergenza (9, Fig. 3-2), (1, Fig. 3-7) disinseriti;
- rubinetto comando freno di emergenza (8, Fig. 3-6) chiuso;
- leva inserimento/disinserimento valvola frenatura (1, Fig. 3-10) in posizione EIN;
- livello olio lubricante (motore, serbatoio impianto idraulico, ecc.);
- livello carburante (3, Fig. 3-6);
- perdite di carburante dalle tubazioni o dal serbatoio;
- perdite di olio (motore, cambio, ecc.);
- stato dei tubi di gomma (controllare eventuale presenza di tagli, abrasioni, lacerazioni, ecc.);
- stato di usura dei ceppi freno di servizio (il minimo spessore ammissibile per i
ceppi è di 15 mm);
- scarico condensa dai serbatoi pneumatici;
- integrità delle sospensioni (controllo visivo);
- presenza di allentamenti nella bulloneria;
- stato dei cavi elettrici (controllare eventuale presenza di abrasioni, collegamenti
allentati, li o guaine slacciate, ecc.);
- integrità e pulizia delle scale di accesso e di servizio;
- presenza della documentazione di bordo;
- effettuare il controllo del contaore (4, Fig. 3-6) per vericare se è necessario eseguire interventi di manutenzione ordinaria (ad intervallo orario) da registrare su
apposito modulo.
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3.3.2 Avviamento del motore
Inserire e ruotare la chiave ““stacca batterie”” (1, Fig. 3-6) in posizione ““1””.
Inserire la chiave nell'apposito interruttore di accensione (2, Fig. 3-6) e ruotare in posizione ““1””; la spia ““carica batterie”” (2, Fig. 3-4) e la spia ““pressione olio motore”” (6,
Fig. 3-4) si accendono.
Nota: "Prima di effettuare l’’avviamento accertare che il selettore senso di marcia
(2, Fig. 3-2) ed il selettore velocità di avanzamento (3, Fig. 3-2) siano in posizione di
FOLLE."
Agire sul comando acceleratore (8, Fig. 3-2) per aumentare il numero dei giri motore
(2, Fig. 3-3) e ruotare la chiave di accensione in posizione ““2”” (1, Fig. 3-6).
Far scaldare il motore ad un basso numero di giri.
Controllare lo stato ed i livelli dei seguenti strumenti di controllo:
- spie luminose (3, Fig. 3-3) ““SPENTE””;
- spia marcia ““lenta”” innestata (4, Fig. 3-2) ““SPENTA””;
- spia marcia ““veloce”” innestata (5, Fig. 3-2) ““SPENTA””;
- manometro per la pressione olio motore (5, Fig. 3-6);
- manometri impianto pneumatico (3, 4 e 5, Fig. 3-5);
- indicatore temperatura acqua motore (6, Fig. 3-6);
- indicatore livello carburante (3, Fig. 3-6).
Se si riscontrano anomalie, si deve spegnere immediatamente il motore ed effettuare ulteriori controlli per ricercare le cause del malfunzionamento.
3.3.3 Controlli prima della marcia
Prima di ogni spostamento, effettuare i seguenti controlli:
- controllare l’’efcienza dell’’impianto frenante ed il corretto serraggio dei ceppi contro le ruote;
- vericare il funzionamento dell’’impianto di segnalazione acustica azionando i relativi pulsanti (10, Fig. 3-2), (2, Fig. 3-7);
- vericare il funzionamento dell’’impianto di illuminazione, sia interna che esterna
alla cabina di guida.
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3.3.4 Marcia ed arresto della macchina
Azionare il comando del freno diretto (1, Fig. 3-5) portandolo in posizione di frenatura
ed allentare il freno di stazionamento (1, Fig. 3-9).
Avviamento
- Motore con numero di giri al minimo;
- ruotare il selettore velocità di avanzamento (3, Fig. 3-2) per innestare la marcia
LENTA o VELOCE, a seconda della gravità del servizio (esempio: in linea pianeggiante con assenza traino, si sceglierà la marcia VELOCE);
- ruotare il selettore senso di marcia (2, Fig. 3-2) verso AVANTI o INDIETRO, a
seconda della direzione desiderata;
- premere il pulsante START avanzamento (6, Fig. 3-2) ed accertare l’’accensione
della luce verde;
- aumentare il numero di giri del motore agendo sull’’acceleratore (8, Fig. 3-2);
- rilasciare il freno diretto (1, Fig. 3-5) portandolo in posizione di sfrenatura;
- agire sul manipolatore avanzamento (1, Fig. 3-2), spostandolo verso la direzione
di marcia desiderata, in modo lento e con motore al minimo, no a quando si illumina una delle due spie rosse (4 e 5, Fig. 3-2) ad indicare l’’effettivo innesto della
marcia LENTA o VELOCE.
Nota: ““Il manipolatore (1, Fig. 3-2) permette l’’avanzamento del veicolo nella direzione indicata dalle frecce. Riportare sempre in posizione ““0”” (blocco).””
Incremento della velocità
- Aumentare il numero di giri del motore agendo sull’’acceleratore (8, Fig. 3-2) no
al raggiungimento del regime massimo di utilizzo (2, Fig. 3-3);
- spostare il manipolatore (1, Fig. 3-2) verso la direzione di marcia desiderata.
Diminuzione della velocità
- Portare il manipolatore avanzamento (1, Fig. 3-2) verso la posizione ““0”” ed agire
sul comando del freno diretto (1, Fig. 3-5) per ridurre la velocità;
- diminuire il numero di giri del motore no al raggiungimento del regime minimo di
utilizzo (2, Fig. 3-3).
Nota: ““Non utilizzare mai solo il manipolatore per decelerare.””
Consigli generici per la marcia
- Osservare sempre gli strumenti di controllo durante la marcia;
- il motore non deve mai superare il numero massimo di giri (2, Fig. 3-3);
- adeguare la velocità di marcia a seconda delle condizioni;
- non percorrere mai le pendenze senza marcia innestata;
- non arrestare mai il motore no a che la macchina non sia perfettamente ferma;
- per le salite e le discese, innestare tempestivamente la marcia inferiore;
- effettuare frenate brusche soltanto in effettivi casi di emergenza.
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4. ISTRUZIONI
OPERATIVE PER GLI
INTERVENTI DI
MANUTENZIONE
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PAGINA BIANCA
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4.1 SCOPO DEGLI INTERVENTI DI
MANUTENZIONE
Di seguito si riporta una serie di comportamenti ed obblighi ai quali attenersi nell’’esecuzione delle attività di manutenzione.
La sicurezza del personale, delle attrezzature e dell’’ambiente circostante dipende dal
rispetto di queste disposizioni.
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4.2 ATTENZIONI E PERICOLI
Il personale addetto alla manutenzione deve avere una conoscenza approfondita delle norme antinfortunistiche.
Il personale non autorizzato deve rimanere all’’esterno dell’’area di lavoro durante lo
svolgimento delle operazioni previste.
Le precauzione antinfortunistiche presenti in questo manuale devono essere osservate in maniera scrupolosa, allo scopo di evitare infortuni al personale e danni al
mezzo.
Tali precauzioni sono in genere richiamate nelle varie schede di manutenzione mediante NOTE DI ATTENZIONE e NOTE DI PERICOLO, ogni volta che è richiesta una
procedura che comporti rischi di infortunio o di danni.
La NOTA DI ATTENZIONE precede un’’operazione che, se non correttamente eseguita, può comportare danni per i componenti dell’’impianto.
La NOTA DI PERICOLO precede un’’operazione che, se non correttamente eseguita,
può provocare infortunio o morte.
L’’esecuzione di una qualsiasi attività senza il rispetto delle norme e dei dispositivi di
sicurezza può trasformare ogni potenziale pericolo presente nell’’operazione manutentiva in un rischio per la salute di chi lavora.
Si ricorda che in ambito lavorativo, per pericolo si intende la capacità teorica di una
sostanza, attrezzatura o macchina, di causare danni; per rischio si intende la probabilità che tali danni si verichino effettivamente a causa delle condizioni di impiego,
delle quantità e delle concentrazioni.
I simboli utilizzati in questo manuale sono conformi alla specica UNI 7545.
4-4
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Particolare attenzione deve essere posta nella lettura del Volume in corrispondenza
di uno di questi simboli:
Simboli dei pericoli, dei rischi e delle avvertenze inerenti alla sicurezza ed alla
antinfortunistica
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4.3 GESTIONE DELLA MANUTENZIONE,
VERIFICHE PROGRAMMATE E CONTROLLI
Manutenzione
I mezzi d’’opera devono essere manutenuti, al ne di assicurare il mantenimento nel
tempo dei requisiti di sicurezza, efcienza e compatibilità tecnica con l’’infrastruttura
RFI.
Il mantenimento dei suddetti requisiti viene ottenuto attraverso:
a) interventi di manutenzione preventiva, nel rispetto dei piani di manutenzione;
b) interventi di manutenzione correttiva, a seguito di anormalità non previste al ne
di ripristinare lo stato di sicurezza, efcienza e compatibilità tecnica con l’’infrastruttura.
I piani di manutenzione depositati devono essere correttamente rispettati ed applicati. La documentazione e la registrazione scritta delle operazioni di manutenzione
effettuate sul mezzo deve essere conservata, nel rispetto dei limiti e delle scadenze
previste. Tale documentazione deve contenere:
a) evidenza delle operazioni di manutenzione effettuate;
b) evidenza delle modalità di intervento;
c) nominativi degli operatori che hanno effettuato gli interventi;
d) copia originale dei piani di manutenzione.
Le suddette registrazioni e documentazioni devono rimanere depositate presso la
sede legale del Proprietario, e rese disponibili per l’’attività di ispettorato e controllo
effettuata da RFI.
Il Proprietario è anche responsabile dell’’aggiornamento della documentazione relativa alla manutenzione.
Veriche programmate
I componenti del mezzo sono soggetti a verica periodica. Esistono due tipi di verica: la verica annuale e la verica quinquennale.
La verica periodica annuale può essere effettuata a cura del Proprietario o Utilizzatore del mezzo, mentre la verica quinquennale deve essere obbligatoriamente
effettuata a cura di un’’Ofcina qualicata.
Controlli
I mezzi d’’opera, ai ni del mantenimento dell’’autorizzazione alla circolazione, sono
sottoposti al controllo di RFI, per vericarne le condizioni di sicurezza.
A tal ne, i mezzi devono obbligatoriamente essere resi disponibili sulla rete RFI.
I controlli possono essere periodici o straordinari. In ognuno di questi casi l’’Utilizzatore deve provvedere alla registrazione nel Libro di Bordo di qualunque anomalia si
verichi.
Controllo periodico. Il controllo periodico è svolto da RFI con una cadenza massima
pari a 33 mesi.
Controllo straordinario. Il controllo straordinario viene effettuato in risposta a condizioni speciche.
Per un informazione completa si rimanda alla Procedura Operativa Direzionale di
RFI.
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4.4 ELENCO E CALENDARIO DELLE
MANUTENZIONI PREVENTIVE
La Tabella 4-1 riepiloga le procedure preventive descritte in dettaglio sulle apposite
schede nel Capitolo 4.5.
Tutte le operazioni devono essere effettuate nell’’ordine cronologico previsto secondo
le scadenze indicate. I difetti, anche piccoli, devono essere eliminati subito per evitare
l’’avaria del mezzo d’’opera.
Gli interventi periodici delle operazioni di controllo e manutenzione inferiori a un anno
sono da eseguire sulla base delle ore di funzionamento del mezzo d’’opera mentre la
verica annuale è indipendente dalle ore di funzionamento.
In caso di fermo per un lungo tempo, il rotabile deve essere sottoposto ai controlli
previsti dalla verica annuale prima della rimessa in servizio. Se il periodo di fermo
supera i 5 anni, il mezzo d’’opera deve essere preventivamente sottoposto alla verica
quinquennale presso un Ofcina qualicata.
Tutti i lavori di manutenzione e riparazione devono essere effettuati esclusivamente
da persone qualicate specializzate e autorizzate, che osservino in ogni particolare
le prescrizioni di sicurezza riguardanti la protezione e sicurezza sul lavoro e la difesa
dell’’ambiente.
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APPARATO
4-8
OPERAZIONE
CODICE SCHEDA
Criteri generali per l’’utilizzo e la manutenzione in
sicurezza del mezzo d’’opera
0000
Cassa
Conformità delle iscrizioni e dei segni convenzionali
presenti sul mezzo d’’opera
0008
Cassa
Controllo del rispetto della sagoma limite del mezzo
d’’opera
0004
Cassa
Controllo visivo integrità del telaio e della cassa
0007
Cassa
Revisione generale del telaio del mezzo
0022
Carrelli e sale
Riprolatura o sostituzione delle ruote
0026
Carrelli e sale
Controllo dimensionale dello scartamento interno ed
esterno delle ruote
0023
Carrelli e sale
Controllo visivo e dimensionale dei parasale
0024
Carrelli e sale
Controllo visivo integrità delle sale montate
0029
Carrelli e sale
Controllo visivo integrità supercie di rotolamento
ruote monoblocco
0013
Carrelli e sale
Revisione generale delle sale montate
0030
Carrelli e sale
Controllo visivo e revisione generale delle boccole
0015
Carrelli e sale
Controllo dimensionale gioco piastre tra parasala e
boccole
0020
Carrelli e sale
Controllo dimensionale corona ruota
0014
Sospensioni
Controlli non distruttivi e prove di carico per controllo
molle a balestra
0027
Sospensioni
Controllo visivo sospensioni sale montate
0016
Impianto pneumatico e freno
Controllo funzionale impianto frenante
0001
Impianto pneumatico e freno
Controllo visivo e funzionale tiranteria freni
0021
Impianto pneumatico e freno
Controllo usura e integrità ceppi freno e portaceppi
0002
Impianto pneumatico e freno
Revisione delle apparecchiature pneumatiche del
freno
0028
Impianto pneumatico e freno
Scomposizione e revisione della tiranteria freni
0033
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APPARATO
OPERAZIONE
CODICE SCHEDA
Impianto pneumatico e freno
Controllo e taratura manometri pressione aria
impianto frenante
0009
Impianto pneumatico e freno
Controllo integrità ed efcienza dei serbatoi aria
0010
Impianto pneumatico e freno
Controllo visivo e funzionale rubinetti di testata
0012
Impianto pneuma- Controllo visivo integrità degli accoppiatori essibili di
tico e freno
testata
0011
Organi di aggancio e repulsione
Controllo visivo ssaggi al telaio ed integrità degli
organi di aggancio
0017
Organi di aggancio e repulsione
Controllo visivo ssaggi al telaio ed integrità degli
organi di repulsione
0019
Organi di aggancio e repulsione
Controllo visivo stato di usura del gruppo tenditore
0018
Organi di aggancio e repulsione
Scomposizione e revisione degli organi di repulsione
0025
Motore
Pulizia e sostituzione cartuccia ltro aria
di combustione del motore (a secco)
0003
Motore
Sostituzione olio motore
0005
Motore
Registrazione del gioco delle valvole
0006
Impianto elettrico
Controllo dello stato di carica della batteria
0031
Impianto elettrico
Controllo visivo, ingrassaggio e serraggio dei
morsetti della batteria
0032
Tab. 4-1 - Intervento manutentivo preventivo
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4.5 SCHEDE DI MANUTENZIONE PREVENTIVA
Nel presente Capitolo sono raccolte tutte le schede della manutenzione programmata
preventiva in opera e fuori opera.
In Fig. 4-1 è riportata la prima pagina di una scheda di manutenzione con una serie di
informazioni divise per campi per una più facile lettura della scheda stessa.
La manutenzione programmata preventiva è suddivisa nei seguenti tipi di interventi
manutentivi valutati sia in base all'effettivo uso del mezzo (VPG, frequenze particolare) sia in base alle scadenze manutentive imposte dalla normativa. (VPA, VPQ):
- VPG: controllo giornaliero;
- VPA: verica periodica annuale;
- VPQ: verica periodica quinquennale;
- FREQUENZE PARTICOLARI: controlli eseguiti ad intervalli programmati in base
alle ore di effettivo utilizzo del mezzo.
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Fig. 4-1 - Campi sulla scheda di manutenzione preventiva
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PAGINA BIANCA
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AUTOCARRELLO PESANTE
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Rotabile
Apparato
pag.
1/6
Operazione
CRITERI GENERALI PER L'UTILIZZO
E LA MANUTENZIONE IN SICUREZZA
DEL MEZZO D'OPERA
Attrezzi, strumenti e materiali particolari
Periodicità
Precedenze
Attenzioni
Parti di Ricambio
Criticità
Numero Operatori
Procedura:
PERICOLO
Il comportamento del personale operatore, di manutenzione, di pulizia, di controllo, ecc. deve rispettare
scrupolosamente le norme antinfortunistiche vigenti. Si raccomanda all’’operatore l’’utilizzo del vestiario
adeguato all’’ambiente di lavoro ed alla situazione in
cui si trova.
ATTENZIONE
Prima di effettuare riparazioni o lavori di manutenzione, spegnere il motore. Inserire il freno di stazionamento e disinserire l'interruttore principale della
batteria. Eventuali interventi sull’’impianto pneumatico
vanno effettuati solo dopo aver scaricato la pressione
all’’interno dell’’impianto stesso.
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AUTOCARRELLO PESANTE
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Apparato
pag.
2/6
Operazione
CRITERI GENERALI PER L'UTILIZZO
E LA MANUTENZIONE IN SICUREZZA
DEL MEZZO D'OPERA
ATTENZIONE
L'accesso al mezzo d'opera da parte degli operatori è
consentito esclusivamente con veicolo fermo.
ATTENZIONE
Per salire e scendere gli operatori devono afferrare gli
appositi appigli.
ATTENZIONE
E' vietato scendere dal lato dell'intervia binari.
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Apparato
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3/6
Operazione
CRITERI GENERALI PER L'UTILIZZO
E LA MANUTENZIONE IN SICUREZZA
DEL MEZZO D'OPERA
ATTENZIONE
In presenza di linea elettrica aerea è vietato accedere
alle parti rialzate del mezzo.
ATTENZIONE
L'accesso alle parti alte del mezzo, anche in assenza
di linea aerea, è consentito solo in presenza di idonei accessori di appiglio e di protezione dell'operatore
dalle cadute.
ATTENZIONE
Le operazioni di manutenzione, ordinaria o straordinaria, devono avvenire a mezzo fermo.
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AUTOCARRELLO PESANTE
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Apparato
pag.
4/6
Operazione
CRITERI GENERALI PER L'UTILIZZO
E LA MANUTENZIONE IN SICUREZZA
DEL MEZZO D'OPERA
ATTENZIONE
Eventuali interventi sull'impianto pneumatico od
idraulico vanno effettuati solo dopo avere scaricato la
pressione all'interno dell'impianto stesso.
ATTENZIONE
Per la pulizia della macchina, e delle sue parti, non
usare mai liquidi facilmente inammabili o sostanze
chimiche caustiche o corrosive.
ATTENZIONE
Nel caso in cui gli interventi di manutenzione/riparazione occupino più persone, il Capo macchina assume
la funzione di coordinatore al ne di assicurare che
le operazioni svolte siano tra loro compatibili. Il Capo
macchina perciò darà le disposizioni necessarie ai
singoli addetti.
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Rotabile
AUTOCARRELLO PESANTE
VM 370 S
MATISA
Apparato
pag.
5/6
Operazione
CRITERI GENERALI PER L'UTILIZZO
E LA MANUTENZIONE IN SICUREZZA
DEL MEZZO D'OPERA
ATTENZIONE
Utilizzare sempre i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI).
ATTENZIONE
Manipolare con attenzione organi o pezzi pesanti per
evitare lo schiacciamento di parti del corpo.
ATTENZIONE
Porre attenzione alla fuoriuscita di oli e provvedere al
riassorbimento degli stessi negli spazi di lavoro con
adeguati contenitori in quanto possono essere causa
di scivolamento.
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AUTOCARRELLO PESANTE
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Apparato
pag.
6/6
Operazione
CRITERI GENERALI PER L'UTILIZZO
E LA MANUTENZIONE IN SICUREZZA
DEL MEZZO D'OPERA
ATTENZIONE
Tenersi fuori dal raggio di azione della macchina quando è in funzione o in fase di prova.
ATTENZIONE
Porre attenzione alle scritte ed ai simboli relativi alla
sicurezza.
ATTENZIONE
Smaltire in modo corretto i materiali inquinanti. Rispettare l'ambiente secondo coscienza ed in modo
conforme alle norme in vigore. Rispettare le disposizioni previste per lo smaltimento.
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AUTOCARRELLO PESANTE
VM 370 S
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Rotabile
Apparato
pag.
1/2
Operazione
IMPIANTO
PNEUMATICO E FRENO
CONTROLLO FUNZIONALE
IMPIANTO FRENANTE
Attrezzi, strumenti e materiali particolari
Attenzioni
Scarpe di stazionamento
Periodicità
Precedenze
Parti di Ricambio
Criticità
Numero Operatori
1/2
Vedi Tab. 1
INTERVALLI DI MANUTENZIONE
VPG
VPA
VPQ
X
FREQUENZE PARTICOLARI
Tab. 1 - Intervalli di manutenzione
Procedura:
NOTA: "Attenersi sempre agli obblighi e alle attenzioni riportate nella scheda 0000 del
presente manuale".
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0001
Rotabile
AUTOCARRELLO PESANTE
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Apparato
IMPIANTO
PNEUMATICO E FRENO
pag.
2/2
Operazione
CONTROLLO FUNZIONALE
IMPIANTO FRENANTE
Nota: ““La prova funzionale dell’’impianto frenante deve essere eseguita prima della
messa in servizio quotidiana della macchina.””
1
Assicurare la macchina mediante le scarpe di stazionamento, che devono essere
applicate tra la ruota e binario.
2 Posizionare le leve meccaniche per il cambio del regime di frenatura in posizione
normale di trasferimento.
3 Accendere il motore ed attendere che la pressione nei serbatoi raggiunga il valore
di esercizio (almeno 7 bar).
4 Controllare che il manometro a indice singolo per la pressione della condotta generale segnali il valore 5 bar.
5 Accertare che il rubinetto di comando freno continuo automatico sia in posizione di
sfrenatura ed il rubinetto del freno di emergenza sia disinserito.
6 Portare il rubinetto di comando freno diretto in posizione di sfrenatura e vericare
il distaccamento dei ceppi frenanti dal piano di rotolamento delle ruote.
7 Azionare il rubinetto di comando freno diretto e vericare che i manometri doppio
indice per la pressione dei cilindri freno segnalino il valore 3,8 bar.
8 Vericare che i ceppi frenanti siano serrati contro le ruote.
9 Portare il rubinetto di comando freno diretto in posizione di sfrenatura e vericare
il distaccamento dei ceppi frenanti dal piano di rotolamento delle ruote.
10 Azionare il rubinetto di comando freno continuo automatico e vericare che i manometri doppio indice per la pressione dei cilindri freno segnalino il valore 3,8 bar.
11 Vericare che i ceppi frenanti siano serrati contro le ruote.
Nota: ““Rimuovere le scarpe di stazionamento una volta terminate le prove.””
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AUTOCARRELLO PESANTE
VM 370 S
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Rotabile
Apparato
pag.
1/2
Operazione
IMPIANTO
PNEUMATICO E FRENO
CONTROLLO USURA E INTEGRITA'
CEPPI FRENO E PORTACEPPI
Attrezzi, strumenti e materiali particolari
Periodicità
Precedenze
Attenzioni
Parti di Ricambio
Criticità
Numero Operatori
1
Vedi Tab. 1
INTERVALLI DI MANUTENZIONE
VPG
VPA
VPQ
X
X
FREQUENZE PARTICOLARI
Tab. 1 - Intervalli di manutenzione
Procedura:
NOTA: "Attenersi sempre agli obblighi e alle attenzioni riportate nella scheda 0000 del
presente manuale".
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AUTOCARRELLO PESANTE
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Apparato
IMPIANTO
PNEUMATICO E FRENO
1
2
3
4
5
pag.
2/2
Operazione
CONTROLLO USURA E INTEGRITA'
CEPPI FRENO E PORTACEPPI
Effettuare un controllo visivo per ricercare la presenza di eventuali scagliature,
fessurazioni, inclusioni metalliche o colore variato a causa di surriscaldamento. In
caso di danni evidenti sostituire il ceppo.
Controllare lo stato di usura del ceppo. Il limite di usura si raggiunge quando lo
spessore risulta 15 mm o inferiore.
In caso di spessore eccessivamente usurato, provvedere alla sostituzione dell'intero lotto di ceppi, avendo cura di posizionare i nuovi il più possibile centrati rispetto alla supercie di rotolamento delle ruote.
Vericare l'integrità dei portaceppi ed eventualmente sostituirli, riordinando le rispettive asole.
I ceppi freno non devono superare la tabella di rotolamento della rispettiva ruota.
Se necessario, vericare la timoneria e effettuare le opportune regolazioni.
Nota: "Le operazioni di misurazione dello spessore del ceppo devono essere eseguite in corrispondenza del punto più sottile del ceppo stesso".
Nota: "La supercie di appoggio di un ceppo nuovo è inizialmente inferiore a quella di un ceppo usato. Dopo la sostituzione è possibile che la distanza di frenatura
aumenti".
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0003
AUTOCARRELLO PESANTE
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Rotabile
Apparato
pag.
1/2
Operazione
PULIZIA E SOSTITUZIONE CARTUCCIA
FILTRO ARIA DI COMBUSTIONE
DEL MOTORE (A SECCO)
MOTORE
Attrezzi, strumenti e materiali particolari
Periodicità
Precedenze
Attenzioni
Parti di Ricambio
Criticità
Numero Operatori
1
Vedi Tab. 1
INTERVALLI DI MANUTENZIONE
VPG
VPA
VPQ
FREQUENZE PARTICOLARI
Ogni 50 ore - Ogni 1000 ore
Tab. 1 - Intervalli di manutenzione
Procedura:
NOTA: "Attenersi sempre agli obblighi e alle attenzioni riportate nella scheda 0000 del
presente manuale".
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Rotabile
AUTOCARRELLO PESANTE
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Apparato
MOTORE
pag.
2/2
Operazione
PULIZIA E SOSTITUZIONE CARTUCCIA
FILTRO ARIA DI COMBUSTIONE
DEL MOTORE (A SECCO)
Verica preventiva a ciclo orario (Ogni 50 ore) - Pulizia della cartuccia ltrante:
1 Svitare la vite con testa a farfalla a bloccaggio del coperchio.
2 Togliere il coperchio ed estrarre la cartuccia ltrante.
3 Pulire la cartuccia ltrante con un getto di aria compressa a non più di 5 bar, diretto
dall’’interno verso l’’esterno della cartuccia; in alternativa, effettuare il lavaggio della
cartuccia seguendo le prescrizioni del fabbricante (evitare l’’utilizzo di benzina o
liquidi caldi per pulire l’’elemento ltrante).
4 Introdurre una lampada accesa all’’interno della cartuccia: controllare lo stato della
carta ltrante e relative guarnizioni.
5 Rimontare la cartuccia ltrante, posizionare il coperchio e stringere la vite con
testa a farfalla.
Nota: ““Dopo ogni cinque manutenzioni del ltro (o al massimo dopo 2 anni) è necessario sostituire anche la cartuccia di sicurezza, che non deve mai essere pulita. Per effettuare la sostituzione si deve svitare il dado esagonale di bloccaggio,
estrarre la cartuccia di sicurezza e montare la nuova, dopodiché serrare il dado.””
Verica preventiva a ciclo orario (Ogni 1000 ore) - Sostituzione della cartuccia
ltrante:
1 Svitare la vite con testa a farfalla a bloccaggio del coperchio.
2 Togliere il coperchio ed estrarre la cartuccia ltrante.
3 Estrarre la cartuccia ltrante e montare la nuova, assicurandosi che l’’elemento
ltrante sia alloggiato correttamente nella propria sede.
4 Se necessario, sostituire le guarnizioni di tenuta.
5 Posizionare il coperchio e stringere la vite con testa a farfalla.
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0004
AUTOCARRELLO PESANTE
VM 370 S
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Rotabile
Apparato
pag.
1/2
Operazione
CONTROLLO DEL RISPETTO
DELLA SAGOMA LIMITE
DEL MEZZO D’’OPERA
CASSA
Attrezzi, strumenti e materiali particolari
Periodicità
Precedenze
Attenzioni
Parti di Ricambio
Criticità
Numero Operatori
1
Vedi Tab. 1
INTERVALLI DI MANUTENZIONE
VPG
VPA
VPQ
X
X
FREQUENZE PARTICOLARI
Tab. 1 - Intervalli di manutenzione
Procedura:
NOTA: "Attenersi sempre agli obblighi e alle attenzioni riportate nella scheda 0000 del
presente manuale".
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Rotabile
AUTOCARRELLO PESANTE
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Apparato
CASSA
pag.
2/2
Operazione
CONTROLLO DEL RISPETTO
DELLA SAGOMA LIMITE
DEL MEZZO D’’OPERA
1
Posizionare il mezzo d’’opera in congurazione di trasferimento, su un tratto di
linea pianeggiante.
2 Controllare, effettuando una serie di misurazioni, che le parti sporgenti (punti critici) del mezzo rispettino la sagoma di circolazione.
3 Il controllo deve interessare principalmente le attrezzature di lavoro (se presenti),
eventuali accessori collegati alla macchina e le zone laterali che sporgono rispetto
al telaio.
Si precisa che il controllo del rispetto della sagoma limite deve essere effettuato
almeno una volta all’’anno, oppure nei seguenti casi:
•• dopo riprolatura o sostituzione delle ruote;
•• in caso di sostituzione di un assile;
•• in caso di intervento sulle sospensioni;
•• in presenza di deformazioni accidentali alla struttura;
•• dopo un deragliamento.
Nota: ““A tale proposito si rimanda al disegno ““ISCRIZIONE DEL PROFILO LIMITEDEL TELAIO””, del Capitolo 2-4 del presente Manuale””.
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AUTOCARRELLO PESANTE
VM 370 S
MATISA
Rotabile
Apparato
pag.
1/2
Operazione
SOSTITUZIONE OLIO MOTORE
MOTORE
Attrezzi, strumenti e materiali particolari
Attenzioni
Olio per motore Diesel
Bacinella di raccolta
Periodicità
Precedenze
Parti di Ricambio
Criticità
Numero Operatori
1
Vedi Tab. 1
INTERVALLI DI MANUTENZIONE
VPG
VPA
VPQ
FREQUENZE PARTICOLARI
Ogni 250 ore
Tab. 1 - Intervalli di manutenzione
Procedura:
NOTA: "Attenersi sempre agli obblighi e alle attenzioni riportate nella scheda 0000 del
presente manuale".
1
2
Posizionare il rotabile su un tratto di linea pianeggiante.
Avviare il motore e farlo funzionare al minimo no a far raggiungere all’’olio una
temperatura di circa 80 °C (visibile tramite l’’indicatore sul banco di manovra).
3 Arrestare il motore.
4 Posizionare una bacinella sotto al foro di scarico del motore.
5 Svitare il tappo di scarico olio e lasciar fuoriuscire l’’olio esausto.
6 Una volta che l’’olio è completamente fuoriuscito, riavvitare il tappo dopo averne
sostituito la guarnizione.
7 Introdurre olio lubricante dal bocchettone di riempimento.
8 Avviare il motore e lasciarlo funzionare al minimo per circa due minuti.
9 Arrestare il motore e controllare il livello di olio lubricante.
10 Se necessario, rabboccare il livello no alla tacca superiore (circa 38 litri).
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Rotabile
AUTOCARRELLO PESANTE
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Apparato
pag.
2/2
Operazione
MOTORE
SOSTITUZIONE OLIO MOTORE
Fig. 1 - Bocchettone di riempimento olio motore
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AUTOCARRELLO PESANTE
VM 370 S
MATISA
Rotabile
Apparato
pag.
1/2
Operazione
REGISTRAZIONE DEL
GIOCO DELLE VALVOLE
MOTORE
Attrezzi, strumenti e materiali particolari
Attenzioni
Spessimetro da 0,15 mm
Periodicità
Precedenze
Parti di Ricambio
Criticità
Numero Operatori
1
Vedi Tab. 1
INTERVALLI DI MANUTENZIONE
VPG
VPA
VPQ
FREQUENZE PARTICOLARI
Ogni 1000 ore
Tab. 1 - Intervalli di manutenzione
Procedura:
NOTA: "Attenersi sempre agli obblighi e alle attenzioni riportate nella scheda 0000 del
presente manuale".
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0006
Rotabile
AUTOCARRELLO PESANTE
VM 370 S
MATISA
Apparato
2
3
4
5
6
2/2
Operazione
MOTORE
1
pag.
REGISTRAZIONE DEL
GIOCO DELLE VALVOLE
Il gioco delle valvole si verica sempre a motore freddo, con l’’ausilio di uno spessimetro da 0,15 mm.
Fare ruotare l’’albero motore in modo che le valvole di un cilindro vengano a trovarsi nella posizione di coprimento, nella quale la valvola di scarico è ancora completamente chiusa e la valvola di aspirazione comincia appena ad aprirsi.
In seguito fare ruotare nuovamente l’’albero motore per porre le valvole del prossimo cilindro nella posizione di coprimento.
Consultare nuovamente la tabella per rilevare le valvole da registrare.
Lo spazio esistente tra il puntalino del bilanciere e la valvola è da ritenersi esatto
se è possibile introdurre lo spessimetro da 0,15 mm senza eccessiva resistenza.
Qualora il gioco fosse troppo grande o troppo piccolo, allentare il controdado per
uno o due giri ed agire con un cacciavite sulla vite di registro in modo che a controdado serrato sia possibile estrarre lo spessimetro senza sforzo.
1 ““Gioco””
2 Rullino del bilanciere
3 Valvola
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0007
AUTOCARRELLO PESANTE
VM 370 S
MATISA
Rotabile
Apparato
pag.
1/2
Operazione
CONTROLLO VISIVO
INTEGRITA' DEL TELAIO E DELLA
CASSA
CASSA
Attrezzi, strumenti e materiali particolari
Attenzioni
Fossa di ispezione
Periodicità
Precedenze
Parti di Ricambio
Criticità
Numero Operatori
1
Vedi Tab. 1
INTERVALLI DI MANUTENZIONE
VPG
VPA
VPQ
X
X
FREQUENZE PARTICOLARI
Tab. 1 - Intervalli di manutenzione
Procedura:
NOTA: "Attenersi sempre agli obblighi e alle attenzioni riportate nella scheda 0000 del
presente manuale".
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0007
Rotabile
AUTOCARRELLO PESANTE
VM 370 S
MATISA
Apparato
CASSA
1
2
3
4
pag.
2/2
Operazione
CONTROLLO VISIVO
INTEGRITA’’ DEL TELAIO E DELLA
CASSA
Il telaio non deve presentare cretti, punti di corrosione, deformazioni, parti penzolanti, compreso il sottocassa, che si possano staccare durante il percorso oppure
parti già distaccate.
Il controllo visivo deve interessare in particolare le parti soggette a sollecitazioni e
usura, quali saldature e chiodature.
In caso di difettosità evidente o di dubbio di difettosità, il controllo deve essere
approfondito mediante l’’utilizzo di metodi non distruttivi quali i liquidi penetranti,
ricorrendo a personale specializzato.
Dopo il controllo, rimuovere eventuali tracce di ossidazione ed effettuare la riparazione degli eventuali difetti di verniciatura nelle zone ispezionate.
Per i longheroni del telaio, sono previsti i seguenti criteri di accettabilità:
•• non ammesse rotture ai prolati e alle saldature;
•• non ammessi chiodi allentati (per i telai a struttura chiodata);
•• non ammesse corrosioni ed incrostazioni di ossido, tali da pregiudicare la funzionalità e la sicurezza;
•• ammesse deformazioni nel rispetto delle tolleranze di assetto geometrico
(I.T. R.3140/284 ediz. 5/7/85);
•• ammesse deformazioni accidentali dei prolati, tali da non pregiudicare l’’applicazione e l’’efcienza degli accessori metallici e del pavimento;
•• ammessa centinatura secondo tolleranze di costruzione e riparazioni mediante applicazione di piastre di rinforzo saldate nel rispetto delle normative.
Per i prolati del telaio (puntoni, diagonali, longherine intermedie, ecc.), sono previsti
i seguenti criteri di accettabilità:
•• non ammesse rotture o cretti;
•• non ammessi chiodi allentati o mancanti;
•• non ammesse rotture alle squadre di unione;
•• non ammesse corrosioni o incrostazioni di ossido sui prolati e sulle parti superciali di appoggio del pavimento;
•• ammesse deformazioni del piano di appoggio del pavimento, tali da non interferire con gli organi presenti nel sottocassa;
•• ammesse riparazioni mediente raddrizzatura e saldatura nel rispetto delle normative.
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0008
AUTOCARRELLO PESANTE
VM 370 S
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Rotabile
Apparato
pag.
1/2
Operazione
CONFORMITA’’ DELLE ISCRIZIONI
E DEI SEGNI CONVENZIONALI
PRESENTI SUL MEZZO D’’OPERA
CASSA
Attrezzi, strumenti e materiali particolari
Periodicità
Precedenze
Attenzioni
Parti di Ricambio
Criticità
Numero Operatori
1
Vedi Tab. 1
INTERVALLI DI MANUTENZIONE
VPG
VPA
VPQ
X
X
FREQUENZE PARTICOLARI
Tab. 1 - Intervalli di manutenzione
Procedura:
NOTA: "Attenersi sempre agli obblighi e alle attenzioni riportate nella scheda 0000 del
presente manuale".
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0008
Rotabile
AUTOCARRELLO PESANTE
VM 370 S
MATISA
Apparato
CASSA
1
pag.
2/2
Operazione
CONFORMITA’’ DELLE ISCRIZIONI
E DEI SEGNI CONVENZIONALI
PRESENTI SUL MEZZO D’’OPERA
Controllare che le iscrizioni siano posizionate in maniera conforme alla normativa
e siano leggibili. In particolare:
•• le superci interessate dalle iscrizioni e dai segni convenzionali non devono
presentare parti non verniciate, distaccate o sbollate;
•• il fondo di coloritura per l’’apposizione delle iscrizioni deve essere integro e
presentare un contrasto di colore che consenta una lettura agevole;
•• è ammesso il lavaggio delle scritte con prodotti appropiati e non inquinanti;
•• è ammesso il ripasso delle scritte se il fondo di coloritura è in buone condizioni;
•• non sono ammesse iscrizioni adesive lacerate o distaccate dalla supercie;
•• non sono ammesse iscrizioni riportanti indicazioni non esatte.
Nota: ““A tale proposito si rimanda al disegno del Capitolo 2.5 del presente Manuale””.
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0009
AUTOCARRELLO PESANTE
VM 370 S
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Rotabile
Apparato
pag.
1/2
Operazione
IMPIANTO
PNEUMATICO E FRENO
CONTROLLO E TARATURA
MANOMETRI PRESSIONE ARIA
IMPIANTO FRENANTE
Attrezzi, strumenti e materiali particolari
Periodicità
Precedenze
Attenzioni
Parti di Ricambio
Criticità
Numero Operatori
1
Vedi Tab. 1
INTERVALLI DI MANUTENZIONE
VPG
VPA
VPQ
X
FREQUENZE PARTICOLARI
Tab. 1 - Intervalli di manutenzione
Procedura:
NOTA: "Attenersi sempre agli obblighi e alle attenzioni riportate nella scheda 0000 del
presente manuale".
1
2
3
4
Alimentare l’’impianto frenante con pressione di 5 bar.
Rimuovere con cautela il tappo di copertura della vite di regolazione.
Servendosi di un piccolo cacciavite piatto, agire sulla vite di regolazione in modo
da portare la lancetta perfettamente al di sotto del numero ““5””.
Collocare nuovamente il tappo di copertura.
Nota: ““La procedura sopra descritta è valida solo per manometri ad indice singolo. I
manometri a doppio indice non possono essere tarati. E’’ necessario quindi utilizzare
un manometro campione di classe 0,6 per valutare la precisione delle indicazioni
riportate: se esse differiscono di 0,20 bar, lo strumento deve essere sostituito””.
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0009
Rotabile
AUTOCARRELLO PESANTE
VM 370 S
MATISA
Apparato
IMPIANTO
PNEUMATICO E FRENO
pag.
2/2
Operazione
CONTROLLO E TARATURA
MANOMETRI PRESSIONE ARIA
IMPIANTO FRENANTE
Fig. 1 - Rubinetti di testata
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0010
AUTOCARRELLO PESANTE
VM 370 S
MATISA
Rotabile
Apparato
pag.
1/2
Operazione
IMPIANTO
PNEUMATICO E FRENO
CONTROLLO INTEGRITA’’ ED
EFFICIENZA DEI SERBATOI ARIA
Attrezzi, strumenti e materiali particolari
Periodicità
Precedenze
Attenzioni
Parti di Ricambio
Criticità
Numero Operatori
1
Vedi Tab. 1
INTERVALLI DI MANUTENZIONE
VPG
VPA
VPQ
X
FREQUENZE PARTICOLARI
Tab. 1 - Intervalli di manutenzione
Procedura:
NOTA: "Attenersi sempre agli obblighi e alle attenzioni riportate nella scheda 0000 del
presente manuale".
1
2
3
4
Vericare la presenza della placca di identicazione e di servizio del serbatoio.
Controllare lo stato di conservazione del serbatoio e l’’integrità della verniciatura
protettiva esterna. Se necessario, effettuare le opportune riparazioni e ripristinare
la verniciatura.
Controllare l’’integrità dei raccordi e l’’efcienza della valvola di spurgo del serbatoio, che non deve essere intasata o danneggiata.
Controllare i ssaggi del serbatoio al telaio. Se necessario, sostituire i componenti
danneggiati o inservibili. In particolare:
•• le staffe di sostegno non devono essere rotte o deformate;
•• gli elementi di ssaggio devono essere integri ed efcienti.
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AUTOCARRELLO PESANTE
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MATISA
Apparato
IMPIANTO
PNEUMATICO E FRENO
pag.
2/2
Operazione
CONTROLLO INTEGRITA’’ ED
EFFICIENZA DEI SERBATOI ARIA
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5. GLOSSARIO
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5.1 DEFINIZIONI E SIGLE
ANSF
Autorizzazione
alla
circolazione
CAC
Cavità
CCMO
CdL
CE
CND
Codice di
identicazione
Codice
Riferimento
Operazione
Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie
Autorizzazione rilasciata da RFI ad un mezzo d’’opera per poter
circolare
Certicato Autorizzazione Circolazione
Mancanza di parti di metallo sulla supercie di rotolamento
Commissione Centrale Mezzi d’’Opera
Centro di Lavoro
Comunità Europea
Controlli Non Distruttivi
Codice apposto su un mezzo d’’opera, che lo identica in modo
univoco rispetto a tutti gli altri
Codice numerico di undici cifre, con il quale ogni istituto bancario
identica in maniera univoca ciascuna transazione bancaria
Commissione appartenente alla struttura organizzativa ““Mezzi
d’’Opera”” di RFI, addetta alla gestione operativa del processo di
Commissione
autorizzazione alla circolazione in regime di interruzione ed emisCentrale
sione delle Carte di Circolazione e delle targhe di identicazione
Mezzi d'Opera
dei mezzi d’’opera di RFI e delle Imprese Appaltatrici, nonché alla
gestione operativa del Registro Unico dei Mezzi d’’Opera
Costruttore
Soggetto che ha costruito il Mezzo d’’Opera e ne detiene il progetto
CRO
Codice Riferimento Operazione
CT
Calcolo tecnico effettuati in conformità ad una specica norma
DC
Dichiarazione di conformità agli standard di sicurezza applicabili
d (diametro
Diametro minimo ammesso in esercizio, misurato in corrispondendelle ruote)
za del circolo di rotolamento (secondo la Fiche UIC 510-2)
D (Diametro
Diametro di progetto misurato in corrispondenza del circolo di ronominale delle
tolamento (secondo la Fiche UIC 510-2)
ruote)
DPC
Disposizioni particolari di circolazione
DPI
Dispositivi di Protezione Individuali
DQ
Disegno quotato
Dossier tecnico attestante le conformità del rotabile ai requisiti
DT
previste dalle norme
DTP
Direzione Territoriale Produzione
Sigla che designa le norme di unicazione emesse dal Comitato
EN
Europeo di Normazione
ERA
European Railway Agency (Agenzia Ferroviaria Europea)
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ALLEGATI
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BOCCOLA FERROVIARIA
CON CUSCINETTI A
RULLI CILINDRICI
BOCCOLA FERROVIARIA
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Sommario
1. BOCCOLA FERROVIARIA CON CUSCINETTI
A RULLI CILINDRICI
1.1
1.2
1.3
1.4
Descrizione generale ...............................................................5
Operazioni per lo smontaggio della boccola ........................7
Operazioni per il montaggio della boccola..........................11
Cuscinetto a rulli cilindrici ............17
2. ISTRUZIONI PER LA MANUTENZIONE
DEL CUSCINETTO
2.1
2.2
2.3
2.4
2.5
Pulizia .....................................................................................19
Ispezione ................................................................................20
Danneggiamenti .....................................................................21
Lubricazione.........................................................................22
Intervalli manutentivi .............................................................25
3. GLOSSARIO TERMINOLOGICO DEL SETTORE
CUSCINETTI
BOCCOLA FERROVIARIA
3
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1
BOCCOLA FERROVIARIA CON
CUSCINETTI A RULLI CILINDRICI
1.1. Descrizione generale
La boccola ferroviaria è una scatola di ghisa o acciaio che contiene i cuscinetti su
cui ruotano gli assili dei veicoli ferroviari. Serve a trasmettere il peso del veicolo sul
cuscinetto, a proteggere quest’’ultimo dai rischi di contaminazione (polvere, umidità e
sporcizia) ed a contenere il materiale lubricante.
Di seguito si riporta un’’immagine della boccola ferroviaria in opera (Fig. 1), dove sono
indicati i componenti principali.
Fig. 1 - Boccola ferroviaria (vista esterna) - Dettaglio componenti principali
1 Coperchio di protezione
2 Viti T.E.
3 Dischetto punzonato
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Di seguito si riporta un’’immagine della boccola ferroviaria senza coperchio anteriore
(Fig. 2), dove sono indicati i componenti principali.
Fig. 2 - Boccola ferroviaria (vista interna) - Dettaglio componenti principali
1 Corpo boFFROD
2 Disco bloccaggio cuscinetto
3 Cuscinetto a rulli cilindrici
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1.2. Operazioni per lo smontaggio della boccola
La boccola deve essere smontata con intervalli periodici, solitamente a frequenza
annuale, al ne di accertare lo stato di usura dei componenti, sostituire il lubricante
e controllare l’’integrità dei cuscinetti.
Si precisa che la frequenza degli intervalli manutentivi deve essere valutata dal personale addetto alla manutenzione, sulla base di determinati criteri (condizioni di esercizio, pulizia dell’’ambiente circostante, ecc.). In condizioni di esercizio particolarmente gravose, quindi, sarà necessario effettuare gli opportuni interventi manutentivi con
intervalli regolari per non compromettere le prestazioni dei cuscinetti. Per ulteriori
informazioni sulle scadenze manutentive e sulle operazioni da effettuare, si rimanda
al Paragarafo 2.5 del presente Allegato e al Piano di Manutenzione.
ATTENZIONE
Prima di iniziare le operazioni, è obbligatorio indossare i guanti in lattice ed attenersi alle precauzioni
necessarie per la sicurezza.
ATTENZIONE
Utilizzare strumentazione ed abbigliamento protettivo adeguato durante tutte le fasi di lavoro, al ne di
evitare rischi per la sicurezza e prevenire eventuali
danneggiamenti.
Maneggiare i componenti della boccola con estrema
cura. Se le operazioni non vengono eseguite correttamente, si rischia di danneggiare i cuscinetti, l’’albero e
l’’alloggiamento.
Prima di iniziare le operazioni di smontaggio della boccola, procurarsi i seguenti strumenti di lavoro:
•• avvitatore elettrico con bussola di adeguata misura (in alternativa, utilizzare
chiave a cricchetto);
•• estrattore meccanico o idraulico;
•• vaschetta raccolta liquidi;
•• spatola o strumento simile.
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1.3. Operazioni per il montaggio della boccola
Dopo aver effettuato i controlli previsti e le opportune sostituzioni, la boccola deve
essere rimessa in opera. Durante le operazioni di montaggio, è doveroso lavorare
con attrezzi puliti per evitare che eventuali impurità possano entrare a contatto con i
componenti, rischiando di contaminare il cuscinetto.
ATTENZIONE
Prima di iniziare le operazioni, è obbligatorio indossare i guanti in lattice ed attenersi alle precauzioni
necessarie per la sicurezza.
ATTENZIONE
Utilizzare strumentazione ed abbigliamento protettivo adeguato durante tutte le fasi di lavoro, al ne di
evitare rischi per la sicurezza e prevenire eventuali
danneggiamenti.
Maneggiare i componenti della boccola con estrema
cura. Se le operazioni non vengono eseguite correttamente, si rischia di danneggiare i cuscinetti, l’’albero e
l’’alloggiamento.
Prima di iniziare le operazioni di montaggio della boccola, procurarsi i seguenti strumenti di lavoro:
•• avvitatore elettrico con bussola di adeguata misura (in alternativa, utilizzare
chiave a cricchetto);
•• serbatoio olio o riscaldatore a induzione (in caso di montaggio con metodo ad
espansione termica);
•• pressa ed utensile a forma di tubo (in caso di montaggio a pressione);
•• grasso TEXACO NOVATEX GREASE 2 o equivalente;
•• spatola o strumento simile.
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Installazione cuscinetti ad alesaggio cilindrico: metodo ad espansione termica
La maggior parte delle applicazioni richiede un accoppiamento forzato con interferenza sull’’albero. Per facilitare le operazioni di montaggio, si deve riscaldare il cuscinetto
in modo che si espanda a sufcienza per scorrere agevolmente sull’’albero. I metodi
più diffusi per effettuare l’’operazione di riscaldamento, sono il bagno d’’olio caldo ed
il riscaldamento a induzione.
Il bagno d’’olio caldo (Fig. 4) è un metodo che consiste nel riscaldare il cuscinetto
all’’interno di un serbatoio d’’olio, mantenuto ad una temperatura non superiore a 120
°C. Il cuscinetto deve essere riscaldato per circa 20 minuti, oppure no a che non
ha raggiunto un’’espansione sufciente. E’’ importante, per evitare danneggiamenti ai
componenti, che il cuscinetto sia mantenuto a distanza dal fondo del serbatoio mediante uno schermo o una rete sul quale alloggiarlo prima dell’’immersione.
Il processo del riscaldamento a induzione è più rapido, sicuro e rispettoso dell’’ambiente rispetto al bagno d’’olio. Durante il procedimento si deve sempre fare attenzione che la temperatura del cuscinetto non superi 93 °C, misurandola con pirometri a
contatto o strumenti simili.
Una volta che il cuscinetto ha raggiunto un’’espansione sufciente, deve essere calettato quando è ancora caldo, no al completo contatto con la battuta dell’’albero e
ssato con ghiere, dadi autobloccanti o piastre che lo mantengano nella posizione
corretta.
ATTENZIONE
Prestare sempre la massima attenzione quando si
lavora con olio caldo o vapore. Il contatto con lubricanti ad alte temperatureo con superci calde, può
causare seri danni sici. Indossare sempre idoneo abbigliamento protettivo.
Fig. 4 - Metodo ad espansione termica
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1.4. Cuscinetto a rulli cilindrici
I cuscinetti volventi hanno il compito di supportare e guidare le parti in movimento.
Si compongono di due anelli con piste di rotolamento integrate, nel mezzo ai quali
sono disposti gli elementi volventi, che scorrono sulle piste. I corpi volventi vengono
guidati da una gabbia che li mantiene ad una distanza uniforme l’’uno dall’’altro ed
assicura anche il corretto posizionamento rispetto all’’asse.
Di seguito si riportano i disegni costruttivi e le spec Lche tecniche relative al
cuscinetto a rulli cilindrici
1RWD³,GLVHJQLFRVWUXWWLYLGLVHJXLWRULSRUWDWL)LJH)LJVRQRRULJLQDOLHVSHFL¿
FLSHUODWLSRORJLDGLFXVFLQHWWRWUDWWDWD´
Fig. 7 - Cuscinetto a rulli cilindrici
1
2
3
4
Anello esterno
Anello interno
Rulli cilindrici
Gabbia
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Fig. 8 - Principali dimensioni del cuscinetto
SPECIFICHE TECNICHE
Costruttore
Codice articolo
Diametro anello interno (d)
120 mm
Diametro anello esterno (D)
240 mm
Larghezza del cuscinetto (B)
80 mm
rs min
4 mm
r1s min
4 mm
J
161 mm
F
150 mm
Carico dinamico (C)
560 kN
Peso
17,9 kg
7DE.
- 6SHFLILFKHWHFQLFKH del cuscinetto
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2
ISTRUZIONI PER LA MANUTENZIONE
2.1. Pulizia
Dopo aver effettuato le operazioni di rimozione del cuscinetto dall’’alloggiamento, si
deve effettuare un’’accurata pulizia per eliminare eventuali incrostazioni, detriti, residui di lubricante, ecc.
I cuscinetti di piccole dimensioni possono essere puliti in una bacinella di lavaggio
contenente liquidi tipo kerosene o solventi commerciali. Durante il processo di lavaggio, assicurarsi che gli elementi volventi interni siano completamente puliti. E’’ consigliabile, dopo aver lavato a fondo il cuscinetto, effettuare un ulteriore risciacquo in un
solvente ad alta temperatura.
Per i cuscinetti di grandi dimensioni o per pulire un gran numero di elementi, è opportuno utilizzare una vasca di lavaggio contenente il solvente adeguato. La vasca viene
riscaldata mediante bobine elettriche ed una pompa serve ad agitare il solvente. La
fase nale del lavaggio deve essere effettuata sollevando il cuscinetto ed usando un
tubo essibile per rimuovere qualsiasi altro residuo di lubricante, polvere o sporcizia.
Per ridurre ulteriormente la possibilità di contaminazioe del cuscinetto attraverso fonti
esterne, è necessario pulire accuratamente tutti i componenti dell’’alloggiamento e
dell’’albero.
Dopo che il cuscinetto è stato lavato, occorre asciugarlo con un getto di aria compressa diretto da un’’estremità all’’altra dei rulli, proteggendo con la mano il corpo esterno,
che altrimenti può subire delle lesioni. Accertarsi che non ci sia condensa nell’’aria
compressa in quanto, irrorare un cuscinetto con aria umida può esporlo a ruggine e
corrosione.
ATTENZIONE
Indossare sempre abbigliamento protettivo ed occhiali di sicurezza per evitare di esporsi a rischi.
Mai far ruotare un cuscinetto con l’’aria compressa. Gli elementi volventi potrebbero essere espulsi
pericolosamente dal corpo esterno.
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2.2. Ispezione
Dopo aver pulito tutti i componenti ed essersi assicurati del buono stato di conservazione delle superci di appoggio dell’’albero e dell’’alloggiamento, è necessario ispezionare il cuscinetto per valutare se esso debba essere sostituito oppure possa essere riutilizzato. L’’ispezione dei cuscinetti è una fase fondamentale per ottimizzare e
mantenere buone prestazioni il più a lungo possibile, in quanto consente di rilevare
tempestivamente eventuali problemi, prevenendo possibili rotture prima che si manifestino.
E’’ consigliabile prendere nota di qualsiasi problema possa emergere dopo l’’utilizzo
dei cuscinetti o durante le ispezioni di routine, predisponendo se necessario, adeguate contromisure per evitare il ripetersi del problema.
Nota: ““E’’ opportuno adeguare le procedure e le frequenze di intervento in base alla
criticità della macchina e alle condizioni di esercizio””.
E’’ opportuno ispezionare accuratamente le guarnizioni al ne di accertare che siano integre e non presentino eccessivi consumi o danneggiamenti. Una guarnizione
sciupata, infatti, consente il passaggio di acqua e sporcizia, esponendo il cuscinetto
a pericolo di contaminazone. Controllare le facce delle guarnizioni, accertandosi che
non siano eccessivamente logore, spezzate o surriscaldate.
Valutazione dello stato di usura del cuscinetto
Il cuscinetto deve essere sostituito se presenta:
•• affaticamenti o scheggiature;
•• sbavature o solcature;
•• scolorimento da surriscaldamento;
•• ruggine o segni di corrosione;
•• danneggiamenti al corpo esterno;
•• segni di evidente usura.
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Quantità di grasso
La quantità di grasso da impiegare in ogni specica situazione, dipende da una serie
di fattori, correlati con la dimensione e la forma dell’’alloggiamento, eventuali limiti di
spazio, regime di rotazione del cuscinetto e tipo di grasso utilizzato.
Come regola generale, i cuscinetti dovrebbero essere riempiti con una quantità di
grasso che varia dal 30% al 40% della loro capacità, mentre l’’alloggiamento con una
quantità variabile dal 30% al 60%.
Nelle situazioni in cui i regimi di rotazione sono elevati e l’’aumento di temperatura
deve essere limitato il più possibile, è opportuno usare un quantitativo ridotto di grasso, in modo da evitare un eccessivo aumento delle temperatura che potrebbe provocare una riduzione della consistenza del lubricante, facendolo fuoriuscire.
La capacità dei cuscinetti (volume libero che può essere riempito con grasso) può
essere detrminata con la formula V = K * W, dove:
•• ““V”” corrisponde al volume libero (cm3);
•• ““K”” corrisponde al fattore del tipo di cuscinetto (cuscinetti a rulli cilindrici tipo
NU con gabbia in lamiera stampata: K = 50; cuscinetti a rulli cilindrici tipo NU
con gabbia massiccia: K = 36; cuscinetti a rulli cilindrici tipo N con gabbia in
lamiera stampata: K = 55; cuscinetti a rulli cilindrici tipo N con gabbia massiccia: K = 37);
•• ““W”” corrisponde alla massa del cuscinetto (kg).
Intervalli di lubricazione
Le proprietà di lubricazione del grasso decadono con il passare del tempo e si rende
necessario provvedere alla lubricazione dei componenti con intervalli regolari, che
dipendono dalla tipologia e dalle dimensioni del cuscinetto, dal regime di rotazione,
dalla temperatura e dal tipo di grasso utilizzato. Con l’’aumentare della temperatura
di esercizio, gli intervalli di lubricazione si accorciano di conseguenza (in condizioni
normali di esercizio, per ogni 10°C di incremento della temperatura, gli intervalli si
riducono di circa il 50%).
E’’ consigliabile controllare regolarmente l’’efcienza della lubricazione al ne di poter
determinare quando sia necessario sostituire il lubricante.
24
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2.5. Intervalli manutentivi
Essendo componenti particolarmente sensibili alla polvere, all’’umidità ed alla sporcizia, è opportuno effetuare gli interventi manutentivi in relazione alle condizioni di
esercizio della macchina.
Di seguito si riporta una tabella con i principali interventi manutentivi che devono essere effettuati sulla boccola ferroviaria e sui relativi componenti (Tab. 2).
INTERVALLI MANUTENTIVI
OPERAZIONE
INTERVALLO
Controllo visivo delle boccole (in opera)
Giornaliero
Controllo dei componenti delle boccole
Annuale
Lubricazione dei cuscinetti
Annuale (vedi ““Intervalli di lubricazione””)
Revisione generale delle boccole
Verica Quinquennale
Tab. 2 - Intervalli manutentivi
••
••
••
Il controllo visivo deve essere effettuauto con intervallo giornaliero, prima di
iniziare a lavorare con la macchina. Tale ispezione deve interessare il corpo
boccola, il coperchio di protezione e i relativi ssaggi. Non sono ammessi
danneggiamenti, rotture e perdite di lubricante.
Annualmente si deve effettuare lo smontaggio delle boccole ed il controllo dei
componenti per accertarne l’’integrità ed effettuare le opportune sostituzioni.
In tale occasione, si deve anche sostituire il mezzo lubricante ed effettuare la
pulizia dei componenti prima di eseguire il rimontaggio.
La revisione generale delle boccole deve essere eseguita da un’’ofcina autorizzata durante la Verica Quinquennale e deve comprendere una serie di
controlli (test di usura, test di invecchiamento, ecc.), la sostituzione del lubricante e l’’applicazione dei dischetti punzonati che riportino la sigla dell’’impianto e la data di avvenuta revisione.
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GLOSSARIO TERMINOLOGICO DEL
SETTORE CUSCINETTI
DEFINIZIONI E SIGLE
A.N.S.I.
L’’Istituito Nazionale Americano di Normalizzazione è un’’organizzazione privata che individua norme industriali e ne coordina lo sviluppo, con particolare attenzione alla sicurezza della progettazione
e alle pratiche degli impianti.
Abrasione
Usura di una supercie dovuta ad azioni meccaniche quali sfregamento, raschiatura o erosione.
Accoppiamento
dell’’albero
Quantità di interferenza o gioco tra diametro interno del cuscinetto
e diametro esterno della sede dell’’albero.
Accoppiamento
dell’’alloggiamento
Quantità di interferenza o gioco tra supercie esterna del cuscinetto e alloggiamento della sede dello stesso.
Additivo anti-ossidante
Un additivo incorporato in porzioni relativamente ridotte per ritardare il processo di ossidazione dei componenti.
Questi additivi permettono di prevenire l’’ossidazione dei compoAdditivi anti-ruggine nenti rimuovendo l’’acqua dalle superci metalliche, grazie alla loro
o anti-corrosione particolare composizione chimica che produce un effetto di polarizzione sui metalli, impedendo la formazione di ossido di ferro.
Albero fuori centro
Deviazione della sezione trasversale dell’’albero da un dente di
arresto.
Alesaggio
Diametro interno del cono che contiene un albero di rotazione (per
cuscinetti a rulli conici).
Alloggiamento
Struttura rigida che supporta e posiziona la tenuta assemblata
rispetto all’’albero di rotazione.
Ammaccatura
Forma di danno superciale del cuscinetto dovuto ad affaticamento di altre parti.
Anello esterno
Componente di cuscinetto con pista esterna sulla supercie del
diametro.
Anello interno
Componente di cuscinetto con pista interna sulla supercie del
diametro esterno.
Angolo dell’’alesag- Massimo raggio distanziale dell’’albero che garantisce un adeguato
gio
alloggiamento del cuscinetto.
Apice
Punto dell’’asse di un cuscinetto nel quale si intersecano le linee
angolari delle varie superci dei rulli conici.
Assale
Barra metallica che connette due ruote opposte e ruota attraverso
gli elementi volventi.
Asse
Linea retta attorno alla quale i componenti di un cuscinetto si
dispongono regolarmente. La linea centrale di un albero funge da
asse di rotazione per un cuscinetto.
Assemblaggio
cuscinetto-mozzo
Unità precostituita a riduzione nale di ruota che contiene i cuscinetti, le tenute e tutti i componenti necessari per l’’installazione.
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manuale di uso e manutenzione matisa vm 370 s