Pagina 1 UFFICIO TECNICO OMOLOGAZIONI E VERIFICHE U.T.O.V. Oggetto: Disciplina tecnico – amministrativa degli impianti di ascensore e montacarichi. PARTE I – COMMENTO AL D.P.R. 162/99 A) IL CAPO I 1. AMBITO DI APPLICAZIONE (Art. 1) La direttiva 95/16/CE si applica ai nuovi “impianti di ascensore in servizio permanente negli edifici e nelle costruzioni”. La dizione “in servizio permanente” individua gli impianti che nella regolamentazione antecedente venivano chiamati “fissi”; pertanto, giusta parere CNR 660415/51, un elevatore è da considerarsi fisso “quando durante il funzionamento sia ancorato alla struttura dello stabile da esso servito, anche se trattasi di impianto smontabile, trasportabile o similare, ossia se la struttura dell’edificio è stata predisposta per accogliere tale apparecchio, nel senso che la struttura è stata realizzata tenendo conto della successiva installazione dell’apparecchio stesso. L’ascensore va in ogni caso considerato fisso se il sistema di affrancatura alla struttura è necessario per la sicurezza ed il funzionamento dell’impianto, come avviene, ad esempio, normalmente quando si fissano le guide alla muratura di un vano scala preesistente”. Con la dizione “negli edifici e nelle costruzioni” la norma ha voluto ricomprendere nel campo di applicazione non solo i manufatti destinati all’attività sociale (case di abitazione, uffici pubblici, impianti sportivi, luoghi di culto, industrie, ecc.) ma anche altri tipi di strutture, quali i ponti, le dighe, i tralicci, ecc. Restano esclusi dal campo di applicazione: a) gli impianti a fune, e cioè le funivie, seggiovie, ovovie, funicolari, ecc.; b) gli ascensori per pozzi di miniera; c) gli elevatori di scenotecnica; d) gli ascensori installati in mezzi di trasporto, quali navi, aerei, ecc.; e) gli ascensori collegati ad una macchina e destinati esclusivamente all’accesso al posto di lavoro, quali quelli a servizio di gru a ponte o di gru a torre per l’accesso del manovratore alla postazione di comando; f) i treni a cremagliera, detti anche funicolari a cremagliera; g) gli ascensori da cantiere per il trasporto di persone e di persone e materiali; h) gli ascensori specialmente progettati e costruiti per scopi militari, quali piattaforme per la manutenzione di sistemi radar, impianti per l’immagazzinamento di missili, ecc. E’ da rilevare che gli impianti di cui ai precedenti punti sono sottratti non solo al campo di applicazione della direttiva ascensori in discorso ma anche a quello della direttiva macchine, in quanto il legislatore presume che essi siano assoggettati a norme specifiche; mentre però dette norme in parola esistono effettivamente per le macchine di cui ai punti da a) a g), non altrettanto può dirsi per quelle di cui al punto h), le quali, pertanto, abbisognano di speciali protocolli di omologazione da concordarsi preventivamente con l’Ufficio Tecnico Omologazioni e Verifiche. 2. DEFINIZIONI (Art. 2) Pagina 2 2.1. “Ascensori e montacarichi” La direttiva distingue gli ascensori dai montacarichi in funzione della accessibilità della cabina da parte delle persone e della possibilità di comandare intenzionalmente il movimento dagli occupanti della stessa. Si definisce quindi “ascensore” un apparecchio che possiede i seguenti requisiti: a) sia azionato a motore, elettrico o oleodinamico; b) colleghi piani definiti; c) sia provvisto di cabina, restando perciò esclusi i montascale o i servoscale, quali ad esempio quelli per portatori di handicap, che restano disciplinati dalla direttiva macchine; d) il movimento della cabina avvenga lungo guide rigide la cui inclinazione sull’orizzontale sia maggiore di 15°; e) la cabina sia destinata al trasporto: di persone; di persone e cose; di sole cose se la cabina sia accessibile alle persone: e sia munita di bottoniera interna; e se la bottoniera sia solo esterna ma raggiungibile dalle persone che si trovino all’interno della cabina. Di converso, è definito “montacarichi” un apparecchio che possiede i seguenti requisiti: a) sia azionato a motore, sia esso elettrico che oleodinamico; b) colleghi piani definiti; c) sia provvisto di cabina; d) il movimento della cabina avvenga lungo guide rigide la cui inclinazione sull’orizzontale sia maggiore di 15°; e) la cabina sia destinata al trasporto di sole cose: e se la cabina risulti inaccessibile alle persone, oppure se la cabina sia accessibile alle persone, non sia munita di bottoniera interna e la bottoniera esterna non sia raggiungibile dalle persone che si trovino all’interno della cabina. La norma presuppone infatti un utilizzo corretto degli impianti elevatori, non ammettendo, ad esempio, che una persona viaggi in una cabina di un montacarichi facendosi chiamare da altra persona che agisce sui comandi posti all’esterno del vano di corsa. 2.2. “Installatore” Particolare attenzione merita la definizione di “installatore”, che, secondo la norma europea, è colui che si assume la responsabilità di tutte le fasi del procedimento, e cioè della progettazione, della fabbricazione, dell’installazione vera e propria e della commercializzazione dell’ascensore. Detta persona, fisica o giuridica, non necessariamente si identifica con l’installatore materiale dell’ascensore, bensì è la persona che si assume la responsabilità del rispetto globale della direttiva mediante l’apposizione della marcatura CE ed il rilascio della dichiarazione CE di conformità, restando ovviamente salvo il suo diritto di rivalsa sugli effettivi esecutori delle fasi di cui l’installatore (così come definito dalla direttiva) non è esecutore diretto. 2.3. “Commercializzazione e messa in servizio” Nella direttiva si parla sia di “commercializzazione” che di “messa in servizio” di un ascensore. La differenza è sostanziale, in quanto, ai fini delle direttive “nuovo approccio”, per “commercializzazione” o “messa in commercio” o “immissione sul mercato” si intende Pagina 3 l’azione iniziale che rende disponibile nel mercato comunitario un prodotto cui si applica una direttiva particolare. Rendere disponibile un prodotto significa trasferirlo all’utente e ciò può avvenire solo dopo che esso è stato dichiarato conforme alle norme di sicurezza che ad esso sono applicabili: pertanto, il prodotto “ascensore” inizia ad esistere solo dopo la sua installazione e dopo la redazione della dichiarazione CE di conformità. La “messa in esercizio” o “messa in servizio” si identifica invece con l’uso iniziale del prodotto ed è quindi un atto proprio dell’utente, successivo alla commercializzazione. 2.4. “Modifiche costruttive” Notevole importanza riveste la definizione delle “modifiche costruttive non rientranti nella ordinaria e straordinaria manutenzione” che sono, almeno parzialmente, esplicitate al comma i) dell’articolo 2. Il criterio informatore di tale comma risiede nell’intrinseca importanza di taluni componenti degli impianti di ascensore nei confronti della sicurezza, cosicché il legislatore ha voluto che essi soggiacciano sempre a particolari controlli da parte di organismi qualificati, anche in occasione della loro semplice sostituzione con altri componenti pure identici ai primi. Vengono pertanto elencate le seguenti variazioni delle caratteristiche prestazionali degli impianti ed alcune operazioni che sono definite “modifiche costruttive” e che sono soggette a controllo tecnico: il cambiamento della velocità nominale, sia in diminuzione che in aumento; il cambiamento della portata, sia in diminuzione che in aumento; il cambiamento della corsa, sia in diminuzione che in aumento; il cambiamento del tipo di azionamento, quale il passaggio da quello elettrico a quello oleodinamico o viceversa oppure il trasferimento dell’argano dall’alto o in basso o viceversa; – la sostituzione di taluni componenti, quali: il macchinario; la cabina completa di telaio; il quadro elettrico di manovra; il gruppo cilindro-pistone degli impianti oleodinamici; le porte di piano; le difese del vano. 2.5. “Norme armonizzate” La norma stabilisce che gli impianti di ascensore debbono rispettare i requisiti essenziali di sicurezza riportati nell’allegato I al D.P.R. 162/99. E’ essenziale tenere presente che in detto allegato viene stabilito, tra l’altro, che qualora in un impianto siano presenti rischi non presi in considerazione dalla direttiva ascensori in esame ma previsti dalla direttiva 89/392/CEE (direttiva macchine, recepita con D.P.R. 24.7.1996, n. 459 – S.O. n. 146 alla G.U. n. 209 del 6.9.1996) si deve comunque assicurare il rispetto dei requisiti essenziali di sicurezza di cui all’allegato I della direttiva 89/392/CEE. Il rispetto dei requisiti di sicurezza può ottenersi applicando le cosiddette “norme armonizzate”, ossia disposizioni di carattere tecnico formulate dagli organismi di normazione su mandato della Commissione Europea e da questa approvate; esse sono normalmente trasposte in norme nazionali. In assenza di norme armonizzate debbono usarsi le norme nazionali applicabili, il cui elenco viene pubblicato periodicamente sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica a cura Pagina 4 del Ministero competente che, nel caso di specie, è quello dell’Industria, commercio e artigianato. Si rammenta che le norme EN 81-1 e EN 81-2, recepite in Italia rispettivamente con D.M. 587/87 e D.P.R. 628/94, non sono norme armonizzate e quindi vanno trattate come norme nazionali. La loro nuova versione armonizzata è stata approvata dalla Commissione Europea, ma non è stata ancora recepita dall’Italia. 2.6. “Impianti in servizio privato” Per quanto attiene alla definizione di “impianti in servizio privato” nulla è innovato rispetto alla legislazione precedente, per cui basterà ricordare che si intendono “in servizio pubblico” solamente gli impianti destinati ad un servizio pubblico di trasporto, quali quelli connessi a stazioni ferroviarie, a funicolari e simili. Tutti gli impianti dell’Amministrazione della Difesa rientrano, quindi, tra quelli “in servizio privato” e pertanto ad essi si applica integralmente il Capo II del D.P.R. 162/99, di cui in appresso. 3. OBBLIGO DI RECIPROCA INFORMAZIONE (Art. 4) Gli ultimi due commi dell’articolo 4 sono di particolare interesse per i riflessi che hanno sull’attività dei gestori dei contratti in cui è prevista l’installazione di un nuovo ascensore. a) Il comma 4, infatti, stabilisce che la persona responsabile della realizzazione dell’edificio e l’installatore dell’ascensore debbano comunicarsi reciprocamente le notizie necessarie e prendere le misure adeguate per garantire il corretto funzionamento e la sicurezza dell’impianto. Il precetto vige non solo allorquando si realizza ex novo una costruzione, ma anche, per analogia, in occasione dell’installazione di un ascensore in un edificio preesistente. Nella fattispecie le comunicazioni di che trattasi riguarderanno la destinazione dell’edificio, il tipo di utenza, le sollecitazioni trasmesse dall’impianto alle strutture murarie, il tipo di carichi che saranno trasportati, la eventuale presenza di portatori di handicap, l’eventuale organizzazione per il soccorso delle persone rimaste intrappolate nella cabina, la classe di incendio dell’edificio, le eventuali predisposizioni antincendio nonché altri elementi di particolare rilevanza connaturati allo specifico impianto da installare. b) Il comma 5 stabilisce, come d’altra parte sempre sancito dalla preesistente legislazione, il divieto di installare nel vano di un ascensore condutture di qualsiasi natura (acqua, energia, telefono, condizionamento, ecc.) ad esso estranee. In tale ottica è utile ricordare che il divieto si estende anche alla testata ed alla fossa, per cui, ad esempio, non è ammessa la presenza di una pompa a galleggiante per l’eliminazione automatica dell’acqua che dovesse allagare la fossa; in tali casi è necessario impermeabilizzare la fossa o comunque impedire all’acqua di entrarvi. 4. PROCEDURA DI CERTIFICAZIONE CE (Art. 6 – comma 2) Con il recepimento della direttiva 95/16/CEE la procedura di certificazione degli impianti viene completamente modificata, in quanto la rispondenza ai requisiti essenziali di Pagina 5 sicurezza viene direttamente attestata dall’installatore (così come precedentemente definito), mediante il rilascio della dichiarazione CE di conformità e l’applicazione della marcatura CE su una targa disposta in cabina. Ciò è reso possibile da un ventaglio di procedure (che non è necessario approfondire in questo contesto) previste dalla norma, ciascuna delle quali termina con i citati provvedimenti dell’installatore. Questi, quindi, non è più tenuto a presentare il progetto dell’impianto da sottoporre ad approvazione preventiva, in quanto la responsabilità della corretta applicazione delle norme di sicurezza sia in fase di progettazione che di costruzione e di installazione ricade, come s’è detto più volte, in capo all’”installatore” dell’impianto, il quale attiva una delle procedure di certificazione previste dalla direttiva, avvalendosi dell’opera di organismi notificati, cioè accreditati presso gli Stati membri europei. Il contenuto della dichiarazione CE di conformità è esplicitato nell’allegato II del D.P.R. 162/99. Essa deve contenere: la ragione sociale e l’indirizzo completo dell’installatore; la descrizione dell’ascensore, la designazione del tipo o della serie, il numero di serie e l’indirizzo presso il quale l’ascensore è installato; l’anno di installazione; l’elenco delle disposizioni pertinenti cui l’ascensore soddisfa (ad esempio: riferimento alla L. 13/89 relativa all’eliminazione delle barriere architettoniche); eventualmente, il richiamo alle norme armonizzate di riferimento; eventualmente, il nome, l’indirizzo ed il numero di identificazione dell’organismo notificato che ha effettuato l’esame CE del tipo dell’ascensore modello (applicabile nel caso di un ascensore derivato da un ascensore modello); eventualmente, il riferimento all’attestato CE del tipo (applicabile nel caso di ascensore identico al modello approvato); eventualmente, il nome, l’indirizzo ed il numero di identificazione dell’organismo notificato che ha effettuato la verifica finale dell’ascensore (applicabile nel caso di ascensore prodotto in un unico esemplare); eventualmente, il nome, l’indirizzo ed il numero di identificazione dell’organismo notificato che ha effettuato l’esame finale dell’ascensore (sempre applicabile); eventualmente, il nome, l’indirizzo ed il numero di identificazione dell’organismo notificato che ha verificato il sistema di garanzia qualità attuato dall’installatore; l’identificazione dell’intestatario autorizzato ad impegnare l’installatore dell’ascensore (ad esempio: l’amministratore delegato di una società). La marcatura CE di conformità, come esplicitato nell’allegato III, è costituita dal simbolo grafico CE, accompagnato dal numero di identificazione dell’organismo notificato corrispondente a quello indicato nella dichiarazione di conformità, che ha provveduto all’espletamento di una delle procedure previste per il controllo dell’ottemperanza dell’ascensore ai requisiti tecnici della direttiva. 5. APPLICAZIONE DI ALTRE DIRETTIVE COMUNITARIE (Art. 6 – comma 6) Può accadere che taluni rischi presenti in un impianto di ascensore siano previsti, in tutto o in parte, da altre direttive; in tal caso la marcatura CE apposta sull’ascensore costituisce Pagina 6 presunzione di conformità a queste altre direttive; oppure lo specifico componente, che è causa di rischio o che evita un rischio particolarmente grave, risulta certificato e provvisto, a sua volta, di marcatura CE. Per il momento, le direttive più importanti che si applicano anche agli ascensori sono: a) la direttiva 89/392/CEE relativa alle macchine, recepita con il D.P.R. 24.7.1996 n. 459 (S.O. n. 146 alla G.U. n. 209 del 6.9.1996); b) la direttiva 89/106/CEE, recepita con D. Lgs. 10.12.1997 n. 499, relativa ai prodotti da costruzione, in particolare per quanto attiene alla resistenza al fuoco delle porte di piano, gli ascensori antincendio e l’evacuazione delle persone disabili in caso di incendio; tale direttiva non è stata ancora recepita ma i rischi da essa considerati debbono comunque essere oggetto di specifica valutazione e di conseguenti provvedimenti, ai sensi del D. Lgs. 626/94 e successive modificazioni; c) la direttiva 89/336/CEE sulla compatibilità elettromagnetica, recepita con D. Lgs. 12.11.1996 n. 615, in base alla quale ogni dispositivo elettrico o elettronico, nonché le apparecchiature, i sistemi e gli impianti contenenti componenti elettrici o elettronici, immessi sul mercato o messo in servizio devono essere provvisti della marcatura CE apposta a cura del costruttore e devono essere realizzati in modo da non creare interferenze elettromagnetiche dannose ed avere un adeguato livello di sicurezza intrinseca contro i disturbi elettromagnetici. B) IL CAPO II Questa parte del D.P.R. 162/99 tratta gli aspetti più propriamente organizzativi e definisce le procedure amministrative e le competenze dei vari soggetti coinvolti, esplicitando come la direttiva 95/16/CEE sarà applicata in Italia. 1. AMBITO DI APPLICAZIONE (Art. 11) L’ art. 11 del D.P.R. 162/99 stabilisce che il Capo II si applica a tutti gli ascensori e montacarichi in servizio privato, escludendo soltanto quelli: a) per miniere e per navi; b) aventi corsa inferiore a 2 metri; c) azionati a mano; d) che non sono installati stabilmente; e) che sono montacarichi con portata pari o inferiore a 25 kg. Restano implicitamente esclusi anche quelli indicati al comma 3 dell’art. 1 in quanto per essi viene espressamente esclusa l’applicazione dell’intero regolamento (Capo I e Capo II). Da notare quindi che alcune tipologie di impianti non debbono soddisfare ai requisiti della direttiva 95/16/CEE e non sono soggetti al Capo II (ad esempio: ascensori per pozzi di miniere oppure montacarichi con portata pari o inferiore a 25 kg); altri debbono soddisfare ai requisiti della direttiva ma non sono soggetti al Capo II (ad esempio: ascensori a servizio di strutture fuori terra degli impianti minerari oppure ascensori con corsa inferiore a 2 metri); altri ancora, infine, non debbono soddisfare alla direttiva ma sono soggetti al Capo II (ad esempio: montacarichi con portata superiore a 25 kg). Non è chiaro perché il legislatore abbia sentito la necessità di citare gli “ascensori e montacarichi per navi”, in quanto, essendo inclusi tra quelli “installati in mezzi di trasporto”, essi erano già esclusi dall’ambito di applicazione dell’intero D.P.R.. Pagina 7 Per quanto attiene alla dizione “non installati stabilmente” in essa debbono ricomprendersi oltre agli ascensori “da cantiere”, esclusi dall’ambito di applicazione dell’intero regolamento in forza del comma 3 dell’art. 1 e soggetti alla disciplina del D.P.R. 27.4.1955 n. 547, anche quelli cosiddetti “trasferibili” o “mobili”, disciplinati dal D.M. 2.4.1981 del Ministero del lavoro e della previdenza sociale. 2. LA NUOVA PROCEDURA Con l’abrogazione della L. 24.10.1942 n. 1415 e di alcuni articoli del correlato regolamento di esecuzione D.P.R. 24.12.1951 n. 1767 la procedura amministrativa per impiantare e mantenere in esercizio un impianto elevatore si è ulteriormente snellita, in quanto a datare dal 26/7/1999 sono state abolite le licenze di impianto e di esercizio che, pertanto, non debbono essere più richieste. La nuova procedura comprende perciò le seguenti fasi: a) l’installatore provvede alla realizzazione dell’impianto, seguendo una delle possibili procedure indicate dalla direttiva CEE; di conseguenza, egli non è più tenuto alla trasmissione al committente della relazione tecnica, del progetto esecutivo e dei relativi allegati; b) a lavori ultimati, l’installatore esegue o fa eseguire le prove necessarie per accertare la funzionalità dell’impianto e la sua rispondenza ai requisiti essenziali di sicurezza indicati nell’allegato I della direttiva; c) eseguite tali incombenze, l’installatore appone in cabina la targa di cui al successivo punto 6 e rilascia la dichiarazione CE di conformità al committente; da questo momento l’impianto è fruibile, cioè può essere messo in esercizio senza alcuna altra formalità; d) entro dieci giorni dalla data del rilascio della dichiarazione di conformità, il proprietario o il suo legale rappresentante deve effettuare al Comune o alla Provincia autonoma competente per territorio una comunicazione contenente: l’indirizzo dello stabile in cui è installato l’impianto; l’indicazione della velocità, della portata, della corsa, del numero delle fermate ed del tipo di azionamento; il nominativo o la ragione sociale dell’installatore (in ossequio della direttiva 95/16/CEE “ascensori”) o del costruttore del montacarichi (in ossequio della direttiva 89/392/CEE “macchine”); la copia della dichiarazione CE di conformità; l’indicazione del soggetto incaricato di effettuare le ispezioni periodiche dell’impianto, di cui al successivo punto 3; l’indicazione della ditta, abilitata ai sensi della L. 5.3.1990 n. 46, cui è stata affidata la manutenzione dell’impianto, di cui al successivo punto 4; e) il competente ufficio del Comune o della Provincia autonoma assegna un numero di matricola all’impianto e lo comunica, entro trenta giorni, sia al proprietario che al soggetto designato per l’effettuazione delle ispezioni. Si rimarca come l’assegnazione del numero di matricola da parte dell’Ente locale e la conseguente comunicazione al proprietario non costituisca atto autorizzatorio sostitutivo dell’istituto della soppressa licenza di esercizio, bensì si configuri come un mero adempimento di carattere formale: difatti, potrebbe accadere che l’Ente locale effettui la comunicazione di propria spettanza ben oltre il termine, peraltro non perentorio, dei trenta giorni fissati dal regolamento o che, al limite, non la effettui affatto, senza che ciò modifichi o limiti in alcun modo la possibilità di mantenere in esercizio l’impianto. Pagina 8 3. VERIFICHE 3.1. Verifiche periodiche (Art. 13) Gli impianti di ascensore e montacarichi debbono essere sottoposti, come già avveniva in base alla previgente legislazione, a verifiche periodiche tese ad accertare il mantenimento nel tempo delle condizioni di sicurezza attestate dalla dichiarazione CE di conformità. Il tempo intercorrente tra due verifiche successive è stato dilatato a due anni. Le verifiche debbono essere effettuate da tecnici forniti di laurea in ingegneria ed appartenenti ad uno degli organismi abilitati per legge a tale attività e cioè: a) alle Aziende Sanitarie Locali (A.S.L.) competenti per territorio; b) alle Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (A.R.P.A.), quando apposite disposizioni regionali attribuiscano loro tale compito; c) al Ministero del lavoro e della previdenza sociale, limitatamente agli impianti installati presso gli stabilimenti industriali e le aziende agricole; d) agli organismi notificati ai sensi del D.P.R. in esame; e) agli Uffici Tecnici delle amministrazioni dello Stato che possiedono propri ruoli di ingegneri. Il soggetto che esegue la verifica rilascia al proprietario o al suo legale rappresentante ed alla ditta manutentrice il verbale di ispezione. Qualora la verifica abbia esito negativo, il verbale deve essere inviato anche al competente Ufficio comunale o provinciale affinché questi, con proprio provvedimento ordinativo, disponga il fermo dell’impianto fintantoché non siano rimosse le cause che hanno determinato l’esito negativo dell’ispezione. In tal caso l’impianto può essere rimesso in esercizio soltanto a seguito di ispezione straordinaria, da eseguirsi a cura dello stesso organismo abilitato, e da richiedersi a cura del proprietario o del suo legale rappresentante. Qualora l’ispezione straordinaria si concluda con esito positivo, il soggetto esecutore della verifica ne dà comunicazione all’autorità che ha disposto il fermo dell’impianto affinché questa revochi il divieto di utilizzazione. 3.2. Verifiche straordinarie (Art. 14) Le verifiche straordinarie debbono essere richieste agli stessi organismi abilitati di cui al precedente punto nei seguenti casi: a) a seguito di verifica ordinaria conclusasi con esito negativo, come detto in precedenza; b) ogniqualvolta si verifichino incidenti di notevole importanza, anche se non abbiano comportato infortuni; in tale caso il proprietario o il suo legale rappresentante ne dà immediata comunicazione all’ufficio comunale o provinciale competente, il quale dispone il fermo dell’impianto fino all’effettuazione di una ispezione straordinaria. 3.3. Caso particolare delle Amministrazioni statali (Art. 13 comma 5 e Art. 14 comma 5) Nel caso di Amministrazioni statali che hanno propri ruoli organici di ingegneri [caso di cui al punto e) del precedente paragrafo “Ispezioni periodiche”], queste provvedono all’esecuzione delle verifiche ordinarie e straordinarie per mezzo degli ingegneri dei rispettivi ruoli. In tale caso, i provvedimenti ordinatori di fermo dell’impianto e di revoca all’utilizzazione sono emanati dai competenti Uffici Tecnici delle Amministrazioni stesse. Pagina 9 4. MANUTENZIONE (Art. 15) Rimane confermato, sulla scia delle previgenti disposizioni legislative, che gli impianti di ascensore e montacarichi debbono essere costantemente manutenzionati da personale qualificato, munito cioè di apposita abilitazione (patentino) rilasciato dal Prefetto, a seguito di affidamento della manutenzione da parte del proprietario o del suo legale rappresentante. La manutenzione può essere affidata anche ad una ditta specializzata o ad un operatore comunitario provvisto di specializzazione equivalente, che vi provvedono per mezzo di personale munito di abilitazione. Il manutentore provvede alle operazioni generali di verifica del funzionamento dell’impianto in base alle necessità ed alle condizioni di utilizzazione. In particolare, deve provvedere, almeno ogni sei mesi per gli ascensori ed almeno una volta all’anno per i montacarichi, a verificare: l’integrità ed efficienza di tutti i dispositivi di sicurezza; minutamente le funi, le catene ed i relativi attacchi; l’isolamento dell’impianto elettrico, annotando l’esito delle suddette operazioni nel libretto matricolare dell’impianto. Il manutentore deve inoltre: provvedere alla manovra di emergenza che, in caso di necessità, può essere effettuata anche da altre persone purché appositamente istruite; promuovere tempestivamente le riparazioni o le sostituzioni di componenti rotti o logorati, le quali debbono essere fatte eseguire con sollecitudine dal proprietario o dal suo legale rappresentante; verificare la corretta esecuzione delle riparazioni o delle sostituzioni nel caso che queste siano state affidate a ditta diversa da quella manutentrice; fermare immediatamente l’impianto qualora ravvisi l’esistenza di un pericolo immediato, dandone contemporaneo avviso al proprietario od al suo legale rappresentante per l’avvio dei lavori atti a ripristinare le condizioni di sicurezza. 5. DOCUMENTAZIONE (Art. 16) Il proprietario o il suo legale rappresentante debbono assicurare la conservazione del libretto matricolare degli impianti, al fine di renderlo prontamente disponibile, completo di allegati, all’atto dell’esecuzione delle verifiche ordinarie e straordinarie. Il libretto deve contenere: a) la copia della dichiarazione CE di conformità rilasciata dall’installatore; b) la copia della comunicazione dell’avvenuta messa in servizio dell’impianto fatta dal proprietario o dal suo legale rappresentante al competente Ufficio comunale o della Provincia autonoma; c) la copia della conseguente comunicazione dell’Ufficio comunale o della Provincia autonoma; d) i verbali originali delle verifiche periodiche e straordinarie; e) gli esiti delle verifiche di competenza del manutentore. Pagina 10 6. TARGHE Nella cabina devono essere applicate tre targhe. La prima, da applicarsi a cura dell’installatore, è costituita dalla marcatura CE di conformità che, si ripete, deve contenere i seguenti elementi: il simbolo grafico CE; il numero di identificazione dell’organismo notificato, corrispondente a quello indicato nella dichiarazione CE di conformità, che ha provveduto all’espletamento di una delle procedure di controllo della conformità dell’ascensore previste dalla direttiva europea. La seconda, da applicarsi a cura del proprietario o del suo legale rappresentante, deve contenere i seguenti elementi: l’indicazione del soggetto incaricato di effettuare le verifiche; la ragione sociale dell’installatore ed il suo indirizzo completo; la dizione “ascensore” seguita dalla designazione della serie e del tipo; eventualmente, il numero di serie; l’anno di costruzione; la portata in kg, ossia il carico nominale di esercizio per il quale l’ascensore è stato progettato e costruito; la capienza, ossia il numero massimo di persone che possono prendere posto contemporaneamente nella cabina; il numero di matricola dell’impianto. Da rilevare che, nel caso di ascensori per persone e cose, deve essere resa ben evidente la circostanza che il carico nominale ricomprende anche quello degli eventuali mezzi di trasporto, come ad esempio avviene nei grandi impianti a servizio di magazzini nei quali il carico viene normalmente immesso in cabina per mezzo di carrelli elevatori a forche. La terza, pure da applicarsi a cura del proprietario o del suo legale rappresentante, deve recare il divieto dell’uso dell’impianto ai minori di anni dodici non accompagnati da persone di età più elevata. 7. NORME TRANSITORIE (Art. 19) L’articolo 19 del D.P.R. in esame reca le norme che consentono di gestire il periodo transitorio per il passaggio graduale tra la vecchia e la nuova procedura. In particolare, il comma 3 sancisce che fino al 25.07.2000 si intendono legittimamente messi in servizio gli impianti sprovvisti di certificato CE di conformità o sprovvisti di licenza di esercizio, purché venga eseguito con esito positivo il collaudo (inteso dalla vecchia procedura come prima verifica propedeutica alla richiesta della licenza di esercizio) da parte: a) di uno degli organismi competenti ai sensi della L. 1415/42 o dall’I.S.P.E.S.L.; b) di un organismo di certificazione notificato di cui al D.P.R. in esame; c) dell’installatore, purché dotato di proprio sistema di qualità certificato ai sensi del D.P.R. in esame; d) dell’installatore, mediante apposita certificazione corredata da perizia giurata redatta da un ingegnere iscritto all’Albo professionale. Pagina 11 Negli ultimi tre casi sopra descritti una copia della documentazione di collaudo deve essere trasmessa all’organismo competente di cui in a). Pagina 12 PARTE SECONDA - DISPOSIZIONI ATTUATIVE A) ACQUISIZIONE DI NUOVI IMPIANTI 1. CONTRATTI STIPULATI O DA STIPULARE DOPO IL 26/7/1999 1.1. ASCENSORI Nella stesura delle condizioni tecniche del contratto per l’acquisizione di nuovi impianti di ascensore il committente dovrà: a) evitare il richiamo alla L. 1415/42, in quanto abrogata, e citare, in sostituzione, il D.P.R. 162/99; b) evitare, di conseguenza, di imporre al contraente l’obbligo e gli oneri derivanti dal previgente istituto delle licenze di impianto e di esercizio, oggi non più richieste; c) evitare di richiedere i progetti esecutivi (relazione tecnica, disegni delle principali disposizioni del vano e della cabina) che, secondo la procedura previgente, dovevano essere sottoposti all’approvazione preventiva dell’U.T.O.V.; d) porre la massima cura nello specificare in modo inequivocabile tutti quei parametri tecnici (tipo di azionamento, portata, capienza, velocità, corsa, numero delle fermate, tipologia degli utenti, rapporto di intermittenza, predisposizioni per l’abolizione delle barriere architettoniche, ecc.) e quelle caratteristiche di finitura (della cabina, delle pareti interne ed esterne del vano di corsa, delle bottoniere, del locale macchinario, dell’eventuale locale delle pulegge di rinvio, ecc.) e di funzionalità (manovra universale, manovra duplex, manovra collettiva registrata, ritorno automatico al piano in caso di assenza di forza motrice, ecc.) che l’impianto dovrà possedere per soddisfare appieno le esigenze per le quali esso sarà realizzato; e) evitare il richiamo a specifiche norme tecniche o a provvedimenti legislativi che le contengono, quali ad esempio il D.M. 587/87, che recepisce la norma non armonizzata EN-81/1 relativa agli ascensori elettrici, o il D.P.R. 628/94, che recepisce la norma non armonizzata EN-81/2 relativa agli ascensori oleodinamici, e preferire dizioni generiche del tipo “in base alle vigenti norme tecniche”; ciò consentirà di escludere eventuali contraddizioni tra norme tecniche applicabili (in alcuni casi è ancora valido il vecchio D.P.R. 1497/63), di evitare aggiornamenti delle condizioni tecniche tipo qualora dovessero essere emanate nuove regole tecniche ed, infine, lascerà libero il costruttore di scegliere la regola tecnica ritenuta più idonea per il particolare impianto da realizzare (al limite norme armonizzate non ancora recepite in Italia, per le quali è comunque consentita l’applicazione volontaria); f) porre a carico dell’installatore, nel caso che l’A.D. accerti che l’impianto non risulti conforme ai requisiti essenziali di sicurezza di cui all’allegato I del D.P.R. 162/99, gli oneri derivanti dall’esecuzione dei lavori eventualmente necessari per il completo soddisfacimento dei predetti requisiti, restando comunque impregiudicata per l’A.D. stessa la facoltà di adire la procedura di cui all’art. 8 del citato D.P.R.; g) porre a carico dell’installatore l’apposizione della marcatura CE sulla apposita targa da fissare in cabina completa dei dati richiesti dalla norma, e cioè: Pagina 13 il simbolo grafico CE; il numero di identificazione dell’organismo notificato, corrispondente a quello indicato nella dichiarazione CE di conformità, che ha provveduto all’espletamento di una delle procedure previste di controllo della conformità dell’ascensore alla direttiva europea, nonché la fornitura di una seconda targa contenente i seguenti elementi: l’indicazione del soggetto incaricato di effettuare le verifiche periodiche, e cioè l’U.T.O.V.; la ragione sociale dell’installatore ed il suo indirizzo completo; la dizione “ascensore” seguita dalla designazione della serie e del tipo; eventualmente, il numero di serie; l’anno di costruzione; la portata in kg, ossia il carico nominale di esercizio per il quale l’ascensore è stato progettato e costruito; la capienza, ossia il numero massimo di persone che possono prendere posto contemporaneamente nella cabina; il numero di matricola dell’impianto assegnato dall’U.T.O.V., ed infine la fornitura di una terza targa che deve recare il divieto dell’uso dell’impianto ai minori di anni dodici non accompagnati da persone di età più elevata o altre indicazioni che costituiscono norme particolari da osservare da parte degli utenti; ad esempio, nel caso di ascensori per persone e cose, deve essere resa ben evidente la circostanza che il carico nominale ricomprende anche quello degli eventuali mezzi di trasporto, come avviene nei grandi impianti a servizio di magazzini nei quali il carico viene normalmente immesso in cabina per mezzo di carrelli elevatori a forche; h) richiedere il certificato CE di conformità ed il manuale di uso e manutenzione, quest’ultimo in duplice originale; i) eventualmente, richiedere l’originale del certificato di collaudo statico delle strutture in cemento armato o metalliche autoportanti che realizzano il vano di corsa (corpi di fabbrica aggiunti ad edifici preesistenti o realizzati ad hoc per l’impianto), a firma di ingegnere iscritto all’Albo professionale da almeno dieci anni, in ottemperanza a quanto prescritto dalla L. 1086/71; j) specificare che al manuale di cui al precedente punto h) devono essere allegati, firmati in originale dal progettista o dall’installatore, in quanto indispensabili per la corretta esecuzione della manutenzione e delle verifiche: lo schema elettrico dell’impianto, comprensivo delle istruzioni per l’esecuzione delle prove di isolamento; eventualmente, lo schema del circuito idraulico, completo delle istruzioni per l’esecuzione delle operazioni di taratura delle valvole e per l’esecuzione delle verifiche della valvola di caduta; la copia dell’attestazione di esame di tipo per tutti i dispositivi di sicurezza installati (paracadute, contro eccesso di velocità, blocco porte di piano, ammortizzatori a dissipazione di energia) la copia dei certificati di conformità rilasciati dal costruttore relativi ai dispositivi di cui sopra; la copia dei certificati delle funi di sospensione e delle funi o catene di compensazione; Pagina 14 eventualmente, la copia dell’attestazione di esame di tipo a fini antincendio delle porte di piano; l’originale del certificato di conformità rilasciato dal costruttore, relativo a ciascuna porta di cui sopra; eventualmente, l’originale del certificato di origine dei vetri utilizzati per il rivestimento del vano di corsa e/o della cabina; Particolare attenzione, inoltre, dovrà essere posta nella redazione delle specifiche contrattuali onde assicurare il rispetto della L. 9.1.1989 n. 13, recante disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati, e del relativo regolamento di esecuzione D.M. del Ministero dei lavori pubblici 14.6.1989 n. 236, ogniqualvolta l’impianto sia da considerarsi come ascensore, ossia quando le persone possono liberamente accedere alla cabina e da qui comandarne la marcia. Questa disposizione è da applicarsi qualsiasi sia il tipo di utenza e qualsiasi sia l’ambito di installazione (ad esempio: alloggi, uffici, stabilimenti, arsenali, aeroporti, ecc.), in quanto è sempre da prevedersi la presenza di persone con capacità motoria ridotta o impedita oppure un futuro cambiamento di destinazione d’uso dell’immobile. Ulteriori problematiche possono essere ingenerate, come già si è verificato, dalla impropria acquisizione dei cosiddetti “elevatori trasferibili”. Tali impianti, esclusi sia dalla previgente normativa generale sia dall’applicazione della direttiva ascensori sia dalla direttiva macchine, sono regolati, dal D.M. 2.4.1981 del Ministero del lavoro e della previdenza sociale. Essi, avendo la caratteristica della provvisorietà e della mobilità, non sono considerati fissi e, pertanto, ogni loro successiva installazione deve essere seguita da una verifica di primo impianto da parte dell’organismo di vigilanza che la legge individua in modo esclusivo nell’Ispettorato del lavoro competente per territorio; per detti impianti non è applicabile la nota procedura di esame del progetto, di immatricolazione, di redazione del libretto matricolare e delle verifiche periodiche da parte dell’U.T.O.V.: difatti, gli impianti in parola vengono venduti già completi di ogni loro parte, non hanno un numero di immatricolazione ma solo il numero di fabbricazione, non erano e non sono soggetti al regime delle licenze di impianto e di esercizio, devono essere accompagnati da un particolare libretto di manutenzione conforme al modello A allegato al citato D.M., ed infine le verifiche periodiche, che hanno cadenza trimestrale, sono affidate al manutentore. Ne consegue che tali impianti, pur essendo abilitati al trasporto di persone e cose e rientrando nella definizione di ascensore, sfuggono, per così dire, alle ferree regole tecnico – amministrative imposte per gli ascensori fissi e non potrebbe essere diversamente, stante la loro peculiare mobilità. Per quanto sopra detto, nel disporre il divieto di installazione di tale tipologia di impianto laddove non ricorrano espressamente le citate condizioni di provvisorietà e di mobilità, peraltro molto improbabili in ambito Difesa, nei casi dubbi si dovrà contattare preventivamente l’U.T.O.V. per la corretta definizione dell’impianto da installare. Una tipologia simile alla precedente è costituita dagli “ascensori da cantiere”, i quali sono adibiti al solo trasporto dei soli materiali impiegati nelle costruzioni e sono disciplinati dal D.P.R. 27.41055 n. 547, Titolo V, Capo III, articoli da 195 a 207. Questi impianti possono, al limite, essere impiegati esclusivamente dagli organi del Genio che eseguono direttamente lavori di costruzione, sotto la completa ed esclusiva responsabilità del direttore dei lavori. Pagina 15 1.2. MONTACARICHI Preliminarmente si rammenta che è classificato “montacarichi” un impianto elevatore destinato al trasporto di sole cose, avente cabina non accessibile alle persone o, se accessibile, priva di comandi situati al suo interno e dotato di comandi esterni non alla portata delle persone presenti nella cabina. Questi impianti, se di portata superiore a 25 kg, sono soggetti alla direttiva macchine e pertanto in occasione dell’acquisizione di nuovi impianti di ascensore il committente nella stesura delle condizioni tecniche del contratto di appalto dovrà: a) esplicitare in maniera inequivoca che trattasi di montacarichi; b) evitare il richiamo alla L. 24.10.1942 n. 1415, in quanto abrogata in toto, e citare, in sostituzione, il D.P.R. 24.7.1996 n. 459 ed il D.P.R. 30.4.1999 n. 162 per quanto attiene, rispettivamente, agli aspetti tecnici ed amministrativi; c) evitare, di conseguenza, di imporre al contraente l’obbligo e gli oneri derivanti dal previgente istituto delle licenze di impianto e di esercizio, oggi non più richieste; d) evitare di richiedere i progetti esecutivi (relazione tecnica, disegni delle principali disposizioni del vano e della cabina) che, secondo la procedura previgente, dovevano essere sottoposti all’approvazione preventiva dell’U.T.O.V.; e) porre la massima cura nello specificare in modo inequivocabile tutti quei parametri tecnici (tipo di azionamento, portata, velocità, corsa, numero delle fermate, rapporto di intermittenza, tipo delle porte di piano, ecc.) e quelle caratteristiche di finitura (della cabina, delle pareti interne ed esterne del vano di corsa, delle bottoniere, del locale macchinario, dell’eventuale locale delle pulegge di rinvio, ecc.) e di funzionalità (manovra universale, manovra con chiavi, ecc.) che l’impianto dovrà possedere per soddisfare appieno le esigenze per le quali esso sarà realizzato; f) evitare il richiamo a specifiche norme tecniche o a provvedimenti legislativi che le contengono, quali ad esempio il D.M. 587/87, che recepisce la norma non armonizzata EN-81/1 relativa agli ascensori elettrici, o il D.P.R. 628/94, che recepisce la norma non armonizzata EN-81/2 relativa agli ascensori oleodinamici, e preferire dizioni generiche del tipo “in base alle vigenti norme tecniche”; ciò consentirà di escludere eventuali contraddizioni tra norme tecniche applicabili (in alcuni casi è ancora valido il vecchio D.P.R. 1497/63), di evitare aggiornamenti qualora dovessero essere emanate nuove regole tecniche ed, infine, lascerà libero il costruttore di scegliere la regola tecnica ritenuta più idonea per il particolare impianto da realizzare (al limite norme armonizzate non ancora recepite in Italia, per le quali è consentita l’applicazione volontaria); g) porre a carico dell’installatore, nel caso che l’A.D. accerti che l’impianto non risulti conforme ai requisiti essenziali di sicurezza di cui all’allegato I del D.P.R. 459/96, gli oneri derivanti dall’esecuzione dei lavori eventualmente necessari per il completo soddisfacimento dei predetti requisiti, restando comunque impregiudicata per l’A.D. stessa la facoltà di adire la procedura di cui all’art. 7 del citato D.P.R.; h) richiedere all’installatore il certificato CE di conformità redatto secondo il modello di cui all’allegato II lettera a) del citato D.P.R. 459/96 ed il manuale di uso e manutenzione, quest’ultimo in duplice originale; i) porre a carico dell’installatore l’apposizione della marcatura CE sulla apposita targa da fissare in cabina, completa dei dati richiesti dal punto 1.7.3 dell’allegato I al D.P.R. 459/96, e cioè: Pagina 16 il simbolo grafico CE, conforme all’allegato III del sopracitato D.P.R; la designazione della serie o del tipo; eventualmente, il numero di serie; l’anno di costruzione; eventualmente, l’indicazione che l’impianto è destinato ad essere usato in atmosfera esplosiva; nonché la fornitura di una seconda targa recante le seguenti indicazioni: – il soggetto incaricato di effettuare le verifiche periodiche, e cioè l’U.T.O.V.; – la ragione sociale dell’installatore; – il numero di fabbricazione; – il numero di matricola; – la portata complessiva in kg; ed infine la fornitura di una terza targa che deve recare le indicazioni che costituiscono norme particolari da osservare da parte degli utenti; ad esempio, deve essere resa ben evidente la circostanza che il carico nominale ricomprende anche quello degli eventuali mezzi di trasporto, come avviene nei grandi impianti a servizio di magazzini nei quali il carico viene normalmente immesso in cabina per mezzo di carrelli elevatori a forche; j) specificare che al manuale di cui al punto precedente devono essere allegati, firmati in originale dal progettista o dall’installatore, in quanto indispensabili per la corretta esecuzione della manutenzione e delle verifiche: lo schema elettrico dell’impianto, comprensivo delle istruzioni per l’esecuzione delle prove di isolamento,; eventualmente, lo schema del circuito idraulico, completo delle istruzioni per l’esecuzione delle operazioni di taratura delle valvole e per l’esecuzione delle verifiche della valvola di caduta; la copia dell’attestazione di esame di tipo per tutti i dispositivi di sicurezza installati (paracadute, contro eccesso di velocità, blocco porte di piano, ammortizzatori a dissipazione di energia) la copia dei certificati di conformità rilasciati dal costruttore relativi ai dispositivi di cui sopra; la copia dei certificati delle funi di sospensione e delle funi o catene di compensazione; eventualmente, la copia dell’attestazione di esame di tipo a fini antincendio delle porte di piano; l’originale del certificato di conformità rilasciato dal costruttore, relativo a ciascuna porta di cui sopra; eventualmente, l’originale del certificato di origine dei vetri utilizzati per il rivestimento del vano di corsa; eventualmente, l’originale del certificato di collaudo statico delle strutture in cemento armato o metalliche autoportanti che realizzano il vano di corsa (corpi di fabbrica aggiunti ad edifici preesistenti o realizzati ad hoc per l’impianto), a firma di ingegnere iscritto all’Albo professionale da almeno dieci anni, in ottemperanza a quanto prescritto dalla L. 1086/71. I montacarichi con portata inferiore a 25 kg sono soggetti soltanto ad alcuni articoli del D.P.R. 547/55. Pagina 17 2) CONTRATTI STIPULATI IN DATA ANTERIORE AL 26/7/1999) 2.1. ASCENSORI Tali contratti prevedono, conformemente alle previgenti disposizioni, la redazione di un progetto esecutivo in almeno duplice esemplare, da sottoporre all’approvazione preventiva dell’U.T.O.V., e l’esecuzione del consueto iter di omologazione a cura del predetto Ufficio. Normalmente accade che la ditta contraente non sia in grado di fornire la certificazione CE di conformità, specialmente ove si consideri che l’impianto, in tal caso, dovrebbe rispondere integralmente alla direttiva europea la quale comporta, in genere, oneri aggiuntivi rispetto a quelli derivanti dall’applicazione della previgente normativa. In molti casi il progetto è stato già approvato dall’U.T.O.V. e può accadere che sia già stata richiesta ed ottenuta la licenza di impianto da parte del Comune competente, così come previsto dalla più volte citata L. 1415/42, oggi abrogata. In questi casi si è dell’avviso di lasciare la scelta del regime giuridico cui l’impianto deve sottostare al contraente e pertanto possono verificarsi due situazioni: a) la ditta ritiene di poter applicare la direttiva ascensori senza alcun onere aggiuntivo per l’Amministrazione della difesa, ed allora sarà obbligata a procedere in conformità a quanto descritto al precedente punto 1.1.; b) la ditta conferma di voler seguire la vecchia procedura ed allora l’impianto sarà regolarmente omologato dall’U.T.O.V. in base alla previgente normativa, fermo restando che non dovrà più farsi luogo alla richiesta delle licenze di impianto e di esercizio e che saranno comunque a carico della ditta installatrice gli oneri per l’esecuzione del collaudo di prima installazione. E’ DA TENERE BEN PRESENTE CHE TALE ULTIMA POSSIBILITA’ POTRA’ ESSERE PRATICATA ENTRO E NON OLTRE IL 25/7/2000. 2.2. MONTACARICHI Detti impianti sono soggetti già dal 21.9.1996 alla direttiva macchine e pertanto vale quanto detto al precedente punto 1.2. B) ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI DI NATURA CONTRATTUALE 1. ASCENSORI REALIZZATI O DA REALIZZARE SECONDO LA DIRETTIVA 95/16/CEE E MONTACARICHI REALIZZATI O DA REALIZZARE SECONDO LA DIRETTIVA 89/392/CEE Allorquando i lavori di installazione sono in via di ultimazione, l’organo che ne cura l’esecuzione deve farne tempestiva denuncia all’U.T.O.V., che provvede ad assegnare all’impianto un numero di matricola e ad impiantare due libretti matricolari (originale e copia conforme all’originale). L’U.T.O.V. predispone l’effettuazione di una visita di controllo da eseguirsi non appena l’installatore rende disponibile la dichiarazione CE di conformità ed i manuali di uso e manutenzione; in tale occasione il funzionario incaricato procede alla prima ispezione Pagina 18 periodica dell’impianto in modo da accertarne la rispondenza ai precetti forniti dalla direttiva ascensori (se trattasi di ascensore) od alla direttiva macchine (se trattasi di montacarichi) ed alla compilazione dei libretti matricolari. Dette operazioni debbono concludersi prima della effettuazione del collaudo tecnico amministrativo contrattuale e, di norma, prima del pagamento del corrispettivo alla ditta appaltatrice. In altri termini, l’A.D. “anticipa” l’esecuzione della prima ispezione periodica biennale, in modo da poter contestare all’installatore eventuali inadempienze alle direttive sopra richiamate ed alle norme tecniche ad essa collegate, nonché eventuali disapplicazioni delle buone regole dell’arte applicabili agli impianti in parola. Resta salva in tal modo la facoltà dell’A.D. di adire tempestivamente la procedura di salvaguardia prevista in caso di non conformità degli impianti elevatori alle direttive europee ad essi applicabili. Il funzionario incaricato procede altresì alla compilazione dei libretti matricolari, uno dei quali viene essere consegnato al gestore dell’impianto mentre l’altro viene restituito all’U.T.O.V. per la conservazione agli atti, unitamente ad un originale del manuale d’uso e manutenzione. Le eventuali spese di missione del funzionario incaricato di cui sopra sono, di norma, a carico dell’Ente richiedente. 2. ASCENSORI E MONTACARICHI REALIZZATI SECONDO LA PREVIGENTE NORMATIVA Nulla è innovato rispetto alla procedura sino ad oggi seguita e pertanto dovranno essere inviati all’U.T.O.V. almeno due originali del progetto redatto da ingegnere iscritto all’Albo professionale. Il progetto deve comprendere: una relazione tecnica, una tavola di disegno illustrante le principali disposizioni degli elementi dell’impianto, i certificati di esami di tipo dei dispositivi di blocco, del paracadute, dell’eventuale limitatore di velocità, degli eventuali ammortizzatori a dissipazione di energia, delle eventuali porte di piano alle quali sono richieste caratteristiche antincendio, lo schema elettrico, l’eventuale schema idraulico, la dichiarazione di stabilità della struttura in cui va installato l’impianto, le eventuali dichiarazioni dell’installatore. L’Ufficio procede alla immatricolazione dell’impianto e all’esame del progetto, istruisce i libretti matricolari (originale e copia conforme all’originale) e formula eventuali osservazioni. Un esemplare del progetto approvato viene restituito all’Ente richiedente, che può procedere alla esecuzione dei lavori di installazione, al termine dei quali deve richiedere all’U.T.O.V. la prima verifica dell’impianto.. Come è evidente, non è più necessaria la licenza di impianto. L’U.T.O.V. provvede alla nomina di un ingegnere, il quale esegue le prove necessarie per accertare la conformità dell’impianto alle norme tecniche che il costruttore ha dichiarato di voler applicare. Il predetto funzionario procede altresì alla compilazione dei libretti matricolari, uno dei quali viene consegnato al gestore dell’impianto mentre l’altro viene restituito all’U.T.O.V. per la conservazione agli atti. Le eventuali spese di missione del funzionario incaricato di cui sopra sono, di norma, a carico dell’Ente richiedente. Pagina 19 C) MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI 1. IMPIANTI NUOVI DI ASCENSORE E MONTACARICHI Nelle more dell’effettuazione dell’ispezione di cui al precedente punto B), dovrà essere attivato un contratto per la manutenzione ordinaria del nuovo impianto con ditta specializzata, iscritta alla C.C.I.A. per il settore specifico, o con persona fisica abilitata, i quali vi provvedono a mezzo di personale abilitato, ossia munito di patentino rilasciato dalla competente Prefettura, di modo che il contratto sia operante già al momento della prima verifica di cui al precedente punto B) e prima della messa in esercizio e della comunicazione di cui al successivo punto D). L’affidamento della manutenzione deve essere annotato negli appositi spazi della pagina 3 del libretto matricolare da parte del titolare della gestione dell’impianto (cioè di colui che attiva il contratto di manutenzione) e del legale rappresentante della ditta assuntrice. La prima annotazione di tale affidamento viene fatta in occasione della ispezione di cui al precedente punto B). Ogni eventuale successivo cambiamento della ditta deve essere annotato con le stesse modalità. In sede di ispezione, il manutentore provvede all’esecuzione delle prove secondo quanto disposto dall’ingegnere ispettore. Il manutentore ha poi l’obbligo di provvedere periodicamente, secondo le esigenze dell’impianto, alla verifica del regolare funzionamento dei dispositivi meccanici, elettrici ed idraulici, alla verifica dello stato di conservazione delle funi e delle catene ed alle normali operazioni di pulizia e di lubrificazione delle parti. Sono pertanto ricomprese nell’ordinaria manutenzione: la pulizia di contatti elettrici e di accoppiamento meccanici; l’ingrassaggio di parti in moto relativo; la sostituzione di lampade e di fusibili; il controllo dell’efficienza dei dispositivi; la pulizia della fossa. Il manutentore deve altresì effettuare una visita di manutenzione, almeno una volta ogni sei mesi per gli ascensori ed almeno una volta all’anno per i montacarichi, allo scopo di verificare l’integrità ed efficienza del paracadute, del limitatore di velocità e degli altri dispositivi di sicurezza, e di verificare minutamente le funi, le catene ed i loro attacchi. L’esito di detti controlli deve essere annotato sul libretto matricolare dell’impianto. Il manutentore deve segnalare tempestivamente al gestore dell’impianto la necessità di eseguire la riparazione o la sostituzione di parti o componenti danneggiati o usurati; il gestore, al fine di mantenere costantemente in perfetta efficienza l’impianto, è tenuto a provvedere con sollecitudine ai lavori necessari. Sono ricomprese nella straordinaria manutenzione la sostituzione di componenti meno importanti o l’esecuzione di alcuni lavori, quali: i teleruttori di manovra; i pattini della cabina; gli operatori delle porte; le ruzzole, i deviatori; gli invertitori, gli impulsori magnetici e relative lame; il cordino e la puleggia tenditrice del dispositivo contro l’eccesso di velocità; le pulegge di trazione, di rinvio e di spostamento; le singole parti costituenti il gruppo riduttore degli argani e dei motori; Pagina 20 le bottoniere di piano e di cabina; gli interruttori elettrici di protezione delle varie linee; l’intonacatura o la tinteggiatura del vano di corsa. Il manutentore ha altresì la facoltà di fermare l’impianto qualora ravvisi l’esistenza di un pericolo immediato; in tale caso deve informare immediatamente il gestore dell’impianto, il quale interessa immediatamente, anche via fax nei casi particolarmente gravi, l’U.T.O.V., che provvede alla emissione del provvedimento di fermo, dandone comunicazione all’Ente locale (Comune o Provincia autonoma) competente per territorio. 2. IMPIANTI ESISTENTI DI ASCENSORE E MONTACARICHI La vecchia classificazione degli impianti elevatori prevista dalla L. 1415/42, oggi abrogata, può provocare qualche incertezza in merito alla classificazione degli impianti la quale può riflettersi sulla corretta formulazione dei contratti di manutenzione, per cui si ritengono necessarie alcune puntualizzazioni. Gli impianti prima classificati come categoria A (ascensori adibiti al trasporto di persone), categoria B (ascensori adibiti al trasporto di cose accompagnate da persone) e categoria E (ascensori a cabine multiple a moto continuo) rientrano nella classificazione attuale di “ascensori” e pertanto sono soggetti a visita di manutenzione semestrale, come d’altronde avveniva in precedenza, ed ora a verifica periodica biennale, come meglio esplicitato al seguente punto E). Gli impianti prima classificati come categoria D (montacarichi adibiti al trasporto di cose con cabina non accessibile alle persone ed aventi portata non inferiore a 25 kg) rientrano nella classificazione attuale di “montacarichi” e pertanto sono soggetti a visita di manutenzione almeno una volta all’anno, come d’altronde avveniva in precedenza, ed ora a verifica periodica biennale, come meglio esplicitato al seguente punto E. Gli impianti prima classificati come categoria C (montacarichi con cabina accessibile alle persone per le sole operazioni di carico e scarico) debbono essere oggetto di particolare attenzione in quanto, se è vero che in base alla previgente normativa essi sono dotati solo di bottoniera di comando esterna alla cabina, non sempre si verifica la circostanza che detta bottoniera sia inaccessibile alle persone che si trovino all’interno della cabina; ne consegue che l’impianto dovrà essere trattato come “montacarichi” solo allorquando si verifichi la circostanza della sicura impossibilità di comandare il movimento dell’impianto dall’interno della cabina, verificando cioè che la bottoniera esterna sia effettivamente inaccessibile alle persone che si trovino nella cabina. In caso contrario, l’impianto deve essere trattato come “ascensore” oppure si deve provvedere allo spostamento della bottoniera esterna in posizione inaccessibile agli occupanti della cabina. Per quanto attiene agli altri aspetti tecnico amministrativi, vale quanto detto al precedente punto. D) ULTERIORI ADEMPIMENTI DI NATURA AMMINISTRATIVA 1. IMPIANTI NUOVI DI ASCENSORI E MONTACARICHI Il responsabile pro tempore della gestione dell’impianto, acquisita la dichiarazione CE di conformità ed una volta stipulato il contratto di manutenzione, deve effettuare una comunicazione all’Ufficio competente del Comune (o della Provincia autonoma nei casi Pagina 21 previsti) ed all’U.T.O.V., redatta secondo il modello riportato in allegato 1, con la quale notifica l’avvenuta messa in esercizio. Nell’apposito spazio dovrà essere indicata la matricola attribuita all’impianto dall’U.T.O.V. La comunicazione deve contenere tutti i dati richiesti dal regolamento e contenere in allegato la copia della dichiarazione CE di conformità e l’attestazione del pagamento della tassa di istruttoria che ogni Comune (o Provincia autonoma) stabilirà. Il Comune (o la Provincia autonoma) può attribuire all’impianto un altro numero di matricola dandone comunicazione all’interessato ed all’U.T.O.V., i quali provvedono, ciascuno per proprio conto, alla annotazione di tale numero sul frontespizio del libretto matricolare di cui sono, rispettivamente, in possesso. Gli impianti potranno quindi avere due numeri di matricola, uno attribuito dall’A.D. e l’altro dall’Ente locale competente per territorio; per tutte le comunicazioni interne all’A.D., che costituiranno la normalità, dovrà essere sempre indicato il numero di matricola attribuito dall’U.T.O.V. per motivi legati alla gestione elettronica degli archivi. 2. IMPIANTI ESISTENTI DI ASCENSORE E MONTACARICHI Le norme transitorie di cui all’art. 19 del D.P.R. 162/99 offrono una irripetibile opportunità di regolarizzare dal punto di vista amministrativo tutti quegli impianti che oggi sono carenti di licenza di esercizio e, quindi, non sono ancora stati ufficialmente “messi in servizio” in base alla previgente normativa. 2.1. IMPIANTI SPROVVISTI DI LICENZE DI IMPIANTO E DI ESERCIZIO Normalmente in tali casi l’impianto risulta anche sprovvisto di progetto e di libretto matricolare regolarmente rilasciato, in funzione dell’età anagrafica dell’impianto stesso, dall’E.N.P.I., dall’I.S.P.E.S.L. o dall’U.T.O.V.. E’ possibile mettere legittimamente in servizio questi impianti ricalcando in buona misura la procedura previgente, per cui sarà necessario: a) acquisire un regolare progetto completo di tutti gli allegati di cui all’appendice C dell’allegato I al D.M. 587/87; b) inviare tale progetto in duplice originale all’U.T.O.V., il quale esprime il proprio parere tecnico; c) procedere agli eventuali adeguamenti necessari, quali: – quelli di cui all’allegato II del D.M. 587/87, qualora ancora non eseguiti; – sostituzione dei dispositivi di blocco delle porte dei piani, del paracadute, del dispositivo contro l’eccesso di velocità, delle porte dei piani nel caso siano necessarie del tipo REI, se detti dispositivi risultino non omologati; – sostituzione delle funi, qualora siano più vecchie di 10 anni o siano sprovviste di certificazione; d) richiedere, a lavori di adeguamento ultimati, il collaudo dell’impianto all’U.T.O.V. A seguito di collaudo con esito positivo, il gestore dell’impianto effettua la comunicazione di cui al precedente punto D), secondo il facsimile di cui in allegato 2, inviando la copia del verbale di collaudo, redatto in conformità al modello di cui in allegato 3, al posto della dichiarazione CE di conformità. Pagina 22 2.2. IMPIANTI SPROVVISTI DI LICENZA DI ESERCIZIO In tali casi dovrebbe essere stata conclusa almeno la prima parte della procedura di omologazione dell’impianto e, quindi, dovrebbe esistere un libretto matricolare, magari carente di licenza di impianto, ma compilato in ogni sua parte e firmato da un tecnico dell’I.S.P.E.S.L. o incaricato dall’U.T.O.V.. In tale caso è sufficiente adempiere ai provvedimenti di cui al precedente punto 2.1. lettere c) e d). A seguito di collaudo con esito positivo, il gestore dell’impianto effettua la comunicazione di cui al precedente punto D), allegando la copia del verbale di collaudo, redatto in conformità al modello di cui in allegato 3, al posto della dichiarazione CE di conformità. 2.3. IMPIANTI PROVVISTI DI LICENZE MA CON LIBRETTO E NUMERO DI MATRICOLA RILASCIATI DA ORGANISMI DIVERSI DALL’EX U.C.C. O DALL’U.T.O.V. Esistono impianti per i quali il progetto non è stato approvato dall’organismo competente per l’A.D. (ex U.C.C. o U.T.O.V.) e che risultano regolarmente provvisti di licenze di impianto e di esercizio. Per tali impianti si prescrive l’invio all’U.T.O.V. del regolare progetto in semplice esemplare originale, per la tenuta agli atti. L’Ufficio procede alla reimmatricolazione dell’impianto, dandone comunicazione all’avente causa, e, qualora ne ravvisi l’opportunità, al ricollaudo dello stesso in modo da consentire la tenuta agli atti del secondo originale del libretto matricolare, perfettamente coerente con l’esemplare da custodire presso l’impianto. In tali casi non dovrà ovviamente farsi luogo alla comunicazione dell’avvenuta messa in esercizio all’Ente locale. E’ DA TENERE BEN PRESENTE CHE LE POSSIBILITA’ INDICATE AI PUNTI 2.1. E 2.2. POTRNNO ESSERE PRATICATE ENTRO E NON OLTRE IL 25/7/2000. E) VERIFICHE PERIODICHE Gli impianti di ascensore e montacarichi soggetti all’applicazione del Capo II del D.P.R. 162/99 (in pratica tutti quelli per i quali è previsto il libretto matricolare) debbono essere sottoposti ad ispezione periodica biennale da parte di funzionario tecnico incaricato dall’Organo tecnico di controllo che, per il Ministero della difesa, è l’U.T.O.V., giusta quanto disposto con D.M. Difesa 26.01.98. L’ispezione in parola deve essere richiesta dal gestore dell’impianto almeno tre mesi prima della naturale scadenza temporale della validità dell’ispezione precedente. In via transitoria, stante il dilatarsi a due anni delle ispezioni periodiche, si dispone che, nel caso l’ultima ispezione periodica sia stata eseguita prima della data del 26.07.99, il gestore richieda una ispezione periodica entro il termine di un anno da tale ultima ispezione. Pagina 23 In tale occasione sarà eseguita una verifica molto approfondita dell’impianto, ai fini della definizione degli interventi di manutenzione necessari per consentire un esercizio il più sicuro possibile nei due anni successivi. I gestori di una molteplicità di impianti approfitteranno di tale disposizione transitoria per concentrare, mediante opportuna contrazione della tempistica della verifica annuale, l’esecuzione della prima verifica biennale su un congruo numero di impianti omogeneamente distribuiti, in modo da rendere remunerativa l’eventuale missione del funzionario incaricato. Allo scopo si fa presente che, normalmente, è possibile eseguire fino a sei verifiche periodiche per ogni giornata completa lavorativa, per cui una missione di cinque giorni può consentire la verifica di circa trenta impianti, purché i tempi di trasferimento tra gli stessi siano contenuti. In casi particolari, come avviene per impianti isolati distanti da centri abitati o per Enti che gestiscono un grandissimo numero di impianti, sarà necessario prendere specifici accordi con l’U.T.O.V. in modo da razionalizzare il più possibile gli interventi e minimizzare i costi di missione. Le verifiche devono essere eseguite con la collaborazione del manutentore che dovrà intervenire con due addetti, di cui almeno uno fornito di patentino, obbligatoriamente muniti dello strumento per la misura della resistenza di isolamento dei circuiti elettrici e degli strumenti d’uso. Il gestore degli impianti fornirà al funzionario verificatore tutta l’assistenza necessaria per facilitare al massimo i suoi spostamenti, l’ingresso negli Enti o nei fabbricati, l’acquisizione di eventuali documenti ritenuti indispensabili per la conclusione dell’ispezione, mettendo a disposizione i libretti matricolari e, qualora la situazione lo richieda, un accompagnatore qualificato. Al termine di ogni ispezione il funzionario tecnico compila uno specifico verbale, conforme al modello in allegato 4, nel quale formula il suo giudizio sulle condizioni dell’impianto, prescrivendo, se del caso, i lavori ritenuti necessari per la sicurezza o la funzionalità ed eventualmente il termine entro il quale tutti od alcuni dei predetti lavori debbono essere compiuti. Nel caso l’impianto non risponda più ai requisiti di sicurezza, il funzionario incaricato barra l’apposita casella corrispondente a “fermo tecnico”, il che produce i medesimi effetti giuridici del “fermo dell’impianto disposto dall’Ufficio Tecnico” di cui al comma 5 dell’art. 14 del D.P.R. 162/99. Il verbale di ispezione viene compilato in triplice esemplare, dei quali uno viene rilasciato al gestore dell’impianto, uno viene consegnato al manutentore, uno è inviato all’U.T.O.V. per l’aggiornamento dell’archivio elettronico e la conservazione agli atti. Le eventuali spese di missione sono, di norma, a carico dell’Ente gestore degli impianti. F) VERIFICHE STRAORDINARIE Il gestore dell’impianto deve richiedere tempestivamente all’U.T.O.V. l’esecuzione di una verifica straordinaria nei seguenti casi: ogni qualvolta si dovesse verificare un incidente od un’anomalia grave di funzionamento, anche se non abbia comportato infortunio; quando il manutentore ferma l’impianto di sua propria iniziativa; Pagina 24 quando una precedente ispezione periodica si sia conclusa con il provvedimento di fermo dell’impianto; quando vengano eseguite lavorazioni non rientranti nell’ordinaria manutenzione. L’esecuzione delle verifiche straordinarie avviene con le stesse modalità di quelle periodiche. G) MODIFICHE COSTRUTTIVE NON RIENTRANTI NELLA ORDINARIA O STRAORDINARIA MANUTENZIONE ESEGUITE DALLA DITTA MANUTENTRICE Qualora si effettuino modifiche non rientranti nella ordinaria o straordinaria manutenzione, l’avvenuta esecuzione delle stesse deve essere tempestivamente denunciata all’U.T.O.V., che provvede all’esecuzione di una verifica straordinaria, onde accertare la persistenza dei requisiti di sicurezza dell’impianto. La casistica di tali interventi comprende, come esplicitamente indicato dal D.P.R. 162/99: il cambiamento della velocità nominale, sia in diminuzione che in aumento; il cambiamento della portata, sia in diminuzione che in aumento; il cambiamento della corsa, sia in diminuzione che in aumento; il cambiamento del tipo di azionamento, quale il passaggio da quello elettrico a quello oleodinamico o viceversa oppure il trasferimento dell’argano dall’alto o in basso o viceversa; – la sostituzione di taluni componenti, quali: il macchinario; la cabina completa di telaio; il quadro elettrico di manovra; il gruppo cilindro-pistone degli impianti oleodinamici; le porte di piano; le difese del vano; – altri componenti principali, tra i quali si ritiene di individuare: le funi; il dispositivo paracadute; il dispositivo contro l’eccesso di velocità (CEV); gli ammortizzatori sotto il contrappeso o sotto la cabina; le guide; i dispositivi che garantiscono gli spazi liberi in testata ed in fossa; il gruppo motore-pompa degli impianti oleodinamici; il gruppo valvole delle centraline oleodinamiche; la valvola di caduta degli impianti oleodinamici; i contatti di sicurezza. Una volta acquisito il verbale dell’ispezione con esito positivo, il gestore deve comunicare all’Ente locale competente le variazioni apportate all’impianto, allegando copia di detto verbale. Pagina 25 H) MODIFICHE COSTRUTTIVE NON RIENTRANTI NELL’ORDINARIA O STRAORDINARIA MANUTENZIONE ESEGUITE DA DITTE DIVERSA DA QUELLA INCARICATA DELLA MANUTENZIONE Può accadere che le modifiche di cui al precedente punto G) vengano eseguite da un soggetto diverso da quello incaricato della manutenzione dell’impianto, laddove quest’ultimo non risulti aggiudicatario della gara per l’esecuzione degli stessi. In tale caso la verifica straordinaria di cui al precedente punto G) deve necessariamente essere eseguita con l’assistenza della ditta manutentrice, che eseguirà materialmente le prove necessarie secondo le disposizioni dell’ingegnere ispettore, alla presenza contemporanea e continua di quella esecutrice dei lavori, in quanto la prima deve accettare senza riserve le modifiche apportate dalla prima, accertando e riconoscendo la corretta esecuzione degli interventi. I) MANOVRA DI EMERGENZA Il regolamento prescrive che la manovra di emergenza per prestare soccorso alle persone eventualmente rimaste intrappolate in cabina a seguito di un’anomalia di funzionamento o dell’intervento del paracadute deve essere, di norma, eseguita dal manutentore. In caso di necessità, la manovra di emergenza può essere eseguita anche dal personale di custodia, purché sia stato istruito per questo scopo. A tale riguardo si raccomanda che: – detto personale sia adeguatamente edotto sulle operazioni da compiere per riportare, quando possibile, la cabina al livello della porta di piano più vicina e provvedere all’apertura delle porte di piano e di cabina; – tali istruzioni vengano fornite direttamente dal manutentore nel corso di apposite riunioni, seguite da prove pratiche, formalmente indette e verbalizzate; – detto personale sia formalmente incaricato dell’esecuzione della manovra di emergenza con disposizione scritta, nella quale sia espressamente contenuto il divieto di compiere le manovre di disincaglio della cabina in caso di intervento del paracadute e di apertura delle porte di piano mediante la chiave di emergenza, in quanto trattasi di operazioni di esclusiva competenza del manutentore. J) DISMISSIONE DEGLI IMPIANTI Qualora dovesse manifestarsi l’esigenza di dismettere impianti di ascensore o di montacarichi, è necessario: a) effettuare una comunicazione al Comune o Provincia Autonoma competente per territorio, notificando la data dell’avvenuta dismissione; b) effettuare analoga comunicazione all’U.T.O.V., allegando il libretto matricolare dell’impianto e la targa indicante la matricola, qualunque sia l’organismo di controllo su questa riportato (E.N.P.I., I.S.P.E.S.L. o U.T.O.V.). Pagina 26 K) TRASFERIMENTO DELLA GESTIONE AD ALTRO ENTE 1) TRASFERIMENTO AD ALTRO ENTE DELL’A.D. Il trasferimento della gestione di un impianto ad altro Ente dell’A.D. deve essere tempestivamente notificato all’U.T.O.V. mediante una comunicazione dell’Ente cedente, controfirmata dal nuovo gestore, dalla quale risulti esplicitamente l’avvenuta consegna al subentrante del libretto matricolare comprensivo dei verbali di ispezione e di quanto previsto dal D.P.R. 162/99 (nel caso di impianti realizzati secondo la norma europea 95/16), del manuale d’uso e manutenzione (nel caso di impianti realizzati secondo la norma europea 95/16), degli schemi elettrici del quadro di manovra (sempre reperibili nel locale del macchinario). 2) TRASFERIMENTO AD ENTE ESTERNO ALL’A.D. Il trasferimento della proprietà di un impianto ad Ente esterno all’A.D. (ad esempio nel caso di dismissione di un immobile) deve essere tempestivamente notificato all’U.T.O.V. mediante una comunicazione dell’Ente cedente dalla quale risulti esplicitamente l’avvenuta consegna all’Ente subentrante (del quale si fornirà anche l’indirizzo completo) del libretto matricolare comprensivo dei verbali di ispezione e di quanto previsto dal D.P.R. 162/99 (nel caso di impianti realizzati secondo la norma europea 95/16), del manuale d’uso e manutenzione (nel caso di impianti realizzati secondo la norma europea 95/16), degli schemi elettrici del quadro di manovra (sempre reperibili nel locale del macchinario). L’U.T.O.V. procede poi agli adempimenti necessari. Pagina 27 COMUNICAZIONE PER LA MESSA IN ESERCIZIO Al Comune /Provincia di ______________ Ufficio Ascensori e Montacarichi Via__________________________________ _______ __________________ c.a.p. città e p.c. All’Ufficio Tecnico Omologazioni e Verifiche – U.T.O.V. – c/o GENIODIFE –Palazzo Marina – p.za della Marina, 4- 00196 – Roma Il sottoscritto ______________________________________________nato a _________________________ il ___/___/______ residente in via __________________________________________n.c.__________ località______________città__________________cap_________tel.____________________________ codice fiscale ____________________________________________in qualità di legale rappresentante dell’Amministrazione della Difesa per lo stabile sito in via ____________________________n.c._____ località__________________ cap ________città _____________ COMUNICA ai sensi del D.P.R. 30 aprile 1999 n°162 di aver installato nel suddetto stabile un ascensore un montacarichi e che lo stabile fa parte del patrimonio dello Stato in uso al Ministero della Difesa. L’ascensore / montacarichi avente il numero n° __________di fabbricazione è stato installato (barrare quello che non interessa) dalla Ditta ___________________________con sede in via ___________________________________ n.c. _____. cap_______ città______________ tel._________ e reca il numero di matricola __________ assegnato dal competente Ufficio Tecnico U.T.O.V. del Ministero della Difesa. L’impianto elevatore ha le seguenti caratteristiche : Velocità _________________m/sec Portata ____________________Kg Corsa_____________________ m Numero delle fermate__________ Tipo di azionamento: oleodinamico /elettrico a fune/a pignone e cremagliera (barrare quello che non interessa) Fa presente che la manutenzione dell’impianto è stata affidata alla ditta__________________________ con sede in _________________________________________________________________________ Le verifiche periodiche saranno effettuate dall’Ufficio Tecnico Omologazioni e Verifiche del Ministero della Difesa con sede presso GENIODIFE - Palazzo Marina – p.za della Marina, 4 – 00196 Roma Allega: Copia della dichiarazione di conformità rilasciata da______________________________________ _________________________________________________________________il ____/____/____ Verbale di collaudo, completo della attestazione relativa alla legge 13/89. Attestazione del versamento per i diritti di istruttoria di £ __________ (C/C n.___________ intestato al Comune/Provincia di ____________________) Data _________________ _______________________________________ (Firma del legale rappresentante del Ministero della Difesa) MODELLO PER IMPIANTI COMMERCIALIZZATI IN APPLICAZIONE DEL D.P.R. n..162/1999 COMUNICAZIONE PER LA MESSA IN ESERCIZIO Al Comune / Provincia di ______________ Ufficio Ascensori e Montacarichi Via_________________________________ _______ c.a.p. __________________ città e p.c. All’Ufficio Tecnico Omologazioni e Verifiche – U.T.O.V. – c/o GENIODIFE –Palazzo Marina – p.za della Marina, 4- 00196 – Roma Il sottoscritto_________________________________________________________nato a _________________________ il ____/___/______ residente in via _________________________________________ n.c.__________ località______________città__________________cap_________tel.____________________________ codice fiscale ____________________________________________in qualità di legale rappresentante dell’Amministrazione della Difesa per lo stabile sito in via ____________________________n.c_____ località__________________ cap _________ città ______________ COMUNICA ai sensi dell ’art. 19 del D.P.R. 30 aprile 1999, n°162, di aver installato nel suddetto stabile un ascensore un montacarichi e che lo stabile fa parte del patrimonio dello Stato in uso al Ministero della Difesa. L’ascensore / montacarichi avente il numero n° ___________di fabbricazione , è stato (barrare quello che non interessa) installato dalla Ditta __________________con sede in via ___________________________________ n.c. _____ cap_______ città ____________tel.___________ e reca il numero di matricola __________ assegnato dal competente Ufficio Tecnico U.T.O.V. del Ministero della Difesa. L’impianto elevatore ha le seguenti caratteristiche : Velocità _________________m/sec Portata ____________________Kg Corsa _____________________.m Numero delle fermate__________ Tipo di azionamento: oleodinamico /elettrico a fune/a pignone e cremagliera (barrare quello che non interessa) Fa presente che la manutenzione dell’impianto è stata affidata alla ditta__________________________ _________________________________con sede in ________________________ Le verifiche periodiche saranno effettuate dall’Ufficio Tecnico Omologazioni e Verifiche del Ministero della Difesa con sede presso GENIODIFE - Palazzo Marina – p.za della Marina , 4 – 00194 Roma Allega: Copia della dichiarazione attestante l’avvenuto collaudo in data ___/___/_____ redatto dal Dott. Ing.______________________________ iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di ____________________al n.__________, completa della dichiarazione relativa alla legge 13/89. Attestazione del versamento per i diritti di istruttoria di £ __________ (C/C n.___________ intestato al Comune/Provincia di ____________________) Data ____/_______/_____________________________________________ (Firma del legale rappresentante del Ministero della Difesa) MODELLO PER IMPIANTI COMMERCIALIZZATI PRIMA DELL’APPLICAZIONE DEL D.P.R. n..162/1999 MINISTERO DELLA DIFESA U.T.O.V. UFFICIO TECNICO OMOLOGAZIONI ROMA E VERIFICHE ( D. M. Difesa 26 gennaio 1998 - articolo 6 della Legge 24 ottobre 1942 , n. 1415 – comma 5 art.13 , comma 5 art. 14, comma 3 art.19 , del D.P.R. 30 aprile 1999, n.162 ) VERBALE DI ISPEZIONE Il sottoscritto_____________________________________Dott. Ing.___________________________________ profilo professionale di cui al D.P.R.1219/1984 nome cognome ha provveduto il giorno _________________ all’ispezione1 __________________________________________ dell ‘impianto2_______________ matricola n.______________ dell’utente_______________________________ ______________________________________________in _______________________________(Prov.______) Via/p.za_________________________________________________________________n. _________ sc.______ Riscontrando : 1. - Funi___________________________________________________________________________________ 2. - Circuito di manovra_______________________________________________________________________ 3. - Dispositivi di chiusura, di sicurezza e di blocco_________________________________________________ ______________________________________________________________________________________ 4. - Paracadute______________________________________________________________________________ 5. - Conservazione e manutenzione dell’impianto___________________________________________________ 6. - Funzionamento dell’impianto_______________________________________________________________ 7. - Condizioni delle difese____________________________________________________________________ 8. - Condizioni dell’isolamento dei circuiti________________________________________________________ 9. – Circuito idraulico__________________________________________________________________ 10. - ________________________________________________________________________________ Prescrivendo : _______________________________________________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________________________________________ Visti i risultati degli accertamenti e delle prove eseguite, l’impianto matr. ________________________________ può essere mantenuto in esercizio3_____________________________________________________________ è in fermo tecnico per i motivi_________________________________________________________________ Ditta manutentrice 1 indicare : periodica , straordinaria, a seguito di incidente indicare : ascensore o montacarichi 3 incondizionatamente – purchè si provveda (entro… gg) 2 L ‘ INGEGNERE ISPETTORE MINISTERO DELLA DIFESA Direzione generale dei lavori e del demanio Ufficio Tecnico Omologaioni e Verifiche ROMA (Ultimo comma Art. 6 – Legge 24 ottobre 1942 n. 1415) OMOLOGAZIONE DI APPARECCHI ED IMPIANTI DI SOLLEVAMENTO PER PERSONE E MATERIALI (Legge 12 agosto 1982 n. 597 – D.I. 23 dicembre 1982 – D.I. 4 febbraio 1984) Sorveglianza ed ispezione sugli ascensori e montacarichi per trasporto di persone o di cose in servizio privato (Legge 24 ottobre 1942 n. 1415 - Regolamento 24 dicembre 1951 n. 1767 Norme tecniche: D.P.R. 29 maggio 1963 n. 1497 – D.M. 9 dicembre 1987 n. 587 D.P.R. 28 marzo 1994 n. 268) PROVINCIA DI ................................................. LIBRETTO DI IMMATRICOLAZIONE dell'ascensore impiantato nello stabile di proprietà __________________ ___________________________________________________________ in Via ______________________________N_________Scala________ Comune di _________________________________________________ Matricola __________________________________________________ Titolare della licenza di esercizio _______________________________ ___________________________________________________________ . Il presente libretto deve essere custodito nel luogo di installazione dell'apparecchio a cura del titolare della licenza Impianto _____________collaudato il __________________licenza______________ MODELLO PER IMPIANTI COMMERCIALIZZATI PRIMA DELL’APPLICAZIONE DEL D.P.R. n..162/1999 MINISTERO DELLA DIFESA Direzione generale dei lavori e del demanio Ufficio Tecnico Omologaioni e Verifiche ROMA (Ultimo comma Art. 6 – Legge 24 ottobre 1942 n. 1415) OMOLOGAZIONE DI APPARECCHI ED IMPIANTI DI SOLLEVAMENTO PER PERSONE E MATERIALI (Legge 12 agosto 1982 n. 597 – D.I. 23 dicembre 1982 – D.I. 4 febbraio 1984) Sorveglianza ed ispezione sugli ascensori e montacarichi per trasporto di persone o di cose in servizio privato (Legge 24 ottobre 1942 n. 1415 - Regolamento 24 dicembre 1951 n. 1767 Norme tecniche: D.P.R. 29 maggio 1963 n. 1497 – D.M. 9 dicembre 1987 n. 587 D.P.R. 28 marzo 1994 n. 268) PROVINCIA DI ................................................. LIBRETTO DI IMMATRICOLAZIONE dell'ascensore impiantato nello stabile di proprietà __________________ ___________________________________________________________ in Via ______________________--_______N_________Scala________ Comune di _________________________________________________ Matricola __________________________________________________ Titolare della licenza di esercizio _______________________________ ___________________________________________________________ . Il presente libretto deve essere custodito nel luogo di installazione dell'apparecchio a cura del titolare della licenza Impianto _____________collaudato il __________________licenza______________ NORME IMPORTANTI DA OSSERVARE ________________ Legge 24.10.1942, n. 1415 (estratto) Art. 1. (Estratto) - Sono soggetti alle prescrizioni della succitata Legge: gli ascensori adibiti al trasporto di persone (Cat. A) o di cose accompagnate da persone (Cat. B); i montacarichi adibiti al trasporto di cose con cabina accessibile alle persone per le sole operazioni di carico e scarico (Cat. C); i montacarichi a motore adibiti al trasporto di cose con cabina non accessibile alle persone e con portata non inferiore a 25 kg (Cat. D). Art. 2 (Comma primo) - Nessun ascensore o montacarichi può essere impiantato e tenuto in esercizio senza preventiva Licenza del Sindaco da rilasciarsi a persona fisica determinata. Art. 3 (Comma terzo e quarto) - Il proprietario dello stabile in cui è impiantato l'ascensore o il montacarichi è tenuto a richiedere un'ispezione straordinaria ogni qualvolta apporti modificazioni all'impianto, oppure quando, per importanti riparazioni degli organi di sollevamento o di sicurezza, l'ascensore o il montacarichi sia stato messo temporaneamente fuori servizio. In caso di incidenti di notevole importanza, anche se non siano seguiti da infortunio, deve essere immediatamente sospeso l'esercizio dell'ascensore in attesa delle disposizioni dell'organo incaricato delle ispezioni, al quale il proprietario deve dare immediata notizia dell'incidente. Art. 4 (Comma primo) - Il proprietario è tenuto a fornire i mezzi e gli aiuti indispensabili perchè siano eseguiti il collaudo di primo impianto e le successive ispezioni. Art. 5 (Comma primo) - Il proprietario è tenuto ad affidare la manutenzione di tutto il sistema dell'ascensore o del montacarichi a persona munita di certificato di abilitazione o a Ditta specializzata, la quale deve provvedere a mezzo di personale abilitato. Art. 7 (Comma quarto e quinto) - Il pagamento della tassa di concessione comunale per l'esercizio degli ascensori e dei montacarichi è annuale. Chi omette o ritarda il pagamento delle tasse di licenza è soggetto alla pena pecuniaria da un minimo pari al doppio della tassa dovuta sino ad un massimo pari al quadruplo della tassa medesima. Art. 8 (Estratto) - Le contribuzioni dovute per il collaudo di primo impianto e per le ispezioni periodiche o straordinarie vanno versate anticipatamente. Art. 9 (Comma primo) - E' vietato l'uso degli ascensori e dei montacarichi ai minori di anni 12 non accompagnati da persone di età più elevata. Successivi eventuali cambiamenti data ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ del titolare della licenza d'esercizio ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ -2- Dichiarazione da redigersi prima di porre in uso l'ascensore Il sottoscritto proprietario dello stabile ove è installato l'impianto numero......................................…..dichiara di affidarne la manutenzione a ..........................................................................……………………......... che l'assume ai sensi e agli effetti dell'art. 5 della Legge 24.10.1942, n. 1415 e dell'art. 19 delle norme tecniche approvate con D.P.R. 29.5.1963, n. 1497. Addì.................................................. L'incaricato della manutenzione per l’A.D. ......................................................................... .................................................... Successivi eventuali cambiamenti dell'incaricato della manutenzione Addì.................................................. ..............................................................................………................... . L'incaricato della manutenzione per l’A.D. ___________________________________________________________ Addì.................................................. L'incaricato della manutenzione per l’A.D. ............................................................. .................................................... ___________________________________________________________ Addì.................................................. L'incaricato della manutenzione per l’A.D. ............................................................. .................................................... ___________________________________________________________ Addì.................................................. L'incaricato della manutenzione per l’A.D. ............................................................. .................................................... -3- ___________________________________________________________ Addì.................................................. L'incaricato della manutenzione per l’A.D. ............................................................. .................................................... ___________________________________________________________ Addì.................................................. L'incaricato della manutenzione per l’A.D. ............................................................ .................................................... ___________________________________________________________ Addì.................................................. L'incaricato della manutenzione per l’A.D. ............................................................. .................................................... ___________________________________________________________ Addì.................................................. L'incaricato della manutenzione per l’A.D. ............................................................. .................................................... ___________________________________________________________ Addì.................................................. L'incaricato della manutenzione per l’A.D. ............................................................ .................................................... ___________________________________________________________ Addì.................................................. L'incaricato della manutenzione per l’A.D. ............................................................ .................................................... ___________________________________________________________ -4- VERBALE DI COLLAUDO DELL'IMPIANTO Vista la domanda ........................................................................... e relativi allegati ai sensi dell'art. 1 del Regolamento amministrativo, a seguito dell'esame favorevole del progetto, il sottoscritto Dr. Ing. dell'A.D., designato da GENIODIFE U.T.O.V. ha proceduto al collaudo dell'ascensore installato nello stabile sito in .................................................... via n. scala .......................................................................... ................. …....... GENERALITA' Tipo (1) Categoria ................................................................ ..................... N. di fabbrica ............................................................................................ Ditta costruttrice ...................................................................................... Ditta installatrice ...................................................................................... Sistemazione in vano .................................................................................. Corsa m Velocità di regime m/sec di livellazione ....................... ............... m/sec ........................... (2) Portata netta Kg Capienza persone n. ................................ ................ (3) incluse le persone trasportate Numero dei piani serviti Piani con più accessi n. ...................... ................. Tipo di manovra ...................................................................................... ................................................................................................................. LOCALE APPARATO MOTORE Ubicazione ............................................................................................... Dimensioni in pianta mm. altezza mm. .......................................... ............. Modo di accesso ...................................................................................... -5(1) Indicare se elettrico, idraulico, a trasmissione. Per ascensori di categoria A. (3) Per ascensori di categoria B. (2) Illuminazione ............................................................................................ Struttura di sostegno dell'apparato motore ............................................ ................................................................................................................. ................................................................................................................. LOCALE PULEGGE DI RINVIO Modo di accesso ..................................................................................... ................................................................................................................. ................................................................................................................. Illuminazione ........................................................................................... Composizione dell'incastellatura di sostegno pulegge .................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. Diametro pulegge: mm .............................................................................. ................................................................................................................. APPARATO MOTORE Tipo ad avvolgimento su tamburo Diametro primitivo del tamburo mm .......................................................... Scanalatura: doppia semplice ........................ ...................... ................. Passo delle gole mm ................................................................................. Tipo a frizione Diametro della puleggia mm N. gole .................................... ...................... Profilo delle gole ..................................................................................... Angolo di avvolgimento ........................................................................... Tipo e rapporto del livellatore .................................................................. ................................................................................................................. Freno ...................................................................................................... ................................................................................................................. ................................................................................................................. - 6– Motore per MOTORI E CIRCUITI ELETTRICI Tensione Potenza Giri al 1' V KW Tipo Rapporto di ( intermittenza 1) ............... .............. .............. ............... ............... ................. ............... .............. .............. ............... ............... ................. ............... .............. .............. ............... ............... ................. ............... .............. .............. ............... ............... ................. ............... .............. .............. ............... ............... ................. Trasformatore per: Raffreddamento Rapporto di trasform. Vp/Vs Potenza kVA ........................ ........................ ........................ ........................ ........................ ........................ ........................ ........................ ........................ ........................ ........................ ........................ ........................ ........................ ........................ ........................ (2) Circuito elettrico per: Corrente Tensione V (3) Isolam. verso terra Ohm Grado di isolamento alimentazione ................ ................ ................. ................ ................ ................ ................. ................ luce ................ ................ ................. ................ segnalaz. luminose ................ ................ ................. ................ allarme ................ ................ ................. ................ ............................ ................ ................ ................. ................ ............................ ................ ................ ................. ................ Dispositivi di sicurezza del circuito di manovra ......................................... manovra ................................................................................................................. -7- (1) Per il motore principale. Circuito manovra - luce - ecc. (3) Se alternata indicare la frequenza in Hz - se continua indicare c.c. (2) Collegamento elettrico a terra dell'argano e delle apparecchiature di manovra .................................................................................................... ................................................................................................................. Tipo dell'interruttore generale ................................................................... ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. e sua ubicazione ....................................................................................... ................................................................................................................. ................................................................................................................. Tipo dell'organo per disincaglio della cabina indipendente dall'apparato motore ...................................................................................................... ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. Ubicazione del segnale acustico di allarme ................................................ ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. ORGANI DI SOSPENSIONE CATENE Caratteristiche costruttive e dimensioni ..................................................... ................................................................................................................. ................................................................................................................. Numero .......................................... Sollecitazione unitaria kg/mmq coefficiente di ............................................. sicurezza ............................................ - 8– della cabina FUNI Tipo delle funi N. delle funi Diametro delle funi (d) mm N. dei trefoli Passo elica filo del trefolo mm N. fili di diametro maggiore (d') N. fili di diametro minore (d'') Diametro fili (d') mm Diametro fili (d'') mm Sezione complessiva mm² Carico rottura unitario kg/mm² Carico rottura totale Sollecitazione kg kg/mm² Coefficiente di sicurezza Diam. min. avvolgim. (D) mm Rapporto D/d Rapporto D/d' Stabilità allo scorrimento Condizioni degli attacchi funi Coeff. sicurezza attacchi funi (2) (1) del contrappeso alla cabina all'argano ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ............................................................................................................ Rispondenza della targhetta delle funi ai dati prescritti .............................. ................................................................................................................. (1) (2) Denunciato dal costruttore. Eventuali osservazioni sulle condizioni e natura delle funi. -9- VANO (1) (2) Dimensioni in pianta mm mm ..................................... ...................... Altezza del paramento delle soglie del vano mm ........................................ Altezza della testata del vano mm .................................................................... Profondità della fossa mm ...................................................................... Distanza fra le soglie dei ripiani di accesso e la soglia della cabina mm ....................... Caratteristiche del collegamento elettrico a terra delle difese in ferro e delle porte del vano ................................................................................ ................................................................................................................. Dispositivi arresto cabina estremo corsa superiore .................................... ................................................................................................................. Dispositivi arresto cabina estremo corsa inferiore ................................... ................................................................................................................. Regolarità dei cartelli indicatori al vano ................................................... ................................................................................................................. Segnalazioni luminose al vano ..................................................................... ................................................................................................................. ................................................................................................................. Margine di sicurezza della corsa alla sommità del vano mm .............................................................. al piede del vano mm .................................................................... Spazio libero oltre gli arresti fissi alla sommità del vano mm .............................................................. al piede del vano mm .................................................................... Difese costituzione ................................................................................... (1) (2) Parallela all'asse cabina - contrappeso. Normale all'asse cabina - contrappeso. - 10 - altezza mm ............................................................................................... distanza dalle parti mobili dell'impianto mm .............................................. PORTE DEL VANO Tipo ......................................................................................................... ................................................................................................................. ................................................................................................................. Altezza mm Larghezza mm ..................................... ................................. Tipo delle serrature .................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. Porta apribile indipendentemente dal sistema di blocco e di manovra ................................................................................................................. Sistema di apertura della porta .................................................................. ................................................................................................................. Distanza tra porte del vano e della cabina mm .......................................... GUIDE Numero Tipo della sezione Profilo Dimensioni mm Ancoraggio (in alto o in basso) della cabina del contrappeso ................. ..................... ................. ..................... ................. ..................... ................. ..................... ................. ..................... Massima distanza tra gli ancoraggi ................. ..................... mm CABINA (1) (2) Tipo Dimensioni mm .................................. ....................................... Materiale .................................................................................................. (1) (2) Per 2 - 3 - 4 - ecc. persone. Larghezza - profondità - altezza. - 11 - Peso totale kg ............................................... Caratteristiche delle porte ......................................................................... ................................................................................................................. ................................................................................................................. Altezza delle porte mm Larghezza delle porte mm ................ .................... Dispositivi di sicurezza ............................................................................... ................................................................................................................. ................................................................................................................. Altezza del paramento della soglia della cabina al disotto del piano di calpestio mm ..................................... Metodo di illuminazione ........................................................................... ................................................................................................................. Natura del segnale di allarme .................................................................... ................................................................................................................. ................................................................................................................. Regolarità delle targhe ............................................................................. ................................................................................................................. Natura delle segnalazioni luminose ............................................................ ................................................................................................................. NATURA DEI COMANDI In cabina ................................................................................................... ................................................................................................................. ................................................................................................................. Ai piani ..................................................................................................... ................................................................................................................. Possibilità di esclusione della manovra esterna ............................................. ................................................................................................................. - 12 - DISPOSITIVI PARACADUTE E CONTRO L'ECCESSO (1) DI VELOCITA' DELLA CABINA ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................ Prove eseguite sui dispositivi di cui sopra e loro esito .............................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. Rilievi ....................................................................................................... ................................................................................................................. CONTRAPPESO Costituzione .............................................................................................. ................................................................................................................. Dimensioni in pianta mm Peso kg ......................................... .................... Distanza minima dalla cabina mm .......................................... Distanza minima dalle difese del vano mm ........................... Descrizione dei dispositivi di sicurezza per contrappeso scorrente al di sopra di locali ............................................................................................ ................................................................................................................. Prove eseguite sull'apparecchio paracadute oppure efficienza del riparo di sicurezza adottato ..................................................................................... ................................................................................................................. (1) a) b) c) d) Indicare e descrivere i dispositivi installati: per rottura ed allentamento delle funi con bloccaggio sulle guide; contro eccesso di velocità della cabina in discesa con bloccaggio sulle guide; contro eccesso di velocità della cabina in salita, per argano non autofrenante; dispositivi per l'arresto dell'argano. - 13 - RILIEVI PER IMPIANTO OLEODINAMICO APPARATO MOTORE Pompa tipo……………………………………………………………… Fluido tipo ……………………….. viscosità ….……….. a ………… °C Additivi …………………………………………………………….. Temp. Massima di impiego ……………………………………………. Pressione satica max bar ……………. ; max di esercizio bar …………… di apertura valvola di sovrapressione bar …………………………… ORGANI DI SOSPENSIONE Cilindro tipo (1)……………….……………………………………….. mat. ……………………. ; carico di rottura daN/mm2 …………… diametro est. mm ………….. ; spessore mm ……….. ; coeff. sic. … Pistone mat. ……………...…… ; carico rott. daN/mm2 ………………... diametro esterno mm …………………. ; spessore mm …………... coefficienti di sicurezza: - a compressione semplice ………………………………………. - a compressione radiale ………………. (rapp. R/S= …………) TUBAZIONI TRA CENTRALINA E CILINDRO Tubazione rigida mat. …………………… ; carico rott. daN/mm2…………………... diametro int. mm …….. ; spessore mm …..…. ; coeff. sic. ……….. Tubazione flessibile marca ……………………………. ; tipo ……………………………. pressione prova bar ………………. ; data prova …………..……… 1) specificare: semplice o a doppia parete, interrato o non interrato. - 14 - PRESCRIZIONI: ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. Tenuto conto del risultato delle prove e verifiche di collaudo eseguite, riconosciuto che sono state osservate le norme tecniche del D.P.R. 29.5.1963, n. 1497, il sottoscritto dichiara che può essere autorizzato l'uso dell'ascensore Cat. matr. di costruzione ............. ............... ............................. tipo n. di fabbrica, ......................................................... .................... purchè non sia superata la portata massima indicata di .............................. ................................................................................................................. Addì ............................ L'INGEGNERE COLLAUDATORE ............................................................ - 15 - LICENZA DI IMPIANTO IL SINDACO del Comune di .................................................................. Vista la legge di Pubblica Sicurezza; Visto il benestare al progetto rilasciato in data ......................................... Vista la quietanza n. in data ....................................... .............................. della tassa di cui all'art. 7 della legge 24 ottobre 1942, n. 1415; autorizza l'impianto dell'ascensore n. ............................... ...................... da installare nello stabile di Via ................................................................. in di proprietà ................................................ ........................................ Addì ........................... IL SINDACO ................................... LICENZA DI ESERCIZIO IL SINDACO del Comune di .................................................................. Vista la legge di Pubblica Sicurezza; Visto il verbale di collaudo del Dott. Ing. ................................................. Vista la quietanza n. in data ....................................... .............................. della tassa di cui all'art. 7 della legge 24 ottobre 1942, n. 1415; autorizza l'esercizio per un anno a decorrere dal ....................................... dell'ascensore n. di matricola. ................................. Addì ........................... IL SINDACO ................................... - 16 - NOTE E RILIEVI FUORI TESTO REGOLAMENTARE __________ QUADRO DI MANOVRA ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. DISPOSITIVI DI ARRESTO DELLA CABINA AI PIANI INTERMEDI ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. MISURE D'ISOLAMENTO FRA I CONDUTTORI DEI CIRCUITI ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. RIEPILOGO DELLE PROVE ESEGUITE PER IL COLLAUDO ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. - 17 – VERBALE DI ISPEZIONE Il sottoscritto Dr. Ing. …………………………………………………… ha provveduto il giorno ……………… all’ispezione (1) ………………... dell’ascensore matr. …………… dell’utente ……………………………. in …………… via ………………………..………… n. ….. riscontrando: 1) funi ……………………………………………………………….… 2) circuito di manovra ………………………………………………….. 3) dispositivi di chiusura, di sicurezza e di blocco …………………….. 4) paracadute ………………………………………………………….. 5) conservazione e manutenzione dell’impianto ………………………. 6) funzionamento dell’impianto ………………………………………… 7) condizioni delle difese ………………………………………………. 8) condizioni di isolamento dei circuiti ……………………………….. 9) ………………………………………………………………………… Prescrivendo: ...…………………………………………………………… …………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………. L’ascensore può essere mantenuto in esercizio? (2) ………………………… …………………………………………………………………………….. L’INGEGNERE ISPETTORE ………………………………. (1) Periodica oppure straordinaria o per verifica di riparazione prescritta (2) Indicare se Sì incondizionatamente – se Sì a determinate condizioni – se - 18 - RINNOVO DI LICENZA DI ESERCIZIO IL SINDACO del Comune di .................................................................. Vista la legge di Pubblica Sicurezza; Visto il verbale di ispezione del Dott. Ing. ................................................. Vista la quietanza n. in data ....................................... .............................. della tassa di cui all'art. 7 della legge 24 ottobre 1942, n. 1415; autorizza l'esercizio per un anno a decorrere dal ....................................... dell'ascensore n. di matricola. ................................. Addì ........................... IL SINDACO ................................... VERBALEDIVISITADELL’INCARICATODELLAMANUTENZIONE (Art. 90 delle norme tecniche D.L. 31-8-1945 n. 600 (*)) VISITA DI VERIFICA N. ___________ (1) Anno 19 _____ addì ________________ __________________________________ __________________________________ __________________________________ __________________________________ __________________________________ __________________________________ __________________________________ __________________________________ __________________________________ __________________________________ ____________ VISITA DI VERIFICA N. ___________ (1) Anno 19 _____ addì ________________ __________________________________ __________________________________ __________________________________ __________________________________ __________________________________ __________________________________ __________________________________ __________________________________ __________________________________ __________________________________ ____________ _________ (*) Sostituito dall’art. 19 del D.P.R. 29 – 5 – 1963 n. 1497. (1) Riportare il risultato delle verifiche eseguite e comunque quello degli accertamenti relativi alle condizioni delle funi, all'’ntegrità ed all’effcienza del aracadute, del limitatore di velocità e degli altri dispositivi di sicurezza, allo stato dell’isolamento dell’impianto elettrico ed all’efficienza dei collegamenti elettrici a terra. - 19 - MODIFICHE IMPORTANTI, SOSTITUZIONE DELLE FUNI E/O CATENE E DELLE PARTI PRINCIPALI Data Descrizione - 20 - Firma MODIFICHE IMPORTANTI, SOSTITUZIONE DELLE FUNI E/O CATENE E DELLE PARTI PRINCIPALI Data Descrizione - 21 - Firma MODIFICHE IMPORTANTI, SOSTITUZIONE DELLE FUNI E/O CATENE E DELLE PARTI PRINCIPALI Data Descrizione - 22 - Firma INCIDENTI Data Descrizione - 23 - Firma