L’incontro di preghiera ha inizio in un luogo adatto fuori della chiesa verso la quale ci si dirigerà in processione. Lettore 1: La porta della chiesa non è solo un utensile, sia pur necessario, ma è un vero arredo liturgico, dalla simbologia complessa, che richiama addirittura Cristo. In alcune celebrazioni liturgiche, come nel Battesimo, nel Matrimonio, nelle Esequie, i fedeli sono accolti alla porta della chiesa, e attraverso di essa, in determinati giorni dell’anno liturgico (Domenica delle Palme, Veglia pasquale, ecc.) il popolo di Dio entra processionalmente nella chiesa stessa. La porta della chiesa, nella sua struttura e nelle sue opere d’arte, è il segno di Cristo che disse: «Io sono la porta del gregge» (Gv 10, 7) e insieme di tutti coloro che hanno percorso la via della santità, che conduce alla casa di Dio (cfr. Rituale. Benedizionale, p. 588). Rivolgiamo la nostra umile preghiera al Signore perché ogni volta che varchiamo la soglia della casa di Dio per ascoltare la Parola e celebrare i divini misteri, seguiamo con docilità la voce del Cristo che proclama: io sono la porta della vita eterna. Si esegue il canto Acclamate al Signore (oppure un altro canto adatto, scelto liberamente tra quelli conosciuti dal gruppo). Tutti si fanno il segno della croce, mentre il ministro dice: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. R. Amen. Il ministro, se sacerdote o diacono, saluta i presenti con le seguenti parole: Cristo Signore, porta della vita, della pace e della salvezza, sia con tutti voi. R. E con il tuo spirito. _____________________________________________________________________ Se il ministro è un laico, saluta i presenti dicendo: 1 Benediciamo Cristo Signore, porta della vita e della nostra salvezza. R. A lui la lode e la gloria nei secoli. ______________________________________________________________ Il ministro, o un lettore, introduce l’incontro di preghiera con queste parole: Ci siamo raccolti in preghiera per celebrare Cristo, porta della vita, passaggio unico ed obbligato per giungere a Dio, l’unico mediatore tra Dio e l’uomo. Mettiamoci in cammino, facciamo ritorno a Dio ed Egli ci accoglierà nella sua casa per fare di noi il suo popolo, in Cristo Gesù nostro Signore. Tutti si mettono in cammino verso la chiesa, pregando il salmo 122. Quale gioia, quando mi dissero: «Andremo alla casa del Signore!». Già sono fermi i nostri piedi alle tue porte, Gerusalemme! Gerusalemme è costruita come città unita e compatta. È là che salgono le tribù, le tribù del Signore, secondo la legge d’Israele, per lodare il nome del Signore. Là sono posti i troni del giudizio, i troni della casa di Davide. Chiedete pace per Gerusalemme: vivano sicuri quelli che ti amano; sia pace nelle tue mura, sicurezza nei tuoi palazzi. Per i miei fratelli e i miei amici io dirò: «Su te sia pace!». Per la casa del Signore nostro Dio, chiederò per te il bene. Giunti sul sagrato della chiesa la processione si ferma davanti alla porta. 2 Lettore 2: Ripetiamo insieme: È questa la porta del Signore per essa entrano i giusti. Apritemi le porte della giustizia: vi entrerò per ringraziare il Signore. R. Ti rendo grazie, perché mi hai risposto, perché sei stato la mia salvezza. R. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Vi benediciamo dalla casa del Signore. R. Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo. R. Sal 118, 19-21.26 Gen 28, 17b Il ministro apre la porta della chiesa mentre si canta l’inno Sollevate, porte, i vostri frontali oppure Gloria al Re dei re (oppure un altro canto adatto). Tutti entrano in chiesa compiendo alcuni gesti: l’offerta dell’incenso (un grande braciere viene collocato sulla soglia della chiesa) e la venerazione della porta (si può baciare o toccare la porta stessa). In sostituzione dell’offerta dell’incenso si può compiere il gesto di spargere i petali dei fiori sulla soglia della chiesa. Quando tutti hanno preso posto nell’aula liturgica, il ministro dice la seguente orazione: Preghiamo. Padre santo, che ci dai la gioia di entrare nella tua casa, per cantare la lode del tuo nome e attingere la forza del tuo amore, illumina con il tuo Spirito la nostra vita e fa’ di noi i testimoni della speranza evangelica. Per Cristo nostro Signore. R. Amen. Seduti. 3 Lettore 1: Passare attraverso la porta che è Cristo significa ottenere la vita in abbondanza. La sete di vita inscritta nella struttura profonda dell’uomo e di ogni donna, trova esaudimento solo se passiamo attraverso quella porta che è il Figlio di Dio. Passare la porta della chiesa lascia, così, trasparire un duplice atteggiamento: distoglierci dall’inseguire surrogati di quella domanda di vita che abita in noi, per poter giungere al Padre fonte di ogni vita, in grado di saziare tale domanda. Lettore 3: Ascoltate la parola del Signore dal Vangelo secondo Giovanni 10, 1-10 In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza». Il ministro, se sacerdote o diacono, secondo l’opportunità rivolge una breve omelia ai presenti, illustrando la lettura evangelica. Silenzio per la preghiera personale. 4 Lettore 1: Tutta la storia della salvezza è collocata nella Bibbia tra due porte: la porta del paradiso, da cui il primo uomo è stato scacciato dopo il peccato originale, e la porta della Gerusalemme celeste, attraverso la quale si entrerà alla salvezza eterna. Ma nella Bibbia sono ricordate molte altre porte, quasi perché ne sia tenuto presente il significato. Tanti messaggi, infatti, arrivano anche dalle porte del Vangelo. C’è però una condizione indispensabile da rispettare! Non oltrepassarle frettolosamente, ma stare dinanzi ad esse, per leggere il messaggio che rivolgono a ciascuno di noi, alla nostra personale storia. Segue la preghiera di contemplazione. Lettore 4: Quando Gesù fu vicino alla porta della città, ecco che veniva portato alla tomba un morto, figlio unico figlio di una madre rimasta vedova; … Gesù si avvicinò e toccò la bara ... Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!» (Lc 7, 12a-14b). Tutti: O Cristo, unica porta della vita, conserva e rinnova ogni giorno in ciascuno di noi la vita che ci hai donato e accresci la nostra fiducia in te anche nelle tribolazioni della vita. Lettore 4: «Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione» (Mt 7, 13a). Tutti: O Cristo, unica porta per il Regno, donaci il coraggio necessario per varcare con rinnovato impegno la porta della vita nuova, nella ricerca incessante della verità e della gioia. Lettore 4: Tutta la città era riunita davanti alla porta. Gesù guarì molti che erano affetti da varie malattie (Mc 1, 33-34a). 5 Tutti: O Cristo, unica porta di speranza, concedici di essere il segno del tuo amore e della tua misericordia che salva e guarisce, perché la nostra fiducia in te mai si spenga, anche e soprattutto nel dolore e nella sofferenza. Lettore 4: «Quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto» (Mt 6, 6). Tutti: O Cristo, unica porta di preghiera, fa’ che perseverando nell’ascolto della tua Parola e con l’umiltà del cuore, possiamo individuare la strada da percorrere. Rendici solleciti a seguire le tue ispirazioni, perché non rimandiamo la nostra conversione ad un domani che è incerto. Lettore 4: «”Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa …”, vi dico che si alzerà a darglieli per la sua invadenza» (Lc 11, 5b-7b.8b). Tutti: O Cristo, unica porta di condivisione, amico degli uomini, degli emarginati, degli affamati, rendici generosi e solleciti ai bisogni dei nostri fratelli, come tu lo sei sempre con noi. Lettore 4: «C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo,, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe» (Lc 16, 19-20). Tutti: O Cristo, unica porta di salvezza, rendici disponibili ad incontrare gli uomini nella carità, perché con tutti sappiamo condividere i nostri doni per un rinnovamento continuo della società. 6 Si esegue un canto adatto. Terminato il canto, tutti si mettono in piedi e recitano la seguente preghiera di benedizione: Benedetto sei tu, Signore, Padre santo, che hai mandato il tuo Figlio nel mondo per raccogliere in unità, mediante l’effusione del suo sangue, gli uomini lacerati e dispersi dal peccato. Tu lo hai costituito pastore e porta dell’ovile, perché chi entra sia salvo, e chi entra ed esce trovi i pascoli della vita. Dona a noi, tuoi fedeli, che varchiamo la soglia di questo tempio, di essere accolti alla tua presenza, o Padre, per il Cristo tuo Figlio in un solo Spirito. Fa’, o Signore, che quanti animati da fede filiale si raduneranno in questa chiesa, siano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli, nella unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere, e crescano in numero e merito, per edificare la celeste Gerusalemme. Per Cristo nostro Signore. Amen. Il ministro, se sacerdote o diacono, stendendo le mani sui presenti dice: Dio, Signore del cielo e della terra, che vi ha riuniti per celebrare Cristo, porta di salvezza, nel segno della porta di questa sua dimora, vi conceda un giorno di varcare la soglia della città eterna per cantare il cantico nuovo e possedere la beata eredità del suo regno. 7 R. Amen. E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre. R. Amen. Spalancate le porte del vostro cuore a Cristo e andate in pace. R. Rendiamo grazie a Dio. _____________________________________________________________________ Se il ministro è un laico, invoca sui presenti la benedizione e facendosi il segno di croce dice: Dio onnipotente ci assista e ci benedica nel nostro pellegrinaggio terreno e ci conceda un giorno di varcare la porta del cielo. R. Amen. ______________________________________________________________ Il canto Alleluia, lodate il Signore o un altro canto di lode chiude l’incontro di preghiera. 8