INDICE
Sommario
Pag.1
Per te, mamma
Pag. 3
Presentazione
Pag. 4
Un rapimento nel bosco
Pag. 5
Il cacciatore e il genio
Pag. 6
Il cavaliere e il drago
Pag. 7
Camilla e l'anello magico
Pag. 8
Chiara e l'antidoto per il papà
Pag. 9
Il principe e Brutus
Pag. 10
Aurora e la strega
Pag. 11
Carla e il topolino Rudy
Pag. 12
Il cavaliere e il lupo cattivo
Pag. 13
La piuma ritrovata
Pag. 14
Il cavaliere e la maga
Pag. 15
Una spada e una scopa magica
Pag. 16
Una bambina in fuga
Pag. 17
La storia di Romeo e Giulietta
Pag. 18
La bambina e l' orco
Pag. 19
Una fata dai super poteri
Pag. 20
Per te, mamma...
Cara mamma, quest'anno per la
tua festa ho un regalo un po'
speciale: una raccolta di fiabe da
leggere insieme, magari una al
giorno perchè mi piace
condividere con te il frutto del
mio impegno scolastico.
Ma la fiaba più bella, la trovi a
pagina
No, aspetta, non andare subito a
leggerla...
Andiamo con ordine, una pagina
alla volta!
Auguri,mamma!
Questa raccolta di fiabe è frutto di qualche mese di lavoro da parte degli
alunni e degli insegnanti di classe terza.
L'attività è stata realizzata principalmente nell'ambito della lingua
italiana, ma anche dell'informatica e di arte.
Le competenze e le abilità richieste nella stesura dei racconti si sono
sviluppate soprattutto medante il "cooperative learning", modalità con cui
gli alunni si sono confrontati in coppia o in piccoli gruppi che ruotavano
di volta in volta secondo le esigenze, cosicché i racconti sono di ciascuno
e di tutti perché ogni alunno ha apportato il proprio contributo.
Dall'analisi delle caratteristiche della fiaba (protagonista – antagonista oggetto magico – aiutante – superamento della prova – lieto fine), si è
passati alla stesura di una prima bozza dei testi a livello individuale e poi
alla versione definitiva mediante attività finalizzate
• all'arricchimento lessicale, con utilizzo di parole "difficili"
incontrate nei percorsi di lettura quotidiana e decodificate con la
consultazione e l'uso consapevole del dizionario;
• all'ampliamento dei testi descrittivi con caratterizzazioni di
ambienti e personaggi;
• al confronto critico nei gruppi di lavoro per verificare la logica e la
coerenza interna della struttura;
• all'uso guidato di internet per la scelta delle immagini adatte ai
testi;
• al potenziamento delle abilità nell'uso degli strumenti informatici
con particolare riguardo alla videoscrittura.
Alunni: Alessandra - Alessia - Andrea - Ariannna - Aurora - Carlotta - Ersi – Francesco L.. Francesco F. - Fabio - Giorgia - Gabriel - Joelle - Jasin - Letizia - Lorenzo - Luca - Matteo Martina - Mattia - Samuel
Insegnanti: Daniela Peroni – Massimiliano Aniballi
Un rapimento nel bosco
collottola: parte posteriore del capo, nuca
malvagio: molto crudele
destriero: cavallo da combattimento
elsa: parte della spada tra l'impugnatura e
la lama
Tanti anni fa in un grande castello abitavano un
cavaliere e una regina.
Un giorno la regina andò nel bosco a fare una
passeggiata.
Ma sfortunatamente un grosso serpente velenoso la assalì e stava per stritolarla
prendendola per la collottola.
Il serpente arrotolò la sua coda intorno a un piede e la trascinò dalla sua padrona, una
strega malvagia, che la rinchiuse in una grotta sbarrata da una grata di fuoco.
Dopo due giorni, senza mangiare nè bere la regina era sfinita.
Allora un mago che aveva visto tutto nella sua sfera di cristallo, andò subito ad
avvertire il cavaliere.
Egli, appena seppe che la regina era prigioniera in una grotta, corse subito nel bosco a
cavallo del suo destriero per liberarla.
Dopo aver cavalcato a lungo, finalmente trovò il luogo della sua prigione. Prima però
doveva uccidere la strega e il serpente che era di guardia all'entrata della grotta. Si
accorse che la sua spada non era
abbastanza robusta per rompere le
sbarre e uccidere il serpente e la strega.
Ci voleva una spada più forte!
Allora il mago apparve vicino al
cavaliere, prese la spada leggera e
ruotando le mani intorno all'elsa e
all'impugnatura, la trasformò in una
spada più robusta.
Il cavaliere con la spada modificata li uccise tutti e due.
Liberò la regina e vissero felici e contenti!
IL CACCIATORE E IL GENIO
faretra: astuccio per riporre le frecce
esaudire: concedere ciò che viene richiesto
questi: si riferisce all'ultima persona
di cui si parla, è singolare
C'era una volta un cacciatore che viveva in un grande bosco.
Ogni giorno andava a caccia di animali per procurarsi il cibo.
Aveva un grande arco e delle frecce appuntite nella sua faretra.
Il bosco però era incantato e tra i cespugli si nascondeva un pericoloso e fortissimo
drago. Il drago aveva due ali grandissime, denti che sembravano rasoi e, quando si
arrabbiava, sputava fuoco dalla sua enorme bocca.
Aveva due corni grandissimi sulla testa e, se lo guardavi negli occhi, ti pietrificava.
Il cacciatore aveva un aiutante: un genio che aiutava le persone in difficoltà
esaudendo i loro desideri.
Un giorno il cacciatore stava inseguendo una lepre senza riuscire a prenderla. Poi
finalmente, quando la lepre rallentò, prese la mira e
lanciò una freccia, colpendola.
Il cacciatore stava recuperando la preda, quando
chinandosi vicino ad un cespuglio, vide due ali
appuntite e grandissime e capì di che cosa si trattava!
Scappò a gambe levate e il drago... dietro di lui!
Apparve il genio sopra una roccia e disse al cacciatore:
“Ci penso io!”
Fece comparire un muro tra il drago e il cacciatore, così
questi poté scappare.
Intanto però il drago con le sue potenti ali oltrepassò il
muro volando.
Il cacciatore si girò per controllare la distanza e lo
guardò negli occhi: così si pietrificò. Il drago se ne
andò tutto soddisfatto.
Arrivò il genio subito dopo e con i suoi poteri sciolse
l'incantesimo, così il cacciatore tornò come prima.
Ritornò a prendere la sua lepre e, quando fu a casa,
accese un bel fuoco, la arrostì e se la mangio con appetito!
Il cavaliere e il drago
C 'era una volta in un grande castello un cavaliere che era molto coraggioso.
Aveva un'armatura che lo proteggeva, una spada molto forte che gli serviva per
sconfiggere i nemici.
Nel bosco, dentro una grotta, viveva un drago terribile di colore rosso con delle spine
sulla schiena che aveva un aspetto terribile e minacciava gli abitanti del villaggio
vicino.
Il cavaliere doveva riuscire a sconfiggerlo perché voleva che il villaggio rimanesse
tranquillo.
Un giorno il
drago stava
attaccando il
cavaliere
che passava nel
bosco.
Il cavaliere
fece con lui una
battaglia, perse
la spada ma
riuscì a
scappare.
Mentre scappava nel bosco trovò una lampada
magica la strofinò e ne uscì un genio.
Il giorno dopo il cavaliere architettò un piano per
sconfiggere il drago usando la magia del genio.
Per prima cosa chiese al genio la sua spada magica che aveva perso, poi uno scudo
magico.
Il cavaliere decise di attaccare il drago all'imbrunire.
Come stabilito, lo affrontò all'orario deciso.
Il cavaliere attaccò di sorpresa il drago, venne però ferito da lui, ma lui non morì e
alla fine, dopo un lunghissimo combattimento il cavaliere uccise il drago.
Il villaggio fece festa per festeggiare la morte del drago e il cavaliere espresse il suo
terzo desiderio: la felicità del villaggio. E così fu.
Minacciare: spaventare qualcuno promettendogli
una punizione
Architettare: escogitare un piano
Imbrunire: ora in cui sta per tramontare il sole
Camilla e l'anello magico
In un tempo lontano, in un bosco
incantato, viveva una bambina povera di
nome Camilla che possedeva un anello
magico.
Aveva i capelli scuri e gli occhi chiari.
La sua vita era molto tranquilla.
Camilla trascorreva il tempo a fare passeggiate nel
bosco, raccogliendo i mirtilli, bacche, more e lamponi.
Aiutava sua madre a fare i mestieri e a fare le torte.
Il suo anello magico l'aiutava ogni giorno a trovare la
strada di casa sua e la proteggeva dai pericoli.
Un giorno uscì di casa per andare a prendere dei frutti di bosco.
Cammina cammina, notò in lontananza cespugli di bacche, more, lamponi e mirtilli.
Stava per raccogliere i mirtilli, quando uno
spaventoso lupo sbucò dal cespuglio.
Camilla si spaventò così tanto che fece un
salto all'indietro e perse il suo anello.
Scappò nel bosco più veloce che poteva,
finché il lupo non si fermò.
Camilla si sedette su di un ceppo e da un
buco uscì un topino che le chiese: “Perché
sei triste?” E lei: ”Un lupo mi inseguiva e
correndo ho smarrito il mio anello che mi
indicava il
percorso da
fare per andare
a casa mia e mi proteggeva dai pericoli.”
Il topo disse: “Ti aiuterò io! L'hai perso nel bosco?”
Camilla disse di sì e allora andarono nel bosco a cercarlo.
Il topino notò tra gli alberi qualcosa che luccicava, gli
andò vicino e scoprì che era proprio l'anello di Camilla.
La bambina lo ringraziò e gli chiese se voleva vivere con
lei e il topolino le rispose di sì.
Sbucare: spuntare fuori
ceppo: parte inferiore dell'albero
smarrire: perdere.
Chiara e l'antidoto per papà
C'era una volta, in un bosco incantato, una bellissima bambina di nome Chiara che abitava
con il suo papà in una accogliente casetta.
Ad un tratto arrivò una strega cattiva diede una pozione magica al papà: era viola e azzurra e
fatta di fegato di rospi, ali di pipistrello, melma, letame. Era così potente che chi la beveva
sveniva.
Infatti, il giorno dopo il papà svenne e la bambina era disperata e voleva trovare un oggetto
magico per salvare il suo papà e per sconfiggere la strega.
Allora la bambina andò a cercare un oggetto magico nel bosco.
Continuò a cercare e vide un anello lucente rosa e giallo e pensò che quello poteva essere
magico, così lo prese.
Si incamminò verso casa, ma... incontrò la strega che la voleva uccidere.
Per fortuna riuscì a scappare.
Al pomeriggio arrivò un folletto buono e piccolo, capace di scatenare
tempeste. Vide la casa di Chiara ed entrò.
Poi restò lì con lei e la bambina gli raccontò tutta la storia.
Allora lui capì e insieme presero l'anello magico e andarono a cercare
la strega.
Chiara andò nel bosco con il folletto e si incamminò verso la casa della
strega.
Ma la strega li vide e lanciò un incantesimo al folletto che si congelò. La strega tentò di
scappare, ma Chiara era così arrabbiata che la inseguì.
Prese il suo anello magico e lo alzò verso di lei. Dall'anello partì un fulmine che colpì la
strega e la incenerì.
Chiara scongelò il folletto e tornarono a casa.
Lui diede un antidoto alla bambina e se ne andò. La bambina diede l'antidoto al papà che si
svegliò e diede un grosso bacio a Chiara.
Il papà e Chiara vissero per sempre felici e contenti.
Accogliente: bello da vedere
Pozione: liquido magico che può provocare
effetti negativi in chi la beve
Incenerire: ridurre in cenere
Antidoto: sostanza che ha il potere di far guarire
Il principe e Brutus
C'era una volta, in una foresta incantata,
un bel cavaliere dai capelli biondi.
Aveva un'armatura d'oro, una spada
fortissima che tagliava perfino il
metallo.
Un giorno era stato chiamato dal re per
sconfiggere il gigante Brutus. Il gigante
aveva un aspetto terribile: aveva occhi
di fuoco, capelli di ghiaccio e un corpo
rivestito da lunghi peli.
Brutus viveva nel fango in mezzo alla
foresta con creature magiche, vicino a
una cascata di lava incandescente.
Il cavaliere si addentro nella foresta
incantata e, lungo il suo cammino,
incontrò una fata che si chiamava Stella
ed era
sotto l'albero che stava piangendo.
Il principe chiese alla fata che cosa avesse e la fata rispose che si era persa nella
foresta incantata.
Il principe le chiese se voleva venire a
catturare il gigante con lui e la fata
rispose di sì.
Dopo un'ora arrivarono al lago di fango
dove abitava il gigante Brutus.
Con furia il cavaliere conficcò la sua
spada nella schiena e lo colpì.
La fata invece fece apparire una
catapulta e gli lanciò sassi giganti.
Così il gigante fu sconfitto e la fata e il
cavaliere poterono tornare
tranquillamente alle loro occupazioni.
Incandescente: così infuocato da essere
luminoso
Furia: impetto di rabbia violento
Conficcare: mettere dentro qualcosa
incastrandolo
Aurora e la strega
Tanti anni fa, in una piccola catapecchia, viveva una
bambina povera che era molto bella: aveva i capelli
biondi, lunghi, lisci, gli occhi azzurri ma era molto
povera.
Si chiamava Aurora.
Era sempre vestita con stracci e non aveva neanche le
scarpe.
Un giorno, per strada, si imbatté una strega maligna che
aveva il naso lungo, le unghie adunche, dei brufoli sulla
faccia e sulle mani: era
proprio brutta!
La strega voleva catturare Aurora e la inseguì.
Ad un certo punto la bambina cadde per terra e la strega
riuscì a prenderla.
La portò in un bosco e la rinchiuse in una gabbia.
Aurora se ne voleva andare via e allora la strega le disse
ridendo che se voleva andarsene, doveva prima
sconfiggerla.
La bambina sconfisse la strega tirandole un sasso
gigante in testa che aveva trovato per terra. Poi scappò
via.
Per strada incontrò una fata che aveva i capelli castani, a caschetto, lisci, gli occhi
castani ed era tutta profumata.
Però era triste perché aveva perso la sua bacchetta magica.
Chiese ad Aurora se l' aveva vista, ed
Aurora rispose di no. Insieme la
cercarono e insieme la trovarono.
Aurora chiese se poteva trasformare
la sua catapecchia in un bellissimo
castello con cinque torri, di colore
argento, un principe ricco, dei vestiti
e delle scarpe nuove.
E così, quando la fata trovò la sua bacchetta, trasformò la sua catapecchia in un
castello e visse felice e contenta.
Catapecchia:casa malandata.
Imbattere: incontrare
Adunco: piegato ad uncino
Carla e il topolino Rudy
In un tempo lontano, in una piccola casa, viveva una
bambina di nome Carla.
Era molto bella con gli occhi azzurri e i capelli castani.
Era molto gentile e sempre allegra.
Dentro la sua casetta c'era un topolino molto simpatico
e si chiamava Rudy.
Un giorno passò di lì una strega malvagia e bussò alla
sua porta.
Suo padre, che era morto qualche anno prima, le aveva
sempre detto con amore di non aprire mai la porta agli sconosciuti perchè poteva
essere pericoloso.
Lei aveva sempre ascoltato quello che diceva suo padre, però quella volta non lo fece.
Anche il suo topolino la sconsigliò di aprire, ma lei non lo ascoltò.
Appena aprì la porta, apparve una strega che subito entrò, prima che la bambina
avesse il tempo di chiudere la porta.
Il topolino si spaventò e si addentrò nella sua tana che era grandicella e un po' in
disordine e si nascose in agguato.
La strega era andata a casa sua per un motivo: perché il
papà della bambina nei tempi passati possedeva un
anello magico che era potente, d'oro e poteva pietrificare
le persone. La strega
cattiva voleva
impossessarsene!
La strega entrò nella sua
casa per trovare
quell'anello e subito
pietrificò Carla. Ma il
topolino le morse una
gamba e la strega urlò e
lasciò cadere l' anello.
L'incantesimo che aveva fatto la strega, con quell' urlo
si spezzò.
La bambina si alzò di scatto e raccolse l'anello
magico prima che la strega lo prendesse e così pietrificò la strega.
Poi con l'aiuto del topolino riuscì a spingere la strega fuori, con grande fatica.
La bambina ringraziò il suo amato topolino e tornarono ad essere felici.
Addentrò: andare dentro
Agguato: nascondersi
Pietrificare:immobilizare
trasformando in pietra
Inpossessarsi: prendere una cosa
degli altri con la forza
Il cavaliere e il lupo cattivo
C'erano una volta, in un grande castello, il Cavaliere Lucente, così chiamato perchè
aveva un'armatura tutta d'argento.
Obbediva gli ordini del re ed era molto coraggioso.
Nel bosco vicino al castello, viveva un lupo cattivo che terrorizzava tutti quelli che
passavano. Tanti cavalieri avevano provato ad ucciderlo, ma nessuno ci era mai
riuscito.
Allora il Cavaliere Lucente andò da un mago saggio che gli disse: ”Se vuoi
sconfiggere il lupo, prima devi superare tre ostacoli: un muro gigantesco, un grande
serpente velenoso e una strega malvagia”.
Il cavaliere rispose: ”Vieni con me perché avrò
bisogno del tuo aiuto. In cambio ti darò delle
monete d'oro.”
Il mago accettò.
Così andarono insieme.
Incontrarono il primo ostacolo che era un grosso
muro che non si poteva oltrepassare.
Il mago con una magia rimpicciolì il muro e così
poterono scavalcarlo.
Incontrarono un
secondo
ostacolo: un grande serpente velenoso in mezzo
alla strada.
Il cavaliere prese la spada e tagliò la testa al
serpente.
Poi c'era il terzo ostacolo: dovevano sconfiggere
una strega cattiva.
Il mago, con i suoi poteri, pietrificò la strega che
diventò una statua.
Allora andarono fino alla grotta del lupo e lo
sconfissero.
Il Cavaliere Lucente regalò le monete d'oro al mago
e tornò vincitore al cospetto del re.
Saggio: persona che usa ciò che sa per fare il
bene
Oltrepassare: passare dall'altra parte
cospetto: davanti a una persona importante
LA PIUMA RITROVATA
C'era una volta una bellissima bambina bionda, con
gli occhi azzurri, vestiti pieni di toppe, che abitava
con suo padre in un bosco incantato pieno di
creature magiche e vari tipi di alberi magici.
Erano molto infelici perché erano poveri e soli.
La bambina e
suo padre
stavano
cercando
avidamente da
tanto tempo un
oggetto
magico: una
piuma che se la
strofinavi
addosso a qualcuno gli regalava il dono della
felicità.
Un giorno all'imbrunire il padre morì e la bambina rimase sola. Continuava a pensare
alla piuma magica perché si sentiva ancora più sola, ora che era morto anche il suo
papà.
Ma, nonostante le sue ricerche, non riusciva mai a
trovarla.
Dopo qualche giorno incontrò un folletto che decise
di farle compagnia.
La bambina chiese al folletto se la voleva aiutare a
trovare l' oggetto magico e il folletto le disse di sì e
iniziarono a cercare.
Quando il folletto e la bambina trovarono la piuma,
furono molto felici di averla trovata.
Alla fine festeggiarono il ritrovamento della piuma e
furono felici e contenti.
Toppa: pezzo di stoffa su un vestito rotto
avidamente: con tanto desiderio
imbrunire: ora che precede il tramonto
Il cavaliere e il mago
Tanti anni fa in un grande castello viveva un
cavaliere che non aveva cibo perchè era
molto povero .
Un giorno il cavaliere decise di andare a fare
una passeggiata.
Lungo la strada il cavaliere vide una maga
molto vecchia che guardava una sfera di
cristallo e il cavaliere si domandò perchè
stesse guardando quella sfera.
Dopo un paio di minuti la maga alzò la testa
e vide il cavaliere e gli chiese: “Cosa vuoi da
me”?
“Mago, sono molto povero e non ho cibo ",
rispose lui.
Il mago le diede una spada magica e disse: ”Con questa spada vai a uccidere il drago
a tre teste che vive in una grotta. Quando
l'avrai ucciso, troverai un forziere di monete
d'oro e con quelle èpotrai cambiare la tua
vita”.
Il cavaliere andò in quella grotta e con la
spada magica uccise il drago a tre teste.
Stava per tornare al castello portando il suo
forziere di monete d'oro, ma per la strada
incontrò una bellissima principessa.
La regina, affascinata dal cavaliere, si
innamorò di lui e lo sposò.
Il cavaliere diventò un re e con le monete
d'oro riuscì a costruire una grande città e a
dare cibo a tutti gli abitanti. Così furono tutti
felici e in pace per tanti, tanti anni.
Così vissero tutti felici e contenti.
Forziere: baule pieno di oggetti preziosi
affascinato: che rimane incantato dalle qualità di qualcuno
Una spada e una scopa magica
Molto tempo fa in un bosco incantato, pieno di
creature
magiche, viveva
un guerriero
molto valoroso.
Un giorno stava
percorrendo un
sentiero nel
bosco con la
sua spada.
Una strega,
invidiosa della
sua spada, lo
ingannò
dicendogli che
se lui le avesse
dato la spada lei gli avrebbe dato in cambio la sua
scopa dai poteri magici.
Il guerriero accettò lo scambio ma la strega se ne
andò con la sua spada senza dargli nulla in
cambio!
Un giorno incontrò un mago e gli le raccontò che una
strega gli aveva rubato una spada magica e l'aveva
nascosta da qualche parte nel bosco.
Il giorno seguente andarono a cercare la spada e il mago la
trovò nella tana di un sorcio, incastrata in una zolla.
Quando la trovarono andarono a cercare la strega.
Intrapresero un lungo viaggio che durò due giorni e due
notti.
Finalmente il terzo giorno vicino ad un albero trovarono
una grotta. Andarono ad esplorarla e dentro trovarono la
strega e la cacciarono via per sempre.
Zolla: pezzo di terra smosso
Intrapresero: cominciarono
Una bambina in fuga
C'era una volta, in un bosco incantato una bambina che
abitava in una catapecchia da sola perché i suoi genitori
l'avevano abbandonata
La bambina aveva gli occhi azzurri e i capelli biondo
chiaro; indossava sempre vestiti
stracciati.
Un giorno una strega voleva rubare un anello magico che
era nel bosco incantato, ma a guardia del bosco c'era un
gigante fortissimo e buono.
La strega sentì un rumore, quando lo vide, si spaventò
perché il gigante voleva
prenderla.
Allora si mise a correre
più veloce che poteva, poi si nascose dietro una
roccia.
Fortunatamente per lei, il gigante non la vide più e
se ne andò via controvoglia.
Anche la strega ormai spaventata se ne andò più
lontano che poteva fuggendo a gambe levate!
Nel bosco il gigante incontrò la bambina e le disse
di guardare ai piedi della quercia grande mentre
faceva ritorno verso casa.
La bambina fece come le aveva detto il gigante,
guardò per terra vicino alla quercia e vide una cosa
che brillava: era un anello d'oro!
La bambina si mise l'anello e dopo un po' si sentì
fortissima e grandissima, si tolse l'anello magico e
tornò alla sua casa dove trovò un tesoro.
Così poté vivere tranquilla e in amicizia con il
gigante buono.
Catapecchia: casa malandata
Controvoglia: senza averne voglia
LA STORIA DI ROMEO E GIULIETTA
C'era una volta una regina che si chiamava Giulietta e viveva in un grande castello
con tre torri e un ponte levatoio.
Il castello era grigio ed era molto grande, aveva anche un terrazzino molto grazioso.
Un giorno la regina, mentre era affacciata sulla terrazza, vide un drago che si lanciò
in picchiata verso di lei. Subito la regina ammutolì dalla paura. Era il famoso e
terribile drago Sebastian di cui tutti avevano una tremenda paura. La prese con le
zampe e lei incominciò a urlare a squarciagola: "Aiuto, aiuto!..."
Ma nessuno la sentì. Il drago la portò nella sua tana.
Un giorno passò davanti alla tana del drago un cavaliere che la vide e le chiese perché
fosse dentro la tana del drago Sebastian.
La regina rispose che era stata catturata.
Ad un certo punto Sebastian tornò e disse al cavaliere
che doveva superare una prova se voleva che la regina
fosse liberata: doveva fare una gara con lui per vedere
chi per primo sarebbe riuscito a catturare un uccello
del bosco.
Il cavaliere ci riuscì prima di Sebastian.
Ma Sebastian non voleva lasciarla andare.
Il cavaliere si mise in mezzo e si mise a combattere
con il drago e alla fine vinse il cavaliere e la regina fu
finalmente
libera.
Il cavaliere
chiese come
si chiamava
e la regina
gli rispose
che si
chiamava Giulietta.
A sua volta Giulietta gli chiese come si
chiamava lui e il cavaliere rispose di
chiamarsi Romeo.
Allora Romeo e Giulietta andarono al
castello e si sposarono.
Alla fine Giulietta e Romeo vissero felici e
contenti.
Ammutolire: zittirsi
squarciagola: più forte che si può
La bambina e l 'orco
C' era una volta in
un bosco incantato
una bambina povera
che si chiama Lara.
Era sempre vestita
con un vestito grigio
e dei pantaloni
bucati e aveva una
lampada magica e
d'oro.
Un giorno si imbatté
in un orco maligno
con un occhio solo e
dalla mole davvero
notevole.
Allora prese la sua lampada tutta d'oro, la
sfregò e ne uscì un genio vestito di verde.
Quando l'orco la raggiunse, disse una formula:
<<BIDIDI BODIDI BU... Una pulce rossa
sarai tu!>>
In un attimo l'orco si trasformò in una pulce e venne
schiacciato da Lara.
Il genio disse alla bambina: “Hai ancora due desideri”.
La bambina chiese una bella casetta e dei vestiti belli e i suoi
desideri furono esauditi.
La bambina ringraziò il genio che ritornò nella lampada
magica, ma rimase a disposizione di Lara in caso di necessità.
Mole: massa compatta o voluminosa
Imbattere: incontrare
maligno cattivo, diabolico.
Notevole: molto pesante grande, importante
I SUPERPOTERI DI FATA MARIANNA
C'era una volta, tanto tempo fa, un bambino di nome Giovanni.
Ogni giorno giocava, a volte si divertiva a fare passeggiate con gli amici, faceva i
compiti, ma qualche volta si comportava in modo scorretto.
Ogni tanto disubbidiva, a volte lasciava le sue cose in giro, o altre volte faceva i
capricci e rispondeva in modo poco educato.
Dovete sapere però che con lui viveva una buona Fata, chiamata Fata Marianna.
Ogni giorno, Fata Marianna usava le sue magie come fossero superpoteri sia in casa
sia con Giovannino.
Sapete dove conservava i suoi superpoteri e quali fossero? Li teneva nel suo cuore e
nelle sue mani: si chiamavano Pazienza, Bontà, Gentilezza, Generosità, Amore.
Quando un giorno Giovannino aveva lasciato la sua camera in grande disordine, Fata
Marianna si affacciò sulla porta si mise le mani nei capelli ed esclamò: "Sembra sia
passato un tornado! Ora userò il potere della Generosità e per questa volta metterò a
posto io!" E così fece.
Il giorno dopo Giovanni dimenticò di fare i suoi compiti e si prese una sgridata a
scuola. Tornato a casa, raccontò tutto a Fata Marianna che con i suoi poteri della
Pazienza e della
Gentilezza spiegò
al bambino che
doveva
impegnarsi di più
e che non doveva
più succedere.
Ma ogni giorno
Giovannino
combinava
qualche pasticcio
o faceva qualche
marachella.
Fu così che la fata
doveva usare
sempre i suoi
superpoteri: Bontà
e Amore.
Oramai stanca, la fata disse ad Giovanni: "Sento che le mie forze si stanno
esaurendo! Se le perdo, come farò ad aiutare chi amo?"
Vedendo la fata sempre più stanca e triste, Giovanni, da quel giorno, cercò di
comportarsi sempre in modo corretto e fu in quel momento che capì chi fosse
veramente la fata e quali superpoteri avesse.
Dimenticavo....anche oggi Fata Marianna ha i superpoteri!
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libretto fiabenn