P ERITI I NDUSTR I A L I
Venerdì 8 Giugno 2012
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L’Ente di previdenza di categoria in campo dopo il terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna
In aiuto dei periti colpiti dal sisma
Dall’Eppi subito a disposizione i primi sussidi per gli iscritti
GLI INTERVENTI PER LE PERSONE
L
a terra continua a tremare
in Emilia-Romagna e alcune zone di Lombardia e Veneto con il campo d’azione
del sisma che si sta allargando
pericolosamente. La proclamazione dello stato di emergenza
ha coinvolto il 20 maggio prima
Bologna, Ferrara, Mantova e Modena (Ordinanza n. 1) e poi dieci
giorni dopo le province di Reggio
Emilia e Rovigo con la Deliberazione del consiglio dei ministri
del 30 maggio 2012.
Ma nella notte di martedì scorso le scosse hanno investito Ravenna (4,5 scala Richter), parte
della Romagna e lo sciame sismico, come lo definiscono i tecnici,
non si arresta. La causa sembra
lo spostamento dell’Appennino
verso la Pianura Padana, verso
Nord, provocando una compres-
sione sulla valle che, a sua volta,
produce un effetto schiacciamento. Ed è proprio questa a generare le deformazioni nel sottosuolo
roccioso che a loro volta creano
le scosse sismiche e in certe aree
anche la liquefazione del suolo.
Nelle zone di pianura, come quella di Ferrara, il manto stradale
e i piani terra della abitazioni in
molti casi sono investiti da uno
strato di materiale terroso, che
passa attraverso tubazioni e fo-
gnature lasciando immaginare le
conseguenze sulla funzionalità
degli impianti.
L’Eppi come molte Casse di
previdenza professionali si sta
mobilitando per portare essenzialmente due messaggi: uno di
vicinanza a tutti i professionisti
che nelle zone fortemente interessate dal terremoto stanno
subendo una grave disagio ma
soprattutto un segnale di azione. Ad oggi, purtroppo, la situa-
VAI AL SITO
Su www.eppi.it in prima pagina tutte
le informazioni più specifiche sui benefici
a tutela delle calamità e sulle condizioni
di accesso. Per il contatto e-mail [email protected].
UNA TANTUM
DANNI
AGLI IMMOBILI
INDENNITÀ
ECONOMICA
Contributo
una tantum fino 5.000 euro
nell'immediata necessità
Contributo fino
ad un massimo
di 15.000 euro
calcolato sul 50%
dei danni subiti
dall'abitazione o
dallo studio
Contributo fino ad
un massimo di
25.000 euro se
l'evento si protrae
per un periodo superiore ai 2 mesi
zione non è stabilizzata e l’Eppi
non può concretamente adottare
alcun provvedimento in assenza
di riferimenti territoriali che di
giorno in giorno si allargano, ma
soprattutto in assenza di una specifica quantificazione dei danni.
Però tre linee di intervento sono
già disponibili. La Cassa di previdenza mette a disposizione fino
a 5 mila euro nell’immediata necessità (contributo una tantum),
in secondo luogo un contributo
fino ad un massimo di 15 mila
euro calcolato sul 50% dei danni
subiti dall’abitazione o dallo studio e, in terzo luogo, un sostegno
di indennità economica fino ad
un massimo di 25 mila euro se
l’evento si protrae per un periodo
superiore ai due mesi. Va specificato che ogni professionista non
potrà ricevere complessivamente
Dal Cnpi una task force
per aiutare il territorio
Il fascicolo del fabbricato
diventi una pietra miliare
Una task force di periti industriali per l’emergenza postsismica. Dopo l’intesa stipulata in occasione del primo
evento sismico tra la regione Lazio e le categorie tecniche di ingegneri, architetti e periti industriali è ora
l’Emilia Romagna, con la sua Federazione dei Collegi
dei Periti Industriali a scendere in campo. E a offrire
il proprio sostegno all’Assessore sicurezza territoriale,
difesa del suolo e della costa, alla Protezione civile a ai
Vigili del fuoco, mettendo a disposizione i propri iscritti
in modo del tutto volontario, ognuno per le proprie
specifiche competenze (elettrica, termotecnica, chimica, edilizia ed altro) e destinate alle diverse attività di
verifica necessarie nei comuni colpiti dal sisma. In particolare i professionisti presteranno volontariamente il
proprio operato nella verifica e nel collaudo strutturale
delle migliaia di edifici coinvolti dal sisma, puntando
ad effettuare così un rapido e puntuale monitoraggio
della sicurezza nelle abitazioni e nelle costruzioni lesionate o parzialmente danneggiate. In questo senso
infatti la Federazione regionale ritiene opportuno organizzare un tavolo tecnico di lavoro per affrontare
unitariamente, dopo l’attuale fase di verifica di staticità
e di messa in sicurezza dei fabbricati pericolanti, degli
impianti, l’auspicata fase successiva di ricostruzione.
Ovviamente in stretto collegamento con l’insieme delle
Istituzioni interessate attraverso, ad esempio, il tavolo
regionale sull’edilizia. «In un momento tragico come
questo», hanno dichiarato Silvano Bedogni, Presidente
della Federazione Regionale, e Mauro Grazia, Presidente del Collegio di Bologna, «la solidarietà è l’unico
modo per aiutare le popolazioni colpite dal sisma. Ci
è sembrato naturale offrire la nostra professionalità
per cercare di uscire dall’emergenza e andare verso la
ricostruzione».
«Troppe emergenze e troppa poca prevenzione. Il fascicolo del
fabbricato deve diventare la pietra miliare della sicurezza e
della qualità del patrimonio edilizio italiano». Una certificazione che, come ricorda il presidente del Cnpi Giuseppe Jogna,
diventa di scottante attualità dopo gli eventi tragici, per poi
ritornare nell’oblio e che, invece, sarebbe un indispensabile
strumento di prevenzione. Il libretto infatti è una sorta di carta
di identità che permette di conoscere lo stato di fatto di un
immobile, ma anche i precedenti interventi, con tanto di pregi
e difetti. Il tutto in un’ottica di semplificazione amministrativa
(le informazioni infatti sono tutte sparse in varie banche dati
pubbliche) e di unificazione visto che in un solo documento
con valore certificativo si ha l’attestazione completa di tutte
le informazioni relative all’immobile, valide anche ai fini amministrativi, fiscali o di vendita. L’immobile è un bene duraturo,
conoscerne le qualità e le esigenze nel corso del tempo, è una
indispensabile per la sicurezza di chi vi abita. Ma anche per
lo Stato, per conoscere meglio il territorio e non trovarsi impreparato. Da anni, ricorda Jogna, i periti industriali premono
il piede sull’acceleratore, affinché finalmente il fascicolo del
fabbricato venga reso obbligatorio a livello nazionale ed è lo
stesso Cnpi che, con i suoi rappresentanti della commissione
edilizia, realizzò la prima sperimentazione di questo strumento
su un edificio storico (Palazzo Pandolfi nel comune di Pozzallo). E per ora, «in mancanza di una legislazione che ne dispone
l’obbligatorietà, abbiamo organizzato e stiamo continuando
a farlo diversi appuntamenti su tutto il territorio nazionale
per sensibilizzare l’opinione pubblica ed arrivare a renderlo
vincolante». Ma non finisce qui, perché per far comprendere ancora di più la necessità del suo utilizzo, il Cnpi ha affidato una
ricerca al Politecnico di Milano finalizzata alla definizione degli
indici di efficienza del Fabbricato per documentare proprio
il suo valore o il suo degrado, in definitiva la sua completa
conoscenza. Un passo ulteriore verso la sicurezza.
una somma superiore a 25 mila
euro.
Cosa è urgente? Anzitutto che
i periti industriali liberi professionisti segnalino subito il disagio, essi stessi o il presidente del
Collegio di appartenenza, il cui
ruolo in questi casi è fondamentale perché conosce il territorio
e può prontamente indicare i
casi più delicati. È sufficiente
un contatto telefonico oppure
una e-mail a [email protected]. Il
primo contributo una tantum è
destinato proprio a tamponare
i primi disagi, mentre i sussidi
dedicati al ripristino dei danni e
alla compensazione per lo stop
all’attività lavorativa avranno
dei tempi più lunghi, con la presentazione di una documentazione adeguata, ma lo stanziamento
è già stato previsto.
Inoltre, molto probabilmente,
i liberi professionisti colpiti dal
terremoto godranno di tempi più
lunghi per la presentazione della dichiarazione dei redditi a fini
professionali e per i versamenti
previdenziali, in linea con un documento del Ministero dell’economia a livello nazionale e che ad
oggi è circolato solo in bozza
Va detto che L’Eppi è in sinergia con altre tre Casse di previdenza tecniche per intervenire
nelle zone colpite dal sisma: sono
l’ente a tutela degli architetti e
ingegneri, dei geometri e anche
la cassa pluricategoriale (che tutela tra gli altri geologi, agronomi
e dottori forestali). L’idea è quella
di organizzare una presenza sul
territorio congiunta, che possa
semplificare e favorire l’opera dei professionisti che sono e
saranno chiamati a monitorare
ed effettuare perizie su opere in
muratura e capannoni. Il fine?
Far i rientrare quanto prima le
vittime del sisma nelle loro case
o nei loro luoghi di lavoro.
Pagina a cura
DELL’UFFICIO STAMPA
DEL CONSIGLIO NAZIONALE
E DELL’ENTE DI PREVIDENZA
DEI PERITI INDUSTRIALI
E DEI PERITI INDUSTRIALI LAUREATI
www.cnpi.it - www.eppi.it
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