INDICE Sommario Pag.1 Per te, mamma Pag. 3 Presentazione Pag. 4 Un rapimento nel bosco Pag. 5 Il cacciatore e il genio Pag. 6 Il cavaliere e il drago Pag. 7 Camilla e l'anello magico Pag. 8 Chiara e l'antidoto per il papà Pag. 9 Il principe e Brutus Pag. 10 Aurora e la strega Pag. 11 Carla e il topolino Rudy Pag. 12 Il cavaliere e il lupo cattivo Pag. 13 La piuma ritrovata Pag. 14 Il cavaliere e la maga Pag. 15 Una spada e una scopa magica Pag. 16 Una bambina in fuga Pag. 17 La storia di Romeo e Giulietta Pag. 18 La bambina e l' orco Pag. 19 Una fata dai super poteri Pag. 20 Per te, mamma... Cara mamma, quest'anno per la tua festa ho un regalo un po' speciale: una raccolta di fiabe da leggere insieme, magari una al giorno perchè mi piace condividere con te il frutto del mio impegno scolastico. Ma la fiaba più bella, la trovi a pagina No, aspetta, non andare subito a leggerla... Andiamo con ordine, una pagina alla volta! Auguri,mamma! Questa raccolta di fiabe è frutto di qualche mese di lavoro da parte degli alunni e degli insegnanti di classe terza. L'attività è stata realizzata principalmente nell'ambito della lingua italiana, ma anche dell'informatica e di arte. Le competenze e le abilità richieste nella stesura dei racconti si sono sviluppate soprattutto medante il "cooperative learning", modalità con cui gli alunni si sono confrontati in coppia o in piccoli gruppi che ruotavano di volta in volta secondo le esigenze, cosicché i racconti sono di ciascuno e di tutti perché ogni alunno ha apportato il proprio contributo. Dall'analisi delle caratteristiche della fiaba (protagonista – antagonista oggetto magico – aiutante – superamento della prova – lieto fine), si è passati alla stesura di una prima bozza dei testi a livello individuale e poi alla versione definitiva mediante attività finalizzate • all'arricchimento lessicale, con utilizzo di parole "difficili" incontrate nei percorsi di lettura quotidiana e decodificate con la consultazione e l'uso consapevole del dizionario; • all'ampliamento dei testi descrittivi con caratterizzazioni di ambienti e personaggi; • al confronto critico nei gruppi di lavoro per verificare la logica e la coerenza interna della struttura; • all'uso guidato di internet per la scelta delle immagini adatte ai testi; • al potenziamento delle abilità nell'uso degli strumenti informatici con particolare riguardo alla videoscrittura. Alunni: Alessandra - Alessia - Andrea - Ariannna - Aurora - Carlotta - Ersi – Francesco L.. Francesco F. - Fabio - Giorgia - Gabriel - Joelle - Jasin - Letizia - Lorenzo - Luca - Matteo Martina - Mattia - Samuel Insegnanti: Daniela Peroni – Massimiliano Aniballi Un rapimento nel bosco collottola: parte posteriore del capo, nuca malvagio: molto crudele destriero: cavallo da combattimento elsa: parte della spada tra l'impugnatura e la lama Tanti anni fa in un grande castello abitavano un cavaliere e una regina. Un giorno la regina andò nel bosco a fare una passeggiata. Ma sfortunatamente un grosso serpente velenoso la assalì e stava per stritolarla prendendola per la collottola. Il serpente arrotolò la sua coda intorno a un piede e la trascinò dalla sua padrona, una strega malvagia, che la rinchiuse in una grotta sbarrata da una grata di fuoco. Dopo due giorni, senza mangiare nè bere la regina era sfinita. Allora un mago che aveva visto tutto nella sua sfera di cristallo, andò subito ad avvertire il cavaliere. Egli, appena seppe che la regina era prigioniera in una grotta, corse subito nel bosco a cavallo del suo destriero per liberarla. Dopo aver cavalcato a lungo, finalmente trovò il luogo della sua prigione. Prima però doveva uccidere la strega e il serpente che era di guardia all'entrata della grotta. Si accorse che la sua spada non era abbastanza robusta per rompere le sbarre e uccidere il serpente e la strega. Ci voleva una spada più forte! Allora il mago apparve vicino al cavaliere, prese la spada leggera e ruotando le mani intorno all'elsa e all'impugnatura, la trasformò in una spada più robusta. Il cavaliere con la spada modificata li uccise tutti e due. Liberò la regina e vissero felici e contenti! IL CACCIATORE E IL GENIO faretra: astuccio per riporre le frecce esaudire: concedere ciò che viene richiesto questi: si riferisce all'ultima persona di cui si parla, è singolare C'era una volta un cacciatore che viveva in un grande bosco. Ogni giorno andava a caccia di animali per procurarsi il cibo. Aveva un grande arco e delle frecce appuntite nella sua faretra. Il bosco però era incantato e tra i cespugli si nascondeva un pericoloso e fortissimo drago. Il drago aveva due ali grandissime, denti che sembravano rasoi e, quando si arrabbiava, sputava fuoco dalla sua enorme bocca. Aveva due corni grandissimi sulla testa e, se lo guardavi negli occhi, ti pietrificava. Il cacciatore aveva un aiutante: un genio che aiutava le persone in difficoltà esaudendo i loro desideri. Un giorno il cacciatore stava inseguendo una lepre senza riuscire a prenderla. Poi finalmente, quando la lepre rallentò, prese la mira e lanciò una freccia, colpendola. Il cacciatore stava recuperando la preda, quando chinandosi vicino ad un cespuglio, vide due ali appuntite e grandissime e capì di che cosa si trattava! Scappò a gambe levate e il drago... dietro di lui! Apparve il genio sopra una roccia e disse al cacciatore: “Ci penso io!” Fece comparire un muro tra il drago e il cacciatore, così questi poté scappare. Intanto però il drago con le sue potenti ali oltrepassò il muro volando. Il cacciatore si girò per controllare la distanza e lo guardò negli occhi: così si pietrificò. Il drago se ne andò tutto soddisfatto. Arrivò il genio subito dopo e con i suoi poteri sciolse l'incantesimo, così il cacciatore tornò come prima. Ritornò a prendere la sua lepre e, quando fu a casa, accese un bel fuoco, la arrostì e se la mangio con appetito! Il cavaliere e il drago C 'era una volta in un grande castello un cavaliere che era molto coraggioso. Aveva un'armatura che lo proteggeva, una spada molto forte che gli serviva per sconfiggere i nemici. Nel bosco, dentro una grotta, viveva un drago terribile di colore rosso con delle spine sulla schiena che aveva un aspetto terribile e minacciava gli abitanti del villaggio vicino. Il cavaliere doveva riuscire a sconfiggerlo perché voleva che il villaggio rimanesse tranquillo. Un giorno il drago stava attaccando il cavaliere che passava nel bosco. Il cavaliere fece con lui una battaglia, perse la spada ma riuscì a scappare. Mentre scappava nel bosco trovò una lampada magica la strofinò e ne uscì un genio. Il giorno dopo il cavaliere architettò un piano per sconfiggere il drago usando la magia del genio. Per prima cosa chiese al genio la sua spada magica che aveva perso, poi uno scudo magico. Il cavaliere decise di attaccare il drago all'imbrunire. Come stabilito, lo affrontò all'orario deciso. Il cavaliere attaccò di sorpresa il drago, venne però ferito da lui, ma lui non morì e alla fine, dopo un lunghissimo combattimento il cavaliere uccise il drago. Il villaggio fece festa per festeggiare la morte del drago e il cavaliere espresse il suo terzo desiderio: la felicità del villaggio. E così fu. Minacciare: spaventare qualcuno promettendogli una punizione Architettare: escogitare un piano Imbrunire: ora in cui sta per tramontare il sole Camilla e l'anello magico In un tempo lontano, in un bosco incantato, viveva una bambina povera di nome Camilla che possedeva un anello magico. Aveva i capelli scuri e gli occhi chiari. La sua vita era molto tranquilla. Camilla trascorreva il tempo a fare passeggiate nel bosco, raccogliendo i mirtilli, bacche, more e lamponi. Aiutava sua madre a fare i mestieri e a fare le torte. Il suo anello magico l'aiutava ogni giorno a trovare la strada di casa sua e la proteggeva dai pericoli. Un giorno uscì di casa per andare a prendere dei frutti di bosco. Cammina cammina, notò in lontananza cespugli di bacche, more, lamponi e mirtilli. Stava per raccogliere i mirtilli, quando uno spaventoso lupo sbucò dal cespuglio. Camilla si spaventò così tanto che fece un salto all'indietro e perse il suo anello. Scappò nel bosco più veloce che poteva, finché il lupo non si fermò. Camilla si sedette su di un ceppo e da un buco uscì un topino che le chiese: “Perché sei triste?” E lei: ”Un lupo mi inseguiva e correndo ho smarrito il mio anello che mi indicava il percorso da fare per andare a casa mia e mi proteggeva dai pericoli.” Il topo disse: “Ti aiuterò io! L'hai perso nel bosco?” Camilla disse di sì e allora andarono nel bosco a cercarlo. Il topino notò tra gli alberi qualcosa che luccicava, gli andò vicino e scoprì che era proprio l'anello di Camilla. La bambina lo ringraziò e gli chiese se voleva vivere con lei e il topolino le rispose di sì. Sbucare: spuntare fuori ceppo: parte inferiore dell'albero smarrire: perdere. Chiara e l'antidoto per papà C'era una volta, in un bosco incantato, una bellissima bambina di nome Chiara che abitava con il suo papà in una accogliente casetta. Ad un tratto arrivò una strega cattiva diede una pozione magica al papà: era viola e azzurra e fatta di fegato di rospi, ali di pipistrello, melma, letame. Era così potente che chi la beveva sveniva. Infatti, il giorno dopo il papà svenne e la bambina era disperata e voleva trovare un oggetto magico per salvare il suo papà e per sconfiggere la strega. Allora la bambina andò a cercare un oggetto magico nel bosco. Continuò a cercare e vide un anello lucente rosa e giallo e pensò che quello poteva essere magico, così lo prese. Si incamminò verso casa, ma... incontrò la strega che la voleva uccidere. Per fortuna riuscì a scappare. Al pomeriggio arrivò un folletto buono e piccolo, capace di scatenare tempeste. Vide la casa di Chiara ed entrò. Poi restò lì con lei e la bambina gli raccontò tutta la storia. Allora lui capì e insieme presero l'anello magico e andarono a cercare la strega. Chiara andò nel bosco con il folletto e si incamminò verso la casa della strega. Ma la strega li vide e lanciò un incantesimo al folletto che si congelò. La strega tentò di scappare, ma Chiara era così arrabbiata che la inseguì. Prese il suo anello magico e lo alzò verso di lei. Dall'anello partì un fulmine che colpì la strega e la incenerì. Chiara scongelò il folletto e tornarono a casa. Lui diede un antidoto alla bambina e se ne andò. La bambina diede l'antidoto al papà che si svegliò e diede un grosso bacio a Chiara. Il papà e Chiara vissero per sempre felici e contenti. Accogliente: bello da vedere Pozione: liquido magico che può provocare effetti negativi in chi la beve Incenerire: ridurre in cenere Antidoto: sostanza che ha il potere di far guarire Il principe e Brutus C'era una volta, in una foresta incantata, un bel cavaliere dai capelli biondi. Aveva un'armatura d'oro, una spada fortissima che tagliava perfino il metallo. Un giorno era stato chiamato dal re per sconfiggere il gigante Brutus. Il gigante aveva un aspetto terribile: aveva occhi di fuoco, capelli di ghiaccio e un corpo rivestito da lunghi peli. Brutus viveva nel fango in mezzo alla foresta con creature magiche, vicino a una cascata di lava incandescente. Il cavaliere si addentro nella foresta incantata e, lungo il suo cammino, incontrò una fata che si chiamava Stella ed era sotto l'albero che stava piangendo. Il principe chiese alla fata che cosa avesse e la fata rispose che si era persa nella foresta incantata. Il principe le chiese se voleva venire a catturare il gigante con lui e la fata rispose di sì. Dopo un'ora arrivarono al lago di fango dove abitava il gigante Brutus. Con furia il cavaliere conficcò la sua spada nella schiena e lo colpì. La fata invece fece apparire una catapulta e gli lanciò sassi giganti. Così il gigante fu sconfitto e la fata e il cavaliere poterono tornare tranquillamente alle loro occupazioni. Incandescente: così infuocato da essere luminoso Furia: impetto di rabbia violento Conficcare: mettere dentro qualcosa incastrandolo Aurora e la strega Tanti anni fa, in una piccola catapecchia, viveva una bambina povera che era molto bella: aveva i capelli biondi, lunghi, lisci, gli occhi azzurri ma era molto povera. Si chiamava Aurora. Era sempre vestita con stracci e non aveva neanche le scarpe. Un giorno, per strada, si imbatté una strega maligna che aveva il naso lungo, le unghie adunche, dei brufoli sulla faccia e sulle mani: era proprio brutta! La strega voleva catturare Aurora e la inseguì. Ad un certo punto la bambina cadde per terra e la strega riuscì a prenderla. La portò in un bosco e la rinchiuse in una gabbia. Aurora se ne voleva andare via e allora la strega le disse ridendo che se voleva andarsene, doveva prima sconfiggerla. La bambina sconfisse la strega tirandole un sasso gigante in testa che aveva trovato per terra. Poi scappò via. Per strada incontrò una fata che aveva i capelli castani, a caschetto, lisci, gli occhi castani ed era tutta profumata. Però era triste perché aveva perso la sua bacchetta magica. Chiese ad Aurora se l' aveva vista, ed Aurora rispose di no. Insieme la cercarono e insieme la trovarono. Aurora chiese se poteva trasformare la sua catapecchia in un bellissimo castello con cinque torri, di colore argento, un principe ricco, dei vestiti e delle scarpe nuove. E così, quando la fata trovò la sua bacchetta, trasformò la sua catapecchia in un castello e visse felice e contenta. Catapecchia:casa malandata. Imbattere: incontrare Adunco: piegato ad uncino Carla e il topolino Rudy In un tempo lontano, in una piccola casa, viveva una bambina di nome Carla. Era molto bella con gli occhi azzurri e i capelli castani. Era molto gentile e sempre allegra. Dentro la sua casetta c'era un topolino molto simpatico e si chiamava Rudy. Un giorno passò di lì una strega malvagia e bussò alla sua porta. Suo padre, che era morto qualche anno prima, le aveva sempre detto con amore di non aprire mai la porta agli sconosciuti perchè poteva essere pericoloso. Lei aveva sempre ascoltato quello che diceva suo padre, però quella volta non lo fece. Anche il suo topolino la sconsigliò di aprire, ma lei non lo ascoltò. Appena aprì la porta, apparve una strega che subito entrò, prima che la bambina avesse il tempo di chiudere la porta. Il topolino si spaventò e si addentrò nella sua tana che era grandicella e un po' in disordine e si nascose in agguato. La strega era andata a casa sua per un motivo: perché il papà della bambina nei tempi passati possedeva un anello magico che era potente, d'oro e poteva pietrificare le persone. La strega cattiva voleva impossessarsene! La strega entrò nella sua casa per trovare quell'anello e subito pietrificò Carla. Ma il topolino le morse una gamba e la strega urlò e lasciò cadere l' anello. L'incantesimo che aveva fatto la strega, con quell' urlo si spezzò. La bambina si alzò di scatto e raccolse l'anello magico prima che la strega lo prendesse e così pietrificò la strega. Poi con l'aiuto del topolino riuscì a spingere la strega fuori, con grande fatica. La bambina ringraziò il suo amato topolino e tornarono ad essere felici. Addentrò: andare dentro Agguato: nascondersi Pietrificare:immobilizare trasformando in pietra Inpossessarsi: prendere una cosa degli altri con la forza Il cavaliere e il lupo cattivo C'erano una volta, in un grande castello, il Cavaliere Lucente, così chiamato perchè aveva un'armatura tutta d'argento. Obbediva gli ordini del re ed era molto coraggioso. Nel bosco vicino al castello, viveva un lupo cattivo che terrorizzava tutti quelli che passavano. Tanti cavalieri avevano provato ad ucciderlo, ma nessuno ci era mai riuscito. Allora il Cavaliere Lucente andò da un mago saggio che gli disse: ”Se vuoi sconfiggere il lupo, prima devi superare tre ostacoli: un muro gigantesco, un grande serpente velenoso e una strega malvagia”. Il cavaliere rispose: ”Vieni con me perché avrò bisogno del tuo aiuto. In cambio ti darò delle monete d'oro.” Il mago accettò. Così andarono insieme. Incontrarono il primo ostacolo che era un grosso muro che non si poteva oltrepassare. Il mago con una magia rimpicciolì il muro e così poterono scavalcarlo. Incontrarono un secondo ostacolo: un grande serpente velenoso in mezzo alla strada. Il cavaliere prese la spada e tagliò la testa al serpente. Poi c'era il terzo ostacolo: dovevano sconfiggere una strega cattiva. Il mago, con i suoi poteri, pietrificò la strega che diventò una statua. Allora andarono fino alla grotta del lupo e lo sconfissero. Il Cavaliere Lucente regalò le monete d'oro al mago e tornò vincitore al cospetto del re. Saggio: persona che usa ciò che sa per fare il bene Oltrepassare: passare dall'altra parte cospetto: davanti a una persona importante LA PIUMA RITROVATA C'era una volta una bellissima bambina bionda, con gli occhi azzurri, vestiti pieni di toppe, che abitava con suo padre in un bosco incantato pieno di creature magiche e vari tipi di alberi magici. Erano molto infelici perché erano poveri e soli. La bambina e suo padre stavano cercando avidamente da tanto tempo un oggetto magico: una piuma che se la strofinavi addosso a qualcuno gli regalava il dono della felicità. Un giorno all'imbrunire il padre morì e la bambina rimase sola. Continuava a pensare alla piuma magica perché si sentiva ancora più sola, ora che era morto anche il suo papà. Ma, nonostante le sue ricerche, non riusciva mai a trovarla. Dopo qualche giorno incontrò un folletto che decise di farle compagnia. La bambina chiese al folletto se la voleva aiutare a trovare l' oggetto magico e il folletto le disse di sì e iniziarono a cercare. Quando il folletto e la bambina trovarono la piuma, furono molto felici di averla trovata. Alla fine festeggiarono il ritrovamento della piuma e furono felici e contenti. Toppa: pezzo di stoffa su un vestito rotto avidamente: con tanto desiderio imbrunire: ora che precede il tramonto Il cavaliere e il mago Tanti anni fa in un grande castello viveva un cavaliere che non aveva cibo perchè era molto povero . Un giorno il cavaliere decise di andare a fare una passeggiata. Lungo la strada il cavaliere vide una maga molto vecchia che guardava una sfera di cristallo e il cavaliere si domandò perchè stesse guardando quella sfera. Dopo un paio di minuti la maga alzò la testa e vide il cavaliere e gli chiese: “Cosa vuoi da me”? “Mago, sono molto povero e non ho cibo ", rispose lui. Il mago le diede una spada magica e disse: ”Con questa spada vai a uccidere il drago a tre teste che vive in una grotta. Quando l'avrai ucciso, troverai un forziere di monete d'oro e con quelle èpotrai cambiare la tua vita”. Il cavaliere andò in quella grotta e con la spada magica uccise il drago a tre teste. Stava per tornare al castello portando il suo forziere di monete d'oro, ma per la strada incontrò una bellissima principessa. La regina, affascinata dal cavaliere, si innamorò di lui e lo sposò. Il cavaliere diventò un re e con le monete d'oro riuscì a costruire una grande città e a dare cibo a tutti gli abitanti. Così furono tutti felici e in pace per tanti, tanti anni. Così vissero tutti felici e contenti. Forziere: baule pieno di oggetti preziosi affascinato: che rimane incantato dalle qualità di qualcuno Una spada e una scopa magica Molto tempo fa in un bosco incantato, pieno di creature magiche, viveva un guerriero molto valoroso. Un giorno stava percorrendo un sentiero nel bosco con la sua spada. Una strega, invidiosa della sua spada, lo ingannò dicendogli che se lui le avesse dato la spada lei gli avrebbe dato in cambio la sua scopa dai poteri magici. Il guerriero accettò lo scambio ma la strega se ne andò con la sua spada senza dargli nulla in cambio! Un giorno incontrò un mago e gli le raccontò che una strega gli aveva rubato una spada magica e l'aveva nascosta da qualche parte nel bosco. Il giorno seguente andarono a cercare la spada e il mago la trovò nella tana di un sorcio, incastrata in una zolla. Quando la trovarono andarono a cercare la strega. Intrapresero un lungo viaggio che durò due giorni e due notti. Finalmente il terzo giorno vicino ad un albero trovarono una grotta. Andarono ad esplorarla e dentro trovarono la strega e la cacciarono via per sempre. Zolla: pezzo di terra smosso Intrapresero: cominciarono Una bambina in fuga C'era una volta, in un bosco incantato una bambina che abitava in una catapecchia da sola perché i suoi genitori l'avevano abbandonata La bambina aveva gli occhi azzurri e i capelli biondo chiaro; indossava sempre vestiti stracciati. Un giorno una strega voleva rubare un anello magico che era nel bosco incantato, ma a guardia del bosco c'era un gigante fortissimo e buono. La strega sentì un rumore, quando lo vide, si spaventò perché il gigante voleva prenderla. Allora si mise a correre più veloce che poteva, poi si nascose dietro una roccia. Fortunatamente per lei, il gigante non la vide più e se ne andò via controvoglia. Anche la strega ormai spaventata se ne andò più lontano che poteva fuggendo a gambe levate! Nel bosco il gigante incontrò la bambina e le disse di guardare ai piedi della quercia grande mentre faceva ritorno verso casa. La bambina fece come le aveva detto il gigante, guardò per terra vicino alla quercia e vide una cosa che brillava: era un anello d'oro! La bambina si mise l'anello e dopo un po' si sentì fortissima e grandissima, si tolse l'anello magico e tornò alla sua casa dove trovò un tesoro. Così poté vivere tranquilla e in amicizia con il gigante buono. Catapecchia: casa malandata Controvoglia: senza averne voglia LA STORIA DI ROMEO E GIULIETTA C'era una volta una regina che si chiamava Giulietta e viveva in un grande castello con tre torri e un ponte levatoio. Il castello era grigio ed era molto grande, aveva anche un terrazzino molto grazioso. Un giorno la regina, mentre era affacciata sulla terrazza, vide un drago che si lanciò in picchiata verso di lei. Subito la regina ammutolì dalla paura. Era il famoso e terribile drago Sebastian di cui tutti avevano una tremenda paura. La prese con le zampe e lei incominciò a urlare a squarciagola: "Aiuto, aiuto!..." Ma nessuno la sentì. Il drago la portò nella sua tana. Un giorno passò davanti alla tana del drago un cavaliere che la vide e le chiese perché fosse dentro la tana del drago Sebastian. La regina rispose che era stata catturata. Ad un certo punto Sebastian tornò e disse al cavaliere che doveva superare una prova se voleva che la regina fosse liberata: doveva fare una gara con lui per vedere chi per primo sarebbe riuscito a catturare un uccello del bosco. Il cavaliere ci riuscì prima di Sebastian. Ma Sebastian non voleva lasciarla andare. Il cavaliere si mise in mezzo e si mise a combattere con il drago e alla fine vinse il cavaliere e la regina fu finalmente libera. Il cavaliere chiese come si chiamava e la regina gli rispose che si chiamava Giulietta. A sua volta Giulietta gli chiese come si chiamava lui e il cavaliere rispose di chiamarsi Romeo. Allora Romeo e Giulietta andarono al castello e si sposarono. Alla fine Giulietta e Romeo vissero felici e contenti. Ammutolire: zittirsi squarciagola: più forte che si può La bambina e l 'orco C' era una volta in un bosco incantato una bambina povera che si chiama Lara. Era sempre vestita con un vestito grigio e dei pantaloni bucati e aveva una lampada magica e d'oro. Un giorno si imbatté in un orco maligno con un occhio solo e dalla mole davvero notevole. Allora prese la sua lampada tutta d'oro, la sfregò e ne uscì un genio vestito di verde. Quando l'orco la raggiunse, disse una formula: <<BIDIDI BODIDI BU... Una pulce rossa sarai tu!>> In un attimo l'orco si trasformò in una pulce e venne schiacciato da Lara. Il genio disse alla bambina: “Hai ancora due desideri”. La bambina chiese una bella casetta e dei vestiti belli e i suoi desideri furono esauditi. La bambina ringraziò il genio che ritornò nella lampada magica, ma rimase a disposizione di Lara in caso di necessità. Mole: massa compatta o voluminosa Imbattere: incontrare maligno cattivo, diabolico. Notevole: molto pesante grande, importante I SUPERPOTERI DI FATA MARIANNA C'era una volta, tanto tempo fa, un bambino di nome Giovanni. Ogni giorno giocava, a volte si divertiva a fare passeggiate con gli amici, faceva i compiti, ma qualche volta si comportava in modo scorretto. Ogni tanto disubbidiva, a volte lasciava le sue cose in giro, o altre volte faceva i capricci e rispondeva in modo poco educato. Dovete sapere però che con lui viveva una buona Fata, chiamata Fata Marianna. Ogni giorno, Fata Marianna usava le sue magie come fossero superpoteri sia in casa sia con Giovannino. Sapete dove conservava i suoi superpoteri e quali fossero? Li teneva nel suo cuore e nelle sue mani: si chiamavano Pazienza, Bontà, Gentilezza, Generosità, Amore. Quando un giorno Giovannino aveva lasciato la sua camera in grande disordine, Fata Marianna si affacciò sulla porta si mise le mani nei capelli ed esclamò: "Sembra sia passato un tornado! Ora userò il potere della Generosità e per questa volta metterò a posto io!" E così fece. Il giorno dopo Giovanni dimenticò di fare i suoi compiti e si prese una sgridata a scuola. Tornato a casa, raccontò tutto a Fata Marianna che con i suoi poteri della Pazienza e della Gentilezza spiegò al bambino che doveva impegnarsi di più e che non doveva più succedere. Ma ogni giorno Giovannino combinava qualche pasticcio o faceva qualche marachella. Fu così che la fata doveva usare sempre i suoi superpoteri: Bontà e Amore. Oramai stanca, la fata disse ad Giovanni: "Sento che le mie forze si stanno esaurendo! Se le perdo, come farò ad aiutare chi amo?" Vedendo la fata sempre più stanca e triste, Giovanni, da quel giorno, cercò di comportarsi sempre in modo corretto e fu in quel momento che capì chi fosse veramente la fata e quali superpoteri avesse. Dimenticavo....anche oggi Fata Marianna ha i superpoteri!