I profughi e gli esiliati possano sperimentare la tua provvidenza,
- fa' che ritornino felicemente alla loro patria e siano un giorno cittadini della
Gerusalemme celeste.
Adorazione comunitaria
Eucaristia sorgente di unità
Canto inizio: Adoro te devote, 764 (libretto bianco)
Vinci con il tuo amore coloro che vivono nel peccato,
- fa' che si riconcilino con te e con la tua Chiesa.
Accogli nella tua pace i nostri defunti,
- perché godano pienamente i frutti della redenzione.
Padre nostro.
Preghiera di adorazione
Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo,
Misericordia infinita,
Vi adoro profondamente e Vi contemplo
nel Corpo, Sangue, Anima e Divinità
di Nostro Signore Gesù Cristo,
nel quale Ti sei donata a noi
e sei presente su tutti gli altari della terra.
Per questo vengo a Voi e Vi chiedo perdono
per i peccati miei e di tutti gli uomini.
Vi chiedo, abbandonato al Cuore Santissimo del Figlio
e per intercessione del Cuore Immacolato di Maria,
il dono della pace, la benedizione delle famiglie
e di portare in Paradiso le anime di tutti i miei fratelli;
in particolare Vi prego
per quelle persone per cui nessuno prega più.
Canto di reposizione: Inno del Giubileo 819 (libretto bianco)
1. L’Eucaristia: vino nuovo nella nostra vita (Lc 5, 33-39)
Gesù diceva a scribi e ai farisei anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo
da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo
strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino
nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli
otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi
che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!”».
Donaci Signore il vino nuovo,
- Che dona sapore alla vita;
- Che ci rende capaci dell’impossibile;
- Che unisce i nostri cuore;
- Che ci permette di riconoscere il tuo amore;
- Che ci fa camminare alla tua sequela;
- Che è bevanda di salvezza.
2. L’eucaristia: pane che unisce nella Chiesa
Colui che, in una comunità, chiacchiera contro un fratello finisce per «volerlo
uccidere», ha sottolineato il Pontefice. «L’apostolo Giovanni nella prima lettera, ci
dice questo: colui che odia nel suo cuore suo fratello è un omicida». E il Papa ha
subito aggiunto: «noi siamo abituati alle chiacchiere, ai pettegolezzi» e spesso
trasformiamo le nostre comunità e anche la nostra famiglia in un «inferno», dove
si manifesta questa forma di criminalità che porta a «uccidere il fratello e la
sorella con la lingua».
«La Bibbia — ha proseguito il Papa — dice che il diavolo è entrato nel mondo per
invidia. Una comunità, una famiglia viene distrutta da questa invidia che insegna il
diavolo nel cuore e fa che uno parli male dell’altro». E ha sottolineato che bisogna
pensare anche alle nostre armi quotidiane: «la lingua, le chiacchiere, lo
spettegolare».
Come costruire dunque una comunità, si è chiesto il Pontefice? […] «Perché sia
pace in una comunità, in una famiglia, in un Paese, nel mondo, dobbiamo
cominciare a essere con il Signore. E dov’è il Signore non c’è l’invidia, non c’è la
criminalità, non ci sono le gelosie. C’è fratellanza. Chiediamo questo al Signore:
mai uccidere il prossimo con la nostra lingua e essere con il Signore come tutti noi
saremo nel cielo» (papa Francesco, 2 settembre 2013)
Nessuna parola cattiva esca più dalla vostra bocca; ma piuttosto, parole buone
che possano servire per la necessaria edificazione, giovando a quelli che ascoltano
(Ef 4,29).
Dove due o tre sono uniti nel mio nome,
io sarò con loro, pregherò con loro,
amerò con loro
perché il mondo creda a Te, o Padre,
conoscere il tuo amore, avere vita con Te.
Spirito che animi la Chiesa e la rinnovi ,
donale la fortezza, fa che sia fedele
come Cristo che muore e risorge,
perché il Regno del Padre
si compia in mezzo a voi:
abbiate fede in Lui.
3. L’Eucaristia: pane che unisce il mondo intero
In realtà, il perdono è innanzitutto una scelta personale, una opzione del cuore
che va contro l'istinto spontaneo di ripagare il male col male. Tale opzione ha il
suo termine di confronto nell'amore di Dio, che ci accoglie nonostante il nostro
peccato, e ha il suo modello supremo nel perdono di Cristo che sulla croce ha
pregato: «Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno » (Lc 23, 34).
Il perdono ha dunque una radice e una misura divine.
La proposta del perdono non è di immediata comprensione né di facile
accettazione; è un messaggio per certi versi paradossale. Il perdono infatti
comporta sempre un'apparente perdita a breve termine, mentre assicura un
guadagno reale a lungo termine. La violenza è l'esatto opposto: opta per un
guadagno a scadenza ravvicinata, ma prepara a distanza una perdita reale e
permanente. Il perdono potrebbe sembrare una debolezza; in realtà, sia per
essere concesso che per essere accettato, suppone una grande forza spirituale e
un coraggio morale a tutta prova. Lungi dallo sminuire la persona, il perdono la
conduce ad una umanità più piena e più ricca, capace di riflettere in sé un raggio
dello splendore del Creatore.
Signore,
fa' di me uno strumento della tua pace.
Dov'è odio, fa' che io porti l'amore;
dov'è offesa, che io porti il perdono;
dov'è discordia, che io porti l'armonia;
dov'è errore, che io porti la verità;
dov'è dubbio, che io porti la fede;
dov'è disperazione, che io porti la speranza;
dove sono le tenebre, che io porti la luce;
dov'è tristezza, che io porti la gioia.
(san Francesco)
Ogni beatitudine vi attende nel mio nome,
se sarete uniti, se sarete pace,
se sarete uniti perché voi vedrete Dio che è Pace
in Lui la nostra vita gioia piena sarà!
Voi che ora siete miei discepoli nel mondo,
siate testimoni di un amore immenso,
date prova di quella speranza che c'è in voi,
coraggio!
Vi guiderò per sempre, io rimango con voi.
Intercessione dai Vespri
Benediciamo Cristo, pastore buono e misericordioso, che ha asciugato le lacrime
dei poveri e dei sofferenti. Raccolti nella comune preghiera, invochiamolo:
Pietà del tuo popolo, Signore.
Cristo, Signore, che consoli gli umili,
- poni dinanzi ai tuoi occhi le lacrime dei poveri.
Raccogli, Signore, il gemito dei morenti,
- il tuo santo angelo li visiti e li conforti.
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settembre 2013 - La Parrocchia di Rovellasca