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7 marzo - 28 giugno 2015
da martedì a domenica: ore 10.00-19.00
Lunedì chiuso - APERTO LUNEDì 6 APRILE
INGRESSI
€ 10,00 intero
€ 8,00 ridotto
€ 5,00 ridotto gruppi
Servizio di audioguida (italiano, inglese) compreso nel biglietto
di ingresso. Biglietti acquistabili fino a 45 minuti prima della chiusura
della mostra.
VISITE DIDATTICHE
Scuole d’infanzia e primarie: visita interattiva alla mostra
“Avanguardia russa. 1910-1930” | Durata 1h | Costo € 3,50
a studente (min. 20 - max 30 bambini), ingresso alla mostra gratuito
Scuole superiori di I e II grado: € 5,00 biglietto più € 1,00 per la visita
Gruppi: € 70,00
Servizio prenotazioni | tel. 0432 821256 | [email protected]
In collaborazione con
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Ritratti
Aleksandr Rod enko,
Generatore d’arte
uscita
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di Ol’ga Sviblova,
Direttore della Casa
della fotografia di Mosca
Villa Manin | primo piano
[…] Aleksandr Rod enko è stato indubbiamente uno dei principali generatori di idee creative
della stagione straordinaria
dell’Avanguardia russa e ne ha
rispecchiato alla perfezione la
temperatura spirituale. Pittura, design, teatro, cinema, tipografia, fotografia: tutti i campi investiti dal poderoso talento di quest’uomo forte e bello vennero
trasformati e radicalmente aperti a nuovi percorsi di sviluppo.
Nel 1924, la fotografia venne “invasa” da Aleksandr Rod enko,
artista già molto famoso, con lo slogan “ Il nostro dovere è quello di sperimentare” […] Con l’introduzione del pensiero concettuale, da mero riflesso del reale la fotografia divenne così un
mezzo per rappresentare visivamente costruzioni intellettuali
dinamiche. Rod enko introdusse nella fotografia i principi del
Costruttivismo sviluppando metodologie
e strumenti per la sua applicazione. Tuttavia, l’impiego del “metodo Rod enko”
- che comprendeva la composizione
diagonale, da lui introdotta per la prima
volta, lo scorcio e gli altri esperimenti
formali - di per sé non garantiva automaticamente che un’immagine si elevasse al rango di opera d’arte. La figura
di Rod enko fotografo venne identificata
non solo - e non tanto - da questi espedienti formali, per i quali venne così
duramente criticato verso la fine degli
anni Venti, quanto dal profondo e innato
romanticismo che lo caratterizzava sin
da quando era studente. Basti ricordare
le lettere immaginarie che scrisse
a Varvara Stepanova nei primi
anni dopo il loro incontro. Questo elemento romantico, radicato fin dall’infanzia
trascorsa dietro le quinte del teatro dove
lavorava suo padre, si trasformò nel potente pensiero utopico del costruttivista
Rod enko, che credeva nella possibilità
di una trasfigurazione positiva del genere
umano e del mondo.
In ognuna delle serie fotografiche realizzate negli anni Venti,
Rod enko si pose nuovi obiettivi creando veri e propri manifesti
che illustravano la realtà e la vita trasformata dai principi artistici del Costruttivismo.
“[…] É difficile non notare quanto ampia sia la nostra ricerca, una volta a
sperimentare tutte le opportunità offerte dalla fotografia. Come in un volo
della fantasia o in sogno, ne scopriamo ogni giorno i prodigi che rivelano ai
nostri occhi una sorprendente realtà.
La fotografia ha smesso di essere
un’arte secondaria basata sull’imitazione delle tecniche dell’acquaforte,
della pittura o della tessitura dei tappeti e ha trovato una strada propria.
La fresca brezza del suo fiorire porta
in sé un profumo inconfondibile. Nuove possibilità si profilano
davanti a noi.
I suoi aspetti sono multiformi e complessi quanto quelli di un
disegno, più interessanti di un fotomontaggio. […]”
S ala 2
Majakovskij
“Non mentire!
Fotografa e fatti fotografare!
Cristallizzare l’uomo non con un
ritratto “sintetico” ma con una
moltitudine di istantanee scattate a ore diverse e in diverse
condizioni.
Dare valore a tutto ciò che è reale e contemporaneo per essere
reali e non recitare la parte di
esseri umani.”
S ala 3
Nuovi punti di vista
“Le prospettive più interessanti al
giorno d’oggi sono dall’alto in basso e dal basso in alto e su questo
dovremmo lavorare.
Chi le abbia inventate non lo so.
Vorrei però sostenere questi punti di vista, diffonderli in modo
che le persone ci si abituino.”
S ala 4
S ala 6
Meccanica sovietica
Mosca
Esperimenti
“[…] Così ad esempio,
uno riprende Mosca
da diverse altitudini a
bordo di un aeroplano: “sport a cinquanta
metri”, “Mosca a duecento metri” e così
via. Ed ecco emergere un nuovo paesaggio, il paesaggio dei
nostri tempi. […]”
“Ogni lavoro è per me un nuovo esperimento, in cui lascio
da parte il precedente e mi pongo differenti obiettivi. Se si
guardassero tutte le cose che ho fatto, esse formerebbero
un’unica e vasta opera, completamente nuova.”
S ala 5
Pionieri e Rivoluzione
“[…] Contrasti prospettici e contrasti di luci e di forme; angolazioni impensabili nel disegno o nella pittura; scorci esagerati
e trame materiche
impietose.
Momenti finora sconosciuti o, se conosciuti, certamente
mai osservati prima, come il tragitto
di un proiettile. […]”
S ala 7
Cinema
“[…] Vi è poi
la
possibilità di creare,
attraverso il
montaggio, momenti fotografici inesistenti
nella realtà.
Un negativo al
posto del positivo crea una
percezione completamente nuova.
Per non parlare delle sovrapposizioni di immagini, delle
distorsioni ottiche, dei fotogrammi, dei riflessi e così via. […]”
S A L A 10
PROIEZIONISMO
el 1921 venne fondato a Mosca, grazie alle risorse del
VChUTEMAS (Istituto superiore d’arte e tecnica),
il gruppo noto con il nome di Proiezionismo,
rappresentato principalmente da Solomon Nikritin e Sergej
Lu iškin. Grazie alle iniziative di Nikritin, il gruppo estese le
proprie attività al mondo del teatro e del cinema, e in breve si
unì con un altro gruppo di artisti noti sotto il nome di ElettroOrganismo. Il Proiezionismo consisteva nella realizzazione di
opere d’arte con materiali diversi da tela o carta che dovevano
fungere solamente da supporti su cui venivano eseguiti i
bozzetti dell’opera finale. Il Proiezionismo fu uno dei primi
approcci concettuali al mondo dell’arte, considerato anche
come una rappresentazione cinematografica statica che lo
spettatore completerà nella sua mente. Un elemento
caratteristico del lavoro di Nikritin fu la sua ossessione di
sviscerare un tema attraverso bozzetti che costituissero una
singola serie tematica. Egli sosteneva che l’opera d’arte fosse
un prodotto che avrebbe preso forma nella mente di chi lo
osservava, e pose quindi l’accento sul processo non solo di
creazione ma anche di ricezione dell’opera, indipendentemente
dal risultato finale. La figura umana torna schematicamente in
molte serie delle sue opere.
S A L A 11
PROIEZIONe
Costakis il collezionista
regia di Barrie Gavin, 1983, durata 55’, prodotto da RM Arts,
Monaco di Baviera, in associazione con Channel Four, WDR
e ERT.
Versione originale inglese con sottotitoli in italiano.
“Il reportage fotografico è
considerato un sottoprodotto
della fotografia.
Tuttavia, con la competizione
tra riviste e quotidiani e la
necessità di fotografare il
reale a qualunque costo, da
tutte le angolazioni e sotto
qualsiasi luce, ecco che quel
sottoprodotto ha dato inizio
a una rivoluzione nel campo
della fotografia.”
Reportage
S ala 8
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Libretto Didattico Rodcenko