Azione Cattolica dei Ragazzi - Diocesi di Padova
Sommario
VIAGGIANDO VERSO …. TE .................................................3
Cos’è il Cammino dell’Anno e cos’è il Tackle???.......................4
Acr è IC........................................................................6
La relazione educativa e l’essere educatore in AC...................8
Viaggiando verso... Te.................................................... 11
Mese del Ciao Ottobre - Novembre........................................ 13
Festa del Ciao............................................................... 14
Primo tempo di Catechesi - Avvento Dicembre ...................... 16
Mese della Pace Gennaio – fino al mercoledì delle ceneri, 10 febbraio... 18
Festa della Pace............................................................ 20
Secondo tempo di Catechesi - Quaresima 10 febbraio – 20 marzo...... 21
Festa delle Palme 20 marzo............................................... 23
Mese degli Incontri Aprile –Maggio........................................ 24
Festa degli Incontri........................................................ 25
Tempo Estate Eccezionale Estate....................................... 26
Hanno collaborato......................................................... 27
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Cammino Acr 2015-2016
VIAGGIANDO VERSO ….
TE
Carissimi educatori, responsabili associativi e assistenti,
anche quest’anno abbiamo la gioia di presentarvi il cammino annuale che contiene la proposta formativa per tutti i gruppi ACR della nostra Diocesi.
Come sempre troverete il tema dell’anno, la domanda di vita, la categoria, i contenuti, gli obiettivi
formativi per ciascun periodo, il brano evangelico di riferimento e la storia che farà da sfondo a questa
grande avventura e che ci parlerà di un fantastico viaggio in treno da percorrere insieme ai nostri ragazzi verso Gesù, per un autentico incontro con Lui.
Come lo scorso anno ci saranno delle immagini nelle formule “uscire da” e “uscire verso” che ci accompagneranno in ciascun periodo affinché ogni obiettivo possa essere più chiaro e facilmente memorizzabile. Inoltre il nuovo anno associativo è caratterizzato dal tema della MISERICORDIA, parola tanto
cara a Papa Francesco e che, per noi, sarà il modo attraverso cui vivere con rinnovata intensità questo
cammino.
Oltre a tutto ciò troverete anche le scelte di fondo che caratterizzano l’ACR, quel “di più” che la rende
unica e speciale e senza la quale a ciascuna parrocchia mancherebbe qualcosa di veramente bello!
Ecco allora un approfondimento sulle sue scelte di missionarietà, di autentica relazione educativa in cui
l’educatore accompagna e si prende cura del gruppo e dei singoli, di dimensione associativa che va oltre
la parrocchia e di esperienza di gruppo dove coltivare le relazioni che nascono al suo interno.
Sono tutte caratteristiche con cui l’ACR si può contraddistinguere tra le varie proposte parrocchiali senza dimenticare che con tutto ciò è soggetto attivo nel percorso di Iniziazione Cristiana dei ragazzi. Per
questo vi invitiamo a confrontarvi spesso durante l’anno con i catechisti, il consiglio pastorale e il vostro
parroco affinché obiettivi, tempi e spazi di ciascuna proposta possano trovare adeguata collocazione.
A tutti raccomandiamo una buona e attenta lettura sia personale che come equipe educatori e vi auguriamo un buonissimo anno e buon lavoro!
Andrea, Cristian, Lussi, Marialuisa e don Stefano
equipe diocesana ACR
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Azione Cattolica dei Ragazzi - Diocesi di Padova
Cos’è il Cammino dell’Anno
e cos’è il Tackle???
Come ogni anno ci si trova all’inizio di un nuovo
cammino, che porta con sé sempre vecchie e nuove domande. Questa volta si tenta di partire da
quelle in apparenza più banali, ma le cui risposte
non sono proprio sempre così scontate: “Che cos’è
questo libretto che mi ritrovo tra le mani? A cosa
serve se poi si usano i Tackle? E poi è davvero chiaro per tutti cos’è il Tackle?”.
Bene, cerchiamo di fare un po’ d’ordine chiarendo qualche punto a riguardo, per poi inoltrarci nel
tema di quest’anno.
IL CAMMINO DELL’ANNO
Il Cammino che i ragazzi compiono, grazie alla sapiente mediazione di giovani e adulti che scelgono
di farsi compagni di strada, è il frutto di una tradizione educativa e formativa da sempre radicata nella storia dell’Azione Cattolica. Essa offre ai
ragazzi un accompagnamento per la loro crescita
umana e cristiana e, in quanto percorso formativo,
ha delle precise finalità:
“Ai ragazzi vengono indicate, nella forma adatta
alla loro età, le mete formative che qualificano
il progetto: il rapporto interiore e personale con
Gesù, la fraternità che porta al dono di sé, la responsabilità, la vita della Chiesa. Questo percorso
assume il valore di iniziazione alla fede e inserisce i ragazzi progressivamente nella conoscenza
e nell’esperienza della vita cristiana, della sua
bellezza, dei suoi impegni, delle sue responsabilità
(Azione Cattolica Italiana, Perché sia formato Cristo in
voi. Progetto formativo, AVE, Roma 2004, pp. 73).
Nel Cammino sono presenti le scelte di fondo
fatte dall’associazione nazionale; questo dà un
valore aggiunto alla proposta formativa dell’ACR
perché i ragazzi, facendo un’esperien-
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za comune a tanti altri coetanei delle varie associazioni parrocchiali d’Italia, vivono a loro misura
un’esperienza di Chiesa universale.
Questo sussidio è molto importante perché cerca
una mediazione con le realtà della diocesi di Padova, così da ribadire la missione al servizio della
Chiesa locale che l’AC rinnova sempre con impegno e passione. Ecco perché sono presenti delle linee guida che propongono un “ Cammino dell’ACR
che non sia isolato e chiuso rispetto all’esperienza
che i ragazzi compiono all’interno della comunità
cristiana, ma affinché sempre più si ponga al servizio del più ampio cammino di IC che ogni ragazzo
è chiamato per fare all’interno della propria comunità” («Bella è l’ACR», in Azione Cattolica Italiana,
Sentieri di speranza. Linee guida per gli itinerari
formativi, AVE, Roma 2007, pp. 13-15).
Infine il Cammino dell’anno contiene gli obiettivi
formativi e le indicazioni di base per tutto l’anno associativo, con anche delle attenzioni per
le diverse fasce d’età (6/8-9/11 e 12/13) e per
il coinvolgimento delle famiglie. Questo è assai
importante ai fini di una buona progettazione e
pianificazione del percorso formativo che si vuole far vivere ai ragazzi, anche in armonia con le
varie realtà presenti nella comunità.
Quindi non è difficile dedurre che il Cammino è uno
strumento INDISPENSABILE per una proposta formativa alta, ricca, autentica, come è lo stile dell’AC.
IL TACKLE
Lo strumento diocesano che realizza operativamente il Cammino dell’anno è il Tackle. Scritto e pensato
da educatori di diverse parrocchie della nostra diocesi, il Tackle è una concretizzazione specifica e dettagliata degli obiettivi formativi
Cammino Acr 2015-2016
dell’anno.
Nel Tackle si trovano
quindi proposte concrete di attività, che si
completano con la possibilità di scaricare dal WEB i
materiali necessari alla loro realizzazione (“STRADA FACENDO”).
Da quest’anno saranno previste delle proposte di
preghiera per ogni incontro con i ragazzi.
Il Tackle vuole essere anche uno strumento di prima
formazione personale per gli educatori di AC: l’inserto “NOCCIOLO D’OLIVA” propone sempre spunti di
riflessioni o approfondimenti rispetto alle tematiche
proposte ai ragazzi o di interesse per gli educatori.
Inoltre sono inseriti sempre date ed appuntamenti
utili e interessanti per l’educatore e per il giovane di
AC, che vuole vivere pienamente il suo essere cristiano e il suo servizio in stile comunitario e associativo.
Periodicamente, anche su richiesta, ci sono rubriche utili e anche divertenti dove si cerca di rafforzare il legame tra le parrocchie e la diocesi:
come ad esempio la rubrica “C’È POSTA PER TE” o
lo spazio per le foto.
Quindi è abbastanza intuitivo che se voglio fare un
viaggio un po’ più comodo e con qualche comfort in
più, non mi basta l’INDISPENSABILE: oltre al Cammino annuale, so che posso usare i TACKLE dell’anno.
Un percorso che continua…
Da alcuni anni la nostra diocesi di Padova ha rinnovato la proposta di iniziazione alla vita cristiana dei
ragazzi con un nuovo percorso che coinvolge tutta
la comunità cristiana e le realtà che la compongono. L’ACR fa parte di questo cammino, sia con la
sua specificità, sia nella collaborazione e integrazione con gli altri soggetti coinvolti. Nel suo esserci,
l’AC ha fatto e portato avanti alcune scelte:
»» essere protagonista al grande “gioco” dell’Iniziazione Cristiana è una cosa che interessa
all’ACR, in quanto realtà viva e vivace della comunità cristiana, l’ACR è una risorsa in più;
»» l’AC partecipa all’Iniziazione cristiana forte
delle sue mete educative: l’interiorità, la fraternità, la responsabilità, l’ecclesialità;
»»
l’AC ha nella sua storia associativa, nel suo metodo educativo, nella
realizzazione dei suoi cammini annuali uno stile missionario.
Missionarietà è lo stile con il quale
l’ACR si propone di annunciare la fede,
guardando alla storia con speranza e operando concretamente la carità.
Queste scelte trovano espressione nel cammino
dell’ACR nelle formule USCIRE DA e USCIRE VERSO.
Il nuovo anno associativo è caratterizzato dalla parola MISERICORDIA.
Questa parola è un grande regalo del papa a tutta
la Chiesa, perché MISERICORDIA è lo stile con cui
dare forza e significato alla scelta della MISSIONARIETÀ, dell’uscire da e dall’uscire verso.
La misericordia è “la via che unisce Dio e l’uomo,
perché apre il cuore alla speranza di essere amati
per sempre nonostante il limite del nostro peccato” (cf. Papa Francesco, Misericordiae Vultus). La
misericordia è “la legge fondamentale che abita
nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino di
vita” (cf. Papa Francesco, Misericordiae Vultus).
Misericordia è quell’uscire da se stessi che porta
inevitabilmente ad aprirsi agli altri, all’ascolto dei
coetanei, dei ragazzi che ci sono affidati nei gruppi;
misericordia è dare consolazione ad ogni persona e
ragazzo che è segnato dall’esperienza del peccato,
ma la cui vita per il nostro Dio misericordioso vale
molto e non è mai una vita da “buttare”.
Ecco il senso, quest’anno, della missionarietà
dell’ACR: essere costantemente prossimo, vicino,
consegnare continuamente speranza e conforto
perché tutte le vite meritano uguale dignità e perché il cristiano, il giovane, l’educatore, ha imparato che Gesù gli vuol bene e questa esperienza
diventa contagio per voler bene agli altri e, soprattutto per noi educatori, voler bene ai nostri ragazzi
e alla loro storia, anche se talvolta complicata.
La vicinanza che ci suggerisce l’Anno della Misericordia ha anche delle implicazioni metodologiche molto pratiche. Siamo impegnati a cercare
la vicinanza anche con i catechisti, con momenti
concreti per “raccontarci” i rispettivi cammini annuali, per individuare e programmare il modo con
il quale questi cammini si possono intersecare e
per invitarci reciprocamente a sostenere, con la
presenza viva, le tappe che caratterizzano questi cammini: la Consegna del Credo, la Festa della
Pace, il viaggio insieme per raggiungere le piazze
per la Domenica delle Palme per incontrare il nostro nuovo Vescovo.
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Azione Cattolica dei Ragazzi - Diocesi di Padova
Acr
La nostra diocesi sta compiendo un percorso di Iniziazione Cristiana che sta portando positive novità e
cambiamenti nel modo di pensare e di operare delle
parrocchie. Come AC sentiamo che questi cambiamenti sono una ricchezza e ci chiedono di trovare
e valorizzare lo specifico della nostra associazione.
L’ACR si presenta come esperienza di incontro con
Gesù e con gli altri, con l’obiettivo di vedere in
Gesù l’amico da conoscere e seguire.
Il cammino di IC prevede e tiene conto della presenza buona e valida dell’AC e in particolare
dell’ACR. Per questo si può dire che nel cammino di IC gli educatori ACR non devono diventare
i baby-sitter o i “piccoli aiutanti dei catechisti”;
non è vero che il nuovo impianto di IC esclude o
sostituisce la proposta dell’ACR; non è vero che si
può fare a meno dell’ACR… un vero percorso di IC
chiede di camminare tutti insieme e collaborare
nella crescita dei fanciulli e dei ragazzi con lo specifico che caratterizza ogni proposta.
Possiamo allora dire che dove c’è ACR c’è più IC!
Per meglio favorire una collaborazione e integrazione tra il cammino dell’ACR e dell’IC trovate, alla
fine di ogni Tempo, un BOX con delle indicazioni
per gli educatori e catechisti. Sono delle possibilità, non le uniche, che aiutano nella collaborazione e integrazione dei cammini di IC e ACR. Sono
suggerimenti che rispettano il metodo dell’ACR e le
proposte che l’Ufficio diocesano per l’Annuncio e la
Catechesi ha fatto nei fascicoli per il cammino di IC.
In particolare, nei mesi dell’Iniziativa Annuale
(Ciao, Pace, Incontri), l’ACR punta ad essere un’esperienza in uscita, che mette al centro la missionarietà. È l’occasione di proporre ai ragazzi dell’Iniziazione Cristiana di partecipare ad un momento
specifico del cammino ACR.
Anche nei Tackle ci saranno alcune tabelle per modulare le attività secondo il numero di incontri che si
propongono in parrocchia.
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è IC
ACR che figata!!!
Qual è quel di più che caratterizza l’ACR? Come
l’ACR contribuisce in modo specifico all’Iniziazione Cristiana dei bambini e ragazzi? Ecco alcune
perle preziose dell’ACR.
»» La missionarietà. Già da alcuni anni, come ci
ha suggerito papa Francesco, stiamo puntando
ad essere un’esperienza in uscita; le proposte
di servizio e animazione ne sono un esempio.
»» La relazione educativa e la figura dell’educatore. L’educatore vuole essere una figura
di riferimento per il ragazzo e la sua crescita.
L’educatore di AC è testimone di Gesù, una
persona formata e in continuo cammino, che
accompagna e si prende cura del gruppo e del
singolo ragazzo.
»» L’esperienza di gruppo. L’ACR si propone come
una libera scelta a cui aderire; il gruppo di ACR
si caratterizza per la qualità delle relazioni che
nascono al suo interno e che vivono la fraternità come stile e obiettivo.
»» La dimensione associativa, oltre la parrocchia: L’AC, e l’ACR, non si chiudono nei confini
della propria parrocchia/unità pastorale, ma
trovano nella dimensione vicariale e diocesana
il proprio completamento; ne sono uno specifico le Feste della Pace vicariali, le Palme, i momenti di formazione…
»» Nei cammini dell’IC dell’Ufficio diocesano per
l’Annuncio e la Catechesi si trovano e sono valorizzate le proposte e le iniziative delle diverse
realtà ecclesiali presenti in diocesi, come la Caritas, l’Ufficio Missionario e l’ACR. In particolare, la
partecipazione alle iniziative del Mese della Pace
e alla Festa delle Palme, è un’indicazione concreta di collaborazione e di valorizzazione della
proposta dell’ACR all’interno dell’IC.
Cammino Acr 2015-2016
Conosciamo la nuova proposta
di catechesi dell’IC.
Per comprendere e vivere in pieno la scelta di rinnovamento dell’impianto di Iniziazione Cristiana che la nostra Diocesi ha fatto, serve una vera conversione di pensiero. L’IC non è solo un
incontro di catechismo, ma molto di più.
È innanzitutto un impegno che coinvolge tutta la comunità che ha come scopo la crescita cristiana dei bambini e
ragazzi e dove tutti ne sono responsabili e coinvolti. È così che l’IC si può intendere: come un cammino che mette
assieme in modo ordinato e collaborativo le varie realtà e ed esperienze di vita cristiana presenti nella comunità.
All’interno dell’itinerario di IC ci stanno gli incontri di catechesi, le celebrazioni e le preghiere, le esperienze di
servizio, l’ACR, le proposte del gruppo missionario, le esperienze proposte dalla Caritas, il gruppo ministranti…
Ecco come la Comunità diventa protagonista e responsabile del “diventare cristiani” dei suoi componenti più piccoli.
In modo molto sintetico presentiamo alcune “differenze” che caratterizzano l’IC dal nostro vecchio
modo di pensare il catechismo…
»» Cambia il modo di vedere e di fare catechesi: non più “lezione frontale”, ma catechesi esperienziale,
dove si parte dal vissuto dei ragazzi per far vivere loro esperienze concrete.
»» Non più la classe di catechismo, ma un gruppo che può unire annate differenti.
»» Non è più solo il catechista responsabile della classe, ma il coinvolgimento dell’intera comunità nel
cammino del gruppo. Anche l’educatore ACR è chiamato a collaborare in modo specifico con i catechisti e gli altri operatori pastorali.
»» La durata e la frequenza degli incontri non è più legata all’ora settimanale
»» Il cammino di IC è scandito con celebrazioni e riti di passaggio.
»» Il nuovo impianto prevede il coinvolgimento attivo dei genitori con incontri specifici per loro.
»» Una nuova scansione dei tempi con nomi specifici:
»» prima evangelizzazione,
»» primo discepolato,
»» ultima quaresima e celebrazione della Cresima e dell’Eucarestia,
»» quarto tempo.
Chi desidera approfondire il percorso dell’IC può trovare informazioni presso l’Ufficio diocesano per
l’annuncio e la Catechesi o nei fascicoli Il cammino dell’IC dei fanciulli e ragazzi, primo tempo PRIMA
EVANGELIZZAZIONE e Il cammino dell’IC dei fanciulli e ragazzi, secondo tempo PRIMO DISCEPOLATO.
Consigli pratici per lavorare insieme
»» Come suggerito dalle Linee programmatiche, nei mesi di settembre/ottobre si preveda un tempo di programmazione e formazione per gli educatori, ad esempio attiviamo incontro con il Consiglio pastorale parrocchiale.
»» Si conosca bene l’intero cammino annuale ACR, non limitandosi a procedere a periodi (occorre essere
forti nella propria materia!).
»» Si faccia conoscere il Cammino Annuale dell’ACR alle catechiste, in modo che anche per loro risulti
più evidente la possibilità di collaborare.
»» Si chieda alle catechiste di presentare gli obiettivi, i contenuti e le tappe e i tempi del percorso dell’Iniziazione Cristiana, così da programmare insieme, periodicamente, gli incontri tra educatori e catechisti.
»» Si concordi a inizio anno con il parroco il calendario degli incontri ACR, in modo che tutti ne siano a
conoscenza cercando di non accavallare gli appuntamenti come feste dell’AC e celebrazioni dell’IC.
»» Si seguano gli spunti di lavoro da fare insieme suggeriti dal Cammino Annuale! (BOX AC IC).
»»
Ci si proponga come esperienza da far fare a tutti i ragazzi della parrocchia o dell’unità
pastorale.
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Azione Cattolica dei Ragazzi - Diocesi di Padova
La relazione educativa
e l’essere educatore in AC
Un aspetto essenziale e fondamentale della proposta dell’ACR è la relazione tra educatore e ragazzo. È un aspetto centrale della proposta formativa
dell’AC, e che sempre più vuole essere di “qualità”. Come educatori non ci si può accontentare
di considerarsi o essere considerati dei giocolier,
ma si punta a diventare veri punti di riferimento e
testimoni credibili del Signore Gesù.
L’educatore dell’ACR vuole essere una persona
vicina al ragazzo, vuole essere il segno di tutta
la comunità che accompagna i più piccoli nel loro
cammino di iniziazione; è l’educatore che accoglie
i ragazzi, li accompagna, propone loro momenti di
crescita nella vita e nella fede e fa sentire vicina a
loro la presenza della comunità.
È importante poi che l’educatore viva questa relazione con l’asimmetria tipica del rapporto educativo: non sta sullo stesso piano del ragazzo, ma
ha esperienza, competenza e autorevolezza che lo
mettono in grado di accompagnarne il cammino.
Infine è importante che l’educatore sia riconosciuto nel suo ruolo e questo porta con sé molte
responsabilità, tra le quali il dovere di formarsi
adeguatamente.
Alcune caratteristiche
dell’educatore
»» È testimone della fede che annuncia, della Chiesa di cui è parte, dell’associazione cui
aderisce. Per questo è impegnato ad avere cura
della propria fede, a crescere insieme alle persone che gli sono affidate. Egli vive con intensità il cammino della sua comunità ecclesiale e
fa dell’Azione Cattolica una scelta motivata e
decisa.
»» Ha compiuto scelte di vita e di fede. La sua credibilità passa attraverso un’esperienza
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che personalmente vive con convinzione e con
consapevolezza […].
»» È espressione dell’associazione. È parte viva
della comunità e di un’associazione che esprime attraverso di lui la propria responsabilità
educativa. Non si è educatori in proprio né in
forma solitaria, bensì sentendosi espressione e
parte di un’esperienza comunitaria più grande
che aiuta e sostiene davanti alla quale si è responsabili […].
»» È capace di relazioni discrete e propositive: discrete, perché non si sostituisce allo Spirito e
alla responsabilità di chi deve compiere le proprie scelte di maturità; propositive, perché la
libertà delle persone è suscitata anche dal fascino di stili di vita belli e al tempo stesso attraenti indicati come possibili dalla testimonianza
di chi ha già compiuto una parte del cammino.
»» Ha scelto il servizio educativo. Lo ha scelto non
come un impegno fra i tanti, ma come un’esperienza che coinvolge in maniera forte la sua
vita, come risposta ad una chiamata al servizio
della crescita dei propri fratelli […].
»» Ha competenze. Attraverso una formazione adeguata l’educatore deve sviluppare competenze
che riguardano aspetti qualificanti della formazione cristiana. Alla maturità umana l’educatore unisce le competenze relazionali, un’organica e personale appropriazione dei contenuti
della fede e una competenza culturale.
(cf. Azione Cattolica Italiana, Perché sia formato Cristo in voi. Progetto formativo, AVE, Roma 2004,
pp. 109-110).
Cammino Acr 2015-2016
La relazione educativa nello stile dell’AC.
ECCLESIALITÀ
Nella relazione con il ragazzo, l’educatore…
»» vive il suo essere parte di una comunità, e aiuta i ragazzi a crescere nello spirito di comunità;
»» vive settimanalmente il momento dell’Eucaristia insieme ai ragazzi, sperimentando insieme la bellezza dell’essere accolti da Gesù, è li fa sentire veramente accolti nel gruppo.
Nella relazione con il gruppo educatori, il singolo educatore…
»» è in comunione di intenti e di stile con gli altri, e non sentendosi solo supera assieme scoraggiamenti
e fatiche;
»» si spende perché il servizio sia condiviso e vissuto da tutti, per testimoniare così la bellezza delle
cose fatte insieme.
RESPONSABILITÀ
Nella relazione con il ragazzo, l’educatore…
»» trasmette con l’esempio che si è responsabili del proprio modo di vivere: i ragazzi possono così
imparare la responsabilità anche solo dalla testimonianza. Si è educatori sempre, anche al termine
dell’incontro settimanale;
»» è leale nei confronti dei ragazzi, senza preferenze, senza giudicare, senza bugie;
»» ha massima attenzione per quel che accade durante l’incontro: non solo per un motivo di sicurezza,
ma per conoscere meglio i ragazzi.
Nella relazione con il gruppo educatori, il singolo educatore…
»» è leale nei confronti del gruppo; supera anche la tentazione di dire una bugia per di saltare l’incontro
di preparazione, perché si ricorda che il suo contributo è importante e che la sua assenza comporta
agli altri un lavoro superiore;
»» cerca sempre di condividere le informazioni che ha acquisito durante le occasioni di formazione anche con gli altri educatori; si svilupperà così un buon livello di competenza condivisa e le differenze
e le invidie diminuiranno;
»» fa attenzione a spazi e materiali condivisi, cercando di contribuire all’ordine ed evitando gli sprechi.
INTERIORITÀ
Nella relazione con il ragazzo, l’educatore…
»» comprende molto del modo di essere dei ragazzi imparando a fare silenzio e osservandoli;
»» prega per i ragazzi, li porta nel cuore, e con il tempo si sente vicino a loro e alle loro vicende quotidiane.
Nella relazione con il gruppo educatori, il singolo educatore…
»» prega con il gruppo e vive come appuntamento immancabile l’Eucaristia domenicale;
»» prega per gli altri educatori del gruppo; e con il tempo si sente vicino a loro e alle loro vicende quotidiane.
»» Si allena con gli altri a fare riunioni che non siano solo organizzative, ma che aiutino a una riflessione
comune sul cammino e sullo stile educativo intrapreso, dove si creano occasioni anche per “benedire” i ragazzi accompagnati.
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FRATERNITÀ
Nella relazione con il ragazzo, l’educatore…
»»
ha sempre attenzione per le giornate “storte” di qualcuno dei ragazzi dimostrandosi particolarmente comprensivo;
»» è accogliente con tutti i ragazzi, anche con quelli più scomodi e annoiati;
»» si ricorda di festeggiare il compleanno dei ragazzi, anche solo con una telefonata.
Nella relazione con il gruppo educatori, il singolo educatore…
»» fa con loro periodicamente un incontro di “correzione fraterna”, facendosi guidare da un animatore
adulto o dall’assistente;
»» cerca di essere insieme a loro una persona di pace, cercando quello che avvicina agli altri educatori
del gruppo, apprezzando ciò che è diverso da sè.
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Cammino Acr 2015-2016
Viaggiando verso... Te
Ecco i pilastri sui quali si struttura la proposta formativa di quest’anno:
Domanda di vita
Domanda di AUTENTICITÀ/ORIGINALITÀ
È NUOVO?
La domanda di vita a cui vogliamo prestare attenzione quest’ anno è una richiesta che spesso leggiamo
negli sguardi e nei gesti dei ragazzi. Talvolta accompagnata da entusiasmo e curiosità per qualcosa che
li attrae; altre volte espressa con tono annoiato,
che prende più la piega del «di nuovo?», come di chi
non si aspetta nulla di bello dalla propria giornata,
ritmata da tanti impegni sempre uguali a se stessi.
I ragazzi cercano la novità perché li stimola, li incuriosisce e in questo modo li aiuta a crescere:
imparare a usare un
nuovo gioco, conoscere nuove persone, visitare posti nuovi. Non sempre però riescono a interpretare
in profondità questo loro bisogno, correndo il rischio
che lo riversino in qualcosa da possedere e non da
“conquistare”. Così, se la loro domanda è fraintesa, può tradursi nella richiesta di oggetti nuovi,
alla moda, all’ultimo grido. Ne consegue che la domanda di novità, che richiama dei desideri molto
profondi e intimi nei ragazzi, trova risposta nell’omologazione, che coincide con il possedere ciò che
hanno tutti e non nella “autenticazione” di un sé.
Cosa si nasconde dietro questo bisogno? Forse il
sentire che ci manca qualcosa che non riusciamo a
definire, una sorta di nostalgia che ci rende inquieti. Ed è proprio questo desiderio che va ascoltato,
accolto e assecondato, che ci spinge a uscire da
noi stessi, a sognare ed esplorare nuovi mondi.
Non va dimenticato però il timore che talvolta leggiamo nei bambini e nei ragazzi quando si trovano
davanti alla novità.
Accade quando il nuovo ci chiede di metterci alla prova in nuovi ruoli, compiti, orizzonti. Quando il nuovo
coincide con l’inaspettato e il non desiderato. Anche
in questo caso la novità ci spinge a camminare, a metterci in marcia e uscire dai nostri schemi, per poter
scorgere la bellezza e la forza che si cela in ciascuno
di noi. Sarà importante allora accompagnare i bambini e ragazzi ad accogliere ogni novità come occasione
per scoprire qualcosa di nuovo di sé, un trampolino
di lancio per esplorare il mondo che è dentro di noi.
È un cammino che vuole aiutare i ragazzi a leggere
dentro di sé per scoprire che è in Cristo la risposta
che cercano, è Lui la meta del loro viaggio. Ciascuno
con una sua precisa domanda di una vita nuova e rinnovata può trovare in Lui una risposta davvero valida
e non un palliativo: è Cristo a rendere la nostra vita
sempre nuova, ogni giorno e in ogni momento; è il
Signore, che nella sua misericordia e nella sua bontà
ci dona continuamente la sua creazione, che non si è
esaurita nell’atto creativo ma prosegue ogni giorno,
con ogni sua creatura, affinché essa diventi se stessa.
Categoria
ANNO DELLA NOVITÀ
Nell’anno in cui il cammino della Chiesa
è scandito dalla buona notizia rac-
contata dal Vangelo di Luca (anno C), l’itinerario
formativo dell’ACR si propone di iniziare i
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Azione Cattolica dei Ragazzi - Diocesi di Padova
bambini e ragazzi al mistero di Gesù
Cristo, assumendo come prospettiva
sintetica la categoria della novità.
Il termine “iniziazione” deriva dal latino in-eo
che significa “entrare dentro”, quindi iniziare a
Cristo vuol dire entrare nel mistero della sua persona, incontrarlo personalmente per conoscerlo e
portare agli altri questa buona notizia.
L’annuncio che l’angelo rivolge a Maria è un’autentica iniziazione per la donna al mistero di Gesù
Cristo, il frutto del suo grembo. È una notizia sconvolgente e straordinaria: il Dio dei Padri, di Abramo, Isacco e Giacobbe, sceglie una giovane donna
di Nazareth, promessa sposa di Giuseppe della casa di Davide,
per donare al mondo il suo unico Figlio che viene
per salvarci e fare nuove tutte le cose.
L’incontro con il Signore Gesù è un’esperienza di
vita nuova di cui Maria è la prima ad essere testimone: lo accoglie nel suo grembo, lo sente crescere dentro di sé, entra in relazione con Lui e dona
al mondo la Vita vera. Con il suo Sì, gratuito e
generoso al progetto di Dio, Maria non solo cambia
la sua esistenza, ma segna il corso dell’umanità
intera e della nostra storia.
Brano evangelico
DAL VANGELO SECONDO LUCA (1, 39-56)
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso
la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata
nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta.
Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria,
il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu
colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce:
“Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del
tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio
Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è
giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di
gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto
nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto”.
Allora Maria disse:
“L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
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per Abramo e la sua discendenza, per sempre”.
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Un saluto per ogni tempo
Il brano evangelico che guida il cammino dell’anno
è caratterizzato dal salutarsi di Maria con Elisabetta. Da qui è nata l’idea di caratterizzare ogni
periodo dell’anno con un saluto, una key-pass che
esprime l’obiettivo del tempo e che caratterizza
in modo unico il gruppo ACR.
Agli educatori non mancheranno di certo i modi
per valorizzare il saluto e per coinvolgere i ragazzi
nell’usarli a gruppo…
Mese del Ciao
Festa del Ciao
Tempo di Avvento
Mese della Pace
Festa della Pace
Tempo di Quaresima
Festa delle Palme Mese degli Incontri Festa degli incontri
“Ci Siamo! Dove andiamo?”
“Ciao!”
“Let’s go”
“Shalom”
“Pace”
“SOS”
“Welcome!”
“WOW”
“See you! Arrivederci!”
Cammino Acr 2015-2016
Mese del Ciao
Ottobre - Novembre
OBIETTIVO
Il ragazzo sente il desiderio di mettersi in viaggio per esplorare nuovi luoghi e conoscere nuove persone.
Si accorge di come questa esperienza sia più ricca ed emozionante se condivisa.
USCIRE DA...
USCIRE VERSO...
“Ci Siamo! Dove andiamo?” è il saluto che caratterizza il Mese del Ciao. Dopo la pausa estiva ricca
di esperienze intense e originali, il ragazzo torna
alla quotidianità e sente forte il desiderio che anche questa sia nuova; si mette così in viaggio, per
esplorare e conoscere luoghi e persone diversi. Riflette su come questa esperienza non possa essere
vissuta in solitudine e su come possa rivelarsi più
emozionante e ricca se condivisa con altri, Incontrando compagni che si metteranno in viaggio con
lui (“Ci siamo!”), e con l’entusiasmo di chi sta
per partire per un’avventura nuova, chiede loro “Dove andiamo?”.
Egli si accorge che l’ACR e l’esperienza di Chiesa
che sta vivendo sono una STAZIONE DI PARTENZA,
dove tante persone diverse si incontrano con la
gioia e la trepidazione di iniziare un percorso. In
questo Mese egli incontra la figura del BIGLIETTAIO, colui che lo mette di fronte alle diverse possibilità di scelta rispetto al percorso che sta per
intraprendere. Insieme al gruppo sceglie la meta
verso la quale vuole partire.
In questo primo periodo dell’anno, sulle orme di
Maria, il ragazzo è chiamato a vedere con occhi
nuovi la sua quotidianità, scegliendo di “alzarsi” e
di camminare insieme al gruppo e alla co-
dalla solitudine, dagli incontri “mediati”, dai giochi fatti in solitudine: “Alzati dal divano!”
gli altri, gli incontri “live”, i giochi in gruppo. Andare verso l’esterno, il nuovo. La condivisione della scelta come mediazione (FRATERNITÀ).
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Azione Cattolica dei Ragazzi - Diocesi di Padova
munità, parte attiva degli ambienti in
cui vive.
Egli si interroga sul proprio desiderio di novità, di esplorare nuovi ambienti, di conoscere
nuove persone e di mettersi in viaggio.
Il Cammino, articolato nei consueti passaggi dell’Iniziativa Annuale, prevede i seguenti momenti.
Studio
Il ragazzo sente il desiderio di (ri)partire, vivendo
la quotidianità in maniera nuova. Si interroga sul
mettersi in cammino per conoscere persone e ambienti nuovi.
Animazione
Il ragazzo comprende che questa avventura non può
essere vissuta in solitudine; in questo nuovo viaggio
coinvolge il gruppo, i coetanei e la comunità.
Servizio
Il ragazzo scopre che la nuova partenza gli mette di
fronte la necessità di fare delle scelte; nel compiere
le scelte in gruppo comprende il valore e la ricchezza del contributo di ciascuno e della rinuncia di posizioni egoistiche per operare una scelta condivisa.
Egli si sente parte integrante della propria comunità e, insieme
al proprio gruppo ACR, sceglie un’esperienza di
servizio concreto e gratuito al suo interno, da portare avanti anche per tutto l’anno associativo (ad
esempio si occupa di una parte della liturgia domenicale e si impegna a parteciparvi con il gruppo, aiuta chi prepara la chiesa per la liturgia o
accoglie le persone all’entrata consegnando loro
i foglietti, offre il suo aiuto agli operatori della
Caritas nella raccolta dei viveri…).
In particolare per i 6/8 e i 9/11
I ragazzi si interrogano sulla scelta di “alzarsi”
e mettersi in viaggio, come sprone alla noia che
dicono di provare nella quotidianità. In particolare
si impegnano a guardare ad essa con occhi nuovi;
scoprono così come spesso sia sufficiente un cambio di prospettiva per ritrovare l’entusiasmo e lo
stupore anche di fronte alle cose di tutti i giorni.
In particolare per i 12/13
Si interrogano sulla scelta di “alzarsi” e mettersi
in viaggio da protagonisti, ma non egoisti. In particolare si impegnano a superare ogni chiusura e
passività.
Festa del Ciao
OBIETTIVO
Il ragazzo “convalida” la propria scelta di far parte del gruppo ACR con cui ha deciso di mettersi in viaggio.
“Ciao!” è, ovviamente, l’affermazione, che caratterizza la Festa. È un’esclamazione che riassume bene il
cammino del Mese, poiché è l’unico tra i saluti a essere utilizzato indifferentemente sia quando si incontra
sia quando si lascia qualcuno per partire.
Durante la Festa del Ciao il ragazzo ripercorre le tappe fondamentali del Mese: dall’incontro con i compagni di viaggio al saluto che rivolgerà a ciò che “lascia” prima di mettersi in attesa della partenza.
È il momento in cui il ragazzo, individuata la meta e ricevuto il biglietto, convalida (conferma, fortifica)
la scelta condivisa con il gruppo: un misto di adrenalina, timore e gioia. Con l’obliterazione il ragazzo
rende valida anche la scelta di far parte del gruppo ACR.
Questo aggancio si sposa bene con il periodo vissuto a livello associativo in cui l’attenzione è posta
sull’adesione. La Festa può essere un momento di promozione associativa in cui
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Cammino Acr 2015-2016
ogni ragazzo sceglie di “convalidare” il proprio far parte dell’ACR,
momento che culmina con la consegna delle tessere durante la Festa dell’Adesione
in comunità, proposta per l’8 dicembre.
Il ragazzo coinvolge anche i coetanei e i genitori nella festa della propria scelta.
Attenzioni per le Famiglie
Festa del Ciao: Guardare con occhi nuovi il quotidiano
Settembre è il tempo in cui ci si rimette in viaggio, si riprendono le tante attività che caratterizzano
la nostra vita: scuola, lavoro, sport, gruppi, attività pastorali… È il quotidiano che si mette in moto e
anche le famiglie, come i ragazzi, possono imparare a guardare ad esso con occhi nuovi, con la gioia di
chi sa di non essere solo nel viaggio che ricomincia, con la serenità di chi sa che è possibile condividere
un pezzo di strada.
Ogni famiglia guarda ai ragazzi in viaggio, li accompagna, li aiuta a scegliere la destinazione: è bello
condividere insieme le scelte, perché anche i genitori hanno un posto speciale nel viaggio dei più piccoli!
Le famiglie vivono la novità della chiamata del Signore nei luoghi della quotidianità, negli impegni che
questi richiedono loro, nella fatica che riservano. Prendono coscienza anche del loro ruolo di educatori
alla vita di fede dei figli - aiutandoli a scegliere il “biglietto” giusto - e del loro essere esemplari anche
scegliendo di convalidare l’Azione Cattolica (l’adesione).
BOX ACR & IC
Nei mesi dell’Iniziativa Annuale, l’ACR punta a essere un’esperienza sempre più in uscita, che
mette al centro la missionarietà. Si apre in particolare ai ragazzi dell’Iniziazione Cristiana, coinvolgendoli a partecipare a un momento specifico del mese. Durante il Mese del Ciao:
• nel momento di animazione il ragazzo si impegna a coinvolgere il gruppo e la comunità nel
nuovo viaggio che sta per intraprendere; lo fa concretamente preparando un invito rivolto ai
membri della comunità (bambini e ragazzi dell’IC, catechisti, genitori…);
• nel momento del servizio sceglie un’esperienza di servizio concreto e gratuito all’interno della
comunità.
Durante la Festa del Ciao si prevede un momento particolare in cui il ragazzo testimonia di fronte
alle persone della comunità la bellezza di aver scelto di partire con il gruppo ACR; egli sceglie
di coinvolgerle attraverso gli inviti personali creati nel momento di animazione, rivolgendosi in
particolare ai coetanei che frequentano il cammino di Iniziazione Cristiana, ma non l’ACR, e poi
ai genitori.
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Azione Cattolica dei Ragazzi - Diocesi di Padova
Primo tempo di Catechesi
Avvento
Dicembre
OBIETTIVO
Il ragazzo scopre e sperimenta gli atteggiamenti che facilitano l’attesa. Saperli vivere e qualificare porta il ragazzo a gioire della partenza per il viaggio tanto atteso.
USCIRE DA...
USCIRE VERSO…
Durante il Mese del Ciao, il ragazzo ha deciso dove
andare, la meta del viaggio. Ora… “Let’s go”,
si deve partire, perché è così forte il desiderio,
la voglia di andare, che qualsiasi altro momento
che intercetta la fatidica partenza è vissuto con
impazienza, nervosismo, inquietudine… Eppure il
momento dell’effettiva partenza è preceduto da
una serie di attese obbligatorie, da sperimentare,
vivere, qualificare: proprio il tempo di Avvento,
dell’attesa, risulta il tempo favorevole per ridestare la voglia di impegnare anche questi momenti
da vivere con i propri compagni di avventura.
Se l’attesa è una dimensione fondamen-
tale del viaggio, allora è importante far scoprire e
far sperimentare ai ragazzi gli atteggiamenti che
facilitano ed esprimono l’attesa: l’attenzione, la
preparazione, l’accoglienza, l’ascolto… Atteggiamenti che preparano a vivere al meglio la gioia
della partenza tanto desiderata.
La partenza può essere guastata anche da un po’
di fatica, perché sulla banchina ad attendere l’arrivo del treno ci si può anche addormentare: un
calo di attenzione, un po’ di stanchezza e si rischia
di perdere l’occasione di partire. Fortunatamente
il fischio del capotreno, e di chi resta vigile accanto a noi, non ci lascia indietro.
il materialismo che contraddistingue il nostro tempo, la paura di perdere tempo.
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la scelta di non lasciare nessuno indietro, nessuno
fuori (Fraternità / Ecclesialità).
Cammino Acr 2015-2016
Questa è la forza del gruppo
va in esse un modello, uno stile da
far proprio in questo tempo di attesa
del Natale e nella sua quotidianità.
Tra gli esempi di attesa del Messia, vanno tenuti in considerazione in modo particolare l’attesa di
Gesù nella sua famiglia (Maria, Giuseppe, Elisabetta,
Giovanni Battista); l’attesa del Messia da parte del popolo d’Israele (da Abramo ai profeti); l’attesa di qualcosa di straordinario da parte degli “altri” (i Magi).
Il cammino si sviluppa nelle consuete cinque tappe, che possono essere programmate o adattate
dall’equipe di educatori. Importante è tenere la
tappa di analisi, almeno una tappa di confronto
tra le tre proposte e la celebrazione.
Celebrazione
All’annuncio dell’arrivo del treno in stazione, la
felicità è il sentimento che pervade il ragazzo, ormai pronto a iniziare questo viaggio tanto atteso:
egli esplode in un canto di gioia che è paragonabile al Gloria cantato dagli angeli in quella notte
così straordinaria, la notte di Natale.
ACR!
Sensi allertati e cuore vigile… è lo stile da coltivare in questo tempo, proprio come quello di Maria
che si prepara al viaggio verso la regione montuosa: da brava mamma in attesa, ha pianificato il
viaggio, lo ha preparato con attenzione, per sé e
per il bimbo che porta in grembo, e con la giusta
celerità si mette in cammino.
Analisi
Il ragazzo guarda alla sua vita per individuare quali
sono le attese che è chiamato a sperimentare: si
interroga su come vive questi particolari momenti
e ne delinea le caratteristiche.
Confronto tra i ragazzi
Dal confronto con i propri compagni di viaggio il
ragazzo scopre di non essere da solo a vivere l’attesa: gli stessi atteggiamenti e le stesse emozioni
sono sperimentate anche dagli altri! Questa consapevolezza dà al gruppo uno slancio diverso per
vivere questo tempo.
Confronto con le altre persone
Essere di fronte ad adulti che stanno attraversando particolari attese nella propria vita porta il ragazzo a essere più coraggioso e forte. La parola
dei testimoni lo rende promotore di nuovi modi e
atteggiamenti per qualificare il tempo di attesa,
insieme ai suoi compagni di viaggio.
Tra le possibili testimonianze da raccontare si suggeriscono l’attesa di una nascita (mamma, papà,
altri fratelli, nonni…), l’attesa di un evento importante (maturità, laurea, celebrazione di un sacramento…), l’attesa o la ricerca di un lavoro, l’attesa e la preparazione di una gara sportiva, l’attesa
per il rientro di una persona lontana.
Confronto con i documenti della fede
La venuta del Messia è un evento atteso dal popolo
d’Israele fin dai primi passi della sua storia. Il
ragazzo, rileggendo le molteplici forme di
attesa di questo avvenimento, ritro-
In particolare per i 6/8 e i 9/11
I ragazzi di quest’età vivono le attese più emozionanti quando esse sono legate a una novità (il primo
viaggio in treno, la prima gita, il primo camposcuola…) o ad un evento, una festa particolare (compleanno, festività, celebrazione di un sacramento…). Nel primo caso sperimentano emozioni forti
nell’attesa, legate all’inconsapevolezza di ciò che
accadrà, fino magari a non dormire di notte; nel
secondo le attese possono diventare più materiali,
legate a ciò che si riceve, a quanti e quali regali,
forse anche perdendo di vista il vero senso della festa, della partenza: c’è quindi il rischio di perdere
il valore da dare all’attesa, alla preparazione.
In questa tappa del cammino i ragazzi hanno la
possibilità di ricalibrare il tiro, di capire veramente e più a fondo non cosa, ma chi attendere.
In particolare per i 12/13
Per i ragazzi di questa età, il tempo dell’attesa
può essere visto come tempo inutile, perso, da
riempire con altro da fare, da vivere in solitaria
“con il mio smartphone”, “con il mio tablet-pc”,
“con la mia musica”… L’obiettivo è far scoprire
che anche il ragazzo accanto magari sta ascoltando, vedendo la stessa cosa e quindi la cosa può
essere fatta insieme! In questo modo lo strumento
non viene demonizzato, ma diventa vero e proprio mezzo di comunicazione e interazione da cui
far partire una nuova storia, un nuovo tempo, una
nuova relazione.
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Azione Cattolica dei Ragazzi - Diocesi di Padova
BOX ACR & IC
In ACR in Avvento, il Primo tempo di Catechesi, attraverso la tappa del Confronto con i documenti
della fede, ha sviluppato un obiettivo che è comune con la proposta nei cammini di IC nel periodo
di preparazione al Natale in tutti e tre gli anni del primo Discepolato.
Cosa allora è opportuno fare? Ovviamente… programmare insieme ai catechisti questo periodo,
in modo da…
• affrontare i medesimi approfondimenti con i ragazzi (famiglia di Gesù o popolo d’Israele o Magi);
• preparare insieme i contenuti;
• arrivare insieme a vivere questa tappa, proponendo di fare insieme l’incontro o arrivandoci
nello stesso periodo.
Mese della Pace
Gennaio – fino al mercoledì delle ceneri, 10 febbraio
OBIETTIVO
Il ragazzo, nell’incontro con i viaggiatori che con lui condividono un tratto di strada, fa esperienza
dell’originalità e della varietà delle motivazioni che spingono ognuno a intraprendere il proprio viaggio.
USCIRE DA…
la pretesa che l’unica strada giusta da percorrere
sia la mia.
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USCIRE VERSO…
la bellezza dell’“avere a cuore” (la responsabilità).
Cammino Acr 2015-2016
Dopo aver atteso con trepidazione l’arrivo del treno, il ragazzo
prende posto a bordo del VAGONE e il viaggio ha
finalmente inizio.
Le aspettative sono tante e l’immaginazione vola
guardando i paesaggi che, fuori dal finestrino, si
susseguono veloci. Ma altrettanto entusiasmante è
la vita all’interno del vagone.
Passeggiando su e giù per i corridoi, tra uno scompartimento e l’altro, il ragazzo incontra tanti altri VIAGGIATORI che come lui hanno scelto il treno
per raggiungere la loro meta.
Se il mezzo con cui viaggiano è lo stesso, diverse sono le motivazioni che hanno spinto ciascuno
a intraprendere il proprio viaggio. C’è chi viaggia
per lavoro e chi per divertimento, chi ha scelto il
treno per comodità e chi per necessità, chi viaggia da solo e chi è in compagnia, chi percorre un
tratto molto breve e chi scende solo dopo molte
stazioni…
Dalla curiosità verso gli altri viaggiatori nasce il
desiderio di andare loro incontro per sentire dalla
loro voce i tanti e diversi racconti.
Anche Maria, nel suo viaggiare verso il paese della cugina Elisabetta, si trova ad attraversare una
terra percorsa da molte persone sconosciute, che
a loro volta stanno intraprendendo il viaggio della
loro vita.
“Shalom” allora… “pace a voi”… è l’augurio che
ci può accomunare, perché nell’incontro con la diversità sta l’originalità che rallegra la vita e offre
spunti per continuare il viaggio.
Iniziativa di solidarietà
Anche quest’anno la nostra diocesi sceglie e sostiene la proposta di iniziativa di solidarietà del
Centro Nazionale ACR. i dettagli della proposta e
le info saranno presentate nel Tackle del Mese dalla Pace.
Il cammino del Mese della Pace si sviluppa in tre
passaggi.
Studio
Dapprima il ragazzo si sofferma a osservare le persone che quotidianamente incontra, soprattutto quelle che incrocia
spesso, ma con le quali non ha mai intrapreso una
relazione profonda (un compagno di classe fuori
dal giro degli amici, un cugino che vede poche volte all’anno…). È invitato a mettersi nei loro panni,
analizzando gli elementi di pregiudizio e timore
che nutre nei loro confronti.
Animazione
Attraverso lo scambio con gli educatori e i compagni di gruppo, il ragazzo scopre che i sentimenti
di pregiudizio e timore verso coloro che considera
estranei o poco conosciuti possono tramutarsi in
curiosità e desiderio di scoprire le motivazione che
spingono ognuno a intraprendere il proprio viaggio.
Servizio
Il ragazzo, dopo l’incontro, si fa egli stesso accogliente nei confronti dell’altro, con la sua originalità e bellezza, ed esclama a gran voce “Shalom”.
In particolare il gruppo ACR può incontrare i coetanei di catechesi e IC per raccontare l’iniziativa di
solidarietà, cogliendo l’occasione per invitarli alla
Festa della Pace.
In particolare per i 6/8 e i 9/11
L’incontro con l’estraneo o il poco conosciuto avviene, a questa età, sui banchi di scuola, nelle prime esperienze di sport… Per queste fasce d’età si
vuole puntare sulle persone incontrate in questi
ambienti, per farne compagni di viaggio.
In particolare per i 12/13
A questa età il ragazzo inizia a sperimentare l’aggregazione spontanea (feste di compleanno senza
genitori, gioco spontaneo dopo la scuola o nel periodo estivo…) anche con persone che ha conosciuto a scuola, nello sport o in parrocchia, ma con le
quali non intrattiene un rapporto strutturato. Gli
educatori aiutino a prendere consapevolezza della
ricchezza di questi piccoli “viaggi”.
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Azione Cattolica dei Ragazzi - Diocesi di Padova
Festa della Pace
OBIETTIVO
Il ragazzo fa esperienza di gesti concreti di incontro e di pace di cui egli stesso è capace.
La Festa della Pace è l’occasione in cui il ragazzo diventa vero portatore di pace, pur nelle diversità.
Scambiarsi la pace tra persone sconosciute, che parlano lingue diverse, è complicato se ci limitiamo
ad articolare parole. Dicendo “Pace”, “Shalom”, “Peace”, “Paz”, “Paix”… diciamo la stessa cosa, ma
rischiamo di non capirci. Se, invece, alla parola uniamo il gesto (stringere la mano, abbracciare, fare OK
con il dito, sorridere, baciare…) tutto assume un altro significato e diventa più chiaro l’intento di stare
assieme e di percorrere in compagnia una parte del viaggio.
Attenzioni per le Famiglie
Festa della Pace: Una famiglia capace di apertura missionaria
Viaggiare per la famiglia significa incontrare altre persone, fare spazio ad altri volti, ad altre storie…
Il tempo del viaggio scorre veloce, mille sono gli impegni che lo scandiscono e c’è il rischio di non vedere, di passare oltre senza cogliere quante sono le storie che intrecciano la nostra, quanti sono i viaggiatori che fanno la nostra stessa strada.
Ogni famiglia però può essere costruttrice di pace se, come il Signore le chiede, sa aprirsi agli altri
viaggiatori, sa ascoltare il grido di chi attende aiuto, sa condividere la strada offrendo una mano, sa
farsi compagna di viaggio nella gioia e nella sofferenza, nella fatica e nel riposo, nei tempi di sole e nei
tempi di pioggia.
È nel dare valore a chi incontra che la famiglia realizza il proprio viaggio. Si impegna a partecipare e a
condividere con altri genitori l’iniziativa di solidarietà dei gruppi e ne diventa essa stessa promotrice,
ampliando il proprio coinvolgimento e la riflessione per tutto il Mese della Pace, non solo in occasione
della Festa.
BOX ACR & IC
Durante il Mese della Pace:
• nel momento di animazione il gruppo ACR con i compagni di catechesi e IC, si impegnano a
coinvolgere la comunità nel viaggio che stanno facendo; lo fa concretamente attraverso un
incontro testimonianza a persone da poco arrivate in parrocchia (nuove famiglie di immigrati,
persone trasferite da parrocchie vicine, badanti, ecc.);
• nel momento del servizio il gruppo ACR potrebbe incontrare tutti i coetanei che stanno partecipando al cammino di IC per raccontare l’iniziativa di solidarietà, cogliendo l’occasione per
invitarli alla Festa della Pace;
• durante la Festa della Pace si prevede un momento particolare in cui il ragazzo si fa testimone
della bellezza di ritrovarsi tutti insieme per un unico scopo: promuovere e sostenere l’iniziativa di solidarietà: potrebbe essere presentato alla comunità una sorta di “assegno” colorato,
fatto da tutti i ragazzi, che poi si compilerà con la cifra raccolta con le offerte.
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Cammino Acr 2015-2016
Secondo tempo di Catechesi
Quaresima
10 febbraio – 20 marzo
OBIETTIVO
Il ragazzo scopre la bellezza e la centralità di Gesù che aiuta, che ripara e che permette di continuare
il viaggio anche di fronte agli imprevisti, ai guasti o ai ritardi.
USCIRE DA…
USCIRE VERSO…
“SOS” è il saluto, o meglio, l’invocazione che contraddistingue il tempo della Quaresima. È la richiesta
di aiuto che ogni persona può compiere di fronte a un
guasto o a un’emergenza che sembra allontanare la
meta. Il ragazzo si rende conto che esistono situazioni che rallentano il viaggio a scuola, in famiglia, nello
sport…, ma ciò non preclude l’arrivo a destinazione.
Di fronte a questi guasti o ritardi non si torna indietro e nemmeno ci si ferma, ma grazie alle proprie risorse, all’aiuto degli altri e soprattutto
all’intervento e alla presenza del Signore
Gesù si riparte verso la destinazione
prefissata. Come il macchinista ripara il treno e
come Elisabetta è stata aiutata da Maria, così il
ragazzo scopre che, nei ritardi e nei guasti, non è
solo, ma può chiedere e ricevere aiuto.
Di fronte al peccato, il vero guasto della vita cristiana, il ragazzo fa esperienza della misericordia
di Dio che riconcilia e risana.
Il cammino si sviluppa nelle seguenti tappe, che
possono essere riorganizzate o valorizzate dall’equipe di educatori. Ancora l’indicazione è di mantenere le tappe di analisi, di confronto (almeno una
delle tre proposte) e la celebrazione.
L’illusione di una vita da VIP/Star, sempre perfetta
e senza intoppi.
Il Signore che con il suo amore perdona e risana
ogni guasto (l’interiorità).
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Azione Cattolica dei Ragazzi - Diocesi di Padova
Analisi
Il ragazzo riconosce che nella vita ci sono
guasti e ritardi: atteggiamenti (superficialità,
disinteresse, egoismo, passività…), comportamenti (chiusura agli altri, bugie, poco impegno, pigrizia nella preghiera…) o situazioni che rallentano il
viaggio verso la meta prefissata. Nel peccato il ragazzo riconosce il guasto che lo allontana dal Signore.
Confronto tra i ragazzi
Il ragazzo scopre che anche gli altri vivono ritardi
e guasti; scopre così di non essere il solo in queste difficoltà. Nel confronto con il gruppo conosce
alcuni modi per poter affrontare questi momenti,
soprattutto impara a chiedere aiuto.
Confronto con le altre persone
Prendendo spunto dalla testimonianza di chi è giunto a destinazione affrontando difficoltà e ritardi, il
ragazzo decide quali scelte compiere per ripartire;
cerca per questo scelte che possono aiutarlo a riparare i guasti presenti nei diversi ambiti della sua vita.
Come evidenziato anche nel box, questa tappa
può incrociare il cammino di IC, che prevede in
Quaresima l’incontro con alcuni testimoni.
Confronto con i documenti della fede
Le parole e i gesti di Gesù aiutano il ragazzo a non
vivere come un peso i guasti o i ritardi, ma come
un momento in cui riconoscere lo sguardo di amore
e il conforto del Signore. Anche di fronte al peccato Gesù riabilita e perdona senza giudicare. La sua
Parola è sempre motivo di ripartenza.
Celebrazione
Il ragazzo, riconoscendosi peccatore, si
sente amato e perdonato da Dio, il “macchinista” che
fa ripartire il viaggio. La preghiera di invocazione (SOS)
si apre al ringraziamento per il perdono ricevuto e alla
lode per il viaggio che riprende.
Come evidenziato anche nel box, questa tappa
può incrociare il cammino dei ragazzi che vivono
in Quaresima l’occasione delle confessioni.
In particolare per i 6/8 e i 9/11
In questa fascia d’età ci si sofferma sui guasti e ritardi che si vivono in famiglia e a scuola: litigi, fatiche
nelle relazioni, invidie con i fratelli, fatica dello studio... Di fronte a essi non si cade nella rassegnazione, ma con la certezza di essere aiutati e con la speranza che viene dal Signore si ricomincia il viaggio.
In particolare per i 12/13
Anche per i 12/13 l’esperienza familiare e scolastica resta centrale e si caratterizza con nuove dinamiche, non sempre serene e facili. In questa fascia
di età le relazioni con i coetanei e le esperienze
extra-familiari (sport, affetti, hobby…) iniziano ad
assumere un tono sempre più importante. Anche la
vita di fede inizia a essere vissuta in modo nuovo.
I ragazzi sono aiutati a soffermarsi su come i normali
cambiamenti legati all’età possano diventare esperienza di guasto e di ripartenza: scontri con i genitori, fatica a scuola, l’attrazione di un gruppetto che si
inizia a formare, i primi dubbi di fede, le delusioni affettive o con gli amici, i risultati sperati non arrivati…
BOX ACR & IC
Il cammino di IC dei fanciulli e ragazzi prevede per le tre tappe quaresimali del primo Discepolato l’incontro con un testimone: un nonno, un missionario o un operatore Caritas, qualcuno che
racconti un’esperienza di perdono dato o ricevuto… Invitiamo gli educatori a programmare con i
catechisti questo momento. Come ACR si abbia l’attenzione a far conciliare la testimonianza con
la proposta dell’aggancio. Va inoltre fatta attenzione alla triplice proposta del cammino di IC che
prevede tre diverse testimonianze, secondo l’anno che si sta sviluppando: gli educatori valutino
attentamente come procedere.
Un’attenzione particolare va dedicata alla celebrazione con i 12/13, o con chi non vive il cammino
di IC: proporre e vivere insieme le confessioni quaresimali è una buona occasione di incontro con
tutti i ragazzi. Educatori, catechisti e assistenti collaborino per questo momento di incontro con
il Signore che perdona.
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Cammino Acr 2015-2016
Festa delle Palme
OBIETTIVO
20 marzo
Superate le difficoltà del viaggio, il ragazzo giunge a destinazione. Egli vive così la gioia dell’arrivo, la
novità e i cambiamenti che esso porta con sé e la consapevolezza che ogni arrivo non è mai la conclusione di un percorso, ma l’inizio di un’avventura alla ricerca di nuovi luoghi da raggiungere.
Ogni viaggio giunge a una destinazione. La Festa delle Palme si pone nel cammino annuale dell’ACR sia
come punto di arrivo, in cui fare memoria del cammino effettuato, sia come ripartenza, per gustare la
novità che la destinazione offre.
Arrivati a destinazione ci sentiamo dire “Welcome!”, un saluto che accoglie e apre a nuove relazioni,
a nuove ripartenze.
Nell’essere arrivato a destinazione, e in attesa della novità che lo attende, il ragazzo, come Gesù nel
grembo di Maria quando giunge da Elisabetta, esprime la sua gioia ed entusiasmo: si mette in viaggio per
la strade di Padova testimoniando il suo desiderio di camminare ancora con e per il Signore.
BOX ACR & IC
Anche il percorso dell’IC prevede e invita i catechisti e i ragazzi e preparare e a partecipare alla festa delle Palme organizzata dall’ACR per incontrare il vescovo in prossimità delle feste pasquali:
La festa delle Palme è una tappa importante per tutta la diocesi, e anche il cammino di IC prevede
che tutti i ragazzi ne siano partecipi (Il cammino dell’IC dei fanciulli e ragazzi, secondo tempo PRIMO
DISCEPOLATO, pag. 7. 11. 14).
Gli educatori programmino per tempo questo momento insieme ai catechisti e agli accompagnatori dei genitori, curando anche la preparazione “tecnica” del segno e del ramo d’ulivo con cui
partecipare all’appuntamento di Padova.
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Azione Cattolica dei Ragazzi - Diocesi di Padova
Mese degli Incontri
Aprile –Maggio
OBIETTIVO
Il ragazzo scopre che quello che rende davvero speciale il suo viaggio, è il sentirsi parte di una bellezza
e di una storia che lo precede.
USCIRE DA…
USCIRE VERSO…
“WOW” è il saluto, o meglio l’esclamazione che
contraddistingue il Mese degli Incontri. Questa
vuole esprimere tutto lo stupore che si prova di
fronte a qualcosa di inaspettato, qualcosa che
compare davanti agli occhi all’improvviso, nel luogo meno probabile.
In questo tempo, il ragazzo scopre i luoghi più belli
e incontra gli abitanti del posto che intende visitare e conoscere meglio. Il ragazzo, comprendendo
la preziosità del percorso fatto, accetta ora l’impegno di coinvolgere chi incontra, alla
scoperta di luoghi dimenticati per poter far riscoprire la bellezza di questi, anche a chi la dà ormai
per scontata.
Come Maria nel Magnificat, si accorge che sono
questi incontri a rivelare il senso di tutta la Storia,
una storia in cui è immerso e che non è importante
solo per l’oggi, ma che chiede di proiettarsi nel
futuro con responsabilità.
dalla presunzione di sapere già tutto, dal dare per
scontato quello che si ha, dalla comunità “supermercato”;
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cose che non si sanno, uno stile di ringraziamento per quello che si , la comunità che si conosce
poco, una comunità fatta anche da me (FRATERNITÀ/RESPONSABILITÀ)
Il cammino del Mese degli Incontri si sviluppa
in tre passaggi:
Cammino Acr 2015-2016
Studio
Dalla sintesi delle esperienze vissute durante l’anno, il ragazzo si rende conto di essere
immerso in una storia che lo supera, di essere
amato da molto prima di nascere, di essere parte di una comunità che lo ha accolto fin dal suo
battesimo: sente la curiosità di conoscere nuovi
aspetti di questa storia comune e ne scopre così
la bellezza.
Animazione
Il ragazzo comprende che la sua storia è comune
a molti altri, ma che ognuno ha la possibilità di
renderla diversa e speciale attraverso il proprio
contributo e una gioiosa testimonianza di vita.
Servizio
Il ragazzo attraverso esperienze di scoperta, incontro e condivisione (valorizzazione di luoghi particolari della parrocchia, partecipazione ad eventi
locali di cui si scopre la storia, testimonianze), si
rende testimone di una storia passata, presente e
futura e si impegna a tramandarla ad altri.
In particolare per i 6/8 e i 9/11
I bambini più piccoli vengono affascinati molto facilmente dalla scoperta di
luoghi a loro sconosciuti. Gli educatori, attraverso l’aiuto del parroco o di qualche anziano
della parrocchia, potrebbero raccontare la storia
di qualche luogo particolare del posto (un capitello, la storia del campanile, la storia della chiesa,
la storia del vecchio patronato) portandoli poi in
visita alla scoperta di questo.
Si può lavorare sul battesimo, facendosi portare
delle foto dai genitori, coinvolgendoli nel racconto
di quel giorno ai figli.
In particolare per i 12/13
I ragazzi più grandi potrebbero essere coinvolti nella
scrittura o nella sceneggiatura di un piccolo spettacolo teatrale per i “fratellini” più piccoli dell’asilo,
in cui sono loro, sotto forma di favola, a raccontare
la storia di un aspetto particolare della parrocchia.
Potrebbe essere l’occasione per raccontare loro,
attraverso delle testimonianza, la storia della sagra della parrocchia, dando un senso ad un loro
possibile coinvolgimento nel servizio concreto.
Festa degli Incontri
OBIETTIVO
Il ragazzo, dopo aver sperimentato il tempo della visita, ricco anche di una nuova quotidianità, comprende che ogni viaggio è fatto anche di un ritorno a casa.
“See you! Arrivederci!” è il saluto che contraddistingue la Festa degli Incontri, l’occasione per fare
memoria di quanto vissuto e per guardare con nuovo entusiasmo al ritorno a casa.
Così come Maria dopo un certo tempo di visita ad Elisabetta, ritorna a casa sua, anche il ragazzo idealmente ritorna a casa per raccontare il suo viaggio, per trasmettere la gioia di aver fatto emergere la
propria originalità aiutato dal confronto con gli amici, con gli adulti e con Gesù.
Infine dopo aver vissuto un’esperienza arricchente con qualcuno, l’impegno è quello di non perdersi di
vista, c’è tutta la voglia di rivedersi presto, magari durante le esperienze estive.
Attenzioni per le famiglie
Festa degli Incontri : Ritorno a casa
Una volta che il viaggio si è concluso è tempo di far ritorno in Galilea, a casa, dove
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Azione Cattolica dei Ragazzi - Diocesi di Padova
tutto è iniziato!
Alle famiglie che fanno festa con i ragazzi viene chiesto di ritornare alle radici
della loro fede, a quel punto incandescente in cui la Grazia di Dio ha toccato, all’inizio del cammino. È da quella scintilla che è possibile accendere il fuoco per l’oggi, per ogni giorno, e portare
calore e luce a ogni viaggiatore. Da quella scintilla si accende una gioia grande, una gioia che non offende il dolore e la disperazione, una gioia buona e mite.
Allora si torna a casa, lì aspetta il Signore. Dopo un viaggio in cui ogni famiglia è andata per strade
e sentieri che l’hanno fatta crescere… è tempo di ritornare in Galilea per incontrare il Signore e farsi
abbracciare dalla misericordia.. Non è un ritorno indietro, non è una nostalgia. È ritornare a casa, per
ricevere il fuoco che Gesù ha acceso nel mondo, e portarlo a tutti, sino ai confini della terra. È tornare
in Galilea senza paura.
BOX ACR & IC
Durante il Mese degli Incontri:
• nel momento di animazione il gruppo ACR, assieme al gruppo di coetanei di catechesi e IC,
potrebbe preparare tanti foglietti con delle cose belle della loro parrocchia: delle belle notizie
da testimoniare. Durante l’incontro potrebbero poi andare ad attaccarli in giro per la piazza,
in chiesa, in patronato, ecc. (vedi pag. 41, PRIMO DISCEPOLATO, secondo tempo, PRIMA TAPPA).
• nel momento del servizio il gruppo ACR potrebbe incontrare i coetanei di catechesi e IC per
invitarli alla Festa degli Incontri;
• durante la Festa degli Incontri si preveda un momento particolare in cui i ragazzi si scambino
i loro contatti per tenersi in contatto durante l’estate: l’indirizzo di casa, l’indirizzo mail dei
genitori, il numero di telefono, ecc.
Tempo Estate Eccezionale
Estate
OBIETTIVO
Il ragazzo approfondisce la propria esperienza di
fede, alla luce del dono della Misericordia.
Dopo il percorso annuale vissuto in un viaggio virtuale, assieme a tanti compagni, alla scoperta
della bellezza di una storia comune di Salvezza, il
cammino estivo accompagna il ragazzo ad appro-
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fondire alcuni aspetti significativi della sua esperienza di fede.
Durante il camposcuola, attraverso delle esperienze concrete e condivise, il ragazzo riconosce che
la sua fede è dono della Misericordia e, in quanto dono ricevuto gratuitamente, deve diventare
portatrice di frutti di generosità, di gratuità nella
semplicità della vita quotidiana.
Hanno Collaborato:
Commissione Cammino
Lussi Bernardi
Rossana Bonato
Andrea Carraro
Marco Cavinato
Claudia Magagnin
Elena Polato
don Stefano Manzardo
ed inoltre…
Andrea Barzon
Cristian Girotto
Maria Luisa Simonato
Ufficio Centrale ACR
don Giorgio Bezze
Ufficio per l’Evangelizzazione e la Catechesi
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