Sabato 28 febbraio 2015 il Giornale dell’Umbria
Ammortizzatori, Damiano e Polverini in Umbria
PERUGIA - Acquisire utili elementi informativi in ordine alla situazione occupazionale e all’attivazione
di ammortizzatori sociali presso le
realtà lavorative dell’Umbria. Con
questo obiettivo lunedì alle ore
11,30, nella sala Giunta di Palazzo
Donini, il presidente e la vicepresidente della Commissione lavoro
della Camera, Cesare Damiano (nella foto) e Renata Polverini, incontreranno, su invito della presidente della Regione, Catouscia Marini, le
istituzioni locali e le forze sociali.
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Boom degli appalti senza vero
bando di gara Apre a Terni, dopo l’intesa con i 370 soci
L’INAUGURAZIONE
Sono quelli sotto i 40mila euro. Perugia all’86%,
tempi molto più rapidi ma Cantone invita a frenare
di ARMANDO ALLEGRETTI
PERUGIA - Per 10 comuni capoluogo la
percentuale dei lavori affidati senza bando
di gara, ma con procedura negoziata (ossia
chiamando un numero limitato di imprese
che presentano offerte) che garantisce procedure più rapide, supera l’80%. Una scelta, beninteso, prevista dalla legge.
Cifre in aumento rispetto al 2007. Le
cifre, che sono stati estratti dalla Banca dati
nazionale dei contratti pubblici, si riferiscono alle procedure di importo inferiore a
40mila euro, effettuate nei 20 comuni capoluogo di regione nel quadriennio 20112014.
Oggetto di recente modifica da parte del
Decreto sviluppo, il tema è quello relativo
alla procedura di affidamento diretto. È
stata infatti innalzata la soglia al di sotto
della quale è consentito l’affidamento diretto di servizi e forniture, da 20mila euro a
40mila euro. Per ogni comune e per ciascuna tipologia di contratto, che siano lavori,
servizi o forniture, è stata calcolata la percentuale di contratti pubblici affidati con
procedura negoziata, in termini di numero
e di importo, rispetto a tutti i contratti pubblici attivati nello stesso periodo. Dati che
indicano, tra l’altro, un aumento rispetto
alla rilevazione effettuata nel quadriennio
2007-2011.
L’Anticorruzione. «In gran parte dei
comuni capoluogo di regione il ricorso alla
procedura negoziata quale metodo di scelta del contraente è diffuso - spiega l’Authority - tant’è che circa la metà di tali comuni nel periodo 2011-2014 ha utilizzato
tale criterio per l’affidamento di più
dell’80% del numero di contratti, corrispondente a più di un terzo della spesa
complessiva sostenuta per l’esecuzione di
lavori e l’approvvigionamento di beni e
servizi». Dal monitoraggio dell’Anticorru-
zione emerge che, per 10 comuni capoluogo, la quota di lavori affidati senza gara supera l’80%. Da nord a sud, stessa situazione.
Qualche esempio: a Roma la percentuale è dell’86,51% sul totale delle procedure,
per un 33,05% degli importi dei lavori. Poco meno a Milano, con l’83,33% dei lavori,
pari però al 14,29% degli importi. Tra le altre città capoluogo va menzionata Ancona,
con l’86,68% dei lavori affidati con procedura negoziata; Aosta (89,99%), Bologna
(84,5%), Perugia (86,44%), Potenza
(80,07%), Trento (87,17%) e Trieste
(87,69%). In fondo alla classifica Palermo,
con l’11,59% per il 4,29% degli importi.
Il presidente Cantone. Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, commenta i dati della Banca
nazionale dei contratti pubblici, che rileva
come in 6 casi su 10 gli affidamenti sono
diretti, senza bando di gara (come visto,
nei capoluoghi di regione la media è assai
più elevata).
E se questo, per Cantone, «non è sintomo
automaticamente di corruzione, di illecito», descrive però un quadro in cui prevalgono «procedure meno garantite, e quindi
più esposte, più pericolose», il cui utilizzo,
tra l’altro «è in aumento. Queste cifre continua Cantone - sono state estrapolate
dai nostri uffici in collaborazione con i Comuni e sono state trasmesse alle amministrazioni perché valutino eventuali provvedimenti interni da adottare. L’elemento
che complessivamente salta più all’occhio
è il trend, in aumento pressoché ovunque».
Questo fa riflettere sul fatto «che c’è una
tendenza più marcata a non utilizzare altri
strumenti previsti dal codice degli appalti,
una sorta di insofferenza rispetto ad alcune
procedure a favore di altre tendenzialmente meno garantite».
Diritti dovuti per la musica d’ambiente,
la Siae proroga il pagamento al 20 marzo
PERUGIA - A un soffio dalla scadenza del 28 febbraio, la Siae ha deciso di prorogare al 20
marzo il termine per il pagamento dei diritti dovuti per la musica d’ambiente. Si potrà dunque pagare entro tale data senza penali e con il riconoscimento dello sconto riservato ai soci
Confcommercio.
La proroga è stata decisa per venire incontro alle esigenze delle imprese rappresentate
dalle associazioni di categoria, tra cui Confcommercio. «Chi avesse ricevuto direttamente
il bollettino Mav controlli con l’ufficio Confcommercio di riferimento sul territorio che lo
sconto sia applicato correttamente. Una volta ottenuta la validazione dell'appartenenza a
Confcommercio per il 2015, l’associato potrà presentarsi all’ufficio zonale Siae con il proprio Mav per il pagamento.
della ex “Terre Umbre”, la sede
della Banca di credito cooperativo
TERNI - Apre questa mattina, in corso del
Popolo a Terni, la sede distaccata della
Banca di Credito cooperativo umbro.
Quella che era la vecchia banca di Mantignana che ora assume una dimensione
regionale dopo l’ingresso del cospicuo
numero di soci che nel 2009, nella Conca,
aveva avviato il progetto di costituire la
Banca di Terni, poi evoluto nella Banca
delle Terre Umbre ma arenatosi di fronte
alle normative e ai parametri sempre più
stringenti imposti nel corso degli ultimi
anni da Bankitalia. Un’idea che però ha
avuto comunque un punto di arrivo importante. «Non possiamo che essere soddisfatti - afferma Giorgio Adeodato Norcia, già presidente del comitato per la costituzione della Banca delle Terre Umbre
e poi promotore dell’ingresso nella Banca
di Mantignana - perché il nostro lavoro, i
nostri sforzi, non sono andati persi. L’ap-
prodo è stato diverso, ma l’obiettivo è
raggiunto, ovvero quello di creare una
banca locale che possa dare maggiore attenzione ai problemi del nostro territorio.
E in questo anche la scelta della Banca di
Mantignana, diventata Credito cooperativo umbro, è stata giusta, un partner sano
in un momento difficile per l’economia e
il mondo del credito». Sono 370 i soci che
da Terni sono confluiti nella banca di Credito cooperativo umbro che il prossimo
23 maggio ha in programma un’assemblea straordinaria nella quale, oltre a una
serie di modifiche allo statuto, rinnoverà
anche il consiglio di amministrazione per
il triennio 2015-2017, all’interno del quale potrebbe essere nominato anche un rappresentante dei soci ternani. E anche quello sarebbe un ulteriore tassello per rafforzare il legame tra la banca e il territorio.
VINCENZO CARDUCCI
Lavori nei Comuni, le richieste di Cna
Riccioni, presidente regionale del settore costruzioni dell’associazione: «Ecco i 10 punti
inviati ai sindaci. Tra questi lo stop al massimo ribasso e la semplificazione»
PERUGIA - Maggior ricorso alle procedure negoziate per lavori fino a un milione di
euro, semplificazione delle normative, stop
al criterio del massimo ribasso. A chiederlo
è Cna Costruzioni, che in una lettera inviata
a tutti i Comuni umbri avanza diverse proposte, presentando un vero e proprio decalogo per facilitare l’accesso delle piccole
imprese alle gare di appalto pubbliche.
«È inutile farsi illusioni - afferma Mario
Riccioni, presidente regionale di Cna Costruzioni - Senza un rilancio del settore delle costruzioni non ci sarà alcuna vera ripresa. Ma per ridare fiato al comparto, oggi in
forte sofferenza, occorre rilanciare gli investimenti pubblici e semplificare le procedure, a cominciare da quelle per l’accesso
agli appalti. E questo vale soprattutto per le
piccole imprese, che pur rappresentando
oltre il 70% di quelle operanti a livello regionale, e oggi devono accontentarsi delle
briciole, quando ci sono. Ecco perché bisogna cambiare regole e prassi. Innanzitutto continua Riccioni - chiediamo che si ricorra maggiormente alla procedura negoziata
per i lavori fino a un milione di euro, nonché alla suddivisione in lotti funzionali degli appalti superiori ai cinque milioni. Altro
aspetto di vitale importanza è che si limiti
l’aggiudicazione delle gare secondo il principio del massimo ribasso. L’esperienza ci
ha ampiamente dimostrato che non solo
non si risparmia, ma non si garantiscono
nemmeno la qualità e l’effettiva realizzazione delle opere. Occorre invece adottare,
specie per gli appalti più importanti, il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, prendendo in esame anche fattori
di tipo qualitativo e progettuale e favorendo forme di partenariato pubblico-privato».
Ecco, in sintesi, le 10 proposte di Cna Costruzioni avanzate ai Comuni:
1) procedura negoziata per l’affidamento
di lavori fino a 1 milione di euro;
2) suddivisione in lotti funzionali per i lavori superiori ai 5 milioni di euro;
3) stop all’aggiudicazione delle gare con
il criterio del massimo ribasso;
4) aggiudicazione delle gare con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa;
5) semplificazione e autocertificazione;
6) istituzione elenco di imprese fiduciarie da consultare e invitare alle gare con
principio di rotazione;
7) introduzione di criteri reputazionali e
territoriali;
8) pubblicità proporzionale all’entità dei
lavori;
9) obbligo sopralluogo e presa visione
documenti all’atto della formulazione
dell’offerta;
10) quota di riserva (almeno il 30%) per
le piccole imprese nell’affidamento dei lavori pubblici.
Sabato 28
Febbraio 2015
DELL’UMBRIA
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CORRIERE
u
Economia
P
COSTRUZIONI Cna in una lettera inviata a tutti
i Comuni avanza diverse proposte per le piccole imprese
CAMBIARE LE REGOLE
PER L’ACCESSO
AGLI APPALTI PUBBLICI
A PERUGIA
Maggior ricorso alle procedure negoziate per lavori fino a un milione
di euro, semplificazione delle normative, stop al criterio del massimo
ribasso. A chiederlo è Cna Costruzioni, che in una lettera inviata a tutti i Comuni umbri avanza diverse
proposte, presentando un vero e
proprio decalogo per facilitare l'accesso delle piccole imprese alle gare
di appalto pubbliche.
"È inutile farsi illusioni - afferma
Mario Riccioni, presidente regionale di Cna Costruzioni - senza un rilancio del settore delle costruzioni
non ci sarà alcuna vera ripresa. Ma
per ridare fiato al comparto, oggi in
forte sofferenza, occorre rilanciare
gli investimenti pubblici e semplificare le procedure, a cominciare da
quelle per l'accesso agli appalti. E
questo vale soprattutto per le piccole imprese, che pur rappresentando
oltre il 70 % di quelle operanti a livello regionale, oggi devono accontentarsi delle briciole, quando ci sono!
Ecco perché bisogna cambiare regole e prassi. Innanzitutto chiediamo
che si ricorra maggiormente alla
procedura negoziata per i lavori fino a un milione di euro, nonché alla
suddivisione in lotti funzionali degli
appalti superiori ai cinque milioni.
Altro aspetto di vitale importanza è
Cambiare le regole e la prassi Cna scende in campo per il rilancio del settore delle costruzioni
che si limiti l'aggiudicazione delle gare secondo il principio del massimo
ribasso. L'esperienza ci ha ampiamente dimostrato che non solo non
si risparmia, ma non si garantiscono nemmeno la qualità e l'effettiva
realizzazione delle opere. Occorre
invece adottare, specie per gli appalti più importanti, il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, prendendo in esame anche fattori di tipo qualitativo e progettuale e
favorendo forme di partenariato
pubblico-privato".
"Ai Comuni chiediamo anche - aggiunge Pasquale Trottolini, responsabile della categoria - di ridurre gli
oneri amministrativi, prevedendo
un maggior ricorso a procedure
semplificate e proporzionali all'entità dei lavori (anche per quanto riguarda la pubblicità delle gare) e incentivando l'utilizzo delle autocertificazioni, almeno nelle fasi preliminari. Sarebbe inoltre molto importante istituire un elenco di imprese
fiduciarie da consultare e invitare alle gare, tenendo conto anche di criteri reputazionali legati, ad esempio,
all'utilizzo di manodopera interna,
alla dotazione tecnica, al rispetto
delle normative sulla sicurezza e sull'
ambiente, valorizzando le imprese
serie e affidabili del territorio. Badando a garantire - specifica Trottolini - anche il rispetto del principio
di rotazione delle imprese da invitare".
"È ovvio che su alcuni punti serve
una riforma nazionale - chiarisce
Riccioni -, ad esempio per introdurre una quota di riserva per le piccole
imprese, pari almeno al 30%, nell'affidamento dei lavori pubblici, principio sancito dalle nuove direttive comunitarie e dallo Small business
act. Ma alcune cose sono attuabili
già oggi da parte dei Comuni che,
pur facendo i conti con i paletti del
Patto di stabilità e la diminuzione
delle risorse, continuano a essere un
importante punto di riferimento
per le nostre imprese".
B
PROFESSIONI Interessa i prodotti agroalimentari e l’Università dei Sapori scende in campo con un’idea
PENSIONI
ESPERTOIN INTERNAZIONALIZZAZIONEDIGITALE
CONTROIFURTIACCREDITOSENZACOSTI
SUBANCOPOSTAOLIBRETTODIRISPARMIO
A PERUGIA
Sarà in grado di facilitare il posizionamento strategico dei
prodotti agroalimentari sui
mercati internazionali, innalzando la competitività delle
imprese, attraverso attività di
digital commerce e digital
marketing, pianificando tempi e utilizzo dei mezzi di trasporto per ottimizzare la logistica distributiva e controllare
le attività dell'area di competenza. E' l' "Esperto in internazionalizzazione digitale dei
prodotti agroalimentari", una
nuova figura professionale, altamente qualificata ed innovativa, con un forte appeal nel
mercato del lavoro, pensata
dall'Università dei Sapori,
struttura sempre più qualificata in ambito formativo e sensibile alle esigenze delle imprese
ed alle dinamiche di mercato.
Il progetto, a valere sul POR
Umbria FSE 2007-2013, si rivolge a 12 disoccupati e/o inoccupati in possesso di Laurea in
Scienze agrarie e forestali, Economia e Commercio e Scienze
della Comunicazione e prevede un periodo di formazione
interamente gratuito per i partecipanti, della durata complessiva di 300 ore ed un tirociniodi 3mesi (per360 ore), svolto in affermate aziende umbre
del comparto agroalimentare,
erispetto al quale verrà riconosciuta anche un'indennità di
partecipazione pari a 600 euro
mensili, con un impegno non
superiore alle otto ore giornaliere. Più che mirato il piano
formativo che è stato predisposto con l'obiettivo finale, ambizioso, ma concreto, di formare
professionisti spendibili sul
mercato del lavoro, sia a livello
territoriale che nazionale, in
grado di applicare le tecnologie digitali per favorire e facilitare la cultura dell'internazionalizzazione nelle imprese
agroalimentari. Settore in crescita nei principali indicatori
economici e capace di fare da
volano anche per un altro as-
set importante della nostra regione del nostro Paese: il turismo. Per tale ragione Università dei Sapori ha pensato ad un
percorso formativo capace di
coniugare gli elementi di
positività presenti in questa filiera con il valore aggiunto che
sarà rappresentato da nuove figure professionali e nuove funzioni specialistiche e di supporto su mercati e Paesi come
Usa, Cina, Brasile o Russia, facilitando la penetrazione nei
mercati esteri, sia in termine di
promozione dei prodotti che
di commercializzazione, in un
comparto in cui la digitalizzazione rappresenta un elemento da sviluppare e cavalcare,
tanto da trarre un vantaggio
tangibile rispetto alle nuove direzioni di sviluppo del web (social network, miroblogging,
wiki, tag, podcast). Per tutte
queste ragioni, il profilo professionale in uscita avrà importanti chance occupazionali,
elevando al contempo competenze già possedute dai destinatari attraverso percorsi universitari definiti come pre requisito grazie all'apporto di innovazione nel settore di riferimento. Per partecipare al percorso è necessario scaricare la
domanda di partecipazione disponibile da oggi sul sito dell'
Università dei Sapori (http://www.universitadeisapori.
it/articoli/corso-per-esperto
nellinternazionalizzazione-digit) secondo le modalità indicate nel documento che dovrà
essere redatta in carta semplice ed inviata all'Università dei
Sapori a mezzo raccomandata
con ricevuta di ritorno entro e
non oltre 20/03/2015. Farà fede la data ed il timbro apposti
dall'Ufficio postale accettante
avendo cura che risulti dal timbro anche l'ora di spedizione.
Per ulteriori informazioni è
possibile
rivolgersi
allo
075/5729935 Fax: 075/38146 Indirizzo e-mail: [email protected] ; PEC: [email protected].
B
A PERUGIA
In vista del pagamento delle pensioni di lunedì prossimo, Poste Italiane ricorda a tutti i pensionati dell'Umbria (oltre
111mila al 31 dicembre 2014) che l'accredito della pensione sul
libretto postale o sul conto Bancoposta consente di beneficiare di un'assicurazione contro furti e scippi grazie al servizio
"pensionati e accreditati", totalmente gratuito.
La somma prelevata presso gli Uffici Postali o presso gli Sportelli Automatici (sia postali che bancari) è coperta, infatti, nelle
2 ore successive, da un'assicurazione contro il furto fino a 700
euro all'anno, valida per tutte le tipologie di pensione. Nella
provincia di Perugia sono già 82mila i pensionati che hanno
scelto il servizio "pensionati e accreditati", oltre 29mila a Terni.
I pensionati che hanno accreditato il rateo sul Libretto di Risparmio o sul Conto BancoPosta possono inoltre utilizzare le
carte a loro disposizione (Carta Libretto o Postamat) presso i
109 sportelli automatici Postamat operativi sul territorio dell'
Umbria (di cui 74 a Perugia e 35 a Terni) e in tutti i Postamat
del territorio nazionale.
Il personale di Poste Italiane è a disposizione della clientela per
qualsiasi informazione e supporto.
B
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SABATO
28 FEBBRAIO 2015
IL GIORNO
il Resto del Carlino
LA NAZIONE
LE SFIDE UMBRE
PROGETTI, INIZIATIVE & BILANCI
Terremoto nel mondo del credito
I soci di Scs chiedono il risarcimento
Caso Bps, lettera-appello al presidente Massimo Marcucci
Rosanna Mazzoni
· SPOLETO
L’ANNUARIO
Gruppo Pac
2000A-Conad,
la qualità paga
· PERUGIA
ANCHE nell’edizione 2014
dell’Annuario economico sulle imprese umbre, redatto da
«Esg 89 group», svetta primo
in classifica, per fatturato, il
Gruppo Pac 2000A-Conad.
Ma il colosso della distribuzione compare anche al sesto
posto assoluto nella classifica
italiana retail delle aziende
commerciali della gdo ed al
65° posto della graduatoria
Mediobanca delle «Principali società italiane 2014» (pubblicato ad ottobre 2014 e riferita ai dati di bilancio 2013).
All’ orizzonte ci sono nuove
prospettive di sviluppo che riguardano tutte e quattro le regioni in cui opera Pac 2000A
Conad (Umbria, Lazio, Campania e Calabria). Intanto, il
direttore finanza e controllo
Francesco Cicognola (nella foto) spiega il perché di
tanto successo. «Il nostro
gruppo – chiarisce il manager – ha sempre messo in atto
strategie mirate per non subire i contraccolpi della crisi.
La qualità dei prodotti, l’innovazione e la riorganizzazione delle reti di vendita, assecondandole ai nuovi stili di
vita dei consumatori, sono le
nostre carte vincenti. Abbiamo lavorato molto anche sul
fronte prezzi, per andare incontro alle esigenze economiche dei nostri clienti»
I NUMERI: azienda «multicanale» come la definisce Cicognola, Pac2000A Conad, due
miliardi e 600 milioni di fatturato consolidato nel 2014,
solo in Umbria occupa 2.725
addetti. Sono 234 i punti vendita dislocati nel nostro territorio e spaziano dal negozio
di quartiere al discount, passando per l’ipermercato ( 2
Conad ipermercato, 15 Conad superstore, 57 Conad, 86
Conad city, 53 Margherita e
21 Todis). Insieme detengono il 26% della quota di mercato umbra. Cicognola fa inoltre notare che nell’anno che
ci siamo appena lasciati alle
spalle, «il gruppo ha incrementato la rete di vendita del
7%, in un momento in cui, al
contrario, si assiste al caldo
generalizzato dei consumi».
Silvia Angelici
IL TERREMOTO nel mondo del
credito umbro e nazionale cresce
di intensità alla luce delle due sentenze del Consiglio di Stato che
ha dato torto al Ministero
dell’Economia e Finanze l’8 febbraio, accogliendo il ricorso di ex
amministratori della Banca Popolare di Spoleto, e il 26 dello stesso
mese per quello avanzato dall’intero ex Cda della Spoleto Credito e
Servizi. Per i giudici amministrativi il Mef non doveva accettare
acriticamente la proposta della
Banca d’Italia di commissariare
la banca spoletina e la sua controllante. Da quel commissariamento
la banca a è stata venduta a Banco
Desio e la Scs da socio di maggioranza è precipitata intorno al 6%
di partecipazione alle quote azionarie. Un’operazione che ha comportato agli azionisti della Scs un
danno economico ingentissimo.
PER QUESTO i soci si stanno organizzando per chiedere il risarcimento del mal tolto. E’ già pronta
una lettera per la quale si stanno
raccogliendo le firme che sarà inviata all’attuale presidente della
Scs in carica dall’ottobre scorso,
Massimo Marcucci nella quale si
chiede quali provvedimenti intende adottare per salvaguardare l’interesse dei soci. «Appare di tutta
evidenza – si legge in uno stralcio
della lettera – come gli incalcolabili danni arrecati ai soci della
WELFARE
Le proposte
«MAGGIORI investimenti,
superamento delle gare di
appalto per l’affidamento dei
servizi e riconoscimento
delle cooperative di
inserimento lavorativo quali
soggetti attivi nelle politiche
per il lavoro». Sono le
proposte per il mondo del
welfare avanzate da Andrea
Bernardoni, presidente di
Arcs Legacoop Umbria,
nell’incontro «Il contributo
del Terzo settore per
un’economia sociale
sostenibile», organizzato a
Perugia.
L’OBIETTIVO
Giovannino Antonini,
ex presidente
dell’istituto di credito
banca nonché, in particolare, al
patrimonio della Scs depauperandolo oltre ogni misura, trovano la
loro origine nell’illegittimo provvedimento di commissariamento
assunto, in modo estremamente
imprudente, dal Mef e dalla Banca d’Italia e tali danni debbano altresì costituire il fondamento per
rivisitare in modo attento e critico l’intero operato dei Commissari nel periodo della loro gestione.
Nello specifico andranno attentamente vagliati quelli che, ictu oculi, appaiono come chiari elementi
tesi ad abbattere, comprimendolo
significativamente, il valore della
Banca». Una banca “svenduta” secondo i soci Scs che dovrà essere
risarcita nella sua compagine sociale. Tutto questo si innesta nei
dati del bilancio 2014 della Banca
Popolare di Spoleto passa di mano al gruppo lombardo. I dati preliminari dell’esercizio 2014 (periodo agosto-dicembre) sono in rosso con una perdita netta di 33,47
milioni euro. A fine 2014 il Common Equity Tier 1 era pari
all’8%, sulla base di un patrimo-
nio netto di 173,2 milioni di euro.
Alla stessa data gli impieghi netti
alla clientela ammontavano a 2,34
miliardi di euro, n calo del 6,4 per
cento. Su un quadro instabile e
preoccupante si registra il lavoro
di un pool di avvocati che starebbero valutando la possibilità di
chiamare in causa proprio la nuova proprietà di Bps per “incauto
acquisto” sapendo che erano pendenti davanti al Consiglio di Stato due procedimenti e che, alla luce delle sentenze, la prudenza
avrebbe dovuto suggerire di attenderne l’esito.
IL GRANDE EVENTO
Norcia diventa capitale del tartufo
Al via la mostra del nero pregiato
· NORCIA
UNA BELLA GIORNATA di sole ha tenuto a battesimo
l’edizione 2015 di «Nero Norcia», la mostra-mercato
del tartufo nero pregiato e dei prodotti tipici di
Norcia che da più di mezzo secolo rappresenta il
punto di riferimento per esperti di gastronomia, ma
anche di turismo. Ieri pomeriggio il taglio del nastro
(nella foto) di una edizione completamente
rinnovata, impreziosita anche da un vero e proprio
festival di eventi con tanto di personaggi Vip a sfilare
lungo Corso Sertorio e per le vie della città. Un
festival la cui direzione artistica è stata affidata allo
spoletino Massimo Zamponi e che ha portato e
porterà a Norcia nomi conosciuti come quelli di
Simona Izzo e Ricky Tognazzi, ma anche Giancarlo
Magalli e molti, molti altri.
LA PRIMA GIORNATA di Nero Norcia 2015
è quindi trascorsa tra sorrisi e ammiccamenti con
autorità politiche, militari e civili in prima fila.
Padrone di casa indiscusso il sindaco Nicola
Alemanno che in serata ha accolto tutti i suoi
selezionatissimi ospiti nell’ex chiesa di San
Francesco che per l’occasione da auditorium è stata
trasformata in una elegantissima sala da banchetto
con vista sulla pregiata Pala francescana di Jacopo
Siculo.
CNA COSTRUZIONI
«Cambiare le regole
per l’accesso
agli appalti pubblici»
«MAGGIOR ricorso alle procedure negoziate per lavori fino a un milione di euro, semplificazione delle normative,
stop al criterio del massimo
ribasso». A chiederlo è Cna
Costruzioni, che in una lettera inviata a tutti i Comuni
avanza diverse proposte, presentando un decalogo per facilitare l’accesso delle piccole
imprese alle gare di appalto
pubbliche. «È inutile farsi illusioni – afferma il presidente Mario Riccioni –, senza un
rilancio del settore delle costruzioni non ci sarà alcuna
vera ripresa. Ma per ridare fiato al comparto occorre rilanciare gli investimenti pubblici».
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Boom degli appalti senza vero bando di gara