TIRATIRACHE PRIMA DE £A TE£EVISION SORAIMAR Ass. Culturale Internazionale SORAIMAR per la tutela delle Identità I testi delle canzoni del presente CD, composte e interpretate dai Tiratirache Attilio Boccalon e Augusto Prosdocimo, sono leggibili al computer sull’ultima traccia SRM0164 voce voce, chitarra classica e ritmica chitarra elettrica, acustica e cori contrabbasso sax soprano e clarinetto fisarmonica Pianoforte e tastiere Le registrazioni e il mixaggio sono stati effettuati presso lo Studio Roberto Scarpa Meylougan di Musile di Piave (VE) da Roberto Scarpa Meylougan e Mauro Mazzon In copertina: particolare di un disegno di Armando Buso sul filò Prodotto dalla Ass. Culturale SORAIMAR., Villa Freja, 30011 Asolo (Italia). La collana è curata da Gianluigi Secco E-mail Segreteria presso: [email protected] Nota: Il presente prodotto non ha scopo di lucro ma di salvaguardia delle identità culturali. Patrocinio del Gruppo Culturale Belumat Iniziativa del Gruppo Artistico TIRATIRACHE Nota C D 4 68 Iniziativa realizzata in collaborazione con la Giunta Regionale del Veneto, Assessorato alle politiche per la cultura e l’identità veneta TIRATIRACHE PRIMA DE LA TELEVISION SRM 0164 SORAIMAR Collana “Occasioni e tradizioni” Serie CANTARE - Documenti d’Autore TIRATIRACHE (VE) - PRIMA DE £A TE£EVISION Ass. Culturale Internazionale SORAIMAR per la tutela delle Identità CANZONI D’AUTORE NEL VENETO ORIENTALE - Volume 06 Canzoni scritte e interpretate dai Tiratirache (Augusto Prosdocimo e Attilio Boccalon) SRM 0164 I testi dei brani sono contenuti in file (ultima traccia) del presente CD 01 02 03 04 05 06 07 08 Zòcoi co e broche Toni el pomaro Andaremo a Santo Domingo Prima de ³a te³evision El nono El sacrestan T ò vist Vardar fora (Prosdocimo) (Prosdocimo) (Prosdocimo) (Prosdocimo) (Prosdocimo) (Prosdocimo) (Boccalon-Prosdocimo) (Prosdocimo) 5:00 4:16 6:50 6:12 6:31 4:29 3:12 5:08 TIRATIRACHE PRIMA DE LA TELEVISION TIRATIRACHE PRIMA DE LA TELEVISION CANTI D’ AUTORE NEL VENETO ORIENTALE - VOLUME 06 Patrocinio del Gruppo Culturale Belumat Iniziativa del Gruppo Artistico TIRATIRACHE Nota SRM 0164 Esecutori: Attilio Boccalon Augusto Prosdocimo Giovanni Buoro Cristiano Da Ros Pierangelo Scaramai Gianni Fassetta Roberto Scarpa M. © Tiratirache CANZONI D’AUTORE NEL VENETO ORIENTALE - VOLUME 06 Collana “Occasioni e tradizioni” Serie CANTARE - Canzoni d’Autore CD 468 Iniziativa realizzata in collaborazione con la Giunta Regionale del Veneto, Assessorato alle politiche per la cultura e l’identità veneta 06 06 SORAIMAR ASSOCIAZIONE CULTURALE PER LA TUTELA, LA CONOSCENZA E LA DIFFUSIONE DELLE CULTURE LOCALI OBIETTIVI E PROSPETTIVE la nostra associazione, nasce dalla sensibilità di alcuni appassionati autori e cultori delle tradizioni popolari e locali, che, oltre a voler approfondire la reciproca conoscenza, intendono usare tecnologie e criteri organizzativi d'avanguardia per rendere maggiormente visibili le loro raccolte e i loro prodotti culturali affinché la possibilità di accesso a questi dati sia di stimolo e incoraggiamento alla valutazione critica della tradizione e alla salvaguardia di ogni identità culturale considerata bene fondamentale del singolo e delle collettività e la cui conoscenza reciproca è ritenuta base fondamentale di apprezzamento, rispetto e tolleranza. ASSOCIAZIONE CULTURALE INTERNAZIONALE SORAIMAR PER LA TUTELA DELLE IDENTITà VILLA FREYA, 31011 ASOLO, ITALIA - www.soraimar.it LA COLLANA 'OCCASIONI E TRADIZIONI' COMPRENDE PRODOTTI DEL SEGUENTE TIPO: AUDIO COME CD, VIDEO COME DVD O NASTRI VIDEO VHS LIBRI ESSI POSSONO APPARTENERE A TRE GRANDI GRUPPI INDICATIVI DEL CONTENUTO: DIRE CULTURA ORALE NARRATA, COME FIABE, FAVOLE, LEGGENDE, FILASTROCCHE, CONTE, ECC. FARE CULTURA POPOLARE PRATICATA, COME USI DI VITA, MESTIERI, EMIGRAZIONE, GUERRA ECC.) CANTARE CANTI, MUSICHE, BALLI POPOLARI CANZONI D’AUTORE E CABARET D’IDENTITÀ E POSSONO DISTINGUERSI A SECONDA DEL TIPO DOCUMENTI ORIGINALI REVIVAL DOCUMENTI D'IDENTITÀ CONTEMPORANEA ATTUALMENTE SONO APERTE LE SEGUENTI SERIE: CD SERIE CANTARE CANTI POPOLARI IN VENETO (DOCUMENTI ORIGINALI) CANTI POPOLARI IN VENETO RIPROPOSTI (REVIVAL) MUSICHE E BALLI POPOLARI DEL VENETO CANTI DELLA TRADIZIONE 'TALIANA' DALI EMIGRATI NEL MONDO: SUD DEL BRASILE - MESSICO - ECC. CANTI POPOLARI DELLA TRADIZIONE ISTRO-VENETA CANTI TRADIZIONALI DEL PERIODO NATALIZIO CABARET D'IDENTITÀ CANZONI D'AUTORE D'IDENTITÀ I CD DELLE COLLANE SORAIMAR, OLTRE AI BRANI SONORI, CONTENGONO GENERALMENTE UNO O PIÙ FILES DI LETTURA DEI TESTI O DELLE PARTITURE MUSICALI SPECIFICHE CONSULTABILI DA LETTORE CD-ROM. I CONTENUTI DEL PRESENTE CD SARANNO A BREVE DISPONIBILI NELL’ARCHIVIO INFORMATICO DELLA TRADIZIONE ORALE CHE LA NOSTRA ASSOCIAZIONE STA REALIZZANDO AL SITO WWW.SORAIMAR.IT IN COLLABORAZIONE CON L’ASSESSORATO ALLA CULTURA DELLA REGIONE VENETO AL SITO WWW.VENETRAD.IT CANTI D’AUTORE IN VENETO DI QUESTA SERIE SONO USCITI FINO AD OGGI I BELUMAT TIRATIRACHE CANZONI D’AUTORE IN VENETO BELLUNESE (2004) CANZONI D’AUTORE NEL VENETO ORIENTALE (2004) IUFUFU KAMBUSA DANCING SRM 0100 NOTA 410 Volume 01 SRM 0167 NOTA 569 Volume 07 I BELUMAT UB BAND CANZONI D’AUTORE IN VENETO BELLUNESE (2004) CANZONI D’AUTORE NEL VENETO ORIENTALE (2000) ARIA DE BELUN DRIO E VAI BELUMAT STORIA I (1975) SRM 0175 NOTA 571 Volume 02 SRM 0162 NOTA 574 Volume 08 I BELUMAT UB BAND CANZONI D’AUTORE IN VENETO BELLUNESE (2004) CANZONI D’AUTORE NEL VENETO ORIENTALE (2001) BELUN DOI VIN & SPUMA BELUMAT STORIA II (1977) SRM 0134 NOTA 572 Volume 03 SRM 0067 NOTA 575 Volume 09 I BELUMAT CANZONI D’AUTORE IN VENETO BELLUNESE (2004) EMIGRATE BELUMAT STORIA III (1978) SRM 0148 NOTA 573 Volume 04 I BELUMAT CANZONI D’AUTORE IN VENETO BELLUNESE (2003) TEATRALIA PER OPERE DEL TEATRO ‘PAR TALIAN’ IN BRASILE SRM 0190 NOTA 467 Volume 05 TIRATIRACHE CANZONI D’AUTORE NEL VENETO ORIENTALE (2002) PRIMA DE LA TELEVISION SRM 0164 NOTA 468 Volume 06 CENNI SULLA GRAFIA Nel tentativo di rendere il più agevole possibile la lettura dei canti, si è scelto di non trascriverli scientificamente ma di utilizzare un modello intermedio di grafia, poco distante dal modo corrente di scrivere. Per le vocali, si sono distinte la o e la e, aperte e chiuse, rispettivamente con l'accento grave (ò, è) e acuto ( ó, é ). Si è usato l'accento grave per le altre vocali, nei casi ritenuti utili. In fine parola si è usato ch per rappresentare il suono velare, come in "baco"; si è adoperato c per l'affricata palatale sorda, come in "ciliegia". Per le consonanti si è distinta la s sonora o dolce, come in "rosa", adottando la lettera stampata in grossetto corsivo S, per distinguerla dalla s sorda, come in "morso", rappresentata con la s del carattere normale. Così si scriverà caSa per "casa" e casa per "cassa". Ciò perché, essendo poco evidente, nella parlata veneta dialettale, il raddoppio delle consonanti, non si ingenerino,comunque equivoci di interpretazione. Si è fatta una amorosa eccezione solo per lo storico xé veneziano (che si sarebbe dovuto scrivere Sé). Con s-c si è voluto indicare la pronuncia di s sorda seguita dalla c palatale; ad esempio, mas-cio, per "maschio"; vis-cio, per "vischio". La lettera z, nel dialetto dei Tiratirache (Veneto sud orientale), corrisponde all'affricata alveolare sonora come in 'zanzara'. Non si è usato il segno h ad inizio o fine parola, se non quando il suono corrisponde realmente ad una aspirazione. Si è indicata con ³ barrata la riduzione della lettera elle, sia semplice che geminata, che si riscontra spesso nel veneziano e nelle parlate di sua diretta influenza per cui la pronuncia assume un suono intermedio tra la i e la e come in be³o per "bello", cava³o per "cavallo" e così via. Per il resto vale quanto stabilito per la grafia italiana. Con ciò speriamo di aver semplificato al massimo la comprensione del testo per facilitare una pronuncia vicina alla reale. Il tema della grafia rimane comunque al centro dell'interesse e si conta di poter migliorare in futuro contando sulla collaborazione di Soci ed esperti. PRIMA DE ÙA TEÙEVISION TIRATIRACHE AttilioBoccalon Augusto Prosdocimo Quanto della tradizione delle nostre terre, saggiamente tramandata dai nostri vecchi durante le serate trascorse in compagnia nella stalla, conosciute come sedute del “Filò” è rimasta in noi? Quanto essa condiziona la vita di oggigiorno che ha a che fare con un dinamismo irrefrenabile e un po' freddo, dove le relazioni umane spontanee e sincere diventano sempre più sporadiche e difficilis Sono questi alcuni quesiti che i Tiratirache si pongono e ci pongono con le loro parlate e le canzoni dialettali, quasi dovessero ridare nuovo vigore a suoni e voci ormai sbiadite nel tempo, ma cariche di significati. Lungi dal voler apparire nostalgici, Attilio e Augusto chiedono solo un po' della vostra attenzione per riflettere assieme sul “nuovo”, prima di prendere tutto per buono, prima di farsi travolgere dal fiume impetuoso di una modernità che non ha tempo di pensare al passato e che rischia di cancellare e distruggere tanti valori della nostra tradizione, della nostra storia. I Tiratirache, da oltre un decennio, un po' per diletto, un po' per passione, si esibiscono sui palcoscenici dei teatri del Triveneto, per graffiare le debolezze dell'oggi con i suoni e le voci del passato, senza disdegnare sagre paesane, battesimi, cresime, matrimoni ed estreme unzioni. Parecchie loro canzoni sono state incise da altri gruppi. Qualche anno fa hanno vinto il primo premio per la miglior interpretazione al festival “Venezianote”, nella sezione canzone dialettale inedita. Gruppo Artistico Tiratirache Via Emilia, 7 Portogruaro VE . Tel 0421 275523 0422 767580 1. ZÒCOI CO ÙE BROCHE Su po, ndemo, aseme ndar, che ùa fortuna vae catar; a Sacil mi son pasà pa l marcà de meza està. Strade bianche no ghe n è par sti zocoi in ta i piè Mi me lassarò portar dove i zòcoi vol andar. Zòcoi co ³e broche, broche broche da tamiso; el sa³uda i so parenti, el partiva par Treviso: Varde³o là che l passa co ³e so braghe a righe. Vuto che te ³o dighe… A caval de ³a Bianchi corer sensa covertoni, su ste strade bianche che sbatude de ba³oni. E scarpe nove el se ³e g à messe in scarsea, par no consumar a sio³a: el g à soltanto que³a… E… na volta la jera cussì: se saltava tre pasti par dì; no ghe jera ste comodità, se viveva de semplicità. E na volta la jera cussì, ma na volta cossa vol dir: no ghe jera tuto sto progresso e se stava un fià mejo de adesso. Su po, ndemo, aseme ndar… Tersa alimentare pa i pì fortunadi: i firmava co na crose, ma no te i g à mai ciavadi. E bestie in sta³a, i campi e el pajón: tuto del paron… Schene piegade co ³e speranse soto tera; quindese fioi che i partiva par la guera. Sul calieron boje i fasioi: E cusì stasera ghe sarà na guera anca là soto i nizioi, ohi iho iho iho ihoi….. E… Na volta la jera cussì… 2 . TONI EL POMARO El se ciamava Toni, el vendeva i pomi, el g aveva un trabico³o che l andava par miraco³o e co rivava fora de ³a passada, tute e fémene i lo spetava. Toni, toni, pomi, peri, naranse e limoni… El jera onesto Toni co l vendeva i pomi: se jera un chi³o cressente no faseva gnente e se ³e patate le g aveva el biss, lu el fasea l oceto e ndava ben lo stess. Toni, toni, pomi, peri, naranse e limoni… E anca noialtri fioi, se spetava el zioba parché rivava Toni co l so birocin; se ghe coreva intorno, se faseva gran festa e lu el ne rega³ava un mandarin a testa. Toni, toni, pomi, peri, naranse e limoni… E po el tajava zo par na stradeta bassa che a porta drita drita a casa de ³a Maria, che a jera tanto be³a: a somejava un fior e tuti i zioba Toni, l ndava a far l amor. Toni, Toni, pomi, peri, naranse e limoni. Toni, Toni, svelta, svelta Maria, senò el pomaro el va via, Toni, Toni, pomi, peri, naranse e limoni. 3 . ANDAREMO A SANTO DOMINGO Andaremo a Santo Domingo, in Brasil, a Cuba o in Argentina: trovaremo la cicina che in Italia no g aven trovà, inbranà, inbranà, te son proprio un inbranà. El xé tre volte bon, el g à el so machinon, el g à el te³efonin, el cave³o co l codin. El dise mi son figo, mi son de ràssa bona, però savemo tuti che quel figo xé un fià mona. E alora? Andaremo a Santo Domingo… El torna dopo un mese, spompà e co ³e rece za³e, portandose na gnoca co l abito nussia³e. Ma el sogno el dura poco par chi no l g à capìo che co a xé bea s-gionfa… la co³omba torna indrio. El merlo xé restà béco… Come el farà a becar, becar, becar. (Parlato) -Ah, la me xé scampada, sta bruta disgrassiàda, pensa ghe g avevo comprà l anel, el vestito da sposa. Ghe vée vert el conto in banca… in rosso. La me vea promess che i me ³a dava… in bianco. Cossa che posse far adess?-Dai, dai, no stà preocuparte, mona, che g ò mi un sistema par rimediar a tuto, basta poco…Tornaremo a Santo Domingo, in Brasil, a Cuba o in Argentina: trovaremo la cicina che in Italia no g aven trovà, trovaremo la cicina che in Italia no g aven trovà. Inbranà, inbranà, te son proprio un inbranà. Inbranà, no te sa che in tuto el mondo xé come qua. Varda in Russia, serca in Congo, ma la cicina… la xé messa sempre par longo. 4 . PRIMA DE ÙA TEÙEVISION Jera scure le sere, nere come el carbon e le strade deserte, co le ste³è par lampion. E se stava là in sta³a: veci, fémene e fioi; se parlava de tuto, se curava fasioi; e coi oci sgranai se scoltava la storia che po el nono el contava: quea de ³a vaca Vitoria, mh mh… Ma, ma xé rivà… Ma xé rivà la tivù, la xé rivada de boto e tuto el mondo el se impinsa, là dentro quel case³oto, e quanta zente che parla, mi no g ò ancora capìo come che ³a staga là dentro, ma vardarò par dadrio. E xé rivà la tivù e se g à roto l incanto, cussì che adesso in faméja parlemo so³o ogni tanto. Ormai la fa da parona messa là in alto in cusina che se to fiol verze boca, el tase co na papina. E xé rivà la tivù… (Parlato) Tasi bocia che g ò da scoltar Maik. Toni gira che scominsia Biutiful. Ma va a remengo ti e Rig ... i cartoni, mamaaaaa …) Jera scure le sere prima de ³a te³evision, ma par s-ciarirse le idee ne bastava un lampion. Anca el nono el se g à perso drio sto novo filò: - No conosso i nevodi, fiabe no ghe ne so.E coi oci sgranai no se scolta pì storie: né Petin, né Petè³e, e ne altre memorie, mh mh… Ma, ma xé rivà… Ma xe rivà la tivù, piena de brave persone; se no fasen come lori ne par de èsser de i mone. E quanta zente importante se vede in te³evision, che basta sinque minuti par far famoso un cojon. E xé rivà la tivù, la xé rivada de boto e tuto el mondo se impinsa là dentro quel case³oto. E quanta zente importante se vede in te³evision che basta sinque minuti par far famoso un côjon. 5 . EL NONO Me nono jera un bravo omo, pecà che l beveva! Me nona la scondeva i fiaschi, lu li trovava. E po co l jera pien el se butéa sul fien…oh yes, e là el sognava, el se pensava co l fea l amor. Po l bestemava, e l se rabiava: anca inte l sogno no l ghe se alsava più. - E no xé giusto, porco de un bòja: no g ò più forse, ma me g à restà sta vòja!Me nono jera un bravo omo, pecà che l tentava (oh Signor, el provea co tute, no ghe ne scampava gnanca una!) El g aveva novanta ani e no l ghe ³a mo³ava. E co l vedeva na foresta, (inte l senso de una che vignea da fora) el nono ndava via co ³a testa…oh yes, che po me nona, l ultima volta, debot lo pesta. Disea i parenti:- xé la so ma³atia, che no l se ³a g à gnancora messa via!La zente parla; el nono tàse, però el so cuor no l xé gnancora in pase. Me nono jera un bravo omo, el faseva i fati sui, ma co l tirava la pension el bandonava i fioi. No so se ve ricordè, ma jera ancora el casin, prima de ³a lege Merlin… comunque el nono, co ³a cava³ina el ndava a farse na vantadina. (Parlato) Ma el jera vecio, puareto, e quando che l rivava là, ghe bastava poco: quatro baseti, do spisegoni par èser contento… Ma no xé giusto che un ilusion la ghe costasse do mesi de pension. Me nono jera un bravo omo, ma i la g aveva fissa che prima de morir el se g à cavà na spissa. Jera bon de luna co l g à saltà intorno a ³a nona…oh yes, che a jera in leto (sinque e tre oto, oto e do diese) che a sgranociava la so corona - Cossa te preghi, no serve pì. Adess el miraco³o te ³o fasso véder mi. El nono jera tuto sudà… ma soto e coverte calcosa se g à alsà. (Parlato) A mi la storia i me ³a g à contada fin qua; quel che sia sucess dopo no savarae proprio dirve³o. So che a na serta ora de ³a note G aven sentio la nona che a sigava forte… E tuti quanti sen corsi fòra: lo ven trovà che l respirava ancora. E po l xé morto co un gran soriso… Satu nono che te ne g à insegnà na roba granda: che ndando in mona se riva in paradiso. Andando in mona se riva in paradiso (Parlato) Caro nono, ti sì che te jera un vero cavaliere: in te l senso che te son morto a cava³o. 6 . EL SACRESTAN Xé domenega matina e Giovani el va in cesa co l vin bon de ³a so cantina che l se lo sgola el sior piovan; xé na vita che l và avanti tra candele, madone e santi, na fameja sora ³e spa³e, che la se g à zà rot le ba³e… Giovani, Giovani sti qua no xé più ani de ndarghe drio a i preti se manca i chiericheti. Dentro in cesa gnanca un can, solamente el sacrestan; qualche volta de matina se presenta la Rosina: sgranociando la corona la ghe parla a la Madona, la domanda che l tornasse so marìo dispers su ³e Russie… Giovani, Giovani… E te per soltanto ieri che stà cesa se impiniva, jera forse devossion o paura del piovan, jera fame e sti fedei, no i g aveva un toc de pan, ma i g à sempre butà schei te l sestèl del sacrestan. Giovani, Giovani… Da i altari de ste cese tuti i preti i benediva le disgrassie de i cristiani, el sudor e la so fadiga, ma Giovani de ste robe poco o gnente ghe ciapava, jera tanta la so fame e la fameja bronto³ava… Sarà stà na tentassion o uno scherso de l demonio, fato stà che l g à magnà el porzel de sant Antonio… Giovani, Giovani, sti qua no xé più ani de ndarghe drio a i preti se manca i chiericheti. Giovani, Giovani sopresse e sa³ami, museti e mortade³e al posto de ³e cande³e… 7 . T Ò VIST T ò vist che te vantava i me me³oni, te ghe tendeva sempre a quei pì boni, te vea la brito³a in man, canaja, mort da fan, ma mi te mo³o drio el can. T ò vist che te vantava anca le angurie, se no te ciape adesso mi me infurie, te vea la boca piena, te me parea na jena, ma mi te spache un pal zo par la schena. T ò vist again e t ò vist de novo ciavarme anca le ga³ine a covo; portarme via da soto i oci capusi, verze e anca i fenoci. T ò vist la sera drio far na manbassa: ciavarme tre pitoni e anca na rassa. Me g à vignùo el paniz, me se g à rissà el pel… co no g ò visto più el porzel. Te g ò coresto drio par el gavin, però me son strambà sora un rampin. Nevodo sarlatan, te brincarò doman, se no te ciapa prima el can. T ò vist again e t ò vist de novo ciavarme anca le ga³ine a covo; portarme via da soto i oci capusi, verze e anca i fenoci. VARDAR FORA Diseme na roba, ma quant tempo e³o che no ciapè pì na carega e no ve sentè drio na finestra? Eh, no ghe pensén, ormai no se fermén pì a… vardar fora; na volta se ³o fea spess. Anca se jera qualche lavoret da far, se se inzegnéa, se se sisteméa drio na finestra, se tiréa in banda la tendina e, anca intant che se trafichéa, ogni tant se alsea la testa e… se vardéa fora. E vardando fora se se acorzéa de tante robe che adess ,oh, no se ghe fa pì caso. Par esempio se capia che cambiea el tempo: - Vien su nuvo³o, l è el Garda che buta su!- Sì, ma el mar el tira.- Se se acorzéa che cambiéa la stajon, che el scrinset el saltea sua pa³ada in serca de qualche semet; che passea Toni, quel dei pomi boni Ciao Toni, come che ndemo?- che rivea vanti na s-ciapada de tosatei sigando e ridendo Ah, beata zoventù, a i me ani!No, adess, invese de perder tempo a vardar fora da ³a finestra (a parte chel schifo de paesagio che col benessere e el progresso i ne à combinà) ven tante robe pì importanti da far: sen diventadi tuti persone che conta. El tempo l è denaro. Che piove, che tire vento o che sie fora el sol, mi no me ne interessa, basta che ³a borsa la sie in rialzo (questi ormai l è i pensieri anca de ³a casa³inga), basta che i ne fae l estrato conto co ghe ³o domanden: - Signorina, la me fassa el saldo parpiaser.Basta aver l ultimo model de monovolume, che po, a vardarle ben, te pàre³e machine serie co che³a sagoma che le à; sarie mejo ciamarghe monavolume! E naturalmente, basta aver el te³efonin No g ò campo, no g ò campo.- Eh se ghe fusse me nono qua te vedarà che l te ³o trovarie lu el campo… ma da zapar, però! Se proprio ne vien voja de vardar fora da ³a finestra, alora tachén el computer ,… verzén la “vindow” de l ultimo programma e navighén su internet. O senò impinsén la te³evision: che³altra finestra sul mondo che a ne informa de tuto e de gnente (dentro par na recia e fora par che³altra) e la smussa i servei de tuto el mondo in maniera che le ba³e che i ne conta qua a nojaltri, le sie compagne de que³e che se beve un american a Nova York.. Se se vardesse fora pì spess se capirìa chi che vien vanti pa ³a passada, prima de trovarse³o in cusina sensa saver chi che l è. Vardando fora se se acorzarìe che là in te un canton i architeti moderni i à sparagnà, par caso, un fazo³et de tera e quando che ca³a el sol e el siel se co³ora de ross (anca sensa el tecnicolor), le foje de chei quatro alberi restadi, par che le se inpinse e quasi quasi me vien un fià de emossion, proprio come na volta. Ma qua³a emossion? L emossion le xé na debo³essa e po i spetacoi de ³a natura no se i paga, l è roba gratis, no me fide! Ancuo nisun te rega³a gnent e mi vae sul sicuro e compre sol che roba firmada. La sarà anca cussì, ma mi in te i oci ò ancora el ricordo de me zia Santina che la stéa ore e ore sentada drio ³a finestra a cusir fin che jera ancora un fil de luce ogni tant la ferméa l ago, la alzea la testa dal lavoro e … la vardéa fora. Ass. Culturale Internazionale SORAIMAR per la tutela delle Identità Questo CD, che fa parte della collana SORAIMAR ‘Occasioni e Tradizioni, nella serie canti d’Autore in Veneto (SRM 0164), è stato promosso dalla Regione Veneto Direzione Generale per la Cultura, l’informazione e i flussi migratori con la collaborazione del Comune di Meduna di Livenza Testi di Augusto Prosdocimo, con la collaborazione di Attilio Boccalon Musiche di Augusto Prosdocimo (ad eccezione di Toni el pomaro) Arrangiamenti musicali di Attilio Boccalon , Augusto Prosdocimo, Pierangelo Scaramal Le registrazioni e il mixaggio sono stati effettuati presso lo Studio di registrazione Roberto Scarpa Meylougan di Musile di Piave (VE), da Roberto Scarpa Meylougan e Mauro Mazzon nel gennaio 2000 Attilio Boccalon Augusto Prosdocimo Giovanni Buoro Cristiano Da Ros Pierangelo Scaramal Gianni Fassetta Roberto Scarpa Meylougan voce voce, chitarra classica e ritmica chitarra elettrica, acustica e cori contrabbasso sax soprano e clarinetto fisarmonica pianoforte e tastiere Studio grafico di G. Antonio Davi Foto di Renato Piccolo