Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – Milano
Giovedì 20 febbraio 2014 – ore 21.00
SERIE «Festival Omaggio a Milano» 2014
Pianista
ANDRAS SCHIFF
JOHANN SEBASTIAN BACH (1685 – 1750)
Variazioni Goldberg BWV 988
Aria: 30 Variazioni: Aria da capo
Clavierübung, Parte IV («Goldberg Variationen»)
Andras Schiff ripercorre i sublimi sentieri delle "Variazioni Goldberg". Un'ascesa che porta lontano «Caro Goldberg, suonami
una delle mie variazioni», diceva al suo cembalista il conte von Keyserling, che quelle variazioni aveva personalmente commissionate al
vecchio Bach: finalmente un po' di buona musica, per allietare quelle sue notti insonni e sofferenti. Un tema, trenta variazioni,
cammino grandioso in cui tutto un universo di forme si specchia; e poi di nuovo il tema, come un'eterna rinascita. . Con l'angelico
maestro ungherese, sempre pacato e sereno, umile come solo i grandi sanno essere, è bello parlare del sommo Kantor, a ruota libera...
Maestro, cosa ama di più, in Bach, la severità del contrappunto, l'introspezione, la forza della logica...
«Una fusione di tutto ciò. Questa è musica per l'anima, per la testa, ma è anche una gioia fisica. É la musica con cui comincio la mia
giornata: alla mattina, appena alzato, siedo al pianoforte, ma non inizio mai con gli stupidi "studi tecnici". Meccanici, inutili. No,
suono Bach, qualche Preludio e fuga, qualche Partita».
Arrau, ai tempi della sua famosa integrale, considerò quasi una scommessa con se stesso il possedere
nella sua mente tutto Bach. Per lei, dominarne l'opera omnia cosa significa?
«Arrau eseguì l'integrale, poi l'abbandonò. Per me, avere in mente tutto Bach è cosa naturale. É così da sempre, e con l'aiuto di Dio
vorrei che fosse sempre così: vorrei poter suonare Bach tutti i giorni della mia vita. Non sono mai sazio di Bach, cosa che non mi
capita con altri autori. Forse con Mozart. Non certo con Beethoven. Bach invece è l'acqua fresca, è la generosità della musica, è la
libertà della musica».
Cosa trova nell'attraversare le immense strutture polifoniche di Bach, cosa trova al fondo delle sue
immense trame?
«Quando suono Bach penso sempre a Dio. Anche se non sono religioso come Bach, anche se la mia religione non è la sua (io sono di
fede ebraica), credo in Dio e credo che questa musica sia una manifestazione divina. Non è pensabile suonare Bach senza fede. Un
ateo non può suonare Bach».
Neppure le opere profane?
«Quella di Bach è una religiosità totale, la fusione di mondi opposti. La Partita in do minore potrebbe benissimo figurare in una
Passione, nella Passione secondo Matteo si accendono passi di danza: profana, ma nobile. Bach ci insegna che la musica può essere
popolare senza essere volgare com'è invece oggi!».
Nel suo restituire Bach al pianoforte pensa più alla melodia o alla polifonia?
«In Bach non esistono voci secondarie, tutte devono avere pari cantabilità. In questo dissento da Glenn Gould: lui cantava, anche
troppo, ma il suo pianoforte no; per me, invece, è il pianoforte che deve cantare, con la massima varietà di articolazione, senza smarrire
la chiarezza polifonica».
Citiamo allora Gould per venire alle "Goldberg": anche per lei queste variazioni sono "una
circonferenza"?
«Intanto: sono la vetta di tutta la musica occidentale scritta per uno strumento. Sì, sono come un viaggio circolare, che ha inizio e fine
nello stesso punto. Incredibile, settantacinque minuti in tonalità di sol. Questa è pura armonia! Musica senza conflitti. Tutti i conflitti
sono passati, lontani, risolti».
Il centro del cerchio?
«La Variazione n. 25, l'Adagio in sol minore, così cromatico, introspettivo: potrebbe essere musica per una Passione, l'immagine del
Crocefisso...».
Rosalyn Tureck ha scritto che questa Variazione rimanda all'armonia di Prokofiev e di Schonberg...
«Prokofiev? Schonberg? Ma no, sono compositori troppo piccoli al cospetto di Bach! L'unico derivato delle Goldberg sono le Diabelli Variationen di Beethoven».
E le differenze?
«Beethoven varia il tema del Valzer di Diabelli lavorando sul “canto”, sul soprano; per Bach il tema da elaborare è la linea del
basso. Una prospettiva completamente diversa. Quando visitiamo una chiesa, siamo abituati a guardare in alto, verso le volte; Bach
invececi insegna a guadare anche il pavimento, che magari è un mosaico stupendo. Bach è poi più camaleontico: le sue Variazioni
alternano danza, spiritualità, metafisica, tenerezza, dramma e sorriso».
Sui favolosi sentieri delle Goldberg, un bachiano come lei, ogni volta, cosa prova?
«La gioia di essere musicista. La sensazione di creare una comunità spirituale, al contempo, con Dio, con Bach e con il pubblico».
Quale disposizione d'animo consiglia agli ascoltatori che verranno in Sala Verdi?
«Venite con animo aperto, con una grande tranquillità. Seguite la linea del basso, che è il vero tema. Concentratevi, state per
trascorrere un'ora e mezza in un'isola di pace. Inizia un lungo viaggio, che è come una trasfigurazione».
E lei, mentre suonerà, a cosa penserà?
«Le Goldberg suscitano in me mille immagini. Penso soprattutto a un'architettura. Non barocca, ma romanica o gotica. Sì, Bach è
una grande cattedrale gotica: peccato che non sia mai venuto a Milano, gli sarebbe piaciuto il vostro Duomo...».
Gian Mario Benzing Da ViviMilano, Corriere della Sera, 13 maggio 1998, pag. 36
La Leggenda di
ANDRAS SCHIFF
Andras Schiff è nato a Budapest, dove ha ricevuto le prime lezioni di pianoforte a cinque anni da
Elisabeth Vadàsz e successivamente, frequentando l’Accademia Franz Liszt, da Pàl Kadosa,
Kurtag e Ferenc Rados. Ulteriori studi lo portarono a Londra da George Malcolm. Attualmente
una grande parte della sua attività è riservata ai recitals, dedicati in larga misura all’esecuzione di
cicli integrali di autori quali Bach, Haydn, Mozart, Schubert, Chopin, Schumann, Bartok e
Beethoven. L’Integrale delle 32 Sonate, iniziata nel 2004, è stata anche registrata dal vivo su CD
alla Tonhalle di Zurigo. Suona con molte tra le più importanti orchestre mondiali, spesso nella
duplice veste di direttore e solista, privilegiando i Concerti di Bach, Beethoven e Mozart; nel
1999 ha creato una sua propria orchestra da camera, la «Cappella Andrea Barca», con cui, oltre
che con la Chamber Orchestra of Europe e la Philharmonia di Londra, collabora in questo
duplice ruolo. È ospite anche della Philadelphia Orchestra, della Los Angeles Philharmonic,
della Staatskapelle Dresden, della Budapest Festival Orchestre e della City of Birmingham
Symphony Orchestra, di Carnegie Hall. Ha eseguito l’opera Omnia per tastiera di J.S. Bach e il
Ciclo Integrale delle Sonate di Schubert, compiute e incompiute, per «Serate Musicali». Da
quando era studente ama molto la musica da camera: tra il 1989 e il 1998 ha diretto il Festival
«Musiktage Mondsee», in Austria e nel 1995, insieme a Heinz Holliger, ha fondato a Ittingen, in
Svizzera, un Festival di Pentecoste, nel 1998 ha creato a Vicenza il Festival “Omaggio a Palladio.
Dal 2004 al 2007 è stato «Artist in Residence» del Festival di Weimar e nella stagione 2007/08
della Filarmonica di Berlino. Schiff ha ricevuto molti premi e riconoscimenti: Medaglia Claudio
Arrau, «Musikfest-Preis» nel 2003 a Brema; nel settembre 2008 è stato insignito della Medaglia
della Wigmore Hall per il trentennale delle sue esecuzioni e nel 2009 il premio del Festival
pianistico della Ruhr. Nell’ottobre 2007 ha ricevuto il Premio Bach, che viene annualmente
assegnato per contributi artistici o scientifici in merito all’opera di J. S. Bach, dalla Kohn
Foundation fondata dalla Royal Academy of Music di Londra. Nel settembre 2005 è stato
protagonista del Festival «Haydntage», a Fertöd (Ungheria), nel Castello di Esterhàzy. Nel giugno
2006 è stato nominato Membro Onorario della Casa di Beethoven a Bonn, per i suoi meriti
come interprete beethoveniano. Nel 2007 ha ricevuto il premio della critica musicale italiana
“Franco Abbiati”. Nel 2011 gli è stato conferito il premio Robert Schumann dalla città natale del
compositore. Nel 2006 ha iniziato un grandioso progetto editoriale per la casa editrice G. Henle,
cioè la pubblicazione di tutti i Concerti di Mozart per pianoforte e orchestra come Urtext,
corredati di diteggiatura ed eventuali Cadenze mancanti. Nel 2007 sono stati pubblicati nella
collana Henle-Urtext, i due volumi del “Clavicembalo ben temperato” di Bach con la sua
diteggiatura. A Schiff è stata conferita una cattedra onoraria dalle Musikhochschule di Budapest,
Detmold e Monaco e una speciale Supernumerary Fellow del Balliol College di Oxford.
É reduce da un lungo tour in Giappone e Cina.
*******
NOTA DI PASSAGGIO
Le «Serate Musicali» si onorano di averlo leggendario Ospite annuale dal 1991.
Una leggenda che si rinnova di anno in anno!
Grazie Andras Schiff!
SI RACCOMANDA VIVAMENTE DI SPEGNERE I TELEFONI CELLULARI
Si ricorda che è vietato registrare senza l’autorizzazione dell’Artista e dell’organizzazione
JOHANN SEBASTIAN BACH Aria mit verschiedenen Verànderungen
(Variazioni Goldberg BWV 988)
Aria (5:20)
Var. 1 a 1 Clavier (2:52)
Var. 2 a 1 Clavier (2:17)
Var. 3 a 1 Clavier
Canone all’Unisono (2:41)
Var. 4 a 1 Clavier (1:26)
Var. 5 a 1 ovvero 2 Clavier (2:16)
Var. 6 a 1 Clavier
Canone alla Seconda (2:11)
Var. 7 a 1 ovvero 2 Clavier (2:13)
Var. 8 a 2 Clavier (2:23)
Var. 9 a 1 Clavier
Canone alla Terza (2:22)
Var. 10 a 1 Clavier
Fughetta (2:07)
Var. 11 a 2 Clavier (2:55)
Var. 12 a 1 Clavier
Canone alla Quarta (3:50)
Var. 13 a 2 Clavier (3:41)
Var. 14 a 2 Clavier (2:22)
Var. 15 a 1 Clavier
Canone alla Quinta (4:58)
Var. 16 a 1 Clavier
Ouverture e Fughetta (3:16)
Var. 17 a 2 Clavier (2:35)
Var. 18 a 1 Clavier
Canone alla Sesta (1:56)
Var. 19 a 1 Clavier (1:30)
Var. 20 a 2 Clavier (2:32)
Var. 21 a 1 Clavier
Canone alla Settima (2:54)
Var. 22 a 1 Clavier (2:04)
Var. 23 a 2 Clavier (2:40)
Var. 24 a 1 Clavier
Canone all’Ottava (3:49)
Var. 25 a 2 Clavier (7:41)
Var. 26 a 2 Clavier (2:50)
Var. 27 a 1 Clavier (2:38)
Var. 28 a 2 Clavier (2:46)
Var. 29 a 1 ovvero 2 Clavier (1:44)
Var. 30 a 1 Clavier – Quodlibet (1:55)
Aria da Capo (2:49)
L‘Aria con trenta Variazioni, BVW 988 (pubblicata la prima volta da Balthasar Schmidt a
Norimberga) è un'opera della maturità di Bach, composta intorno ai suoi 55 anni di età. La
composizione costituisce da sola il Libro IV del grande Clavierübung. L’ altra raccolta di variazioni
scritta da Bach per strumento a tastiera senza pedaliera è l'Aria con dieci variazioni nello stile italiano,
BWV 989, un lavoro di delicata inventiva scritto negli anni giovanili. Queste due raccolte
abbracciano virtualmente tutta l'evoluzione musicale del tempo nel quale l'autore visse. La forma
delle variazioni era comune nel diciassettesimo e diciottesimo secolo. Una ricca raccolta attribuita
a Buxtehude era pochissimo nota a Bach: intitolata La Capriziosa, contiene 32 Variazioni. Inoltre
è in sol maggiore e l'Aria è costituita dal canto popolare Kraut und Rubert haben mich vertrieben, che
Bach utilizzò nelle sue 30 Variazioni; che siano o meno casuali, sono queste interessanti analogie.
Johann Nikolaus Forkel, il padre della musicologia, è il responsabile delle leggendarie notizie che
mettono in relazione il clavicembalista Johann Gottlieb (Teophilus) Goldberg con l'Aria con 30
Variazioni. Autore della prima biografia completa di Johann Sebastian Bach, pubblicata nel 1802,
Forkel è diventato una fonte di primaria importanza per i musicisti di molte generazioni
successive. È ben noto quanto egli riferisce: Il conte (Kayserling) disse una volta a Bach che
avrebbe desiderato avere dei pezzi per strumento a tastiera per il suo Goldberg, i quali avrebbero
dovuto avere un carattere al tempo stesso delicato e vivace per poter rallegrare le sue notti
insonni. Forkel aggiunge che Bach ricevette una coppa d'oro contenente cento luigi d'oro come
segno della soddisfazione del conte. Vi è dunque l'ipotesi di un lavoro eseguito su commissione,
tuttavia nessun altro elemento sta a confermare che questa composizione sia stata effettivamente
commissionata dal conte Kayserling. Il conte fu però effettivamente a Lipsia nel periodo in cui
Bach vi era attivo alla Thomaskitche e Goldberg, clavicembalista al servizio del conte, fu allievo
di Bach. Con l'aumentare della notorietà di quest'opera presso il grande pubblico, a partire della
metà del ventesimo secolo, il titolo Variazioni Goldberg, senza virgolette o carattere corsivo, è
sempre più frequentemente usato ovunque. Questo titolo è un'invenzione moderna, una
popolarizzazione di fresco conio che non ha riscontro nel titolo originale dell'autore.
Forma
L’Aria figura nel Quaderno di Anna Magdalena del 1725 ed è intitolata «Sarabanda». Bach era
solito riutilizzare la sua musica per nuovi lavori adattandola ad altri strumenti o ad altre
combinazioni esecutive. Questo movimento, invece, fu modificato soltanto nel titolo, «Aria».
Esso è straordinario per il fatto che contiene l'intero nucleo dal quale deriva la grande evoluzione
strutturale delle successive trenta variazioni. Queste si sviluppano principalmente dal brano
fondamentale e dalla base armonica dell'Aria. Questo modo di procedere assicura un solido e
chiaro fondamento armonico, capace di una serie praticamente infinita di possibilità, capace
quindi di liberare l'immaginazione creativa di Bach fino all'estremo limite. Fra le Variazioni di
Bach è compreso il canone, la fughetta, l'imitazione libera, la forma di danza e lo stile
ornamentale e figurativo. L’ordine e lo schema delle variazioni si articolano intorno a una serie di
nove canoni. Ciascun canone è accompagnato da due variazioni libere le quali sono ugualmente
animate da un interesse contrappuntistico. Le variazioni libere formano quel che sarebbe la carne
e il sangue rispetto allo scheletro rappresentato dai canoni, il primo dei quali appare come
Variazione III e l'ultimo come Variazione XXVII. Il primo canone è all'unisono e i successivi a
un intervallo progressivamente più ampio, fino all'ultimo che è alla nona. Sono costruiti a due
voci, su di una linea del basso che forma una voce libera, la quale si adatta, con una certa libertà,
all'andamento armonico dell'Aria. Il canone alla nona è l'unica eccezione a questa scrittura a tre
parti. Esso è a due sole parti, in stretta condotta canonica nonostante l'apparente semplicità e si
presenta dopo quella straordinaria complessità di struttura, profondità e intensità di emozione
che le precedenti ventisei variazioni hanno saputo creare. La Variazione I richiama la visione di
un grande arco e introduce all'esperienza che ci attende con la Variazione II, un discreto
movimento in imitazione piena di tutte le risorse tecniche possibili immaginabili, la quale porta a
sua volta con delicatezza al sorprendente canone all'unisono della Variazione III. Lo scenario è
dunque già predisposto per la varietà di atmosfera, di figurazione e di struttura. Da questo
momento in poi quasi ogni aspetto dell'arte di Bach - con l'eccezione delle grandi fughe - è qui
rappresentato. Le variazioni sono accostate l'una all'altra secondo un idea di contrasto, spesso in
stile di danza e di toccata. Un più sottile e troppo raramente sottolineato aspetto delle variazioni,
compresi i canoni, consiste nelle relazioni dei successivi accostamenti, non solo sul piano del
carattere ma anche della densità di struttura. La Variazione XV è un esempio solitario di scrittura
cromatica che combina insieme ampiezza e profonda sensibilità con la disciplina di un canone
alla quinta. La sua nota finale non è come di regola la tonica ma la quinta, spegnendosi con una
figurazione ascendente che si perde nel silenzio. Anche la Variazione XV è cromatica ma può
solo a malapena essere datata sul suo aspetto linguistico. Le Variazioni XV e XXV sono pagine
la cui intensità di espressione emozionale e la cui straordinaria qualità di struttura cromatica Bach
ha talvolta uguagliato ma mai superato, come nella Fuga in si minore dal Primo Libro del
Clavicembalo ben Temperato. La Variazione XXX sta al di fuori del progetto formale delle
Variazioni da I a XXIX. Essa è un brano scherzoso, scritto nella forma di un quodlibet, sorta di
burla corale che la famiglia Bach insieme ad amici era solita fare in particolari occasioni di
riunioni sociali. I motivetti presentati nel quodlibet sono canzoni popolari tedesche: «Ich bin so
lange nicht bei dir gewest» («Da tanto tempo non sto con te») e «Kraut und Ruben haben mich
vertrieben» («Cavoli e rape mi hanno fatto fuggir via»). Lo stile umoristico e gioviale dell'ultima
variazione di questo colossale lavoro richiama quello dell'umorismo dell'ultima fuga in si minore
del secondo libro del Clavicembalo ben Temperato, che conclude in questo modo singolare una
grande e varia raccolta di composizioni di alto impegno concettuale. Questo parallelo getta luce
su un’interessante sfaccettatura della personalità di Bach: il fatto che, consciamente o
inconsciamente, genialità e buon umore sono l'ultima idea per rivelare la forma fino a quel
momento elaborata e sviscerata in modi virtualmente illimitati. Ma, simbolicamente, l'ultima
variazione in questo caso non è la fine dell'opera: la vera fine delle Variazioni è data dal
ripresentarsi dell'Aria. Questo ritorno all'inizio, a completamento del ciclo vitale, è un ritorno
all'origine. Proprio il ritorno in sé, tuttavia, implica l'idea fondamentale di rinnovamento e rivela
in realtà un nuovo significato, dopo aver esaurito tutte le possibilità dell'Aria: la forma è ciclica,
muove cioè verso una nuova visione.
PROSSIMI CONCERTI
Lunedì 24 febbraio 2014 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – MI)
(Valido per A+F; F; F2; COMBINATA 2; ORFEO 2)
Violinista CAROLINE WIDMANN – Violoncellista NICHOLAS ALSTADT –
Pianista ALEXANDER LONQUICH
F. SCHUBERT I Trii
Biglietti: Intero € 25,00 – Ridotto € 20,00
Lunedì 3 marzo 2014 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – MI)
(Valido per A+F; F; F2; COMBINATA 2)
«Schubert II» Pianista ALEXANDER LONQUICH
F. SCHUBERT Sonata in la minore D 784; Sonata in mi bemolle D 568; Sonata in la maggiore D 959
Biglietti: Intero € 15,00 – Ridotto € 10,00
Lunedì 10 marzo 2014 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – MI)
(Valido per A+F; F; F2; COMBINATA 2; ORFEO 1)
PINCHAS ZUKERMAN & CHAMBER PLAYERS: (VL PINCHAS ZUKERMAN – VL.JESSICA
LINNEBACH – VLA JETHRO MARKS – VLC AMANDA FORSYTH – PF ANGELA CHENG)
J. BRAHMS Sonatensatz; Quintetto con pianoforte - A. DVORAK Quintetto con pianoforte
Biglietti: Intero € 20,00 – Ridotto € 15,00
Giovedì 13 marzo 2014 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – MI)
(Valido per A+F; F; F1; COMBINATA 1; ORFEO 2)
I SOLISTI DI MOSCA – Direttore e solista YURI BASHMET
F. A. HOFFMEISTER Concerto in re maggiore per viola e orchestra - I. STRAVINSKY Concerto in re maggiore per
orchestra d’archi (detto “Concerto in re”)- A. LIBEROVICI"Non un silenzio" per viola e orchestra d'archi T. TAKEMITSU Three Film scores for strings
Biglietti: Intero € 20,00 – Ridotto € 15,00
«STAGIONE D’OPERA» TEATRO ELFO PUCCINI - Corso Buenos Aires, 33 - Milano
ORCHESTRA FILARMONICA ITALIANA - Direttore ALESSANDRO ARIGONI
Maestro collaboratore GIANFRANCO MESSINA - Costumi SARTORIA ARTISTICA
Domenica, 23 Marzo 2014 - ore 20.30
«CARMEN» GEORGE BIZET - Opera Comique in 4 quadri - Libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy
CARMEN (Rosy Zavaglia)- DON JOSÈ (Maurizio Tonini)- MICAELA (Irene Patta) - ESCAMILLO (Simone Baldazzi) FRASQUITA (Yoko Kavamoto)- MERCEDES (Candida Spinelli) - EL DANCAIRO (Mathia Neglia) - EL REMENDADO
(Gabriel Cortinaz)- ZUNIGA (Ezio Bertola)- MORALES (Marco Rondinini)
Domenica, 13 Aprile 2014 - ore 20.30
«IL BARBIERE DI SIVIGLIA» GIOACHINO ROSSINI - Opera buffa in 2 atti-Libretto di Cesare Sterbini
CONTE D’ALMAVIVA (Mathia Neglia) - BARTOLO (Marco Rondinini) - ROSINA (Rosy Zavaglia) - FIGARO (Franco
Cerri) - BASILIO (Ezio Bertola) - FIORELLO (Victor Andrini) - BERTA (Yoko Kavamoto)
Domenica, 4 Maggio 2014 - ore 20.30
«TOSCA» GIACOMO PUCCINI - Melodramma in 3 atti - Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
FLORIA TOSCA (Gianna Queni)- MARIO CAVARADOSSI (Leon Viola) - IL BARONE SCARPIA (Milo Buson) CESARE ANGELOTTI (Ezio Bertola) - SPOLETTA (Gabriel Cortinaz)- IL SAGRESTANO (Marco Rondinini) - UN
PASTORE (Yoko Kavamoto)
BIGLIETTI: INTERO € 25,00 - RIDOTTO € 12,50
Per informazioni: «Serate Musicali» Biglietteria Tel. 02 29409724 (lun./ven.10.00-17.00)
e-mail: [email protected] www.seratemusicali.it
INFORMIAMO CHE ALLA BIGLIETTERIA SERALE DEL CONSERVATORIO SONO DISPONIBILI,
PER IL PUBBLICO DI “SERATE MUSICALI”, I BUONI SOSTA PER IL PARCHEGGIO DI VIA
MASCAGNI A € 5,00 CON VALIDITÀ DI 3 ORE (20.00 - 24.00).
ASSOCIAZIONE «AMICI DELLE SERATE MUSICALI»
ICALI»
Presidente Onorario
Hans Fazzari
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Soci Fondatori
Carla Biancardi
Franco Cesa Bianchi
Giuseppe Ferreri
Emilia Lodigiani
Enrico Lodigiani
Luisa Longhi
Stefania Montani
Gianfelice Rocca
Luca Valtolina
Amici Benemeriti
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Fondazione Rocca
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Thierry le Tourneur d’Ison
Mario Lodigiani
Pagel
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Giovanna e Antonio Riva
Società del Giardino
Amici
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Luigi Bordoni - Centromarca
Roberto Fedi
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Gian Battista Origoni Della
Croce
Giovanna e Antonio Riva
Giovanni Rossi
Alessandro Silva
Maria Luisa Sotgiu
Marco Valtolina
Beatrice Wehrlin
Soci
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Antonio Belloni
Fedele Confalonieri
Mediaset
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Ugo Carnevali
Roberto De Silva
Roberto Formigoni
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Società del Giardino
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Roberto Mazzotta
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Silvio Garattini
Robert Parienti
Paolo Pillitteri
Fulvio Pravadelli
Quirino Principe
Gianfelice Rocca
Fondazione Rocca
Umberto e Giovanna Bertelè
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Claudio Bombonato
Valeria Bonfante
Giancarlo Cason
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Fabio De Michele
Maya Eisner
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Carlo e Anna Ferrari
Maria Teresa Fontana
Bianca e Roberto Gabei
Matilde Garelli
Giuseppe Gislon
Maria Clotilde Gislon
Fernanda Giulini
Yasunory Gunji
Ferruccio Hurle
Vincenzo Jorio
Giuliana e Vittorio Leoni
Giuseppe Lipari
Eva Malchiodi
Giuseppina Maternini
Luisa Migliavacca
Guya Mina
Lucia ed Enrico Morbelli
Luisa Consuelo Motolese
Lilli Nardella
Maria Vittoria Negri
Mirella Pallotti
Ede Palmieri
Stefano Pessina
Francesca Peterlongo
Giovanni Peterlongo
Giuseppe Pezzoli
Gian Pietro Pini
Raffaella Quadri
Paolo Rota
Giustiniana Schweinberger
Paola e Angelo Sganzerla
Marilena Signorini
Maria Luisa Sotgiu
Giuseppe Tedone
Adelia Torti
Vivere l’Arte
Graziella Villa
Giuseppe Volonterio
«SERATE MUSICALI» AMICI STORICI
Carlo Sangalli
Rosanna Sangalli
Fondazione Cariplo
Elisso Virsaladze
Luigi Venegoni
Juana Zayas
Giuseppe Ferreri
Flavia De Zigno
Banca Popolare di Milano
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Camera di Commercio di Milano
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