PROSSIMI APPUNTAMENTI
Parrocchia San Bartolomeo di Mestrino
22 Marzo 2011
19 Aprile 2011
17 Maggio 2011
15 Febbraio 2010
“SEI LIBERA!!”
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“Se non scelgo Te”
(Testo e musica di Alessandro Gallo)
Com'è che se non scelgo Te tutto perde la ragione?!
Com'è che se non scelgo Te la vita sembra una prigione?!
C’è una novità, Cristo è la speranza, che da noi dilaga fino ai confini della terra
figli della Chiesa, madre e amica che rivela la promessa ancora qui.
Vi amo così e vi amerò come vi ho amati, con voi resterò.
E via da qui ognuno sarà il testimone della Carità
Libera, libera, libera, libera, libera le mani
posale sopra la testa rivolgi i palmi agli aereoplani.
Chiamami, chiamami, chiamami, chiamami, chiamami domani,
oggi non posso sono chiuso al mondo
e anche se urlate forte non rispondo...
il mio silenzio deve superare il grigio e la foschia di questa mia città,
oltre le nuvole, il deserto, il mare, andare un po' più in là,
oltre lo spazio, l'atmosfera, il cosmo, le comete e il tempo per cercare Dio,
e poi scoprire con immensa gioia che Dio è già qua....
Com'è che se non scelgo Te tutto perde la ragione?!
Com'è che se non scelgo Te la vita sembra una prigione?!
Com'è che se non scelgo Te divento uno come tanti
e vado indietro invece di andare avanti?!
Chiediti, chiediti, chiediti, chiediti, chiediti se Ami,
perchè l'amore può cambiare il mondo,
ti risolleva se hai toccato il fondo,
il tuo silenzio deve superare il grigio e la foschia di questa tua città,
oltre le nuvole, il deserto, il mare, andare un po' più in là,
oltre lo spazio, l'atmosfera, il cosmo, le comete e il tempo per cercare Dio,
e poi scoprire con immensa gioia che Dio è già qua....
Il testimone di Me, Verità.
MAGIA DELLA VITA
In un campo ho veduto una ghianda:
sembrava così morta, inutile.
E in primavera ho visto quella ghianda
mettere radici e innalzarsi,
giovane quercia verso il sole.
Un miracolo, potresti dire:
eppure questo miracolo si produce
mille migliaia di volte
nel sonno di ogni autunno
e nella passione di ogni primavera.
Perchè non dovrebbe prodursi
nel cuore dell'uomo?
Kahlil Gibran "Gesu' figlio dell'uomo"
Com'è che se non scelgo Te tutto perde la ragione?!
Com'è che se non scelgo Te la vita sembra una prigione?!
Com'è che se non scelgo Te divento uno come tanti
e vado indietro invece di andare avanti?! (x2)
Io so che se non scelgo Te tutto perde la ragione!
Io so che se non scelgo Te la vita sembra una prigione!
Io so che se non scelgo Te divento uno come tanti
e vado indietro invece di andare avanti!
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SALMO 137
Testimonianze
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
A te voglio cantare davanti agli angeli,
mi prostro verso il tuo tempio santo.
Lettera di un Cappellano del Carcere
Rendo grazie al tuo nome
Per la tua fedeltà e la tua misericordia:
hai reso la tua promessa
più grande di ogni fama.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.
Ti loderanno, Signore, tutti i re della terra
Quando udranno le parole della tua bocca.
Canteranno le vie del Signore,
perché grande è la gloria del Signore.
Il Signore completerà per me l’opera sua.
Signore, la tua bontà dura per sempre:
non abbandonare l’opera delle tue mani.
Preghiere spontanee di Lode:
GRAZIE SIGNORE GESU’
Preghiere spontanee di invocazione allo Spirito:
VIENI SPIRITO SANTO
Padre Nostro
Benedizione
VI AMO COSI’
C’è una novità nella nostra storia Dio che si fa uomo e porta il cielo sulla terra
Con la nostra vita si rivela Nello Spirito che soffia Verità.
C’è una novità: che la morte è vinta e la gioia in cuore a tutto il mondo poi
racconta, annunciando ancora la Parola che ci aiuta a ritornare insieme qui:
Vi amo così e vi amerò come vi ho amati, con voi resterò.
E via da qui ognuno sarà il testimone della Carità
il testimone di Me, Verità.
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Quasi ogni giorno 5,6,7 persone vengono portate in carcere. Qualcuna di
loro uscirà di li a poco, qualcuno dopo qualche settimana, qualcuna invece
comincerà il percorso inesorabile che lo porterà al processo e alla
detenzione definitiva, ospite di uno o più carceri della nostra bella Italia. In
questo inizio di primavera siamo già a quota 230/235, dei 200 che eravamo
2 mesi fa (non dobbiamo dimenticare che la prima settimana di dicembre
dell’anno scorso si sfiorava il tetto record di 300 presenze su 96 posti
disponibili). Siamo tanti comunque e questo turn over obbliga sempre e
comunque ad un nuovo inizio.
All’interno del carcere c’è un bel da fare nel dover ricominciare i rapporti
con persone che, fondamentalmente, nei rapporti sono state ferite, deluse, o
che in essi non sono riuscite a mantenere nulla se non fallimenti o
incapacità d’incontro. Infatti, ciò che più mi impressiona è la difficoltà che
c’è in loro a concepire il dialogo come gratuità. Provocati dalla loro
situazione molti parlano per chiedere solamente, ti chiamano perché la
presenza mia o di qualsiasi altra persona che è esterna al carcere, è per loro
un’occasione per chiedere un favore, una telefonata, un po’ di denaro per
acquistare qualcosa di sopravvitto. È fatica che aprano il loro cuore, che
buttino fuori il loro mondo, il loro sentire. Chiusi dentro questo mondo
chiuso, le persone recluse imparano presto a barare perché in carcere
sembra vietato manifestare i propri sentimenti, rivelare i propri stati
d’animo senza provarne vergogna. Ci si nasconde. C’è chi si mette a letto
per giorni e giorni con la speranza che il “nodo” passi senza che nessuno se
ne accorga; chi, consumato dalla solitudine, comincia a pensare di farla
finita; chi viene da me, entra nell’ufficio, e, chiusa la porta alle spalle, si
lascia andare al pianto, sicuro di trovare comprensione e un abbraccio da
fratello.
Dietro a quelle quattro mura c’è tutto questo mondo che brulica in ricerca
disperata di umanità, di un’umanità diversa che non sia accusatrice ma
liberatrice, che non sia fredda ed indifferente ma che sappia di pane caldo
condiviso. È un’umanità che nel suo porsi così diretto e senza veli, diventa
per noi tutti un costante appello ad un coinvolgimento.
Dopo 2 anni di servizio in carcere, sono arrivato alla conclusione che
insieme a loro dobbiamo muoverci anche noi. Pretendere il loro
cambiamento e non far nulla, non muovere alcun passo da parte nostra per
avvicinarci a loro significa perdere tempo, creare illusione, dire a tutti che
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“va bene così”. Ho imparato che quegli uomini non hanno bisogno di
promesse, ne di assicurazioni future ma di qualcuno che li aiuti a ritornare
ad essere se stessi, persone capaci di “prendere la propria croce“, il loro
vissuto e di orientarlo in un cammino nuovo.
Se loro ci cercano è giusto che anche noi li cerchiamo mettendoci in
cammino in sequela a Gesù che ci porta inesorabilmente all’incontro con
l’uomo, con i perduti e i perdenti della storia. Sarà proprio nella forza di
questo incontro che l’umanità si riscoprirà colma di grazia e quindi
riconciliata poiché, superato ogni giudizio e cancellata ogni paura,
entrambi, guardandosi, si riconosceranno fratelli.
Testimonianza di un ragazzo accolto in una comunità di reinserimento
sociale
…ero un ragazzo… che coglieva la vita giorno per giorno, con le sue gioie
e le sue paure, le sue debolezze”. Però mi resi conto che nel percorso che
seguivo, tutto ciò che mi era stato detto dai genitori o costruito da me stesso
non soddisfava i miei sogni profondi.
Ero un ragazzo molto fragile, con le sue difficoltà e che si era chiuso
sempre di più in se stesso, che provava da solo a cercare risposte alle sue
domande e che trovava come unica via d’uscita il mondo parallelo al
nostro: la droga. Pensavo che questa mi potesse rendere felice o più
invulnerabile, invece ho sperimentato su me stesso che la droga mi rendeva
sempre più incapace di intendere e di volere e soprattutto incapaci di vivere
il quotidiano.
Qui [in questa comunità] ho finalmente imparato che la felicità di ognuno
di noi si può ottenere solo aiutando il prossimo. Questo l’ho potuto
constatare tramite una carissima persona che mi ha aperto gli occhi, che è
riuscita a farmi vedere le cose non da persona materialista ma da uomo,
visto che oramai ero oppresso dalle mie paure di esprimermi e da tutto ciò
che mi circondava.
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APRITE LE PORTE A CRISTO
Aprite le porte a Cristo: aprite le porte.
rivolgetevi a Lui non sarete delusi.
Non abbiate paura spalancate le porte a Cristo.
Non abbiate paura rivolgetevi a Lui (x 2)
Siete le sentinelle del mattino
dell’alba del nuovo millennio e la nuova primavera del vangelo.
Una sorgente nasce dal cuore di Cristo
Si riversa su di noi un’onda di misericordia per il mondo.
Vivendo in fraternità, ho potuto prendere coscienza di ciò ed iniziare così
un nuovo percorso e a desiderare un cambiamento. La comunità non è solo
una struttura per aiutare i ragazzi con problemi di droga, alcool o altro, ma è
Maria illumini le vostre scelte e vi insegni ad amare
Ciò che è vero buono e bello per il cuore
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Piste di riflessione :
In una sinagoga di Sabato, come l’inizio dell’attività pubblica (cfr. Lc 4, 16ss), ciò che è
annunciato si realizza, nell’OGGI della salvezza.
Una donna, da 18 anni (6x3), schiava di satana. Curva, come il serpente, prigioniera della
sua paura e del sua peccato.
un luogo, che per prima cosa, t’insegna cosa significa amare il prossimo, la
convivenza con varie etnie, che ti insegna cioè il bello di confrontarsi e di
esprimere le proprie idee, scambiando le proprie opinioni continuamente tra
noi e trovando uno stile di vita adeguato per ognuno, il modo ideale per
poter iniziare finalmente un cammino di vita equilibrato, sereno e ricco di
soddisfazioni. Fabio
Le 7 azioni della liberazione:
1)
La vide
Testimonianza di una conversione
2)
La chiamò a sé
3)
Le disse
4)
Sei libera
5)
Le impose le mani
6)
Si raddrizzò
7)
Glorificava Dio
…Io ho passato due anni della mia vita, due anni dove ho perso tutto, due anni
dove questi occhi hanno visto solo morte e tanta violenza. La cosa più importante
che ho perso è stata la dignità, la dignità di donna. Undici anni fa durante la notte di
Natale, durante un rito [della setta cui appartenevo], mi viene detto che posso avere
io il potere e posso essere io sacerdotessa. Però mi dicono: devi dimostrarci la tua
appartenenza a noi. Mi dicono: guarda, a Roma c’è una comunità,” Nuovi
Orizzonti”, la fondatrice è Chiara (Amirante), è una ragazza molto giovane, è agli
inizi, ma è molto protetta dalla Chiesa e per noi comincia ad essere un serio
pericolo. Allora se tu vuoi appartenere a noi, distruggi tutto ciò che è l’opera di
Nuovi Orizzonti, e uccidi Chiara. E io ho detto di si. Sono partita per Roma. E’ il
sei gennaio, è il giorno in cui i magi vanno da Gesù. E’ il giorno in cui Gesù si
rivela ai più lontani. E lo è stato anche per me. Perché quella sera, verso le otto di
sera, io sono arrivata alla porta della prima comunità che risiedeva a Trigoria e ho
suonato il campanello. Chiara racconta sempre che lei stava cenando e in quel
momento ha sentito nel cuore: apri tu quella porta perché c’è una mia figlia che ha
bisogno; e Chiara s’è alzata ed ha aperto quella porta. E ha fatto una cosa sola: mi
ha abbracciato e mia ha detto: finalmente sei a casa. Sarà l’abbraccio che
capovolgerà completamente la mia vita. E’ un abbraccio che dopo undici anni è
ancora vivo, un’ abbraccio che sento ancora nei momenti di difficoltà. Col tempo
ho imparato a dire che era l’abbraccio del padre che aspettava il figliol prodigo, che
tornasse a casa.
La discussione sul sabato: il cuore della legge è il bene dell’uomo e la liberazione/sollievo
dalla schiavitù (Es 23, 12).
La mia esperienza di liberazione.
La liberazione della comunità: le 7 azioni da cui è costituita e per cui vive.
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Mi ha portato in camera sua. Lei dice che abbiamo parlato circa quaranta minuti,
ma non ricordo niente, perché i momenti di lucidità erano proprio pochi. So solo
che io ad un certo punto ho avuto la piena consapevolezza che per me non c’era
speranza, perché sapevo che mi avrebbero comunque trovato e ucciso. E così ho
detto questa cosa a Chiara, ho detto: Chiara, io ho imparato dentro la setta, che quel
pezzo di pane che voi adorate, quel pezzo di pane di cui voi vi nutrite, loro
m’hanno insegnato che lì veramente c’è la presenza di Gesù. E mi hanno detto che
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per voi cattolici, lì c’è la vera ed unica salvezza. Allora nella mia ignoranza gli ho
detto: Chiara, se io prendo quel dischetto bianco (all’epoca non sapevo come si
chiamasse) so che mi salvo. Si. Però prima devi fare l’incontro con la misericordia.
Così hanno chiamato un sacerdote. Mi sono confessata, ma ne avevo combinate un
po’ tantine. E per il diritto canonico non potevo avere l’assoluzione completa
perché ero incorsa in una scomunica. Che cosa fare? Hanno preso carta e penna,
hanno scritto tutta la mia storia, tutti i macelli che avevo combinato e li hanno
spediti alla Congregazione della Dottrina per la Fede, in Vaticano. E dopo soli due
giorni, un certo Cardinal Ratzinger, ha risposto dicendo: OGGI LA CHIESA E’ IN
FESTA, PERCHE’ UN FIGLIO E’ TORNATO A CASA. E con questo permesso
speciale, la notte del ventisette di gennaio, dalle suore di Madre Teresa al Celio in
Roma, ho fatto la comunione, ho consacrato il mio cuore al Cuore Immacolato di
Maria e ho fatto i miei primi voti (laici) di povertà, castità, obbedienza e gioia. La
gioia del Cristo Risorto.
E da quel momento tutto è finito e tutto è incominciato. Ho incominciato a fare
questo percorso di “Cristo-terapia”, questo percorso dove la parola di Dio guarisce.
Dove Gesù Eucaristia guarisce. Micaela
Dal Vangelo secondo Luca
Una volta stava insegnando in una sinagoga il giorno di
sabato. C'era là una donna che aveva da diciotto anni uno spirito
che la teneva inferma; era curva e non poteva drizzarsi in nessun
modo. Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei libera
dalla tua infermità», e le impose le mani. Subito quella si
raddrizzò e glorificava Dio.
Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato
quella guarigione di sabato, rivolgendosi alla folla disse: «Ci sono
sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi
curare e non in giorno di sabato». Il Signore replicò: «Ipocriti,
non scioglie forse, di sabato, ciascuno di voi il bue o l'asino dalla
mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di
Abramo, che satana ha tenuto legata diciott'anni, non doveva
essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?». Quando
egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano,
mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui
compiute.
Soffia in me, Spirito Santo
Soffia in me, soffia in me, Spirito Santo soffia in me,
è oggi che, ho bisogno di te Spirito Santo soffia in me.
Soffia in me, soffia in me, Spirito Santo soffia in me,
è oggi che, ho bisogno di te Spirito Santo soffia in me.
Scendi in me, scendi in me, Spirito Santo scendi in me,
è oggi che, ho bisogno di te Spirito Santo scendi in me.
Scendi in me, scendi in me, Spirito Santo scendi in me,
è oggi che, ho bisogno di te Spirito Santo scendi in me.
Brucia in me, brucia in me, Spirito Santo brucia in me,
è oggi che, ho bisogno di te Spirito Santo brucia in me.
Brucia in me, brucia in me, Spirito Santo brucia in me,
è oggi che, ho bisogno di te Spirito Santo brucia in me.
Soffia in me, soffia in me, Spirito Santo soffia in me,
è oggi che, ho bisogno di te
Soffia in me, soffia in me, Spirito Santo soffia in me,
è oggi che, ho bisogno di te
Spirito Santo (x 3)
Soffia in me
Scendi in me
Bru-cia in me.
Spirito Santo (x 3)
Soffia in me
Scendi in me
Bru-cia in me.
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